mercoledì 5 aprile 2023

55..ROBERT PLANT LA Più GRANDE VOCE DEL ROCK E NON SOLO..(.INTERVISTE compreso ritrvovamento lettera di sua madre e CITAZIONI VARIE anni 70 80 90 anni 2000.)

ROBERT PLANT RACCONTA I SEGRETI DEL "RAPPORTO PERFETTO" CON JIMMY PAGE: "MI HA INSEGNATO TUTTO"

Il frontman dei Led Zeppelin: "Jimmy aveva la pazienza di aspettare che trovassi il mio posto"










Nel 1968 quando Jimmy Page cerca dei nuovi membri per la sua band, gli Yardbirds in cui è entrato nel 1966 e vede cantare per la prima volta Robert Plant, dice a sé stesso: «La sua voce era troppo grandiosa per non essere stata ancora scoperta. Ho pensato subito: deve avere qualcosa che non va a livello personale, deve essere uno con cui è difficile lavorare. Non è possibile che non sia già famoso». L’incontro leggendario avviene in un college di Birmingham, dove Robert Plant si esibisce con la sua band, gli Hobbstweedle. Jimmy Page è stato invitato da Terry Reid, cantante della band Peter Jay and the Jaywalkers che ha scritto brani per The Hollies e Crosby Stills Nash and Young, ed è andato in tour in America come supporto dei Cream di Eric Clapton e dei Rolling Stones. Jimmy Page ha scelto lui come voce della band che vuole formare con il bassista degli Yardbirds, Chris Dreja, a cui ha dato il nome The New Yardbrids. Terry Reid ha un impegno con i Rolling Stones per due tour americani e rifiuta l’offerta (nello stesso periodo Ritchie Blackmore gli offre di sostituire Rod Evans e diventare il nuovo cantante dei Deep Purple, posto che verrà preso da Ian Gillian), ma suggerisce a Jimmy Page il nome di Robert Plant che ha già visto cantare con la sua prima band, i Band of Joy e anche quello del suo batterista, John Bonham.

Un’incredibile serie di circostanze da cui nasce la più grande rock band inglese degli anni 70, i Led Zeppelin. Chris Dreja lascia per intraprendere la carriera di fotografo, Jimmy Page chiama un bassista che conosce dall’epoca in cui era uno dei session man più richiesti negli studi di Londra, John Paul Jones e poi si ricorda di quella sera al college di Birmingham in cui come ha raccontato: «Il pubblico se ne stava andando, ma quelli che erano rimasti avevano lo sguardo fisso sul cantante», segue il suggerimento di Terry Reid e chiama Robert Plant e John Bonham nei New Yardbirds, andando subito in tour con loro in Scandinavia.

https://youtu.be/wEPog_WdPE4

In un’intervista nel 1977, Robert Plant ha detto: «Io non avrei mai pensato di diventare una rockstar. Volevo solo cantare. Non sapevo neanche cosa fosse una rockstar e non lo so neanche ora». Secondo il cantante dei Led Zeppelin, agli inizi della sua carriera il merito del suo successo come frontman è stato di Jimmy Page che è riuscito a concentrare e fare brillare la sua energia: «Mi ero già esibito con persone che avevano la mia stessa adrenalina e la mia stessa intensità, ma Jimmy ne aveva più di me. Riusciva a mostrarmi come esprimermi al massimo musicalmente è la cosa migliore che mi sia mai successa. È come quando sei a bordo di una piscina e ti dondoli con un piede per sentire se l’acqua è fredda o quanto è profonda: ho trovato qualcuno che non solo aveva i miei stessi gusti ma aveva anche la pazienza di aspettare che trovassi il mio posto, e che mi abituassi a tutte quelle cose che lui conosceva già dai tempi degli Yardbirds. Quella tra me e Jimmy era un relazione perfetta».  




 https://youtu.be/Ly6ZhQVnVow

Una sera ci siamo seduti davanti al fuoco e io ho scritto le prime due strofe del pezzo, che mi sembravano perfette per quello che Jimmy stava suonando» ha raccontato Robert Plant, «Volevo mettere insieme tutti i riferimenti alle antiche tradizioni britanniche e al mondo Celtico». Il cantante dei Led Zeppelin, però, non ha spiegato davvero il significato del testo e delle sue immagini affascinanti, dalla “scala verso il paradiso” alla “foresta che riecheggia di risate”, dalla Regina di Maggio al “pifferaio” alla “signora anziana che pensa sia oro tutto ciò che luccica.”
Nel 2022 in una intervista con Rolling Stone ha ammesso: «Non ho idea di cosa parli. Credo sia una canzone sulla speranza, ma piuttosto grande. Riflette l’ottimismo di un ragazzo di soli 23 anni». Robert Plant ha detto che Stairway to Heaven contiene anche degli inevitabili riferimenti alla situazione politica del tempo: «Tutti i cantautori del tempo parlavano del Vietnam e della corruzione, ed erano tutti molto eloquenti e impegnati nei loro testi. Io credo di aver fatto un lavoro migliore per arrivare al punto e parlare della speranza».
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Ogni musicista spera di scrivere una canzone che duri nel tempo» ha detto Jimmy Page in una intervista celebrativa della carriera dei Led Zeppelin nel 1992, «Noi abbiamo fatto Stairway to Heaven. Ha tutti gli elementi che ci rappresentano, è stata una pietra miliare per noi. Per questo siamo stati molto attenti a non farla uscire mai come singolo e non tagliarla». Secondo il chitarrista dei Led Zeppelin, Stairway to Heaven (che la band ha suonato per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast) doveva spingere il pubblico a comprare l’intero album Led Zeppelin IV che esce l’8 novembre 1971, arriva al numero 1 in Inghilterra e al numero 2 in America e vende 35 milioni di copie.
Con sette minuti e 55 secondi di durata e diversi cambi di tempo e genere, dalla ballad folk alla sezione hard rock, Stairway to Heaven è diventata una della canzoni più importanti nella storia del rock, la più richiesta dagli ascoltatori delle radio americane di sempre e il monumento definitivo della grandezza dei Led Zeppelin. Robert Plant e Jimmy Page iniziano a scriverla durante il periodo trascorso in isolamento in Galles nel cottage di Bron-Y-Aur, subito dopo aver concluso il quinto trionfale tour consecutivo in America e la finiscono durante le session di Led Zeppelin IV ad Headley Grange.

