martedì 6 settembre 2022

91.♪♫LIVE E PERFOMANCE LED ZEPPELIN♪♫


 https://youtu.be/B5lTMVJHe88

Led Zeppelin - NBC News Segment 1975 (Madison Square Garden)
troppo Immensi!!!



This is basically a reupload of one of my oldest uploads, a "best of" compilation of the band's LA 77 run using the recordings made by Mike Millard to achieve a good balance of sound. My previous upload eliminated Stairway to Heaven due to copyright issues at the time, but now it's here in full. Enjoy!
Here are the versions that I used:
June 21st - Mike the Mike 6-21-77 (Winston Remaster)
June 23rd - For Badgeholders Only (Dragonfly Vinyl and Scorpio)
June 25th - Mike the Mike 6-25-77 (Winston Remaster)
June 27th - Last Sunset in LA (Dadgad)
0:00 Intro - 21st
1:22 The Song Remains The Same - 21st
6:33 The Rover/Sick Again - 21st
14:06 Nobody's Fault But Mine - 21st
21:42 In My Time of Dying - 25th
34:34 Since I've Been Loving You - 23rd
44:56 No Quarter - 23rd
1:17:12 Ten Years Gone - 23rd
1:27:58 The Battle of Evermore - 27th
1:34:48 Going to California - 27th
1:41:38 Going Down South - 27th
1:42:52 Black Country Woman - 21st
1:44:37 Bron-Y-Aur Stomp (incl. Dancing Days) - 27th
1:57:00 White Summer/Black Mountain Side - 21st
2:05:41 Kashmir - 21st
2:16:43 Trampled Underfoot - 27th
2:26:59 Over the Top (w/Keith Moon) - 23rd
2:45:52 Over the Hills and Far Away - 21st
2:52:53 Heartbreaker - 21st
3:02:00 Guitar Solo - 23rd
3:17:38 Achilles Last Stand - 23rd
3:27:53 Stairway to Heaven - 23rd
3:41:27 Whole Lotta Love/Rock and Roll - 23rd
3:48:14 Communication Breakdown - 25th
Led Zeppelin - Best of LA 77 (Millard Recordings Only) - COMPLETE


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----------https://www.facebook.com/antonella.mei.1/videos/1676891752484824





https://www.facebook.com/watch/?v=3015457188728430

Led Zeppelin "Dazed and confused" (live) - Archive vidéo INA

5 septembre 1969 Sur le plateau de l'émission, LED ZEPPELIN entre et chante "Dazed and confuse".Derrière un trou du décor, Luis REGO regarde le groupe. Émissions TV, Archive tv, Archive television, tv replay live, live music, french tv Images d'archive INA Institut National de l'Audiovisuel
https://youtu.be/ZToAqD2dUs4

https://youtu.be/QhMYUeBlT9o
5 septembre 1969 Sur le plateau de l'émission, le groupe LED ZEPPELIN chante "Communication breakdown"; Émissions TV, Archive tv, Archive television, tv replay live, live music, french tv Images d'archive INA

Led Zeppelin "Communication breakdown" (live) - Archive vidéo INA

https://www.ina.fr/ina-eclaire-actu/video/i00007745/led-zeppelin-communication-breakdown
















Quel concerto dei Led Zeppelin a L.A. nel 1970 in un nuovo video

È stato pubblicato un filmato con momenti dello storico show della band al Forum di Inglewood
https://www.rockol.it/news-731936/led-zeppelin-video-concerto-inglewood-los-angeles-1970-blueberry-hill
Il 4 settembre 1970 sul palco del Forum di Inglewood, in California, i Led Zeppelin furono protagonisti di uno show storico, tra i concerti più famosi della leggendaria band britannica grazie al bootleg “Live on Blueberry Hill”. Sul palco della venue losangelina Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham suonarono al pubblico alcuni loro brani, poi diventati iconici, tratti dai loro primi tre album in studio accanto a citazioni blues, rock and roll e folk rock. La scaletta dello spettacolo includeva, per esempio, “Communication breakdown” dal primo album della formazione inglese del 1969, “Whole lotta love” da “Led Zeppelin II” e “Immigrant song” dal successivo disco uscito l’anno dopo.

Nei giorni scorsi, dopo decenni in cui tra i fan è circolata la testimonianza audio di quel concerto dei Led Zeppelin al Forum di Inglewood, sono emerse in rete alcune immagini video dello show. Di recente un fan di nome Eddie Vincent, che riuscì a intrufolare all’interno del Forum la sua Kodak Brownie 8mm, ha infatti ritrovato alcune riprese video dello spettacolo. Essendo la camera dotata di un semplice motore a molla con carica manuale, Vincent poteva registrare solo 30 secondi di live alla volta, ma riuscì a catturare alcuni momenti delle esecuzioni di “What is and what should never be”, “Whole lotta love”, “Thank you” e altri brani.

Una volta riportati alla luce i filmati, Eddie Vincent ha inviato le registrazioni a un altro fan dei Led Zeppelin, John Water, che ha montato le immagini con l’audio del bootleg “Live on Blueberry Hill”, spesso riconosciuto come una delle prime registrazioni non autorizzate di concerti live.

Il risultato è disponibile ora in un video pubblicato in questi giorni su YouTube con una didascalia in cui si leggere: “Le riprese di questo vecchio concerto sono importanti e vanno preservate. Se avete girato video di show in passato, collezionato o scambiato bobine, è importante che le preserviate. Se avete qualche registrazione di concerti rock, per favore contattatemi: Finatic13@hotmail.com”. Alla fine del messaggio c’è poi scritto: “Grazie a Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham per la loro musica”.

https://youtu.be/lawWXyW8EzY

“Avevo dei posti fantastici al concerto”, ha raccontato Eddie Vincent a "Classic Rock" in un'intervista ripresa da "Ultimate Classic Rock": “Mi trovavo in prima fila, proprio dietro il palco e la postazione di John Bonham. L’unico problema è che non si riusciva a vedere John e c’era davanti uno dei suoi gong. Però durante il set acustico si è avvicinato e ha chiacchierato con noi delle prime file. Vincent, che si era dimenticato dell’esistenza del filmato che è quindi rimasto nascosto per oltre 50 anni, ha aggiunto: “La musica deve essere pubblicata. Conosco molti collezionisti che non condividono i loro materiali, ed è un peccato secondo me. La musica va condivisa e oggi ne abbiamo più bisogno che mai in questo mondo pazzo. Se questo film riesce a far felici diverse persone, abbiamo fatto un buon lavoro”.

Ecco la scaletta del concerto dei Led Zeppelin del 4 settembre 1970 al Forum di Inglewood, riportata su setlist.fm:

SETLIST

Immigrant Song
Heartbreaker
Dazed and Confused - Cover di Jake Holmes
Bring It On Home - Cover di Willie Dixon
That's the Way
Bron-Yr-Aur
Since I've Been Loving You
Thank You
What Is and What Should Never Be
Moby Dick
Whole Lotta Love
The Lemon Song
Communication Breakdown
Good Times Bad Times

