giovedì 29 settembre 2022

52..♥ღ♥ ⁀⋱‿ 🍃🌿💓 Buongiorno 🍃🌿💓 ⁀⋱‿ 🍃🌿💓DAL MIO DIARIO:..”Ciao Anima mia..posso raccontarti una favola?⁀⋱‿ 🍃🌿💓⋱‿ 🍃🌿💓


 “Lloyd, cosa posso fare con tutti questi ostacoli sul percorso?”

“Potrebbe farne delle ottime fioriere, sir”
“Lloyd... due violette non aiuteranno a superarli”
“Sir, bravo è chi supera un ostacolo. Ma migliore è chi lo sa trasformare”
“In qualcosa di diverso davanti agli occhi?”
“In qualcosa di bello da lasciarsi alle spalle, sir”






Ho sempre pensato che essere forti significhi non solo andare avanti ma andare oltre


"...Un giorno di primavera, nel settimo anno del regno di Uter Pendragon, a Caerlon, Viviana, sacerdotessa di Avalon e Dama Del Lago, uscì al crepuscolo per guardare nello specchio magico. Sebbene la tradizione di cui la Dama era sacerdotessa fosse più antica dei druidi, aveva con loro in comune una credenza fondamentale: le grandi forze creatrici dell'universo non potevano essere adorate degnamente in un edificio costruito da mani umane e l'Infinito non poteva essere contenuto in un oggetto artificiale. Perciò lo specchio della Dama non era né di bronzo né di argento. Dietro di lei si ergevano le mura grigie dell’antico Tempio del sole, costruito dagli Splendenti giunti da Atlantide molti secoli prima. Davanti a lei stava il grande lago circondato da canne ondeggianti e avvolto nella nebbia che ormai, anche nei giorni più belli, avvolgeva la terra di Avalon. Ma oltre il Lago c’erano isole e altri laghi, in quello che veniva chiamato il Territorio dell’Estate. Era in gran parte sommerso da paludi salmastre; ma al culmine dell’estate gli acquitrini si prosciugavano e le terre si estendevano fertili. Lì il mare interno si ritraeva, cedendo ogni anno nuovo spazio alla terra ferma. Un giorno quelli sarebbero diventati ricchi campi… ma non in Avalon. Avalon era eternamente circondata dalle nebbie,nascosta a tutti eccettuati i fedeli; e quando gli uomini andavano in pellegrinaggio al monastero cristiano, il tempio del sole era per loro invisibile. Quando impiegava la Vista, Viviana riusciva a scorgere la chiesa che i monaci avevano costruito. Era là da molto tempo. Secoli prima, così diceva Merlino, un piccolo gruppo di preti era venuto dal sud, e con loro era giunto il profeta nazareno. La storia diceva che lo stesso Gesù aveva studiato là nella dimora dei druidi dove un tempo sorgeva il tempio del sole, e aveva appreso il loro sapere. Anni dopo quando il Cristo era stato sacrificato, ripetendo il Mistero più antico della stessa Britannia, uno dei suoi parenti era ritornato, e aveva piantato il bastone nel suolo della collina sacra, ed il bastone era fiorito trasformandosi nel roveto che fioriva non soltanto d’estate ma anche nel cuore dell’inverno. Ed i druidi in ricordo del mite profeta che avevano conosciuto, avevano consentito a Giuseppe d’Arimantea di erigere, sull’Isola Sacra, una cappella e un monastero in onore del suo Dio, perché tutti gli Dei sono uno solo. Ma era trascorso molto tempo. A lungo i cristiani e i druidi avevano vissuto fianco a fianco; ma poi erano arrivati i romani e avevano sradicato i sacri boschi dei druidi, accusandoli di praticare il sacrificio umano. La loro vera colpa era stata quella di esortare il popolo a non accettare le leggi romane. Allora, per proteggere l’ultimo rifugio della loro scuola, i druidi avevano operato l’ultimo grande cambiamento rimovendo l’isola di Avalon dal mondo dell’umanità. Adesso Avalon era celata nella nebbia. Le genti delle Tribù sapevano dov’era e là andavano a ad adorare. I romani, divenuti cristiani dal tempo di Costantino, credevano che i druidi fossero stati sconfitti dal Cristo, e non sapevano che erano ancora vivi e si tramandavano il loro sapere nella terra nascosta. Se voleva, Viviana poteva vedere con la vista duplice, perché era la grande sacerdotessa di Avalon. Quando voleva, vedeva la torre che avevano costruito su Tor, il Monte Sacro dell’iniziazione: una torre dedicata a Michele, uno degli angeli ebraici la cui antica funzione era domare il mondo inferiore dei demoni…"
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𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐛𝐫𝐢𝐭𝐚𝐧𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐞𝐥𝐞, 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐞, 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐞𝐥𝐞 (𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐞, 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐥𝐢𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐥𝐞𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐜𝐞𝐥𝐭𝐢𝐜𝐨𝐀𝐧𝐧𝐰𝐲𝐧, 𝐜𝐢𝐨𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐭𝐞, 𝐨 𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫𝐰𝐨𝐫𝐥𝐝).
𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐞𝐥𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐇𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐮𝐦 𝐁𝐫𝐢𝐭𝐚𝐧𝐧𝐢𝐚𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐧𝐦𝐨𝐮𝐭𝐡; 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐫𝐞𝐭𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐥𝐚 𝐞̀ 𝐀𝐯𝐚𝐥, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐞𝐬𝐞 𝐞̀ 𝐀𝐟𝐚𝐥, 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐥. 𝐈𝐧𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧'"𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐞𝐚𝐭𝐢", 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐨𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 (𝐢𝐥 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐨) 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨𝐯𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐝𝐨𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚, 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐓𝐢́𝐫 𝐧𝐚 𝐧𝐎́𝐠 𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐫𝐞𝐜𝐡𝐞 𝐄𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐝𝐢 (𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐨𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐦𝐞𝐥𝐞).
𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 (𝐜𝐟𝐫. 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐞𝐭𝐚 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭 𝐝𝐞 𝐁𝐨𝐫𝐨𝐧), 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐥 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐆𝐞𝐬𝐮̀ 𝐞 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐝'𝐀𝐫𝐢𝐦𝐚𝐭𝐞𝐚 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞, 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐝'𝐀𝐫𝐢𝐦𝐚𝐭𝐞𝐚, 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐚𝐧𝐠𝐮𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐩𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐧𝐨 (𝐢𝐥 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐨 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥), 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐮𝐠𝐢𝐨̀, 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁𝐫𝐢𝐭𝐚𝐧𝐧𝐢𝐚. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐥'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲, 𝐢𝐧 𝐈𝐧𝐠𝐡𝐢𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚. 𝐒𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐟𝐮 𝐬𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐑𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐬𝐮 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐜𝐚 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚𝐬𝐭𝐫𝐚, 𝐥𝐚 𝐅𝐚𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐚. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚, 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚, 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐚̀ 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨.
𝐏𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲. 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐗𝐈 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐮𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐟𝐮 𝐬𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲 𝐓𝐨𝐫, 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚, 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚. 𝐃𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐄𝐧𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐈𝐈, 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐆𝐢𝐫𝐚𝐥𝐝𝐨 𝐂𝐚𝐦𝐛𝐫𝐞𝐧𝐬𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, 𝐥'𝐚𝐛𝐚𝐭𝐞 𝐄𝐧𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐥𝐨𝐢𝐬 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐨̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚, 𝐜𝐡𝐞, 𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝟓 𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢, 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞 𝐮𝐧 𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐭𝐫𝐨𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚 𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧'𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: "𝐐𝐮𝐢 𝐠𝐢𝐚𝐜𝐞 𝐬𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐥'𝐢𝐧𝐜𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐫𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧". 𝐈 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐟𝐮𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞, 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐛𝐛𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲, 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚, 𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐞 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐈 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚. 𝐈𝐥 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞. 𝐔𝐧𝐚 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐯𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧. 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞, 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐚.
𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐞,[𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐭𝐞] 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐥'𝐈𝐥𝐞 𝐀𝐯𝐚𝐥 𝐨 𝐃𝐚𝐯𝐚𝐥, 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚, 𝐨𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐁𝐮𝐫𝐠𝐡-𝐛𝐲-𝐒𝐚𝐧𝐝𝐬, 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐮𝐦𝐛𝐞𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝, 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐢𝐀𝐛𝐚𝐥𝐥𝐚𝐯𝐚, 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨 𝐢𝐥 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐝𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨, 𝐞 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐂𝐚𝐦𝐛𝐨𝐠𝐥𝐚𝐧𝐧𝐚, 𝐚𝐥 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐢𝐮𝐦𝐞 𝐄𝐝𝐞𝐧, 𝐨𝐫𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐥𝐞𝐬𝐭𝐞𝐚𝐝𝐬. 𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐬𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐨𝐂𝐚𝐦𝐥𝐚𝐧𝐧. 𝐏𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐝𝐚 𝐮𝐛𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐧 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞, 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐫𝐧𝐨𝐯𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐞. 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐭𝐞, 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜'𝐞̀ 𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐞𝐚. 𝐋𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐬𝐢𝐦𝐢𝐥𝐢 𝐞 𝐭𝐨𝐩𝐨𝐧𝐢𝐦𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚.
