sabato 3 maggio 2025

1 SINNERGIA.🦊JANNIK SINNER IL RIENTRO DEL NUMERO UNO(compresi allenamenti Montecarlo e Roma)ROMA INTERNAZIONALI TENNIS 2025

Sinner, umiltà e determinazione
è diventato un esempio per i tanti giovani tennisti anche per le sue qualità umane
In questi anni Jannik ha sempre confermato di avere molto rispetto nei confronti degli avversari, a volte anche concedendo punti contestati.
Nonostante la giovane età, ha dimostrato più volte quanto tenga ai veri valori dello sport. Ci sono molti esempi di sportività di Jannik, ma i principali sono tre.
Il primo durante il torneo di Cincinnati 2022, in cui il tennista italiano concesse un punto e un game, riferendo all’arbitro che il servizio dell’avversario Kokkinakis era finito dentro il campo.
Il secondo, sempre lo stesso anno, quando durante una partita ad Umago, contro Jaume Munar, Sinner toccò senza accorgersene la rete con la racchetta. Il direttore di gara non aveva visto, ma era stato proprio Jannik ad ammettere il fallo, concedendo il punto all’avversario spagnolo.
Questi due atti di sportività, l’hanno portato a vincere il premio WeFairPlay, che mette in risalto il lato migliore dello sport, quello del gioco corretto.
Il terzo esempio di sportività di Sinner risale agli Australian Open di quest’anno, in cui Il tennista italiano, protagonista non solo per la grande vittoria, durante una pausa a causa dello squillo del telefono di uno spettatore, ha chiesto all’avversario De Jong di ripetere il servizio, sbagliato per via del suono del cellulare. Jannik in questo momento è il migliore esempio di fair play degli ultimi anni.




 

Roddick non ha dubbi su Sinner: "A Roma sarà emozionato, ma può vincere anche il Roland Garros"

L'ex n. 1 del mondo ha commentato positivamente l'imminente rientro di Sinner: "A Roma sarà un po' teso perché non ha mai giocato da n. 1 al Foro Italico, ma non ho dubbi su di lui. Già lo scorso anno è andato vicino a vincere al Roland Garros"
Un rientro, il suo, sul quale saranno puntati i riflettori di tutto il mondo. Intanto, però, c’è chi ha pochi dubbi sul suo livello di gioco. Tra questi, anche l’ex n. 1 del mondo Andy Roddick, intervenuto sul tema a Tennis Channel“Non sono minimamente preoccupato per lui nel lungo termine, ma se parliamo solo del piccolo campione di partite a Roma... questo apre a tanti scenar. Non sono preoccupato per come colpisce la palla. Non sono preoccupato per i suoi movimenti.
Con concrete possibilità, secondo il campione dello US Open 2003, che Sinner stupisca ancora una volta: “In realtà penso che l’anno scorso sia sembrato in ottima forma sulla terra battuta. A volte dimentichiamo che è stato a un set dal battere Carlos Alcaraz in semifinale al Roland Garros l’anno scorso (con vittoria al quinto set dello spagnolo). Quindi, penso che nel lungo termine andrà tutto bene”.
“Non credo che la terra sarà mai la sua superficie migliore. È sul cemento che sarà dominante, ma – ha puntualizzato - l’anno scorso è stato vicino a vincere il Roland Garros e penso che sia assolutamente capace, si tratta solo di gestire qualche scambio in più. Il suo servizio non avrà lo stesso effetto, ad esempio ha migliorato tantissimo il servizio esterno da destra, sulla terra dovrà trovare modi diversi per costruire il punto.
In campo non si vede da quando, per l’ennesima volta nell’ultimo anno, si era dimostrato il più forte di tutti, piegando per tre set a zero Alexander Zverev (n. 2) per aggiudicarsi il suo secondo Australian Open, nonché il suo terzo titolo del Grand Slam. Il tedesco e Alcaraz (n. 3) hanno provato a sottrargli il trono, durante la sua assenza, ma – complice un rendimento troppo altalenante – sono rimasti a debita distanza.
E ora Sinner, che ha appena annunciato la nascita della sua fondazione, ha già la matematica certezza di restare in vetta almeno fino a dopo il Roland Garros, è pronto a var valere di nuovo le sue ragioni di numero 1 sul campo. Per di più nel torneo di casa, dove lo attende un pubblico più caloroso che mai: “Avrà un po’ di nervosismo a Roma davanti al pubblico di casa: ricordiamoci che l’anno scorso non ha nemmeno potuto giocare a Roma. Da quando è diventato effettivamente la leggenda, il vincitore Slam e numero 1 del mondo, non ha ancora giocato a Roma, quindi è ovvio che ci sarà un po’ di tensione”.
Il contesto, alla prima “uscita” dopo un periodo di pausa, potrà però anche essere la sua forza. L’ex n. 9 WTA Coco Vandeweghe, facendo eco al collega ha infatti fatto notare come “giocare a Roma, nel suo Paese, sia la cosa migliore per lui”“Mi piace il fatto che sia stato presente ai tornei, è andato a Monte-Carlo per potersi allenare un po’ (con Jack Draper, che ha espresso parole al miele per lui) – ha proseguito Vandeweghe, vincitrice dello US Open di doppio nel 2018 -. Sta iniziando a riassaporare l’energia e l’atmosfera della vita da tour. È sempre questa la parte più complicata: sentire i nervi e superarli. Se sei abbastanza presente nell’ambiente e ti alleni nei luoghi dei tornei, credo che questo ti aiuti molto a calmarti.
da Super Tennis...

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Sinner, Roma ti aspetta. Jannik accelera e il Foro prepara un ritorno da re

da Gazzetta ..fanpage..Tutto Sport..
Lavora a Montecarlo con l’amico Sonego
Lunedì proverà i campi nella Capitale. "Ci sarà un po’ di tensione, ma sono felice"
Sinner: "A Roma giocherò almeno altri 10 anni"
Lo ha detto lui stesso: "Entrare sul Centrale a Roma è come fare l’ingresso in uno stadio di calcio, un’atmosfera incredibile". Non sarà solo il Centrale ad aspettare Jannik Sinner. Il Foro Italico sarà un formicaio: Roma intera, tutta l’Italia, lo attende col batticuore. Come gli innamorati. Del tennis e di Jannik, che col tennis sta facendo sognare, a capo di un movimento che ogni settimana regala agli appassionati qualche gioia. Sarà un Sinner finalmente sorridente, forse un po’ teso all’inizio per l’emozione del debutto dopo tre mesi, ma sarà un giocatore finalmente libero di testa, dopo aver messo alle spalle un periodo buio, difficilissimo in cui è comunque riuscito a rimanere in sella, o meglio sul trono, al numero 1 del mondo.
Binaghi: "Roma non sarà solo Sinner, i nostri tennisti sono in uno stato di estasi mistica"
Roma lo aspetta da due anni, lui non vuole deludere. Per questo, l’avvicinamento al torneo è fatto di lavoro. Tanto campo, finalmente. Dal 13 aprile, giorno in cui ha potuto riprendere ad allenarsi liberamente, Jannik ha piantato il piede sull’acceleratore per recuperare il tempo perduto. Un primo blocco di giorni con Jack Draper, l’amico che gli ha sempre dimostrato fiducia e attaccamento ma soprattutto un collega forte, un top 10, il miglior modo di testare il livello dopo più di tre mesi lontano dal campo. Sinner, va ricordato, non gioca un match dal 26 gennaio, giorno della finale dell’Australian Open vinta contro Sascha Zverev.
Dopo Draper è stata la volta del giovane norvegese Nicolai Budkov Kjaer, lo sparring di fiducia, campione di Wimbledon Junior ed ex numero 1 Under 18. Infine, l’amico Lorenzo Sonego. I “Sinnego”, che hanno fatto sognare l’Italia nella Davis vinta a Malaga nel 2023, la prima dopo un lunghissimo digiuno durato 47 anni, si sono riuniti. Giorni intensi di lavoro che faranno bene a entrambi: a Jannik per togliere anche l’ultima patina di ruggine prima di volare a Roma, dove arriverà lunedì; a Lorenzo per ritrovare voglia e motivazione dopo le ultime difficili settimane. Circondarsi delle persone giuste, quelle che possono farlo crescere ma, soprattutto, possono curare le ferite degli ultimi mesi. "Ho capito ancora di più che il tennis non è tutto nella mia vita: la mia famiglia è al primo posto, gli amici sono fondamentali soprattutto nei momenti difficili - ha detto l’altro giorno -. Ho capito che è necessario circondarsi di persone di cui ti fidi e con cui ti puoi confrontare insieme con fiducia. Sulla parte umana - ha concluso - ho imparato tanto".
Per il suo arrivo, gli organizzatori del torneo diretto da Paolo Lorenzi hanno preparato un’accoglienza da re. Massima cura, massima protezione anche dall’eccesso (possibile) di amore della gente. Sicurezza sempre al suo fianco e soprattutto una “suite”, o come il presidente Binaghi l’ha definita tempo fa «una piccola Fort Apache» dove il numero 1 al mondo potrà stare insieme al suo staff, o alla famiglia, lontano dalla pazza folla, lontano magari anche dalla players lounge, il salotto dei giocatori dove, ha raccontato, soprattutto in Australia non si è sentito a proprio agio.
Niente sguardi strani, niente imbarazzi, tutto per rendere la vita più tranquilla possibile al numero 1 del mondo. I sinneriani sono in arrivo da tutta Italia, ma non solo, e la Federazione punta ai 400mila spettatori paganti. Tutti per lui, il numero 1 che scalpita, sogna, e fa sognare. L’ultimo italiano a vincere gli Internazionali d’Italia è stato Adriano Panatta: ancora quella data, 1976, lo stesso anno di quella Davis che tanto ci ha fatto penare e aspettare. "Sono felice di tornare a Roma, è un trofeo a cui tengo molto - ha detto -, difficile ma speciale per me. Rientrare non sarà semplice dopo questo periodo e ci sarà tanta tensione. Ma non vedo l’ora di rientrare". Non solo tu, Jannik.
Sinner: "A Roma giocherò almeno altri 10 anni"




