sabato 10 settembre 2022

56.DICONO E HANNO DETTO DI..ROBERT PLANT E LED ZEPPELIN.."( recensioni - interviste varie e curiosità)



https://www.bbc.com/news/in-pictures-48746287
l fotografo Jorgen Angel ha documentato il primo concerto dei Led Zeppelin, il 7 settembre 1968, catturando immagini uniche della band.
Le foto fanno parte di un nuovo libro che presenta immagini famose del concerto, insieme a foto mai viste prima.
Il libro contiene anche le immagini della band in altri concerti fotografate da Angel, viste sotto.
La band all'epoca si chiamava New Yardbirds e si esibiva in un club giovanile scolastico danese.
I New Yardbirds comprendevano i quattro famosi membri dei Led Zeppelin:
cantante Robert Plant
il chitarrista Jimmy Page
bassista e tastierista John Paul Jones
il batterista John Bonham
Il loro precursore, gli Yardbirds, includeva Page, che suonava musica sperimentale come usare un arco da violino sulla sua chitarra Fender Telecaster, e una serie di altri artisti influenti, come Eric Clapton.
Angel era il fotografo della casa al Gladsaxe Teen Club, un locale di musica pop nella Egegard School, in un sobborgo di Copenaghen.
"Non vedevo l'ora di sentire di nuovo gli Yardbirds", dice, "ma quando sono arrivato ho visto un poster scritto a mano che diceva "The New Yardbirds". Poi ho capito che qualcosa non andava.
"Immaginate di aver comprato i biglietti per i Beatles e poi che sia arrivato 'The New Beatles'.
"Solo uno dei membri originali era rimasto nella band: tre musicisti completamente sconosciuti.
"Ma quando i New Yardbirds sono saliti sul palco e hanno iniziato a suonare, sono rimasto felicemente sorpreso dalla loro energia.
"[Ero] così affascinato che ci ho usato un rullino e mezzo di pellicola - ed era costoso per uno scolaro".
I Led Zeppelin crebbero fino a diventare una delle rock band più famose al mondo, con successi come Stairway to Heaven e Whole Lotta Love.
Angel ha fotografato una vasta gamma di leggende della musica dentro e fuori dal palco tra il 1966 e il 1983, tra cui Abba, Queen e David Bowie.
Led Zeppelin: Danimarca 1968 - 1970 è pubblicato da Flying V Books.

-------------------
Il 7 settembre 1968 in un piccolo club di Gladsaxe, Danimarca, Jimmy Page saliva sul palco con tre ragazzi sconosciuti. Sarebbero diventati i Led Zeppelin
Il 7 settembre del 1968 prendeva realmente il via l'avventura dei Led Zeppelin con il tour scandinavo che in quel giorno partiva dal Gladsaxe Teen Club, in Danimarca.
I Led Zeppelin prima dei Led Zeppelin
Quando i Led Zeppelin si imbarcarono in quello che era il loro primo tour, il celebre tour scandinavo del 1968, erano i Led Zeppelin senza esserlo, allo stesso tempo.
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham erano sì impegnati per la prima volta insieme on the road ma le date furono il frutto degli impegni presi precedentemente da Page mentre era ancora il chitarrista dei Yardbirds.
Ed è così che quella che, di fatto, era una band nuova di zecca, si imbarcò per 12 date in Europa del Nord adottando, a seconda degli accordi, ora il nome di Yardbirds, ora di The New Yardbirds.
Ed è così che la formazione che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock si presentò al Gladsaxe Teen Club, nei pressi della capitale danese di Copenhagen.
Una vera e propria prova sul campo che aiutò a cementare un rapporto che, seppure agli inizi, sembrava avere un'alchimia tutta particolare.
E pensare che alcuni dei fan accorsi a vedere lo spettacolo rimasero anche delusi da questi nuovi Yardbirds, visto che l'unico membro della formazione originale era proprio Page ma, questo non potevano saperlo, stavano assistendo al debutto live assoluto di una delle più grandi band della storia.
A vedere il concerto in quel locale ricavato all'interno della Egegard School nella periferia di Copenhagen c'erano poco più di un migliaio di ragazzi. Tra di loro anche alcuni fortunatissimi volontari che riuscirono ad assistere alle prove fatte per tutto il pomeriggio all'interno della scuola da quelli che sarebbero diventati i Led Zeppelin.
Bravi quanto i vecchi Yardbirds
Quello che è certo è che fu uno show davvero ad altissima temperatura, almeno a giudicare dalle foto delle serata e dal ricordo di John Paul Jones che, tra tutte le cose, ha in mente la quantità di sudore versato durante il concerto:"Come si capisce dalle foto faceva incredibilmente caldo e i vestiti che avevamo erano decisamente troppo caldi per la situazione, tanto è vero che me ne sono liberato poco dopo. Del resto nei Led Zeppelin nessuno diceva all'altro cosa avrebbe indossato e allora succedeva che tre si presentavano in jeans e felpa e uno in giacca e cravatta, è sempre stato così".
Il concerto venne pubblicizzato dal Teen Club Nyt, il giornale mensile del Gladsaxe Teen Club, il mese prima dell'evento e sulle stesse pagine Bent Larsen, che si occupava delle recensioni, avrebbe poi scritto: "Il gruppo inglese dei Yardbirds ha fatto le prove dello show per gran parte del pomeriggio e quindi, quando sono saliti sul palco, erano già riscaldati e pronti a dare il massimo. La loro performance è stata perfetta e la loro musica è rimasta nelle orecchie di tutti un bel po' di tempo dopo aver chiuso il sipario.
Voglio fare un elogio in particolare a Jimmy Page, che ha fatto un lavoro eccezionale con questi tre nuovi ragazzi. Sono andati alla grande e specialmente un assolo di Page ha provocato un enorme applauso. Possiamo quindi concludere che i nuovi Yardbirds sono bravi almeno quanto quelli vecchi".
ll ricordo di Jorgen Angel
Tra le figure fondamentali di quella serata, un ragazzo di nome Jorgen Angel, fotografo ufficiale del locale che si trovò al posto giusto nel momento giusto e riuscì ad immortalare l'incandescente esordio dal vivo dei Led Zeppelin usando la macchina fotografica di sua madre.
Per una sera la pellicola non si fece impressionare dagli scenari da vacanza estiva della signora ma da quattro ragazzi che impressionanti lo erano davvero, testimoniando uno dei momenti più importanti nella storia del rock.
"Ero esaltato all'idea di fotografare i Yardbirds ma quando qualcuno mi ha chiesto se andassero pubblicizzati come The Yardbirds o The New Yardbirds mi sono insospettito" - ha detto Angel in un'intervista - "Prima ancora che arrivasse il giorno del concerto ero deluso, mi aspettavo fosse una truffa, mi sarei trovato uno dei Yarbirds e tre sconosciuti".
La delusione del giovane fotografo, però, fu spazzata via dalle prime note dei futuri Led Zeppelin: "Ricordo che fu un grande show, anche se all'inizio eravamo tutti un po' dubbiosi, anche perché era tutto così diverso da quello a cui eravamo abituati. Non si trattava di una band che stava lì e suonava, erano tutti molto estroversi. Scattai delle foto ma, purtroppo, la pellicola si è danneggiata nel corso degli anni. Per farle utilizzai la macchina fotografica che mia madre usava in vacanza e il vecchio flash di mio padre, perché sul palco non c'erano riflettori ad aiutarmi".
Nonostante i dubbi iniziali, Jorgen fu stregato da quei quattro fenomeni e da allora è rimasto fan della band che, solo un anno dopo, riuscì a scattare nuovamente sempre al Gladsaxe entrando anche nel camerino.
Quella volta il nome in cartellone non lasciava spazio a dubbi, si trattava dei Led Zeppelin.
https://youtu.be/zE-JQzj2aEA
Ad inizio 1969 esce già infatti il disco d’esordio e quello stesso anno i quattro si ritrovano di nuovo in Danimarca, stavolta ospiti di una TV. Robert Plant in tale occasione presenta i componenti uno alla volta… ma già da un po’ di tempo tutti insieme si chiamano ormai Led Zeppelin.
https://www.radiofreccia.it/.../led-zeppelin-la-nascita.../
----------------
riprendo qualche riga postata da un mio amico
Successo inaspettato per tutti, tranne che per Peter Grant che in un’intervista affermò: “Ricordo ogni cosa di quel primo spettacolo [. . .] Ricordo perfettamente l'intera esibizione. È stato così eccitante! Non ho mai pensato: “questi venderanno un numero enorme di dischi. Ho solo pensato che sarebbero diventati la più grande band di sempre”. ❤️❤️
-----Grata e onorata ragazzi😘
---------------------
I Led Zeppelin si esibirono insieme per la prima volta il 7 settembre 1968, ma non con quel nome ormai famoso.
Gli Yardbirds erano quasi caduti a pezzi quell'estate. Il chitarrista solista Jimmy Page ha raccolto i pezzi e ha messo insieme una versione completamente nuova della band per un tour già prenotato, chiamandosi i New Yardbirds . Il luogo di questo debutto di basso profilo (ma chiaramente ora storico) con il cantante Robert Plant , il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham è stato il modesto Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe, in Danimarca.
"La loro esibizione e la loro musica sono state assolutamente impeccabili, e la musica ha continuato a suonare bene nelle orecchie per un po' di tempo dopo che il sipario è stato tirato dopo il loro spettacolo", si legge in una newsletter pubblicata dal locale. "Lasciatemi in particolare elogiare Jimmy Page che ha fatto un ottimo lavoro con i tre nuovi uomini. Ci sono riusciti davvero e in particolare l'assolo di chitarra di Page ha suscitato grandi applausi. ... Possiamo quindi concludere che i New Yardbirds sono almeno buono come lo erano i vecchi."
Jorgen Angel, che ha fotografato la performance, in seguito ha detto al Kashmir : "È solo poco tempo prima del concerto che ci siamo resi conto che non avrebbero suonato i 'veri' Yardbirds. Il Gladsaxe Teen Club aveva prenotato gli Yardbirds pochi mesi prima , ma gli Yardbirds si sciolsero e Peter Grant e Jimmy Page vennero con altri musicisti per adempiere a quegli impegni. Firmarono un contratto per un piccolo tour in Scandinavia. Jimmy reclutò altri tre ragazzi e suonarono in tutti i club dove avrebbero dovuto suonare gli Yardbirds. ."
Il primo spettacolo dei New Yardbirds è stato un concerto nel tardo pomeriggio, con inizio alle 5:30, seguito da un secondo spettacolo quella sera al Brondby Pop Club di Norregardhallen, Brondby, Danimarca. Sebbene nessuna scaletta sia sopravvissuta, è sicuro dire che gli spettacoli probabilmente includevano brani come "White Summer", "You Shook Me", "Dazed and Confused" e "Train Kept A-Rollin", che erano tutti elementi fondamentali di Yardbirds a il tempo.
Gli artisti di supporto per il primo spettacolo erano Fourways and Bodies – e no, non siamo sicuri di cosa ne sia stato di loro. Page cambiò presto il nome del gruppo, sia a causa di rivendicazioni legali di altri ex membri degli Yardbirds sia per il desiderio di ricominciare da capo, e il resto è storia.
https://ultimateclassicrock.com/led-zeppelin-make.../...
------------------
https://stonemusic.it/42303/la-prima-volta-dei-led-zeppelin/
"Non mi ero mai sentito così prima": ecco la reazione a caldo di Jimmy Page dopo che, per la prima volta, aveva suonato con quelli che sarebbero diventati i futuri Led Zeppelin.
Era la lontana estate del 1968 quando il famoso gruppo blues-rock britannico degli Yardbirds suonò il proprio ultimo concerto. La storia degli Yardbirds, però, era destinata a prendere pieghe ancora più interessanti: il gruppo, in effetti, aveva già in programma una tournée in Scandinavia, impegno che non avrebbe potuto essere onorato per via dello scioglimento della band.
Per non mancare alla parola data, però, il batterista della band Jim McCarty e il cantante Keith Relf diedero il permesso al bassista Chris Dreja e al chitarrista Jimmy Page di utilizzare il nome della band anche senza la loro partecipazione per portare a termine il tour scandinavo già previsto.
Mancavano, però, alcuni componenti fondamentali della band all'appello per poter pensare di sostenere una tournée. Così, come frontman, venne ingaggiato Robert Plant – cantante già piuttosto conosciuto nella zona di Birmingham nella quale era nato e cresciuto – il quale fece a sua volta il nome dell'amico e collega John Bonham, un talentuoso batterista con il quale Plant aveva già lavorato.
Sembrava che la formazione fosse al completo ma, all'ultimo, Dreja si tirò indietro per potersi dedicare full time alla propria passione per la fotografia. Rimase, così, un posto vuoto al basso che, però, venne prontamente riempito dal polistrumentista John Paul Jones che, riguardo alla sua entrata nel gruppo, dichiarò:
Stavo vagando da un paio di giorni assonnato per casa, dopo diverse collaborazioni non avevo nulla da fare fino a che mia moglie mi ha detto: "La smetti di trascinarti per casa? Esci di qui, fai qualcosa, cercati una band!". Avevo appena saputo che un musicista con cui avevo precedentemente collaborato, Jimmy Page, cercava un bassista...
Così la formazione potè dirsi definitivamente al completo e presto i quattro partirono alla conquista della penisola scandinava come i New Yardbirds.
I più attenti, però, avranno di certo notato che questa formazione provvisoria dei nuovi Yardbirds coincide in tutto e per tutto con quella storica dei grandi Led Zeppelin. In effetti, al termine della serie di concerti che li vide protagonisti, i quattro artisti decisero di portare avanti la loro collaborazione trovandosi un nuovo nome e la scelta ricadde proprio su Led Zeppelin (un gioco di parole nato da una battuta fatta su di loro da Keith Moon, batterista degli Who).
Prima di partire per il tour, però, i quattro si riunirono al piano inferiore di un negozio di dischi londinese per suonare per la primissima volta insieme. Era il 12 agosto del 1968 e i risultati furono sorprendenti, come dichiarò Page stesso:
Non mi ero mai sentito così prima di allora e sapevo che eravamo tutti nella stessa barca: indipendentemente da quello che ognuno di noi avesse fatto in passato, non ci eravamo mai trovati in una situazione nella quale tutto era così intenso e profondamente connesso a livello musicale già dal primo incontro.
Ecco, quindi, quali furono i primi passi di una delle band più celebri della storia del rock.
Ecco, inoltre, una delle prime canzoni suonate dalla band che, a quanto si racconta, fece scoccare la scintilla fra i musicisti: The Train Kept A-Rollin' (cover di un pezzo degli Yardbirds del 1965 che, a sua volta, era una cover di un pezzo del 1951 del jazzista statunitense Tiny Bradshaw).
https://youtu.be/pHnBA4PjwNE
------------
https://www.bbc.com/news/in-pictures-48746287 




