Robert Plant – 16 Dicembre 1993 – Palasesto (MI) - Fate of Nations tour
01. Intro / Tall Cool One
02. Ramble On
03. 29 Palms
04. Thank You
05. If I Were a Carpenter
06. Going To California
07. In the Mood
08. Calling To You
09. What Is And What Should Never Be
10. Thru' With The Two Step
11. Black Country Woman-Hurting Kind
12. Babe I'm Gonna Leave You...
Robert Plant live in Pistoia, Italy 1993 (Fate of Nations tour)
Ramble On
I Believe
29 Palms
Bluebird
If I Were a Carpenter
Going to California
Promised Land
Calling to You
What Is and What Should Never Be
Ship of Fools
Whole Lotta Love
Dagli archivi: i Led Zeppelin purtroppo non hanno mai registrato una canzone di Natale per quanto ricordiamo su melodic.net (VISIT US)
Il 15 dicembre 1984 Robert Plant e The Honeydrippers, invece, apparvero al Saturday Night Live, condotto da Eddie Murphy.
Dai un'occhiata alla cover di ELVIS PRESLEY "Santa Claus Is Back In Town".
Ps: Inoltre, ospiti della band sono Brian Setzer degli Stray Cats alla chitarra e Paul Schaffer alle tastiere.
Molto prima delle loro riunioni degli anni '90 , per non parlare del celebre concerto unico dei Led Zeppelin nel decennio successivo, le intersezioni tra Robert Plant e Jimmy Page erano molto più difficili da trovare.
Succedevano raramente, e non duravano così a lungo, all'indomani della tragica rottura dei Led Zeppelin nel 1980 . Una delle occasioni più memorabili fu il 13 dicembre 1983, durante il bis di un concerto di Plant all'Hammersmith Odeon di Londra.
Era solo la seconda volta che Plant e Page si esibivano insieme dopo aver deciso di chiudere, e di nuovo sono tornati al loro passato pre-Led Zeppelin, ma solo per una singola canzone.
"Ho un vecchio amico qui che non è abituato, come lui, a parlare in pubblico - Jimmy Page", ha detto Plant tra un'ovazione che lo ha interrotto a metà frase. Si sono poi lanciati in un successo R&B che li ha ispirati negli anni della loro formazione, "Treat Her Right" di Roy Head.
Robert Plant live at the Hammersmith Odeon in London on December 13, 1983. In support of the Principle of Moments album.
The Songs:
1. In the Mood
2. Pledge Pin
3. Messin' with the Mekon
4. Worse Than Detroit
5. Thru' With the Two Step
6. Other Arms
7. Horizontal Departure / Lively Up Yourself
8. Moonlight in Samosa
9. Wreckless Love
10. Member Introduction
11. Slow Dancer
12. Like I've Never Been Gone
13. Burning Down One Side
14. Big Log
15. Stranger Here... Than Over There
16. Treat Her Right (w/ Jimmy Page)
The Band:
Robert Plant - lead vocal
Bob Mayo - guitar and keyboard
Paul Martinez - bass guitar
Richie Hayward - drums
Jezz Woodroffe - keyboard
Robbie Blunt - guitar
La loro riunione iniziale, il 12 maggio 1982, trovò il duo seduto con Foreigner per una cover di "Lucille" di Little Richard all'Olympiastadion di Monaco.
https://youtu.be/VLsMYZGmvUo
Jimmy Page is special guest at this Robert Plant show from December 13, 1983 Hammersmith Odeon, London.
"È stato molto emozionante per Page e Plant perché era la prima volta che stavano insieme dalla morte del compagno di band e batterista dei Led Zeppelin John 'The Beast' Bonham due anni prima", ha scritto Lou Gramm nella sua autobiografia, Juke Box Hero . "È stato bello per me condividere il palco con Plant, perché ho sempre ammirato il suo stile di canto spericolato - e alcuni critici avevano paragonato la mia estensione vocale di tre ottave e la presenza sul palco a quella di Plant, cosa che ho preso come un grande complimento".
"Treat Her Right" ha raggiunto il numero 2 sia nelle classifiche R&B che nella Hot 100 nel 1965, essendo stato tenuto fuori dal primo posto da "Yesterday" dei Beatles . Continua ad essere un'ispirazione per Plant. Ha anche cantato la canzone quando si è seduto con i Los Lobos al Taste of Chicago nel 2010, lanciando parole da "D'Yer Mak'er" durante la rottura .