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"Mantenere le cose acustiche per un po' fa un bel cambiamento, un po' di luce e ombra, capisci? Jones, il signor Jones, il polistrumentista uomo medievale della casa. A beneficio delle persone che lavorano ai monitor qui stasera chi ah, abbiamo una chitarra acustica in questo numero qui ragazzi, quindi alzate la cosa maledettamente su. L'ultima volta che abbiamo suonato qui ricordo molto bene la notte perché ho avuto l'influenza e sono quasi morto, e i problemi erano così gravi che tutta l'attrezzatura stava andando esattamente come sta facendo ora. Riesci a sentirlo? Azzeccati. Stiamo riscontrando alcuni piccoli problemi con l'attrezzatura, ma se potessi sopportarci, ti saremmo molto grati. Bene, vogliamo che cerca di mantenere l'atmosfera, semplicemente, stai zitto. Quando verrai chiamato alla tavola rotonda, lo sentirai chiaramente. Abbiamo un budget molto basso per questo tour, quindi abbiamo solo una chitarra solista, quindi buona notte.
6 aprile 1977 - Chicago IL
"Keeping things acoustic for a little while makes a nice change , a little bit of light and shade, you know? Jones, Mr. Jones, the multi-instrumental, medieval man about the house. For the benefit of the people working the monitors here tonight who ah, we have an acoustic guitar in this number here gents, so turn the bloody thing up. Last time we played here I remember the night very well cause I had the flu and nearly died, and the problems were so bad that all the equipment was doing just as it's doing now. Can you hear that? Get it right. We're experiencing some slight problems with equipment, but if you could bear with us, we;d be very much obliged. Well we want to try and maintain the attomosphere we just, shut up. When you are called to the round table, you will hear it clearly. We're on a very low budget this tour so we've only got one guitar lead, so good night.
April 6, 1977 - Chicago IL
Led Zeppelin - Live in Chicago, IL (April 6th, 1977)
0:00 Intro
1:39 The Song Remains the Same
7:04 The Rover/Sick Again
14:19 Nobody's Fault But Mine
21:40 In My Time of Dying
34:30 Since I've Been Loving You
43:33 No Quarter (cut)
1:02:52 Ten Years Gone
1:15:48 The Battle of Evermore
1:24:15 Going to California
1:30:15 Black Country Woman
1:32:02 Bron-Y-Aur Stomp
1:39:52 White Summer/Black Mountain Side
1:46:32 Kashmir
1:57:25 Over the Top
2:15:43 Guitar Solo
2:22:11 Achilles Last Stand
2:33:12 Stairway to Heaven
2:44:39 Rock and Roll
2:49:53 Trampled Underfoot (cut)
Estratto della recensione: la pura potenza, l'abilità e la dimostrazione di integrità dei Led Zeppelin deliziano 20.000 fan in un concerto allo stadio
Per i loro ultimi tour, a intervalli di due anni, i loro concerti sono diventati eventi, un fenomeno che senza dubbio sembra incomprensibile ad alcuni. Ma scommetto che le circa 20.000 persone che si sono presentate allo stadio di Chicago mercoledì sera per il primo dei quattro spettacoli che la band sta facendo lì avrebbero trovato la loro popolarità tanto credibile quanto incredibile quanto il gruppo è incredibile nel suo approccio schiacciante al rock e al blues.
Questa è una band, per esempio, che suona per tre ore di fila, con pochi momenti di noia una volta che inizia a suonare. Mercoledì, ci sono volute un paio di canzoni; la banda tende a creare un effetto cumulativo piuttosto che lanciare tutta la sua potenza di fuoco in una volta.
A metà dello spettacolo il cantante Robert Plant, il chitarrista asso Jimmy Page, il tastierista e bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham si sono seduti in una fila tranquilla davanti al palco, facendo un segmento di ballate più tranquille in un'atmosfera folk e medievale . È stato un notevole cambiamento di ritmo rispetto a ciò che era accaduto prima e sarebbe venuto dopo, che era il tipo di power-rock, estremamente rumoroso con una base blues, che gli Zeppelin gestiscono così bene.
Era, in breve, il solito spettacolo dei Led Zeppelin: molta musica gestita bene e pochissimo bullismo. Plant infatti è stato l'unico membro del gruppo che ha parlato, e poi solo brevemente, anche se l'atmosfera del gruppo è tutt'altro che distaccata. Ma è chiaro che sono lì per uno scopo principale: creare fuochi d'artificio. E a proposito, Plant non appena il pubblico avrebbe lasciato quel genere di cose ai Led Zeppelin. (ChicagoTribune, aprile '77)
Led Zeppelin - Live in Chicago 1977 (Rare Film Series)
Led Zeppelin Chicago 1977 (cancelled show, Page gets sick)
Uno spettacolo storico, Page deve interrompere lo spettacolo a causa di un malore. Puoi vedere Page sedersi durante i Ten Years Gone (l'ultima canzone).
Led Zeppelin
1977
Great Chicago Fire
Empress Valley Supreme Disc
6 aprile 1977
Chicago Stadium
Chicago, IL
101. La canzone rimane la stessa
102. Sick Again
103. Nobody's Fault But mio
104. In My Time Of Dying
105. Da quando sono stato Loving You
106. No Quarter
201. Ten Years Gone
202. The Battle Of Evermore
203. Andare in California
204. Black Country Woman
205. Bron-Y-Aur Stomp
206. White Summer
207. Kashmir
208. Moby Dick
301. Guitar Solo
302. Achille Last Stand
303. Stairway To Heaven
304. Rock and Roll
305. Trampled Underfoot
La terza notte del tour negli Stati Uniti del 1977 e la seconda data di registrazione disponibile che abbiamo. Questa è la prima delle quattro serate che la band ha suonato a Chicago all'inizio del tour. Dei quattro spettacoli, questo è il terzo nastro con il miglior suono della corsa, con il migliore che è stato un lancio tra la notte successiva, 4/7, e la disastrosa terza notte dal 4/9 (la notte "intossicazione alimentare" di Jimmy ). Anche se dire che il nastro di questa notte arriva al terzo posto non dovrebbe metterlo in compagnia del nastro dell'ultima notte, 4/10, il cui suono è al massimo fangoso e discreto.
Per la maggior parte, questo nastro è buono. Il registratore è vicino al palco e l'atmosfera che cattura è in realtà la sua qualità più forte. Per quel che può valere, anche con i punti contrari per alcune asperità, e gli occasionali gorgheggi del nastro ("In My Time Of Dying", la maggior parte del set acustico), è comunque un ascolto relativamente chiaro e completo. E, per fare un ulteriore passo avanti, anche se le prossime due serate saranno certamente nastri migliori, trovo che questo mi piaccia di più. Ancora una volta, avendo a che fare con quella meravigliosa atmosfera che raccoglie il nastro, così come per come viene catturato il suono della band. Per non parlare del fatto che trovo questo spettacolo il più divertente delle esibizioni della corsa. In effetti, è una delle mie serate preferite dell'intero tour del 77.
Questa è la band prima che qualcosa andasse storto in questo tour. Prima delle esibizioni sciatte, i problemi di malattia, gli sforzi poco brillanti o la fatica generale della strada erano iniziati. Questa è la band fresca e ottimista sul fatto che questo tour potesse davvero essere buono come qualsiasi altro che avessero mai fatto. E si vede nella performance. Anche la notte successiva una buona parte di quell'energia sarà svanita e gli spettacoli sembreranno solo un'altra prova del set. Ma qui sembra ancora che sia la prima notte del tour e la band è eccitata.
All'inizio del nastro, senti una folla rumorosa ed eccitata che applaude. Inoltre, puoi sentire diversi boati forti, per gentile concessione dei petardi che vengono lanciati vicino al palco. Questo fa sì che Plant entri e dia un avvertimento "Whoa! Listen!" al pubblico, prima di spiegare "Non spareremo con petardi".
Al che il turbolento pubblico risponde positivamente e il set va bene. Si può sentire quello dei membri, che suonano tutti bene, Plant è quello che dà la performance più sorprendente in questa notte. Ancora una volta, questo è prima che la sua voce abbia dovuto sopportare notte dopo notte di set di 3 ore. Brilla tutta la notte e usa questa energia in ogni occasione. Canzone dopo canzone emette un urlo in più o una nota trattenuta, con molte delle canzoni che terminano con Plant che emette un energico "Whoo!". E i suoi commenti per tutta la notte vanno da umoristici a calorosi. La sua introduzione a "Since" include una dedica a Chicago come la "casa del blues elettrico", a quel punto elenca i nomi di così tante influenze della band: "Muddy Waters, Willie Dixon, Howlin' Wolf... .Ne hai così tanti!" dice all'approvazione del pubblico. Forse il suo commento più divertente della serata, oltre a una presa in giro esilarante al tecnico della chitarra di Page Raymond ("Parla inglese") durante il ritardo prima di "White Summer", è l'introduzione di Plant a "Bron-Y-Aur Stomp":
"La prima rivoluzione industriale in Inghilterra ha avuto luogo nelle Midlands. È da lì che veniamo io e Bonzo. Si chiama Black Country. È la terra in cui gli uomini sono uomini e le pecore sono nervose".
Dopo di che, si può sentire Bonham (o forse Page?) concordare:
"Meglio vivere un giorno da re, che mille anni da contadino".
Dopo lo Stomp, si può persino sentire Plant cantare "Ne hai bisogno!" battuta da "Whole Lotta Love", assolutamente inchiodante nella consegna vocale. Viene da chiedersi cosa avesse davvero ancora della sua gamma originale.
E si può sentire che anche Page sta suonando molto bene. Dopo un inizio un po' riservato, il suo assolo in "Nobody's Fault But Mine" è fantastico. "Since I've Been Loving You" è eccezionale e uno dei migliori dell'intero tour. La canzone presenta una coerenza che raramente sarebbero stati in grado di dare alla canzone, con Page e Plant che si suonavano a vicenda come ai vecchi tempi. L'intro di Page e il suo assolo sono entrambi sorprendentemente controllati e sicuri di sé. Anche i suoi assoli "No Quarter" e "Trampled Underfoot" sono entrambi eccellenti, ed entrambi ricordano i migliori assoli che ha dato nel 1975. Se non fosse per quel Danelectro dolorosamente stonato durante il suo assolo "White Summer" e "Kashmir", e un tentativo leggermente affannoso della complicata struttura di "Achilles Last Stand"
Bonham è vestito con una camicia da smoking bianca questa notte e anche il suo modo di suonare riflette la sua eccitazione. Il suo modo di suonare la batteria nei numeri di apertura è fantastico. Durante "No Quarter", la parte del boogie consiste in realtà solo in lui e Jones che suonano insieme mentre Page si siede, con Bonham che tiene un ritmo costante con il suo piatto ride. Ed entra in qualche grande batteria per tutto il resto del set, con numerose istanze di piccoli riempimenti stretti dappertutto. Proprio come gli altri assoli della serata sono di durata inferiore, come il conciso assolo di "No Quarter" di Jones e gli assoli più brevi di "White Summer" di Page e "rumore" pre-Achille, così è anche l'assolo di batteria di Bonham. Il che in realtà funziona a vantaggio della performance. Dal momento che la band non è
Un segno di questo ritmo può essere ascoltato in "Stairway", che ha un ritmo molto guidato ed energico. Non affrettato, solo ottimista. L'assolo di Page è di nuovo una buona performance. Ottimo anche il bis di "Rock and Roll", anche con il tempismo che scorre durante il ritorno dall'assolo. Plant canta anche alcune delle battute di "Burning Love" di Elvis nell'outro. E dopo che la band è tornata sul palco per il bis finale, Plant lancia al pubblico alcuni "Push! Push!" Linee. Una grande versione di "Trampled Underfoot" chiude lo spettacolo, in cui Bonham lancia alcuni dei ritmi di "Gallows Pole".
