“Lloyd, dove hai prenotato per le vacanze?”
“Al sicuro, sir”
“Uno chalet montano? Un resort al mare?”
“È un luogo molto esclusivo, sir e con pochissime persone selezionate”
“Ah, un posto lontano da ciò che la gente conosce”
“Meglio, sir. Lontano da ciò che la gente crede di sapere”
“Partiamo presto, Lloyd”
“Immediatamente, sir”
C’era una volta, un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone. Diceva di avere il cuore più bello del mondo,o quantomeno della vallata.Tutti quanti gliel’ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto.Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s’insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio."Quando lo mostrò, aveva puntàti addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C’erano zone dove dalle quali erano stati asportàti dei pezzi e rimpiazzàti con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto.Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:"Starai scherzando!", disse."Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.""Vero.", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel’ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi, e così ho qualche bitorzolo, a cui sono affezionato, però: ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che provo anche per queste persone.. e chissà! Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la VERA bellezza?" Il giovane era rimasto senza parole… Così prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano.Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.Il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.:
.....questa è la più stupenda dedica di amicizia e di amore che mai ho ricevuto...e l'ho avuta in dono da una persona speciale..una persona che ogni mio passo segue...ogni mio passo vede...ognimio battito sente...le ho donato un pezzettino del mio cuore..
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“Un sognatore è colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l'alba prima del resto del mondo.”
“Talvolta crediamo di aver nostalgia di un luogo lontano, mentre a rigore abbiamo soltanto nostalgia del tempo vissuto in quel luogo quando eravamo più giovani e freschi. Così il tempo ci inganna sotto la maschera dello spazio. Se facciamo il viaggio e andiamo là, ci accorgiamo dell'inganno.”
Arthur Schopenhauer
...eternamente vivi
...infinitamente
stella
per sempre
nel cuore
Lella.
...ho comprato cattiveria
pregiudizio
infamia
..ho decorato il tutto con un pizzico di cuore
e niente è come prima..
...ho comprato cattiveria
pregiudizio
infamia
..ho decorato il tutto con un pizzico di cuore
e niente è come prima..
Lella..
pregiudizio
infamia
..ho decorato il tutto con un pizzico di cuore
e niente è come prima..
Lella..
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Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance.
Sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza...
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.
Ernest Hemingway
Io ho una teoria. La mia teoria riguarda i girasoli. Seguitemi bene perchè è una teoria tutta mia. I girasoli sono dei fiori particolari, nascono, vivono e muoiono per il sole. Così come alcune persone che io chiamo girasoli, loro vivono per l'amore, amano la vita, amano l'amore in tutte le sue forme, sono persino un po' attratte dalla sofferenza, come il fiore che vive di tristezza quando il sole va via. Le persone girasole sono persone particolari, le noti subito perchè hanno una strana luce dentro gli occhi e sono belle,belle da morire e lucenti, come un fuoco che arde. È difficile spegnere certe persone, a volte si spengono da sole, mai per gli altri e hanno questa capacità di illuminare ogni cosa che hanno intorno. Fateci caso, a volte ci sono delle persone che incontrate e vi sentite migliori, perchè loro questo fanno, vi fanno sentire qualcos'altro, qualcosa di buono, qualcosa che brilla. I girasoli illuminano ogni posto in cui mettono piede. Sono fatte così loro. Non puoi non amarle, non puoi spegnerle, non puoi non brillare accanto a loro. Sono dei fiori... ma profumano di cielo.
o forse ..non è una teoria è un modo di essere..
nel quale mi rispecchio completamente...
spesso vengo tacciata di essere diciamo "fuori dal Mondo"
ma io sò bene che questo è il Mondo in cui io voglio stare..
dicono un diamante è per sempre
per me "un girasole è per sempre"
Lella...
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Buon amore per tutti..
Lei gli chiese: "Dimmi qualcosa di carino!"
Lui le rispose, "(∂ + m) ps = 0"
Questa è l'equazione di Dirac, l'equazione più
bella della fisica.
Descrive il fenomeno della connessione
quantistica, che sostiene che se due sistemi
separati interagiscono tra loro per un
determinato periodo di tempo e poi si separano,
possiamo descriverli come due sistemi diversi,
ma già esisteranno come un unico sistema. Ciò
che accade a uno continuerà a influenzare
l'altro, indipendentemente dalla distanza tra loro. Si
chiama intrecciamento quantico o connessione
quantistica. Due particelle che erano ad un certo
punto collegate rimangono collegate per sempre,
anche se sono distanti anni luce. Questo è ciò
che accade a due persone quando sono collegate
da ciò che noi umani chiamiamo Amore.
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La pace non è solo l'opposto della guerra, non è solo il tempo tra una guerra e l'altra. La pace è di più, è la legge della vita, è quando ci comportiamo nel modo giusto.
Irochesi
..Popoli saggi..popolo sopraffatto..popolo non ascoltato...come tanti popoli di questa fragile Terra..
la natura umana crea mostri ,crea Miti..crea sogni e contraddizioni..
..non riesce a comportarsi umanamente e giustamente
perchè non riesce ancora a percepirne il significato.
è di memoria corta e si erige a Giudice senza averne il diritto
è in conflitto perenne con se stessa..
La poesia, l’arte e la musica,
l’amore per la bellezza
mi sembrano indispensabili
e preziose oasi
dove rifocillarsi e ripartire.
Per tornare più forti
nella realtà che viviamo.
Per poter attraversare indenni
i deserti di volgarità e di indifferenza
che incontriamo ogni giorno
nel nostro cammino.
(Agostino Degas)
Buongiorno anime belle
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Ci sono persone che entrano nella tua vita per farti felice e altre per cambiare la tua idea di felicità. E non è la stessa cosa.
io non sono mai sola..
ho mille cose ..e le offro alla vita..
, il caffè bollente, l’umorismo di un film , il perdersi nella bellezza di un tramonto e scrivo, lettere, poesie, libri, , cerco di non pensare a quello che avrei potuto avere perchè sono certa che ho e avrò quello che io desideravo di avere".
e sono grata di questi momenti che riesco a sentire dentro di me
e sono felice
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Noi non siamo esattamente ciò che tutti vedono.
Siamo ciò che pochi trovano.
E che pochi, pochissimi comprendono.
Angelo De Pascalis
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Nella notte di San Giovanni, nella tradizione slava si celebra tuttora Ivan Kupala, una festività solstiziale legata all'acqua, alla fertilità e al sole.
Ivan è la forma slava di Giovanni, mentre Kupala condivide la medesima radice con il verbo "kupati", ovvero immergersi nelle acque, ciò che in effetti si fa durante questa celebrazione.
Kupalo e Kupala sono la forma maschile e femminile di una divinità quadripartita legata al raccolto e all'armonia della comunità, dove ciascuno dei quattro aspetti di tale entità ha a propria volta una parte maschile e una femminile.
Lado e Lada sono dèi dell’amore, dell’armonia e della fecondità, mentre Kupalo e Kupala erano legati alle benevole acque, alle erbe e alla pace, e le loro effigi venivano solitamente gettate nei fiumi per garantire prosperità. Vi erano poi Kostromo e Kostroma, circondati da cavalli e legati al grano e all'agricoltura, e infine Jarilo e Jarila, coppia divina connessa al sole, o talvolta alla luna, e alla rinascita vegetale che avviene nella bella stagione.
Jarilo era il figlio di Veles, il dio ctonio, e della moglie di Perun, concepito quando la dea era stata rapita e condotta nell'oltretomba, e per questo Veles aveva dato ordine di portarlo nel suo reame infero non appena fosse nato. Ogni anno, in primavera, Jarilo poteva però tornare in superficie, ed era allora che i fiori sbocciavano e giungeva la primavera.
La prima persona che si accorse del suo ritorno nel reame baciato dal sole fu Morana, e i due si innamorarono e sposarono. Jarilo però era un fertile dio dell’agricoltura, e forse una sola donna non bastava alla sua esuberante fecondità, per questo si dimostrò infedele e, quando Morana lo scoprì, reagì con rabbia, uccidendolo.
Morana rappresentava le forze dell’inverno, e non stupisce il fatto che sia proprio lei a uccidere il solare Jarilo. Il cruento gesto compiuto nei confronti dell’amato marito incise profondamente sull'animo di Morana, che divenne una dea fredda, arcigna, simile a una vecchia megera, perfetta per essere la personificazione dell’inverno.
