giovedì 5 ottobre 2023

3...LED ZEPPELIN..I PIù GRANDI DI TUTTI UNICI..MITICI.INEGUAGLIABILI (https://www.facebook.com/notes/2897880090480001/ (note 1 2 3 4 )

 


1  LED ZEPPELIN..I PIù GRANDI DI TUTTI UNICI..MITICI.INEGUAGLIABILI   https://www.facebook.com/notes/2897880090480001/ (note 1 2 3 4 )

LED ZEPPELIN..I PIU’ GRANDI DI TUTTI..UNICI..MITICI..INEGUAGLIABILI

https://www.facebook.com/notes/370357390671700/

le storie dietro delle foto perle rare

le storie dietro delle foto perle rare

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https://youtu.be/h6tVzrfnEXQ

LE PAROLE DI ROBERT PLANT

“È davvero un pezzo molto bello e quello che suono Bonzo è fantastico, soprattutto la grancassa. Il suo contributo è davvero molto coerente ed estremo allo stesso punto e purtroppo davvero sottovalutato. Ci sono tanti mood diversi in quello che suona, bastava al tempo mettere solo una parte riempitiva di batteria. Ma quando ha iniziato a suonare…”. Inutile dire che Robert era innamorato del lavoro di Bonzo.

LED ZEPPELIN, ROBERT PLANT: “HO AMATO LA BATTERIA DI JOHN BONHAM NELLA CANZONE…”

https://www.r3m.it/led-zeppelin-robert-plant-ho-amato-la-batteria-di-john-bonham-nella-canzone/?fbclid=IwAR0EjZht6PC2RL21r4Io3RrOYqvSbKoh12hKNWBLYZqB2yETTqD90FmgFmM

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Led Zeppelin - Achilles Last Stand (Live in Los Angeles 1977)
https://youtu.be/W9K-Zv_pTfk

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https://youtu.be/Q1TidLuTZvs

Robert Plant & Jimmy Page - Kenbworth 1990 -

While waiting for all the technical stuff and Jimmy Page to get ready. Robert Plant, JPJ, and Bonzo perform Georgia On My Mind originally by Ray Charles. I hope you enjoy this bootleg and for more

In attesa che tutto il materiale tecnico e Jimmy Page si preparino. Robert Plant, JPJ e Bonzo eseguono Georgia On My Mind originariamente di Ray Charles. Spero che questo bootleg vi piaccia e altro ancora

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While waiting for all the technical stuff and Jimmy Page to get ready. Robert Plant, JPJ, and Bonzo perform Georgia On My Mind originally by Ray Charles. I hope you enjoy this bootleg and for more

In attesa che tutto il materiale tecnico e Jimmy Page si preparino. Robert Plant, JPJ e Bonzo eseguono Georgia On My Mind originariamente di Ray Charles. Spero che questo bootleg vi piaccia e altro ancora

https://youtu.be/mHkKtqpUL_s

Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)

https://youtu.be/rSfpwuUauwI

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https://youtu.be/IasJ3oTSBNI

When The Levee Breaks - Led Zeppelin live at Brussels (1/12/1975)

https://youtu.be/IasJ3oTSBNI

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https://youtu.be/HhGHbHJWXSY

https://youtu.be/SC98cVBJ784

Led Zeppelin - Live in Houston, TX - May 21, 1977 (

https://youtu.be/lv_RienN_64

Nel '77 decisero di aprire con The Song Remains the Same, che, se sia Percy che Jimmy stanno bene, è una delle migliori introduzioni di sempre! Quando escono le prime note è già un vero spasso! La qualità della tavola armonica ti aiuta ad ascoltare l'alambicco di Jonesy e la batteria di Bonzo, in cui entrambi sono i maghi dello spettacolo; Ti dirò, le uniche cose a cui ho prestato attenzione, soprattutto, in questo spettacolo sono stati quei due magnifici musicisti; A Sick Again Bonzo è una vera macchina, inoltre, il basso di Jonesy ha rimosso completamente la necessità di una chitarra ritmica! (Se mai ce ne fosse uno)

È solo durante Nobody's Fault But Percy's, noterai che Robert ha avuto alcuni piccoli problemi con la sua voce, ma sembrava averli superati entro la fine della performance

Sia Nobody's Fault But Mine che In My Time of Dying sono ora accreditati come "Blues act from the turn of the century, with a bit of Zepp on it", la definizione perfetta per queste due tracce; Su entrambi Bonzo è una vera macchina, se hai mai dubitato di lui, cosa che io dubito tu abbia mai fatto, ascolta quelle; In seguito una versione potente e sorprendente di SIBLY (da quando ho amato, faresti meglio a fare attenzione, più tardi lo chiamerò SIBLY tutto il tempo hahahaha)

Nonostante abbia brillato durante lo spettacolo fino ad ora, No Quarter è stato il tempo reale di Jonesy per farlo; 25 minuti di pura eccitazione, più una speciale jam blues della band (dopo questa lunga jam in realtà dimentichi quale canzone stavano suonando per primo)

Un punto di forza del '77 è che Percy sembrava sempre più rilassato e per niente preoccupato quando si esibiva, di solito divagando alcune battute e divagando alcuni discorsi divertenti (A questo spettacolo, la morte di suo figlio era a un mese di distanza: /); Se ascolti completamente questo, vedrai che da Ten Years Gone alla fine del set acustico menziona e scherza con Jonesy circa 7 volte

Dopo un breve discorso, viene riprodotta una bellissima versione di Ten Years Gone, e una molto speciale per me, dato che è la prima volta che sento la `` Turchia '' a tre manici di Jonesy (secondo Percy, è un tacchino , ascoltalo, si sta divertendo!)

Quindi, abbiamo il set acustico! È passato un po 'di tempo dall'ultima volta che non l'avevo ascoltato dal vivo, ma è sempre una grande parte dello spettacolo; The Battle of Evermore, con Jonesy che canta, non ha prezzo, Going to California non è come le versioni del '72, ma è comunque molto bello; C'è una presa in giro di Custard Pie di Jimmy e Robert prima di un cortometraggio Black Country Woman e un grande Bron-Y-Aur Stomp

Da quando ho avuto la spiacevole esperienza di ascoltare Tempe '77 sono stato traumatizzato con Achilles Last Stand suonato dal vivo, ma mentre lo ascoltavo il trauma scompare, e mi sono reso conto che Jimmy cullava! (Achille continuava a stare in piedi!)

Stairway, secondo lo stesso Percy, non aveva bisogno di presentazioni, e davvero no; Ha cantato molto bene e la strumentale è perfetta!

Per il bis più insolito che abbia mai sentito suonare i Led, una delle migliori versioni che ho sentito da un po 'di tempo di Rock And Roll, che non credo davvero dovrebbe essere suonato come bis, più come intro, e Trampled Sotto i piedi

Godere!

* Jonesy è la cosa principale a cui ho prestato attenzione in questo spettacolo, ecco perché l'immagine selezionata per il caricamento è sua, te lo meriti Jonesy!

* Dopo Sick Again Percy spiega il loro ritardo dicendo "Mi dispiace per il ritardo, ma c'era del cibo nel camerino"

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https://youtu.be/HhGHbHJWXSY

https://youtu.be/SC98cVBJ784

Led Zeppelin - Live in Houston, TX - May 21, 1977 (

https://youtu.be/lv_RienN_64

Nel '77 decisero di aprire con The Song Remains the Same, che, se sia Percy che Jimmy stanno bene, è una delle migliori introduzioni di sempre! Quando escono le prime note è già un vero spasso! La qualità della tavola armonica ti aiuta ad ascoltare l'alambicco di Jonesy e la batteria di Bonzo, in cui entrambi sono i maghi dello spettacolo; Ti dirò, le uniche cose a cui ho prestato attenzione, soprattutto, in questo spettacolo sono stati quei due magnifici musicisti; A Sick Again Bonzo è una vera macchina, inoltre, il basso di Jonesy ha rimosso completamente la necessità di una chitarra ritmica! (Se mai ce ne fosse uno)

È solo durante Nobody's Fault But Percy's, noterai che Robert ha avuto alcuni piccoli problemi con la sua voce, ma sembrava averli superati entro la fine della performance

Sia Nobody's Fault But Mine che In My Time of Dying sono ora accreditati come "Blues act from the turn of the century, with a bit of Zepp on it", la definizione perfetta per queste due tracce; Su entrambi Bonzo è una vera macchina, se hai mai dubitato di lui, cosa che io dubito tu abbia mai fatto, ascolta quelle; In seguito una versione potente e sorprendente di SIBLY (da quando ho amato, faresti meglio a fare attenzione, più tardi lo chiamerò SIBLY tutto il tempo hahahaha)

Nonostante abbia brillato durante lo spettacolo fino ad ora, No Quarter è stato il tempo reale di Jonesy per farlo; 25 minuti di pura eccitazione, più una speciale jam blues della band (dopo questa lunga jam in realtà dimentichi quale canzone stavano suonando per primo)

Un punto di forza del '77 è che Percy sembrava sempre più rilassato e per niente preoccupato quando si esibiva, di solito divagando alcune battute e divagando alcuni discorsi divertenti (A questo spettacolo, la morte di suo figlio era a un mese di distanza: /); Se ascolti completamente questo, vedrai che da Ten Years Gone alla fine del set acustico menziona e scherza con Jonesy circa 7 volte

Dopo un breve discorso, viene riprodotta una bellissima versione di Ten Years Gone, e una molto speciale per me, dato che è la prima volta che sento la `` Turchia '' a tre manici di Jonesy (secondo Percy, è un tacchino , ascoltalo, si sta divertendo!)

Quindi, abbiamo il set acustico! È passato un po 'di tempo dall'ultima volta che non l'avevo ascoltato dal vivo, ma è sempre una grande parte dello spettacolo; The Battle of Evermore, con Jonesy che canta, non ha prezzo, Going to California non è come le versioni del '72, ma è comunque molto bello; C'è una presa in giro di Custard Pie di Jimmy e Robert prima di un cortometraggio Black Country Woman e un grande Bron-Y-Aur Stomp

Da quando ho avuto la spiacevole esperienza di ascoltare Tempe '77 sono stato traumatizzato con Achilles Last Stand suonato dal vivo, ma mentre lo ascoltavo il trauma scompare, e mi sono reso conto che Jimmy cullava! (Achille continuava a stare in piedi!)

Stairway, secondo lo stesso Percy, non aveva bisogno di presentazioni, e davvero no; Ha cantato molto bene e la strumentale è perfetta!

Per il bis più insolito che abbia mai sentito suonare i Led, una delle migliori versioni che ho sentito da un po 'di tempo di Rock And Roll, che non credo davvero dovrebbe essere suonato come bis, più come intro, e Trampled Sotto i piedi

Godere!

* Jonesy è la cosa principale a cui ho prestato attenzione in questo spettacolo, ecco perché l'immagine selezionata per il caricamento è sua, te lo meriti Jonesy!

* Dopo Sick Again Percy spiega il loro ritardo dicendo "Mi dispiace per il ritardo, ma c'era del cibo nel camerino"

I Led Zeppelin si esibiscono al KB Hallen di Copenaghen, il 28 febbraio 1970. © Jorgen Angel.

Hanno dovuto suonare con il nome "The Nobs" perché Eva Von Zeppelin ha minacciato di citare in giudizio la band se avessero usato il loro nome nel suo paese d'origine.

Jimmy Page ricorda: “ Ci chiameremo The Nobs quando andremo a Copenhagen, l'intera cosa è assurda. La prima volta che abbiamo suonato l'abbiamo invitata nel backstage per incontrarci, per vedere come eravamo dei bravi ragazzi. L'abbiamo calmata ma uscendo dallo studio, ha visto la copertina del nostro LP di un dirigibile in fiamme ed è esplosa! Ho dovuto correre e nascondermi. Si è appena fatta saltare in aria . "

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I Led Zeppelin si esibiscono al KB Hallen di Copenaghen, il 28 febbraio 1970. © Jorgen Angel.

Hanno dovuto suonare con il nome "The Nobs" perché Eva Von Zeppelin ha minacciato di citare in giudizio la band se avessero usato il loro nome nel suo paese d'origine.

Jimmy Page ricorda: “ Ci chiameremo The Nobs quando andremo a Copenhagen, l'intera cosa è assurda. La prima volta che abbiamo suonato l'abbiamo invitata nel backstage per incontrarci, per vedere come eravamo dei bravi ragazzi. L'abbiamo calmata ma uscendo dallo studio, ha visto la copertina del nostro LP di un dirigibile in fiamme ed è esplosa! Ho dovuto correre e nascondermi. Si è appena fatta saltare in aria . "

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..riflessione...zep..

.stamani mattina..consuete pulizie domestiche..stereo acceso e mi sento triste ragazzi..

in questi anni abbiamo perso buona parte di una generazione musicale che ha temprato e costruito templi musicali dai quali molti hanno attinto maestrie e genialità ..

cinquanta anni di visione e di coraggio, di esplorazioni e confortevoli presenti..e di inestimabile cultura..estro..talento

poi ti viene in mente quella discussione di qualche tempo prima..

in cui alcuni ti dicono "ah si..quella l'ho sentita è la sigla..del tale film..della tale pubblicità..poi chiedi"sai chi sono gli interpreti del brano?...e ti rispondono "no..ma non mi interessa io ascolto altro"

e tu ancora.."guarda che sono i tal dei tali..

..ah si!!..ma oramai è musica antica..passata

e qui..mi arrabbio con me stessa, ..perchè non possiamo lasciar seppellire sotto la "dicitura antica..passata"..qualcosa che è patrimonio di tutti...mi sento invecchiata di colpo..

come se fossi e fossimo diventati gli ultimi superstiti di una generazione cultura e non solo musicale , che ha segnato il cammino futuro ed ha aperto porte inesplorate..e poi di colpo, per qualcuno "siamo vecchi e sorpassati",

per fortuna là fuori ci sono ancora tanti..tantissimi che hanno voglia di ascoltare, capire e conoscere..

la vera Arte credo che non sarà mai sorpassata dai tempi..

perchè è il tempo passato, presente e futuro lei stessa...

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Avevamo un rispetto reciproco quando entrambi ci siamo resi conto di sapere cosa stavamo facendo. Ho ascoltato il suo piede di grancassa e lui ha ascoltato quello che stavo facendo. Era uno di quei matrimoni a sezione ritmica. John era musicalmente rumoroso. Era un batterista forte e stavamo suonando rock'n'roll - non vuoi che qualcuno ci picchietti. - John Paul Jones

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Ti dirò perché l'album non aveva titolo - perché eravamo così stufi delle reazioni al terzo album, che la gente non riusciva a capire perché quel disco non fosse una continuazione diretta del secondo album. E poi la gente ha detto che eravamo una montatura e tutto il resto, che era la cosa più lontana da quello che eravamo. Quindi abbiamo solo detto: "Facciamo uscire un album senza alcun titolo!" –– Jimmy Page

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Sono peggiorato. Ho sempre dei nervi tremendi. Una volta che iniziamo con "Rock And Roll", sto bene. Non riesco a stare seduto e mi preoccupo di giocare male - e se lo faccio allora sono davvero incazzato. Se gioco bene, mi sento bene. Tutti nella band sono uguali e ognuno ha delle piccole cose da fare prima di andare avanti, come camminare su e giù o accendersi una sigaretta. È peggio ai festival. Potresti dover stare seduto per un giorno intero e non osare bere perché ti stancherai e farai saltare il concerto. Quindi ti siedi a bere il tè in una roulotte con tutti che dicono: "Lontano, amico". ––Estratto dall'intervista di John Bonham per la rivista Melody Maker , 21 giugno 1975.

Intervistatore : Cosa ne pensi di Jimmy Page ?

John Bonham: Vado d'accordo con Jimmy. È molto bravo. È anche piuttosto timido in un certo senso. Quando l'ho incontrato per la prima volta era molto timido. Ma dopo 12 mesi ci conosciamo tutti. Ecco perché la musica è migliorata molto, credo. Tutti si conoscono bene. Ora ci sono piccole cose che facciamo che ci capiamo l'una dell'altra. Tipo, Jimmy potrebbe fare una certa cosa con la sua chitarra, e ora sono in grado di esprimermi con lui. Ma all'inizio non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Ma ancora non conosco molto bene Jimmy. Forse ci vuole più di un anno per conoscere davvero qualcuno profondamente. Ma per quanto riguarda i gusti, mi piace molto Jimmy. Per me è un grande chitarrista in così tanti campi. Non è solo un chitarrista di gruppo che si collega e suona la chitarra elettrica. Ha interessi in tanti generi di musica. Così tanti chitarristi non suonano altro che blues a 12 battute, e pensano che sia tutto. E hanno un atteggiamento di quando sentono un disco rock di dire: "Oh, questo è un carico di spazzatura". -John Bonham viene intervistato da Ritchie Yorke per la rivista New Musical Express il 18 aprile 1970.

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Sono peggiorato. Ho sempre dei nervi tremendi. Una volta che iniziamo con "Rock And Roll", sto bene. Non riesco a stare seduto e mi preoccupo di giocare male - e se lo faccio allora sono davvero incazzato. Se gioco bene, mi sento bene. Tutti nella band sono uguali e ognuno ha delle piccole cose da fare prima di andare avanti, come camminare su e giù o accendersi una sigaretta. È peggio ai festival. Potresti dover stare seduto per un giorno intero e non osare bere perché ti stancherai e farai saltare il concerto. Quindi ti siedi a bere il tè in una roulotte con tutti che dicono: "Lontano, amico". ––Estratto dall'intervista di John Bonham per la rivista Melody Maker , 21 giugno 1975.

Intervistatore : Cosa ne pensi di Jimmy Page ?

John Bonham: Vado d'accordo con Jimmy. È molto bravo. È anche piuttosto timido in un certo senso. Quando l'ho incontrato per la prima volta era molto timido. Ma dopo 12 mesi ci conosciamo tutti. Ecco perché la musica è migliorata molto, credo. Tutti si conoscono bene. Ora ci sono piccole cose che facciamo che ci capiamo l'una dell'altra. Tipo, Jimmy potrebbe fare una certa cosa con la sua chitarra, e ora sono in grado di esprimermi con lui. Ma all'inizio non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Ma ancora non conosco molto bene Jimmy. Forse ci vuole più di un anno per conoscere davvero qualcuno profondamente. Ma per quanto riguarda i gusti, mi piace molto Jimmy. Per me è un grande chitarrista in così tanti campi. Non è solo un chitarrista di gruppo che si collega e suona la chitarra elettrica. Ha interessi in tanti generi di musica. Così tanti chitarristi non suonano altro che blues a 12 battute, e pensano che sia tutto. E hanno un atteggiamento di quando sentono un disco rock di dire: "Oh, questo è un carico di spazzatura". -John Bonham viene intervistato da Ritchie Yorke per la rivista New Musical Express il 18 aprile 1970.

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Patricia Bonham (nata Phillips) Nel 1964, Bonham si unì alla sua prima band, Terry Webb and the Spiders, incontrando la sua futura moglie Pat Phillips a un ballo a Kidderminster. Si sono sposati nel 1965. John e Pat hanno avuto due figli, il figlio Jason Bonham (nato nel 1966) e la figlia Zoë Bonham (nato nel 1975). "Ho giurato a Pat che avrei smesso di suonare la batteria quando ci saremo sposati. Ma ogni sera tornavo a casa e mi sedevo alla batteria e suonavo. Sarei infelice se non lo facessi.

Patricia Bonham (nata Phillips)

Nel 1964, Bonham si unì alla sua prima band, Terry Webb and the Spiders, incontrando la sua futura moglie Pat Phillips a un ballo a Kidderminster. Si sono sposati nel 1965. John e Pat hanno avuto due figli, il figlio Jason Bonham (nato nel 1966) e la figlia Zoë Bonham (nato nel 1975).

"Ho giurato a Pat che avrei smesso di suonare la batteria quando ci saremo sposati. Ma ogni sera tornavo a casa e mi sedevo alla batteria e suonavo. Sarei infelice se non lo facessi.

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Eddie..grazie di tutto...

questo è un anno tragico...sono triste..veramente triste..perdiamo pezzi di leggendaria storia..la mia generazione ne è grata..quanto irrimediabilmente sconvolta❤️🙏🙏

In una intervista con Guitar World, Eddie Van Halen ha spiegato che imparò ad usare il tapping proprio grazie all’assolo di Heartbreaker dei Led Zeppelin.

Penso di aver avuto l’idea del tapping mentre guardavo Jimmy Page fare il suo assolo “Heartbreaker” nel 1971. Stava facendo un pull-off a una corda aperta, e ho pensato aspetta un minuto, corda vuota, pull-off. Ho semplicemente ed ho seguito quella strada.

Eddie Van Halen..

LED ZEPPELIN, QUANDO UNA CANZONE DELLA BAND INSEGNÒ A EDDIE VAN HALEN A SUONARE

PAGE..Il suo stile ha influito su quello di moltissimi chitarristi, tra i quali Eddie Van Halen che deve infatti molto a Jimmy Page. Quest’ultimo con il suo assolo in Heartbreaker ha permesso a Eddie Van Halen di imparare una tecnica particolare. Vediamo come.

HEARTBREAKER E L’ICONICO ASSOLO

Per quanto riguarda la canzone, è una delle più apprezzate dei Led Zeppelin ed ha un riff famosissimo, secondo forse solo a Whole Lotta Love. Il riff si ripete per tutta la canzone fino all’assolo di Jimmy Page, uno dei suoi più conosciuti. Viene in generale considerato uno dei più belli in generale. I Nirvana fecero una cover di Heartbreaker, ma questa canzone si lega soprattutto alla carriera di Eddie Van Halen, senza volerlo.

Eddie Van Halen è sicuramente un’eccezionale chitarrista, ma lo deve anche a Page. A quanto pare è grazie a lui che apprese la tecnica del tapping. Sostanzialmente il tapping consiste nell’usare la mano ritmica per suonare delle note direttamente sulla tastiera. Van Halen non è stato sicuramente il primo ad usarla ed a renderla famosa, ad esempio prima la usò Steve Hackett, chitarrista dei Genesis. Infatti, la prima volta che nel rock viene utilizzato il tapping è considerata presente nell’album dei Genesis Nursery Cryme, del 1971.

. IN UNA INTERVISTA CON GUITAR WORLD, EDDIE VAN HALEN HA SPIEGATO CHE IMPARÒ AD USARE IL TAPPING PROPRIO GRAZIE ALL’ASSOLO DI HEARTBREAKER DEI LED ZEPPELIN.

Antonella Mei

https://youtu.be/DDAF68L84Gw



https://www.facebook.com/notes/370357390671700/

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Perché i Led Zeppelin sembrano essere così contrari all'utilizzo delle loro canzoni in film o programmi TV?
Perché i Led Zeppelin, uno dei gruppi rock più adorati di sempre, hanno esitato a concedere in licenza la loro musica? Una delle band più famose nella storia del rock and roll sono i Led Zeppelin. I Led Zeppelin dominarono l’industria musicale e conquistarono il cuore di molti giovani in tutto il mondo durante il loro apice tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Classici del rock come "Rock and Roll", "Stairway to Heaven" e "Immigrant Song" hanno consolidato la loro reputazione di gruppo prolifico che ha resistito alla prova del tempo. Non sorprende che numerosi produttori cinematografici e televisivi abbiano desiderato utilizzare le loro canzoni in progetti data la popolarità della loro musica. I membri dei Led Zeppelin sono stati storicamente riluttanti a soddisfare queste richieste per una serie di ragioni importanti.
La band non solo ha venduto milioni di dischi grazie al carisma e all'abilità vocale di Plant, ma è diventata anche una band dal vivo altamente redditizia grazie ai metodi chitarristici creativi e dinamici di Page. Migliaia di persone li hanno visti suonare in spettacoli esauriti a causa del fascino di Plant. I Led Zeppelin erano il prototipo della rock band durante il suo periodo di massimo splendore ed erano più conosciuti della maggior parte delle persone. La band possedeva anche un aereo privato che chiamavano The Starship! Nel gennaio 1969 fu pubblicato l'album di debutto omonimo degli Zeppelin. Il disco, che ebbe un buon successo commerciale, fece conoscere il suono degli Zeppelin in tutto il mondo. Aiutò la band a guadagnare notorietà mentre scalava le classifiche rock negli Stati Uniti e nel Regno Unito. "Led Zeppelin II" fu l'album che venne dopo; è stato rilasciato nell'ottobre dello stesso anno. Nel secondo album del gruppo, sono state incluse canzoni come "Whole Lotta Love" e "Living Loving Maid (She's Just A Woman)". L'album era più popolare del primo della band e raggiunse il numero 1 negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Pubblicato nell'ottobre del 1970, "Led Zeppelin III" presentava la classica canzone "Immigrant Song" come traccia di apertura. L'album, come i suoi predecessori, entrò bene nelle classifiche e venne riconosciuto come uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”. ha ottenuto buoni risultati nelle classifiche ed è diventato uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”. ha ottenuto buoni risultati nelle classifiche ed è diventato uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”.
L'album, che includeva standard come "Stairway to Heaven", "Rock and Roll" e "Black Dog", finì per diventare il lavoro più venduto del gruppo. Nonostante il fatto che lo stesso Robert Plant non sia in grado di articolare il significato preciso della canzone, "Stairway to Heaven" è diventata la melodia caratteristica dei Led Zeppelin. "Led Zeppelin III" è stato acclamato dalla critica come uno degli album più belli del 20° secolo. Anche in un sondaggio tra i lettori condotto da Rolling Stone, "Led Zeppelin IV" è risultato il miglior album dei Led Zeppelin con un'ampia maggioranza. Nel marzo 1973 debuttò "House of the Holy", portando con sé canzoni come "The Song Remains the Same" e "The Rain Song". Ha venduto oltre 10 milioni di copie ed è stato inserito nella lista dei 500 migliori album di sempre stilata da Rolling Stone. Seguì “Physical Graffiti” nel febbraio 1975. L'album ha venduto più di 8 milioni di copie e ha debuttato al numero 1 sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. "Presence", il settimo album dei Led Zeppelin, fu pubblicato nel marzo del 1976. Nonostante il successo economico, l'album ottenne solo recensioni mediocri e non fu così apprezzato come i suoi predecessori. L'ultimo album del gruppo, "In Through the Out Door", fu pubblicato nell'agosto del 1979. Fu un enorme successo e raggiunse il numero 1 in diverse classifiche straniere.
L'album, che includeva canzoni come "Fool in the Rain" e "In the Evening", servì come forte conclusione del gruppo prima del loro scioglimento nel 1980. Perché i Led Zeppelin sono contrari al leasing della loro musica? I restanti membri della band, Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones, sono stati spesso riluttanti a concedere il permesso di utilizzare la loro musica in film e serie televisive. Sebbene i dettagli della loro obiezione siano sconosciuti, si può presumere che fossero riluttanti per il desiderio di preservare la loro eredità e il loro corpo di lavoro. Durante gli anni di attività della band, Plant e Page, entrambi perfezionisti, hanno dedicato il loro cuore e la loro anima alla creazione di musica per i Led Zeppelin ed erano consapevoli del significato del loro lavoro per i numerosi seguaci della band in tutto il mondo. Col passare del tempo, i Led Zeppelin sono stati più ricettivi nel concedere in licenza la loro musica. Durante la pre-produzione della commedia classica del 2003 School of Rock, Jack Black ha inviato un video di supplica ai Led Zeppelin chiedendo il permesso di utilizzare "Immigrant Song" nel film. Sapendo come il film avrebbe potuto presentare il loro lavoro a una nuova generazione, Plant, Page e Jones hanno dato la loro benedizione. Plant era contento che avessero preso la decisione di lasciare che "Immigrant Song" fosse a School of Rock.
“Quindi dallo ai bambini, è fantastico. Voglio dire, Jack Black ha capito bene”, ha spiegato Plant. School of Rock è stato tra i primi successi a campionare la musica dei Led Zeppelin nel 21° secolo. Secondo Screen Rant, il classico degli anni '80 Fast Times at Ridgemont High presentava "Kashmir". Uno dei primi film ad alto budget del ventunesimo secolo a utilizzare la colonna sonora dei Led Zeppelin è stato School of Rock. Secondo Screen Rant, la canzone "Kashmir" è stata inclusa nel classico degli anni '80 Fast Times at Ridgemont High. La grande scommessa, American Hustle, Shrek terzo, Silver Linings Playbook, Arthur: Legend of the Sword e molti altri film hanno utilizzato una canzone dei Led Zeppelin. La band è stata più aperta a concedere in licenza la propria musica, anche se è costato denaro. È noto che i Led Zeppelin esercitano un certo controllo creativo su come le sue canzoni vengono utilizzate nelle produzioni, oltre a chiedere un compenso considerevole a carico dei produttori cinematografici e televisivi che desiderano utilizzare una delle loro canzoni. Secondo il Los Angeles Times, il prezzo di licenza dei Led Zeppelin sarebbe a sette cifre. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa. secondo il Los Angeles Times. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa. secondo il Los Angeles Times. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa.
https://ps5storage.com/why-do-led-zeppelin-seem-to-be.../... 

John Bonham
Facciamo qualche esempio tecnico: la mano di John Bonham parte con l’essere di piuma e può arrivare a essere di ferro, che tradotto significa possedere una padronanza dinamica – cioè il controllo dello strumento – fuori dal comune. Si dice che di solito i batteristi rock siano “pesanti” e quelli jazz “leggeri“: Bonham riesce a essere entrambe le cose insieme ed è uno spettacolo, sia nei celeberrimi assoli dal vivo (che a volte duravano delle mezz’ore) sia nell’accompagnamento in studio dei pezzi zeppeliniani. Il tutto rendendo le sue linee piacevoli da ascoltare, mai monotone o scontate; e allo stesso tempo sempre sintonizzate con le melodie. Anche in brani cosiddetti “minori” dei Led Zeppelin, Bonzo riesce a inventarsi un ritmo che rende interessante l’intera composizione. Inarrivabile. Nessuno ci è riuscito meglio di lui: ed è molto vasta la rosa dei batteristi rock validi. Una parte di Moby Dick la suona a mani nude. Four Sticks viene eseguita con 4 bacchette, 2 per mano, in ritmo dispari: 5/4. Si è ispirato alla musica jazz e funky, traendo e personalizzando il tutto con versatilità e potenza d’esecuzione. Si è studiato i soli di Buddy Rich ed è stato un grande estimatore del sound dei dischi Motown, che insieme al blues hanno rappresentato la sua scuola. Da lì ha tratto tutto ciò che serviva al suo di suono, arricchito da una spiccata creatività, e dagli effetti “magici” del produttore Page che ha sempre tenuto sotto controllo i suoni di tutti gli album della band. Avvantaggiato nella composizione dalla presenza di John Paul Jones, bassista ancora oggi tra i migliori ed eclettici al mondo, usava spesso lo stile shuffle, quello jazz – basato su terzine – alternato con lo stile “dritto” in ottavi – in uso nell’hard rock – riuscendo a rendere il tutto magicamente coerente.
Il set della micidiale batteria Ludwig era composto da misure “grandi“, non a caso le stesse di Buddy Rich, ma con una diversa finitura: tom da 13″, timpani da 16″ e 18″, cassa sempre chiusa davanti (per sfruttarne la dinamica e aumentare la corposità del suono) da 26″ e piatti Paiste giganti a corroborare il tutto. Portò inoltre in auge il modello Vistalite, batteria in plexiglass trasparente nel suo caso colorata in arancio. Impressionante gong sullo sfondo.
John Bonham rimane lì, sui vinili, immortalato per sempre. Artefice e testimone di un tempo in cui lo scopo era lavorare sulla sperimentazione senza curarsi troppo del genere musicale. Sfondare sì, ma basandosi sull’idea – ardua e pregevole – di miscelare le proprie influenze creando opere capaci di emozionare e di sopravvivere all’infinito. Dovevi essere più creativo che robotico, bravo a sceglierti una band che aiutava a sviluppare idee e stili piuttosto che offuscarli. Perchè coi metodi odierni, al di là della tecnologia, i vari “John Bonham” sono praticamente estinti.
https://youtu.be/r9-42mu1D9Y
Bonzo era un genio, e la sua creatività era in ogni singola cannonata sparata sulle pelli, anche la più semplice. In ogni canzone dei Led Zeppelin c’era il suo calcolo, e la sua potenza era degna di nota anche nei fraseggi più semplici. Anche in Kashmir, per esempio, pur mancando le classiche terzine, John Bonham riuscì a rendere inconfondibile il suo tocco pur rimanendo nei canonici 4/4.
Dazed And Confused (1969)
In Dazed And Confused si percepisce, se ascoltiamo bene, la brama di John Bonham nel picchiare duro per tutto il brano. I suoi riff si interrompono nelle strofe per poi esplodere in terzine e cavalcate nel ritornello e nello special. Quando il blues incontrava Bonzo, il blues diventava di Bonzo.
Good Times Bad Times (1969)
Ignorare Good Times Bad Times nell’elenco delle migliori performance di John Bonham sarebbe da criminali. Il suo groove esplode nei contraccolpi della grancassa dimostrando che Bonzo non aveva bisogno del doppio pedale o del doppio kick. Come singolo di debutto dei Led Zeppelin, Good Times Bad Times fece sì che la band britannica dettasse legge dall’esordio.
Moby Dick (1969)
Jimmy Page assistette agli esercizi di Bonzo e decise di incanalarli verso un inedito. Nacque così Moby Dick con il monumentale assolo di John Bonham suonato anche senza le bacchette.
Whole Lotta Love (1969)
Whole Lotta Love non è soltato l’iconico riff di Jimmy Page: il singolo gode della presenza di Bonham a partire dal primo colpo di rullante che apre la strada al ritornello. Non dimentichiamo, inoltre, lo special in cui Bonzo lavora sui ride e sul charlie creando un vero e proprio amplesso sonoro.
Fool In The Rain (1979)
Fusion, ghost notes, jazz e un pizzico di caraibico rendono Fool In The Rain l’ultima tra le migliori performance di John Bonham, consacrandolo a rivoluzionario del mondo batteristico del rock.
Black Dog,è un discorso a parte..
Il brano, di base, è strutturato in tre parti, con due mini varianti e assolo:

A - motivo cantato da Plant senz’alcun accompagnamento, poi risposta della band con il celebre riff di Page (la parte A2 è una variante di A con Plant “psichedelico”)
B - Innesto altro riff (variante del primo e ripresa del primo)
C - Apertura della band, accordo e mini interventi chitarra e Plant. (C2 variante di C con accordi e Plant)
Poi l'assolo di Page sulla parte C2
La forma è la seguente:
(A A A B C)
(A A A2 C2)
(A A A B C)
​(A A A2 C2 con assolo chitarra)

Il linguaggio è prettamente rock-blues: pochi e semplicissimi suoni, timbri crudi; note, per il cantato e il riff, basate sulla scala pentatonica (con cromatismo di settima maggiore); pochissimi accordi (bicordi raddoppiati di quinta e maggiori) e impiantati sulla scala pentatonica LA-DO-RE-SOL/MI.
Ciò che caratterizza questo brano è la metrica e la sincope ritmica di ​Bonham nella parte A e la ritmica del riff nel B, il resto è semplicissimo e convenzionale.
Il pezzo è in tempo medio (circa 81 bpm), la parte A (solo cantato) è costituita da due misure: 4/4+5/4 (dal vivo di solito ne facevano due di 4/4), il riff entra in controtempo di semicroma sull’ultimo quarto di questo (si percepiscono le bacchette-metronomo di Bonham), per poi estendersi per due battute 4/4+2/4+1/8 (in totale 13/8).
Bonham da par suo non entra con la cassa sul battere ma sul levare, generando ancor più asimmetria e straniamento: soluzioni tanto semplici quanto efficaci.
Nella parte B il riff è la trasposizione, una quarta discendente, dell’attacco del riff A (le prime sette note), innescando così un mini ciclo lungo 9/16 che si sovrappone per tre volte al semplicissimo e drittissimo 4/4 di Bonham. Da qui una sensazione di movimento particolare.
l’intro di batteria di uno dei loro pezzi più celebri: Rock and Roll
Sembra una veloce (circa 172 bpm) ma elementare tirata di batteria charleston-rullante che lancia il tipico riff rock&roll; ma così non è. Infatti, anche un capace musicista a tutta prima (e probabilmente anche dopo) non comprende quando inizia il pezzo (peraltro il riff di chitarra è in levare); è sempre sorprendente. Ha un codice particolare, enigmatico… Dunque se non lo si comprende, addirittura non si riesce a iniziare correttamente il brano.
La metrica complessiva dell’intro di Bonham è di 35/8, e il ritmo è interamente dispari. La pura suddivisione (data dagli accenti) quindi in ottavi (crome) è: 3+5/3+5/3+4/3+2+2/+5
La più coerente coagulazione metrica in quarti è: 4/4 + 4/4 + 4/4 + 3/4 + 5/8. La sua fondamentale pulsazione accentuale è battere dell’1-levare del 2/ battere 1-levare 2/ battere 1-levare 2-levare 4/ battere 2 e 3 + 5/8.
Se lo si “sente” a tempo tagliato, ovvero a metà e quindi con una scansione di movimento d’agevolissima velocità (86 bpm), la morfologia ritmica si manifesta più chiaramente in un (quasi ortodosso) groove afro-cubano di metrica dispari: la prima parte in 4/4 con pattern di derivazione montuno; la seconda di 3/4+1/8 (7/8) di un clave con appresso la coda di 5/16 di lancio, una mini rullata per l’entrata. Ciò non vuol dire necessariamente che Bonham abbia voluto consapevolmente suonare un compendio alterato dei classici pattern afro-cubani (e perché no!), ma che di fatto è così.
Addirittura qualcuno può pensare che questa introduzione sia una sorta di casualità in studio, bè, farebbe un torto a Bonham e compagni e a molto del Rock più alto, che non di rado dispensa ponderate raffinatezze (anche armoniche e melodiche), dando così purtroppo ragione a chi considera il Rock solo terreno per musicisti barbari e inetti.
A ulteriore conferma della pianificazione, in tutte le versioni dal vivo di Rock And Roll è presente la stessa introduzione. E dai video a disposizione si nota che i LZ entrano correttamente senza guardarsi, fare cenni ecc.: semplicemente conoscono il complesso codice musicale e si sincronizzano nella sua aritmetica.
Viva il grande Rock. Viva i Led Zeppelin. Viva John Bonham.
​(Peraltro questo ritmo di Bohnam è parente a quello notevole presente nella versione di “Keep A-Knockin'” di Little Richard di 15 anni prima, ma quello suonato dal batterista Charles Connor ha una conformazione ritmico-metrica alquanto diversa, essendo un rapidissimo shuffle, quindi con andamento terzinato, con due movimenti “fuori” che lanciano le quattro misure di 4/4 con tre sincopi: è altra cosa rispetto a quello binario e ricorsivamente dispari di Bonham.) 



1  LED ZEPPELIN..I PIù GRANDI DI TUTTI UNICI..MITICI.INEGUAGLIABILI   https://www.facebook.com/notes/2897880090480001/ (note 1 2 3 4 )

PARTE PRIMA

su di loro si potrebbero scrivero libri..
a Robert Plant gli è stato chiesto più volte se era nelle sue intenzioni..ma ha sempre detto di no..."ci sono cose molto private che vorrei tenere per me..ma che se non le scrivo non completerebbero la storia..la vita sia quella del gruppo, sia quella privata di noi tutti...

https://legendarycover.it/i-simboli-parlano-led-zeppelin-d…/

Il Dirigibile dei Led Zeppelin e i Simboli del Primo Album
Led Zeppelin
Led Zeppelin (1969)
Copertina Originale: Jimmy Page, George Hardie
Etichetta: Atlantic
Genere: hard rock/blues rock
Questo è il primo simbolo. Il primo capitolo di una serie. Ci ritorneremo. Intanto, c’è da saltare a bordo di un dirigibile…

Il dirigibile dei Led Zeppelin inizia a volare il 12 gennaio 1969.

Nessuno sa chi sono o che musica fanno, ma questo simbolo li seguirà da Led Zeppelin, il primo album, all’ultimo. La sua Coda.

Uno dei simboli dei Led Zeppelin, il dirigibile, è lo specchio della loro storia. Forse la band avrà fatto questo pensiero, quando tutto era ormai finito.

Dal giorno della pubblicazione del primo album, per Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones è stato un volo straordinario tra i gruppi rock celebri della storia, fino a quando è durato.

Il dirigibile: la copertina
La celeberrima copertina di Led Zeppelin è una foto in bianco e nero del disastro del dirigibile LZ 129 Hindenburg, che prese improvvisamente fuoco in volo il 6 maggio 1937.

Lo zeppelin fu disintegrato in mezzo minuto. Morirono 35 persone. La vera causa dell’incendio non fu mai chiarita.

La copertina è realizzata da George Hardie, grafico e illustratore, da quel momento fedele collaboratore per le copertine dei Led Zeppelin.

Utilizza la tecnica della mezzatinta, grazie all’inchiostro di una speciale penna che rendeva la foto simile a una radiografia.

Usa la foto originale nei primi secondi del disastro, con il dirigibile in fiamme ma ancora visibile.

Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin e ideatore della cover, voleva raffigurare il preciso momento dell’esplosione.

Il retro della copertina è una foto della band scattata da Chris Dreja, ex bassista negli Yardbirds, che aveva appena abbandonato il basso per iniziare la carriera di fotografo.

Il dirigibile in fiamme diventa il primo simbolo della band. É un’immagine adatta a loro: forte, aggressiva, energica.

Forse Page la vuole per comunicare la potenza del gruppo, la loro mancanza di paura, al punto di rischiare di esplodere in volo. La band è appena nata, nessuno li conosce.

Questa immagine di copertina, la prima, anche profetica per come finirà la storia dei Led Zeppelin solo dodici anni dopo.

Ma ora il volo dei Led Zeppelin è iniziato. Godiamocelo.

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Grattacapi
Prima di questa foto la band sceglie il nome zeppelin, ma non aveva considerato la contessa Eva von Zeppelin.

La nipote di Ferdinand von Zeppelin, ideatore del dirigibile, è offesa, disonorata per l’uso del nome di famiglia.

La contessa spara due cartucce.

