giovedì 7 settembre 2023

67..ROBERT PLANT LA Più GRANDE VOCE DEL ROCK E NON SOLO..(.INTERVISTE ..FOTO.. e CITAZIONI VARIE anni 70 80 90 anni 2000.)...articolo su Ostia Antica 2023 e tour ITALIA


 Probabilmente..se non avesse continuato a cantare dopo la morte di Karac..

Robert avrebbe insegnato letteratura..o almeno gli piace raccontare storie, ama i bambini e ha nipoti..
e sà come raccontarle..e sà essere un ottimo baby sitter😄🙂😊
Robert Plant è un grande appassionato di storia e letteratura britannica , che ha usato come riferimento in molte canzoni dei Led Zeppelin, dalla mitologia vichinga in Immigrant Song ai libri di JRR Tolkien in Ramble On , e non ha dubbi sulle materie che vorrebbe insegnare: “Ho cinque nipoti e tutti si meravigliano della mia follia, adoro raccontare grandi storie del passato. Battaglie, guerrieri, tradizioni: sono capace di mandare a dormire tutti in due secondi durante un viaggio sul tour bus ”.ha detto..
intervista del 2018...
https://www.virginradio.it/news/rock-news/1355569/robert-plant-penso-di-dire-addio-alla-musica-per-fare-l-insegnante-volevo-liberarmi-di-tutto-la-celebrita-non-significava-nulla-per-me.html



'intervista con Circus Magazine nel 1970. Robert parlava di tour contro Inghilterra e America: “Non voglio trasferirmi a Londra, sto bene dove sono (Birmingham, una grande città industriale nelle Midlands inglesi). Non ho nemmeno un telefono. Londra è bella e suppongo che sarebbe un'idea pratica venire a trasferirmi qui, ma è solo che sono così abituato alle Midlands e la campagna è così bella... le città... le fabbriche... è un bel contesto... puoi non essere mai sicuro delle tue idee. I tour sono estenuanti, non c'è dubbio su questo, ma penso che sia la cosa che quando scendi dall'aereo a Heathrow o ovunque, tutta la stanchezza si solleva. Suppongo che l'America non sia male, ma semplicemente non è a casa. Puoi essere stanco e sovraccarico di lavoro ogni giorno a casa, ma va bene perché è casa. Questa è la differenza.
Robert Plant..


Robert Plant Talks About Led Zeppelin's 'Stairway to Heaven' | The Big Interview
"Like so many people from all walks of life, tonight I feel like a part of one big extended family," Robert Plant said.
"Come tante persone provenienti da ogni tipo di vita, stasera mi sento parte di una grande famiglia allargata", ha detto Robert Plant.
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Tutti e quattro i membri dei Led Zeppelin sono d'accordo nel considerare "Kashmir" uno dei loro migliori successi musicali. Robert Plant ha detto che era "Uno dei miei preferiti... era così positivo, dal punto di vista dei testi". Jimmy Page ha risposto alla domanda "Qual è il più grande riff degli Zeppelin di tutti" citando questa canzone.
Plant scrisse il testo nel 1973 mentre guidava attraverso il deserto del Sahara sulla strada per il Festival Nazionale del Folklore in Marocco. Il Kashmir si trova nell'Asia meridionale; non era neanche lontanamente vicino ad esso. Nella rivista Mojo, settembre 2010, Plant ha spiegato: "'Kashmir' nasce da un viaggio che io e Jimmy abbiamo fatto lungo la costa atlantica marocchina, da Agadir fino a Sidi Ifni. Eravamo proprio come gli altri hippy, in realtà". Il titolo originale era "Driving To Kashmir".
Parlando con Dan Rather nel 2018, Robert Plant ha detto: "È stato un grande risultato prendere un pezzo musicale così mostruosamente drammatico e trovare un testo che fosse abbastanza ambiguo e una consegna che non fosse eccessiva. Era quasi l'antitesi di la musica, questi testi e questa consegna vocale erano appena sufficienti per entrare lì."
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https://www.virginradio.it/news/rock-news/1355569/robert-plant-penso-di-dire-addio-alla-musica-per-fare-l-insegnante-volevo-liberarmi-di-tutto-la-celebrita-non-significava-nulla-per-me.html?fbclid=IwAR1xC-tGmcQ4XTaKRK1e-gxi33qcfeieMG29m_gWbdKO50EEarMWLsRIvdA
..ma il suo grande cuore non si è chiuso..
ed oggi è una leggenda di 75 primavere che sta facendo sold out in giro per il mondo..
Robert mai uguale a se stesso perchè è sempre se stesso..
se la Musica e il piacere di cantarla ti rende felicee fa felice chi l'ascolta, trovi sempre la strada giusta per tenerla stretta a te..,come una fedele compagna di vita..🥰
ROBERT PLANT PENSÒ DI DIRE ADDIO ALLA MUSICA PER FARE L'INSEGNANTE: "VOLEVO LIBERARMI DI TUTTO. LA CELEBRITÀ NON SIGNIFICAVA NULLA PER ME"Il frontman dei Led Zeppelin ha raccontato il difficile momento dopo la morte del figlio Karac e la scomparsa di John Bonham
Robert Plant, il cantante dei Led Zeppelin e simbolo della figura sovrumana della rockstar tipica degli anni 70 ha raccontato un retroscena molto personale sul momento più difficile e drammatico della sua vita, la tragica morte di suo figlio Karac nel 1977. Robert Plant era in America con i Led Zeppelin per una data al Louisiana Superdome di New Orleans ed è volato a casa per stare con la sua famiglia, cancellando quello che sarà l’ultimo tour della band in America (l’ultimo concerto è quello del 24 luglio a Oakland). “Non è stato facile considerando l’isteria che c’era intorno alle rock band negli anni 70” ha detto Robert Plant, “Non desideravo altro che tornare ad una vita normale”. Il rapporto con la moglie Maureen Wilson è forte anche l’amicizia con il batterista John Bonham: “John e sua moglie Pat ci hanno aiutato moltissimo a superare il momento”. I Led Zeppelin tornano in studio a Stoccolma in Svezia nel novembre 1978 per registrare l’album In Through the Out Door, che esce nell’agosto 1979 e arriva al numero uno in America e in Inghilterra.
Nell’agosto 1979 la band fa due concerti a Copenhagen poi due serate leggendarie a Knebworth e un breve tour europeo ma mentre si prepara a tornare in America, il 25 settembre durante le prove a Old Mill House, la casa di Jimmy Page a Windsor, John Bonham muore per intossicazione da alcol. Un secondo colpo durissimo per Robert Plant, che dopo l’uscita di CODA, una raccolta di inediti e outtakes, decide di sciogliere i Led Zeppelin.
“Il caos e la vanità della vita da celebrità non significavano più niente per me” ha detto, “Volevo fare qualcosa di più onesto e importante, e volevo mettere via l’ego e nasconderlo in un armadio. Tutti gli artisti e gli intrattenitori sono persone insicure, cercano la gloria per compensare la loro debolezza. Volevo liberarmi da tutto.”
Robert Plant pensa di mollare la musica e diventare un professore: “Ci ho pensato seriamente e ancora oggi mi piace l’idea. Ogni tanto sono andato con Alison Krauss a prendere suo figlio Sam a scuola e mi ha affascinato sentire il rumore e le grida di gioia dei ragazzi in classe”. Robert Plant è un grande appassionato di storia e letteratura britannica, che ha usato come riferimento in molte canzoni dei Led Zeppelin, dalla mitologia vichinga in Immigrant Song ai libri di J.R.R Tolkien in Ramble On, e non ha dubbi sulle materie che vorrebbe insegnare: “Ho cinque nipoti e tutti si meravigliano della mia follia, adoro raccontare grandi storie del passato. Battaglie, guerrieri, tradizioni: sono capace di mandare a dormire tutti in due secondi durante un viaggio sul tour bus”.
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ROBERT PLANT RIVELA L’ESISTENZA DI UNA LETTERA MAI APERTA CHE AVREBBE POTUTO CAMBIARE LA SUA VITA..
Robert Plant, com’è noto, è uno dei musicisti più importanti della storia del rock. Cantautore, musicista e compositore, è in attività musicale dalla seconda metà degli anni Sessanta circa e risulta, nonostante lo scioglimento dei Led Zeppelin – gruppo di cui è stato il frontman – ancora attivo. Dopo lo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1980 a causa della morte del batterista, John Bonham, ha continuato la sua carriera da solista, senza mai abbassare le aspettative.
Gli inizi: Robert Plant durante gli anni Sessanta
Si sa: la carriera del musicista non è facile da intraprendere ma, soprattutto, non è facile da mantenere. Bisogna considerare i ritmi, gli impegni, tutto ciò che può andare e storto e anche l’esposizione ai media e – come nel caso di Robert Plant – potremmo dire al mondo. La sua attività musicale, come ricordato prima comincia negli anni Sessanta, con precisione nel 1966. Questo piccolo dettaglio ci servirà a ricostruire una situazione bizzarra e particolare che coinvolge il cantautore e una lettera mai aperta da parte della madre.
Come quasi ogni cantante e musicista, prima di diventare tale, anche Robert Plant aveva una da adolescente, visto che si era formato brevemente come dottore commercialista prima di scegliere, invece, di andare al college. A Rolling Stones ha però rivelato che ha passato parte del 2020 a sistemare i suoi archivi personali e, come spesso accade, qualcosa di mai notato è saltato fuori. Si tratta di una lettera della madre, datata 1967, che riportava:
“Robert, dovresti tornare a casa ora. Sue ti sta aspettando e l’ufficio del contabile è felice di riaverti indietro”
Ha poi aggiunto:
“Se l’avessi aperto, avrei potuto riprenderlo. [in merito al lavoro] Immagina! Adesso andrei a caccia di fagiani da qualche parte ai confini del Galles. […] è ironico che non l’abbia mai aperto: era una lettera di mia madre.”
ROBERT PLANT REVEALS THE EXISTENCE OF AN NEVER OPENED LETTER THAT COULD HAVE CHANGED HIS LIFE..
Robert Plant, as he is known, is one of the most important musicians in the history of rock. Singer-songwriter, musician and composer, he has been active in music since the second half of the 1960s and is, despite the dissolution of Led Zeppelin - a group of which he was the frontman - still active. After the dissolution of the group in 1980 due to the death of the drummer, John Bonham, he continued his solo career, without ever lowering his expectations.
The beginnings: Robert Plant during the 1960s
We know: a musician's career is not easy to undertake but, above all, it is not easy to maintain. You have to consider the rhythms, the commitments, everything that can go and go wrong and also the exposure to the media and – as in the case of Robert Plant – we could say to the world. His musical activity, as mentioned before him, began in the Sixties, precisely in 1966. This small detail will help us to reconstruct a bizarre and particular situation involving the singer-songwriter and an unopened letter from his mother.
Like almost every singer and musician before he became one, Robert Plant also had one as a teenager, as he briefly trained as a chartered accountant before choosing to go to college instead. However, he revealed to Rolling Stones that he spent part of 2020 sorting out his personal archives and, as often happens, something he had never noticed came up. It is a letter from the mother, dated 1967, which reported:
“Robert, you should go home now. Sue is waiting for you and the accountant's office is happy to have you back."
She then added:
“If I had opened it, I could have taken it back. [regarding work] Imagine! Now I would go pheasant hunting somewhere on the Welsh borders. […] it's ironic that I never opened it: it was a letter from my mother.”
per la mia amica Jackie Allen
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“Mi piace pensare che la gente torni a casa dopo un nostro concerto sapendo che siamo andati un po’ sopra le righe e che è abbiamo fatto davvero un sacco delle cose che gira voce facciamo…è questo che ci rende superiori: è la nostra premura. Non è questione di potenza, rivoluzione, pugni per aria. Mi piace che chi ci viene a vedere alla fine si senta come dopo una bella scopata, soddisfatto e sfinito…certe sere guardo il pubblico e vorrei farmi tutta la prima fila”.
~ Robert Plant ~
“I like to think that people go home after one of our concerts knowing that we went a little over the top and that we really did a lot of the things that people say we do...that's what makes us superior: it's our thoughtfulness . It's not a question of power, revolution, fists in the air. I like that those who come to see us at the end feel like they are after a good fuck, satisfied and exhausted...some evenings I look at the audience and I would like to get the whole front row."
~Robert Plant~

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In un'intervista della televisione svedese del 2005, Plant è alle prese con una fredda giornalista la quale mostra a Robert questa foto.
R.: Oh, tengo molto a questa foto. E vede quel fiore? Be', è ancora in mio possesso.
G.: Era molto magro da giovane... Che droghe usava?
P.: Nessuna, mia cara. Ero un ragazzo molto attivo.
G.: Attivo? Lei qui non ha mica gli addominali di Fifty Cents! E' magro come una salma!
P.: Non conosco questo Fifty Cents... Ma posso dirle che pratico ancora il tennis.
giornalisti da strapazzo..hanno un Mostro sacro davanti e cercano di fargli, come si dice, le scarpe..beh
Robert ha lucidato le scarpe e anche la giornalista..
Robert Plant Interview Swedish TV Part-2
parte 1
ecco l'intervista supporto del mio post...
In a 2005 Swedish television interview, Plant is confronted by a cold journalist who shows Robert this photo.
A.: Oh, I care a lot about this photo. And do you see that flower? Well, it's still in my possession.
G.: He was very thin when he was young... What drugs did he use?
P.: None, my dear. I was a very active boy.
G.: Active? She doesn't have Fifty Cents abs here! He's as thin as a corpse!
P.: I don't know this Fifty Cents... But I can tell you that I still play tennis.
rubbish journalists... they have a sacred monster in front of them and they're trying to, as they say, take his shoes... well
Robert shined the shoes and also the journalist..
Robert Plant Interview Swedish TV Part-2
part 1
here is the interview supporting my post...

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Stairway to Excess
Quando i concerti dei Led Zeppelin hanno rotto i record di presenze in tutta l'America, la band è stata respinta dalla critica, guadagnandosi una reputazione di dissolutezza senza precedenti, grazie a storie (spesso vere) di droga, sesso e violenza. Alla luce dei suoi diari, scritti in tournée con "i ragazzi" e il manager anticonformista Peter Grant tra il 1973 e il 1979, Lisa Robinson ricorda gli uomini dietro il caos, l'integrità e l'innovazione della loro musica, e perché il gruppo più venduto di tutti i tempi era così di breve durata.
Con tutto il rispetto per il film Almost Famous, non ho mai partecipato a un tour dei Led Zeppelin, dove la band è esplosa spontaneamente in una canzone di Elton John su un tour bus. Né ricordo le hootenanni con chitarre acustiche nella Continental Hyatt House sulla Sunset Strip. Ricordo il chitarrista agghindato della band, Jimmy Page, seduto al buio su un divano in una suite d'angolo all'hotel Plaza di New York con un cadaverico David Bowie al suo fianco, a guardare gli stessi 15 minuti del film di Kenneth Anger, Lucifer Risalendo più e più volte con linee di cocaina sul tavolo. Ricordo un volo per Detroit a bordo del jet privato della band quando Jimmy si scontrò con un reporter di Fleet Street, e il tour manager, il minaccioso Richard Cole, estrasse una pistola.
E, naturalmente, ricordo le voci: Jimmy viaggiava con una valigia piena di fruste. Una volta era nudo, coperto di panna montata, messo su un tavolo da servizio in camera, e portato in una stanza per essere servito a un gruppo di ragazze adolescenti. La band ha attaccato una giornalista della rivista Life, strappandole i vestiti, fino a quando, in lacrime, è stata salvata dal manager del gruppo. E, nel 1969 all'Edgewater Inn di Seattle, in un episodio famigerato che ha raggiunto proporzioni mitiche, la band ha violato una ragazza adolescente con uno squalo vivo. ("Non era uno squalo", mi disse Richard Cole anni dopo. "Era un dentice e non era una grande cosa rituale, era dentro e fuori e una risata e la ragazza non stava singhiozzando- Era una partecipante disponibile, era molto veloce e con cui aveva finito, e nessuno della band era lì. Non credo che nessuno che fosse lì ricorda la stessa cosa. ") Con oltre 200 milioni di album venduti, Led Zeppelin è il gruppo rock più venduto della storia. I promotori del tour hanno offerto milioni incalcolabili per una riunione di Zeppelin. Un'intera nuova generazione ha scoperto la band con un annuncio TV per Cadillac che presenta la loro canzone "Rock and Roll." La scorsa primavera, Zeppelin ha inserito sia il CD che il DVD al numero 1 con otto ore e mezza di materiale dal vivo registrato più di 20 anni fa. All'epoca dell'ascesa dei Led Zeppelin, alla fine degli anni '60, le loro recensioni erano nel migliore dei casi sprezzanti e nel peggiore dei casi, devastanti. Una critica di Rolling Stone del primo album della band ha dichiarato: "Robert Plant canta che solo i cani possono sentire". Zeppelin era un derivato etichettato, un hype e ogni vile nome a cui qualcuno potesse pensare, ei loro tour negli Stati Uniti erano scandalosi, rapaci, spregiudicatezza eccessiva e arrogante. Non c'era nulla di nuovo nelle ragazze che aspettavano nelle hall degli alberghi, saltando in limousine, frequentando i club fino a quando i musicisti svenivano, poi li accompagnavano nei loro letti. Quello che era nuovo era il livello di decadenza (alto o basso, a seconda del punto di vista) che accompagnava i Led Zeppelin, specialmente negli Stati Uniti.
All'inizio degli anni '70 le persone erano liberate e arrabbiate, frustrate e annoiate. Non c'erano telefoni cellulari, Game Boy, DVD, Walkman, niente Internet, niente TV. La musica era così. E proprio quando la grande musica e i grandi soldi si sono uniti, i Led Zeppelin hanno dato un nuovo significato a "sesso, droga e rock 'n' roll". Tutto è stato offerto a loro. Non hanno girato niente. Ma se una leggenda riguardasse solo la depravazione, la gente avrebbe ancora esaltato le virtù della fascia per capelli degli anni '80, Poison, o David Lee Roth. E loro non lo sono. Secondo il produttore Rick Rubin, "Jimmy Page ha rivoluzionato tutto. Davanti a Zeppelin non c'era alcun vero rock blues in quel modo così bizzarro. Inoltre, con l'insano drumming di John Bonham, è stato radicale, giocando ad un livello di improvvisazione di altissimo livello su una scala big-rock. Era nuovo di zecca. "
Nel 1970 i Beatles, non più in tour, sembravano addomesticati. I Rolling Stones, mentre alla moda si lasciano andare, suonano canzoni. I Led Zeppelin non erano né una jam band hippie né un jazz improvvisato, ma hanno preso il blues, hanno aggiunto influenze orientali, sono diventati folk acustici nel mezzo di un numero (hanno anche fatto una cover di "Babe I'm Gonna" di Joan Baez Lasciati "), e non hai mai saputo cosa avrebbero fatto dopo. Il ventiseienne Jimmy Page, un sofisticato musicista da studio londinese, aveva fatto un tour negli Stati Uniti come membro degli Yardbirds, una band blues-rock di livello superiore che aveva anche, in momenti diversi, Eric Clapton e Jeff Beck. Il bassista-tastierista John Paul Jones, 24 anni, era anche un esperto musicista della sessione londinese. Combina questo con due novizi provenienti dalle province - il cantante randy 22enne Robert Plant, affascinato da flower power, blues e rockabilly, e il batterista John "Bonzo" Bonham, 22 anni, che sapeva tutto sulla Motown e James Brown - e avevi un gruppo che portava la musica rock a un livello progressivamente nuovo: forte, veloce, complesso, pesante, virile. E il direttore della band, Peter Grant, ha cambiato le regole del business musicale. Un ex buttafuori barocco, barbuto, da 300 chili, tour manager e wrestler professionista (che aveva preso il nome di Conte Massimo), Peter era una presenza intimidatoria. Quando ha lavorato con Jimmy e gli Yardbirds, i promotori dei concerti hanno "diviso" il take 50-50 con le band, ma le band raramente hanno fatto una monetina. Peter firmò Zeppelin alla Atlantic Records per l'inaudita somma di 200.000 dollari, prima che qualcuno in etichetta avesse persino ascoltato una nota del primo album (registrato per $ 3,500, che Jimmy pagò di tasca propria). Peter si è rifiutato di lasciare che la band pubblicasse i singoli, in modo che i fan dovessero comprare gli album. Dopo che la band è diventata grande, non gli ha permesso di fare apparizioni televisive, quindi se la gente voleva vedere i Led Zeppelin dovevano pagare per andare ai concerti. E, in una mossa che ha cambiato per sempre il business dei concerti rock, ha costretto i promotori a consegnare alla band il 90% del gate, prendendolo o lasciandolo. Lo hanno preso. Invece di assumere i soliti promotori locali, Peter ha assunto Concerts West di Jerry Weintraub per supervisionare i tour della band. (Weintraub, ora produttore cinematografico, era allora il manager di John Denver e promotore del concerto per Elvis Presley e Frank Sinatra.)
I Led Zeppelin hanno avuto un successo finanziario immediato e massiccio con il loro primo album, che includeva classici del rock come "Dazed and Confused" e "Communication Breakdown." Fingevano di non interessarsi alle recensioni negative. In modo difensivo, non hanno fatto interviste. Peter e Jimmy (all'inizio era chiaramente la band di Jimmy e Peter ha lavorato per Jimmy) hanno incoraggiato una mistica. Ma alla fine volevano essere famosi. Robert Plant, in particolare, era irritato dal fatto che Zeppelin avesse superato i record di presenze, ma i Rolling Stones stavano ricevendo tutta la stampa. Quindi hanno assunto un agente di stampa.
1973: Danny Goldberg, assunto per fare pubblicità alla band, mi ha chiesto di andare a vederli nella parte meridionale del tour negli Stati Uniti. Ero terrorizzato. Avevo sentito tutte le storie e non volevo far parte di questa band. Ma i miei editori del settimanale musicale britannico Disc - e più tardi al New Musical Express, Hit Parader, Creem e il New York Post - insistevano tutti sul fatto che non potevo perdere l'opportunità di parlare a quello che stava rapidamente diventando il più grande del mondo rock band. Così, dal 1973 al 1979, ho viaggiato e spento con Zeppelin negli Stati Uniti e registrato più di 50 ore di interviste (le cui sezioni pubblicate sono state "campionate" da altri senza permesso nei libri scritti sulla band). Sopportavo il disprezzo dei miei cosiddetti colleghi, che consideravano i Led Zeppelin degni di una déclassé: barbari esasperati che disegnavano un pubblico di classe operaia o, peggio, bianco-trash e per lo più maschile.
7 maggio 1973, Jacksonville, Florida: Zeppelin aveva appena battuto il record di presenze dei Beatles per la più grande folla pagante di un singolo gruppo di concerti - 56.800 persone al Tampa Stadium - ma il primo spettacolo che andai a vedere era in un'arena al coperto. Dietro le quinte, ho visto una falange di guardie di sicurezza. Peter Grant stava urlando contro alcuni contrabbandieri della T-shirt e un poliziotto che era stato duro con una ventola femminile. Richard Cole, dopo avermi gentilmente stretto la mano, mi ha messo sul lato del palco vicino agli amplificatori. Con mio grande stupore, ho adorato lo spettacolo di tre e mezz'ora. Il giorno dopo, all'hotel Fontainebleau di Miami, mi è stato detto che la band mi chiedeva se mi stavo "nascondendo" nella mia stanza. Ho accettato la sfida e sono andato al piano di sotto in piscina. John Bonham e John Paul Jones non si vedevano da nessuna parte. Jimmy Page era distaccato. Robert Plant, che indossava un minuscolo bikini rosso, era affascinante. Ho chiesto della cattiva reputazione della band. "È tutto vero", ha detto. "Quando facciamo qualcosa, lo facciamo semplicemente più grande e migliore di chiunque altro. Quando non ci sono blocchi, non ci sono blocchi. "
13 maggio 1973, il Royal Orleans Hotel, New Orleans: la band e il loro entourage sono stati riuniti nella piscina sul tetto. Jimmy Page era completamente vestito, sembrava molto pallido e parlava della cattiva stampa che la band aveva ricevuto in Inghilterra. "Non mi dispiacerebbe delle critiche costruttive", ha detto, qualunque cosa sia, ho detto, "ma sembrano perdere l'essenza di ciò che è importante, che è la musica, puramente. Si crogiolano nella spazzatura. E mentre potrei essere un masochista in altre regioni, non sono tanto un masochista che ho intenzione di pagare soldi per strapparmi alla lettura dei bit. "Robert Plant, vestito con lo stesso bikini rosso che indossava a Miami , ha parlato dell'immagine della band. "Ci sono così tante persone che vengono in giro solo per questo. Siamo stati in California e in quella Continental Hyatt House e ci sono ragazzi che prenotano lì con le fruste e chissà che cosa solo perché sentono che stiamo arrivando. È pazzesco. Mi piace pensare che la gente sappia che siamo piuttosto volgari e che facciamo davvero molte delle cose che la gente dice che facciamo. Ma quello che stiamo attraversando [sul palco] è bontà. Non è "alzati in piedi e metti il ​​tuo pugno in aria - vogliamo la rivoluzione". Mi piacerebbe che se ne andassero come si sente alla fine di una brava ragazza, soddisfatti ed esausti. Alcune notti guardo fuori e voglio scopare tutta la prima fila. "
Peter Grant ha incaricato Danny Goldberg di redigere un comunicato stampa in cui affermava: "Le 49.000 persone allo show di Atlanta Led Zeppelin sono state la cosa più importante ad Atlanta da quando è andato via con il vento" e ad attribuire la citazione al sindaco di Atlanta. Sia ad Atlanta che a Tampa, la band ottenne la fatturazione in prima pagina con le udienze del Watergate. A New Orleans, Ahmet Ertegun ha affittato i Cosimos Studios, un grande, funky, studio di registrazione di un magazzino, per una festa per Zeppelin dopo il loro spettacolo, e ha invitato i Metri, Ernie K-Doe e il Professor Longhair a esibirsi. Un grande condizionatore portatile è stato installato per raffreddare la stanza. Ernie K-Doe indossava pantaloni di lino bianco, un cappotto sportivo rosa e una cravatta bianca. Art Neville era seduto all'organo, pronto per esibirsi con i Metri. Il blues blues great Snooks Eaglin aveva la sua chitarra, e il professor Longhair era al piano. I membri dei Led Zeppelin, cresciuti in Inghilterra ascoltando questi ragazzi su radio pirata, erano entusiasti.
I Led Zeppelin erano consapevoli che quando i Rolling Stones entravano in una stanza creavano un ambiente. Così quando Zeppelin andò in un club, Richard Cole chiamò in anticipo per dire che la band era in viaggio e assicurarsi che le bottiglie di Dom Pérignon fossero in attesa al tavolo. Quando Zeppelin era in città, specialmente a New York City e più in particolare a Los Angeles, la vite del groupie andava in overdrive. A Hollywood, al Rainbow on the Sunset Strip, proprio in fondo alla strada dell'Hyatt House, dove si trovava la band, le guardie del corpo presidiarono le cabine riservate ai "ragazzi". Erano sempre "i ragazzi" e, di fatto, i musicisti ora nei loro anni '50 e '60 sono ancora, in tour, indicati come "i ragazzi". Ragazze adolescenti in fila davanti a loro. "No head, no backstage pass" era il mantra tra i roadie che erano in grado di ottenere il primo e dare quest'ultimo ai ragazzi dai 14 ai 18 anni che volevano raggiungere la band.
Una quindicenne, che ha modellato la rivista rock Star Magazine e ha catturato l'attenzione di Jimmy in un club della L.A., era Lori Mattix. ("Eravamo follemente innamorati", dice Lori oggi, ora un compratore di moda di 45 anni e madre di un ragazzo di 17 anni. "Mia madre sapeva tutto di noi, adorava Jimmy e le mandava dei fiori. ") Lori era la ragazza costante di Jimmy ogni volta che era a Los Angeles. Dice che l'ha chiamata tutti i giorni anche quando era in Inghilterra, dove ha vissuto in un rapporto discutibile con la fidanzata di lunga data Charlotte Martin, la madre di sua figlia Scarlet. Lori dice che non ha mai visto una frusta nella sua stanza, Jimmy è sempre stato delizioso con lei, non avrebbe mai lasciato che toccasse una droga, ed era così furioso quando una volta la vide fumare una sigaretta che la fece fumare un intero pacchetto di Salem quindi non l'avrebbe mai più fatto. Durante il tour del 1973, quando Robert ebbe l'influenza e uno show fu cancellato, si parlò di mandare il jet vuoto della band a prendere Lori per portarla a stare con Jimmy nel Midwest. Invece, la band andò a Los Angeles, il loro parco giochi preferito, per alcuni giorni liberi. Gli amori del tour di Robert erano le ragazze che riuscì a convincere di essere, in ogni momento, in procinto di lasciare sua moglie, Maureen, la madre dei suoi due bambini piccoli. Una volta, quando tornò a casa nella sua fattoria al confine con il Galles dopo un tour, Maureen arrivò correndo fuori di casa sventolando furiosamente una copia del settimanale musicale inglese Melody Maker. Una foto di Zeppelin al club Sunset Strip di Rodney Bingenheimer con un gruppo di ragazze era in prima pagina. "Maureen," esclamò Robert, "sai che non prendiamo quel documento!"
24 luglio 1973, New York City: Le limousine sono state allineate fuori dalla Plaza, e la nostra processione di sette auto è uscita da Manhattan per l'aeroporto di Newark, dove il jet privato 720B della band ci avrebbe portato a Pittsburgh. L'astronave (che in seguito sarebbe stata usata dai Rolling Stones e da Elton John) era un aereo: oro e bronzo, con LED ZEPPELIN dipinto lungo il lato. Ho convinto la band a schierarsi a fianco dell'ala (non è un'impresa facile) per Bob Gruen per scattare la foto che sarebbe poi diventata una cartolina. Le hostess erano Wendy - che indossava un boa di piume blu e il cui zio era il manager di Bobby Sherman - e Susan, vestita di marrone e rosa. Le pareti dell'aereo erano arancione e rosso; c'erano divani circolari di velluto, sedie girevoli in pelle bianca, un bar con specchi, un camino non funzionante e un letto bianco ricoperto di pelliccia finta nella camera sul retro. Il tour manager Richard Cole descrisse l'aereo come "elegante". John Paul Jones (soprannominato "Jonesy") di solito giocava un tranquillo gioco di backgammon. John Bonham (sempre chiamato "Bonzo") sedeva solo davanti. