vivrà nella Capitale tra misure di sicurezza al top per garantire la sua privacy e consentire comunque l'affetto del pubblico. L'azzurro soggiornerà in un noto hotel di lusso romano, non distante dal Foro Italico per evitare lo stress del traffico romano, dove avrà la possibilità di usufruire, qualora servisse, di un campo da tennis e di una piscina con palestra per allenarsi, oltre a un servizio di sicurezza studiato ad hoc per lui. Tutti i tennisti, infatti, hanno una security quando escono dai percorsi prestabiliti per i giocatori, ma nel caso suo sarà implementata, permettendogli così di muoversi in tranquillità mentre, dentro l'area del torneo la sicurezza ha già studiato mappe e strade che l'azzurro percorrerà.
Sinner, inoltre, avrà a disposizione un autista per gli spostamenti (durante i tornei però evita le uscite, potrebbe concedersi una cena solo in questi primissimi giorni, poi solo relax tra carte e playstation) e potrà beneficiare anche di una lounge riservata all'interno degli Internazionali; una misura prevista in passato anche per Novak Djokovic e ora riservata al campione italiano per permettergli di concentrarsi solo sul campo senza avere distrazioni esterne.
Perché l'obiettivo, per Sinner, rimane sempre e solo il risultato del campo dove, nonostante il periodo di inattività, si presenta da numero 1 al mondo. Una prima assoluta per il Masters romano. Sehttps://fungomag.it/sinner-e-tornato-in-5-mila-hanno-assistito-al-suo-primo-allenamento-agli-internazionali-di-roma/?fbclid=IwY2xjawKHSfBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6I7m0QRIRw6a0KynozN1p1JWDULFjdbyGNtbwN3ZiracEve-4tKNmoT5M9og_aem_15jAk_rugKGt152hm4evDwrviva Sinner, con la speranza di riuscire a conquistare quel titolo in singolare maschile che l'Italia non ha più raggiunto dal 1976, firmato allora da Adriano Panatta.
---------------------------dal 5 maggio 2025
non mi dilungo in altro credo che con questo
Jannik ha dato una lezione,
non solo ad addetti lavori,certi giornalisti,suoi colleghi
e tanti detrattori,invidiosi e cretini,
di come ci si deve comportare in questo Mondo,
con la sua intelligenza, maturità, sensibilità e umiltà
entrrerà negli annali e non solo perchè è il miglior tennista,
e tutto quello che ,forse alcuni continueranno a dire o fare contro di lui, sarà un Boomerang..
Jannik andrà per la sua strada come ha sempre fatto!!
Bentornato Fox!
Sulle difficoltà: "Il momento più duro della sospensione è stato all'inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia".
Sulla vicinanza degli altri tennisti: "Il tennis è uno sport individuale, ognuno ha il suo team. A Montecarlo ho incontrato Draper e Sonego, siamo stati molto bene. All'inizio ho avuto messaggi sorprendenti da parte di tennisti che non mi sarei aspettato di ricevere. E nulla da chi invece mi aspettavo di ricevere qualcosa. Nomi? Non ne voglio fare. Andrà tutto bene, pian piano passa".
Ora testa al campo: "L'obiettivo sarà Parigi, non sono qui per battere chiunque ma per provare a passare il primo turno e poi vediamo cosa può succedere. È difficile per me iniziare un nuovo torneo e riprendere confidenza con i suoi ritmi. Ma siamo molto tranquilli, stiamo bene fisicamente e mentalmente, siamo riposati, cosa che ci ripagherà anche a fine stagione".
Sul torneo di Roma: "Devo dire che ho basse aspettative in questo torneo. Sono stato fermo così a lungo e non ho alcun feedback di come giocherò"
https://youtu.be/0o0j3DkauII
La classe non è acqua.
Bentornato Fox!


a domanda di un giornalista ieri in Conferenza stampa
"Perchè tutta questa gente ti acclama e ti applaude ..perchè tutto questo amore per te?"
Jannik: Penso di essere un ragazzo semplice e non finto...
Jannik: Non ho pausa, la pressione non mi spaventa.Sono felice di essere qua,vedremo come mi sentirò in campo,
ma certamente rivedere la gente sugli spalti sarà emozionante e
Mi ricordo sempre da dove sono partito, un paesino di montagna di 2000 persosne.Ritrovarmi qui a giocare davanti a tutte queste persone è tanta roba.
Cerco sempre di non essere mai finto,
di essere onesto e questo credo che la gente lo vede e lo apprezza.
Sono bravo a giocare a tennis ma questo non cambia il Mondo.
Il successo non mi ha cambiato e non mi cambierà,
a me interessa solo giocare a tennis
Se ho sentito qualcuno ?..
Ho ricevuti messagi da tanti tennisti e non
ho visto Jack e Sonny e mi sono allenato con loro,
da chi invece avrei avuto delle aspettative
ma va bene così ..il tennis è individuale tutti vogliono vincere..
non importa ..tutto passerà
non mi dilungo in altro credo che con questo
Jannik ha dato una lezione,
non solo ad addetti lavori,certi giornalisti,suoi colleghi
e tanti detrattori,invidiosi e cretini,
di come ci si deve comportare in questo Mondo,
con la sua intelligenza, maturità, sensibilità e umiltà
entrrerà negli annali e non solo perchè è il miglior tennista,
e tutto quello che ,forse alcuni continueranno a dire o fare contro di lui, sarà un Boomerang..
Jannik andrà per la sua strada come ha sempre fatto!!
La classe non è acqua.Bentornato Fox!
L’altoatesino parla dagli Internazionali nel giorno in cui termina la sospensione concordata con la Wada.
Sulla vita privata: “Non ho una relazione. Fuori dal campo successe cose non semplici”
"Chi ho sentito? Draper e Sonego, siamo uno sport individuale..."
"Ho parlato con alcuni giocatori ed è andato tutto bene, è una strana sensazione ricominciare ma è bello. Non ho paura di andare in campo, sono solo felice di essere qua - ha detto Sinner -. Il tennis è talmente
individuale, non c'è squadra, che ognuno ha le sue cose da gestire e alla fine non mi sono sentito quasi con nessuno - ha aggiunto parlando dei tre mesi di squalifica -. Mi sono sentito un po' con Jack Draper, che siamo ottimi amici, anche con Sonego. Non ci sono state video chiamate con i giocatori, ma andrà tutto bene. Con il tempo passa tutto".
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Sinner sorridente durante la conferenza stampa
Sulla vita privata: “Non ho una relazione. Fuori dal campo successe cose non semplici”
“Ho aspettative molto molto basse”, dice Sinner. “Ho sensazioni molto strane, all’inizio, non ho nessun feedback su come potrò giocare. Non aver giocato per un po' ha portato anche piccoli problemi come delle vesciche”.
“Non avrei voluto fare l’accordo con la Wada”
Non avrei voluto fare quell’accordo con la Wada”, ha detto Sinner a proposito della sua squalifica. “E’ una bella notizia che questa storia sia conclusa, non volevo fare quell'accordo all'inizio, ma a volte dobbiamo scegliere il meglio per noi in un momento brutto e ora sono molto contento di tornare a giocare a tennis”.
“Da qualche collega mi sarei aspettato dei messaggi, ma non sono mai arrivati”
Sinner: “Credo che il tennis sia talmente individuale, ognuno ha tante cose da giocare per sé. Non mi sono sentito quasi con nessuno, mi sono sentito con Draper, un po’ con Sonego. Ho ricevuto messaggi sorprendenti da alcuni giocatori. Da alcuni da cui me li sarei aspettati non è arrivato nulla. Chi? Non voglio fare nomi. Non c’è stata nessuna videochiamata con nessun giocatore. Andrà tutto bene, ora cerco solo di ritrovare me stesso in campo”
“Sono bravo a tennis, ma non cambio il mondo”
“Credo di essere un ragazzo molto semplice. Sono bravo a giocare a tennis, ma non cambio il mondo. Prendo le cose come vengono, mi piace solo giocare a tennis. Il resto non so. Nella mia testa il successo non può cambiare come sei. Mi ricordo sempre da dove sono partito, un paesino di duemila persone in montagna. Trovarmi qui a Roma davanti a tante persone è tanta roba. Ma credo più di dover essere onesto, la persona che uno è, non essere finto. Questo è ciò che la gente apprezza”.
