domenica 19 settembre 2021

9..ESSENZA E PRESENZA fra Robert Plant e Michael Jackson


 un bacio che sà di abbracci "sentiti" con il cuore






...giornata Mondiale della Pace...
Pace..Solidaietà Condivisione.FRATELLANZA
.dovremmo avere la dignità e il coraggio di espletarli sempre..valori che non fioriscono solo per un giorno...
ma spesso per la razza umana sono valori dimenticati..considerati superflui...egoismi, stupidità, poco coraggio prendeono il sopravvento per ipocriti calcoli...le bocche.si riempiono di frasi solenni,i nostri comportamenti, anche quelli più semplici, parlano di altro...il cambiamento nasce dalla consapevolezza di essere parte e artefici della propria e l'altrui esistenza..non esisti TU, ESISTIAMO TUTTI..LA PACE NON SI COMPRA E NON SI VENDE...SI CONQUISTA CON LE AZIONI E I PENSIERI NOBILI...
LELLA..


Robert , la fiamma che non si spegne mai💞
Buongiorno Zepp..
. E’ il solito ragazzo che con la sua voce graffiante e calda allo stesso tempo, ti riesce ad entrare dentro e a toccare le parti più profonde del cuore. Robert è ancora lui, e non molla.
Eterno giovincello che adoro in ogni sua particella..
Fluttua rigenerandosi e rigenerando emozioni. ..le sue primavere lo hanno temprato, sia in sofferenza che in gioia..
un poeta, dall'animo gentile, raffinato e allo stesso tempo monello
non si è ancora tolto il vizio di fare swish con i suoi capelli e di toccarli sempre, quei capelli che resistono ancora a tutto, lunghi e perfettamente ricci come pochi. Certo, l’età non gli permette più di fare determinate cose con la voce, ma a Rob piace azzardare, e allora si butta, con un po’ di coscienza, e ci prova. Stecca? Che importa, ci ha messo l’anima per buttare giù quella parola o quella nota o quel vocalizzo. E lo si apprezza per questo, per la grande passione che prova per la musica e per quello che fa da sempre.
I suoi Babe restano impressi nella mente degli ascoltatori per tantissimo tempo. Trovatemi qualcuno che sappia dire meglio di lui babe. E lo mette ovunque, anche nei momenti più improbabili, proprio quando meno te l’aspetti.
..è il mio "cappellaio matto"..la mia fatina, la mia Alice..e ne avrei da aggiungere...
Ciao Immenso Robert..comunque vada a finire tu hai dato sempre tutto te stesso e quel sorriso va oltre l'emozione..trapassa ogni tempo e lo rende meta di meraviglia...

Robert non è solo una rockstar. E’ un vero artista. Un poeta, un uomo di sensibilità e gusto, di raffinatezza ma allo stesso tempo di oscenità, di trasgressione e di provocazione. Non si è ancora tolto il vizio di far passare l’asta del microfono nella zona del suo bacino, non si è ancora tolto il vizio di fare swish con i suoi capelli e di toccarli sempre, quei capelli che resistono ancora a tutto, lunghi e perfettamente ricci come pochi. Certo, l’età non gli permette più di fare determinate cose con la voce, ma a Rob piace azzardare, e allora si butta, con un po’ di coscienza, e ci prova. Stecca? Che importa, ci ha messo l’anima per buttare giù quella parola o quella nota o quel vocalizzo. E lo si apprezza per questo, per la grande passione che prova per la musica e per quello che fa da sempre.

I suoi Babe restano impressi nella mente degli ascoltatori per tantissimo tempo. Trovatemi qualcuno che sappia dire meglio di lui babe. E lo mette ovunque, anche nei momenti più improbabili, proprio quando meno te l’aspetti.