Nel 1969 cerca di bloccare un’apparizione dei Led Zeppelin nelle televisioni danesi; nel 28 febbraio 1970, i Led Zeppelin sono a Copenhagen per un concerto, e minaccerà di far cancellare lo spettacolo.

La signora forse non li ascoltava, e non aveva ancora visto la loro prima copertina. Sapeva solo che si facevano chiamare “gli zeppelin del rock”.

Moto saggiamente la band invita la contessa nel loro backstage. Dimostrano buone maniere e sperano almeno di addolcirla, l’incontro è cordiale e tutto sembra sistemato, gli Zeppelin possono essere gli Zeppelin.

Ma, appunto, non ha ancora visto la cover. Ed è la quiete prima della tempesta.

La contessa fa per andarsene quando per caso vede Led Zeppelin con la foto del disastro dell’Hindenburg. Immagino che la sua reazione sia molto simile a quella della foto, fuoco e fiamme.

Jimmy Page, come dirà in un’intervista anni dopo, correrà a nascondersi.

Per quel concerto a Copenhagen, i Led Zeppelin sono costretti a cambiare il nome del gruppo in The Nobs.

Con o senza il nulla osta di tutte le famiglie Zeppelin del mondo, la strada per la celebrità è libera e all’orizzonte c’è una sola scritta: Led Zeppelin.

Led Zeppelin: l’origine del nome
Il significato del nome Led Zeppelin viene fuori in una conversazione tra un gruppo di amici mica da ridere.

Succede che un giorno Jimmy Page, Jeff Beck, Keith Moon e John Entwistle stanno parlando della possibilità di creare un super gruppo tra loro quattro.

Una miscela esplosiva: due musicisti degli Yardbirds e due membri degli Who.

Per Keith Moon sarebbe stata una combinazione troppo pericolosa, e il suo sincero commento è: “It would probably go over like a lead balloon…” (andrebbe avanti come un pallone di piombo….) ed Entwistle aggiunse: “…a lead zeppelin!” (uno zeppelin di piombo!).

Jimmy Page ricorderà quel nome. Gli piacerà moltissimo.

Una band non ancora nata e già con il suo nome ufficiale.

Page decide, assieme al geniale Peter Grant, di cambiare Lead in Led perché sia più facile da ricordare, evitando errori di pronuncia.

Led Zeppelin: il primo album
I Led Zeppelin non fanno gavetta. Non faticano a farsi notare e a trovare il proprio pubblico.

Il loro primo album è un successo travolgente e immediato, come se il dirigibile fosse decollato da un punto altissimo, forse troppo alto.

La critica non è così impressionata, forse perché i ragazzi erano troppo innovativi ed esplosivi, troppo eccentrici. Erano tutto quello che in quell’epoca non c’era, a parte i Rolling Stones.

Ma non importa cosa facessero gli Zeppelin: i critici non avranno mai parole dolci per loro.

Il successo di critica arriverà solo quando sarà impossibile non applaudire.

I Led Zeppelin usano i simboli per farsi conoscere, essere credibili e affermare i loro principi.

Uno dei principi?

Il rifiuto dei nomi e di ogni etichetta. La cosa importante era la musica.

Le case discografiche
Rifiutano le etichette non per modo di dire.

I Led Zeppelin non hanno quasi mai avuto bisogno di una casa discografica. Nella convivenza con l’Atlantic Records, dal 1969 al 1973, la band ha dettato le regole.

L’album di esordio è prodotto da Jimmy Page e preregistrato dalla band in Scandinavia prima di firmare con la Atlantic un contratto che dà loro una libertà artistica senza precedenti per un gruppo appena nato.

Che ci fa la band, in Scandinavia?

In quel periodo non sono ancora i Led Zeppelin ma si fanno chiamare The New Yardbirds.

Jimmy Page è obbligato da contratto a una serie di concerti in Scandinavia con i suoi Yardbirds.

Lui era l’unico superstite assieme al bassista Chris Dreja.

Per prima cosa, i due cercano un cantante.

La prima scelta è Terry Reid, che declina e consegna l’invito a un certo Robert Plant, cantante della Band of Joy.

Plant accetta e si porta dietro anche il batterista della sua band, John Bonham. “Suona la batteria come una bestia”, disse.

Dopo l’abbandono di Chris Dreja, il bassista John Paul Jones è l’ultimo a entrare nei New Yardbirds.

Durante il tour scandinavo i quattro si conoscono l’eccezionale alchimia che c’era tra loro.

Ne capiscono il potenziale infinito, di suoni, influenze e innovazioni che sono ancora nelle loro teste e nelle loro mani. Una potenza durata poco più di un decennio.

In poche settimane le canzoni di Led Zeppelin sono pronte e la formazione diventa ufficiale.

Page, Plant, Jones e Bonham entrano in studio con le bobine di nastro già registrate.

Il disco è completo in circa trenta ore di lavoro, compresa la preregistrazione.

Costo: 1.782 sterline. Uno dei dischi con il più grande ritorno all’investimento della storia della musica.

All’inizio degli anni 70, quindi dopo poco più di due anni, l’album aveva già venduto tre milioni e mezzo di copie.

Gli Zeppelin restano con la Atlantic fino al 1973 con Houses Of The Holy.

Poi la band crea la Swan Song Records, per essere veramente libera da catene.

Non che prima fosse molto diverso: era come se il gruppo e l’etichetta fossero separati in casa.

Le versioni del vinile
All’inizio, il vinile di Led Zeppelin è distribuito con il nome della band e il logo Atlantic Records in rosso.

Poco dopo il colore diventa turchese, ma solo per un paio di settimane.

Alla fine del 1968 è scelto l’arancione come colore definitivo, ma i fortunati in possesso delle poche copie del vinile con le scritte in turchese ci sono, lo so che ci sono.

A chiunque, lì fuori, in possesso della versione di Led Zeppelin in turchese: avete tra le mani uno dei vinili da collezione più rari e costosi della storia.

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No Bonham, no Zeppelin
Lo zeppelin Hindenburg era unico, e fu l’ultimo dirigibile a trasportare passeggeri.

Volò 63 volte in appena un anno di vita, dal primo volo del 4 marzo 1936 fino all’incendio del 1937 che lo distrusse in mezzo giro di orologio.

I Led Zeppelin erano quattro, loro quattro. Robert Plant, Jimmy Page, John Bonham e John Paul Jones.

Bonham muore, dopo l’ennesimo eccesso alcolico (forse quaranta dosi di vodka, anche se non esistono conferme), il 25 settembre 1980. I Led Zeppelin scompaiono nel nulla.

Spesso le band si riuniscono, cambiano pelle, rinascono, si fermano, ci pensano, ritornano. Non per i Led Zeppelin.

La loro band poteva continuare solo con loro quattro.

La fine dei Led Zeppelin come uno dei gruppi rock più famosi e innovativi avviene a una velocità disarmante. Se fai la proporzione con tutto il tempo a disposizione, si tratta di un minuto, o di mezzo minuto.

E se non assomiglia alla storia dell’Hindenburg, è uno scherzo del destino che ci va comunque molto vicino.

All’inizio dicevamo simboli dei Led Zeppelin, al plurale. Il dirigibile è uno dei più famosi e più comunicativi, ma è solo uno dei tanti.

Ce ne sono molti altri, in tutte le loro copertine, elencarli tutti ora sarebbe difficile. Alcuni sono più oscuri, misteriosi e compaiono dopo.

Sicuramente non prima di Led Zeppelin II.
Led Zeppelin II
Led Zeppelin (1969)
Copertina Originale: David Juniper
Etichetta: Atlantic
Genere: hard rock/blues rock
https://legendarycover.it/le-canzoni-parlano-led-zeppelin-…/
RACKLIST LED ZEPPELIN II:
TESTI E TRADUZIONI DEI BRANI

SIDE A
A1 – Whole Lotta Love
A2 – What Is And What Should Never Be
A3 – The Lemon Song
A4 – Thank You

SIDE B
B1 – Heartbreaker
B2 – Living Loving Maid (She’s Just a Woman)
B3 – Ramble On
B4 – Moby Dick
B5 – Bring It On Home

Come il primo album è senza titolo, per andare contro al conformismo delle case discografiche, il secondo si chiama semplicemente “II”.

È il disco dei Led Zeppelin con le canzoni più spinte. È un album molto diretto e senza simboli, perché i simboli, quelli che metteranno i quattro ragazzi ancora più in discussione e che faranno credere a una maledizione nei loro confronti, verranno fuori pochi mesi dopo.

Led Zeppelin II, per il colore della sua copertina e il gruppo di persone con il dirigibile sullo sfondo, è chiamato il bombardiere marrone dai fans.

Bombardiere? Cioè un aereo come quelli dei primi anni del Novecento? Esattamente.

La copertina di Led Zeppelin II
Anche Neil Armstrong in questa istantanea?

Così voleva, e inizialmente credeva, David Juniper, autore della copertina di Led Zeppelin II.

Il secondo volo del dirigibile parte il 22 ottobre 1969, a soli nove mesi di distanza da Led Zeppelin. Armstrong era da poco tornato dalla straordinaria missione Apollo 11. Come periodo, una sua partecipazione ci poteva stare benissimo.

Ma non fu così, purtroppo per Juniper. A causa di un errore, nella copertina è incluso Frank Borman, un altro astronauta, assieme alla band e al resto del gruppo.

Il gruppo, nella foto originale, è la Jagdgeschwader 1, nota come The Flying Circus, un’unità tedesca della Prima Guerra Mondiale capitanata da Manfred von Richthofen, il celebre Barone Rosso.

Nella foto originale, datata 23 Aprile 1917, von Richthofen è seduto all’interno del bombardiere tedesco che lascia il posto al dirigibile nella copertina di Led Zeppelin II. La persona seduta a terra è suo fratello, Lothar von Richthofen, che Juniper fa diventare John Paul Jones. Sopra il bassista dei Led Zeppelin ci sono Jimmy Page e Robert Plant, vicini e inseparabili. John Bonham è in piedi, alla sinistra di Plant. Alla sua destra troviamo Frank Borman nel posto in cui, nella convinzione di David Juniper, doveva esserci Neil Armstrong.

Alla destra di Borman c’è l’attrice Glynis John, inclusa per prendere in giro scherzosamente il tecnico del suono dell’album, Glyn Johns.

Completano il gruppo il mitico Peter Grant, manager degli Zeppelin e Richard Cole, il tour manager. Il cantante blues gospel Blind Willie Nelson. Un’amica e collega di Andy Warhol che molti identificano in Mary Woronov.

I volti di Grant, Cole, Blind Willie Nelson e la Woronov sono alterati con occhiali e barba e per questo non sono facilmente distinguibili.

Jagdgeschwader-1-il-barone rosso
led-zeppelin-1969
Gli Zeppelin alla conquista degli States
L’immagine all’interno della copertina doveva raffigurare i Led Zeppelin a bordo di un dirigibile che sorvola la Statua della Libertà.

All’ultimo Page cambia idea e chiede a Juniper un effetto diverso rispetto alla vera copertina. Pensa allora di creare la psichedelica immagine di uno Zeppelin colpito da alcuni riflettori.

In effetti, la band, per Led Zeppelin II, aveva semplicemente chiesto a Juniper un’idea interessante.

C’è da credere che siano rimasti soddisfatti.

led-zeppelin-2-inside-cover
I: la partenza, II: l’accelerazione
Con Led Zeppelin II il dirigibile accelera verso la leggenda.

Siamo a gennaio del 1969. Gli Zeppelin sono appena usciti con il loro primo album. Non sono consapevoli del successo che stanno per conoscere perché letteralmente non hanno il tempo di comprendere cosa sta accadendo.

L’Atlantic Records preme per l’immediato back-to-back. Le vendite sono grandiose e si vuole sfruttare la scia del successo con un tour negli Stati Uniti e in Europa, oltre al secondo album in uscita dopo l’estate. Lo slogan per pubblicizzare il disco è Led Zeppelin II Now Flying e Led Zeppelin – The Only Way To Fly. “Fate pure tutti gli slogan che volete, tanto lo produco io assieme a Peter (Grant)” deve aver pensato Jimmy Page.

Piuttosto, trovare il tempo per farlo? Non ce n’era. Ma non c’erano neanche scuse. I Led Zeppelin dovevano dimostrare di essere davvero una band sensazionale, trovando il modo di fare tour e album assieme. E di farlo anche bene.

Per i Led Zeppelin, che avevano la fila di scettici e critici anche non di professione fuori dalla porta, uscire con il secondo album così in fretta poteva essere molto pericoloso.

La critica li aspettava al varco. La casa discografica (c’è da crederlo) anche.

Il particolare “makin’ of” Led Zeppelin II
I brani sono registrati nel corso dei tour e durante gli spostamenti da una città all’altra. Tutti in giorni diversi e registrati in studi diversi. Londra, Los Angeles, Memphis, New York e Vancouver. Molte delle musiche dell’album nascono durante gli infiniti (e improvvisati) assoli di Dazed And Confused durante i concerti.

Jimmy Page inventava un particolare riff, se lo teneva a mente e lo metteva su spartito dopo il concerto. Gli altri lo imitavano. John Paul Jones con l’assolo di basso in The Lemon Song. John Bonham concepì l’idea di Moby Dick da quelle dirompenti e assurde prove alla batteria.

Tutto faceva temere un flop per questo secondo album, dopo lo strepitoso successo di Led Zeppelin. Troppa fretta nel realizzarlo, troppa improvvisazione. Come potevano esserci passione e impegno?

Molti critici si aspettavano un secondo capitolo di minor successo, credendo che il primo album fosse un caso, un exploit tipico di tante band giovani. Un colpo di genio o di fortuna.

Ma la risposta dei fans porta i Led Zeppelin sul 2-0 nei confronti della critica. I fans si mangiarono Led Zeppelin II e lo spedirono in prima posizione nelle US chart e Uk chart, per la prima volta. Whole Lotta Love entrò alla numero 1 dei singoli più venduti, anche qui per la prima volta.

Com’era la storia del minor successo?

Ad ogni modo, la critica avrà modo di ricredersi quasi subito. Nonostante la diffidenza iniziale Led Zeppelin II è considerato uno degli album più influenti della storia. Alcuni critici lo vedono addirittura come il punto di inizio dell’hard rock.

Led Zeppelin e le canzoni hard/rock
È il disco più duro e potente di tutta la discografia dei Led Zeppelin, in questo periodo sempre più aggressivi nei confronti di critica e industria discografica.

Whole Lotta Love, con Plant che simula un orgasmo, e The Lemon Song sono brani dalle evidenti allusioni sessuali.

Le pacifiche What Is And What Should Never Be e Thank You sono eccezioni perché Heartbreaker, Ramble On e Living Lovin Maid (She’s Just a Woman) riportano il disco dentro l’hard rock.

Bring It On Home è un interessante pezzo blues e chiude l’album. Ma prima c’è Moby Dick, travolgente e spettacolare assolo combinato di batteria e chitarra, emblema dello stile Bonham e traccia più corta dell’album. Dal vivo poteva superare i tre quarti d’ora.

Nel 2014 è stato distribuito online il trailer della ristampa di Led Zeppelin II, con un brano inedito in aggiunta ai nove pezzi originali.

Non tutti i riff dei brani sono materiale originale dei Led Zeppelin. Alcuni sono presi da altri brani e riadattati, per questo motivo la band fu anche accusata di plagio.

Parliamo ancora di Whole Lotta Love, ripresa da You Need Love di Muddy Waters e The Lemon Song, arrangiata dal brano Killing Floor di Howlin’ Wolf. Ascoltate i brani in sequenza e vedrete che, forse, la critica stavolta aveva motivo di punzecchiare. Che fossero poco amati non c’è dubbio ma i Led Zeppelin amavano il rischio e la provocazione.

Dall’estate del 1968 ai primi mesi del 1970 il bilancio dei Led Zeppelin era: due album, quattro tour americani, quattro tour europei e non si sa quante tra interviste, apparizioni televisive e inviti vari in giro per il mondo.

Evidentemente i giovani Led Zeppelin non conoscevano la parola rifiatare. Era comprensibile: c’era molta fame e molta voglia di conquista nel mondo del rock.

Ma presto, in quell’inizio del 1970, il dirigibile dovrà spegnere i motori per un po’. Fermarsi per ritrovare ispirazione, lucidità e tranquillità.

Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones passando un po’ di tempo con le rispettive famiglie. Jimmy Page ampliando i propri interessi anche a cose molto lontane dalla musica.

Sarà in questo periodo che i Led Zeppelin conoscono una maturità che sarà alla base dell’uso dei simboli.

I tempi iniziano a essere maturi e saranno alla base di Led Zeppelin III.

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Led Zeppelin III
Led Zeppelin (1970)
Copertina Originale: Zacron
Etichetta: Atlantic
Genere: blues rock/folk rock
Sembra un fumetto. La copertina di Led Zeppelin III è opera di Zacron, al secolo Richard Drew, artista multimediale che Jimmy Page aveva conosciuto nel 1963.

Page aveva impiegato mesi per rintracciare l’amico. Si ricordava di lui dai tempi in cui si erano conosciuti al Kingston College Of Art di Londra. Quando ci riesce gli propone subito di ideare e realizzare la cover di III.

La prima stampa originale di III è unica, sia per la copertina che per il disco in vinile (eccome, se lo è). La cover, soprattutto, è innovativa e particolare anche per come è stata realizzata.

Come un cartone animato
È un dirigibile in viaggio, no?

Zacron voleva comunicare un senso di movimento alla copertina e questo doveva essere fatto in uno spazio ristretto, per la precisione in un quadrato di circa trenta centimetri. Come fare per creare movimento? Cercando di muovere la copertina, ovviamente.

Dietro alla parte frontale (con immagini di dirigibili, aerei, oggetti di aviazione e farfalle) c’era un disco di metallo con disegnata una multitudine di altri oggetti apparentemente casuali: statue, castelli, aerei antichi, altri dirigibili, pannocchie, auto e altri particolari curiosi. In mezzo a questi disegni spuntavano i volti dei componenti dei Led Zeppelin. Una persona vedeva queste immagini attraverso alcuni buchi nella cover; girando la cosiddetta round cover sottostante le immagini cambiavano e la copertina appariva diversa.

Errori e ritardi
Led Zeppelin III esce il 5 ottobre 1970, con due mesi di ritardo proprio per alcuni problemi a ultimare la copertina. Il risultato finale non soddisfa Jimmy Page, che nella sua mente aveva visto una cover diversa.

In Italia la prima tiratura del vinile è stampata con una cover provvisoria raffigurante i volti dei quattro Zeppelin. In basso a destra è posto questo comunicato da parte della casa discografica: “Questa busta realizzata per soddisfare le pressanti richeste di questo attesissimo nuovo disco potrà essere sostituita presso i rivenditori con la busta definitiva in corso di preparazione”.

Vi siete accorti dell’errore? Richeste invece di richieste. La busta provvisoria fu stampata così in fretta che nessuno si accorse dell’errore.

led-zeppelin-III-copertina-provvisoria
È una copertina graficamente divertente e dallo stile diverso rispetto alle altre. Più semplice, bizzarra. Semplicità e tranquillità, sono questi gli ingredienti di III. E anche se questo disco per la prima volta ha qualcosa di oscuro nasce da un periodo di tranquillità. Per la prima volta.

III: un periodo di tranquillità che si sente tutto
I Led Zeppelin sono umani. Chi l’avrebbe mai detto?

Pochi, in quell’inizio del 1970.

Erano stati quindici mesi di lavoro intenso tra composizioni, registrazioni, concerti, tour, interviste e la passione per una vita al massimo e senza regole. Prima il magico esordio di Led Zeppelin, poi il secondo, devastante capitolo di Led Zeppelin II.

Nell’aprile del 1970 la band stacca la spina. L’allarme arriva dalla cancellazione di un concerto a Las Vegas, dovuto a un forte e improvviso abbassamento di voce di Robert Plant.

Anche Dio si riposò il settimo giorno.

I Led Zeppelin, che sono uomini con una riserva limitata di energia, si concedono due mesi di vacanza.

John Paul Jones e John Bonham la trascorrono con le rispettive famiglie. Jimmy Page e Robert Plant si rintanano a Bron-Yr-Aur, un cottage settecentesco isolato in mezzo ai monti e al verde della Snowdonia, in Galles.

Page e Plant a Bron-Yr-Aur
In questo luogo affascinante, che sembra uscito dal mondo dei sogni, possono ritrovare la pace e l’ispirazione. Il cottage di Bron-Yr-Aur non aveva energia elettrica e acqua corrente, Page e Plant passano così due settimane arrangiandosi con il poco che hanno, come se fossero tornati indietro di cinquant’anni.

Comunque, avevano un paio di cose fondamentali: due chitarre acustiche. Era chiaro che non avevano in mente solo di rilassarsi. È tempo di musica acustica, ragazzi. Che non pensiate che gli Zeppelin sono solo hard rock, chitarra elettrica e batteria devastante. Non pensatelo.

Durante il soggiorno a Bron-Yr-Aur compongono cinque brani.

Bron-Yr-Stomp e That’s The Way sono inclusi in Led Zeppelin III.

La splendida acustica di Bron-Yr-Aur e Down By The Seaside troveranno posto in Physical Graffiti del 1975.

Un brano, Poor Tom, resterà inedito fino all’uscita di Coda, album fatto di scarti di lusso quando i Led Zeppelin non esistevano più da un paio d’anni.

La band al completo si riunisce all’inizio di maggio e dopo pochi giorni scappa a Headley Grange, una vecchia casa immersa nella tranquillità di Hampshire. Come se avessero ancora bisogno di allontanarsi dal caos di Londra e dalla caotica vita degli ultimi due anni.

Insieme compongono Gallows Pole, Tangerine, Friends, Celebration Day e una delle poche eccezioni hard rock di III ma allo stesso tempo uno dei pezzi più famosi: Immigrant Song.

Page a Boleskine House
III non è solo rock e bella copertina. È anche l’inizio di qualcosa di oscuro ed enigmatico. Un qualcosa all’inizio incomprensibile ma che presto ha spostato le domande della critica dal rock e i concerti all’occultismo e ai simboli esoterici.

Parliamo dell’influenza di Aleister Crowley su diversi artisti rock anni 60 e 70, tra cui Jimmy Page.

Se non vi ricordate di lui, era un mago, simbolista, scrittore e il più famoso tra gli occultisti. Da lui ha preso ispirazione il satanismo e soprattutto l’esoterismo. Crowley appare anche nella copertina di Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band che fu, per questo, oggetto di polemiche e accuse nei confronti dei Beatles.

Jimmy Page non era solo un fan Aleister Crowley. La verità è che lo considerava un idolo.

Page collezionava oggetti e scritti appartenuti a Crowley, partecipava ad aste che mettevano in vendita le sue opere.

Nel 1971 acquista Boleskine House, una grande villa sulla riva orientale di Loch Ness, in Scozia. La casa è stata residenza di Crowley dal 1899 al 1918. Lì dentro il padrone di casa praticava buona parte dei suoi rituali e magia nera.

La villa ha una storia tetra e inquietante. È costruita a pochi passi da un cimitero in cui sorgeva una chiesa rasa al suolo da un incendio secoli prima, assieme a tutti i fedeli in preghiera. Una casa considerata sinistra e, secondo gli abitanti del luogo, maledetta.

Jimmy Page l’acquista, noncurante delle voci che gli consigliano di lasciar perdere. Semplicemente, pensa di trovare in quel luogo l’atmosfera perfetta con cui scrivere la musica dei Led Zeppelin.

Page vuole addirittura ristrutturare la villa, abbandonata a sé stessa dal 1920 (da quando Crowley ci abitava) e riportarla allo stato originale. Assume per questo il satanista Charles Pace e gli affida il compito di dipingere i muri delle stanze con simboli magici e di rituali. Jimmy Page aveva le idee chiare sulle sue passioni e interessi.

Ma facciamo un passo indietro. 1970. A partire da III il nome dei Led Zeppelin inizia ben presto a essere associato all’occultismo e alle pratiche esoteriche.

Perché proprio da Led Zeppelin III?
La risposta si trova nei solchi della prima stampa del vinile. Sono state incise due scritte, una per lato, nel vinile originale di III.

Nel lato A compare la scritta “So Mete Be It” in corsivo. Sul lato B del vinile c’è scritto “Do What Thou Wilt”.

Unendo le due frasi viene fuori uno dei motti del Thelema, la filosofia di Crowley: “Do What Thou Wilt/So Mete Be It”. Fai quello che vuoi, così potrai essere. Era un frase nascosta, volutamente incisa per lasciare un segno o un messaggio.

Solo la prima stampa ha le scritte incise sul vinile. Solo la prima stampa ha la round cover e due scritte volutamente incise per lasciare un messaggio nascosto. Queste due particolarità rendono questo vinile un rarissimo pezzo da collezione.

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La critica avrà cambiato idea?
Led Zeppelin III è accolto malissimo dalla critica, in modo ancora peggiore dei primi due capitoli. In questo caso gli Zeppelin sono definiti scialbi, scarichi, giù di tono. Accusati di professare l’hard rock prima per poi fare dietrofront con un rock acustico e più riflessivo. Un album debole da parte loro.

Un’altra buona dose di critiche negative che non fa altro che aumentare il risentimento della band nei confronti dei critici musicali.

Sembrava non andasse bene nulla. Per i fans erano la band perfetta: sapevano scrivere musica, suonare, dal vivo erano devastanti e incarnavano alla perfezione l’idea di rock band con una vita al limite con droga, alcol e sesso.

Ma i Led Zeppelin volevano il disco perfetto. Quello che mettesse d’accordo tutti, anche quei delicati baronetti dei critici.

Dopo poche settimane dall’uscita di III i Led Zeppelin si ritirano a comporre nuovi brani da includere nel prossimo lavoro, senza concedere interviste e senza nemmeno un tour.

Si riuniscono per il loro album più famoso, l’album dei Led Zeppelin per eccellenza, il loro disco perfetto.

Un album con molti simboli e significati, frutto dell’avvicinamento di Page alla magia e all’esoterismo. Considerato da molte persone vicine agli Zeppelin, e si pensa anche da Plant, come l’inizio di una maledizione che portò alla band una serie di disgrazie e la definitiva scomparsa.

Ma queste sono solo voci, un classico nel mondo del rock.

La verità è che mancano pochissimi mesi all’uscita di Led Zeppelin IV.

Per un motivo o per l’altro, da quel momento il rock non sarà più lo stesso.
Led Zeppelin IV
Led Zeppelin (1971)
Copertina Originale: Sconosciuto
Etichetta: Atlantic
Genere: hard rock/folk rock
https://legendarycover.it/led-zeppelin-iv-zoso-non-e-zoso/
Il quarto album del Dirigibile: anonimo capolavoro
La copertina di Led Zeppelin IV
Le rune: i quattro simboli dei Led Zeppelin
Jimmy Page: ZoSo
John Bonham: tre cerchi intrecciati
John Paul Jones: triquetra
Robert Plant: la piuma nel cerchio
Sandy Danny: il quinto simbolo
Un maledetto anno straordinario
…e alla fine succede davvero.

Forse è arrivato il capolavoro dei Led Zeppelin, l’album che può vantarsi di avere tra le sue fila uno dei pezzi rock più celebri della storia, o forse no, non è un capolavoro, è solo il loro quarto album, l’album che comunque fino a quel momento mette tutti d’accordo.

Come lo chiamiamo?

Domanda d’obbligo perché Led Zeppelin IV, ufficialmente senza titolo, è chiamato in vari modi:

ZoSo, Four Symbols, Untitled, Sticks, Runes, The Fourth Album, The Hermit, Led Zeppelin IV, oppure, se volete, semplicemente IV.

Noi staremo sul generico, lo chiameremo Led Zeppelin IV o IV, senza definirlo in alcun altro modo perché una definizione sicura non esiste.

É un album così misterioso e senza riferimenti (nonostante per qualcuno ZoSo fosse un logo) che ci vuole almeno il titolo per orientarci nella storia dei Led Zeppelin.

Che cos’è Led Zeppelin IV?

È il disco perfetto, uno dei punti più alti del Dirigibile e il più oscuro dei loro album.

Per molti critici, e i fan più impressionabili, è l’inizio della fine, anche se nel 1971 le cose vanno troppo bene perché qualcuno possa immaginarlo.

Nel quarto album la band elimina ogni elemento di marketing, scontrandosi frontalmente con Atlantic Records, e non lascia punti di riferimento.

Senza titolo, nome del gruppo, logo della casa discografica. La sua forma (doppio album? quadruplo EP? classico LP?) la sanno solo loro e Peter Grant, angelo custode del gruppo.

Led Zeppelin IV entrerà nella storia per tante cose ma non per i titoli e i nomi.

É come se la Coca Cola distribuisse bottiglie di liquido scuro senza l’inconfondibile confezione rossa con scritte bianche. Come se la Apple rinunciasse alla mela, o se Madonna pubblicasse un album senza nome e foto in copertina…

Come diavolo pretendete di vendere un disco in questo modo?

Come diavolo, giustamente, come diavolo.

Mettetevi comodi e guardate come.

L’Album Led Zeppelin IV: capolavoro senza nome
L’obiettivo dei Led Zeppelin nel 1971 è dimostrare di poter fare a meno di tutto per realizzare un album, zittendo i critici musicali che fino a quel momento li avevano snobbati, come minimo.

Il messaggio dei Led Zeppelin è: “i fans ci seguono solo per le canzoni”. In IV ne inseriscono otto:

Black Dog
una delle più celebri canzoni hard rock della storia, scritta quando un golden retreiver nero continuava a far visita alla band riunita a Headley Grange; senza sapere da dove venisse, il gruppo gli tributa il pezzo

Rock And Roll
dirompente tributo al rock, cavallo di battaglia di tutti i concerti seguenti

The Battle Of Evermore
cantata assieme a Sandy Denny, il primo e unico duetto di Robert Plant nella sua carriera con gli Zeppelin. Sandy Denny, cara amica del gruppo ed eccellente cantante, da qui a poco incontrerà un destino molto triste

Stairway To Heaven
nessun aggettivo disponibile per questa canzone, perché ogni termine sarebbe riduttivo. Forse la traccia rock più celebre da quando esistono le note musicali, il testo scritto in un giorno a Healdey Grange da Plant ma iniziata l’anno prima da lui e Page a Bron-Yr-Aur

Misty Mountain Hop
un altro brano che la band riproporrà sempre nei tour successivi di IV, anche quello “maledetto” di Phisical Graffiti del 1975; la canzone parla di un buffo incontro tra la band e la polizia, che li ferma dopo aver fumato marijuana

Four Sticks
l’unico brano di IV rimasto incolume dalla leggenda di IV, non è diventato un pezzo famoso come gli altri. La canzone è un bel tributo a John Bonham che suonava la batteria con due coppie di bacchette (four sticks)

Going To California
splendida acustica composta ancora una volta da Page-Plant, altra punta di diamante dei concerti che rendeva l’atmosfera del posto magica. Altro tributo del gruppo alla cantante Joni Mitchell

When The Levee Breaks
splendida chiusura dell’album e (almeno per il sottoscritto) il brano del disco che preferisco. La parte di batteria di Bonham è stata composta e registrata nell’ampio spazio sopra le scale del salone di Headley Grange, la cui acustica rendeva la batteria una bomba atomica

Ecco, dunque, come si presentano con il nuovo album: solo musica, nessuna etichetta e una strana copertina.

L’unica etichetta che non riusciranno mai a togliersi è la fama di cattivi ragazzi.

Poi ci saranno altre etichette, simili a ombre, che seguiranno la band da quest’anno fino a In Through The Out Door.

Dal 1968 il gruppo sembrava inarrestabile: con il primo capitolo e il successivo, dirompente Led Zeppelin II, i quattro mettono il turbo con IV e sorpassano i tre album precedenti per vendite toccando il tanto desiderato successo di critica.

A loro, dei critici, importa giusto fin là, ma senza Led Zeppelin IV tutto quello che avevano fatto sembrava non bastare.

Nei primi tre album i Led Zeppelin erano stati sottovalutati, criticati e massacrati dopo Led Zeppelin III. Con il terzo album acustico, folkloristico e rilassato, la band era stata definita “slogan promozionale del rock”.

Spinti da enormi stimoli, Page, Plant, Jones e Bonham si isolano a comporre il quarto capitolo nella casa rurale di Headley Grange, senza un tour e senza concedere nemmeno un’intervista.
La copertina di Led Zeppelin IV: un suicidio commerciale
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Così la definisce la casa discografica Atlantic Records, essere onnisciente convinto che sarebbe stata la fine del gruppo tre anni dopo il mostruoso esordio di Led Zeppelin.

La copertina è una vecchia parete rovinata, e la fotografia di un vecchio contadino con lunghi fasci di legname sulla schiena.

L’uomo è fermo in un prato, si sorregge con un bastone e rivolge il suo sguardo serio a a noi che guardiamo la copertina.

Quest’immagine è un autentico dipinto a olio acquistato poco tempo prima da Robert Plant in negozio di antiquariato a Reading, in Inghilterra. Autore e periodo del dipinto sono sconosciuti.

Plant aveva intuito che era l’immagine giusta per una copertina, senza sapere quando e come, ma sapendo istintivamente il perché.

Back cover
La back cover è un dettaglio del moderno quartiere di Ladywood, a Birmingham, e il nuovissimo (all’epoca) grattacielo Salisbury Tower.

Aprendo il vinile scopriamo che back e front si fondono in un’unica immagine.

Il primo significato della copertina di Led Zeppelin IV, se questo disco si può comprendere del tutto, è proprio il contrasto tra front cover e back cover.

In un’intervista del 1981, Jimmy Page spiegherà che la cover rappresenta la semplicità e l’armonia del passato rovinati da un presente distruttivo.

Il nuovo che ciclicamente prende il posto del vecchio fa parte della vita, quindi la più sofisticata delle copertine degli Zeppelin parla di un ciclo della vita. Il concetto di ciclo è fondamentale qui, tienilo a mente perché tornerà più avanti.

Secondo le parole di Page, la parete è proprio la casa del vecchio contadino. La casa è stata distrutta per mostrare i retroscena della realtà con grandi case in cemento e quartieri residenziali. La città sta invadendo la natura, una realtà negli anni ’70.

L’inevitabile avanzare della tecnologia e del progresso costringe il vecchio a convivere con i ghetti urbani.

Mentre si chiedono se Headley Grange riuscirà ad avere la stessa influenza di Bron-Yr-Aur, i Led Zeppelin ripensano alla quiete e al verde di quel cottage.

Headley Grange farà lo stesso e farà molto di più.

George Pickingill: un contadino sconosciuto?
Il vecchio potrebbe non essere una persona sconosciuta.

Molte persone che hanno studiato l’album, critici ed esperti di occultismo, pensano sia George Pickingill, un contadino inglese vissuto tra l’800 e il 900.

Sembra certo che Pickingill praticasse arti magiche e frequentasse l’idolo di Jimmy Page, l’esoterista Aleister Crowley, praticando con lui l’occultismo.

Ecco la costante di questa copertina. L’esoterismo, l’occultismo, i simboli sparsi un po’ ovunque.

Il primo simbolo è proprio il contadino, omaggio a George Pickingill da parte di Led Zeppelin sempre molto sensibili al tema della natura. Forse è una sua fotografia, sicuramente è tantissimo mistero.

E ora andiamo a scovare gli altri simboli di questo splendido album.

Dieci di Bastoni – Ten Of Wands
Il fascio di legname sulla schiena del contadino è collegato a una carta dei tarocchi, il dieci di bastoni (Ten Of Wands).

Anche il dieci di bastoni rappresenta la fine di un ciclo; di preciso significa il raggiungimento di un obiettivo dopo molto lavoro e grandi sforzi.

Dagli studi su questo segno sembra chiaro che raggiungere l’obiettivo comporta una grande responsabilità, un sacrificio forse troppo grande da sostenere.

Ogni carta dei tarocchi ha un insegnamento. Il dieci di bastoni è un avvertimento a guardare le mete raggiunte nella vita, pesando anche i nuovi doveri che questo comporta. Proprio come un ciclo: fisso un obiettivo – lo raggiungo – ho altre responsabilità per avercela fatta – fisso un nuovo obiettivo – e avanti come se non ci fosse un domani.

Il secondo significato di questa cover è proprio questo: gli uomini, negli anni, hanno raggiunto la vicinanza tra uomo e natura (front cover), il progresso è invece la nuova responsabilità per tutti noi (back cover).

Un avvertimento che troviamo anche nell’eremita, il terzo simbolo.

L’Eremita dei Led Zeppelin – The Hermit
L’eremita è uno dei simboli più famosi dei Led Zeppelin e compare per la prima volta in questa copertina.

Il vecchio, di bianco vestito e incappucciato, è in cima a un precipizio e ha in mano una lanterna, la luce della verità.

L’immagine interna della copertina è un disegno di Barrington Colpy intitolato View in Half of Varying Light.

L’eremita è un’altra carta dei tarocchi e indica ammonimento e riflessione prima di intraprendere una strada nuova e sconosciuta. I genitori direbbero “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.”

The Hermit ha due significati collegati:

Il primo è la necessità di allontanarsi dal caos delle città e delle persone per trovare la pace interiore. Proprio quello che aveva fatto la band con Led Zeppelin III, composto soprattutto a Bron-Yr-Aur
Il secondo significato è non restare isolati ma condividere la conoscenza con altre persone
In alcune versioni di IV vedrai il discepolo dell’Eremita, un ragazzo con i capelli lunghi ai piedi della collina che sta per raggiungere il suo maestro.

Page, nella stessa intervista del 1981, dichiara che la luce della verità serve per indicare al ragazzo la via giusta.

La metafora della copertina chiude il suo ciclo con un messaggio alle nuove generazioni. Attenti a cosa abbiamo ottenuto nel corso degli anni, entrando nel mondo del progresso industriale e tecnologico senza rovinare quanto di buono è stato fatto (il raccolto).

Pensando a questo concetto oggi, anni duemila inoltrati, verrebbe da chiedersi che cosa abbiamo sbagliato.

Nella lanterna c’è una stella a sei punte, la Stella di Salomone. La stella non è presente in tutte le copertine. È il simbolo esoterico dell’unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e materiale.

Il volto nascosto
C’è una cosa che appare in tutte le versioni, forse frutto di suggestione e speculazione su questa copertina, ma ci vuole uno specchio.

Posizionando la copertina interna accanto a uno specchio, in senso verticale, si forma un’immagine simile a un volto.

Molti pensano sia la faccia di un drago, un demone oppure un cane. Un black dog, magari?

Le Rune: i Quattro Simboli dei Led Zeppelin
Diciamolo onestamente. Ad Atlantic non importa un fico secco di tutti questi significati profondi e complesse simbologie.

Vogliono solo vendere. La casa discografica accetta con difficoltà una copertina così spoglia e apparentemente anonima. I Led Zeppelin sono una gallina dalle uova d’oro che deve avere massima visibilità.

Non intuendo un successo così incredibile ma accettando il simbolismo dei Led Zeppelin, Atlantic obbliga i quattro a scegliere un simbolo ciascuno da inserire nella cover.

Quattro simboli di cui nessuno ha chiarito il vero significato. Forse è il loro modo di essere o di concepire la musica, o forse è qualcosa di più profondo.

I quattro Zeppelin li hanno spiegati, interpretati, senza mai essere creduti del tutto.

Page e soci hanno sempre evitato le domande, e quando erano inevitabili sono stati bravi a schivare le risposte, facendo pensare a più interpretazioni e che ci fosse qualcosa di più sotto.

Cose che non si potevano dire perché avrebbero ristretto il cerchio intorno a loro, dimezzando il pubblico, facendo restare gli amanti delle arti occulte e allontanando chi poteva esserne spaventato.

O forse, mantenere il segreto era il loro modo per dire “non ci conoscerete mai del tutto”?

Non è dato a sapersi.

I Led Zeppelin e Aleister Crowley
I Led Zeppelin scelgono i simboli e alimentano il mistero; da questi segni iniziano le prime voci su un legame tra la band e Aleister Crowley.

Crowley vuol dire occultismo, esoterismo e magia nera.

Jimmy Page colleziona oggetti appartenuti a Crowley, legge e studia i suoi libri; un paio d’anni prima aveva acquistato la sua vecchia casa, Boleskine House, e l’aveva trasformata in una specie di tempio. Cercherà di prendersi anche l’Abbazia di Thelema, altra casa di Crowley in Sicilia, senza successo.

Le abitazioni di Aleister Crowley sono al centro del successivo Houses Of The Holy.

Nella nuova casa di Page, Crowley è praticamente ancora presente.

Il rapporto tra l’occulto e i Led Zeppelin sembra racchiuso in questi quattro simboli, sulla parte interna della copertina, vicino alla tracklist.

Tra non molto tempo qualcuno inizierà a collegare tutti i fatti che succederanno, pensando a una maledizione nei loro confronti.

Il simbolo di Jimmy Page
“ZoSo”
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Su questo simbolo è stato detto di tutto.

É indubbio che Page avesse gusti e passioni molto particolari.

La trasformazione di Boleskine House in qualcosa simile a un tempio satanista è un esempio di stranezza e stravaganza, mettiamola così, ma non sembra avere nulla a che vedere con il suo simbolo.

Va subito detto che ZoSo, contrariamente a quanto è stato detto e interpretato, non è ZoSo, perché non è una scritta. Il nostro cervello vede subito una parola e ci dice di leggerla, per comodità, ma per Jimmy Page non è una parola.

Le persone naturalmente la vedono come una parola, altri dicono addirittura sia il titolo del disco.

Sbagliato. Niente di più sbagliato da quello che Page vuole comunicare.

Jimmy Page disegna ZoSo di proprio pugno, come dirà in diverse interviste.

Solo lui sa il vero significato. Ci sono solo interpretazioni.

Il Gatto
Alcuni critici pensano sia l’immagine stilizzata di un gatto, con occhi, naso, baffi e bocca.

Il gatto è considerato una divinità dagli egizi, era temutissimo nel Medioevo per poi elevarsi nuovamente a ruolo di divinità al giorno d’oggi.

Si pensava fosse animale del demonio, delle streghe e portatore di eventi spiacevoli. Erano convinti facesse da collegamento tra gli uomini e l’energia oscura dell’universo.

