mercoledì 1 settembre 2021

2.MICHAEL..RACCONTI..TESTIMONIANZE ...E NON SOLO


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"From Russia to China to Germany to America, young people are all alike –all over the world. Here’s a spot into the show where a big army tank comes out, and I stop it, and there’s a little girl who comes out with a flower. The whole audience boos, in every country we go to.. Then when the little girl comes out with the flower, everybody cries.. They know what the song is about-it’s about the Earth, it’s about the Planet. It’s about conservation and preservation. And they’re with it. They want it. They want to heal the world, they really do..”
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Michael Jackson about his song and performance 'Earth Song'.
The Exhibits 5009-A, 5009-B, 5009-C, outtake footage With Martin Bashir in the documentary 'Living With Michael Jackson' - Michael Jackson's Trial 2005
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"Dalla Russia, alla Cina, alla Germania, all'America, i giovani sono tutti uguali, in tutto il mondo.. C'è un momento dello spettacolo in cui appare sul palco un grande carro armato, io lo fermo, ed esce sul palco una bambina con un fiore. Questo carro armato punta l'arma contro di me. Tutti tra il pubblico fischiano, in qualsiasi Paese ci troviamo. Poi quando la bambina esce con il fiore, tutti piangono... Sanno di cosa parla la canzone, parla della Terra, parla del Pianeta. Parla della tutela e della salvaguardia..E loro ci credono. Lo vogliono. Vogliono guarire il mondo, lo vogliono davvero..."
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Michael Jackson parlando della canzone e della performance di 'Earth Song'
Dal reperto 5009-A, 5009-B, 5009-C, spezzone tagliato da Martin Bashir in 'Living With Michael Jackson' - Processo del 2005 a Michael Jackson
Trascrizione: 74MICHAELFOREVER


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Perchè si piange quest’uomo per le strade del mondo?
di Barbara Kaufmann
traduzione di Isabella Bresci
Fiori, foto, messaggi, peluche, palloncini, candele... hanno cominciato a spuntare spontaneamente nei luoghi-simbolo e nei luoghi legati alla memoria di Michael.
Dal 25 giugno 2009 simboli estemporanei della sua presenza appaiono nel mondo per ricordare la sua scomparsa. Memoriali, sacrari e tributi sono intorno alla sua stella sulla ‘walk of fame’ di Hollywood, all’Apollo Theater, a Neverland, all’Arena O2 di Londra, allo Staples Center di Los Angeles, e questo scenario si ripete ovunque sia passato. Ovunque, dalla Danimarca al Sud Africa e in ogni continente ci sono lacrime e musica e ricordi e canti e ancora lacrime...
Accade raramente di vedere questo tipo di lutto collettivo per le strade del mondo. E’ successo per i Kennedy, per Martin Luther King e John Lennon e abbiamo assistito ad una dimostrazione spontanea d’amore di tale portata quando morì la ‘Regina di Cuori’ Lady Diana.
Quando chi amiamo collettivamente ci viene portato via, piangiamo apertamente e senza vergogna. Questo pianto collettivo è la consapevolezza della perdita di qualcosa di prezioso che non sappiamo bene come chiamare.
E’ stato uno di quei momenti dove si dice “dov’eri quando è successo...” e ora è incastonato nella coscienza collettiva come l’incidente del Challenger, l’allunaggio, l’assassinio di Kennedy, l’ammaraggio dell’Apollo 13, il fatale incidente di Lady Diana, l’assassinio di John Lennon e l’attentato alle Torri Gemelle del World Trade Center a New York. Ci sono momenti che segnano le nostre vite e fanno risaltare ciò che prendiamo per scontato e per cui forse abbiamo dimenticato di essere grati. I volti dei famigliari di Michael ci rimarranno impressi per sempre nella memoria, come le parole di sua figlia Paris quando dichiara che era un grande papà.
Il compito di comunicare la notizia al mondo con una conferenza stampa è toccato a Jermaine e più tardi Janet, che era molto vicina a suo fratello, si espresse così nel tentativo di spiegare il dolore della famiglia richiedendo un po’ di rispettosa privacy: “Per voi Michael era un’icona, per noi Michael era famiglia”. Il fratello Tito più tardi, in un’intervista durante la serie TV sui fratelli rimasti, disse che pensava a Michael, il suo fratello minore, “da solo in quel posto...” . Kathrine Jackson quel giorno ha perso un figlio e non esiste dolore più grande della perdita di un figlio. E si vedeva.
Mentre l’anniversario della perdita di Michael si avvicina, mi rendo conto che Michael Jackson era molto più di un’icona per i suoi ‘afecionados’. Gli amici musicisti hanno perso un collega, il cast di “This Is It” ha perso la sua musa musicale, il mondo ha perso un talento stellare, ma qualcosa di fondamentalmente profondo è successo quando Michael è morto. Possiamo aver provato complicità, abbiamo forse guadagnato un po’ di compassione o almeno sembra che i più l’abbiano fatto. In che modo? Beh, lo sapete. Decidete voi come si chiama questo...
Per alcuni ammiratori Michael era una megastar, un genio musicale e sì, un’icona. Per qualcuno è stato la pietra miliare di tutta una vita. Ma era di più... per qualcuno Michael era un eroe o un maestro, qualcuno a cui ispirarsi per mantenere la speranza. Per le moltitudini era uno che nel mondo adulto “aveva capito”. Se siete cresciuti negli anni 60’ sapete cosa intendo, se no dovrete indovinare...
Michael Jackson creava nei testi delle sue canzoni, e con i loro messaggi, il tipo di mondo che i suoi fan e ammiratori volevano credere possibile. Disse loro che potevano fare un cambiamento e loro ci hanno creduto ma avevano davvero bisogno della sua guida per rimanere costanti. Alcuni erano incapaci di proseguire senza Michael e lo hanno seguito tristemente nell’eternità. Alcuni lo piangono ancora perché il dolore per questa particolare perdita rimane.
Molto della disperazione per la morte di Michael dipende dal fatto che chi non conosceva il vero Michael, cioè quelli che avevano i giornali scandalistici come unica fonte d’informazione su di lui, continuano a denigrarlo e a perpetuare false leggende metropolitane. Ancora oggi ci sono persone che scrivono il suo nome sul loro libro nero. Ancora oggi viene diffamato nonostante la sua assoluzione in tribunale, condannato per la sua vulnerabilità, ridicolizzato per la sua innocenza e per la sua semplice fiducia nella natura umana. E proprio la natura umana non lo ha trattato nel migliore dei modi. Questo è ciò che fa male.
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Antonella Mei Quando Michael è morto, si è portato via qualcosa; qualunque cosa essa sia, la sua perdita è sentita in modo molto forte da chi conosce il vero Michael. Lui ha avuto certamente la lealtà di queste persone, la loro ammirazione, non c’è bisogno di dirlo, hanno creduto in lui senza tentennamenti, ma lui aveva qualcos’altro che ha portato via con sé. L’ambasciatore della speranza, il cheerleader planetario che non disperava mai dell’umanità ha abbandonato il pianeta lasciando dietro di sé un vuoto incredibile. Questo è ciò che lo rende universale.
Un’anziana di novant’anni ha chiesto a una giovane donna della sua famiglia: “Perché piangete questo uomo per le strade?”. La statura di un uomo impone quel tipo di reazione? Che genere di persona si piange pubblicamente? Solo un’icona culturale? Un’icona musicale? Un simbolo? Cosa vedono in Michael per piangerlo pubblicamente? Forse questo merita più di uno sguardo superficiale, forse c’è di più. La domanda invita alla contemplazione e suggerisce una domanda e la relativa riflessione più profonda: “Piangerebbero pubblicamente per me se mi conoscessero per come sono davvero?”
Molti ancora si domandano perché soffrono ancora profondamente per questa perdita, perché sentono questo dolore dopo quasi un anno, perché lo sentono in modo così personale, perché sembra di aver perso uno di famiglia.
Bene, Michael era speciale, e voi sentite che non ce ne sarà mai più un altro.
Qualcos’altro è successo con la sua morte: per molti è stato un risveglio spirituale. Le tragedie collettive e personali provocano questo, si precipita in caduta libera a testa in giù nel vuoto, il luogo della perdita che rimane senza nome. La sua assenza ha cambiato così tanto alcuni che sono quasi irriconoscibili. C’era qualcosa di speciale in Michael…
C’è molto di più. Sono in tanti, ci sono storie su storie che raccontano quel momento nel tempo e come è stato il catalizzatore per nuove realtà. Ci sono momenti che non si possono qualificare come isterie di massa indotte, allucinazioni o ridicoli piagnistei. Quei momenti sono reali e commoventi. Lui, il suo lavoro e i suoi messaggi vengono elaborati in un modo nuovo che ne espande l’essenza. Sfida le spiegazioni e non ci sono parole, o almeno non ci sono ancora. E’ così inconsueto che è diventato un fenomeno.
Un dolore profondo ha sempre uno scopo. Se gli umani e la loro esperienza di vita hanno un qualche senso in questo mondo, questo è di migliorare la condizione umana ed elevare la coscienza e per farlo devono aprire il loro cuore. Non c’è nulla che apra di più il cuore umano di un dolore molto profondo. Non vi è nulla che tiri fuori l’umanità come il coltello tagliente del dolore. Esso scava a fondo e lascia lo spazio vuoto che può allora essere riempito di compassione.
Michael Jackson ci ha chiesto di diventare esseri compassionevoli, di guarire il mondo, di guardarci allo specchio e cambiare. Ha detto “siamo il mondo” e ci ha chiesto di salvare quel mondo e noi stessi da ogni forma di annicchilimento. Ci ha chiesto questo per tutta la vita e in ogni modo che a lui era possibile, e ora ci regala questo dolore che apre i cuori e scava un pozzo da riempire con autentica compassione. Ci fa dono della riflessione. Ci ha prestato la sua vita, ora ci dà l’opportunità di espandere la coscienza riflettendo sul suo esempio. E’ rimasto costante, fiducioso e compassionevole fornendoci uno specchio che rifletteva ogni cosa che proiettavamo su di lui. Ci ha dimostrato esattamente che cos’è la mancanza di compassione collettiva. L’ha dimostrato per tutti noi su questo pianeta in modo che forse possiamo riuscire a vedere quanto sia terribile, e forse decidere di agire in modo diverso in futuro.
Questo forse è il dono più grande che Michael ci ha fatto.
I miei occhi così umidi
Non ti arrendere alla solitudine così presto
Lasciala scavare a fondo.
Lasciala fermentare e stagionare
Perché pochi ingredienti umani e forse anche divini, possono farlo.
Qualcosa manca al mio cuore stanotte
Ha reso i miei occhi così umidi
La mia voce così dolce.
Il mio bisogno di Dio
È assolutamente chiaro.
Hafiz (Mistico sufi, 1320-1390 A.D.)
Barbara Kauffman – tratto da httpa//www.innermichael.com/:::www.innermichael.com
Inner Michael » Discover his light within yourself
Inner Michael » Discover his light within yourself
httpa//www.innermichael.com/:::www.innermichael.com
MAGIC
L’idea che ho della magia non ha molto a che fare con i trucchi o i giochi di prestigio. Tutto il mondo è ricco di magia. Quando una balena emerge dal mare come una montagna appena nata, lo stupore ci lascia senza fiato. Che magia! Ma quando un bambino che muove i primi passi vede il suo primo girino brillare in uno stagno sente la stessa emozione. La meraviglia invade il suo cuore, perché per un istante è riuscito a cogliere la gioia della vita.
Quando vedo le nuvole correre via da una cima innevata, mi viene da gridare “Bravo!”. La Natura, la migliore fra i maghi, ha suscitato un’altra emozione. Ha svelato la vera illusione, la nostra incapacità di stupirci davanti alle sue meraviglie. Ogni volta che il sole sorge, la Natura ripete lo stesso comando: “Guardate!”; la Sua magia è infinitamente generosa, ed in cambio chiede solo di essere apprezzata.
Qual diletto deve provare la Natura quando fa nascere le stelle da gas turbinanti e dal vuoto! Essa le scaglia come lustrini da una cappa di velluto, un miliardo di ragioni valide per svegliarci in pura gioia. Quando apriamo i nostri cuori e apprezziamo tutto ciò di cui essa ci ha fatto dono, la Natura ha il suo compenso. Il suono degli applausi invade l’universo, e lei si inchina.


