martedì 3 ottobre 2023

3..ROBERT PLANT IMMAGINI e clip EPOCA LED ZEPPELIN





“Credo esista un legame tra fotografia e musica che và oltre il ponderabile e il conosciuto"”💞
“I believe there is a link between photography and music that goes beyond the ponderable and the known" "💞
Lella.
un abbraccio del buongiorno Family.




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"Ci sono due cose che non avró piû la fortuna di fare: scrivere un'altra Stairway to Heaven e cantare con Janis Joplin, lei é stata la piû grande.Noi abbiamo fatto la storia, lei é stata la storia..." (Robert Plant.) ❤
Jimmy Page avrebbe detto, durante un’intervista per Rolling Stone, che Robert “aveva sempre desiderato essere Janis” perchè a sentirla cantare, lui si sentiva “in Paradiso”.
una curiosità..
4 settembre 1970: i Led Zeppelin stanno suonando al LA Forum (tecnicamente è a Inglewood, ma tutti si sono abituati a dire al LA Forum), e i Fairport Convention stanno facendo uno stand di 4 notti al Troubadour, un piccolo club a Santa Monica Boulevard e Doheny a West Hollywood.
Dopo che gli Zeppelin finiscono il loro concerto, presto immortalati nel bootleg "Live on Blueberry Hill", si dirigono al Troubadour (immagino l'autista della limousine diretto su La Brea Ave., che porta da Inglewood a Hollywood, magari fermandosi per un po' da Pink lungo la strada, poi girando a sinistra su Santa Monica Blvd.) per guardare il resto del concerto dei Fairport. Dopo un po' di discussioni sul set, gli Zeppelin si uniscono ai Fairport per una jam di rock oldies e folk tradizionale... che dovrebbe durare fino a 3 ore!
Dato che Fairport stava registrando gli spettacoli dei Troubadour per un album dal vivo ("House Full"), i nastri ci devono essereda qualche parte
Comunque, dopo lo spettacolo, tutti si dirigono al Barney's Beanery e diciamo che brindano festeggiando abche con Janis Joplin..avrei voluto essere una mosca...e godermi sia i concerti sia il cin cin🥰 ahah.
Janis Joplin ci ha lasciato in eredità delle interpretazioni audio e video fenomenali, che continuano a scuoterci nel profondo ad ogni nuovo ascolto e visione. La capacità di controllare l’emissione vocale pur lasciandosi sopraffare dall’emotività, l’esposizione corporea, spudorata di cuore e fragilità, l’esagerata eppur necessaria potenza canora sono senza dubbio tratti di un’estetica del sublime, paragonabile solo a quella di Robert Plant dei Led Zeppelin, di cui appare uno dei modelli più evidenti.🥰--
25 giugno del 1964: in una casetta a Santa Clara (California) un sì e no ventitreenne Jorma Kaukonen schiacciò il tasto REC del suo Sony TC-100 tape recorder, mentre sua moglie Margareta scriveva a macchina stanza a fianco. La ragazza davanti a lui, che chiamava “Janice” (da quando, un paio d’anni prima, l’aveva incontrata all’Università), iniziò a cantare, mentre lui l’accompagnava con la chitarra, alcuni brani composti insieme. Venivano così registrati per la prima volta non solo il bootleg The Typewriter Tape, ma anche la leggendaria voce di Janis Joplin.
Per inciso, Janis avrebbe anche offerto a Jorma l’occasione (dandogli buca a un evento) per improvvisarsi solista country-blues: episodio a cui poi si sarebbero concatenati vari eventi legati alla fondazione dei Jefferson Airplane. Ma questa è un’altra storia.
La storia che ci interessa oggi inizia invece, almeno anagraficamente, nel 1943: nata in Texas da un’ex “ragazza facile” che cercò redenzione diventando una donna tutta casa e famiglia, Janis ebbe una vita quasi ordinaria fino al diploma. Quasi, eh! Perchè tra l’acne che la divorava, la goffaggine, la pubertà tardiva e le sue idee non troppo popolari (il suo antirazzismo, in un territorio avvelenato dal Ku Klux Klan, le valse l’appellativo di negrofila), tre anni di bullismo al liceo non glieli risparmiò nessuno. Anche all’Università, dove venne inizialmente eletta Uomo più brutto del campus, l’esordio non fu indolore. Ma le arti ormai erano già il suo rifugio: pittura, teatro, canto corale. E poi ancora Kerouac, la Beat generation e la scena psichedelica della San Francisco di fine anni ’60…
Dapprima incise due dischi con i Big Brother and the Holding Company (l’album omonimo del 1967, e Cheap Thrills, 1968), in cui confluirono le sue passioni per il folk e il blues. Poi si dedicò alla carriera solista con gli album I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama! (1969) e soprattutto Pearl (1971), a cui ancora stava lavorando quando la ritrovarono, esanime e prona, in un albergo di Los Angeles, la testa incastrata tra il letto e il comodino e una siringa nel braccio.
Di lei l’immaginario pop ci ha lasciato le famose lenti tonde (che rese “trendy” molto prima di John Lennon), un’alone di selvaggia sensualità e sregolatezza (per l’aperta bisessualità, la promiscuità, l’avventatezza nello sperimentare alcool e droghe) e soprattutto l’inaugurazione – suo malgrado – dello sfortunato “Club 27” con un’overdose di eroina che interruppe, troppo precocemente, la sua carriera.
Ma è senza dubbio il suo canto istintuale a renderla davvero immortale: roco, graffiante, straziato, potente. Una vocalità aspra e carismatica, ricercata a più riprese nella storia del rock, sia dentro che fuori dallo sfortunato club di sua fondazione: non solo la scena grunge (Kurt Cobain, Dave Pirner, Kevin Martin…) ma anche altri grandi del rock, come Robert Plant, la ammirarono senza raggiungerla mai del tutto. Di quest’ultimo Jimmy Page avrebbe detto, durante un’intervista per Rolling Stone, che “aveva sempre desiderato essere Janis” perchè a sentirla cantare lui si sentiva “in Paradiso”.
Vederla oggi nel live registrato durante il Festival Pop di Monterey (1967) non ci può svelare molto della Janis “oltre” il nastro magnetico. La Janis che scriveva, in una lettera alla famiglia del 1966: “Voglio che il pubblico mi veda come una vera interprete, mentre ora ho un’aria di una di noi che è salita sul palco”. La Janis nullatenente, smagrita per il Methedrine, che rientrava a casa, col supporto della sorella minore Laura, con un desiderio di pace e “normalità” (persino in odore di matrimonio… salvo scoprire che il suo amato Peter De Blanc aveva un’altra, e anche un figlio). Ma anche la Janis della rabbia femminista ante litteram, quella della scritta Quando la diga si rompe le donne vengono, trasferita da un muro di New York alla sua T-shirt, o quella degli appassionati tira-e-molla con la cantante folk-rock Sandy Denny (anche mentre era ufficialmente impegnata in relazioni etero). E ancora, la Janis d’ispirazione magico-mistica, forse sopravvissuta solo in alcuni bootleg registrati dai Led Zeppelin dopo un intenso (e “sotterraneo”) scambio reciproco.
Ma vederla non è poi così necessario. Al di là del gossip da rotocalco e delle leggende metropolitane, dopo aver sentito Piece of my heart o Move over, come continuare a credere nell’esistenza di qualcosa che le rotture disfoniche della sua voce soul-rock non riescono a esprimere?


