Led Zeppelin - Immigrant Song, Live in Orlando 1971 (great version)
the whole band is on fire.
Plant is great as usual in 1971, and amazing Page solo.
L'intera band è in fiamme.
LED ZEPPELIN, COME JOHN BONHAM AIUTÒ ROBERT PLANT AD AFFRONTARE LA MORTE DEL FIGLIO KARACIl leggendario batterista e il frontman erano legatissimi da un'amicizia nata durante l'adolescenza
Nel 1977 una grande tragedia colpì i Led Zeppelin e in particolare il loro immenso frontman Robert Plant: la morte del suo secondogenito Karac.
"Nel 1977 abbiamo perso nostro figlio, Karac" dichiarò Plant in un'intervista, "Aveva solo cinque anni. Avevo passato così tanto tempo a cercare di essere un padre decente, ma allo stesso tempo ero molto coinvolto da quello che stavo facendo negli Zeppelin". Karac morì improvvisamente per un'infezione virale allo stomaco mentre la band era in tour negli Stati Uniti.
"Quando è scomparso ho pensato: 'Quanto vale tutto questo? Cosa significa? Sarebbe stato diverso se fossi stato lì con lui, se fossi stato in tour?" Quindi mi sono messo a pensare a ciò che avevo fatto nella mia vita fino a quel momento, se dovevo fare di più per le persone che ho amato e cresciuto, per mia figlia e per la mia famiglia. Ero pronto a ritirarmi per dedicare tutto me stesso a loro, fino a quando non è arrivato Bonzo".
In quel tragico momento il frontman dei Led Zeppelin provava un enorme senso di colpa per il fatto di non essere stato presente per aiutare la sua famiglia durante la tragica morte del figlio. Era pronto a farla finita con la band per dedicarsi alla sua famiglia. E così John Bonham riuscì ad aiutare Plant ad affrontare l'immenso dolore di quell'incalcolabile perdita.
Robert Plant e John Bonham erano legati da una profonda e autentica amicizia. Il loro percorso musicale è iniziato praticamente insieme fondando i Band Of Joy: «La prima volta che l’ho incontrato eravamo due ragazzini, ma lui si è presentato dicendomi: “Sono il miglior batterista del mondo”» ha dichiarato Plant durante un'intervista a Rick Rubin di qualche mese fa.
Ma come fece Bonzo ad aiutare il suo amico e collega? "Aveva una limousine Mercedes a sei porte e un bellissimo cappello da autista", ha ricordato la voce degli Zeppelin, "Vivevamo a cinque o sei miglia di distanza e qualche volta uscivamo per bere qualcosa. Mi passava a prendere indossando quel cappello, io mi sedevo sul retro di questa Mercedes e uscivamo. Per risalire in macchina si rimetteva il cappello e mi accompagnava a casa"
"Andavamo velocissimi e superavamo pure la polizia" ha aggiunto Plant ricordando quel periodo trascorso assieme all'amico John Bonham, "sicuramente pensavano: 'Guarda, un altro povero stronzo che lavora per i ricchi!' Ma in quel momento Bonzo si rese molto disponibile e mi aiutò tantissimo, assieme anche a sua moglie e i suoi bambini. Così mi fece ritornare con gli Zeppelin"
Il batterista si mise completamente a disposizione di Plant cercando di aiutarlo ad affrontare la tragedia e forse cercando di mostrargli che, nonostante la morte del figlio, non poteva ritirarsi dalla musica, dal lavoro e dalla società. Il modo migliore per continuare era proseguire con il suo percorso, regalando spensieratezza ed emozioni a tante altre persone del loro pubblico che senza alcun dubbio avevano subito le delle perdite e vissuto altrettante tragedie.
In ricordo del figlio Karac Robert Plant scrisse due incredibili canzoni, una con gli Zeppelin e l'altra durante la sua carriera solista. Si tratta di All My Love, pubblicata nel 1979 nell'album In Through the Out Door dei Led Zeppelin, e di I Believe, contenuta nell'album solista Fate Of Nations del 1993.
“Non era solo una questione di tecnica” ha spiegato il chitarrista in una celebre intervista con David Letterman “Il punto è che avevamo inserito le canzoni nella scaletta dei nostri concerti fin dall’inizio, e avevano preso subito un’altra direzione. Cambiavano in continuazione, perché tra di noi si era creata una chimica basata sull’improvvisazione. Era impossibile trovare un altro batterista e dirgli: puoi imparare a suonare così? Non avrebbe mai funzionato.”