𝐋'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 "𝐈𝐧𝐢𝐬 𝐰𝐢𝐭𝐫𝐢𝐧" (𝐜𝐢𝐨𝐞̀ "𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐭𝐫𝐨") 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐚𝐛𝐛𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐮𝐚𝐝𝐨, 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐟𝐮𝐦𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐚𝐳𝐳𝐮𝐫𝐫𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐞𝐥𝐭𝐢 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚.
𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧, 𝐥’𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐛𝐛𝐢𝐞, 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚, 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐖𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐒𝐩𝐫𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐑𝐞𝐝 𝐒𝐩𝐫𝐢𝐧𝐠, 𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐥’𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐚, 𝐘𝐠𝐠𝐝𝐫𝐚𝐬𝐢𝐥, 𝐞 𝐥’𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐥𝐨 𝐝𝐚𝐢 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐫𝐚𝐭𝐢, 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐚.
𝐈 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐢 𝐦𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐄𝐱𝐜𝐚𝐥𝐢𝐛𝐮𝐫, 𝐚𝐥𝐥𝐚 “𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚” 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥 𝐞 𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢.
𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐚, 𝐆𝐢𝐧𝐞𝐯𝐫𝐚 𝐞 𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐧𝐚, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐜𝐞𝐥𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐡𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐩𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐚, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐥𝐢𝐜𝐞. 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐋𝐚𝐧𝐜𝐢𝐥𝐥𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐌𝐞𝐫𝐥𝐢𝐧𝐨, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢𝐥𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞𝐝 𝐞𝐯𝐨𝐥𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭.
𝐈𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧, 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐬𝐢 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐑𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐞𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐑𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐦𝐚, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧, 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐢𝐩𝐨𝐭𝐢𝐳𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐈𝐧𝐠𝐡𝐢𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐚𝐥𝐥𝐞𝐬: 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐥’𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐂𝐚𝐞𝐫𝐥𝐞𝐨𝐧-𝐮𝐩𝐨𝐧-𝐔𝐬𝐤 𝐢𝐧 𝐆𝐚𝐥𝐥𝐞𝐬, 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐟𝐨𝐫𝐝 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐫𝐧𝐨𝐯𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚. 𝐌𝐚𝐥𝐥𝐨𝐫𝐲, 𝐢𝐧 “𝐋𝐚 𝐌𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝’𝐀𝐫𝐭𝐡𝐮𝐫”, 𝐥’𝐡𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐜𝐡𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫 𝐢𝐧 𝐈𝐧𝐠𝐡𝐢𝐥𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚.
𝐍𝐞𝐥 𝐗𝐕𝐈 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐋𝐞𝐥𝐚𝐧𝐝, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐠𝐥𝐞𝐬𝐞, 𝐝𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐂𝐚𝐝𝐛𝐮𝐫𝐲 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭: “𝐀𝐥𝐥’𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐝𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐝𝐛𝐲𝐫𝐢 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐞, 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨. 𝐋𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐯𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨, 𝐦𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐬𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐨̀ 𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭.” 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐋𝐞𝐥𝐚𝐧𝐝, 𝐂𝐚𝐦𝐚𝐥𝐥𝐚𝐭𝐞 𝐨 𝐂𝐚𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭, 𝐞̀ 𝐝𝐢 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭, 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐢𝐝𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢.
𝐈𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐛𝐫𝐞𝐭𝐨𝐧𝐞, 𝐨 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨, 𝐬𝐢 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚 𝐢𝐧 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚, 𝐞𝐝 𝐞̀ 𝐮𝐧’𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐝𝐢𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐚𝐢 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐑𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚.
𝐈𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐠𝐞𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐮𝐧’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐜𝐢𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧, 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐠𝐡𝐞 𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞, 𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐮𝐥𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞𝐧𝐨 (𝐒𝐢𝐝𝐡𝐞).
𝐍𝐞𝐥 𝟏𝟏𝟗𝟏 𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲 𝐢𝐧 𝐒𝐨𝐦𝐞𝐫𝐬𝐞𝐭. 𝐋𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚, 𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲 𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐯𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞𝐧𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐭𝐫𝐢𝐧𝐨𝐬𝐢, 𝐞 𝐢 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐯𝐢𝐥𝐥𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐝𝐢 𝐆𝐨𝐝𝐧𝐞𝐲 𝐞 𝐌𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐚𝐥𝐢𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟎 𝐚.𝐂 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐚. 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚𝐯𝐢𝐚, 𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐨𝐦𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐠𝐞𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚, 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐦𝐞 “𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧” 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐮𝐬𝐚𝐭𝐚.
𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐫𝐚 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐆𝐥𝐚𝐬𝐭𝐨𝐧𝐛𝐮𝐫𝐲, 𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐚 𝐓𝐢𝐧𝐭𝐚𝐠𝐞𝐥, 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥’𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐞𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞𝐲, 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮 𝐁𝐚𝐫𝐝𝐬𝐞𝐲 𝐨 𝐇𝐨𝐥𝐲 𝐈𝐬𝐥𝐚𝐧𝐝. 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚𝐯𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐚𝐬𝐬𝐚𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐥𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐞𝐥𝐭𝐢 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐦𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢. 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐛𝐛𝐢𝐞 𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐧𝐞, 𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞.
𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨: 𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐧𝐚, 𝐥𝐚𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐋𝐚𝐠𝐨 𝐞 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐄𝐱𝐜𝐚𝐥𝐢𝐛𝐮𝐫; 𝐌𝐞𝐫𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐌𝐚𝐠𝐨, 𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐚𝐥𝐢𝐞𝐬𝐢𝐧 (𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐠𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐧𝐨𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐛𝐚𝐫𝐝𝐨), 𝐜𝐨𝐥𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐚 𝐑𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀; 𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐚 𝐥𝐚 𝐅𝐚𝐭𝐚, 𝐬𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐫𝐝𝐫𝐞𝐝, 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐬𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐨.
𝐋’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐞̀ 𝐩𝐞𝐫𝐞𝐧𝐧𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐛𝐛𝐢𝐞 𝐞𝐝 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐨 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫𝐥𝐚, 𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐧 “𝐚𝐩𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐛𝐛𝐢𝐞”, 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐝𝐚𝐫𝐯𝐢. 𝐋’𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐞̀ 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐢𝐭𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐜𝐚: 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐫𝐞𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢, 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢.
𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐥’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐌𝐨𝐫𝐝𝐫𝐞𝐝 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐢 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐟𝐞𝐝𝐞𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐄𝐱𝐜𝐚𝐥𝐢𝐛𝐮𝐫 𝐧𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐠𝐨, 𝐝𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐥’𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚. 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞, 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐢𝐧 𝐟𝐢𝐧 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐛𝐛𝐢𝐞.
𝐋𝐞 𝐭𝐫𝐢𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐥𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐚 𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐧𝐚𝐫𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐞𝐯𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐞 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐥𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐑𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐟𝐫𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐟𝐮 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐨𝐬𝐚 𝐂𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥, 𝐞 𝐥𝐞 𝐟𝐢𝐠𝐮𝐫𝐞 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐢𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐫𝐨𝐢 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐚𝐫𝐢𝐞 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐞, 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢 𝐝𝐢 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐞, 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐞 𝐬𝐟𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐆𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐃𝐞𝐚.
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐦𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨, 𝐞𝐝 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥. 𝐋𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀, 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢, 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚, 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐞̀ 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚, 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚, 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨𝐬𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐚, 𝐞𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚. 𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢̀, 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐞 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐞, 𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐞 𝐥𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚.
𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨, 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐮𝐞, 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐞, 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐫𝐞, 𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐬𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚, 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐬𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨.
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨, 𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞, 𝐬𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨, 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐂𝐚𝐢𝐭𝐥𝐢𝐧 𝐞 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐰𝐬 𝐧𝐞𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐋𝐚𝐝𝐢𝐞𝐬 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐋𝐚𝐤𝐞, 𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐞́, 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐃𝐚𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐋𝐚𝐠𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐧𝐧𝐨, 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐢𝐚𝐬𝐜𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢.
𝐂𝐨𝐬𝐢̀ 𝐚𝐝 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚:
✧ 𝐑𝐚𝐠𝐧𝐞𝐥𝐥, 𝐥𝐚 𝐒𝐩𝐨𝐬𝐚 𝐑𝐢𝐩𝐮𝐠𝐧𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐈𝐧𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐢 (𝐒𝐨𝐥𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝’𝐈𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨)
✧ 𝐃𝐢𝐧𝐝𝐫𝐚𝐢𝐧𝐞 (𝐬𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐞𝐯𝐚𝐥), 𝐥𝐚 𝐕𝐞𝐫𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥 𝐞 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐋𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐃𝐞𝐬𝐨𝐥𝐚𝐭𝐞 (𝐈𝐦𝐛𝐨𝐥𝐜, 𝐂𝐚𝐧𝐝𝐞𝐥𝐨𝐫𝐚)
✧ 𝐊𝐮𝐧𝐝𝐫𝐲, 𝐥𝐚 𝐋𝐚𝐢𝐝𝐚 𝐏𝐮𝐥𝐳𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐎𝐬𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 (𝐄𝐪𝐮𝐢𝐧𝐨𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚𝐯𝐞𝐫𝐚)
✧ 𝐆𝐢𝐧𝐞𝐯𝐫𝐚 (𝐦𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀), 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐅𝐢𝐨𝐫𝐢 (𝐁𝐞𝐥𝐭𝐚𝐧𝐞, 𝐂𝐚𝐥𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨)
✧ 𝐄𝐧𝐢𝐝 (𝐦𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐄𝐫𝐞𝐜), 𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐢𝐚 (𝐒𝐨𝐥𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝’𝐄𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞)
✧ 𝐈𝐠𝐫𝐚𝐢𝐧𝐞 (𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀), 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐫𝐞 (𝐋𝐮𝐠𝐡𝐧𝐚𝐬𝐚𝐝𝐡, 𝟏 𝐀𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨)
✧ 𝐍𝐢𝐦𝐮𝐞, 𝐥𝐚 𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐞 𝐂𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞 (𝐄𝐪𝐮𝐢𝐧𝐨𝐳𝐢𝐨 𝐝’𝐀𝐮𝐭𝐮𝐧𝐧𝐨)
✧ 𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐚 (𝐬𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀), 𝐥’𝐈𝐧𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐞 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐨𝐭𝐚 (𝐒𝐚𝐦𝐡𝐚𝐢𝐧, 𝐇𝐚𝐥𝐥𝐨𝐰𝐞𝐞𝐧)
✧ 𝐀𝐫𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐚 𝐞 𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐋𝐚𝐠𝐨 (𝐢𝐥 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐧𝐧𝐨)
𝐋𝐞 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐦𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐝𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐭𝐫𝐞 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐢, 𝐨𝐠𝐧𝐮𝐧𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐭𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞:
✧ 𝐈𝐠𝐫𝐚𝐢𝐧𝐞, 𝐆𝐢𝐧𝐞𝐯𝐫𝐚 𝐞 𝐌𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐚: 𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀, 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚
✧ 𝐀𝐫𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐍𝐢𝐦𝐮𝐞 𝐞𝐝 𝐄𝐧𝐢𝐝: 𝐥𝐞 𝐒𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐯𝐫𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀, 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐀𝐥𝐭𝐫𝐨𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨, 𝐨𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐚𝐝 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧
✧ 𝐊𝐮𝐧𝐝𝐫𝐲, 𝐃𝐢𝐧𝐝𝐫𝐚𝐢𝐧𝐞 𝐞 𝐑𝐚𝐠𝐧𝐞𝐥𝐥: 𝐥𝐞 𝐃𝐚𝐦𝐢𝐠𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥, 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐞𝐫𝐜𝐚