“La cosa più difficile? Entrare in campo. Poi magari ci sarà qualche dubbio, ma non ho paura. Sono solo felice di farlo qui. Fatto il massimo che potevamo in questi mesi, siamo abbastanza freschi per giocare, vediamo”
“L'obiettivo è Parigi, però sono qua per vedere il mio livello attuale, non per battere chiunque. Sono qui per passare il primo turno e poi vedere che succede. La cosa più difficile è iniziare un nuovo torneo, affrontare un avversario ogni giorno. Ma siamo riposati, questo ci pagherà a fine stagione”.
Sinner: “Per un mese non ho toccato la racchetta”
“Era tanto tempo che non stavo tanto tempo senza giocare. Per un mese non ho toccato la racchetta e appena spinto un po’ di più mi sono uscite vesciche sulle mani. Sensazioni che non provavo da tanto. Il primo giorno quando ho avuto tempo di andare in campo non ho avuto fretta enorme: un giorno o due non cambiano la vita. Ma sono contento di come tutto è andato”
“Lo stop non ha cambiato nulla, ma ora mi sento più libero”
“Il periodo di stop per me non ha cambiato nulla, ma ora mi sento più libero. Ho capito che fuori dal campo è importante avere persone a cui tieni. Ho vissuto la mia giornata con i ritmi di altre persone, la famiglia, gli amici”.
Sinner: “Fuori dal campo successe cose non semplici”
“Sono successe cose fuori dal campo non semplici, non voglio parlarne. Ho capito che ho tanta attenzione intorno anche se non gioco a tennis. Lo vediamo in tante cose, una foto può essere vista in un modo totalmente diverso dalla realtà. Alla fine sono contento di come abbiamo gestito tutto. All’inizio ero confuso, non sapevo cosa volessi fare. Poi sono andato a casa, sono rimasto con la famiglia, ho capito cosa era importante per me. So i sacrifici che ho fatto, so che la mia routine è molto stressante, allenamenti e ancora allenamenti. E ho capito che sono le persone fuori dal campo che ti danno la forza di sorridere”






Sinner, lavori in corso: il primo allenamento
Più di 5000 spettatori per la prima uscita del n.1 del mondo che ha giocato un set e mezzo con il ceko Jiri Lehecka, n.38 del mondo, uno dei colpitori più potenti del circuito. La voglia è tanta, la condizione da rifinire, a cominciare dal servizio. Il suo esordio è previsto per sabato 10 maggio
Alle sette della sera in campo c’è tutto il team: Darren (Cahill, coach) a destra e Simone (Vagnozzi, coach) a sinistra sul fondocampo. Ulises (Badio, fisio) e Marco (Panichi, preparatore fisico) sotto il seggiolone dell’arbitro.
Il primo anello del Campo Centrale è pieno. Un po’ di gente anche nel secondo: ci saranno almeno 6.000 persone per il primo allenamento di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 20256. Il primo allenamento su un campo di gara dopo i tre mesi di sospensione concordati per il caso di contaminazione da Clostebol.
E’ come un nuovo inizio. Il n.1 del mondo può giocare finalmente senza il peso di una possibile squalifica (da innocente) da scontare che si era portato sulle spalle per gran parte del 2024: volta pagina.
E comincia con gli scambi dal centro del campo. Poi si sposta sulla diagonale del diritto. L’obiettivo è chiaro: ricerca rapida e precisa della posizione con i piedi per poi spingere forte, davvero forte senza mai scendere d’intensità. Fino all’errore.
