..i miei .LED ZEPPELIN ..in laguna...
..al di là delle solite recensioni
e, puntualizzo , non ho potuto vedere quel documentario,
posso solo ringraziare di essere nata negli anni 60..certo qualcosa ho perso, ma non ho perso il marchio di quella generazione che è stata la Genesi di tutto...
Dopo la proiezione di questo documentario si è scatenata la corsa a chi lodava o distruggeva di più..
giornalisti osannanti, altri sempre alla ricerca del mistero, alcuni che criticano per la lungaggine del documentario, per altri troppa musica e tutto incentrato sulla storia di questi quattro ragazzi( e ben venga finalmente un documentario di vera musica dico io)
altri ancora che di Musica e di generazione visionaria non gli importa proprio niente e cialtronalmente chiama Jimmy Page come il "cantante rock del Gruppo", beh quando si arriva a questo vuol dire o che non esiste nessun rispetto per l'altrui lavoro o che la storia musicale e anche altro, è una materia sconosciuta.
Fare un documentario sulla leggenda Zeppelin è cosa ardua e assai difficile.
.l'inizio del tutto è difficile da raccontare e deve essere anche rispettoso, umile e grato
si deve partire dall'embrione e seguirne l'evoluzione per poi poter far scoprire cosa è nato e che cosa diventerà,..io credo che il documentario, come più volte raccontato, è un omaggio epocale alla voglia di mettersi in gioco e credere in quei sogni, come dirà in conferenza stampa lo stesso Jimmy,.
raccontare la Genesi del tutto è complicato e in due ore è sempre riduttivo, perchè comunque tralasci sempre qualcosa..
occorre una vita per poter rendere veramente memoria e onore a chi ha fatto qualcosa di stratosferico per lasciarlo a chi verrà dopo..
Ho parlato con un amico che è riuscito a vedere il tutto..e al di là delle sue emozioni più o meno condivise..concordo con lui quando mi ha riferito "Sai quello che ho "sentito" più di vederlo è che per quasi due ore sono stato in Paradiso, e non c'entra niente "quella canzone".
Per me quello di sentirsi in Paradiso è la giusta, fedele, appassionata visione e sensazione emotiva, che questi quattro ragazzi "capelloni" ,come diceva mia nonna, hanno regalato, non solo ai tanti accorsi a vederli nell'arco di questi 50 anni, ma a chi si è sentito prendere per mano da quel "rockeggiare intimo" a volte celato in tanti di noi, ma che aspettava solo quel "gesto" per fare esplodere come un vulcano tutto il nostro essere Rock..la voglia di poter dire "ci sono"
avendo seguito la conferenza stampa la cosa che mi è rimasta nel cuore è quando Jimmy ha detto che Bonzo vive in questo documentario e che al di là di tante dicerie era una persona magnifica, non potevamo continuare a suonare senza di lui, noi eravamo la band che sul palco non solo suonava si connetteva..mentalmente e fisicamente, eravamo di più.
.i nostri live erano eclettici ed elettrici perchè non usavamo schemi era tutto dettato dal "quel sentirci dentro"..si improvvisava e gli spettaocli erano sempre uno diverso dall'altro, persino i silenzi e le risate erano per noi comunicazione..erano Musica
ah dimenticavo...standing ovation all'arrivo e alla presentazione in sala del documentario..biglietti esauriti in ogni posto e in ogni sala dove era proiettato..
per i soliti giornalisti un pò incattiviti e invidiosi, e si sà che la stampa non è mai stata tanto benevola con i Grandi.., un duro colpo da assorbire..per gli altri e non solo i fans, l'esperienza di aver assistito a qualcosa di irripetibile e irraggiungibile, aver potuto constatare quanta magia ed emozione ci sia nell'inseguire i propri sogni..
con questo credo che non ci sia altro da aggiungere
e per quanto mi riguarda AMO I LED ZEPPELIN AMO ESSERE UNA SESSANTENNE ..AMO LA MIA GENERAZIONE ,ABBIAMO CREATO LA STORIA , NON SOLO MUSICALE..e non tutti i miei sogni si sono realizzati ma non importa perchè stò ancora cercando di farlo..ed è questa l'essenza della vita..
Antonella Mei..
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..Page in conferenza stampa:
Abbiamo autorizzato il documentario perchè si parla e si sente la Musica, a differenza di altri film che ci avevano proposto, film deprecabili e stomachevoli, pronti solo a scavare su privato..c'era bisogno di parlare di come la Musica unisce e insegna..è la storia di quattro ragazzi con la voglia di esplorare e oltrepassare conoscenze, inseguire dei sogni..ognuno di noi con proprie personalità ma un unico intento..amiamo la Musica come pensiero universale.
"C'erano state delle richieste in passato di fare un film sulla band ma non erano molto avvincenti. Si volevano concentrare su di tutto tranne che sulla musica e con questo progetto invece c'era proprio la musica e la performance al centro, che per noi era fondamentale, qui abbiamo musica e racconto".
Per convincere Jimmy Page e gli altri a fare il documentario MacMahon ha realizzato uno storyboard: "All'inizio eravamo un po' diffidenti - ha detto il chitarrista - poi vedendo il livello di ricerca ho capito quanto il progetto fosse accurato: il film, poi, è stato assolutamente fedele a quelle ricerche. Il bello è che in questo film John Bonham è vivo".
