domenica 26 giugno 2022

24..♥ღ♥ ROBERT PLANT ,..LIVE anni 2000 e oltre ♥ღ♥ (compreso live Napoli -Taormina)


è un grande chitarrista..Robert sà scegliere con chi vuole suonare e divertirsi..Liam Sean "Skin" Tyson è un chitarrista inglese, noto soprattutto come chitarrista solista per Cast. La prima band dei Tyson, Pyramid Dream, suonò regolarmente intorno a Liverpool alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90...Robert sapeva bene chi era ma soprattutto come suonava ti posto un link.".Liam "Skin" Tyson di Robert Plant si diverte con la sua Gibson J-35 Liam "Skin" Tyson si definisce uno Scouser surreale. Per coloro che non provengono dal Regno Unito, uno "scouser" è un Liverpudlian (nativo di Liverpool).

Ancora un membro delle star britpop Cast, Skin è stato anche a lungo il chitarrista principale delle band soliste di Robert Plant, che si chiamassero Robert Plant e The Strange Sensation o i Sensational Space Shifters.
Ecco "Skin" con il suo nuovo amore, una Gibson J-35. "La combinazione di Skin di chitarre acustiche aperte e pastorali e psichedelia elettrica del 21° secolo lo rendono un perfetto contraccolpo per la ballata e il fuoco di Robert Plant", afferma il suo rappresentante di PR. Avanti!
Skin ora lavora dalla sua base di Snowdonia, nel Galles del Nord, dove ha messo insieme il progetto "Men from Mars". Aggiornamenti su Skin Tyson sul sito Web di Robert Plant e sul sito Web di Cast . È un grande chitarrista. Con la sua nuova Gibson J-35, probabilmente è migliorato ancora. Il J-35 di Gibson è un aggiornamento realizzato a mano negli Stati Uniti su un'acustica classica. https://youtu.be/Vp-SKew_dxc


https://m.facebook.com/watch/?v=10157161421870471&_rdr

Napoli



Robert Plant

I momenti più belli del concerto di Robert Plant a Napoli.
quel famoso Babe...