Jannik ,secondo ultime informazioni,

dovrebbe arrivare a Roma domenica a tarda sera,
alloggerà in un hotel a cinque stelle dotato anche di campo da tennis a disposizione...
Lunedi una giornata piena...
al mattino un primo allenamento e poi un altro al pomeriggio..
nel mezzo conferenza stampa ,primi incontri con gli sponsor..
ricordiamo che in mattinata c'è anche il sorteggio ..
In serata intorno alle 18 una prima uscita sul Centrale
per partecipare alla festa dedicata alla conquista della Coppa Davis e Billy Jean King..qui ci saranno tutti gli azzurri...
Da martedi solo campo..
per poi giocare il primo incontro Ufficiale Venerdi 9 o sabato 10...

Jannik potrà usufruire anche del tunnel che collega gli spogliatoi al Centrale(lui giocherà tutti gli incontri su questo campo)
Quindi ragazzi ci siamo....
Forza Jannik..ci siamo proprio tutti!!!!..Vai sorridi, gioca ..divertiti
e sii felice..te lo meriti..
il resto è proforma...
Tu sai cosa fare
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MONTECARLO ALLENAMENTI

allenamento oggi 2 maggio
jannik e Sonego..
mi scuso per il filmato preso...
dovrete un pò girare la testa...
🙏😉
....nel primo filmato..si vede quanta potenza c''è nei colpi di Jannik..
Sonego lancia l'urlo della tigre!!..
da notare che ad ogni colpo di jannik..il Vagno sottolinea "Bravo"..❤
mi spiace per il primo video..a proposito noi arriviamo sempre prima....
la Gazzetta dopo..
non è che quest'ultima aspetta da noi le news e poi fà gli articoli???..o forse non ha la stessa velocità??'...arriva sempre un pò in ritardo..😉😁


Sinner, Roma ti aspetta. Jannik accelera e il Foro prepara un ritorno da re

da Gazzetta ..fanpage..Tutto Sport..
Lavora a Montecarlo con l’amico Sonego
Lunedì proverà i campi nella Capitale. "Ci sarà un po’ di tensione, ma sono felice"
Sinner: "A Roma giocherò almeno altri 10 anni"
Lo ha detto lui stesso: "Entrare sul Centrale a Roma è come fare l’ingresso in uno stadio di calcio, un’atmosfera incredibile". Non sarà solo il Centrale ad aspettare Jannik Sinner. Il Foro Italico sarà un formicaio: Roma intera, tutta l’Italia, lo attende col batticuore. Come gli innamorati. Del tennis e di Jannik, che col tennis sta facendo sognare, a capo di un movimento che ogni settimana regala agli appassionati qualche gioia. Sarà un Sinner finalmente sorridente, forse un po’ teso all’inizio per l’emozione del debutto dopo tre mesi, ma sarà un giocatore finalmente libero di testa, dopo aver messo alle spalle un periodo buio, difficilissimo in cui è comunque riuscito a rimanere in sella, o meglio sul trono, al numero 1 del mondo.
Binaghi: "Roma non sarà solo Sinner, i nostri tennisti sono in uno stato di estasi mistica"
Roma lo aspetta da due anni, lui non vuole deludere. Per questo, l’avvicinamento al torneo è fatto di lavoro. Tanto campo, finalmente. Dal 13 aprile, giorno in cui ha potuto riprendere ad allenarsi liberamente, Jannik ha piantato il piede sull’acceleratore per recuperare il tempo perduto. Un primo blocco di giorni con Jack Draper, l’amico che gli ha sempre dimostrato fiducia e attaccamento ma soprattutto un collega forte, un top 10, il miglior modo di testare il livello dopo più di tre mesi lontano dal campo. Sinner, va ricordato, non gioca un match dal 26 gennaio, giorno della finale dell’Australian Open vinta contro Sascha Zverev.
Dopo Draper è stata la volta del giovane norvegese Nicolai Budkov Kjaer, lo sparring di fiducia, campione di Wimbledon Junior ed ex numero 1 Under 18. Infine, l’amico Lorenzo Sonego. I “Sinnego”, che hanno fatto sognare l’Italia nella Davis vinta a Malaga nel 2023, la prima dopo un lunghissimo digiuno durato 47 anni, si sono riuniti. Giorni intensi di lavoro che faranno bene a entrambi: a Jannik per togliere anche l’ultima patina di ruggine prima di volare a Roma, dove arriverà lunedì; a Lorenzo per ritrovare voglia e motivazione dopo le ultime difficili settimane. Circondarsi delle persone giuste, quelle che possono farlo crescere ma, soprattutto, possono curare le ferite degli ultimi mesi. "Ho capito ancora di più che il tennis non è tutto nella mia vita: la mia famiglia è al primo posto, gli amici sono fondamentali soprattutto nei momenti difficili - ha detto l’altro giorno -. Ho capito che è necessario circondarsi di persone di cui ti fidi e con cui ti puoi confrontare insieme con fiducia. Sulla parte umana - ha concluso - ho imparato tanto".
Per il suo arrivo, gli organizzatori del torneo diretto da Paolo Lorenzi hanno preparato un’accoglienza da re. Massima cura, massima protezione anche dall’eccesso (possibile) di amore della gente. Sicurezza sempre al suo fianco e soprattutto una “suite”, o come il presidente Binaghi l’ha definita tempo fa «una piccola Fort Apache» dove il numero 1 al mondo potrà stare insieme al suo staff, o alla famiglia, lontano dalla pazza folla, lontano magari anche dalla players lounge, il salotto dei giocatori dove, ha raccontato, soprattutto in Australia non si è sentito a proprio agio.
Niente sguardi strani, niente imbarazzi, tutto per rendere la vita più tranquilla possibile al numero 1 del mondo. I sinneriani sono in arrivo da tutta Italia, ma non solo, e la Federazione punta ai 400mila spettatori paganti. Tutti per lui, il numero 1 che scalpita, sogna, e fa sognare. L’ultimo italiano a vincere gli Internazionali d’Italia è stato Adriano Panatta: ancora quella data, 1976, lo stesso anno di quella Davis che tanto ci ha fatto penare e aspettare. "Sono felice di tornare a Roma, è un trofeo a cui tengo molto - ha detto -, difficile ma speciale per me. Rientrare non sarà semplice dopo questo periodo e ci sarà tanta tensione. Ma non vedo l’ora di rientrare". Non solo tu, Jannik.
Sinner: "A Roma giocherò almeno altri 10 anni"



Binaghi a tutto campo....!!!..
tre interviste esplosive....
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Binaghi attacca gli hater di Sinner: "Criticato solo da cretini e invidiosi"