per me,assieme ad History è
l'album più bello ..più intenso più emozionante..
..un viaggio in profondo a volte sereno a volte tormentato.
dicono un album maturo
io dico un album intimo


https://youtu.be/ElN_4vUvTPs ..Humane Nature Ho iniziato a lavorare con Quincy Jones e Michael Jackson all'album "Off the Wall". David Foster mi aveva coinvolto nel progetto come programmatore di synth. Quincy poi mi aveva chiamato per altri suoi progetti ed in quel momento ero al lavoro con lui per l’album Thriller. David Paich, che è il famoso autore di canzoni dei Toto, era stato coinvolto da Jones per qualche idea sulle canzoni...
Io avevo appena finito la mia demo di "Human Nature" e l'avevo registrata su una cassetta, quando David mi ha chiamato e ha detto; "Hey, quelle musiche a cui stavamo lavorando la scorsa notte, mettile sul nastro, perché Quincy sta venendo qui per prendere tutto il materiale”. Mi sono accorto in quel momento che avevo registrato la mia demo di Human Nature sull’ultima cassetta disponibile. Così l'ho girata, l’ho riavvolta, ho messo una nuova etichetta e ho scritto "Lavori di David" sul lato A della cassetta. Non volevo che Quincy sentisse "Human Nature" incisa sull’altro lato. Anche perché era una demo incompleta. I testi non erano completi. Era una canzone completamente incompleta. Non avrei mai dato una cosa del genere neanche in un milione di anni a un Quincy Jones ...
Ma credo sia andata così: Quincy ha ascoltato il nastro con le demo di David, e poi a fine nastro sia entrato in funzione l’auto-reverse, facendogli ascoltare anche l’altro lato, quello con la mia demo. Era molto eccitato per questo. Pensava che fosse un motivo di David Paich, sai, da molto tempo. David ha detto che Quincy l'ha chiamato il mattino dopo e gli ci sono voluti venti minuti per dirglielo finalmente: "Penso che tu stia parlando di uno dei brani di Steve." Ad ogni modo, abbiamo iniziato a lavorarci e l’album Toto era in produzione e Quincy ha detto; "Ho bisogno di alcuni testi ora." E ho finito i testi come meglio potevo in un viaggio in autobus e li ho inseriti. Era una canzone molto personale. Riguardava quell’episodio con mia figlia e Quincy mi ha chiesto: "Ti dispiace se qualcuno dia una sforbiciata ai primi versi?" Amava il titolo. Amava il mio coro. Mi ha messo in contatto con John Bettis ...
Ho preso un sacco di archi per la canzone ed è stata sicuramente una mia creazione. Ma, devo ammetterlo, John l’ha migliorata. Gli ha dato una storia. Gli ha dato un inizio, una parte centrale e una fine. Ha migliorato la canzone e io non ho cambiato una virgola.”