LED ZEPPELIN, JIMMY PAGE: "ECCO PERCHÉ NON SI POTEVA DAVVERO ANDARE AVANTI SENZA JOHN BONHAM"“Non era solo una questione di tecnica”. Il chitarrista inglese spiega come la band non provò nemmeno a sostituire il compianto batterista
Jimmy Page ha spiegato il motivo per cui i Led Zeppelin hanno deciso di non provare nemmeno a sostituire John Bonham, il batterista della band, The Beast, il pilastro del loro monumentale suono chiamato Il Martello degli Dei, morto il 25 settembre 1980
John Bonham è considerato uno dei migliori batteristi di tutti i tempi per la potenza, il suono e il dinamismo che hanno reso grandiose le canzoni degli otto album pubblicati dai Led Zeppelin tra il 1969 e il 1979. L’ultima cosa che gli interessava era la tecnica: Bonham era istintivo e diceva di voler suonare sempre al servizio delle canzoni per creare un’emozione e non per mostrare la sua abilità. Durante i concerti faceva dei lunghi assoli (come quello su Moby Dick) e non si preoccupava di sbagliare. Se faceva un errore, per i Led Zeppelin voleva dire che stava provando qualcosa di nuovo. Ecco perché secondo Jimmy Page era impossibile sostituirlo.
LED ZEPPELIN, LA CANZONE CHE ROBERT PLANT SCRISSE SULLA "CULTURA DELLE GROUPIES" A LOS ANGELESIl brano venne pubblicato nell'album Physical Graffiti: "In quella città il divertimento era ovunque"
Robert Plant ha ricordato il giorno in cui Jimmy Page gli ha chiesto di entrare a far parte dei Led Zeppelin: “Stavo suonando con la mia prima band, i Band of Joy in un college, Jimmy e Peter Grant sono venuti a cercarmi e mi hanno chiesto se volevo entrare a fare parte degli Yardbirds. Sapevo che avevano lavorato molto in America, il che significava un pubblico più grande e quindi ero molto interessato.”
Si dice che alla prima audizione, Plant abbia cantato Somebody to Love dei Jefferson Airplane: “Appena l’ho sentito cantare ho pensato: deve avere qualcosa che non va a livello personale, oppure è uno con cui è impossibile lavorare. Non riuscivo a capire come fosse possibile che nonostante fosse in giro da un po’ non era ancora diventato famoso.” Con l’arrivo di Robert Plant e del suo amico John Bonham (che suona con lui nei Band of Joy) alla batteria, la band decolla all’improvviso: dopo il primo tour in Scandinava con il nome di The New Yardbirds e l’esordio davanti ad un pubblico a Gladsaxe in Danimarca il 7 settembre 1968, cambiano nome in Led Zeppelin e nel novembre 1968 grazie a Peter Grant firmano un contratto con la Atlantic Records, partono in tour in Inghilterra (il primo concerto con il nome Led Zeppelin è all’Università del Surrey il 25 ottobre 1968) e debuttano il 12 gennaio 1969 con il primo disco omonimo con cui vanno al n.6 in classifica in Inghilterra e al numero 10 in America. Sei anni e cinque album dopo, nel 1975 sono la più grande rock band del mondo, una band sovrumana che suona una versione elettrificata del blues che viene definita “Il martello degli Dei” (da una strofa del brano con cui hanno descritto l’'esperienza del tour in Scandinavia, Immigrant Song) e vivono al massimo o stile di vita travolgente e trasgressivo che si è creato intorno alla rivoluzionaria cultura giovanile del rock’n’roll, soprattutto in America.
“Los Angeles era Los Angeles” ha detto Robert Plant in una intervista nel 1975 “Il divertimento era ovunque.” I Led Zeppelin hanno fatto un tour dopo l’altro (solo nel 1969, il loro primo anno di carriera ne hanno fatti quattro, durante i quali hanno scritto e registrato le canzoni di Led Zeppelin II), riempito per cinque sere consecutive la Earl’s Court Arena di Londra, al tempo la più grande in Inghilterra e conquistato il pubblico americano e il 24 febbraio 1975 escono con il doppio album Physical Graffiti, un monumento di suono e potenza che debutta al numero uno in Inghilterra e al numero tre negli Stati Uniti.