La migliore fonte attuale di questo nastro può essere trovata nel titolo di Gusto Productions "The Home Of The Electric Blues", che include anche la fonte del pubblico della notte successiva. L'Empress Valley ha recentemente pubblicato questo nastro nel loro cofanetto "The Great Chicago Fire". Si potrebbe dire che sia un aggiornamento, ma con nastri come questi, che non hanno il miglior suono per cominciare, fare la "cosa EV" rendendoli più forti e aumentando le frequenze non è sempre una buona cosa, poiché porta anche tutti quegli aspetti spiacevoli del nastro con esso. Preferisco la versione Gusto, dove il nastro è solo un po' più silenzioso e dal suono più naturale.
Questo è solo uno spettacolo soddisfacente e divertente. La fine del mese avrebbe visto la band dare esibizioni più raffinate (4/23, 4/28, 4/30), ma anche quegli spettacoli hanno difficoltà a eguagliare l'energia positiva e l'ottimismo di questo.
Serata di apertura delle quattro serate a Chicago e inizio dei problemi con i petardi che disorganizzarono la band. Plant ha detto prima che venisse suonata qualsiasi nota: "Ascolta! Prima di iniziare, possiamo chiederti una cosa? Puoi smettere di lanciare quei petardi? Vogliamo darti molta musica, ma non combatteremo con i petardi? Ok?! Raffreddalo con gli esplosivi." Dopo alcune spaventose esplosioni di petardi e grida di protesta da parte di Robert, lo spettacolo ha inizio. È abbastanza buono. L'assolo di Jimmy in Since I've Been Loving You è eccellente. Tortura davvero la sua chitarra, facendola urlare e gemere. Jimmy parla effettivamente durante la sezione acustica ("Meglio vivere un giorno da re, che mille anni da contadino."), e il finale dello spettacolo è piuttosto sciatto. Jimmy massacra Ten Years Gone, ha problemi con il suo strumento durante White Summer/Black Mountain Side e l'assolo e Achilles Last Stand sono frettolosi e violenti. Spettacolo abbastanza forte per il 2° o 3° del tour, e comunque una forte apertura per Chicago, anche se il disastro è dietro l'angolo con tre notti di ritardo.
7 aprile 1977
Chicago Stadium
Chicago, IL
01 La canzone rimane la stessa
02 Malato di nuovo
03 Colpa di nessuno se non mia
04 Da quando ti amo
05 No Quarter
06 Dieci anni passati
07 La battaglia di Evermore
08 White Summer
09 Kashmir
10 Achille Last Stand
11 Stairway To Heaven
12 Rock and Roll
Bonzo si dimena selvaggiamente contro qualsiasi cosa a portata di mano durante un frenetico The Song Remains the Same. Le dita di Page si impigliano nelle corde durante il primo assolo di chitarra in Sick Again. Il nastro viene tagliato tra le canzoni. L'inizio dell'assolo di pianoforte di Jones durante No Quarter è accolto da un forte applauso dalla folla. La pagina distrugge in modo irregolare un assolo di chitarra un po' instabile. Sfortunatamente, la canzone viene interrotta durante la strofa finale. Torniamo durante il primo verso di Ten Years Gone.
Prima della battaglia di Evermore, Plant dice alla folla "non era così difficile come questo cinquecento anni fa, girovagare con strumenti acustici... perché la quercia probabilmente non reggeva più di due persone" durante un lunga pausa mentre la band si risintonizza. Going to California viene presentato come "una canzone che sa di California". White Summer presenta un passaggio stranamente bello appena prima dell'inizio della sezione Black Mountain Side. La folla esplode quando il Kashmir entra in gioco. Sul nastro sopravvivono solo gli ultimi due minuti di Achilles Last Stand. Plant dedica Stairway to Heaven alla folla a cui la band ha suonato nel tour nordamericano del 1975 "e ai bei tempi lungo il percorso". Il Rock and Roll di chiusura dello spettacolo è una cacofonica esplosione di energia.
Uno spettacolo molto bello, purtroppo accorciato a causa di alcune restrizioni - In My Time Of Dying e Trampled Underfoot sono stati eliminati da questo spettacolo. Il motivo di questa mossa inaspettata è stato causato dalla squadra di hockey con sede in città, i Chicago Black Hawks. Erano ai playoff in quel momento e hanno dovuto usare l'arena venerdì sera. Il sindacato che lavorava in questa struttura ha chiesto che lo Zeppelin fosse terminato entro le 23:00 poiché il sistema audio Showco doveva essere smantellato per la partita di hockey da giocare venerdì. È stato riassemblato per lo spettacolo di sabato.
9 aprile 1977
Chicago Stadium
Chicago, IL
01. La canzone rimane la stessa
02. The Rover/Sick Again
03. Colpa di nessuno tranne che mia
04. Da quando ti amo
05. Nessun quarto
06. Dieci anni passati
Questo è lo spettacolo in cui Jimmy sviene a causa di un'intossicazione alimentare! Il modo di suonare è molto coraggioso e ispirato, anche se diverse volte il suo tempismo è sbagliato e confonde il resto della band. Questo è più evidente nell'introduzione di Nobody's Fault But Mine e nel fatto che suona il primo minuto di Since I've Been Loving You prima della canzone di cui sopra, facendo il set fuori ordine e confondendo la band, che non entra. Anche In My Time Of Dying è stato eliminato dal set di stasera. Lo spettacolo viene cancellato dopo che Jimmy è svenuto in Ten Years Gone a causa di un'intossicazione alimentare. Plant: "Jimmy ha un attacco di gastroenterite, che non è aiutato dai petardi, quindi faremo una pausa di cinque minuti necessaria". Dopo una conversazione dietro le quinte, Richard Cole ha annunciato al pubblico piuttosto deluso: " Jimmy non vuole assistere a uno spettacolo senza cuore stasera. Se guardi la stampa lunedì, questo spettacolo verrà riprogrammato. La band si sente molto in colpa per questo, ma per favore aspettate i vostri biglietti. Tutti i biglietti saranno onorati." Peccato, perché lo spettacolo è stato molto intenso.
La terza serata della band a Chicago inizia come tutte le altre serate. Le dita di Page sono un po' appiccicose durante The Song Remains the Same. Plant saluta la folla che segue Sick Again, dicendo "benvenuto in quello che speriamo sarà un ottimo momento". Page suona gran parte dell'introduzione di Since I've Been Loving You a cappella prima di rendersi conto di aver superato la scaletta. Distrugge in modo irregolare l'assolo di chitarra in Nobody's Fault But Mine. Il nastro viene tagliato tra le canzoni. Il minaccioso assolo di pianoforte di Jones durante No Quarter è accolto da una serie di forti fischi dalla folla. Una raffica di petardi segnala l'inizio della sezione strumentale. Pagina assoli selvaggiamente durante l'outro della canzone.
Dopo una lunga pausa dopo un poco brillante Ten Years Gone, Plant annuncia "che tu ne fossi consapevole o meno, Jimmy ha avuto un attacco di gastroenterite... quindi ci prendiamo una pausa di cinque minuti necessaria proprio ora, quindi devi abbi pazienza, perché Jimmy è molto fortunato a suonare anche stasera, ok?" Dopo un taglio nel nastro, il road manager Richard Cole annuncia "(Jimmy) ha un brutto attacco di gastroenterite, non vuole fare uno spettacolo mezzo culo stasera... se guardi la stampa e i giornali lunedì e ti impicci sulle tue matrici di biglietti, questo spettacolo verrà riprogrammato e tutti i tuoi biglietti saranno onorati di nuovo!" aggiungendo "la band si sente molto male per questo, ma per favore tieni i tuoi biglietti e saranno tutti riprogrammati per la prossima esibizione, e torneranno e suoneranno di nuovo questo spettacolo".
10 aprile 1977
Chicago Stadium
Chicago, IL
01 La canzone rimane la stessa
02 Malato di nuovo
03 Colpa di nessuno se non mia
04 Nel mio momento di morte
05 Da quando ti amo
06 No Quarter
07 Dieci anni passati
08 Battaglia di Evermore
09 Andando Alla California
10 Black Country Woman
11 Bron Yr Aur Stomp
12 Trampled Underfoot
13 White Summer/Black Mountainside
14 Kashmir
15 Moby Dick/Over The Top
16 Jimmy's Solo
17 Achilles Last Stand
18 Stairway To Heaven
19 Rock & Roll
Anche se l'artwork fornito con questo menziona Trampled Underfoot dopo Rock & Roll, non lo è. È dove dovrebbe essere!
Bene, sembra che il gruppo si stia rivendicando dopo la disastrosa terza notte a Chicago (c'è anche un breve riferimento ad essa). Questa è l'ultima notte, e non c'è più "intossicazione alimentare" per Jimmy... anzi, offre l'assolo più veloce e potente mai registrato in NBFM. Plant evita la solita introduzione "Oh Jimmy" e ordina semplicemente a Page di "Shake It"!
Plant sta diventando un esperto nel prolungare e sostenere i suoi potenti ululati che scuotono costantemente il pubblico. Il riferimento a "You Shook Me" durante "In My Time of Dying" è leggermente tagliato in questa registrazione. "Since I've been Loving You" è dedicato a Willie Dixon e ai suoi amici del South side, con Page che lo trasforma in una versione frenetica di "Tea For One".
Plant è di buon umore e chiede sarcasticamente le scuse a una stazione radio locale che ha accusato Jimmy di aver bevuto tutto il giorno del concerto cancellato ("Jimmy non beve in tour"). John Paul Jones suona il basso in piedi durante lo Stomp. Page esegue degli arrangiamenti strani e diversi degli assoli durante Trampled e Whits Summer (con lunghe pause tese), fino a quando Black Mountain Side non viene frettolosamente dal pubblico con "C'mon"! e applaudire impaziente.
Forse la migliore notte di quattro spettacoli con sede a Chicago. Il modo di suonare qui è caldo e sembra che la band si sia lasciata alle spalle la maggior parte dei problemi che li hanno afflitti per tutta la notte precedente. Plant ha detto verso l'inizio dello spettacolo su quello che è successo a Pagey la scorsa notte: "Jimmy si sentiva male la scorsa notte, ma è stata solo una falsa gravidanza, quindi va bene ... Il signor Page non fuma, beve, prende donne o fa qualsiasi cosa così vogliamo delle scuse domani e una cassa di alcol!" ha detto Robert secondo un servizio radiofonico locale la scorsa notte. L'inizio è bollente e In My Time Of Dying è molto potente e piuttosto roboante. No Quarter è un'altra bella versione ma, come sempre in questo tour, Ten Years Gone è pieno di errori a causa del fatto che la canzone non è stata provata troppo prima del tour. Il Kashmir brilla ed è brutale e Achilles Last Stand ha costretto anche il pubblico. Questo è lo spettacolo in cui Page viene catturato con indosso un (in)famoso costume da Stormtropper.
La quarta e ultima notte della band al Chicago Stadium inizia con un breve soundcheck prima che The Song Remains the Same esca tuonando dal cancello. Bonzo è diventato la principale forza trainante della band, martellando la batteria con incredibile intensità. Colpa di nessuno, ma il mio è devastantemente pesante. La pagina distrugge furiosamente un assolo di chitarra vertiginoso. In My Time of Dying è un cacofonico assalto sonoro. C'è un leggero taglio nel nastro alla fine della canzone. Since I've Been Loving You è dedicato a Willie Dixon "e ai suoi amici del South Side che scrivono buona musica". Plant presenta Jones come "un uomo che una volta ha soggiornato all'hotel Royal Orleans" tra le grida di "siediti!" prima di No Quarter. Dopo l'ottimo intermezzo honky tonk, torna al piano elettrico per la sezione strumentale. Page vaga senza meta attraverso un assolo di chitarra stonato.
Plant dice alla folla "in Inghilterra, è molto importante portare la persona che ami sul sedile posteriore dello scuolabus e promettere che per sempre starete insieme... non funziona mai così, ma potete provarlo in ogni città" prima di presentare Ten Years Gone come "una canzone sul primo". Nel nastro mancano le prime battute di Going to California. Plant canta un paio di versi di Surrender mentre la band si prepara per Black Country Woman. La pagina distrugge selvaggiamente l'assolo di chitarra durante Trampled Underfoot. La pianta offre prestazioni potenti durante un fragoroso Kashmir. Presenta Bonzo come "l'uomo che chiamo mio fratello" prima di Over the Top. Sfortunatamente, solo l'outro di Moby Dick sopravvive sul nastro. Le dita di Page si impigliano nelle corde durante l'assolo di chitarra in Achilles Last Stand. La folla esplode mentre il Rock and Roll di chiusura dello spettacolo si mette in moto. Un finale esplosivo per il travagliato soggiorno della band a Chicago.