ANSA,21 h fa
Il numero uno della 1 Fitp non ha digerito le critiche degli ex tennisti: "Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie".
"Il mondo è popolato da cretini e invidiosi, e Sinner in questi mesi se n'è accorto". Così il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha commentato il disagio espresso dal tennista azzurro per gli attacchi ricevuti da altri sportivi, non solo tennisti, per il caso Clostebol.
"Questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato di cretini invidiosi, ne abbiamo ascoltati anche in Italia esprimere critiche nei suoi confronti. Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa - ha specificato Binaghi ai microfoni di Rai Radio1 Sport - non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie".
"Quello che è accaduto servirà a Sinner per maturare. Fino alla vicenda Clostebol - ha proseguito Binaghi - aveva preso la sua carriera da professionista come è giusto che fosse per un ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti. Quel che è accaduto serve per fare selezione".
Grande ignoranza
"Il mondo del tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra società: c'è un'altissima percentuale di cretini che danno le opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono. C'è anche una grande ignoranza - ha sottolineato ancora il n.1 della Federtennis -, quelli che intervengono a sproposito non hanno evidentemente il tempo, e a volte neanche la capacità, di eggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di questi".
"Ha detto bene Nadal, confermandosi il numero 1 a livello umano. Ha chiesto perché si parli ancora del caso Sinner, un bravo ragazzo, innocente che ha accettato addirittura una squalifica ingiusta, il caso è completamente chiuso. Ha ragione Nadal, ora parlino le racchette", ha concluso Binaghi.
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Binaghi: “Sinner, ecco il piano per il suo ritorno a Roma”

Il presidente della Fitp alla vigilia degli Internazionali di tennis e del rientro del n.1 al mondo: «Trasformeremo il mio ufficio nella sua zona relax, arriverà al Foro Italico da un ingresso riservato». Su Musetti: «Può diventare tra i più forti al mondo»
Paolo Brusorio
01 Maggio 2025
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la terza sul Corriere della Sera...

del quale non posso postare articolo perchè in abbonamento..


Alcune foto da profilo IG di Danilo lobo
Giornata passata con Jannik e Staff al Montecarlo Country Club







allenamento oggi 2 maggio
jannik e Sonego..
mi scuso per il filmato preso...
dovrete un pò girare la testa...
🙏😉
....nel primo filmato..si vede quanta potenza c''è nei colpi di Jannik..
Sonego lancia l'urlo della tigre!!..
da notare che ad ogni colpo di jannik..il Vagno sottolinea "Bravo"..❤
mi spiace per il primo video..a proposito noi arriviamo sempre prima....
la Gazzetta dopo..
non è che quest'ultima aspetta da noi le news e poi fà gli articoli???..o forse non ha la stessa velocità??'...arriva sempre un pò in ritardo..😉😁












adesso....altro allenamento
con Rune...
prima di concludere e prepararsi per domani
alla partenza..

..Jannik è scatenato!!!!!...
qui con Rune...
il video rende l'idea di quanto è la sua velocità..
battuta, corsa, punto!!!..
povero Rune!!




https://www.youtube.com/shorts/LsE4uoeyhko

 
*..Jannik è scatenato!!!!!...**
**qui con Rune...**
**il video rende l'idea di quanto è la sua velocità..**
**battuta, corsa, punto!!!..**
**povero Rune!!**



Sinner, i rivali vanno piano: ecco perché Jannik resta il re del tennis mondiale
potrà affrontare il prossimo mese senza ansia da prestazione: Zverev e Alcaraz, già attardati in classifica, hanno pesanti cambiali in scadenza (rispettivamente 2.660 e 2.000 punti), mentre l'azzurro perderà solo 800 punti
Il forfait di Alcaraz e l’uscita di scena negli ottavi di Zverev a Madrid, consentiranno a Jannik Sinner un tranquillo rientro a Roma. L’altoatesino, complice il buon vantaggio sui due rivali (1.645 punti sul tedesco, 1.880 sullo spagnolo) si è garantito il trono mondiale almeno fino a Parigi. Questo significa che arriverà sicuramente a 52 settimane da n. 1.
Zverev, 2.660 punti da scartare
In questi tre mesi d’assenza di Sinner per la sospensione per il caso Clostebol, sia Zverev che Alcaraz sono riusciti soltanto a ridurre il distacco senza mai avvicinarsi realmente all’italiano. Il tedesco, che comunque ha dimezzato lo svantaggio (a febbraio era attardato di 3.195 punti) ora ha sulla testa la spada di Damocle della scadenza dei 1.000 punti ottenuti per la vittoria a Roma, i 330 per la finale di Amburgo e i 1.300 per la finale al Roland Garros.
Alcaraz, in scadenza i 2.000 punti del Roland Garros
Alcaraz, malgrado il successo a Montecarlo, la finale a Barcellona e la semifinale a Indian Wells, è rimasto ancora piuttosto indietro, complici gli alti e bassi del suo fisico. Lo spagnolo, come Sinner, nel 2024 non ha partecipato agli Internazionali d’Italia, per cui a Roma avrà tutto da guadagnare ma comunque al Roland Garros vedrà togliersi i 2.000 punti ottenuti per il trionfo della passata stagione.
Sinner, ora sul rosso tanto da guadagnare
Nel contempo Sinner, nel prossimo mese perderà solo gli 800 punti della semifinale di Parigi. Per cui potrà affrontare la stagione sulla terra con grande serenità, consapevole di avere ben poco da perdere e tanto da guadagnare.
A cominciare dall’affetto della sua gente che a Roma aspetta con trepidazione il momento in cui potrà riabbracciarlo e finalmente rivederlo all’opera in campo….
la sua gente siamo milioni e milioni...non sò come potrà essere l'Arena del Centrale..appena entrerà
fra colori arancio e cappellini
ma per jannik e milioni di italiani sarà una giornata indimenticabile

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Binaghi non ha peli sulla lingua!!..
quello che ammiro di quest'uomo è l'assoluta franchezza e nessuna remora ad esporsi..
è Presidente di una federazione e come tale ha tutto il diritto e capacità ad esprimersi..
ha usato i termini giusti e guarda caso da "alcuni" nessuna replica..
ha colpito nel segno!!!

Il presidente Federtennis Binaghi ha commentato, ieri, a Il caffè di #Radio1Sport il racconto di Jannik nell'intervista al TG1: "Questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato da cretini invidiosi".
https://www.facebook.com/Radio1Rai/videos/1213700147086279 


Jannik Sinner ha scelto anche Nicolai Budkov Kjaer per allenarsi assieme a Monte Carlo in vista del ritorno alle competizioni dopo la squalifica di tre mesi: “”È sempre il solito Sinner, tranquilli. Lo stop non sembra che gli abbia fatto male, picchia ancora fortissimo”.
Negli ultimi giorni ,oltre a Draper e Sonego c'è stato un altro tennista che ha scambiato in allenamento con Sinner a Monte Carlo, Nicolai Budkov Kjaer. Un nome sconosciuto per chi non segue il tennis da vicino, visto che questo 18enne norvegese è solo numero 305 del Ranking ATP, ma parliamo di un giocatore che promette di seguire le orme di Jannik nei prossimi anni.
Kjaer racconta com'è andata e quale Jannik dobbiamo aspettarci di rivedere in campo al Foro Italico tra qualche giorno:
"È sempre il solito Sinner, tranquilli. Tanta voglia di lavorare, un atteggiamento da prendere ad esempio e tantissimi giovani che stanno iniziando adesso col tennis si ispirano a lui. Lo stop non sembra che gli abbia fatto male, picchia ancora fortissimo".
"Abbiamo lavorato un po' su tutto – spiega il giovane norvegese alla ‘Gazzetta dello Sport' – Jannik è un giocatore fantastico e avere il privilegio di condividere il campo con lui ti insegna tanto. La prima volta che mi ha chiesto di allenarci era il 2023. Da subito mi ha colpito la sua serietà pur essendo così giovane. E adesso sapere che il numero uno al mondo ti cerca per allenarsi è una grande spinta a crescere. Ogni volta cerco di assorbire il più possibile, ma se dovessi proprio scegliere qualcosa da portargli via, più che un colpo direi la mentalità. Ha una testa incredibile, da vero campione, riesce a gestire benissimo i momenti più difficili delle partite e questo fa davvero la differenza nei match importanti".
Quanto ai suoi obiettivi, Kjaer va per gradi e sa a chi ispirarsi: "Continuare a crescere, fare esperienza e qualificarmi per le Next Gen Finals. Le ha vinte anche Jannik…".
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AMBESI OA SPORT
Durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, il telecronista di Eurosport si è soffermato su altri aspetti dell’intervista: “Non penso che Jannik pensi in italiano, quindi non è semplice declinare discorsi in una lingua che non è la tua abituale. Anche io in una risposta ho scritto locker room, può capitare. Qualcuno lo ha definito in maniera dispregiativa ‘altoatesino dopato’, significa che sei altoatesino e dunque non sei italiano e sei dopato. Bassezze di questo tipo fanno capire che immondizia sia diventato il mondo social. Quando uno pensa in una lingua, non è facile parlare in un’altra“.
Ha provato un disagio prima, durante e dopo gli Australian Open perché ha avvertito un atteggiamento di distacco da parte di alcuni colleghi. Per arrivare a dire di essersi sentito a disagio e di non essere andato a Rotterdam perché doveva staccare significa che quella situazione lo ha colpito, ha ribadito che il tennis è un divertimento ed è venuto meno il piacere di giocare. Credo che quella sia stata una delle parti più toccanti dell’intera intervista e che più mi hanno fatto riflettere. Lui è capace di nascondere bene il suo fuoco agonistico, dice che una partita di tennis è come un incontro di poker perché attacca le debolezze dell’avversario fino a quando anche lui non ha un momento di debolezza, come dire che non siamo automi che possono dare sempre al 100%“.
Su alcuni attacchi che Sinner ha ricevuto: “Penso che sia inutile continuare a spiegare i regolamenti, come vengono applicati e come si comporta chi li deve fare applicare. La gente non capisce. Si parte da preconcetti: uno è dopato ed è stato aiutato dalla mafia italiana e queste cose qui e gli altri sono vittime dal sistema perché l’Italia vuole punire gli altri. Siamo arrivati a questi livelli di bassezza che esprimono un disagio sociale e un ritardo cognitivo da eliminazione del diritto di voto“.
Massimiliano Ambesi ha poi aggiunto sul numero 1 del mondo: “Le almeno 53 settimane di Sinner in testa al ranking ATP sono in ghiaccio, Zverev per stargli davanti dovrebbe vincere Roma e Roland Garros e fare finale ad Amburgo se ci va, e Sinner dovrebbero fare zero, zero, zero. Mi sento di dire che le 53 settimane di Djokovic saranno eguagliate e ampiamente superate con buona pace di tutti. La tavola è apparecchiata per avere Sinner numero 1 e Alcaraz numero 2 al Roland Garros, a meno di una vittoria di Zverev a Roma. Ha rivolto un attestato di stima a Nadal che ho apprezzato molto e poi ha rimarcato che ci sia altro nella vita oltre al tennis. Può darsi che tutta questa situazione gli porti in dote una cattiveria agonistica che forse gli è mancata, secondo me contro alcuni non centellinerà per niente“.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, persona che gioca a tennis e testo
Tutte le reazioni:
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E' arrivato..

