mercoledì 5 aprile 2023

65...♥ღ♥ ⁀⋱‿ 🍃🌿💓 Buongiorno 🍃🌿💓 ⁀⋱‿ 🍃🌿💓DAL MIO DIARIO:..”Ciao Anima mia..posso raccontarti una favola?⁀⋱‿ 🍃🌿💓⋱‿ 🍃🌿💓


Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire. Ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con sé.

Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto,
con l'odore di terra bagnata e con le nuvole all'orizzonte.
-Paulo Coelho-


"That's what the world needs now, more love, more heart."
- Michael Jackson ❤
"Ecco ciò di cui il mondo ha bisogno ora, più amore, più cuore. "
- Michael Jackson ❤


"Guardo le cose e cerco di immaginare il possibile e poi, spero di superare quei confini. "
- Michael Jackson ❤






passati quasi 10 anni..e ho ritrovato in una sacca azzurra..alcuni ricordi....poi posterò..ma quello che mi ha illuminato gli occhi è stata una piccola foto...dove il mare in bianco e nero diventava argento e oro..una bimba in braccio ...e mi sono ricordata delle lune ormai passate...delle vite trascorse e quelle che vorreri ancora trascorrere..
..io che divento madre e ripenso a quello che avrei voluto fare...e mi viene solo una immagine nel cerchio della mia immaginazione...
l'immagine odierna che mai e poi mai vorrei cambiare...
..ne ho passate di lune e di stelle..di albori e tramonti...ma sento ancora il profumo di ginestra e lillà..profumo di girasoli e di grano appena tagliato...allora penso che devo ancora diventare grande e avrò ancora lune,stelle,albori e tramonti da raccontare....


 PENSA AGLI ALTRI

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.
Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.
Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.
Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.
Mentre dormi contando i pianeti , pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto dove dormire.
Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.
Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio.
MAHMUD DARWISH


Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire. Ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con sé.
Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto,
con l'odore di terra bagnata e con le nuvole all'orizzonte.
-Paulo Coelho-
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Presenze...
non sono altro che sguardi e alchimie sensitive
a volte diventano mute per dare voce al cuore
salvano cuore e anima
basta lasciarle aleggiare nell'istante
e avranno eco.."
Lella..



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Ma mi domando
"di uno sguardo ci si può mai ricordare?"
Si...
Per giorni, mesi e anni.
Quell'incontro di sguardi è là,
quasi sopito.
E in quell'angolino di cuore
vuole sostare.
Un giorno per caso si inizia a parlare.
E in quegli occhi,
pensi
che da una vita
ci avresti voluto
per sempre annegare.
But I wonder
"Can you ever remember a glance?"
Yup...
For days, months and years.
That meeting of gazes is there,
almost dormant.
And in that little corner of the heart
wants to stop.
One day by chance we start talking.
And in those eyes,
think
that gives a life
you would have liked us
forever drown.



Le cose più belle sono curve..
"i sorrisi, i ponti, le onde
gli arcobaleni..."😘




Tutto quello che diventerai lo sei già.
Tutto quello che conoscerai, lo sai già.
Quello che cercherai, ti sta già cercando, è in te.
Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà


Tutto quello che diventerai lo sei già.
Tutto quello che conoscerai, lo sai già.
Quello che cercherai, ti sta già cercando, è in te.
Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà

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La Pasqua si avvicina e
Elizabeth von Arnim
ci accompagna in un piccolo castello in Liguria che si affitta 'agli amanti del glicine e del sole'.
Qui, da una Londra piovosa e noiosa, sono finalmente arrivate quattro donne inglesi per passare un periodo di vacanza.
Una di loro, Mrs Wilkins, si sveglia al mattino e la sua stanza è illuminata dal sole e affacciandosi alla finestra intorno a lei:
"Lo splendore dell'aprile italiano era ai suoi piedi.
ll mare giaceva addormentato, muovendosi debolmente.
Al di là della baia anche le Incantevoli montagne dai colori squisitamente variegati erano addormentate nella luce, e sotto la sua finestra, in fondo al pendio erboso costellato di fiori dal quale si ergevano le mura del castello, un grande cipresso si stagliava come un enorme spada nera contro le tenui sfumature azzurre, violette e rosa delle montagne e del mare .
Restò a bocca aperta.
Una simile bellezza… e lei era lì ad ammirarla.
Una simile bellezza… e lei lì, viva lì a parteciparne.
Il suo volto era immerso nella luce .
Profumi deliziosi salivano dalla finestra e la accarezzavano, una brezza leggera le sollevava dolcemente i capelli .
Laggiù nella baia un gruppo di barche da pesca quasi immobili stavano sospese sul mare calmo come uno stormo di uccelli bianchi .
Che meraviglia, che splendore.
Non essere morta prima …aver avuto la possibilità di vedere, respirare, sentire tutto questo.
Restò a bocca aperta, incantata .
Era la felicità?
Non stava più nella pelle, era come se fosse troppo piccola per contenere tutta quella felicità, come trovarsi in un bagno di luce.
Era sorprendente provare tutta questa beatitudine totale, perché qui lei si trovava …
Tutto quello che era stata, che aveva fatto sino a quella mattina, i suoi sentimenti, le sue preoccupazioni , erano svaniti …
Davvero avrebbe trascorso un mese intero in un posto simile?…
È così strano e delizioso essere qui, oserei dire che quando infine raggiungeremo il paradiso -quello di cui parlano tanto- non potremo trovarlo così bello.”
Da ‘Un incantevole aprile’
In fotografia un’immagine dal film tratto dal libro