Guarda un notiziario sul ricongiungimento di Robert Plant e Jimmy Page
https://ultimateclassicrock.com/jimmy-page-robert-plant-london-reunion-1983/?trackback=fbshare_mobile&fbclid=IwAR26WUHndWUnl-o6IcO_JhPLr_o2SzWTTiylb3FY9HWmpiqgyvd1Ebuq4rw&utm_source=tsmclip&utm_medium=referral
Read More: Quando Jimmy Page si è unito a Robert Plant per la rara riunione pre-live Aid | https://ultimateclassicrock.com/jimmy-page-robert.../...
buona domenica..scoppiettante dalla galassia Astrofulminea all'istante..!!! folgorazione..un abbraccio
grazie al mio amico Umberto
Robert Plant live on BBC Later... with Jools 1993
Ramble On I Believe 29 Palms Bluebird If I Were a Carpenter Going to California Promised Land Calling to You What Is and What Should Never Be Ship of Fools Whole Lotta Love
questa è la scaletta..e sotto due primi piani..
io non c'ero ma un mio caro amico si..
e se ci sei batti un colpo Whole Lotta Love è stratosferica è pura magia..tutto il live...
Pistoia 1993
questa è la scaletta..e sotto due primi piani..
io non c'ero ma un mio caro amico si..
e se ci sei batti un colpo Whole Lotta Love è stratosferica è pura magia..tutto il live...
Pistoia 1993
Robert Plant - Argentina 1994
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..grazie Umberto..buongiornissimooo
nella mia mente e nel cuore anche se non mi chiamo Giorgia!!!
Robert Plant and The Butterfield Blues Band - The Secret Gig Concert - 1985-01-18 - Full Concert.
Setlist:
01 - Intro/Move It
02 - Jailhouse Rock
03 - Going Down
04 - Every Little Bit Hurts
05 - Crosscut Saw
06 - All Your Love
07 - I Need Your Loving Everyday
08 - Your True Love
09 - Georgia On, My Mind
10 - Georgia On My Mind (take 2)
11 - Mystery Train
12 - Born Under A Bad Sign
13 - Roll Roll Roll
14 - The Young Ones
15 - Save The last Dance For Me
16 - Can't Be So Bad
17 - Announcements
18 - Great Balls Of Fire
19 - Little Sister
15 - Save The last Dance For Me
16 - Can't Be So Bad
17 - Announcements
18 - Great Balls Of Fire
19 - Little Sisterter
clip from a 1985 UK charity gig performed by Robert Plant. Band includes Robbie Blunt, Richie Haywood and a few others.
Robert Plant and The Butterfield Blues Band - Every Little Bit Hurts - The Secret Gig Concert - 1985-01-18
Robert Plant and The Skinny Dippers - Georgia On, My Mind - 1985 - 01-18.
Robert performs an extremely high-energy show promoting his album Manic Nirvana. This Halloween show was live at Universal Amphitheater, Universal City, CA, October 31, 1990
Robert performs an extremely high-energy show promoting his album Manic Nirvana. This Halloween show was live at Universal Amphitheater, Universal City, CA, October 31, 1990
Watching You
Nobody's Fault but Mine
(Blind Willie Johnson cover)
Billy's Revenge
Tie Dye on the Highway
Anniversary
In the Mood
Liars Dance
Going to California
(Led Zeppelin song)
Little by Little
Nirvana
Immigrant Song
(Led Zeppelin song)
Hurting Kind (I've Got My Eyes on You)
Ship of Fools
Living Loving Maid (She's Just a Woman)
(Led Zeppelin song)
Encore:
Tall Cool One
Edit setlist songs
La canzone parla di una vecchia groupie newyorchese che tormentò il chitarrista della band, Jimmy Page, per tutto il tour estivo del 1969; come affermò poi lo stesso:
«Questa canzone parla di una donna degenerata che cerca disperatamente di essere giovane.»
non venne mai suonato dal vivo se si esclude una parziale esecuzione nella tappa a Düsseldorf del 12 marzo 1970 dopo la celebre Heartbreaker;
Led Zeppelin - Live in Düsseldorf, Germany (March 12th, 1970)
Page incise la canzone con una chitarra a dodici corde e nella prima stampa inglese dell'album il brano era intitolato Livin' Lovin' Wreck.
lo stesso Page, in un concerto del 1975, affermò: "Per favore, stasera suoniamo cose buone. Non chiedeteci cose orecchiabili come With a purple umbrella and a fifty cent hat". Il cantante Robert Plant, tuttavia, rieseguì il brano dal vivo da solista nel 1990.