Nell’ultima canzone dell’album, Sick Again, Robert Plant parla del rock di fine anni Sessanta, le notti di Los Angeles e le groupie e descrive come tutto sia cambiato negli anni Settanta: “Nel circo delle Regine di Los Angeles / Impari in fretta quanto sia facile cadere” canta Plant. Gli anni sessanta sono finiti, e Robert Plant canta la fine di un sogno: “Non c’è più quell’atmosfera di prima” racconta in un’intervista a proposito di Sick Again, “Tutto era diventato più oscuro.”
Il 24 febbraio 1975 la band di Jimmy Page e Robert Plant pubblicava il disco capolavoro con Kashmir
Physical Graffiti è sicuramente uno degli album più vari, coraggiosi e sfaccettati usciti negli anni '70. Una delle ultime e lucenti gemme create dalla band di Jimmy Page e Robert Plant, capace con le sue 15 tracce di creare un percorso sonoro unico ed estremamente vaio, partendo dal blues granitico di Custard Pie, passando per la sperimentazione di In My Time Of Dying e l'epicità di Kashmir sta arrivando all'esaltazione hard rock per eccellenza di The Wanton Song, una delle canzoni più dure e corpose mai create dai Led Zeppelin.
Non sono poche le curiosità legate a questo doppio album, primo e unico nella storia della band. Abbiamo deciso di raccontarvi le 5 + 1 cose fondamentali da sapere.
ALBUM LA SCELTA DEL DOPPIO
Physical Graffiti è l'album dei Led Zeppelin preferito dal frontman Robert Plant, per lui il più rappresentativo e creativo della band. Ma perché scegliere di pubblicare un doppio album? Originariamente il disco avrebbe dovuto essere composto da otto tracce, troppo lunghe per essere contenute all'interno di un singolo LP e troppo brevi per riempire due dischi. La band così decisiva di rimettere mano ad alcuni brani esclusi dagli album precedenti per includerli all'interno della scaletta. Tra queste tracce ricordiamo Down By The Seaside , creata originariamente come ballata acustica durante le sessioni di Led Zeppelin IV, The Rover , concepita per Led Zeppelin III e Houses Of The Holy, scritta come title track per l'album precedente ma stranamente esclusa dalla scaletta.
DURANTE LE REGISTRAZIONI JOHN PAUL JONES VOLEVA LASCIARE LA BAND PER DIRIGERE UN CRO DA CHIESA
Le sessioni di registrazione di Physical Graffiti durano 15 mesi. Per l'epoca questo era un fattore abbastanza standard considerando i vari tour in cui le band erano impegnate. Ma forse gli Zeppelin avrebbero potuto concludere le registrazioni in metà tempo se John Paul Jones non avesse dato di matto.
Il leggendario bassista aveva seriamente preso in considerazione l'idea di abbandonare la band per diventare maestro del coro della Cattedrale di Winchester prima che il manager della band, Peter Grant , non lo “tirasse fuori” alla sua maniera. Al suo ritorno nel gruppo Jones si sentii rinvigorito e pieno di ispirazione, tanto da apportare un nuovo e inedito contributo all'interno degli Zeppelin, registrando anche alcune parti di chitarra (fattore completamente inedito e unico nella storia della band).
AL MOMENTO DELLA MIA MORTE
In My Time of Dying è sicuramente una delle canzoni più potenti, granitiche e lunghe mai registrate dai Led Zeppelin. Fin dalla sua pubblicazione è diventata immediatamente parte imprescindibile dei loro concerti. Ma qual è la genesi di questo grande brano?
"In My Time of Dying" è una rielaborazione del blues " Jesus, Make Up My Dying Bed " scritto da Blind Willie Johnson nel 1927. Un'altra versione di questa grande canzone è stata incisa da Bob Dylan nel 1962.
IL PALAZZO SULLA COPERTINA
La copertina di Physical Graffiti rappresenta una delle più complesse e geniali realizzazioni grafiche degli anni '70. La band ci mise mesi per creare e approvare il lavoro ma il risultato, a quasi mezzo secolo di distanza, è ancora uno dei più apprezzati tra gli amanti del vinile. La copertina mostra una coppia di palazzi con delle finestre aperte attraverso le quali è possibile “vedere” diverse scene intercambiabili tra di loro. Essendo un doppio album la band inserì differenti immagini a seconda del disco inserite nella custodia. È possibile fare la stessa cosa anche sul retro dove però la copertina è stata realizzata con uno scatto in notturna. Gli edifici immortalati sono gli stessi scelti da Keith Richards e Mick Jagger per girare il videoclip di “Aspettando un amico ”.