Jimmy Page avrebbe disegnato un gatto proprio come simbolo del legame tra mondo umano e spirituale, come altri simboli della copertina.

Un sigillo antichissimo
Una buona parte dei studiosi non crede che Page abbia disegnato questo simbolo, o quanto meno non che l’abbia inventato lui.

L’origine della runa “ZoSo” risalirebbe a metà ‘500, contenuta nell’alfabeto magico e nella griglia di Cardano, metodo di scrittura di messaggi segreti inventato dall’alchimista e matematico Girolamo Cardano.

E ci sarebbe qualcosa in più.

Chi supporta questa tesi dice che ci vuole proprio questo preciso simbolo per stringere un patto con il diavolo attraverso un messaggio in codice.

Speculazioni?

Jimmy Page non risponderà mai alle domande sul significato del suo simbolo, avvolto nella nebbia fitta come altre cose di questa copertina.

Forse le risposte avrebbero messo fine alle voci su una loro maledizione, o forse no.

Il simbolo di John Bonham:
Tre cerchi intrecciati
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Tre cerchi uniti in più punti.

É un altro simbolo dell’unione tra uomo, donna e bambino. La prima interpretazione è che il batterista dei Led Zeppelin lo scelga come simbolo della famiglia, che lui ama profondamente.

Nel 1966 John era diventato padre di Jason. Lo sbalzo da sconosciuto e tranquillo ragazzo di periferia a superstar mondiale in due anni provoca in John uno shock che lo trasforma in un ragazzo aggressivo, con il gusto per gli eccessi e la distruzione.

Il suo stile dirompente alla batteria usciva anche nella vita normale.

Chi lo frequenta è a conoscenza dei cambiamenti d’umore di Bonzo, in particolare quando beve, dell’abitudine a sfasciare intere stanze d’albergo per non parlare delle risse.

Il suo simbolo è più concreto, sembra che a Bonham piaccia perché i tre cerchi somigliano a una batteria vista dall’alto; qualcuno pensa a un omaggio alla birra Ballantine, prendendo spunto dal logo.

Se questo simbolo non avesse niente a che fare con l’occulto, potrebbero essere tutte interpretazioni valide. Infatti non c’entra niente con il mondo dei significati nascosti, vero?

No, non proprio.

Questo simbolo è presente anche nel libro di Crowley il Tarocco dello Ierofante e nel Libro dei Segni di Rudolf Koch, un altro testo di rune. In tutti e due i libri è collegato alla Trinità.

Jimmy Page, nelle varie interviste rilasciate durante gli anni, lo collega a una runa.

Un altra parte di un puzzle a cui mancherà sempre l’ultimo pezzo.

Il simbolo di John Paul Jones:
La triquetra

Jones era un polistrumentista. Soprattutto bassista e tastierista, sicuramente il più versatile ed equilibrato del gruppo.

Lui sceglie una triquetra, simbolo composto da un cerchio e tre punte unite (le cosiddette mandorle mistiche). Come Bonham, anche John Paul Jones lo trova tra i 493 simboli contenuti nel Libro dei Segni di Rudolf Koch.

La figura è una runa di origini celtiche e vichinghe, composta solo da cerchi. Come dirà Page rappresenta tranquillità, saggezza, competenza e sicurezza, infatti è molto difficile da disegnare.

Anche la triquetra è un segno della Trinità e della fertilità femminile.

Il simbolo rappresenta bene la personalità di John, il più tranquillo dei Led Zeppelin.

Il simbolo di Robert Plant:
La piuma dentro un cerchio
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E arriviamo a Robert Plant e la sua piuma all’interno di un cerchio.

Robert era il membro dei Led Zeppelin che aveva contribuito in modo decisivo al successo perché, con Jimmy Page, è autore di gran parte delle canzoni.

Il primo significato della piuma in questa posizione è la scrittura, le parole che escono dalla sua voce e dalla sua penna, visto che lui è soprattutto autore dei testi.

Approfondendo il significato di questo simbolo si crede sia la piuma della dea Maat, divinità egizia simbolo di giustizia, armonia e verità.

Jimmy Page dirà che il simbolo, disegnato da Plant, esprime il coraggio ed è base di tutte le filosofie.

Ma anche in questo caso non manca il mistero e i riscontri più inquietanti.

Tra gli esperti è noto che la piuma inserita in un cerchio sia uno dei rituali di magia nera più usati, una specie di “cerchio del sortilegio” con cui uno stregone poteva vendere la propria anima al diavolo.

…cinque simboli
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C’è un quinto simbolo nella copertina di Led Zeppelin IV, più nascosto (un simbolo occulto e in più nascosto…e allora ditelo) e meno famoso.

È il simbolo di Sandy Denny, cantautrice folk-rock inglese e grande amica della band.

Sandy è nella storia perché prima e unica donna a duettare con Robert Plant in un brano dei Led Zeppelin, The Battle of Evermore, proprio in questo disco.

Il gruppo le rende omaggio e invece del banale asterisco utilizza questi tre triangoli capovolti e uniti in un vertice.

Neanche a dirlo che è una runa proveniente dal Libro dei Segni di Koch e richiama alla donna, alla fecondità femminile.

Come per gli altri simboli, anche in questo caso nessuno conosce il significato perché Koch non lo spiega e non lo fanno nemmeno i Led Zeppelin

Ovviamente.

Un maledetto anno straordinario
Per capire quanto poteva essere famosa la band inglese in questo periodo, questo articolo sulla vita dei Led Zeppelin fa sicuramente al caso tuo.

Ma torniamo a noi.

Con IV cambia il vento.

Non solo in bene, per la pazzesca popolarità, le vendite, i concerti e la sintonia come gruppo, ma anche in male.

Qualcosa che porterà alla fine del gruppo in meno di un decennio. Si pensa che questo qualcosa parta proprio da qui.

Molte persone che frequentano i Led Zeppelin pensano a una maledizione che li colpisce per essersi interessati all’occultismo e ai simboli magici. Page e Boleskine House, l’influenza della casa, le pratiche occulte del chitarrista dei Led Zeppelin a tutto il gruppo partendo da IV.

Chiariamo subito i dubbi.

Non ci sono e mai ci saranno prove concrete di una maledizione che ha colpito i Led Zeppelin.

Neanche dopo tutto quello che è stato dato per certo nel corso di oltre 45 anni partendo da ipotesi, suggestioni, credenze, cose dette e non dette dalla band.

Qualcosa inizia a cambiare, e possiamo chiamarla in vari modi.

Destino? Sfortuna? Colpa del loro stile di vita? Legge di compensazione?

Non lo sapremo mai. Comunque, la storia dei Led Zeppelin parla di tragici incidenti che iniziano a susseguirsi dalla seconda metà degli anni 70 a persone vicine a loro, forse troppi incidenti per una semplice casualità.

C’è chi non lo ha mai creduto, chi si è ricreduto e chi è sempre stato convinto.

Andiamo in ordine cronologico, partendo da uno tra i più convinti di questa maledizione, a detta di chi lo conosceva personalmente: Robert Plant.

I Led Zeppelin: bastava essere bravi, idoli e famosi?
5 agosto 1975: l’incidente a Robert Plant
Robert Plant e la moglie Maureen, con i figli Carmen e Karac e la figlia di Jimmy Page, Scarlet, subiscono un gravissimo incidente in macchina durante una vacanza nell’isola di Rodi.

Carmen e Karac se la cavano con qualche graffio mentre Scarlet è l’unica a uscire completamente illesa.

I danni gravi sono di Plant e soprattutto di Maureen, in fin di vita e portata d’urgenza in un ospedale in Inghilterra dove sarà salvata da una trasfusione.

Robert Plant ne esce malconcio fisicamente e traumatizzato nel morale; resta ingessato e su una sedia a rotelle per sei mesi.

Gli Zeppelin devono fermarsi, stravolgendo i piani per l’anno successivo. Il tour mondiale di fine agosto 1975 è annullato e la registrazione del nuovo disco, Presence, finisce in cantiere a tempo indeterminato.

In questo periodo di pausa forzata pubblicano un famoso e discusso album live: The Song Remains The Same.

Quando tutto è pronto per il tour mondiale cancellato nel 1975, una forte laringite colpisce Plant. Il tour slitta da febbraio ad aprile del 1977.

Periodo nero per Robert.

Plant dirà che l’incidente d’auto a Rodi fu per lui una sorta di punto di non ritorno. Non riuscirà più ad avere quella spensieratezza e il morale da “vado a conquistare il mondo e torno” che aveva di solito.

Purtroppo per lui non è ancora finita, ma andiamo con ordine.

14 maggio 1976: scompare uno Yardbird
Keith Relf, cantante e armonica negli Yardbirds oltre che grande amico degli Zeppelin, muore fulminato mentre suona la chitarra nel seminterrato di casa.

26 luglio 1977: muore Karac Plant
Sul tanto complicato tour americano dei Led Zeppelin, di tappa a New Orleans, si abbatte l’improvvisa morte di Karac, secondogenito di Plant, per un’infezione alle vie respiratorie.

Quel tour, già cancellato e posticipato, stava avendo grossi problemi di sicurezza. Tre date dove molte persone furono arrestate per rissa, tra cui John Bonham.

Alla notizia della morte del piccolo Karac il tour è immediatamente e definitivamente cancellato.

Plant cade in un lungo periodo di depressione, la band decide di prendere un periodo di pausa e ognuno si ritira con la propria famiglia.

I Led Zeppelin si ritroveranno solo alla fine del 1978, ma per loro il tempo è ormai agli sgoccioli.

3 settembre 1977: il team perde un pezzo
Keith Harwood, tecnico del suono e caro amico del gruppo che aveva collaborato per Houses Of The Holy, Physical Graffiti e Presence, muore in un incidente stradale mentre guida sotto gli effetti della droga.

21 aprile 1978: muore Sandy Danny
Anche Sandy Denny considera l’alcol un suo intimo amico.

L’amica dei Led Zeppelin cade dalle scale in un momento di ubriachezza una mattina di marzo del 1978, a casa dei genitori.

Dopo un mese di violenti mal di testa per la caduta, malori che non avevano preoccupato fino a quel momento, il 17 aprile Sandy perde conoscenza e viene ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale.

Muore il 21 aprile a 31 anni.

1979: Jimmy Page perde un amico
Phil Hale, pittore e amico di Jimmy Page, perde la vita in una delle ville del chitarrista per overdose di morfina, alcol e cocaina.

Hale era andato a dormire e non si risvegliò. Tempo dopo i Led Zeppelin rivivranno la stessa scena con qualcuno di ancora più importante. Page in seguito dirà di averlo visto “normale” quella sera, nel senso né più né meno sballato di altre volte.

25 settembre 1980: il dirigibile perde un pezzo
Infine, last but not least, il colpo di grazia.

Il 25 settembre 1980 John Bonham porterà a termine la sua ultima giornata di batteria e alcol. Beve prima delle prove, durante le sessioni e a una festa da Jimmy Page. Va a dormire ubriaco a casa di Page. La mattina dopo i compagni proveranno a svegliarlo inutilmente.

La stampa scriverà molte volte le parole “40 dosi di vodka” ma la notizia non sarà mai confermata.

Il dirigibile si componeva di quattro parti, saldamente collegate tra loro, imprescindibili, non sostituibili.

John Bonham non c’è più e con lui scompaiono nel nulla anche i Led Zeppelin, come una bolla di sapone.

Un mese più tardi Jimmy Page venderà Boleskine House, su suggerimento di Plant e Jones. Page dirà di aver sentito il bisogno di andarsene, come a scrollarsi di dosso qualcosa di spiacevole.

La casa resterà abbandonata per dieci anni.

I brutti episodi che hanno colpito il gruppo sono documentati, così come la passione di Page per l’occulto, al punto di coinvolgere i suoi compagni.

Resta da unire gli altri pezzi del puzzle. Le copertine degli Zeppelin successive a IV sembrano avere altri indizi e simboli.

A cominciare da Houses Of The Holy.

Fare due più due e parlare di una maledizione è semplice.

Forse così semplice che è meglio togliercelo dalla testa.

I Led Zeppelin sono 4 camaleonti: in quale disco il loro sound ti piace di più?
Led Zeppelin IV
Led Zeppelin II
Physical Graffiti
Led Zeppelin
Led Zeppelin III
Houses Of The Holy
In Through The Out Door
Presence

Houses Of The Holy
Led Zeppelin – 1973
Copertina Originale: Hipgnosis Studio (Aubrey Powell)

Pittura a mano: Phil Crennell
https://legendarycover.it/copertina-houses-of-the-holy-qua…/
https://legendarycover.it/i-led-zeppelin-headley-grange-ca…/
https://legendarycover.it/curiosita-album-led-zeppelin-iv/

DA DOVE DERIVA IL NOME LED ZEPPELIN? PERCHÈ LA BAND SI CHIAMA COSÌ
https://www.r3m.it/da-dove-deriva-il-nome-led-zeppelin-per…/

I grandi amanti della musica e del rock sanno perchè i Led Zeppelin si chiamino così, così come sanno che cosa sia uno Zeppelin. Insomma, potrebbe sembrare una storia nota di cui è inutile parlare ancora, ma non sempre è tutto così semplice: talvolta anche il nome di una band potrebbe non essere così scontato e, ovviamente, parliamo maggiormente a coloro che non conoscono il motivo per cui i Led Zeppelin si chiamano così. Dalla leggenda secondo cui è stato Keith Moon a coniare il nome della band fino al significato dello stesso, ecco da dove deriva il nome Led Zeppelin.

KEITH MOON HA SCELTO IL NOME DEI LED ZEPPELIN?
Prima di analizzare nel dettaglio perchè i Led Zeppelin si chiamino così, vale la pena considerare la leggenda secondo la quale sarebbe stato Keith Moon, l’incredibile e talentuosissimo batterista dei The Who, a scegliere il nome della formazione, almeno indirettamente. Fa sorridere pensare che proprio John Bonham, batterista dei Led Zeppelin, sarebbe stato con lui in una competizione ideale per quello che ancora oggi si fatica a definire il miglior batterista di sempre.

Tornando alla leggenda, c’è bisogno di un rimando storico al 1966, quando Keith Moon, John Entwistle, Jimmy Page, John Paul Jones e Jeff Beck avevano creato un pezzo insieme, Beck’s Bolero, che aveva così tanto convinto gli artisti che l’ipotesi di creare un supergruppo divenne concreta; ovviamente, Keith Moon suggerì che la band potesse prendere il nome di Led Zeppelin. Nonostante il progetto non prese mai piede, anni dopo Jimmy Page si ricordò delle parole del batterista e affermò, in merito: “Aveva qualcosa a che fare con l’espressione popolare “un cattivo scherzo sale come un palloncino di piombo”

CHE COSA SIGNIFICA LED ZEPPELIN?
A questo punto, è necessario approfondire il significato del nome Led Zeppelin, che nasce dalle affermazioni di Keith Moon e da un adeguamento fonetico che si basa su un doppio significato. Il batterista dei Who affermò che la band sarebbe potuta volare alta come un lead zeppelin, il che costituiva certamente un ossimoro: lead sta per piombo, mentre lo zeppelin era un tipo di dirigibile molto leggero.

Ovviamente, ciò stava a significare la natura di una formazione in grado di andare oltre le sue difficoltà strutturali, conquistando un grande trasporto mediatico e non solo. Insomma, sia per quanto riguarda il nome, sia per ciò che concerne la natura dello stesso, non si può dire che Keith Moon abbia sbagliato.

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3 h ·

https://www.r3m.it/robert-plant-come-stata-mia-vita-dopo-led-zeppelin/
ROBERT PLANT: “COM’È STATA LA MIA VITA DOPO I LED ZEPPELIN”

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SEGUE SECONDA PARTE

https://www.facebook.com/notes/2897880090480001/

PARTE SECONDA

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Robert Plant..Antonella Mei 13 febbraio · https://www.youtube.com/watch?v=6hBLHkmBKDg&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0YS22LZ3Ng37OpblcqVIIYt2f1aW2Z7ZA05s64Rfkey6zQkAQGePtxZTc i LED ZEPPELIN.

Scala per il Paradiso

C’è una signora sicura
Che tutto ciò che luccica è oro
E sta comprando una scala per il Paradiso.

Lei sa che quando ci arriva
Se i negozi sono tutti chiusi,
Con una parola può ottenere ciò per cui è venuta.
Ooh, ooh, e sta comprando una scala per il Paradiso.

C’è un segno nel muro
Ma lei vuole essere sicura
Perché sai, a volte le parole hanno due significati.
In un albero vicino al ruscello
C’è un uccello che canta.
Certe volte tutti i nostri pensieri ci mettono dubbi
Oh, mi viene da pensare…
Oh, mi viene da pensare.

C’è un sentimento che provo
Quando guardo a occidente,
E il mio spirito piange per andarsene.
Nei miei pensieri ho visto
Anelli di fumo attraverso gli alberi,
E le voci di coloro che stanno guardando.
Oh, mi viene da pensare
Oh, davvero mi viene da pensare.

E si sta sussurrando che presto
Se tutti lo decidiamo
Allora il pifferaio ci condurrà alla ragione*.

E un nuovo giorno vedrà l’alba
Per quelli che resteranno,
E le foreste echeggeranno di risate.

Se c’è un trambusto nella tua siepe
Non allarmarti ora,
Sono solo le pulizie di primavera della Regina di Maggio
Sì, ci sono due percorsi che puoi prendere
Ma a lungo termine
C’è ancora tempo per cambiare la strada in cui ti trovi.
E mi viene da pensare.

La tua testa sta ronzando e il ronzio non se ne andrà
Nel caso non lo sapessi,
Il pifferaio ti sta chiamando a seguirlo
Cara signora, riesci a sentire il vento soffiare
E sapevi
La tua scala giace sul vento che sussurra.

E mentre andiamo avanti per la nostra strada
La nostra ombra è più alta della nostra anima
Lì cammina una signora che tutti conosciamo,
Che brilla di luce bianca e vuole mostrare
Come tutto diventa d’oro
E se ascolti molto attentamente
La melodia finalmente arriverà a te
Quando tutti sono uno e uno è tutto
Per essere roccia e non rotolare.

E lei sta comprando una scala per il Paradiso.

*L’espressione “To call the tune” significa decidere come una cosa deve essere fatta. Deriva dal detto inglese “Who pays the piper call the tune”, cioè “chi paga decide”.

Significato di Stairway To Heaven
Questa è una libera interpretazione. Sono consapevole che ogni cosa che dirò potrà essere usata contro di me e così sia.

Il mio personale significato di Stairway To Heaven perché credo che ognuno di noi può solo interpretare uno dei brani più celebri e complessi che esistano.

Perché il vero significato, ovviamente, lo sanno solo loro. Loro due, Jimmy Page e Robert Plant, la scrissero nel 1970 e la piazzarono in mezzo a Untitled.

Troppi simbolismi, paralleli, parti dritte e rovesce perché questa canzone abbia un solo e unico significato.

Ma il bello della musica è che per capire una canzone si può provare a unire puntini tra il testo e la storia dell’artista (o gruppo) che l’ha scritta.

Io, nel mio piccolo, sono soddisfatto di aver trovato una tripla interpretazione a un brano che ho consumato negli anni per i troppi ascolti.

Tre, come la trinità. Tre livelli di profondità, in fondo all’infinito di una musica così melodica (prima volta che i Led Zeppelin si mostravano così melodici, e c’era motivo) che sembra messa lì apposta per non farci pensare alle parole. E a questo io credo veramente.

E chi mai ha fatto attenzione alle parole di Stairway To Heaven? Di certo non all’inizio.

Devi ascoltarla minimo cinquanta volte per superare la voce di Plant e lo strepitoso assolo finale di Page, per pensare seriamente che cosa ti stanno dicendo le parole.

E siccome qui i cinquanta ascolti li abbiamo superati da un pezzo, a un certo punto viene da chiedersi cosa vuol dire.

It makes me wonder.

Si può leggere il testo di Stairway To Heaven con un significato religioso, da un punto di vista più concreto (vita di tutti i giorni) e, infine, chiaramente, da una visione occulta. Oserei dire maligna viste le critiche negli anni al brano e all’album che lo contiene, Led Zeppelin IV.

Iniziamo. Prima le strofe, poi l’interpretazione.

Prima novità: gli Zeppelin parlano “a una donna”
There’s a lady who’s sure

All that glitters is gold

And she’s buying a stairway to Heaven

L’oro è ogni cosa preziosa e con un valore nella vita. La protagonista della storia sembra una ragazza in carne e ossa, o almeno una figura femminile personificata. Ma a questo punto del brano è una donna.

Questa è già una novità perché i “normali” Zeppelin di solito parlano in prima persona rivolti a un’ipotetico interlocutore femminile.

Stavolta la ragazza è la protagonista e crede che tutto ciò che brilla sia oro. La prima parte di Stairway To Heaven è molto legata al materialismo.

La donna cade nell’inganno più vecchio del mondo per cui “non tutto è oro ciò che luccica”, proverbio che mette in guardia sul fatto che alcune cose sembrano belle ma nascondono verità molto peggiori.

Le cose “luccicanti”, con un valore, possono essere X cose, con X che tende a infinito. Denaro, salute, famiglia, lavoro, altro: ogni cosa può essere vista come importante nella vita. Cose diverse, da persona a persona. La ragazza ha valori materiali, forse egoistici, e ha un fine, un concreto obiettivo da raggiungere comprando una “scala per il Paradiso”.

Questa frase è già una contraddizione in termini. Non si può comprare qualcosa di materiale per raggiungere la salvezza spirituale.

Questo se pensiamo al Paradiso come dimora del Creatore e degli angeli, cioè se diamo un senso biblico al brano.

Ma se ci togliamo gli occhiali da prete il paradiso potrebbe avere un senso più ampio e personale, l’Eden della ragazza, quel qualcosa responsabile della sua felicità. Tutto e ogni cosa. Non necessariamente la religione.

Prima interpretazione: religione
E sta comprando una scala per raggiungere quello “stato”, sta cercando il mezzo per arrivare al fine.

La scala è lo strumento metaforico con cui salirà nel suo personale Eldorado, per raccogliere l’oro che è tanto sicura di veder luccicare. Oppure è il mezzo che le aprirà le porte del Paradiso, quello vero, attraverso le buone azioni terrene che lei è sicura siano “luccicanti come l’oro”.

Il significato biblico di Stairway To Heaven, nella prima strofa, è legato alla credenza del mercato delle indulgenze, pratica molto diffusa nel Medioevo in cui il Papa si faceva pagare denaro in cambio della salvezza eterna. La religione protestante non credeva che una persona potesse guadagnarsi la salvezza nemmeno con le buone azioni, figuriamoci con il denaro, per cui le cosiddette azioni di valore erano finto oro luccicante.

When she gets there she knows

If the stores are all closed,

With a word she can get what she came from.

Quando raggiunge quel posto (there), ovunque esso sia, lei è sicura di ottenere ciò che vuole pronunciando una sola parola, come una formula magica, anche nel caso non sia riuscita a comprare la scala.

Ecco, quel “there” non è ancora il suo Paradiso (qualunque esso sia) ma è il momento prima di salire la scala. Lei vuole salire la scala. Lo sta facendo. Nel momento in cui è convinta di iniziare la scalata verso la sua salvezza, il suo regno dei Cieli.

Altrimenti il verso “if the stores are all closed”, l’eventualità che lei non sia riuscita a procurarsi la sua scala, non avrebbe senso di esistere.

La parola “Word” può essere detta in sostituzione di Dio (il Verbo), come spiegato in molti passi della Bibbia (“In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God”) ma se ci pensi può riferirsi a chiunque sia il “Maestro”, la guida divina della ragazza.

Quindi, nel suo significato religioso, “with a word she can get what she came from” non sarebbe una parola da pronunciare come lasciapassare ma è un via libera solo con la fede in Dio, senza buone azioni, oggetti materiali (luccicanti di valore) o senza acquistare la scala perché “tutti i negozi sono chiusi”. Senza nessun mezzo. Solo la fede.

There’s a sign on the wall

But she wants to be sure

‘Cause you know sometimes words have two meanings.

Il segno nel muro può essere la direzione da seguire. Lei non è più sicura della strada da intraprendere e si trova di fronte a un bivio perché “a volte le parole hanno due significati”, e con questo verso i Led Zeppelin si riferiscono anche alla loro canzone.

In quel muro c’è scritto qualcosa di poco chiaro. La sua insicurezza può indicare la sua mancanza di spiritualità, a conferma del suo materialismo per cui “tutto ciò che luccica è oro”. L’assenza di spiritualità non le permette di vedere la direzione giusta nel bivio.

La vita è un continuo bivio, decisioni su decisioni da prendere e strade da seguire a seconda della nostra esperienza, capacità di valutazione e raziocinio.

E le indicazioni possono essere subito intuibili ma possono nascondere un altro significato, un insegnamento più importante, qualcosa di oscuro che diventa limpido solo quando sei del tutto sicuro.

Seconda interpretazione: divinità al contrario
Molti critici e fans vedono in questa strofa un chiaro riferimento a Jimmy Page e agli insegnamenti del “suo” idolo Aleister Crowley, che Page “seguiva” abitando le sue case, collezionando i suoi oggetti e studiando i suoi libri pieni di indicazioni chiare su come vivere.

Qui stiamo nuotando nel senso esoterico del brano.

La legge di Crowley era “Do what thou wilt shall be the whole of the Law” (“fai ciò che vuoi, è questa tutta la legge”).

Fai ciò che vuoi, soprattutto lasciati andare al piacere fisico e spirituale. Le sue parole esistono per nascondere gli insegnamenti occulti, mille volte più difficili da cogliere.

Se indossiamo gli occhiali biblici, comunque, anche questa frase può seguire il filo della riforma protestante. Così sarebbe il “muro” della chiesa di Wittenberg, dove Martin Lutero affisse le tesi che sconfessavano le indulgenze e si scagliavano contro il cattolicesimo. La ragazza, allora, vuole essere semplicemente sicura delle parole per non rischiare di interpretarle in modo sbagliato.

In a tree by the brook

There’s a singbird who sings

Sometimes all of our thoughts are misgiven.

Arrivati a questo punto Stairway To Heaven cambia. Il brano si rivolge direttamente a noi, amici ascoltatori, e la band inizia a parlare di sé stessa.

Terza interpretazione: la vita, un ciclo, come la cover di IV
Lo avevano iniziato prima di ascoltare il disco, con la copertina di Led Zeppelin IV, che com’è noto rappresenta un ciclo.

La band indica il ciclo con i simboli della cover: le immagini di front e back viste insieme, cioè il muro della casa del contadino (front) invaso dalla città (back); la natura sostituita dal cemento, il naturale ciclo della società capitalistica e materialista degli anni 70.

La copertina di IV è la reazione dei Led Zeppelin all’inevitabile corso della vita e all’inarrestabile avanzata del progresso, e nel testo di Stairway To Heaven lo confermano in modo più intimo con altri simbolismi.

Il materialismo della ragazza è il materialismo del gruppo e di tutta la società. Ma può essere che lei non sia una lei in carne e ossa ma solo una figura femminile personificata. Come la mente umana, per esempio. No? Mente è una parola femminile, sostituisci “mente” a “ragazza” e tutto prende una piega molto più intrigante.

Quindi potrebbe essere la mente, e non la ragazza, a essere sicura che tutto ciò che luccica è oro; è la mente a voler comprare un mezzo per raggiungere la salvezza, come una scala per il Paradiso; è la mente a non essere più sicura delle indicazioni e ad essere costretta a seguire i segni.

L’immagine disegnata dalla voce di Plant è un uccello che parla, con il suo canto, in un albero vicino a un ruscello.

In un’intervista, Robert Plant disse che buona parte del brano vuole avvicinare l’ascoltatore alla natura. L’amore del cantante degli Zeppelin per la natura è cosa nota (lui e Page compongono nel cottage di Bron-Yr-Aur tutto Led Zeppelin III e alcuni brani di Physical Graffiti).

A volte i nostri pensieri ci mettono dubbi, possiamo sbagliarci o come minimo avere il dubbio di essere nel giusto. È quello che, forse, l’uccello sta cercando di dire nella sua lingua.

Oh, it makes me wonder.

Oh, it makes me wonder.

Wonder. Chiedersi, ma in modo meravigliato e stupefatto, domandarsi qualcosa con soggezione, restando di stucco.

Plant, in prima persona, si chiede con stupore cosa può aver detto quell’uccello nel fiume.

There’s a feeling I get when I look to the west

And my spirit is crying for leaving.

Il “west”, l’ovest, dove il sole muore ogni giorno, può essere una metafora della morte.

Un sentimento di tristezza, l’anima che piange prima di “partire”, quando il nostro protagonista pensa alla morte, può essere collegato alla “scala verso il Cielo” su cui la mente, personificata dalla ragazza, si sta arrampicando.

In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees

And the voices of those who stand looking.

I cerchi di fumo attraverso gli alberi sono il tentativo di comunicazione attraverso la fitta foresta della mente.

La mente è vista come una fitta foresta di pensieri cattivi e impuri, una foresta cresciuta in anni e anni di egoismo e materialismo; un cerchio di fumo esce dalla cima degli alberi e può voler dire tante cose.

Comunica la presenza di qualcuno, è un grido d’aiuto, come se fossero parole. Gli indiani comunicavano tra loro attraverso cerchi di fumo dagli alberi dov’erano accampati.

I cerchi di fumo possono essere la presenza del Signore, se ascoltiamo la canzone con una Bibbia in mano, o possono essere altri “maestri” se ne invertiamo il senso. Qualsiasi cosa possa dare sollievo e comunicare con l’esterno dalla fitta foresta della mente. Qualsiasi. Cosa.

Le voci sono le risposte ai segnali di fumo, in una mente intrisa di pensieri negativi ci sono sinapsi in corso, in un disperato tentativo di comunicazione.

And it’s whispered that soon
If we all call the tune
Then the piper will lead us to reason.

Come visto nella traduzione, il proverbio inglese “who pays the piper call the tune” è come il nostro “chi paga decide” (se esiste)

Vuol dire decidere le modalità di un’azione, per una persona che ne detiene il diritto perché ha pagato il prezzo.

“If we all call the tune”, se tutti paghiamo, contribuiamo, ci aiutiamo, allora decideremo e capiremo (reason) e arriveremo alla soluzione.

Il pifferaio, con la sua musica, sarà la guida che condurrà fuori dall’intricata foresta mentale in cui siamo intrappolati. Permetterà di avere tutto chiaro, di capire la direzione, il senso della vita, il modo di vivere.

Vivere nella libertà e nella luce, o fare del buio la propria ragione d’esistenza. Arrivati fin qui sono tutte risposte che dobbiamo accettare.

È plausibile è anche vedere in quel pifferaio un uomo calvo, inquietante, vestito con abiti strani e sgargianti, che all’anagrafe faceva Aleister Crowley.

And a new day will dawn
For those who stand long
And the forests will echo with laughter

Per quelli che resteranno (who stand long) e seguiranno la musica del pifferaio, ci sarà un nuovo giorno da vivere.

La foresta della loro mente sarà percorsa da risate. In natura esistono tanti tipi di risata. Serena, leggera, nervosa, sadica, isterica, e in questo caso non si le sensazioni evocate dalle risate non sono chiare.

If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now,
It’s just a spring clean for the May queen.

Ora batteria di John Bonham mette cinque o sei marce in più al brano, nello slancio della sua parte più ottimistica.

Questa parte sembra un consiglio o la presa di coscienza di una nuova visione. “Il trambusto nella tua siepe”, qualcosa che si muove dentro un cespuglio e non sappiamo che cos’è, evoca di nuovo una sensazione di novità, o allarme, nella mente della persona.

The May Queen è la Regina di Maggio, icona femminile molto amata in Inghilterra. È un simbolo della crescita e della rinascita della natura, ma estesa anche a una nuova crescita per la persona.

Le “pulizie della Regina di Maggio” è un reset del tuo vecchio modo di pensare e di ragionare, la May Queen sta sfoltendo la foresta della mente, la ripulisce dai cattivi pensieri.

Di nuovo, può essere il riferimento religioso dello Spirito Santo, che dà la sensazione, a chi l’ascolta (chi segue la musica del pifferaio), di essere scossi dall’interno, come qualcosa che si muove in una siepe.

“Yes, there are two paths you can go by, but in the long run
There’s still time to change the road you’re on.”

Le due strade sono la via del “bene” e quella del “male”, le due interpretazioni di Stairway To Heaven.

Una biblica e di Cristo, l’altra occulta e oscura. Diranno la via di Aleister Crowley, si spingeranno addirittura a Satana, ascoltando la canzone al contrario.

Questi due versi dicono che c’è sempre tempo di cambiare la direzione che hai intrapreso, leggendo le indicazioni nel muro a inizio brano (words have two meanings).

Non si può essere sicuri che in questi versi i Led Zeppelin si riferiscano a seguire la strada del bene o del male.

Your head is humming and it won’t go
In case you don’t know,
The pipers calling you to join him.

Mentre stai decidendo quale delle due strade seguire, potresti sentire tanta confusione in testa, come un ronzio (your head is humming), ronzio che non se ne andrà finché non prenderai una decisione.

Destra o sinistra del bivio, in ogni caso il pifferaio (il maestro) sta suonando perché tu lo segua.

Dear lady, can you hear the wind blow,
And did you know
Your stairway lies on the whispering wind.

Plant sta parlando con la sua anima, cioè a sé stesso, chiedendosi se riesce a sentire il vento, un’interferenza, un disturbo, una forza che lo soffia via allontanandolo dalla strada giusta.

Il vento che soffia e scuote la scala, dritta in piedi per guadagnare la salvezza.

Una scala rischia di cadere se spazzata via dal vento, e questo significa che il tragitto per salvarsi è complicato come salire una scala che balla per le folate di vento.

Dopo “whispering wind” Stairway To Heaven diventa improvvisamente hard rock.

In un paio di secondi c’è il passaggio dalle perplessità e i dubbi delle strofe precedenti all’inequivocabile certezza della verità, scandita dalla chitarra di Page che parla senza aver bisogno di parole e la velocità di Bonzo alla batteria.

Anche la voce di Plant grida, per la prima volta, con convinzione mentre dà una spiegazione che può deviare, ancora una volta, dalle precedenti parole di Stairway To Heaven.

And as we wind on down the road
Our shadows taller than our soul.

Le parole ritornano ad avere un vago significato negativo, quasi di sconforto.

Le persone, in generale (indicate con “noi”) che vivono a fatica, come andare per la strada boccheggiando, senza fiato, si portano dietro ombre più grandi dei lati comprensibili e facili delle loro anime.

È come se tutti avessimo dentro cose oscure, di sicuro più grandi della nostra stessa anima.

Le cose oscure possono essere i desideri fisici, materiali, i vizi, più grandi del bene, della volontà di essere giusti, della morale e del rispetto.

There walks a lady we all know
Who shines white light and wants to show

Lì (there), cioè nella vita, la strada che le persone camminano, c’è una donna che tutti conosciamo, una donna che può avere due significati.

Se la vediamo come l’anima, allora la sua luce (white light) mostrerà tutte le cose come fossero oro, cioè mostrerà tutto con una luce nuova, diversa e assolutamente di valore.

Ma la donna potrebbe essere una cosa negativa, se la intendiamo in senso letterale, perché la sua luce mostrerà, con l’inganno, che è tutto oro quel che luccica. Come in realtà non è.

Gli ultimi quattro versi sono l’invito ad ascoltare, attentamente, questa guida

And if you listen very hard
The tune will come to you at last.

Qualunque essa sia.

Occorre ascoltare bene perché prima o poi sentiremo la musica da seguire, per uscire dalla foresta ingarbugliata della nostra mente.

Arrivati a questo punto si può leggere tutto il testo su un piano divino o maligno.

When all are one and one is all
To be a rock and not to roll.

E questo avverrà, appunto, quando tutto sarà importante (all are one, cioè tutto sarà unico) e quando la realizzazione personale diventerà tutto (one is all).

Solo in questo modo potrai essere una roccia e fare in modo di non rotolare.

Nel finale della canzone troviamo un insegnamento di vita, una dritta positiva, anche se l’ultimissima frase finale stride perché è troppo chiaro il contrasto tra il fatto di comprare qualcosa che farà guadagnare la salvezza.

And she’s buying a Stairway To Heaven.

La scala per il paradiso non è in vendita.
https://legendarycover.it/…/led-zeppelin/stairway-to-heaven/
Stairway to heaven live! as seen on "The song remains the same". from the band's concert in Madison Square Garden new york city at 1973. all rights reserved ...

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I Led Zeppelin sono considerati uno dei gruppi musicali rock più importanti e rappresentativi della Gran Bretagna. Questo gruppo sorto sul finire degli anni ’60 ha portato cambiamenti significativi e rivoluzionari nel genere rock degli anni ’70 risultando fra i pionieri a sperimentare l’hard rock. Il loro genere musicale, nato dall’unione di alcuni stili come il blues, il folk e il rock, è diventato subito un modello musicale di riferimento per tutti i gruppi dell’epoca e per quelli del futuro. Il gruppo nella sua versione definitiva era formato da quattro componenti: il cantante Robert Plant, il chitarrista Jimmy Page, il bassista e tastierista John Paul Jhones e il batterista e percussionista Henry Bonham. Durante la loro carriera musicale hanno ottenuto un grandissimo e importantissimo successo commerciale vendendo oltre 300 milioni di dischi e ottenendo 10 dischi d’oro, 90 dischi di platino e 4 dischi d diamante. Tra i brani più famosi ci sono: “Whole Lotta Love”, “Immigrant Song”, “Stairway to Heaven”. https://www.informarea.it/che-fine-hanno-fatto-i-led-zeppe…/

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I Led Zeppelin sono considerati uno dei gruppi musicali rock più importanti e rappresentativi della Gran Bretagna. Questo gruppo sorto sul finire degli anni ’60 ha portato cambiamenti significativi e rivoluzionari nel genere rock degli anni ’70 risultando fra i pionieri a sperimentare l’hard rock.

Il loro genere musicale, nato dall’unione di alcuni stili come il blues, il folk e il rock, è diventato subito un modello musicale di riferimento per tutti i gruppi dell’epoca e per quelli del futuro. Il gruppo nella sua versione definitiva era formato da quattro componenti: il cantante Robert Plant, il chitarrista Jimmy Page, il bassista e tastierista John Paul Jhones e il batterista e percussionista Henry Bonham.

Durante la loro carriera musicale hanno ottenuto un grandissimo e importantissimo successo commerciale vendendo oltre 300 milioni di dischi e ottenendo 10 dischi d’oro, 90 dischi di platino e 4 dischi d diamante.

Tra i brani più famosi ci sono: “Whole Lotta Love”, “Immigrant Song”, “Stairway to Heaven”.
https://www.informarea.it/che-fine-hanno-fatto-i-led-zeppe…/

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https://youtu.be/cdERUjC0rYw

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Antonella Mei Ieri · https://www.youtube.com/watch?

I Led Zeppelin sono considerati uno dei gruppi musicali rock più importanti e rappresentativi della Gran Bretagna. Questo gruppo sorto sul finire degli anni ’60 ha portato cambiamenti significativi e rivoluzionari nel genere rock degli anni ’70 risultando fra i pionieri a sperimentare l’hard rock. Il loro genere musicale, nato dall’unione di alcuni stili come il blues, il folk e il rock, è diventato subito un modello musicale di riferimento per tutti i gruppi dell’epoca e per quelli del futuro. Il gruppo nella sua versione definitiva era formato da quattro componenti: il cantante Robert Plant, il chitarrista Jimmy Page, il bassista e tastierista John Paul Jhones e il batterista e percussionista Henry Bonham. Durante la loro carriera musicale hanno ottenuto un grandissimo e importantissimo successo commerciale vendendo oltre 300 milioni di dischi e ottenendo 10 dischi d’oro, 90 dischi di platino e 4 dischi d diamante. Tra i brani più famosi ci sono: “Whole Lotta Love”, “Immigrant Song”, “Stairway to Heaven”. https://www.informarea.it/che-fine-hanno-fatto-i-led-zeppe…/

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I Led Zeppelin sono considerati uno dei gruppi musicali rock più importanti e rappresentativi della Gran Bretagna. Questo gruppo sorto sul finire degli anni ’60 ha portato cambiamenti significativi e rivoluzionari nel genere rock degli anni ’70 risultando fra i pionieri a sperimentare l’hard rock.

Il loro genere musicale, nato dall’unione di alcuni stili come il blues, il folk e il rock, è diventato subito un modello musicale di riferimento per tutti i gruppi dell’epoca e per quelli del futuro. Il gruppo nella sua versione definitiva era formato da quattro componenti: il cantante Robert Plant, il chitarrista Jimmy Page, il bassista e tastierista John Paul Jhones e il batterista e percussionista Henry Bonham.

Durante la loro carriera musicale hanno ottenuto un grandissimo e importantissimo successo commerciale vendendo oltre 300 milioni di dischi e ottenendo 10 dischi d’oro, 90 dischi di platino e 4 dischi d diamante.