Sulla fine della band, nel dicembre del 1980 pochi mesi dopo la morte del batterista John Bonham, Page dice: "Adoro gli Stones, adoro Charlie Watts e il loro modo di stare insieme, ma la grande differenza tra noi e gli altri gruppi è il fatto che con i Led Zeppelin tutto era improvvisato. Dal '68 quando ci siamo conosciuti finché John Bonham è morto tutti quei concerti, tutte le cose che facevamo insieme semplicemente succedevano perché avevamo la capacità di leggerci nella mente. Quando John è scomparso non avevamo più questa capacità, non c'era più la connessione mentale che avevamo prima, è stata una decisione dura ma inevitabile".
Domanda..:
D: È un approccio controintuitivo al documentario, a una sceneggiatura, a uno storyboard.
Allison: È un modo insolito di fare un documentario, ma è più simile a un lungometraggio per fare documentari e probabilmente è quello che vorremmo fare dopo questo, sarebbe un lungometraggio.
Dopo la ricerca, l'abbiamo scritto e Bernard vuoi prenderlo da lì?
Bernard: L' abbiamo guardato e ho parlato con Jimmy, l'abbiamo guardato come un musical, come se la storia fosse un musical e ci fosse un dialogo tra la musica, ma potresti intraprendere il viaggio musicalmente. L'idea era di provare a farti capire e sentire cos'è la musica dei Led Zeppelin e le influenze che ha avuto e da dove viene. Quindi si spera che tu possa vedere, quando appaiono, perché il gruppo ha avuto l'impatto che ha avuto.
Jimmy: Il fatto è che, ovviamente, sono quattro membri che sono musicisti. Ma è questo il genere di cose che le stelle si sono letteralmente allineate affinché queste quattro persone si unissero. Quindi, mentre ascolti la storia, puoi vedere che tutti hanno avuto diversi tipi di carriera, se vuoi, e diversi modi di affrontare le cose.
Ma una volta che tutto viene messo insieme in questo modo, c'è come questa esplosione che non si ferma e lo slancio di quell'esplosione viene portato avanti attraverso i tour e attraverso le registrazioni e il fatto che il primo album esce nel gennaio 1970, ma anche il il secondo album esce nel 1970.
Quindi con tutto il tour tra l'America e l'Inghilterra e la registrazione e la realizzazione di tutti questi vari tipi di filmati qua e là, lo slancio è stato assolutamente... stavo andando a tipo un milione di miglia all'ora. Ma è quello che sono riusciti a catturare e sono sicuro che sarai d'accordo quando lo vedrai.
Sebbene non ci sia nel documentario, Jimmy Page ha accettato di parlare del brano più famoso del gruppo: "Stairway to heaven è nata da un certo numero di sessioni per chitarra che sono state poi assemblate in una vecchia casa di campagna dove avevamo uno studio di registrazione. Io ero lì cercando di capire come ognuno poteva fare la propria parte; la terza volta che l’abbiamo provata Robert se ne è uscito con le parole, è stato un momento di grande ispirazione. Questa canzone ha qualcosa di unico, una rivelazione lenta con un ritmo che arriva un po' alla volta".
Agli aspiranti musicisti di oggi il chitarrista dice: "Io sono un autodidatta. Quando ero giovane non c'erano i pc, non c'era la Rete, dovevamo ascoltare i dischi per giorni, era un lavoro compulsivo ed è così che tutti abbiamo imparato. Ora abbiamo tante informazioni. Ai giovani dico 'continuate a lavorare su ciò che amate e sviluppate il rapporto con gli strumenti'. Nel mio caso, il mio hobby è diventato una carriera, non deve essere così per tutti però anche uno studente universitario che si prepara per gli esami e tra un libro e un altro suona può utilizzare la musica per accedere a un mondo diverso. Vorrei incoraggiare tutti i musicisti, che abbiamo studiato oppure no, a continuare a coltivare la propria musica".
“È stato un allineamento celestiale- ha proseguito Page parlando dell’incontro con gli altri membri del gruppo- Nel film vediamo questi quattro approcci diversi, ma quando si uniscono è un’esplosione“.
“La differenza tra noi e altre band è che era tutto improvvisato. Tutti i concerti erano cose che succedevano, questo fino alla morte di Bonham. C’era una connessione mentale tra noi quattro che si è persa dopo la sua scomparsa“, ha aggiunto lo storico chitarrista della band,che in occasione della presentazione del film ha voluto mandare un messaggio ai giovani.
“Sono un autodidatta. Quando ero giovane non c’erano i pc, dovevamo ascoltare i dischi era un lavoro compulsivo ed è così che tutti abbiamo imparato. Ora abbiamo tante informazioni. Ai giovani dico continuate a lavorare su ciò che amate e sviluppate il rapporto con gli strumenti“, ha dichiarato. Gli ha fatto eco il regista che ha definito ”Becoming Led-Zeppelin’ “un film sull’apprendistato, su come fare per realizzare un sogno”.
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con questo credo che non ci sia altro da aggiungere
e per quanto mi riguarda AMO I LED ZEPPELIN AMO ESSERE UNA SESSANTENNE ..AMO LA MIA GENERAZIONE ,ABBIAMO CREATO LA STORIA , NON SOLO MUSICALE..e non tutti i miei sogni si sono realizzati ma non importa perchè stò ancora cercando di farlo..ed è questa l'essenza della vita..
Antonella Mei..
INTERVISTA INTEGRALE..
: La conferenza stampa 'Becoming Led Zeppelin' a Venezia
Jimmy Page è a Venezia per promuovere "Becoming Led Zeppelin", il lungometraggio documentario autorizzato che traccia l'inizio della band.