https://www.ilmessaggero.it/sport/tennis/sinner_roma_internazionali_hotel_lounge_privata_spostamenti_piano_sicurezza_tifosi-8815200.html?fbclid=IwY2xjawKEna5leHRuA2FlbQIxMQBicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6SUwhzheY_ulxFJaritKpj1BRTzB1xo5f-dyIjX_pjdbhkWjA-vKwmtKXyAg_aem_23gH87l6_wZ5wh9a-zPgcw

vivrà nella Capitale tra misure di sicurezza al top per garantire la sua privacy e consentire comunque l'affetto del pubblico. L'azzurro soggiornerà in un noto hotel di lusso romano, non distante dal Foro Italico per evitare lo stress del traffico romano, dove avrà la possibilità di usufruire, qualora servisse, di un campo da tennis e di una piscina con palestra per allenarsi, oltre a un servizio di sicurezza studiato ad hoc per lui. Tutti i tennisti, infatti, hanno una security quando escono dai percorsi prestabiliti per i giocatori, ma nel caso suo sarà implementata, permettendogli così di muoversi in tranquillità mentre, dentro l'area del torneo la sicurezza ha già studiato mappe e strade che l'azzurro percorrerà. 

Sinner, inoltre, avrà a disposizione un autista per gli spostamenti (durante i tornei però evita le uscite, potrebbe concedersi una cena solo in questi primissimi giorni, poi solo relax tra carte e playstation) e potrà beneficiare anche di una lounge riservata all'interno degli Internazionali; una misura prevista in passato anche per Novak Djokovic e ora riservata al campione italiano per permettergli di concentrarsi solo sul campo senza avere distrazioni esterne.

Perché l'obiettivo, per Sinner, rimane sempre e solo il risultato del campo dove, nonostante il periodo di inattività, si presenta da numero 1 al mondo. Una prima assoluta per il Masters romano. Sehttps://fungomag.it/sinner-e-tornato-in-5-mila-hanno-assistito-al-suo-primo-allenamento-agli-internazionali-di-roma/?fbclid=IwY2xjawKHSfBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6I7m0QRIRw6a0KynozN1p1JWDULFjdbyGNtbwN3ZiracEve-4tKNmoT5M9og_aem_15jAk_rugKGt152hm4evDwrviva Sinner, con la speranza di riuscire a conquistare quel titolo in singolare maschile che l'Italia non ha più raggiunto dal 1976, firmato allora da Adriano Panatta.

---------------------------dal 5 maggio 2025


non mi dilungo in altro credo che con questo
Jannik ha dato una lezione,
non solo ad addetti lavori,certi giornalisti,suoi colleghi
e tanti detrattori,invidiosi e cretini,
di come ci si deve comportare in questo Mondo,
con la sua intelligenza, maturità, sensibilità e umiltà
ha detto tutto..
entrrerà negli annali e non solo perchè è il miglior tennista,
e tutto quello che ,forse alcuni continueranno a dire o fare contro di lui, sarà un Boomerang..
Jannik andrà per la sua strada come ha sempre fatto!!
La classe non è acqua.
Bentornato Fox!❤
Sulle difficoltà: "Il momento più duro della sospensione è stato all'inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia".
Sulla vicinanza degli altri tennisti: "Il tennis è uno sport individuale, ognuno ha il suo team. A Montecarlo ho incontrato Draper e Sonego, siamo stati molto bene. All'inizio ho avuto messaggi sorprendenti da parte di tennisti che non mi sarei aspettato di ricevere. E nulla da chi invece mi aspettavo di ricevere qualcosa. Nomi? Non ne voglio fare. Andrà tutto bene, pian piano passa".
Ora testa al campo: "L'obiettivo sarà Parigi, non sono qui per battere chiunque ma per provare a passare il primo turno e poi vediamo cosa può succedere. È difficile per me iniziare un nuovo torneo e riprendere confidenza con i suoi ritmi. Ma siamo molto tranquilli, stiamo bene fisicamente e mentalmente, siamo riposati, cosa che ci ripagherà anche a fine stagione".
Sul torneo di Roma: "Devo dire che ho basse aspettative in questo torneo. Sono stato fermo così a lungo e non ho alcun feedback di come giocherò"






https://youtu.be/0o0j3DkauII

La classe non è acqua.
Bentornato Fox! 🦊❤️
oggi si riparte..
ed inizio così..
a domanda di un giornalista ieri in Conferenza stampa
"Perchè tutta questa gente ti acclama e ti applaude ..perchè tutto questo amore per te?"
Jannik: Penso di essere un ragazzo semplice e non finto...
Punto..
Jannik: Non ho pausa, la pressione non mi spaventa.Sono felice di essere qua,vedremo come mi sentirò in campo,
ma certamente rivedere la gente sugli spalti sarà emozionante e
continua
Mi ricordo sempre da dove sono partito, un paesino di montagna di 2000 persosne.Ritrovarmi qui a giocare davanti a tutte queste persone è tanta roba.
Cerco sempre di non essere mai finto,
di essere onesto e questo credo che la gente lo vede e lo apprezza.
Sono bravo a giocare a tennis ma questo non cambia il Mondo.
Il successo non mi ha cambiato e non mi cambierà,
a me interessa solo giocare a tennis
perchè è ciò che amo..
Se ho sentito qualcuno ?..
Ho ricevuti messagi da tanti tennisti e non
che non mi aspettavo,
ho visto Jack e Sonny e mi sono allenato con loro,
siamo amici...
da chi invece avrei avuto delle aspettative
nessuno messaggio
ma va bene così ..il tennis è individuale tutti vogliono vincere..
non importa ..tutto passerà
------------------..
non mi dilungo in altro credo che con questo
Jannik ha dato una lezione,
non solo ad addetti lavori,certi giornalisti,suoi colleghi
e tanti detrattori,invidiosi e cretini,
di come ci si deve comportare in questo Mondo,
con la sua intelligenza, maturità, sensibilità e umiltà
ha detto tutto..
entrrerà negli annali e non solo perchè è il miglior tennista,
e tutto quello che ,forse alcuni continueranno a dire o fare contro di lui, sarà un Boomerang..
Jannik andrà per la sua strada come ha sempre fatto!!
❤La classe non è acqua.
Bentornato Fox!