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Robert Plant, Mick Hinton e Maureen Plant, al concerto di Crosby, Stills, Nash & Young, allo stadio di Wembley, 1974.

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ROBERT PLANT TROVA UNA LETTERA DELLA MADRE DEL '67: "SE L'AVESSI APERTA FORSE AVREI LASCIATO LA MUSICA, ORA SAREI UN SIGNORE QUALSIASI"La voce dei Led Zeppelin durante il lockdown ha ritrovato un sacco di vecchi ricordi: "avrei potuto non continuare con la musica se avessi aperto quella lettera"
La storia del rock poteva essere scritta in modo diverso, se Robert Plant , il cantante dei Led Zeppelin aveva letto una lettera che sua madre gli ha scritto nel 1967 . È una rivelazione fatta da Plant durante un'intervista con la rivista Rolling Stone USA per presentare l'album Raise the Roof , la sua seconda collaborazione con Alison Krauss, uscita il 19 novembre.
Durante il lockdown, Plant ha raccontato di aver messo mano al suo archivio personale , ritrovando lettere , appunti e note della sua lunga carriera, iniziata nella scena blues delle Midlands, poi nei Band of Joy insieme a John Bonham e infine con Jimmy Page nei New Yardbirds , che nel 1968 cambiano nome in Led Zeppelin e il 12 gennaio 1969 debuttano con un devastante primo album omonimo. « Tra le tante cose ho ritrovato una lettera che mi madre mi ha spedito nel 1967 ma che non avevo mai aperto ».
La madre, Annie Celia Plant, gli parla della sua decisione di lasciare casa a 16 anni, la carriera scolastica e un posto da contabile trovato dal padre Robert C.Plant, ingegnere che lavora per la Royal Air Force, per seguire la sua passione per la musica. « Nella lettera c'era scritto: “ Robert, dovresti tornare a casa. Sue ti sta aspettando e nello studio di contabili sarebbero felici di riaverti ”. È incredibile, non so perché non l'ho aperta, in fondo era una lettera di mia madre! Se l'avessi fatto forse sarei tornato indietro e adesso sarei un signore qualsiasi che se ne va a caccia nelle campagne lungo il confine del Galles ».
Robert Plant è tornato anche per l'ennesima volta sul tema della reunion dei Led Zeppelin dopo il leggendario concerto del 2007: « Al tempo era giusto fare un concerto perché c'era una giusta ragione: lanciare una fondazione benefica per gli studenti dedicata al fondatore della Atlantic Records, Ahmet Ertegun. Ma non abbiamo mai nemmeno parlato di fare un tour dei Led Zeppelin ». Robert Plant ha invece annunciato un tour con Alison Krauss negli Stati Uniti a partire dal 1 giugno 2022. Il 26 giugno Robert Plant e Alison Krauss arriveranno a Londra ad Hyde Park e poi partiranno per un tour in Europa dal 1 luglio in Norvegia al 20 luglio a Berlino, con una data in Italia a Lucca il 14 luglio .

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ROBERT PLANT SU STAIRWAY TO HEAVEN: "NON HO IDEA DI COSA PARLI. RIFLETTE L’OTTIMISMO DEL RAGAZZO CHE ERO A 23 ANNI"Il frontman dei Led Zeppelin: "All'epoca tutti parlavano di Vietnam. Io credo di aver fatto un lavoro migliore parlando di speranza"
«Ogni musicista spera di scrivere una canzone che duri nel tempo» ha detto Jimmy Page in una intervista celebrativa della carriera dei Led Zeppelin nel 1992, «Noi abbiamo fatto Stairway to Heaven. Ha tutti gli elementi che ci rappresentano, è stata una pietra miliare per noi. Per questo siamo stati molto attenti a non farla uscire mai come singolo e non tagliarla». Secondo il chitarrista dei Led Zeppelin, Stairway to Heaven (che la band ha suonato per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast) doveva spingere il pubblico a comprare l’intero album Led Zeppelin IV che esce l’8 novembre 1971, arriva al numero 1 in Inghilterra e al numero 2 in America e vende 35 milioni di copie.
Con sette minuti e 55 secondi di durata e diversi cambi di tempo e genere, dalla ballad folk alla sezione hard rock, Stairway to Heaven è diventata una della canzoni più importanti nella storia del rock, la più richiesta dagli ascoltatori delle radio americane di sempre e il monumento definitivo della grandezza dei Led Zeppelin. Robert Plant e Jimmy Page iniziano a scriverla durante il periodo trascorso in isolamento in Galles nel cottage di Bron-Y-Aur, subito dopo aver concluso il quinto trionfale tour consecutivo in America e la finiscono durante le session di Led Zeppelin IV ad Headley Grange.
«Una sera ci siamo seduti davanti al fuoco e io ho scritto le prime due strofe del pezzo, che mi sembravano perfette per quello che Jimmy stava suonando» ha raccontato Robert Plant, «Volevo mettere insieme tutti i riferimenti alle antiche tradizioni britanniche e al mondo Celtico». Il cantante dei Led Zeppelin, però, non ha spiegato davvero il significato del testo e delle sue immagini affascinanti, dalla “scala verso il paradiso” alla “foresta che riecheggia di risate”, dalla Regina di Maggio al “pifferaio” alla “signora anziana che pensa sia oro tutto ciò che luccica.”
Nel 2022 in una intervista con Rolling Stone ha ammesso: «Non ho idea di cosa parli. Credo sia una canzone sulla speranza, ma piuttosto grande. Riflette l’ottimismo di un ragazzo di soli 23 anni». Robert Plant ha detto che Stairway to Heaven contiene anche degli inevitabili riferimenti alla situazione politica del tempo: «Tutti i cantautori del tempo parlavano del Vietnam e della corruzione, ed erano tutti molto eloquenti e impegnati nei loro testi. Io credo di aver fatto un lavoro migliore per arrivare al punto e parlare della speranza».


JIMMY PAGE E ROBERT PLANT, QUELLA VOLTA CHE INSERIRONO IN SCALETTA LULLABY DEI CURE. GUARDA IL VIDEOLe due anime dei Led Zeppelin durante il tour del 1995 reinterpretarono il classico della band di Robert Smith.
I led Zeppelin e i The Cure. Due anime del rock e della musica mondiale completamente diverse per stile, tematiche ed epoca, eppure unite grazie ad una canzone, o meglio, da un chitarrista.
Nel 1995, a seguito del trionfale successo dell'MTV Unplugged con protagonisti Jimmy Page e Robert Plant, le due anime dei Led Zeppelin decisero di imbarcarsi con un tour congiunto che per la prima volta dal 1980 riportava in giro per il mondo le canzoni del dirigibile.
In quel tour il frontman e il chitarrista registrarono il tutto esaurito in quasi ogni data presentandosi sul palco in una forma incredibile, per molti segnando le migliori performance del duo dal 1975. Le scalette di quei concerti erano estremamente varie e, oltre al materiale Led Zeppelin, comprendevano anche materiale solista di Plant, alcuni brani dalla recente collaborazione di Jimmy Page con David Coverdale e alcune cover. Tra le più incredibili reinterpretazioni di Page e Plant compariva in scaletta Lullaby, il singolo del 1989 dei The Cure.
La motivazione che spinse il duo a proporre al pubblico la propria versione del brano è la presenza nella loro formazione del chitarrista Porl Thompson (ora Pearl Thompson), il chitarrista della band di Robert Smith.


LED ZEPPELIN, COME JOHN BONHAM AIUTÒ ROBERT PLANT AD AFFRONTARE LA MORTE DEL FIGLIO KARACIl leggendario batterista e il frontman erano legatissimi da un'amicizia nata durante l'adolescenza
Nel 1977 una grande tragedia colpì i Led Zeppelin e in particolare il loro immenso frontman Robert Plant: la morte del suo secondogenito Karac.
"Nel 1977 abbiamo perso nostro figlio, Karac" dichiarò Plant in un'intervista, "Aveva solo cinque anni. Avevo passato così tanto tempo a cercare di essere un padre decente, ma allo stesso tempo ero molto coinvolto da quello che stavo facendo negli Zeppelin". Karac morì improvvisamente per un'infezione virale allo stomaco mentre la band era in tour negli Stati Uniti.
"Quando è scomparso ho pensato: 'Quanto vale tutto questo? Cosa significa? Sarebbe stato diverso se fossi stato lì con lui, se fossi stato in tour?" Quindi mi sono messo a pensare a ciò che avevo fatto nella mia vita fino a quel momento, se dovevo fare di più per le persone che ho amato e cresciuto, per mia figlia e per la mia famiglia. Ero pronto a ritirarmi per dedicare tutto me stesso a loro, fino a quando non è arrivato Bonzo".
In quel tragico momento il frontman dei Led Zeppelin provava un enorme senso di colpa per il fatto di non essere stato presente per aiutare la sua famiglia durante la tragica morte del figlio. Era pronto a farla finita con la band per dedicarsi alla sua famiglia. E così John Bonham riuscì ad aiutare Plant ad affrontare l'immenso dolore di quell'incalcolabile perdita.
Robert Plant e John Bonham erano legati da una profonda e autentica amicizia. Il loro percorso musicale è iniziato praticamente insieme fondando i Band Of Joy: «La prima volta che l’ho incontrato eravamo due ragazzini, ma lui si è presentato dicendomi: “Sono il miglior batterista del mondo”» ha dichiarato Plant durante un'intervista a Rick Rubin di qualche mese fa.
Ma come fece Bonzo ad aiutare il suo amico e collega? "Aveva una limousine Mercedes a sei porte e un bellissimo cappello da autista", ha ricordato la voce degli Zeppelin, "Vivevamo a cinque o sei miglia di distanza e qualche volta uscivamo per bere qualcosa. Mi passava a prendere indossando quel cappello, io mi sedevo sul retro di questa Mercedes e uscivamo. Per risalire in macchina si rimetteva il cappello e mi accompagnava a casa"
"Andavamo velocissimi e superavamo pure la polizia" ha aggiunto Plant ricordando quel periodo trascorso assieme all'amico John Bonham, "sicuramente pensavano: 'Guarda, un altro povero stronzo che lavora per i ricchi!' Ma in quel momento Bonzo si rese molto disponibile e mi aiutò tantissimo, assieme anche a sua moglie e i suoi bambini. Così mi fece ritornare con gli Zeppelin"
Il batterista si mise completamente a disposizione di Plant cercando di aiutarlo ad affrontare la tragedia e forse cercando di mostrargli che, nonostante la morte del figlio, non poteva ritirarsi dalla musica, dal lavoro e dalla società. Il modo migliore per continuare era proseguire con il suo percorso, regalando spensieratezza ed emozioni a tante altre persone del loro pubblico che senza alcun dubbio avevano subito le delle perdite e vissuto altrettante tragedie.
In ricordo del figlio Karac Robert Plant scrisse due incredibili canzoni, una con gli Zeppelin e l'altra durante la sua carriera solista. Si tratta di All My Love, pubblicata nel 1979 nell'album In Through the Out Door dei Led Zeppelin, e di I Believe, contenuta nell'album solista Fate Of Nations del 1993.



ROBERT PLANT E L'INCREDIBILE LEGAME CON JOHN BONHAM: "SI PRESENTÒ DICENDOMI 'SONO IL MIGLIOR BATTERISTA DEL MONDO'"Il leggendario frontman dei Led Zeppelin si racconta a Rick Rubin nel podcast Broken Record
Robert Plant ha raccontato a Rick Rubin la sua carriera, dagli esordi nella scena blues della Black Country inglese insieme a John Bonham alla gloria dei Led Zeppelin, fino alla sua reinvenzione artistica come intenso cantante folk e country con gli album registrati con Alison Krauss Raising Sand del 2007 (vincitore di un Grammy) e Raise the Roof del 2021.
Dopo l’incontro con Paul McCartney per il documentario McCartney 3,2,1 Rick Rubin diventa ancora una volta l’interlocutore perfetto per parlare con le leggende del rock e ripercorrere con loro dettagli musicali e aneddoti della loro vita. L’occasione per l’incontro tra la voce dei Led Zeppelin che ha influenzato generazioni di musicisti e il produttore-guru che ha costruito il suono di quattro decenni di musica passando dall’hip-hop al metal al rock è stata una puntata del podcast Broken Record creato da Rick Rubin insieme a Malcolm Gladwell. Uno spazio in cui come si legge nella presentazione «I musicisti parlano della loro vita e della loro arte. E poi suonano» che in passato ha ospitato anche Little Steven, Jackson Browne, Cat Stevens.
Robert Plant ha raccontato la sua attrazione irresistibile verso la musica iniziata da bambino quando imitava Elvis Presley nel salotto di casa dei suoi genitori, la passione per il blues che lo ha portato a lasciare casa e scuola a 16 anni per entrare nella scena delle band delle Midlands: «Ho avuto la mia educazione musicale passando da una band all’altra approfondendo la mia conoscenza del blues e di tutti i generi musicali che avevano profondità e significato, e che valeva la pena ascoltare» ha raccontato.
Una delle sue prime band, con cui ha anche registrato alcune canzoni per la CBS Records si chiamava Crawling King Snake, poi è arrivato l’incontro con John Bonzo Bonham con cui ha fondato i Band Of Joy: «La prima volta che l’ho conosciuto eravamo due ragazzini, ma lui si è presentato dicendomi: “Sono il miglior batterista del mondo”».
Insieme a John Bonham, Robert Plant è entrato a fare parte della band guidata da Jimmy Page (che ancora si chiamava The New Yardbirds) che ha rivoluzionato il rock elettrificando il blues, i Led Zeppelin, in cui è diventato uno dei più grandi frontman di tutti i tempi, e quando John Bonham è scomparso nel 1980 travolto dagli eccessi nel momento di massima gloria ha deciso di mettere fine per sempre alla storia della band. Anche se ancora oggi è un cantante dalle doti vocali eccezionali, e nonostante il successo incredibile del concerto di reunion con Jimmy Page e John Paul Jones del 2007 alla London O2 Arena (raccontato nel film concerto Celebration Day), per Robert Plant i Led Zeppelin sono finiti con John Bonham. La sua curiosità artistica lo ha spinto verso altri suoni, lo ha portato e esplorare la psichedelia e la musica nordafricana con i suoi progetti solisti Band of Joy e Sensational Space Shifters e poi ad abbracciare le radici country e folk del rock con gli album realizzati con Alison Krauss.
Come ha raccontato a Rick Rubin, uno dei ricordi più intensi dei dodici anni vissuti al massimo del volume e della velocità con i Led Zeppelin (che hanno pubblicato otto album tra il 1968 e il 1979) è stato il momento in cui insieme a John Bonham e Jimmy Page ha dato forma musicale imponente e mistica ad una ispirazione che gli è venuta nel 1973 durante un viaggio in automobile nel deserto del sud del Marocco.
È un pezzo che i Led Zeppelin hanno suonato in ogni concerto da quando è uscito sull’album Physical Graffiti e uno dei momenti più monumentali della loro carriera, Kashmir: «E’ stato un grande risultato mettere insieme una musica così drammatica e potente con un testo ambizioso ed epico e ottenere un risultato così equilibrato» ha detto Plant. Gran parte del merito secondo lui si deve alla ritmica creata dal suo insostituibile amico John Bonham: «Oltre a quello che ha suonato, è stato quello che non ha suonato a far funzionare la canzone».

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"Abbiamo fatto 6 settimane di prove. Tante per un solo Show.
Per cui mi son detto : qui c'è di più.
Così dopo una partita a calcio chiesi a Robert:
" Devo chiedertelo... Stiamo rimettendo insieme la band? "
E lui rispose : " Ho amato troppo tuo padre! Non è una mancanza di rispetto nei tuoi confronti.
Tu conosci tutto come nessun altro e nessuno può suonarlo come te.
Ma non è la stessa cosa. Non posso uscire sul palco e fingere. Non posso essere un JukeBox.
Non posso andare la fuori e provare a farlo così.
Quando tuo padre ci ha lasciato ed ha lasciato il mondo i Led Zeppelin sono finiti.
Non potevamo fare quello che hanno fatto altri.
Non si poteva proprio"
E lì ho compreso tutto. E mi va bene così.
Robert e mio padre si conoscevano da quando avevano 15 anni.
Per lui era stato troppo doloroso e profondo.
È stato un bel momento, concludere così con un grande concerto.
Dopo lo show Robert disse : " Dovevamo fare questo grande concerto e dopo mettere tutto a tacere. Per sempre."
Jason Bonham parlando del Celebration Day allo 02 Arena di Londra e di Robert Plant, miglior amico di suo padre.
E se ancora al mondo c'è qualcuno che non ha capito perché non ci sarà più una Reunion dei Led Zeppelin allora non ha mai capito niente della vita, dell'amore e della storia di due "fratelli"
Lu
...Robert ha sempre saputo la verità..l'ha scritta, detta..ancora qualcuno non riesce a capire..ma in molti si..non si tratta ,come anche io ho già scritto, solo di musica..si tratta di fratellanza,rispetto,affetto,consanguignità,anima che si vive.. lezioni di vita.grazie Lu..😘🌹
per tutto questo i LED ZEPPELIN sono unici e inarrivabili
..spesso dovremmo entrare in contatto con l'anima di un uomo e non solo con il personaggio per capire il significato di alcune sue scelte..ma bisogna veramente essere bravi e coraggiosi dentro per farlo..

Il crepacuore è una sensazione universale che tutti proviamo ad un certo punto della nostra vita. Il dolore può assumere varie forme, dalla morte di una persona cara a una terribile rottura, e può farci sentire confusi, soli e insicuri riguardo al nostro futuro. Tuttavia, si afferma spesso che le difficoltà e le angosce possono portare alla crescita e alla trasformazione, e questo è sicuramente vero per il grande artista Robert Plant. Il viaggio straziante di Robert Plant ha lasciato un segno indimenticabile nella sua vita e nella sua professione. Mentre la sua musica è sempre stata intrisa di vera emozione e passione, le lotte che ha superato lungo la strada lo hanno aiutato a diventare l'icona che è oggi. Plant ha superato grandi ostacoli nella sua vita, che vanno da due operazioni alle corde vocali (1974 e anni 1990 quest'ultima non dava molte speranze nel suo pieno recupero vocale ma che per fortuna accompagnato da un ottimo medico ha risolto)un catastrofico incidente automobilistico,la morte del figlio Karac, allo scioglimento della sua band Led Zeppelin. Durante una vacanza in Grecia nell'agosto 1975, Robert Plant e la sua famiglia sono stati coinvolti in un orribile incidente automobilistico. Plant ha subito un danno alla caviglia e al gomito, e al bacino nell'incidente, costringendo i Led Zeppelin a cancellare il loro imminente tour. Gli infortuni hanno anche influenzato le sessioni di registrazione del loro album "Presence", costringendo Plant a registrare la sua voce mentre era seduto su una sedia a rotelle. Il bilancio emotivo e fisico del disastro è stato innegabilmente pesante su Plant, eppure ha insistito e ha continuato a fare musica che ha toccato il cuore di milioni di persone. Poi la morte del figlio Karac durante il tour americano nel 1977, e lì il suo cuore si è spezzato in due, e come da lui sempre detto, si sentiva il rimorso di non essere stato vicino alla sua famiglia e aleggiò nella sua testa l'idea di abbandonare musica e tutto, si riprese con forza ma soprattutto con l'aiuto di tutta la famiglia e del suo fedele ,leale amico.."Bonzo", stesse origini ,stesse amabili perle..poi..
Plant subì un altro duro colpo quando i Led Zeppelin si sciolsero nel 1980.
La perdita di un caro amico e compagno di band in John Bonham, così come la fine di un viaggio musicale di enorme successo, è stata estremamente difficile e straziante per Plant. Doveva capire come continuare senza il supporto dei suoi compagni o la popolarità dei Led Zeppelin. Il cantante ha continuato, anche se era riluttante a continuare con la band senza John Bonham. Di conseguenza, è iniziata la sua audace carriera da solista. La carriera da solista di Plant è iniziata con notevoli difficoltà. Sebbene il suo primo album da solista, "Pictures at Eleven", abbia avuto successo, non ha guadagnato la fama dei Led Zeppelin. Tuttavia, si è reso conto che non poteva restare con gli Zeppelin, quindi ha sentito la pressione di prosperare nell'industria musicale da solo. L'onere di tentare di affermarsi come artista solista pur avendo a che fare con aspettative e paragoni con la sua vecchia band è stato formidabile, ma Plant insistette. A questo punto, aveva bisogno di affermarsi come musicista a pieno titolo, piuttosto che solo come frontman dei Led Zeppelin. Nel 1984, Plant decise di formare The Honeydrippers, un progetto parallelo di breve durata con musicisti come Jimmy Page, Jeff Beck e Nile Rodgers.
The Honeydrippers: Volume One, un EP pubblicato dalla band, conteneva il singolo di successo "Sea of ​​Love". Lo sforzo, tuttavia, fu di breve durata, poiché il gruppo si sciolse senza pubblicare ulteriori canzoni. Nonostante il successo del progetto, Plant ha dovuto affrontare il problema di passare al capitolo successivo della sua carriera e della sua vita... Nel corso degli anni sono stati fatti molti tentativi per resuscitare i Led Zeppelin per concerti o eventi speciali. Sebbene alcuni di questi eventi, come il concerto commemorativo del 2007 per Ahmet Ertegün, abbiano avuto successo, ci sono state tensioni e discussioni tra Plant ei suoi ex colleghi, in particolare con Jimmy Page. Plant ha spesso espresso la sua esitazione a resuscitare completamente i Led Zeppelin, cosa che ha irritato sia i fan che i membri della band. Questo dibattito continua ancora oggi, nonostante il fatto che i membri abbiano dichiarato inequivocabilmente che vogliono semplicemente che i Led Zeppelin siano una scatola chiusa dove i fan possono solo godersi la musica e i concerti di quando Bonham era ancora vivo. Il viaggio di Robert Plant attraverso il crepacuore è stato lungo e tortuoso, pieno di prove durissime ,slanci, tormenti ma tanti successi. Ci ha mostrato che possiamo trovare la forza d'animo per sopportare e creare qualcosa di bello anche di fronte alle avversità. Milioni di persone sono state influenzate dalla sua musica e il suo status di uno dei più grandi artisti rock di tutti i tempi è un monumento alla sua perseveranza e dedizione alla sua professione. Lui ama la Musica, è il suo pane e la sua vita..il suo modo di essere e di aprirsi al Mondo...
Grazie Mito..grazie Robert..un Dio dorato che forse ha perso un pò di lustrini effimeri ma porta con se quella luce che illumina i suoi occhi di voglia di vivere..e di creare Musica e sentirsi Musica...
solo chi possiede quella luce interiore può continuare a scrivere il suo nome in una storia che non è solo Musica..😘😘😘
Robert verso Bonzo un suo ricordo..“Era un personaggio incredibile e così incoraggiante per me nonostante il fatto che mi prendesse sempre in giro e lo amavo disperatamente.
Eravamo davvero bambini e siamo cresciuti senza avere la più pallida idea di niente, solo noi due, rumorosi, fiduciosi e per lo più sbagliati ed è stato davvero bello.

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https://www.rockol.it/news-731820/robert-plant-ricorda-la-prima-prova-dei-led-zeppelin-1968-dei-giganti



Robert Plant ricorda i primi giorni dei Led Zeppelin

“Alla nostra prima prova, sapevo di trovarmi in una stanza piena di giganti”, racconta il cantante
Attualmente impegnato in una serie di concerti oltreoceano per il tour con Alison Krauss, che lo scorso 14 luglio ha fatto tappa anche al Lucca Summer FestivalRobert Plant ha recentemente rilasciato un’intervista all’edizione statunitense di “Rolling Stone”. A colloquio con Kory Grow, il cantante britannico ha parlato della nascita dei Led Zeppelin e ha ricordato la sua prima prova con John Bonham insieme a Jimmy Page e John Paul Jones.

Cresciuto con il desiderio di diventare come Elvis Presley, Plant aveva solo 16 anni quando agli inizi degli anni Sessanta decise di dedicarsi totalmente alla musica e si inserì nella scena blues delle Midlands. Dopo aver suonato in diverse formazioni locali, grazie alla sua militanza in un altro gruppo, i Crawling King Snakes, verso il 1965 Robert fece conoscenza con John Bonham, insieme al quale due anni più tardi si ritrovò poi nei Band of Joy. Nel giro di poco tempo, Robert Plant entrò poi in contatto con Jimmy Page, che nel 1968 era alla ricerca di un cantante per mettere in piedi una nuova formazione degli Yardbirds. Il cantante raccomandò quindi Bonzo come batterista per il gruppo di Page e, con John Paul Jones come bassista, si formarono i New Yardbirds, presto ribattezzati Led Zeppelin.

Per rispondere alla domanda su quando e come ha capito che ce l’avrebbe fatta nella musica, nel corso della recente intervista con “Rolling Stone USA”, l’ex voce della storia band britannica ha quindi ripensato alle sue prime prove insieme ai musicisti con i quali avrebbe costituito la formazione di “Whole lotta love”. Plant ha così rimembrato quel lontano 12 agosto 1968, quando lui e il batterista John Bonham, si recarono a Londra dalle West Midlands a bordo del furgone preso in prestito dalla madre di Bonzo. Il cantante, che pochi mesi fa ha ricordato ancora come “scoraggiante” il momento in cui si trovò a provare a fianco di Jimmy Page e John Paul Jones, ha narrato: “Ho capito che ce la potevo fare quando mi recai alla prima prova con gli Yardbirds.

Avevo 19 anni, stavo per compierne 20. Avevo suggerito a Jimmy Page che il batterista che aveva assunto non si avvicinava affatto al dinamismo di John Bonham. Così, una volta che la moglie di John, Pat, gli ha dato il permesso per andare alle prove - lei gli diceva sempre: ‘Stai lontano da Plant, perché rischi di finire al verde e nei guai’ - io e lui siamo andati insieme a Londra sul furgone di suo mamma preso in prestito”. E ancora:.

“Quel pomeriggio, in quello scantinato, quando abbiamo suonato un po’ di canzoni che nessuno realmente conosceva, come ‘Train kept a rollin’’, sapevo di trovarmi in una stanza piena di giganti. Era la verità. Successivamente, quello che accadde in quella stanza nel 1973 esplose nell’esperienza rock non-rock più avventurosa che si potesse desiderare di trovare. Ed era solo la somma delle parti. Quei ragazzi erano incredibilmente bravi. Sembrava che ognuno di noi stesse aspettando riunirsi con gli altri e fare il botto!”.

In un'altra recente intervista, tuttavia, Robert Plant ha ribadito di avere ben poco interesse a esibirsi di nuovo con Jimmy Page e John Paul Jones come Led Zeppelin, che si sono sciolti a seguito della prematura scomparsa di John Bonham nel 1980 e che si sono ritrovati per l’ultima volta su uno stesso palco nel 2007. In quell’occasione, per un evento tributo al defunto presidente dell'Atlantic Records Ahmet Ertegun, Page, Plant e Jones si esibirono con Jason alla batteria, il figlio di Bonzo, sul palco della O2 Arena di Londra.

A colloquio con il Los Angeles Times, Robert Plant ha discusso della rivisitazione delle canzoni dei Led Zeppelin durante alcuni suoi live e di una performance in particolare del 2019 in cui ha proposto "Immigrant Song" in Islanda. A una successiva domanda se sarebbe favorevole a una reunion dei Led Zeppelin, Plant ha poi risposto: “Tornare alle origini per ottenere una sorta di grande applauso non soddisfa davvero il mio bisogno di nuovi stimoli”.

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Robert Plant alla sua prima esperienza con gli Zeppelin

Nel corso dell'intervista il cantante ha avuto modo di riflettere su quanto accaduto in sala prove quel fatidico pomeriggio, dicendo: "In quella stanza, quel giorno, quando abbiamo iniziato ad improvvisare canzoni che nemmeno conoscevamo davvero come Train Kept a-Rollin', sapevo di essere in compagnia di giganti della musica. Era la verità. Dopo quell'incontro, le cose sarebbero andate in maniera molto diversa e dal 1973 i Led Zeppelin divennero l'esperienza musicale rock non-rock più avventurosa che si potesse desiderare. Era solo la somma delle parti. Quei ragazzi erano straordinariamente bravi. Ci sentimmo come se tutti stessero aspettando di conoscere gli altri per riunirsi in sala ed esplodere!".

Fu una jam session meravigliosa, in cui Robert ebbe modo di inserirsi sin da subito, in un contesto assolutamente incredibile. Lui e John Bonham guidarono fino a Londra dalle West Midlands, il 12 agosto del 1968, a bordo del furgone della madre del batterista. Il cantante ha ricordato che John avesse avuto bisogno del permesso della moglie Pat per potersi recare alle prove. Intervistato da Rolling Stone, infatti, Plant ha ricordato la considerazione che la donna aveva di lui affermando: "Pat gli diceva sempre di stare lontano da me, perché sarebbe finito povero e pieno di problemi!". Successivamente, l'artista si è focalizzato sulla chimica folgorante che ha immediatamente accomunato i membri della neonata band.

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