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Napoli Piazza san Gaetano



 https://youtu.be/LLDslvWUzW8

Robert Plant band - Taormina 24-7-2016
Going to California - Robert Plant
Taormina live concert, 24/7/2016
Omaggio alla canzone Napoletana Versione Acustica di “Torna A Surriento” con testo in inglese siamo a Taormina..
«Amo la poesia di questo lembo di mondo, la melodia, il romanticismo. Conosco anche Sorrento e quella canzone che la descrive: è un gioiello»
Robert Plant..
Hey man… peace & love». La voce dall’altra parte del telefono è cordiale e profonda. L’interlocutore è semplicemente uno dei più grandi interpreti della storia del rock, l’ex Led Zeppelin Robert Plant che ritorna in concerto all’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare che già lo vide protagonista dieci anni orsono.
«È la terza volta che vengo a Napoli – racconta l’artista che giunse in città la prima volta nel settembre del 2000 con i Band of Joy in piazza Mercato - e amo molto la poesia di questo lembo di mondo, la melodia, il romanticismo delle canzoni classiche, delle ballad napoletane. Conosco anche Sorrento e quella canzone che la descrive: è un gioiello».
A 36 anni dalla morte di John Bonham, Plant torna così in tour in Italia con i Sensational Space Shifters. «Sono musicisti straordinari - dice - ed è una gioia dividere il palco con loro, tra noi si instaura sempre grande energia, grande alchimia. Justin Adams alla chitarra, John Baggot alle tastiere, Juldeh Camara che in scaletta suonerà anche il goje in “No place to go”, Billy Fuller al basso, Liam “Skin” Tyson che all’acustica mi accompagnerà in “Babe I’m gonna leave you”, Dave Smith batteria. Oltre alle composizioni dell’ultimo album “Lullaby and... the Ceaseless Roar”, non mancheranno in scaletta anche pezzi dei Led Zeppelin come “Whole lotta love”, “Black dog”, “What is and what should never be”, e qualunque cosa trovi eccitante e coinvolgente da inserire in quel momento. Il pubblico napoletano lo ricordo come particolarmente caloroso, sarà una grande serata».
Plant, che il 20 agosto compirà 68 anni, alla fine degli anni ’60 quando era ancora uno sconosciuto cantante di un gruppo di Birmingham chiamato Hobbstweedle, un ragazzo alto e biondo che sembrava un principe delle favole, con voce miagolante, profondamente influenzato dal blues e dalle formazioni della west Coast, incontrò Jimmi Page. Da allora la Storia del dirigibile è nota a tutti così come i classici da loro stravolti e consegnati ai posteri come «God times bad times», «Babe I’m gonna leave you», «You shook me», «How many more times».
«Oggi – continua Plant che dribbla qualsiasi domanda sugli Zep e su una eventuale reunion - uso la mia voce in una maniera differente rispetto a quando cantavo “Heartbreaker”. C’è voluto del tempo, ma sono riuscito ad arrivare dove volevo. Non ho assolutamente nostalgia del passato, l’oggi è l’oggi e il mio è ancora pieno di musica e di energia».
Sulla canzone che più ama della storia del rock (escluse le sue) e sul cantante più grande e completo che abbia mai ascoltato risponde con sicurezza: «Il pezzo che più mi piace è “Sympathy for the devil” dei Rolling Stones, traccia iniziale del loro album “Beggars Banquet” del 1968. In quell’anno gli Stones erano all’apice della loro forza, erano i migliori del genere. Il cantante che invece più amo è The Genius Ray Charles, un vero fuoriclasse, in tutto».
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Robert Plant: live report del concerto di Napoli
Tappa intermedia di un mini-tour in Italia, la serata all’Arena Flegrea di Napoli rappresenta il secondo appuntamento live con una delle leggende del Rock, Robert Plant. La voce dei Led Zeppelin è pronta a calcare i palchi italiani in tre imperdibili serate a Milano, Napoli e Taormina. Ad affiancarlo in questa tournee i Sensational Space Shifters.
Una notte magica quella del 22 luglio 2016, una notte in cui una leggenda del rock incontra la città di Napoli in un concerto denso di emozioni, colori, significati. Per una notte Napoli diventa capitale del rock, e il trono è occupato da Robert Plant, cantante che non ha bisogno di troppe presentazioni tanto è grande il peso del suo nome. Nella splendida cornice di un’Arena Flegrea messa a nuovo e ritornata alla sua primigenia bellezza, il cantante dei Led Zeppelin ha intrattenuto gli oltre 6 mila fan accorsi per godersi l’ennesima prova dal vivo di una delle inimitabili voci della storia della musica.