Tra i brani più famosi ci sono: “Whole Lotta Love”, “Immigrant Song”, “Stairway to Heaven”.
https://www.informarea.it/che-fine-hanno-fatto-i-led-zeppe…/

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Antonella Mei Ieri · https://www.youtube.com/watch?v=2cZ_EFAmj08&feature=share&fbclid=IwAR3eqpjmQpS7VTeSgm6vMhtmBuCQYoRJI4bn7fAMhpG1PwZb5-tGJGTpRB8

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Antonella Mei

Ieri ·

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Antonella Mei Ieri · https://youtu.be/lzfPhQ0CU8o

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Antonella Mei

Ieri ·

https://youtu.be/PD-MdiUm1_Y

Antonella Mei

Ieri ·

https://youtu.be/bzEYNsFC2gE

Antonella Mei

Ieri · Modificato ·

https://youtu.be/hW_WLxseq0o

https://youtu.be/hAzdgU_kpGo

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Antonella Mei Ieri · https://www.blogdellamusica.eu/storia-dei-led-zeppelin/ Quando, nel gennaio 1969, l’americana Atlantic Records pubblicò l’omonimo esordio di un gruppo inglese chiamato Led Zeppelin, quasi nessuno ne aveva già sentito parlare. Eppure l’etichetta di Ahmet Ertegun non aveva esitato, pochi mesi prima, a metterli sotto contratto per l’inaudita somma di 200.000 dollari. Ritiratasi in uno studio preso in affitto a Londra a spese del chitarrista Jimmy Page, la band aveva registrato in 36 ore il primo album, il cui nastro aveva convinto i discografici americani a non lasciarsela sfuggire. Che cosa aveva colpito la Atlantic al punto da farla agire in un modo così inconsueto nel music business? Il primo fattore era Peter Grant, il vulcanico produttore esecutivo (in realtà molto di più: mentore, amico, protettore, promoter, …) della band nata nella mente di Jimmy Page. Il secondo era senz’altro quest’ultimo, già turnista in centinaia se non migliaia di registrazioni negli studi discografici di Londra e quindi terza personificazione di guitar hero negli Yardbirds, dopo Eric Clapton e Jeff Beck. Page, infatti, terminata l’avventura con gli Yardbirds aveva confidato a Grant di aver intenzione di creare un gruppo capace di coniugare luce e ombra, leggero e pesante, blues e avanguardia. Aveva bisogno dei musicisti giusti, però, ma grazie all’intuito, la conoscenza della scena musicale inglese e a un paio di circostanze fortunate li trovò in fretta: John Paul Jones, che era a sua volta un session man, molto ricercato per la sua abilità di suonare quasi ogni genere di strumento; Robert Plant, allora un giovane e misconosciuto cantante di provincia; e John Bonham, un batterista fin troppo rumoroso raccomandato da Plant. Si trovarono in una saletta prove di Gerrard St. per vedere se insieme avrebbero potuto funzionare. Page diede il la a Train Kept A-Rollin e … la stanza esplose! Led Zeppelin (I) è un disco fatto in gran parte di covers, ma ciò non impedisce ai quattro di apporre da subito il proprio marchio di fuoco sulla storia del rock. L’iniziale Good Times Bad Times apre il disco mettendo da subito in evidenza la fantasmagorica abilità percussionistica di John ‘Bonzo’ Bonham; Babe, I’m Gonna Leave You stravolge l’approccio liricheggiante di Joan Baez a favore di un taglio folk psichedelico e di un arrangiamento da marcia militare che esaltano il cinico romanticismo di Plant; Dazed and Confused inaugura il coté sperimentale di Page, che suona la chitarra elettrica con l’archetto e contribuisce in tal modo alle atmosfere dark e paranoidi del brano ispirato da Jake Holmes; Communication Breakdown, dal canto suo, inietta energia direttamente in vena, inaugurando l’hard rock e prefigurando il punk. Il seguente Led Zeppelin II, uscito nell’ottobre dello stesso 1969 e registrato in mille studi diversi durante le poche pause delle trionfali tournée nordamericane, conferma quanto lasciato intuire dall’album d’esordio: i Led Zeppelin non fanno rock, i Led Zeppelin sono il rock (Giovanni Giampaolo, cit.). La più grande rock band del mondo: Stairway to Heaven Led Zeppelin II - copertina disco Led Zeppelin II, il disco che contiene Stairway to Heaven Led Zeppelin II contiene, tanto per cominciare, uno dei più spettacolari rock anthems della storia: Whole Lotta Love. Aperto da un riff assassino, il pezzo si sviluppa intorno all’ugola scorticante di Robert ‘Percy’ Plant, che urla il suo desiderio sessuale per una donna dissoluta e infedele. L’amplesso è rievocato sia dall’audacia del testo – “I’m gonna give you every inch of my love” – che dalla chitarra di Page, prima inebriante grazie una serie di effetti sonori ipnotici e stranianti, poi icastica nel dettare una serie di assoli ravvicinati e urgenti come gli spasmi di un orgasmo. Ma è tutto il disco ad essere una bomba (in America lo chiamavano infatti Brown Bomber): da What is and What Should Never Be a Heartbreaker, da Ramble On a Bring it On Home l’album non concede pause, eccita ed affascina l’ascoltatore con la sua inimitabile miscela di blues e hard rock passati alla centrifuga Zeppelin. Ogni pezzo suona originale e magico, grazie alla perizia dei quattro musicisti ma anche per merito degli arrangiamenti raffinati dei brani e alla produzione spiazzante dei suoni. Se Led Zeppelin lavora di squadra, è giusto però segnalare la classe di John Paul Jones, che con le linee del suo basso è capace di firmare lo stile di un’intera canzone (Ramble On docet) e, soprattutto, il genio di Jimmy Page, responsabile del suono di questo e di tutti gli altri dischi prodotti dalla ditta Led Zeppelin. Le straordinarie qualità vocali di Percy e la potenza devastante del drumming di Bonzo possono venire apprezzate proprio grazie alle intuizioni in fase di registrazione e di missaggio di Pagey, al cui talento e alla cui passione si deve, inoltre, la superba qualità dei Remasters delle opere della band messi in circolo a partire dal 1990. Dopo il successo planetario di Led Zeppelin II, i quattro staccano per pochi mesi, quelli necessari a Plant e Page per comporre i pezzi acustici di Led Zeppelin III (ottobre 1970), il disco più ambizioso del loro catalogo, in cui l’ideale pageyano di una musica che riesca ad accostare Light and Shade trova la sua più compiuta realizzazione. L’album si apre con Immigrant Song, brano che qualche mese prima, sullo sfondo di un tramonto di fuoco, aveva annichilito i fans accorsi ad acclamarli al Festival di Bath. Sul medesimo lato del vinile trova posto Since I’ve Been Lovin’ You, un blues sanguinoso che contiene un sontuoso assolo della Gibson Les Paul di Jimmy Page, mentre la seconda facciata di apre con Gallows Pole, un traditional in cui i tamburi di Bonzo, la voce di Percy e il banjo di Pagey spingono il ritmo a cadenze sempre più veloci e mandano in estasi l’ammaliato ascoltatore. Parlando di estasi, tuttavia, entriamo in area Stairway to Heaven. Led Zeppelin: l’estetica del sublime Stairway to Heaven - Led Zeppelin Stairway to Heaven – Led Zeppelin Stairway to Heaven è la canzone più trasmessa nella storia della radio americana. Si tratta del brano-simbolo del quarto album di Led Zeppelin (1971), un’opera senza titolo e sulla cui copertina non figura nemmeno il nome del gruppo. Stairway deve il suo successo in parte alla cripticità del testo, di cui è protagonista una signora intenzionata a comprarsi una scalinata per il Paradiso. Lo deve però soprattutto all’interpretazione vocale di Robert Plant, capace di passare con disinvoltura dall’andamento da romanza medievale che caratterizza il primo movimento del pezzo fino ad arrivare, dopo ulteriori movimenti folk e progressive, allo stile proto-heavy metal della parte finale del brano. Lo deve, anche, al leggendario assolo di Jimmy Page, il quale, in una canzone il cui ritmo si fa via via più serrato mano a mano che il brano progredisce, prende a ripetere una sequenza di note la cui iterazione si spererebbe infinita proprio nel momento di massima velocità della composizione. Stairway to Heaven ci porta in un altro mondo, e la stessa cosa fanno The Battle of Evermore e When the Levee Breaks, dallo stesso album, No Quarter da Houses of the Holy, Kashmir da Physical Graffiti e Achilles Last Stand da Presence. Sono tutte canzoni che danno l’impressione di provenire da isole che galleggiano in galassie atemporali, in cui voce e suoni non siano decodificabili attraverso coordinate note e la cui esecuzione continui a riproporsi, in loop, anche dopo che per qualche minuto noi siamo riusciti a captarne il fluire. L’esito dell’ascolto, anzi degli ascolti senza fine che tali capolavori impongono a chi non sia privo di gusto è una sorta di commosso spaesamento, un’illusione di misura nel disordine, di piacere nel dispiacere. É infatti l’estetica del sublime, di ciò in confronto al quale tutto il resto è piccolo, a caratterizzare l’opera sempiterna di Led Zeppelin. di Tiberio Snaidero La filosofia dei Led Zeppelin

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Antonella Mei Ieri · https://www.blogdellamusica.eu/storia-dei-led-zeppelin/ Quando, nel gennaio 1969, l’americana Atlantic Records pubblicò l’omonimo esordio di un gruppo inglese chiamato Led Zeppelin, quasi nessuno ne aveva già sentito parlare. Eppure l’etichetta di Ahmet Ertegun non aveva esitato, pochi mesi prima, a metterli sotto contratto per l’inaudita somma di 200.000 dollari. Ritiratasi in uno studio preso in affitto a Londra a spese del chitarrista Jimmy Page, la band aveva registrato in 36 ore il primo album, il cui nastro aveva convinto i discografici americani a non lasciarsela sfuggire. Che cosa aveva colpito la Atlantic al punto da farla agire in un modo così inconsueto nel music business? Il primo fattore era Peter Grant, il vulcanico produttore esecutivo (in realtà molto di più: mentore, amico, protettore, promoter, …) della band nata nella mente di Jimmy Page. Il secondo era senz’altro quest’ultimo, già turnista in centinaia se non migliaia di registrazioni negli studi discografici di Londra e quindi terza personificazione di guitar hero negli Yardbirds, dopo Eric Clapton e Jeff Beck. Page, infatti, terminata l’avventura con gli Yardbirds aveva confidato a Grant di aver intenzione di creare un gruppo capace di coniugare luce e ombra, leggero e pesante, blues e avanguardia. Aveva bisogno dei musicisti giusti, però, ma grazie all’intuito, la conoscenza della scena musicale inglese e a un paio di circostanze fortunate li trovò in fretta: John Paul Jones, che era a sua volta un session man, molto ricercato per la sua abilità di suonare quasi ogni genere di strumento; Robert Plant, allora un giovane e misconosciuto cantante di provincia; e John Bonham, un batterista fin troppo rumoroso raccomandato da Plant. Si trovarono in una saletta prove di Gerrard St. per vedere se insieme avrebbero potuto funzionare. Page diede il la a Train Kept A-Rollin e … la stanza esplose! Led Zeppelin (I) è un disco fatto in gran parte di covers, ma ciò non impedisce ai quattro di apporre da subito il proprio marchio di fuoco sulla storia del rock. L’iniziale Good Times Bad Times apre il disco mettendo da subito in evidenza la fantasmagorica abilità percussionistica di John ‘Bonzo’ Bonham; Babe, I’m Gonna Leave You stravolge l’approccio liricheggiante di Joan Baez a favore di un taglio folk psichedelico e di un arrangiamento da marcia militare che esaltano il cinico romanticismo di Plant; Dazed and Confused inaugura il coté sperimentale di Page, che suona la chitarra elettrica con l’archetto e contribuisce in tal modo alle atmosfere dark e paranoidi del brano ispirato da Jake Holmes; Communication Breakdown, dal canto suo, inietta energia direttamente in vena, inaugurando l’hard rock e prefigurando il punk. Il seguente Led Zeppelin II, uscito nell’ottobre dello stesso 1969 e registrato in mille studi diversi durante le poche pause delle trionfali tournée nordamericane, conferma quanto lasciato intuire dall’album d’esordio: i Led Zeppelin non fanno rock, i Led Zeppelin sono il rock (Giovanni Giampaolo, cit.). La più grande rock band del mondo: Stairway to Heaven Led Zeppelin II - copertina disco Led Zeppelin II, il disco che contiene Stairway to Heaven Led Zeppelin II contiene, tanto per cominciare, uno dei più spettacolari rock anthems della storia: Whole Lotta Love. Aperto da un riff assassino, il pezzo si sviluppa intorno all’ugola scorticante di Robert ‘Percy’ Plant, che urla il suo desiderio sessuale per una donna dissoluta e infedele. L’amplesso è rievocato sia dall’audacia del testo – “I’m gonna give you every inch of my love” – che dalla chitarra di Page, prima inebriante grazie una serie di effetti sonori ipnotici e stranianti, poi icastica nel dettare una serie di assoli ravvicinati e urgenti come gli spasmi di un orgasmo. Ma è tutto il disco ad essere una bomba (in America lo chiamavano infatti Brown Bomber): da What is and What Should Never Be a Heartbreaker, da Ramble On a Bring it On Home l’album non concede pause, eccita ed affascina l’ascoltatore con la sua inimitabile miscela di blues e hard rock passati alla centrifuga Zeppelin. Ogni pezzo suona originale e magico, grazie alla perizia dei quattro musicisti ma anche per merito degli arrangiamenti raffinati dei brani e alla produzione spiazzante dei suoni. Se Led Zeppelin lavora di squadra, è giusto però segnalare la classe di John Paul Jones, che con le linee del suo basso è capace di firmare lo stile di un’intera canzone (Ramble On docet) e, soprattutto, il genio di Jimmy Page, responsabile del suono di questo e di tutti gli altri dischi prodotti dalla ditta Led Zeppelin. Le straordinarie qualità vocali di Percy e la potenza devastante del drumming di Bonzo possono venire apprezzate proprio grazie alle intuizioni in fase di registrazione e di missaggio di Pagey, al cui talento e alla cui passione si deve, inoltre, la superba qualità dei Remasters delle opere della band messi in circolo a partire dal 1990. Dopo il successo planetario di Led Zeppelin II, i quattro staccano per pochi mesi, quelli necessari a Plant e Page per comporre i pezzi acustici di Led Zeppelin III (ottobre 1970), il disco più ambizioso del loro catalogo, in cui l’ideale pageyano di una musica che riesca ad accostare Light and Shade trova la sua più compiuta realizzazione. L’album si apre con Immigrant Song, brano che qualche mese prima, sullo sfondo di un tramonto di fuoco, aveva annichilito i fans accorsi ad acclamarli al Festival di Bath. Sul medesimo lato del vinile trova posto Since I’ve Been Lovin’ You, un blues sanguinoso che contiene un sontuoso assolo della Gibson Les Paul di Jimmy Page, mentre la seconda facciata di apre con Gallows Pole, un traditional in cui i tamburi di Bonzo, la voce di Percy e il banjo di Pagey spingono il ritmo a cadenze sempre più veloci e mandano in estasi l’ammaliato ascoltatore. Parlando di estasi, tuttavia, entriamo in area Stairway to Heaven. Led Zeppelin: l’estetica del sublime Stairway to Heaven - Led Zeppelin Stairway to Heaven – Led Zeppelin Stairway to Heaven è la canzone più trasmessa nella storia della radio americana. Si tratta del brano-simbolo del quarto album di Led Zeppelin (1971), un’opera senza titolo e sulla cui copertina non figura nemmeno il nome del gruppo. Stairway deve il suo successo in parte alla cripticità del testo, di cui è protagonista una signora intenzionata a comprarsi una scalinata per il Paradiso. Lo deve però soprattutto all’interpretazione vocale di Robert Plant, capace di passare con disinvoltura dall’andamento da romanza medievale che caratterizza il primo movimento del pezzo fino ad arrivare, dopo ulteriori movimenti folk e progressive, allo stile proto-heavy metal della parte finale del brano. Lo deve, anche, al leggendario assolo di Jimmy Page, il quale, in una canzone il cui ritmo si fa via via più serrato mano a mano che il brano progredisce, prende a ripetere una sequenza di note la cui iterazione si spererebbe infinita proprio nel momento di massima velocità della composizione. Stairway to Heaven ci porta in un altro mondo, e la stessa cosa fanno The Battle of Evermore e When the Levee Breaks, dallo stesso album, No Quarter da Houses of the Holy, Kashmir da Physical Graffiti e Achilles Last Stand da Presence. Sono tutte canzoni che danno l’impressione di provenire da isole che galleggiano in galassie atemporali, in cui voce e suoni non siano decodificabili attraverso coordinate note e la cui esecuzione continui a riproporsi, in loop, anche dopo che per qualche minuto noi siamo riusciti a captarne il fluire. L’esito dell’ascolto, anzi degli ascolti senza fine che tali capolavori impongono a chi non sia privo di gusto è una sorta di commosso spaesamento, un’illusione di misura nel disordine, di piacere nel dispiacere. É infatti l’estetica del sublime, di ciò in confronto al quale tutto il resto è piccolo, a caratterizzare l’opera sempiterna di Led Zeppelin. di Tiberio Snaidero La filosofia dei Led Zeppelin

Antonella Mei

Ieri ·

https://www.youtube.com/watch?v=UbiuCoXD8L8

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Antonella Mei Ieri · https://youtu.be/6xcOZghoZZY

Antonella Mei Ieri · https://youtu.be/zuXUhOQzprA

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https://youtu.be/zuXUhOQzprA

SEGUE PARTE TERZA

https://www.facebook.com/notes/369738244266978/

PARTE TERZA

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Antonella Mei 23 h · https://youtu.be/HQmmM_qwG4k

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Antonella Mei 4 h · https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Plant https://it.wikipedia.org/wiki/All_My_Love_(Led_Zeppelin)

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Copyright Disclaimer Under Section 107 of the Copyright Act 1976, allowance is made for -fair use- for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use. http://www.ledzeppelin.com/ https://www.discogs.com/Led-Zeppelin-...

Led Zeppelin DVD II

https://www.youtube.com/watch?v=xhWolLo8i-4

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Led Zeppelin DVD I

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Led Zeppelin DVD I

https://www.youtube.com/watch?v=h9G3QeFPe8Y

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https://it.wikipedia.org/wiki/The_Song_Remains_the_Same_(film)

https://it.wikipedia.org/wiki/The_Song_Remains_the_Same_(film)

Led Zeppelin: The Song Remains The Same (Konzert 1973, Film 1976) -

https://www.youtube.com/watch?v=Uosvswmf5Yk

01. (12:27) Rock and Roll 02. (16:14) Black Dog 03. (20:51) Since I've Been Loving You 04. (29:12) No Quarter 05. (41:36) The Song Remains the Same 06. (47:04) Rain Song 07. (55:57) Dazed and Confused - BEST of Jimmy Page, electric guitar!!! 08. (1:24:35) Stairway to Heaven 09. (1:35:31) Moby Dick - Mit dem unvergleichlichen Drum-Solo von John Bonham. 10. (1:50:08) Whole Lotta Love..

https://www.periodicodaily.com/robert-plant-compie-oggi-71-anni/
Robert Plant compie oggi 71 anni
Robert Plant è nato il 20 agosto 1948. Annoverato tra le più grandi voci della musica Rock, è stato cantante e frontman dei Led Zeppelin e, dopo lo scioglimento del gruppo, ha intrapreso la propria carriera solista
Ritenuto uno dei più grandi cantanti nell’ambito della musica Rock, Robert Plant ha raggiunto fama e notorietà come frontman dei leggendari Led Zeppelin, grazie alla sua impressionante estensione vocale, alla sua energia e alla sua forte e magnetica presenza scenica. Oggi questa icona compie 71 anni e, nonostante il passare del tempo, continua a portare avanti i propri progetti solisti e un’intensa attività live attraverso la quale dimostra di mantenere una passione vera e viscerale per il blues e per il rock.

Robert Anthony Plant nasce il 20 agosto 1948 a West Bromwich, una delle città della contea delle West Midlands, in Inghilterra. Cresce a Kidderminster, nel Worcestershire, e i suoi studi scolastici procedono in maniera regolare fino all’adolescenza. Il giovanissimo Robert, si avvicina quindi al blues e al rock ‘n’ roll, generi musicali dai quali rimane fortemente colpito, al punto che, quando l’interesse per questi generi si trasforma in una vera e propria passione, egli decide di abbandonare il tirocinio da poco iniziato presso uno studio contabile per dedicarsi a tempo pieno alla musica.

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L’inizio della carriera e l’incontro con Jimmy Page

Per Robert, le prime attività in ambito musicale consistono nel cantare in diversi piccoli complessi della scena di Birmingham e nell’incidere una manciata di singoli. Nella seconda metà dei ’60s, forma la Band of Joy insieme all’amico John Bonham, e collabora con il musicista Alexis Korner, figura molto importante per quanto riguarda lo sviluppo del genere conosciuto come british blues.

La vera svolta avviene però verso la fine degli anni ’60. Nel 1968, infatti, il chitarrista Jimmy Page, già noto e famoso nell’ambito della scena Rock britannica (e non solo) anche e soprattutto come membro del gruppo The Yardbirds, è alla ricerca di un nuovo cantante. Quando assiste ad una esibizione del giovane Plant a Birmingham, Page rimane folgorato dalla voce e della presenza scenica di Robert e non riesce a spiegarsi come un cantante così dotato non sia ancora diventato una celebrità. In virtù di una forte condivisione di interessi e gusti musicali, Page e Plant iniziano a lavorare insieme e si esibiscono dal vivo in un tour in Scandinavia. In quelle date, la scaletta dei concerti comprende sia canzoni di successo del repertorio degli Yardbirds (come “For Your Love” e “Train Kept A-Rollin’ “) sia pezzi più recenti scritti da Page ed alcune cover. Reclutati il batterista John Bonham e il bassista e tastierista John Paul Jones e terminato il tour scandinavo, i tempi sono maturi per cambiare il nome della band e quindi per l’inizio della grandiosa carriera dei Led Zeppelin.

Cantante, compositore e frontman dei Led Zeppelin

Come componente dei Led Zeppelin, Robert Plant raggiunge, già dalla fine degli anni ’60 e ancora di più durante gli anni ’70, notevole fama e notorietà, in Patria, negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, venendo da allora annoverato tra i più grandi cantanti della storia del Rock, e dimostrando inoltre di avere una spiccata creatività come compositore, specialmente come paroliere. Per quanto concerne i temi dei testi da lui scritti, Plant affianca ai classici stereotipi blues (quali sofferenze amorose ed eccessi), spesso recuperati e trattati abbondantemente da diverse rock band, tematiche filosofiche e spirituali. Frequenti nei suoi testi sono anche riferimenti alla mitologia scandinava, alla mitologia gallese e a J.R.R. Tolkien. Tra i più celebri brani dei Led Zeppelin cui Plant ha contribuito, rientrano sicuramente “Kashmir”, “Black Dog” e “Thank You”, ma la sua creatività è altresì presente in molte altre canzoni, come “The Rain Song”, “The Battle of Evermore”, “Going to California” e “Achilles Last Stand”.

Robert Plant negli anni ’70
Anche grazie agli splendidi duetti tra la voce di Plant e la chitarra di Page e alle infuocate performance in cui Robert mostra le sue innate doti di cantante e di frontman, i Led Zeppelin diventano rapidamente una delle migliori live band e i loro concerti fanno spesso il tutto esaurito. I dischi (sia quelli pubblicati dalla Atlantic Records sia quelli pubblicati dalla Swan Song Records) hanno un enorme successo e diventano ben presto autentiche pietre miliari del Rock. La band si scioglie nel 1980, a seguito della prematura scomparsa del batterista John Bonham.

La carriera solista, le collaborazioni e le reunion dei Led Zeppelin

Dopo lo scioglimento dei Led Zeppelin, Robert Plant, all’inizio degli anni ’80, intraprende la propria carriera solista, coltivata con una certa continuità nel tempo, con la pubblicazione di album registrati in studio e con una certa attenzione alla dimensione live, come dimostrato anche negli ultimi anni dai numerosi tour mondiali, accompagnato da musicisti di talento. L’esordio a proprio nome “Pictures at Eleven” (1982), è apprezzato dal pubblico e riscuote un buon successo, e sia il secondo lavoro “The Principle of Moments” (1983) sia il singolo che ne è tratto, bella ballata “Big Log”, raggiungono buone posizioni in classifica sia nella UK Albums Chart sia nella US Billboard. Agli anni ’80 risale anche “The Honeydrippers: Volume One”, disco inciso dall’omonimo gruppo, The Honeydrippers, formato da Plant, da Jimmy Page, e da altri musicisti, tra i quali il chitarrista Jeff Beck (negli anni ’60, membro degli Yardbirds insieme a Page, seppur per un breve periodo). Si tratta di un progetto voluto dal produttore discografico Ahmet Ertegün, co-fondatore della Atlantic Records, e il disco contiene infatti alcune delle sue canzoni preferite degli anni ’50.

Robert Plant in concerto negli anni ’80
Non mancano intanto alcune reunion dei Led Zeppelin, come quella del 1985 nell’ambito del Live Aid, con Phil Collins alla batteria, e quella del 1988 con Jason Bonham (figlio di John “Bonzo”) ai tamburi, in occasione del quarantesimo anniversario della Atlantic Records. Nel 1994, il cantante ricrea il sodalizio con Page, sodalizio che si concretizza in due album pubblicati sempre dalla Atlantic Records e seguiti dai rispettivi tour: il primo, il live “No Quarter” (1994), contiene pezzi più o meno noti dei Led Zeppelin, reinterpretati da Plant e Page insieme ad altri musicisti, ed è successivamente accompagnato dalla versione DVD, contenente un maggior numero di canzoni, un’intervista ed altro materiale; il secondo di questi due album, “Walking into Clarksdale” (1998), è invece inciso in studio ed è interamente composto da brani musicali nuovi.

Plant continua poi a realizzare lavori solisti, e particolarmente apprezzato è “Raising Sand” (2007), frutto della collaborazione con la cantante bluegrass-country e violinista statunitense Alison Krauss, e contenente canzoni scritte da diversi autori ed interpretate in chiave country rock o folk rock.

Sempre nel 2007, e precisamente il 10 dicembre, si tiene un grande evento presso la O2 Arena di Londra, per commemorare Ahmet Ertegün della Atlantic Records (all’epoca venuto a mancare da poco), e, in questo contesto, i Led Zeppelin si esibiscono dal vivo. Si tratta di una vera e propria reunion, con la partecipazione di Plant, Page e di John Paul Jones. Come in occasione della reunion del 1988, anche questa volta alla batteria vi è Jason Bonham. Durante questo concerto, i Led Zeppelin dimostrano di avere ancora una grande energia e mantengono alta la loro reputazione, e infatti l’esibizione ottiene recensioni dalla stampa specializzata. Anche il film e l’album relativi al live, pubblicati qualche anno più tardi, ricevono riscontri molto buoni anche da parte della critica.

Nel 2010, Plant rievoca il periodo pre-Led Zeppelin e il nome della band di cui faceva parte negli anni ’60 prima di diventare una leggenda, con la pubblicazione di un disco che porta proprio quel nome, “Band of Joy”, e che spazia tra rock, country rock e folk rock. Seguono, poi, rispettivamente nel 2014 e nel 2017, due album registrati insieme alla band The Sensational Space Shifters: “Lullaby and… The Ceaseless Roar” e “Carry Fire”.
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Antonella Mei 23 h · https://youtu.be/4BZD2sysLUU

Antonella Mei

23 h ·

https://youtu.be/xGpXx4SKGvY

Antonella Mei

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https://youtu.be/6tlSx0jkuLM

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Antonella Mei 23 h · https://youtu.be/0hdQi2_HzAc

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Antonella Mei 23 h · https://youtu.be/mCFTkMWA0GQ

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Antonella Mei 23 h · https://youtu.be/UYGOsb6LeXs

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Robert Plant... con suo figlio... All My Love: il pianto di Robert Plant per la morte del figlio https://www.youtube.com/watch?v=jLgeT0C27iE Dovrei innamorarmi, il mio fuoco nella luce? Per inseguire una piuma nel vento Nel bagliore che tesse un manto di gioia Si sposta un thread che non ha fine Per molte ore e giorni che passano mai presto Le maree hanno causato l'oscuramento della fiamma Alla fine il braccio è dritto, la mano al telaio Questo deve finire o semplicemente iniziare? Tutto il mio amore, tutto il mio amore Oh tutto il mio amore per te adesso Tutto il mio amore, tutto il mio amore Oh tutto il mio amore per te adesso La tazza è sollevata, il brindisi è di nuovo fatto Una voce è chiara sopra il frastuono Orgogliosa parola ariana, la mia volontà di sostenere Per me, il tessuto ancora una volta a girare Tutto il mio amore, tutto il mio amore Oh tutto il mio amore per te adesso Tutto il mio amore, tutto il mio amore Sì, tutto il mio amore per te bambina La tua è la stoffa, la mia è la mano che cuce il tempo La sua è la forza che sta dentro Il nostro è il fuoco, tutto il calore che possiamo trovare È una piuma nel vento Tutto il mio amore, tutto il mio amore Oh tutto il mio amore per te adesso Tutto il mio amore, oh amore sì Tutto il mio amore per te adesso Tutto il mio amore, tutto il mio amore Tutto il mio amore, amore A volte, a volte A volte, a volte Hey, hey hey hey Hey, hey hey hey Oh sì, è tutto, tutto, tutto il mio amore Tutto il mio amore, tutto il mio amore per te adesso Tutto il mio amore, tutto il mio amore Tutto il mio amore, a te, a te, a te e sì Mi sento un po 'solo, solo in piedi In piedi In piedi da solo Mi sento solo un po 'solo https://youtu.be/z0DAnu5Sq6k Nel 1977, durante il tour americano dei Led Zeppelin, mentre la band si trovava a New Orleans in attesa di esibirsi al Superdrome di fronte ad ottantamila persone, Robert Plant venne chiamato al telefono dalla moglie Maureen, seriamente preoccupata a causa di un improvviso malore del piccolo Karac, figlio della coppia. Due ore dopo Plant venne informato della morte del figlio. Il tour viene inevitabilmente interrotto e i Led Zeppelin sono reduci da un periodo molto difficile della loro carriera: Jimmy Page è ormai completamente assuefatto all’ eroina, John Bonham ha seri problemi di alcolismo e Robert Plant ha recentemente perso suo figlio. Tocca quindi a John Paul Jones assumersi il ruolo di leader. Plant cominciò a valutare di lasciare il rock e la musica, forse in colpa per essere stato così lontano dai suoi cari in un momento talmente drammatico, ma dopo diversi mesi decide di non ignorare il dolore, né tantomeno il ricordo del figlio, ma tornare a suonare con i Led Zeppelin, per commemorarlo e superarlo al tempo stesso, conscio che l’amore e la vita, sarebbero stati la miglior cura per se stesso e per la band. A ottobre del 1978 i Led Zeppelin si spostarono a Stoccolma, a causa del loro esilio fiscale dal Regno Unito, per registrare i nuovi pezzi ai Polar Studios degli Abba. Il disco In Through the Out Door viene registrato in tre settimane, J.P. Jones testa tutte le possibilià del nuovo synth Yamaha. Uscì il 15 agosto 1979, differisce quasi totalmente da quanto gli Zeppelin hanno fatto nei loro lavori precedenti. Nello stesso anno Mureen e Robert Plant avranno un’altro figlio. La sesta traccia, All My Love, è una struggente e bella dedica di Plant al figlio scomparso. Venne registrata in un’unica sessione perchè gli fu impossibile emotivamente ripetere quelle parole in un’altra registrazione. Una canzone leggendaria e commovente; una canzone d’amore, ma non romantica, l’atto d’amore che Robert Plant volle dedicare al figlio. Dietro il testo di questa canzone c’è la figura affascinante della Dea gallese Arianrhod, che conduceva le anime dei trapassati nel suo castello situato nell’ Aurora Boreale, in mezzo al mare, al largo della costa gallese. Un anno dopo la storia dei Led Zeppelin si concluderà con la morte di John Bonham detto anche “Bonzo”, a cui seguiranno alcune brevi reunion con alla batteria il figlio Jason Bonham. Nel 2008, a seguito dell”incredibile richiesta di biglietti per l’esibizione di “Celebration Day” alla O2 arena di Londra (oltre 20 milioni di prenotazioni in circa 24 ore) la band è stata insignita del Guinness dei primati per la Maggior richiesta di biglietti per una singola esibizione dal vivo. Plant ha dichiarato in diverse interviste: “Abbiamo provato un pò di volte a riunirci, ma non funzionava mai, sembrava fosse tutto forzato, fatto di fretta. Il concerto all’O2 è stato fatto con questa consapevolezza. Abbiamo provato un sacco di volte con Jason in modo tale che lui si sentisse parte della band. Non credo ci uniremo ancora, perchè dobbiamo essere tutti d’accordo e dobbiamo esserlo per i giusti motivi. I Led Zeppelin erano una forza creativa che non si può creare con uno schiocco di dita. era la miscela di questi quattro musicisti, e ognuno di noi era importante per la band”. Il presidente Obama, il 2 dicembre 2012, nel corso della 35esima edizione dei Kennedy Center Honors, ha conferito ai Led Zeppelin il premio per il contributo da loro portato “alla vita culturale della nazione americana e del mondo”. Questa è una parte del testo di All My Love: Tutto il mio amore Tutto il mio amore per te adesso, per te adesso Dovrei smettere di amare? È la fine o è invece l’inizio? Ora il mio amore è tutto per te, bimbo Tua è la tela, mia la mano che cuce il tempo Lui ora è una piuma nel vento Mi ritrovo un pò solo, solo un pò solo. Buon ascolto. https://youtu.be/f_3s_oxwsbQ

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Robert Plant...
con suo figlio...

All My Love: il pianto di Robert Plant per la morte del figlio
https://www.youtube.com/watch?v=jLgeT0C27iE

Dovrei innamorarmi, il mio fuoco nella luce?
Per inseguire una piuma nel vento
Nel bagliore
che tesse un manto di gioia
Si sposta un thread che non ha fine

Per molte ore
e giorni che passano mai presto
Le maree hanno causato l'oscuramento della fiamma
Alla fine il braccio è dritto,
la mano al telaio
Questo deve finire o semplicemente iniziare?

Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Oh tutto il mio amore per te adesso
Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Oh tutto il mio amore per te adesso

La tazza è sollevata, il brindisi è di nuovo fatto
Una voce è chiara sopra il frastuono
Orgogliosa parola ariana, la mia volontà di sostenere
Per me, il tessuto ancora una volta a girare

Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Oh tutto il mio amore per te adesso
Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Sì, tutto il mio amore per te bambina

La tua è la stoffa, la mia è la mano che cuce il tempo
La sua è la forza che sta dentro
Il nostro è il fuoco, tutto il calore che possiamo trovare
È una piuma nel vento

Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Oh tutto il mio amore per te adesso

Tutto il mio amore, oh amore sì
Tutto il mio amore per te adesso
Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Tutto il mio amore, amore

A volte, a volte
A volte, a volte
Hey, hey hey hey
Hey, hey hey hey

Oh sì, è tutto, tutto, tutto il mio amore
Tutto il mio amore, tutto il mio amore per te adesso
Tutto il mio amore, tutto il mio amore
Tutto il mio amore, a te, a te, a te e sì

Mi sento un po 'solo, solo in piedi
In piedi
In piedi da solo
Mi sento solo un po 'solo

https://youtu.be/z0DAnu5Sq6k
Nel 1977, durante il tour americano dei Led Zeppelin, mentre la band si trovava a New Orleans in attesa di esibirsi al Superdrome di fronte ad ottantamila persone, Robert Plant venne chiamato al telefono dalla moglie Maureen, seriamente preoccupata a causa di un improvviso malore del piccolo Karac, figlio della coppia. Due ore dopo Plant venne informato della morte del figlio. Il tour viene inevitabilmente interrotto e i Led Zeppelin sono reduci da un periodo molto difficile della loro carriera: Jimmy Page è ormai completamente assuefatto all’ eroina, John Bonham ha seri problemi di alcolismo e Robert Plant ha recentemente perso suo figlio. Tocca quindi a John Paul Jones assumersi il ruolo di leader. Plant cominciò a valutare di lasciare il rock e la musica, forse in colpa per essere stato così lontano dai suoi cari in un momento talmente drammatico, ma dopo diversi mesi decide di non ignorare il dolore, né tantomeno il ricordo del figlio, ma tornare a suonare con i Led Zeppelin, per commemorarlo e superarlo al tempo stesso, conscio che l’amore e la vita, sarebbero stati la miglior cura per se stesso e per la band.
A ottobre del 1978 i Led Zeppelin si spostarono a Stoccolma, a causa del loro esilio fiscale dal Regno Unito, per registrare i nuovi pezzi ai Polar Studios degli Abba. Il disco In Through the Out Door viene registrato in tre settimane, J.P. Jones testa tutte le possibilià del nuovo synth Yamaha. Uscì il 15 agosto 1979, differisce quasi totalmente da quanto gli Zeppelin hanno fatto nei loro lavori precedenti. Nello stesso anno Mureen e Robert Plant avranno un’altro figlio. La sesta traccia, All My Love, è una struggente e bella dedica di Plant al figlio scomparso. Venne registrata in un’unica sessione perchè gli fu impossibile emotivamente ripetere quelle parole in un’altra registrazione. Una canzone leggendaria e commovente; una canzone d’amore, ma non romantica, l’atto d’amore che Robert Plant volle dedicare al figlio. Dietro il testo di questa canzone c’è la figura affascinante della Dea gallese Arianrhod, che conduceva le anime dei trapassati nel suo castello situato nell’ Aurora Boreale, in mezzo al mare, al largo della costa gallese.
Un anno dopo la storia dei Led Zeppelin si concluderà con la morte di John Bonham detto anche “Bonzo”, a cui seguiranno alcune brevi reunion con alla batteria il figlio Jason Bonham. Nel 2008, a seguito dell”incredibile richiesta di biglietti per l’esibizione di “Celebration Day” alla O2 arena di Londra (oltre 20 milioni di prenotazioni in circa 24 ore) la band è stata insignita del Guinness dei primati per la Maggior richiesta di biglietti per una singola esibizione dal vivo.

Plant ha dichiarato in diverse interviste:

“Abbiamo provato un pò di volte a riunirci, ma non funzionava mai, sembrava fosse tutto forzato, fatto di fretta. Il concerto all’O2 è stato fatto con questa consapevolezza. Abbiamo provato un sacco di volte con Jason in modo tale che lui si sentisse parte della band. Non credo ci uniremo ancora, perchè dobbiamo essere tutti d’accordo e dobbiamo esserlo per i giusti motivi. I Led Zeppelin erano una forza creativa che non si può creare con uno schiocco di dita. era la miscela di questi quattro musicisti, e ognuno di noi era importante per la band”.
Il presidente Obama, il 2 dicembre 2012, nel corso della 35esima edizione dei Kennedy Center Honors, ha conferito ai Led Zeppelin il premio per il contributo da loro portato “alla vita culturale della nazione americana e del mondo”.

Questa è una parte del testo di All My Love:

Tutto il mio amore
Tutto il mio amore per te adesso, per te adesso
Dovrei smettere di amare?
È la fine o è invece l’inizio?
Ora il mio amore è tutto per te, bimbo
Tua è la tela, mia la mano che cuce il tempo
Lui ora è una piuma nel vento
Mi ritrovo un pò solo, solo un pò solo.

Buon ascolto.
https://youtu.be/f_3s_oxwsbQ

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Antonella Mei 21 h · https://youtu.be/u1z4vkPWkLQ Thank You: la dichiarazione d’amore di Robert Plant alla moglie Nel mondo della musica esistono dichiarazioni d’amore spesso nascoste dietro personaggi e stili che non ci si aspetta. Quella che segue è firmata da Robert Plant dei Led Zeppelin, un uomo che ha dato più volte prova di una sensibilità emotiva fuori dal comune (come per All My Love, la canzone che fu scritta dopo la morte del figlio). Thank You, contenuta in Led Zeppelin II del 1969. Perché spesso il rock sa essere dolce e poetico molto più di quanto possiamo pensare. If the sun refused to shine I would still be loving you When mountains crumble to the sea There will still be you and me And so today, my world, it smiles Your hand in mine, we walk the miles Se il sole si rifiutasse di splendere Io ti amerei comunque. Quando le montagne crolleranno in mare Io e te ci saremo ancora E così oggi il mio mondo sorride, Le tue mani nelle mie, camminiamo insieme Che altro aggiungere a versi di tale intensità? I Led Zeppelin e Robert Plant sono noti ai più per ben altre composizioni e ben altri sound. Eppure Robert ci ha regalato questa perla, il suo primo testo scritto per il gruppo. Un omaggio alla moglie Maureen Wilson con cui avrà tre figli. Insieme attraverseranno dolori profondi come quando appunto uno dei figli, Karac, morirà all’età di cinque anni nel 1977. Un’unione speciale che si avverte in questa pacata e dolce dedica, impreziosita dalla sentita interpretazione dell’immenso Plant: Thank You. Il testo completo della canzone è qui sotto: Se il sole si rifiutasse di splendere Io ti amerei comunque. Quando le montagne crolleranno in mare Io e te ci saremo ancora Gentile donna, ti do tutto ciò che ho Gentile donna, niente di più Piccole gocce di pioggia Sospiri di dolore Lacrime d’amore persi nei giorni che furono Il mio amore è forte Con te niente è sbagliato Insieme andremo avanti finché moriamo Un’ispirazione, ecco cosa sei per me Un’ispirazione, guarda, vedi E così oggi il mio mondo sorride, Le tue mani nelle mie, camminiamo insieme Grazie a te sarà così Perché per me ci sei solo tu Felicità: mai più tristezza Felicità: ne sono grato Se il sole si rifiutasse di splendere Io ti amerei comunque. Quando le montagne crolleranno in mare Io e te ci saremo ancora Plant sposò la sua Muereen a soli 20 anni..divorziarono nel 1983

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Antonella Mei

21 h ·

https://auralcrave.com/2020/06/09/perche-i-led-zeppelin-sono-la-piu-grande-rock-band-di-sempre/

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Antonella Mei 19 h · https://www.youtube.com/watch?v=RlNhD0oS5pk

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Antonella Mei 18 h · https://www.youtube.com/watch?v=6tlSx0jkuLM

Antonella Mei

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Antonella Mei 4 h · il più grande batterista di tutti i tempi.. https://www.virginradio.it/news/rock-news/1265862/il-giorno-in-cui-i-led-zeppelin-tennero-il-loro-ultimo-concerto-con-john-bonham-la-storia.html se non fosse deceduto..probabilmente i LED avrebbero continuato a suonare fino all'ultimo respiro IL GIORNO IN CUI I LED ZEPPELIN TENNERO IL LORO ULTIMO CONCERTO CON JOHN BONHAM. LA STORIAIl 7 luglio 1980 a Berlino la band si esibì per l'ultima volta assieme a John "Bonzo" Bonham alla batteria https://youtu.be/LbWN6FGhn4I Il giorno in cui i Led Zeppelin tennero il loro ultimo concerto con John Bonham. La storia ROCK NEWSIL GIORNO IN CUI I LED ZEPPELIN TENNERO IL LORO ULTIMO CONCERTO CON JOHN BONHAM. LA STORIAIl 7 luglio 1980 a Berlino la band si esibì per l'ultima volta assieme a John "Bonzo" Bonham alla batteria Il 7 luglio 1980 i Led Zeppelin si esibirono all'Eissporthalle di Berlino come ultima data del loro Tour Europeo del 1980, prima della ripartenza programmata per gli Stati Uniti prevista per l'ottobre seguente. Ma come sappiamo la band non partì mai per quel tour Nord Americano, il 25 settembre John Bonham venne trovato senza vita a casa di Jimmy Page e con lui finì anche la storia del dirigibile. Ma come andò quell'inaspettato ultimo concerto? Nell'estate del 1980 i Led Zeppelin sapevano che avrebbero dovuto apportare alcune modifiche piuttosto radicali ai loro show e alla loro musica per evitare di essere etichettati come "vecchi dinosauri da un lontano passato". L'ascesa del punk e della New Wave aveva reso ormai obsoleti gli show da stadio e le vecchie manie di grandezza del rock and roll. Così durante quell'estate la band decise di partire per un breve tour europeo di sole 14 date tra giugno e luglio, cercando di scrollarsi di dosso quell'etichetta che sapeva così tanto di anni '70. Ufficiosamente lo chiamarono "Cut The Waffle" tour. Durante gli anni settanta molte parti dei loro show erano ormai diventati dei "riti" per i loro fan, dall'epico assolo di batteria in "Moby Dick" di John Bonham alla chitarra suonata con l'archetto di violino da Jimmy Page durante "Dazed and Confused", al bellissimo assolo di organo di John Paul Jones in "No Quarter". I Led Zeppelin tagliarono tutto e per il tour del 1980 asciugarono i loro spettacoli il più possibile, lasciando in scaletta tra le "irrinunciabili" solo "Stairway To Heaven", "Kashmir" e "Whole Lotta Love". Anche il palco venne radicalmente rivisto e spogliato da ogni orpello scenico. I video wall, i fumogeni, i laser, tutto venne lasciato negli anni settanta. Anche il look stesso della band subì un cambiamento drastico, perfino Robert Plant arrivò a tagliarsi i capelli: i Led Zeppelin, determinati ad avere un futuro roseo e potente, stavano cercando un modo per sopravvivere. Il loro ultimo show si svolse con molta semplicità, nessuno dei componenti della band avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe accaduto pochi mesi dopo. Ma le avvisaglie di un disastro improvviso c'erano tutte: Jimmy Page e John Bonham erano alle prese con due serie dipendenze, il primo dall'eroina e il secondo dall'alcool. Poche settimane prima del 7 luglio 1980, nello specifico il 27 giugno Norimberga, Bonham dopo sole tre canzoni venne portato di corsa in ospedale dopo aver subito quello che venne etichettato come "un'intossicazione alimentare", ma probabilmente si trattò di tutt'altro. Il resto del tour venne terminato senza incidenti, ma il problema con l'alcool del batterista era completamente fuori controllo. Morì il 25 settembre 1980 dopo aver bevuto circa 40 bicchieri di vodka in una sola notte. Si dice che quella sera la band voleva festeggiare l'imminente partenza per il nuovo tour americano. Durante quell'ultimo concerto del 7 luglio 1980 John Bonham regalò agli spettatori un'ultima inaspettata sopresa: un'esibizione impeccabile e una versione di Whole Lotta Love di circa 17 minuti. Ascolta qui la registrazione di quell'ultimo concerto dei Led Zeppelin: TRACKLIST Train Kept A-Rollin' Nobody's Fault But Mine Black Dog In the Evening The Rain Song Hot Dog All My Love Trampled Under Foot Since I've Been Loving You White Summer/Black Mountain Side Kashmir Stairway to Heaven Rock and Roll Whole Lotta love.. https://youtu.be/LbWN6FGhn4I

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LED ZEPPELIN, ECCO QUALI ERANO I BATTERISTI PREFERITI DI JOHN BONHAMIl grande batterista oggi è una leggenda ed è fonte di ispirazione per tanti altri musicisti. Ecco le sue ispirazioni Oggi milioni di musicisti considerano John Bonham come il più grande batterista di tutti i tempi: come Jimi Hendrix è diventato il chitarrista per eccellenza, così il musicista dei Led Zeppelin è diventato il maggior esponente di tutti i batteristi della storia del rock. Che sia stato il migliore in assoluto forse è opinabile, ma di certo è stato uno dei più grandi e oggi è considerato una vera e propria leggenda della musica, oltre a essere fonte d’ispirazione per tanti musicisti di altre band. John Bonham nutriva una vera e propria passione per il suo strumento musicale: “Sono sempre stato ossessionato dalla batteria – spiegò in una vecchia intervista – mi affascina come nessun altro strumento”. Oggi lui è considerato come un esempio da seguire da tanti, ma in passato anche John Bonham aveva dei modelli ai quali si ispirava nella sua arte. Ecco quali sono, secondo Far Out Magazine, i 5 batteristi preferiti dal grande musicista dei Led Zeppelin. Led Zeppelin, ecco quali erano i batteristi preferiti di John Bonham ROCK NEWSLED ZEPPELIN, ECCO QUALI ERANO I BATTERISTI PREFERITI DI JOHN BONHAMIl grande batterista oggi è una leggenda ed è fonte di ispirazione per tanti altri musicisti. Ecco le sue ispirazioni Oggi milioni di musicisti considerano John Bonham come il più grande batterista di tutti i tempi: come Jimi Hendrix è diventato il chitarrista per eccellenza, così il musicista dei Led Zeppelin è diventato il maggior esponente di tutti i batteristi della storia del rock. Che sia stato il migliore in assoluto forse è opinabile, ma di certo è stato uno dei più grandi e oggi è considerato una vera e propria leggenda della musica, oltre a essere fonte d’ispirazione per tanti musicisti di altre band. John Bonham nutriva una vera e propria passione per il suo strumento musicale: “Sono sempre stato ossessionato dalla batteria – spiegò in una vecchia intervista – mi affascina come nessun altro strumento”. Oggi lui è considerato come un esempio da seguire da tanti, ma in passato anche John Bonham aveva dei modelli ai quali si ispirava nella sua arte. Ecco quali sono, secondo Far Out Magazine, i 5 batteristi preferiti dal grande musicista dei Led Zeppelin. 1 – Gene Krupa Tra le più grandi influenze musicali di John Bonham bisogna includere sicuramente Gene Krupa, grande compositore e batterista jazz, famoso per il suo stile energetico e la sua carismatica presenza scenica. Per Bonzo era davvero un mito. Secondo quanto raccontato dal fratello di John, Michael, il giovane Bonham restò particolarmente colpito dal biopic del 1956 intitolato The Benny Goodman Story, nel quale Krupa vestiva i panni del protagonista, il re dello swing. Dopo aver visto il film al cinema con il padre, Bonham disse addirittura: “Gene Krupa è Dio”. 2 – Ginger Baker The Graham Bond Organisation fu una delle band preferite di Bonzo durante gli anni della sua formazione musicale. Il batterista di questo gruppo era Ginger Baker, oggi considerato uno dei più grandi di tutti i tempi nella sua categoria. 3 – Buddy Rich Tra le influenze di Bonzo va ricordato anche il grande batterista jazz Buddy Rich, un musicista che divenne un modello non solo per il batterista dei Led Zeppelin, ma anche per tanti altri, come Ringo Starr e Keith Moon. Stilisticamente erano molto diversi, ma Bonham nutriva una profonda ammirazione per Rich, anche se la stima non era reciproca. Come tanti altri musicisti del suo genere musicale, infatti, Rich non apprezzava molto i colleghi del rock, considerati molto al di sotto del livello standard del jazz. 4 – Max Roach Max Roach è un altro dei batteristi dei quali John Bonham era fan. Non a caso lo citò spesso durante i concerti, dedicandogli anche dei tributi. Roach fu un precursore della musica bebop e lavorò con i più grandi musicisti jazz della sua epoca. Il fatto che Bonzo lo ammirasse è l’ennesima prova che la sua formazione musicale affonda le sue radici nel jazz più che in qualsiasi altro genere di musica. Il suo tecnico di sempre, Jeff Ocheltree, una volta spiegò: “John ascoltava Max Roach, Alphonse Mouzon, Elvis Jones e un sacco di batteristi fusion e jazz. C’è una cosa che mi infastidisce a proposito di John Bonham – disse – tutti pensano che lui fosse un batterista duro che picchiava forte sui suoi tamburi. In realtà, Bonham era appassionato di swing e suonava con molta tecnica”. Non a caso, con l’intenso assolo di batteria nel brano Moby Dick, John Bonham volle proprio rendere omaggio al grande Max Roach, ispirandosi al suo famoso pezzo The Drum Also Waltzes, del quale riprese anche alcune parti. 5 – Keith Moon Se i batteristi jazz hanno insegnato a John Bonham la tecnica, a insegnarli lo stile fu Keith Moon. Il musicista degli Who gli insegnò come dare brio alle sue performance. L’amore di Bonzo per questo grande artista nacque dopo averlo visto per la prima volta suonare in televisione; suo fratello Michael in seguito raccontò che quell’esibizione lo colpì profondamente. Keith Moon era diverso da qualsiasi altro batterista e Bonzo lo intuì subito: era potente e fiero, ma allo stesso tempo aveva un grande stile. Forse non lo ha influenzato come hanno fatto gli altri batteristi di questa lista, ma di certo John amava molto Moon. Il batterista degli Who, tra l’altro, si esibì anche insieme al collega e ai Led Zeppelin in una delle sue ultime apparizioni, un’esibizione che fu uno spettacolo straordinario. I due batteristi, purtroppo, sono morti giovani, sconfitti dai loro demoni; entrambi, però, oggi sono considerati due baluardi delle percussioni nella storia del rock. Insieme a Eric Clapton e Jack Bruce, Baker fondò i Cream, una band che aprì la strada a una nuova era della musica rock, della quale poi fecero parte gli stessi Led Zeppelin. Baker dava davvero il massimo durante i live e Bonham di certo si ispirò a lui nelle sue performance. I due per un periodo furono contemporanei e in tanti li misero a confronto; Ginger, però, non gradiva molto il paragone con Bonzo. Nella sua autobiografia intitolata Hellraiser: The Autobiography of the World’s Greatest Drummer, il batterista dei Cream scrisse: “John Bonham una volta fece una dichiarazione, nella quale affermò che c’erano solo due batteristi nella storia del rock ‘n’ roll inglese: lui stesso e Ginger Baker. La mia reazione di fronte a queste parole fu: ‘Piccolo bastardo insolente!’”. 1 – Gene Krupa Tra le più grandi influenze musicali di John Bonham bisogna includere sicuramente Gene Krupa, grande compositore e batterista jazz, famoso per il suo stile energetico e la sua carismatica presenza scenica. Per Bonzo era davvero un mito. Secondo quanto raccontato dal fratello di John, Michael, il giovane Bonham restò particolarmente colpito dal biopic del 1956 intitolato The Benny Goodman Story, nel quale Krupa vestiva i panni del protagonista, il re dello swing. Dopo aver visto il film al cinema con il padre, Bonham disse addirittura: “Gene Krupa è Dio”. https://youtu.be/GyM6-QibDFM

4 h ·

https://www.elle.com/it/moda/tendenze/news/g954658/stile-country-rock-robert-plant-maureen-wilson-copia-look-collezioni-uomo-donna-autunno-inverno-2013-14-marc-jacobs-carven/

Il protagonista di questa storia d’amore è Robert Plant, voce stridula e seducente dei Led Zeppelin dal 1968 al 1980. Appena ventenne Mr Plant si affaccia a un mondo fatto di musica, tour, vizi e promesse d’amore. E proprio a novembre del 1968, infatti, prima di partire per l’assolata California Plant sposa Maureen Wilson la donna che lo aveva appena reso padre.

Inizia così la doppia vita del fascinoso cantante da un lato devoto padre di famiglia, dall’altro rockstar sensuale e avvenente sia sul palco sia nei backstage a contatto con le innumerevoli groupies. Ma, nonostante tutto, l’adorato frontman dei Led Zeppelin è sempre pronto a tornare dall’amata moglie in Galles alla quale dedica anche Tahnk You, il suo primo brano autografato che sembra una vera e propria dichiarazione d’amore e devozione per lei e per la vita coniugale. Messaggio opposto, tra l’altro, a quello di Whola Lotta Love, sempre nello stesso disco, che invece è il manifesto di una vita dedicata allo sbando dei piaceri carnali e passionali messi in scena ogni sera dopo i concerti.

Ma la coppia Plant/Wilson non cede e supera tutto anche i dissapori e i tradimenti più plateali. Probabilmente il segreto, come affermava lo stesso Robert Plant in un intervista al New Musical Express nel 1973, sta nel “tutelare moglie dagli eccessi e le sregolatezze della sua vita da musicista”.

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Antonella Mei 21 h · https://www.luinonotizie.it/anniversario/2019/08/20/oggi-i-71-anni-di-robert-plant-voce-dei-led-zeppelin-e-simbolo-dellhard-rock/140484

Antonella Mei

4 h ·

https://www.r3m.it/robert-plant-come-stata-mia-vita-dopo-led-zeppelin/
ROBERT PLANT: “COM’È STATA LA MIA VITA DOPO I LED ZEPPELIN”

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Antonella Mei 18 h · https://www.youtube.com/watch?v=fpigDGf6vXM Led Zeppelin perform 'Black Dog' in front of a sold out crowd at the O2 arena for the Ahmet Ertegun Tribute Concert and concert film 'Celebration Day'

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Antonella Mei 4 h · https://www.rockol.it/news-714531/led-zeppelin-il-mash-up-tra-kashmir-e-sober-che-piace-ai-tool-zober

Antonella Mei 4 h · Chi è Robert Plant, icona della musica rock Continua su: https://notiziemusica.it/robert-plant-la-carriera-e-la-vita-privata/curiosita/ https://notiziemusica.it/robert-plant-la-carriera-e-la-vita-privata/curiosita/

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Chi è Robert Plant, icona della musica rock Continua su: https://notiziemusica.it/robert-plant-la-carriera-e-la-vita-privata/curiosita/ https://notiziemusica.it/robert-plant-la-carriera-e-la-vita-privata/curiosita/

SEGUE PARTE QUARTA

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la mia anima rock ha preso il sopravvento siiiiiiiiiiiiiiii https://youtu.be/oxHoLtrGNCA in età più giovanile diciamo..correvano gli anni 75..ero giovanissima...sedicenne ho vinto anche una gara di rock and roll con questa canzone...campionati regionali.. da urlo li adoro i miei Zeppelin Led Zeppelin - Rock and Roll 1973 Live Video FULL HD

https://www.youtube.com/watch?v=IbW5K2F1N28

Led Zeplin: Rock And Roll (Live at Madison Square Garden, New York, 1973)."Rock and Roll" single by Led Zeppelin from the album Led Zeppelin IV. Released 8 November 1971. Click To Subscribe Now! https://www.youtube.com/OLDTAPES?sub_... Lyrcis: It's been a long time since I rock and rolled It's been a long time since I did the Stroll Oh let me get it back let me get it back Let me get it back baby where I come from It's been a long time been a long time Been a long lonely lonely lonely lonely lonely time Yes it has It's been a long time since the book of love I can't count the tears of a life with no love Carry me back carry me back Carry me back, baby, where I come from It's been a long time, been a long time Been a long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time Seems so long since we walked in the moonlight Making vows that just can't work right Open your arms, opens your arms Open your arms, baby, let my love come running in It's been a long time, been a long time Been a long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time Writer(s): Jimmy Page / Robert Plant / John Paul Jones / John Bonham

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Led Zeppelin - Black Dog (Live at Madison Square Garden 1973) (Official Video)

https://www.youtube.com/watch?v=6tlSx0jkuLM

Watch Led Zeppelin perform their song 'Black Dog' live at Madison Square Garden in New York City in July 1973 from The Song Remains the Same. JUST RELEASED The Song Remains the Same has been reissued with audio remastered by Jimmy Page! Order your copy here https://lnk.to/TSRTS The title 'Black Dog' is a reference to a nameless black labrador retriever that wandered around the Headley Grange studios during recording. Subscribe to the channel! http://bit.ly/LedZeppelinYouTube The Official Led Zeppelin Playlists... The Music Videos http://bit.ly/ZeppelinMusicVideosLive Performances & TV Appearances http://bit.ly/ZeppelinLIVELed Zeppelin Off-Stage http://bit.ly/ZeppelinOffStageThe Zeppelin Rare Film Series http://bit.ly/ZeppelinRareFilmAlternative Mixes & Deep Cuts http://bit.ly/ZeppelinDeepCuts Stay Connected with Led Zeppelin... http://www.ledzeppelin.com http://www.facebook.com/ledzeppelin http://www.twitter.com/ledzeppelin https://www.instagram.com/ledzeppelin --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- The Led Zeppelin channel is the band’s official YouTube home, featuring a catalog of live performances, official music videos, archival footage, and Zeppelin-Il canale dei Led Zeppelin è la home ufficiale di YouTube della band, con un catalogo di esibizioni dal vivo, video musicali ufficiali, filmati d'archivio e playlist approvate dagli Zeppelin. Iscriviti per entrare a far parte della community YouTube dei Led Zeppelin e ricontrolla per annunci di prodotti, aggiornamenti dalla band e molto altro! I Led Zeppelin si sono formati nel 1968 e sono diventati uno dei gruppi più influenti, innovativi e di successo nella musica moderna, avendo venduto oltre 300 milioni di album in tutto il mondo. La band è nata dalle ceneri degli Yardbirds, quando Jimmy Page ha portato John Bonham, John Paul Jones e Robert Plant in tour come The New Yardbirds. Nel 1969, i Led Zeppelin pubblicarono il loro debutto omonimo che fu prodotto da Page, così come tutti gli album successivi. Ha segnato l'inizio di un regno di 12 anni, durante i quali il gruppo è stato ampiamente considerato il gruppo rock più grande e innovativo del mondo. playlists. Subscribe to join the Led Zeppelin YouTube community and check back for product announcements, updates from the band, and more! Led Zeppelin formed in 1968 and went on to become one of the most influential, innovative, and successful groups in modern music, having sold more than 300 million albums worldwide. The band rose from the ashes of The Yardbirds, when Jimmy Page brought in John Bonham, John Paul Jones, and Robert Plant to tour as The New Yardbirds. In 1969, Led Zeppelin released its self-titled debut which was produced by Page, as were all the subsequent albums. It marked the beginning of a 12-year reign, during which the group was widely considered to be the biggest and most innovative rock band in the world.

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Led Zeppelin - Dazed and Confused ( Song Remains the Same ) 1080p https://youtu.be/ZQgYn23Xvck Son: "Dad, why is sister named Rose?" Dad: "Because your mom love rose" Son: "Umm.. thank's, Dad" Dad: "You're welcome, Led Zeppelin - Dazed And Confused Live At Madison Square Garden 1973"

Led Zeppelin - Dazed and Confused ( Song Remains the Same ) 1080p

https://youtu.be/ZQgYn23Xvck

Son: "Dad, why is sister named Rose?"

Dad: "Because your mom love rose"

Son: "Umm.. thank's, Dad"

Dad: "You're welcome, Led Zeppelin - Dazed And Confused Live At Madison Square Garden 1973"

figlio: "Papà, perché la sorella si chiama Rose?"

Papà: "Perché l'amore di tua madre è aumentato"

Figlio: "Umm .. grazie, papà"

Papà: "Prego, Led Zeppelin - Stupito e confuso dal vivo al Madison Square Garden 1973"

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https://youtu.be/6tlSx0jkuLM Led Zeppelin - Black Dog (Live at Madison Square Garden 1973)

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.e pensare che aveva già subito l'operazione alle corde vocali per alcuni noduli!!!... la sua voce...è sempre lì...con qualche sfumatura più bassa..ma quella come chiamo io Dionisiaca... Jimmy sempre al suo fianco..ha assecondato la voce del suo fedele amico..chiamando la sua chitarra all'appello..facendola meno urlante più accarezzante ma sempre in un unico abbraccio vocale con Robert.. persino in Immigration song... timbro suadente e ben centrato sulle note medio-alte, e lui ha spinto al massimo. Un tenore sexy che si è espresso in tanti memorabili vocalizzi e acute sirene orgasmiche, live come in studio, ci basti pensare alla parte finale di Whole lotta love. Sedotti tutti e tutte. ""Voce squillante e cristallina, capace anche di essere grintosa e graffiante all’occorrenza. Tecnicamente legato al blues, un canto intenso ed emotivo, a tratti dolce ma sempre pronto a esplodere. In poco tempo è diventato un punto di riferimento per i cantanti che sarebbero venuti dopo. Nei live sempre generoso nel belting, anche fin troppo vista l’operazione alle corde vocali a cui è dovuto ricorrere nel ’74. Insieme agli innumerevoli potenti acuti al limite dello strillo, ripetuti di continuo in un’attività live frenetica, anche lo stile di vita nel primo periodo del successo planetario ha inciso negativamente sulla sua voce, che nei primi anni sembrava quasi non avere limiti per resistenza e altitudini. Tra i tanti vizi quello delle sigarette è durato decenni.""preso da un articolo Led Zeppelin Live Aid 1985 3 Stairway to Heaven Stereo https://youtu.be/CBk-iRihSUg

.e pensare che aveva già subito l'operazione alle corde vocali per alcuni noduli!!!...

la sua voce...è sempre lì...con qualche sfumatura più bassa..ma quella come chiamo io Dionisiaca...

Jimmy sempre al suo fianco..ha assecondato la voce del suo fedele amico..chiamando la sua chitarra all'appello..facendola meno urlante più accarezzante ma sempre in un unico abbraccio vocale con Robert..

persino in Immigration song...

timbro suadente e ben centrato sulle note medio-alte, e lui ha spinto al massimo. Un tenore sexy che si è espresso in tanti memorabili vocalizzi e acute sirene orgasmiche, live come in studio, ci basti pensare alla parte finale di Whole lotta love. Sedotti tutti e tutte.

""Voce squillante e cristallina, capace anche di essere grintosa e graffiante all’occorrenza. Tecnicamente legato al blues, un canto intenso ed emotivo, a tratti dolce ma sempre pronto a esplodere. In poco tempo è diventato un punto di riferimento per i cantanti che sarebbero venuti dopo. Nei live sempre generoso nel belting, anche fin troppo vista l’operazione alle corde vocali a cui è dovuto ricorrere nel ’74. Insieme agli innumerevoli potenti acuti al limite dello strillo, ripetuti di continuo in un’attività live frenetica, anche lo stile di vita nel primo periodo del successo planetario ha inciso negativamente sulla sua voce, che nei primi anni sembrava quasi non avere limiti per resistenza e altitudini. Tra i tanti vizi quello delle sigarette è durato decenni.""preso da un articolo

Led Zeppelin Live Aid 1985 3 Stairway to Heaven Stereo

https://youtu.be/CBk-iRihSUg

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All’indomani di Houses Of The Holy i Led Zeppelin si ritrovano a fronteggiare alcuni problemi che ne rallentano il tanto atteso ritorno. La temibile crisi artistica di John Paul Jones, intenzionato a lasciare la band per prendere il posto alla Winchester Cathedral, è seconda solo al dramma personale di Robert i cui noduli alle corde vocali lo costringeranno a sottoporsi a una delicata operazione chirurgica. Robert viene operato nel 1974, sebbene la sua voce rimarrà ancora potente e capace di arrivare fino al Vahallah verrà privata di quel formidabile tintinnante falsetto che aveva contraddistinto i primi cinque lavori della band. La generosità vocale del leader, la mancanza della corretta tecnica spesso colmata da deleterie tonalità alte e la chirurgia non all’avanguardia segneranno per sempre una fra le più belle e potenti voci del rock. Inoltre per quasi tutto il tour americano del 1975 il lungocrinito singer è pesantemente influenzato. Gli strascichi della vita on the road, l’aria climatizzata e il continuo cambio di condizioni climatiche lo vedranno spesso costretto a limitare le impennate vocali optando per un canto contenuto. La situazione diverrà così insostenibile che il medico di fiducia verrà licenziato e sostituito da un altro che gli imporrà uno stop categorico per recuperare la forma. Intanto dopo tre lunghi mesi d’incertezza la situazione si distende a favore della riconciliazione con il timido bassista. Il rientro di Jones permette al dirigibile di scrollarsi di dosso la polvere prendendo il volo verso l’opera più impegnativa e ambiziosa. Ma c’è ancora un altro scoglio da superare, le otto tracce del nuovo lavoro sono di gran lunga più lunghe della durata di un singolo album. Jimmy decide di inserire alcune outtake dagli album precedenti arrivando a licenziare un doppio LP. Per dirla con Page e Plant, per il sesto capitolo si decise di non eliminare brani che, normalmente, non avrebbero trovato posto su un singolo vinile. Il primo parto della Swan Song Records gioca sugli opposti, contiene i loro pezzi più lunghi (In My Time Of Dying) e quelli brevi (Bron-Yr-Aur), ballate contrapposte a pezzi iper-uranici, momenti delicati versus sonore mazzate arricchite d’atmosfere suggestive. Uscito leggermente in ritardo per la complessa lavorazione della particolare copertina che, sfilata, lascia scorrere i volti dando l’impressione di un andirivieni dentro il palazzo, il lavoro è licenziato il 23 febbraio del 1975. Physical Graffiti naviga fra vari stili musicali affondando le radici nella storia dei quattro cavalieri dell’hard rock. Ergendosi a punto di snodo di una carriera in assoluta ascesa, il sesto capitolo impone i Led Zeppelin come la più grande band del pianeta. Anche stavolta nessun dettaglio è lasciato al caso, la macchina infernale di Page e soci non sbaglia un colpo. Mutuata dalle liriche dei bluesman Sleepy John Estes (Drop Down Mama), Bukka White (Shake ‘Em On Down) e Blind Boy Fuller (I Want Some Of Your Pie), Custard Pie fa decollare il bombardiere attraverso la (pro)pulsione ritmica di Bonzo e le chitarre distorte di Page. La voce impastata di Plant supplica una delle sue amanti di concedergli “un pezzo della sua dolce torta”. L’assolo, ottenuto attraverso un sintetizzatore suonato da Page, si fonde al clavinet di Jonsy mentre l’armonica acida aggiunge un tocco caustico. Il brano non fu mai suonato per intero nei concerti ma incorporato in altre take. The Rover, originariamente uno strumentale acustico, diventa un brano elettrico dall’andamento pesante. Page trova il giusto effetto per le chitarre cesellando un grande assolo ma nel finale manca un bridge efficace, proprio come successe a The Ocean. In My Time Of Dying è un traditional blues torrido, già ripreso da Dylan, con undici minuti sospinti dalla pachidermica batteria di Bonham su cui volano gli incisivi accordi della chitarra in anticipo sul canto di Plant. Per il reverbero di cui è intrisa la batteria, il brano ricorda When The Levee Breaks. La chitarra è una Danelectro, Page sfoggia lezioni di raffinata tecnica slide un attimo prima che lo stop and go a cappella “Oh my Gina” richiami in causa il riff portante. Il fretless di Jonsy aggiunge ancora un pizzico di peperoncino a questa ricetta sapida e gustosa. Dal 1977 in poi, Plant mostrò una certa ritrosia nel cantare il brano per il suo contenuto fatale. La paura fu alimentata dall’incidente automobilistico a Rodi in cui il singer stava per perdere la vita insieme alla sua famiglia. Houses Of The Holy ha un riff obliquo, Robert canta divinamente un mid tempo vincente. L’atmosfera è funky ma il piglio smaccatamente pop, prodotto dall’ottimo songwriting di Page. Trampled Underfoot è la Terraplane Blues degli Zeppelin in omaggio a Robert Johnson ma ritmicamente vicina a Superstition di Stevie Wonder. Uno schiacciasassi dall’incredibile forza dettata dall’hammering di Jonsy e dal bridge geniale su cui plana il canto sofferente di Percy. Procedendo in modo massiccio, al pari di un instancabile rullo compressore, il brano produce una potente fluidità funky avvolta dal wah-wah. Dal vivo si prestava a diventare una sorta di scontro fra le algide dita di Jonsy e quelle lunghe e funamboliche di Page, impegnati in una battaglia titanica a quattro mani. Il sigillo del primo disco è affidato a Kashmir, capolavoro assoluto condotto dalla pesante batteria di Bonzo. Ispirata dai viaggi nel mondo arabo del 1972, la composizione mantiene un andamento ritmico ostinato, opposto alle chitarre in controtempo. I suoi otto minuti suscitano un ammaliante mistero arricchito dal pathos delle orchestrazioni di Jonsy, qui gigante assoluto. Contrariamente a quanto si possa supporre, nessuno dei quattro era mai stato nel Kashmir prima della sua stesura. L’ottimo lavoro degli arrangiamenti contribuisce alla riuscita di questo brano incentrato sull’idea del viaggio verso affascinanti lidi sconosciuti, capaci di creare una fascinosa ipnosi nel viaggiatore. Plant ebbe difficoltà a cantarla per la statura monumentale del brano, tanto maestoso da sopraffare il suo stesso creatore. Jones suonò singolarmente le varie sezioni degli archi permettendo così di leggerne tutti i dettagli. I riff orientali sono carichi di drammaticità e nel segmento finale la qualità del lavoro di Jones s’avvicina pericolosamente a quella trionfale di Page, già proiettato nell’empireo dai precedenti lavori. Per Michael Gira (Swans) Kashmir risulta incredibile per il sound della chitarra di Page, così poetico e pieno di anima. Gli Zeppelin avevano alzato il tiro, ancora una volta in modo del tutto personale e inarrivabile. In apertura del secondo disco, il sinistro effetto iniziale di In The Light è ottenuto dall’archetto di violino su chitarra acustica, Jones sermoneggia al sintetizzatore per una lunga introduzione che lascerà spazio alla voce incisa su più tonalità. Forte di toni drammatici simili a Kashmir, ma meno intensi nell’impatto emotivo, In The Light sfoggia una prima parte oscura e misteriosa mentre nel bridge tutta la conoscenza armonica di Jones sposa lo stile asciutto di Page. I riff variati nella tonalità, in scala ascendente, testimoniano il livello di finezza compositiva della band. Sul finale il giro armonico ripetuto ossessivamente smorza leggermente le aspettative per questa take che, con qualche variazione altra, avrebbe potuto essere una nuova Kashmir. Bron-Yr-Aur è un riempitivo di studio che vede Page al fingerpicking su acustica Martin, uno strumentale di due minuti recuperato dalle sessioni di Led Zeppelin III. Down By The Seaside piazza il pianoforte Jones in bellavista, l’effetto tremolo sulla chitarra e i repentini cambi di tempo modificano il brano salvandolo dall’anonimato. Il titolo è un omaggio a Down By The River di Neil Young. Ten Years Gone, lunga e nostalgica ballad di sei minuti in cui Plant ricorda malinconicamente la sua prima fiamma, sfrutta 14 chitarre in overdub necessarie per ottenere l’armonizzazione voluta da Page. Dal vivo il brano prevedeva una chitarra a triplo manico suonata da Jonsy. La melodia è power pop, la voce suadente s’increspa solo nella sezione centrale “Did you ever really need somebody, And really need ‘em bad, did you ever really want somebody, The best love you ever had” per poi tornare pacata nel tripudio finale di chitarre che lascia emotivamente provati. Night Flight è un brano diretto con la voce di Plant in vetta e un buon giro armonico. Ibrido fra hard rock e vena pop, non è mai diventato uno dei più amati dai fan e, come molti altri brani, non fu mai suonato dal vivo. The Wanton Song sfrutta la stessa spinta ritmica di Immigrant Song, uno tsunami di riff diretti e batteria schiacciasassi mentre il lascivo Plant si lamenta contro una donna che depreda il suo corpo lasciandolo solo e tremante nella fredda notte. Uno dei bridge più efficaci mai scritti da Jimmy, forte di un assolo di fine grana introdotto dal percussivo riff che si schianta sugli anticipi ritmici di Bonzo. Boogie With Stu proviene da un momento di relax durante le registrazioni del materiale per Led Zeppelin IV. Ian Stewart stava suonando un pianoforte scassato quando si ritrovò dentro una jam conclusasi con questo brano escluso dal quarto lavoro. Lo stile vocale ricorda Elvis nel canto e Oh My Head di Ritchie Evans nella melodia. Black Country Woman è introdotta dalle voci di Kramer e Plant che decidono se lasciare o meno il rumore del biplano in sottofondo: “Don’t want to get this zeppelin on“, “Nah, leave it yet”. Le chitarre acustiche sono raggiunte dalla batteria dopo il primo minuto, il basso fa da contrappunto alla voce arrochita di Plant che sembra sottoposta a una cura massiccia di whiskey e sigarette. Il tormentato Sick Again è una ballad dall’andamento pesante fatta di un muro di chitarre sabbiose e con Bonzo in cattedra. Le triplette iniziali sulla cassa richiamano Good Times Bad Times e il solito backward echo sulla chitarra fa il resto. Plant spinge di gola su liriche ambigue in cui l’età della ragazza oscilla fra i 12 o 13 anni, il lupo perde il pelo… Durante uno dei tour americani gli Zeppelin coronano uno dei loro sogni assistendo allo show di Elvis, idolo di Robert Plant. Dopo aver scoperto che la band inglese lo stava surclassando nelle vendite, il singer decide di invitarli nella sua tenuta. Durante il leggendario incontro Elvis e Bonzo discutono di automobili mentre John Paul Jones scambia un orologio di Paperino con quello di Presley, un Rolex di qualche decina di migliaia di dollari. Al momento di congedarsi, nel viale che li avrebbe separati, Elvis intona la prima strofa di Love Me, “Treat me like a fool”, incalzato da Percy con “Treat me mean and cool” per chiudere insieme con “But love me”. Prima di lasciarli andare Elvis chiede un autografo, apparentemente per la figlia Lise Marie. Physical Graffiti non è solo il successore di Houses Of The Holy ma la naturale evoluzione degli Zeppelin, figlia dei primi cinque capitoli. Sesto e immenso disco, minato da crisi esistenziali, droghe, incidenti e disgrazie, questo doppio rimane un bignami artistico eccellente, fatto di canzoni inarrivabili che testimoniano ancora una volta il loro stato di grazia compositiva. L’uscita zittisce tutti, compresa la tanto odiata critica musicale. La band dimostra di saper miscelare vari generi ottenendo un sisma della dodicesima scala Mercalli. Physical Graffiti rappresenta l’apice creativo di Jimmy Page e soci nell’esatta metà degli anni ‘70. Summa e sintesi dal suono aggressivo con John Bonham in stato di grazia assoluta, il doppio vinile mostra tutta la loro esperienza producendo rock blues psichedelico, intarsiato da John Paul Jones e urlato a gola rossa dal frontman, il cui vagito primordiale aveva da sempre sconvolto la mente di Page. Pietra angolare, dentro e fuori della band, il disco segna lo zenith degli Zeppelin anticipando l’inizio dell’inevitabile discesa di questo immarcescibile mito. Companion album. Brandy & Coke è Trampled Underfoot con meno addizioni chitarristiche. I mugugni di Plant sono in bella vista, la voce va in crack per la furia esecutiva mentre l’hammering di Jones è molto vicino alla versione definitiva. Una versione del tutto diversa di Sick Again, senza testo né overdub, mostra Jimmy Page impegnato al basso. I solidi pattern ritmici di Bonzo accompagnano il mago della sei corde mentre abbozza la struttura basica della melodia. La durata è nettamente inferiore dalla prescelta. In My Time Of Dying non contiene lavori di affinamento, durante l’assolo Page divaga e poi corregge il tiro di questo blues infernale che, seppur snello e alleggerito, risulta ancora potente e suggestivo. In Houses Of The Holy i cambiamenti emergono nel backing vocal e nell’introduzione di campanelli ritmici epurati in fase di rifinitura. Everybody Makes It Through è molto più che l’alternative take di In The Light. Una traccia molto diversa, meno pesante, con clavinet introduttivo e le singole note della chitarra di Page in contrappunto. Testo e strutture mutano significativamente, ma non nel bridge, risultando davvero un bel regalo. Boogie With Stu è rinforzata dal mandolino introduttivo mentre il missaggio stereofonico è diverso. Autore: Led Zeppelin Titolo Album: Physical Graffiti Anno: 1975 Casa Discografica: Swan Song Records Genere musicale: Hard Rock Voto: 10 Tipo: CD Sito web: http://www.www.ledzeppelin.com Membri band: Robert Plant – voce Jimmy Page – chitarra John Paul Jones – basso John Bonham – batteria, percussioni Tracklist: Disc 1: 1. Custard Pie 2. The Rover 3. In My Time Of Dying 4. Houses Of The Holy 5. Trampled Under Foot 6. Kashmir Disc 2: 1. In The Light 2. Bron-Yr-Aur 3. Down By The Seaside 4. Ten Years Gone 5. Night Flight 6. The Wanton Song 7. Boogie With Stu 8. Black Country Woman 9. Sick Again Companion Audio Disc 1. Brandy & Coke (Trampled Under Foot – Initial Rough Mix) 2. Sick Again (Early Version) 3. In My Time Of Dying (Initial Rough Mix) 4. Houses Of The Holy (Rough Mix With Overdubs) 5. Everybody Makes It Through (In The Light Early Version/In Transit) 6. Boogie With Stu (Sunset Sound Mix) 7. Driving Through Kashmir (Kashmir Rough Orchestra Mix)

https://youtu.be/I2iC_2BcQ4U tutto l’album

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ROBERT PLANT: L’UGOLA DIONISIACA DELL’HARD ROCK

a quanto pare..Ugola Dionisiaca..non è solo una mia espressione..anche il giornalista la pensa uguale a me..

Dai Led Zeppelin alla carriera solista, la sua voce nel tempo

La natura lo ha aiutato donandogli buona estensione con un timbro suadente e ben centrato sulle note medio-alte, e lui ha spinto al massimo. Un tenore sexy che si è espresso in tanti memorabili vocalizzi e acute sirene orgasmiche, live come in studio, ci basti pensare alla parte finale di Whole lotta love. Sedotti tutti e tutte.

Voce squillante e cristallina, capace anche di essere grintosa e graffiante all’occorrenza. Tecnicamente legato al blues, un canto intenso ed emotivo, a tratti dolce ma sempre pronto a esplodere. In poco tempo è diventato un punto di riferimento per i cantanti che sarebbero venuti dopo. Nei live sempre generoso nel belting, anche fin troppo vista l’operazione alle corde vocali a cui è dovuto ricorrere nel ’74. Insieme agli innumerevoli potenti acuti al limite dello strillo, ripetuti di continuo in un’attività live frenetica, anche lo stile di vita nel primo periodo del successo planetario ha inciso negativamente sulla sua voce, che nei primi anni sembrava quasi non avere limiti per resistenza e altitudini. Tra i tanti vizi quello delle sigarette è durato decenni.

DaDa Phisycal Graffiti si nota un cambio nella sua vocalità, energica ma brunita usando tessiture più basse. A suo parere l’operazione per rimuovere i noduli ha avuto ripercussioni permanenti sulla qualità della sua voce e che se potesse tornare indietro non urlerebbe così tanto come nei concerti degli anni ’70. Nella sua carriera solista post zeppelin, ha abbracciato più generi. Rock meno hard, blues, un folk farcito di tematiche celtiche, musiche orientaleggianti, ma le fortune sono state alterne e l’abbassamento della sua voce da metà anni ’80 è diventato evidente.

Meno divinità e più umano negli ultimi tempi, ha sottolineato come non ci si possa aspettare da lui di cantare pezzi dei Led Zeppelin allo stesso modo di quarant’anni fa, ora deve adottare linee vocali e tonalità più consone alla sua età. “Non voglio urlare Immigrant Song ogni notte per il resto della mia vita – confessò Plant al The Guardian -, e non sono sicuro di poterlo fare”.

Dopo aver detto di no, nel 2014, a 500 milioni di sterline per la reunion dei Led Zeppelin, lo storico frontman della band rimane tuttora saldamente convinto della sua decisione. “Non puoi mai tornare indietro – ha dichiarato il cantante in una recente intervista -, è abbastanza difficile ripetere qualcosa che risale a un anno fa, figuriamoci una cosa che risale a 49 anni fa. Devo continuare ad andare avanti“.

E cosa importa se, simpaticamente, negli ultimi anni con quella barbetta grigia e bianca assomiglia più a un barboncino che al sex symbol che è stato, rimarrà un’icona intramontabile del rock, e per noi Robert sarà sempre un ventenne scatenato, il vero bomber degli anni ’70.

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https://youtu.be/14xHCzNYNL4 Page and Plant - Dancing Days - Dallas Texas (Mar 18th 1995)

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https://youtu.be/r417TsvamXE Dancing Days 5/17/1995 HD

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immy Page, Robert Plant - Babe I'm Gonna Leave You (Live) https://youtu.be/UNwp-zq_XGo

https://www.youtube.com/watch?v=UNwp-zq_XGo&list=RDUNwp-zq_XGo&start_radio=1&t=82

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The Rain Song - Jimmy Page & Robert Plant https://youtu.be/BeDylD8dV7U?list=RDdLB6i-Sg0lA

1994

mi commuovo come allora..nel sentirli...

..sono unici e magici...

molti conoscono solo alcuni brani...

ma loro sono speciali..e ogni loro canzone è una magia pura..

Robert rischiava di non cantare più..e invece...

ancora oggi a 71 anni è lo stesso ragazzo magico di allora..

certo, si guarda dentro ..sà che ogni tempo ha la sia strada..

ma dopo quello che ha passato..il dolore., l'amore per la sua famiglia .l'amicizia con Bonzo, il batterista, l'amicizia con jimmy..lui è grato di essere quello che ancora si emoziona ad ascoltare la sua musica..il suo cuore..e sà che non sarebbe quello di oggi senza essere stato quello di ieri..

il passato deve esistere per vivere il presente e il futuro...

Grazie Robert Plant..grazie Led Zeppelin❤️

https://youtu.be/Mvw--mNvPXQ

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1994 mi commuovo come allora..nel sentirli... ..sono unici e magici... molti conoscono solo alcuni brani... ma loro sono speciali..e ogni loro canzone è una magia pura.. Robert rischiava di non cantare più..e invece... ancora oggi a 71 anni è lo stesso ragazzo magico di allora.. certo, si guarda dentro ..sà che ogni tempo ha la sia strada.. ma dopo quello che ha passato..il dolore., l'amore per la sua famiglia .l'amicizia con Bonzo, il batterista, l'amicizia con jimmy..lui è grato di essere quello che ancora si emoziona ad ascoltare la sua musica..il suo cuore..e sà che non sarebbe quello di oggi senza essere stato quello di ieri.. il passato deve esistere per vivere il presente e il futuro... Grazie Robert Plant..grazie Led Zeppelin❤️ https://youtu.be/Mvw--mNvPXQ

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2012 mi commuovo come allora..nel sentirli... ..sono unici e magici... molti conoscono solo alcuni brani... ma loro sono speciali..e ogni loro canzone è una magia pura.. Robert rischiava di non cantare più..e invece... ancora oggi a 71 anni è lo stesso ragazzo magico di allora.. certo, si guarda dentro ..sà che ogni tempo ha la sia strada.. ma dopo quello che ha passato..il dolore., l'amore per la sua famiglia .l'amicizia con Bonzo, il batterista, l'amicizia con jimmy..lui è grato di essere quello che ancora si emoziona ad ascoltare la sua musica..il suo cuore..e sà che non sarebbe quello di oggi senza essere stato quello di ieri.. il passato deve esistere per vivere il presente e il futuro... Grazie Robert Plant..grazie Led Zeppelin❤️ https://youtu.be/fpigDGf6vXM Led Zeppelin perform 'Black Dog' in front of a sold out crowd at the O2 arena for the Ahmet Ertegun Tribute Concert and concert film 'Celebration Day'

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https://youtu.be/Chpu7_d_MIs Despite doubts expressed by Jimmy Page about Led Zeppelin's future activities, Robert Plant announced that he will meet with other members of the group to discuss plans to mark the event. An official illustrated book, "Led Zeppelin Led Zeppelin", will be released in October while guitarist Jimmy Page has recently stated that another Led Zeppelin live album will arrive later this year, with additional "outs" during the next decade. Speaking to The Current Led Zep's projects to celebrate their half-century, the singer said, "We intend to get together and talk about it.In fact, it's very difficult to find things that do not. have not been heard yet, and it will not only be 50 years, but next year will be the 38th anniversary of John [Bonham, drums] 's death. Plant added that he would like to have more things to offer: "There will be the book of photographs and other things, but some of them will be particularly interesting, I think." Beyond that, musically, he There are songs lying around, but not an album or something like that, but there will be a party, I'm sure, and somehow we'll have champagne flowing! " The band has not played together for more than a decade, the last time being in December 2007 at the O2 Arena in London. The concert was part of Ahmet Ertegun's tribute and was recorded on the CD and DVD "Celebration Day" in 2012. The ensemble, which welcomed Jason Bonham as a replacement for his late father on drums, was the first concert bringing Page, Plant and John Paul Jones since the death of John Bonham in 1980. In October, Plant virtually extinguished any hope of a possible reformation of Led Zeppelin: "It's not always easy to look back, it's hard to remember things that happened last year. 49 years ago! I must keep moving forward! ", he told. Jimmy Page, Robert Plant and John Paul Jones collaborated directly on the development of this edition. The official accounts of the band made the announcement: the band responsible for "Stairway to heaven" will launch an illustrated book in 2018 celebrating half a century of the existence of the band. According to Rolling Stone, the publisher in charge is Reel Art Press, which will work with the 50 years of a group whose surviving members - Jimmy Page, Robert Plant and John Paul Jones - collaborated directly. But it will not be the only way to celebrate. In addition, guitarist Jimmy Page announced that he will release unreleased music: "There will be new Led Zeppelin products that people have not heard, that's for sure, because I'm working on that," said the producer of Page in conversation with the Academy of Achievement. Having just a couple of EPs has been enough for the young American band, Greta Van Fleet, to get the accolades of a rock legend like Robert Plant. "There's a Detroit band called Greta Van Fleet, they sound like Led Zeppelin I. They have a beautiful vocalist, I hate it!" Said Plant in reference to frontman Josh Kiszka. "He borrowed his voice from someone I know very well, but what are you going to do to him? At least it has some style, "the veteran added, according to the Loudwire site. Curiously, this band of twenty-somethings was also praised by the famous guitarist Joe Satriani a few months ago. 00:00 Trampled Under Foot 05:32 No Quater 11:58 Ramble On 19:41 Four Sticks 25:19 Black Country Woman 30:06 Wanton Song 33:50 That's The Way 39:57 We're Gonna Groove 44:45 Heartbreaker 49:15 Hey, Hey What Can I Do 52:50 Misty Mountain Hop 58:28 In the Evening 01:05:31 Thank You 01:10:36 The Battle of Evermore 01:16:49 Born Y Aur Stomp 01:21:40 Black Dog 01:26:22 Gallows Ple 01:31:57 In The Light 01:36:54 Watching You Watch full version of this show: https://youtu.be/3eL-LSiBYxs Robert Plant - Best Led Zeppelin cover versions for 50th anniversary of band (tribute concert) 2018

https://youtu.be/Chpu7_d_MIs

Despite doubts expressed by Jimmy Page about Led Zeppelin's future activities, Robert Plant announced that he will meet with other members of the group to discuss plans to mark the event.

An official illustrated book, "Led Zeppelin Led Zeppelin", will be released in October while guitarist Jimmy Page has recently stated that another Led Zeppelin live album will arrive later this year, with additional "outs" during the next decade.

Speaking to The Current Led Zep's projects to celebrate their half-century, the singer said, "We intend to get together and talk about it.In fact, it's very difficult to find things that do not. have not been heard yet, and it will not only be 50 years, but next year will be the 38th anniversary of John [Bonham, drums] 's death.

Plant added that he would like to have more things to offer: "There will be the book of photographs and other things, but some of them will be particularly interesting, I think." Beyond that, musically, he There are songs lying around, but not an album or something like that, but there will be a party, I'm sure, and somehow we'll have champagne flowing! "

The band has not played together for more than a decade, the last time being in December 2007 at the O2 Arena in London. The concert was part of Ahmet Ertegun's tribute and was recorded on the CD and DVD "Celebration Day" in 2012. The ensemble, which welcomed Jason Bonham as a replacement for his late father on drums, was the first concert bringing Page, Plant and John Paul Jones since the death of John Bonham in 1980.

In October, Plant virtually extinguished any hope of a possible reformation of Led Zeppelin: "It's not always easy to look back, it's hard to remember things that happened last year. 49 years ago! I must keep moving forward! ", he told.

Jimmy Page, Robert Plant and John Paul Jones collaborated directly on the development of this edition. The official accounts of the band made the announcement: the band responsible for "Stairway to heaven" will launch an illustrated book in 2018 celebrating half a century of the existence of the band.

According to Rolling Stone, the publisher in charge is Reel Art Press, which will work with the 50 years of a group whose surviving members - Jimmy Page, Robert Plant and John Paul Jones - collaborated directly.

But it will not be the only way to celebrate. In addition, guitarist Jimmy Page announced that he will release unreleased music: "There will be new Led Zeppelin products that people have not heard, that's for sure, because I'm working on that," said the producer of Page in conversation with the Academy of Achievement.

Having just a couple of EPs has been enough for the young American band, Greta Van Fleet, to get the accolades of a rock legend like Robert Plant. "There's a Detroit band called Greta Van Fleet, they sound like Led Zeppelin I. They have a beautiful vocalist, I hate it!" Said Plant in reference to frontman Josh Kiszka.

"He borrowed his voice from someone I know very well, but what are you going to do to him? At least it has some style, "the veteran added, according to the Loudwire site. Curiously, this band of twenty-somethings was also praised by the famous guitarist Joe Satriani a few months ago.

00:00 Trampled Under Foot

05:32 No Quater

11:58 Ramble On

19:41 Four Sticks

25:19 Black Country Woman

30:06 Wanton Song

33:50 That's The Way

39:57 We're Gonna Groove

44:45 Heartbreaker

49:15 Hey, Hey What Can I Do

52:50 Misty Mountain Hop

58:28 In the Evening

01:05:31 Thank You

01:10:36 The Battle of Evermore

01:16:49 Born Y Aur Stomp

01:21:40 Black Dog

01:26:22 Gallows Ple

01:31:57 In The Light

01:36:54 Watching You

Watch full version of this show: https://youtu.be/3eL-LSiBYxs

Robert Plant - Best Led Zeppelin cover versions for 50th anniversary of band (tribute concert) 2018

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https://youtu.be/dLB6i-Sg0lA

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Robert Plant and his fantastic band The Sensational Space Shifters put a new spin on the Led Zeppelin classic "Black Dog." https://youtu.be/oNglj6yHJso?list=RDdLB6i-Sg0lA

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https://youtu.be/oNglj6yHJso?list=RDdLB6i-Sg0lA Robert Plant "Black Dog" on Austin City Limits

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Robert Plant "I Just Wanna Make Love to You/Whole Lotta Love" on Austin City Limits https://youtu.be/fKcTC931aqE?list=RDdLB6i-Sg0lA

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Robert Plant - The Lemon Song (Live at Rock Werchter 2016) Robert Plant - The Lemon Song (Live at Rock Werchter 2016) è immortale....la voce è mitica e magica ha subito , negli anni 70 anche una operazione alle corde vocali.. è incredibile..veramente incredibile a quasi 71 anni, (2020) https://youtu.be/c40OPkj1AYY?list=RDdLB6i-Sg0lA

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Led Zeppelin - Black Dog (Live at Celebration Day) https://youtu.be/fpigDGf6vXM

Led Zeppelin perform 'Black Dog' in front of a sold out crowd at the O2 arena for the Ahmet Ertegun Tribute Concert and concert film 'Celebration Day'

https://youtu.be/Cy39fcBaFQ0?list=RDuMdVfYiyAG4

Whole Lotta Love (Live: O2 Arena, London - December 10, 2007)

Stairway to Heaven (Live: O2 Arena, London - December 10, 2007)

https://youtu.be/uMdVfYiyAG4

℗ 2012 Three P Films Limited under exclusive license to Atlantic Recording Corporation, a Warner Music Group Company. Drums: Jason Bonham Guitar: Jimmy Page Producer: Jimmy Page Mastering Engineer: John Davis Keyboards: John Paul Jones Electric Piano: John Paul Jones Synthesizer: John Paul Jones Vocals: Robert Plant Writer: Jimmy Page Writer: Robert Plant

tutto il concerto... Live at Celebration day 2007....

https://www.youtube.com/watch?v=RqIn1HHORCE

British singer and former vocalist of the British band Led Zeppelin Robert Plant performs during a concert at Alive Festival in Oeiras, outskirts of Lisbon on July 7, 2016.

The festival will run from July 7 to July 9, 2016. / AFP / PATRICIA DE MELO MOREIRA (Photo credit should read PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images)

Ritenuto uno dei più grandi cantanti nell’ambito della musica Rock, Robert Plant ha raggiunto fama e notorietà come frontman dei leggendari Led Zeppelin, grazie alla sua impressionante estensione vocale, alla sua energia e alla sua forte e magnetica presenza scenica. Oggi questa icona compie 71 anni e, nonostante il passare del tempo, continua a portare avanti i propri progetti solisti e un’intensa attività live attraverso la quale dimostra di mantenere una passione vera e viscerale per il blues e per il rock.

Robert Anthony Plant nasce il 20 agosto 1948 a West Bromwich, una delle città della contea delle West Midlands, in Inghilterra. Cresce a Kidderminster, nel Worcestershire, e i suoi studi scolastici procedono in maniera regolare fino all’adolescenza. Il giovanissimo Robert, si avvicina quindi al blues e al rock ‘n’ roll, generi musicali dai quali rimane fortemente colpito, al punto che, quando l’interesse per questi generi si trasforma in una vera e propria passione, egli decide di abbandonare il tirocinio da poco iniziato presso uno studio contabile per dedicarsi a tempo pieno alla musica.

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L’inizio della carriera e l’incontro con Jimmy Page

Per Robert, le prime attività in ambito musicale consistono nel cantare in diversi piccoli complessi della scena di Birmingham e nell’incidere una manciata di singoli. Nella seconda metà dei ’60s, forma la Band of Joy insieme all’amico John Bonham, e collabora con il musicista Alexis Korner, figura molto importante per quanto riguarda lo sviluppo del genere conosciuto come british blues.

La vera svolta avviene però verso la fine degli anni ’60. Nel 1968, infatti, il chitarrista Jimmy Page, già noto e famoso nell’ambito della scena Rock britannica (e non solo) anche e soprattutto come membro del gruppo The Yardbirds, è alla ricerca di un nuovo cantante. Quando assiste ad una esibizione del giovane Plant a Birmingham, Page rimane folgorato dalla voce e della presenza scenica di Robert e non riesce a spiegarsi come un cantante così dotato non sia ancora diventato una celebrità. In virtù di una forte condivisione di interessi e gusti musicali, Page e Plant iniziano a lavorare insieme e si esibiscono dal vivo in un tour in Scandinavia. In quelle date, la scaletta dei concerti comprende sia canzoni di successo del repertorio degli Yardbirds (come “For Your Love” e “Train Kept A-Rollin’ “) sia pezzi più recenti scritti da Page ed alcune cover. Reclutati il batterista John Bonham e il bassista e tastierista John Paul Jones e terminato il tour scandinavo, i tempi sono maturi per cambiare il nome della band e quindi per l’inizio della grandiosa carriera dei Led Zeppelin.

Cantante, compositore e frontman dei Led Zeppelin

Come componente dei Led Zeppelin, Robert Plant raggiunge, già dalla fine degli anni ’60 e ancora di più durante gli anni ’70, notevole fama e notorietà, in Patria, negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, venendo da allora annoverato tra i più grandi cantanti della storia del Rock, e dimostrando inoltre di avere una spiccata creatività come compositore, specialmente come paroliere. Per quanto concerne i temi dei testi da lui scritti, Plant affianca ai classici stereotipi blues (quali sofferenze amorose ed eccessi), spesso recuperati e trattati abbondantemente da diverse rock band, tematiche filosofiche e spirituali. Frequenti nei suoi testi sono anche riferimenti alla mitologia scandinava, alla mitologia gallese e a J.R.R. Tolkien. Tra i più celebri brani dei Led Zeppelin cui Plant ha contribuito, rientrano sicuramente “Kashmir”, “Black Dog” e “Thank You”, ma la sua creatività è altresì presente in molte altre canzoni, come “The Rain Song”, “The Battle of Evermore”, “Going to California” e “Achilles Last Stand”.

Robert Plant negli anni ’70
Anche grazie agli splendidi duetti tra la voce di Plant e la chitarra di Page e alle infuocate performance in cui Robert mostra le sue innate doti di cantante e di frontman, i Led Zeppelin diventano rapidamente una delle migliori live band e i loro concerti fanno spesso il tutto esaurito. I dischi (sia quelli pubblicati dalla Atlantic Records sia quelli pubblicati dalla Swan Song Records) hanno un enorme successo e diventano ben presto autentiche pietre miliari del Rock. La band si scioglie nel 1980, a seguito della prematura scomparsa del batterista John Bonham.

La carriera solista, le collaborazioni e le reunion dei Led Zeppelin

Dopo lo scioglimento dei Led Zeppelin, Robert Plant, all’inizio degli anni ’80, intraprende la propria carriera solista, coltivata con una certa continuità nel tempo, con la pubblicazione di album registrati in studio e con una certa attenzione alla dimensione live, come dimostrato anche negli ultimi anni dai numerosi tour mondiali, accompagnato da musicisti di talento. L’esordio a proprio nome “Pictures at Eleven” (1982), è apprezzato dal pubblico e riscuote un buon successo, e sia il secondo lavoro “The Principle of Moments” (1983) sia il singolo che ne è tratto, bella ballata “Big Log”, raggiungono buone posizioni in classifica sia nella UK Albums Chart sia nella US Billboard. Agli anni ’80 risale anche “The Honeydrippers: Volume One”, disco inciso dall’omonimo gruppo, The Honeydrippers, formato da Plant, da Jimmy Page, e da altri musicisti, tra i quali il chitarrista Jeff Beck (negli anni ’60, membro degli Yardbirds insieme a Page, seppur per un breve periodo). Si tratta di un progetto voluto dal produttore discografico Ahmet Ertegün, co-fondatore della Atlantic Records, e il disco contiene infatti alcune delle sue canzoni preferite degli anni ’50.

Robert Plant in concerto negli anni ’80
Non mancano intanto alcune reunion dei Led Zeppelin, come quella del 1985 nell’ambito del Live Aid, con Phil Collins alla batteria, e quella del 1988 con Jason Bonham (figlio di John “Bonzo”) ai tamburi, in occasione del quarantesimo anniversario della Atlantic Records. Nel 1994, il cantante ricrea il sodalizio con Page, sodalizio che si concretizza in due album pubblicati sempre dalla Atlantic Records e seguiti dai rispettivi tour: il primo, il live “No Quarter” (1994), contiene pezzi più o meno noti dei Led Zeppelin, reinterpretati da Plant e Page insieme ad altri musicisti, ed è successivamente accompagnato dalla versione DVD, contenente un maggior numero di canzoni, un’intervista ed altro materiale; il secondo di questi due album, “Walking into Clarksdale” (1998), è invece inciso in studio ed è interamente composto da brani musicali nuovi.

Plant continua poi a realizzare lavori solisti, e particolarmente apprezzato è “Raising Sand” (2007), frutto della collaborazione con la cantante bluegrass-country e violinista statunitense Alison Krauss, e contenente canzoni scritte da diversi autori ed interpretate in chiave country rock o folk rock.

Sempre nel 2007, e precisamente il 10 dicembre, si tiene un grande evento presso la O2 Arena di Londra, per commemorare Ahmet Ertegün della Atlantic Records (all’epoca venuto a mancare da poco), e, in questo contesto, i Led Zeppelin si esibiscono dal vivo. Si tratta di una vera e propria reunion, con la partecipazione di Plant, Page e di John Paul Jones. Come in occasione della reunion del 1988, anche questa volta alla batteria vi è Jason Bonham. Durante questo concerto, i Led Zeppelin dimostrano di avere ancora una grande energia e mantengono alta la loro reputazione, e infatti l’esibizione ottiene recensioni dalla stampa specializzata. Anche il film e l’album relativi al live, pubblicati qualche anno più tardi, ricevono riscontri molto buoni anche da parte della critica.

Nel 2010, Plant rievoca il periodo pre-Led Zeppelin e il nome della band di cui faceva parte negli anni ’60 prima di diventare una leggenda, con la pubblicazione di un disco che porta proprio quel nome, “Band of Joy”, e che spazia tra rock, country rock e folk rock. Seguono, poi, rispettivamente nel 2014 e nel 2017, due album registrati insieme alla band The Sensational Space Shifters: “Lullaby and… The Ceaseless Roar” e “Carry Fire”.
https://www.periodicodaily.com/robert-plant-compie-oggi-71-anni/

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Antonella Mei 3 h · Modificato · https://www.ondarock.it/rockedintorni/ledzeppelin.htm Led Zeppelin Rock'n'roll graffiti Oggi i figli dei fiori sono una razza estinta, ma i figli dei Led Zeppelin non si contano più. Gli ultimi sono stati forse quelli di Seattle, della generazione grunge dei Nirvana e dei Pearl Jam, che hanno aggiornato il loro hard-rock con un approccio punk iconoclasta e disperato, oppure i paladini dello stoner-rock, dai Kyuss in poi. Ma ai Led Zeppelin non servono eredi. Hanno già venduto 200 milioni di dischi. E sono ancora venerati da folle di vecchi e giovani appassionati. Un elisir di eterna giovinezza musicale: è questa la loro "scala per il paradiso".

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https://www.virginradio.it/news/rock-news/1264201/robert-plant-avrebbe-potuto-smettere-di-cantare-per-diventare-un-insegnante-ecco-perche.html

ROBERT PLANT AVREBBE POTUTO SMETTERE DI CANTARE PER DIVENTARE UN INSEGNANTE. ECCO PERCHÉTra vicende personali e motivi di salute il leggendario frontman dei Led Zeppelin avrebbe potuto anche perdere la voce

Robert Plant, una delle voci più simboliche, potenti e riconoscibili di tutta la storia del rock. Un frontman leggendario che con le sue movenze sul palco con i Led Zeppelin e le sue espressioni vocali ha contribuito a creare un vero e proprio modello da emulare per tutte le generazioni future. Ma alcune vicende personali e di salute avrebbero potuto minare la longeva e bellissima carriera di uno degli artisti più prolifici e sperimentatori degli ultimi 50 anni.

C'è stato però un momento in cui il leggendario frontman prese seriamente in considerazione l'idea di lasciare la musica alle spalle e studiare per diventare un insegnante. Accadde nel 1977 quando suo figlio Karac morì all'età di cinque anni. Come disse in un'intervista rilasciata a Louder: "pensai alla mia vita di quel momento, e al fatto che probabilmente avessi dovuto mettere molto più del mio impegno nella vita delle persone che amavo e di cui avrei dovuto prendermi cura, di mia figlia e della mia famiglia in generale. Quindi sì, ero pronto a prenderla in mano". In un'altra intervista rilasciata successivamente a Rolling Stone dichiarò: "Persi il mio ragazzo. Non volevo più far parte dei Led Zeppelin. Volevo solo stare con la mia famiglia."

In quell'intervista Plant dichiarò che dolo una persona riuscì a convincerlo a restare nel mondo della musica e nei Led Zeppelin: il suo migliore amico John Bonham.

Quell'episodio del 1977 non fu l'unico che rischiò di allontanare Plant dalla musica e dai palchi più prestigiosi di tutto il mondo.

A metà degli anni '70 Plant si sottopose ad un intervento di rimozione di alcuni noduli alle corde vocali, pratica molto comune tra le grandi voci di quell'epoca. Questa operazione potrebbe porre fine alla carriera di un artista ma, come abbiamo avuto la fortuna di sentire con gli album successivi registrati dal frontman dopo l'operazione, le cose andarono tutto sommato bene. Fino agli anni '90 quando un medico, dopo una visita specialistica, disse a Plant che nel giro di pochi mesi avrebbe perso la capacità di cantare e probabilmente quella di parlare. Per fortuna si sbagliò ma tra il 1990 e il 1992 la carriera del cantante ebbe una breve pausa che gli servì a riposare le corde vocali e imparare nuove tecniche.

https://youtu.be/ZUkSGT_4xUo

Dal 1993 la sua carriera risorse e dal 1994, dopo la reunion con Jimmy Page, la sua voce ebbe una vera e propria seconda vita, ritrovando addirittura la capacità e possibilità di rimettere mano alle leggendarie canzoni dei Led Zeppelin.

https://youtu.be/PGnZm8Qvndg

https://youtu.be/EBah6XpKvfc

Whole Lotta Love (Live: O2 Arena, London - December 10, 2007)

https://youtu.be/Cy39fcBaFQ0?list=RDuMdVfYiyAG4

https://www.ledzeppelin.com/show/may-25-1975

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The Led Zeppelin channel is the band’s official YouTube home, featuring a catalog of live performances, official music videos, archival footage, and Zeppelin-approved playlists. Subscribe to join the Led Zeppelin YouTube community and check back for product announcements, updates from the band, and more! Led Zeppelin formed in 1968 and went on to become one of the most influential, innovative, and successful groups in modern music, having sold more than 300 million albums worldwide. The band rose from the ashes of The Yardbirds, when Jimmy Page brought in John Bonham, John Paul Jones, and Robert Plant to tour as The New Yardbirds. In 1969, Led Zeppelin released its self-titled debut which was produced by Page, as were all the subsequent albums. It marked the beginning of a 12-year reign, during which the group was widely considered to be the biggest and most innovative rock band in the world.


Il canale dei Led Zeppelin è la home ufficiale di YouTube della band, con un catalogo di esibizioni dal vivo, video musicali ufficiali, filmati d'archivio e playlist approvate dagli Zeppelin. Iscriviti per entrare a far parte della community YouTube dei Led Zeppelin e ricontrolla per annunci di prodotti, aggiornamenti dalla band e molto altro! I Led Zeppelin si sono formati nel 1968 e sono diventati uno dei gruppi più influenti, innovativi e di successo nella musica moderna, avendo venduto oltre 300 milioni di album in tutto il mondo. La band è nata dalle ceneri degli Yardbirds, quando Jimmy Page ha portato John Bonham, John Paul Jones e Robert Plant in tour come The New Yardbirds. Nel 1969, i Led Zeppelin pubblicarono il loro debutto omonimo che fu prodotto da Page, così come tutti gli album successivi. Ha segnato l'inizio di un regno di 12 anni, durante i quali il gruppo è stato ampiamente considerato il gruppo rock più grande e innovativo del mondo.

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MITICI

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È come Bach, Mozart e Beethoven che guardano la gente che esegue la musica che hanno scritto. I Led Zeppelin saranno ricordati nei secoli.

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La leggendaria eredità della batteria di Bonham
L'abilità alla batteria di John Bonham continua a ispirare generazioni di musicisti. I suoi trucchi innovativi e la dedizione alla sua arte hanno giocato un ruolo fondamentale nel plasmare il suono unico dei Led Zeppelin. La capacità di Bonham di combinare perfettamente influenze di generi diversi e le sue collaborazioni con altri batteristi come Bill Harvey hanno lasciato un segno indelebile nel suo stile di batteria. Grazie al suo virtuosismo e alla volontà di superare i limiti, Bonham si è affermato come uno dei più grandi batteristi della storia del rock.
Nella sua giovinezza, Bonham ha stretto una stretta amicizia con il collega batterista Bill Harvey. Trascorrendo ore insieme in una roulotte dove Bonham conservava la sua batteria Ludwig Green Sparkle, i due amici si esercitavano senza sosta, attirando spesso le ire del padre di Bonham. Harvey ha ricordato i loro primi incontri, affermando: “Ci esercitavamo e suo padre impazziva… Diceva: 'Oh, siete di nuovo voi due. Vattene – vattene!'”
Trucchi alla batteria e opportunità inaspettate
La disponibilità di Bonham a sostituire il suo amico Harvey è diventata il catalizzatore di alcuni momenti indimenticabili. Dopo che Harvey ha litigato con la sua band, il Blue Star Trio, Bonham è intervenuto per esibirsi in un concerto al suo posto. Questa svolta inaspettata degli eventi ha portato alla collaborazione improvvisata di Bonham con Harvey durante un assolo di batteria. Il pubblico si è meravigliato dei loro duetti di batteria, ignaro delle ore di prove dietro le quinte. Harvey ha spiegato: “Tutti dicevano: 'Come hanno fatto?' Non si erano resi conto che lo avevamo provato per ore... e sembrava che fossimo rivali, che giocassimo l'uno contro l'altro".

Influenza e scambio di tecniche
L'influenza di Harvey sullo stile di batteria di Bonham non può essere sottovalutata. In quanto fan della big band, Harvey possedeva abilità e tecniche che Bonham ammirava. Harvey ha rivelato: "Anche se John era un batterista rock molto migliore di me, ero cresciuto come un fan di big band e potevo suonare alcune cose che lui non poteva fare". Questa reciproca ammirazione ha portato Bonham a cercare la guida di Harvey. Incuriosito dalla tecnica di percussione con le dita di Harvey, Bonham ha tentato di replicarla ma ha finito per ferirsi le mani. Tuttavia, questa battuta d'arresto non lo ha scoraggiato, come ha condiviso Harvey: "Ha usato quella tecnica su 'Moby Dick', che è stato uno dei primi assoli di batteria che ha registrato con i Led Zeppelin".


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Robert Plant rivela perché l'evidenziazione di Physical Graffiti Kashmir segna davvero l'apice musicale più imponente dei Led Zeppelin
"Vorrei che fossimo ricordati per il Kashmir più che per Stairway To Heaven ", mi ha detto il cantante dei Led Zeppelin Robert Plant più di trent'anni dopo che la prima canzone è stata pubblicata per la prima volta come ultima traccia sul lato due del doppio album Physical Graffiti della band. “È così giusto; non c'è niente di esagerato, nessuna isteria vocale. Perfetto Zeppelin.
Certamente è. In effetti, di tutti i bei momenti musicali che i Led Zeppelin hanno accumulato durante la loro carriera di otto album in studio, Kashmir rimane una delle loro tracce distintive. È dello stesso ordine di classe dei precedenti momenti fondamentali Whole Lotta Love e Stairway To Heaven – ovvero, destinato a trascendere tutte le barriere musicali e diventare universalmente riconosciuto come un classico. Probabilmente è stata anche l'ultima volta che avrebbero scalato tali altezze.
Una spinta musicale e metaforica verso qualche irresistibile orizzonte lontano (utilizzando la stessa caratteristica accordatura DADGAD che il chitarrista Jimmy Page aveva usato in precedenza per creare vetrine così memorabili dal suo repertorio come White Summer e Black Mountain Side ), Kashmir ha incapsulato il multi-filone dei Led Zeppelin approccio al fare musica rock: in parte rock, in parte funk, in parte tempesta di sabbia africana.
Originariamente intitolata Driving To Kashmir , la canzone era iniziata come un testo che Plant era stato ispirato a scrivere nell'autunno del 1973 dopo un lungo viaggio apparentemente senza fine attraverso "le terre desolate", come disse lui, del sud del Marocco. Il suo significato non aveva assolutamente nulla a che fare con il Kashmir, nel nord dell'India.
Mentre Plant spiegava il significato di Kashmir a Cameron Crowe, si trattava del viaggio su strada in sé piuttosto che di una posizione geografica specifica: “Era una strada a binario unico che attraversava nettamente il deserto. Due miglia a est ea ovest c'erano creste di roccia sabbiosa. Sembrava che stessi guidando lungo un canale, questa strada fatiscente, e apparentemente non c'era fine. Quindi, ha detto Plant, il testo di apertura: " Oh, lascia che il sole picchi sul mio viso, stelle per riempire i miei sogni ".
Musicalmente, il ritmo tremolante era esploso da una sessione a tarda notte che coinvolgeva Page e il batterista John Bonham durante uno dei soggiorni regolari della band a Headley Grange, la villa infestata nell'East Hampshire dove registrarono così tanti brani nei primi anni '70.
"Eravamo solo io e Bonzo", ha detto Page. “Ha iniziato la batteria, e io ho fatto il riff e le sovraincisioni, che alla fine sono state duplicate da un'orchestra, il che ha dato vita ancora di più. Sembrava così inquietante e aveva una qualità particolare. È bello cercare uno stato d'animo reale e sapere che ce l'hai fatta.
Il numero è stato temporaneamente abbandonato quando la registrazione è stata interrotta dalla scomparsa imprevista del bassista John Paul Jones , che aveva deciso di lasciare gli Zeppelin dopo essere rimasto sconvolto da alcune delle scene più "vivaci" fuori dal palco che circondavano il notoriamente oltraggioso tour negli Stati Uniti della band in estate. di 73.
Dopo che fu negoziato un accordo con Jones che prevedeva il trasferimento della band nel vicino hotel di lusso Frencham Ponds (ad eccezione di Page, che rimase all'Headley), gli Zeppelin ricominciarono all'inizio del 1974. Fu ora che il serio lavoro sul Kashmir era completato , con Jones che abbozza quelle che sarebbero poi diventate le parti orchestrali con il suo Mellotron. La pianta, però, ha lottato. Deliziato dai suoi testi, ha ammesso di essere stato "pietrificato" e "virtualmente in lacrime" nel provare a cantare insieme all'insolito schema ritmico del Kashmir .
"È stato un brano musicale straordinario su cui scrivere e una sfida incredibile per me", ha ricordato in seguito. "L'intero affare della canzone non è... non grandioso, ma potente: richiedeva una sorta di epiteto, o un'ambientazione lirica astratta sull'intera idea della vita come un'avventura e come una serie di momenti illuminati."
Il tocco finale fu l'aggiunta di vere parti di archi e fiati, registrate nel maggio di quell'anno agli Olympic Studios, a Londra, dove furono anche stese le sovraincisioni. La traccia finale era un classico del rock davvero epico, di portata panoramica, con il suono degli Zeppelin a spettro completo.
È stata la cosa migliore che la band avrebbe mai fatto? Roberto ha detto che lo era. Anni dopo, Jimmy mi ha detto: "Beh, era sicuramente uno di loro".
La grandezza del Kashmir corrispondeva alle ambizioni sempre più elevate di Page, al suo ardente desiderio di smentire gli oppositori che avevano perseguitato i Led Zeppelin sulla stampa sin dall'inizio della band. Physical Graffiti era un album incentrato sulla portata (includeva sia le tracce più lunghe che quelle più brevi che la band avrebbe mai registrato), e Kashmir doveva essere il gioiello della corona; Page determinato a mostrare la "tavolozza più ampia" che Zeppelin aveva a disposizione rispetto ai rivali più vicini come gli Stones, che Zeppelin vendeva più di quanto non avesse mai eguagliato la credibilità.
Eseguito per la prima volta durante il tour americano della band nel 1975, il Kashmir è diventato il nuovo fulcro del set, con Jimmy che calpesta il suo nuovo abito appositamente progettato ricamato con draghi, lune crescenti, stelle scintillanti, papaveri rosso sangue e l'emblema "ZoSo" .
Ai loro spettacoli di Earls Court, a maggio, Plant ha descritto il Kashmir al pubblico come una canzone sulla rivisitazione dei "nostri viaggi in Marocco... e la storia dei nostri tempi sprecati e sprecati". Due anni dopo, durante l'ultimo, disastroso, tour negli Stati Uniti della band, rifletté: "Penso che andrò in Kashmir un giorno, quando un grande cambiamento mi colpirà e dovrò davvero andarmene e pensare al mio futuro come uomo piuttosto che un ragazzo rampante.
Quel “grande cambiamento”, anche se ancora non lo sapeva, si stava avvicinando velocemente.



“I Led Zeppelin sono stati i responsabili del grande successo. Non avevamo scelta... era folle”: Robert Plant su come i Led Zeppelin hanno inventato il rock da stadio
I Led Zeppelin hanno portato la musica dal vivo in un'altra stratosfera negli anni '70 e Robert Plant afferma che hanno dovuto inventarsela man mano che andavano avanti
A Robert Plant piace suonare ogni tipo di concerto, e nel corso di una carriera che risale a cinque decenni e mezzo, ha suonato ogni tipo di concerto. Enormi in cui hai bisogno di un telescopio per vedere l'ultima fila, spettacoli nei club in cui puoi vedere il bianco degli occhi del pubblico, jam a ruota libera, set da titolo, canti pomeridiani facili e ariosi: li ha suonati tutti. Parlando con Niall Doherty di Classic Rock nel 2021, Plant ha spiegato che per lui erano tutti la stessa cosa.
Alla domanda se gli mancassero gli spettacoli "veri" - era bloccato e la musica dal vivo era in pausa - Plant ha detto che non esisteva niente del genere. "Ogni spettacolo è un vero spettacolo, perché devi farlo bene", ha detto. A quel tempo, si stava godendo sessioni di basso livello con gli amici, lontano dalle luci della ribalta. "È molto
divertente
, intenso, ma molto
divertente
e semplice nel modo in cui avviene e nel modo in cui possiamo muoverci e viaggiare con un numero di persone", ha spiegato. "Ci presentiamo e giochiamo".
“Quando lo fai “correttamente”, come dici tu, inizi a giocare al gioco che abbiamo creato. La band in cui facevo parte negli anni '70 è stata piuttosto responsabile di averla fatta crescere. Non avevamo scelta. Abbiamo suonato davanti a 72.000 persone qualunque cosa fosse al Tampa Stadium", ha continuato Plant, riferendosi al gigantesco concerto dei Led Zeppelin nel 1977 negli Stati Uniti a Tampa Bay, "e c'è stato un temporale e abbiamo corso per le nostre vite. Non avevamo un atto di apertura, nessuna copertura sul palco, niente, e forse due ragazzi della sicurezza ci tenevano d'occhio. Era folle. Non lo sapevamo – nessuno aveva il processo o la meccanica o la cultura che dicevano, 'OK, ti porteremo in elicottero.'”
Come ci si aspetterebbe da un artista che ha contribuito a scrivere il manuale del rock da stadio, Plant ha detto di non essersi mai innervosito prima di salire sul palco. Ogni tanto, però, c'era un po' di apprensione, ha rivelato. "A volte dubito di avere le capacità per il lavoro", ha detto, usando come esempio i suoi duetti con la star e collaboratrice di Americana Alison Krauss . “È una sfida, non fisicamente una sfida, ma ad essere onesto, a volte devo ricordare quello che Alison mi ha detto di fare. Vedo i suoi occhi lampeggiare verso di me e poi scoppia a ridere. Fa parte del fascino dell'intera faccenda. È un circo, tutto quanto, quindi perché non indossare di tanto in tanto le scarpe grandi e il naso rosso?
https://www.loudersound.com/features/robert-plant-on-how-led-zeppelin-invented-stadium-rock?utm_content=louder&utm_source=facebook.com&utm_campaign=socialflow&utm_medium=social&fbclid=IwAR1uJw6KseFQLXkSZFleZt_9Po7GcWHTZtXjlopotmMonXIKlESNKu4ptAo
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La decisione di Jimmy Page di registrare "Whole Lotta Love" in uno studio classico è stata la prima di numerose decisioni sensate che ha preso durante la creazione della canzone dei Led Zeppelin "Whole Lotta Love". La musica dei Led Zeppelin ha sempre riguardato il suono che Jimmy Page aveva nel cervello. Era la forza principale dietro la musica della band. Il chitarrista spingeva sempre per trasformare la sua visione in realtà, anche se ciò significava urlare all'ingegnere del suono di aggiungere un'eco all'indietro su "You Shook Me". Page fece una campagna e ottenne il permesso di registrare l'iconica canzone degli Zeppelin "Whole Lotta Love" in uno studio destinato alla musica classica. Perché Jimmy Page ha registrato "Whole Lotta Love" dei Led Zeppelin in uno studio di musica classica "Stairway to Heaven" è la canzone dei Led Zeppelin più ascoltata in streaming. Page e il cantante Robert Plant hanno entrambi elogiato "Kashmir" come canzone simbolo della band. Dovresti inserire "Whole Lotta Love", il primo singolo dei Led Zeppelin II, tra quelle epiche. Il riff incalzante, i testi libidinosi di Plant e il groove ritmico stretto e forte hanno reso "Whole Lotta Love" una risposta più squallida e carnale all'ultimo sussulto di pace e amore di Woodstock pochi mesi prima che i Led Zeppelin II arrivassero nei negozi nell'ottobre 1969. Era fondamentale catturare correttamente la batteria di John Bonham per "Whole Lotta Love". Ecco perché Page ha insistito per registrarli in un grande studio progettato per le orchestre che registrano musica classica. Ha richiesto la stanza aggiuntiva dello studio più grande affinché l'ingegnere George Chkiantz potesse microfonare correttamente l'attrezzatura di Bonham (tramite Anatomy of Song): e il groove ritmico stretto e forte ha reso "Whole Lotta Love" una risposta più squallida e più carnale all'ultimo sussulto di pace e amore di Woodstock pochi mesi prima che i Led Zeppelin II arrivassero nei negozi nell'ottobre 1969. Era fondamentale catturare correttamente la batteria di John Bonham per "Tutto Lotta Love." Ecco perché Page ha insistito per registrarli in un grande studio progettato per le orchestre che registrano musica classica. Ha richiesto la stanza aggiuntiva dello studio più grande affinché l'ingegnere George Chkiantz potesse microfonare correttamente l'attrezzatura di Bonham (tramite Anatomy of Song): e il groove ritmico stretto e forte ha reso "Whole Lotta Love" una risposta più squallida e più carnale all'ultimo sussulto di pace e amore di Woodstock pochi mesi prima che i Led Zeppelin II arrivassero nei negozi nell'ottobre 1969. Era fondamentale catturare correttamente la batteria di John Bonham per "Tutto Lotta Love." Ecco perché Page ha insistito per registrarli in un grande studio progettato per le orchestre che registrano musica classica. Ha richiesto la stanza aggiuntiva dello studio più grande affinché l'ingegnere George Chkiantz potesse microfonare correttamente l'attrezzatura di Bonham (tramite Anatomy of Song): ” Ecco perché Page ha insistito per registrarli in un grande studio progettato per le orchestre che registrano musica classica. Ha richiesto la stanza aggiuntiva dello studio più grande affinché l'ingegnere George Chkiantz potesse microfonare correttamente l'attrezzatura di Bonham (tramite Anatomy of Song): ” Ecco perché Page ha insistito per registrarli in un grande studio progettato per le orchestre che registrano musica classica. Ha richiesto la stanza aggiuntiva dello studio più grande affinché l'ingegnere George Chkiantz potesse microfonare correttamente l'attrezzatura di Bonham (tramite Anatomy of Song):
“C'erano due studi all'Olympic: uno grande e uno piccolo. La direzione ha installato il nostro registratore a 16 tracce in quello piccolo con la speranza di attirare gruppi rock lì e lontano dallo spazio più grande di 60 piedi per 40 piedi con soffitti di 28 piedi, dove abbiamo registrato principalmente opere classiche e colonne sonore di film. Ma Jimmy scelse quello più grande, anche se aveva solo un registratore a otto tracce. Voleva lo spazio extra in modo che la batteria potesse essere microfonata correttamente per lo stereo. Chkiantz ha approfittato della stanza in più. Un microfono stereo è stato montato su un braccio diversi piedi sopra il kit dall'ingegnere. Ha anche installato due microfoni, uno su ciascun lato e uno davanti alla grancassa di Bonham. Chkiantz ha anche elevato Bonham al di sopra del resto della band, elevando l'attrezzatura del batterista sul pavimento di legno e limitando il rombo indesiderato. Lo sforzo di Page di registrare nello studio di musica classica ha prodotto il suono della batteria di Bonham in "Whole Lotta Love", in particolare il suono cristallino dei piatti durante il crollo allucinogeno. A causa dell'area di oscillazione, Chkiantz è stato in grado di registrare l'esecuzione di Bonzo in un modo che ha prodotto un'esperienza stereo strabiliante. La passione di Page per la canzone caratteristica dei Led Zeppelin non si è conclusa con la sua scelta in studio.
https://ps5storage.com/because-he-needed-the-space-jimmy-page-recorded-whole-lotta-love-in-a-classical-music-studio/?fbclid=IwAR29QIm5ThknYASalwX4JIBTOnzoi4FP9kVqFVADaToCb1y2jZhb6Rx9ozE


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https://www.loudersound.com/news/led-zeppelin-once-released-a-song-on-k-tel-the-result-was-one-of-the-great-all-star-photos?utm_content=classic-rock&utm_medium=social&utm_campaign=socialflow&utm_source=facebook.com&fbclid=IwAR3q5p9FUc3e5WU0kx_nPFDscaMynuNuDz73JIJ_bPi4eMP0mEaBtxTF7uc

I Led Zeppelin una volta hanno pubblicato una canzone su K-Tel: il risultato è stato una delle grandi foto da star

Led Zeppelin su K-Tel? È successo davvero

È piuttosto la fotografia. Roberto Plant . Eric Clapton . Phil Lynott. Marco Knopfler. Membri della Bad Company e della Electric Light Orchestra . E si sono tutti riuniti per celebrare l'uscita di The Summit , una compilation pubblicata con la più famosa etichetta economica di tutte le economiche, la K-Tel.