Robert Plant, San Diego, CA 9 August 1990 (Mike Millard Master Cassettes
00:00:00 Watching You
00:06:20 Nobody's Fault But Mine
00:10:16 Billy's Revenge
00:16:55 Tie Dye On The Highway
00:24:35 In The Mood
00:35:41 No Quarter
00:44:28 Liar's Dance
00:49:32 Going To California
00:53:54 Little By Little
01:00:52 Nirvana
01:06:06 Immigrant Song
01:10:01 Hurting Kind (I've Got My Eyes On You)
01:19:11 Ship Of Fools
01:25:16 Wearing And Tearing
01:31:34 Living Loving Maid (She's Just A Woman)
01:36:57 Tall Cool One
amante del rock proveniente dalla west coast americana, dal 1973 al 1992 registrò parecchi concerti tenutisi in quell’area. Lo fece con una strumentazione di qualità, per quei tempi davvero notevole, portandola all’interno delle arene in questione usando diversi stratagemmi (a volte anche fingendosi disabile e quindi su una sedia a rotelle). Le sue sono dunque registrazioni audience, cioè prese dal pubblico, ma di una qualità micidiale; non è un un caso che ancora oggi – tra il giro di appassionati – siano considerate tra i documenti migliori per quanto riguarda l’epoca d’oro della musica rock. Sì perché con le registrazione audience si ha l’idea esatta di cosa fosse andare ad un concerto rock, la performance dell’artista catturato nella sua essenza più pura: l’umore e le scosse emotive del pubblico, la musica messa su nastro senza artifici (e dunque senza le modifiche e i trucchetti presenti nei dischi dal vivo ufficiali), i commenti dei fans che a tratti finivano sul nastro. La fortuna ha voluto che i LZ fossero tra i suoi gruppi preferiti e, ad esempio, le sue registrazione di alcuni dei sei concerti tenuti nel 1977 a Los Angeles sono per tutti noi testimonianze preziosissime. Nel 1994 Millard decise di togliersi la vita, decisione che non ci permettiamo di giudicare e quindi tralasciamo di commentare gli abissi di dolore a cui deve essere andato incontro. Per moltissimo tempo le sue cassette rimasero archiviate nella sua stanza a casa di sua madre, le registrazioni che circolavano provenivano infatti da copie che lo stesso Millard aveva fatto per amici e altri collezionisti. Successe poi che sua madre finalmente affidò ad amici intimi di suo figlio le tante cassette (si parla di 280 concerti registrati) in modo che potessero essere trasferite e quindi salvate su DAT. Sotto all’articolo riporto (oltre al testo che accompagna la registrazione di RP di cui tra poco parleremo) tutta la lunga storia in caso qualcuno fosse interessato. Per chiudere questo breve riassunto, quando si pensava che i master originali di Millard fossero andati persi, ecco che vengono ritrovati, rimasterizzati e messi gratuitamente in circolo da generosi collezionisti e amanti del rock come noi. E’ dunque doveroso mandare un pensiero a Mike Millard perché grazie ai suoi nastri il rock si mantiene vivo e noi possiamo ancora illuderci di vivere in prima persona i momenti più esaltanti della musica che amiamo.
Dopo la fine dei LZ, RP decide di dar vita ad una carriera solista. Il primo e il secondo album diventano dischi di platino in USA (un milione o più di copie vendute). Lo stesso accade per l’EP degli Honeydrippers nel 1984 (album dedicato al rock and roll degli albori). Il terzo album (1985) non va al di là del disco d’oro (500.000 copie vendute, anche se pare raggiunga le 750.000) poi arriva, nel 1987, Now And Zen. Completato con il terzo album il tragitto che porta al distanziamento assoluto dai LZ, Robert torna con una nuova formazione e un nuovo approccio. Al di là dei discutibili suoni anni ottanta, l’album non è male, contiene alcune belle canzoni e riporta Robert al grande successo (3.000.000 di copie vendite solo in America). Manic Nirvana viene pubblicato nel 1990, buon disco di rock moderno, sarà l’ultimo lavoro di RP a diventare disco di platino (se escludiamo i dischi fatti in collaborazione con Page e con Alison Krauss). Ebbi modo di vedere una data (Firenze) del tour che seguì, è quindi un piacere avere a disposizione una registrazione di Mike Millard tratta dal tour di Manic Nirvana.