BIS #1

Out on the Tiles

BIS #2


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Il 7 settembre 1968 in un piccolo club di Gladsaxe, Danimarca, Jimmy Page saliva sul palco con tre ragazzi sconosciuti. Sarebbero diventati i Led Zeppelin
Il 7 settembre del 1968 prendeva realmente il via l'avventura dei Led Zeppelin con il tour scandinavo che in quel giorno partiva dal Gladsaxe Teen Club, in Danimarca.
I Led Zeppelin prima dei Led Zeppelin
Quando i Led Zeppelin si imbarcarono in quello che era il loro primo tour, il celebre tour scandinavo del 1968, erano i Led Zeppelin senza esserlo, allo stesso tempo.
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham erano sì impegnati per la prima volta insieme on the road ma le date furono il frutto degli impegni presi precedentemente da Page mentre era ancora il chitarrista dei Yardbirds.
Ed è così che quella che, di fatto, era una band nuova di zecca, si imbarcò per 12 date in Europa del Nord adottando, a seconda degli accordi, ora il nome di Yardbirds, ora di The New Yardbirds.
Ed è così che la formazione che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock si presentò al Gladsaxe Teen Club, nei pressi della capitale danese di Copenhagen.
Una vera e propria prova sul campo che aiutò a cementare un rapporto che, seppure agli inizi, sembrava avere un'alchimia tutta particolare.
E pensare che alcuni dei fan accorsi a vedere lo spettacolo rimasero anche delusi da questi nuovi Yardbirds, visto che l'unico membro della formazione originale era proprio Page ma, questo non potevano saperlo, stavano assistendo al debutto live assoluto di una delle più grandi band della storia.
A vedere il concerto in quel locale ricavato all'interno della Egegard School nella periferia di Copenhagen c'erano poco più di un migliaio di ragazzi. Tra di loro anche alcuni fortunatissimi volontari che riuscirono ad assistere alle prove fatte per tutto il pomeriggio all'interno della scuola da quelli che sarebbero diventati i Led Zeppelin.
Bravi quanto i vecchi Yardbirds
Quello che è certo è che fu uno show davvero ad altissima temperatura, almeno a giudicare dalle foto delle serata e dal ricordo di John Paul Jones che, tra tutte le cose, ha in mente la quantità di sudore versato durante il concerto:"Come si capisce dalle foto faceva incredibilmente caldo e i vestiti che avevamo erano decisamente troppo caldi per la situazione, tanto è vero che me ne sono liberato poco dopo. Del resto nei Led Zeppelin nessuno diceva all'altro cosa avrebbe indossato e allora succedeva che tre si presentavano in jeans e felpa e uno in giacca e cravatta, è sempre stato così".
Il concerto venne pubblicizzato dal Teen Club Nyt, il giornale mensile del Gladsaxe Teen Club, il mese prima dell'evento e sulle stesse pagine Bent Larsen, che si occupava delle recensioni, avrebbe poi scritto: "Il gruppo inglese dei Yardbirds ha fatto le prove dello show per gran parte del pomeriggio e quindi, quando sono saliti sul palco, erano già riscaldati e pronti a dare il massimo. La loro performance è stata perfetta e la loro musica è rimasta nelle orecchie di tutti un bel po' di tempo dopo aver chiuso il sipario.
Voglio fare un elogio in particolare a Jimmy Page, che ha fatto un lavoro eccezionale con questi tre nuovi ragazzi. Sono andati alla grande e specialmente un assolo di Page ha provocato un enorme applauso. Possiamo quindi concludere che i nuovi Yardbirds sono bravi almeno quanto quelli vecchi".
ll ricordo di Jorgen Angel
Tra le figure fondamentali di quella serata, un ragazzo di nome Jorgen Angel, fotografo ufficiale del locale che si trovò al posto giusto nel momento giusto e riuscì ad immortalare l'incandescente esordio dal vivo dei Led Zeppelin usando la macchina fotografica di sua madre.
Per una sera la pellicola non si fece impressionare dagli scenari da vacanza estiva della signora ma da quattro ragazzi che impressionanti lo erano davvero, testimoniando uno dei momenti più importanti nella storia del rock.
"Ero esaltato all'idea di fotografare i Yardbirds ma quando qualcuno mi ha chiesto se andassero pubblicizzati come The Yardbirds o The New Yardbirds mi sono insospettito" - ha detto Angel in un'intervista - "Prima ancora che arrivasse il giorno del concerto ero deluso, mi aspettavo fosse una truffa, mi sarei trovato uno dei Yarbirds e tre sconosciuti".
La delusione del giovane fotografo, però, fu spazzata via dalle prime note dei futuri Led Zeppelin: "Ricordo che fu un grande show, anche se all'inizio eravamo tutti un po' dubbiosi, anche perché era tutto così diverso da quello a cui eravamo abituati. Non si trattava di una band che stava lì e suonava, erano tutti molto estroversi. Scattai delle foto ma, purtroppo, la pellicola si è danneggiata nel corso degli anni. Per farle utilizzai la macchina fotografica che mia madre usava in vacanza e il vecchio flash di mio padre, perché sul palco non c'erano riflettori ad aiutarmi".
Nonostante i dubbi iniziali, Jorgen fu stregato da quei quattro fenomeni e da allora è rimasto fan della band che, solo un anno dopo, riuscì a scattare nuovamente sempre al Gladsaxe entrando anche nel camerino.
Quella volta il nome in cartellone non lasciava spazio a dubbi, si trattava dei Led Zeppelin.
Ad inizio 1969 esce già infatti il disco d’esordio e quello stesso anno i quattro si ritrovano di nuovo in Danimarca, stavolta ospiti di una TV. Robert Plant in tale occasione presenta i componenti uno alla volta… ma già da un po’ di tempo tutti insieme si chiamano ormai Led Zeppelin.
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riprendo qualche riga postata da un mio amico
Successo inaspettato per tutti, tranne che per Peter Grant che in un’intervista affermò: “Ricordo ogni cosa di quel primo spettacolo [. . .] Ricordo perfettamente l'intera esibizione. È stato così eccitante! Non ho mai pensato: “questi venderanno un numero enorme di dischi. Ho solo pensato che sarebbero diventati la più grande band di sempre”. ❤️❤️
-----Grata e onorata ragazzi😘
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I Led Zeppelin si esibirono insieme per la prima volta il 7 settembre 1968, ma non con quel nome ormai famoso.
Gli Yardbirds erano quasi caduti a pezzi quell'estate. Il chitarrista solista Jimmy Page ha raccolto i pezzi e ha messo insieme una versione completamente nuova della band per un tour già prenotato, chiamandosi i New Yardbirds . Il luogo di questo debutto di basso profilo (ma chiaramente ora storico) con il cantante Robert Plant , il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham è stato il modesto Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe, in Danimarca.
"La loro esibizione e la loro musica sono state assolutamente impeccabili, e la musica ha continuato a suonare bene nelle orecchie per un po' di tempo dopo che il sipario è stato tirato dopo il loro spettacolo", si legge in una newsletter pubblicata dal locale. "Lasciatemi in particolare elogiare Jimmy Page che ha fatto un ottimo lavoro con i tre nuovi uomini. Ci sono riusciti davvero e in particolare l'assolo di chitarra di Page ha suscitato grandi applausi. ... Possiamo quindi concludere che i New Yardbirds sono almeno buono come lo erano i vecchi."
Jorgen Angel, che ha fotografato la performance, in seguito ha detto al Kashmir : "È solo poco tempo prima del concerto che ci siamo resi conto che non avrebbero suonato i 'veri' Yardbirds. Il Gladsaxe Teen Club aveva prenotato gli Yardbirds pochi mesi prima , ma gli Yardbirds si sciolsero e Peter Grant e Jimmy Page vennero con altri musicisti per adempiere a quegli impegni. Firmarono un contratto per un piccolo tour in Scandinavia. Jimmy reclutò altri tre ragazzi e suonarono in tutti i club dove avrebbero dovuto suonare gli Yardbirds. ."
Il primo spettacolo dei New Yardbirds è stato un concerto nel tardo pomeriggio, con inizio alle 5:30, seguito da un secondo spettacolo quella sera al Brondby Pop Club di Norregardhallen, Brondby, Danimarca. Sebbene nessuna scaletta sia sopravvissuta, è sicuro dire che gli spettacoli probabilmente includevano brani come "White Summer", "You Shook Me", "Dazed and Confused" e "Train Kept A-Rollin", che erano tutti elementi fondamentali di Yardbirds a il tempo.
Gli artisti di supporto per il primo spettacolo erano Fourways and Bodies – e no, non siamo sicuri di cosa ne sia stato di loro. Page cambiò presto il nome del gruppo, sia a causa di rivendicazioni legali di altri ex membri degli Yardbirds sia per il desiderio di ricominciare da capo, e il resto è storia.
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"Non mi ero mai sentito così prima": ecco la reazione a caldo di Jimmy Page dopo che, per la prima volta, aveva suonato con quelli che sarebbero diventati i futuri Led Zeppelin.
Era la lontana estate del 1968 quando il famoso gruppo blues-rock britannico degli Yardbirds suonò il proprio ultimo concerto. La storia degli Yardbirds, però, era destinata a prendere pieghe ancora più interessanti: il gruppo, in effetti, aveva già in programma una tournée in Scandinavia, impegno che non avrebbe potuto essere onorato per via dello scioglimento della band.
Per non mancare alla parola data, però, il batterista della band Jim McCarty e il cantante Keith Relf diedero il permesso al bassista Chris Dreja e al chitarrista Jimmy Page di utilizzare il nome della band anche senza la loro partecipazione per portare a termine il tour scandinavo già previsto.
Mancavano, però, alcuni componenti fondamentali della band all'appello per poter pensare di sostenere una tournée. Così, come frontman, venne ingaggiato Robert Plant – cantante già piuttosto conosciuto nella zona di Birmingham nella quale era nato e cresciuto – il quale fece a sua volta il nome dell'amico e collega John Bonham, un talentuoso batterista con il quale Plant aveva già lavorato.
Sembrava che la formazione fosse al completo ma, all'ultimo, Dreja si tirò indietro per potersi dedicare full time alla propria passione per la fotografia. Rimase, così, un posto vuoto al basso che, però, venne prontamente riempito dal polistrumentista John Paul Jones che, riguardo alla sua entrata nel gruppo, dichiarò:
Stavo vagando da un paio di giorni assonnato per casa, dopo diverse collaborazioni non avevo nulla da fare fino a che mia moglie mi ha detto: "La smetti di trascinarti per casa? Esci di qui, fai qualcosa, cercati una band!". Avevo appena saputo che un musicista con cui avevo precedentemente collaborato, Jimmy Page, cercava un bassista...
Così la formazione potè dirsi definitivamente al completo e presto i quattro partirono alla conquista della penisola scandinava come i New Yardbirds.
I più attenti, però, avranno di certo notato che questa formazione provvisoria dei nuovi Yardbirds coincide in tutto e per tutto con quella storica dei grandi Led Zeppelin. In effetti, al termine della serie di concerti che li vide protagonisti, i quattro artisti decisero di portare avanti la loro collaborazione trovandosi un nuovo nome e la scelta ricadde proprio su Led Zeppelin (un gioco di parole nato da una battuta fatta su di loro da Keith Moon, batterista degli Who).
Prima di partire per il tour, però, i quattro si riunirono al piano inferiore di un negozio di dischi londinese per suonare per la primissima volta insieme. Era il 12 agosto del 1968 e i risultati furono sorprendenti, come dichiarò Page stesso:
Non mi ero mai sentito così prima di allora e sapevo che eravamo tutti nella stessa barca: indipendentemente da quello che ognuno di noi avesse fatto in passato, non ci eravamo mai trovati in una situazione nella quale tutto era così intenso e profondamente connesso a livello musicale già dal primo incontro.
Ecco, quindi, quali furono i primi passi di una delle band più celebri della storia del rock.
Ecco, inoltre, una delle prime canzoni suonate dalla band che, a quanto si racconta, fece scoccare la scintilla fra i musicisti: The Train Kept A-Rollin' (cover di un pezzo degli Yardbirds del 1965 che, a sua volta, era una cover di un pezzo del 1951 del jazzista statunitense Tiny Bradshaw).
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Il 7 settembre 1968 in un piccolo club di Gladsaxe, Danimarca, Jimmy Page saliva sul palco con tre ragazzi sconosciuti. Sarebbero diventati i Led Zeppelin
Il 7 settembre del 1968 prendeva realmente il via l'avventura dei Led Zeppelin con il tour scandinavo che in quel giorno partiva dal Gladsaxe Teen Club, in Danimarca.
I Led Zeppelin prima dei Led Zeppelin
Quando i Led Zeppelin si imbarcarono in quello che era il loro primo tour, il celebre tour scandinavo del 1968, erano i Led Zeppelin senza esserlo, allo stesso tempo.
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham erano sì impegnati per la prima volta insieme on the road ma le date furono il frutto degli impegni presi precedentemente da Page mentre era ancora il chitarrista dei Yardbirds.
Ed è così che quella che, di fatto, era una band nuova di zecca, si imbarcò per 12 date in Europa del Nord adottando, a seconda degli accordi, ora il nome di Yardbirds, ora di The New Yardbirds.
Ed è così che la formazione che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock si presentò al Gladsaxe Teen Club, nei pressi della capitale danese di Copenhagen.
Una vera e propria prova sul campo che aiutò a cementare un rapporto che, seppure agli inizi, sembrava avere un'alchimia tutta particolare.
E pensare che alcuni dei fan accorsi a vedere lo spettacolo rimasero anche delusi da questi nuovi Yardbirds, visto che l'unico membro della formazione originale era proprio Page ma, questo non potevano saperlo, stavano assistendo al debutto live assoluto di una delle più grandi band della storia.
A vedere il concerto in quel locale ricavato all'interno della Egegard School nella periferia di Copenhagen c'erano poco più di un migliaio di ragazzi. Tra di loro anche alcuni fortunatissimi volontari che riuscirono ad assistere alle prove fatte per tutto il pomeriggio all'interno della scuola da quelli che sarebbero diventati i Led Zeppelin.
Bravi quanto i vecchi Yardbirds
Quello che è certo è che fu uno show davvero ad altissima temperatura, almeno a giudicare dalle foto delle serata e dal ricordo di John Paul Jones che, tra tutte le cose, ha in mente la quantità di sudore versato durante il concerto:"Come si capisce dalle foto faceva incredibilmente caldo e i vestiti che avevamo erano decisamente troppo caldi per la situazione, tanto è vero che me ne sono liberato poco dopo. Del resto nei Led Zeppelin nessuno diceva all'altro cosa avrebbe indossato e allora succedeva che tre si presentavano in jeans e felpa e uno in giacca e cravatta, è sempre stato così".
Il concerto venne pubblicizzato dal Teen Club Nyt, il giornale mensile del Gladsaxe Teen Club, il mese prima dell'evento e sulle stesse pagine Bent Larsen, che si occupava delle recensioni, avrebbe poi scritto: "Il gruppo inglese dei Yardbirds ha fatto le prove dello show per gran parte del pomeriggio e quindi, quando sono saliti sul palco, erano già riscaldati e pronti a dare il massimo. La loro performance è stata perfetta e la loro musica è rimasta nelle orecchie di tutti un bel po' di tempo dopo aver chiuso il sipario.
Voglio fare un elogio in particolare a Jimmy Page, che ha fatto un lavoro eccezionale con questi tre nuovi ragazzi. Sono andati alla grande e specialmente un assolo di Page ha provocato un enorme applauso. Possiamo quindi concludere che i nuovi Yardbirds sono bravi almeno quanto quelli vecchi".
ll ricordo di Jorgen Angel
Tra le figure fondamentali di quella serata, un ragazzo di nome Jorgen Angel, fotografo ufficiale del locale che si trovò al posto giusto nel momento giusto e riuscì ad immortalare l'incandescente esordio dal vivo dei Led Zeppelin usando la macchina fotografica di sua madre.
Per una sera la pellicola non si fece impressionare dagli scenari da vacanza estiva della signora ma da quattro ragazzi che impressionanti lo erano davvero, testimoniando uno dei momenti più importanti nella storia del rock.
"Ero esaltato all'idea di fotografare i Yardbirds ma quando qualcuno mi ha chiesto se andassero pubblicizzati come The Yardbirds o The New Yardbirds mi sono insospettito" - ha detto Angel in un'intervista - "Prima ancora che arrivasse il giorno del concerto ero deluso, mi aspettavo fosse una truffa, mi sarei trovato uno dei Yarbirds e tre sconosciuti".
La delusione del giovane fotografo, però, fu spazzata via dalle prime note dei futuri Led Zeppelin: "Ricordo che fu un grande show, anche se all'inizio eravamo tutti un po' dubbiosi, anche perché era tutto così diverso da quello a cui eravamo abituati. Non si trattava di una band che stava lì e suonava, erano tutti molto estroversi. Scattai delle foto ma, purtroppo, la pellicola si è danneggiata nel corso degli anni. Per farle utilizzai la macchina fotografica che mia madre usava in vacanza e il vecchio flash di mio padre, perché sul palco non c'erano riflettori ad aiutarmi".
Nonostante i dubbi iniziali, Jorgen fu stregato da quei quattro fenomeni e da allora è rimasto fan della band che, solo un anno dopo, riuscì a scattare nuovamente sempre al Gladsaxe entrando anche nel camerino.
Quella volta il nome in cartellone non lasciava spazio a dubbi, si trattava dei Led Zeppelin.
Ad inizio 1969 esce già infatti il disco d’esordio e quello stesso anno i quattro si ritrovano di nuovo in Danimarca, stavolta ospiti di una TV. Robert Plant in tale occasione presenta i componenti uno alla volta… ma già da un po’ di tempo tutti insieme si chiamano ormai Led Zeppelin.
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riprendo qualche riga postata da un mio amico
Successo inaspettato per tutti, tranne che per Peter Grant che in un’intervista affermò: “Ricordo ogni cosa di quel primo spettacolo [. . .] Ricordo perfettamente l'intera esibizione. È stato così eccitante! Non ho mai pensato: “questi venderanno un numero enorme di dischi. Ho solo pensato che sarebbero diventati la più grande band di sempre”. ❤️❤️
-----Grata e onorata ragazzi😘
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I Led Zeppelin si esibirono insieme per la prima volta il 7 settembre 1968, ma non con quel nome ormai famoso.
Gli Yardbirds erano quasi caduti a pezzi quell'estate. Il chitarrista solista Jimmy Page ha raccolto i pezzi e ha messo insieme una versione completamente nuova della band per un tour già prenotato, chiamandosi i New Yardbirds . Il luogo di questo debutto di basso profilo (ma chiaramente ora storico) con il cantante Robert Plant , il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham è stato il modesto Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe, in Danimarca.
"La loro esibizione e la loro musica sono state assolutamente impeccabili, e la musica ha continuato a suonare bene nelle orecchie per un po' di tempo dopo che il sipario è stato tirato dopo il loro spettacolo", si legge in una newsletter pubblicata dal locale. "Lasciatemi in particolare elogiare Jimmy Page che ha fatto un ottimo lavoro con i tre nuovi uomini. Ci sono riusciti davvero e in particolare l'assolo di chitarra di Page ha suscitato grandi applausi. ... Possiamo quindi concludere che i New Yardbirds sono almeno buono come lo erano i vecchi."
Jorgen Angel, che ha fotografato la performance, in seguito ha detto al Kashmir : "È solo poco tempo prima del concerto che ci siamo resi conto che non avrebbero suonato i 'veri' Yardbirds. Il Gladsaxe Teen Club aveva prenotato gli Yardbirds pochi mesi prima , ma gli Yardbirds si sciolsero e Peter Grant e Jimmy Page vennero con altri musicisti per adempiere a quegli impegni. Firmarono un contratto per un piccolo tour in Scandinavia. Jimmy reclutò altri tre ragazzi e suonarono in tutti i club dove avrebbero dovuto suonare gli Yardbirds. ."
Il primo spettacolo dei New Yardbirds è stato un concerto nel tardo pomeriggio, con inizio alle 5:30, seguito da un secondo spettacolo quella sera al Brondby Pop Club di Norregardhallen, Brondby, Danimarca. Sebbene nessuna scaletta sia sopravvissuta, è sicuro dire che gli spettacoli probabilmente includevano brani come "White Summer", "You Shook Me", "Dazed and Confused" e "Train Kept A-Rollin", che erano tutti elementi fondamentali di Yardbirds a il tempo.
Gli artisti di supporto per il primo spettacolo erano Fourways and Bodies – e no, non siamo sicuri di cosa ne sia stato di loro. Page cambiò presto il nome del gruppo, sia a causa di rivendicazioni legali di altri ex membri degli Yardbirds sia per il desiderio di ricominciare da capo, e il resto è storia.
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"Non mi ero mai sentito così prima": ecco la reazione a caldo di Jimmy Page dopo che, per la prima volta, aveva suonato con quelli che sarebbero diventati i futuri Led Zeppelin.
Era la lontana estate del 1968 quando il famoso gruppo blues-rock britannico degli Yardbirds suonò il proprio ultimo concerto. La storia degli Yardbirds, però, era destinata a prendere pieghe ancora più interessanti: il gruppo, in effetti, aveva già in programma una tournée in Scandinavia, impegno che non avrebbe potuto essere onorato per via dello scioglimento della band.
Per non mancare alla parola data, però, il batterista della band Jim McCarty e il cantante Keith Relf diedero il permesso al bassista Chris Dreja e al chitarrista Jimmy Page di utilizzare il nome della band anche senza la loro partecipazione per portare a termine il tour scandinavo già previsto.
Mancavano, però, alcuni componenti fondamentali della band all'appello per poter pensare di sostenere una tournée. Così, come frontman, venne ingaggiato Robert Plant – cantante già piuttosto conosciuto nella zona di Birmingham nella quale era nato e cresciuto – il quale fece a sua volta il nome dell'amico e collega John Bonham, un talentuoso batterista con il quale Plant aveva già lavorato.
Sembrava che la formazione fosse al completo ma, all'ultimo, Dreja si tirò indietro per potersi dedicare full time alla propria passione per la fotografia. Rimase, così, un posto vuoto al basso che, però, venne prontamente riempito dal polistrumentista John Paul Jones che, riguardo alla sua entrata nel gruppo, dichiarò:
Stavo vagando da un paio di giorni assonnato per casa, dopo diverse collaborazioni non avevo nulla da fare fino a che mia moglie mi ha detto: "La smetti di trascinarti per casa? Esci di qui, fai qualcosa, cercati una band!". Avevo appena saputo che un musicista con cui avevo precedentemente collaborato, Jimmy Page, cercava un bassista...
Così la formazione potè dirsi definitivamente al completo e presto i quattro partirono alla conquista della penisola scandinava come i New Yardbirds.
I più attenti, però, avranno di certo notato che questa formazione provvisoria dei nuovi Yardbirds coincide in tutto e per tutto con quella storica dei grandi Led Zeppelin. In effetti, al termine della serie di concerti che li vide protagonisti, i quattro artisti decisero di portare avanti la loro collaborazione trovandosi un nuovo nome e la scelta ricadde proprio su Led Zeppelin (un gioco di parole nato da una battuta fatta su di loro da Keith Moon, batterista degli Who).
Prima di partire per il tour, però, i quattro si riunirono al piano inferiore di un negozio di dischi londinese per suonare per la primissima volta insieme. Era il 12 agosto del 1968 e i risultati furono sorprendenti, come dichiarò Page stesso:
Non mi ero mai sentito così prima di allora e sapevo che eravamo tutti nella stessa barca: indipendentemente da quello che ognuno di noi avesse fatto in passato, non ci eravamo mai trovati in una situazione nella quale tutto era così intenso e profondamente connesso a livello musicale già dal primo incontro.
Ecco, quindi, quali furono i primi passi di una delle band più celebri della storia del rock.
Ecco, inoltre, una delle prime canzoni suonate dalla band che, a quanto si racconta, fece scoccare la scintilla fra i musicisti: The Train Kept A-Rollin' (cover di un pezzo degli Yardbirds del 1965 che, a sua volta, era una cover di un pezzo del 1951 del jazzista statunitense Tiny Bradshaw).
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Adoro il fatto che il giornalista non sapesse bene scrivere correttamente il loro nome, ma avesse abbastanza intuizioni per affermare che "... lo Zeppelin è stato sul palco ininterrottamente per 2 ore e 25 minuti. Ed era ambientato con una musica praticamente non stop... [Il concerto si è aperto] con la voce di registro acuto che identifica i Led Zeppelin che urlavano via. La voce, però, non perde mai di vista l'intelaiatura, anche nel falsetto più acuto, il tono risulta netto. Può essere meglio paragonato a una sirena intonata.
Lui [Robert] è carico di piccole danze, movimenti che tendono ad essere sensuali; il suo corpo trema anche occasionalmente, con grande gioia del pubblico reattivo. “
_Le foto sono del tour del 1972, ma non del concerto in primo piano a Portland _

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Adoro il fatto che il giornalista non sapesse bene scrivere correttamente il loro nome, ma avesse abbastanza intuizioni per affermare che "... lo Zeppelin è stato sul palco ininterrottamente per 2 ore e 25 minuti. Ed era ambientato con una musica praticamente non stop... [Il concerto si è aperto] con la voce di registro acuto che identifica i Led Zeppelin che urlavano via. La voce, però, non perde mai di vista l'intelaiatura, anche nel falsetto più acuto, il tono risulta netto. Può essere meglio paragonato a una sirena intonata.
Lui [Robert] è carico di piccole danze, movimenti che tendono ad essere sensuali; il suo corpo trema anche occasionalmente, con grande gioia del pubblico reattivo. “
_Le foto sono del tour del 1972, ma non del concerto in primo piano a Portland _

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Adoro il fatto che il giornalista non sapesse bene scrivere correttamente il loro nome, ma avesse abbastanza intuizioni per affermare che "... lo Zeppelin è stato sul palco ininterrottamente per 2 ore e 25 minuti. Ed era ambientato con una musica praticamente non stop... [Il concerto si è aperto] con la voce di registro acuto che identifica i Led Zeppelin che urlavano via. La voce, però, non perde mai di vista l'intelaiatura, anche nel falsetto più acuto, il tono risulta netto. Può essere meglio paragonato a una sirena intonata.
Lui [Robert] è carico di piccole danze, movimenti che tendono ad essere sensuali; il suo corpo trema anche occasionalmente, con grande gioia del pubblico reattivo. “
_Le foto sono del tour del 1972, ma non del concerto in primo piano a Portland _



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Robert Anthony Plant ~ Led Zeppelin 1971


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Vigorelli 1971 Milano
led Zeppelin
Seventies Recollection – I Led Zeppelin a Milano
5 luglio 1971
by Giulia Nuti
Aveva appena tredici anni Ernesto De Pascale, ma già le idee chiare sul significato della musica, quando tornò a casa chiedendo ai genitori il permesso di partire con qualche amico per Milano per vedere i Led Zeppelin suonare al Vigorelli in occasione dell’unico concerto italiano della loro seconda tournee europea. Nonostante l’esame di terza media appena superato fosse una buon metro di contrattazione, conquistare il consenso non fu un’impresa facile. “Fu una conquista sudata” -ricorda - “e giunse a seguito di numerose discussioni”. Ma la determinazione del giovane Ernesto vinse su tutto. Era il 5 luglio 1971.
“Partimmo dalla stazione di Firenze verso le undici di mattina e arrivammo a Milano intorno alle 15. Ero insieme ad un gruppo di amici, in gran parte coetanei. La giornata era caldissima, nel pieno dell’afa estiva” L’idea che i ragazzi si erano fatti di Milano aveva tenuto poco conto delle reali distanze, così che andarono incontro a qualche difficoltà non prevista. “Eravamo partiti con l’idea di arrivare a Milano, scendere dal treno e, fatto un attimo il punto della situazione, raggiungere il Vigorelli a piedi. Nessuno si era reso conto che fosse da tutt’altra parte della città. Realizzato che raggiungerlo non era semplice come ci aspettavamo, salimmo su un autobus, ma sbagliammo tutto e ci ritrovammo allo stadio. A quel punto non ci restava che prendere un altro autobus. Questa volta scendemmo alla Fiera e da lì potemmo raggiungere il velodromo a piedi. Superati gli imprevisti, arrivammo al Vigorelli intorno alle cinque”
All’ingresso una massa enorme di persone attendeva impazientemente l’apertura dei cancelli. L’impatto con la folla fu impressionante, Ernesto ne rimase incredibilmente colpito. “Ad aspettare l’inizio del concerto, davanti al Vigorelli, credo ci fosse tutta l’Italia. Ho la sensazione che non mi sia più capitato di vedere tante persone contemporaneamente nello stesso posto. Se ci rifletto, so per certo che non può essere così. Quando nel ’96 ad Hyde Park ho visto gli Who che hanno rifatto Quadrophenia, c’erano 450.000 persone, cioè poco meno che a Woodstock. Ma quando uno è piccolo la percezione che si ha delle cose è diversa, ci si rapporta alla propria realtà e tutto intorno sembra molto più grande.
Anche se non c’era tutta l’Italia ad attendere il concerto, sicuramente c’erano rappresentanti che provenivano un po’ da ovunque. In tanti si erano mossi da lontano per l’evento. Fuori dai cancelli, oltre ai gruppi di ragazzi che facevano disegni psichedelici e decoravano magliette, c’erano molti ragazzi che parlavano con accento meridionale. “Uno dei ricordi più incisivi che conservo al di là dell’esibizione, è l’immagine dell’arrivo di una Fiat 500 targata Palermo dalla quale, come si aprirono gli sportelli a farfalla, scesero almeno in cinque. Niente di più probabile che la macchina fosse di qualche siciliano trasferitosi a Milano e che per arrivare fino a lì avesse percorso solo poche centinaia di metri, ma per me , in quel momento, quella targa doveva necessariamente voler dire che la macchina era venuta fino a Milano esattamente da Palermo, viaggiando in cinque o forse più ( e già immaginavo il viaggio allucinante ), solo per i Led Zeppelin.” Ernesto ricorda poi : “Tra i fan c’era chi aveva con sé un registratore audio. Io stesso ne avevo uno, un Philips K7, e registrai il concerto”.
Alle 19 aprirono i cancelli. Tenere tranquilla l’ansiosa folla in fermento stava diventando impossibile. “Quando entrammo c’era una quantità enorme di forze dell’ordine spiegate e un esercito di fotografi. Ricordo anche tante troupe televisive, ma fino ad oggi non sono riuscito a vedere neanche uno dei filmati che girarono”.
I Led Zeppelin suonarono a Milano come ospiti di una delle serate del Cantagiro. Ognuna delle precedenti tappe della manifestazione itinerante era stata accompagnata da un ospite internazionale che si esibì dopo gli artisti in concorso. Per la sera precedente, sul lago Maggiore, era stato Donovan. Per Milano vennero scelti i Led Zeppelin.
“Entrammo e ci sedemmo a terra. All’epoca non si usava accompagnare con la musica l’attesa prima del concerto. Poco dopo, anche se all’ingresso degli artisti sul palco mancava ancora molto, quelli delle prime file si alzarono in piedi, e tutti gli altri dietro fecero lo stesso”.
Il concerto cominciò con i cantanti del Cantagiro. La gente, che già era tanta, continuava ad affluire in massa. Del Cantagiro nessuno ne voleva sapere, tutti erano lì per i Led Zeppelin.
“Le esibizioni degli artisti italiani vennero accolte con un esplosione di urla, fischi e proteste. La gente si spazientì all’idea di dover aspettare la fine dello spettacolo prima di vedere i Led Zeppelin
sul palco. I concorrenti dovevano cantare un solo pezzo a testa, in playback, ma l’emozione per quello che era in programma dopo rese l’attesa insopportabile. C’era gente che spingeva, la confusione cresceva, contro gli artisti volava di tutto. A Bobby Solo fu lanciata contro una banana, mentre Moranti rifiutò di esibirsi”.
Nel frattempo, nel retro palco, era tutto in movimento per montare la strumentazione. Questo accresceva ulteriormente l’esaltazione del pubblico.Quando fu portato sul palco il gong ci fu uno scroscio di applausi. “I Led Zeppelin salirono sul palco con il massimo della semplicità, in modo diretto e informale, e aprirono trionfalmente il concerto con Immigrant Song. Pazzesco, incredibile, rimasero tutti sbalorditi. Non si può descrivere l’emozione di me, tredicenne, con davanti i Led Zeppelin dal vivo”.
I disordini, nel frattempo, non si erano placati “Io ero vicino al palco, ma si capiva che dietro stava succedendo di tutto. Continuavano a permettere che la gente entrasse e la gente insisteva a premere in avanti. Ci si muoveva in mezzo alla folla trasportati da enormi onde che ti sbattevano da una parte all’altra, e intorno sentivi che continuavano a ripetere ‘Basta, non spingete! Dite a quei bastardi di smetterla di spingere!’ ”.
I Led Zeppelin si fermarono ripetutamente, chiedendo al pubblico di restare tranquillo o sarebbero stati costretti ad interrompere il concerto. “Plant pregò la gente di mantenere la calma. ‘Keep cool please, keep quite’ - ripeté più volte.”
Il concerto andò avanti con pezzi come Rock and Roll e Black Dog. Ogni volta che Jimmy Page cambiava chitarra si sollevava un boato di applausi. Poi cominciarono gli scontri veri e propri con la polizia. “C’era troppa confusione, nessuno riusciva a godersi il concerto. Poi cominciò a diffondersi un odore sempre più acre e si cominciarono a vedere ragazzi con i fazzoletti al naso. La polizia aveva avuto una dura reazione alla confusione che si era creata durante l’apertura del concerto e che ancora continuava a crescere, e adesso stava lanciando indiscriminatamente lacrimogeni tra il pubblico. Infuriava il caos totale.”
Sicuramente tra la folla c’erano facinorosi interessati a creare scompiglio, che colsero al volo l’atmosfera di estrema tensione per scatenare la reazione collettiva. Fra di loro c’era poi chi era interessato ad attirare su di sé l’attenzione per protesta politica. Altri ancora erano indispettiti per l’esibizione dei cantanti del Cantagiro. A tutto questo andava sommata l’euforia generale per il concerto, che certo non contribuì a sedare i disordini. I Led Zeppelin nel frattempo, nonostante le difficoltà, proseguivano il loro concerto . La stampa, nei giorni successivi, fornì diverse giustificazioni per l’accaduto. Si mormorava, ad esempio, che, fra le cause scatenanti, la polizia avesse strappato dei rullini fotografici.“La gente scappava e cercava riparo dove poteva per uscire dalla confusione. Molti, gia prima che la situazione degenerasse, salirono sul palco. Anche io mi trovavo vicino al palco e questo, forse, mi tutelò. Il palco era probabilmente la zona più sicura, perché certo non avrebbero permesso che il centro dei disordini venisse a trovarsi lì.”
Quando fu chiaro che le richieste di Plant non avrebbero funzionato, ai Led Zeppelin non restò altro che concludere anticipatamente lo show, abbandonando il palco dopo appena ventisei minuti di concerto. Racconta il manager del gruppo, Peter Grant: “Gli scontri a Milano furono un incubo, ma ero già stato una volta quattro mesi in Italia come tour manager con Wee Willie Harris negli anni Cinquanta. Sapevo che posto rischioso poteva essere. Così mi feci dare tutti i soldi prima e mi assicurai che avessimo in anticipo i biglietti aerei di ritorno. Anche per il solo motivo che quando arrivammo al concerto c’erano cannoni ad acqua e gas lacrimogeno. Erano tutti impazziti. Dovemmo fuggire, e io non sono poi così bravo a correre. Ma Mick Hinton (il tecnico alla batteria di John Bohnam) e Richard Cole ci tirarono fuori, e ci barricammo nell’infermeria e restammo lì fino a che tutto non si calmò. Qualche anno dopo mi imbattei nel promoter di quel concerto nella toilette del Café Royale… Lui mi vide e si pisciò addosso perché pensava che lo avrei trattenuto in ostaggio o qualcosa del genere. Anche se io, a quel punto, lo avevo già dimenticato. Non si può rendere conto delle azioni della polizia italiana”.
Dopo che i Led Zeppelin interruppero il concerto, ci fu un intervallo di tempo in cui la loro strumentazione rimase sul palco. Ernesto ricorda: “ Quando i Led Zeppelin abbandonarono il palco, i loro strumenti furono lasciati lì per un po’, apparentemente incustoditi. In mezzo al casino, uno dei ragazzi fra il pubblico salì sul palco e si diresse verso la Gibson di Jimmy Page. Non fece a tempo ad avvicinarsi che un tecnico o qualcuno del management entrò sul palco, brandì il Fender di John Paul Jones e glielo sbatté sulla testa lasciandolo steso a terra. Per me fu impressionante. Percepii davvero la loro fedeltà e il loro senso di appartenenza al gruppo. I Led Zeppelin erano un grande gruppo ed erano forti di uno staff compatto ed efficiente attorno, ognuno responsabile del proprio ruolo e pronto a fare qualsiasi cosa.”
In mezzo alla confusione Ernesto e i suoi amici riuscirono a trovare una via di fuga che li portò all’esterno. “ Mentre correvamo per togliersi dal centro degli scontri, ci voltammo indietro e ci accorgemmo di aver perso uno di noi, che poi per fortuna ritrovammo insieme ad un altro gruppo di ragazzi conosciuti durante il viaggio. Mentre scappavo mi feci un taglio in una gamba. Lo vissi come un segno del destino e una premonizione per il futuro. Un marchio a memoria dell’incontro con quattro dei grandi del rock da portare con orgoglio per tutta la vita”.
Usciti dalla folla, si ritrovarono, ancora confusi, a raccogliere le emozioni in un bar. “Eramo appena usciti dal delirio collettivo ma ci sentivamo come se fossimo tornati da una festa. Eravamo tutti un po’ incoscienti e soprattutto ancora troppo emozionati per il concerto. L’euforia vinceva su tutto. Salvo il dover reagire alla situazione, nessuno si era spaventato più di tanto. Non c’era stato il tempo. Non c’era consapevolezza, solo tantissimo entusiasmo”. Il concerto tecnicamente fu difficile, sia per i Led Zeppelin che per coloro che lo seguirono. In mezzo allo scompiglio né gli uni, né gli altri riuscirono a godersi la musica. “ Alla fine eravamo un po’ delusi per come erano andate le cose. Io avevo già visto grandi gruppi suonare. I Colosseum a Roma(26 maggio 1971, Piper), i Grandfunk con gli Humble Pie di spalla (30 Giugno 1971, Palaeur), i Pink Floyd ( 25 Giugno 1971, palaeur) e il" triple bill": PFM, Black Widow e Yes al teatro brancaccio a Maggio 1971, ma gli Yes non suonarono perchè la loro strumentazione non arrivò in tempo e loro non usavano quella altrui. Il concerto dei Led Zeppelin fu una sofferenza”
Si spostarono verso la stazione per prendere un treno e tornare a casa, ma anche qui si sommavano i disagi e riuscirono a rientrare solo a tarda notte. “Arrivai a casa e mi chiusi dietro un muro di omertà, non raccontando neanche una parola di quanto era successo, fin quando mia madre non lo scoprì, qualche giorno dopo, leggendo i giornali e ricevendo qualche telefonata dai genitori dei miei amici. Il concerto, indipendentemente da come andarono tecnicamente le cose, fu un’esperienza memorabile, una sensazione indescrivibile. Si pianse tanto per i lacrimogeni, ma si pianse tanto anche per l’emozione.”
Giulia Nuti
Seventies' Recollection:
Van Der Graaf Generator
Soft Machine
Gallagher
Groundhogs
Marc Bolan

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Introducing Over The Hills And Far Away:
"Mala cum salaam. Thank you very much. Good evening. Hello, welcome, and sorry about the delay, but the treacherous conditions on the road. There's snow storms back in Hollywood. ah What we intend to do tonight, was anybody here last night? You mean you could sleep after all that? ah We intend to cut, take a lemon with a knife, and slice it all the way through, and you get the bitter sweet changes of taste, right? We're gonna give you changes of taste of the music that we've written in the last six and a half years. Total changes, and we want you to come with us on this little journey, right? And it starts, the road starts with questioning, and it starts like this."
March 12, 1975 - Long Beach, CA
Presentazione Oltre le colline e molto lontano:
"Mala cum salaam. Grazie mille. Buona sera. Ciao, benvenuto e scusa per il ritardo, ma le condizioni insidiose sulla strada. Ci sono tempeste di neve a Hollywood. ah Quello che intendiamo fare stasera, c'era qualcuno qui per ultimo notte? Vuoi dire che potresti dormire dopo tutto questo? ah Intendiamo tagliare, prendere un limone con un coltello e affettarlo fino in fondo, e otterrai i cambiamenti di gusto dolce e amaro, giusto? Te lo daremo cambiamenti di gusto della musica che abbiamo scritto negli ultimi sei anni e mezzo. Cambiamenti totali, e vogliamo che tu venga con noi in questo piccolo viaggio, giusto? E inizia, la strada inizia con le domande, e inizia così".
12 marzo 1975 - Long Beach, CA
Robert Plant's Plantations: We Want You To Come With Us On This Little Journey
Led Zeppelin live in California - 12th March 1975
Long Beach Arena
Rock and Roll
Sick Again
Over the Hills and Far Away
In My Time of Dying
The Song Remains the Same
Rain Song
Kashmir
No Quarter
Trampled Underfoot
Moby Dick
Dazed and Confused
Stairway to Heaven
Whole Lotta Love
Black Dog
Heartbreaker
1 Stairway To Heaven - cuts in
2 Whole Lotta Love
3 The Crunge
4. Black Dog
5. Heartbreaker
Led Zeppelin - Live in Long Beach, CA 1975 (Rare Film Series)
Rock and Roll, Di nuovo malato, Sulle colline e lontano, In My Time of Dying, The Song Remains the Same, The Rain Song, Kashmir, No Quarter, Calpestata, Moby Dick, Dazed and Confuse, Stairway to Heaven, Intero Lotta Love, Black Dog, Heartbreaker
La seconda notte della band a Long Beach inizia con un breve soundcheck prima che Rock and Roll esploda in movimento. Page sfolgora gli assoli di chitarra durante un violento Sick Again . Allude brevemente a White Summer all'inizio di Over the Hills and Far Away . In My Time of Dying è devastantemente pesante. La chitarra di Page si interrompe all'inizio di The Song Remains the Same , facendo smettere di suonare la band e ricominciare da capo dopo una breve pausa. Bonzo martella la batteria con incredibile intensità mentre le dita di Page sfrecciano sulla tastiera alla velocità della luce. Un Kashmir straordinariamente epico è dedicato a "chiunque abbia divorziato oggi". Le pareti dell'arena tremano sotto il potere del fragoroso attacco della band. Una prestazione eccellente, una delle migliori fino ad ora.
No Quarter è preceduto da un'inquietante introduzione di piano elettrico. Page assoli selvaggiamente mentre Bonzo e Jones esplorano un ritmo jazz e ottimista durante l'eccezionale sezione strumentale. Una performance davvero sorprendente. Sfortunatamente, la canzone viene tagliata durante la strofa finale. Page distrugge freneticamente l'assolo di chitarra durante un frenetico Trampled Underfoot . Plant introduce Dazed and Confused come "il primo climax che abbiamo raggiunto insieme" prima di dedicare la canzone a un Roy Harper assente . Il Woodstock l'intermezzo è brutalmente pesante. La band è assolutamente in fiamme durante la sezione assolo di chitarra/allenamento. Bonzo si dimena selvaggiamente contro qualsiasi cosa a portata di mano mentre Page erutta in una furiosa cascata di note. L'implacabile assalto sonoro minaccia di distruggere l'equipaggiamento del taper. La frenesia raggiunge il culmine con l'esplosiva jam finale. Una performance fenomenale, una delle migliori fino ad ora.
Prima di Stairway to Heaven , Plant dice alla folla "le vibrazioni sono davvero buone stasera, sono migliori di ieri sera ... troppi rossi ", aggiungendo "quando arriveremo al Forum , dovremmo essere alle stelle!" Page offre un fantastico assolo di chitarra, uno dei migliori della memoria recente. Mentre la band torna sul palco, Plant guida la folla in un canto di buon compleanno in onore del loro avvocato Steve Weiss. Il funky theramin freakout durante Whole Lotta Love presenta un'eccellente interpretazione di Licking Stick-Licking Stick oltre al solito interludio di The Crunge . La pianta è al top della forma durante un ribelle Black Dog .Heartbreaker presenta un eccezionale intermezzo blues I'm a Man tra gli assoli di chitarra. Una performance davvero sorprendente
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Led Zeppelin - Live in Long Beach, CA (March 11th, 1975)
0:00 Intro
1:30 Rock and Roll
5:16 Sick Again
11:21 Over the Hills and Far Away
19:27 In My Time of Dying
31:36 The Song Remains the Same
37:00 The Rain Song
46:25 Kashmir
56:06 No Quarter
1:17:49 Trampled Underfoot
1:26:46 Moby Dick
1:50:17 Dazed and Confused
2:19:45 Stairway to Heaven (partial)
2:25:10 Whole Lotta Love
2:32:06 Black Dog
As requested by krack and tob, here is the very first Mike Millard audience recording of Led Zeppelin, the first of their two shows in Long Beach during their 1975 North American tour. This recording, like almost all Millard recordings, is superb, capturing the sound of the band pretty much perfectly. It could easily pass for a soundboard, it's that good! Special thanks to Spider-Web for torrenting this and, of course, to the late Mike Millard for taping this! RIP Mike!
0:00 Intro
1:27 Rock and Roll
5:11 Sick Again
11:12 Over the Hills and Far Away
19:16 In My Time of Dying
31:23 The Song Remains the Same
36:47 The Rain Song
46:06 Kashmir
56:13 No Quarter
1:17:40 Trampled Underfoot
1:26:16 Moby Dick
1:49:39 Dazed and Confused
2:17:56 Stairway to Heaven
2:30:25 Whole Lotta Love
2:37:26 Black Dog

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Led Zeppelin
"How The West Was Won"
Fuori dai camerini si sentiva Peter Grant che calunniava gli organizzatori, i tecnici, i roadie, persino le donne delle pulizie; urla immonde che rosicchiavano il cuore dei malcapitati, che li costringeva a lavorare ancora più sodo e con concetto. Le sue sfuriate avevano una sola direzione e un solo affetto supremo: comunicare ai suoi quattro rampolli che tutto stava andando bene, che questi, una volta sul palco, dovevano esclusivamente attaccare alla giugulare il pubblico intervenuto, farlo ballare sulle braci ardenti del loro hard' n' roll.
Dentro i camerini John Paul Jones scorreva la lista dei brani, Bonzo si sforzava di smorzare la tensione bevendo vodka e aranciata, Page dava le sue due tre regole essenziali spingendo tutti all'obbedienza formale; non regnava la felicità nonostante la gioventù, nonostante fossero i Led Zeppelin, la più devastante macchina assassina della musica di quel tempo.
Robert Plant non parlava con nessuno dato che cantava davanti allo specchio, sbraitando contro le truccatrici e le parrucchiere che non dovevano toccarlo -
Workin’ from seven to eleven every night
It really makes life a drag
I don’t think that’s right
I’ve really been the best of fools
I did what I could, yeah
'Cause I love you, baby
How I love you, darling
How I love you, baby
My beloved little girl, little girl
But baby, since I’ve been loving you, yeah
I’m about to lose my worried mind, oh yeah.....
Since I’ve been loving you -.
Lui era l'uomo della battaglia, il formidabile cantore che non era possibile tenere dentro un ordine di cose, di apparenze o di ragioni; una natura umana votata interamente all'azione, al perfezionamento di sé stessa, un magnifico re capace di far stridere i cardini della terra con i suoi acuti dionisiaci.
Lungo il corridoio del backstage un calendario stropicciato riporta i vascelli stranieri del tempo al 25 giugno 1972; fuori è una bella notte e la gente continua ad arrivare a frotte, caotica; con il sangue e le budella rovesciate dall'emozione e dalla birra, pronti a ridursi il cervello in zuppa e a riconoscere l'imperfezione della propria costituzione al cospetto del Martello Degli Dei.
Parecchi gli ingressi; quello principale ci ricorda per mezzo di una insegna al neon che siamo al Los Angeles Forum, che i Led Zeppelin sono in terra americana per l'ottava volta in poco più di tre anni: uno stress da tournée che anziché indebolire il guerriero costruito da Page, lo esalta facendogli gonfiare a dismisura i muscoli sotto la corazza. Lo spettacolo che si presenta agli occhi degli Zeppelin, una volta saliti sulle assi del palco, è il miglior patrimonio cui può aspirare un'essere umano, la più alta espressione del successo: una folla di adoratori che cantano all'unisono, uno addosso all'altro a formare una specie di cerchio, con le ragazze raggruppate al centro della spianata per provare a toccare Plant, per far volare al cielo le striminzite gonnelle.
Page saluta dall'immenso altare con particolare delicatezza, con uno sguardo dolce e timido, ma fermo e sicuro; Bonham invece vorrebbe prendere tutti a zampate nel culo, ferire a morte qualcuno, scaricare le taniche di furia che ha addosso in una contesa omicida.
Appena i quattro si guardano, parte uno scuro bordone di suoni che prepara alle incantevoli tonalità guerriere di "Immigrant Song"; un'articolato fragore mille volte più forte di un colpo di cannone, un ordine sbrigativo a mettersi tutti più attentamente all'ascolto.
Il lavoro di basso e batteria ha il tiro di un bue tibetano e l'agilità di una gazzella di Thomson; mentre la voce di Plant pare scagliata dalla prua di un Drakkar, tanto selvaggia da sembrare un'offerta di sangue per placare la collera degli dei di Asgard.
Dopo analisi secolari, la grammatica di Page alla chitarra risulta ancora ignota, ancora difficile da credere nella sua erudizione e grandezza: una Gibson potentissima e flessuosa che pur di continuare a scavare emozioni in chi l'ascolta si caccia nei pasticci, arrivando persino a ridosso della discordanza, al biasimo dell'errore. Quando tutti ormai si preparano a vederla cadere in mille pezzi, questa riparte alla velocità della luce verso un'altra costellazione, verso l'ammirazione di uomini, angeli e demoni.
Nel frattempo "Heartbreaker", "Black Dog", "Over The Hills...", mantengono i collegamenti tra i reparti, non si incurvano, non vacillano, non rallentano il passo: una fornace Rock'n'roll che avvampa il pubblico lasciandolo senza fiato e nella convinzione indubbia della giovinezza e dell'immortalità.
"Since I've Been Loving You", perviene al furore e alla drammaticità più distruttiva seguendo un itinerario diverso, servendosi di uno slow blues capace di conquistarsi l'affetto di chiunque nonostante il paesaggio autunnale dei sentimenti che descrive, nonostante il deserto silenzioso e gelido dell'amore che sfugge.
Jones all' Hammond è l'espressione maestosa della grandezza, tanto sensibile che pare dipendere da lui il respirare del mondo, da lui e dagli altri tre fottutissimi baluardi che qui vanno molto oltre la perfezione e toccano qualcosa di divino.
Un boato quando "Stairway To Heaven" comincia a stringere le cose un poco più vicine al cuore, quando il suo arpeggio arriva nello stomaco come niente fosse; ora tutti i sensi fanno baldoria ma nessuno fiata, fa un risolino o una alzata di spalle: siamo arrivati al climax, al capogiro che si prova appena la segreta approvazione dello spirito incontra la soddisfazione dell'anima.
Tra gli scoppi di ammirazione e le voci che applaudono, gli Zeppelin alleggeriscono ora il carico con un set acustico, passeggiando chitarra in spalla tra prati fioriti e pietre muscose, in mezzo a malinconie piene di dolcezze. Un quadro bucolico e tenerissimo che diventa cenere quando sulla soglia della notte arriva "Dazed And Confused"; un rito messianico aperto dal riff grave del basso di Jones, da un'introduzione scurissima che lascia carta bianca alle magie di Jimmy Page. Qui il plurilinguismo del chitarrista assesta bordate, fa dispetti con l'archetto del violino, prepara zuppe sulfuree che fumano di paura, fa parlare senza alcun filtro il purgatorio della sua mente. Chi si abbracciava e baciava, ora e solo con se stesso, chi aveva dato troppo libero sfogo alla esuberanza e alla sua allegria, adesso ha una mano fredda appoggiata sulla spalla. "Dazed And Confused" va avanti per una drammatica mezz'ora, senza esaurirsi mai, con le immagini di questi paesaggi incantati che pur essendo in prossimità dell'inferno, portano il pathos in direzione opposta e contraria.
Per riprendere quota dalle paludi limacciose dove è finito il Dirigibile, servono ora le burrascose intemperanze di "What Is And What...", " Dancing Days", la potenza al plutonio di Bonham e "Moby Dick", il rumore ruggente di chi sa parlare con franchezza sbarazzandosi di ogni orpello, di ogni vezzo che allontani dal piacere ruspante dell'essere vivi, qui e adesso.
L'ultimo quarto di concerto è aperto dai ventitré minuti di "Whole Lotta Love", un cantiere del Valhalla dove ci finisce di tutto: una sinfonia in cento parti eseguita con un senso perfetto, grondante sudore e feromoni, piena di scatenate danze e limpidi volteggi che cadono in perpedicolare sulla pedana del Forum di Los Angeles e tra la gente. Un numero di alta scuola che estrae linfa Rock'n'roll direttamente dalla sua radice, dalla sua corteccia rasposa e durissima.
Quando "Bring It On Home" chiude il concerto, quasi tutto il pubblico si attappa le orecchie con cura e nei modi più disparati; non uno che voglia far uscire quanto entrato come una benedizione, che voglia disperdere quei fischi appuntiti che sembrano la ricchezza di una vita intera.
Bonham non c'è già più quando gli altri tre salutano, quando Page accende la trecentesima sigaretta con il sorriso di chi sa di aver vinto per sempre. Quando le urla diventano lacrime e le moltitudini un solo coro di gratitudine.
"Gli spettacoli al LA Forum o a Long Beach del 1972, sono stati il massimo. Il punto più alto raggiunto dai Led Zeppelin" (Jimmy Page)
"How The West Was Won", uscito il 27 maggio 2003, raggiunse la prima posizione nelle classifiche di diversi paesi, nonostante si tratti di un album triplo.
grazie per il post a Massimo Tinti..

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l fotografo Jorgen Angel ha documentato il primo concerto dei Led Zeppelin, il 7 settembre 1968, catturando immagini uniche della band.
Le foto fanno parte di un nuovo libro che presenta immagini famose del concerto, insieme a foto mai viste prima.
Il libro contiene anche le immagini della band in altri concerti fotografate da Angel, viste sotto.
La band all'epoca si chiamava New Yardbirds e si esibiva in un club giovanile scolastico danese.
I New Yardbirds comprendevano i quattro famosi membri dei Led Zeppelin:
cantante Robert Plant
il chitarrista Jimmy Page
bassista e tastierista John Paul Jones
il batterista John Bonham
Il loro precursore, gli Yardbirds, includeva Page, che suonava musica sperimentale come usare un arco da violino sulla sua chitarra Fender Telecaster, e una serie di altri artisti influenti, come Eric Clapton.
Angel era il fotografo della casa al Gladsaxe Teen Club, un locale di musica pop nella Egegard School, in un sobborgo di Copenaghen.
"Non vedevo l'ora di sentire di nuovo gli Yardbirds", dice, "ma quando sono arrivato ho visto un poster scritto a mano che diceva "The New Yardbirds". Poi ho capito che qualcosa non andava.
"Immaginate di aver comprato i biglietti per i Beatles e poi che sia arrivato 'The New Beatles'.
"Solo uno dei membri originali era rimasto nella band: tre musicisti completamente sconosciuti.
"Ma quando i New Yardbirds sono saliti sul palco e hanno iniziato a suonare, sono rimasto felicemente sorpreso dalla loro energia.
"[Ero] così affascinato che ci ho usato un rullino e mezzo di pellicola - ed era costoso per uno scolaro".
I Led Zeppelin crebbero fino a diventare una delle rock band più famose al mondo, con successi come Stairway to Heaven e Whole Lotta Love.
Angel ha fotografato una vasta gamma di leggende della musica dentro e fuori dal palco tra il 1966 e il 1983, tra cui Abba, Queen e David Bowie.
Led Zeppelin: Danimarca 1968 - 1970 è pubblicato da Flying V Books.


Il 7 settembre 1968 in un piccolo club di Gladsaxe, Danimarca, Jimmy Page saliva sul palco con tre ragazzi sconosciuti. Sarebbero diventati i Led Zeppelin
Il 7 settembre del 1968 prendeva realmente il via l'avventura dei Led Zeppelin con il tour scandinavo che in quel giorno partiva dal Gladsaxe Teen Club, in Danimarca.
I Led Zeppelin prima dei Led Zeppelin
Quando i Led Zeppelin si imbarcarono in quello che era il loro primo tour, il celebre tour scandinavo del 1968, erano i Led Zeppelin senza esserlo, allo stesso tempo.
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham erano sì impegnati per la prima volta insieme on the road ma le date furono il frutto degli impegni presi precedentemente da Page mentre era ancora il chitarrista dei Yardbirds.
Ed è così che quella che, di fatto, era una band nuova di zecca, si imbarcò per 12 date in Europa del Nord adottando, a seconda degli accordi, ora il nome di Yardbirds, ora di The New Yardbirds.
Ed è così che la formazione che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock si presentò al Gladsaxe Teen Club, nei pressi della capitale danese di Copenhagen.
Una vera e propria prova sul campo che aiutò a cementare un rapporto che, seppure agli inizi, sembrava avere un'alchimia tutta particolare.
E pensare che alcuni dei fan accorsi a vedere lo spettacolo rimasero anche delusi da questi nuovi Yardbirds, visto che l'unico membro della formazione originale era proprio Page ma, questo non potevano saperlo, stavano assistendo al debutto live assoluto di una delle più grandi band della storia.
A vedere il concerto in quel locale ricavato all'interno della Egegard School nella periferia di Copenhagen c'erano poco più di un migliaio di ragazzi. Tra di loro anche alcuni fortunatissimi volontari che riuscirono ad assistere alle prove fatte per tutto il pomeriggio all'interno della scuola da quelli che sarebbero diventati i Led Zeppelin.
Bravi quanto i vecchi Yardbirds
Quello che è certo è che fu uno show davvero ad altissima temperatura, almeno a giudicare dalle foto delle serata e dal ricordo di John Paul Jones che, tra tutte le cose, ha in mente la quantità di sudore versato durante il concerto:"Come si capisce dalle foto faceva incredibilmente caldo e i vestiti che avevamo erano decisamente troppo caldi per la situazione, tanto è vero che me ne sono liberato poco dopo. Del resto nei Led Zeppelin nessuno diceva all'altro cosa avrebbe indossato e allora succedeva che tre si presentavano in jeans e felpa e uno in giacca e cravatta, è sempre stato così".
Il concerto venne pubblicizzato dal Teen Club Nyt, il giornale mensile del Gladsaxe Teen Club, il mese prima dell'evento e sulle stesse pagine Bent Larsen, che si occupava delle recensioni, avrebbe poi scritto: "Il gruppo inglese dei Yardbirds ha fatto le prove dello show per gran parte del pomeriggio e quindi, quando sono saliti sul palco, erano già riscaldati e pronti a dare il massimo. La loro performance è stata perfetta e la loro musica è rimasta nelle orecchie di tutti un bel po' di tempo dopo aver chiuso il sipario.
Voglio fare un elogio in particolare a Jimmy Page, che ha fatto un lavoro eccezionale con questi tre nuovi ragazzi. Sono andati alla grande e specialmente un assolo di Page ha provocato un enorme applauso. Possiamo quindi concludere che i nuovi Yardbirds sono bravi almeno quanto quelli vecchi".
ll ricordo di Jorgen Angel
Tra le figure fondamentali di quella serata, un ragazzo di nome Jorgen Angel, fotografo ufficiale del locale che si trovò al posto giusto nel momento giusto e riuscì ad immortalare l'incandescente esordio dal vivo dei Led Zeppelin usando la macchina fotografica di sua madre.
Per una sera la pellicola non si fece impressionare dagli scenari da vacanza estiva della signora ma da quattro ragazzi che impressionanti lo erano davvero, testimoniando uno dei momenti più importanti nella storia del rock.
"Ero esaltato all'idea di fotografare i Yardbirds ma quando qualcuno mi ha chiesto se andassero pubblicizzati come The Yardbirds o The New Yardbirds mi sono insospettito" - ha detto Angel in un'intervista - "Prima ancora che arrivasse il giorno del concerto ero deluso, mi aspettavo fosse una truffa, mi sarei trovato uno dei Yarbirds e tre sconosciuti".
La delusione del giovane fotografo, però, fu spazzata via dalle prime note dei futuri Led Zeppelin: "Ricordo che fu un grande show, anche se all'inizio eravamo tutti un po' dubbiosi, anche perché era tutto così diverso da quello a cui eravamo abituati. Non si trattava di una band che stava lì e suonava, erano tutti molto estroversi. Scattai delle foto ma, purtroppo, la pellicola si è danneggiata nel corso degli anni. Per farle utilizzai la macchina fotografica che mia madre usava in vacanza e il vecchio flash di mio padre, perché sul palco non c'erano riflettori ad aiutarmi".
Nonostante i dubbi iniziali, Jorgen fu stregato da quei quattro fenomeni e da allora è rimasto fan della band che, solo un anno dopo, riuscì a scattare nuovamente sempre al Gladsaxe entrando anche nel camerino.
Quella volta il nome in cartellone non lasciava spazio a dubbi, si trattava dei Led Zeppelin.
Ad inizio 1969 esce già infatti il disco d’esordio e quello stesso anno i quattro si ritrovano di nuovo in Danimarca, stavolta ospiti di una TV. Robert Plant in tale occasione presenta i componenti uno alla volta… ma già da un po’ di tempo tutti insieme si chiamano ormai Led Zeppelin.
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riprendo qualche riga postata da un mio amico
Successo inaspettato per tutti, tranne che per Peter Grant che in un’intervista affermò: “Ricordo ogni cosa di quel primo spettacolo [. . .] Ricordo perfettamente l'intera esibizione. È stato così eccitante! Non ho mai pensato: “questi venderanno un numero enorme di dischi. Ho solo pensato che sarebbero diventati la più grande band di sempre”. ❤️❤️
-----Grata e onorata ragazzi😘
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I Led Zeppelin si esibirono insieme per la prima volta il 7 settembre 1968, ma non con quel nome ormai famoso.
Gli Yardbirds erano quasi caduti a pezzi quell'estate. Il chitarrista solista Jimmy Page ha raccolto i pezzi e ha messo insieme una versione completamente nuova della band per un tour già prenotato, chiamandosi i New Yardbirds . Il luogo di questo debutto di basso profilo (ma chiaramente ora storico) con il cantante Robert Plant , il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham è stato il modesto Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe, in Danimarca.
"La loro esibizione e la loro musica sono state assolutamente impeccabili, e la musica ha continuato a suonare bene nelle orecchie per un po' di tempo dopo che il sipario è stato tirato dopo il loro spettacolo", si legge in una newsletter pubblicata dal locale. "Lasciatemi in particolare elogiare Jimmy Page che ha fatto un ottimo lavoro con i tre nuovi uomini. Ci sono riusciti davvero e in particolare l'assolo di chitarra di Page ha suscitato grandi applausi. ... Possiamo quindi concludere che i New Yardbirds sono almeno buono come lo erano i vecchi."
Jorgen Angel, che ha fotografato la performance, in seguito ha detto al Kashmir : "È solo poco tempo prima del concerto che ci siamo resi conto che non avrebbero suonato i 'veri' Yardbirds. Il Gladsaxe Teen Club aveva prenotato gli Yardbirds pochi mesi prima , ma gli Yardbirds si sciolsero e Peter Grant e Jimmy Page vennero con altri musicisti per adempiere a quegli impegni. Firmarono un contratto per un piccolo tour in Scandinavia. Jimmy reclutò altri tre ragazzi e suonarono in tutti i club dove avrebbero dovuto suonare gli Yardbirds. ."
Il primo spettacolo dei New Yardbirds è stato un concerto nel tardo pomeriggio, con inizio alle 5:30, seguito da un secondo spettacolo quella sera al Brondby Pop Club di Norregardhallen, Brondby, Danimarca. Sebbene nessuna scaletta sia sopravvissuta, è sicuro dire che gli spettacoli probabilmente includevano brani come "White Summer", "You Shook Me", "Dazed and Confused" e "Train Kept A-Rollin", che erano tutti elementi fondamentali di Yardbirds a il tempo.
Gli artisti di supporto per il primo spettacolo erano Fourways and Bodies – e no, non siamo sicuri di cosa ne sia stato di loro. Page cambiò presto il nome del gruppo, sia a causa di rivendicazioni legali di altri ex membri degli Yardbirds sia per il desiderio di ricominciare da capo, e il resto è storia.
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"Non mi ero mai sentito così prima": ecco la reazione a caldo di Jimmy Page dopo che, per la prima volta, aveva suonato con quelli che sarebbero diventati i futuri Led Zeppelin.
Era la lontana estate del 1968 quando il famoso gruppo blues-rock britannico degli Yardbirds suonò il proprio ultimo concerto. La storia degli Yardbirds, però, era destinata a prendere pieghe ancora più interessanti: il gruppo, in effetti, aveva già in programma una tournée in Scandinavia, impegno che non avrebbe potuto essere onorato per via dello scioglimento della band.
Per non mancare alla parola data, però, il batterista della band Jim McCarty e il cantante Keith Relf diedero il permesso al bassista Chris Dreja e al chitarrista Jimmy Page di utilizzare il nome della band anche senza la loro partecipazione per portare a termine il tour scandinavo già previsto.
Mancavano, però, alcuni componenti fondamentali della band all'appello per poter pensare di sostenere una tournée. Così, come frontman, venne ingaggiato Robert Plant – cantante già piuttosto conosciuto nella zona di Birmingham nella quale era nato e cresciuto – il quale fece a sua volta il nome dell'amico e collega John Bonham, un talentuoso batterista con il quale Plant aveva già lavorato.
Sembrava che la formazione fosse al completo ma, all'ultimo, Dreja si tirò indietro per potersi dedicare full time alla propria passione per la fotografia. Rimase, così, un posto vuoto al basso che, però, venne prontamente riempito dal polistrumentista John Paul Jones che, riguardo alla sua entrata nel gruppo, dichiarò:
Stavo vagando da un paio di giorni assonnato per casa, dopo diverse collaborazioni non avevo nulla da fare fino a che mia moglie mi ha detto: "La smetti di trascinarti per casa? Esci di qui, fai qualcosa, cercati una band!". Avevo appena saputo che un musicista con cui avevo precedentemente collaborato, Jimmy Page, cercava un bassista...
Così la formazione potè dirsi definitivamente al completo e presto i quattro partirono alla conquista della penisola scandinava come i New Yardbirds.
I più attenti, però, avranno di certo notato che questa formazione provvisoria dei nuovi Yardbirds coincide in tutto e per tutto con quella storica dei grandi Led Zeppelin. In effetti, al termine della serie di concerti che li vide protagonisti, i quattro artisti decisero di portare avanti la loro collaborazione trovandosi un nuovo nome e la scelta ricadde proprio su Led Zeppelin (un gioco di parole nato da una battuta fatta su di loro da Keith Moon, batterista degli Who).
Prima di partire per il tour, però, i quattro si riunirono al piano inferiore di un negozio di dischi londinese per suonare per la primissima volta insieme. Era il 12 agosto del 1968 e i risultati furono sorprendenti, come dichiarò Page stesso:
Non mi ero mai sentito così prima di allora e sapevo che eravamo tutti nella stessa barca: indipendentemente da quello che ognuno di noi avesse fatto in passato, non ci eravamo mai trovati in una situazione nella quale tutto era così intenso e profondamente connesso a livello musicale già dal primo incontro.
Ecco, quindi, quali furono i primi passi di una delle band più celebri della storia del rock.
Ecco, inoltre, una delle prime canzoni suonate dalla band che, a quanto si racconta, fece scoccare la scintilla fra i musicisti: The Train Kept A-Rollin' (cover di un pezzo degli Yardbirds del 1965 che, a sua volta, era una cover di un pezzo del 1951 del jazzista statunitense Tiny Bradshaw).
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