sabato 3 maggio 2025

SINNERGIA.🦊JANNIK SINNER IL RIENTRO DEL NUMERO UNO (INTERVISTA TG1 e INTESA SAN PAOLO ) FONDAZIONE DI JANNIK SINNER.

https://www.youtube.com/watch?v=JQclXCPvYXk

L'azzurro ha parlato alla community di Intesa san paolo.. ha rilasciato nello stesso giorno (quello di ieri sera al TG1)una intervista speciale.. "In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Rientro con una mentalità diversa. E mi piacerebbe avere bambini, ma ora non potrei essere il papà che vorrei" "La chiave per restare a certi livelli - afferma poi parlando con la Community di Intesa Sanpaolo - è che ogni giorno è una opportunità di far vedere che sei migliorato anche in allenamento: se sei costante i risultati primo o poi arrivano". E ancora: "Ormai non manca tanto, quindi ci vediamo a Roma. Speriamo di essere abbastanza preparati per essere lì, però sono molto contento di fare il mio ritorno a Roma. Non c'è posto più bello. Molto presto ci saremo, non solo io, ma tutto il gruppo italiano con dei giocatori incredibili. Aspettiamo un bel tifo". Affronta nella suddetta intervista rilasciata alla comunity di Intesa Sanpaolo un tema che gli sta particolarmente a cuore, quello dei bambini. E lo fa partendo dal valore attribuito al ranking di numero 1 al mondo: "Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio: stare 52 settimane in vetta è qualcosa di grande. Bambini? Mi piacciono tanto, sicuramente penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. È troppo presto per me". Anche perché la vita del tennista - che Jannik sintetizza nelle parole "dedizione, costanza, passione e talento" - è fatta anche di rinunce: "Ne faccio tante: mi piacerebbe uscire di più la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni, ho fatto tanti sacrifici per diventare numero 1 e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l'importante è tenere tutto in equilibrio". ----------------- Per completezza..tutta l'intervista: ha raccontato qual è secondo lui la chiave del successo: “La chiave è che ogni giorno è un’opportunità - ha detto Sinner - . La partita è un’opportunità per far vedere alla gente che sei migliorato. Anche in allenamento, se sei costante prima o poi i risultati arrivano”. “Metto la dedizione al primo posto, ci sono tante giornate in cui sei stanco e magari non hai neanche voglia, però sei lì e magari fai anche mezz’ora in più e questo fa la differenza. Il talento va all’ultimo posto. La costanza è molto importante, la passione è normale averla. Se metti tutte queste cose insieme e hai pure talento, allora diventi un giocatore fortissimo”. Per una ricetta di grande successo, come gli ha insegnato anche papà Hanspeter, grande cuoco, non bisogna solo mettere, ma anche togliere a volte, l'importante è l'equilibrio: “Devi togliere tante cose: dall’uscire la sera, al fare una sciata in più, all’andare al mare qualche volta. Però è molto importante farle, alla fine io ho 23 anni, quasi 24, ho fatto tante cose per essere in questa posizione e non voglio buttar via tutto. Però so anche che la vita vera è quella fuori dal campo, la vita privata, la famiglia. Alla fine l’importante è l’equilibrio giusto". Qualcuno quando parla di Sinner lo descrive come un robot, freddo, privo di emozioni. Jannik non è affatto così: “Andare via da casa da piccolo? Sicuramente mi ha fatto bene perché sono cresciuto molto veloce. Quando fai la spesa la prima volta, la lavatrice, devi stendere e non hai i tuoi genitori lì con te. Ho pianto tanto da piccolo, anche adesso a volte capita di piangere, perché sennò vuol dire che non senti nulla, non hai emozioni invece non è vero. Sono molto calmo quando vinco, ma quando perdo anche io ho dei momenti così, sarebbe strano altrimenti. Il comportamento in campo? Lì ho fatto grandi progressi, non tanto in quello che vedete voi, ma come mi sento io: sono molto più tranquillo, consapevole dei miei mezzi, di quello che so fare. Dove sono migliorato di più? Sicuramente dritto e servizio abbiamo fatto grandi passi, il rovescio è sempre stato forte. Il traguardo di cui vado più orgoglioso? Il numero uno, non è un risultato secco ma sono 52 settimane giocate ad altissimo livello con tanti risultati fatti". Sinner: "Vorrei un figlio, ma non ora" "Un figlio? Sì, ma non adesso. Perché non potrei essere il padre che vorrei. Non riuscirei ad essere il padre che vorrei. Io ho avuto un rapporto speciale con i miei genitori perché erano sempre lì. Quindi sarebbe troppo presto, ma a me piacciono molto i bimbi. “Vi prometto che lavorerò sempre tantissimo, darò tutto come ho fatto finora e poi i risultati verranno”. --------------------------




Jannik è il numero Uno in tutto.. è una meraviglia ascoltarlo e vederlo.. non aggiungo altro..solo applausi x lui.. è in assoluto un ragazzo favoloso e un atleta autentico, vero ❤

"Ho fatto fatica ad accettare questa sospensione di 3 mesi, perché sapevo di non aver fatto nulla, quindi perché avrei dovuto pagare?

Qualche commento su di me? Ognuno è libero di dire quello che vuole. Ciò che conta per me è sapere cosa è successo, cosa ho passato, e non lo auguro a nessuno. Ognuno è libero di dire quello che vuole, va bene."
link intervista completa..
per chi non ha potuto vederla..

Jannik Sinner - Intervista completa TG1 prima del ritorno agli Internazionali BNL d'Italia 2025 🦊👊🏻

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Sinner al Tg1: "Non c'è posto più bello di Roma per tornare in campo"
Il numero 1 del mondo, a cinque giorni dal suo ritorno all'attività agonistica, ha parlato dei tre mesi trascorsi lontano dai campi e del suo imminente ritorno:
"Molto presto ci saremo, non solo io ma tutto il gruppo italiano che è incredibile. Ci aspettiamo un bel tifo"
"Ci vediamo a Roma, speriamo di essere preparati per esserci ma sono molto contento di fare ritorno a Roma, non c'è posto più bello".
Così Jannik Sinner, intervistato questa sera in esclusiva dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, dà appuntamento al Foro Italico a tutti i tifosi azzurri che nel corso degli Internazionali BNL d'Italia, torneo che segnerà il suo ritorno in campo dopo i tre mesi di inattività scontati in seguito all'accordo stipulato con la Wada per il caso Clostebol, potranno tornare ad ammirarlo.
"Ognuno è libero di dire quel che vuole e di giudicare - ha aggiunto Sinner riferendosi ai tanti commenti rilasciati da molti suoi colleghi in merito a quanto lui accaduto - l'importante per me è che so io cosa è successo e cosa ho passato ed era molto difficile e non auguro a nessuno di passare da innocente una cosa del genere"
"L'anno scorso è stato molto stressante ma siamo riusciti ad ottenere risultati incredibili, anche quest'anno siamo partiti bene poi è successo quello che è successo. All' inizio era un po' strana la situazione in cui mi sono trovato, anche fuori dal campo sono successe delle cose che non mi aspettavo ma piano piano sto tornando nel ritmo di allenamenti veri e con un obiettivo davanti. Mi sto allenando con dei giocatori forti per vedere su che livello sono, a volte va bene altre ho un calo. Sono però contento di tornare a Roma, un torneo speciale, ma sicuramente ci entrerò con un mentalità diversa. Mi manca la competizione, nell'allenamento non hai pressione e tensione, ma sono contento, ripeto, che questa fase sia terminata e siamo pronti a ripartire".
Sinner è tornato anche sul momento in cui è venuto a sapere della positività (per contaminazione, come poi avrebbe appurato il provesso di primo grado, conclusione che la Wada non ha mai contestato). "Cosa è successo?
In quel momento lì non ho capito cosa fosse successo, non sapevo nulla, poi ho accettato - devi accettare - e abbiamo provato a ricostruire e abbiamo saputo subito da dove proveniva questa contaminazione. Ma ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa mi dicevo 'non ho fatto niente, perché devo pagare il prezzo?'. Poi abbiamo parlato con il mio avvocato in modo molto concreto su quello che poteva succedere nel peggiore dei casi".
Dopo Sinner ha continuato a giocare e a vincere, ha conquistato due Slam, le Nitto ATP Finals, il posto di numero 1. Però, ammette, "come mi sono sentito io in campo non era come un giocatore si dovrebbe sentire. Ci alleniamo tanto per poi divertirci quando giochiamo una partita bella e questo divertimento giorno dopo giorno è andato un po' via. La fortuna che ho avuto è stata avere delle persone intorno a me che mi hanno aiutato molto e mi hanno creduto: il mio team, la mia famiglia. Alla fine ho costruito la mia bolla dove non entrava nessun altro e questo mi ha dato la voglia di continuare e di prepararci bene per i Grand Slam perché l'anno scorso li ho giocati bene, anche se ho avuto un piccolo infortunio prima del Roland Garros. E' andato tutto bene anche se non mi sono sentito una persona felice in campo".
"E' difficile rispondere - ha poi riflettuto Sinner quando richiesto di un parere sulle linee guida che oggi regolano i controlli antidoping - Abbiamo gli stessi protocolli, quando si è positivi ognuno ha lo stesso percorso da fare e nessuno ha dei trattamenti diversi anche se nel mio caso ho ricevuto un po' di critiche per questo, ma non sono stato trattato in modo diverso perché ho dovuto fare tante audizioni e mi hanno controllato più degli altri. Dipende da come vedi le cose. Se c'è una contaminazione e non te ne rendi conto, e può succedere, ma i dottori la controllano e dicono che non dà forza o vantaggi è un' altra cosa".
"No, non me lo immaginavo, non lo vedevo realistico e direi una bugia se dicessi il contrario - ha ancora ammesso riferendosi al suo traguardo di numero uno del mondo - Quando ero giovane, quando non mi allenavo quasi mai e ai tornei c'erano ragazzini che si allenavano tutti i giorni con cui riuscivo a giocare alla pari mi ha dato un po' di direzione nel dirmi che sapevo giocare a tennis. Ma la scelta tra sci e tennis l'ho fatta in base a quello che mi piaceva di più e mi piaceva di più giocare a tennis perché è uno sport naturale, vedi la personalità cosa che nello sci non si vede. Poi ho avuto i miei genitori che mi hanno lasciato tranquillo e mi hanno detto vai, non ci sono problemi, e poi sono cresciuto velocemente come persona".
Per diventare numero 1, spiega, "oltre al talento serve tanto: sacrifici, momenti di difficoltà, fortuna, nel non farsi male e nell'avere le persone giuste al momento giusto. Servono tante altre cose. Il talento è importante se lo combini con il lavoro ed è lì che fai il botto".
"Scatti di rabbia ne ho anche io, e tanti, ma giocare a tennis è come giocare a poker: quando vedi l'atro che sta facendo fatica e vederlo ti da la forza. Io ho dei momenti quando sono stanco o nervoso e alle volte non sento la partita in cui il mio team deve fare dei trucchetti per farmela sentire. Altre volte sono nervoso perché voglio dimostrare a me steso di essere capace e poi non ci riesco. Sono tanti momenti in cui non tutto va alla perfezione".
"Abbiamo una vita fuori dal campo, come tuti. A volte vedete solo il giocatore che è in campo ed è giusto che sia cosi, ma abbiamo anche una vita fuori dal campo, e finora ho gestito sempre abbastanza bene le situazioni che ho avuto. Nella mia testa giocare a tennis è importante, però fuori dal campo c'è una parte ancora più importante del tennis che è la vita privata, familiare, con il team, perché senza di loro non sarei nessuno".
"Due ne ho conosciuti meglio - ha poi raccontato parlando dei Big3 e del loro dominio sul circuito - Roger invece non l'ho visto spesso perché lui era infortunato e poi ha smesso. Posso giudicare un po'meglio Rafa e Novak. Rafa mi piace perché è un combattente, si tiene le persone intorno a sé in modo molto bello ed equilibrato. Se guardiamo ai numeri il migliore è Nole. Ma dobbiamo essere contenti di vivere questo momento perché quello che anno fatto vedere loro tre insieme negli ultimi quindici anni e pazzesco".
Punti importanti e belli che il numero uno del mondo ricorda con piacere ce ne sono, ma anche punti sbagliati costati cari sono ancora impressi nella sua memoria: "Ricordo il match point con Carlos agli US Open quando ho sbagliato il rovescio dopo il servizio largo. Il punto più bello è quello del mio primo Slam vinto, quel dritto lungolinea me lo ricordo benissimo".
L'emozione più grande? "Dal punto di vista personale quando ho saputo che sarei diventato numero uno è stata una sensazione incredibile perché è stato il risultato di un anno intero. Un altro momento pazzesco da italiano è quando entri sul Centrale di Roma o Torino, non sembra di stare in un campo da tennis ma in uno stadio di calcio. Una sensazione difficile da raccontare".
L'Italia sta vivendo il suo periodo da record, 45 i titoli vinti dal 2018 ad oggi sui 101 totali conquistati in singolare maschile nell'era Open.
"Abbiamo avuto un cambio incredibile quando Fognini ha vinto a Montecarlo, poi Berrettini ha fatto benissimo sull'erba facendo la finale a Wimbledon, poi sono arrivato io e adesso sta arrivando Musetti tra i primi dieci. Arnaldi sta facendo risultati incredibili e poi c'é Sonego che sta sempre lì e Darderi e gli altri. Ne abbiamo davvero tanti, e da tifoso italiano è bellissimo perché quando ne perdi uno in un torneo ne hai altri cinque .E in un Grand Slam se siamo dieci vuol dire che il 10% dei giocatori sono italiani".
A fine stagione molto probabilmente terminerà la collaborazione con Darren Cahill: "Lui l'anno scorso mi ha detto 'guarda, faccio l'ultimo anno con te e poi smetto'. Sono cose che devi accettare, è una sua scelta. Abbiamo fatto tante cose insieme, tanti risultati, però ogni cosa bella ha una fine soprattutto nel lavoro. Va bene cosi, ma in un anno possono cambiare tante cose, vediamo…".
"C'è stato un momento in cui mi è venuto voglia di dire basta, mollo tutto. prima degli Australian Open non era un momento felicissimo, c'era ancora quel caso di doping, e mi sono detto vediamo come va quest'anno. In Australia non mi sentivo a mio agio negli spogliatoi, quando mangiavo, sentivo che gli altri giocatori mi guadavo in modo diverso e mi sono detto che era pesante viere il tennis in questo modo. Li era diverso. Mi sono detto magari dopo l'Australia un po' di tempo libero mi farà bene, poi è andata come è andata ma in quel momento lì mi ha fatto bene, tre mesi sono tanti, ma non ho giocato Rotterdam anche per quel motivo: mi serviva del tempo diverso, con gli amici e dando priorità alle persone a cui voglio bene".
Jannik Sinner.

Tutte le reazioni:
37



 e per "certi giornalisti" comprendo anche qualcuno di questi signori che oggi fanno articoli L’intervista di Jannik Sinner al TG1: tre considerazioni Cosa ci ha colpiti di più relativamente al numero uno del mondo durante il colloquio con Gian Marco Chiocci. ------------------ .non smetterò mai di soffermarmi sul dopo della vittoria AO ..non fece Rotterdam e non si presentò al Quirinale inviando un certificato medico,quando tutti , quando ,soprattutto i cosidetti "addetti ai lavori",,certi giornalisti e uomini di sport , lo criticavano per la sua scelta.. questi signori si sono arrogati il diritto di echitettare come inopportuna quella scelta di jannik .altri e non faccio nomi lo hanno apostrofato con considerazioni veramente vergognose, si vergognose,. spero che ieri sera molti di questi abbiano ascoltato l'intervista e che oggi abbiano la decenza di stare in silenzio...alla loro pochezza Jannik ha risposto con la sua Grandezza di Uomo. noi,fan e tantissimi altri sappiamo chi è Jannik.. da ieri sera spero che ci sia la consapevolezza in altri di apprezzare questo ragazzo umile e semplice che ha dato a tutti una lezione di vita straordinaria. e per "certi giornalisti" comprendo anche qualcuno di questi signori che oggi fanno articoli ---------------------------- 


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https://www.ubitennis.com/blog/2025/04/30/lintervista-di-jannik-sinner-al-tg1-tre-considerazioni/3/?fbclid=IwY2xjawKC5eVleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6hhZBC-IuopA-hsQ7c9sfDE4NCoVrYMF8lW3oy7SbtuA2WCfD3ZPNV1xtfOA_aem_hnKfxBWFWLKRLnIjlZFGoQ


 



Jannik è il numero Uno in tutto.. è una meraviglia ascoltarlo e vederlo.. non aggiungo altro..solo applausi x lui.. è in assoluto un ragazzo favoloso e un atleta autentico, vero ❤

"Ho fatto fatica ad accettare questa sospensione di 3 mesi, perché sapevo di non aver fatto nulla, quindi perché avrei dovuto pagare?

Qualche commento su di me? Ognuno è libero di dire quello che vuole. Ciò che conta per me è sapere cosa è successo, cosa ho passato, e non lo auguro a nessuno. Ognuno è libero di dire quello che vuole, va bene."
link intervista completa..
per chi non ha potuto vederla..

Jannik Sinner - Intervista completa TG1 prima del ritorno agli Internazionali BNL d'Italia 2025 🦊👊🏻

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Sinner al Tg1: "Non c'è posto più bello di Roma per tornare in campo"
Il numero 1 del mondo, a cinque giorni dal suo ritorno all'attività agonistica, ha parlato dei tre mesi trascorsi lontano dai campi e del suo imminente ritorno:
"Molto presto ci saremo, non solo io ma tutto il gruppo italiano che è incredibile. Ci aspettiamo un bel tifo"
"Ci vediamo a Roma, speriamo di essere preparati per esserci ma sono molto contento di fare ritorno a Roma, non c'è posto più bello".
Così Jannik Sinner, intervistato questa sera in esclusiva dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, dà appuntamento al Foro Italico a tutti i tifosi azzurri che nel corso degli Internazionali BNL d'Italia, torneo che segnerà il suo ritorno in campo dopo i tre mesi di inattività scontati in seguito all'accordo stipulato con la Wada per il caso Clostebol, potranno tornare ad ammirarlo.
"Ognuno è libero di dire quel che vuole e di giudicare - ha aggiunto Sinner riferendosi ai tanti commenti rilasciati da molti suoi colleghi in merito a quanto lui accaduto - l'importante per me è che so io cosa è successo e cosa ho passato ed era molto difficile e non auguro a nessuno di passare da innocente una cosa del genere"
"L'anno scorso è stato molto stressante ma siamo riusciti ad ottenere risultati incredibili, anche quest'anno siamo partiti bene poi è successo quello che è successo. All' inizio era un po' strana la situazione in cui mi sono trovato, anche fuori dal campo sono successe delle cose che non mi aspettavo ma piano piano sto tornando nel ritmo di allenamenti veri e con un obiettivo davanti. Mi sto allenando con dei giocatori forti per vedere su che livello sono, a volte va bene altre ho un calo. Sono però contento di tornare a Roma, un torneo speciale, ma sicuramente ci entrerò con un mentalità diversa. Mi manca la competizione, nell'allenamento non hai pressione e tensione, ma sono contento, ripeto, che questa fase sia terminata e siamo pronti a ripartire".
Sinner è tornato anche sul momento in cui è venuto a sapere della positività (per contaminazione, come poi avrebbe appurato il provesso di primo grado, conclusione che la Wada non ha mai contestato). "Cosa è successo?
In quel momento lì non ho capito cosa fosse successo, non sapevo nulla, poi ho accettato - devi accettare - e abbiamo provato a ricostruire e abbiamo saputo subito da dove proveniva questa contaminazione. Ma ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa mi dicevo 'non ho fatto niente, perché devo pagare il prezzo?'. Poi abbiamo parlato con il mio avvocato in modo molto concreto su quello che poteva succedere nel peggiore dei casi".
Dopo Sinner ha continuato a giocare e a vincere, ha conquistato due Slam, le Nitto ATP Finals, il posto di numero 1. Però, ammette, "come mi sono sentito io in campo non era come un giocatore si dovrebbe sentire. Ci alleniamo tanto per poi divertirci quando giochiamo una partita bella e questo divertimento giorno dopo giorno è andato un po' via. La fortuna che ho avuto è stata avere delle persone intorno a me che mi hanno aiutato molto e mi hanno creduto: il mio team, la mia famiglia. Alla fine ho costruito la mia bolla dove non entrava nessun altro e questo mi ha dato la voglia di continuare e di prepararci bene per i Grand Slam perché l'anno scorso li ho giocati bene, anche se ho avuto un piccolo infortunio prima del Roland Garros. E' andato tutto bene anche se non mi sono sentito una persona felice in campo".
"E' difficile rispondere - ha poi riflettuto Sinner quando richiesto di un parere sulle linee guida che oggi regolano i controlli antidoping - Abbiamo gli stessi protocolli, quando si è positivi ognuno ha lo stesso percorso da fare e nessuno ha dei trattamenti diversi anche se nel mio caso ho ricevuto un po' di critiche per questo, ma non sono stato trattato in modo diverso perché ho dovuto fare tante audizioni e mi hanno controllato più degli altri. Dipende da come vedi le cose. Se c'è una contaminazione e non te ne rendi conto, e può succedere, ma i dottori la controllano e dicono che non dà forza o vantaggi è un' altra cosa".
"No, non me lo immaginavo, non lo vedevo realistico e direi una bugia se dicessi il contrario - ha ancora ammesso riferendosi al suo traguardo di numero uno del mondo - Quando ero giovane, quando non mi allenavo quasi mai e ai tornei c'erano ragazzini che si allenavano tutti i giorni con cui riuscivo a giocare alla pari mi ha dato un po' di direzione nel dirmi che sapevo giocare a tennis. Ma la scelta tra sci e tennis l'ho fatta in base a quello che mi piaceva di più e mi piaceva di più giocare a tennis perché è uno sport naturale, vedi la personalità cosa che nello sci non si vede. Poi ho avuto i miei genitori che mi hanno lasciato tranquillo e mi hanno detto vai, non ci sono problemi, e poi sono cresciuto velocemente come persona".
Per diventare numero 1, spiega, "oltre al talento serve tanto: sacrifici, momenti di difficoltà, fortuna, nel non farsi male e nell'avere le persone giuste al momento giusto. Servono tante altre cose. Il talento è importante se lo combini con il lavoro ed è lì che fai il botto".
"Scatti di rabbia ne ho anche io, e tanti, ma giocare a tennis è come giocare a poker: quando vedi l'atro che sta facendo fatica e vederlo ti da la forza. Io ho dei momenti quando sono stanco o nervoso e alle volte non sento la partita in cui il mio team deve fare dei trucchetti per farmela sentire. Altre volte sono nervoso perché voglio dimostrare a me steso di essere capace e poi non ci riesco. Sono tanti momenti in cui non tutto va alla perfezione".
"Abbiamo una vita fuori dal campo, come tuti. A volte vedete solo il giocatore che è in campo ed è giusto che sia cosi, ma abbiamo anche una vita fuori dal campo, e finora ho gestito sempre abbastanza bene le situazioni che ho avuto. Nella mia testa giocare a tennis è importante, però fuori dal campo c'è una parte ancora più importante del tennis che è la vita privata, familiare, con il team, perché senza di loro non sarei nessuno".
"Due ne ho conosciuti meglio - ha poi raccontato parlando dei Big3 e del loro dominio sul circuito - Roger invece non l'ho visto spesso perché lui era infortunato e poi ha smesso. Posso giudicare un po'meglio Rafa e Novak. Rafa mi piace perché è un combattente, si tiene le persone intorno a sé in modo molto bello ed equilibrato. Se guardiamo ai numeri il migliore è Nole. Ma dobbiamo essere contenti di vivere questo momento perché quello che anno fatto vedere loro tre insieme negli ultimi quindici anni e pazzesco".
Punti importanti e belli che il numero uno del mondo ricorda con piacere ce ne sono, ma anche punti sbagliati costati cari sono ancora impressi nella sua memoria: "Ricordo il match point con Carlos agli US Open quando ho sbagliato il rovescio dopo il servizio largo. Il punto più bello è quello del mio primo Slam vinto, quel dritto lungolinea me lo ricordo benissimo".
L'emozione più grande? "Dal punto di vista personale quando ho saputo che sarei diventato numero uno è stata una sensazione incredibile perché è stato il risultato di un anno intero. Un altro momento pazzesco da italiano è quando entri sul Centrale di Roma o Torino, non sembra di stare in un campo da tennis ma in uno stadio di calcio. Una sensazione difficile da raccontare".
L'Italia sta vivendo il suo periodo da record, 45 i titoli vinti dal 2018 ad oggi sui 101 totali conquistati in singolare maschile nell'era Open.
"Abbiamo avuto un cambio incredibile quando Fognini ha vinto a Montecarlo, poi Berrettini ha fatto benissimo sull'erba facendo la finale a Wimbledon, poi sono arrivato io e adesso sta arrivando Musetti tra i primi dieci. Arnaldi sta facendo risultati incredibili e poi c'é Sonego che sta sempre lì e Darderi e gli altri. Ne abbiamo davvero tanti, e da tifoso italiano è bellissimo perché quando ne perdi uno in un torneo ne hai altri cinque .E in un Grand Slam se siamo dieci vuol dire che il 10% dei giocatori sono italiani".
A fine stagione molto probabilmente terminerà la collaborazione con Darren Cahill: "Lui l'anno scorso mi ha detto 'guarda, faccio l'ultimo anno con te e poi smetto'. Sono cose che devi accettare, è una sua scelta. Abbiamo fatto tante cose insieme, tanti risultati, però ogni cosa bella ha una fine soprattutto nel lavoro. Va bene cosi, ma in un anno possono cambiare tante cose, vediamo…".
"C'è stato un momento in cui mi è venuto voglia di dire basta, mollo tutto. prima degli Australian Open non era un momento felicissimo, c'era ancora quel caso di doping, e mi sono detto vediamo come va quest'anno. In Australia non mi sentivo a mio agio negli spogliatoi, quando mangiavo, sentivo che gli altri giocatori mi guadavo in modo diverso e mi sono detto che era pesante viere il tennis in questo modo. Li era diverso. Mi sono detto magari dopo l'Australia un po' di tempo libero mi farà bene, poi è andata come è andata ma in quel momento lì mi ha fatto bene, tre mesi sono tanti, ma non ho giocato Rotterdam anche per quel motivo: mi serviva del tempo diverso, con gli amici e dando priorità alle persone a cui voglio bene".
Jannik Sinner.


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Allora...
aggiornamento Jannik!!
Lunedi 5 maggio..
Primo allenamento ore 19.00 sul centrale
prima sarà a festa per Coppa David e Billy King alle ore 18,oo

comunicato il primo allenamento di Sinner al Foro Italico.

comunicato dalla Direzione del Torneo.
Primo allenamento ore 19.00
prima sarà a festa per Coppa David e Billy King alle ore 18,oo
L'appuntamento è per lunedì 5 maggio, a partire dalle ore 19:00. Per chi vorrà assistere alla sessione d'allenamento sarà possibile farlo acquistando un biglietto “ground”, che nei giorni precedenti all'inizio del torneo consente l'accesso anche a tutti i campi principali per assistere alle sessioni d'allenamento.



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Sinner è a Roma, le immagini esclusive - VIDEO

l numero uno del mondo è atterrato a Ciampino con un volo da Nizza. Lunedì alle 19 primo allenamento al Foro Italico




arrivo a Roma x Internazionali tennis 5 maggio 2025

Sinner è a Roma, le immagini esclusive - VIDEO

l numero uno del mondo è atterrato a Ciampino con un volo da Nizza. Lunedì alle 19 primo allenamento al Foro Italico

Jannik Sinner è arrivato a Roma, finalmente. Il numero uno del mondo è atterrato a Ciampino con un volo proveniente da Nizza. Pronto a recitare il ruolo di protagonista assoluto agli Internazionali BNL d'Italia. Lunedì subito tre impegni per il 23enne di Sesto Pusteria: il media day - la consueta conferenza stampa pre-torneo - alle 16, la celebrazione del doppio successo di Malaga delle nazionali di Davis Cup e Billie Jean King Cup sul Centrale alle 18 ed il primo allenamento - sempre sul Centrale - con il ceco Jiri Lehecka dalle 19 alle 21.




https://ticketing.internazionalibnlditalia.com/
Sinner è a Roma, le immagini esclusive - VIDEO
l numero uno del mondo è atterrato a Ciampino con un volo da Nizza. Lunedì alle 19 primo allenamento al Foro Italico

04 maggio 2025
Jannik Sinner è arrivato a Roma, finalmente. Il numero uno del mondo è atterrato a Ciampino con un volo proveniente da Nizza. Pronto a recitare il ruolo di protagonista assoluto agli Internazionali BNL d'Italia. Lunedì subito tre impegni per il 23enne di Sesto Pusteria: il media day - la consueta conferenza stampa pre-torneo - alle 16, la celebrazione del doppio successo di Malaga delle nazionali di Davis Cup e Billie Jean King Cup sul Centrale alle 18 ed il primo allenamento - sempre sul Centrale - con il ceco Jiri Lehecka dalle 19 alle 21.

sbarcato nel pomeriggio a Roma con un volo privato da Nizza, si è diretto subito in un hotel del centro dotato di palestra e campi da tennis dove si allenerà serenamente nei prossimi giorni.

Jannik è arrivato!!!
sbarcato nel pomeriggio a Roma con un volo privato da Nizza, si è diretto subito in un hotel del centro dotato di palestra e campi da tennis dove si allenerà serenamente nei prossimi giorni.

https://youtu.be/yVvf8dhfGQg


Il viaggio di Sinner da Nizza a Ciampino
Un volo rapido, decollato alle 13.11 (una ventina di minuti di ritardo sulla tabella di marcia), meno di un'ora per passare dalla Costa Azzurra alla Città Eterna, stranamente accomunate dalle tante nuvole grigie in cielo. Sinner ha viaggiato su un Hawker Beechcraft 400XP della compagnia polacca Smart Jet e una volta arrivato a Ciampino è stato accolto da due auto del torneo e dalla scorta della Polizia. Nessun convenevole e via verso l'hotel, anche perché la prima giornata capitolina non prevede un passaggio dal Foro Italico. 40 minuti prima nell'aeroporto romano atterrava l’altra numero 1 del mondo Aryna Sabalenka, fresca campionessa a Madrid.
Sorridente e rilassato, ma con lo sguardo di chi è atteso da un grande appuntamento. Jannik Sinner è atterrato a Roma. Alle 14.09 di domenica 4 maggio, il jet privato proveniente da Nizza ha toccato terra all’Aeroporto Internazionale "Giovan Battista Pastine" di Ciampino: a bordo, il numero 1 del mondo e il suo team.
Nonostante la notizia non fosse stata annunciata, sono stati in tanti all’aeroporto di Ciampino che hanno provato a rubare un selfie o un autografo al numero 1 del mondo. E le immagine dell’altoatesino al suo arrivo hanno già fatto il giro dei social scatenando l’entusiasmo dei suoi sostenitori.
La prima apparizione sarà quella delle grandi occasioni con la FITP e il presidente Binaghi che hanno voluto rendere le due ore di allenamento previste con il ceco Jiri Lehecka un vero e proprio evento. Dalle 19 infatti i due saranno impegnati sul centrale del Foro Italico con gli spettatori che hanno acquistato il biglietto (compresi quelli del ground) che potranno assistere ai primi colpi dell’azzurro sulla terra rossa della capitale. Un evento tale che anche Sky, detentrice dei diritti televisivi, ha deciso di trasmetterlo in maniera integrale nel tardo pomeriggio di domani.
Sinner sbarca a Roma: prelevato sotto l'aereo e scortato dalla Polizia
almeno non hanno scritto le inesattezze fatte da un'altra testata
il Messaggero..
https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/sinner/2025/05/04-140422857/sinner_sbarca_a_roma_prelevato_sotto_l_aereo_e_scortato_dalla_polizia?fbclid=IwY2xjawKEYjlleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6ZefR-KDzP8mJXCQrPcB1ocH0hR2N19BydJXAboPNMWHfxDqbZXXAPGsmVWw_aem_OH-vQ_fn0rkae84Vc_7mCQ


L'azzurro ha parlato alla community di Intesa san paolo..
ha rilasciato nello stesso giorno (quello di ieri sera al TG1)una intervista speciale..
"In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Rientro con una mentalità diversa. E mi piacerebbe avere bambini, ma ora non potrei essere il papà che vorrei"
"La chiave per restare a certi livelli - afferma poi parlando con la Community di Intesa Sanpaolo - è che ogni giorno è una opportunità di far vedere che sei migliorato anche in allenamento: se sei costante i risultati primo o poi arrivano". E ancora: "Ormai non manca tanto, quindi ci vediamo a Roma. Speriamo di essere abbastanza preparati per essere lì, però sono molto contento di fare il mio ritorno a Roma. Non c'è posto più bello. Molto presto ci saremo, non solo io, ma tutto il gruppo italiano con dei giocatori incredibili. Aspettiamo un bel tifo".
Affronta nella suddetta intervista rilasciata alla comunity di Intesa Sanpaolo un tema che gli sta particolarmente a cuore, quello dei bambini.
E lo fa partendo dal valore attribuito al ranking di numero 1 al mondo:
"Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio: stare 52 settimane in vetta è qualcosa di grande. Bambini? Mi piacciono tanto, sicuramente penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. È troppo presto per me". Anche perché la vita del tennista - che Jannik sintetizza nelle parole "dedizione, costanza, passione e talento" - è fatta anche di rinunce: "Ne faccio tante: mi piacerebbe uscire di più la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni, ho fatto tanti sacrifici per diventare numero 1 e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l'importante è tenere tutto in equilibrio".
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Per completezza..tutta l'intervista:
ha raccontato qual è secondo lui la chiave del successo:
“La chiave è che ogni giorno è un’opportunità - ha detto Sinner - . La partita è un’opportunità per far vedere alla gente che sei migliorato. Anche in allenamento, se sei costante prima o poi i risultati arrivano”.
“Metto la dedizione al primo posto, ci sono tante giornate in cui sei stanco e magari non hai neanche voglia, però sei lì e magari fai anche mezz’ora in più e questo fa la differenza. Il talento va all’ultimo posto. La costanza è molto importante, la passione è normale averla. Se metti tutte queste cose insieme e hai pure talento, allora diventi un giocatore fortissimo”. Per una ricetta di grande successo, come gli ha insegnato anche papà Hanspeter, grande cuoco, non bisogna solo mettere, ma anche togliere a volte, l'importante è l'equilibrio: “Devi togliere tante cose: dall’uscire la sera, al fare una sciata in più, all’andare al mare qualche volta. Però è molto importante farle, alla fine io ho 23 anni, quasi 24, ho fatto tante cose per essere in questa posizione e non voglio buttar via tutto.
Però so anche che la vita vera è quella fuori dal campo, la vita privata, la famiglia. Alla fine l’importante è l’equilibrio giusto".
Qualcuno quando parla di Sinner lo descrive come un robot, freddo, privo di emozioni. Jannik non è affatto così:
Andare via da casa da piccolo? Sicuramente mi ha fatto bene perché sono cresciuto molto veloce. Quando fai la spesa la prima volta, la lavatrice, devi stendere e non hai i tuoi genitori lì con te. Ho pianto tanto da piccolo, anche adesso a volte capita di piangere, perché sennò vuol dire che non senti nulla, non hai emozioni invece non è vero. Sono molto calmo quando vinco, ma quando perdo anche io ho dei momenti così, sarebbe strano altrimenti. Il comportamento in campo?
Lì ho fatto grandi progressi, non tanto in quello che vedete voi, ma come mi sento io: sono molto più tranquillo, consapevole dei miei mezzi, di quello che so fare. Dove sono migliorato di più? Sicuramente dritto e servizio abbiamo fatto grandi passi, il rovescio è sempre stato forte. Il traguardo di cui vado più orgoglioso? Il numero uno, non è un risultato secco ma sono 52 settimane giocate ad altissimo livello con tanti risultati fatti".
Sinner: "Vorrei un figlio, ma non ora"
"Un figlio? Sì, ma non adesso. Perché non potrei essere il padre che vorrei. Non riuscirei ad essere il padre che vorrei. Io ho avuto un rapporto speciale con i miei genitori perché erano sempre lì. Quindi sarebbe troppo presto, ma a me piacciono molto i bimbi. “Vi prometto che lavorerò sempre tantissimo, darò tutto come ho fatto finora e poi i risultati verranno”.

e per "certi giornalisti" comprendo anche qualcuno di questi signori che oggi fanno articoli
L’intervista di Jannik Sinner al TG1: tre considerazioni
Cosa ci ha colpiti di più relativamente al numero uno del mondo durante il colloquio con Gian Marco Chiocci.
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.non smetterò mai di soffermarmi sul dopo della vittoria AO
..non fece Rotterdam e non si presentò al Quirinale inviando un certificato medico,quando tutti ,
quando ,soprattutto i cosidetti "addetti ai lavori",,certi giornalisti e uomini di sport , lo criticavano per la sua scelta..
questi signori si sono arrogati il diritto di echitettare come inopportuna quella scelta di jannik
.altri e non faccio nomi lo hanno apostrofato con considerazioni veramente vergognose, si vergognose,.
spero che ieri sera molti di questi abbiano ascoltato l'intervista e che oggi abbiano la decenza di stare in silenzio...alla loro pochezza Jannik ha risposto con la sua Grandezza di Uomo.
noi,fan e tantissimi altri sappiamo chi è Jannik..
da ieri sera spero che ci sia la consapevolezza in altri
di apprezzare questo ragazzo umile e semplice
che ha dato a tutti una lezione di vita straordinaria.
e per "certi giornalisti" comprendo anche qualcuno di questi signori che oggi fanno articoli
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L’intervista di Jannik Sinner al TG1: tre considerazioni

Cosa ci ha colpiti di più relativamente al numero uno del mondo durante il colloquio con Gian Marco Chiocci.
Le 3 considerazioni di Ubitennis sull'intervista di Jannik al tg1
Al primo posto metto questa, la migliore secondo me, grande lezione di vita di Jannik non solo al mondo del tennis, ma al mondo in generale!
Sinner, la coscienza al primo posto
Al campione è stato chiesto quale sia stata la sua reazione al sentire giudizi non esattamente accomodanti nei suoi confronti da parte di diverse celebrità del tennis e non solo. Esemplare è stata la risposta: “Ognuno è libero di dire quello che vuole. Se qualcuno mi ha attaccato, va bene. Per me l’importante è essere a posto con me stesso: ho sempre saputo di essere innocente”. Una grande lezione da imparare. Oltre al fatto che le critiche vanno pesate – ci sono quelle che contano di più, e quelle che contano di meno: dipende da chi le formula e da quanto sia informato sulla materia -, l’insegnamento è che la coscienza viene al primo posto. L’importante è andare a dormire la sera sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Gli altri dicano quello che vogliono. Ad appena 23 anni, Sinner è in grado di dare lezioni di umanità oltre che di tennis. La sua maturità lascia stupefatti, ogni volta di più.
E poi le altre:
La rilassatezza del campione
Jannik Sinner appare finalmente sereno e sorridente al cento per cento. Traspare una sensazione di rilassatezza, come quella che può provare chi si è tolto un peso. Il fardello del caso Clostebol ha pesato sulla testa di Sinner come una spada di Damocle per un anno intero; il ragazzo di Sesto Pusteria ha continuato a giocare come se nulla fosse, ma nella sua testa non poteva essere così. E pensare che, durante questo periodo così condizionato da questioni extra-campo, Jannik ha ottenuto risultati tali da renderlo il numero uno incontrastato del tennis. Ora che il periodo di squalifica sta finalmente per terminare, il campione potrà scendere in campo libero di testa e, forse, con tanta voglia di rivincita verso chi non è stato dalla sua parte o, peggio, ha sparato a zero contro di lui. Fossimo negli avversari, inizieremmo a preoccuparci.
La bolla inviolabile di Sinner
Si è spesso detto che Sinner ha evidenziato una forza mentale incredibile nel gestire il peso mentale di cui abbiamo parlato poc’anzi, continuando a mietere successi nel tour come se nulla fosse o quasi. Ma questa forza, probabilmente, è merito anche delle persone che gli stanno attorno. “Mi sono costruito una bolla dentro cui nessun altro poteva entrare, a parte la mia famiglia e il mio team”, ha detto Jannik. Nessuno di loro ha tradito il campione spifferando all’esterno quello che stava passando prima che la notizia della positività diventasse ufficiale, nei mesi tra aprile e agosto 2024. E gli uomini di Sinner sono stati al suo fianco passo dopo passo nella vicenda culminata con la sospensione di tre mesi, aiutandolo e sorreggendolo nel migliore dei modi. Essere circondato da persone degne della massima fiducia è fondamentale, per un numero uno del mondo. E Jannik ha questa fortuna.
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Jannik è il numero Uno in tutto.. è una meraviglia ascoltarlo e vederlo.. non aggiungo altro..solo applausi x lui.. è in assoluto un ragazzo favoloso e un atleta autentico, vero ❤

"Ho fatto fatica ad accettare questa sospensione di 3 mesi, perché sapevo di non aver fatto nulla, quindi perché avrei dovuto pagare?

Qualche commento su di me? Ognuno è libero di dire quello che vuole. Ciò che conta per me è sapere cosa è successo, cosa ho passato, e non lo auguro a nessuno. Ognuno è libero di dire quello che vuole, va bene."
link intervista completa..
per chi non ha potuto vederla..

Jannik Sinner - Intervista completa TG1 prima del ritorno agli Internazionali BNL d'Italia 2025 🦊👊🏻

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Sinner al Tg1: "Non c'è posto più bello di Roma per tornare in campo"
Il numero 1 del mondo, a cinque giorni dal suo ritorno all'attività agonistica, ha parlato dei tre mesi trascorsi lontano dai campi e del suo imminente ritorno:
"Molto presto ci saremo, non solo io ma tutto il gruppo italiano che è incredibile. Ci aspettiamo un bel tifo"
"Ci vediamo a Roma, speriamo di essere preparati per esserci ma sono molto contento di fare ritorno a Roma, non c'è posto più bello".
Così Jannik Sinner, intervistato questa sera in esclusiva dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, dà appuntamento al Foro Italico a tutti i tifosi azzurri che nel corso degli Internazionali BNL d'Italia, torneo che segnerà il suo ritorno in campo dopo i tre mesi di inattività scontati in seguito all'accordo stipulato con la Wada per il caso Clostebol, potranno tornare ad ammirarlo.
"Ognuno è libero di dire quel che vuole e di giudicare - ha aggiunto Sinner riferendosi ai tanti commenti rilasciati da molti suoi colleghi in merito a quanto lui accaduto - l'importante per me è che so io cosa è successo e cosa ho passato ed era molto difficile e non auguro a nessuno di passare da innocente una cosa del genere"
"L'anno scorso è stato molto stressante ma siamo riusciti ad ottenere risultati incredibili, anche quest'anno siamo partiti bene poi è successo quello che è successo. All' inizio era un po' strana la situazione in cui mi sono trovato, anche fuori dal campo sono successe delle cose che non mi aspettavo ma piano piano sto tornando nel ritmo di allenamenti veri e con un obiettivo davanti. Mi sto allenando con dei giocatori forti per vedere su che livello sono, a volte va bene altre ho un calo. Sono però contento di tornare a Roma, un torneo speciale, ma sicuramente ci entrerò con un mentalità diversa. Mi manca la competizione, nell'allenamento non hai pressione e tensione, ma sono contento, ripeto, che questa fase sia terminata e siamo pronti a ripartire".
Sinner è tornato anche sul momento in cui è venuto a sapere della positività (per contaminazione, come poi avrebbe appurato il provesso di primo grado, conclusione che la Wada non ha mai contestato). "Cosa è successo?
In quel momento lì non ho capito cosa fosse successo, non sapevo nulla, poi ho accettato - devi accettare - e abbiamo provato a ricostruire e abbiamo saputo subito da dove proveniva questa contaminazione. Ma ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa mi dicevo 'non ho fatto niente, perché devo pagare il prezzo?'. Poi abbiamo parlato con il mio avvocato in modo molto concreto su quello che poteva succedere nel peggiore dei casi".
Dopo Sinner ha continuato a giocare e a vincere, ha conquistato due Slam, le Nitto ATP Finals, il posto di numero 1. Però, ammette, "come mi sono sentito io in campo non era come un giocatore si dovrebbe sentire. Ci alleniamo tanto per poi divertirci quando giochiamo una partita bella e questo divertimento giorno dopo giorno è andato un po' via. La fortuna che ho avuto è stata avere delle persone intorno a me che mi hanno aiutato molto e mi hanno creduto: il mio team, la mia famiglia. Alla fine ho costruito la mia bolla dove non entrava nessun altro e questo mi ha dato la voglia di continuare e di prepararci bene per i Grand Slam perché l'anno scorso li ho giocati bene, anche se ho avuto un piccolo infortunio prima del Roland Garros. E' andato tutto bene anche se non mi sono sentito una persona felice in campo".
"E' difficile rispondere - ha poi riflettuto Sinner quando richiesto di un parere sulle linee guida che oggi regolano i controlli antidoping - Abbiamo gli stessi protocolli, quando si è positivi ognuno ha lo stesso percorso da fare e nessuno ha dei trattamenti diversi anche se nel mio caso ho ricevuto un po' di critiche per questo, ma non sono stato trattato in modo diverso perché ho dovuto fare tante audizioni e mi hanno controllato più degli altri. Dipende da come vedi le cose. Se c'è una contaminazione e non te ne rendi conto, e può succedere, ma i dottori la controllano e dicono che non dà forza o vantaggi è un' altra cosa".
"No, non me lo immaginavo, non lo vedevo realistico e direi una bugia se dicessi il contrario - ha ancora ammesso riferendosi al suo traguardo di numero uno del mondo - Quando ero giovane, quando non mi allenavo quasi mai e ai tornei c'erano ragazzini che si allenavano tutti i giorni con cui riuscivo a giocare alla pari mi ha dato un po' di direzione nel dirmi che sapevo giocare a tennis. Ma la scelta tra sci e tennis l'ho fatta in base a quello che mi piaceva di più e mi piaceva di più giocare a tennis perché è uno sport naturale, vedi la personalità cosa che nello sci non si vede. Poi ho avuto i miei genitori che mi hanno lasciato tranquillo e mi hanno detto vai, non ci sono problemi, e poi sono cresciuto velocemente come persona".
Per diventare numero 1, spiega, "oltre al talento serve tanto: sacrifici, momenti di difficoltà, fortuna, nel non farsi male e nell'avere le persone giuste al momento giusto. Servono tante altre cose. Il talento è importante se lo combini con il lavoro ed è lì che fai il botto".
"Scatti di rabbia ne ho anche io, e tanti, ma giocare a tennis è come giocare a poker: quando vedi l'atro che sta facendo fatica e vederlo ti da la forza. Io ho dei momenti quando sono stanco o nervoso e alle volte non sento la partita in cui il mio team deve fare dei trucchetti per farmela sentire. Altre volte sono nervoso perché voglio dimostrare a me steso di essere capace e poi non ci riesco. Sono tanti momenti in cui non tutto va alla perfezione".
"Abbiamo una vita fuori dal campo, come tuti. A volte vedete solo il giocatore che è in campo ed è giusto che sia cosi, ma abbiamo anche una vita fuori dal campo, e finora ho gestito sempre abbastanza bene le situazioni che ho avuto. Nella mia testa giocare a tennis è importante, però fuori dal campo c'è una parte ancora più importante del tennis che è la vita privata, familiare, con il team, perché senza di loro non sarei nessuno".
"Due ne ho conosciuti meglio - ha poi raccontato parlando dei Big3 e del loro dominio sul circuito - Roger invece non l'ho visto spesso perché lui era infortunato e poi ha smesso. Posso giudicare un po'meglio Rafa e Novak. Rafa mi piace perché è un combattente, si tiene le persone intorno a sé in modo molto bello ed equilibrato. Se guardiamo ai numeri il migliore è Nole. Ma dobbiamo essere contenti di vivere questo momento perché quello che anno fatto vedere loro tre insieme negli ultimi quindici anni e pazzesco".
Punti importanti e belli che il numero uno del mondo ricorda con piacere ce ne sono, ma anche punti sbagliati costati cari sono ancora impressi nella sua memoria: "Ricordo il match point con Carlos agli US Open quando ho sbagliato il rovescio dopo il servizio largo. Il punto più bello è quello del mio primo Slam vinto, quel dritto lungolinea me lo ricordo benissimo".
L'emozione più grande? "Dal punto di vista personale quando ho saputo che sarei diventato numero uno è stata una sensazione incredibile perché è stato il risultato di un anno intero. Un altro momento pazzesco da italiano è quando entri sul Centrale di Roma o Torino, non sembra di stare in un campo da tennis ma in uno stadio di calcio. Una sensazione difficile da raccontare".
L'Italia sta vivendo il suo periodo da record, 45 i titoli vinti dal 2018 ad oggi sui 101 totali conquistati in singolare maschile nell'era Open.
"Abbiamo avuto un cambio incredibile quando Fognini ha vinto a Montecarlo, poi Berrettini ha fatto benissimo sull'erba facendo la finale a Wimbledon, poi sono arrivato io e adesso sta arrivando Musetti tra i primi dieci. Arnaldi sta facendo risultati incredibili e poi c'é Sonego che sta sempre lì e Darderi e gli altri. Ne abbiamo davvero tanti, e da tifoso italiano è bellissimo perché quando ne perdi uno in un torneo ne hai altri cinque .E in un Grand Slam se siamo dieci vuol dire che il 10% dei giocatori sono italiani".
A fine stagione molto probabilmente terminerà la collaborazione con Darren Cahill: "Lui l'anno scorso mi ha detto 'guarda, faccio l'ultimo anno con te e poi smetto'. Sono cose che devi accettare, è una sua scelta. Abbiamo fatto tante cose insieme, tanti risultati, però ogni cosa bella ha una fine soprattutto nel lavoro. Va bene cosi, ma in un anno possono cambiare tante cose, vediamo…".
"C'è stato un momento in cui mi è venuto voglia di dire basta, mollo tutto. prima degli Australian Open non era un momento felicissimo, c'era ancora quel caso di doping, e mi sono detto vediamo come va quest'anno. In Australia non mi sentivo a mio agio negli spogliatoi, quando mangiavo, sentivo che gli altri giocatori mi guadavo in modo diverso e mi sono detto che era pesante viere il tennis in questo modo. Li era diverso. Mi sono detto magari dopo l'Australia un po' di tempo libero mi farà bene, poi è andata come è andata ma in quel momento lì mi ha fatto bene, tre mesi sono tanti, ma non ho giocato Rotterdam anche per quel motivo: mi serviva del tempo diverso, con gli amici e dando priorità alle persone a cui voglio bene".
Jannik Sinner.

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..Ci sono giocatori che si circondano di banalità, ci sono giocatori che i loro risultati li investono in valori grandi.
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LA NASCITA DELLA JANNIK SINNER FOUNDATION.
Immagina un mondo in cui ogni bambino abbia gli strumenti per crescere forte. Nel corpo e nella mente. Questa è la visione della Fondazione Jannik Sinner. Il nostro obiettivo è promuovere l'educazione e lo sport per l'infanzia, in Italia e nel mondo.
https://www.janniksinnerfoundation.org/?fbclid=IwY2xjawKEb3dleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6ZefR-KDzP8mJXCQrPcB1ocH0hR2N19BydJXAboPNMWHfxDqbZXXAPGsmVWw_aem_OH-vQ_fn0rkae84Vc_7mCQ



Jannik launches the "Jannik Sinner Foundation" to promote Sport & Education for the youngest
Jannik lancia la "Jannik Sinner Foundation" per promuovere lo sport e l'istruzione per i più giovani
Ci sono giocatori che si circondano di banalità, ci sono giocatori che i loro risultati li investono in valori grandi.
La Jannik Sinner Foundation è realtà. Non si poteva scegliere un modo migliore per dare la notizia, con un video in cui Jannik corre tra i prati delle sue montagne, con tanti bambini gioiosi ed entusiasti.
Non c’è cosa più bella di vedere i piccoli sorridere. Si legge nella nota:
“Lanciata nel 2025, la Jannik Sinner Foundation nasce dalla convinzione che l'istruzione e lo sport possano cambiare la vita di un bambino. La storia di Jannik ne è la prova vivente.
Molto prima dei trofei e dei titoli, prima che il mondo conoscesse il suo nome, c'era solo un bambino italiano di sette anni con una racchetta quasi troppo pesante da reggere. Crescendo, è cresciuto anche il suo amore per il gioco. Con il supporto della sua famiglia, degli allenatori, dei mentori e della comunità, ha giocato e ha continuato a giocare, finché un giorno è diventato il numero 1 al mondo.
Ora, immensamente grato per tutto ciò che ha ricevuto, Jannik è desideroso di restituire. Con la fondazione della Jannik Sinner Foundation, si impegna a dare potere alla prossima generazione attraverso l'istruzione e lo sport”.
Siamo noi a ringraziarti.❤
e grazie a Marco Beltrami Marco Beltramiper il suo commento

quanto è amabile!!!!
ed ha ragione il suo amico Draper...
tutti hanno un cuore, il muscolo,
ma pochi rappresentano il vero significato di "cuore"...
molti vorrebbero essere come Lui...ma non ci riescono..
perchè il "cuore" và coccolato e alimentato..
jannik è Unico!!❤
Ci sono giocatori che si circondano di banalità, ci sono giocatori che i loro risultati li investono in valori grandi.
JANNIK YOU ARE THE BEST IN EVERYTHING.
JANNIK SEI IL MIGLIORE IN TUTTO.❤❤❤❤❤❤

Jannik launches the "Jannik Sinner Foundation" to promote Sport & Education for the youngest