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..attenti piovono..
pallocini!!!


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“Non andare dove ti porta il sentiero, vai invece dove non c’è sentiero e lascia una traccia.” ―


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https://forums.ledzeppelin.com/topic/17117-talked-to-audrey-hamilton-today/

Finalmente oggi abbiamo rintracciato il famoso "Hot Dog" Audrey Hamilton. Ho sempre desiderato ascoltare la sua storia. Ho iniziato a fare delle ricerche e finalmente sono riuscito a rintracciarla, che viveva ancora in Texas. Le ho inviato un'e-mail e davvero non mi aspettavo di ricevere una sua risposta. Oggi, non appena sono arrivata alle prove della band, il mio cellulare squilla....... (le prove della band sono state ritardate) Era Audrey.

È stata più che felice di rispondere alle mie domande e mi ha fatto sentire davvero a mio agio. Audrey mi ha detto che aveva 20 anni quando incontrò uno dei roadie della band in un nightclub di Dallas. Mi ha detto che la band (o almeno) Robert era a Dallas settimane prima dell'inizio del tour. Audrey aveva incontrato un roadie in un blues bar di Dallas, che avrebbe invitato Audrey a incontrare la band nel loro hotel. Quando ha incontrato Robert in hotel, i due si sono subito trovati d'accordo. È stata invitata a "andare in viaggio" da Robert. Ha parlato di una notte a bordo del carro che ha coinvolto lei e Plant chiusi in una stanza, mentre fuori la sicurezza aveva sequestrato i vestiti di diverse “ospiti di sesso femminile”. Ha parlato delle foto famose e ha chiarito alcune delle posizioni delle sue foto famose con Page/Plant. La foto del cappello "SS" era su un volo dopo gli spettacoli di Chicago, e anche le foto in bianco e nero dell'esterno della pianta sono state scattate a Chicago. Le foto di lei nella limousine con Plant e Grant provenivano dallo spettacolo di Cincinnati. È stata con la band per tutto il tour. In realtà era fuori a fare shopping con un certo Dennis Sheehan (che sarebbe poi diventato il tour manager degli U2) quando la notizia del figlio di Plant arrivò alla band. Quando tornò in albergo, Plant non c'era più e Audrey stava tornando a casa. Le ho chiesto cosa fosse successo alla storia d'amore e lei mi ha detto che dopo quel tour ha iniziato a uscire con un caro amico di Plant. Questo sconvolse Robert. Ho chiesto se avrebbero continuato a parlare dopo il tour del 77', e lei ha detto di sì, ma che non lo avrebbe "aspettato". Ne abbiamo riso entrambi. Ancora oggi ha alcuni dei suoi anelli tra gli altri oggetti.

Ha toccato un po' le corde del cuore quando ha detto: "Avrei dovuto aspettare, non lo so". Ha detto che hanno parlato per un po' negli anni '80 e lei ha confermato che "Hot Dog" è stato scritto per lei. Era pienamente consapevole del consumo di droghe pesanti in quel tour e quando le chiesi di Jimmy, disse semplicemente: "Jimmy era un vero e proprio eroinomane". Mi ha detto che Bonzo era molto serio e severo quando le ha detto a bordo del primo volo: "NON LASCIARE IL MIO FIANCO" e "Stai molto attenta". Non sembrava entusiasta di John Paul Jones, e ha detto che la sensazione era reciproco. È arrivata al punto di dire che Jones la "odiava" e la chiamava "sfasciafamiglie". Mi ha detto che l'unica volta che Plant le ha chiesto di non scendere dall'aereo con lui è stato quando sono arrivati ​​a New York. Parlando con lei c'era la sensazione molto forte che la storia d'amore fosse molto reale e molto appassionata. La storia divertente dell'intervista era il suo ricordo dell'ossessione di Jimmy per i travestiti. Ha detto che Robert avrebbe indicato i travestiti che gironzolavano nella suite di Jimmy durante il tour. (Orleans Reale)???

Ha detto che potrebbe esserci stata un po' di tensione da parte degli altri membri a causa del tempo che Plant trascorreva con lei, invece di stare con la band. Mi ha raccontato di sua figlia, il cui padre è Ace Frehley, e di come dopo la sua nascita il suo stile di vita "rock n roll" si è fermato. Ha anche confermato di essere in un matrimonio aperto al momento della relazione con Robert. Non ricordava la storia del "lancio di drink" in cui lanciò un drink in faccia a Page nel 1983. Poi disse: "beh, avrei potuto farlo. chi lo sa". La mia parte preferita dell'intervista è stata quando mi ha detto che avrebbe lanciato una rosa sul palco durante "Going to California" e Plant le avrebbe chiesto di tagliare le spine prima di farlo. Plant metteva sempre la rosa nei pantaloni e voleva evitare infortuni. Audrey mi ha detto che la band sceglieva una "città base" e di solito volava avanti e indietro tra uno spettacolo e l'altro.

Audrey continua a vivere in Texas e ha preso in considerazione l'idea di scrivere un libro insieme ad altre ragazze dell'epoca. Una persona così gentile con cui parlare. Proverà a procurarmi alcune foto della sua collezione che sarebbe interessante vedere. Se qualcuno ha foto, storie o domande per Audrey, per favore fatemelo sapere. Farò del mio meglio per aiutare. ..

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https://youtu.be/HecipsGDNlo

The original filmer The Dogs of Doom for findind, funding and liberating this footage ledzepfilm for synching (audio is from june 13)


Anno di uscita:1979. Durata:42 min. Etichetta:Swan Song. Tracklist. IN THE EVENING; SOUTH BOUND SAUREZ; FOOL IN THE RAIN; HOT DOG; CAROUSELAMBRA; ALL MY love

 IN THROUGH THE OUT DOOR

Sono abbastanza noto fra i miei amici per la testardaggine e per la bonaria convinzione di avere sempre ragione (bonaria in quanto ostentata con finta aggressività e con la consapevolezza di difendere spesso tesi indifendibili, con il tutto che finisce in risata). In particolare, le discussioni sulla musica con il mio Amico di sempre possono durare ore e ore nei nostri dopo-cena (sì gente, sappiamo davvero come divertirci). Da giorni mi frulla nella testa di parlare in questo contesto di un disco considerato minore quasi all'unanimità da fans e critica: “In Through The Outdoor” (1979), ottavo studio album dei Led Zeppelin. Il tutto allo scopo di convincervi che si tratta di un disco bellissimo (tutto sommato con un solo episodio scarso fra le tracce) e che è ingiustamente catalogato come uscita trascurabile di un gruppo che di trascurabile non ha assolutamente niente.
E’ fondamentalmente un disco di John Paul Jones e non del duo Page & Plant? Sì, può anche essere…e allora? Da quando ascolto musica, tanti anni passati letteralmente a divorarla, ho sempre avuto difficoltà a confrontarmi con questi odiosi luoghi comuni: i Beatles sono solo Lennon & McCartney. I Rolling Stones sono solo Jagger & Richards. I Genesis sono niente senza Gabriel (giusto per uscire dall’ambito rock) etc etc. Si potrebbe proseguire in questo elenco di “presunti unici artefici” delle fortune di un gruppo per molte righe ancora, ma la sostanza si può riassumere in quello che per me è sempre stato un credo incrollabile: il nome della band è sempre superiore alla somma dei singoli elementi. Page e Plant per i Led Zeppelin (al pari degli altri mostri sacri citati, per i rispettivi gruppi di appartenenza) sono senza dubbio i maggiori catalizzatori di energia del quartetto. Rappresentano The Queen of Light e The Prince of Peace, incarnano il front man dal petto villoso che fa impazzire le groupies e il magico chitarrista, grande orchestratore di intere armate di sei corde. Ma in una band che si rispetti ogni elemento fornisce il proprio apporto, senza del quale non ci sarebbero i Led Zeppelin, piuttosto che i Beatles, così come li conosciamo e li apprezziamo. L’alchimia fra gli elementi è la vera chiave. La collaborazione. Il talento di uno che interviene e si accende quando nell’altro è spenta l’idea giusta.
E poi, cosa sarebbero stati i Led Zeppelin senza i colpi di Mjölnir di John “Bonzo” Bonham? Che cosa sarebbero stati senza l’arte, il gusto e la compostezza dell’ottimo polistrumentista John “Paul Jones” Baldwin a controbilanciare gli eccessi del resto del gruppo?
Negli anni in cui “In Through The Outdoor” è stato scritto e registrato, per la band non c’è altro da fare che affidarsi alle mani e al cervello del bassista/tastierista, perché le vicende musicali ed umane del quartetto inglese sono notoriamente agitate e funestate da lutti, malattie e gravi dipendenze. Page è inebetito dalla droga: nel folle desiderio di emulare Aleister Crowley abusa di eroina in modo insostenibile per il suo corpo gracile; fisico e testa non reggono l’impatto devastante. Plant è colpito duramente dalla malasorte: la morte del figlio Karac è una tragedia che non so nemmeno commentare adeguatamente. Bonzo è tormentato dall’alcolismo: se da sobrio è l’amabile padre di famiglia che soffre per il distacco dai suoi familiari durante gli estenuanti tour, da sbronzo è “la Bestia” distruttrice e stupratrice, un bambinone con una forza incontrollata ed ingestibile. E sappiamo bene dove il demone dell’alcool lo porterà nel giro di pochi mesi. Su tutti grava la tensione dell’esilio obbligato dall’Inghilterra, per ragioni fiscali, che trasforma il gruppo in un branco di lupi in gabbia, irascibili, ma anche immalinconiti. Tutti tranne John Paul Jones, l’unico che nei momenti di tensione resta calmo. L’unico che non partecipa a bravate e festini. L’unico che non subisce perdite e che non è vittima di alcun incidente. L’unico, si vocifera con insistenza, che non abbia firmato il patto col diavolo e che per questo è libero da dazi da pagare per fama e successo ottenuti.
“In Through The Outdoor” non è un disco di hard rock, ma “semplicemente” un disco di grande musica. Se cercate i bombardamenti di “Led Zeppelin II” potete tranquillamente evitare questa esperienza di ascolto, ma a mio modesto parere perdereste qualcosa di significativo. E’ il disco che mi ha fatto percepire definitivamente la trasversalità e l’universalità dei Led Zeppelin, ai quali sta strettissimo lo status di “gruppo rock”, sia pure nella collocazione Olimpica che gli attribuisco da fan indefesso. Persino Eddie Van Halen, in un’intervista dell’epoca, lo ha bollato come il disco che “aveva seppellito Jimmy Page sotto un mare di tastiere”: forse il chitarrista olandese, deluso dall’abdicazione della centralità all’interno della band del suo eroe, non riesce in quel momento a cogliere l’essenza di un disco che chiude un’era (la fine dei ’70) e con gli stereotipi ad essa legati, per seminare soluzioni che si sarebbero sentite in molte produzioni degli anni a venire. “In Through The Outdoor” è una festa di suoni, di colori e di ritmi, un festa dalla quale ci si deve solo lasciar coinvolgere, abbandonando ogni preconcetto nel corso dei suoi quarantadue minuti di durata.
Per la cronaca, il disco esce come sempre per Swan Song, la casa discografica di proprietà dei Led Zeppelin, con ben sei copertine differenti: ognuna rappresenta il punto di vista di ciascun avventore presente in un bar, scena dello scatto del grafico Storm Thorgerson. Il mio vinile, poi, è confezionato in una busta anonima tipo pacco postale, con tanto di timbro, che in realtà riporta nome del gruppo e titolo del disco.
Come letto in tante interviste e come raccontato ne “Il Martello degli Dei” (S. Davies – Arcana Editore), mio costante riferimento per tutto l’universo zeppeliniano, il sound del disco è fortemente condizionato dal desiderio di J.P. Jones di testare tutte le possibilità del suo synth Yamaha (“il mio nuovo giocattolo” cit.). Il resto del gruppo incide le proprie parti sulle idee e sulle basi elaborate da Jonesy, intervenendo in una seconda fase. Eppure i riflettori puntano subito, tutto sommato giustamente, su Jimmy Page (produttore del disco), che apre “In the Evening” con i sinistri effetti sonori da tempo elaborati e sperimentati per la colonna sonora di “Lucifer Rising” di Kenneth Anger. Un’intro oscura e malsana, alla quale segue la solare esplosione di chitarra (bello il gioco di leva su un’inusuale Stratocaster), sostenuta dall’orchestrazione della tastiera: un suono corposo, che si arricchisce delle randellate di Bonham sulle pelli e della voce compressa e feroce di Plant. Pur essendo un brano molto incentrato sulla tastiera, gli interventi di chitarra sono da applausi, dirompenti nella parte iniziale dell’assolo e poi morbidi sull’arpeggio limpido e ricco di chorus. Sarà anche fuori di testa e tossico, ma Page resta sempre uno dei numeri uno nella capacità di scegliere e creare suoni per le sue chitarre, non c’è storia.
Le successive “South Bound Saurez” e “Fool in the Rain” sono canzoni ritmatissime con piano e tastiere in evidenza, che richiamano lo stile vario e scanzonato di alcuni brani di “Houses of the Holy”. La prima ha l’inconfondibile marchio Led Zeppelin, con maggior equilibrio nell’uso degli strumenti e una chitarra più presente, mentre nella seconda impazza Jones, che si avventura fino ad un intermezzo di samba scatenato, lasciando a Page giusto lo spazio per un assolo quasi fusion (passatemela senza troppa severità).
“Hot Dog” (autori gli “infallibili” Page e Plant) è l’unica, dico l’unica, canzone dei Led Zeppelin che non mi piace. Il tentativo di omaggiare Elvis naufraga su un giro di chitarra country-rock, mal eseguito, mal concepito e tutto sommato abbastanza banale. Con uno dei peggiori assoli di Page. Insensato persino se interpretato in chiave ironica. Stop.
Veniamo al capolavoro del disco, “Carouselambra”, dieci minuti e trentaquattro secondi di fuochi d’artificio. Se i Led Zeppelin fossero sopravvissuti alle loro tragedie e avessero continuato in questa direzione ne sarei stato estasiato: i synth saltano e ballano nelle casse dello stereo, Bonzo pesta più che mai e Page dipinge con la sua chitarra archi e curve soniche in un miracolo di struttura musicale che, dal minuto quattro in poi, si impreziosisce di cambi di tempo e arpeggi che influenzeranno la musica di altri grandi. I Genesis di “Duke” devono sicuramente qualcosa alla magia di questo brano articolato ed ispiratissimo (insisto, in anticipo sui tempi, altro che disco del declino).
Altro mare (stavolta malinconico) di tastiere ci attende in “All My Love”: Plant canta in un testo struggente il dolore della perdita del figlio. Lo farà una volta sola, perché gli sarà impossibile emotivamente ripetere quelle parole in un’altra sessione di registrazione. Una “take” unica in tutti i sensi. John Paul Jones omaggia l’amico con una lieve stonatura su una nota del solo di tastiera, a simbolo del dolore condiviso, mentre Page esegue un solo con chitarra classica, contenuto e rispettoso.
Classe a profusione nella conclusiva “I'm Gonna Crawl”, un blues raffinatissimo e tirato, come da tradizione zeppeliniana, che sfuma con eleganza su un Plant strepitante e disperato.
Un disco che forse avrebbe aperto una fase nuova, in cui i quattro musicisti avrebbero proiettato nuove generazioni verso nuove sonorità. Oppure che avrebbe accompagnato i vecchi fans in un percorso tutto nuovo fatto di magie e sperimentazione di grande musica, non possiamo dirlo, ma solo immaginarlo con gran rimpianto.
Un anno, un mese e dieci giorni dopo la pubblicazione di “In Through The Outdoor”, nel giorno del mio nono compleanno, John Bonham moriva dopo aver consumato quaranta drink alla vodka nell’arco di una giornata. Con lui morivano formalmente i Led Zeppelin. Una morte che li avrebbe consegnati definitivamente alla leggenda e alla storia della musica.