L'ATTACCO DELLE OCHE CONTRO ROBERT PLANT
" Black Country Woman " è stato registrato nel giardino della casa di Mick Jagger , a Stargroves, nel 1972. Ma registrando all'aperto si è rivelato davvero molto difficile per la band, soprattutto per Robert Plant. Durante una sessione di registrazione ad Headley Grange, Plant ha deciso di uscire in giardino per provare la canzone ma è stata attaccata da uno stormo di oche arrabbiate.
KASHMIR NON HA NULLA A CHE FARE CON IL KASHMIR: LA STORIA DELLA CANZONE
Originariamente intitolata Driving To Kashmir , la canzone è stata originariamente scritta da Plant per raccontare un lungo viaggio intrapreso nell'autunno del 1973 attraverso "le terre desolate", come da lui definito, del sud del Marocco. In realtà, non ha nulla a che fare con il Kashmir, nell'India settentrionale.
La parte musicale è stata abbozzata da Jimmy Page e John Bonham una notte durante una jam session ad Headley Grange , la dimora infestata nell'East Hampshire dove registrarono quasi tre album nei primi anni '70.
" Eravamo solo io e Bonzo ", ha detto Page. “ Ha iniziato a suonare questo grandioso pattern di batteria, e io ho creato il riff che alla fine venne duplicato da una parte orchestrale. Sembrava inquietante all'inizio ma aveva una qualità davvero incredibile .
Le lavorazioni del brano vennero interrotte a metà del 1973 quando John Paul Jones decise di abbandonare la band e ripresero all'inizio del 1974 quando tornò sui suoi passi. A quel punto il leggendario bassista e tastierista scrisse l'epica traccia sul suo Mellotron, donando un'epicità senza paragoni al brano. Plant dichiarò che più volte si mise a piangere durante la registrazione di Kashmir , cercando di interpretare il suo testo su una base strumentale così bella.
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NOTIZIE ROCKL'AMORE DI JOHN FRUSCIANTE PER I LED ZEPPELIN: ECCO QUAL È IL SUO DISCO PREFERITO DELLA BANDIl disco della band di Jimmy Page e Robert Plant ha influenzato totalmente il suo stile chitarristico
I Led Zeppelin sono stati sicuranti una tra la band più influenti per le generazioni di rockers cresciuti negli anni '70 e che negli anni '80 e '90 hanno avuto l'opportunità di far emergere la loro arte creando alcune tra le band più leggendarie nella storia del rock, tra cui Guns N' Roses, Soundgarden, Alice In Chains, Pearl Jam e Red Hot Chili Peppers. Da Slash allo stesso Chris Cornell, l'impronta sonora creata dalla band di Jimmy Page e Robert Plant è stata fondamentale per la crescita artistica di questi grandi rocker, tra i quali John Friusciante .
Il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, rientrato nella band alla fine del 2019 a 10 anni dal suo secondo abbandono, è un vero nerd abbandono della musica in generale. La sua serie di armonie e sperimentazioni l'hanno portata a diventare uno dei più influenti chitarristi del panorama rock moderno, arrivando a collaborare insieme a geni indiscussi come Johnny Cash e George Clinton.
L'influenza che i Led Zeppelin hanno avuto sulla sua crescita artistica è incredibile, arrivando a definire così la band: " Non credo che esista un altro gruppo rock in grado di portare in giro tanta potenza quanto loro ".
Il suo disco preferito della band è Led Zeppelin II , definito da Frusciante come il miglior album di sempre del gruppo . Dopo il devastante impatto hard blues del primo album (incredibilmente sotto contratto con la casa madre Atlantic Records fin dal debutto), con i Led Zeppelin II il gruppo ha dato vita ad un disco potentissimo, in grado di mettere fuori gioco chiunque si trovasse davanti a loro. L'estenuante primo tour della band aveva affinato non solo il sound ma anche la loro visione per il futuro.
Mantenendo di base un suono e una struttura blues la band riuscirà a porre le basi per una vera e propria rivoluzione hard rock, inserendo nello stesso album brani come Whole Lotta Love, Heartbreaker e Moby Dick , canzoni con strutture portanti sulle quali qualsiasi gruppo rock e hard rock avrebbe basato la propria tracklist dal vivo (virtuosismo, potenza, improvvisazione).
È facile immaginare come questo disco (del 1969) abbia ispirato innumerevoli musicisti come Frusciante a iniziare il proprio viaggio verso la grandezza.
grandezza.
https://youtu.be/HibBnC6SVk8
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https://youtu.be/HibBnC6SVk8
ROBERT PLANT SU STAIRWAY TO HEAVEN: "NON HO IDEA DI COSA PARLI. RIFLETTE L’OTTIMISMO DEL RAGAZZO CHE ERO A 23 ANNI"Il frontman dei Led Zeppelin: "All'epoca tutti parlavano di Vietnam. Io credo di aver fatto un lavoro migliore parlando di speranza"
«Ogni musicista spera di scrivere una canzone che duri nel tempo» ha detto Jimmy Page in una intervista celebrativa della carriera dei Led Zeppelin nel 1992, «Noi abbiamo fatto Stairway to Heaven. Ha tutti gli elementi che ci rappresentano, è stata una pietra miliare per noi. Per questo siamo stati molto attenti a non farla uscire mai come singolo e non tagliarla». Secondo il chitarrista dei Led Zeppelin, Stairway to Heaven (che la band ha suonato per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast) doveva spingere il pubblico a comprare l’intero album Led Zeppelin IV che esce l’8 novembre 1971, arriva al numero 1 in Inghilterra e al numero 2 in America e vende 35 milioni di copie.
Con sette minuti e 55 secondi di durata e diversi cambi di tempo e genere, dalla ballad folk alla sezione hard rock, Stairway to Heaven è diventata una della canzoni più importanti nella storia del rock, la più richiesta dagli ascoltatori delle radio americane di sempre e il monumento definitivo della grandezza dei Led Zeppelin. Robert Plant e Jimmy Page iniziano a scriverla durante il periodo trascorso in isolamento in Galles nel cottage di Bron-Y-Aur, subito dopo aver concluso il quinto trionfale tour consecutivo in America e la finiscono durante le session di Led Zeppelin IV ad Headley Grange.
«Una sera ci siamo seduti davanti al fuoco e io ho scritto le prime due strofe del pezzo, che mi sembravano perfette per quello che Jimmy stava suonando» ha raccontato Robert Plant, «Volevo mettere insieme tutti i riferimenti alle antiche tradizioni britanniche e al mondo Celtico». Il cantante dei Led Zeppelin, però, non ha spiegato davvero il significato del testo e delle sue immagini affascinanti, dalla “scala verso il paradiso” alla “foresta che riecheggia di risate”, dalla Regina di Maggio al “pifferaio” alla “signora anziana che pensa sia oro tutto ciò che luccica.”
Nel 2022 in una intervista con Rolling Stone ha ammesso: «Non ho idea di cosa parli. Credo sia una canzone sulla speranza, ma piuttosto grande. Riflette l’ottimismo di un ragazzo di soli 23 anni». Robert Plant ha detto che Stairway to Heaven contiene anche degli inevitabili riferimenti alla situazione politica del tempo: «Tutti i cantautori del tempo parlavano del Vietnam e della corruzione, ed erano tutti molto eloquenti e impegnati nei loro testi. Io credo di aver fatto un lavoro migliore per arrivare al punto e parlare della speranza».
Led Zeppelin Copenhagen 1971 Four Sticks Live
Con la sua insolita indicazione del tempo, la traccia richiedeva al batterista Bonham di suonare con due set di due bacchette - quattro in totale come suggerisce il nome - che si è rivelato un incubo per il tempismo.
Avendo eseguito la canzone dal vivo solo una volta nella loro storia, notoriamente la band ha evitato "Four Sticks" a tutti i costi. John Paul Jones, che ha suonato un sintetizzatore VCS3 nella canzone, una volta ha spiegato le loro lotte: “Gli ci sono voluti anni per ottenere 'Four Sticks'. Sembravo essere l'unico in grado di contare davvero le cose. Page suonava qualcosa e [John] diceva: "È fantastico". Dov'è il primo battito? Lo sai, ma devi dircelo...' In realtà non riusciva a contare quello che stava suonando. Sarebbe una bella frase, ma non si potrebbe riferire a un conteggio. Se pensi che 'uno' sia nel posto sbagliato, sei completamente fottuto”.
Per aggiungere un po' più di contesto alla sua creazione, l'ingegnere Andy Johns, che ha messo un compressore sulla batteria durante il processo di registrazione, ha riassunto sinteticamente 'Four Sticks' quando ha detto: “È stato un bastardo mixare”.
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Plant e Bonzo cantano assieme..e non è la prima volta..
a volte Bonzo in qualche live si aggiungeva come corista..
Royal Orleans (Reference Mi
Led Zeppelin perform a snippet of "Hello Mary Lou" during the Whole Lotta Love jam
June 27, 1972 - Los Angeles, CA
Ricky Nelson recorded version
Released - 1961
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Grandi estratti della conferenza stampa del 1972 con Jimmy che parla della band e del perché non hanno mai intenzione di lasciare il gruppo così uno di loro può fare da solista.
TOKYO — "Non crediamo che la nostra musica possa essere davvero categorizzata o etichettata perché comprende una serie di stili e tipi di musica", hanno detto i membri dei Led Zeppelin.
"La musica rientra in una certa categoria perché la gente la giudica nel modo sbagliato", ha spiegato il gruppo.
"C'è una grande varietà nella musica che suoniamo, quanto in ciò che piace a ognuno di noi. Come gruppo dobbiamo attingere influenze da ogni parte del campo musicale per avere un'idea completa di quali aree ci sono da esplorare ed espandere", ha detto Jimmy Page, chitarrista e leader del gruppo.
"Abbiamo ricevuto dischi di platino per ognuno dei quattro album registrati dal 1968"
"Quando inizi a registrare, scopri che ciò che vuoi che la tua canzone dica richiede tempo e una varietà di stili per metterla davvero in musica. Penso che sia il motivo principale per cui abbiamo avuto solo album", ha spiegato Robert Plant, cantante del gruppo.
Zeppelin stanno insieme da quasi cinque anni. A differenza della maggior parte degli artisti musicali, non hanno alcun desiderio o progetti futuri di staccare dal loro successo "gruppo".
"Pensiamo allo stesso modo e i nostri gusti sono praticamente tutti uguali. Ci piace mettere insieme la nostra musica e siamo generalmente soddisfatti dei risultati. Non c'è motivo per nessuno di noi di lasciare il gruppo e provarlo da solo", ha spiegato Page.
Mentre si parla di questioni controverse del giorno sembra comprendere la maggior parte delle canzoni presenti oggi nelle classifiche discografiche, Zeppelin è soddisfatto di esprimere semplicemente ciò che sentono, "siamo musicisti non politici", ha detto Page.
La Pasqua enuncia la bellezza, la rara bellezza di una nuova vita.
e ricordatevi sempre che la vita non finisce mai e l’amore non muore mai.
Buona Pasqua a Voi..i miei cari pensieri felici
Led Zeppelin live at Knebworth Festival! 08-11-1979
"Return Of The Dinosaurs"
1The Song Remains The Same
2Celebration Day
3Black Dog
4Nobody's Fault But Mine
5Over The Hills And Far Away
6Misty Mountain Hop
7Since I've Been Loving You
8No Quarter
9Hot Dog
10The Rain Song
11White Summer Black Mountain Side
12Kashmir
13Trampled Underfoot
14Sick Again
15Achilles Last Stand
16Guitar Solo
17In The Evening
18Stairway To Heaven
Audience Cheering
19Rock And Roll
20Whole Lotta Love Medley
21Communication Breakdown
Una settimana dopo la prima serata del Knebworth Festival del 1979, la band torna per quella che si rivelerà la sua ultima esibizione in Inghilterra. I nervi della prima esibizione si sono placati e la band si lancia in The Song Remains the Same con potenza e gusto. Plant spinge la sua voce al limite durante una frenetica Celebration Day. L'enorme folla canta con ogni parola durante una Black Dog che spacca le ossa. Plant ha qualche problema con il microfono durante i versi iniziali di Over the Hills and Far Away, che provoca una serie di forti rumori di schiocco. Le dita di Page si impigliano nelle corde della chitarra durante l'outro della canzone.
Since I've Been Loving You è semplicemente eccezionale. Page sfoggia un fantastico assolo di chitarra con incredibile fluidità e precisione. Una performance incredibilmente potente, una delle migliori a memoria d'uomo. Jones accenna brevemente a Your Time is Gonna Come verso la fine di un eccellente assolo di pianoforte durante l'esecuzione finale di No Quarter. Page si cimenta in un incredibile assolo di chitarra, stracciando selvaggiamente durante l'esplosiva outro della canzone. Parlando del nuovo album, Plant dice alla folla che "si chiama In Through the Out Door, che è... uno di quei metodi di ingresso che si rivelano più difficili di quanto ci si possa aspettare". Hot Dog è dedicata "alla squadra di strada del Texas e a tutte le persone che si trovano negli squallidi ritrovi della zona". Si sente qualcuno tra la folla gridare "New York City!" mentre Page inizia The Rain Song. Bonzo martella la folla con i suoi fragorosi fills verso la fine di Kashmir. Page inciampa in un assolo di chitarra con le dita appiccicose durante Trampled Underfoot.
Achilles Last Stand è un po' diversa dal solito, Bonzo comunque si supera Page si perde verso la fine del brano. Plant offre una performance incredibilmente potente durante In the Evening. Alla fine della canzone, si sente qualcuno tra la folla gridare "buon compleanno Robert Plant!", a cui Plant risponde "non ancora, una settimana". La folla esplode, mentre il Rock and Roll si scatena. Page sbaglia l'assolo di chitarra durante Whole Lotta Love. La sorpresa più grande della serata è l'inclusione della sezione Boogie Chillen' per la prima volta dal 29 luglio 1973. Page sfoggia un assolo di chitarra eccezionale. Plant fa a pezzi la sua voce mentre la band si lancia in un'incredibile Communication Breakdown. Un finale esplosivo per una performance un po' discontinua. Mentre la band lascia il palco per l'ultima volta, Plant annuncia: "Grazie mille... ci vediamo presto, molto presto".
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In questo giorno, nel 1969, i Led Zeppelin eseguono "Dazed and Confused" con quello che sembrava essere un team di produzione piuttosto esperto, poiché le angolazioni della fotocamera sembravano interessanti all'epoca. Hanno anche usato del ghiaccio secco, che era abbastanza vibrazione, e noi eravamo solo parte di un certo numero di artisti che avrebbero dovuto apparire in questo show - alcuni dei quali non avevano ancora registrato e dovevano arrivare al palazzo.
C'era sicuramente un timeslot per fare un altro numero, soprattutto perché gli altri artisti non erano arrivati, e ho suggerito al direttore che forse sarebbe stata una buona occasione per fare 'Communication Breakdown' come secondo numero, ma hanno rifiutato l'offerta e hanno detto che non era necessario!
On this day in 1969, Led Zeppelin performed 'Dazed and Confused' with what seemed to be a pretty experienced production team, as the camera angles appeared interesting at the time. They also used some dry ice, which was quite vibey, and we were just part of a number of artists that were to appear on this show - some of whom had not yet recorded and were due to arrive at the building.
There was definitely a timeslot for us to do another number, especially as the other artists hadn't arrived, and I suggested to the director that maybe it would be a good opportunity to do 'Communication Breakdown' as a second number, but they declined the offer and said it wasn’t necessary!
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In questo giorno del 1977, ho giocato al Chicago Stadium con i Led Zeppelin.
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Abbiamo aperto il set nel tour del 1977 con 'The Song Remains The Same' e nella sezione extra del DVD dei Led Zeppelin c'è una versione di questo edito da
varie fonti. Mostra la piena energia dell'approccio a quel tour.
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Chicago Stadium with Led Zeppelin 1977
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"Wake up. It's nearly time to get up. This next um, this next number is an instrumental now. Living in Oklahoma, living in Tulsa, living in Tulsa, which is a good 24 hours away from ah ah we'd like to, or Jimmy'd like to play a number from the Welsch mountains, or about a place in the Welsch mountains. A little cottage wa up there in those films that you see. And this cottage has got a Welsch name which means the Golden Breast, and it's really, to see it you'd know what we were talking about. It's on the side of some beautiful hills, and there's all this spiel coming down the hills, and all that sort of thing. It's a beautiful, it's a beautiful, it's really a beautiful place, there's no two ways about it. And the Welsch pronunciation for Golden Breast is not it's, its called Bron Yr-Aur. You'll be hearing a lot more of that. You see what you have to do. It's a different tuning for this number, and you have to be sufficiently taken back to those mountains before you can get the tuning right. And as this is Tulsa, we've got a problem now. But you've got a good thing going too. Let's just hope the drummer's OK. Alright, in all seriousness Jimmy Page, Bron-Yr-Aur. Jimmy Page."
Aug 21, 1970 - Tulsa, OK
Bron Yr-Aur
"Svegliati. È quasi ora di alzarsi. Il prossimo numero è uno strumentale. Vivendo in Oklahoma, vivendo a Tulsa, che è a ben 24 ore di distanza da ah ah vorremmo, o Jimmy vorrebbe suonare un numero dalle montagne Welsch, o su un posto nelle montagne Welsch. Un piccolo cottage che si trova lassù nei film che vedete. E questo cottage ha un nome Welsch, che significa Seno d'Oro, ed è davvero, a vederlo, sapreste di cosa stiamo parlando. Si trova sul fianco di alcune bellissime colline, e c'è tutta una serie di sentieri che scendono dalle colline, e tutto questo genere di cose. È un posto bellissimo, bellissimo, davvero bellissimo, non c'è dubbio. E la pronuncia Welsch di Golden Breast non è it's, si chiama Bron Yr-Aur. Ne sentirete parlare molto di più. Vedete cosa dovete fare. È un'accordatura diversa per questo numero, e dovete essere sufficientemente riportati su quelle montagne prima di riuscire ad accordarlo correttamente. E visto che siamo a Tulsa, ora abbiamo un problema. Ma anche tu hai un bel problema. Speriamo solo che il batterista stia bene. Va bene, in tutta serietà Jimmy Page, Bron-Yr-Aur. Jimmy Page".
21 agosto 1970 - Tulsa, OK
Led Zeppelin - Live in Tulsa, OK (August 21st, 1970)
Led Zeppelin - Bron Yr Aur Recordings (Full Session, 1970)
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..sincrono perfetto..
in tutti sensi..e colori
BONZO!!! BATH BACKSTAGE 1970
BONZO!!! BATH BACKSTAGE 1970
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1974..
in pausa dal Tour..
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le foto in bianco e nero..
Robert Plant at the NYC launch of the Swan Song label in May 7, 1974 at the Four Seasons
Robert Plant al lancio a Los Angeles dell'etichetta Swan Song nel maggio 1974 al Four Seasons di New York.
Nel maggio 1974, diedero il via all'esperimento con il botto, lanciando la Swan Song Records.
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1974..
in pausa dal Tour..
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le foto in bianco e nero..
Robert Plant at the NYC launch of the Swan Song label in May 7, 1974 at the Four Seasons
Robert Plant al lancio a Los Angeles dell'etichetta Swan Song nel maggio 1974 al Four Seasons di New York.
Nel maggio 1974, diedero il via all'esperimento con il botto, lanciando la Swan Song Records.
Il dio del rock and roll: 25 splendide foto vintage di un giovane Robert Plant negli anni '70
Cosa rende una rock star? Se si può dire che i Beatles abbiano definito la musica pop negli anni '60, allora sicuramente i Led Zeppelin hanno definito la musica rock come la conosciamo oggi.
Piaccia o no, "Stairway To Heaven" dei Led Zeppelin rimane uno dei dischi più ascoltati di sempre ed è regolarmente votato come la migliore canzone rock di tutti i tempi. Per chi non lo sapesse, è stato co-scritto da Robert Plant che ha anche cantato la voce solista come front-man di quella band leggendaria e che era anche lui di West Bromwich.
Plant ebbe un grande successo con i Led Zeppelin per tutti gli anni '70 e sviluppò un'immagine avvincente come carismatico front man del rock-and-roll, simile a contemporanei come Roger Daltrey degli Who, Freddie Mercury dei Queen, Mick Jagger dei Rolling Stones e Jim Morrison delle porte. Con la sua chioma di lunghi capelli biondi e l'aspetto possente a torso nudo, Plant ha contribuito a creare l'archetipo del "dio del rock and roll" o "dio del rock".
Sebbene i Led Zeppelin si siano sciolti nel 1980, Plant ha collaborato occasionalmente con Jimmy Page a vari progetti durante questo periodo, inclusa la formazione di un gruppo di star di breve durata con Page e Jeff Beck nel 1984, chiamato Honeydrippers. Hanno pubblicato un album chiamato The Honeydrippers: Volume One, e la band ha ottenuto un successo n. 3 con un remake del brano di Phil Phillips "Sea of Love", più un successo successivo con una cover di "Rockin' at Midnight" di Roy Brown. Una gamma vocale potente e ampia (particolarmente evidente nella sua voce acuta) gli ha dato una carriera di cantante di successo che dura da oltre 50 anni. Nel 2008, la redazione di Rolling Stone lo ha classificato al 15° posto nella lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi. Nel 2011, i lettori di Rolling Stone hanno classificato Plant come il più grande di tutti i cantanti principali. Nel 2006, la rivista Hit Parader ha nominato Plant il "più grande cantante metal di tutti i tempi". Nel 2009, Plant è stata votata "la più grande voce del rock" in un sondaggio condotto da Planet Rock .
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