L’altoatesino parla dagli Internazionali nel giorno in cui termina la sospensione concordata con la Wada.
Sulla vita privata: “Non ho una relazione. Fuori dal campo successe cose non semplici”
"Chi ho sentito? Draper e Sonego, siamo uno sport individuale..."
"Ho parlato con alcuni giocatori ed è andato tutto bene, è una strana sensazione ricominciare ma è bello. Non ho paura di andare in campo, sono solo felice di essere qua - ha detto Sinner -. Il tennis è talmente individuale, non c'è squadra, che ognuno ha le sue cose da gestire e alla fine non mi sono sentito quasi con nessuno - ha aggiunto parlando dei tre mesi di squalifica -. Mi sono sentito un po' con Jack Draper, che siamo ottimi amici, anche con Sonego. Non ci sono state video chiamate con i giocatori, ma andrà tutto bene. Con il tempo passa tutto".
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Sinner sorridente durante la conferenza stampa
Sulla vita privata: “Non ho una relazione. Fuori dal campo successe cose non semplici”
“Ho aspettative molto molto basse”, dice Sinner. “Ho sensazioni molto strane, all’inizio, non ho nessun feedback su come potrò giocare. Non aver giocato per un po' ha portato anche piccoli problemi come delle vesciche”.
“Non avrei voluto fare l’accordo con la Wada”
Non avrei voluto fare quell’accordo con la Wada”, ha detto Sinner a proposito della sua squalifica. “E’ una bella notizia che questa storia sia conclusa, non volevo fare quell'accordo all'inizio, ma a volte dobbiamo scegliere il meglio per noi in un momento brutto e ora sono molto contento di tornare a giocare a tennis”.
“Da qualche collega mi sarei aspettato dei messaggi, ma non sono mai arrivati”
Sinner: “Credo che il tennis sia talmente individuale, ognuno ha tante cose da giocare per sé. Non mi sono sentito quasi con nessuno, mi sono sentito con Draper, un po’ con Sonego. Ho ricevuto messaggi sorprendenti da alcuni giocatori. Da alcuni da cui me li sarei aspettati non è arrivato nulla. Chi? Non voglio fare nomi. Non c’è stata nessuna videochiamata con nessun giocatore. Andrà tutto bene, ora cerco solo di ritrovare me stesso in campo”
“Sono bravo a tennis, ma non cambio il mondo”
“Credo di essere un ragazzo molto semplice. Sono bravo a giocare a tennis, ma non cambio il mondo. Prendo le cose come vengono, mi piace solo giocare a tennis. Il resto non so. Nella mia testa il successo non può cambiare come sei. Mi ricordo sempre da dove sono partito, un paesino di duemila persone in montagna. Trovarmi qui a Roma davanti a tante persone è tanta roba. Ma credo più di dover essere onesto, la persona che uno è, non essere finto. Questo è ciò che la gente apprezza”.
“La cosa più difficile? Entrare in campo. Poi magari ci sarà qualche dubbio, ma non ho paura. Sono solo felice di farlo qui. Fatto il massimo che potevamo in questi mesi, siamo abbastanza freschi per giocare, vediamo”
“L'obiettivo è Parigi, però sono qua per vedere il mio livello attuale, non per battere chiunque. Sono qui per passare il primo turno e poi vedere che succede. La cosa più difficile è iniziare un nuovo torneo, affrontare un avversario ogni giorno. Ma siamo riposati, questo ci pagherà a fine stagione”.
Sinner: “Per un mese non ho toccato la racchetta”
“Era tanto tempo che non stavo tanto tempo senza giocare. Per un mese non ho toccato la racchetta e appena spinto un po’ di più mi sono uscite vesciche sulle mani. Sensazioni che non provavo da tanto. Il primo giorno quando ho avuto tempo di andare in campo non ho avuto fretta enorme: un giorno o due non cambiano la vita. Ma sono contento di come tutto è andato”
“Lo stop non ha cambiato nulla, ma ora mi sento più libero”
“Il periodo di stop per me non ha cambiato nulla, ma ora mi sento più libero. Ho capito che fuori dal campo è importante avere persone a cui tieni. Ho vissuto la mia giornata con i ritmi di altre persone, la famiglia, gli amici”.
Sinner: “Fuori dal campo successe cose non semplici”
“Sono successe cose fuori dal campo non semplici, non voglio parlarne. Ho capito che ho tanta attenzione intorno anche se non gioco a tennis. Lo vediamo in tante cose, una foto può essere vista in un modo totalmente diverso dalla realtà. Alla fine sono contento di come abbiamo gestito tutto. All’inizio ero confuso, non sapevo cosa volessi fare. Poi sono andato a casa, sono rimasto con la famiglia, ho capito cosa era importante per me. So i sacrifici che ho fatto, so che la mia routine è molto stressante, allenamenti e ancora allenamenti. E ho capito che sono le persone fuori dal campo che ti danno la forza di sorridere”







Sinner, lavori in corso: il primo allenamento
Più di 5000 spettatori per la prima uscita del n.1 del mondo che ha giocato un set e mezzo con il ceko Jiri Lehecka, n.38 del mondo, uno dei colpitori più potenti del circuito. La voglia è tanta, la condizione da rifinire, a cominciare dal servizio. Il suo esordio è previsto per sabato 10 maggio
Alle sette della sera in campo c’è tutto il team: Darren (Cahill, coach) a destra e Simone (Vagnozzi, coach) a sinistra sul fondocampo. Ulises (Badio, fisio) e Marco (Panichi, preparatore fisico) sotto il seggiolone dell’arbitro.
Il primo anello del Campo Centrale è pieno. Un po’ di gente anche nel secondo: ci saranno almeno 6.000 persone per il primo allenamento di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 20256. Il primo allenamento su un campo di gara dopo i tre mesi di sospensione concordati per il caso di contaminazione da Clostebol.
E’ come un nuovo inizio. Il n.1 del mondo può giocare finalmente senza il peso di una possibile squalifica (da innocente) da scontare che si era portato sulle spalle per gran parte del 2024: volta pagina.
E comincia con gli scambi dal centro del campo. Poi si sposta sulla diagonale del diritto. L’obiettivo è chiaro: ricerca rapida e precisa della posizione con i piedi per poi spingere forte, davvero forte senza mai scendere d’intensità. Fino all’errore.
Non sono i colpi sparati tutti al massimo come faceva Rafael Nadal (e chissenefrega di quello dall’altra parte della rete se gli arrivano solo missili, un po’ dentro un po’ fuori dalle righe, tanto di solito è uno junior emozionato che ringrazia comunque per l’opportunità). Jannik spinge forte con ratio, cerca la profondità, cerca un ritmo n.1.
Non a caso ha scelto un compagno come Jiri Lehecka, n.38 del mondo, 23 anni come lui, capace di giocarsela alla pari con i migliori. Il ceco tira fortissimo, a livello di Sinner e Alcaraz. E’ uno anche capace di rimanere sempre vicino alla riga, di anticipare appoggiandosi sul colpo avversario. Il ritmo così diventa davvero altissimo. Superiore a quello della partita. È quello che Sinner sembra cercare. Appare molto tonico, potente, reattivo, scattante. La gestualità è molto compatta, essenziale, tipica di quei momenti stagionali in cui esci da un periodo di allenamento in cui hai potuto ripulire la tecnica. Saranno le partite a sporcarti.
La settimana scorsa, nell’intervista rilasciata al TG1, Jannik aveva dichiarato che il colpo che sente più forte resta il rovescio. Quello dove pensa di avere i maggiori margini di miglioramento è invece il servizio.
Nel catino gremito del Centrale esordisce alla battuta steccando la palla verso un gruppo di entusiasti al secondo anello. La sensazione è che stia cercando qualcosa su cui ha lavorato nella pausa obbligata. Una spinta ancora maggiore. Un apporto sempre più completo della catena cinetica che, partendo dai piedi, fa esplodere in alto e in avanti l’arco del corpo.
Le ripetizioni del colpo sono molteplici. Insistite. È evidente che il rendimento alla battuta farà la differenza sulla superficie più lenta se si vuole far bene qui al Foro Italico e poi, come ha dichiarato in conferenza stampa, al Roland Garros. E’ altrettanto chiaro che si tratta del colpo che ha più bisogno di rodaggio in partita.
Certo, deve essere una sensazione particolare questa del rientro proprio nel cuore di Roma, con tutte le sue intensità emotive. Jannik ha bisogno di riconoscersi, di capire a che livello è il suo tennis. È comprensibile se si pensa che quando ha ripreso in mano la racchetta dopo un mese di stop assoluto, gli sono venute addirittura le vesciche alle mani, una sensazione che probabilmente non provava dai tempi del tennis giovanile.
Di sicuro ha fame di agonismo. Lo si nota dalla decisione con cui tiene il turno di servizio quando inizia il primo set di allenamento. Dall’altra parte della rete c’è uno dei migliori colpitori del circuito e Jannik sembra spingere apposta al massimo per vedere l’effetto che fa veder tornare una palla ancora più forte. Non è questo il momento in cui vuole provare le strategie, cercare le traiettorie più maligne facendo giocare all’avversario i colpi che meno gradisce. L’allenamento di oggi è l’occasione per provare a salire sopra anche al miglior Lehecka, lasciando che spari a tutto braccio. Un’impresa non facile. Come sempre però l’obbiettivo di Sinner non è di corto respiro: gioca per essere forte oggi, più forte domani, devastante dopodomani.
“Sei più bello della Sabalenka” gli gridano dagli spalti. Lui non si distrae e insiste a cercare la perfetta esplosione della prima di servizio e qualche morbida smorzata a rifinire di tocco scambi in cui la tenuta del caucciù della palla viene messo a dura prova. Però la continuità della battuta lascia a desiderare mentre Lehecka cannoneggia con percentuali altissime. Il gioco è molto serio anche se inevitabilmente per finta: alla fine della partita nessuno andrà a casa. Per la cronaca il ceco vince il primo set 6-4. Si prosegue e Sinner conduce 3-2. Le due ore prenotate sul Centrale stanno però per scadere e i due team decidono di chiudere provando un tie-break: Lo vince 7-5 il cecchino Jiri, intrattabile alla battuta. Nel frattempo i gesti di Sinner si sono un po’ sporcati. Non è molto soddisfatto. C’è da lavorare. Lavorare però gli piace e dunque non è un problema.
Da provare ora resta il rendimento con la tensione del match vero: ma quello non prevede prova generale. Sabato si andrà in scena (contro il vincitore del confronto tra l’argentino Navone e il nostro brillante 18enne Francesco Cinà). Là Jannik capirà. Capirà da dove riparte davvero. A questo pensiero sorride perché non ha fretta: “Non ho paura”. Certo che non ne ha: ha invece una voglia matta di fare di nuovo sul serio. E’ tranquillo: sa che ci metterà come sempre tutto se stesso e che alla fine andrà tutto bene.
grazie ad
Enzo Anderloni che saluto e ringrazio
@Enzo Anderloni
Direttore del Magazine digitale presso SuperTennis TV ·
..------
ed Oggi alle 16,30 altro allenamento con Sonny..
e ancora pesanti bordate da fondo campo e voleè incredibili..
i passanti?..
Jannik sà come fare...già provati a Montecarlo con Sonny..