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢 𝐜𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀ 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥, 𝐦𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐞𝐝 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐧𝐧𝐨, 𝐞 𝐩𝐞𝐫 “𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐥𝐞” 𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐞𝐳𝐳𝐚, 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨𝐥𝐞 𝐞𝐝 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐬𝐞.
𝐌𝐎𝐑𝐆𝐀𝐍𝐀, 𝐒𝐚𝐜𝐞𝐫𝐝𝐨𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐚, 𝐒𝐨𝐫𝐨𝐫 𝐀𝐥𝐜𝐡𝐞𝐦𝐢𝐜𝐚, 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞𝐭𝐨𝐦𝐛𝐚. 𝐂𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐚𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚, 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐢𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐞 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐞, 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢, 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐥𝐞𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐬𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐥’𝐚𝐛𝐢𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐦𝐛𝐫𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞. 𝐄, 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐥𝐥𝐞𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐆𝐀𝐋𝐀𝐇𝐀𝐃 (𝐋𝐚𝐧𝐜𝐢𝐥𝐥𝐨𝐭𝐭𝐨), 𝐢𝐥 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐚𝐥𝐨𝐧 𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐩𝐚𝐥𝐚𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭, 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐟𝐞𝐝𝐞𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐭𝐮̀.
𝐆𝐈𝐍𝐄𝐕𝐑𝐀, 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚, 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐚𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐨𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐞 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐑𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚, 𝐞̀ 𝐢𝐝𝐞𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐫𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧’𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢𝐥𝐞, 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐂𝐔𝐎𝐑𝐄.
𝐀𝐑𝐓𝐔’, 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐧𝐞𝐯𝐫𝐚, 𝐢𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐑𝐞, 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐯𝐚𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐑𝐨𝐬𝐬𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐃𝐫𝐮𝐢𝐝𝐢 𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐨, 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐥𝐨𝐭. 𝐀𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐞𝐝 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞, 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐞𝐭𝐨 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐬𝐚𝐧𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞.
𝐕𝐈𝐕𝐈𝐀𝐍𝐀, 𝐥𝐚 𝐃𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐋𝐚𝐠𝐨, 𝐒𝐚𝐜𝐞𝐫𝐝𝐨𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐒𝐮𝐩𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐨𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚, 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐯𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐢 𝐕𝐢𝐭𝐚/𝐌𝐨𝐫𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐞𝐫𝐥𝐢𝐧𝐨, 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐨𝐳𝐳𝐨 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐜𝐫𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐝 𝐀𝐫𝐭𝐮̀.
𝐌𝐄𝐑𝐋𝐈𝐍𝐎, 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞𝐯𝐨𝐥𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐧𝐚, 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐃𝐫𝐮𝐢𝐝𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐞̀ 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐌𝐀𝐆𝐎, 𝐜𝐮𝐬𝐭𝐨𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐚𝐩𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐬𝐨𝐭𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚. 𝐂𝐨𝐥𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞 “𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐚𝐫𝐞”, 𝐢 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 “𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚” 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞.
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢 “𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐄𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨”, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐝’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨; 𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐯𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐬𝐞𝐛𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐛𝐞𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚𝐭𝐢. 𝐔𝐧’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐯𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨, 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐞́.
𝐋’𝐞𝐬𝐚𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐠𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐭𝐢𝐩𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢, 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐢, 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐞 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢, 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐞𝐝 𝐞𝐩𝐨𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐢 𝐟𝐫𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨.