Sono circa le 20.30, l’anfiteatro non è ancora gremito quando sul palco sale Mike Sanchez e i The Portions, ovvero Tom Bull (chitarra), Nick Whitfield (basso) e Mark Morgan (batteria). La proposta dei nostri è un divertente e scanzonato rock and roll che vede Sanchez ricoprire il ruolo di aizzatore e intrattenitore. Si crea subito un buon feeling tra band e pubblico e la mezz’ora complessiva della performance risulta un piacevole antipasto per quello che ci aspetta.
Sono le 22:00 circa quando finalmente sul palco si palesa la folta chioma bionda di Robert Plant accompagnato dai suoi Sensational Space Shifters, formazione composta da Justin Adams (chitarre, benedir e cori), John Baggott (tastiere, synth), Billy Fuller (basso), Juldeh Camara (violino africano, banjo africano), Dave Smith (batteria e percussioni) e Liam “Skin” Tyson (banjo, chitarra e cori). In camicia azzurra (un omaggio ai colori della squadra di calcio locale?) e pantalone nero Plant non si perde in troppi chiacchiere e parte subito forte con due brani estratti dalla discografia in solitario del cantante, “Poor Howard” e “Turn It Up”. L’energia è tanta, quasi palpabile, e il primo scossone forte arriva sulle note di “Black Dog” (riarrangiata con una base ritmica differente), brano dei Led Zeppelin che riscalda il cuore di quattro generazioni di fan accorse per rivivere momenti come questo. La scaletta segue quella già proposta per la precedente tappa a Milano e ecco alternarsi brani come “Rainbow” e “All The King’s Horses” o “Fixin’ To Die” a brani del calibro di “What Is and What Should Never Be”, con un Plant felino nelle movenze e un carisma magnetico; la toccante e commovente “Babe I’m Gonna Leave You”, l’ipnotica “Dazed and Confused”.
Oltre un’ora e mezza di musica in cui si fondono rock, blues, folk e musicalità africane, in un caleidoscopio di emozioni e suoni resi alla perfezione dalla prova dei singoli musicisti. Su tutti lui, Robert Plant. Non ci nascondiamo dietro un dito, i sessantotto anni del cantante inglese si sentono tutti, sul palco non troviamo certo lo stesso performer di qualche anno fa. L’età si vede e si sente tutta, ma la capacità di tenere il palco, di creare empatia e intrattenere il pubblico, quelle movenze ammalianti e sensuali, unite a una timbrica ancora calda e potente nonostante gli acciacchi, fanno di questo concerto un’esperienza irripetibile. Non manca l’omaggio di Plant alla canzone napoletana con una versione acustica di “Torna A Surriento” (con testo in inglese) a riprova di come sia un musicista in grado di catturare i suoi fan. Sul palco compare anche un torta per due musicisti che compiono gli anni e dagli spalti parte il motivetto di “Happy Birthday To You” con Plant nei panni del direttore del core. Momenti che abbattono la distanza tra band e pubblico e rendono più partecipato uno spettacolo che altrimenti resterebbe finto e algido.
La chiusura del concerto è affidata a classici del repertorio dei Led Zeppellin: il pubblico salta in piedi e accorre sotto il palco sulle note di “Whole Lotta Love”, in un tripudio generale. L’adrenalina è ormai in circolo, Plant lo sa e regala l’ennesimo brano leggendario, “Rock and Roll”, prima che il sipario cali sulle note della toccante “Going To California”.
Una notte indimenticabile, una notte che lascerà sicuramente il segno nella mente e nei cuori di chi ha amato questa band, questo cantante, e l’indelebile marchio che hanno lasciato nella storia della musica. Gli anni passano, le mode si susseguono, gli acciacchi ti ricordano che non sei più il giovanotto che metteva a ferro e fuoco i palchi di tutto il mondo. Questa notte, però, Robert Plant ci ha dimostrato ancora una volta di essere una leggenda. Punto. Ogni altra discussione sarebbe solo fiato sprecato.
Questa la setlist completa del concerto di Robert Plant:
Poor Howard
Turn It Up
Black Dog
Rainbow
What Is and What Should Never Be
No Place to Go/Dazed and Confused
All the King’s Horses
Babe I’m Gonna Leave You
Little Maggie
Fixin’to Die
I Just Want To Make Love To You/Whole Lotta Love
Encore 1:
Bluebirds Over The Mountain/Rock and Roll
Encore 2:
Going to California
PROGFANS presenta: ROBERT PLANT live in Napoli 22.07.16 /parte prima\
PROGFANS presenta: ROBERT PLANT live in Napoli 22.07.16 /parte seconda e ultima\
Robert Plant a Napoli: "Il mio rock, un tour selvaggio nella capitale più romantica"
Non conosco le composizioni contemporanee, ma conosco le canzoni tradizionali napoletane: la loro melodia classica e il loro romanticismo sono unici». Robert Plant svela la sua passione per i classici della musica partenopea. La leggenda del rock, volto dei Led Zeppelin, pioniere dell’hard rock, trova così «romantic» la nostra musica. Plant torna stasera in concerto all’Arena Flegrea (ore 21), a 10 anni dallo show al Neapolis Rock Festival.
Mister Plant, arriva a Napoli dopo un momento difficile: il brano cult dei Led Zeppelin “Stairway to Heaven” è stato al centro di un processo per plagio, appena concluso a vostro favore. Come si sente?
«In un primo momento sembrava tutto così ridicolo poi è diventato uno choc incredibile quando il processo ha assunto contorni reali... Sono davvero stato male, ero coinvolto sia per le parole che per la melodia. Jimmy Page è stato un grande appoggio in questo vero casino. Avevamo due opzioni: dimenticarlo e non presentarci in giudizio oppure difenderci bene perché è una canzone importante di un’epoca importante della nostra vita: sono felice che sia finito, era tutto così grottesco».
Come è oggi il rapporto di Robert Plant con la vita e la musica?
«È straordinario stare al mondo. La gioia di ogni mattina per me è ascoltare “Matchbox” di Blind Lemon Jefferson, che poi l’ha data a Carl Perkins, che a sua volta l’ha data ai Beatles che l’hanno consegnata al mondo. L’idillio con la musica continua sempre. Questo tour, per esempio, non è quello che tutti sognavano nel 1971, ma è qualcosa di potente, selvaggio, e appartiene al 2016».
Qual è oggi il suo rapporto con la fama?
«Quando ero un bambino e ho iniziato a cantare non sapevo niente della libertà, non avevo idea di che razza di trappola fosse il successo. Ma ora ho rotto le mura di questa “prigione” e mi godo la mia nuova conquista».
Tutto pronto all'Arena Flegrea per il concerto di Robert Plant
Plant ha annunciato il suo arrivo in città anche attraverso un video, girato al "Café del Mar", locale di Ibiza. "Napoli Rocks", dice il musicista 68 enne nella clip, promettendo ai suoi fan una performance degna di ogni attesa. In scaletta, sia pezzi nuovi che alcuni classici, della sua carriera coi Led Zeppelin, per "celebrare l'arte e la vita", come ricorda lo stesso Plant. In base alla scaletta del suo live a Milano, tra i brani in programma non dovrebbero mancare le immortali "Black Dog", "Dazed and Confused" e "What Is and What Should Never Be". Il concerto sarà aperto dall'esibizione di Mike Sanchez accompagnato dai "The Portions" (Tom Bull alla chitarra, Nick Whitfield al basso e Mark Morgan alla batteria).
Il concerto dovrebbe aprirsi con il brano “Poor Howard”, e poi al terzo giro è già “Hey, hey mama, said the way you move, gonna make you sweat, gonna make you groove.” Sarà “Black Dog” il primo classico zeppeliano a riscaldare la platea: un canto africano con Plant che imbraccia un tamburello. E in un attimo il pensiero va alla tammorra. La chioma non è più bionda, ma è sempre fluente. E, come Sansone, anche Plant sembra trarre la forza da quella cascata di ricci indomiti. Brani nuovi ed echi del passato. E sembra di vedere l’arena con gli smarthphone in alto, tutti a registrare “Whole Lotta Love” e “Hey! Bo Diddley”. Il blues incessante è servito, come negli anni ’60 quando Plant fu scoperto da Jimmy Page che cercava un cantante per i “New Yardbirds”. Atmosfere folk per “Rock and roll” con Mr. Plant che batte le mani e muove il bacino: «Per come la vedo io, il rock’n’roll è musica folk». A cantare, ballare e sognare, stasera a Fuorigrotta ci saranno fan di tutte le generazioni, dagli anni ‘50 ai giovani. Tutti pronti a salire su quella “scala per il paradiso”.
Ha affermato Plant: “Io adoro, amo la canzone e la musica napoletana. Hanno una funzione epica e muovono sentimenti che nessuna altra melodia potrà mai comunicare“.
Anche noi ti amiamo Robert, amiamo il modo con cui fai e vivi la musica. Vieni a Napoli quando vuoi, sarai il benvenuto. Se oltre con i Sensational vuoi tornare anche in compagnia di Jimmy Page e John Paul Jones meglio ancora. O forse no, non ne hai più bisogno e da tempo ormai.
Robert Plant Canta Napoli
Robert Plant - Live a Napoli whole lotta love 2016
Robert Plant..quel famoso "babY,,,,,
I momenti più belli del concerto di Robert Plant a Napoli.
Torna a Surriento - Robert Plant & The Sensational Space Shifters - Taormina Teatro Greco

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