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Sinner, lavori in corso: il primo allenamento
Più di 5000 spettatori per la prima uscita del n.1 del mondo che ha giocato un set e mezzo con il ceko Jiri Lehecka, n.38 del mondo, uno dei colpitori più potenti del circuito. La voglia è tanta, la condizione da rifinire, a cominciare dal servizio. Il suo esordio è previsto per sabato 10 maggio
Alle sette della sera in campo c’è tutto il team: Darren (Cahill, coach) a destra e Simone (Vagnozzi, coach) a sinistra sul fondocampo. Ulises (Badio, fisio) e Marco (Panichi, preparatore fisico) sotto il seggiolone dell’arbitro.
Il primo anello del Campo Centrale è pieno. Un po’ di gente anche nel secondo: ci saranno almeno 6.000 persone per il primo allenamento di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 20256. Il primo allenamento su un campo di gara dopo i tre mesi di sospensione concordati per il caso di contaminazione da Clostebol.
E’ come un nuovo inizio. Il n.1 del mondo può giocare finalmente senza il peso di una possibile squalifica (da innocente) da scontare che si era portato sulle spalle per gran parte del 2024: volta pagina.
E comincia con gli scambi dal centro del campo. Poi si sposta sulla diagonale del diritto. L’obiettivo è chiaro: ricerca rapida e precisa della posizione con i piedi per poi spingere forte, davvero forte senza mai scendere d’intensità. Fino all’errore.
Non sono i colpi sparati tutti al massimo come faceva Rafael Nadal (e chissenefrega di quello dall’altra parte della rete se gli arrivano solo missili, un po’ dentro un po’ fuori dalle righe, tanto di solito è uno junior emozionato che ringrazia comunque per l’opportunità). Jannik spinge forte con ratio, cerca la profondità, cerca un ritmo n.1.
Non a caso ha scelto un compagno come Jiri Lehecka, n.38 del mondo, 23 anni come lui, capace di giocarsela alla pari con i migliori. Il ceco tira fortissimo, a livello di Sinner e Alcaraz. E’ uno anche capace di rimanere sempre vicino alla riga, di anticipare appoggiandosi sul colpo avversario. Il ritmo così diventa davvero altissimo. Superiore a quello della partita. È quello che Sinner sembra cercare. Appare molto tonico, potente, reattivo, scattante. La gestualità è molto compatta, essenziale, tipica di quei momenti stagionali in cui esci da un periodo di allenamento in cui hai potuto ripulire la tecnica. Saranno le partite a sporcarti.
La settimana scorsa, nell’intervista rilasciata al TG1, Jannik aveva dichiarato che il colpo che sente più forte resta il rovescio. Quello dove pensa di avere i maggiori margini di miglioramento è invece il servizio.
Nel catino gremito del Centrale esordisce alla battuta steccando la palla verso un gruppo di entusiasti al secondo anello. La sensazione è che stia cercando qualcosa su cui ha lavorato nella pausa obbligata. Una spinta ancora maggiore. Un apporto sempre più completo della catena cinetica che, partendo dai piedi, fa esplodere in alto e in avanti l’arco del corpo.
Le ripetizioni del colpo sono molteplici. Insistite. È evidente che il rendimento alla battuta farà la differenza sulla superficie più lenta se si vuole far bene qui al Foro Italico e poi, come ha dichiarato in conferenza stampa, al Roland Garros. E’ altrettanto chiaro che si tratta del colpo che ha più bisogno di rodaggio in partita.
Certo, deve essere una sensazione particolare questa del rientro proprio nel cuore di Roma, con tutte le sue intensità emotive. Jannik ha bisogno di riconoscersi, di capire a che livello è il suo tennis. È comprensibile se si pensa che quando ha ripreso in mano la racchetta dopo un mese di stop assoluto, gli sono venute addirittura le vesciche alle mani, una sensazione che probabilmente non provava dai tempi del tennis giovanile.
Di sicuro ha fame di agonismo. Lo si nota dalla decisione con cui tiene il turno di servizio quando inizia il primo set di allenamento. Dall’altra parte della rete c’è uno dei migliori colpitori del circuito e Jannik sembra spingere apposta al massimo per vedere l’effetto che fa veder tornare una palla ancora più forte. Non è questo il momento in cui vuole provare le strategie, cercare le traiettorie più maligne facendo giocare all’avversario i colpi che meno gradisce. L’allenamento di oggi è l’occasione per provare a salire sopra anche al miglior Lehecka, lasciando che spari a tutto braccio. Un’impresa non facile. Come sempre però l’obbiettivo di Sinner non è di corto respiro: gioca per essere forte oggi, più forte domani, devastante dopodomani.
“Sei più bello della Sabalenka” gli gridano dagli spalti. Lui non si distrae e insiste a cercare la perfetta esplosione della prima di servizio e qualche morbida smorzata a rifinire di tocco scambi in cui la tenuta del caucciù della palla viene messo a dura prova. Però la continuità della battuta lascia a desiderare mentre Lehecka cannoneggia con percentuali altissime. Il gioco è molto serio anche se inevitabilmente per finta: alla fine della partita nessuno andrà a casa. Per la cronaca il ceco vince il primo set 6-4. Si prosegue e Sinner conduce 3-2. Le due ore prenotate sul Centrale stanno però per scadere e i due team decidono di chiudere provando un tie-break: Lo vince 7-5 il cecchino Jiri, intrattabile alla battuta. Nel frattempo i gesti di Sinner si sono un po’ sporcati. Non è molto soddisfatto. C’è da lavorare. Lavorare però gli piace e dunque non è un problema.
Da provare ora resta il rendimento con la tensione del match vero: ma quello non prevede prova generale. Sabato si andrà in scena (contro il vincitore del confronto tra l’argentino Navone e il nostro brillante 18enne Francesco Cinà). Là Jannik capirà. Capirà da dove riparte davvero. A questo pensiero sorride perché non ha fretta: “Non ho paura”. Certo che non ne ha: ha invece una voglia matta di fare di nuovo sul serio. E’ tranquillo: sa che ci metterà come sempre tutto se stesso e che alla fine andrà tutto bene.
grazie ad
Enzo Anderloni che saluto e ringrazio
@Enzo Anderloni
Direttore del Magazine digitale presso SuperTennis TV ·
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ed Oggi alle 16,30 altro allenamento con Sonny..
e ancora pesanti bordate da fondo campo e voleè incredibili..
i passanti?..
Jannik sà come fare...già provati a Montecarlo con Sonny..





