Page ha preso parte a una conferenza stampa con il regista Bernard MacMahon e la produttrice e sceneggiatrice Allison McGourty per promuovere il film il giorno dopo la sua prima proiezione. Ecco la nostra trascrizione completa.
Per guardare il video della conferenza stampa, guarda questo video di YouTube . Inizia alle 52:45.
Leggi la nostra trascrizione completa di seguito:
D: Perché scegliere di fare un film sui Led Zeppelin?
Bernard: [Problemi con il microfono] quello che pensavo fosse il successivo periodo più importante nella musica, culturalmente e tecnologicamente, e i Led Zeppelin nel 1969 furono al centro di quell'uragano. Ho adorato la storia da quando ero bambino e ascoltavo i dischi e mi è sembrata la storia più emozionante da raccontare. Mi ha ricordato tutte le storie leggendarie che avevo letto come le "Fatiche di Ercole" e "L'Odissea".
D: Puoi parlarci del modo in cui ti sei avvicinato alla band?
Bernard: Volevo sapere che il film avrebbe funzionato e così io e Allison abbiamo sceneggiato il film, abbiamo ricercato e studiato la storia del gruppo. Eravamo già grandi fan del gruppo e forse Allison puoi continuare qui. Abbiamo realizzato uno storyboard.
Allison: Bernard ha fatto molte ricerche sulla storia del gruppo e l'abbiamo sceneggiato e poi Bernard e il nostro editor Dan Gitlin hanno realizzato un bellissimo storyboard dell'intera storia dall'inizio alla fine del film come lo immaginavamo e hanno creato un bellissimo rilegato in pelle libro che abbiamo poi presentato a Jimmy e gli abbiamo parlato attraverso di esso e miracolosamente fino ad oggi, quello che vedi sullo schermo, nel film, è esattamente quello che gli abbiamo presentato quando ci siamo incontrati per la prima volta.
Bernard: Jimmy, ci siamo conosciuti vero nell'inverno del 2017, vero?
Jimmy: Sì, ci siamo sicuramente incontrati allora. Abbiamo sentito parlare dello storyboard e immagino che noi due, quando ci siamo incontrati per la prima volta, probabilmente eravamo un po' nervosi l'uno dell'altro. Ma il condotto era lo storyboard e certamente per me perché era così accurato e la ricerca era stata ovviamente così profonda che potevo vedere tutte queste pietre miliari apparire mentre giravamo lo storyboard. E ho pensato 'beh, ce l'hanno davvero. Capiscono davvero di cosa si trattava».
Non vedevo l'ora di vedere se sarebbe successo tutto e così è stato ed è stata un'esperienza meravigliosa da fare. E come si suol dire, sì, è assolutamente vero e fedele allo storyboard, come lo vedi sullo schermo.
D: Raccontaci delle precedenti richieste che hai avuto per realizzare film sui Led Zeppelin
Jimmy: Beh, in qualche modo c'era stato, ma erano piuttosto infelici. Sì, miserabile e anche al punto da volersi concentrare su tutto tranne che sulla musica. E il fatto è... quindi, di conseguenza, mi ritraverei immediatamente da quel genere di cose.
Ma con questo, è tutto sulla musica e su ciò che ha fatto ticchettare la musica e le esibizioni e le versioni complete delle canzoni. Questa è l'altra cosa. Non è solo un piccolo campione e poi una testa parlante. Questo è qualcosa di un genere completamente diverso.
D: È un approccio controintuitivo al documentario, a una sceneggiatura, a uno storyboard.
Allison: È un modo insolito di fare un documentario, ma è più simile a un lungometraggio per fare documentari e probabilmente è quello che vorremmo fare dopo questo, sarebbe un lungometraggio.
Dopo la ricerca, l'abbiamo scritto e Bernard vuoi prenderlo da lì?
Bernard: L' abbiamo guardato e ho parlato con Jimmy, l'abbiamo guardato come un musical, come se la storia fosse un musical e ci fosse un dialogo tra la musica, ma potresti intraprendere il viaggio musicalmente. L'idea era di provare a farti capire e sentire cos'è la musica dei Led Zeppelin e le influenze che ha avuto e da dove viene. Quindi si spera che tu possa vedere, quando appaiono, perché il gruppo ha avuto l'impatto che ha avuto.
Jimmy: Il fatto è che, ovviamente, sono quattro membri che sono musicisti. Ma è questo il genere di cose che le stelle si sono letteralmente allineate affinché queste quattro persone si unissero. Quindi, mentre ascolti la storia, puoi vedere che tutti hanno avuto diversi tipi di carriera, se vuoi, e diversi modi di affrontare le cose.
Ma una volta che tutto viene messo insieme in questo modo, c'è come questa esplosione che non si ferma e lo slancio di quell'esplosione viene portato avanti attraverso i tour e attraverso le registrazioni e il fatto che il primo album esce nel gennaio 1970, ma anche il il secondo album esce nel 1970.
Quindi con tutto il tour tra l'America e l'Inghilterra e la registrazione e la realizzazione di tutti questi vari tipi di filmati qua e là, lo slancio è stato assolutamente... stavo andando a tipo un milione di miglia all'ora. Ma è quello che sono riusciti a catturare e sono sicuro che sarai d'accordo quando lo vedrai.
D: Puoi parlarci dell'indipendenza che hai avuto con i Led Zeppelin? Cosa ti ha interessato di più dell'eredità dei Led Zeppelin? Come vedi il posto dei Led Zeppelin nella storia della musica oggi?