Jannik lancia la "Jannik Sinner Foundation" per promuovere lo sport e l'istruzione per i più giovani
"Per me è un onore sostenere bambini e giovani atleti" - ha dichiarato Sinner in un comunicato stampa -. Lo sport mi ha insegnato lezioni inestimabili: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso – lezioni che credo valga la pena condividere. Attraverso il nostro lavoro, vogliamo mostrare ai bambini cosa è possibile, non solo nello sport, ma nella vita".
Qualche informazione in più!!!
Sinner, ecco la fondazione: aiuterà bambini e giovani atleti
Nel Cda oltre ad Alex Vittur, manager di Jannik, siederanno Domenicali e Maestri, ex Apple
È nata ufficialmente la Jannik Sinner Foundation, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a promuovere l'emancipazione dei bambini attraverso l'istruzione e lo sport, sia in Italia che nel mondo. "Per me è un onore sostenere i bambini e i giovani atleti", afferma Sinner nella nota ufficiale del lancio. “Lo sport mi ha insegnato lezioni preziose: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso. Lezioni che credo siano vale la pena condividere. Attraverso il nostro lavoro vogliamo mostrare ai ragazzi cosa è possibile fare, non solo nello sport ma anche nella vita".
Nel consiglio di amministrazione ci sono Alex Vittur (presidente della fondazione nonché ad di Avima, l'agenzia che cura gli interessi di Sinner, e manager di Jannik), Stefano Domenicali (consigliere di amministrazione, presidente e amministratore delegato di Formula1) e Luca Maestri, membro del Cda ed ex direttore finanziario di Apple.
“Ogni bambino merita pari opportunità, indipendentemente dalle sue origini - sono le parole di Alex Vittur nel comunicato del lancio della Fondazione -. Questa convinzione è ciò che ha ispirato la Fondazione Jannik Sinner. Il nostro obiettivo è abbattere le barriere sociali e creare spazi in cui lo sport e l'istruzione diventino strumenti potenti per la crescita, l'inclusione e la speranza. La nostra missione è quella di aprire più porte a più bambini, perché ogni sogno merita di essere riconosciuto, sostenuto e di avere la possibilità di realizzarsi". E Stefano Domenicali aggiunge: “Sono estremamente orgoglioso di unirmi a questo importante iniziativa sostenuta con tanta passione da Jannik.
Sono certo che la fondazione porterà avanti i valori che hanno rafforzato la nostra amicizia fin dall'inizio: dedizione, rispetto e determinazione. Jannik incarna perfettamente queste caratteristiche con la sua essenza, la sua gentilezza e il suo spirito competitivo, rendendolo un ruolo modello che va ben oltre il mondo dello sport. La sua capacità di motivare milioni di persone attraverso il suo impegno quotidiano e la costante ricerca dell'eccellenza è, oggi più che mai, fonte di ispirazione".
gli obiettivi— La direttrice Christina Tauber dirigerà le operazioni quotidiane, attingendo alla sua esperienza in medicina e sport per guidare la missione della fondazione. La Fondazione Jannik Sinner sosterrà programmi sportivi, progetti scolastici e iniziative comunitarie per rendere lo sport e l'istruzione più accessibili alle future generazioni.




Qualche informazione in più!!!
Ci sono giocatori che si circondano di banalità, ci sono giocatori che i loro risultati li investono in valori grandi.
"Per me è un onore sostenere bambini e giovani atleti" - ha dichiarato Sinner in un comunicato stampa -. Lo sport mi ha insegnato lezioni inestimabili: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso – lezioni che credo valga la pena condividere. Attraverso il nostro lavoro, vogliamo mostrare ai bambini cosa è possibile, non solo nello sport, ma nella vita".
Jannik Sinner.
Sinner, ecco la fondazione: aiuterà bambini e giovani atleti
Nel Cda oltre ad Alex Vittur, manager di Jannik, siederanno Domenicali e Maestri, ex Apple
È nata ufficialmente la Jannik Sinner Foundation, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a promuovere l'emancipazione dei bambini attraverso l'istruzione e lo sport, sia in Italia che nel mondo. "Per me è un onore sostenere i bambini e i giovani atleti", afferma Sinner nella nota ufficiale del lancio. “Lo sport mi ha insegnato lezioni preziose: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso. Lezioni che credo siano vale la pena condividere. Attraverso il nostro lavoro vogliamo mostrare ai ragazzi cosa è possibile fare, non solo nello sport ma anche nella vita".
Nel consiglio di amministrazione ci sono Alex Vittur (presidente della fondazione nonché ad di Avima, l'agenzia che cura gli interessi di Sinner, e manager di Jannik), Stefano Domenicali (consigliere di amministrazione, presidente e amministratore delegato di Formula1) e Luca Maestri, membro del Cda ed ex direttore finanziario di Apple.
“Ogni bambino merita pari opportunità, indipendentemente dalle sue origini - sono le parole di Alex Vittur nel comunicato del lancio della Fondazione -. Questa convinzione è ciò che ha ispirato la Fondazione Jannik Sinner. Il nostro obiettivo è abbattere le barriere sociali e creare spazi in cui lo sport e l'istruzione diventino strumenti potenti per la crescita, l'inclusione e la speranza. La nostra missione è quella di aprire più porte a più bambini, perché ogni sogno merita di essere riconosciuto, sostenuto e di avere la possibilità di realizzarsi".
E Stefano Domenicali aggiunge: “Sono estremamente orgoglioso di unirmi a questo importante iniziativa sostenuta con tanta passione da Jannik. Sono certo che la fondazione porterà avanti i valori che hanno rafforzato la nostra amicizia fin dall'inizio: dedizione, rispetto e determinazione. Jannik incarna perfettamente queste caratteristiche con la sua essenza, la sua gentilezza e il suo spirito competitivo, rendendolo un ruolo modello che va ben oltre il mondo dello sport. La sua capacità di motivare milioni di persone attraverso il suo impegno quotidiano e la costante ricerca dell'eccellenza è, oggi più che mai, fonte di ispirazione".
gli obiettivi— La direttrice Christina Tauber dirigerà le operazioni quotidiane, attingendo alla sua esperienza in medicina e sport per guidare la missione della fondazione. La Fondazione Jannik Sinner sosterrà programmi sportivi, progetti scolastici e iniziative comunitarie per rendere lo sport e l'istruzione più accessibili alle future generazioni.
da Gazzetta dello Sport..



È nata.
La Jannik Sinner Foundation è realtà. Non si poteva scegliere un modo migliore per dare la notizia, con un video in cui Jannik corre tra i prati delle sue montagne, con tanti bambini gioiosi ed entusiasti.
Non c’è cosa più bella di vedere i piccoli sorridere. Si legge nella nota:
“Lanciata nel 2025, la Jannik Sinner Foundation nasce dalla convinzione che l'istruzione e lo sport possano cambiare la vita di un bambino. La storia di Jannik ne è la prova vivente.
Molto prima dei trofei e dei titoli, prima che il mondo conoscesse il suo nome, c'era solo un bambino italiano di sette anni con una racchetta quasi troppo pesante da reggere. Crescendo, è cresciuto anche il suo amore per il gioco. Con il supporto della sua famiglia, degli allenatori, dei mentori e della comunità, ha giocato e ha continuato a giocare, finché un giorno è diventato il numero 1 al mondo.
Ora, immensamente grato per tutto ciò che ha ricevuto, Jannik è desideroso di restituire. Con la fondazione della Jannik Sinner Foundation, si impegna a dare potere alla prossima generazione attraverso l'istruzione e lo sport”.
Siamo noi a ringraziarti.

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𝗦𝗜𝗡𝗡𝗘𝗥: "𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗺𝗶 𝗵𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲. 𝗜 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗺𝗮𝘁𝗰𝗵 𝘀𝗮𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶"
Manca oramai sempre meno al rientro in campo di Jannik Sinner che avverrà proprio agli Internazionali d'Italia. Il numero uno al mondo ha parlato del suo rientro in una intervista che ha concesso a ‘ORF Sudtirol’:
“Stiamo lavorando molto duramente in questi giorni e speriamo di giocare un ottimo tennis nella stagione sulla terra rossa. So che non sarà un’impresa facile e che i primi match saranno davvero complicati, ma spero di recuperare un buon ritmo il più in fretta possibile".
Su ciò che ha fatto durante questa pausa forzata:
“Ho potuto fare cose che normalmente non rientrano nella mia routine, oltre ad aver trascorso più tempo con la mia famiglia e i miei amici. Mi sono cimentato in diverse attività e ho imparato nuove cose su me stesso. Credo che questo stop mi abbia aiutato sotto certi punti di vista.”
Jannik – che ha sempre avuto una dedizione assoluta verso questo sport – ha sfruttato questo periodo anche per coltivare le sue passioni al di fuori del tennis: “Ho potuto fare cose che normalmente non rientrano nella mia routine, oltre ad aver trascorso più tempo con la mia famiglia e i miei amici. Mi sono cimentato in diverse attività e ho imparato nuove cose su me stesso. Credo che questo stop mi abbia aiutato sotto certi punti di vista.”

Vagnozzi a SuperTennis: "Sinner dovrà trovare fiducia, ma tornare a Roma è bellissimo"