Perché alla fine, sì, l’ho visto. Ho rivisto il fulmine di Zeus che impietoso si scaglia; ho rivisto – a tratti – il rullo compressore che asfalta e appiana ogni resistenza. L’ho rivisto quando repentino cambiava ritmo, e la pallina fendeva l’aria – lambendo la rete – come missile d’oro; l’ho rivisto al servizio, nella foga, nei recuperi e negli scatti.
E alla fine, sì, insieme ad altri 5000 cuori l’ho visto. Non posso, non so dirvi quanta strada farà qui a Roma e quanto indicativo può essere questo primo allenamento di due ore con Lehečka.�Quello che so, però, quello che posso dirvi è che l’ho Visto. E – soprattutto – l’ho rivisto. L’ho riconosciuto.
Nei movimenti. Nel braccio. Negli occhi. Nell’anima. Nella calma, serena, struggente e devastante furia che l’accompagna e gli arde dentro.
Sì, alla fine l’ho visto. E non so se già qui, a Roma, vincerà ma so che Lui è tornato.
Grazie Fabrizio Delprete..
un grande articolo scritto con Sinnergia perfetta..
proprio come lo siamo noi tutti..


https://fungomag.it/sinner-e-tornato-in-5-mila-hanno-assistito-al-suo-primo-allenamento-agli-internazionali-di-roma/?fbclid=IwY2xjawKHSfBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR6I7m0QRIRw6a0KynozN1p1JWDULFjdbyGNtbwN3ZiracEve-4tKNmoT5M9og_aem_15jAk_rugKGt152hm4evDw











Su Sinner una stupidaggine virale. L’appello della Wada una porcheria”
L'ex coach di Jasmine Paolini, Renzo Furlan, parla di Jannik, del recente passato e non si sbilancia sugli Internazionali d'Italia
Renzo Furlan parla ai microfoni di Fanpage e tira le somme di quanto ottenuto con lo sguardo rivolto al futuro.
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Il 54enne di Conegliano parte proprio dalla separazione con Jasmine: "I rapporti nascono, crescono e poi ad un certo momento è difficile dare sempre cose nuove. Non è finito il rapporto tra di noi perché l’amicizia è rimasta e continuiamo a sentirci. A livello lavorativo credo fosse il momento giusto per separarsi. Lei ha preso questa decisione perché voleva qualcos’altro e sentire nuovi pareri. Secondo me era una scelta molto giusta e quindi ci siamo lasciati in maniera tranquilla e serena". Spiazzato dalla scelta di Paolini? Furlan risponde: "Ni. Ovviamente ad inizio stagione fai dei programmi sull’anno, però eravamo un po’ troppo tirati anche nelle ultime trasferte. C’erano delle difficoltà e quindi credo che alla fine prima che diventasse pesante il rapporto, siano state fatte delle scelte giuste. Mettiamola così".
E dopo Jasmine si è subito pensato allo sbarco nel team di Jannik Sinner, visto che Cahill lascerà il numero 1 del mondo, ma anche in questo caso Furlan è chiaro: "Quella su Sinner ovviamente è una stupidaggine che girava sul web, assolutamente non vera". E intanto si avvicina il ritorno in campo del numero 1 del mondo dopo i tre mesi di stop forzati, con tante aspettative sugli Internazionali d'Italia: "Non ho la sfera di cristallo, ma sarà un torneo interessante. È la prima volta dopo Nadal anche se l’anno scorso non era competitivo. C’è un ricambio generazionale con giovani leve estremamente interessanti, parlo di Fonseca, Mensik, Cinà, Musetti, reduce da risultati importanti, altri italiani come Cobolli, Darderi, Arnaldi, Berrettini. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Poi c’è Jannik che non arriva da un infortunio, ma arriva da tre mesi in cui ha lavorato in maniera mirata a livello fisico.
Il tennis già c’era, arriva carico di energia perché avere tre mesi così ti pesano, ma ti permettono anche di ricaricare le energie dove gli altri le consumano. Credo che lui possa essere subito competitivo ma servono alcune partite di rodaggio perché sai una partita dura magari la puoi accusare dopo tre mesi senza match il giorno dopo e così via. Bisognerà vedere come gestirà le partite di rodaggio. Ripeto, lo vedo subito competitivo".
"Sinner è una persona straordinaria"
Sinner che è tornato a parlare in conferenza stampa nella quale ha ammesso le sue fragilità in questi 120 giorni di assenza, Furlan commenta così: "Questi giocatori qui hanno talmente tanta qualità e voglia di giocare che fanno quello che fanno perché adorano il tennis, che è la loro vita. Poi ci sono dei momenti in cui lo stress diventa difficile da gestire, come le pressioni. Non dimentichiamo che Jannik ha giocato 4 mesi e mezzo senza che nessuno sapesse che era risultato positivo e lui ha continuato a giocare.
Lui ha vinto Cincinnati alzandosi alle 4 di mattina per assistere all’udienza che poteva rovinargli la carriera. Invece poi è stato scagionato, ha vinto anche gli US Open. Poi di nuovo è tornato dentro il marasma per l’appello della Wada. Ha vissuto mesi e mesi motivato a chiudere da numero uno, vincere e dare il meglio, ma dall’altro lato con una mannaia che pensava di aver risolto e invece si è rappresentata. Quella è un’incognita, anche se lui era innocente. Bastava leggere le carte e sapere chi è Jannik Sinner che ha una qualità di persona straordinaria".
"Jannik ha fatto quello che era giusto fare"
E sul trattamento riservato a Jannik, Furlan dice la sua: "La giustizia a volte segue strade contorte e venire squalificati sarebbe stato un danno pazzesco. Vivere da una parte avendo l’obiettivo di dare il 100% e dall’altra dover gestire una situazione così complessa rischia di farti travolgere dallo stress. Lui comunque ha gestito tutto alla grande". Parla anche dei colleghi dell'altoatesino e del vociferare attorno a lui: "Mi dispiaceva relativamente per Jannik perché so che lui non le legge nemmeno e non si fa condizionare. Le ho etichettate come uscite ignoranti, perché ho letto tutte le carte e conosco il ragazzo e la sua etica straordinaria. Quindi le ho bollate come ignoranti, perché erano tali.
Anche chi ha parlato di disparità, sono interventi ignoranti perché Jannik ha fatto tutto seguendo quanto concesso dai regolamenti e nei tempi consoni. Ha fatto quello che era giusto fare. Questo lo ha messo al riparo da ogni critica, ma poi sappiamo che il mondo va così, c’è chi ti dice bravo e chi ti dice scemo a prescindere da quello che fai. Il fatto di piacere a tutti è utopia. Questo ragazzo qui sicuramente sa che le persone vicine a lui, quelle che contano veramente, sanno quanto vale e che era completamente innocente ed è stato trattato male perché l’appello della Wada è stata una porcheria".
Furlan: "Tutto estremamente esagerato"
Una esperienza quella di Sinner che dimostra quanta attenzione bisogna avere anche all'interno del team: "Adesso è tutto estremamente esagerato. Per me trent’anni fa al top della forma, era dura ma niente in confronto ad ora. Perché gestire quello che accade fuori dal campo oggi è difficile, e hai mille doveri. Certo, girano più soldi però più guadagni più hai doveri. Penso agli sponsor a cui devi garantire delle giornate da dedicare e tanto altro che porta via energie. Questi ragazzi non sono macchine, ma esseri umani giovani con tante responsabilità sulle spalle.
Questo sport alla fine è un tritacarne, sei in ballo da gennaio a novembre, in 4 continenti diversi. Giocare sempre, competere e dare il massimo, tutto poi amplificato dai social e dai media. Non è semplice gestire tutto, c’è anche chi legge i commenti. A me non frega niente, ma questi ragazzi magari ci tengono ad avere una buona immagine e c’è chi ti esalta e chi ti insulta, così come gli scommettitori che ti minacciano di morte. Credo che ogni tanto sia lecito passare momenti dove si traballa un pochino".
l'intervista e articolo integrale su
https://www.fanpage.it/sport/tennis/renzo-furlan-con-jasmine-e-finita-prima-che-divenisse-pesante-quella-su-sinner-e-una-stupidaggine/


















Sonny, Jan e il tifo di casa. #IBI25.




https://www.youtube.com/watch?v=8gh5bTe9gg4
Jannik Sinner vs Lorenzo Sonego FULL Practice Match Highlights Rome 2025