Jimmy: Giusto, ok. Quindi la primissima parte di questo è stata che ero in una band chiamata The Yardbirds che era molto conosciuta nella scena underground e nei locali underground in America. A quel tempo, c'erano stati cinque membri degli Yardbirds e Jeff Beck ed io eravamo stati nella band come i due chitarristi, ma poi Jeff ha continuato a fare una carriera da solista e questo mi ha lasciato con le mie idee nella band.
Fondamentalmente, poi quella band si è sciolta. Tuttavia, durante il… il Boston Tea Party era uno dei concerti che facevamo e il Thee Image Club a Miami e… vediamo. Ce ne sono molti, molti, molti, non cercherò di elencarli tutti perché hai altre domande che vuoi porre.
Ma fondamentalmente quando la band si è sciolta, la band di quattro membri si è sciolta, ho avuto la possibilità di scegliere cosa fare dopo e la cosa che volevo fare dopo era formare un gruppo. Sapevo esattamente cosa stava succedendo con la radio underground in America, che suonavano dischi stereo e stavano iniziando a riprodurre lati completi dei dischi invece di singoli di soli tre minuti. Erano due mercati completamente diversi.
Quindi c'era una radio underground, c'erano concerti underground, ma in Inghilterra nessuno sapeva cosa stavamo facendo, ma eravamo davvero una band di culto.
Quindi ecco che arriva la seconda parte della storia, andrai in una casa discografica e dirai 'beh, ero in una band chiamata The Yardbirds che ora si è sciolta.' "Eri su qualcuno dei dischi di successo?" 'No, non ero in nessuno dei dischi di successo, ma abbiamo un grande seguito in America, è una band basata sulla chitarra.'
Il modo migliore per farlo non era dire 'possiamo avere un anticipo per fare un album?' Il modo per farlo era realizzare l'album e poi presentarlo.
Per quanto riguarda i Led Zeppelin di oggi, penso che l'intero lavoro dei Led Zeppelin sia un incredibile libro di testo per i musicisti, è quello in cui credo e sono davvero felice che sia così.
Sono anche un musicista autodidatta, non è qualcosa che ho imparato in un'accademia. Vorrei incoraggiare tutti i musicisti, sia che vadano in un'accademia, che abbiano una formazione classica o altro o che siano autodidatti. Perché per suonare uno strumento è una cosa meravigliosa avere una connessione con uno strumento.
Allison: Questa è stata una delle cose che ci ha tentati a fare il film è stato il fatto che questa è una lezione di vita nel modo in cui lavorano che chiunque, finché lavori duro nel tuo mestiere e perseveri, i tuoi sogni possono venire vero.
E ci piace avere uno scopo più alto nei film che facciamo e abbiamo sentito che questa è stata una storia molto ispiratrice per i giovani, giovani uomini, donne e bambini di tutto il mondo, che possono lavorare sodo e qualunque cosa vogliano realizzare e i loro sogni si avvereranno.
D: Ho passato ore a esercitarmi con le tue battute, signor Page. Conosco la storia e le battute a memoria. Cosa impariamo davvero in questo nuovo documentario?
Jimmy: Tutto avrà una risposta. Te lo prometto, te lo prometto. Perché qualcuno che ha davvero capito di cosa trattano questi riff e come questa musica si unisce, ti divertirai un mondo. Penso che sia il modo più semplice per descriverlo perché hai già capito molto di cosa si tratta e ora vedrai di cosa si trattava.
D: Nel film sentiamo di come hai aggirato l'industria musicale che ti ha spinto a pubblicare singoli. Da allora, l'industria è cambiata molto e con lo streaming c'è una spinta maggiore a pubblicare singoli di successo. Sei ottimista sul fatto che la forma dell'album sia qualcosa che rimarrà con noi a lungo termine?
Jimmy: Il problema degli album e dei gruppi coinvolti in quella sorta di pre-Led Zeppelin e post-Led Zeppelin, è che le persone consideravano gli album come un insieme di opere. Era un riassunto di dove ti trovavi in quel momento o quell'anno perché tutto il resto sarebbe stato fare concerti. Sarebbe una sorta di dichiarazione di dove sei.
Sapevo che in America c'era questa radio underground che non trasmetteva singoli, quindi per come la pensavo, diciamo per esempio i Rolling Stones. I Rolling Stones pubblicavano sempre singoli con album. E i singoli erano un mercato molto importante, ma il problema è che se vuoi fare questo tipo di album che hanno, dove ogni canzone porta a un'altra, l'intera cosa è davvero realizzata in quel modo, non vuoi essere impantanato, diciamo dopo il secondo album con 'Whole Lotta Love', non vuoi che qualcuno ti dica nel terzo album 'beh, dov'è 'Whole Lotta Love'?'
Vedi? Non volevo essere preso con una palla al piede di dover presentare il singolo, dover presentare il singolo. La cosa da fare era presentare un album che fosse davvero, davvero di qualità.
Allison: È stata una coincidenza interessante quando abbiamo filmato la band, era esattamente la stessa settimana 50 anni dal giorno in cui si sono incontrati. 50 anni, i pianeti si sono allineati, quando Jimmy, Robert e John Paul Jones sono venuti alle riprese.