 Il 7 settembre 1968 in un piccolo club di Gladsaxe, Danimarca, Jimmy Page saliva sul palco con tre ragazzi sconosciuti. Sarebbero diventati i Led Zeppelin

Il 7 settembre del 1968 prendeva realmente il via l'avventura dei Led Zeppelin con il tour scandinavo che in quel giorno partiva dal Gladsaxe Teen Club, in Danimarca.
I Led Zeppelin prima dei Led Zeppelin
Quando i Led Zeppelin si imbarcarono in quello che era il loro primo tour, il celebre tour scandinavo del 1968, erano i Led Zeppelin senza esserlo, allo stesso tempo.
Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham erano sì impegnati per la prima volta insieme on the road ma le date furono il frutto degli impegni presi precedentemente da Page mentre era ancora il chitarrista dei Yardbirds.
Ed è così che quella che, di fatto, era una band nuova di zecca, si imbarcò per 12 date in Europa del Nord adottando, a seconda degli accordi, ora il nome di Yardbirds, ora di The New Yardbirds.
Ed è così che la formazione che avrebbe cambiato per sempre la storia del rock si presentò al Gladsaxe Teen Club, nei pressi della capitale danese di Copenhagen.
Una vera e propria prova sul campo che aiutò a cementare un rapporto che, seppure agli inizi, sembrava avere un'alchimia tutta particolare.
E pensare che alcuni dei fan accorsi a vedere lo spettacolo rimasero anche delusi da questi nuovi Yardbirds, visto che l'unico membro della formazione originale era proprio Page ma, questo non potevano saperlo, stavano assistendo al debutto live assoluto di una delle più grandi band della storia.
A vedere il concerto in quel locale ricavato all'interno della Egegard School nella periferia di Copenhagen c'erano poco più di un migliaio di ragazzi. Tra di loro anche alcuni fortunatissimi volontari che riuscirono ad assistere alle prove fatte per tutto il pomeriggio all'interno della scuola da quelli che sarebbero diventati i Led Zeppelin.
Bravi quanto i vecchi Yardbirds
Quello che è certo è che fu uno show davvero ad altissima temperatura, almeno a giudicare dalle foto delle serata e dal ricordo di John Paul Jones che, tra tutte le cose, ha in mente la quantità di sudore versato durante il concerto:"Come si capisce dalle foto faceva incredibilmente caldo e i vestiti che avevamo erano decisamente troppo caldi per la situazione, tanto è vero che me ne sono liberato poco dopo. Del resto nei Led Zeppelin nessuno diceva all'altro cosa avrebbe indossato e allora succedeva che tre si presentavano in jeans e felpa e uno in giacca e cravatta, è sempre stato così".
Il concerto venne pubblicizzato dal Teen Club Nyt, il giornale mensile del Gladsaxe Teen Club, il mese prima dell'evento e sulle stesse pagine Bent Larsen, che si occupava delle recensioni, avrebbe poi scritto: "Il gruppo inglese dei Yardbirds ha fatto le prove dello show per gran parte del pomeriggio e quindi, quando sono saliti sul palco, erano già riscaldati e pronti a dare il massimo. La loro performance è stata perfetta e la loro musica è rimasta nelle orecchie di tutti un bel po' di tempo dopo aver chiuso il sipario.
Voglio fare un elogio in particolare a Jimmy Page, che ha fatto un lavoro eccezionale con questi tre nuovi ragazzi. Sono andati alla grande e specialmente un assolo di Page ha provocato un enorme applauso. Possiamo quindi concludere che i nuovi Yardbirds sono bravi almeno quanto quelli vecchi".
ll ricordo di Jorgen Angel
Tra le figure fondamentali di quella serata, un ragazzo di nome Jorgen Angel, fotografo ufficiale del locale che si trovò al posto giusto nel momento giusto e riuscì ad immortalare l'incandescente esordio dal vivo dei Led Zeppelin usando la macchina fotografica di sua madre.
Per una sera la pellicola non si fece impressionare dagli scenari da vacanza estiva della signora ma da quattro ragazzi che impressionanti lo erano davvero, testimoniando uno dei momenti più importanti nella storia del rock.
"Ero esaltato all'idea di fotografare i Yardbirds ma quando qualcuno mi ha chiesto se andassero pubblicizzati come The Yardbirds o The New Yardbirds mi sono insospettito" - ha detto Angel in un'intervista - "Prima ancora che arrivasse il giorno del concerto ero deluso, mi aspettavo fosse una truffa, mi sarei trovato uno dei Yarbirds e tre sconosciuti".
La delusione del giovane fotografo, però, fu spazzata via dalle prime note dei futuri Led Zeppelin: "Ricordo che fu un grande show, anche se all'inizio eravamo tutti un po' dubbiosi, anche perché era tutto così diverso da quello a cui eravamo abituati. Non si trattava di una band che stava lì e suonava, erano tutti molto estroversi. Scattai delle foto ma, purtroppo, la pellicola si è danneggiata nel corso degli anni. Per farle utilizzai la macchina fotografica che mia madre usava in vacanza e il vecchio flash di mio padre, perché sul palco non c'erano riflettori ad aiutarmi".
Nonostante i dubbi iniziali, Jorgen fu stregato da quei quattro fenomeni e da allora è rimasto fan della band che, solo un anno dopo, riuscì a scattare nuovamente sempre al Gladsaxe entrando anche nel camerino.
Quella volta il nome in cartellone non lasciava spazio a dubbi, si trattava dei Led Zeppelin.
Ad inizio 1969 esce già infatti il disco d’esordio e quello stesso anno i quattro si ritrovano di nuovo in Danimarca, stavolta ospiti di una TV. Robert Plant in tale occasione presenta i componenti uno alla volta… ma già da un po’ di tempo tutti insieme si chiamano ormai Led Zeppelin.
----------------
riprendo qualche riga postata da un mio amico
Successo inaspettato per tutti, tranne che per Peter Grant che in un’intervista affermò: “Ricordo ogni cosa di quel primo spettacolo [. . .] Ricordo perfettamente l'intera esibizione. È stato così eccitante! Non ho mai pensato: “questi venderanno un numero enorme di dischi. Ho solo pensato che sarebbero diventati la più grande band di sempre”. ❤️❤️
-----Grata e onorata ragazzi😘
---------------------
I Led Zeppelin si esibirono insieme per la prima volta il 7 settembre 1968, ma non con quel nome ormai famoso.
Gli Yardbirds erano quasi caduti a pezzi quell'estate. Il chitarrista solista Jimmy Page ha raccolto i pezzi e ha messo insieme una versione completamente nuova della band per un tour già prenotato, chiamandosi i New Yardbirds . Il luogo di questo debutto di basso profilo (ma chiaramente ora storico) con il cantante Robert Plant , il bassista John Paul Jones e il batterista John Bonham è stato il modesto Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe, in Danimarca.
"La loro esibizione e la loro musica sono state assolutamente impeccabili, e la musica ha continuato a suonare bene nelle orecchie per un po' di tempo dopo che il sipario è stato tirato dopo il loro spettacolo", si legge in una newsletter pubblicata dal locale. "Lasciatemi in particolare elogiare Jimmy Page che ha fatto un ottimo lavoro con i tre nuovi uomini. Ci sono riusciti davvero e in particolare l'assolo di chitarra di Page ha suscitato grandi applausi. ... Possiamo quindi concludere che i New Yardbirds sono almeno buono come lo erano i vecchi."
Jorgen Angel, che ha fotografato la performance, in seguito ha detto al Kashmir : "È solo poco tempo prima del concerto che ci siamo resi conto che non avrebbero suonato i 'veri' Yardbirds. Il Gladsaxe Teen Club aveva prenotato gli Yardbirds pochi mesi prima , ma gli Yardbirds si sciolsero e Peter Grant e Jimmy Page vennero con altri musicisti per adempiere a quegli impegni. Firmarono un contratto per un piccolo tour in Scandinavia. Jimmy reclutò altri tre ragazzi e suonarono in tutti i club dove avrebbero dovuto suonare gli Yardbirds. ."
Il primo spettacolo dei New Yardbirds è stato un concerto nel tardo pomeriggio, con inizio alle 5:30, seguito da un secondo spettacolo quella sera al Brondby Pop Club di Norregardhallen, Brondby, Danimarca. Sebbene nessuna scaletta sia sopravvissuta, è sicuro dire che gli spettacoli probabilmente includevano brani come "White Summer", "You Shook Me", "Dazed and Confused" e "Train Kept A-Rollin", che erano tutti elementi fondamentali di Yardbirds a il tempo.
Gli artisti di supporto per il primo spettacolo erano Fourways and Bodies – e no, non siamo sicuri di cosa ne sia stato di loro. Page cambiò presto il nome del gruppo, sia a causa di rivendicazioni legali di altri ex membri degli Yardbirds sia per il desiderio di ricominciare da capo, e il resto è storia.
------------------
"Non mi ero mai sentito così prima": ecco la reazione a caldo di Jimmy Page dopo che, per la prima volta, aveva suonato con quelli che sarebbero diventati i futuri Led Zeppelin.
Era la lontana estate del 1968 quando il famoso gruppo blues-rock britannico degli Yardbirds suonò il proprio ultimo concerto. La storia degli Yardbirds, però, era destinata a prendere pieghe ancora più interessanti: il gruppo, in effetti, aveva già in programma una tournée in Scandinavia, impegno che non avrebbe potuto essere onorato per via dello scioglimento della band.
Per non mancare alla parola data, però, il batterista della band Jim McCarty e il cantante Keith Relf diedero il permesso al bassista Chris Dreja e al chitarrista Jimmy Page di utilizzare il nome della band anche senza la loro partecipazione per portare a termine il tour scandinavo già previsto.
Mancavano, però, alcuni componenti fondamentali della band all'appello per poter pensare di sostenere una tournée. Così, come frontman, venne ingaggiato Robert Plant – cantante già piuttosto conosciuto nella zona di Birmingham nella quale era nato e cresciuto – il quale fece a sua volta il nome dell'amico e collega John Bonham, un talentuoso batterista con il quale Plant aveva già lavorato.
Sembrava che la formazione fosse al completo ma, all'ultimo, Dreja si tirò indietro per potersi dedicare full time alla propria passione per la fotografia. Rimase, così, un posto vuoto al basso che, però, venne prontamente riempito dal polistrumentista John Paul Jones che, riguardo alla sua entrata nel gruppo, dichiarò:
Stavo vagando da un paio di giorni assonnato per casa, dopo diverse collaborazioni non avevo nulla da fare fino a che mia moglie mi ha detto: "La smetti di trascinarti per casa? Esci di qui, fai qualcosa, cercati una band!". Avevo appena saputo che un musicista con cui avevo precedentemente collaborato, Jimmy Page, cercava un bassista...
Così la formazione potè dirsi definitivamente al completo e presto i quattro partirono alla conquista della penisola scandinava come i New Yardbirds.
I più attenti, però, avranno di certo notato che questa formazione provvisoria dei nuovi Yardbirds coincide in tutto e per tutto con quella storica dei grandi Led Zeppelin. In effetti, al termine della serie di concerti che li vide protagonisti, i quattro artisti decisero di portare avanti la loro collaborazione trovandosi un nuovo nome e la scelta ricadde proprio su Led Zeppelin (un gioco di parole nato da una battuta fatta su di loro da Keith Moon, batterista degli Who).
Prima di partire per il tour, però, i quattro si riunirono al piano inferiore di un negozio di dischi londinese per suonare per la primissima volta insieme. Era il 12 agosto del 1968 e i risultati furono sorprendenti, come dichiarò Page stesso:
Non mi ero mai sentito così prima di allora e sapevo che eravamo tutti nella stessa barca: indipendentemente da quello che ognuno di noi avesse fatto in passato, non ci eravamo mai trovati in una situazione nella quale tutto era così intenso e profondamente connesso a livello musicale già dal primo incontro.
Ecco, quindi, quali furono i primi passi di una delle band più celebri della storia del rock.
Ecco, inoltre, una delle prime canzoni suonate dalla band che, a quanto si racconta, fece scoccare la scintilla fra i musicisti: The Train Kept A-Rollin' (cover di un pezzo degli Yardbirds del 1965 che, a sua volta, era una cover di un pezzo del 1951 del jazzista statunitense Tiny Bradshaw).
------------

-----------------
------------------------

https://www.treeo.com/led-zeppelin-story/?fbclid=IwAR2MzhM9GYYawQSCoRDGPvpd8qoKdq89tPxEkwg6pPgGhOpScdz0rqmutcg
Led Zeppelin 1 ° tour negli Stati Uniti - N. Miami Beach 1969
Storia e fotografie di David E. LeVine
Ero un fotografo freelance di 20 anni che viveva a Miami. Il mio sogno era fare fotografie con effetti speciali.
L'unico mercato per questo lavoro, in questo momento, era copertine di album rock e poster. Fotografavo una band truffando la mia vita indietro nel tempo, sviluppavo il film quella notte e cercavo di rintracciare il gruppo per mostrare loro le riprese.
A quel tempo avevo anche un lavoro part-time. Lavoravo in un negozio di poster fotografici chiamato Blow-Up Miami (puoi immaginare di chiamare un'azienda che oggi?) Il proprietario e il suo manager erano canadesi. Durante l'attesa, l'azienda ha realizzato poster fotografici istantanei da 30 ″ x 40 ″. È stato un processo interessante utilizzando pellicole Polaroid Type 55 (pellicola in bianco e nero istantanea positiva / negativa 4 "x5") e stampe di stabilizzazione. Dovresti girare la pellicola, staccarla, risciacquare il negativo con solfuro di sodio e stampare il negativo mentre era ancora bagnato.
Bene, Blow-Up Miami è riuscito a ottenere una concessione in un nuovo rock club che aveva aperto un paio di miglia lungo la strada. Il club si chiamava Thee Image . Avevano una sala di meditazione e tutto il resto. Psichedelico !!! Lavorerei alla concessione con il capo. Fotografava persone, coppie o gruppi usando la pellicola istantanea. Mettevamo i negativi in ​​un secchio di solfuro di sodio e io saltavo sulla mia motocicletta con il secchio, mi precipitavo al laboratorio in fondo alla strada e stampavo i poster. Quindi spedisci le stampe finite al club per la consegna ai clienti.
Comunque, è così che sono riuscito a essere a Thee Image la notte in cui hanno suonato i Led Zeppelin. La settimana prima avevo fotografato Frank Zappa e The Mothers of Invention . Due settimane dopo, avrei fotografato Jim Morrison al suo famigerato concerto di Miami al Dinner Key Auditorium e avrei testimoniato al suo processo .
Era sabato 15 febbraio 1969, la seconda notte di un concerto di due notti e l'ultima tappa del primo tour americano dei Led Zeppelin. Non avevo idea di chi fossero e non avevo mai sentito la loro musica. Riesci a immaginare il mio shock quando li ho sentiti suonare? Li ho visti dal vivo prima ancora di sentire il loro disco. Sono rimasto a bocca aperta.
Lista delle canzoni
Thee Image Club, North Miami Beach, Florida
14-15 febbraio (venerdì e sabato)
Ho ottenuto degli ottimi scatti. Il palco era piccolo, al piano terra con un'illuminazione decente. Dopo il set, gli Zeppelin hanno vagato per la concessione e ho scattato alcune foto lì, principalmente John Bonham. Era venuto da me e mi aveva detto che aveva la stessa macchina fotografica, una Minolta, e che stava costruendo una camera oscura a casa sua, in Inghilterra.
Quella sera tornai a casa e sviluppai il mio film. La mattina dopo, una domenica, sono andato nella loro stanza di motel e li ho svegliati per mostrare loro le foto. Li adoravano (tranne Robert Plant, pensava che i suoi zigomi fossero troppo grandi). Hanno ordinato un poster e alcuni 8x10.
Poco più di un anno dopo, ho avuto la fortuna di fotografarli di nuovo, il 10 aprile 1970 al Miami Beach Convention Center . A quel punto erano molto conosciuti. È stato un grande concerto. Sono riuscito a tornare sul palco. Ho lavorato come freelance per un giornale underground chiamato Daily Planet . Userei il loro nome per andare nel backstage. Ho parlato di nuovo con John Bonham e gli ho chiesto se si ricordava di me e se aveva costruito la sua camera oscura. Ancora una volta, ho ottenuto degli ottimi scatti, soprattutto di Page.
Tuttavia, non sarebbe stata l'ultima volta che li ho visti. Mi sono trasferito a Los Angeles nel settembre del 1972. Nel maggio del 1973, c'era una giovane coppia che faceva l'autostop. Ho dato loro un passaggio e ho fatto conversazione. Si scopre che il nome del giovane era David Levine (uguale al mio, ma con una "v" minuscola). Che coincidenza. Alloggiava all'Hyatt House (reso famoso nel film Almost Famous ). Mi ha invitato a venire a usare la piscina sul tetto.
Sono andato lì il giorno successivo per una nuotata. Chi si presenta in piscina tranne Jimmy Page e Robert Plant, così come i Bee Gees. C'erano groupie ovunque. La prossima cosa che sai, le ragazze vengono gettate in piscina, insieme ai mobili da piscina. Era selvaggio. Ogni volta che una ragazza usciva dalla piscina, indossava un capo di abbigliamento in meno. Ho sentito in seguito che Jimmy Page si è effettivamente ferito al dito e ha dovuto riprogrammare un concerto, al Forum. All'inizio ero sconvolto dal fatto che non avessi la mia macchina fotografica con me. Ma più tardi, ho capito che se avessi iniziato a scattare, probabilmente sarei finito in piscina, con la macchina fotografica e tutto il resto.
Quindi, questa è la storia di queste fotografie.












----------------

Robert Plant. One More Cup of Coffee
e BOB DYLAN...
Robert Plant One More Cup Of Coffee
Il suono di Robert Plant e Bob Dylan era in netto contrasto quando i Led Zeppelin irruppero sulla scena alla fine degli anni '60 ma, con il passare del tempo, il cantante ha permesso al suo amore per Dylan di influenzare notevolmente il suo lavoro. Questa copertina di "One More Cup of Coffee" è una splendida rielaborazione blues del classico del 1976 presente nell'album Dreamland di Plant del 2002 , che anche il difficile Dylan può sicuramente apprezzare.
Certo, i due musicisti hanno una storia piuttosto a scacchi. La loro relazione era una strada a senso unico all'inizio della loro associazione, con l' amore di Plant per la sua icona che non veniva minimamente ricambiato. Secondo la leggenda , quando il manager del gruppo Peter Grant ha cercato di presentarsi a Dylan quando le loro stelle si sono allineate a Los Angeles nel 1974 con la fatidica battuta: “Hello Bob. Sono Peter Grant, gestisco i Led Zeppelin ", che è stato accolto con questa risposta brutale da Dylan," Vengo da te con i miei problemi? ".
Forse questo era solo Dylan che era scherzoso perché il duo ha ora goduto di una serie di incontri nel corso dei decenni che sono seguiti e, anche se potrebbero non essere gli amici più stretti, non c'è certamente sangue cattivo tra di loro.
Rivivendo un incontro specifico, Plant ha fornito a Dylan l'energia per andare avanti: "'Ehi, amico, non ti fermi mai!'" Ha rivelato una volta a Classic Rock . “Mi ha guardato, ha sorriso e ha detto: 'Per cosa fermarsi?' Ma non potevo chiedergli delle sue canzoni, perché per quanto sia stato influenzato dal suo lavoro non puoi parlarne. Il mio lavoro non è neanche lontanamente così profondo in quello che sta cercando di fare. "
La sua cover di "One More Cup of Coffee" conferisce al brano un aspetto più oscuro e sinistro rispetto all'originale di Dylan grazie alla sua voce roca che funziona un fascino su questo numero impeccabile. Ciò che rende questa copertina eccezionale è che non ha cercato di emulare Dylan e invece ha tentato di dare una nuova prospettiva sulla pista, il che la rende una delle copertine definitive di Dylan.