Non sono i colpi sparati tutti al massimo come faceva Rafael Nadal (e chissenefrega di quello dall’altra parte della rete se gli arrivano solo missili, un po’ dentro un po’ fuori dalle righe, tanto di solito è uno junior emozionato che ringrazia comunque per l’opportunità). Jannik spinge forte con ratio, cerca la profondità, cerca un ritmo n.1.
Non a caso ha scelto un compagno come Jiri Lehecka, n.38 del mondo, 23 anni come lui, capace di giocarsela alla pari con i migliori. Il ceco tira fortissimo, a livello di Sinner e Alcaraz. E’ uno anche capace di rimanere sempre vicino alla riga, di anticipare appoggiandosi sul colpo avversario. Il ritmo così diventa davvero altissimo. Superiore a quello della partita. È quello che Sinner sembra cercare. Appare molto tonico, potente, reattivo, scattante. La gestualità è molto compatta, essenziale, tipica di quei momenti stagionali in cui esci da un periodo di allenamento in cui hai potuto ripulire la tecnica. Saranno le partite a sporcarti.
La settimana scorsa, nell’intervista rilasciata al TG1, Jannik aveva dichiarato che il colpo che sente più forte resta il rovescio. Quello dove pensa di avere i maggiori margini di miglioramento è invece il servizio.
Nel catino gremito del Centrale esordisce alla battuta steccando la palla verso un gruppo di entusiasti al secondo anello. La sensazione è che stia cercando qualcosa su cui ha lavorato nella pausa obbligata. Una spinta ancora maggiore. Un apporto sempre più completo della catena cinetica che, partendo dai piedi, fa esplodere in alto e in avanti l’arco del corpo.
Le ripetizioni del colpo sono molteplici. Insistite. È evidente che il rendimento alla battuta farà la differenza sulla superficie più lenta se si vuole far bene qui al Foro Italico e poi, come ha dichiarato in conferenza stampa, al Roland Garros. E’ altrettanto chiaro che si tratta del colpo che ha più bisogno di rodaggio in partita.
Certo, deve essere una sensazione particolare questa del rientro proprio nel cuore di Roma, con tutte le sue intensità emotive. Jannik ha bisogno di riconoscersi, di capire a che livello è il suo tennis. È comprensibile se si pensa che quando ha ripreso in mano la racchetta dopo un mese di stop assoluto, gli sono venute addirittura le vesciche alle mani, una sensazione che probabilmente non provava dai tempi del tennis giovanile.
Di sicuro ha fame di agonismo. Lo si nota dalla decisione con cui tiene il turno di servizio quando inizia il primo set di allenamento. Dall’altra parte della rete c’è uno dei migliori colpitori del circuito e Jannik sembra spingere apposta al massimo per vedere l’effetto che fa veder tornare una palla ancora più forte. Non è questo il momento in cui vuole provare le strategie, cercare le traiettorie più maligne facendo giocare all’avversario i colpi che meno gradisce. L’allenamento di oggi è l’occasione per provare a salire sopra anche al miglior Lehecka, lasciando che spari a tutto braccio. Un’impresa non facile. Come sempre però l’obbiettivo di Sinner non è di corto respiro: gioca per essere forte oggi, più forte domani, devastante dopodomani.
“Sei più bello della Sabalenka” gli gridano dagli spalti. Lui non si distrae e insiste a cercare la perfetta esplosione della prima di servizio e qualche morbida smorzata a rifinire di tocco scambi in cui la tenuta del caucciù della palla viene messo a dura prova. Però la continuità della battuta lascia a desiderare mentre Lehecka cannoneggia con percentuali altissime. Il gioco è molto serio anche se inevitabilmente per finta: alla fine della partita nessuno andrà a casa. Per la cronaca il ceco vince il primo set 6-4. Si prosegue e Sinner conduce 3-2. Le due ore prenotate sul Centrale stanno però per scadere e i due team decidono di chiudere provando un tie-break: Lo vince 7-5 il cecchino Jiri, intrattabile alla battuta. Nel frattempo i gesti di Sinner si sono un po’ sporcati. Non è molto soddisfatto. C’è da lavorare. Lavorare però gli piace e dunque non è un problema.
Da provare ora resta il rendimento con la tensione del match vero: ma quello non prevede prova generale. Sabato si andrà in scena (contro il vincitore del confronto tra l’argentino Navone e il nostro brillante 18enne Francesco Cinà). Là Jannik capirà. Capirà da dove riparte davvero. A questo pensiero sorride perché non ha fretta: “Non ho paura”. Certo che non ne ha: ha invece una voglia matta di fare di nuovo sul serio. E’ tranquillo: sa che ci metterà come sempre tutto se stesso e che alla fine andrà tutto bene.
Enzo Anderloni che saluto e ringrazio
Direttore del Magazine digitale presso SuperTennis TV ·
ed Oggi alle 16,30 altro allenamento con Sonny..
e ancora pesanti bordate da fondo campo e voleè incredibili..
Jannik sà come fare...già provati a Montecarlo con Sonny..


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Sinner, lavori in corso: il primo allenamento
Più di 5000 spettatori per la prima uscita del n.1 del mondo che ha giocato un set e mezzo con il ceko Jiri Lehecka, n.38 del mondo, uno dei colpitori più potenti del circuito. La voglia è tanta, la condizione da rifinire, a cominciare dal servizio. Il suo esordio è previsto per sabato 10 maggio
Alle sette della sera in campo c’è tutto il team: Darren (Cahill, coach) a destra e Simone (Vagnozzi, coach) a sinistra sul fondocampo. Ulises (Badio, fisio) e Marco (Panichi, preparatore fisico) sotto il seggiolone dell’arbitro.
Il primo anello del Campo Centrale è pieno. Un po’ di gente anche nel secondo: ci saranno almeno 6.000 persone per il primo allenamento di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 20256. Il primo allenamento su un campo di gara dopo i tre mesi di sospensione concordati per il caso di contaminazione da Clostebol.
E’ come un nuovo inizio. Il n.1 del mondo può giocare finalmente senza il peso di una possibile squalifica (da innocente) da scontare che si era portato sulle spalle per gran parte del 2024: volta pagina.
E comincia con gli scambi dal centro del campo. Poi si sposta sulla diagonale del diritto. L’obiettivo è chiaro: ricerca rapida e precisa della posizione con i piedi per poi spingere forte, davvero forte senza mai scendere d’intensità. Fino all’errore.
Non sono i colpi sparati tutti al massimo come faceva Rafael Nadal (e chissenefrega di quello dall’altra parte della rete se gli arrivano solo missili, un po’ dentro un po’ fuori dalle righe, tanto di solito è uno junior emozionato che ringrazia comunque per l’opportunità). Jannik spinge forte con ratio, cerca la profondità, cerca un ritmo n.1.
Non a caso ha scelto un compagno come Jiri Lehecka, n.38 del mondo, 23 anni come lui, capace di giocarsela alla pari con i migliori. Il ceco tira fortissimo, a livello di Sinner e Alcaraz. E’ uno anche capace di rimanere sempre vicino alla riga, di anticipare appoggiandosi sul colpo avversario. Il ritmo così diventa davvero altissimo. Superiore a quello della partita. È quello che Sinner sembra cercare. Appare molto tonico, potente, reattivo, scattante. La gestualità è molto compatta, essenziale, tipica di quei momenti stagionali in cui esci da un periodo di allenamento in cui hai potuto ripulire la tecnica. Saranno le partite a sporcarti.
La settimana scorsa, nell’intervista rilasciata al TG1, Jannik aveva dichiarato che il colpo che sente più forte resta il rovescio. Quello dove pensa di avere i maggiori margini di miglioramento è invece il servizio.
Nel catino gremito del Centrale esordisce alla battuta steccando la palla verso un gruppo di entusiasti al secondo anello. La sensazione è che stia cercando qualcosa su cui ha lavorato nella pausa obbligata. Una spinta ancora maggiore. Un apporto sempre più completo della catena cinetica che, partendo dai piedi, fa esplodere in alto e in avanti l’arco del corpo.
Le ripetizioni del colpo sono molteplici. Insistite. È evidente che il rendimento alla battuta farà la differenza sulla superficie più lenta se si vuole far bene qui al Foro Italico e poi, come ha dichiarato in conferenza stampa, al Roland Garros. E’ altrettanto chiaro che si tratta del colpo che ha più bisogno di rodaggio in partita.
Certo, deve essere una sensazione particolare questa del rientro proprio nel cuore di Roma, con tutte le sue intensità emotive. Jannik ha bisogno di riconoscersi, di capire a che livello è il suo tennis. È comprensibile se si pensa che quando ha ripreso in mano la racchetta dopo un mese di stop assoluto, gli sono venute addirittura le vesciche alle mani, una sensazione che probabilmente non provava dai tempi del tennis giovanile.
Di sicuro ha fame di agonismo. Lo si nota dalla decisione con cui tiene il turno di servizio quando inizia il primo set di allenamento. Dall’altra parte della rete c’è uno dei migliori colpitori del circuito e Jannik sembra spingere apposta al massimo per vedere l’effetto che fa veder tornare una palla ancora più forte. Non è questo il momento in cui vuole provare le strategie, cercare le traiettorie più maligne facendo giocare all’avversario i colpi che meno gradisce. L’allenamento di oggi è l’occasione per provare a salire sopra anche al miglior Lehecka, lasciando che spari a tutto braccio. Un’impresa non facile. Come sempre però l’obbiettivo di Sinner non è di corto respiro: gioca per essere forte oggi, più forte domani, devastante dopodomani.
“Sei più bello della Sabalenka” gli gridano dagli spalti. Lui non si distrae e insiste a cercare la perfetta esplosione della prima di servizio e qualche morbida smorzata a rifinire di tocco scambi in cui la tenuta del caucciù della palla viene messo a dura prova. Però la continuità della battuta lascia a desiderare mentre Lehecka cannoneggia con percentuali altissime. Il gioco è molto serio anche se inevitabilmente per finta: alla fine della partita nessuno andrà a casa. Per la cronaca il ceco vince il primo set 6-4. Si prosegue e Sinner conduce 3-2. Le due ore prenotate sul Centrale stanno però per scadere e i due team decidono di chiudere provando un tie-break: Lo vince 7-5 il cecchino Jiri, intrattabile alla battuta. Nel frattempo i gesti di Sinner si sono un po’ sporcati. Non è molto soddisfatto. C’è da lavorare. Lavorare però gli piace e dunque non è un problema.
Da provare ora resta il rendimento con la tensione del match vero: ma quello non prevede prova generale. Sabato si andrà in scena (contro il vincitore del confronto tra l’argentino Navone e il nostro brillante 18enne Francesco Cinà). Là Jannik capirà. Capirà da dove riparte davvero. A questo pensiero sorride perché non ha fretta: “Non ho paura”. Certo che non ne ha: ha invece una voglia matta di fare di nuovo sul serio. E’ tranquillo: sa che ci metterà come sempre tutto se stesso e che alla fine andrà tutto bene.
Enzo Anderloni che saluto e ringrazio
Direttore del Magazine digitale presso SuperTennis TV ·
ed Oggi alle 16,30 altro allenamento con Sonny..
e ancora pesanti bordate da fondo campo e voleè incredibili..
Jannik sà come fare...già provati a Montecarlo con Sonny..











Perché alla fine, sì, l’ho visto. Ho rivisto il fulmine di Zeus che impietoso si scaglia; ho rivisto – a tratti – il rullo compressore che asfalta e appiana ogni resistenza. L’ho rivisto quando repentino cambiava ritmo, e la pallina fendeva l’aria – lambendo la rete – come missile d’oro; l’ho rivisto al servizio, nella foga, nei recuperi e negli scatti.
E alla fine, sì, insieme ad altri 5000 cuori l’ho visto. Non posso, non so dirvi quanta strada farà qui a Roma e quanto
indicativo può essere questo primo allenamento di due ore con Lehečka.�Quello che so, però, quello che posso dirvi è che l’ho Visto. E – soprattutto – l’ho rivisto. L’ho riconosciuto.
Nei movimenti. Nel braccio. Negli occhi. Nell’anima. Nella calma, serena, struggente e devastante furia che l’accompagna e gli arde dentro.
Sì, alla fine l’ho visto. E non so se già qui, a Roma, vincerà ma so che Lui è tornato.
Grazie Fabrizio Delprete..
un grande articolo scritto con Sinnergia perfetta..
proprio come lo siamo noi tutti..
https://fungomag.it/sinner-e-tornato-in-5-mila-hanno-assistito-al-suo-primo-allenamento-agli-internazionali-di-roma/?fbclid=IwY2xjawKHSfBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6I7m0QRIRw6a0KynozN1p1JWDULFjdbyGNtbwN3ZiracEve-4tKNmoT5M9og_aem_15jAk_rugKGt152hm4evDw

Su Sinner una stupidaggine virale. L’appello della Wada una porcheria”
L'ex coach di Jasmine Paolini, Renzo Furlan, parla di Jannik, del recente passato e non si sbilancia sugli Internazionali d'Italia
Renzo Furlan parla ai microfoni di Fanpage e tira le somme di quanto ottenuto con lo sguardo rivolto al futuro.
Il 54enne di Conegliano parte proprio dalla separazione con Jasmine: "I rapporti nascono, crescono e poi ad un certo momento è difficile dare sempre cose nuove. Non è finito il rapporto tra di noi perché l’amicizia è rimasta e continuiamo a sentirci. A livello lavorativo credo fosse il momento giusto per separarsi. Lei ha preso questa decisione perché voleva qualcos’altro e sentire nuovi pareri. Secondo me era una scelta molto giusta e quindi ci siamo lasciati in maniera tranquilla e serena". Spiazzato dalla scelta di Paolini? Furlan risponde: "Ni. Ovviamente ad inizio stagione fai dei programmi sull’anno, però eravamo un po’ troppo tirati anche nelle ultime trasferte. C’erano delle difficoltà e quindi credo che alla fine prima che diventasse pesante il rapporto, siano state fatte delle scelte giuste. Mettiamola così".
E dopo Jasmine si è subito pensato allo sbarco nel team di Jannik Sinner, visto che Cahill lascerà il numero 1 del mondo, ma anche in questo caso Furlan è chiaro: "Quella su Sinner ovviamente è una stupidaggine che girava sul web, assolutamente non vera". E intanto si avvicina il ritorno in campo del numero 1 del mondo dopo i tre mesi di stop forzati, con tante aspettative sugli Internazionali d'Italia: "Non ho la sfera di cristallo, ma sarà un torneo interessante. È la prima volta dopo Nadal anche se l’anno scorso non era competitivo. C’è un ricambio generazionale con giovani leve estremamente interessanti, parlo di Fonseca, Mensik, Cinà, Musetti, reduce da risultati importanti, altri italiani come Cobolli, Darderi, Arnaldi, Berrettini. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Poi c’è Jannik che non arriva da un infortunio, ma arriva da tre mesi in cui ha lavorato in maniera mirata a livello fisico.
Il tennis già c’era, arriva carico di energia perché avere tre mesi così ti pesano, ma ti permettono anche di ricaricare le energie dove gli altri le consumano. Credo che lui possa essere subito competitivo ma servono alcune partite di rodaggio perché sai una partita dura magari la puoi accusare dopo tre mesi senza match il giorno dopo e così via. Bisognerà vedere come gestirà le partite di rodaggio. Ripeto, lo vedo subito competitivo".