Anche in questo nuovo aspetto, il dolore la consumava, e infatti a sua volta non visse a lungo, perendo al termine della stagione fredda. Al sopraggiungere della nuova primavera, sia Morana che Jarilo sarebbero rinati, e il ciclo sarebbe ripartito, facendo in modo che le loro azioni portassero di volta in volta l’avvicendarsi delle stagioni.
Miti Slavi: divinità, eroi e creature del folklore
art by Sanja_art
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.uno dei miei angoli preferiti...
momenti semplici ma veri...
“Miranda dormiva nel frutteto, distesa su una sedia a sdraio sotto il melo.
Il libro le era caduto tra l’erba, e il suo dito pareva ancora indicare quella frase 'Ce pays est vraiment un des coins du monde où le rire des filles éclate le mieux…' come se si fosse addormentata proprio in quel punto.
Gli opali sulle dita divampavano verdi, divampavano rosei, e poi di nuovo color arancio nel sole, colando attraverso gli alberi di mele, riempiendoli.
Poi, quando soffiò la brezza, il suo vestito viola si ondulò come un fiore attaccato a uno stelo; le erbe annuirono; e venne la farfalla bianca aleggiando or qui or là appena sopra il suo viso…
C'erano ventiquattro alberi di mele nel frutteto, alcuni un poco inclinati, altri belli dritti con un impulso su per il tronco che si apriva in rami e si conformava in gocce tonde rosse e gialle.
Ciascun melo aveva spazio sufficiente.
Il cielo riempiva esattamente gli interstizi delle foglie.
Quando soffiava la brezza, il profilo dei rami contro il muro si inclinava leggermente e poi si riformava...”
Dal racconto 'Nel frutteto' da 'Tutti i racconti' di Virginia Woolf ediz. La Tartaruga
Da 'Tutti i racconti' di Virginia Woolf ediz. La Tartaruga
Dipinto di Childe Hassam
Buongiorno anime belle
.."se non avete un melo sotto al quale rimebrar occhi e cuore..
non importa
chiudete gli occhi e aprite il respiro del vostro io
sentirete profumi inebrianti mai pensati
vedrete orizzonti mai mirati..
si apre l'anima.."
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.a noi donne di questo tempo,di quello passato e di quello futuro..i nostri compleanni sono le nostre rughe, i nostri sorrisi, le nostre pene, le nostre felicità.
auguri a me...
Tanti auguri a me!
Trova sempre un momento per farti felice,
brinda, sorridi
e non tenere il conto degli anni.
Il tempo non si misura in numeri,
ma in emozioni.
Il resto vale poco.
Buon compleanno Anto..
non mollare mai..sii sempre la guerriera per te stessa e per gli altri..
Amati..ama il Mondo..continua a farlo..
“… E poi non pentirsi mai di esser stati veri…”
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Mi chiedi quanti anni ho?
Ho l'età per cogliere la differenza tra sogni e illusioni, e continuare a sperare ancora.
Ho l'età per contare ferite e cicatrici sul mio corpo, ma il cuore intatto della bambina che ero e che sempre sarò.
Ho l'età per voltare le spalle a chi non merita la mia fiducia,
e per continuare a camminare mano nella mano con chi ho scelto di amare.
Ho l'età dei capelli bianchi che intreccio quando sono preoccupata o triste,
e la chioma ribelle e libera della guerriera che abita in me.
Ho l'età dei silenzi,
dei bisbigli d'amore e delle parole taglienti.
Della luna che guida i passi nel buio
e del vento che disperde gli inutili chiacchiericci.
Del sole di prima mattina, quando tutto si risveglia
e dei lunghi tramonti, quando le ombre si cercano.
Sono una donna.
E per questo non ho età.
Strega, bambina, vecchia saggia e adolescente innamorata,
madre, amante, moglie e figlia.
Quanti anni ho?
... Prova a contare gli anni della VITA...
ringrazio Margherita Roncone
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Si aspettano da te che precipiti per poter parlare dello schianto, del fragore e dei danni.
E tu invece cadi volteggiando come una piuma.
Lella..
“Lloyd, ma che creatura è quella che vola nella stanza?”
“È un ricordo d’infanzia, sir”
“Ha delle ali di un colore incredibile”
“È la nostalgia, sir. È ciò che rende i ricordi vividi”
“Voglio prenderlo e tenerlo qui con me, Lloyd”
“Sir, la nostalgia sulle ali dei ricordi, si trasforma in malinconia nelle mani di chi li afferra”
“E allora? Lo lasciamo libero di andarsene?”
“Direi più libero di tornare, sir”
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In un tempo lontano, in una bella distesa di grano, nacque un nuovo fiore. Era diverso da tutti gli altri, e le spighe, con il loro dolce ondeggiare cullate dal vento lo guardavano con diffidenza "un estraneo tra noi" dicevano "che sciagura, rovinerà lo splendido panorama che solo noi riusciamo a creare!", a volte lo prendevano in giro, la spiga Gina diceva: "ma guardati sei proprio strano, sei troppo giallo, sarai malato?". E il fiore dal lungo stelo, si sentiva sempre più solo, sempre più triste, e mentre cresceva la sua testa si chinava in basso, per la vergogna di essere diverso.
Le spighe, vedendo che il nuovo arrivato non si difendeva neanche, presero ancora a elogiare le loro qualità una volta raccolte, facendo sentire il nostro fiore ancora più inutile. Dicevano in coro: "con il nostri frutti si fa la farina, con la farina si fanno i biscotti le torte e pure la pastasciutta di cui ogni creatura ne va ghiotta!” e la spighe gemelline gli dicevano: “e tu, dicci un po’, a cosa servi? Secondo noi proprio a niente!” E lo strano fiore si chinava sempre più a guardar la terra! Ma un giorno passò di lì una donna con il suo bambino, e le spighe eccitate dai
complimenti
che sapevano avrebbero ricevuto, si sussurrarono l’un l’altra a bassa voce: “coprite il buffo fiore, di modo che non lo possano vedere!”. Ma il bambino curioso notò lo strano fiore tra le spighe di grano, fece avvicinare la sua mamma, e le chiese: “mamma cos’è questa pianta, a che serve, perché è così china?”. La donna riuscì a vedere attraverso la sua solitudine e si commosse, versò una lacrima che finì proprio al centro del cuore del giovane fiore, che sentì per la prima volta un’emozione d’amore. “E’ un girasole, il più bel fiore”, disse la mamma, “è nato per caso tra le spighe di grano e non sentendosi accettato ha chinato il capo, forse non sa che i suoi tanti fratelli sono talmente belli e talmente fieri da avere il capo eretto per guardare in faccia il sole. E poi, piccolo mio, immagina che questa distesa di grano sia un bel piatto di pastasciutta condita da un filo d’olio, il frutto del suo girasole” Da allora il girasole alzò il capo per guardare il sole da mattina fino a sera, ma senza rancore per le sorelle spighe, che chiesero perdono per il male causato ma soprattutto capirono che un fiore non è peggiore solo perché diverso, che ogni creatura porta dentro di sé la propria bellezza e lo scopo della propria esistenza, e che invece di canzonarlo per tanto tempo avrebbero semplicemente potuto aiutarlo... ~(web)~
...il mio fiore preferito
ASSIEME L’ALSTROEMERIA
è il girasole...
anche le Muse adorano l'abbraccio dei fiori..e quello che raccontano...
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"Il clima è impazzito, Lloyd"
"Purtroppo, sir, non mi pare che stia facendo nulla di inatteso o imprevedibile"
"E questo che significa?"
"Che forse non è il clima a dover rinsavire, sir"
"La nostra mancanza di lucidità davvero preoccupante..."
"Tanto quanto il futuro che ci attende, sir..."
"Diamoci da fare, Lloyd"
"Ogni giorno, sir... Ogni giorno"
Il più bello, il più semplice di tutti è il riflesso spontaneo con il quale si tenta di fermare una attimo di gioia
Chi ti vuole bene conosce quattro cose di te: il dolore dietro al tuo sorriso, l’amore dietro alla tua rabbia, le ragioni del tuo silenzio... E dove soffri il solletico.”..e le piante, i colori..gli arcobaleni rispecchiano le tue vetrate un abbraccio
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