auguri
a Steve..
Steve Porcaro racconta come nacque Human Nature di Michael Jackson..
Steve Porcaro dei “Toto” e John Bettis sono gli autori di una delle canzoni più amate dell’album Thriller di Michael Jackson, Human Nature.
Porcaro racconta come è nata questa splendida canzone: “Stavo andando nello studio di registrazione, dove la mia band (i Toto) era impegnata nel mixaggio della canzone "Africa". Poco prima di andare in studio avevo visto mia figlia, che aveva avuto una giornata davvero dura a scuola. Era caduta da uno scivolo e un ragazzo l'aveva colpita e lei continuava a chiedermi "Perché?". Era circa in seconda elementare o qualcosa del genere. E lei continuava a chiedermi "Perché?" e questa parola mi stava risuonando nella testa ... cercavo solo di spiegarle che probabilmente lei piaceva al ragazzo. Ma dovevo andare a lavorare allo studio e, appena arrivato lì, sono andato dritto al pianoforte e la canzone è nata di getto.
Ho iniziato a lavorare con Quincy Jones e Michael Jackson all'album "Off the Wall". David Foster mi aveva coinvolto nel progetto come programmatore di synth. Quincy poi mi aveva chiamato per altri suoi progetti ed in quel momento ero al lavoro con lui per l’album Thriller. David Paich, che è il famoso autore di canzoni dei Toto, era stato coinvolto da Jones per qualche idea sulle canzoni...
Io avevo appena finito la mia demo di "Human Nature" e l'avevo registrata su una cassetta, quando David mi ha chiamato e ha detto; "Hey, quelle musiche a cui stavamo lavorando la scorsa notte, mettile sul nastro, perché Quincy sta venendo qui per prendere tutto il materiale”. Mi sono accorto in quel momento che avevo registrato la mia demo di Human Nature sull’ultima cassetta disponibile. Così l'ho girata, l’ho riavvolta, ho messo una nuova etichetta e ho scritto "Lavori di David" sul lato A della cassetta. Non volevo che Quincy sentisse "Human Nature" incisa sull’altro lato. Anche perché era una demo incompleta. I testi non erano completi. Era una canzone completamente incompleta. Non avrei mai dato una cosa del genere neanche in un milione di anni a un Quincy Jones ...
Ma credo sia andata così: Quincy ha ascoltato il nastro con le demo di David, e poi a fine nastro sia entrato in funzione l’auto-reverse, facendogli ascoltare anche l’altro lato, quello con la mia demo. Era molto eccitato per questo. Pensava che fosse un motivo di David Paich, sai, da molto tempo. David ha detto che Quincy l'ha chiamato il mattino dopo e gli ci sono voluti venti minuti per dirglielo finalmente: "Penso che tu stia parlando di uno dei brani di Steve." Ad ogni modo, abbiamo iniziato a lavorarci e l’album Toto era in produzione e Quincy ha detto; "Ho bisogno di alcuni testi ora." E ho finito i testi come meglio potevo in un viaggio in autobus e li ho inseriti. Era una canzone molto personale. Riguardava quell’episodio con mia figlia e Quincy mi ha chiesto: "Ti dispiace se qualcuno dia una sforbiciata ai primi versi?" Amava il titolo. Amava il mio coro. Mi ha messo in contatto con John Bettis ...
Ho preso un sacco di archi per la canzone ed è stata sicuramente una mia creazione. Ma, devo ammetterlo, John l’ha migliorata. Gli ha dato una storia. Gli ha dato un inizio, una parte centrale e una fine. Ha migliorato la canzone e io non ho cambiato una virgola.”
Fonte: Michael Jackson World Network
Traduzione a cura di Paola di Bari per Michael Jackson Fansquare
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Steve Porcaro e “Chicago 1945”
Los Angeles, 23-26 Giugno 2014
Brad Sandberg ha organizzato una esclusiva serie di seminari “In Studio With MJ” intitolati “The Homecoming”. I seminari di Brad a Los Angeles, sono stati davvero speciali – non solo perché hanno avuto luogo nel famoso studio di Westlake Studio D, dove Michael ha registrato il suo album Bad, ma per la partecipazione di straordinari ospiti.
Abbiamo preso parte alla giornata conclusiva dei seminari, il 26 giugno. Dopo il tradizionale programma presentato da Brad, è stata offerta agli ospiti VIP una cena preparata dalle “Slam-Dunk-Sisters” – due belle signore, che hanno cucinato per Michael e il suo team durante il loro lavoro in studio. Sono state servite insalate, lasagne e budino di banana (con le banane fresche, proprio come Michael amava!) – È stato tutto molto gustoso.
Dopo la cena, è arrivato un altro ospite d’eccezione – il compositore e musicista Steve Porcaro. Porcaro e la sua rock band, Toto, hanno suonato in studio per Michael Jackson in quasi tutta la sua carriera solista, da Off the Wall all’album HIStory. Ma, Steve Porcaro è anche l’autore di tre canzoni registrate da Michael. Due delle quali, Human Nature e For All Time, sono molto conosciute ai fan di Jackson. La terza è rimasta un po’ misteriosa.
Immaginate di essere, in questo studio di registrazione appena illuminato, di fronte al palco costruito appositamente per Michael, in modo che potesse cantare e fare i suoi passi di danza. Alle nostre spalle – la sala di controllo con le apparecchiature audio high-end. Sopra di noi la stanza di Michael (chiamata anche “stanza della scimmia”), dove lui riposava tra le varie sessioni e Bubbles era chiuso dentro durante le registrazioni vocali. E oggi Brad Sandberg e Steve Porcaro sono lì, sul palco.
Brad Sandberg ha introdotto Steve Porcaro dicendo che Michael non sempre cercava l’artista più talentuoso per suo lavoro. Le qualità personali erano altrettanto importanti. Il lavoro in Studio richiede ai membri del team uno stretto contatto e una familiarizzazione, così Michael era alla ricerca di persone che fossero oneste, e professionisti con i quali fosse fantastico lavorare insieme.
Steve Porcaro, secondo Sandberg, aveva perfettamente tutti questi requisiti per non parlare, naturalmente, del suo meraviglioso talento. Dette qualità, sono state subito sperimentate e apprezzate da noi tutti. Steve Porcaro è un uomo allegro, affascinate con un grande senso dell’umorismo e piacevole da ascoltare.
Michael Jackson e Paul McCartney durante la registrazione di The Girl Is Mine.
Steve e la sua band, Toto, iniziarono a lavorare con Michele grazie a Quincy Jones. Michael non aveva musicisti, così spesso invitava i membri dei Toto a lavorare in studio. Porcaro ricorda la sessione di The Girl Is Mine, con Michael e Paul McCartney accompagnato da un nutrito entourage: la moglie, i manager e gli assistenti che lo seguivano ovunque. Racconta di come Paul pochi minuti prima della partenza riuscì a defilarsi da tutte queste persone e tornò in studio per parlare un po’ da solo con i musicisti.
Porcaro, come compositore, riceve un sacco di domande circa l’ispirazione e il processo creativo di composizione. Gli viene chiesto se scrive canzoni come faceva Michael (ha sostenuto che le canzoni appena gli cadevano in grembo). Steve dice che a volte accade così, e la canzone si scrive praticamente da sola. Più spesso, però, inizia con un piccolo dettaglio – con il coro o la melodia – e poi la composizione si evolve gradualmente. Egli dice, che in passato la composizione era molto più stimolante durante la fase di ispirazione: solo quanto “Tutte le stelle erano allineate” la canzone nasceva. Al giorno d’oggi, scrive musiche per serie televisive e riconosce che si tratta di musica molto disciplinata. Dice che si è reso conto che è possibile scrivere una canzone con una scadenza.
Naturalmente, i partecipanti sono curiosi di saperne di più sulle canzoni che Porcaro ha scritto per Michael, così la discussione si sposta su Human Nature. Steve condivide con noi la storia della creazione. Human Nature è stata in origine scritta per sua figlia. Un giorno tornò a casa da scuola piangendo, perché un ragazzo la faceva soffrire: “Perché mi sta facendo questo?” – Lei non capiva il motivo. Porcaro cercò di spiegarle, che forse il ragazzo era così, che le mostrava il suo interesse, perché a volte questo è il comportano dei ragazzi. Poco dopo, una melodia gli frullò in testa. Inizialmente, il testo era il seguente:
Io dico che è la natura umana
Quando lei chiede: “Perché, perché
Lo fa in quel modo? ”
Allo stesso modo, scrisse i versi, registrò un demo tape e propose la canzone alla band Toto. Ma al gruppo non piaceva questa forma musicale lenta e sentimentale. “Ci servono canzoni più rock, adatte a essere suonate in un concerto allo stadio,” – dissero i musicisti a Steve. Più tardi, furono beffati dalle loro stesse parole, quando durante il tour Victory, Michael utilizzò Human Nature come pezzo promozionale sui canali televisivi e venne suonata in tutti gli stadi d’America per la gioia di un pubblico estasiato.
Come la canzone è arrivata a Michael Jackson? Secondo Steve per puro caso. Quincy Jones di solito subordinava rigorosamente i ruoli delle persone in studio. L’ingegnere del suono, non poteva fare il musicista, e il musicista non poteva fare il compositore. Quincy vedeva nel talento di Steve Porcaro un musicista, quindi non gli chiese mai di scrivere canzoni per Michael. L’autore delle canzoni era David Paige, nei Toto, e ricevé un’offerta di scrivere qualcosa per Michael Jackson.
David scrisse solo alcune canzoni, e non aveva che una cassetta vuota da inviare a Quincy. Così, prese il nastro con i demo di Porcaro, tra i quali c’era anche Human Nature, registrò le tracce sul lato opposto vuoto, contrassegnando la parte con la lettera “A” e lo inviò a Jones. Da qui la storia è ben nota: per qualche motivo Quincy ascoltò il lato “B” del nastro, sentì la versione strumentale che gli piacque subito. Steve spiega che ama scrivere canzoni dall’atmosfera insolita, unica, e questa era l’atmosfera di Human Nature che Jones amò.
Tuttavia, a Quincy non piaceva il testo e chiese a John Bettis di occuparsene, che scrisse nuovi distici ai suoi, Porcaro riconosce che il risultato finale fu semplicemente incredibile. Michael poi registrò la canzone. Steve mostrò a Michael il fraseggio, e lo ripeté dopo di lui. Dice che solo poche volte Michael cantò tutta la canzone dall’inizio alla fine.
Nella versione definitiva ci sono molti cambiamenti rispetto al demo originale? Porcaro sostiene solo un po’. A Quincy piaceva la canzone com’era, e ad un certo punto, Bruce Swedien chiamò Steve in studio per la giusta enfasi sul “why, why”, volevano riprodurli come nel demo. Porcaro ricorda anche, che avevano aggiunto una chitarra ritmica, che in un primo momento odiava. “La odiavo. Pensavo che non andasse bene per la canzone. Certo, dopo i quaranta milioni di dischi venduti, me sono innamorato – scherza!! – Ora credo che sia il più brillante pezzo di chitarra mai scritto”.
Porcaro sottolinea un dettaglio interessante nella canzone: udibile in sottofondo, una linea appena percettibile, quando si sente la parola “around” (3:05-03:08 nella versione dell’album). Egli dice, che Michael canta “she’s keeping him by keeping him around”, e questa linea è ripresa dal suo demo originale.
Poi, passiamo a For All Time, un altro bellissimo brano suggestivo scritto da Porcaro. Steve dissipa subito il mito dell’esistenza della versione registrata durante le sessioni dell’album Thriller. La canzone in realtà è stata scritta del periodo Dangerous, che Michael registrò la prima e unica volta. Steve dice di aver scritto gli accordi di questa canzone dopo che sentì la canzone Daydream Believer dei Monkees, solo poche note dal finestrino abbassato di un’automobile di passaggio. A volte una buona canzone nasce così, da un momento casuale. Il titolo For All Time è stato ispirato da un’altra canzone Wichita Lineman, eseguita da Glen Campbell. Una curiosità: il ritornello della canzone For All Time – non è una singola linea cantata da Michael, ma una combinazione di tre parole campionate e collegate, come voleva che suonasse Porcaro.
Così il perché della sua pubblicazione nell’album Thriller 25, Porcaro non conosce la risposta. “Mi chiamarono e dissero:” Vogliamo includere la tua canzone nell’edizione album Thriller 25 “, – ha detto. – Risposi: “Certo, Human Nature deve essere lì, come parte nell’album.” E loro: “No, no, l’altra canzone, For All Time“. A tutt’oggi non so chi avesse preso questa decisione – Michael o la casa discografica.
Poi, verso la fine del seminario, Porcaro ha condiviso con noi una storia preziosa, che terrò tra i miei ricordi più cari. All’inizio della riunione, abbiamo chiesto se avesse scritto molte canzoni per Michael e quante di loro avrebbe inciso Michael. Steve ha risposto che gli offrì alcune canzoni, e Michael, “probabilmente tre” le registrò. Stavo per fare la domanda riguardo alla terza canzone, ma non è stato necessario perché, Steve ha iniziato a condividere questa storia.
Dopo l’uscita dell’album Thriller, durante il tour Victory (o forse anche prima), Porcaro portò alcune canzoni a Michael. Non molto tempo dopo, Michael lo richiamò e gli disse che voleva fare qualcosa con una di loro. A quanto pare, Michael, era andato in biblioteca e aveva letto un paio di cose su Chicago anni Trenta e Quaranta, e si avvicinò con una idea per la canzone. Porcaro e Michael registrarono nove parti vocali per quello che sarebbe Chicago 1945.
Naturalmente è impossibile descrivere la composizione musicale, ma ci sono cinque cose che dovete sapere su Chicago 1945:
– La canzone è musicalmente, vocalmente perfetta per essere rilasciata così com’è;
– Non ha niente a che vedere con Al Capone e Smooth Criminal (altro mito) – è un brano completamente diverso e separato;
– Il testo racconta la storia di tre (?) ragazze scomparse;
– La canzone ha una bella melodia. Non è Billie Jean o Beat It, ma ha un forte groove. Il gancio (“Never to be found again… never to be found again”) ha continuato ad echeggiare nella mia testa tre giorni dopo averlo sentito;
Quando hanno suonato la canzone, ho tentato di trovare un’altra canzone di Michael, per il fare un confronto. Il più vicino è probabilmente Behind the Mask. Hanno lo stesso ritmo, e anche la composizione sembra abbastanza simile. Anche se, credo che Chicago 1945 sia cantata con registro più basso, la voce di Michael non è così acuta come in Behind the Mask.
La cosa più triste è che ora chiunque avrebbe potuto sentire la canzone, se la casa discografica fosse stata disposta ad affrontarla nel modo giusto. Porcaro è stato contattato in relazione alla canzone per l’album Xscape, ma lui non ha dato il permesso di usarla. “Sembra che oggi le canzoni siano destinate a essere un remix” – ci ha detto. Era ovvio che un tale approccio non andasse bene. E anche se, come fan di Michael avrei volentieri acquistato questa canzone per averla nella mia collezione, rispetto Porcaro per la sua posizione. Penso che, come musicista e autore, avesse capito quanto fosse importante l’integrità della canzone per un artista. E, da collega sa, senza dubbio, quanto per Michael fosse importante nella composizione il principio “Less is more” (letteralmente “meno è meglio”, ovvero la semplicità è preferibile alla complessità o l’essenza delle cose – ndt). Chicago 1945 – una bella canzone, che non ha bisogno di alcuna “modernizzazione” e merita di essere ascoltata e apprezzata nella versione originale.
La canzone di Porcaro non può essere tuttavia, pubblicata senza il permesso della Heritage Foundation di Michael Jackson, cosicché il destino della canzone è in stallo. Possiamo solo sperare che ci sia un momento in cui i partner creativi di Michael, i suoi esecutori e la casa discografica convengano su come e in quale forma rilasciare il materiale inedito. Fino ad ora, noi, i fan, apprezziamo più che volentieri queste notizie, e siamo grati per ogni occasione di poter ascoltare quello che Michael ha lasciato in forma originale. Grazie, al signor Porcaro, per noi è stato un grande onore conoscerla e ascoltare le storie e le canzoni che ha condiviso con noi quella sera.
Un sincero grazie a morinen, per aver condiviso questa storia.
Fine
Traduzione di Grazia28 per ONLYMICHAELJACKSON



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Michael Jackson era un maestro di karate
Ha ricevuto il titolo onorario di Dan a Karate dal presidente onorario della World Karate Association of Japan.
Oltre alla musica e al ballo, Michael si godeva le arti marziali ed era una cintura nera nel karate.
′′ La gente potrebbe ridere di questo a causa della sua immagine di calma e serenità ma lui era molto acuto nelle arti marziali. È stato uno dei migliori ballerini del mondo e ha mischiato il suo ballo con le arti marziali."-(Matt Fiddes, ex guardia giurata di Michael)
Il 25 luglio 1998 Michael si trovava a Tokyo (Giappone) dove riceve il titolo onorario di Dan a Karate nella categoria cintura nera.
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FONTE: MJ Beats




Le Origini di " Whatever Happens" 6 settembre 2013 alle ore 22.20 http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4MPv6f

Le Origini di " Whatever Happens"6 settembre 2013 alle ore 22.20

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4MPv6f-zYys

 

La canzone " Whatever Happenes" rimane una delle canzoni preferite dai fans di Michael Jackson nell'album Invincible. Si può leggere nei credits : Michael Jackson, Teddy Riley, Gil Cang, J. Quay e Geoffrey Williams. Prodotto da Michael Jackson e Teddy Riley alla chitarra Santana , Background Vocals Michael Jackson, la voce di fondo supplementare di Mario Vasquez e Mary Brown, l'orchestra di Jeremy Lubbock ,solisti Carlos Santana e Stuart Brawley.Qui di seguito l'intervista esclusiva a Gil Cang :BOS: Buongiorno Gil, lei è il creatore della canzone "Whatever Happens, ci può raccontare la storia di questo titolo che compare sull'album di Michael Jackson "Invincible" uscito nel 2001 con l'etichetta Epic/Sony Music?Gil Cang: Io e Geoffrey abbiamo scritto la canzone nella mia "sala studio" nel 1999...BOS: Avevate scritto "Whatever Happens" per Michael Jackson in particolare?Gil Cang: La canzone era stata proposta ad un artista di nome Mario Vasquez (che era sotto contratto con la Atlantic ed in seguito ha partecipato ad "American Idol", con questa canzone ha fatto le audizioni). Ha registrato la canzone, ma non è mai stata commercializzata.BOS: Cosa è successo dopo?Gil Cang: Mario Vasquez è andato dall'avvocato di Teddy Riley per vedere se era interessato a produrlo come artista. Non è andata a buon fine, ma Teddy pensava che il brano poteva essere grande per Michael. L'ha fatta sentire a Michael e lui l'ha adorata.BOS: Ha incontrato Michael Jackson e Teddy Riley? Ha visto l'evoluzione della vostra demo che è diventata la versione finale di Invincible?Gil Cang: Non ero in studio e non ho incontrato nessuno di loro.BOS: Com'è stato selezionato il vostro brano? Ha suggerito altre demo al team di Riley e, se sì, ricorda il titolo? Hanno registrato altre versioni demo o definitive?Gil Cang: Riley non ha selezionato nient'altro. Hanno registrato questa canzone fra le 200 che avevano registrato per Invincible e l'hanno tenuta. Un grande giorno per me, perché sono sempre stato un grande fan.BOS: Sa se "Whatever Happens" era stato previsto come singolo da Sony Music?Gil Cang: Purtroppo, la canzone non è mai stata pubblicata come singolo perché la promozione del disco è stata interrotta dopo solo 2 canzoni dall'album. "Whatever Happens" sarebbe dovuto essere il quarto singolo della campagna di promozione di "Invincible". Ma rimane la consacrazione del mio sogno musicale.BOS: Di cosa parla questa canzone e cosa ne pensa della versione di Michael Jackson?Gil Cang: Adoro la versione di Michael. Questa canzone parla di una ragazza che scopre di essere incinta. Le persone si sbagliano sulla prima frase della canzone. In realtà è "He gives a nervous smile" (lui fa un sorriso nervoso), non "He gives another smile" (lui fa un altro sorriso). Mi fa sempre innervosire! Il booklet dell'album è sbagliato.BOS: Chi canta sulla demo, e chi suona gli strumenti?Gil Cang: Geoffrey Williams canta e io suono gli strumenti.BOS: Chi ha deciso di contattare Carlos Santana per suonare sulla canzone?Gil Cang: E' stata una loro idea.BOS: Ascoltando la vostra demo e la versione finale di Invincible, non c'è alcuna differenza evidente (melodia, testo, ecc.) Perché Teddy Riley e Michael Jackson sono nei crediti? E' solo una questione di diritti, tipo "Gil e Geoffrey, dateci i crediti altrimenti non vedrete mai la vostra canzone sul disco?"Gil: Esattamente.BOS: Gil, grazie per questa breve intervista, "Whatever Happens" rimane uno dei titoli più importanti dell'album "Invincible" ed è molto apprezzato dal pubblico.Gil: Grazie.Traduzione 4everMJJ MJFS

grazie GessinA MIA


Michael conforta la mamma di una bimba autistica
Raccontato da Stefania Capasso, mamma della bimba autistica
Molti amici mi hanno chiesto di condividere questa esperienza meravigliosa, ho provato a raccontarla, ma credo che non si possa descrivere un’emozione così forte.
Qualcuno mi ha chiesto di scriverla, proverò a rendervi partecipi del mio sogno, anche se ciò che Michael mi ha donato quel giorno è INDESCRIVIBILE! Prima d’iniziare ,vorrei dire che Michael per me non è stato semplicemente il mio artista preferito, lui mi ha accompagnato in tutte le tappe della vita, nella spensieratezza dell’adolescenza e nei momenti difficili! La sua musica è stata la colonna sonora della mia vita. Grazie a lui ho conosciuto anche mio marito, per non parlare delle splendide amicizie.
Da bambina il mio diario segreto lo avevo chiamato Michael e ogni volta che ci scrivevo qualcosa, per me era come se parlassi con lui.
Ricordo che la mia camera l’avevo “ovviamente”tappezzata con tutte le sue foto, ma in particolare accanto al mio letto avevo un poster a grandezza naturale che lo ritraeva disteso, sembrava proprio che stesse sul mio letto, ricordo che era così naturale che le mie nipotine avevano paura, loro adoravano Michael, ma avevano anche paura che potesse trasformarsi in lupo mannaro. Se penso alle chiacchierate che mi facevo con quel poster…beh, allora avevo 11 anni. Molti bambini hanno l’amico immaginario, io avevo Michael Jackson!
La prima emozione grande la provai il 23 maggio 88, quando ho assistito per la prima volta a un suo concerto, avevo da poco compiuto 17 anni…. Roma stadio Flaminio, prima tappa europea del bad tour…MAMMA MIA che concerto ragazzi! Nel 1990 mi sono sposata con Giuseppe, conosciuto da tutti come Peppe Michael Jackson, non scherzo quando dico che a quei tempi era veramente “famoso”per la sua somiglianza con Michael.
1991 nasce Tania, la mia primogenita, inutile dire che conosceva Michael già dal grembo materno.
1992 precisamente 4 luglio, altro concerto, Dangerous world tour, solo chi ha assistito a un suo concerto può capire cosa si prova.
Nel 93 nasce il mio secondogenito, Vincenzo, una grande gioia, ma purtroppo in quell’anno mi sono dovuta scontrare anche con una dura realtà, Tania la mia prima figlia, in seguito ad un grave disturbo comportamentale…viene diagnosticata “autistica”.
Non è semplice per una ragazza di 22 anni scoprire di avere una figlia autistica. E non mi riferisco solo al dolore, ma anche gestire un problema del genere a quell’età, non è facile (a dire il vero non lo è a qualunque età!).
Grazie a Dio, nei dolori della vita,Lui ci da anche la dignità e la forza x per affrontarli.
Crescere e diventare mamma, non hanno cambiato l’amore che provavo per Michael, ”anzi”è aumentato! Forse perché mi sono sempre immedesimata in lui! In effetti, anch’io come Michael ho bruciato delle tappe e proprio il fatto di avere tante cose in comune (anche 3 sorelle e 5 fratelli) credo che abbia contribuito ad accrescere ancora di più il mio AMORE per lui.
Nel 1996 seppi che Michael avrebbe aperto il suo tour mondiale (HISTORY TOUR) a Praga. Alcune mie amiche già si organizzavano per andare, io stavo malissimo, perché con 2 bambini piccoli sapevo che non avrei mai potuto unirmi a loro. “Il caso”volle che proprio i miei vicini di casa fossero di Praga, loro conoscevano bene ciò che provavo x Mike, non dimenticherò mai quella sera quando dissero a mio marito: ma dai!Michael Jackson si esibirà nella nostra città, lascia andare Stefania con le amiche, la nostra casa al centro di Praga è libera e potrà alloggiarci per tutto il tempo e noi qui ti daremo una mano con i bambini.
Quando mio marito disse OK, io non riuscivo a crederci! Mi sembrò di VOLARE!
Da quel giorno iniziarono le mie “notti in bianco”mi dicevo: questa volta non mi accontenterò di vederlo semplicemente sul palco!Lui deve sapere che esisto!Deve sapere ciò che mi ha dato e cosa rappresenta x me!Dovrò fare qualcosa x farmi notare!
Così mi procurai una tela di 2 metri x 3 e iniziai a dipingerci su, ebbi proprio una forte ispirazione, sapevo bene cosa fare!...Michael seduto sotto un albero, in compagnia dei personaggi di Walt Disney e Peter Pan seduto sulle sue ginocchia, un fiume, il prato, i bambini e topo Gigio (che lui adorava) che sventolava la bandiera italiana. Avevo qualche mese di tempo….ce la farò!Mi ripetevo e con tutto il mio amore continuavo a dipingere.
FINALMENTE IL 5 SETTEMBRE ATTERRAI ALL’AEROPORTO DI PRAGA con la mia tela,in compagnia di Vania e lì ad aspettarci c’erano Sonia e Patrizia(anche loro di Napoli) arrivate due giorni prima.
Andammo a casa di quei miei amici a posare le valigie e ci precipitammo immediatamente verso l’hotel Intercontinental,dove alloggiava Michael.
Durante il tragitto Sonia mi raccontava che il giorno prima era riuscita ad abbracciare Michael perché avevano concesso ad alcuni fans di rimanere all’interno delle transenne,poste all’entrata dell’albergo. Addirittura dopo, insieme a un altro gruppo,era riuscita ad entrare nella sala del ristorante, dove c’era anche Michael.
Ero felice per lei,ma allo stesso tempo mi rammaricavo di non esserci stata anch’io il giorno prima,chissà forse Michael avrebbe potuto vedere la tela,mi ripetevo.
Finalmente arrivammo all’albergo,si capiva già a distanza perché si sentivano le urla dei fans radunati lì sotto.
Io iniziai a tremare come una foglia,soprattutto quando alzai lo sguardo e vidi che accanto alla sua finestra c’era affisso un telone ENORME con il marchio MJ.
Tutt’a un tratto le urla aumentarono e la folla si accalcava sempre di più,Michael!Michael!! Si era lui! Stava uscendo per recarsi al Letenskà plàn per le prove(luogo dove il 7 si sarebbe esibito).Non riuscimmo a vederlo,eravamo troppo indietro!!Ebbi la mia prima crisi di pianto isterico!!!Non era possibile!!!Avevo paura di nn farcela al pensiero di essergli così vicina,ma di non poterlo avvicinare.
Ci recammo tutti lì al parco,la sua voce rimbombava OVUNQUE,lo sentivamo chiaramente mentre provava e ogni tanto quando il vento soffiava più forte e spostava quei teloni che ci dividevano,riuscivamo anche a vederlo,era STUPENDO!!!
Quella notte non riuscii a chiudere occhio,pensavo che il mattino seguente saremmo andate all’alba sotto l’albergo,per occupare il posto migliore. In effetti la mattina del 6 settembre fummo le prime ad arrivare. Ponemmo il disegno all’interno delle transenne proprio di fronte alla porta principale in modo che quando lui sarebbe uscito, l’avrebbe avuto proprio di fronte!
Così iniziò la lunga attesa,intanto i fans iniziarono ad arrivare,sempre più numerosi.
Incredibile!Venivano da ogni parte del mondo!In molti vennero a congratularsi con me per quel disegno,poi scese il fotografo di Michael e iniziò a fotografarlo compiaciuto. Più tardi scese anche il cameraman di Michael e filmò a lungo la tela,anche lui mi fece un sacco di complimenti. Certo ,ne ero lusingata!Ma io volevo Michael!Volevo vedere il suo sguardo posarsi su quel disegno e poi i suoi occhi incrociarsi con i miei. L’avevo sognato per troppi anni!
Finalmente in tarda mattinata quella porta si aprì,tutti iniziarono ad urlare Michael! Michael!Io ero paralizzata!Non riuscivo a crederci che era a pochi metri distante da me. Era stupendo!Aveva i pantaloni neri,la camicia rossa e una giacca nera.
Subito i suoi occhi si posarono sul disegno,mentre Waine (la sua guardia del corpo) ci indicava e facendo dei gesti come volerci dire qualcosa,poi Michael si fermò e col pollice fece il gesto suo solito per dire OK,poi fece qualche passo per salutare la folla,tornò indietro per sedersi nel van,ma sbagliò auto (erano parcheggiate 2 uguali di fila XD )entrò nella sua macchina e Wayne chiamò Teddy Lakis (star promoter)indicando il mio disegno,così si avvicinò a noi dicendo:a Michael piace tantissimo questo disegno,lo vorrebbe!! Poichè a me era scesa la lingua nella gola,subito le mie amiche risposero:si certo!Questo disegno è stato fatto apposta per lui,ma almeno lei vorrebbe avere la soddisfazione di darglielo personalmente!
Così lui tornò indietro per riferire e poi ritornò da noi dicendo:ok mr.Michael Jackson sta uscendo per andare a fare visita al presidente,ma quando tornerà, ha detto che sei invitata a salire su in camera sua. Bene!Dopo queste parole io non ho capito più nulla!Ridevo,piangevo,tremavo, balbettavo,insomma!!Ero completamente fuori di testa!
Avevo immaginato che mi avrebbero al massimo concesso di avvicinarmi all’auto, invece addirittura salire nella sua sweet!OH DIO!
Avvolgemmo la tela e la riponemmo nel tubo per proteggerla, uscimmo dalla folla per trovare un posto tranquillo, anche se molti ci seguivano implorandoci di poter salire insieme con noi.
Quella è stata l’attesa più lunga della mia vita, mi ripetevo: ma ti rendi conto chi stai aspettando?Oh DIO!Ho appuntamento con Michael con M.I.C.H.A.E.L.!!!!
Nel tardo pomeriggio FINALMENTE lui ritornò,ma non fu così semplice come avevo immaginato. Lui scese dall’auto e salì subito in camera,l’albergo era circondato dalle transenne e dalla polizia praghese,che erano rigidissimi. Quando provavamo a spiegare che Michael ci aveva dato il permesso di salire su,loro ridevano e ci prendevano in giro.
Iniziai a farmi prendere dal panico!Mi sentivo impotente,non sapevo che fare. A un tratto tutti iniziarono ad urlare,Michael si era affacciato dalla finestra,subito sfilammo la tela dal tubo e l’aprimmo,con la speranza che lui l’avrebbe vista. Infatti,iniziò ad indicarci facendo cenno con la mano di salire su,ma quei poliziotti giù continuavano a dire che non erano autorizzati a farci salire. Arrabbiatissime continuavamo a ripetere: ma cavoli!Non vedete che è Michael Jackson a chiamarci?Ma loro erano irremovibili!
Fu un inferno vero e proprio,stare in mezzo a quella folla impazzita,anche perché il signorino Michael si divertiva a scatenarli lanciando di tutto da quella finestra,cuscini,asciugamani,pupazzi,palline,aerei di carta con sopra scritti dei messaggi,fu una battaglia vera e propria,a volte credevo di non uscire viva da li.
Intanto Michael continuava a chiamarci e noi urlavamo disperate come matte:ma come cavolo ci arriviamo su da te?
Lui entrò ,poi si riaffacciò con un tizio,che non so chi fosse,e iniziò ad indicarci. Dopo qualche minuto questa persona scese giù a cercarci e finalmente disse alle guardie praghesi: sono con me tutto ok! Purtroppo impedirono alle mie amiche di salire,dovevo salire solo io con la tela,mi dissero.
Fu molto triste per me,io volevo stare con loro, iniziai anche a sentirmi male,e poi non ero tanto brava a parlare inglese,come avrei comunicato con Michael?
Entrati nella hall, c’erano le due guardie del corpo di Michael,Wayne e Yanik che mi aspettavano insieme a due ragazze, fans , straniere ,anche loro emozionatissime,Wayne infatti continuava a ripetere di stare calme.
Avevo l’impressione che quell’ascensore mi stesse portando in paradiso,quando uscimmo, ci fecero passare sotto un metal detector,io avevo nascosto la macchina fotografica sotto la giacca,appena passai, iniziò a suonare l’allarme,(prima figuraccia!)Yanik sorrise e prese la macchinetta dicendo che avrebbe scattato lui qualche foto.
Finalmente arrivammo alla camera,nonostante mi stavo sentendo male dall’emozione, non potei fare a meno di sorridere,in quel corridoio così elegante,si distingueva la porta della sua camera,perché sopra c’era una sagoma di spider man a grandezza naturale.
Non si può descrivere ciò che ho provato quando quella porta della camera numero 800 si è aperta e nel varcarla ho visto Michael seduto a tavola, circondato da tre bambini,(ora so che erano i fratelli Cascio) mentre leggeva un grandissimo libro di fiabe..credo.
Una scena surreale!Sembrava di avere una visione celestiale!
Sono rimasta lì impalata a fissarlo, intanto quelle due ragazze si fecero avanti e iniziarono a parlare con lui, io rimasi indietro a osservarlo, era come se intorno a me non ci fosse più nulla, c’eravamo solo io e lui, Michael, a pochi passi da me.
Sentivo la sua bellissima voce, lo guardavo gesticolare, e poi i suoi occhi!
Non era molto truccato, era BELLISSIMO!Aveva i capelli raccolti in un modo strano, una specie di codino allentato!Aveva la stessa camicia rossa che indossava nella mattinata, ma la portava fuori dai pantaloni.
Io tremavo tantissimo e pregavo: Dio mio ti prego,non voglio sentirmi male,non voglio piangere e fare la figura della stupida,dammi l’autocontrollo e la forza per reggermi in piedi. Continuavo a tenere lo sguardo fisso su di lui,non volevo perdermi nulla!
A un tratto Wayne mi fece cenno di sfilare il disegno dal tubo,e io feci un’altra figuraccia, siccome era enorme e pesante nell’alzarlo lo feci sbattere vicino al lampadario,facendo un rumore incredibile!
Per fortuna oltre a oscillare esageratamente non si ruppe,io con una vocina tremante riuscii appena a dire:oh sorry! Fu lì che il suo sguardo incrociò il mio,sorrise,era più dolce che mai!
Quando le guardie del corpo srotolarono la tela ,lui si alzò dalla sedia esclamando OOOHHH! Come per dire finalmente!
Era lì in piedi e iniziò ad osservarlo con l’entusiasmo di un bambino!Fu dolcissimo perché vedendo che ero molto tesa,cercava di mettermi a mio agio,commentando la tela ad alta voce e sorridendo.” Oh MY GOD!It’s wonderful! ”
A un certo punto,senza mai staccare gli occhi dal disegno,si avvicinò
A un certo punto,senza mai staccare gli occhi dal disegno,si avvicinò per vederlo meglio e si mise a gridare:OOOHH Topogigììììo!Lo pronunciò proprio così soffermandosi sulla “i” finale!
Tutti ridevano per il comportamento bizzarro di Michael,tutti tranne me! Io ero paralizzata!
I suoi occhi si illuminarono come quelli di un un bimbo davanti al suo giocattolo preferito!
In camera con lui, oltre Wayne e Yanik,c’erano i piccoli Cascio e la loro mamma,lei era sempre con Michael da quando era arrivato a Praga. Quando Michael vide topogigio con la bandiera italiana in mano, mi chiese:are you italian?Io risposi “yes”lei immediatamente iniziò a parlarmi in italiano,mi disse :oh che bello sei italiana?Anch’io lo sono!Di dove sei?Quando dissi “Napoli”lei rivolta a Michael disse:OH Michael,she come from Naples! E lui mi guardò sorridendo e disse : Oh I love Naples!
Lui continuava ad esplorare il disegno,si concentrava su ogni piccolo particolare ripetendo “oh boy!it’s wonderful,wonderful!”
Per mia grande fortuna quella donna iniziò a farci da interprete,lui mi fece tantissime domande...era eccitatissimo!!!Ma nonostante ciò trasmetteva una pace surreale.
Mi chiese cosa c'era scritto sulla maglietta di uno dei bambini disegnati,perchè lui nn riusciva a leggere e io gli dissi:"is written Michael we belive in you" e lui :"oooh thank you"poi continuando ad osservare disse:"come mai hai scelto di dipingerci sotto l’albero?"Io risposi :non so,ho avuto un ispirazione,diciamo che“l’ho visto” prima di dipingerlo, e lui rispose :SICURO!Hai avuto una VISIONE ! Quell’albero per me ha un significato. Quella donna mi guardò e sorridendo mi disse:WAW ha detto che lo porterà a casa e lo metterà in camera sua! Io non riuscivo a crederci,risposi “grazie” e lui,no,grazie a te! Mi hai fatto un regalo stupendo! È pieno d’amore !E poi continuava a ripetere :thank you ,I love you.
Wayne che intanto insieme a quella donna continuava a reggere la tela, invitò Yanik a scattare la foto. Purtroppo per quell’occasione si mise la mascherina! Credo perché avesse poco trucco,infatti riuscivo a vedere chiaramente le macchie sul suo volto,in particolare tra la guancia e l’orecchio destro. Poi mi tese la mano, invitandomi a mettermi accanto a lui per la foto, io non so come ho fatto a reggermi in piedi,soprattutto quando sentii la sua mano stringermi sul fianco,indossavo una maglietta tutta forata e attraverso quei fori sentivo le sue dita toccare la mia pelle,in più profumava tantissimo di vaniglia.
La prova di resistenza più dura della mia vita!!!
Il cuore mi batteva così forte che sono sicura che lui potesse sentirlo! Intanto Yanik litigava con la macchinetta e non riusciva a scattare la foto.
Michael disse una cosa,che sinceramente non riuscii a capire,mi sembra gli disse che lui era solo in grado di fare il bodyguard e poi lo prese in giro dicendo Hallo Yanik!! Guarda che se non schiacci col dito non fai la foto!!
Tutti scoppiarono a ridere io invece sentendo la mano di Michael stringermi sui fianchi,iniziai ad avere dei capogiri,sembrava che la stanza girasse. Poi feci un respiro profondo e sorrisi mentre Yanik riuscì finalmente a scattare la foto. Michael esclamò:“We did it!”..ce l’abbiamo fatta!
Quello fu il momento più bello della mia vita, i suoi occhi bellissimi fissavano i miei,lui capì che ero emozionatissima e mi chiese:are you ok?Con una dolcezza indescrivibile. Fu allora che mi lasciai andare, gli buttai le braccia al collo esclamando OH MICHAEL! Lui mi abbracciò,mi stringeva fortissimo e io scoppiai a piangere,era proprio questo che non avrei mai voluto fare, piangere davanti a lui,come la solita fan comune! Ma non riuscii più a trattenermi,avevo accumulato troppa tensione!
Michael con tutta la sua dolcezza continuava ad accarezzarmi la testa e la schiena . Avrei voluto fermare il tempo,rimanere fra le sue braccia,sentire il suo calore,la sua voce e il suo profumo in eterno. Non riuscivo a crederci, avevo sognato quel momento da quando ero una bambina,avevo immaginato quella scena milioni di volte e ora ero realmente lì tra le sue braccia. DIO!QUANTO PROFUMAVA!...E QUANTO STRINGEVA…… Non potrò MAI descrivere ciò che ho provato in quel momento!MAI!
Dato che non riuscivo a smettere di piangere gli dissi “I’m sorry” e lui sorridendo con una dolcezza indescrivibile mi disse“oh oh!it’s all right!”,poi mi fissò con quello sguardo che solo lui ha e mi disse:”are you ok?”
Incredibile! Poco prima sembrava un bambino, ora invece aveva assunto una figura quasi paterna.
Gli dissi :”sto bene grazie” e lui mi sorrise. Incredibile!!Quell'abbraccio aveva portato via tutta la tensione che avevo accumulato,sentivo un senso di pace dentro di me...
era come se per la prima volta in vita mia mi sentissi realmente A CASA.
Poi mi chiese incuriosito cosa avessi in quella busta,in effetti da quando ero entrata in quella stanza, non l’avevo mollata,ma solo perché ero emozionata non pensai di poggiarla da qualche parte.
Dentro avevo le foto dei miei bambini e una lettera che avevo scritto per lui,dove gli avevo aperto il mio cuore, scrivendogli tutto ciò che lui rappresentava per me e dandogli tutto il mio supporto per quello che aveva dovuto subire.
Lui poggiò la busta sul tavolo e iniziò a sfogliare le foto ,io gli dissi questi sono i miei figli e lui:oh congratulazioni,sei già mamma!Ma sono bellissimi! “Questo è Vichi ha 3 anni e ti imita da quando ne aveva 1,”lui sorrise dicendo che era molto bello.
Poi gli mostrai le foto di Tania e gli dissi:lei è autistica! Lui disse:oh no,mi dispiace!Conosco l’autismo, vivono in un mondo tutto loro. “Già”risposi “e nel suo mondo ci sei anche tu,Michael,lei fin da neonata ha sempre ascoltato la tua musica,quando ha delle crisi di pianto per calmarla ha bisogno di ascoltare te,lei poi non gioca,la maggior parte del tempo, lo passa guardando i tuoi video. In ospedale dovevamo sempre portarci il video registratore con le tue cassette per tenerla tranquilla.”Lui diventò serio guardando lentamente e attentamente le foto di Tania,visibilmente commosso non faceva che ripetere”è bellissima!”Lo sguardo e il sorriso sono meravigliosi!Posso tenermi le foto?”certo” risposi. Quanti anni ha?mi chiese,”cinque”risposi. Riesce a parlare?No Michael,purtroppo non ho mai sentito la sua voce. Lui disse :OH NOO!MIO DIO! Lei è così bella! C’è qualcosa che posso fare per lei?Avete bisogno del mio aiuto?Come posso aiutarvi? Io lo ringraziai semplicemente,avrei potuto chiedergli di permettere a Tania d’incontrarlo ,visto che lui spesso ospitava ragazzi disabili a Neverland,ma non ebbi il coraggio. Ancora oggi mi consuma il rimorso di non averlo fatto. Sono sicura che Tania sarebbe stata felicissima!Lei adora vederlo cantare e ballare!
Michael mi prese le mani,le strinse forte e guardandomi negli occhi mi disse:“ Don’t ever loose your faith,your hope, and don’t stop fighting for her! Never! Don’t give up!NEVER!!”....non perdere mai la fede e la speranza e non smettere mai di lottare per lei. Non arrenderti mai!MAI!!
Mi abbracciò ancora e io piangendo gli dissi “thank you Michael I love you” e lui “I LOVE YOU TOO,I LOVE YOU MORE”Fu un momento così intenso e speciale che ho difficoltà a raccontarlo,per paura di sminuirlo. Non ci sono parole per descriverlo!
Avevo sempre saputo che era una persona sensibile,ma in quel momento lo era verso di me!Lui era veramente commosso e mi fece sentire tutto il suo appoggio e il suo amore .
Che uomo MERAVIGLIOSO! UMILE e SPECIALE!...Ecco, ora ricomincio a piangere…..
Dopo prese la mia lettera ed io gli dissi “Michael, ti prego per me è importante che tu la legga!”e lui: la leggerò stasera, te lo prometto!
Purtroppo era arrivato il momento di salutarci, Wayne già mi aspettava vicino alla porta, io dissi a quella donna: ti prego devo dirgli ancora qualcosa. Avrei voluto dirgli che ero molto dispiaciuta per tutto quello che aveva dovuto passare, a causa delle accuse e delle cattiverie subite,anche se comunque,gli avevo scritto tutto in quella lettera.
Riuscii solo a dire guardandolo negli occhi “come stai?” Ma sono sicura che lui aveva capito bene a cosa mi riferissi,infatti ci guardammo e mi sentivo veramente in sintonia con lui,mi ringraziò e mi disse che stava bene, anche grazie a questi episodi d’amore che riceveva da noi,lui traeva più forza.
Gli dissi “Abbi cura di te mi raccomando,avrai sempre il nostro sostegno,noi saremo sempre con te”e lui:”ooh thank you so much!I love you! ...GOD BLESS YOU!!
Così ci salutammo e io mentre camminavo verso la porta ancora una volta gli ricordai di leggere la lettera,lui sollevò la mano verso le labbra,si baciò l’indice e il medio e poi li poggiò sul suo cuore dicendo “Te lo giuro” e poi si mise la lettera nel taschino della camicia.
Avevo quasi varcato la porta quando mi accorsi di aver dimenticato una borsa con dentro dei regali che le mie amiche mi avevano dato per lui.
Feci un’altra figuraccia perché senza nemmeno chiedere il permesso a Wayne,che mi stava accompagnando,tornai indietro e con una tale disinvoltura impugnai la busta dicendo :OOH! Ho dimenticato di dare questi a Michael!E ritornai da lui,da tipica “napoletana”sfacciata!
Michael mi guardò sorridendo e io gli piazzai questa busta enorme in mano e invece di dirgli che erano regali da parte delle mie amiche gli dissi:”queste sono le mie amiche”Che figura!Tutti ridevano,Michael poi mi prese in giro guardando nella busta con gli occhi spalancati,come per cercarle. Ridemmo tutti,fu davvero un bel momento. Michael fu simpaticissimo!
Poi mi chiese di aiutarlo perché aveva difficoltà a mantenere la busta e contemporaneamente guardare il contenuto. Così io la mantenevo mentre lui raccoglieva i regali che c’erano all’interno. Sinceramente non ricordo cosa contenesse,ho un vuoto di memoria,da quel momento in poi non ricordo più nulla!GIURO!!! Non ricordo come ci siamo salutati,non ricordo chi mi ha accompagnato giù,non ricordo se quelle ragazze che erano salite con me erano andate già via prima o erano scese con me. So solo che mi ritrovai per strada seduta su un marciapiede a piangere. Incredibile!Non so per quale motivo non ho mai ricordato cosa sia accaduto,la mia mente ha completamente rimosso quei momenti! Forse perché SEPARARMI DA LUI è stata la cosa più difficile della mia vita!! Sono passati tredici anni da allora e nonostante tutti i miei sforzi,non sono riuscita MAI a ricordare!INCREDIBILE!
Comunque,tornando a Michael,non mi stancherò MAI di dirlo, la sua sensibilità e la sua dolcezza ,mi hanno sconvolto!!
Comunque,tornando a Michael,non mi stancherò MAI di dirlo, la sua sensibilità e la sua dolcezza ,mi hanno sconvolto!!
Mi ha dedicato tanto del suo tempo facendomi sentire amata ,io,una perfetta sconosciuta!!
È stato veramente UN DONO DI DIO!UN ESSERE SPECIALE!!!Non m'importa se la gente mi prende in giro,ma io non mi stancherò MAI di dirlo...LUI NON ERA DI E X QUESTO MONDO!!!
GRAZIE MICHAEL,sei veramente un ANGELO……tu VIVI e VIVRAI sempre nel mio cuore e in quello dei miei figli...TI AMO!!
Fonte: http://www.facebook.com/home.php# /notes/stefania-capasso/il-mio-incontro-con-michael-praga-691996/190384458521.
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Rick Steele, guardia di sicurezza di Michael, racconta... Michael Jackson era un uomo compassionevole

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compassionevole

"Per due decadi ho lavorato in vari settori

dello show business. Quello che era iniziato come un lavoro part-time come guardia del corpo, si è concluso con una vita fatta di ricordi di tanti performer, star come Rolling Stones, The Who, Bob Seger, e Elton John e tanti altri. Come molti dei giovani che si avvicinavano a questo lavoro, ero un veterano di ritorno dal Vietnam che di giorno studiava al college e che di sera lavorava come bodyguard per le più grandi star del mondo. Eravamo i ragazzi che indossavano magliette giallo oro e che sostavano di fronte agli stadi di tutti i concerti che si tenevano a Cleveland e in altre città lontane. Era il 1980 e quell'estate il tour di Jackson stava arrivando allo stadio di Cleveland. Non sapevo che quella settimana sarebbe diventata fondamentale nella mia memoria e che si sarebbe ripresentata nella mia mente oggi in un diluvio di lacrime mentre il mondo piange la perdita di un'icona. Il tour di Jackson era in programmazione allo stadio di Cleveland. Lunedì mattina tutti i camion e le attrezzature cominciarono ad arrivare per preparare lo spettacolo che si sarebbe tenuto quel fine settimana. Molti dei miei colleghi cominciarono il servizio di sorveglianza durante la settimana. Il nostro compito prevedeva di lavorare tutto il giorno e di tenere lontano dallo stadio eventuali tipi avventurosi. Per quanto riguarda i restanti membri del suo staff, come addetti al palcoscenico, montatori,tecnici delle luci, del suono, ecc... Michael Jackson aveva chiarito che tutti gli uomini e le donne dovevano avere un pasto cucinato tre volte al giorno più uno spuntino al termine dei loro turni di notte. Per quanto riguarda noi menbri della sicurezza, ci fu proibito di entrare nella sala da pranzo per ordine tassativo del promotore locale. Ogni mattina ci sarebbe stata concessa una tazza di caffè (fatta il giorno prima) e un pizzico di sale per togliere il sapore aspro e amaro. Questo fino a quando uno dei manager personali di Jackson mi chiese perchè non stavo facendo colazione con il resto della troupe. Quando gli raccontai della restrizione, mi disse:"Adesso risolviamo la cosa, non muoverti da qui". Poco dopo tornò e mi disse che dovevo radunare tutti i miei colleghi e che a partire da quella mattina, dovevamo sederci e godere dei tre pasti giornalieri e dello spuntino finale come tutto il resto dello staff. Interrogato dai nostri superiori, il manager personale di Michael dichiarò:"Questo ordine viene dall'alto, dallo stesso Michael. L'ho chiamato questa mattina e gli ho raccontato questo atto palese di discriminazione e lui era furioso. Poi mi ha detto di assicurarmi che questi uomini vengano alimentati e nutriti bene, altrimenti annullerà lo spettacolo". La sua musica e il suo stile mi sono un pò sfuggiti nel corso dei decenni, ma la sua gentilezza, i suoi gesti umanitari sono rimasti impressi nella mia memoria. Era una stella luminosa, la più brillante della mia vita. Era una supernova molto più luminosa di tutti gli altri esseri umani, eppure aveva ancora il tempo di occuparsi di sei sconosciute guardie della sicurezza e di assicurarsi che anche gli ultimi dei suoi dipendenti fossero curati con le stesse attenzioni con le quali erano curate i suoi manager. Per questo semplice gesto di compassione e di comprensione, Michael Jackson ha un posto speciale nel mio cuore e nei miei ricordi". Rick Steele 3 Luglio 2009 Fonte originale: Vous quittez Facebook... | Facebook Fonte della traduzione: https://www.facebook.com/pages/Micha...30195473691925 Emanuela Arezzi




 - La Genesi del Nome di HIStory -

- La genesi del nome di HIStory -

By Dan Beck

***

Forse il vero successo delle storie è racchiuso nella parola - "corto". Ridurle è sempre stato un problema per me. Tuttavia, proprio pensando a questo di recente, sono consapevole che il miglior racconto che ho scritto, contiene solo sette lettere …..

HIStory.

Mi sono chiesto l'anno scorso (2009), dopo la sua morte, circa la straordinaria opportunità avuta, quando ho saputo che avrei incontrato e lavorato con Michael Jackson, per ideare il titolo del suo doppio album di grandi successi. A volte, non lo ritengo un valore molto grande, perchè chi è cresciuto ascoltando e vivendo la sua carriera per oltre quattro decenni, potrebbe avere un senso di vicinanza a lui. Inoltre, conosco anche persone che avevano più a che fare con lui di me.

Tutti l'hanno conosciuto da bambino. Era un ragazzino carino, con un super talento e sembrava molto felice! Poi lo abbiamo visto a Broadway in The Wiz. Sapevamo del suo rapporto familiare ... con i suoi fratelli ... le sue sorelle ... i conflitti con suo padre. Lo abbiamo visto diventare il più grande artista e la più gran celebrità del mondo. Ci siamo interessati alle sue amicizie con Quincy, Diana, Elisabeth, Bubbles, e MacCauley. Ci ha fornito una nuova dimensione dei "cortometraggi", come li chiamava lui, prima con Billie Jean, poi Beat It e Thriller. Ci siamo stupiti per l'intuito negli affari quando ha comprato il catalogo dei Beatles. Siamo rimasti letteralmente meravigliati la prima volta che si è esibito nel "Moonwalk" allo spettacolo Motown 25.

Con orrore, abbiamo visto la sua testa in fiamme nel famigerato spot della Pepsi. Fatto congetture sul colore della sua pelle e quello che stava facendo su di essa. Abbiamo criticato i suoi interventi di chirurgia plastica, e contato le modifiche del naso. Visto la sua brillante e dinamica carriera crollare quando fu accusato di abuso su minori. Scosso la testa come abbiamo intravisto l'ombra del fallimento sulla sua fortuna. Abbiamo appreso delle sue battaglie nel mondo degli affari. Noi abbiamo alzato un sopracciglio, guardando con malizia lo sviluppo del suo ultimo tour, come conclusione di una carriera o di ritorno. E da ultimo, abbiamo visto la sua fine insonne, in una villa affittata con l'aiuto di un medico personale. Nessuno aveva bisogno di essere un "insider", per conoscere Michael Jackson. Naturalmente, con Michael, non finisce qui. C'era un memoriale, che è stato in pratica scritto e prodotto e l'epilogo del suo ultimo lavoro - This Is It.

Da sinistra: Epic SVP Urban Promotion LaMont Boles, Epic President Richard Griffiths, Michael Jackson, Epic Chairman Dave Glew, 550 Records President Polly Anthony, Epic SVP of Marketing Dan Beck.

La collaborazione con Michael Jackson è terminata alla fine del 1996, nel momento in cui mi sono ritirato dalla Epic Records, con lo scopo di creare V2 Records in Nord America insieme a Richard Branson. Gli ultimi sei anni di lavoro con il Re del Pop erano stati terribilmente debilitanti per me. Dopo la pubblicazione di Dangerous, la casa discografica ha pensato di realizzare qualcosa di simile a un Greatest Hits, una produzione veloce per generare più benefici dal marchio MJ. Le case discografiche ragionano sempre in questi termini.

Nell’attesa che i collaboratori di Michael si pronunciassero sul futuro progetto, sono stato impegnato per circa diciotto mesi nella creazione del home video Dangerous. In quest'occasione ho sperimentato per la prima volta la filosofia di pensiero, che caratterizzava Michael. Senza Michael, forse avremmo finito in un mese e speso circa 30.000 dollari per rielaborare l'intero contenuto. In pratica, le spese sono ammontate a 400.000 dollari e impiegato un anno e mezzo in sistemazione degli arrangiamenti orchestrali, la ricerca di frame persi, modificato e rieditato. E tutto questo con grande entusiasmo di Michael. Ha curato ogni dettaglio, apprezzando la creazione di ogni elemento del progetto. Il produttore ed io eravamo costantemente al telefono e sono trascorsi invano molti mesi senza avvicinarsi al prodotto finale. Ho esaminato versioni di pubblicazioni e riedizione ogni settimana per mesi. Passavo da una settimana all'altra, pensando che avremmo finito entro quel venerdì, ma molti altri venerdì si sono susseguiti.

Ciò era, naturalmente, solo il riscaldamento per il progetto Greatest Hits. La pianificazione iniziale consisteva che Michael registrasse rapidamente un paio di nuove canzoni che potevano essere rilasciate come singoli per trainare la vendita dell'album contenente i grandi successi. Questa è sostanzialmente la tipica formula utilizzata per la pubblicazione di raccolte di altri artisti. Tuttavia avevamo a che fare con Michael Jackson, un'artista che ha avuto la capacità di visualizzare qualsiasi iniziativa verso l'infinito, è stata la dedizione della sua vita. Iniziata la registrazione .... ha continuato. E tre anni più tardi, aveva affittato tre sale di uno studio e un team di produttori e ingegneri che lavorano dalle 7-24 sulla musica dell'album. La raccolta di grandi successi si era evoluta in un doppio album, contenente un disco con del materiale inedito e l'altro con le migliori canzoni del passato.

David Glew, presidente di Epic Records, è stato profondamente coinvolto nel convincere Michael a finire l'album. Lui rappresentava un sostegno morale per Michael e il suo manager in quegli anni, Sandy Gallin. David ed io abbiamo viaggiato avanti e indietro da New York a Los Angeles, per supportare Michael affinché si concentrasse sull'album e finirlo. Nel frattempo Michael ha continuato costantemente a cercare la nuova geniale idea, il prossimo progetto innovativo, la traccia più memorabile, per creare l'album più ambizioso della sua carriera.

Mentre il progetto progrediva, le sfide sono cresciute ulteriormente. Penso che sia stato il Columbus Day 1992, l'avvocato di Michael ha annunciato una conferenza stampa a mezzogiorno per parlare delle accuse di molestia su minore emerse recentemente. Per coincidenza, avevo in precedenza concordato un'intervista con il Los Angeles Times, per discutere l'imminente pubblicazione del home video Dangerous , esattamente nello stesso tempo! La prima pausa dopo diciotto mesi di lavoro. Volevo annullare l'intervista, perché pensavo che sembrasse simile alla risposta di Epic Records alle accuse contro Michael. Tuttavia, dopo varie conversazioni telefoniche con Dave Glew, che era con Tommy Mottola in Montauk, Long Island, per il fine settimana, ha insistito per l'attuazione dell'intervista. Incredibilmente, il giornalista non mi ha fatto una sola domanda a questo proposito, ed era il giorno in cui i media sfruttarono al massimo la copertura mediatica sulle accuse rivolte a Michael.

Quel giorno realmente ha segnato l'inizio della campagna di marketing più discutibile e provocatoria che una casa discografica abbia mai affrontato. Noi avevamo la più grande star del mondo, che lavorava sul completamento delle sue canzoni più famose, esposta alle accuse più infamanti e dannose che l'immagine di un artista è in grado di affrontare. I prossimi quarantaquattro mesi, mi avvicinarono a Michael più che mai; mi sono messo a faccia a faccia con i media, a volte furioso, con l'arduo compito di costruire una complessa piramide di marketing, che poteva crollare in qualsiasi momento.

Nel corso dei due anni successivi, l'atteggiamento negativo dei media nei confronti di Michael, è aumentato. Wacko Jacko è diventato un marchio della stampa quotidiana e della televisione, una pietra miliare dei media che sembrava dedicata a condannare Michael e la prova della sua colpevolezza.

Nel frattempo, Michael è apparso poco determinato a difendersi dalla stampa. A un certo punto è stato fotografato a EuroDisney con un gruppo di bambini. Durante una riunione tenutasi dopo, Dave, Polly Anthony, ed io con Sandy Gallin, lo abbiamo esortato a evitare tali situazioni con la stampa, perché avrebbero ulteriormente infiammato i media facendolo a pezzi. Ma Michael ha visto tutto come un complotto, orchestrato contro di lui, e non voleva permettere ai mezzi di comunicazione di convincerlo a cambiare stile di vita o rinunciare al suo coinvolgimento nelle cause per aiutare i bambini.

Su questo punto era

irremovibile

.

Eravamo nel bel mezzo di un processo doloroso cercando di dare un altro significato a tutto questo, di concedere il beneficio del dubbio a Michael, per adempiere i nostri obblighi contrattuali con lui, e far avanzare il processo creativo dell'album. Ci sono stati molti sviluppi e la situazione si trascinò per i due anni a venire. In ogni caso, per ridurre al minimo la storia, facciamo un salto di tre anni, al 1995.

Mentre gli avvocati di Michael erano inclini a un accordo extragiudiziale, l'album era in fase di completamento, e ho chiesto a Sandy Gallin se Michael aveva scelto il nome per il disco. Sandy ha detto: "No. Perché non gli suggerisci qualcosa? " Ho detto a Sandy che quest'album, rappresentando il culmine della carriera solista di Michael, forse lui aveva un'idea molto personale sul titolo. Sandy, invece, ha insistito sul fatto che era nostro compito proporre delle idee. Probabilmente, Sandy conosceva qualcosa che io non sapevo, ma ho pensato che fosse assurdo che la casa discografica decidesse il nome al disco. Era molto impersonale!

La sera stessa sono andato all'ufficio di Dave Glew, come di solito facevo alle 19:00 dopo aver curato alcuni affari con gli artisti, con cui lavoravo. Eravamo abituati a condividere le nostre opinioni, prendere decisioni immediate, o lasciare in sospeso le più importanti con Dave per una nuova revisione e ottenere l'approvazione di Mottola, insieme a Mel Ilberman e Michele Anthony. Nel caso di Michael, Polly Anthony di solito ha preso parte alle discussioni. Ad un certo punto della sua carriera, Polly ha diretto l'etichetta SONY 550 Music, ma in precedenza, aveva curato la promozione nelle stazioni radio nazionali per la Epic, e ha continuato a mantenere un rapporto molto personale ed intimo con Michael. Polly ha avuto buone intuizioni su Michael, e conosceva Sandy Gallin. Spesso, le discussioni in ufficio di Dave, su Michael, erano condotte da Dave, Polly e me, così è stato anche quella sera.

In molti modi, ho pensato che Dave, Polly ed io rappresentavamo l'unico sostegno che Michael aveva alla Sony Music. Lui non rappresentava più gli attuali gusti musicali di molti in azienda, e con la sua immagine ammaccata, tanti pensavano di promuovere nuovi artisti. Inoltre, i costi di marketing erano astronomici per Michael, abbiamo cercato di nascondere alcuni dettagli alla società in occasione delle riunioni settimanali, e stare lontano dai lavoratori giovani ed energici, promuovendo progetti pubblicitari minimalisti, organici e freschi, come quelli d’artisti Pearl Jam e Rage Against the Machine. E anche se Michael pagava la maggior parte dei costi, le discussioni sui bilanci del suo video, pareva vecchio e osceno. Era il 1995, non 1983, quando Michael ha dominato sul mondo della musica internazionale, nei giorni in cui Thriller era il disco di maggior successo.

Polly ha parlato con Dave circa la conversazione con Sandy, e voleva che ideassimo il nome per il disco. Abbiamo discusso che questa doveva essere una decisione personale di Michael. In ogni caso, sapevamo che senza un impulso, niente avrebbe incoraggiato Michael a pensare alla scelta del titolo dell'album. Alla fine di questa breve conversazione, Polly saggiamente ha detto - "Vorrei che Michael avesse per il disco Greatest Hits, un nome ambiguo come Immaculate Collection di Madonna". Aveva ragione. Michael meritava un nome incentrato sul gioco di parole, che riassumesse in modo indelebile la sua carriera. Quella sera andai alla casa di Long Island Railroad. Le parole di Polly mi consumavano la mente. E poi pensai a quelle tre o quattro canzoni che Dave ed io avevamo ascoltato in studio nel nostro ultimo recente viaggio a Los Angeles. Le nuove canzoni affrontavano problematiche scottanti. In termini di contenuto, Michael sembrava aver risposto ai suoi critici con i nuovi temi nella forma in cui non ha mai parlato alla stampa. Nel clima caotico, relativa alla sua reazione alle accuse, non sapevo davvero cosa credere.

Qual era la verità? In ogni caso, Michael aveva espresso la sua indignazione e risposto attraverso le sue canzoni. Pensai che quella era in sintesi "la sua storia", di vita. Poi ho pensato che la seconda parte del disco, i successi del passato, rappresentavano "la sua storia" musicale. La sua storia. La sua storia. L'ho scritto sul blocco note e ho cercato di esprimerlo in un unico concetto: HIStory.

Il giorno dopo, andai nell'ufficio di Dave per parlare brevemente con lui e Polly. Ho accennato l'idea di

HIStory

, e, davvero, non li ha particolarmente impressionati. Ho anche inviato una versione manoscritta via fax a Sandy ... E non ho mai ricevuto un commento, non una sola parola su di esso. Bel tentativo. Mi sembrava una buona idea, e sono rimasto deluso che nessuno avesse favorevolmente accolto la proposta. Alla fine, ho abbandonato quell'idea e ho continuato a lavorarci. La giornata di lavoro passava così veloce che semplicemente non avevo il tempo di soffermarmi e focalizzare l'idea.

Diversi mesi dopo, l'album era in fase di realizzazione. Dave è volato a Los Angeles e ascoltato la maggior parte del nuovo materiale finito. Ritornato a New York, ha detto che avevamo bisogno d'idee per il nome e agire quanto prima. Ci siamo incontrati con Arnoldo Levine, Direttore del Creative Services per la Sony Music. L'idea era di offrire compensi di 1.500 - 2.500 dollari ad un certo numero di creativi (designer e creatori di testi) all'interno della società e designer, illustratori e fotografi ad una delle agenzia di pubblicità esterna, per sviluppare i concetti per l'album di Michael. In caso d’accettazione di un'idea, questa persona sarebbe stata la responsabile dell’intera fase creativa. Tutte le proposte sono state inviate a Nancy Donad, direttore del design di Sony Music East Coast e la curatrice principale dei precedenti progetti di MJ. La carriera di Nancy include un eccellente track record d'arte per gli album di artisti come Barbra Streisand, Gloria Estefan e molti altri. Michael adorava il suo talento, la meticolosità dei dettagli, la pazienza, il senso dell'umorismo e una meravigliosa abilità di spronarlo a portare a termine i progetti.

In

un paio di mesi, l'ufficio di Nancy è stato inondato di presentazioni. Alcuni erano solo semplici immagini e disegni, altri enormi Murales, e altri ancora giganti libri pieni d'idee. Un giorno ci siamo riuniti per portare tutto il materiale nell'ufficio di Sandy Gallin per Nancy e Arnold ha potuto mostrarli a Michael. Dave ed io eravamo presenti, ovviamente, per aiutare e incoraggiare Michael e Sandy a fare una scelta. Abbiamo passato in rassegna più di sessanta elaborati in questo incontro.

Nancy era accompagnata da alcuni assistenti, penso fossero due stagisti universitari, e avevamo un furgone per trasportare tutto il materiale presso la sede Music Sony a Santa Monica, nell'ufficio di Sandy vicino a The Dome in Sunset Boulevard a Hollywood. Siamo arrivati un'ora prima della riunione, per sistemare tutta la documentazione nella sala conferenza di Sandy. E' stato un grande lavoro fisico, e molto atipico. La presentazione era organizzata solo per Michael Jackson. Come abbiamo trasportato un quadro di 1,50 x 1,80 m in ascensore dal garage al corridoio di fronte all'ufficio di Gallin-Morey Management per trascinarlo nella sala conferenza, uno dei giovani assistenti di Sandy felicemente gridò - "Hey, Dan è grandioso, che Michael abbia deciso di utilizzare la tua idea History per la copertina!"

Arnold, Nancy ed io abbiamo abbandonato sul pavimento tutto quello che stavamo trasportando, in un momento. Noi, realmente siamo rimasti senza parole! Attoniti! Eravamo lì, scaricato più di 100.000 dollari in concetti, affinché Michael le revisionasse nella prossima ora, e adesso aveva accolto l'idea che gli avevo inviato via fax sei mesi prima. Ero completamente sconcertato, perché pensavo da una parte a tutto il tempo trascorso e al denaro investito..... e, dall'altro, sorpreso che Michael avesse preferito la mia semplice creazione. E poiché questo era il mondo di Michael Jackson, non ero sicuro che ciò che avevo sentito fosse la realtà!

Insieme agli universitari, Arnold, Nancy ed io, in silenzio abbiamo continuato a scaricare e sistemare le presentazioni per la riunione. Ricordo che provavo un certo imbarazzato nei confronti di Nancy e Arnold. Probabilmente pensavano al momento di essere stati coinvolti in qualcosa un po' folle di MJ, senza nessun riscontro.

Quando eravamo tutti pronti, Dave Glew, e Sandy, si sono uniti a noi insieme con alcuni colleghi della Epic, e poi improvvisamente è apparso Michael. La sala conferenza era dominata da un unico tavolo, e uno dei suoi lati era stato appoggiato contro una parete. Nancy e Arnold erano all'altra estremità per mostrate i lavori, e gli altri erano seduti ai due lati lungo il tavolo. Michael, sorridente, si sedette sul tavolo, appoggiandosi al muro. Ho avuto conversazioni telefoniche occasionali con Michael su vari argomenti, ma non avevamo mai discusso il concetto. Ricordo di aver tentato di rendermi invisibile nella sala. Qualsiasi cosa avessi detto poteva essere interpretato come se fosse un programma segreto.

Il Re del Pop, vestito con una giacca militare ornata di spalline, semplicemente sorrise mentre guardava la presentazione di oltre sessanta idee per il suo doppio album di grandi successi. Oltre, alla parola "ciao", che disse, entrando, Michael non ha parlato direttamente con me in quell'occasione. Al termine della presentazione, Michael ha detto che gli piaceva molto e apprezzato tutto il lavoro. Nessuna decisione in quel giorno è stata menzionata. Neppure una predilezione per qualsiasi creazione l'ha particolarmente entusiasmato. E poi se ne andò. La presentazione è stata HIStory!

Il processo creativo, quindi era giunto alla fine? No, naturalmente, stiamo parlando di Michael Jackson. Molto presto, avremmo lavorato per sviluppare una semplice idea e trasformarla in una statua di 15 metri! Come può tutto questo essere così convulso? Questo era sufficiente per non voler scegliere la tua idea. Sì, era Michael Jackson. E non si poteva far nulla ... niente è facile o breve, quando si scrive la HIStory!

Michael era così unico perché ha fatto di tutto per essere "più grande della vita"(

Un'aura di

grandezza)... Eccezionale.... Come siamo arrivati a questo? Dove andiamo? Complicato, difficile da spiegare .... Era la sua realtà. Se avete visto This Is It, si ha una buona idea della sua instancabile dedizione, il talento, la genialità e la notevole entità del suo lavoro. Era un collaboratore straordinario e un sognatore prim'ordine. Sotto molti aspetti, non conosceva la paura. Era un visionario, e ha avuto anche il suo punto vulnerabile. Lavorare con lui era terribilmente faticoso, ci sono molte persone che hanno avuto esperienze simili alla mia. Ciò che continuo ad ammirare è la passione e l'energia profusa nella sua carriera pubblica, per quarantasei anni. Senza competere con altri artisti. Michael era la sfida all'immortalità.

Non c'è posto per le storie brevi. Quasi tutte le situazioni in cui ero con Michael, hanno elementi straordinari, uno dei quali - una storia che potrei raccontare. Ho parlato con molte persone che continuano a essere assolutamente incuriosite dalla sua personalità. Immaginate ha avuto una vita piena di esperienze uniche che si sono verificate quasi ogni giorno. Chiunque ha avuto l'occasione di incontrarlo, possiede una storia da narrare. Il fatto è che milioni di persone che hanno vissuto la sua musica e hanno testimoniato al suo lavoro, anche, loro hanno una storia da raccontare .... perché sai .... tutti lo conoscevano. E, per molti aspetti, non lo conosceremo mai. Non riesco ancora a credere che ho avuto la fortuna di lavorare con lui.

E’ stato un po' sbalorditivo prendere il New York Post, mentre salivo a Long Island Railroad, per andare a lavorare una mattina e leggere il titolo, che occupava l'intera prima pagina "Michael Jackson Makes HIStory". Dalla gioia volevo gridare a tutti sul treno: "Sono io che l'ho scritto!" Tuttavia, al momento del rilascio dell'album, 20 giugno 1995, la mia collaborazione si era già conclusa, esausto dall'incredibile lentezza nel realizzare HIStory. Michael, d'altro canto, raramente sembrava sfinito dall'enorme sforzo richiesto per creare e sostentare la sua carriera. Onestamente, non riesco nemmeno a immaginare un tale onere.

(...) La sua vita è stata una storia abbreviata.... ma noi sappiamo che si continuerà a scrivere su lui, per le generazioni a venire.

FINE

Fonte: » Living HIStory




🎼 14 ANNI SENZA IL MAESTRO 🎼
«Michael Jackson è uno che non farebbe mai del male al prossimo consapevolmente».
Quattordici anni fa, 6 settembre 2007, ci lasciava per sempre il grande Maestro Luciano Pavarotti, che con Michael ha condiviso un rapporto di profonda stima, nonché di genuino interesse per le sorti del nostro pianeta.
Tra i loro incontri più celebri, entrambi avvenuti in Italia, potremmo citare i 'Telegatti' del 5 maggio 1997, o il concerto modenese dei Tre Tenori del 17 giugno successivo.
Ma quale fu il primo incontro in assoluto tra i due? Ce lo ha raccontato proprio la moglie di Pavarotti, Nicoletta Mantovani:
«Dovevamo andare a casa di Michael, a New York, ed era la prima volta che lo vedevamo. Io sapevo su di lui quello che si leggeva sui giornali: le manie, la mascherina sul viso, il terrore dei germi.
Avevo detto a Luciano, sempre molto estroverso e cordiale, che probabilmente Michael Jackson non avrebbe gradito le sue vigorose strette di mano, le pacche sulle spalle o gli abbracci che mai lesinava; gli avevo detto di non prendersela nel caso in cui Jackson ci avesse tenuto un po' a distanza, o se fosse stato circondato dai bodyguard.
"È un tipo un po' speciale", gli dissi.
Arrivati lì, Michael aprì la porta in t-shirt bianca e jeans. Era da solo, e subito corse incontro a Luciano. Poi si sedette sul divano in mezzo a noi e cominciò a parlare con il candore di un bambino.
Dopo pochi minuti, Luciano mi guardò da sotto gli occhiali e, in dialetto, mi disse:
"Ma che storia ta mè cuntè?" ("Ma che storia mi hai raccontato?")».
Michael e Luciano: due artisti immortali, ma anche due anime rare e gentili. Ancora oggi, ci mancano tantissimo entrambi.
Post di Francesca De Donatis e foto di Eric Di Scenza dal nostro Gruppo privato Michael Jackson FanSquare • ITALIA.

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