"Sinner è una persona straordinaria"
Sinner che è tornato a parlare in conferenza stampa nella quale ha ammesso le sue fragilità in questi 120 giorni di assenza, Furlan commenta così: "Questi giocatori qui hanno talmente tanta qualità e voglia di giocare che fanno quello che fanno perché adorano il tennis, che è la loro vita. Poi ci sono dei momenti in cui lo stress diventa difficile da gestire, come le pressioni. Non dimentichiamo che Jannik ha giocato 4 mesi e mezzo senza che nessuno sapesse che era risultato positivo e lui ha continuato a giocare.
Lui ha vinto Cincinnati alzandosi alle 4 di mattina per assistere all’udienza che poteva rovinargli la carriera. Invece poi è stato scagionato, ha vinto anche gli US Open. Poi di nuovo è tornato dentro il marasma per l’appello della Wada. Ha vissuto mesi e mesi motivato a chiudere da numero uno, vincere e dare il meglio, ma dall’altro lato con una mannaia che pensava di aver risolto e invece si è rappresentata. Quella è un’incognita, anche se lui era innocente. Bastava leggere le carte e sapere chi è Jannik Sinner che ha una qualità di persona straordinaria".
"Jannik ha fatto quello che era giusto fare"
E sul trattamento riservato a Jannik, Furlan dice la sua: "La giustizia a volte segue strade contorte e venire squalificati sarebbe stato un danno pazzesco. Vivere da una parte avendo l’obiettivo di dare il 100% e dall’altra dover gestire una situazione così complessa rischia di farti travolgere dallo stress. Lui comunque ha gestito tutto alla grande". Parla anche dei colleghi dell'altoatesino e del vociferare attorno a lui: "Mi dispiaceva relativamente per Jannik perché so che lui non le legge nemmeno e non si fa condizionare. Le ho etichettate come uscite ignoranti, perché ho letto tutte le carte e conosco il ragazzo e la sua etica straordinaria. Quindi le ho bollate come ignoranti, perché erano tali.
Anche chi ha parlato di disparità, sono interventi ignoranti perché Jannik ha fatto tutto seguendo quanto concesso dai regolamenti e nei tempi consoni. Ha fatto quello che era giusto fare. Questo lo ha messo al riparo da ogni critica, ma poi sappiamo che il mondo va così, c’è chi ti dice bravo e chi ti dice scemo a prescindere da quello che fai. Il fatto di piacere a tutti è utopia. Questo ragazzo qui sicuramente sa che le persone vicine a lui, quelle che contano veramente, sanno quanto vale e che era completamente innocente ed è stato trattato male perché l’appello della Wada è stata una porcheria".
Furlan: "Tutto estremamente esagerato"
Una esperienza quella di Sinner che dimostra quanta attenzione bisogna avere anche all'interno del team: "Adesso è tutto estremamente esagerato. Per me trent’anni fa al top della forma, era dura ma niente in confronto ad ora. Perché gestire quello che accade fuori dal campo oggi è difficile, e hai mille doveri. Certo, girano più soldi però più guadagni più hai doveri. Penso agli sponsor a cui devi garantire delle giornate da dedicare e tanto altro che porta via energie. Questi ragazzi non sono macchine, ma esseri umani giovani con tante responsabilità sulle spalle.
Questo sport alla fine è un tritacarne, sei in ballo da gennaio a novembre, in 4 continenti diversi. Giocare sempre, competere e dare il massimo, tutto poi amplificato dai social e dai media. Non è semplice gestire tutto, c’è anche chi legge i commenti. A me non frega niente, ma questi ragazzi magari ci tengono ad avere una buona immagine e c’è chi ti esalta e chi ti insulta, così come gli scommettitori che ti minacciano di morte. Credo che ogni tanto sia lecito passare momenti dove si traballa un pochino".
l'intervista e articolo integrale su
https://www.fanpage.it/sport/tennis/renzo-furlan-con-jasmine-e-finita-prima-che-divenisse-pesante-quella-su-sinner-e-una-stupidaggine/
Sonny, Jan e il tifo di casa. #IBI25.
https://www.youtube.com/watch?v=8gh5bTe9gg4
Jannik Sinner vs Lorenzo Sonego FULL Practice Match Highlights Rome 2025
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