[Domanda in italiano]
Jimmy: Per quanto riguarda i giovani musicisti, e come ho detto prima, ero un autodidatta ed era quasi come un pellegrinaggio per trovare nuove informazioni. Non c'erano computer, quindi non potevi andare online e capire come suonare, oh, non so, "Dark Side of the Moon" o qualsiasi tipo di canzone tu voglia. In questo modo, dovevi imparare dai dischi ed è stato un processo OCD molto deliberato per farlo. E tutti i chitarristi degli anni Sessanta, hanno fatto tutti la stessa cosa. È così che hanno imparato.
Quello che direi ai giovani chitarristi, beh, ovviamente ora c'è solo un lessico di informazioni là fuori. E conosco persone che imparano online. Potresti trovare una canzone e potresti scoprire che in realtà ci sono un certo numero di versioni diverse e in realtà nessuna di esse suona come quella che vuoi ascoltare fuori dal disco. Ma ci sono modi per affrontarlo.
Direi ai giovani musicisti, solo di mettere il lavoro, di continuare a mettere il lavoro in qualcosa che ami perché la connessione con lo strumento è qualcosa che è così gratificante ed è qualcosa che può essere, come me, può essere un hobby che sono riuscito a trasformare in una carriera che rende felici le persone, il che è assolutamente fantastico.
Oppure potrebbe essere qualcuno che è uno studente universitario che sta facendo tutto questo intenso apprendimento e si sta preparando per gli esami, ma è bello avere uno strumento solo per poter suonare ed entrare in quel mondo. Quindi è terapeutico ed è semplicemente una cosa meravigliosa da poter fare e incoraggerei i musicisti in quelle due aree che ho appena descritto lì.
Bernard: È un film sull'apprendistato, in molti modi. Riguarda come impari il tuo mestiere, se vuoi fare qualcosa di ambizioso e come procedi in questo processo e quindi è davvero per metà un musical ed è per metà una guida su come fare se hai un sogno davvero ambizioso, come potresti procedere.
Jimmy: La domanda su Internet, però. Ho incontrato un gruppo in una di queste accademie musicali a Brighton in Inghilterra e avevano vinto il miglior gruppo dell'anno, quindi c'erano i cantanti, i musicisti. E ho detto 'cosa stai facendo ora?' e hanno detto 'bene, stiamo andando in Vietnam.' Ho detto 'beh, è davvero interessante, come l'hai ottenuto?' Hanno detto "beh in realtà, abbiamo già avuto un successo nel sud-est asiatico perché qualcuno ha preso la nostra musica dallo streaming e l'ha messa in una pubblicità e questa è la seconda volta che andiamo nel sud-est asiatico". E ho pensato 'wow, può davvero funzionare, ma devi essere davvero fortunato perché ciò accada.' Ma questo non è stato fatto da una casa discografica, è stato fatto da loro stessi.
D: Ho adorato i tuoi outfit, da dove vengono? Charlie Watts è morto di recente, ma gli Stones non si arrendono come avete fatto voi quando è morto John Bonham.
Jimmy: Beh, è un concetto completamente diverso delle band. Amo gli Stones, devo dirtelo. E adoro il modo in cui Charlie suona e il modo in cui si è unito a Bill Wyman e Keith è solo qualcos'altro, il modo in cui potevano raggrupparsi.
Ma la differenza con i Led Zeppelin e molte delle altre band che erano... la maggior parte delle altre band, era che i Led Zeppelin sarebbero saliti sul palco e avrebbero improvvisato per tutto il set. Quindi, se puoi immaginare, dal 1968 quando abbiamo iniziato fino al punto in cui abbiamo perso John Bonham, ci sono stati molti concerti con un sacco di improvvisazioni e riff che sono usciti la sera e sono semplicemente scomparsi nell'etere. Ma avevamo quell'ESP su di noi.
Ora, il fatto è che quando abbiamo perso John, era inconcepibile riuscire a prendere qualcuno e bene cosa avresti fatto, insegnargli l'improvvisazione? No. Quindi per noi è stata una decisione molto facile.
I miei outfit? Beh, li ho disegnati io. È stato quando la mia fiducia è cresciuta e il mio carattere è cresciuto, quindi lo riflettevo anche nei vestiti che indossavo sul palco ma anche fuori dal palco. Erano cose che venivano effettivamente realizzate o cose che riuscivo a trovare nei negozi di seconda mano o altro.
D: Bernard, quanto è stato difficile trovare un nastro con la voce di John Bonham?
Bernard: Molto difficile. Quando abbiamo iniziato, la maggior parte delle persone non ha sentito parlare John Bonham. E ho rintracciato due o tre bootleg di interviste fatte da giornalisti ma erano come in un pub con drink che si scontravano e camerieri che arrivavano e ho pensato 'non possiamo usare questo'.
E poi mi sono imbattuto in questo bootleg ed era una breve intervista con John che parlava. Era su un vecchio disco in vinile, ma potevo sentire che era stato registrato su un nastro da un quarto di pollice e il giornalista era australiano e sono andato da tutti i giornalisti australiani che conoscevamo di quell'epoca dicendo "riconosci questa voce?" Perché il giornalista non si è identificato. E alla fine ho rintracciato qualcuno che diceva "sappiamo chi era", ma è morto.
E fortunatamente, il Sound Archive di Canberra in Australia aveva organizzato un festival americano Epic, il nostro film precedente. Così ho chiamato il responsabile e ho detto 'avete un archivio di vecchi nastri radiofonici?' E lui ha detto "sì". Ha guardato attraverso, non ce l'aveva. Ma avevano 30.000 bobine non contrassegnate e lui le ha esaminate tutte e alla fine ne ha trovata una con 'Slade' scritto sulla scatola, il gruppo, l'ha aperto, messo su ed era John e questa è l'intervista che ascolti.