A grande richiesta... tutto il meglio dalla pratica di Sinner e Lehecka insieme a Roma 👀
📺 Godetevi il primo allenamento di Jannik di nuovo in Tour completo sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=nb4R55fepVI


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Prove di Sinner: che spettacolo con Sonego nella SuperTennis Arena!
Il n.1 del mondo spinge sempre più forte in allenamento alla ricerca di un nuovo ritmo che gli permetta di comandare il gioco anche sulla terra battuta. L’amico Sonny è però in grande forma e risponde con gli interessi. Scambi a ritmi vertiginosi per un pienone nel nuovo impianto realizzato all’interno dello Stadio dei Marmi
di Enzo Anderloni Super Tennis
oggi alle 19:26
I lavori di ri/costruzione continuano: Jannik Sinner versione “dopo lo stop” oggi ha scelto la nuova SuperTennis Arena, lo stadio fasciato di bianco incastonato all’interno dello Stadio dei Marmi Pietro Mennea, per proseguire il suo cammino di recupero del tempo perduto e perfezionamento di un tennis che non più di tre mese fa era più che sufficiente a mettersi alle spalle tutto il mondo del tennis professionistico.
A condividere il work in progress, dopo la parentesi di ieri con il ceco Jiri Lehecka, l’amico Lorenzo ‘Sonny’ Sonego, già compagno di allenamenti la settimana scorsa al Country Clkub di Monte-Carlo.
Alle 16.30 in punto, con i 2.500 posti delle tribune gremiti, i due team al completo hanno fatto il loro ingresso. Con Sinner sempre i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi (il primo a destra e il secondo a sinistra a fondocampo dietro Jannik sin dai primi colpi).
A supporto di Sonego, in formazione analoga, i coach Fabio Colangelo (43 anni di Arese, n. 154 nella classifica ATP di doppio nel 2008) e Vincenzo Santopadre (53 anni, n. 100 del mondo in singolare nl 1999 ma soprattutto coach di Matteo Berrettini per 13 anni, cioè dal 2010 quando Matteo aveva 13 anni, fino all’ottobre del 2023).
Le operazioni sul campo si ripetono secondo un copione consolidato tra addetti ai lavori. Qualche minuto di scambi nella fascia centrale del campo, poi diagonale del diritto, diagonale del rovescio, volée, smash e servizio.
Mentre il riscaldamento decolla, qualcuno grida forza Juve. Sonego è del Toro e Sinner, milanista, non riesce a trattenere un sorrisetto mentre colpisce forte.
Sinner, per ovvi motivi osservato speciale, continua a picchiare forte ogni palla, a tutta forza, come ieri contro Lehecka. Prima o poi entreranno tutte. Lo sente. Lo vuole. E per questo sa che succederà.
L’impatto fa un rumore pieno ma in realtà il 23enne di Sesto Pusteria imprime sempre anche un sacco di rotazione. È questa qualità, questa complessità di palla che fa tutta la differenza del mondo.
Le volée si alternano: due/ tre decise e poi una morbida, bloccata corta. Quando si passa agli smash la palla si perde nell’azzurro del cielo romano e dalle tribune fasciate di tessuto immacolato la gente trattiene il fiato fino allo schiocco sulle corde della Head bianca e nera che schiaccia là palla sul mattone tritato del campo.
Per ottenere grandi risultati c’è tanto da lavorare: il preparatore fisico di Sinner, Marco Panichi, ce l’ha tatuato su un braccio: “Per aspera ad astra”
Quando si passa al riscaldamento della battuta (cui sono dedicati parecchi minuti) i team si schierano con uno schema preciso affinché l’allenamento abbia ritmo: il giocatore indica a una dei due coach “avversari” dove vule piazzare la serie di servizi (alla T o nell’angolo esterno) in modo che quello si faccia trovare lì pronto con la racchetta a fermare la palla, passarla al collega accanto a lui che a sua volta rifornisce il giocatore dalla sua parte del campo. Si crea così un flusso ininterrotto anche con soli due tubi di palle.
Sinner picchia davvero forte. La particolare attenzione al servizio è evidente. Altrettanto evidente è la scelta di aggredire sempre la palla, di attaccarla in modo ossessivo, appena comincia la partitella. Come ieri con Lehecka non gioca semplicemente per fare punto: l’esercizio, la ricerca di performance è riuscire a vincere lo scambio spingendo sempre, senza soste, trovando il piazzamento ottimale su ogni palla, con qualunque velocità, rotazione o parabola arrivi.
Un compito quasi impossibile (specie contro un Sonego in grande condizione come quello visto oggi) ma che evidentemente Sinner vuole perseguire per avvicinarsi a quel gioco assoluto che lo renderebbe inavvicinabile. Un investimento a medio/lungo termine al quale i suoi rivali dovranno rispondere in qualche modo, pena il crearsi di un divario incolmabile.
Oggi ovviamente gli errori sono ancora molti. Ma va considerato che siamo sulla terra battuta dove sia gli appoggi (dei piedi) sia i rimbalzi (della palla) sono molto più incerti rispetto ai campi duri d’America, Australia e di tutta la stagione indoor. Sul rosso chi difende può cercare di alzare le traiettorie aumentando la profondità e obbligando chi attacca a rischiare di più e garantendosi così più tempo per reagire dato che il fondo in mattone tritato assorbe e smorza il dinamismo della palla.
Questo sarà lo scoglio da superare per Sinner, dal Foro Italico al Roland Garros: aggiungere sempre più forza di penetrazione ai suoi attacchi riducendo il numero degli errori. Per ora gli esperimenti contro Lehecka e Sonego hanno avuto esiti discontinui. E lui ha stretto più volte le labbra in una smorfia di insoddisfazione anche se è riuscito a chiudere strappando il servizio all’amico/rivale.
Sul finale dell’allenamento Darren è passato dietro la panchina dove Jannik era seduto per il cambio di campo e gli ha appoggiato sulla schiena una mano rassicurante. Si sa, è un perfezionista. E un testone. Alla fine, confabulando, ha espresso le sue perplessità a Panichi, il discorso è stato poi condiviso con Vagnozzi, Cahill e Badio. C’è da lavorare, tanto, come sempre per ottenere il tennis che vuole. Proverà e riproverà finché ci riuscirà. Per i suoi avversari il timer della ricetta in base alla quale conta di cucinarli ha cominciato a fare tic tac.
https://internazionalibnlditalia.com/it/news/Eventi/Prove-di-Sinner-che-spettacolo-con-Sonego-nella-SuperTennis-Arena










Jannik Sinner ha scelto anche Nicolai Budkov Kjaer per allenarsi assieme a Monte Carlo in vista del ritorno alle competizioni dopo la squalifica di tre mesi: “”È sempre il solito Sinner, tranquilli. Lo stop non sembra che gli abbia fatto male, picchia ancora fortissimo”.
Negli ultimi giorni ,oltre a Draper e Sonego c'è stato un altro tennista che ha scambiato in allenamento con Sinner a Monte Carlo, Nicolai Budkov Kjaer. Un nome sconosciuto per chi non segue il tennis da vicino, visto che questo 18enne norvegese è solo numero 305 del Ranking ATP, ma parliamo di un giocatore che promette di seguire le orme di Jannik nei prossimi anni.
Kjaer racconta com'è andata e quale Jannik dobbiamo aspettarci di rivedere in campo al Foro Italico tra qualche giorno:
"È sempre il solito Sinner, tranquilli. Tanta voglia di lavorare, un atteggiamento da prendere ad esempio e tantissimi giovani che stanno iniziando adesso col tennis si ispirano a lui. Lo stop non sembra che gli abbia fatto male, picchia ancora fortissimo".
"Abbiamo lavorato un po' su tutto – spiega il giovane norvegese alla ‘Gazzetta dello Sport' – Jannik è un giocatore fantastico e avere il privilegio di condividere il campo con lui ti insegna tanto. La prima volta che mi ha chiesto di allenarci era il 2023. Da subito mi ha colpito la sua serietà pur essendo così giovane. E adesso sapere che il numero uno al mondo ti cerca per allenarsi è una grande spinta a crescere. Ogni volta cerco di assorbire il più possibile, ma se dovessi proprio scegliere qualcosa da portargli via, più che un colpo direi la mentalità. Ha una testa incredibile, da vero campione, riesce a gestire benissimo i momenti più difficili delle partite e questo fa davvero la differenza nei match importanti".
Quanto ai suoi obiettivi, Kjaer va per gradi e sa a chi ispirarsi: "Continuare a crescere, fare esperienza e qualificarmi per le Next Gen Finals. Le ha vinte anche Jannik…".
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