-------------




Stairway to Excess
Quando i concerti dei Led Zeppelin hanno rotto i record di presenze in tutta l'America, la band è stata respinta dalla critica, guadagnandosi una reputazione di dissolutezza senza precedenti, grazie a storie (spesso vere) di droga, sesso e violenza. Alla luce dei suoi diari, scritti in tournée con "i ragazzi" e il manager anticonformista Peter Grant tra il 1973 e il 1979, Lisa Robinson ricorda gli uomini dietro il caos, l'integrità e l'innovazione della loro musica, e perché il gruppo più venduto di tutti i tempi era così di breve durata.
Con tutto il rispetto per il film Almost Famous, non ho mai partecipato a un tour dei Led Zeppelin, dove la band è esplosa spontaneamente in una canzone di Elton John su un tour bus. Né ricordo le hootenanni con chitarre acustiche nella Continental Hyatt House sulla Sunset Strip. Ricordo il chitarrista agghindato della band, Jimmy Page, seduto al buio su un divano in una suite d'angolo all'hotel Plaza di New York con un cadaverico David Bowie al suo fianco, a guardare gli stessi 15 minuti del film di Kenneth Anger, Lucifer Risalendo più e più volte con linee di cocaina sul tavolo. Ricordo un volo per Detroit a bordo del jet privato della band quando Jimmy si scontrò con un reporter di Fleet Street, e il tour manager, il minaccioso Richard Cole, estrasse una pistola.
E, naturalmente, ricordo le voci: Jimmy viaggiava con una valigia piena di fruste. Una volta era nudo, coperto di panna montata, messo su un tavolo da servizio in camera, e portato in una stanza per essere servito a un gruppo di ragazze adolescenti. La band ha attaccato una giornalista della rivista Life, strappandole i vestiti, fino a quando, in lacrime, è stata salvata dal manager del gruppo. E, nel 1969 all'Edgewater Inn di Seattle, in un episodio famigerato che ha raggiunto proporzioni mitiche, la band ha violato una ragazza adolescente con uno squalo vivo. ("Non era uno squalo", mi disse Richard Cole anni dopo. "Era un dentice e non era una grande cosa rituale, era dentro e fuori e una risata e la ragazza non stava singhiozzando- Era una partecipante disponibile, era molto veloce e con cui aveva finito, e nessuno della band era lì. Non credo che nessuno che fosse lì ricorda la stessa cosa. ") Con oltre 200 milioni di album venduti, Led Zeppelin è il gruppo rock più venduto della storia. I promotori del tour hanno offerto milioni incalcolabili per una riunione di Zeppelin. Un'intera nuova generazione ha scoperto la band con un annuncio TV per Cadillac che presenta la loro canzone "Rock and Roll." La scorsa primavera, Zeppelin ha inserito sia il CD che il DVD al numero 1 con otto ore e mezza di materiale dal vivo registrato più di 20 anni fa. All'epoca dell'ascesa dei Led Zeppelin, alla fine degli anni '60, le loro recensioni erano nel migliore dei casi sprezzanti e nel peggiore dei casi, devastanti. Una critica di Rolling Stone del primo album della band ha dichiarato: "Robert Plant canta che solo i cani possono sentire". Zeppelin era un derivato etichettato, un hype e ogni vile nome a cui qualcuno potesse pensare, ei loro tour negli Stati Uniti erano scandalosi, rapaci, spregiudicatezza eccessiva e arrogante. Non c'era nulla di nuovo nelle ragazze che aspettavano nelle hall degli alberghi, saltando in limousine, frequentando i club fino a quando i musicisti svenivano, poi li accompagnavano nei loro letti. Quello che era nuovo era il livello di decadenza (alto o basso, a seconda del punto di vista) che accompagnava i Led Zeppelin, specialmente negli Stati Uniti.
All'inizio degli anni '70 le persone erano liberate e arrabbiate, frustrate e annoiate. Non c'erano telefoni cellulari, Game Boy, DVD, Walkman, niente Internet, niente TV. La musica era così. E proprio quando la grande musica e i grandi soldi si sono uniti, i Led Zeppelin hanno dato un nuovo significato a "sesso, droga e rock 'n' roll". Tutto è stato offerto a loro. Non hanno girato niente. Ma se una leggenda riguardasse solo la depravazione, la gente avrebbe ancora esaltato le virtù della fascia per capelli degli anni '80, Poison, o David Lee Roth. E loro non lo sono. Secondo il produttore Rick Rubin, "Jimmy Page ha rivoluzionato tutto. Davanti a Zeppelin non c'era alcun vero rock blues in quel modo così bizzarro. Inoltre, con l'insano drumming di John Bonham, è stato radicale, giocando ad un livello di improvvisazione di altissimo livello su una scala big-rock. Era nuovo di zecca. "
Nel 1970 i Beatles, non più in tour, sembravano addomesticati. I Rolling Stones, mentre alla moda si lasciano andare, suonano canzoni. I Led Zeppelin non erano né una jam band hippie né un jazz improvvisato, ma hanno preso il blues, hanno aggiunto influenze orientali, sono diventati folk acustici nel mezzo di un numero (hanno anche fatto una cover di "Babe I'm Gonna" di Joan Baez Lasciati "), e non hai mai saputo cosa avrebbero fatto dopo. Il ventiseienne Jimmy Page, un sofisticato musicista da studio londinese, aveva fatto un tour negli Stati Uniti come membro degli Yardbirds, una band blues-rock di livello superiore che aveva anche, in momenti diversi, Eric Clapton e Jeff Beck. Il bassista-tastierista John Paul Jones, 24 anni, era anche un esperto musicista della sessione londinese. Combina questo con due novizi provenienti dalle province - il cantante randy 22enne Robert Plant, affascinato da flower power, blues e rockabilly, e il batterista John "Bonzo" Bonham, 22 anni, che sapeva tutto sulla Motown e James Brown - e avevi un gruppo che portava la musica rock a un livello progressivamente nuovo: forte, veloce, complesso, pesante, virile. E il direttore della band, Peter Grant, ha cambiato le regole del business musicale. Un ex buttafuori barocco, barbuto, da 300 chili, tour manager e wrestler professionista (che aveva preso il nome di Conte Massimo), Peter era una presenza intimidatoria. Quando ha lavorato con Jimmy e gli Yardbirds, i promotori dei concerti hanno "diviso" il take 50-50 con le band, ma le band raramente hanno fatto una monetina. Peter firmò Zeppelin alla Atlantic Records per l'inaudita somma di 200.000 dollari, prima che qualcuno in etichetta avesse persino ascoltato una nota del primo album (registrato per $ 3,500, che Jimmy pagò di tasca propria). Peter si è rifiutato di lasciare che la band pubblicasse i singoli, in modo che i fan dovessero comprare gli album. Dopo che la band è diventata grande, non gli ha permesso di fare apparizioni televisive, quindi se la gente voleva vedere i Led Zeppelin dovevano pagare per andare ai concerti. E, in una mossa che ha cambiato per sempre il business dei concerti rock, ha costretto i promotori a consegnare alla band il 90% del gate, prendendolo o lasciandolo. Lo hanno preso. Invece di assumere i soliti promotori locali, Peter ha assunto Concerts West di Jerry Weintraub per supervisionare i tour della band. (Weintraub, ora produttore cinematografico, era allora il manager di John Denver e promotore del concerto per Elvis Presley e Frank Sinatra.)
I Led Zeppelin hanno avuto un successo finanziario immediato e massiccio con il loro primo album, che includeva classici del rock come "Dazed and Confused" e "Communication Breakdown." Fingevano di non interessarsi alle recensioni negative. In modo difensivo, non hanno fatto interviste. Peter e Jimmy (all'inizio era chiaramente la band di Jimmy e Peter ha lavorato per Jimmy) hanno incoraggiato una mistica. Ma alla fine volevano essere famosi. Robert Plant, in particolare, era irritato dal fatto che Zeppelin avesse superato i record di presenze, ma i Rolling Stones stavano ricevendo tutta la stampa. Quindi hanno assunto un agente di stampa.
1973: Danny Goldberg, assunto per fare pubblicità alla band, mi ha chiesto di andare a vederli nella parte meridionale del tour negli Stati Uniti. Ero terrorizzato. Avevo sentito tutte le storie e non volevo far parte di questa band. Ma i miei editori del settimanale musicale britannico Disc - e più tardi al New Musical Express, Hit Parader, Creem e il New York Post - insistevano tutti sul fatto che non potevo perdere l'opportunità di parlare a quello che stava rapidamente diventando il più grande del mondo rock band. Così, dal 1973 al 1979, ho viaggiato e spento con Zeppelin negli Stati Uniti e registrato più di 50 ore di interviste (le cui sezioni pubblicate sono state "campionate" da altri senza permesso nei libri scritti sulla band). Sopportavo il disprezzo dei miei cosiddetti colleghi, che consideravano i Led Zeppelin degni di una déclassé: barbari esasperati che disegnavano un pubblico di classe operaia o, peggio, bianco-trash e per lo più maschile.
7 maggio 1973, Jacksonville, Florida: Zeppelin aveva appena battuto il record di presenze dei Beatles per la più grande folla pagante di un singolo gruppo di concerti - 56.800 persone al Tampa Stadium - ma il primo spettacolo che andai a vedere era in un'arena al coperto. Dietro le quinte, ho visto una falange di guardie di sicurezza. Peter Grant stava urlando contro alcuni contrabbandieri della T-shirt e un poliziotto che era stato duro con una ventola femminile. Richard Cole, dopo avermi gentilmente stretto la mano, mi ha messo sul lato del palco vicino agli amplificatori. Con mio grande stupore, ho adorato lo spettacolo di tre e mezz'ora. Il giorno dopo, all'hotel Fontainebleau di Miami, mi è stato detto che la band mi chiedeva se mi stavo "nascondendo" nella mia stanza. Ho accettato la sfida e sono andato al piano di sotto in piscina. John Bonham e John Paul Jones non si vedevano da nessuna parte. Jimmy Page era distaccato. Robert Plant, che indossava un minuscolo bikini rosso, era affascinante. Ho chiesto della cattiva reputazione della band. "È tutto vero", ha detto. "Quando facciamo qualcosa, lo facciamo semplicemente più grande e migliore di chiunque altro. Quando non ci sono blocchi, non ci sono blocchi. "
13 maggio 1973, il Royal Orleans Hotel, New Orleans: la band e il loro entourage sono stati riuniti nella piscina sul tetto. Jimmy Page era completamente vestito, sembrava molto pallido e parlava della cattiva stampa che la band aveva ricevuto in Inghilterra. "Non mi dispiacerebbe delle critiche costruttive", ha detto, qualunque cosa sia, ho detto, "ma sembrano perdere l'essenza di ciò che è importante, che è la musica, puramente. Si crogiolano nella spazzatura. E mentre potrei essere un masochista in altre regioni, non sono tanto un masochista che ho intenzione di pagare soldi per strapparmi alla lettura dei bit. "Robert Plant, vestito con lo stesso bikini rosso che indossava a Miami , ha parlato dell'immagine della band. "Ci sono così tante persone che vengono in giro solo per questo. Siamo stati in California e in quella Continental Hyatt House e ci sono ragazzi che prenotano lì con le fruste e chissà che cosa solo perché sentono che stiamo arrivando. È pazzesco. Mi piace pensare che la gente sappia che siamo piuttosto volgari e che facciamo davvero molte delle cose che la gente dice che facciamo. Ma quello che stiamo attraversando [sul palco] è bontà. Non è "alzati in piedi e metti il ​​tuo pugno in aria - vogliamo la rivoluzione". Mi piacerebbe che se ne andassero come si sente alla fine di una brava ragazza, soddisfatti ed esausti. Alcune notti guardo fuori e voglio scopare tutta la prima fila. "
Peter Grant ha incaricato Danny Goldberg di redigere un comunicato stampa in cui affermava: "Le 49.000 persone allo show di Atlanta Led Zeppelin sono state la cosa più importante ad Atlanta da quando è andato via con il vento" e ad attribuire la citazione al sindaco di Atlanta. Sia ad Atlanta che a Tampa, la band ottenne la fatturazione in prima pagina con le udienze del Watergate. A New Orleans, Ahmet Ertegun ha affittato i Cosimos Studios, un grande, funky, studio di registrazione di un magazzino, per una festa per Zeppelin dopo il loro spettacolo, e ha invitato i Metri, Ernie K-Doe e il Professor Longhair a esibirsi. Un grande condizionatore portatile è stato installato per raffreddare la stanza. Ernie K-Doe indossava pantaloni di lino bianco, un cappotto sportivo rosa e una cravatta bianca. Art Neville era seduto all'organo, pronto per esibirsi con i Metri. Il blues blues great Snooks Eaglin aveva la sua chitarra, e il professor Longhair era al piano. I membri dei Led Zeppelin, cresciuti in Inghilterra ascoltando questi ragazzi su radio pirata, erano entusiasti.
I Led Zeppelin erano consapevoli che quando i Rolling Stones entravano in una stanza creavano un ambiente. Così quando Zeppelin andò in un club, Richard Cole chiamò in anticipo per dire che la band era in viaggio e assicurarsi che le bottiglie di Dom Pérignon fossero in attesa al tavolo. Quando Zeppelin era in città, specialmente a New York City e più in particolare a Los Angeles, la vite del groupie andava in overdrive. A Hollywood, al Rainbow on the Sunset Strip, proprio in fondo alla strada dell'Hyatt House, dove si trovava la band, le guardie del corpo presidiarono le cabine riservate ai "ragazzi". Erano sempre "i ragazzi" e, di fatto, i musicisti ora nei loro anni '50 e '60 sono ancora, in tour, indicati come "i ragazzi". Ragazze adolescenti in fila davanti a loro. "No head, no backstage pass" era il mantra tra i roadie che erano in grado di ottenere il primo e dare quest'ultimo ai ragazzi dai 14 ai 18 anni che volevano raggiungere la band.
Una quindicenne, che ha modellato la rivista rock Star Magazine e ha catturato l'attenzione di Jimmy in un club della L.A., era Lori Mattix. ("Eravamo follemente innamorati", dice Lori oggi, ora un compratore di moda di 45 anni e madre di un ragazzo di 17 anni. "Mia madre sapeva tutto di noi, adorava Jimmy e le mandava dei fiori. ") Lori era la ragazza costante di Jimmy ogni volta che era a Los Angeles. Dice che l'ha chiamata tutti i giorni anche quando era in Inghilterra, dove ha vissuto in un rapporto discutibile con la fidanzata di lunga data Charlotte Martin, la madre di sua figlia Scarlet. Lori dice che non ha mai visto una frusta nella sua stanza, Jimmy è sempre stato delizioso con lei, non avrebbe mai lasciato che toccasse una droga, ed era così furioso quando una volta la vide fumare una sigaretta che la fece fumare un intero pacchetto di Salem quindi non l'avrebbe mai più fatto. Durante il tour del 1973, quando Robert ebbe l'influenza e uno show fu cancellato, si parlò di mandare il jet vuoto della band a prendere Lori per portarla a stare con Jimmy nel Midwest. Invece, la band andò a Los Angeles, il loro parco giochi preferito, per alcuni giorni liberi. Gli amori del tour di Robert erano le ragazze che riuscì a convincere di essere, in ogni momento, in procinto di lasciare sua moglie, Maureen, la madre dei suoi due bambini piccoli. Una volta, quando tornò a casa nella sua fattoria al confine con il Galles dopo un tour, Maureen arrivò correndo fuori di casa sventolando furiosamente una copia del settimanale musicale inglese Melody Maker. Una foto di Zeppelin al club Sunset Strip di Rodney Bingenheimer con un gruppo di ragazze era in prima pagina. "Maureen," esclamò Robert, "sai che non prendiamo quel documento!"
24 luglio 1973, New York City: Le limousine sono state allineate fuori dalla Plaza, e la nostra processione di sette auto è uscita da Manhattan per l'aeroporto di Newark, dove il jet privato 720B della band ci avrebbe portato a Pittsburgh. L'astronave (che in seguito sarebbe stata usata dai Rolling Stones e da Elton John) era un aereo: oro e bronzo, con LED ZEPPELIN dipinto lungo il lato. Ho convinto la band a schierarsi a fianco dell'ala (non è un'impresa facile) per Bob Gruen per scattare la foto che sarebbe poi diventata una cartolina. Le hostess erano Wendy - che indossava un boa di piume blu e il cui zio era il manager di Bobby Sherman - e Susan, vestita di marrone e rosa. Le pareti dell'aereo erano arancione e rosso; c'erano divani circolari di velluto, sedie girevoli in pelle bianca, un bar con specchi, un camino non funzionante e un letto bianco ricoperto di pelliccia finta nella camera sul retro. Il tour manager Richard Cole descrisse l'aereo come "elegante". John Paul Jones (soprannominato "Jonesy") di solito giocava un tranquillo gioco di backgammon. John Bonham (sempre chiamato "Bonzo") sedeva solo davanti. Bonzo aveva nostalgia di casa. Si era ubriacato e sfrenato e avrebbe sbattuto contro la porta di Danny Goldberg nel cuore della notte, chiedendo di fare interviste proprio lì e poi. Peter Grant disse a Danny di avere due stanze: una segreta per dormire effettivamente, e una vuota per deviare i quattro A.M. di Bonzo. scorribande. Una volta, in una strada di Dallas, Bonzo vide una Corvette Stingray che voleva, e incaricò Richard Cole di aspettare fino a quando il proprietario si presentò e insistette sul fatto che "Mr. Bonham dei Led Zeppelin voleva comprargli da bere. "Ha pagato $ 18.000 per l'auto, che ne valeva molto meno, l'ha spedita a Los Angeles e l'ha messa nel seminterrato dell'Hyatt House mentre l'avvocato della band ha passato il rigamarole necessario per ottenere l'assicurazione trasferita. Bonzo trascinò poi i musicisti di altre band per ammirare l'auto, la guidò per due giorni e la vendette.
29 luglio 1973, New York City: Forse perché Jimmy era un noto collezionista di cimeli relativi al satanista inglese Aleister Crowley, e soprattutto perché ha comprato la casa di Crowley in Scozia, ha ricevuto bizzarre mail e minacce di morte. L'ultima notte di una corsa di cinque notti al Madison Square Garden, più uomini del servizio di sicurezza hanno controllato l'area sotto il palco. La band ha suonato un set da tre ore e mezzo e, quando tutto è finito, siamo stati inspiegabilmente spinti in auto e abbiamo corso nell'appartamento dell'Upper East Side della segreteria dell'avvocato della band. Nessuno ci ha detto perché eravamo lì, ma per qualche motivo "i ragazzi" dovevano essere tenuti lontani dal Drake Hotel. Più tardi quella notte, ad una festa tenuta per la band da Ahmet Ertegun al Carlyle Hotel, abbiamo appreso che $ 203.000 in contanti erano stati rubati dalla cassetta di sicurezza del gruppo al Drake. ("Peter ha un'espressione buffa in volto", disse Robert, "ma cosa avremmo fatto? Abbattere e piangere? Avevamo appena fatto un grande concerto.") Il Drake stava strisciando con i poliziotti e F.B.I. agenti; i roadie della band dovevano entrare nelle stanze e liberarsi delle droghe. La mattina dopo Peter Grant, Richard Cole e Danny Goldberg hanno accusato la stampa di aver accusato la rapina della band. La posizione della band era che qualcuno che lavorava in albergo aveva preso i soldi. Il "caso", come era, non fu mai risolto. E la tournée del 1973 era finita.
7 maggio 1974, New York City: A questo punto, Atlantic Records ha dato a Led Zeppelin tutto ciò che desiderava, e ciò che volevano era la loro etichetta discografica, come i Rolling Stones. La Swan Song Records firmata da Zeppelin ha firmato altri album: la band degli anni '60, Pretty Things, la cantante scozzese Maggie Bell, e la rock band Bad Company, diretta dal cantante ex-Free Paul Rodgers. Zeppelin venne a New York per un lancio di Swan Song al ristorante Four Seasons, dove ordinarono a Danny Goldberg di prendere dei cigni per la piscina. Non è riuscito a trovarne, quindi ha preso le oche. La band era furiosa. "Viviamo tutti nelle fattorie!", Gridò Robert. "Non credi che sappiamo la fottutoria differenza?" Bonzo e Richard Cole raccolsero le oche e le lasciarono andare su Park Avenue. La band si è poi recata a Los Angeles per un lancio di Swan Song al Bel-Air Hotel (con veri cigni) a cui hanno partecipato Bryan Ferry, Bill Wyman e Groucho Marx. Tornarono in Inghilterra per registrare Physical Graffiti, il doppio album che includeva il "Kashmir" dal sapore orientale, che molti considerano il vero capolavoro della band, al contrario di quella che era senza dubbio la più grande canzone della loro carriera, la canzone che è stata suonata alla radio più di ogni altra, la canzone che ha concluso ognuno dei loro spettacoli, la canzone che era l'orgoglio di Jimmy, ma che Robert definì privatamente "la canzone del matrimonio" - la pomposa "Stairway to Heaven". ("Ogni band dovrebbe finire il loro spettacolo con 'Stairway to Heaven' ", ha detto Robert." In effetti, gli Who fanno una versione molto bella di questo. ")
20 gennaio 1975, Chicago: ci sono stati scontri al botteghino a New York, Long Island e Boston quando i biglietti sono stati messi in vendita per il tour degli Stati Uniti del 1975 di Zeppelin. Poco prima del tour, Jimmy si è infortunato con il dito scendendo da un treno in Inghilterra. Robert ha avuto l'influenza. Lo stomaco di Bonzo feriva costantemente e lui era più nostalgico che mai. Non è stato un buon inizio. "Mi piacerebbe averlo reso pubblico che sono entrato dopo Karen Carpenter nel sondaggio sui batteristi di Playboy!" Ruggì Bonzo nel camerino della band al Chicago Stadium. "Non poteva durare 10 minuti con un numero di Zeppelin", ha sogghignato. Danny Goldberg mi ha detto che Bonzo si era appena presentato indossando la sua tuta da lavoro Arancia meccanica e aveva detto, non era una buona idea, e chi avrebbe litigato con lui? Quando Bonzo era sobrio, era un innamorato e un gentiluomo. Ubriaco, e in particolare durante la luna piena, un incubo. Il suo assolo di batteria, il "Moby Dick" di 20 minuti, è stato un piacere per i concerti e un'occasione per Jimmy di tornare nel camerino per qualche attività sessuale. Una volta, Jimmy tornò in albergo durante l'assolo di batteria. Dopo lo spettacolo, tutti andarono da Busters per vedere Buddy Guy suonare la chitarra con un piccolo amplificatore appollaiato su un flipper. La mattina dopo, Jimmy venne nella mia stanza all'Hotel Ambassador East verso mezzogiorno per la colazione. Spesso non mangiava per giorni in tournée (pesava 130 sterline e voleva scendere a 125), ma questa volta aveva preparato dei daiquiri alla banana arricchiti con vitamine nella sua stanza per il sostentamento. Nella suite decorata di Peter Grant (l'unica in cui Zsa Zsa Gabor soggiorna quando è a Chicago), Peter ha ricordato un impiegato del Midwest dell'ultimo tour che ha ammesso che la peggiore cessione delle camere d'albergo è avvenuta durante una convention giovanile metodista. "Il ragazzo era così frustrato da non essere in grado di andare in giro da solo in una stanza", ha detto Peter, "che gli ho detto di andare a prenderne uno su di noi. Salì al piano di sopra, lanciò un televisore contro il muro, strappò il letto e pagai il conto di $ 490. "Quella sera al Bistro, Bonzo - l'uomo conosciuto come" la Bestia "quando si scatenò - era seduto in silenzio in una cabina, da solo. "Sai che mia moglie si aspetta di nuovo a luglio", mi disse. "È davvero formidabile, il tipo di donna che quando entri in casa viene fuori con una tazza di tè, un drink o un panino. Ci siamo conosciuti quando avevamo 16 anni, ci siamo sposati a 17 anni. Sono stato falegname per alcuni anni; Mi alzavo alle sette del mattino, poi cambiavo i vestiti nel furgone per andare ai concerti di notte. Come pensi che io provi, non essendo preso sul serio, entrando dopo Karen Carpenter nel sondaggio di Playboy. . . . Karen Carpenter. . . che mucchio di merda. "
31 gennaio 1975, da New York a Detroit: Sull'aereo, Jimmy ha avuto un'accesa discussione con un giornalista del London Daily Express. "Non dovresti fare commenti intelligenti", disse il giornalista sorridendo. Uh Oh. Dopo essere atterrati a Detroit, in macchina sulla strada per l'Olympia Stadium, Jimmy era incredulo. "Riesci a credere che l'uomo si sia riferito alla mia chitarra mentre suonava come mestiere?" Durante l'assolo di batteria di Bonzo, gli altri membri della band sono andati nello spogliatoio. Il reporter ha cercato di seguirlo, ma è stato fermato da Richard Cole, il quale ha detto che la band stava facendo un "incontro". Il reporter era infuriato: "Scrivo per 10 milioni di persone e non voglio che mi umilia di fronte a un membro del mio staff! "Il membro del suo" staff ": una donna bionda avvolta nella pelliccia di coniglio. Sulla via del ritorno verso l'aereo, il giornalista ha chiesto che la radio fosse spenta in macchina. "Dopo due ore di quella racchetta da Led Zeppelin, non ne posso più!". Sulla nave stellare, la gente sussurrava in gruppi di due o tre. Jimmy, che era stato rannicchiato sotto una coperta rossa, improvvisamente tornò in vita e tornò subito alla discussione. "Non vuoi sapere della mia musica: tutto quello che ti interessa sono i grossisti e gli interni dell'aereo. Sei un comunista! "Esclamò Jimmy. Nel frattempo, Robert stava mormorando sottovoce: "Non penso che sia così cattivo. Dieci milioni di persone leggono il giornale. Io mamma e papà leggiamo il giornale. Il cantante era bravo. . . "Jimmy ha iniziato a urlare per il modo in cui aveva votato nelle ultime elezioni, qualcuno ha gettato un drink al giornalista e ne è seguita una colluttazione. Il giornalista è diventato più belligerante. All'improvviso, Richard Cole si trovava nel corridoio con in mano una pistola. Non avevo mai visto una pistola prima d'ora. Eravamo a 25.000 piedi in aria. Mi sono rannicchiata al mio posto. Sguardi nervosi tutt'intorno. Silenzio. Due delle guardie della sicurezza della banda (poliziotti fuori servizio) si avvicinarono e si fermarono accanto a Richard. "Per l'amor di Cristo," urlò Bonzo dal fronte dell'aereo, "starai zitto? Sto cercando di dormire un po '! "
3 febbraio 1975, New York: La band è stata sistemata nell'hotel Plaza, dove ogni tanto, nel cuore della notte, il fotografo del tour Neal Preston ha dovuto dare loro una presentazione di ogni foto scattata, per la loro approvazione . Grida di "Flab!" Potevano essere ascoltate mentre si prendevano in giro l'un l'altro durante il processo ingombrante che spesso richiedeva ore. Jimmy odiava la sua suite, che a suo dire sembrava "il fottuto palazzo di Versailles". Il televisore non funzionava perché le candele nere che aveva nella sua stanza gocciolavano dentro. Il volume delle proiezioni di Lucifer Rising era così forte che temeva di essere cacciato fuori dall'hotel. John Paul Jones aveva una vita segreta o si teneva per sé; la maggior parte delle volte, l'unica volta in cui qualcuno lo vedeva era agli spettacoli. La suite di Bonzo aveva un tavolo da biliardo. Tutti noi lasciammo il Plaza e camminammo per la strada al ristorante Nirvana per del cibo indiano. "Hai qualche dania fresca?" Chiese Robert, mostrandosi ai camerieri. "Conosco questo cibo; Sono sposato con un indiano ", ha detto. Jimmy rise: "Così dici a loro ogni volta che vieni qui." Ho detto loro che John Lennon ha sentito "Stairway to Heaven" e l'ha amato. "Lo ha appena sentito ora?", Ha detto Robert.
Febbraio 1975, nel backstage di Madison Square Garden: forse come risposta a Truman Capote che si aggira intorno agli Stones, c'era William Burroughs, arruolato per intervistare Jimmy per la rivista rock underground Crawdaddy. (Burrough arrivò a uno spettacolo, passò due sessioni a intervistare Jimmy, poi scrisse principalmente su se stesso e sulle pratiche arcane di magia nera.) Mick Jagger si fermò a controllare il sistema audio. A Los Angeles, David Geffen è venuto a vedere Peter Grant, e George Harrison si è presentato a una festa e ha gettato un po 'di torta a Bonzo - che ha poi gettato l'ex Beatle in piscina. Ma Zeppelin non disegnò una folla di celebrità; no Andy Warhol o Liza Minnelli o la banda dello Studio 54. I Led Zeppelin non erano solo alla moda.
4 agosto 1975: durante una vacanza in Grecia, Robert Plant e la sua famiglia si trovarono in un grave incidente automobilistico. Sono stati trasportati con l'aereo a Londra. Sua moglie, Maureen, era in terapia intensiva con un bacino rotto e un cranio fratturato, sua figlia di sette anni, Carmen, aveva un polso rotto, e suo figlio di quattro anni, Karac, una gamba fratturata. Robert ha subito fratture multiple di gomito, caviglia e altre ossa. Tutti gli altri concerti della band per il 1975 furono cancellati.
Nel 1977, per gli appassionati di heavy-rock, non c'era ancora un gruppo più grande dei Led Zeppelin. Ma la grande novità in Inghilterra è stata il Sex Pistols e il Clash. A New York, è stata la scena punk del CBGB. I membri di Zeppelin sono stati interpretati da alcuni sulla stampa come dinosauri auto-inesauribili. L'insicurezza cominciò a insinuarsi nelle conversazioni della band. E l'eroina che divenne un fatto non detto della vita intorno alla banda, alla direzione e all'equipaggio non aiutò. I medici hanno accompagnato la band in tour per soddisfare le loro esigenze mediche e scrivere ricette. Secondo qualcuno vicino alla band, le droghe stavano diventando così fuori controllo che c'erano volte sul palco quando Jimmy avrebbe suonato una canzone completamente diversa rispetto al resto della band.
7 aprile 1977, Chicago: a tarda notte, dopo lo spettacolo, Jimmy ha parlato della reputazione della band ("Non ci siamo davvero fermati") e delle voci ("Devo essermi divertito"). O molto stanco o molto lapidato, mormorò le sue parole. Più tardi, in un'altra stanza, Robert, come sempre, ha scherzato: "Tutta questa roba di noi barbari è perpetuata dallo staff della strada. Controllano in hotel sotto il nostro nome. Si imbattono in bollette disgustose per il servizio in camera e poi prendono d'assalto le donne della città applicando le maschere dei quattro membri del gruppo. Ci prende un brutto nome. E vende un sacco di dischi. "Ha aggiunto," Ho incontrato membri del sesso opposto che avevano solo otto o nove anni quando siamo andati in uno studio. . . e sono grandi scopate. "
Intorno al giugno del 1977, tutto iniziò a diventare terribilmente sbagliato. Bill Graham, che era fuggito dalla Germania nazista, era il più grande promotore di vita a San Francisco, il fondatore dei Fillmores West e East e un uomo molto apprezzato nel mondo della musica. Ha sempre pensato che la band portasse uno spiacevole elemento di aggressione maschile nei loro spettacoli. Quando la band suonò il primo dei due spettacoli per Graham a Oakland il 23 giugno 1977, il figlio di 11 anni di Peter Grant, Warren, cercò di rimuovere un cartello ZEPPELIN a LED da un rimorchio di camerino. Secondo Graham, una delle sue guardie di sicurezza ha detto al bambino che non poteva averlo. Secondo Bonzo, che ha detto di averlo visto dal palco, la guardia ha colpito il bambino. Seguì una scena orribile e violenta. Peter Grant, Bonzo e John Bindon, un criminale che era stato ingaggiato per una maggiore sicurezza, picchiarono l'uomo di Graham mentre Richard Cole stava di guardia fuori dal trailer. Lo staff di Graham era precipitato, sanguinante, in ospedale. La band si rifiutò di fare lo show del giorno successivo, a meno che Graham non firmasse un documento che assolveva il senso di colpa. Graham, temendo una rivolta se Zeppelin non avesse giocato, firmò il giornale dopo essere stato assicurato che era legalmente inutile. Dopo lo spettacolo, Peter Grant, Richard Cole, John Bonham e John Bindon sono stati arrestati nel loro hotel. Un caso civile trascinato per più di un anno, è stato risolto in via extragiudiziale per una somma non rivelata, e Bill Graham - nessun gatto figa in fatto di intimidazione (verbale, non fisica) - ha dedicato un intero capitolo all'episodio nel suo postumo pubblicato 1992 autobiografia. (Secondo quanto riferito, quando un sobrio Peter Grant lo ha letto, ha pianto).
Le voci continuarono. Autisti di limousine, sempre pronti a chiacchierare, spettegolavano sul fatto che i direttori di strada e le guardie del corpo saltellanti della band irruppero nelle drogherie e, minacciando la forza fisica, chiesero che le prescrizioni fossero riempite. Un ristorante era stato spazzato via e i camerieri umiliati in Pennsylvania. Si capì che (ad eccezione di Bonzo a Oakland) i membri della band non furono mai coinvolti in questi incidenti; è probabile che non ne sapessero nemmeno al momento. Tuttavia, l'equipaggio è stato assunto a nome della band e li ha rappresentati e tutto ha preso il suo pedaggio.Quindi, due settimane dopo l'incidente di Oakland, mentre la band faceva il check-in nel Maison Dupuy Hotel di New Orleans, Robert ricevette una telefonata in prima fila scrivania, lo portò di sopra nella sua stanza e gli fu detto che, dopo essere stato ricoverato in ospedale con una misteriosa infezione respiratoria, suo figlio Karac, di cinque anni, era morto.
Robert, accompagnato da Richard, Bonzo e l'assistente Dennis Sheehan, tornò immediatamente in Inghilterra. Il tour degli Stati Uniti - un tour segnato da crescenti disordini, tensioni, uso di droghe, violenza e estraneità tra i membri della band - era finito. Robert, devastato dalla morte del figlio (e secondo quanto riferito sconvolto anche dal fatto che Jimmy e Peter non avevano assistito al funerale), entrò in ritiro.
La stampa ha scritto sul "cattivo karma" di Jimmy e sul suo interesse per Aleister Crowley. Hanno tirato fuori ogni sorta di teppista su una "maledizione dello Zeppelin" e hanno suggerito che Page e il gruppo (ma soprattutto Page) - come il blues Robert Johnson, presumibilmente, anni prima - aveva fatto un "accordo con il diavolo".
4 agosto 1979, Knebworth, Hertfordshire: Peter Grant mi ha invitato a vedere la band a Knebworth, sede di una delle case signorili dell'Inghilterra, dove Zeppelin farebbe i loro primi spettacoli in due anni: due concerti per 300.000 persone. La band mi mandò un biglietto per il Concorde di andata e ritorno, poi mi sistemò in un Holiday Inn. Zeppelin tipico: alto-basso. Prima dello spettacolo, Bonzo mi ha detto di aver visto il figlio di 11 anni, Jason, sedere alla batteria durante il sound check: "Può suonare perfettamente" calpestato ", ha detto. "È la prima volta che vedo i Led Zeppelin." Pochissime persone erano ammesse nell'enclave chiuso nel backstage che ospitava i rimorchi dei camerini. La band sembrava nervosa. "Ora, non vai e dimmi che è nostalgia", mi ha detto Robert. (In realtà, con Blitz, il club più alla moda di Londra, disegnando drag queen negli outfit fantascientifici, questo enorme pubblico vestito di jeans - 10 anni dopo Woodstock - sembrava un ritorno ad un'altra epoca.) Con Robert era sua moglie, Maureen e la figlia, Carmen. Il suo bambino di sei mesi, Logan, era a casa con i suoi nonni. Jimmy Page è volato in elicottero sul posto una mezz'ora prima dello spettacolo con la sua ragazza, Charlotte. Indossava una camicia di seta blu e pantaloni larghi color crema. La band ha suonato per tre ore e mezza, il pubblico ha cantato "You'll Never Walk Alone" per 15 minuti dopo il terzo bis, e Robert sembrava piangere nel backstage. Sono uscito per ore dopo lo spettacolo con Jimmy Page e la moglie di Ron Wood, Chrissie, che sembravano totalmente fuori di testa. Lo Zeppelin non era certo la stessa band che era salita sul palco 10 anni fa. Per quelli di noi che avevano visto la band al loro apice, erano molto più che arrugginiti; l'intelligenza e la meraviglia non erano davvero lì. Ma Knebworth doveva essere un nuovo inizio, e tutti erano entusiasti di un tour del 1980.
Poco più di un anno dopo, il 25 settembre 1980, dopo una notte di eccessi e bevute, John Bonham soffocato a morte nel sonno a 32 anni a casa di Jimmy Page. Due settimane più tardi, i tre membri superstiti dei Led Zeppelin si incontrarono con Peter Grant all'Hotel Savoy di Londra e rilasciarono una dichiarazione in cui affermava, in parte, "Non possiamo più continuare come eravamo". A causa dell'ambiguità di questa affermazione , la speculazione è dilagata per mesi che la band si sarebbe riunita con un altro batterista. E anche se nessuno lo ammetteva, si diceva che i tre si riunissero e provassero con altri batteristi per vedere se avrebbe funzionato. Ma non ne è mai uscito nulla. Nessuno aveva l'interesse, o il cuore, per Zeppelin senza Bonham. "Quando John è morto, c'era un grosso buco in Zeppelin", mi ha detto John Paul Jones anni dopo. "Gli Who and the Stones sono band basate sulla canzone, ma Zeppelin non era così. Abbiamo fatto le cose in modo diverso ogni sera, e eravamo tutti legati l'uno sull'altro sul palco. Non riuscivo nemmeno a pensare a come farlo senza John. "
Le poche riunioni "spontanee" dei tre membri sopravvissuti dello Zeppelin - il concerto Live Aid del 1985 e il 40 ° anniversario della Atlantic Records nel 1988 - erano abissali. La band era fuori allenamento, fuori dal tempo e stonato. Ma la maggior parte del pubblico, che non aveva mai visto il gruppo ai suoi tempi d'oro, non conosceva la differenza. Nel 1994, Plant e Page fecero uno spettacolo Unledded insieme per MTV, in tour con musicisti egiziani, e pubblicarono due album (e non includevano un Jones molto scontento). Tutti e tre si sono uniti per l'induzione di Zep nel 1995 al Rock and Roll Hall of Fame (dove Jones ha ringraziato di cuore "i miei amici per aver finalmente ricordato il mio numero di telefono"). Plant, che mi ha detto che "si è rifiutato di essere una delle braci morenti del barboncino", ha sempre insistito sul fatto che non ci potrebbe essere una riunione dello Zeppelin, perché "nessuno potrebbe mai sostituire Bonzo" e "non avremmo dato a nessuno il opportunità."
2003: Richard Cole è un alcolizzato in fase di recupero che non beve alcolici dal 1986. Ha lavorato a stretto contatto con Sharon e Ozzy Osbourne ed è richiesto per dirigere gruppi giovani. Peter Grant morì di infarto nel 1995 all'età di 60 anni. John Bindon, la guardia del corpo coinvolta nell'incidente di Oakland, morì di polmonite nel 1993. Bill Graham morì in un incidente di elicottero nel 1991. Negli ultimi 23 anni, Jimmy Page ha lavorato con musicisti tanto diversi come il cantante David Coverdale (un imitatore di Robert Plant) e l'ex cantante dei Bad Company Paul Rodgers, e recentemente si è esibito con i Black Crowes. John Paul Jones ha fatto accordi di archi per, tra gli altri, R.E.M. e ha fatto un tour con la cantante d'avanguardia Diamanda Galas. Tra tutti i membri di Zeppelin, Robert Plant ha avuto la carriera solista di maggior successo.
Tuttavia, l'anno scorso, la parola era che Robert non era felice di aprire spettacoli di arena per gli Who. Secondo quanto riferito, il suo manager gli ha detto: "Ecco un numero di telefono di un chitarrista. Ecco un numero di telefono di un bassista. Chiamali e puoi intitolare qualsiasi stadio in qualsiasi parte del mondo. "Le voci delle riunioni di Zeppelin emergono regolarmente come gli avvistamenti di Elvis Presley. Quando tutti e tre sono venuti a New York lo scorso maggio per la premiere dei set di archivio dal vivo di DVD e CD (con materiale acquistato dalla pagina dei bootleggers e poi trascorso più di un anno per sincronizzare, mixare, produrre e rimasterizzare), il ronzio della reunion è iniziato di nuovo Ma quelli che conoscevano Page e Plant si chiedevano se il loro ego potesse coesistere per una settimana di attività promozionali, e tanto meno un prolungato tour di concerti.
28 maggio 2003, Plaza Hotel, New York City: Jimmy Page con gli occhi molto chiari vuole ancora solo parlare della musica. "Posso capire perché abbiamo avuto recensioni negative", dice. "Siamo andati dritti sulle teste delle persone. Un album ne seguirà un altro e non avrebbe nulla a che fare con ciò che avevamo fatto prima. La gente non sapeva cosa stava succedendo. "Si riferì timidamente alla reputazione della band come" buffonate fuori scena "e disse:" Stavamo facendo una mezz'ora di concerti. Abbiamo scatenato le porte della musica. Alla fine, vieni fuori dal palco e non torni in albergo per prendere una tazza di cacao. Certo che era pazzo; ovviamente è stata una vita pazza. "Più tardi, in un'altra stanza, Robert Plant ha detto:" Come possiamo essere insultati in così tante generazioni diverse e poi scoprire che eravamo la band preferita della gente? Siamo stati considerati underground e ho membri della band i cui genitori non volevano che ci ascoltassero; pensavano che fosse la musica del diavolo. Abbiamo messo in discussione l'intero ordine delle cose, e non solo per uno o due album, ma per 10 anni. Abbiamo preso un intero gruppo di persone che sapevano che non eravamo niente come Bobby Goldsboro o Rod Stewart. Led Zeppelin non era una sessione di aerobica. Stava affrontando il diavolo, prendendo tutta quella bella musica blues, e girando con essa ".
Prima di entrare a far parte di Vanity Fair nel 1999, la montatrice LISA ROBINSON è stata per lungo tempo editorialista di musica per il New York Post, The New York Times Syndicate, la serie di programmi radiofonici e televisivi via cavo e ha curato diverse riviste rock.

https://www.vanityfair.com/culture/photos/2014/03/lisa-robinson-backstage-passes








https://youtu.be/cpcyYgKEmhU

Robert Plant - Interview with Lisa Robinson 1985 (Radio 1990)

Robert joins famed journalist Lisa Robinson on her show Radio 1990.

-------------------------

le storie dietro delle foto..perle rare

‘Incontro con gli dei’: l’intervista storica ai Led Zeppelin |

Nel 1975, nel pieno del loro ultimo tour, Jimmy Page e Robert Plant invitano Rolling Stone ad andare in tour con loro, per dare un'occhiata nelle loro suite e vedere cos'è che fa volare i Led Zeppelin
Il bassista e tastierista dei Led Zeppelin, John Paul Jones, gioca a backgammon e intanto ascolta un talk show radiofonico su New York FM. A un certo punto, il conduttore dice: «L’altra sera ero in un club e qualcuno mi ha chiesto se volevo incontrare Jimmy Page. Sapete, al mondo non c’è nessuno che io abbia meno voglia di incontrare del disgustoso Jimmy Page». Jones molla il suo gioco. «Lasciatemi dire una cosa», continua il conduttore, «i Led Slime sono degli incapaci e sappiate che, se avete intenzione di andarli a vedere domani sera al Garden, quei buffoni vi stanno fregando. Non fatemi perdere tempo, se avete intenzione di chiamare per difendere i Led Slime, mettete la testa nel cesso e tirate lo sciacquone». Jones che normalmente è un tipo molto tranquillo, si alza e attraversa la stanza infuriato. Prende il telefono e chiama la radio. Il conduttore prende la chiamata. «Di cosa vuoi parlare?». «Led Zeppelin», risponde Jones calmo, con il suo accento britannico. La linea cade. Lo scambio di opinioni non va in onda. È la solita battaglia, secondo Jones.

Nonostante i Led Zeppelin abbiano venduto più di un milione di copie di ognuno dei loro cinque album e si stiano preparando per fare un tour che ci si aspetta diventi il più redditizio nella storia del rock, sono stati costantemente presi a calci nelle palle da ogni critico sulla faccia della Terra. «So che non serve a niente reagire», mi dice Jones, «volevo solo difendermi un’ultima volta».La sera dopo, nella prima di tre serate al Madison Square Garden, i Led Zeppelin fanno cadere il pubblico ai loro piedi con uno dei migliori concerti in sei anni di carriera. Guidati da un’intuizione di Page, a metà scaletta si lanciano anche in una versione improvvisata di Dazed and Confused che dura 20 minuti.La tensione verso un successo che rimane comunque incerto nonostante tutto è un elemento evidente e molto elettrico nella loro performance. «Non c’è dubbio», ha detto Plant entusiasta prima di uscire sul palco per il secondo bis, Communication Breakdown, «il tour è cominciato».

È passato molto tempo dall’ultima volta in cui i Led Zeppelin hanno fatto del rock&roll. Dopo 18 mesi passati a lavorare duramente al loro nuovo album Physical Graffiti, Page, Plant, Jones e il batterista John Bonham devono scaldarsi un po’: «Dobbiamo sentirci a posto», dice Plant, «c’è molta energia in questo tour, molto più che nell’ultimo». La prima data, il 18 gennaio al Minneapolis Sports Center, è andata bene, considerata la situazione. Una settimana fa Page si è chiuso accidentalmente la mano in una porta di un treno e si è rotto l’ultima falange dell’anulare sinistro. Manca solo una prova per perfezionare quella che ora Page chiama «la mia tecnica con tre dita» e la band ha dovuto eliminare a tempo indefinito dalla scaletta pezzi classici come Dazed and Confused e Since I’ve Been Loving You. Pastiglie di codeina e una bottiglia di Jack Daniel’s hanno aiutato Page a tenere sotto controllo il dolore fino alla fine di tre estenuanti ore di concerto. La sua reazione all’infortunio è una specie di muta disperazione: «Non ho dubbi sul fatto che il tour andrà bene, è solo che – dannazione – sono rammaricato di non poter fare tutto quello che so fare». Batte il pugno dolcemente contro il palmo della mano ferita: «Voglio sempre dare il meglio, è frustrante avere qualcosa che ti limita. Puoi scommetterci: Dazed and Confused tornerà in scaletta appena sarò pronto. Forse non saremo fantastici per qualche sera, ma saremo sempre bravi».
https://youtu.be/ZQgYn23Xvck
Il tour è andato avanti in modo soddisfacente con tre date al Chicago Stadium seguite da Cleveland e Indianapolis, poi a Plant è venuta la febbre. Il concerto di St. Louis è stato posticipato fino a metà febbraio e mentre Plant si è fermato per curarsi, la band è andata a Los Angeles per un giorno di pausa. La sosta ha fatto bene a Plant, e i concerti successivi a Greensboro, Detroit e Pittsburgh sono stati uno migliore dell’altro, aprendo la strada alla vittoria roboante di New York e alla prima esecuzione dal vivo di Dazed and Confused nel tour. «Non abbiamo avuto molto tempo», dice John Bonham con un tono un po’ triste, «la musica è stata la nostra principale preoccupazione».

Questa intervista con Page e Plant si è svolta nel corso di due settimane. Abbiamo iniziato davanti a una tazza di tè nella suite di Plant all’Ambassador Hotel di Chicago e abbiamo continuato tre giorni dopo nella camera di Page, che ha le tende chiuse per tenere fuori la luce. «È ancora mattina», dice rabbrividendo mentre si copre con una coperta seduto sul divano, «dobbiamo parlare per almeno tre ore, prima che io dica qualcosa che abbia un senso». La conversazione va avanti fino al tardo pomeriggio, quando scopro che Page preferisce la luce delle candele alla luce naturale. Un incontro con Plant qualche giorno dopo fornisce altro materiale e gli ultimi dettagli me li dà Page su un aereo diretto a New York. «In questo tour io e Page siamo più uniti che mai», mi dice Plant dopo il concerto a New York, «siamo praticamente fusi in una sola persona».
I media non hanno riconosciuto la popolarità dei Led Zeppelin fino all’ultimo tour americano del 1973.
Plant: «Abbiamo deciso di affidarci per la prima volta a un’agenzia di comunicazione dopo il tour in America dell’estate del 1973. Era la stessa estate in cui qui c’erano anche gli Stones. Sapevamo che stavamo andando meglio di loro. Facevamo molti più incassi di altre band che venivano glorificate molto più di noi, quindi senza voler essere troppo egocentrici abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di dire alla gente qualcosa di noi, qualcosa di diverso dalle leggende secondo cui mangiamo le donne e poi gettiamo le loro ossa fuori dalla finestra. Sembrava che tutti sapessero qualcosa di noi, ma erano solo voci che giravano. Tutta quella follia era ok, ma noi non siamo e non siamo mai stati dei mostri. Siamo dei ragazzi a cui piace divertirsi, amati dai fan e odiati dai critici».

Vi sentite in competizione con gli Stones?
Page: «No, assolutamente. Gli Stones sono grandi e sono sempre stati grandi, i testi di Jagger sono fantastici, sempre dritti al punto. So che veniamo sempre considerati la più grande rock band del mondo, ma io non ci penso mai. È una competizione che non esiste. Il punto è chi fa buona musica e chi no, e chi è riuscito a mantenersi con quello che fa».
Arrivati a questo punto, qual è la vostra motivazione?
Page: «Adoro suonare. Se la questione fosse tutta lì sarebbe una specie di utopia. Ma non lo è. È aeroplani, limousine e guardie armate davanti alla porta delle nostre stanze in hotel. Non mi piace, ma è il prezzo che sono disposto a pagare per continuare a suonare. Negli ultimi 18 mesi, in cui ci siamo fermati e poi abbiamo lavorato al nuovo album, ero molto irrequieto».
Plant: «Io vivo una sorta di costante conflitto interiore. Mi piace molto la mia vita a casa: gioco a calcio nella mia piccola squadra, partecipo alle attività del quartiere, faccio quello che fanno le persone normali. Ma sono sempre pensieroso e malinconico, in preda a una sensazione che non riesco mai a eliminare: mi manca la band. Devo sempre chiamare Jimmy per tranquillizzarmi. L’altra sera, quando abbiamo ricominciato a suonare, avevo il sorriso più grande del mondo stampato in faccia».

Jimmy, cosa dici delle voci secondo cui stai facendo un disco solista?
Page: «È tutta colpa di Keith Richards e del suo senso dell’umorismo. Ho solo fatto quello che potrebbe essere il prossimo B-side degli Stones: una canzone intitolata Scarlet fatta da me, Keith, Ric Grech e un batterista di cui non ricordo il nome. È simile come atmosfera e come stile ai pezzi di Blonde on Blonde di Bob Dylan. L’abbiamo provata tutta la notte e poi siamo andati negli studi della Island Records, dove Keith ha aggiunto delle chitarre reggae. Io ho fatto un assolo, erano ormai le otto del mattino. Keith ha portato i nastri in Svizzera, qualcuno lo ha saputo e lui ha detto che era una canzone per il mio prossimo album solista. Non ho bisogno di fare un album da solo. C’è una chimica così forte nei Led Zeppelin che nessuno di noi si sente frustrato al punto di voler fare il suo disco. Non sono come Pete Townshend, che dice a tutti esattamente quello che devono suonare. In fondo, una band è una band, giusto?».
Siete riusciti ad andare avanti rimanendo impassibili in mezzo alle critiche, soprattutto agli inizi della vostra carriera. Quanto credete in voi stessi?
Page: «Forse non credo molto in me stesso, ma credo in quello che sto facendo. So dove sto andando musicalmente, vedo il mio percorso e so che sto andando più lentamente di quanto pensassi. Posso dirti che so anche quanto posso andare ancora avanti, e l’unica cosa che posso fare è continuare a suonare. Può sembrare strano quando pensi che ci sono artisti come John McLaughlin, uno che sembra suonare in un’altra dimensione. Forse è un po’ come la favola della lepre e della tartaruga. Non sono un chitarrista tecnico, prendo la chitarra e suono. Non ho tecnica, io mi occupo di emozioni. L’armonia è molto importante per me, ecco il punto in cui pensavo di poter migliorare. Devo continuare, ci sono così tanti stili e forme d’arte diverse dentro la chitarra: flamenco, jazz, rock, blues. Dimmene una e c’è. All’inizio il mio sogno era riuscire a fonderli tutti insieme, adesso la composizione musicale è diventata altrettanto importante. Inoltre credo che sia arrivato il momento di viaggiare, fare esperienze sul campo con musicisti di strada marocchini o indiani… Non sarebbe male viaggiare un po’ quest’anno. Non so cosa ne pensano gli altri, ma questa è la direzione che sto prendendo ora. Questa settimana sono uno zingaro, magari la settimana prossima sarò glitter rock».

Cosa credi che potresti guadagnare da questi viaggi?
Page: «Stai scherzando? Hai idea di cosa vuol dire sedersi a suonare con un musicista marocchino, come uomo e come musicista? È così che si cresce, non certo vivendo così. Ordinando dal servizio in camera in hotel. Bisogna stare esattamente dall’altra parte. Voglio che la situazione si sbilanci tutta da quella parte, fino a ritrovarmi da solo con il mio strumento e niente altro. Tanto tempo fa viaggiavo così, con una chitarra e basta, non c’è motivo per cui non debba farlo ancora. C’è sempre questo problema del tempo. Non si può comprare il tempo. È tutta una corsa contro il tempo, soprattutto nella musica. So cosa voglio ottenere, e non ho molto tempo. Mi era anche venuta l’idea di prendere un furgone di quelli che si aprono di lato e andarmene in giro per l’Inghilterra. Ti sembrerà una follia, ma in quella situazione così rurale si può fare. Apri il furgone e suoni con un mixer, un amplificatore e un grosso generatore. Puoi farlo per un po’ di tempo o in modo stabile. Mi piacciono i cambiamenti e mi piacciono i contrasti, non mi piace rimanere bloccato in una sola situazione un giorno dopo l’altro. La vita domestica non fa per me e neanche stare in questo hotel per una settimana. Mi parte la febbre del tour ed è lì che cominciano i danni. Ma non sono ancora arrivato a quel punto. Finora sono stato tranquillo, ma attenzione, il tour è iniziato solo da una settimana».

Ricordate il vostro primo tour in America?
Plant: «Avevo 19 anni ed ero innocente e naïf, certo che me lo ricordo! È passato molto tempo, oggi stiamo in albergo a leggere Nietzsche. C’era da divertirsi molto e c’erano anche molte più persone con cui spassarsela. Gli Stati Uniti erano più divertenti e Los Angeles era Los Angeles. La L.A. di adesso, infestata da 12enni sbandati, non è quella che piace a me. È la prima città americana che ho visitato, il primo posto in cui ho visto un poliziotto con la pistola e una macchina lunga sei metri. Era pieno di gente divertente, ci hanno accolto tutti calorosamente, siamo partiti con una botta di divertimento ed energia positiva. Ci tiravamo le uova da un piano all’altro dell’hotel, facevamo battaglie con i gavettoni, tutte quelle cose stupide che tutti i 19enni dovrebbero fare. Sono stati i primi passi per imparare cosa vuol dire essere folli. Molte delle persone che abbiamo conosciuto al tempo sono ancora con noi, altre sono sparite, qualcuno è morto di overdose, qualcuno è semplicemente cresciuto. Io non vedo la ragione per cui si debba crescere».
https://youtu.be/oBvxhp4JAe4
Sembri davvero sconfortato al pensiero.
Plant: «Beh, sì, lo sono. Non ho mai perso la mia innocenza, faccio sempre finta che non sia così. Sì, è un peccato. È anche un peccato vedere tutte queste ragazze giovani che si incasinano la vita per cercare di competere con le groupie dei vecchi tempi, le GTO e tutte le altre. Noi abbiamo nostalgia di loro e bei ricordi quanti loro ne hanno di noi. Adesso è una vergogna. C’è un pezzo su Physical Graffiti, intitolato Sick Again, in cui dico quanto mi dispiace per loro: “Tieni strette le pagine del tuo sogno adolescenziale nella lobby dell’Hotel Paradise / Nel circo delle regine di L.A. imparerai presto qual è la strada che porta verso il basso”. Hanno 12 anni, un attimo dopo ne hanno 13 e sono già oltre il limite. È una vergogna, non hanno lo stile che avevano le ragazze ai vecchi tempi, nel 1968. Non che non mi piaccia, ma la prendo sul ridere. È divertente. Mi manca tutto il casino. La corsa sfrenata dalle topaie agli hotel di lusso. È stato divertente, dallo Shadow Box Motel dove sette anni fa sono crollate le pareti durante la notte, all’Hotel Plaza di New York in cui il procuratore generale, che dormiva un piano sopra al mio, si lamentava perché ascoltavo i dischi dei Little Feat a volume troppo alto».
Quanto è stato difficile pubblicare il primo album dei Led Zeppelin?
Page: «È stato molto veloce. Lo abbiamo registrato subito dopo aver formato la band, le uniche prove che avevamo fatto insieme erano le due settimane di tour in Scandinavia, quando ci chiamavamo ancora The New Yardbirds. Per la scelta del materiale abbiamo scavato nelle nostre radici blues, ovviamente. Avevo anche un sacco di riff degli Yardbirds da parte. Quando Jeff Beck se n’è andato, il compito di comporre è passato a me. Clapton aveva creato un precedente piuttosto importante negli Yardbirds, Beck l’ha portato avanti, poi sono arrivato io ed era ancora più difficile, perché ero il secondo chitarrista che improvvisamente era diventato il primo. Ero sotto pressione, dovevo tirare fuori dei riff. Quindi nel primo album ero ancora profondamente influenzato dagli anni degli esordi, e credo che si senta. Lo abbiamo registrato in tre settimane, era ovvio che qualcuno dovesse prendere il controllo della situazione, altrimenti saremmo rimasti lì a improvvisare e a non combinare niente per mesi. Nel secondo album, invece, si sente l’identità della band».
Plant: «Con il primo album io ho scoperto le cuffie, prima non sapevo neanche cosa fossero. Quello che ci sentivo dentro mentre cantavo era meglio della ragazza più bella del mondo. Era pesante, potente, era devastante. Dovevo ancora migliorare molto come cantante, ma si sente l’entusiasmo di lavorare con la chitarra di Jimmy. Al tempo eravamo molto sfacciati e quello è diventato il nostro marchio di fabbrica. Stavamo imparando cosa piaceva a noi e al pubblico e il risultato erano sempre più ragazze che venivano nel nostro albergo dopo i concerti. Con il primo tour non abbiamo guadagnato niente. Neanche un centesimo. Jimmy aveva investito tutti i soldi che aveva messo da parte con gli Yardbirds, fino all’ultimo penny. Non erano molti, perché fino a quando non è arrivato Peter Grant a gestire i loro affari non hanno fatto i soldi che avrebbero potuto fare. Abbiamo registrato il disco e poi siamo partiti in tour con una crew composta da una sola persona».

‘Incontro con gli dei’: l’intervista storica ai Led Zeppelin (parte II)
La seconda parte dell'intervista del 1975, quando Jimmy Page e Robert Plant invitarono Rolling Stone in tour, tra suite e castelli scozzesi, per vedere cosa fa volare gli Zeppelin
Jimmy, una volta mi hai detto che pensi che la tua vita sia un gioco d’azzardo. In che senso?
Page: «Ti spiego perché: ero in una band, non dico il nome perché non è importante, ma era quel tipo di band in cui andavi in giro a suonare con il furgone. L’ho fatto per due anni, subito dopo aver finito gli studi, ho cominciato a fare dei bei soldi, ma mi stavo ammalando e quindi sono tornato al college a studiare arte. Un cambio totale. Ecco perché dico che è possibile. Ero totalmente dedicato alla mia chitarra e a suonare, ma sapevo che farlo in quel modo mi avrebbe ucciso. Ogni due mesi mi veniva la febbre, quindi per i 18 mesi successivi sono andato avanti con 10 dollari a settimana, cercando di recuperare le forze. Ma continuavo a suonare».

Plant: «Lascia che ti racconti la storia della canzone Ten Years Gone sul nostro nuovo album. Prima di entrare nei Led Zeppelin, lavoravo tantissimo, mi rompevo veramente il culo. Un giorno, una ragazza che amavo molto mi ha detto: “Io o i tuoi fan”. Non che avessi dei fan al tempo, però le ho risposto: “Mi spiace, non posso fermarmi”. Immagino che oggi sia felice, abbia una lavatrice nuova che fa tutto da sola e una bella macchina sportiva. Non avremmo più niente da dirci. Probabilmente io potrei anche starle accanto senza problemi. Lei però no, perché le riderei troppo in faccia. Dieci anni se ne sono andati, temo. Eccoti un gioco d’azzardo».

Page: «Io ne ho un’altra: studiavo arte al college e nel frattempo lavoravo come session man. Credimi, per alcuni lavorare come session man in studio è il massimo che si possa desiderare. Io ho rinunciato per entrare negli Yardbirds guadagnando un terzo perché volevo suonare. Non mi sembrava di suonare abbastanza lavorando in studio, anche se facevo fino a tre session al giorno. Stavo diventando una di quelle persone che odio».
https://youtu.be/XgXOW3lX25Y
Qual era il problema del lavoro in studio?
Page: «Alcune session erano un vero piacere, il problema era che non sapevo mai cosa avrei suonato e con chi. Certamente saprai che ho suonato anche in un disco di Burt Bacharach. È vero. Sapevo solo che mi dovevo presentare in uno degli studi dalle due alle cinque e mezza. A volte era per suonare con qualcuno che ero contento di conoscere, a volte mi dicevo: “Ma che ci faccio qui?”. Era un momento in cui la chitarra era molto in voga e quindi facevo assoli ogni giorno. Poi, quando ha preso piede lo stile alla Stax e i fiati, ho finito per non suonare quasi niente, giusto un riff qua e là e niente assoli. Mi ricordo una volta in cui mi hanno chiesto di fare un assolo su un pezzo rock&roll. Erano due mesi che non ne facevo uno e ho fatto una vera schifezza. Ero così disgustato da me stesso che ho deciso di mollare tutto. Mi stava facendo del male».
Come ricordi il periodo con gli Yardbirds?
«Ho ottimi ricordi. A parte un tour in particolare che ci ha quasi ucciso, è stato molto intenso. Musicalmente era un grande gruppo con cui suonare, non rimpiango nulla di ciò che ho fatto, ogni musicista sarebbe andato di corsa a suonare in una band del genere. Era particolarmente buona quando c’eravamo io e Jeff Beck come chitarre soliste. Poteva diventare davvero qualcosa di eccezionale, ma sfortunatamente non c’è molto materiale registrato di quel periodo. Ci sono Stroll On dalla colonna sonora di Blow Up, che è stata abbastanza divertente, Happenings Ten Years Time Ago e Daisy. Non passavamo molto tempo in studio. Ovviamente c’erano alti e bassi, tutti mi chiedono sempre di parlare delle liti e dei conflitti personali, ma non credo che la situazione sia mai diventata davvero insostenibile. Se presentato nel giusto modo, un disco di reunion degli Yardbirds potrebbe essere una buona cosa. Anche se Jeff non me lo vedo proprio a fare una cosa del genere. È davvero un tipo divertente».

Nella mia casa un uomo è stato decapitato e ogni tanto si sente il rumore della testa che rotola
Jimmy Page

Vivi nella villa appartenuta un tempo ad Aleister Crowley?
Page: «Sì, era sua, ma prima di lui ha avuto altri due o tre proprietari. Prima è stata anche una chiesa, che è stata bruciata e rasa al suolo con dentro tutti i fedeli. Sono successe molte cose strane in quella casa che non hanno niente a che vedere con Aleister Crowley. Ci sono sempre state vibrazioni negative. Un uomo è stato decapitato lì dentro e ogni tanto si sente il rumore della testa che rotola dalle scale. Io non l’ho mai sentita, ma un mio amico sì. Ed è uno assolutamente lucido e sobrio che non si è mai interessato alle storie di fantasmi. Pensava che fossero i gatti che andavano in giro per la casa. Io non c’ero e così ha chiesto al personale di servizio: “Perché non chiudete i gatti fuori la notte? Vanno su e giù per le scale e fanno un gran casino”. E loro: “I gatti vengono chiusi in una stanza ogni sera”. Poi gli hanno raccontato la storia della casa. Succedevano cose strane anche prima di Crowley, poi quando è arrivato lui ci sono stati suicidi, gente che è stata portata in manicomio…».
E tu non hai mai avuto contatti con qualche fantasma?
Page: «Non ho detto questo, ho solo detto che non ho sentito la testa rotolare giù dalle scale».

Cosa ti attrae di quel posto?
Page: «L’ignoto. Sono attratto dall’ignoto, ma prendo le mie precauzioni. Non mi lancio in esplorazioni a occhi chiusi».

Ti senti sicuro in quella casa?
Page: «Sì. Tutte le mie case sono un po’isolate, e a me piace stare da solo. Mi piace anche stare vicino all’acqua. La villa di Crowley è a Loch Ness, in Scozia. Ne ho un’altra nel Sussex dove passo la maggior parte del tempo. È abbastanza vicina a Londra ed è circondata da un fossato. Potrei raccontarti tante cose, ma non voglio far venire idee in testa alla gente. Sono successi episodi molto strani ma sono rimasto sorpreso dalla mia calma. Non voglio parlare delle mie credenze e del mio rapporto con la magia. Non sono George Harrison o Pete Townshend, non voglio convincere nessuno a seguire quello in cui credo. Sono profondamente convinto che se le persone sono in cerca di qualcosa e vogliono trovare delle risposte, lo devono fare da sole».
https://youtu.be/6tlSx0jkuLM
Hai visto Eric Clapton con la sua nuova band?
Page: «Oh cazzo, Eric. Sì, certo, l’ho visto suonare con la sua nuova band e anche al concerto al Rainbow. Almeno sul palco con lui c’era gente con le palle. C’erano Townshend e Ronnie Wood, Jimmy Carsten e Jim Capaldi. Pearly Queen è stata incredibile. Speravo che dopo quell’esperienza avrebbe detto: “Ok, voglio suonare solo con musicisti inglesi”. Da quando suona con gli americani è diventato sempre più pigro. Sono andato a trovarlo dopo il concerto ed è evidente che c’è rimasto male, perché i Derek & the Dominos non sono mai stati capiti. Deve essere stata dura per lui sopportare il fatto che non hanno avuto lo stesso successo dei Cream. Per i Led Zeppelin la chiave del successo è il cambiamento. Abbiamo fatto il primo disco, poi il secondo che non aveva niente a che vedere con il primo, poi il terzo totalmente diverso e via così. Questo è il motivo per cui abbiamo avuto solo recensioni negative: nessuno riesce a spiegarsi perché abbiamo fatto Led Zeppelin II e poi Led Zeppelin III con pezzi acustici come That’s the Way. Non lo capiscono. Io e Robert siamo andati a Bron-Yr-Aur nel Galles e abbiamo scritto della canzoni. Cristo, quello era il materiale che avevamo e quindi lo abbiamo inserito nel disco. Non abbiamo mai pensato: “Dobbiamo fare rock&roll duro perché abbiamo un’immagine da mantenere”. Di solito con i nostri album ci vuole almeno un anno perché la gente capisca cosa stiamo facendo».
https://youtu.be/oBvxhp4JAe4
Perché siete andati a Bron-Yr-Aur a registrare il terzo album?
Page: «Era arrivato il momento di fare un passo indietro. Fare il punto della situazione e non perderci. I Led Zeppelin stavano diventando grandi e volevamo che il resto del nostro viaggio fosse piacevole. Per questo siamo andati a rifugiarci in montagna, dove è nata la versione eterea di Page e Plant. Volevamo stare tranquilli e in pace e fare un po’ di blues californiano, e abbiamo trovato l’ispirazione in Galles invece che a San Francisco. Bron-Yr-Aur è un posto fantastico, il nome vuol dire: “La mammella dorata”. Si trova in una piccola valle illuminata dal sole. Nel nostro ultimo album c’è un pezzo acustico che Jimmy ha composto lì e che descrive perfettamente le nostre giornate passate a girare per la campagna con le jeep. È stata una buona idea. Avevamo scritto la maggior parte del secondo album in tour ed è per questo che al pubblico è piaciuto, nonostante quello che hanno scritto i critici. Quello che ha scritto la recensione per Rolling Stone, tanto per fare un esempio, è un musicista frustrato. Forse sono in preda a uno dei miei trip di egocentrismo, ma credo che le persone siano infastidite dal talento. Non mi ricordo neanche le critiche che abbiamo ricevuto, so solo che per quanto mi riguarda era un buon album scritto durante un tour, anzi era persino un grande album. Il terzo è l’album degli album. Se qualcuno ci aveva etichettato come una band heavy metal, con quello lo abbiamo distrutto».

Però c’erano dei pezzi acustici anche nel primo album
Page: «Esatto! Quando è uscito Led Zeppelin III, Crosby, Stills & Nash si erano appena formati e, siccome in quel momento le chitarre acustiche avevano preso il sopravvento nel rock, ecco improvvisamente la recensione: “I Led Zeppelin fanno un disco acustico!”. Ho pensato: “Cosa hanno in testa e soprattutto nelle orecchie?”. Nel primo album c’erano tre pezzi acustici e nel secondo due»
Jimmy, hai parlato della “corsa contro il tempo”. Come ti vedi a 40 anni?
Page: «Non so se ci arriverò, non so neanche se arriverò a 35. Dico sul serio, non lo so. Davvero, sono serio. Non credevo nemmeno di arrivare a 30».

Perché?
Page: «Era una paura che avevo. Non di morire, solo di…aspetta un attimo, lasciami spiegare… Sentivo che non sarei arrivato a 30 anni. Era una cosa congenita. Ora ho superato i 30, ma non me l’aspettavo. Non ho mai avuto incubi o cose del genere, non ho paura della morte, è il mistero più grande. Ma tutto nella vita è una corsa contro il tempo e non puoi mai sapere cosa succederà. Per esempio, mi sono rotto un dito, avrei potuto rompermi la mano e rimanere fuori uso per due anni».

Robert, i tuoi testi sono stati descritti come “parole senza senso da antiquato figlio dei fiori”.
Plant: «Cosa vuole dire “antiquato figlio dei fiori”? L’essenza di quel periodo era il desiderio di pace, tranquillità e idillio. È quello che vogliono tutti. Allora perché le mie sono “parole senza senso da antiquato figlio dei fiori”? Se è così, continuerò a essere un antiquato figlio dei fiori. Lavoro molto sui testi, ma non credo che tutto quello che scrivo debba essere esaminato e giudicato così attentamente. Black Dog è solo una canzone sfacciata del tipo “facciamolo in bagno”. Non importa il significato finché ottengono un risultato. La gente le ascolta. Altrimenti puoi cantare il menu del Continental Hyatt House».
Quanto è stata importante Stairway to Heaven per voi?
Page: «Per me cristallizza l’essenza stessa della band. C’è dentro tutto. Mostra la band al suo massimo, una band vera, unita. Non parlo degli assoli, semplicemente c’è dentro tutto. Non abbiamo mai voluto pubblicarla come singolo. Ogni musicista sogna di fare qualcosa che rimanga nel tempo, e credo che noi l’abbiamo fatto con Stairway. Pete Townshend probabilmente pensa di aver fatto lo stesso con Tommy. Non so se avrò la capacità di fare qualcosa di meglio. Devo lavorare duramente per arrivare a quel livello di totale e coerente grandezza. Non credo che ci siano molti artisti in grado di arrivarci. Forse una: Joni Mitchell. La ascolto sempre quando sono a casa, Joni Mitchell. Adoro il suo album Court and Spark e ho sempre sognato di vederla cantare con una band. Ha il grande talento di riuscire a prendere una situazione o un evento che le è capitato, fare un passo indietro, cristallizzarlo e poi raccontarlo in una canzone. Mi fa venire le lacrime agli occhi. È così dannatamente misteriosa. Mi ritrovo molto quando canta: “Adesso i vecchi amici si comportano in modo strano / Scuotono la testa / Dicono che sono cambiata”. Mi chiedo quanti dei suoi vecchi amici le siano rimasti, me lo chiedo di ogni musicista famoso. Ci sono poche persone che io posso definire come dei veri amici, e sono molto molto preziosi per me».

E tu, Robert?
«Sono abbastanza soddisfatto, ho intorno le stesse persone che ho sempre avuto. Sono i resti del mio passato beatnik. Sto molto bene con i miei vecchi amici, mi conoscono da tanto tempo e non sono sconvolti da quello che è successo nella mia vita. A volte mi prendono in giro, ricordando che devo due dollari a qualcuno dal ’63, quando ero un cantante blues senza soldi. Va bene. Sono felice»

C’è qualche chitarrista americano che vi piace?
Page: «Abbiamo perso il migliore di tutti, Jimi Hendrix. Anche l’altro che mi piaceva, Clarence White, è morto. Era geniale. Ha uno stile totalmente differente, ma mi piace quello che ha suonato nel singolo di Maria Muldaur Midnight at the Oasis, Amos Garrett. Lui è uno che segue le tracce di Les Paul, e Les Paul era il numero uno. Nessuno di noi avrebbe mai fatto niente, se lui non avesse inventato la chitarra elettrica. Un altro è Elliott Randall, che ha suonato nel primo disco degli Steely Dan. Un grande. Tra le band, i Little Feat sono i miei preferiti. L’unico termine che non accetto è “genio”. È stato usato troppo liberamente nel rock&roll. Se consideri le strutture melodiche composte dai musicisti classici e le paragoni con quelle di un disco rock, capisci che c’è un bel po’ di strada da fare. Nella musica classica esiste uno standard che permette di usare la parola “genio”, ma se provi a farlo nel rock&roll stai camminando su un filo. Per me il rock&roll è musica folk. Musica della strada, che non viene insegnata a scuola. Non ci sono geni nella musica da strada, ma questo non vuol dire che non possano essere molto bravi. Artisticamente il rock&roll ti ridà indietro quello che tu gli metti dentro. Nessuno te lo può insegnare, sei da solo. È questo che lo rende così affascinante».

https://youtu.be/tK1p4ZaTM10
Ultima domanda: il figlio del presidente Gerald Ford ha detto che i Led Zeppelin sono il suo gruppo preferito. Che ne pensate?
Plant: «Credo che sia veramente brutto che non ci abbiano ancora invitato alla Casa Bianca almeno per prendere un tè. Forse Jerry ha paura che combiniamo qualche casino. Se avessimo avuto un addetto alle pubbliche relazioni tre tour fa, adesso il figlio di Ford sarebbe in tour con noi. Mi ha fatto piacere sapere che alla Casa Bianca ascoltano la nostra musica. È bello sapere che hanno dei buoni gusti».

Un’ultima dichiarazione?
Page: «Sto ancora cercando un angelo con le ali spezzate. Non si trova facilmente. Specialmente se alloggi al Plaza Hotel»

https://www.rollingstone.it/…/incontro-con-gli-dei…/360779/…


Alex Andros e altri 21

Mi piace
Commenta
Condividi

Nessun commento:

Posta un commento

79.ROBERT PLANT LA Più GRANDE VOCE DEL ROCK E NON SOLO..(.INTERVISTE ..FOTO.. e CITAZIONI VARIE anni 70 80 90 anni 2000.

  Robert Plant si racconta dal backstage della Royal Albert Hall: “Con i Led Zeppelin un’esperienza mistica e non solo hard rock”.. https://...