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"Diventa chi sei."
(F. Nietzsche)
ed io aggiungo non come gli altri vorrebbero che tu fossi..
non apparire ciò che non sei solo per aggraziarti l'altrui piacimento..
l'altro non ti vede sempre come bellezza ma come opportunismo e frustrazione del suo essere..
e come scriveva
Machiavelli
“Tutti ti valutano per quello che appari. Pochi comprendono quel che tu sei.”
Grazie alle persone migliori del mondo,
per essere semplicemente se stesse:
affabili nell'amicizia,
costanti nella bontà.
Jane Swan - 1943





“Pioggia d'autunno, Lloyd…”
“Bagna i ricordi d'estate, sir”
“E li lava via, Lloyd?”
“Li innaffia, sir”
“Crescerà la malinconia per quel che è stato, Lloyd”
“O forse spunterà il sole su quel che verrà, sir”
“Non è poi male la pioggia d'autunno”
“Per niente, sir... Per niente”





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Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim’ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.


"Per me i colori sono
degli esseri viventi,
degli individui molto
evoluti che si integrano
con noi e con tutto
il mondo.
I colori sono i veri
abitanti dello spazio."
- Yves Klein -

“Sir, la vedo turbato”
“Ho involontariamente aperto una porta sul passato, Lloyd. E dietro vi ho trovato un vecchio dolore”
“Una vera fortuna, sir”
“Una fortuna, Lloyd?”
“Certo, sir. A volte aprire alcune porte è l’unico modo per chiudere certi discorsi”
“Estremamente chiaro, Lloyd”
“Buona giornata, sir"
Vita con Lloyd-

.."l'anima che accende il sole..
in eterno vaga ad illuminar.."
Lella..

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- E quindi le persone scadono?
- Sì, scadono.
- E dov'è riportata la data di scadenza?
- Beh, dappertutto! La trovi incastrata nelle parole, nelle azioni, nei fatti...
sui volti.
Green Eyed Vincent






Ci sono ricordi, immensi praterie di sogni
montagne impervie recanti sofferenze
torrenti e sorgenti vive di sfavillanti bollicine..
..e ci sono i nostri giorni.
che ne percorrono i travagliati affratti
ma come noi siamo anime
loro sono la nostra sorgente
e di loro ne trattiamo la meraviglia
ve la dedico è una mia piccola poesia
Lella..
..e nel ricordo di persone a noi care..
ci inebriamo dei loro passaggi in questa nostra essenza vitale..
un bacio..melodie del cuore
Buongiorno anime belle😘

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