Rob, oggi, però, non si accontenta di ricopiare i pezzi che suonava con i Led, no, non si accontenta proprio. Avrebbe potuto fare, come altri fanno (quali David Gilmour o Paul McCartney, dei grandissimi musicisti che forse hanno segnato la storia della musica più dello stesso Plant), e quindi portare sul palco con un semplice “copia e incolla” le più belle hit così che la gente canti con lui, perché alla fine si sa, Robert Plant è famoso perché è stato il cantante dei Led Zeppelin, Gilmour perché è stato il chitarrista dei Pink Floyd, etc…

 





GLASTONBURY, ENGLAND - JUNE 28: Robert Plant performs on the Pyramid Stage during day 2 of the Glastonbury Festival at Worthy Farm on June 28, 2014 in Glastonbury, England. (Photo by Ian Gavan/Getty Images)
GLASTONBURY, ENGLAND – JUNE 28: Robert Plant performs on the Pyramid Stage during day 2 of the Glastonbury Festival at Worthy Farm on June 28, 2014 in Glastonbury, England. (Photo by Ian Gavan/Getty Images)

 

E invece no. Rob, nella sua pur breve scaletta, non inserisce mai un pezzo dei Led Zeppelin tale e quale. Perché li stravolge, li cambia, aggiunge altre parti, trasforma i riff..insomma, li rende ancor più suoi!
Così mantiene il rispetto nei confronti degli altri tre mostri sacri non toccando le loro parti e crea un qualcosa di innovativo e di interessante sia per i musicisti che per il pubblico. La chiave è quella del blues americano, ma anche i richiami asiatici non tardano a farsi sentire. Un’atmosfera variegata, strana e bella allo stesso tempo. Roba per pochi, insomma.

E l’atmosfera che si viveva il 24 luglio al Teatro Greco-Romano di Taormina era particolare. Persone di tutte le età, di tutte le generazioni (il primo album dei Led risale al 1969, quindi i fan che allora erano i più giovani oggi sono pressoché ultrasessantenni), anche provenienti da paesi diversi, come ad esempio la Germania o la Svizzera, l’UK o la Francia (per non parlare dei fan più sfegatati che venivano da tutto il sud Italia e addirittura dalla Sardegna), erano radunati in quel magnifico tempio, tutti uniti dalla passione per il gruppo che ha scritto buona parte della storia del rock.

 

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La location è da brividi ogni volta. Non era la prima volta che andavo a sentire un concerto lì, ma le emozioni ogni volta sono sempre nuove e sempre meravigliose. Vedere l’Etna, il grandissimo vulcano nello sfondo e il mare al suo fianco, soprattutto quando inizia a fare buio, che la costa è tutta illuminata, è davvero suggestivo. Molti artisti si sono legati a questo posto e spesso ci fanno ritorno. Ricordo un concerto di Giovanni Allevi ma anche un altro di Cesare Cremonini, in cui loro, parlando del più e del meno, sottolineavano la bellezza di quel posto, un patrimonio mondiale da tutelare. E al contempo, per i musicisti, la “responsabilità” di quel palco, dove si sono esibiti grandissimi artisti di fama internazionale come Deep Purple, Carlos Santana, Patti Smith o Mark Knopfler per citare i casi più recenti. Un palcoscenico di tutto rispetto che non ha nulla da invidiare agli altri grandi teatri all’aperto come ad esempio l’Arena di Verona.

 

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E poi, che dire, un concerto stratosferico, non molto lungo (poco più di un’ora e mezza) ma essenziale. Del resto stiamo parlando di Robert Plant, non di un pinco pallino qualsiasi. Oltre 50 anni di carriera musicale alle spalle significano tanto : significano sacrificio, impegno, dedizione ma anche fortuna e talento. E sono sicuro che Rob ci ha messo tutto di questo e continuerà a farlo, così come ha fatto ieri sera.

Un po’ di tristezza sopraggiunge quando lui presenta i musicisti che lo accompagnano e dice : we are The Sensational Space Shifters. E’ una frase che pesa, è una frase che un amante dei Led Zeppelin non può digerire facilmente. E’ la constatazione che Robert Plant non è più Led Zeppelin, è la constatazione che ormai quella storia è finita e che difficilmente si sentirà nuovamente “Led Zeppelin in concerto” (l’ultima reunion è stata nel 2007 alla O2 Arena). Robert ha creato un nuovo gruppo, con il quale gira il mondo portando avanti i suoi pezzi e il suo progetto, pur consapevole che deve molto ai Led Zeppelin, e per questo li omaggia e li ricorda con alcuni brani. Ma quella storia è finita, ramble on, now It’s the time, time to sing my song, I’m goin’ round the world…[…] on my way.

 

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Ma è così che deve andare, è così che è andata, tutto ha un inizio, un crescere e una fine, e così anche la vita musicale di Robert Plant che, comunque vada a finire, sarà degna di essere ricordata come una stairway to heaven dalle tante e tante generazioni che verranno.

 

 

Roberto Testa

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