A cura di Ennio “Ennio” Colaninno



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Godetevi questo fantastico articolo di 46 anni fa e meravigliatevi del fatto che Robert Plant abbia pubblicato il suo nuovo album "Carry Fire" solo due giorni fa. Lo sta ancora facendo, ha ancora fame di creare! Un vero musicista e una leggenda vivente.
un articolo datato ma rende benissimo la visione musicale di Robert..
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Robert Plant nel talk-in
"A volte vorrei essere stato Elvis... o Superman"
Di Steve Pavone
Sei appena arrivato dagli studi. Stavi registrando per il quarto album?
Sì, è quella cosa lunga e trascinante di mixare molte tracce. L'intenzione originariamente era quella di un doppio album, poi abbiamo pensato "beh, non questa volta" - ma poi abbiamo detto "non questa volta" sin dal secondo album. Jimmy (Page) portò tutto il materiale al Sunset Sound di Los Angeles con un produttore molto famoso che disse che era LO studio, e fece i mix. Abbiamo finito di registrare a febbraio e l'idea era di mixarlo lì e pubblicarlo a marzo. Ma ha riportato indietro le cassette e suonavano terribilmente, quindi abbiamo dovuto ricominciare a mixare tutto da capo. È una scocciatura doverlo fare due volte, ma ormai siamo arrivati ​​alla fine.
Quindi è fondamentalmente Jimmy a produrre l'album?
Beh, ne discutiamo tutti, ma quando si tratta di metterla giù di solito è lui a farlo. Sarò lì il più spesso possibile perché so esattamente cosa voglio, ma so che se non ci sono allora ci conosciamo abbastanza bene da sapere esattamente cosa vogliamo entrambi. Ma per me è davvero questione di conoscere le cose in questo momento. Posso andare lì e sedermi per dodici ore e suggerire cose, ma mi piace essere di qualche utilità pratica. Eppure sono solo tre anni che riesco ad abituarmi agli studi di registrazione. Sono dolori crescenti quelli che provo adesso.
DIFFICILE
I primi due album erano musicalmente molto duri, ma nel terzo c'era molto più materiale acustico. Il nuovo sta andando in questa direzione?
Non penso che ci sia qualcosa di fisso. Non entriamo in nessuno stampo e rimaniamo lì. La gente potrebbe volerlo, e altre persone potrebbero non volerlo, ma comunque sono stronzate. Gran parte dell'atmosfera per questo nuovo album è stata creata in ambienti che non avevamo mai incontrato prima: vivevamo in questa vecchia villa cadente da qualche parte in campagna, non riesco proprio a ricordare dove, e avevamo gli Stones. camion mobile, quindi l'atmosfera era... bang! così, e abbiamo potuto sentire immediatamente i risultati. Non c'era una grande scena sul tornare in studio e rifarlo perché avevamo tempo per sperimentare, soprattutto con i suoni di batteria.
Abbiamo fatto questa cosa chiamata "When the Levee Breaks", che è un vecchio pezzo di Memphis Minnie, una cosa di Kansas Joe McCoy, e la batteria suonava incredibile. C'era un segreto in cui ci siamo imbattuti per caso, ovvero un solo microfono, solo uno - e la rivelazione di scoprire che un microfono faceva più di 35 circa in uno studio ha creato davvero l'atmosfera; era entusiasmo. Di tutto penso che ci siano circa tre o quattro cose piacevoli... sono davvero migliorate molto - c'è una cosa chiamata "Stairway To Heaven" e una cosa chiamata "Going To California", ma c'è anche qualche roba bella e forte, alcune davvero... non diciamo "pesante", vero?
FIAMMA
Puoi dire pesante se vuoi.
Beh, non so se lo facciamo. Ma è roba forte, ed è emozionante, e la fiamma brucia davvero sempre più in alto, sempre più in alto. Ma probabilmente è meglio stare lontani e in silenzio, e poi quando uscirà l'album aspetteremo il torrente e la replica.
Pensi che questo tipo di musica abbia successo in un album? Voglio dire, ovviamente fa salire la gente sul palco e hai quella sensazione, ma quando esce un album freddo, pensi... Sì,
ma non è così semplice come uno, due tre, quattro e via vai – non credo che sia mai stato così, perché “Communication Breakdown” all'inizio non era uno, due, tre, quattro, e ci vediamo alla fine. Ci sono gruppi che lo fanno e che dovrebbero essere nostri copisti e cose del genere, ma ascolti gruppi che sono "copisti" di te stesso e non succede nulla. Voglio dire, avere gente che arriva e dice che i Grand Funk sono i Led Zeppelin d'America e stanno davvero buttando giù gli Zeppelin dalla loro posizione - stai andando bene "per favore fermati, penso che tu abbia sbagliato".
CALPESTARE
Ti piace davvero fare quelle cose acustiche?
Sì, perché riesco a suonare la chitarra su circa tre brani di questo album e significa molto per me essere coinvolto più che solo a livello vocale, sapere che sono stato in grado di contribuire con qualcosa in più. Ma possono essere così bravi perché possono iniziare in una vena, e quando arrivi a farli sul palco sono quasi sempre una specie di cosa stomp, e si avvicinano molto alla gente. Penso che per noi sia tutto qui, dire semplicemente bene: "Buonasera, e se non ridi e se piangi, e se non gridi, e se non gemi, e se non ti lamenti e se non ridi" se non discuti, non hai speso bene i tuoi soldi”. Non c'è storia.
Tutti sono ossessionati dalla critica e cose del genere, ma se lasciassero che la gente andasse avanti, e lasciassero che il pubblico pagasse i suoi cinque scellini o sette e sei o qualunque cosa cerchiamo di mantenere e uscissero semplicemente dicendo qualcosa e ridendo, qualunque cosa possa essere, purché le persone ne traggano qualcosa di positivo, allora avremo fatto il nostro lavoro.
Hai mai pensato di fare un album solista di cose che magari non escono attraverso i Led Zeppelin, o sei soddisfatto dei Led Zeppelin come veicolo per tutto quello che vuoi fare?
Può essere il veicolo per qualsiasi cosa ognuno di noi voglia fare. Ora John Paul sta scavando molto profondamente nel mondo dell'elettronica, cosa che all'inizio mi sembrava un po' dura. Ma ascoltandolo un po' di più, osservandolo un po' di più e conoscendolo molto di più... tutto si adatta. Non ci diamo sui nervi a vicenda, perché ogni volta abbiamo la sensazione di dover fare che diciamo semplicemente "Ci vediamo tra una settimana", quindi ogni volta che emerge una nuova idea, viene masticata e masticata. Ecco perché la gente non può aspettarsi che ci atteniamo a "Whole Lotta Love" e cose del genere, perché qualcuno potrebbe arrivare a una prova o a una sessione e dire "Che ne dici di questo?"
L'idea di un album solista viene ovviamente a tutti, ma il fatto è chi altro potrebbe suonarci oltre a me? Ci sarebbero solo altre tre persone, e questi sarebbero Bonzo, Jonesy e Jimmy, perché sono i più abituati a quello che faccio, a livello vocale e tutto il resto. Ho cantato con altre persone, persone che ammiro e cose del genere, ma c'è qualcosa che si accende in me quando noi (Led Zeppelin) stiamo facendo qualcosa di buono e diventa una cosa buona. Non intendo ripetere "Whole Lotta Love" ogni sera, ma potrebbe esserci una sezione nel mezzo che non è mai emersa prima, e a quel punto tutti si guardano l'un l'altro e dicono "Giusto", e noi andiamo da li.
Però tendi a fare spesso cose come “Whole Lotta Love”. È perché ti piace davvero o perché senti che ci si aspetta da te?
Beh, è ​​previsto, no? Ma non è solo “Whole Lotta Love” perché sul palco dura forse quattro minuti, e per il resto, la costruzione che arriva in parti diverse in quei quattro minuti, si estende a una cosa di dieci minuti. Ma in quei dieci minuti, ci sono parti in cui il pubblico si alza e applaude, ci sono parti in cui forse staranno in silenzio, e ci sono parti in cui urlano a crepapelle. Tutto è iniziato davvero così, con cose come "Dazed And Confused" e "How Many More Times" - quando abbiamo registrato "How Many More Times" semplicemente non sapevamo cosa avremmo fatto; conoscevamo il riff di base, ma non sapevamo che "The Hunter" sarebbe entrato in esso, o "Rosie" - vengono la sera o vengono durante la sessione.
Penso che questo sia il motivo per cui stiamo ancora insieme e non ci lamentiamo o cose del genere, perché sappiamo che ovunque sia, anche se è in Islanda, se all'improvviso ci imbattiamo in qualcosa... puoi lo sento arrivare da dietro: il basso e la batteria improvvisamente si uniscono ed è come una grande stretta di mano tra i due e se ne vanno, e Jimmy e io resteremo a fare qualcos'altro. È come un buon puzzle. Ecco perché un album solista sarebbe inutile perché non ne metteresti insieme la metà. Potresti portare dentro tutti gli incredibili musicisti che ti piacciono – i Memphis Horns, chiunque – ma non otterresti un fermento così forte. Non lo farei comunque.
Non ti senti mai frenato da ciò che il tuo pubblico si aspetta, o ritieni che ciò che vogliono sia ciò che devi suonare?
Beh, non penso che quello che vogliono sia quello che dobbiamo suonare, perché non dovevamo suonare "Bron-Y-Aur Stomp" o "Friends" e cose del genere perché non era previsto da noi è stato così, e abbiamo ricevuto un po' di colpi per questo, anche se personalmente penso che l'album (III) sia la cosa migliore che abbiamo fatto. Ma vedi che puoi arrabbiarti per un momento con queste osservazioni, e probabilmente durante tutta l'intervista sentirai questa da parte mia, ma per tutte le persone che si sono lamentate e si sono prese la briga di scrivere cose senza senso ai giornali musicali c'erano molte persone sono rimaste sorprese dal fatto che ci fossimo presi così tanti problemi per andare così lontano.
SCADENZA
Beh, certamente quando ho sentito che stavi facendo cose del genere ho pensato che andava bene, ora che si sono fatti un nome inizieranno a pensare ad un ambito musicale più ampio.
È stato lì con James fin dall'inizio, perché in realtà era una sua idea e rispetto alla mia le sue alternative erano numerose. Penso che probabilmente avrebbe potuto iniziare a fare qualcosa del genere, ma probabilmente non sarebbe stato così ampiamente accettato. È bello avere un pubblico e dire "Giusto, vogliamo accontentare la gente" e trarne il massimo piacere da soli, perché in realtà c'è ben poco altro da cui entusiasmarsi a parte la musica, e il arti in genere. Non puoi davvero presentarti un giorno e decidere di fare un album completamente acustico e scrivere dodici brani acustici della durata di tre minuti. Ma non è che debba essere acustico… in questo nuovo album i brani elettrici sono, ai miei occhi, molto migliori di quelli precedenti. Potrebbero non essere immediatamente commerciali, ma se li ascolti abbastanza a lungo penso che ci sia molta più riflessione e molta più maturità in loro.
MERCATO
Quanto i Led Zeppelin nel loro insieme sono rivolti ad un mercato commerciale? Voglio dire, quanto questo entra nei tuoi pensieri quando scrivi una canzone o realizzi un album o fai un'apparizione sul palco?
Beh, sono tre cose enormemente diverse. Scrivendo una canzone, tutto ciò che conta è che sei in un certo umore e qualcosa inizia a venire fuori. Potrebbe non raggiungere mai il pubblico e ci sono cose che non hanno raggiunto il pubblico. Se alla fine di una canzone è un gas, allora è sull'LP, e se è un gas a cui vogliamo pensare un po' più a lungo, allora non lo è, o forse non c'è spazio per esso su l'album. Scrivere una canzone è l'ultimo posto da cui inizierai a pensare a 2 x 20.000 persone al Madison Square Garden. Qual è stato il secondo?
Realizzare un album.
Realizzare un album significa creare la tua personale idea di cosa sia la perfezione in quel momento. Voglio dire, con il terzo album ho versato un paio di lacrime perché ne ero così felice, ma molte persone non lo erano, quindi questa è una prova del suo valore.
PALCOSCENICO
Non pensi consapevolmente "non possiamo usarlo perché..."
Oh Cristo! Sarebbe inutile che parlassi con te se così fosse, non è vero? Se fosse così, vorrei essere in prima pagina nel ——– ogni settimana (Robert ha menzionato il nome di un giornale musicale ma, sempre fedeli all'etica giornalistica secondo cui "il cane non morde il cane", abbiamo omesso Esso). Ho visto persone, sia chiaro, che si preoccupano della posizione delle loro chitarre prima di salire sul palco di “Top Of The Pops” – e c'è un'altra farsa. Io e Bonzo ci siamo andati l'altra sera, siamo entrati nel bar e c'erano dischi ovunque. Non c'è stata nessuna conversazione: tutta la faccenda puzzava. Temo che diventassimo sgradevoli, perché più la cosa andava avanti più pensavo "perché?", e "Quando parte il treno per il Worcestershire?", e "Come ho fatto ad arrivare qui comunque?", e io sono entrato perché comunque avevo detto che ero Mickey Most e loro non sapevano che non lo ero. Mi spareranno la prossima settimana adesso. Ma l'intera faccenda rappresentava esattamente ciò a cui stavi dicendo: "Pensiamo"? E non lo facciamo. Non puoi perché se lo facessimo mi sarei già fatto qualcosa di veramente stupido. Questo è l'affare.
IMPRESSIONARE
Che ne dici di quando sei sul palco e ci sono tutte queste persone che sono venute a vedere i Led Zeppelin e che conoscono? non ti senti mai tentato di scioccarli e di fare qualcosa di completamente inaspettato da parte tua? O è molto importante per te suonare per il tuo pubblico, suonare per quello che vuole?
Non penso che tu possa decidere quando salire sul palco. Voglio dire, non puoi negare che quando sei nella posizione di impressionare allora dai loro tutto quello che hai – tutto, tutto quello che hai. Ma l'umore cambia così spesso nel corso di tre ore - rimani stremato in un punto o forse ti gira la testa in tondo - ma c'è una parte, cinque minuti dopo, mentre si sta sviluppando, che all'improvviso ti ritrovi preso, e vai subito avanti e te ne vai da qualche parte.
In realtà è solo una questione di luci e ombre, e il pubblico è lì come una tela nera davanti ai tuoi chiaroscuri, così possono divertirsi o compiacersi. Non c'è premeditazione – c'è il fatto che “Whole Lotta Love” arriverà da qualche parte verso la fine della serata – ma non altrimenti.
Sì, ma tralasceresti “Whole Lotta Love” per esempio?
No. Perché molte persone sono venute perché si divertono e non hanno avuto il tempo di dedicarsi a "Friends" e "Celebration Day"... ma "Whole Lotta Love" deve essere lì per coinvolgere tutti. Ah, questa è un'affermazione avventata. Per coinvolgere la gente che non sarebbe venuta solo per ascoltare le altre cose.
VICHINGO?
Pensi che facendo "Whole Lotta Love" puoi portare le persone a cose a cui forse non avrebbero pensato?
Per dare loro la possibilità di ascoltare cose che riteniamo valga la pena ascoltare, invece dei soliti cliché... quello che è diventato il nostro inno nazionale. Ma non dimenticare che nell'ultimo anno, agli occhi della stampa, sono passato da un'entità preraffaellita a un guerriero vichingo o qualcosa del genere, quindi sarebbe davvero carino per loro smettere di pensare a tutto ciò e ascolta semplicemente cose a cui forse non avrebbero pensato due volte prima. Sono molto più irremovibile ora quando canto cose come "That`s The Way" di quanto non lo fossi mai stato quando l'ho registrato, e ho visto la gente entusiasmarsi per il fatto che enfatizzo le parti che sento ha bisogno di essere enfatizzato, e sento che ritorna.
Ma poi sento che ritorna da “Whole Lotta Love” perché è un climax – non è il miglior climax che il gruppo avrà mai avuto, ma è bello vedere le persone raggiungere il climax in ogni modo possibile intorno a te. In realtà, quando le persone pagano soldi – e non si può davvero dire che possano farla franca senza pagare soldi – dovrebbero essere in grado di avere ogni aspetto, ogni stato d'animo, ogni angolo, per tre ore TU. Non "come ti sembra?"
Ci sono momenti in cui il tuo spettacolo sul palco, il modo in cui ti muovi, sembra un po' artificioso – tutta quella roba con le aste per microfono. Ammetto che non è così tanto adesso, ma nei primi giorni, come quel primo tour con i Liverpool Scene e i Bloodwyn Pig...
Sì, beh, quello è stato il primo che abbiamo mai fatto. A quel punto ero un cantante, punto e basta. Cosa potevo fare quando avevo tre persone intorno a me che stavano davvero andando d'accordo? Mi sono emozionato, e quando ti ecciti puoi girare e girare in tondo – voglio dire, sono corso dietro gli amplificatori, mi sono appoggiato contro gli amplificatori e ne ho fatto saltare uno perché era così bello – ma non puoi andare in giro e tieni una piccola guida alle pose originali quando sei emozionato. Se non mi emozionassi, lascerei il gruppo domani. Quindi in realtà queste cose premeditate sono semplicemente... beh, so dannatamente bene che non lo sono (pre-meditate) e non penso nemmeno che sembrino così. È solo un'altra estensione di questa cosa voce-pensiero-movimento-pubblico – è il contatto supremo. Abbiamo perso molto nel corso degli anni in cui ci siamo contattati, ci siamo raggiunti attraverso mezzi diversi dalla parola, e non è una pagina di un libro sull'erotismo quando ballo in giro, è semplicemente "Bene, fantastico". !`
STRETTA
Come ti senti adesso a cantare un testo come "Spremi il mio limone finché il succo non mi scorre lungo la gamba"?
Penso che una volta quella fosse poesia. Nel suo contesto originale, quell'album di Robert Johnson, "Travellin` Riverside Blues" - stavo ascoltando l'album l'altra sera e mi sentivo così orgoglioso di possederlo, e quella frase "spremi il mio limone finché il succo non scorre lungo il mio leg” era proprio indicativo di quella persona, Robert Johnson. Quando l'abbiamo registrato era a Los Angeles ed era un periodo in cui c'era un sacco di follia - e c'era molta follia in corso - ed era uno di quegli stati mentali in cui entri quando tutto è roseo e splendente , e così un testo del genere arriva in grande stile. È preso in prestito, lo ammetto, ma perché no? Mi piacerebbe davvero pensare che qualcuno che ha sentito questo e poi ha visto qualche critico intelligente scrivere di Plant che vive alle spalle del di gran lunga superiore Robert Johnson, o qualunque cosa abbia da dire per mantenere il proprio lavoro, andrebbe ad ascoltare Robert Johnson di conseguenza. Ma vorrei averlo scritto, davvero. A volte vorrei essere Elvis... o Superman, o quel tizio dei cartoni animati di San Francisco che finisce sempre in un vicolo con una ragazza con le gambe in aria.
Ma Robert Johnson... solo lui, la simpatia tra chitarra e voce, tutta l'atmosfera di un disco che è stato fatto in una stanza sul retro - puoi farlo con John Lee Hooker e sono 40 minuti di noia per metà del tempo, a volte. Ma questa cosa di Robert Johnson era una dichiarazione completa e assoluta. Era quasi l'innovatore del walking bass e di tutto quel genere di cose da cui sono cresciuti Tommy McClennan e Muddy Waters. Dopo è arrivato in particolare Tommy McClennan e ha detto bene, ecco, il blues personale definitivo. Ma “spremi il mio limone” – vorrei poter pensare anch’io a qualcosa del genere. Ma non è bello farlo di questi tempi, te ne rendi conto, vero? Se fossi stato Elvis Presley avrei potuto fare qualcosa del genere, ma lui invece si è concentrato su Arthur Crudup. Avrei potuto semplicemente essere un tipo alla Robert Johnson.
GLORIA
Cosa pensi che abbiano ottenuto i Led Zeppelin dopo tre anni di fenomenale successo in termini di celebrità, o come preferisci chiamarlo – reazione del pubblico?
Beh, spero che ormai abbiamo dato l'impressione che nulla sia la norma, che nulla debba essere lo stesso la prossima volta. Non ci siamo classificati. E non penso che ci siamo lanciati in pubblico tanto quanto molte altre persone che dicono di non averlo fatto: non ci mettiamo sulla via della gloria. Ma tre anni sono un tempo così breve per iniziare a fare una valutazione generale. Abbiamo avuto l'opportunità di diventare delle star incredibili e incredibili, e avremmo potuto vivere molto più di quanto abbiamo fatto, ma penso che sia solo questione di trattenersi continuamente perché se prendi le redini che ti vengono date per te, finisci per distruggere te stesso – esagerando, giocando, vivendo e improvvisamente scoprendo che le cose del tuo passato non si adattano affatto a ciò che stai facendo ora. Perciò è molto meglio per me tornare a casa ed essere come sono stato per anni, anni e anni, e poi trasformare me stesso in un nuovo essere... Non mi sono posto alcuna posizione
e non guardo fino a me se sono questo quello o l'altro. È facile dire di no, e lo fai, ma penso che se continuo così il nostro successo continuerà per molto tempo, almeno lo spero. Ma comunque la nostra capacità aumenterà e questa è la cosa principale. Non perderò di vista la terraferma, non credo, anche se ho visto molte persone farlo.
UCCELLI DA CANTIERE
È vero che i Led Zeppelin furono originariamente formati da Jimmy, per trarre profitto dal mercato rimasto aperto in America quando gli Yardbirds si sciolsero?
No, non proprio. Ciò che accadde fu che Jimmy non volle fare le valigie del tutto, ma Relfy e tutti gli altri lo fecero, e le cose che stavano facendo gli Yardbirds erano entusiasmanti: il fatto che fosse stato trascurato in Inghilterra e che gli Yardbirds avessero trascurato anche l'Inghilterra. era a proposito. Gli Yardbirds non erano la cosa più importante in America, ma erano quasi gli innovatori di qualcosa che aveva un odore rinfrescante per il pubblico americano. Le idee che Jimmy aveva erano le sue idee, alcune delle quali le fece uscire negli Yardbirds, altre no. Le sue idee erano fresche e mi entusiasmavano, e le idee che avevo, dal punto di vista dei testi, non dovevano coincidere con quello che stava facendo - avrebbero potuto essere completamente diverse, e se lo fossero state allora immagino che il il gruppo sarebbe stato completamente diverso.
Ma ci siamo riuniti e avevamo comunque le stesse simpatie e antipatie, e blah, blah, sai tutto comunque perché l'hai letto un milione di volte. Ma il punto era che, se quella fusione non fosse stata così com'era, saremmo potuti essere come chiunque altro, Edmundo Ross, se preferisci. Non doveva essere così che è andata a finire, perché non puoi dire a qualcuno come scrivere una canzone. Se fossi stato un tipo diverso di persona o se qualcun altro nel gruppo fosse stato anche solo leggermente diverso, sarebbe stato un altro paio di maniche.
COPIE
Sì, ma in quel caso ti avrebbero chiesto di unirti al gruppo? Oppure Jimmy voleva che quel tipo di persone formassero una band che suonasse quel tipo di musica?
Beh, non pensi che Jimmy mi abbia chiesto di unirmi al gruppo prima di vedermi lavorare, vero? Voglio dire, non ha detto "Ti avrò, ora cosa puoi fare?"
Ovviamente no, ma il punto che sto cercando di sottolineare è che è una storia accettata che il gruppo sia stato formato per quella ragione, per colmare il vuoto lasciato dagli Yardbirds, qualunque cosa possa essersi sviluppato ora.
La gente lo ha detto, ed è stato detto dalle persone che dicono le cose per noi, ma è qui che si perde l'artista o la persona direttamente coinvolta. Questo era il caso in quanto Jimmy voleva continuare dato che gli Yardbirds erano con una cosa potente. Le sue alternative erano fantastiche e so che a un certo punto probabilmente voleva fare qualcosa dall'altra parte della scala, cosa che probabilmente avrebbe fatto altrettanto bene. Ma non si trattava di colmare alcuna lacuna: è stato il fatto che sono andato da Jimmy e grazie a quello che aveva scritto e a quello che suonava il gruppo è venuto fuori come era.
Se fosse stata semplicemente una lacuna da colmare, sarebbe stato facile prendere ogni cliché, tutto dagli Yardbirds, tutto da tutti gli altri che stavano svanendo o scherzando, e costruirci qualcosa sopra. Ho visto molti gruppi farlo – molti gruppi che dovrebbero essere copie dei Led Zeppelin – e puoi prendere così tanto, ma questo non ti rende originale. E penso che eravamo originali, nonostante gli orientamenti che c'erano, e che saremo sempre lì perché devo ascoltare i suoni e non posso evitarlo.
Ma non siamo stati creati principalmente per colmare questa lacuna. Anche se era la mia prima occasione di fare qualcosa di costruttivo con persone affermate, a parte Alexis (Korner) e persone del genere, non avrei potuto cambiare dopo tutti quegli anni di battaglie e di dire che credevo in quello che stavo facendo. Avevo la Band of Joy, e non riuscivamo a fare molti concerti nelle Midlands, e alla fine abbiamo realizzato Middle Earth e cose del genere, quindi sono stato irremovibile per così tanto tempo che sarebbe stato inutile per me fare qualsiasi cosa. , ad accettare che gli venga detto di fare qualsiasi cosa, solo per colmare quella lacuna.
È un bel punto e mi ci vorrebbe molto tempo, e dovrei conoscerti da molto tempo, prima di poterlo spiegare nei minimi dettagli, ma è qualcosa che non deve essere semplicemente affermato come un fatto. Non è così semplice.
GLORIA
Cosa pensi che abbiano ottenuto i Led Zeppelin dopo tre anni di fenomenale successo in termini di celebrità, o come preferisci chiamarlo – reazione del pubblico?
Beh, spero che ormai abbiamo dato l'impressione che nulla sia la norma, che nulla debba essere lo stesso la prossima volta. Non ci siamo classificati. E non penso che ci siamo lanciati in pubblico tanto quanto molte altre persone che dicono di non averlo fatto: non ci mettiamo sulla via della gloria. Ma tre anni sono un tempo così breve per iniziare a fare una valutazione generale. Abbiamo avuto l'opportunità di diventare delle star incredibili e incredibili, e avremmo potuto vivere molto più di quanto abbiamo fatto, ma penso che sia solo questione di trattenersi continuamente perché se prendi le redini che ti vengono date per te, finisci per distruggere te stesso – esagerando, giocando, vivendo e improvvisamente scoprendo che le cose del tuo passato non si adattano affatto a ciò che stai facendo ora. Perciò è molto meglio per me tornare a casa ed essere come sono stato per anni, anni e anni, e poi trasformare me stesso in un nuovo essere... Non mi sono posto alcuna posizione
e non guardo fino a me se sono questo quello o l'altro. È facile dire di no, e lo fai, ma penso che se continuo così il nostro successo continuerà per molto tempo, almeno lo spero. Ma comunque la nostra capacità aumenterà e questa è la cosa principale. Non perderò di vista la terraferma, non credo, anche se ho visto molte persone farlo.
UCCELLI DA CANTIERE
È vero che i Led Zeppelin furono originariamente formati da Jimmy, per trarre profitto dal mercato rimasto aperto in America quando gli Yardbirds si sciolsero?
No, non proprio. Ciò che accadde fu che Jimmy non volle fare le valigie del tutto, ma Relfy e tutti gli altri lo fecero, e le cose che stavano facendo gli Yardbirds erano entusiasmanti: il fatto che fosse stato trascurato in Inghilterra e che gli Yardbirds avessero trascurato anche l'Inghilterra. era a proposito. Gli Yardbirds non erano la cosa più importante in America, ma erano quasi gli innovatori di qualcosa che aveva un odore rinfrescante per il pubblico americano. Le idee che Jimmy aveva erano le sue idee, alcune delle quali le fece uscire negli Yardbirds, altre no. Le sue idee erano fresche e mi entusiasmavano, e le idee che avevo, dal punto di vista dei testi, non dovevano coincidere con quello che stava facendo - avrebbero potuto essere completamente diverse, e se lo fossero state allora immagino che il il gruppo sarebbe stato completamente diverso.
Ma ci siamo riuniti e avevamo comunque le stesse simpatie e antipatie, e blah, blah, sai tutto comunque perché l'hai letto un milione di volte. Ma il punto era che, se quella fusione non fosse stata così com'era, saremmo potuti essere come chiunque altro, Edmundo Ross, se preferisci. Non doveva essere così che è andata a finire, perché non puoi dire a qualcuno come scrivere una canzone. Se fossi stato un tipo diverso di persona o se qualcun altro nel gruppo fosse stato anche solo leggermente diverso, sarebbe stato un altro paio di maniche.
COPIE
Sì, ma in quel caso ti avrebbero chiesto di unirti al gruppo? Oppure Jimmy voleva che quel tipo di persone formassero una band che suonasse quel tipo di musica?
Beh, non pensi che Jimmy mi abbia chiesto di unirmi al gruppo prima di vedermi lavorare, vero? Voglio dire, non ha detto "Ti avrò, ora cosa puoi fare?"
Ovviamente no, ma il punto che sto cercando di sottolineare è che è una storia accettata che il gruppo sia stato formato per quella ragione, per colmare il vuoto lasciato dagli Yardbirds, qualunque cosa possa essersi sviluppato ora.
La gente lo ha detto, ed è stato detto dalle persone che dicono le cose per noi, ma è qui che si perde l'artista o la persona direttamente coinvolta. Questo era il caso in quanto Jimmy voleva continuare dato che gli Yardbirds erano con una cosa potente. Le sue alternative erano fantastiche e so che a un certo punto probabilmente voleva fare qualcosa dall'altra parte della scala, cosa che probabilmente avrebbe fatto altrettanto bene. Ma non si trattava di colmare alcuna lacuna: è stato il fatto che sono andato da Jimmy e grazie a quello che aveva scritto e a quello che suonava il gruppo è venuto fuori come era.
Se fosse stata semplicemente una lacuna da colmare, sarebbe stato facile prendere ogni cliché, tutto dagli Yardbirds, tutto da tutti gli altri che stavano svanendo o scherzando, e costruirci qualcosa sopra. Ho visto molti gruppi farlo – molti gruppi che dovrebbero essere copie dei Led Zeppelin – e puoi prendere così tanto, ma questo non ti rende originale. E penso che eravamo originali, nonostante gli orientamenti che c'erano, e che saremo sempre lì perché devo ascoltare i suoni e non posso evitarlo.
Ma non siamo stati creati principalmente per colmare questa lacuna. Anche se era la mia prima occasione di fare qualcosa di costruttivo con persone affermate, a parte Alexis (Korner) e persone del genere, non avrei potuto cambiare dopo tutti quegli anni di battaglie e di dire che credevo in quello che stavo facendo. Avevo la Band of Joy, e non riuscivamo a fare molti concerti nelle Midlands, e alla fine abbiamo realizzato Middle Earth e cose del genere, quindi sono stato irremovibile per così tanto tempo che sarebbe stato inutile per me fare qualsiasi cosa. , ad accettare che gli venga detto di fare qualsiasi cosa, solo per colmare quella lacuna.
È un bel punto e mi ci vorrebbe molto tempo, e dovrei conoscerti da molto tempo, prima di poterlo spiegare nei minimi dettagli, ma è qualcosa che non deve essere semplicemente affermato come un fatto. Non è così semplice.
https://geirmykl.wordpress.com/2017/10/15/article-about-robert-plant-led-zeppelin-from-sounds-june-26-1971/?fbclid=IwAR3wHoKmU6rSfolXIEfzgclQcXvUcxB1AoC5Q-TWJ7u4pG-UGb55OQLs3S0



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"Era proprio all'inizio. E incontrare Robert è stato davvero bello. Voglio dire, mio Dio, è leggendario! Ma era semplicemente il ragazzo più simpatico, ed era quello che era così strano in lui - era così gentile. E semplicemente mi ha fatto pensare "Wow, ci sono davvero delle belle divinità del rock là fuori". Ma quello che mi è veramente piaciuto di Robert Plant è stato il fatto che Kim Fowley, credo, stesse cercando di convincere Robert a ... beh, Robert pensava che fossi davvero carino. Ma ha detto: "No, no - sono sposato, e io resta fedele a mia moglie. " E non lo dimenticherò mai - ho pensato che fosse piuttosto interessante ".
—Cherie Currie dei fuggitivi sull'incontro con Robert Plant allo Starwood, 13 settembre 1976.
"That was in the very beginning. And meeting Robert was really neat. I mean, my God, he’s legendary! But he was just the nicest guy, and that was what was so weird about him — he was so nice. And it just made me think “Wow — there are actually really nice rock gods out there.” But what I really liked about Robert Plant was the fact that Kim Fowley, I think, was trying to get Robert to…well, Robert thought I was really cute. But he said, “No, no — I’m married, and I stay true to my wife.” And I’ll never forget that — I thought it was pretty cool."
—Cherie Currie of the runaways on meeting Robert Plant at the starwood, September 13, 1976.



..questa foto ha mille significati❤
.this photo has a thousand meanings❤.


Robert Plant si esibisce con i Led Zeppelin a Chicago, il 7 aprile 1977.
Credo che sia una delle camicette più interessanti che abbia mai indossato in tournée.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona
Tutte le reazioni:
Ada Battiato

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