Allison: Quanto tempo ci ha messo a trovarlo?
Bernard: Ci è voluto un anno.
Jimmy: Sono stati così scrupolosi con le loro ricerche. Ma la cosa di John è che lo sta vivendo in quel momento. È ancora vivo, ovviamente con questo e sta discutendo vari argomenti, è davvero molto entusiasta e senti l'amore in quella band.
Bernard: Abbiamo cercato di far sentire come se fossi lì. Era come avere il gruppo che ti raccontava la storia solo perché non l'hanno mai fatto. Quindi è nelle loro stesse parole. Ma abbiamo controllato, abbiamo parlato e Jimmy ha aperto il suo diario e ci ha dato i numeri dei suoi amici d'infanzia e degli altri membri della band, quindi siamo andati in tutti quei posti facendo ricerche e incontrando le persone e ascoltando le storie e così potevamo capire quando Jimmy parlava, a cosa si riferiva se faceva un piccolo riferimento a qualcosa.
Allison: Robert ha detto anche a noi all'inizio, ha detto 'Non so come sarai in grado di raccontare questa storia perché Peter Grant non ha permesso alle persone di filmare i concerti e non abbiamo fatto nulla interviste ai media, quindi cosa hai intenzione di fare? Come hai intenzione di dire questo?'
E così è stato un enorme scavo archeologico e grazie ad alcuni fan e contrabbandieri, siamo riusciti a trovare piccoli pezzi di concerti del periodo e Bernard ha inventato questa incredibile tecnica che chiamiamo la tecnica Fantasia ispirata a 'Singin' in the Rain' e con molte sovrapposizioni per ricreare la sensazione dei concerti.
Bernard: Di essere in viaggio. L'altra cosa che abbiamo fatto è stata anche dove c'erano clip che erano state viste prima, saremmo andati dalle compagnie che le hanno filmate e poi saremmo andati nei loro scantinati e perquisire tutte le bobine e in quasi tutti i casi abbiamo trovato altre bobine di telecamere girato da quella cosa che non era stata vista, quindi tutte le clip vengono rimontate, quindi se c'è una performance che hai visto, ci sono tutte le diverse angolazioni della telecamera in quella performance.
E tutto il suono proviene dalla fonte originale, quindi la fonte originale di prima generazione. Tutto il film è come la stampa originale o il negativo o se è stato registrato su nastro, è il nastro originale.
D: Per il regista, qual è la tua canzone preferita dei Led Zeppelin e perché? Per Jimmy Page, c'è un uso particolare della musica dei Led Zeppelin nei film che ti piace?
Bernard : È difficile da dire. Probabilmente ho, in questo film, il mio preferito è probabilmente 'Good Times, Bad Times' perché quando inizia, è il punto in cui sai che stai ascoltando qualcosa che non hai mai sentito prima. Il modo in cui la band suona insieme.
E poi mi sono anche innamorato di "Whole Lotta Love" perché siamo stati in grado di illustrare quella canzone per quasi sei minuti sullo schermo con filmati inediti. Come dice Jimmy, li vedo come album piuttosto che come canzoni. Sono cose complete.
Jimmy: Con "Good Times, Bad Times", è la prima traccia del primo album. Quindi era quello che ti aspettavi che la gente comprasse, ecco cosa si metteranno. E il fatto è che è praticamente ingiocabile. Non troverai un altro batterista che possa effettivamente suonare quel pattern di batteria per un certo periodo di tempo e John Bonham potrebbe farlo per circa mezz'ora.
Quindi sono semplicemente colpiti con come un riff e la voce e gli assoli di chitarra e tutto il resto. Sarebbe così, è un meraviglioso aprire un portale per quel primo album.
Laddove la musica dei Led Zeppelin è stata utilizzata nei film, dove ad esempio hanno usato qualcosa come "When The Levee Breaks", per ascoltarla al cinema, è semplicemente fantastico. E funziona sempre ogni volta che è stato utilizzato. Mi è sempre piaciuto sentirlo.
D: Come è stato creato "Stairway To Heaven" e puoi spiegare perché è diventato un tale successo di culto?
Jimmy: Bene, c'erano un certo numero di sezioni che avevo scritto alla chitarra che ho praticamente assemblato e poi l'ho provato con John Paul Jones e John Bonham in un posto chiamato Headley Grange, è tutta una storia a sé stante. Ma era una vecchia casa di campagna e avevamo uno studio di registrazione, mobile.
Quindi fondamentalmente sto preparando questa cosa e stiamo facendo in modo che tutti ricordino quali sezioni stanno arrivando e Robert era seduto e stava scrivendo nel suo libro e poi verso la terza, quarta esecuzione arriva e inizia cantando il novanta per cento dei testi.
Quindi sai 'Stairway To Heaven', capisci il testo per quello e sto dicendo che questo è stato un periodo così ispirato in questo posto, in questo posto chiamato Headley Grange e questo è un buon esempio di ciò e l'intera idea di quella canzone doveva avere qualcosa che fosse un inno e qualcosa che avesse una rivelazione lenta e continuasse a costruire e costruire e in realtà aumentasse nel tempo. Era qualcosa che, ancora una volta, non era stato realmente fatto. Era stato fatto nella musica classica ma non necessariamente nel rock and roll.
alcune recensioni e articoli..