La potente e suggestiva Watching You (da Manic Nirvana 1990) apre lo show, la qualità audio – considerando che stiamo parlando di una registrazione audience – è spettacolare. La voce di Plant è chiara, sicura e piena di chilometraggio blues. Tramite vocalizzi che provengono da Friends (da Led Zeppelin III 1970) arriva Nobody’s Fault But Mine (da Presence dei LZ 1976) e con essa torna in vita il possente approccio del gruppo che fu. Robert canta benissimo, il gruppo non ha abbastanza blues in corpo per poter competere con la versione originale, ma la rilettura modernista si fa ascoltare comunque. L’assolo di chitarra di Doug Boyle non è niente male davvero.
Robert al quel tempo era fissato con lo psychobilly e Billy’s Revenge (da Now And Zen 1988) ne è una testimonianza, personalmente non ho mai amato il genere e quel tipo di pezzi ma stavolta finisco per ascoltarlo con piacere, sarà l’ottima qualità audio … in cuffia a buon volume questo concerto è uno sballo. Tie Dye On The Highway (da Manic Nirvana 1990) è condotta dalla feroce chitarra di Doug Boyle. Stupisce un po’ Robert, all’epoca cantava in maniera sublime, non lo ricordavo così in forma. Bello il momento con la chitarra “blues” di Boyle e l’armonica di RP. Il pubblico è caldissimo.
La bella In The Mood (da The Priciple Of Moments 1983) riporta la melodia al centro dell’attenzione, e anche qui ottimo assolo di Doug Boyle. Chris Blackwell alla batteria e Charlie Jones al basso fanno un gran lavoro. Robert stuzzica il pubblico accennando That’s The Way (da Led Zeppelin III 1970). Arriva quindi il tempo di battere i sentieri che gli altri non prendono: No Quarter (da House Of The Holy 1973 dei LZ). Non appena Phil Johnstone introduce al piano i primi ricami il pubblico “va giù di melone” come diciamo qui in Emilia. Per quanto la versione sia più che degna e fresca, non si può non notare una certa rigidità ritmica, d’altra parte Bonham e (John Paul) Jones erano di altri universi. Liar’s Dance (da Manic Nirvana 1990) è il quadretto in accordatura aperta (dove tra l’altro RP accenna Gallows Pole da LZ III 1970 e Stairway To Heaven da LZ IV 1971) a cui segue Going To California (da Led Zeppelin IV 1971). Pubblico in visibilio.
Little By Little (da Shaken ‘n’ Stirred 1985) proviene da un album difficile e non proprio riuscito ma è un pezzo che ho sempre amato molto. Bel groove e sviluppo di rilievo. Nirvana (da Manic Nirvana 1990
Immigrant Song (da LZ III 1970) rimette in carreggiata il concerto, versione convincente suonata nella tonalità originale (FA#), ben centrato l’assolo modernista di Boyle. Hurting Kind (da Manic Nirvana 1990), singolo designato del disco allora appena uscito, inizia con una lunga introduzione per poi partire con il dovuto ritmo scatenato. Nel mezzo della canzone Robert stuzzica i presenti con gli “oh my jesus” presi da In My Time Of Dying (da Physical Graffiti dei LZ 1975) Ancora da sottolineare la qualità sonora, registrazioni audience di questo calibro sono una meraviglia.
Robert saluta e quando torna per il bis, prima del rush finale, è il delizioso momento di Ship Of Fools (da Now And Zen 1988). Non appena Robert inizia a cantare il pubblico gli dimostra un grande, grande, grande affetto. Wearing And Tearing (da Coda 1982 dei LZ) e una delle outtakes del 1978 tratta dalle sessions di In Through The Out Door del 1979 dei LZ. Rock serratissimo e indiavolato. Il gruppo se ne va e quando rientra se ne parte con Living Loving Maid (She’s Just A Woman) (da LZ II 1969). Interpretazione coinvolgente, grande assolo aggiuntivo di Doug Boyle. Si chiude con Tall Cool One (da Now And Zen 1988), una sorta di Train Kept A-Rollin’ modello anni ottanta. I campionamenti presenti nel pezzi riportano prepotentemente in pista i Led Zeppelin. Verso la fine Robert e il gruppo citano (al di là dei sampler) The Ocean/Black Dog/Custard Pie ei LZ.
Registrazione dunque stupenda, certo non avrà la qualità di un disco dal vivo ufficiale ben registrato col multitraccia, ma il suono del rock che ti ribolle nella pancia è catturato in modo perfetto. Gran bootleg dunque, gran concerto, grande prova di Robert e dei ragazzi … a era ancora il golden god e dava la paga ai gruppi tipo Whitesnake in quegli anni ormai annegati nel metal radiofonico americano.
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