Inoltre, sono tutti sull'album, inclusi i Led Zeppelin , una band il cui impegno a non dare tracce a compilation pubblicate da etichette discografiche diverse dalla loro è stato eguagliato solo dal loro rifiuto di pubblicare singoli nel Regno Unito. 

Allora, qual è la storia dietro l'album? 

Forse non sorprende che sia la beneficenza che ha portato le stelle a giocare. Più specificamente, è l'Anno internazionale del bambino dell'UNESCO, un'iniziativa istituita dal segretario generale delle Nazioni Unite Kurt Waldheim all'inizio del 1979 per evidenziare i problemi affrontati dai bambini poveri di tutto il mondo: mancanza di istruzione, malnutrizione, senzatetto. 

Waldheim ha anche offerto un supporto di alto profilo ai Concerts for the People of Kampuchea, una serie di spettacoli tenuti alla fine dello stesso anno con Queen , The Clash , The Pretenders, The Who , Elvis Costello e Wings, e il suo coinvolgimento con i reali del rock si è rivelato inestimabile. nell'attirare i grandi nomi alla compilation, con l'etichetta Swan Song dei Led Zeppelin che si occupava dell'organizzazione mentre K-Tel si occupava della produzione. 

The Summit uscì nel gennaio successivo e includeva brani dei musicisti nella foto, oltre a Pink Floyd , Elton John , Supertramp , Yes, Gerry Rafferty e persino Cliff Richard (che ha donato il suo brano più rock, la grande Devil Woman ). Sei delle canzoni erano stati singoli nella Top 10 del Regno Unito. 

L'uscita di The Summit è stata celebrata con un party di lancio a Londra il 16 gennaio, dove è stata scattata la straordinaria foto con tutte le star.    

Ultima fila : Boz Burrel (Bad Company), Scott Gorham (Thin Lizzy), Eric Clapton, Robert Plant, Mik Kaminski (ELO), Pick Withers e John Illsley (Dire Straits), Brian Downey (Thin Lizzy), Mark e David Knopfler (Dire Straits).

Prima fila : Paul Rodgers, Simon Kirke e Mick Ralphs (Bad Company), Phil Lynott (Thin Lizzy).

Foto bonus: Phil Lynott, Robert Plant ed Eric Clapton in piedi alla fermata dell'autobus . 

La tracklist di Summit

Electric Light Orchestra - Shine A Little Love
Wings - Jet
Gerry Rafferty - Baker Street
Dire Straits - Sultans Of Swing
Eric Clapton - Let It Grow
Elton John - Scusa sembra essere la parola più difficile
Cliff Richard - Devil Woman
Supertramp - Give A Little Bit
Thin Lizzy - Boys Are Back In Town
Sì - Don't Kill The Whale
Pink Floyd - Welcome To The Machine
Bad Company - Rock & Roll Fantasy
Led Zeppelin - Candy Store Rock









Robert Plant dice che John Paul Jones non ha mai riconosciuto le canzoni dei Led Zeppelin per nome.
Plant e Jones hanno trascorso più di un decennio a creare alcune delle più leggendarie tematiche rock mai scritte. Solo non chiedete a Jones di chiamarli per titolo o di cantare le parole.
Plant ha detto che il bassista non le ascoltava mai, ma le conosceva dagli accordi.
Jones e il fondatore dei Led Zeppelin Jimmy Page condividono una radice comune. Entrambi erano musicisti di sessione esperti e molto ricercati prima di formare la band.
Jones era un jolly. Come multi strumentalista addestrato, ha composto canzoni, arrangiamenti e ha suonato il basso, le tastiere, il mandolino, ecc.
Jones era così preso dalla musica, che non ha mai imparato i titoli delle canzoni, o quello che cantava Plant.
Chiedi a Jones di dire la canzone dove Plant canta "All that glitters is gold" e sicuramente avrà problemi a ricordarla. Come ha detto Plant, devi metterlo in termini musicali. Digli che è la canzone dove ha suonato cinque strumenti (tra cui tre flauti) e il suo cervello enciclopedico musicale ti dirà "Stairway To Heaven".
Mentre Jones apparentemente è opacato dai suoi compagni, i suoi contributi alle canzoni della band sono chiaramente riconoscibili.
Il suo posto nella banda era molto dentro la musica. Le sue linee di basso completano i beat di Bonham e aggiungono una struttura melodica dietro i riff di Page. Plant dice che Jones era così coinvolto nella musica dei Led Zeppelin, che non aveva tempo di imparare titoli o testi.
Nel 1979, Zeppelin si era diviso in due
fazioni. Il relativamente sobrio Jones e Plant e il team hard partying di Page e Bonham.
Il bassista e il cantante hanno scritto la maggior parte delle canzoni in "In Through The Out Door". Jones, in questo periodo ha acquisito un sintetizzatore di ultima generazione e si è sentito ispirato a comporre alcuni argomenti.
Le sue interpretazioni sono alla base di alcune canzoni, tra cui "Carouselambra", "I'm Gonna Crawl" e "All My Love". Un genio musicale straordinario.
(Con informazioni su: KZAP, Sacramento)

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https://www.facebook.com/notes/454689528847936/

LED ZEPPELIN tante curiosità e leggende da sfatare

Led Zeppelin - For Badgeholders Only (Live At L.A Forum, 6.23.77)

For Badgeholders Only è una registrazione bootleg di un concerto rock della band inglese Led Zeppelin, eseguita il 23 giugno 1977 al Los Angeles Forum di Los Angeles, in California, uno spettacolo che arrivò alla fine del tour di concerti nordamericani della band del 1977.Date di registrazione: Los Angeles Forum, Inglewood, California, 23 giugno 1977

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http://longliveledzeppelin.blogspot.com/2015/09/19770621-22-23-25-26-27-led-zeppelin.html

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https://www.debaser.it/led-zeppelin/for-badgeholders-only-live-at-la-forum-62377/recensione

C'è chi dice che erano già finiti, e che non avevano piu' idee.... beh, io non definirei "Achilles Last Stand" una canzone priva di idee, anzi!

Nel 1977 i Led Zeppelin erano tutt'altro che finiti, e lo si capisce da molti fattori: ad esempio la loro ancora grande creatività (esempio già citato sopra), oppure l'enorme voglia di fare concerti, di far divertire quella gente in delirio... un esempio di questo? Il bootleg che sto per recensire!

Durante il tour del 1977, quello di promozione dell'album "Presence", il dirigibile attraversa le maggiori città americane come di consueto e fa tappa al Forum di Los Angeles, dove si esibirà per ben sei serate (il 21-22-23-25-26-27 giugno, tutte Sold Out!). Lo show in questione è del 23/6 e ci sono dei notevoli cambiamenti rispetto al precedente tour, ad esempio la tracklist, che è priva di "Dazed And Confused" e di "Whole Lotta Love", qui eseguita come bis al termine; a sostituire questi due brani, ci sono i nuovi pezzi tratti da "Presence", ovvero "Nobody's Fault But Mine" e "Achilles Last Stand". Avventuriamoci cosi all'ascolto!!

Si parte alla grande con una fulminea versione di "The Song Remains The Same", con cui Plant riscalda le corde vocali che saranno altissime già nel successivo medley "The Rover/Sick Again", pezzo tratto da "Graffiti", da segnalare per la prestazione eccellente di John Bonham. Proseguiamo con il primo brano da "Presence", "Nobody's Fault But Mine", e a dire il vero mi aspettavo qualcosa in piu perchè è piuttosto uguale a quello in studio; ecco che il pubblico inizia a scaldarsi quando Plant annuncia "Over the Hills And Far Away", pezzo eseguito molto raramente in questo tour, ma che qui vanta un'esecuzione che se non è perfetta, poco ci manca (gli acuti di Plant raggiungono livelli inverosimili!!). E' giunta quindi la volta del primo capolavoro del dirigibile... sto parlando di "No Quarter" accolta con un urlo pazzesco del pubblico, il quale applaude gli ottimi assoli di tastiera del grande John Paul Jones che trasporta gli altri membri della band in una lunghissima improvvisazione, che arriva a 31 minuti! (e siamo praticamente all'inizio...!!). La prima parte dello show si conclude con una lancinante esecuzione di "Since I've Been Loving You", dotata come al solito della sua particolare vena blues.

La seconda parte inizia con il celebre poker acustico di Page, che si sbizzarisce in largo e in lungo mentre Robert mette in mostra la sua ugola d'oro: il primo brano è "Ten Years Gone" lunga piu di dieci minuti, che confluisce prima in "Battle Of Evermore" e successivamente in "Going To California" accompagnate eccellentemente al livello ritmico da Jones e Bonham. Il seguente set parte con "Black Country Woman" brano qui, piuttosto funky che ricorda un po Trampled; proseguiamo con "Bron Y Aur Stomp", per poi tornare alle origini della band con il bellissimo medley "White Summer/ Black Mountain Side" e tra l'altro questo è uno dei pochi tour, a riproporre questi due brani che strumentalmente sono davvero entusiasmanti. Arriviamo allora al secondo capolavoro, e mi riferisco a "Kashmir", la quale va segnalata perchè, perlomeno nella mia versione, è allungata da un assolo di Page che è assente in "Graffiti"; per il resto è straordinaria, come sempre. Concludiamo la seconda fase dello show con un altro brano da Graffiti, il Funkeggiante "Trampled Underfoot".

Poi succede quello che non ti aspetti, quando Plant presenta al pubblico il grande batterista degli Who, Keith Moon e quindi ci ritroviamo su un unico palco due tra i migliori drummers mai esistiti. E allora cosa potranno mai suonare quei due se non "Moby Dick" in questo bootleg introdotta da "Out On The Titles": i due batteristi iniziano e concludono in perfetta sintonia un assolo che andrà avanti per più di 25 minuti, una cosa incredibile! A termine brano Moon abbandonerà il palco, ma annuncia di voler tornare per suonare i bis; e quindi tutto il palco è per Jimmy Page, che si lancia un estenuante assolo di chitarra contenente "Star Spangled Banner", di circa dieci minuti. E' giunto il momento di una pausa di qualche minuto, dove la folla si esalta come non mai, ma ecco tornare Plant sul palco ed annunciare un nuovo brano da "Presence", ovvero "Achilles Last Stand" dotato di una performance eccezionale ed inarrestabile dove Robert ci ricorda che L'Iliade è stata tramandata a lungo oralmente prima di essere trascritta in lingua originale.

E qui arriva il momento che tutto il Forum stava attendendo, la canzone per eccellenza, l'inno del rock in persona ma anche una delle più belle canzoni mai scritte: "Stairway To Heaven" è come al solito piacevolissima, tranne per il leggendario assolo di chitarra rovinato dalla (forse) troppa presenza delle tastiere che mi lascia un pò col muso. Questo sparisce quando per la secondo volta Plant fa venire sul palco Keith Moon, per i due bis che sono in questo caso "Whole Lotta Love" e "Rock And Roll" eseguite come un medley della durata complessiva di 7 minuti circa; sono due canzoni sempre ben accolte, ma è come se qui manchi qualcosa, ma forse è solo un'impressione personale.

"Grazie Los Angeles, è stato divertente. Buonanotte!" ...Con questa frase Plant chiude il concerto che è durato la bellezza di tre ore e un quarto, passate senza troppi rimpianti.

Concludo dicendo che è un bootleg fantastico, sarebbe da prendere solo per il fatto che su un solo palco ci sono due tra i più grandi batteristi di sempre, ma soprattutto per far cambiare idea a tutti coloro che considerano i Led Zeppelin finiti dopo "Graffiti"!!

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https://youtu.be/OB0UvPhY7m4

Led Zeppelin Thursday, June 23, 1977 The Forum, Inglewood, California The Song Remains the Same The Rover/Sick Again Nobody's Fault But Mine Over The Hills and Far Away Since I've Been Loving You No Quarter Ten Years Gone The Battle Of Evermore Going to California Black Country Woman/Bron-Yr-Aur Stomp White Summer/Black Mountain Side Kashmir Trampled Under Foot Over the Top (guest starring Keith Moon) Harmonizer/Theremin/Pickup/Bow Solo Achilles' Last Stand Stairway to Heaven Whole Lotta Love/Rock and Roll (guest starring Keith Moon)

https://youtu.be/WSDk99wX0fU

Led Zeppelin - For Badgeholders Only (Original Vinyl Rip)

Led Zeppelin - The Forum, Inglewood, CA - June 25th 1977 (Mike Millard "Unmarked" Audience Recording)

Led Zeppelin - The Forum, Inglewood, CA - June 25th 1977 (Mike Millard "Unmarked" Audience Recording)
Flac Separate Files | No CUE No Log | MD5 & ffp Checksum included | Artwork included | 1.08 Gb

Artist: Led Zeppelin
Date: 1977-06-25
Location: Inglewood, CA
Venue: The Forum
Source: Audience
Lineage: 1st gen cassettes(TDK SA 90)x3>Nakamichi 670 pitch & azimuth-adjusted playback deck>Nakamichi Outboard Dolby B Unit>Wavelab 96/24>Izotope 44.1/16>flac
Taping Gear: AKG mics, Nakamichi 550 cassette deck
Taped By: Mike Millard
Transferred By: JEMS


Setlist:
01. Intro
02. The Song Remains The Same
03. Sick Again
04. Nobody's Fault But Mine
05. In My Time Of Dying
06. Since I've Been Loving You
07. No Quarter
08. Ten Years Gone
09. The Battle Of Evermore
10. Going To California
11. Black Country Woman
12. Bron-Y-Aur Stomp
13. White Summer
14. Kashmir
15. Trampled Underfoot
16. Over The Top
17. Noise Solo
18. Achilles Last Stand
19. Stairway To Heaven
20. Whole Lotta Love
21. Communication Breakdown

Length: 210:43

Appunti:

Serie di nastri non contrassegnati precedentemente non in circolazione per questo spettacolo trasferiti con Dolby B come da note di Mike sulle etichette del nastro utilizzando un'unità Dolby B esterna regolabile. Questa è la prima volta (maggio 2010) che questi nastri sono mai stati digitalizzati. Il suono è completamente inalterato ad eccezione della correzione del tono durante la riproduzione e delle dissolvenze aggiunte per ciascuno dei lanci del nastro.

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Led Zeppelin - Badgeholder's Only 1977/06/23 (Winston Remaster) HQ

https://youtu.be/6HnnnECmRXo

https://youtu.be/-k2pCKrCWkQ

Led Zeppelin - Badgeholder's Only 1977/06/23 (Winston Remaster) HQ

WINSTON NOTES:

Led Zeppelin
The Forum, Inglewood, California
June 23rd, 1977
Audience

Taper Mike Millard

Main – Lineage: Master>HiFi VHS>Remaster
First 4 Songs and Patching – EE Vinyl Transfer
Trampled Underfoot – 1st Gen Cassette>Flac>Remaster

Consent was given for all sources used – Thanks to those Guys !!

Title: Mike the Mike

Winstons Disclaimer: Remastering is just a Hobby.. take it and enjoy or just pass on it.
The choice is yours. This version is never meant to be definitive.

Sources Digitally Enhanced with Various Audio Programs.

Please Note: Major unfixable Millard Marking on Trampled Underfoot HiFi-VHS source 4 min channel drop
That is why Trampled Underfoot is from a different transfer

CD 1
01. The Song Remains the Same
02. Sick Again
03. Nobodys Fault But Mine
04. Over the Hills and Far Away
05. Since Ive Been Loving You
06. No Quarter

CD 2
01. Ten Years Gone
02. Battle of Evermore
03. Going to California
04. Black Country Woman
05. Bron-Y-Aur Stomp
06. White Summer
07. Black Mountainside
08. Kashmir
09. Trampled Underfoot

CD 3
01. Over the Top
02. Guitar Solo
03. Achilles Last Stand
04. Stairway to Heaven
05. Whole Lotta Love
06. Rock and Roll

Please Bootleggers DO NOT SELL IN ANY FORMAT – Keep it Free 📷
Please DO NOT mp3
Please DO ENJOY!!

*Artwork is Included

Winston Remasters

"Since I've Been Lovin' You" Led Zeppelin Live 6-23-1977

https://youtu.be/6aB-g_D_wo4

BOOTLEG: Led Zeppelin “Los Angeles forum 25/3/1975” – Mike The Mike Tribute Series (Winston Remasters 2015) –

https://timtirelli.com/2015/11/30/bootleg-led-zeppelin-los-angeles-forum-2531975-mike-the-mike-tribute-series-winston-remasters-2015-ttttt/?fbclid=IwAR0uid2s7jP_p5DuemX23R-iB8QceW8Q_wLaCzOBtylq5ilA23izbXaeDAk

Dato che siamo in tema bootleg del tour del 1975, segnalo l’uscita dell’ultima “produzione” di WINSTON REMASTERS relativa alla seconda data di Los Angeles 1975. Siamo alla fine di un tour difficile: l’inverno del nord America ha colpito duro sui bronchi e sull’ugola di PLANT costretto a prestazioni ben sotto la media, PAGE che prima di partire s’ infortuna all’anulare della mano sinistra, il gruppo che inizia ad essere schiacciato dal peso di un successo troppo grande e a tratti esagerato, le sostanze chimiche sempre più pesanti, gli orizzonti che si fanno perduti…ma Los Angeles è Los Angeles, la casa dei LZ sul suolo americano, un amore nato all’istante, profondo, totalizzante, incomparabile e a Los Angeles il gruppo ha sempre regalato prestazioni brillanti, persino nei tour scalcinati del 1975 e 1977.

23, 25 e 27 marzo, tre date consecutive al Forum, o meglio The Forum!, per rinverdire ancora un volta la passione travolgente di una città per il suo gruppo preferito.

La registrazione di cui parliamo è una di quelle fatte dal leggendario taper MIKE MILLARD, ci cui abbiamo più volte accennato qui sul blog:

https://timtirelli.com/2013/11/17/bellarticolo-sul-leggendario-mike-millard-taper-extraordinaire/

… registrazione che è stata ripresa in mano da WINSTONB REMASTERS, un fan dotato di un’ottima predisposizione nel sistemare nel miglior modo possibile (e senza deturpare l’originale), le registrazioni dei concerti dei LZ. Nel giro degli appassionati quello di WINSTON è un nome noto, ed è bene ricordare che qui non si tratta di bootleg confezionati professionalmente da label specializzate contirature di 100/200 copie e venduti a prezzi esorbitanti (comunque non legali), qui il tutto viene messo gratuitamente a disposizioni dei fan, attraverso siti tracker che trattano solo questo tipo di registrazioni, registrazioni non illegali perché non pubblicate in forma ufficiale dai vari artisti e rivolte unicamente ai fan, quelli che non ne hanno abbastanza del materiale ufficiale pubblicato dal gruppo in questione, quelli che vogliono immergersi completamente nella magia dei concerti tenuti in epoche diverse, benché spesso la qualità audio sia lontana (o meglio diversa) dagli standard degli album dal vivo ufficiali.

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Siamo nel 1975, la performance non può essree perfetta, ma come abbiamo appena scritto, Los Angeles è una panacea per i LED ZEPPELIN, lo senti sin da subito che le vibrazioni sono diverse, che l’umore è alto, che le prestazioni dei nostri, seppur piene di acciacchi, sono di un livello superiore. E’ una registrazione audience (presa dal pubblico con un registratore, seppur di qualità), dunque le magagne risultano meno evidenti, ma non è difficile capire che i ragazzi sono carichi. In TSRTS sembra di sentire i LZ al massimo delle loro potenzialità…

https://youtu.be/8n2c7ST-3fI

…in THE RAIN SONG c’è una risolutezza totale e NO QUARTER brilla di mistero come (quasi) sempre. Bellissimo l’interludio tra le strofe e l’assolo di chitarra, con un JOHN PAUL JONES (piano e pedaliera basso) e un JOHN BONHAM fantastici. L’assolo di PAGE è un pochino ingarbugliato, ma sembra superiore alla media di quelli del tour del 1975.

Ascoltare per intero una MOBY DICK di 23 minuti e passa non è automatico, ad ogni modo perlomeno l’inizio e il finale l’inizio e il finale non me li faccio mai mancare, stavolta sono entusiasmanti. DAZED AND CONFUSED svela che anche nel 1975 il gruppo era all’altezza dei fasti del tour del 1973. Oltre 40 (!) minuti turbolenti, pieni di sfuriate elettriche, scorribande ritmiche, suggestioni vocali piene di mistero. Quando si è fan in senso stretto (anzi sterttissimo) è facile lasciarsi prendere dalle iperbole, ma su questo blog sappiamo anche essere razionali, malgrado questo non posso fare altro che rimarcare che negli anni settanta nessun altro chitarrista Rock è mai riuscito a raggiunto il livelli interpretativi riguardo le improvvisazioni del PAGE di Dazed and Confused. Ogni volta rimango stupito.

Buono anche il finale del concerto con STAIRWAY, WHOLE LOTTA LOVE e BLACK. In quest’ultima PLANT dimentica il testo di una delle strofe mandando a ramengo il gruppo, ma è solo un momento, per lo più divertente.

Bel concerto, bella rimasterizzazione. da avere.

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TEN YEARS GONE per il Page del 1977 non era un pezzo semplice da suonare, riassumere le sei chitarre della registrazione da studio con una Telecaster con lo stringbender era un compito troppo arduo per un chitarrista non più in controllo del proprio strumento, tuttavia questa è una delle migliori esibizioni di questa canzone

https://youtu.be/8C7-b-v6frw

https://youtu.be/mZJs16wOjlQ

Led Zeppelin at the L.A. Forum - 06/23/1977 - Ten Years Gone - For Badge Holders Only

Led Zeppelin - Keith Moon On Stage (Los Angeles 1977) (Rare Film Series)

https://www.ledzeppelin.com/show/june-23-1977?fbclid=IwAR3qqferGJDdCaHVm7I1GDVWRUCsBMg097NtPODe4ecu98MWMH5WI8b5re4

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https://youtu.be/GyM6-QibDFM

Rare film clips of Led Zeppelin performing in Los Angeles 6/23/1977. Keith Moon joins them onstage. (8mm film)

https://youtu.be/GyM6-QibDFM

https://youtu.be/OB0UvPhY7m4 tutto il concerto

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Led Zeppelin - Stairway to Heaven 1977 North American concert tour Los Angeles, California 23/6/1977

https://youtu.be/kilionHdjC4

https://youtu.be/cXfREMtOtF0

Mai sentita una STAIRWAY TO HEVEN così violenta e piena di furore. Mi riferisco alla seconda parte, quella dell’assolo di chitarra e della parte finale. BONHAM è in gran vena: improvvisa, non sta fermo un momento, butta la mano, rischia, e in buona sostanza spinge il gruppo verso l’estasi interpretativa.

LED ZEPPELIN tante curiosità e leggende da sfatare

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https://www.facebook.com/notes/1299707717042097

le storie dietro delle foto..perle rare

Led Zeppelin 1 ° tour negli Stati Uniti - N. Miami Beach 1969
Storia e fotografie di David E. LeVine

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Ero un fotografo freelance di 20 anni che viveva a Miami. Il mio sogno era fare fotografie con effetti speciali.
L'unico mercato per questo lavoro, in questo momento, era copertine di album rock e poster. Fotografavo una band truffando la mia vita indietro nel tempo, sviluppavo il film quella notte e cercavo di rintracciare il gruppo per mostrare loro le riprese.
A quel tempo avevo anche un lavoro part-time. Lavoravo in un negozio di poster fotografici chiamato Blow-Up Miami (puoi immaginare di chiamare un'azienda che oggi?) Il proprietario e il suo manager erano canadesi. Durante l'attesa, l'azienda ha realizzato poster fotografici istantanei da 30 ″ x 40 ″. È stato un processo interessante utilizzando pellicole Polaroid Type 55 (pellicola in bianco e nero istantanea positiva / negativa 4 "x5") e stampe di stabilizzazione. Dovresti girare la pellicola, staccarla, risciacquare il negativo con solfuro di sodio e stampare il negativo mentre era ancora bagnato.
Bene, Blow-Up Miami è riuscito a ottenere una concessione in un nuovo rock club che aveva aperto un paio di miglia lungo la strada. Il club si chiamava Thee Image . Avevano una sala di meditazione e tutto il resto. Psichedelico !!! Lavorerei alla concessione con il capo. Fotografava persone, coppie o gruppi usando la pellicola istantanea. Mettevamo i negativi in ​​un secchio di solfuro di sodio e io saltavo sulla mia motocicletta con il secchio, mi precipitavo al laboratorio in fondo alla strada e stampavo i poster. Quindi spedisci le stampe finite al club per la consegna ai clienti.
Comunque, è così che sono riuscito a essere a Thee Image la notte in cui hanno suonato i Led Zeppelin. La settimana prima avevo fotografato Frank Zappa e The Mothers of Invention . Due settimane dopo, avrei fotografato Jim Morrison al suo famigerato concerto di Miami al Dinner Key Auditorium e avrei testimoniato al suo processo .
Era sabato 15 febbraio 1969, la seconda notte di un concerto di due notti e l'ultima tappa del primo tour americano dei Led Zeppelin. Non avevo idea di chi fossero e non avevo mai sentito la loro musica. Riesci a immaginare il mio shock quando li ho sentiti suonare? Li ho visti dal vivo prima ancora di sentire il loro disco. Sono rimasto a bocca aperta.
Lista delle canzoni
Thee Image Club, North Miami Beach, Florida
14-15 febbraio (venerdì e sabato)
Ho ottenuto degli ottimi scatti. Il palco era piccolo, al piano terra con un'illuminazione decente. Dopo il set, gli Zeppelin hanno vagato per la concessione e ho scattato alcune foto lì, principalmente John Bonham. Era venuto da me e mi aveva detto che aveva la stessa macchina fotografica, una Minolta, e che stava costruendo una camera oscura a casa sua, in Inghilterra.
Quella sera tornai a casa e sviluppai il mio film. La mattina dopo, una domenica, sono andato nella loro stanza di motel e li ho svegliati per mostrare loro le foto. Li adoravano (tranne Robert Plant, pensava che i suoi zigomi fossero troppo grandi). Hanno ordinato un poster e alcuni 8x10.
Poco più di un anno dopo, ho avuto la fortuna di fotografarli di nuovo, il 10 aprile 1970 al Miami Beach Convention Center . A quel punto erano molto conosciuti. È stato un grande concerto. Sono riuscito a tornare sul palco. Ho lavorato come freelance per un giornale underground chiamato Daily Planet . Userei il loro nome per andare nel backstage. Ho parlato di nuovo con John Bonham e gli ho chiesto se si ricordava di me e se aveva costruito la sua camera oscura. Ancora una volta, ho ottenuto degli ottimi scatti, soprattutto di Page.
Tuttavia, non sarebbe stata l'ultima volta che li ho visti. Mi sono trasferito a Los Angeles nel settembre del 1972. Nel maggio del 1973, c'era una giovane coppia che faceva l'autostop. Ho dato loro un passaggio e ho fatto conversazione. Si scopre che il nome del giovane era David Levine (uguale al mio, ma con una "v" minuscola). Che coincidenza. Alloggiava all'Hyatt House (reso famoso nel film Almost Famous ). Mi ha invitato a venire a usare la piscina sul tetto.
Sono andato lì il giorno successivo per una nuotata. Chi si presenta in piscina tranne Jimmy Page e Robert Plant, così come i Bee Gees. C'erano groupie ovunque. La prossima cosa che sai, le ragazze vengono gettate in piscina, insieme ai mobili da piscina. Era selvaggio. Ogni volta che una ragazza usciva dalla piscina, indossava un capo di abbigliamento in meno. Ho sentito in seguito che Jimmy Page si è effettivamente ferito al dito e ha dovuto riprogrammare un concerto, al Forum. All'inizio ero sconvolto dal fatto che non avessi la mia macchina fotografica con me. Ma più tardi, ho capito che se avessi iniziato a scattare, probabilmente sarei finito in piscina, con la macchina fotografica e tutto il resto.
Quindi, questa è la storia di queste fotografie.
https://www.treeo.com/led-zeppelin-story/?fbclid=IwAR2ZUJAB6wvySAVemXgYePI7goZ-L3wT1MZkVhA_s0cOAiS8nUR4th0lCfE

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“Non andare dove ti porta il sentiero, vai invece dove non c’è sentiero e lascia una traccia.” ―

Sono peggiorato. Ho sempre dei nervi tremendi. Una volta che iniziamo con "Rock And Roll", sto bene. Non riesco a stare seduto e mi preoccupo di giocare male - e se lo faccio allora sono davvero incazzato. Se gioco bene, mi sento bene. Tutti nella band sono uguali e ognuno ha delle piccole cose da fare prima di andare avanti, come camminare su e giù o accendersi una sigaretta. È peggio ai festival. Potresti dover stare seduto per un giorno intero e non osare bere perché ti stancherai e farai saltare il concerto. Quindi ti siedi a bere il tè in una roulotte con tutti che dicono: "Lontano, amico". ––Estratto dall'intervista di John Bonham per la rivista Melody Maker , 21 giugno 1975.
Intervistatore : Cosa ne pensi di Jimmy Page ?
John Bonham: Vado d'accordo con Jimmy. È molto bravo. È anche piuttosto timido in un certo senso. Quando l'ho incontrato per la prima volta era molto timido. Ma dopo 12 mesi ci conosciamo tutti. Ecco perché la musica è migliorata molto, credo. Tutti si conoscono bene. Ora ci sono piccole cose che facciamo che ci capiamo l'una dell'altra. Tipo, Jimmy potrebbe fare una certa cosa con la sua chitarra, e ora sono in grado di esprimermi con lui. Ma all'inizio non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Ma ancora non conosco molto bene Jimmy. Forse ci vuole più di un anno per conoscere davvero qualcuno profondamente. Ma per quanto riguarda i gusti, mi piace molto Jimmy. Per me è un grande chitarrista in così tanti campi. Non è solo un chitarrista di gruppo che si collega e suona la chitarra elettrica. Ha interessi in tanti generi di musica. Così tanti chitarristi non suonano altro che blues a 12 battute, e pensano che sia tutto. E hanno un atteggiamento di quando sentono un disco rock di dire: "Oh, questo è un carico di spazzatura". -John Bonham viene intervistato da Ritchie Yorke per la rivista New Musical Express il 18 aprile 1970.
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I got worse. I always have terrible nerves. Once we get into "Rock And Roll", I'm fine. I can't sit still and I worry about playing badly - and if I do then I'm really pissed off. If I play well, I feel good. Everyone in the band is the same and everyone has little things to do before moving on, like walking up and down or lighting a cigarette. It's worse at festivals. You may have to sit for a whole day and not dare to drink because you will get tired and miss the concert. So you sit drinking tea in a caravan with everyone saying, "Far away, mate." ––Excerpt from John Bonham's interview for Melody Maker magazine, June 21, 1975.
Interviewer: What do you think of Jimmy Page?
John Bonham: I get on well with Jimmy. He is very good. He's also quite shy in a way. When I first met him he was very shy. But after 12 months we all know each other. That's why the music has improved a lot, I think. Everyone knows each other well. Now there are little things we do that we understand about each other. Like, Jimmy could do a certain thing with his guitar, and now I'm able to express myself with him. But at first I didn't know what would happen next. But I still don't know Jimmy very well. Maybe it takes more than a year to really get to know someone deeply. But taste-wise, I really like Jimmy. For me he is a great guitarist in so many fields. He's not just a band guitarist who plugs in and plays electric guitar. He has interests in many genres of music. So many guitarists play nothing but 12 bar blues, and think that's it. And they have an attitude when they hear a rock record of saying, "Oh, this is a load of rubbish." -John Bonham is interviewed by Ritchie Yorke for New Musical Express magazine on April 18, 1970.


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https://youtu.be/00eN1t4iKCo

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1967, l'appena diciannovenne Robert Plant non è ancora il frontman della più grande rock band del pianeta, i Led Zeppelin, ma già si è fatto conoscere nelle strade e nei live club inglesi grazie alla sua militanza in varie formazioni come The Crawling King Snakes e Band Of Joy.

1967, in Italia al Festival di Sanremo ha grande successo Ornella Vanoni con la sua versione di "La Musica è Finita", brano di Umberto Bindi interpretato anche da Mina, Franco Califano (che ne condivide i credits) ed altri.

L'etichetta discografica CBS decide così di lanciare il brano anche fuori dall'Italia. Il singolo si intitola "Our Song" e indovinate chi viene scelto alla voce? Esatto, proprio il giovane, carismatico e vocalmente assai dotato Robert Plant!

https://youtu.be/fJbbbCByncY

Se non ne avete mai sentito parlare è perché, in realtà, il brano ebbe poco successo, tanto che si stima che in giro ce ne siano non più di qualche centinaio di copie in vinile 45 giri.
Non è però necessario munirsi di una pazienza da archeologi (senza contare il portafoglio...) per ascoltarlo, prima di tutto perché lo potete trovare nella raccolta Sixty Six To Timbuktu edita dalla Atlantic nel 2003, che ripercorre la carriera dell'artista sin dai primi passi.
E poi anche perché...

C’è stato un tempo speciale e impensabile. Un tempo dove Robert Plant cantava i nostri grandi cantautori. Prima dei Led Zeppelin, tentò la carriera solista e che fra i suoi primi singoli c’era la cover di un brano scritto da Franco Califano per la parte testuale e musicato da Umberto Bindi.
Sto parlando della canzone La musica è finita, pezzo scritto per Ornella Vanoni che ne fece un grande successo partecipando al Festival di Sanremo del 1967 in coppia con Mario Guarnero.
Nello stesso anno il diciannovenne Robert Plant è già una stella nascente del rock-blues inglese: ha militato in varie formazioni di Birmingham tra cui la Band Of Joy, dove ha conosciuto il talentoso batterista John Bonham, poi compagno di avventure negli Zeppelin. Venuta a conoscenza del successo italico del brano interpretato dalla Vanoni, la CBS decide di lanciarne una versione per il mercato anglofono affidandola proprio al giovane Robert. Nasce così Our Song.
Il 45 giri non ha successo e si dice che a oggi ne esistano sul mercato solo 800 copie. Una vera rarità dimenticata, almeno fino all’uscita di Sixty Six To Timbuktu, una doppia raccolta che tra le tante rarità della carriera solista di Plant contiene anche la dimenticata Our Song. Un brano che fa parte della storia della musica in quanto primo 45 giri pubblicato a nome Robert Plant.
Un prezioso documento che attesta le straordinarie doti vocali di Plant poco prima del successo mondiale e che rappresenta, inoltre, un’operazione controcorrente per un periodo storico in cui erano le nostre canzoni a essere copiate e tradotte.
Ma questo brano è anche una lezione di musica per imparare come sia possibile usare parole poetiche, semplici e funzionali alla melodia.

https://youtu.be/fJbbbCByncY

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Appunti: Parigi (Olympia) 10-10-69

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Appunti:
Parigi (Olympia) 10-10-69

Prima trasmissione alla radio francese, 2 novembre 1969 su Europe1 (programma Musicorama). Il nastro è stato riscoperto nel seminterrato della stazione radio nel 2007 e ritrasmesso il 7 dicembre 2007. Pubblicato ufficialmente nel 2014 nelle edizioni deluxe di "Led Zeppelin I", che includeva "Moby Dick" precedentemente non disponibile.

Estratto della rassegna stampa (traduzione francese) : Jimmy Page, tutto in rosa, chitarra sul fianco e capelli lunghi, Robert Plant, criniera di leone in camicia nera e pantaloni condivisi in prima linea. Più in basso, i tranquilli John Paul Jones e John Bonham ("Bonzo"), un ritmo infernale. Hanno cominciato con un titolo estratto dal loro primo LP, "Good Times Bad Times", ottimo lavoro di Bonzo alla batteria, tutto era soprattutto la fantastica voce di Robert, il pubblico ha applaudito calorosamente.

Quello che segue è l'avventura di tutti i gruppi. Lavoro, ripetizioni, primi concerti e partenza per gli USA e la gloria. I Led Zeppelin sono diventati molto veloci uno dei primissimi gruppi di heavy rock. Alla fine di "Good Times, Bad Times", siamo stati obbligati a concordare sulla veridicità della cosa.
Robert annuncia "I Can't Quit You Babe ...", che è straordinario, si alza nella stanza.

Poi, dal loro secondo album "The Only Way To Fly" (titolo promettente!), Ci suonano un fantastico "Heartbreaker". A sostegno, c'è innegabilmente qualcosa. Il potere del magnetismo di Robert ...

Poi è "You Shook Me". Robert qui suona l'armonica e, molto forte, in un altro modo. Grandi blues ben arrangiati.
Poi portiamo a Jimmy una nuova chitarra e una sedia ei suoi accoliti lasciano la scena. La dimostrazione nello stile "Suono rock, è vero, ma so anche come fare qualcos'altro".

Page e la sua chitarra sono diventati una cosa sola durante i cinque o sei minuti della canzone. Chi stava giocando? Chi era lo strumento e chi il musicista? O era il confine tra le dita agili e le note? Il gruppo è poi tornato sul palco, Robert ha sottolineato che Jimmy aveva appena interpretato "Black Mountain Side".

A seguire "Dazed and Confused", altro grande momento della serata in cui Robert ha modellato la sua voce sui suoni della chitarra, riproducendoli alla perfezione. Poi il maestro Page ha afferrato il suo arco ... I suoni che escono dall'amplificatore sono sorprendenti.

Lo spettacolo sembra non finire perché l'aria è immobile. Robert, simile a un giovane leone, occupa l'intero motivo della scena, l'altro è preso dal suo amico Jimmy. Conosco più di una ragazzina della stanza che avrebbe lasciato andare volentieri.
Bonzo ci servirà un assolo di super batteria. Questo è Moby Dick, dal loro secondo album. John Paul fa scorrere le dita a una velocità strabiliante sui tasti del suo basso.

Infine, Robert, esausto, sudato, si sente "Quante volte ancora". L'ultimo titolo, si rompono tutti, come mai avevo visto fare a un gruppo. Il sipario si chiude, i Led Zeppelin vanno nel backstage. I venti tempestosi stanno per passare nell'Olimpia.

Per la prima volta in Francia, una band di Heavy Music si è esibita lì e si spera che il successo di questa serata inciti gli organizzatori dello spettacolo a continuare questo tipo di concerto con altri gruppi e perché no, ancora una volta i Led Zeppelin.

Anche se Robert e Jimmy sono più evidenti, non tralasciare John Paul Jones, bassista con l'immaginazione inesauribile e la straordinaria qualità di John "Bonzo" Bonham. Insieme formano uno dei gruppi "Leader" della musica contemporanea e spero che per molto tempo si sentirà parlare del favoloso dirigibile. [- Jean Matrial / ottobre 1969]
https://youtu.be/v12inxfdSeQ


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“Credo esista un legame tra fotografia e musica che và oltre il ponderabile e il conosciuto"”💞
“I believe there is a link between photography and music that goes beyond the ponderable and the known" "💞
Lella.