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/09/04/venezia-jimmy-page-noi-led-zeppelin-come-mai-visti_7a9a16e2-3040-4370-83ba-fef30310d6ed.html
(ANSA) - VENEZIA, 04 SET - Un signore gentile, con i capelli bianchi, in là con gli anni ma decisamente ben portati, la memoria di ferro e tanta voglia di raccontare. E' Jimmy Page, si proprio il chitarrista scatenato dei Led Zeppelin, tra i fondatori della super band del rock, quello con i capelli lunghi e i vestiti stravaganti.
Accompagna Becoming Led Zeppelin, il film documentario fuori concorso a Venezia 78, il primo sui mitici in 50 anni di carriera. Il motivo lo spiega lui stesso: "in questi anni abbiamo rifiutato decine di proposte cinematografiche e approvato alla fine solo questa: l'unica con al centro la nostra musica".
Il film portato qui da Bernard MacMahon è una specie di baule dei tesori: il regista è andato a rintracciare ogni minimo dettaglio su Page, John Paul Jones, John Bonham e Robert Plant, prima di unirsi e dopo da rock band: "un lavoro di ricerca che ci ha portati a scovare in tutto il mondo materiali moltissimi dei quali erano di fan dei Led Zeppelin che si sono offerti di aiutarci". Per un appassionato del gruppo inglese fondato nel 1968 il film è un bengodi: vedere i quattro ragazzini alle prime armi è una delizia in bianco e nero ad esempio. Dice Jimmy Page: "ci tenevo proprio a questo, quando il film ci racconta da adolescenti appassionati di musica regala agli spettatori un grande messaggio: guardate come eravamo fanatici di musica, suonate anche voi, non abbandonate i sogni, credeteci. Io sono un autodidatta, non ho mai studiato in accademie musicali, sono cresciuto ad ascoltare musica degli altri, a fare pellegrinaggio nei negozi di dischi per cercare tutti i lavori possibili da sentire. Ed è così che tutti abbiamo imparato, anche oggi che pure ci sono tante informazioni a disposizioni, dico ai giovani la stessa cosa: lavorate su qualcosa che amate, può essere un hobby anche se il mio, cominciato a 13 anni prendendo una chitarra in mano che poi mi ha accompagnato per tutta la vita, è diventato il mestiere di una vita. Becoming Led Zeppelin - prosegue Page - è un film sull'apprendistato, sulla perseveranza e su come i sogni si possano realizzare". (ANSA).
https://youtu.be/yQHBo3YLIVE
conferenza stampa jimmi page venezia
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Venezia 78, Standing ovation per Jimmy Page: "Coi Led Zeppelin era tutto improvvisato"
Fuori concorso il film documentario di Bernard MacMahon. Accolto dall'entusiasmo dei fan all'incontro con la stampa, il chitarrista ha raccontato: "Scrivemmo 'Stairway to heaven' in una vecchia casa di campagna, fu un momento di grande ispirazione"
https://www.repubblica.it/dossier/spettacoli/venezia-2021/2021/09/04/news/venezia_78_led_zeppelin-316495867/?ref=drrt-1
Venezia 78, Standing ovation per Jimmy Page: "Coi Led Zeppelin era tutto improvvisato" repubblica.it/dossier/spetta via
L'applauso sembra infinito, la Sala Grande del Palazzo del cinema stracolma, il pubblico in piedi. La standing ovation è emozionante anche per un musicista dai trascorsi gloriosi come Jimmy Page, 77 anni, tra i chitarristi più importanti della storia del rock, fondatore dei Led Zeppelin. Si toglie la mascherina, applaude a sua volta il pubblico, tira fuori il cellulare e filma gli spettatori che lo acclamano. Presentato fuori concorso alla Mostra Becoming Led Zeppelin è il documentario che i fan aspettavano da anni. "C'erano state delle richieste in passato di fare un film sulla band ma non erano molto avvincenti. Si volevano concentrare su di tutto tranne che sulla musica e con questo progetto invece c'era proprio la musica e la performance al centro, che per noi era fondamentale, qui abbiamo musica e racconto".
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e il compianto John Bonham raccontano come sono diventati i Led Zeppelin. Il regista Bernard MacMahon (suoi i documentari musicali American Epic, sulla nascita della musica moderna negli Usa) ha voluto fare un documentario-musical, pieno di incredibili ritrovamenti, frutto di un lavoro di anni di ricerca, come una rarissima ripresa di Bonham che parla della sua infanzia in un'intervista con un giornalista australiano non identificato. Per convincere Jimmy Page e gli altri a fare il documentario MacMahon ha realizzato uno storyboard: "All'inizio eravamo un po' diffidenti - ha detto il chitarrista - poi vedendo il livello di ricerca ho capito quanto il progetto fosse accurato: il film, poi, è stato assolutamente fedele a quelle ricerche. Il bello è che in questo film John Bonham è vivo".
L'applauso sembra infinito, la Sala Grande del Palazzo del cinema stracolma, il pubblico in piedi. La standing ovation è emozionante anche per un musicista dai trascorsi gloriosi come Jimmy Page, 77 anni, tra i chitarristi più importanti della storia del rock, fondatore dei Led Zeppelin. Si toglie la mascherina, applaude a sua volta il pubblico, tira fuori il cellulare e filma gli spettatori che lo acclamano. Presentato fuori concorso alla Mostra Becoming Led Zeppelin è il documentario che i fan aspettavano da anni. "C'erano state delle richieste in passato di fare un film sulla band ma non erano molto avvincenti. Si volevano concentrare su di tutto tranne che sulla musica e con questo progetto invece c'era proprio la musica e la performance al centro, che per noi era fondamentale, qui abbiamo musica e racconto".
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e il compianto John Bonham raccontano come sono diventati i Led Zeppelin. Il regista Bernard MacMahon (suoi i documentari musicali American Epic, sulla nascita della musica moderna negli Usa) ha voluto fare un documentario-musical, pieno di incredibili ritrovamenti, frutto di un lavoro di anni di ricerca, come una rarissima ripresa di Bonham che parla della sua infanzia in un'intervista con un giornalista australiano non identificato. Per convincere Jimmy Page e gli altri a fare il documentario MacMahon ha realizzato uno storyboard: "All'inizio eravamo un po' diffidenti - ha detto il chitarrista - poi vedendo il livello di ricerca ho capito quanto il progetto fosse accurato: il film, poi, è stato assolutamente fedele a quelle ricerche. Il bello è che in questo film John Bonham è vivo".
Becoming Led Zeppelin ricostruisce la nascita del quartetto, il loro background familiare, l'incontro con il proprio strumento (bello il racconto di Page della sua prima chitarra), le diverse esperienze nell'ambiente musicale (Jimmy Page e John Paul Jones avevano partecipato alla registrazione di Goldfinger di Shirley Bassey, ad esempio) e poi raccontare l'Inghilterra degli anni Sessanta, i Beatles ("l'unico gruppo con cui non ho suonato", racconta Page nel film), fino all'incontro con Jeff Beck, la tournée americana e la nascita dei Led Zeppelin alla fine degli anni Sessanta quando Beck abbandonò il gruppo. "Man mano che la storia procede vediamo che questi quattro approcci diversi, quattro protagonisti che si muovono sulla scena musicale anni Sessanta si uniscono in un allineamento celestiale e creano un'esplosione di energia - ha detto Page entusiasta del lavoro - Volevamo emergesse tutto quello che abbiamo fatto, non solo le registrazioni, i tour ma anche i milioni di chilometri macinati nei nostri viaggi. In questo documentario ci sono tutte le risposte alle vostre domande. Avete già capito molto della nostra musica, ma ora vedrete molto di più".
Sulla fine della band, nel dicembre del 1980 pochi mesi dopo la morte del batterista John Bonham, Page dice: "Adoro gli Stones, adoro Charlie Watts e il loro modo di stare insieme, ma la grande differenza tra noi e gli altri gruppi è il fatto che con i Led Zeppelin tutto era improvvisato. Dal '68 quando ci siamo conosciuti finché John Bonham è morto tutti quei concerti, tutte le cose che facevamo insieme semplicemente succedevano perché avevamo la capacità di leggerci nella mente. Quando John è scomparso non avevamo più questa capacità, non c'era più la connessione mentale che avevamo prima, è stata una decisione dura ma inevitabile".
Sebbene non ci sia nel documentario, Jimmy Page ha accettato di parlare del brano più famoso del gruppo: "Stairway to heaven è nata da un certo numero di sessioni per chitarra che sono state poi assemblate in una vecchia casa di campagna dove avevamo uno studio di registrazione. Io ero lì cercando di capire come ognuno poteva fare la propria parte; la terza volta che l’abbiamo provata Robert se ne è uscito con le parole, è stato un momento di grande ispirazione. Questa canzone ha qualcosa di unico, una rivelazione lenta con un ritmo che arriva un po' alla volta".
Agli aspiranti musicisti di oggi il chitarrista dice: "Io sono un autodidatta. Quando ero giovane non c'erano i pc, non c'era la Rete, dovevamo ascoltare i dischi per giorni, era un lavoro compulsivo ed è così che tutti abbiamo imparato. Ora abbiamo tante informazioni. Ai giovani dico 'continuate a lavorare su ciò che amate e sviluppate il rapporto con gli strumenti'. Nel mio caso, il mio hobby è diventato una carriera, non deve essere così per tutti però anche uno studente universitario che si prepara per gli esami e tra un libro e un altro suona può utilizzare la musica per accedere a un mondo diverso. Vorrei incoraggiare tutti i musicisti, che abbiamo studiato oppure no, a continuare a coltivare la propria musica".
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https://apnews.com/article/entertainment-music-arts-and-entertainment-jimmy-page-e06787a574b6f62a73b9860f1ce2a750
Jimmy Page al festival del cinema di Venezia per presentare il doc dei Led Zeppelin
VENEZIA, Italia (AP) — Il chitarrista Jimmy Page afferma di aver rifiutato molte proposte "piuttosto miserabili" nel corso degli anni per realizzare un documentario sui Led Zeppelin. Ma alla fine ha morso quando ha ricevuto una proposta profondamente studiata incentrata quasi esclusivamente sulla musica e che raccontava la nascita della band nel 1968 e la sua fulminea ascesa.
Il risultato è “Becoming Led Zeppelin”, uno dei documentari più attesi al Festival del Cinema di Venezia, presentato in anteprima sabato con Page sul red carpet.
I produttori Bernard MacMahon e Allison McGourty - fan dichiarati degli Zeppelin - hanno ottenuto filmati inediti di alcuni dei primi concerti americani e britannici della band, nonché un'incredibile intervista audio che il batterista John Bonham ha concesso a un giornalista australiano prima di morire nel 1980.
L'intervista, le riprese del concerto e altro materiale d'archivio sono uniti a interviste contemporanee con i tre membri della band sopravvissuti - Page, Robert Plant e John Paul Jones - per creare un montaggio che mappa i frenetici primi due anni di esistenza della band e le sue prime influenze musicali .
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