La vita è una questione di equilibrio.
Sii gentile, ma non lasciarti sfruttare.
Fidati, ma non farti ingannare.
Accontentati, ma non smettere mai di migliorarti.
Buddha

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Ci sono rare e preziose persone
che esistono solo per fare del bene agli altri. Lo fanno senza mai aspettarsi nulla in cambio. Lo fanno perché stanno bene
a far del bene. Sono gentili, sensibili, generose. Sono una medicina per l’anima. Sembrano persone normali...
ma forse sono angeli.
Agostino Degas
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"Si lasciano mai le case dell’infanzia?
Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più."
Ferzan Ozpetek
La memoria è una specie di valanga pronta a scatenarsi improvvisamente partendo da un episodio apparentemente insignificante che genera un effetto a catena inarrestabile.
E così, in un giorno come tanti, un rumore come tanti rievoca ricordi tanto lontani quanto ben impressi nella memoria.
...
un ricordo
Fin dal mattino i genitori si attivavano: tiravano fuori i vestiti belli della domenica, i più eleganti ma anche i più scomodi per noi bambini.
Noi ragazzine in particolar modo, ricordiamo le scarpette nere di pelle lucida, con quei calzini bianchi bucherellati. E dovevamo tenercele, non importa quanto scomode fossero. Guai a toglierle!
Non importa quanto grande fosse la casa dei nonni. C’era sempre la sala da pranzo, quella che durante la settimana restava lustra e chiusa, per poi spalancare le sue porte la domenica. E la sala da pranzo, nonostante fosse minuscola, la domenica assumeva sempre la sembianza di un ambiente sontuoso, quasi sacro.
Anche la tovaglia era quella “della domenica“. Era la tovaglia meno usata, ma spesso una delle più vecchie in casa dei nonni. Se andavamo dai nonni la mattina presto, la tovaglia profumava di ammorbidente. Già da metà mattina, però, il profumo di pulito veniva sovrastato dal profumo dalla cucina.
Ciò che ancora oggi ritorna in mente sono i profumi vividi di ogni pranzo della domenica, di quel rito chiassoso e spensierato che pure aveva le sue regole e un pizzico di formalità.
Resto sul vago senza entrare nello specifico del menù perché, si sa, aprirebbe una guerra.
Da Nord a Sud Italia, ogni singolo tetto all’interno dello stesso paese ha il proprio piatto della domenica, magari con ricette diverse.
Il sugo a sfrigolare nelle pentole, preparato fin dalla prime ore del giorno. La pasta fatta in casa, il formaggio del casaro di paese e la carne del macellaio alla fine della via. La zia e la mamma a preparare i secondi, rigorosamente di lunga cottura.
E sempre tanto pane, di quelle pagnotte di mezzo metro di diametro: chi solo la crosta, chi solo ma mollica, chi con la fetta sottile, chi larga. Fino al momento così atteso del dolce, preceduto dal formaggio “per pulirsi la bocca”.
Dopo aver mangiato a sazietà, non poteva mancare il vero coronamento del pranzo domenicale: il grande vassoio di paste a centrotavola. Le paste, però, le portavano gli inviati. Era un obbligo, i parenti non potevano presentarsi a mani vuote.
Se si aveva la possibilità economica, si andava in pasticceria a prendere le paste per tutti. E non c’erano mica i formati mignon! Altrimenti, il profumo della torta di mele invadeva la casa.
Fra un racconto e l’altro, il pranzo della domenica volgeva al termine. Ci si dava appuntamento alla domenica successiva

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..La mia Amata Toscana...
a due passi da me..
“Sono stato hoggi à Artimino et credami Vostra Altezza che vi ho trovato un Primavera”, ..(ieri per chi legge)😘
veramente Vostra Altezza c'ero stata in un febbraio un pò ventoso ma luminoso di ben 24 anni fà...
e "que scalinata io vidi si possente e mesta..che percorse in lungo e in largo nel giorno del sorriso rifiorente..
un si aperto e verecondo che tengo ancora al dito"
in poche parole il mio matrimonio a visto la cornice di questa incantatrice dimora,(solo per le foto però)☺️🙂
Buona Pasquetta a Voi tutti ..anime belle
Villa medicea La Ferdinanda di Artimino fu costruita nel 1596 per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici, su disegno di Bernardo Buontalenti.
“Sono stato hoggi à Artimino et credami Vostra Altezza che vi ho trovato un Primavera”, scriveva il Granduca alla moglie Cristina di Lorena il 19 gennaio 1596.
La villa, nata come residenza di caccia, venne ultimata in soli quattro anni e rappresentava una sorta di anello di congiunzione fra le diverse proprietà fondiarie della famiglia, un luogo dedicato all’otium umanistico delle arti e della poesia.
Ferdinando I de’ Medici, in seguito alla morte di Francesco, rinunciò al cardinalato e cercò di portare avanti la politica del fratello: si racconta che fosse affabile e premuroso, propenso a favorire settori quali l’agricoltura, l’arte e il commercio. A lui si devono grandi opere oltre che la commissione della Villa dei Cento Camini, come viene anche chiamata La Ferdinanda per i numerosi camini che sporgono dalla sommità dell’edificio e che la rendono unica. Non solo un vezzo artistico del Buontalenti per movimentare un po’ l’architettura austera dell’edificio, i camini avevano anche una loro ragione d’esistere: riscaldare. Ferdinando I, infatti, come tutti i Medici soffriva di gotta e quindi aveva bisogno di molto calore.
Fin da subito la Villa non aveva giardino ma era lo stesso Barco Reale il parco della Villa, ovvero l’ampia bandita di caccia appartenente alla famiglia Medici, che nel 1626 venne chiusa e cinta da un muro lungo 32 miglia di cui ancora oggi sono visibili alcuni resti e una porta. Singolare è l’aspetto architettonico dell’edificio, con una componente militare che dona austerità e maestosità, alleggerita da elementi più eleganti come la sinuosa scalinata d’ingresso in pietra serena.
Nei secoli fra le mura de La Ferdinanda sono passati nomi illustri. Ad esempio nel 1608 Galileo Galilei venne qui invitato da Ferdinando I per istruire “nelle matematiche” il figlio Cosimo. Sembra che Anche Leonardo da Vinci frequentasse la proprietà medicea su cui sarebbe sorta la villa, nell’antica cucina delle Cantine Granducali si può ancora oggi ammirare il girarrosto realizzato su un suo progetto. Nelle sale della Villa, nella loggia e nella deliziosa cappella sono ben conservati gli affreschi coevi alla struttura, realizzati da Domenico Cresti detto il Passignano e da Bernardino Poccetti.










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Quando capiremo che "noi "vale più di "io",avviene il cambiamento e non si torna più in .dietro
«Io, TU, Noi
Ho detto che dovevi farlo. Tu hai detto che non volevi farlo.
Ne abbiamo parlato, e abbiamo deciso che forse avrei potuto aiutarti.
Ho detto che avevi torto. Tu hai insistito che avevi ragione.
Ci siamo tenuti per mano, e il bene e il male sono scomparsi.
Ho iniziato a piangere. Anche tu hai iniziato a piangere.
Ci siamo abbracciati, e tra noi è cresciuto un fiore di pace.
Quanto amo questo mistero chiamato Noi!
Da dove viene, dal nulla?
Ho riflettuto su questo mistero e ho capito una cosa: il Noi deve essere il figlio preferito dell'Amore, perché finché non ti raggiungo, il Noi non c'è nemmeno.
Arriva sulle ali della tenerezza, parla attraverso la nostra comprensione silenziosa.
Quando rido di me stesso, sorride. Quando ti perdono, danza in allegria.
Quindi il Noi non è più una scelta, non se io e te vogliamo crescere l'uno con l'altro.
Il Noi ci unisce, aumenta la nostra forza; raccoglie il nostro fardello quando tu e io siamo pronti a lasciarlo cadere.
La verità è che io e te avremmo già rinunciato da tempo, ma il Noi non ce lo permette. È troppo saggio.
"Guardate nei vostri cuori", dice. "Cosa vedete?
Non tu e io, ma solo Noi".
- Michael Jackson, "Dancing The Dream"».



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Che solidarietà quella di queste gocce di pioggia sul vetro. Non lasciano mai che nessuna di esse si suicidi da sola
Buongiorno rigenerante
anime belle😘
..oggi ce ne sono a milioni di gocce rigeneranti


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..siate parte del Vostro vissuto e qualche volta rendetergli Grazie!!..
Buona domenica anime belle😘
“C'era una volta una ragazza, che aveva un amico che viveva nell'ombra. Lei gli ricordava cosa si provava a sentire il sole sulla pelle e cosa si provava nel respirare...
e questo ricordava a lei, che era ancora viva.”




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La vita dell’ottimista e del pessimista finisce allo stesso modo.
Almeno noi ottimisti ci saremo goduti il viaggio.


L'AIUTO DI GALADRIEL
"Non vi darò consigli dicendo fate questo o quello. Non è col fare qualcosa, o quel contribuire, o con lo scegliere tra l'una e l'altra via che vi potrò essere utile; solo la mia conoscenza di ciò che fu ed è, e anche in parte di ciò che sarà, vi può essere d'aiuto. questo è ciò che vi dico: la vostra amissione e sulla lama di un coltello. Una piccola deviazione ed essa fallirà trascinando tutti in rovina. ma vi è ancora speranza fin quando la compagnia sarà tutta fedele".
E dicendo così il suo sguardo li fissò, esplorandoli ad un ad uno in silenzio. Nessuno eccetto Legolas e Aragorn seppe resistere a lungo. Sam arrossì tosto e chinò il capo.
Infine Galadriel liberò dei suoi occhi e sorrise "Che i vostri cuori non si turbino" disse "Questa notte dormirete in pace".
Fonte: Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello, libro II, cap 6 - Lothlórien


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Siamo noi, la generazione più felice di sempre.
Siamo noi, gli ormai cinquantenni, i nati tra gli inizi degli anni ’60 e la metà degli anni ’70. La generazione più felice di sempre.
Siamo quelli che erano troppo piccoli per capire la generazione appena prima della nostra, quelli del ’68, della politica e dei movimenti studenteschi. Ancora troppo piccoli per comprendere gli anni di piombo, l’epoca delle brigate rosse e delle stragi nere.
Siamo quelli cresciuti nella libertà assoluta delle estati di quattro mesi, delle lunghe vacanze al mare, del poter giocare ore e ore in strade e cortili, delle prime televisioni a colori e i primi cartoni animati. Dei gelati Eldorado e dei ghiaccioli a 50 lire. Dei Mondiali dell’82 e della formazione dell’Italia a memoria. Di Bearzot e Pertini che giocano a scopa.
Siamo quelli che andavano a scuola con il grembiule e la cartella sulle spalle, e non ci si aspettava da noi nulla che non fosse di fare i compiti e poi di giocare, sbucciarci le ginocchia senza lamentarci e non metterci nei guai. Nessuno voleva che parlassimo l’Inglese a 7 anni o facessimo yoga.
E poi c’era l’esame di maturità, e infine il servizio militare, 12 mesi lontano da casa, i capelli rasati e tante amicizie... All’Università ci andavi solo se volevi fare il medico, l’avvocato o l’ingegnere. Che il lavoro c’era per tutti.
Siamo cresciuti nella spensieratezza assoluta, nella ferma convinzione che tutto quello che ci si aspettava da noi era che diventassimo grandi, lavorassimo il giusto, trovassimo una fidanzata e vivessimo la nostra vita. Non abbiamo mai dubitato un istante che non saremmo stati nient’altro che felici.
E, dobbiamo ammetterlo, per quanto il futuro ci sembri difficile, e per quanto questa situazione ci appaia incomprensibile e dolorosa, siamo stati felici. Schifosamente felici. Molto più dei nostri genitori e parecchio più dei nostri figli.
Siamo la generazione più felice di sempre.
..e allora felici fino in fondo anche a 60..70 anni
😘
Good Times Bad Times


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"La bellezza è l'eternità che guarda se stessa in uno specchio.
Ma tu sei l'eternità e tu sei lo specchio. ”
― Kahlil Gibran, il profeta
Buongiorno anime belle😘

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Anche quando tutto sembra andare per il verso storto pensa alla migliore versione di te stesso, e vedrai che il tuo pomeriggio sarà pieno di gioia e magia!
..buon pomeriggio anime in cammino...😘





Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Una luce nuova
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno per le strade
ormai liberi dalla morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo apparterrà alle fonti
e alle spighe che imporranno il loro impero
di abbondanza e freschezza senza frontiere.
Jorge Carrera Andrade
Buongiorno anime belle😘


“La lettura ci rende tutti emigranti. Ci porta lontano da casa, ma, cosa più importante, ce ne trova un'altra ovunque.”
- Jean Rhys







Caro amico ti scrivo.... . ..
mi fermo ad ascoltar parole, a scriver di emozioni,
ad afferar aliti di vita percepisco l’essere di noi
essenza e tormetar d’anime, ..
dipingo affratti di luce mirar di ombre, ..
sguardi mi colgon persa fra onde di sospir di lacrime
e infinite vibrazioni di gioiosi sorrisi ..
arcobaleni dipingo in abbracci di cieli tersi ..
carezzar di volti che l’innocenza si appropria -
-mi fermo a mirar l’infinito di noi esistere...
Lella..🥰



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