Vagnozzi, coach di Sinner, è intervenuto a SuperTennis alla vigilia del rientro alle competizioni del n. 1: "Abbiamo lavorato sulla varietà di gioco, veniamo da due settimane di allenamenti intensi e siamo fiduciosi"
il video sul link di Super Tennis..da vedere vagnozzi parla dei tremesi...ed è felice perchè tutto è finito.
C'è fiducia di far bene..dice Vagno.
Sono "sensazioni bellissime" quelle che Simone Vagnozzi confessa di aver provato una volta arrivato a Roma al fianco di Jannik Sinner. "Tornare sul Centrale per l'allenamento è stato speciale - ha raccontato in esclusiva a SuperTennis -. Per noi era importante tornare agli Internazionali BNL d'Italia, dove Jannik non aveva giocato lo scorso anno. Si chiude un periodo difficile, che non ci ha permesso di goderci pienamente neanche la scalata al n. 1 del mondo", ha detto riguardo ai tre mesi di pausa. "Abbiamo affrontato il primo mese con molta tranquillità, ma siamo arrivati qui dopo due settimane di allenamenti intensi e siamo fiduciosi. Abbiamo lavorato un po' sulla varietà di gioco, e ora Jannik dovrà trovare le proprie certezze in campo".
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L'azzurro ha parlato alla community di Intesa san paolo..
ha rilasciato nello stesso giorno (quello di ieri sera al TG1)una intervista speciale..
"In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Rientro con una mentalità diversa. E mi piacerebbe avere bambini, ma ora non potrei essere il papà che vorrei"
"La chiave per restare a certi livelli - afferma poi parlando con la Community di Intesa Sanpaolo - è che ogni giorno è una opportunità di far vedere che sei migliorato anche in allenamento: se sei costante i risultati primo o poi arrivano". E ancora: "Ormai non manca tanto, quindi ci vediamo a Roma. Speriamo di essere abbastanza preparati per essere lì, però sono molto contento di fare il mio ritorno a Roma. Non c'è posto più bello. Molto presto ci saremo, non solo io, ma tutto il gruppo italiano con dei giocatori incredibili. Aspettiamo un bel tifo".
Affronta nella suddetta intervista rilasciata alla comunity di Intesa Sanpaolo un tema che gli sta particolarmente a cuore, quello dei bambini.
E lo fa partendo dal valore attribuito al ranking di numero 1 al mondo:
"Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio: stare 52 settimane in vetta è qualcosa di grande. Bambini? Mi piacciono tanto, sicuramente penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. È troppo presto per me". Anche perché la vita del tennista - che Jannik sintetizza nelle parole "dedizione, costanza, passione e talento" - è fatta anche di rinunce: "Ne faccio tante: mi piacerebbe uscire di più la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni, ho fatto tanti sacrifici per diventare numero 1 e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l'importante è tenere tutto in equilibrio".
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Per completezza..tutta l'intervista:
ha raccontato qual è secondo lui la chiave del successo:
“La chiave è che ogni giorno è un’opportunità - ha detto Sinner - . La partita è un’opportunità per far vedere alla gente che sei migliorato. Anche in allenamento, se sei costante prima o poi i risultati arrivano”.
“Metto la dedizione al primo posto, ci sono tante giornate in cui sei stanco e magari non hai neanche voglia, però sei lì e magari fai anche mezz’ora in più e questo fa la differenza. Il talento va all’ultimo posto. La costanza è molto importante, la passione è normale averla. Se metti tutte queste cose insieme e hai pure talento, allora diventi un giocatore fortissimo”. Per una ricetta di grande successo, come gli ha insegnato anche papà Hanspeter, grande cuoco, non bisogna solo mettere, ma anche togliere a volte, l'importante è l'equilibrio: “Devi togliere tante cose: dall’uscire la sera, al fare una sciata in più, all’andare al mare qualche volta. Però è molto importante farle, alla fine io ho 23 anni, quasi 24, ho fatto tante cose per essere in questa posizione e non voglio buttar via tutto.
Però so anche che la vita vera è quella fuori dal campo, la vita privata, la famiglia. Alla fine l’importante è l’equilibrio giusto".
Qualcuno quando parla di Sinner lo descrive come un robot, freddo, privo di emozioni. Jannik non è affatto così:
Andare via da casa da piccolo? Sicuramente mi ha fatto bene perché sono cresciuto molto veloce. Quando fai la spesa la prima volta, la lavatrice, devi stendere e non hai i tuoi genitori lì con te. Ho pianto tanto da piccolo, anche adesso a volte capita di piangere, perché sennò vuol dire che non senti nulla, non hai emozioni invece non è vero. Sono molto calmo quando vinco, ma quando perdo anche io ho dei momenti così, sarebbe strano altrimenti. Il comportamento in campo?
Lì ho fatto grandi progressi, non tanto in quello che vedete voi, ma come mi sento io: sono molto più tranquillo, consapevole dei miei mezzi, di quello che so fare. Dove sono migliorato di più? Sicuramente dritto e servizio abbiamo fatto grandi passi, il rovescio è sempre stato forte. Il traguardo di cui vado più orgoglioso? Il numero uno, non è un risultato secco ma sono 52 settimane giocate ad altissimo livello con tanti risultati fatti".
Sinner: "Vorrei un figlio, ma non ora"
"Un figlio? Sì, ma non adesso. Perché non potrei essere il padre che vorrei. Non riuscirei ad essere il padre che vorrei. Io ho avuto un rapporto speciale con i miei genitori perché erano sempre lì. Quindi sarebbe troppo presto, ma a me piacciono molto i bimbi. “Vi prometto che lavorerò sempre tantissimo, darò tutto come ho fatto finora e poi i risultati verranno”.
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L'azzurro ha parlato alla community di Intesa san paolo..
ha rilasciato nello stesso giorno (quello di ieri sera al TG1)una intervista speciale..
"In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Rientro con una mentalità diversa. E mi piacerebbe avere bambini, ma ora non potrei essere il papà che vorrei"
"La chiave per restare a certi livelli - afferma poi parlando con la Community di Intesa Sanpaolo - è che ogni giorno è una opportunità di far vedere che sei migliorato anche in allenamento: se sei costante i risultati primo o poi arrivano". E ancora: "Ormai non manca tanto, quindi ci vediamo a Roma. Speriamo di essere abbastanza preparati per essere lì, però sono molto contento di fare il mio ritorno a Roma. Non c'è posto più bello. Molto presto ci saremo, non solo io, ma tutto il gruppo italiano con dei giocatori incredibili. Aspettiamo un bel tifo".
Affronta nella suddetta intervista rilasciata alla comunity di Intesa Sanpaolo un tema che gli sta particolarmente a cuore, quello dei bambini.
E lo fa partendo dal valore attribuito al ranking di numero 1 al mondo:
"Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio: stare 52 settimane in vetta è qualcosa di grande. Bambini? Mi piacciono tanto, sicuramente penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. È troppo presto per me". Anche perché la vita del tennista - che Jannik sintetizza nelle parole "dedizione, costanza, passione e talento" - è fatta anche di rinunce: "Ne faccio tante: mi piacerebbe uscire di più la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni, ho fatto tanti sacrifici per diventare numero 1 e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l'importante è tenere tutto in equilibrio".
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Per completezza..tutta l'intervista:
ha raccontato qual è secondo lui la chiave del successo:
“La chiave è che ogni giorno è un’opportunità - ha detto Sinner - . La partita è un’opportunità per far vedere alla gente che sei migliorato. Anche in allenamento, se sei costante prima o poi i risultati arrivano”.
“Metto la dedizione al primo posto, ci sono tante giornate in cui sei stanco e magari non hai neanche voglia, però sei lì e magari fai anche mezz’ora in più e questo fa la differenza. Il talento va all’ultimo posto. La costanza è molto importante, la passione è normale averla. Se metti tutte queste cose insieme e hai pure talento, allora diventi un giocatore fortissimo”. Per una ricetta di grande successo, come gli ha insegnato anche papà Hanspeter, grande cuoco, non bisogna solo mettere, ma anche togliere a volte, l'importante è l'equilibrio: “Devi togliere tante cose: dall’uscire la sera, al fare una sciata in più, all’andare al mare qualche volta. Però è molto importante farle, alla fine io ho 23 anni, quasi 24, ho fatto tante cose per essere in questa posizione e non voglio buttar via tutto.
Però so anche che la vita vera è quella fuori dal campo, la vita privata, la famiglia. Alla fine l’importante è l’equilibrio giusto".
Qualcuno quando parla di Sinner lo descrive come un robot, freddo, privo di emozioni. Jannik non è affatto così:
Andare via da casa da piccolo? Sicuramente mi ha fatto bene perché sono cresciuto molto veloce. Quando fai la spesa la prima volta, la lavatrice, devi stendere e non hai i tuoi genitori lì con te. Ho pianto tanto da piccolo, anche adesso a volte capita di piangere, perché sennò vuol dire che non senti nulla, non hai emozioni invece non è vero. Sono molto calmo quando vinco, ma quando perdo anche io ho dei momenti così, sarebbe strano altrimenti. Il comportamento in campo?
Lì ho fatto grandi progressi, non tanto in quello che vedete voi, ma come mi sento io: sono molto più tranquillo, consapevole dei miei mezzi, di quello che so fare. Dove sono migliorato di più? Sicuramente dritto e servizio abbiamo fatto grandi passi, il rovescio è sempre stato forte. Il traguardo di cui vado più orgoglioso? Il numero uno, non è un risultato secco ma sono 52 settimane giocate ad altissimo livello con tanti risultati fatti".
Sinner: "Vorrei un figlio, ma non ora"
"Un figlio? Sì, ma non adesso. Perché non potrei essere il padre che vorrei. Non riuscirei ad essere il padre che vorrei. Io ho avuto un rapporto speciale con i miei genitori perché erano sempre lì. Quindi sarebbe troppo presto, ma a me piacciono molto i bimbi. “Vi prometto che lavorerò sempre tantissimo, darò tutto come ho fatto finora e poi i risultati verranno”.
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oggi veramente abbiamo il sole dentro...
.non smetterò mai di soffermarmi sul dopo della vittoria AO
..non fece Rotterdam e non si presentò al Quirinale inviando un certificato medico,quando tutti ,
quando ,soprattutto i cosidetti "addetti ai lavori",,giornalisti e uomini di sport , lo criticavano per la sua scelta..
questi signori si sono arrogati il diritto di echitettare come inopportuna quella scelta di jannik
.altri e non faccio nomi lo hanno apostrofato con considerazioni veramente vergognose, si vergognose,.
spero che ieri sera molti di questi abbiano ascoltato l'intervista e che oggi abbiano la decenza di stare in silenzio...alla loro pochezza Jannik ha risposto con la sua Grandezza di Uomo.
noi,fan e tantissimi altri sappiamo chi è Jannik..
da ieri sera spero che ci sia la consapevolezza in altri
di apprezzare questo ragazzo umile e semplice
che ha dato a tutti una lezione di vita straordinaria.❤

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