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Neal Preston.e Robert Plant..
il fotografo accreditato e il Gold..
..e quella volta che Grant lo mise in punizione(il fotografo)...
l'articolo è comunque più ampio..
e Neal parla del suo amore..la fotografia
Di Ivor Levene
Il fotografo Neal Preston e molti dei suoi amici più cari stanno per cambiare ciò che pensi di sapere sulla storia del rock.
Come? Rilasciando un tesoro di fotografie storiche di musica rock mai viste prima. Se un'immagine vale davvero più di mille parole, una foto di Neal Preston non ha bisogno di così tante parole, lo spettatore raramente riesce a superare esclamazioni di una sola parola come "Wow!" o "Dannazione!"
E Neal Preston ha dato l'esclusiva a Goldmine .
Cosa differenzia esattamente una foto di Neal Preston dalla foto di un altro fotografo con lo stesso soggetto?
"Prendo lo spettatore per la collottola", spiega Preston, "e lo metto proprio di fronte!"
Tuttavia c'è di più. Una foto di Preston ti porta sul palco, dietro il palco e sull'aereo con la band. Molto semplicemente, è andato dove pochi fotografi erano andati prima. Ad esempio, è stato l'unico fotografo mai assunto dai Led Zeppelin per andare in tournée con loro. Era così intimamente coinvolto con i Queen che portò Brian May a casa per incontrare sua madre. Molti dei suoi soggetti hanno insistito affinché Preston fosse il fotografo scelto per rappresentarli fotograficamente. Se lo chiami “fotografo rock”, ti fermerà subito e ti dirà quanto disdegna quel titolo, perché la musica rock è solo una parte della sua eredità. Ha girato quattro Olimpiadi, numerosi altri eventi sportivi ed è un grande scrittore.
Neal non è timido riguardo alla sua abilità, sarà il primo a dirti: "Sono il più grande fotografo di concerti dal vivo di sempre", quantificando l'affermazione con: "Non importa quanto sei bravo, ci sarà sempre qualcuno in piedi accanto a te nella fossa chi può scagliare anelli intorno a te”. Contraddittorio? Forse, ma essenzialmente a Neal piace lasciare che siano le sue foto a parlare per lui.
“Il mio ego non ha mai richiesto 'Non sai chi sono?' una specie di stronzata. Conosco molti fotografi che giocano questa carta, e non sono io. Non me ne potrebbe fregare di meno se le persone sanno o meno chi sono. Se conosci le foto, allora so di aver fatto il mio lavoro. Il piacere più grande che provo è quando qualcuno riceve una mia stampa, la incornicia, la appende al muro e ne trae piacere. Questo è il massimo complimento per me. Non importa se la gente conosce il mio nome oppure no.
"Non sono un nome familiare, ma sono conosciuto da una fetta della torta mondiale del rock and roll. Le foto sono molto più famose di quanto lo sarà mai il mio nome, ed è così che mi sono sempre sentito più a mio agio. Io conosco i fotografi che vanno sul palco e pensano: "guardami, guardami, sono sul palco". Non me ne potrebbe importare di meno.
Più ci allontaniamo da quei giorni felici degli anni ’70, più rosea sembra diventare la lente attraverso la quale vediamo queste cose. Un presupposto facile da fare è che Neal Preston avesse il miglior lavoro del mondo, ma nei primi minuti dopo averlo incontrato, ti metterà le cose in chiaro. “Il lavoro non è affascinante, è stressante da morire. Le scadenze sono infinite e ci sono personalità. Non le personalità individuali dei membri della band, ma il tour. Ogni tour ha la sua personalità e può cambiare in un attimo. Alla band non piace il suono, non gli piace l'impianto audio, qualcuno ha incasinato una canzone, il batterista ha incasinato la fidanzata del chitarrista a Memphis. Lo dici, ho visto tutto, e anche di più.
I Led Zeppelin erano i ragazzi simbolo della dissolutezza del rock and roll, le loro imprese con sesso, droga e camere d'albergo spazzatura sono diventate quasi mitologiche nel tempo. Dato il suo status di insider nella band, è un dato di fatto che Preston avrebbe preso parte, ma Neal tiene queste storie piuttosto nascoste e, se glielo chiedi, di solito risponde con: "Certo, alcuni membri della band si sono lasciati andare". , chi non l'ha fatto? Di solito stavo molto attento a queste cose quando lavoravo, perché devi consegnare la merce, e anche se era ai tempi in cui tutti lo facevano e veniva condonato, dovevi comunque fare il tuo lavoro. "
Neal ha pubblicato il suo libro, Exhausted and Exhilarated nel 2017, pieno di storie fantastiche e foto killer. Una di queste storie racconta il momento in cui i Led Zeppelin erano gli headliner del festival di Knebworth nel 1979, e le preoccupazioni di Peter Grant che i promotori del concerto tentassero di sminuirlo per quanto riguarda le cifre sull'affluenza ai cancelli. Grant aveva ordinato a Preston di salire su un elicottero, dove stava quasi uscendo dall'elicottero, e di fargli scattare quante più foto possibile della folla. Come dice Neal, “Peter aveva avuto accesso ad un nuovo software in grado di guardare una foto e capire quante persone c'erano nell'inquadratura. È riuscito a ottenere un conteggio molto preciso di quante persone erano presenti, e questo è tornato utile perché il promotore ha cercato di sminuirlo sulle ricevute dei biglietti. Peter ha vinto quella causa!”
Intervistare Neal può essere un compito infinito e, francamente, chi vorrebbe che finisse mai? Ha più storie di quante ne abbia il tempo. Ho deciso di iniziare con la sua impresa più recente: un sito web con la fotografia più esclusiva che il mondo abbia mai visto .
https://www.goldminemag.com/interviews/photographer-neal-preston-is-about-to-change-rock-history?fbclid=IwAR0Qx_20rZ3r3vudsAU6qJb6xqVLlDPqgM7DfT_v-ce3YAZ4DQ5dU47XPB0

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https://www.facebook.com/notes/1220197975046017/
LED ZEPPELIN..I PIU’ GRANDI DI TUTTI..UNICI..MITICI..INEGUAGLIABILI

le storie dietro delle foto perle rare


I Led Zeppelin erano già una sorta di "supergruppo"

quando si formarono per la prima volta nel 1968, fondato dall'ex chitarrista

degli Yardbirds Jimmy Page .

La storia racconta che originariamente sarebbero stati chiamati The New Yardbirds fino a quando il famigerato batterista degli Who, Keith Moon, ha osservato che sarebbero caduti come uno "zeppelin principale".

Tra il 1971 e il 1975 la band ha sostenuto legittimamente di essere incoronata la più grande del mondo, spinta dall'infamia dei loro spettacoli dal vivo. Il gruppo ha sempre più resistito alle apparizioni televisive, rafforzando la preferenza che i loro fan le vivessero dal vivo, di persona. Canzoni come "Black Dog", "Communication Breakdown", "Dazed And Confused", "Good, Times, Bad Times", "Rock And Roll", "Heartbreaker", "Kashmir" e l'universale "Stairway To Heaven" li hanno realizzati una delle band dal vivo più ricercate del loro tempo.

Nel 2019, come parte delle celebrazioni del 50 ° anniversario in corso, i Led Zeppelin hanno condiviso una serie di nove brevi video intitolati History of Led Zeppelin dal loro canale YouTube. La serie evidenzia i momenti chiave della carriera della leggendaria band che li ha trasformati in veri mostri del rock : siediti e divertiti qui sotto!

https://youtu.be/pVI1sw4mJtQ...

https://youtu.be/U7kY6D1aorY

https://youtu.be/CZPA1ZH7kko

https://youtu.be/bvjv8OywDws

https://youtu.be/LXef6w-H3_E

https://youtu.be/QAOxP9Q399Q

https://youtu.be/LhXa0iTxMOA

https://youtu.be/iv0OAAZXUOs

https://youtu.be/UROr84HkgC0

...foto prestatami da Mariagrazia Gironi

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"Grazie

"♫ E
così oggi / il
mio mondo
sorride
♫"

Se il sole si rifiutasse di splendere, ti amerei comunque.

Quando le montagne crolleranno nel mare, saremo ancora io e te.

Piccole gocce di pioggia sussurrano di dolore, lacrime di amori perduti nei giorni passati.

Il mio amore è forte, con te non c'è niente di sbagliato,

insieme andremo finché non moriremo. Mio, mio, mio.

Un'ispirazione è ciò che sei per me, ispirazione, guarda ... vedi.

led zeppelin grazie

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A differenza della versione familiare dalla fine del primo lato dei Led Zeppelin II , questa interpretazione dal vivo delle BBC Sessions del 1997Il CD è un riflesso perfetto di Jimmy Page, Robert Planet, John Bonham e John Paul Jones che insieme suonano belli e decadenti. Registrato lo stesso anno in cui uscì il II , puoi sentire i Led Zeppelin che mettono in risalto la delicatezza e, soprattutto, il lato più appassionato della band in questa registrazione molto ardente e illuminante. Il clou è sicuramente l'assolo di chitarra incendiario di Jimmy Page che fa esplodere la versione dell'album in mille pezzi.

"Grazie (BBC Sessions)"
Led Zeppelin

1969

https://youtu.be/w-LLsuSe3Es

Thank You (1/4/71 Paris Theatre) (2016 Remaster)

https://youtu.be/meJ1okJysT8

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Il produttore discografico Rick Rubin una volta ha commentato la struttura della canzone: "La delicatezza della voce è incredibile; la chitarra acustica e l'organo lavorano insieme per creare una presenza ultraterrena". Questo spiega la profonda emozione all'interno della canzone e perché è così spesso scelta per l'uso ai matrimoni!

questa è la versione dell'anno in cui è stata scritta

https://youtu.be/je4jmKLTC48

Scritto da Robert Plant e Jimmy Page , "Thank You" è tratto dai Led Zeppelin II e secondo varie biografie, è la prima canzone dei Led Zeppelin con testi scritti esclusivamente da Plant. Scritto in omaggio all'allora moglie Maureen, i testi sono palesemente scritti da un uomo colpito dal suo vero amore;

" Se il sole si rifiutasse di splendere,

ti

amerei ancoraQuando le montagne crolleranno nel mare

Ci saremo ancora io e te

Donna gentile, ti do la mia

donna tutta gentile, niente di più "

"Thank You" è stato seguito da un eclettico mix di artisti nel corso degli anni, ognuno dei quali ci ha messo la propria interpretazione. Tori Amos che in aggiunta regolare al suo live set, l'ha pubblicata come registrazione dal vivo nel 2008 Live At Montreux 1991/1992 .

https://youtu.be/7ZTemHFLpZM

Chris Cornell , ha pubblicato "Thank You" nel suo album acustico dal vivo nel 2001, Songbook . Comprendeva anche versioni essenziali delle canzoni dei Soundgarden, Audioslave e dei Beatles.Duran

https://youtu.be/F11kc2bX9tk

Duran registrarono una versione ipnotica per un album tributo ai Led Zep, Econium , nel 1995, con vari artisti che coprivano i loro successi.

https://youtu.be/fQbTQ0BJBhE

e Robert Plant e Jimmy Page hanno collaborato di nuovo nel 1994 per il loro album Unledded MTV e questa fantastica versione.https://youtu.be/jI_SqAnTNoY

e Robert Plant e Jimmy Page hanno collaborato di nuovo nel 1994 per il loro album Unledded MTV e questa fantastica versione.https://youtu.be/jI_SqAnTNoY

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https://youtu.be/e9H3-UneKgA

Thank You - 1973.07.29 - Led Zeppelin - MSG

Se il sole si rifiutasse di splendere, ti amerei comunque.

Quando le montagne crolleranno nel mare, saremo ancora io e te.

Piccole gocce di pioggia sussurrano di dolore, lacrime di amori perduti nei giorni passati.

Il mio amore è forte, con te non c'è niente di sbagliato,

insieme andremo finché non moriremo. Mio, mio, mio.

Un'ispirazione è ciò che sei per me, ispirazione, guarda ... vedi.

#led zeppelin grazie

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Testi scritti a mano firmati da Robert Plant dei Led Zeppelin per "Stairway to Heaven".

Testi scritti a mano firmati da Robert Plant dei Led Zeppelin per "Stairway to Heaven".

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Testi scritti a mano firmati da Robert Plant dei Led Zeppelin per "Stairway to Heaven".

Arriva il 1977, che si apre sotto I migliori auspici per la band del dirigibile. Plant è di nuovo in piedi, lasciata la sedia a rotelle, è pronto per scatenarsi di nuovo sul palco insieme ai suoi compagni d’avventura.

Viene allestito un tour negli Stati Uniti che inizierà il 27 febbraio a Forth Worth (Texas), le prime date registrano sold out a tempi di record (al “Forum” di Los Angeles i 18.000 biglietti si esauriscono in solo due ore), tutto è pronto dopo il grande rientro on stage, atteso per quasi due anni. Presso i Manticore Studios a Fulham, i Led Zeppelin mettono a punto una nuova scaletta, per mordere di nuovo il suolo degli Stati Uniti. Ma, ancora una volta, non tutto fila per il verso giusto. Plant contrae una laringite e la partenza del tour viene posticipata al primo di aprile.

Intanto i Led Zeppelin si consolano con l’incetta di riconoscimenti che li piovono addosso da ogni parte del globo. La parte del leone, ovviamente, la fanno i premi assegnati, per l’anno 1976, dai lettori delle più importanti riviste musicali degli Stati Uniti e del Regno Unito. Per il quarto anno consecutivo I Led Zeppelin vengono eletti migliore gruppo dell’anno, Page migliore chitarrista (davanti a Jeff Beck e Brian May), Plant migliore cantante maschile. La premiata ditta si afferma anche come migliore autore (precedendo un altro duo famoso, Elton John e Bernie Taupin), Bonham fa il suo personale bis come migliore batterista mentre Jones si deve accontentare del secondo posto, sia come bassista che come tastierista. L’annotazione curiosa è che, nonostante che nel 1976 la band non avesse tenuto nemmeno un solo concerto, vinceranno anche il premio come migliore band dal vivo, forse per merito proprio di “The Song Remains The Same”.

La voce di Plant torna cristallina, ma il ritardo accumulato influisce anche su il tempo a disposizione per la band per provare e riprovare quei brani che hanno scritto e che conoscono perfettamente. Ma il palco manca da due anni e per i Led Zeppelin costituisce una sorta di un nuovo esordio, mentre tutto il loro equipaggiamento parte per gli Stati Uniti.: «Non abbiamo avuto gli strumenti per un mese. Tutto il materiale era già stato spedito e noi siamo arrivati là solo cinque giorni prima dell’inizio del tour. Erano settimane che non avevo potuto toccare le mie chitarre ed ero terrorizzato alla prospettiva dei primi concerti». (Jimmy Page, Led Zeppelin Celebration II, Omnibus Press 2003).

Il tour prende il via il 1 aprile 1977, al Dallas Memorial Auditorium, ma con un aereo diverso da quello usato e visto sino ad’ora. Lo

Starship ha continui problemi al motore, fermo e immobile all’aeroporto di Long Beach (Florida), e i led Zeppelin hanno bisogno di un suo sostituto. In loro soccorso arriva il Caesar’s Chariot, un Boeing 707 che non ha niente da invidiare al suo predecessore. camere private

persino un organo Hammond a disposizione, con il logo della “Swan Song” in bella evidenza e 2.500 dollari al giorno per il suo utilizzo, noleggiato, come denuncia il nome, proprio al Caesar’s Palace di Las Vegas.

«Con il suo itinerario diviso in tre tranches e l’utilizzo di grandi arene, quel tour è diventato un modello per artisti come Bruce Springsteen e gli U2 che baseranno le loro multi milionarie tournèe, negli anni ottanta e novanta, proprio su quell’esperienza dei Led Zeppelin. Allora, nel 1977, Grant e la band stavano solo dettando le proprie regole, senza immaginare di creare un precedente. In quelle quarantaquattro date è incapsulata l’ingombrante grandezza dei Led Zeppelin». (Dave Lewis, 2003)

Resterà la tournèe di maggiore successo della band con un milione e trecentomila biglietti venduti, una media di 72.000 tagliandi al giorno, senza ancora sapere, che sarebbe stata l’ultima in terra statunitense. Ed anche la più turbolenta.

Iniziando dai fratelli Bindon, amici di Grant, che sono incaricati della sicurezza ma, si dice, che siano solo dei gangster da quattro soldi. Droga ed alcool fanno il resto, rivoltandosi contro i membri della band e del suo entourage. Il 9 di aprile, nel terzo dei quattro concerti in programma a Chicago, Jimmy Page collassa sul palco mentre sta suonando l’assolo di “Ten Years Gone”, finisce l’esecuzione seduto su una sedia prima di abbandonare la scena con forti crampi allo stomaco. Sarà il concerto più breve della storia dei Led Zeppelin, solo sessantacinque minuti. Il 19, a Cincinnati, settanta persone vengono arrestate mentre cercano di entrare al concerto senza biglietto sfondando le vetrate di ingresso al Riverfront Coliseum.

Ma il 30 dello stesso mese i Led Zeppelin si riprendono il primato per una esibizione di un singolo artista.

Al Silverdome di Pontiac, Michigan, saranno in 76.229 ad incoronarli di nuovo come i sovrani del palco, battendo le 75.962 presenze degli Who del dicembre del 1975, che avevano osato spodestarli dal trono (decima puntata, ndr). Così vengono aggiunte altre sette date con la conclusione del tour che viene spostata dal 24 luglio al 13 agosto.

«C’era una straordinaria quantità di tensione all’inizio di quel tour, una sensazione strana e negativa. Le persone che avevano intorno, come i fratelli Bindon amici di Grant, tutti quegli eccessi hanno fatto sì che scendesse come un alone di oscurità sul quel tour. Sebbene durante la tournèe i Led Zeppelin abbiano avuto momenti di assoluta grandezza, in alcuni concerti non furono molto ispirati, limitandosi a fare solo il loro mestiere». (Steven Rosen, “Led Zeppelin’s 1977 Tour – A Tragic Ending”).

Le turbolenze proseguono con pervicacia diabolica. Il 3 giugno il concerto al Tampa Stadium viene interrotto a causa di un fortissimo temporale, scatenando una sommossa dei fans, con 19 arresti, 50 feriti e l’uso di gas lacrimogeni, da parte della polizia, per disperdere la folla.

Il 23 luglio è in programma il primo dei due concerti ad Oakland al termine del quale, Bonham, Grant , Cole e uno dei fratelli Bindon vengono arrestati per avere picchiato due promoter dello staff dell’impresario statunitense Bill Graham, colpevoli di avere trattato in malo modo il figlio undicenne di Grant. Bonzo esce dal carcere appena in tempo per esibirsi nella data del 24, l’ultima della band del dirigibile sul suolo americano.

Al termine della performance, Robert Plant riceve una tragica telefonata dalla moglie Maureen, rimasta in Gran Bretagna. Il loro figlio Karak Pendragon, cinque anni, non c’è più. Una subdola infezione lo ha portato via, e a suo nonno, il padre di Plant, non resta che ricordarli insieme: «Karak era la luce degli occhi di Robert. Si amavano incondizionatamente l’un l’altro».

Il 26 di luglio il tour viene cancellato.

«Nel 1977 avevo ventinove anni e quella specie di energia selvaggia che avevamo ai nostri inizi, era arrivata al punto di renderci sbruffoni. Sfortunatamente, non avevamo scelta. Ci esibivamo in posti dove il pubblico andava fuori di testa e non c’era verso di contenere tutta quella insana energia. Diventammo sempre più vittime del nostro successo, ed subentrata la sensazione di essere come un pesce rosso che nuota e vive dentro ad una boccia trasparente, indifeso dagli sguardi e dai giudizi del mondo esterno. Tutto questo poco prima che Karak se ne andasse». (Robert Plant by Allan Jones, Uncut Magazine 2008).

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https://www.teatrionline.com/2015/04/led-zeppelin-12a-puntata/?fbclid=IwAR3dAdHx6LfgnbvX6NyprYMtSKmAhunoiqmUvU__3wRRoPBTd4PtI-UayEs

Il momento migliore dei Led Zeppelin di John Paul Jones rimane difficile da definire

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Quando hai una band famosa e amata come i Led Zeppelin , ti ritroverai ad entrare nei dibattiti "best of". Puoi scegliere una delle migliori canzoni degli Zeppelin? È difficile. (Robert Plant una volta ha chiamato "Kashmir" la traccia definitiva degli Zep , per riferimento.)

Ad un certo punto, entrerai nelle considerazioni del miglior assolo di chitarra di Jimmy Page . E anche se Page ottiene molti voti per "Stairway to Heaven", ne sentirai moltissimi con "Achilles Last Stand" o "Heartbreaker". Ci sono molti contendenti.

Lo stesso vale per il lavoro di batteria di John Bonham. Se desideri un tipo di binario da cucina, potresti votare per "Fool in the Rain". O forse andresti con la spavalderia genuina del suo beat " When the Levee Breaks ".

Scegliere il miglior momento Zeppelin di John Paul Jones rappresenta un'altra decisione difficile. Oltre al lavoro di basso e tastiera di Jones, devi considerare il suo riff di "Black Dog" e il resto del suo modo di scrivere e arrangiare. Quindi probabilmente dovresti attenersi al basso e alle chiavi.

Non è facile limitare le migliori parti di basso di Jones negli otto album in studio di Zep. Fin da "Good Times Bad Times", Jones ha chiarito che la band aveva tre musicisti virtuosi a bordo. E lo fa di nuovo più volte prima della chiusura del lato 1.

Su Led Zeppelin II , Jones arriva con una delle sue migliori linee di basso in "Ramble On". Dopo che Page si apre con il riff acustico principale, Jones stabilisce una contromelodia oscillante sul suo basso jazz. Una volta che la band interrompe il ritornello, Jones prende il ritmo con un riff assassino e veloce.

https://youtu.be/EAmIuTI4wRg

Bonham gli lascia molto spazio nel ritornello, e quando la band torna sulla strofa ti rendi conto che la parte principale della traccia appartiene fondamentalmente a Jones. Ciò cambia dopo il secondo ritornello, quando Page aggiunge una parte di chitarra elettrica che duella con il basso di Jones. Ma il bassista ha già fatto la sua dichiarazione.

Ci sono molti altri plettri con cui potresti andare nel catalogo Zep (vedi: "Dazed and Confused"), ma indicherò "The Song Remains the Same", un altro in cui il basso di Jones sembra lo strumento solista . Anche quando Page è impegnato con figure di chitarra complesse, Jones trova uno spazio incredibile per il groove.

Le parti della tastiera di Jones in "Trampled Under Foot" e "No Quarter" sono tra le sue migliori

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Sebbene Plant non abbia abbastanza credito per il suo lavoro con l'armonica , potresti sostenere che il lavoro alla tastiera di Jones sugli album di Zep è ancora più sottovalutato. Certo, Page e Bonham hanno dato alla gente molto di cui parlare, ma Jones mette in mostra i tasti di ogni album oltre a Presence (1976).

In Physical Graffiti (1975), Jones guida " Trampled Under Foot " con il suo ringhiante riff di Clavinet. È una linea implacabile (ispirata a "Superstition" di Stevie Wonder), e con Bonham alla batteria (più Jones al basso) suona più come una locomotiva che la macchina / donna che Plant descrive.

https://youtu.be/ftknR1gf9qw

Alle 2:06, Jones esegue un pulsante assolo di Clavinet (accompagnato dagli effetti per chitarra di Page). I Led Zeppelin adoravano suonare questa traccia dal vivo, ed è una vetrina per l'intera band, ma questo vale il doppio per Jones, che se ne va qui.

In "No Quarter", la traccia di sequenza fantasy di Jones in The Song Remains the Same , Jones ha la parola principalmente per se stesso. Questa volta porta gli ascoltatori in un tour oscuro e onirico con il suo piano elettrico. Si colloca tra le migliori tracce di Houses of the Holy ed è sicuramente uno dei suoi migliori momenti di Zep sui tasti.

https://www.cheatsheet.com/entertainment/john-paul-jones-finest-led-zeppelin-moment-remains-hard-to-pin-down.html/?fbclid=IwAR1GxgL2UXUmwziAUtSyoEwzy0uP8YWMFpsXVL35a0Qu9nFb1hbZZCQcnAo

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Led Zeppelin-You Shook Me RARE 1968

https://youtu.be/fJfmrdUf6u8


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https://www.facebook.com/notes/636355320386639/

LED ZEPPELIN..I PIU’ GRANDI DI TUTTI..UNICI..MITICI..INEGUAGLIABILI

le storie dietro delle foto perle rare






Robert Plant possedeva il cottage negli anni '50 come rifugio per le vacanze estive. Nel 1970, Plant e Jimmy Page, la moglie di Plant Maureen, la fidanzata di Page, Charlotte Martin, e i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor rimasero tutti al Bron-Yr-Aur dopo l'estenuante tour a sostegno di LZII. Il cottage non aveva elettricità né acqua corrente.

Mentre erano al cottage, Page e Plant scrissero gran parte del terzo album dei Led Zeppelin. I brani che possono essere fatti risalire a Bron-Yr-Aur includono "Bron-Y-Aur-Stomp", "Friends", "That's the Way", "Over the Hills and Far Away", "The Crunge", "Down by the Seaside ”,“ The Rover ”,“ Poor Tom ”, e una melodia strumentale acustica chiamata“ Bron-Yr-Aur ”che, secondo la storia, Page ha scritto mentre guardava il sole sorgere sulle colline del cottage.

il cottage si chiama "Bron-Yr-Aur", ma la canzone si chiama "Bron-Y-Aur Stomp". È stato un errore di ortografia sull'artwork della stampa originale del terzo album che non si sono mai presi la briga di sistemare fino all'uscita di How the West Was Won, dove l'hanno chiamato "Bron-Yr-Aur Stomp". Hanno anche chiamato quell'alba strumentale "Bron-Yr-Aur"

sarà la giornata..uggiosetta..tempo rallentato..accendere caminetto e magari qualche pensiero

shakespiriano o forse è solo mio il pensiero

"evoca i sentimenti di un'alba"

Darei assolutamente qualsiasi cosa per vedere Plant e Page tornare al cottage oggi e parlare di scrivere tutte quelle canzoni e altri hijink. E naturalmente spero che parlino molto di Bron-Y-Aur Stomp.

Lella..

premessa è un commento un pò variegato e lungo

un ascolto musicale che prende per mano

e

in una giornata che sembra non finire mai..con la pioggia che batte forte..magari con una tazza di cioccolata o the,

è un bellissimo viaggio immaginario..e come dicono alcuni

non costa niente..solo una carezza di rispetto e di ammirazione

Lella..'

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Bron-Yr-Aur, pronunciato "bronrar" è liberamente tradotto dal gallese per significare "Hill of the Gold" o "Golden Hill" o "Breast of Gold" o Golden Breast "; il gallese è una lingua complicata. Il cottage è situato nella regione dei boschi del sud di Snowdonia, in Galles, fu costruito nel XVIII secolo ed era privo di acqua corrente o elettricità. Robert Plant e la sua famiglia avevano già visitato il cottage quando era ragazzo negli anni '50. Nel 1970 dopo un periodo di estenuanti tour in tutta l'America, con i ricordi della sua ambientazione pittoresca e la solitudine nella sua mente, Plant invitò Page in vacanza con lui e suggerì Bron-Yr-Aur.

Jimmy Page ha ricordato più tardi su Uncut Magazine: "Robert (Plant) e io siamo andati a Bron-Yr-Aur nel 1970. Abbiamo lavorato duramente fino a quel punto. Anche le registrazioni sono state fatte in viaggio. e Robert ha suggerito il cottage. Di certo non ero stato in quella zona del Galles. Quindi abbiamo portato le nostre chitarre laggiù e abbiamo suonato qualche pezzo. Questa meravigliosa campagna, viste panoramiche e le chitarre ... era solo un cosa automatica da suonare. E abbiamo iniziato a scrivere ".

Robert Plant ha anche ricordato la situazione relativa al viaggio a Bron-Yr-Aur. "Zeppelin stava iniziando a diventare molto grande e volevamo che il resto del nostro viaggio seguisse un corso molto livellato. Da qui il viaggio nelle montagne e l'inizio dell'etereo Page and Plant. Ho pensato che saremmo stati in grado di ottenere un po ' pace e tranquillità e goditi il ​​tuo vero blues californiano, Marin County, che siamo riusciti a fare in Galles piuttosto che a San Francisco ".

Page e Plant camminano vicino a Bron-Yr-Aur

Inoltre il cantante e il chitarrista hanno deciso di portare con sé anche un gruppo selezionato di persone per accompagnarli. Plant ha portato Carmen, sua figlia di 18 mesi e sua moglie Maureen, mentre Page ha portato la sua ragazza Charlotte Martin. A seguire c'erano anche i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor, che erano loro a soddisfare le esigenze dei due uomini e dei loro compagni.

Page ha ricordato che il ritiro "è stata la prima volta che ho conosciuto veramente Robert [Plant]. In realtà vivevo insieme a Bron-Yr-Aur, invece di occupare stanze d'albergo vicine. Le canzoni ci hanno portato in aree che hanno cambiato la band, e ha stabilito uno standard di viaggio per l'ispirazione ... che è la cosa migliore che un musicista possa fare ". I due si sono davvero legati durante il viaggio, prima Jimmy Page era stato il leader indiscusso del gruppo, a una stazione più alta rispetto al resto della band, ma mentre a Bron-Yr-Aur, Page e Plant hanno stabilito una partnership creativa che ha elevato lui agli occhi di Jimmy, e fu l'inizio di una miniera d'oro di musica creativa e che altera il mondo che sarebbe stata accreditata a "Page & Plant".

Una serie di nuove canzoni sarebbero emerse dal viaggio nel Bron-Yr-Aur che avrebbero trovato la loro strada verso le versioni ufficiali dei Led Zeppelin, tra cui "Stairway to Heaven", "Over the Hills and Far Away" e "The Crunge", "The Rover", "Bron-Yr-Aur", "Down by the Seaside", "Poor Tom", "Friends", "Bron-Y-Aur Stomp" e "That's the Way". Inoltre, hanno anche creato e registrato due canzoni, "Another Way To Wales" e "I Wanna Be Her Man", che non sono mai state rilasciate ufficialmente, ma possono essere ascoltate in vari bootleg.

Robert Plant presso Bron-Yr-Aur

Naturalmente, poiché non c'era elettricità, tutte le canzoni erano originariamente abbozzate su una chitarra acustica e mantenute in questo modo, oppure sono state rielaborate in seguito con strumenti elettrici. "Stairway to Heaven" ha avuto origine in questo modo, come ha ricordato John Paul Jones, "Page e Plant tornavano dalle montagne gallesi con l'introduzione e la strofa di chitarra. L'ho letteralmente sentito davanti a un fuoco scoppiettante in una casa padronale di campagna (Headly Grange)! Ho preso un registratore per basso e ho suonato un riff fatiscente che ci ha dato un'introduzione, poi sono passato al piano per la sezione successiva, doppiando con le chitarre ".

Il viaggio al cottage ha davvero ispirato gran parte del tono e dell'atmosfera del terzo album della band, come ha ricordato Jimmy Page, "Robert e io siamo andati via ed eravamo in un cottage senza elettricità. Avevamo dei registratori a batteria e stavamo scrivendo in un modo più dolce così quando il terzo album è uscito come musica dolce, non hanno capito di cosa si trattasse ".

Jimmy Page presso Bron-Yr-Aur

Per inciso, Robert Plant ha menzionato nel tour Page & Plant del 1994 che la figlia di Jimmy, Scarlet, è stata concepita a Bron-Yr-Aur circa mezz'ora dopo che i due uomini

Per inciso, Robert Plant menzionò nel tour Page & Plant del 1994 che la figlia di Jimmy, Scarlet, era stata concepita al Bron-Yr-Aur circa mezz'ora dopo che i due uomini avevano scritto la canzone "That's the Way".

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Jimmy and his daughter Scarlet with Uncle Bonzo

http://findingzoso.blogspot.com/2012/04/page-places-bron-yr-aur-cottage.html

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https://youtu.be/ulF2tYsJNWg

Robert Plant - Bron-Y-Aur Stomp (22.10.2012 São Paulo BRA

Robert Plant possedeva il cottage negli anni '50 come rifugio per le vacanze estive. Nel 1970, Plant e Jimmy Page, la moglie di Plant Maureen, la fidanzata di Page, Charlotte Martin, e i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor rimasero tutti al Bron-Yr-Aur dopo l'estenuante tour a sostegno di LZII. Il cottage non aveva elettricità né acqua corrente.

Mentre erano al cottage, Page e Plant scrissero gran parte del terzo album dei Led Zeppelin. I brani che possono essere fatti risalire a Bron-Yr-Aur includono "Bron-Y-Aur-Stomp", "Friends", "That's the Way", "Over the Hills and Far Away", "The Crunge", "Down by the Seaside ”,“ The Rover ”,“ Poor Tom ”, e una melodia strumentale acustica chiamata“ Bron-Yr-Aur ”che, secondo la storia, Page ha scritto mentre guardava il sole sorgere sulle colline del cottage.

il cottage si chiama "Bron-Yr-Aur", ma la canzone si chiama "Bron-Y-Aur Stomp". È stato un errore di ortografia sull'artwork della stampa originale del terzo album che non si sono mai presi la briga di sistemare fino all'uscita di How the West Was Won, dove l'hanno chiamato "Bron-Yr-Aur Stomp". Hanno anche chiamato quell'alba strumentale "Bron-Yr-Aur"

al collage fu composta anche Jennings Farm Blues Sessions [1970 @ Bron-Yr-Aur Cottage, Wales]

https://youtu.be/kr_4G35Zg08

https://youtu.be/8dSsh9hk67c

La fan dei Led Zeppelin ha il suo pezzo di storia del rock and roll

Ruth Dale è l'orgogliosa residente di Bron-yr-Aur, una fattoria gallese dove la famosa band ha creato le loro leggendarie gemme acustiche

Porta per il paradiso: Ruth Dale all'ingresso di Bron-yr-Aur..

Non è esattamente una scala per il paradiso, più un lungo vialetto che necessita di molta manutenzione, che conduce a 500 piedi su una ripida collina.

Ma l'ex insegnante di Birmingham Ruth Dale non si preoccupa del duro lavoro quotidiano.

Neanche un po '.

È l'orgogliosa residente di Bron-yr-Aur, l'ex casetta del contadino gallese in cima al pendio risalente al 1790 circa che in seguito ha ispirato un cambiamento sismico nella musica rock.

L'ambientazione idilliaca, e in particolare i suoi limiti, ha indotto il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page e il cantante di West Bromwich Robert Plant ad abbassare il volume per il quale erano diventati famosi, mentre hanno iniziato a creare alcune leggendarie gemme acustiche su nastro mentre si ritiravano lì in 1970, durante una vera e propria macchia viola di creatività.

È un posto così speciale: il mio cuore si solleva ogni volta che torno a casa", ha detto Ruth, che insegnava alla Walmley Infant School di Sutton Coldfield , alla Westminster Primary a Handsworth , alla Park Hill Primary a Moseley e all'Anderton Park a Sparkbrook .

E ora lei e la sua famiglia si trovano a salutare i visitatori rispettosi, che vengono in pellegrinaggio da tutto il mondo, nel giardino della loro dimora incontaminata ricca di storia, mentre si preparano a scrivere un libro sul cottage.

Led Zep non aveva altra scelta che scendere a Bron-yr-Aur, che si affaccia sulla valle di Dyfi vicino a Machynlleth, poiché semplicemente non aveva elettricità.

Page e Plant, lì con i loro partner, più un paio di roadie per raccogliere legna da ardere e acqua, si innamorarono del luogo fatiscente.

Hanno trovato un nuovo suono pastorale nei paesaggi drammatici che in seguito avrebbero fuso con il loro tremendo tuono, con un effetto leggendario. La loro permanenza si riflette direttamente in due canzoni: il bron-Y-Aur Stomp con errori di ortografia, che sarebbe apparso quasi immediatamente sul disco dei Led Zeppelin III della band, e lo strumentale solista di Page, Bron-Yr-Aur, che ha aggiunto una dimensione extra al Doppio album già caleidoscopico del 1975 Physical Graffiti.

Altri classici a basso volume That's The Way, Tangerine and Friends sono stati scritti lì, mentre sono iniziati i lavori all'interno dei muri di pietra per gli inni successivi tra cui Over The Hills And Far Away, The Rover e Down By The Seaside.

Secondo il biografo di Zep Mick Rock, anche il capolavoro più venerato del gruppo, Stairway To Heaven, iniziò a vedere la luce del giorno, tra le candele e il gas Calor che sostituì il potere moderno nel cottage.

È stato il padre di Ruth, John, un vicario con sede nel Worcestershire, che ha acquistato la proprietà come casa per le vacanze - per una canzone - proprio mentre stava per entrare al college teologico nel 1972.

Era ignaro del lavoro dei Led Zeppelin lì due anni prima.

"I miei genitori l'hanno comprato senza alcuna conoscenza della presenza della band", ha detto Ruth, fan di Zep, che ha fatto della casa la sua residenza permanente due anni fa con suo marito e la loro figlia di sei anni.

“Mamma e papà hanno appena guardato dalla finestra di un'agenzia immobiliare nelle Midlands e hanno visto un cottage in vendita nella zona in cui erano stati accampati e hanno pensato 'forse dovremmo usare i nostri risparmi e comprarlo'. Hanno pagato la tariffa corrente per una proprietà remota, niente di più.

“Sarebbe stato più duro e pronto quando i Led Zeppelin erano qui di quanto non sia stato in tutta la mia vita. I miei genitori dovevano renderlo più confortevole, per assicurarsi che l'edificio fosse sicuro.

“In generale, il layout sarebbe stato lo stesso allora. Certamente le finestre hanno lo stesso aspetto, con le stesse viste. "

Ruth ha detto che l'unico grande cambiamento è stato un ampliamento sul retro della casa per accogliere la tecnologia dell'energia verde, inclusi pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua e piccole turbine eoliche e idrauliche.

"È un tradizionale cottage gallese in pietra con tetto in ardesia", ha detto Ruth, che ha rinunciato all'insegnamento a tempo pieno alla nascita della figlia.

“Ha i pavimenti originali in ardesia al piano di sotto e le travi in ​​legno originali nel soffitto e nel tetto. Ha una piccola, minuscola cucina e solo due camere da letto. Un agente immobiliare direbbe "mantiene le sue caratteristiche originali"!

“Mio marito, che è un gestore di boschi, ha cercato di compensare le emissioni di anidride carbonica del suo lavoro, il che ha portato a un profondo interesse per la vita verde.

“Abbiamo una cucina a gas e tutto il resto è rinnovabile.

“La proprietà richiede molto lavoro e manutenzione, e dobbiamo rendere possibile la pista di accesso per guidare la nostra piccola auto. Non abbiamo ferro da stiro o asciugacapelli e scegliamo di non avere una TV - in questo settore non è raro ".

Ai fan viene chiesto di lasciare le loro riflessioni sulla visita a Bron-yr-Aur su una nuova pagina Facebook, "therealbronyraur ", creata dai proprietari.

"Possono inviarci storie sul motivo per cui sono venuti qui e cosa significa per loro il posto", ha detto Ruth, che ha iniziato ad andare al cottage per le vacanze quando aveva solo tre settimane.

“Se finisce per essere qualcosa di buono, un giorno potremmo considerare di trasformarlo in un libro da tavolino.

Le persone che salgono vogliono sempre condividere le loro storie sul motivo per cui sono qui. Il numero di visitatori varia e lo è sempre stato nel corso degli anni. È un rivolo rispettoso di persone dedicate, direi. Abbiamo avuto qualcuno recentemente dall'America e un altro dalla Nuova Zelanda. È molto remoto e non è affatto segnalato, quindi dovresti essere un seguace devoto della band e ricercarlo in anticipo per trovarci.

“Non permettiamo alle persone di entrare in casa dal punto di vista della privacy.

“Mio padre ha vissuto qui a tempo pieno per tre anni, ma ora vive nella valle di Machynlleth. Era preoccupato che l'interesse dei fan potesse sfuggirgli di mano e non si aspettava che estranei apparissero nel suo giardino.

“Il giardino ora è recintato e recintato e lì coltiviamo ortaggi. Se non usciamo per salutare i visitatori, le persone camminano fino al cancello e scattano foto, poi si allontanano: il sentiero costiero non va molto lontano da qui.

“Se li vediamo, li invitiamo a sedersi in giardino sulla panchina e ammirare il panorama.

"Quelli che vengono qui per essere ispirati da ciò che ha ispirato la band - quelli sono quelli per cui ho più tempo."

Sebbene Ruth e la famiglia abbiano avuto pochissimi problemi con i devoti di Zep, la privacy è stata ulteriormente rafforzata nell'ultimo mese dopo che un fan ha cercato la sua fetta di heavy rock.

"Purtroppo abbiamo dovuto spostare la roccia in fondo al vialetto che aveva il nome della casa su di essa, e metterla all'interno dei locali", ha detto.

“Sembrava che qualcuno avesse cercato di rubarlo. Al momento non ci sono segni che dimostrino che sei arrivato qui.

“Dato il peso e le dimensioni della roccia, probabilmente era un britannico. Le persone di tutto il mondo sono estremamente rispettose e comunque non sarebbero in grado di trasportarlo.

Potremmo lasciarlo senza niente, il che è triste. Penso che la frase di Stairway

To Heaven "c'è un segno sul muro, ma lei vuole essere sicura" ha fatto

pensare a persone di un certo tipo che fosse un magnifico souvenir. I veri fan

ci troveranno comunque. E agli amici che vengono, diamo loro indicazioni dettagliate ".

Ruth ora gestisce un coro di bambini, chiamato Tangerine dopo la già citata

canzone degli Zeppelin.

Citando il testo di quella bellissima ballata dalle sfumature country, ha detto: "Per me è il riflesso vivente di un sogno qui".

https://youtu.be/RpyQYg7SyUo

https://www.birminghammail.co.uk/.../led-zeppelin-fan...

https://youtu.be/lDGp3QjAF3k

Robert Plant e Pet..

https://youtu.be/ulF2tYsJNWg

Robert Plant - Bron-Y-Aur Stomp (22.10.2012 São Paulo BRA.

Ahh

mi hai beccato sorridendo

È così che dovrebbe essereCome anche

una foglia è un albero

Così bene

Ahh

Tutti i bei momenti che abbiamo passato

Ho cantato canzoni d'amore così felice

Sempre sorridendo mai triste

Così bene

Mentre camminiamo per i vicoli di campagna

canterò una canzone, sentimi chiamare il tuo nome

Ascolta il vento sussurrare tra gli alberi

Raccontare madre natura di te e me

Beh,

se il sole splende così luminoso

o sulla nostra strada è la notte più buia

La strada che scegliamo è sempre giusta

Così bella

Ahh

Può un amore essere così forte

Quando così tanti amori vanno male

Il nostro amore andrà avanti

E avanti e avanti e avanti e avanti e su

Mentre camminiamo per i vicoli di campagna

canterò una canzone, sentimi chiamare il tuo nome

Ascolta il vento sussurrare tra gli alberi

Raccontare madre natura di te e me

Mia, mia

La de la

Vieni adesso

Non è troppo lontano

Dì ai tuoi amici in tutto il mondo

Non c'è un compagno come un merle dagli occhi azzurri

Andiamo, beh, lascia che ti dica '

Cosa ti manca, scherzando su quei muri di mattoni

Quindi

di una cosa sono sicuro che

sia un'amicizia così pura Gli

angeli cantano tutt'intorno alla mia porta

Così bene

Non c'è che una cosa da fare

Trascorro la mia vita naturale con te

Sei il miglior cane che conoscevo

Così bene

Quando sei vecchio e i tuoi occhi sono offuscatiNon

ci sarà nessun Old Shep che succederà di nuovo

Andremo ancora a camminare per le strade di campagna

Canterò la stessa vecchia canzone

Hear me call your name

Robert Plant - Bron-Y-Aur Stomp (22.10.2012 São Paulo BRA

https://youtu.be/ulF2tYsJNWg


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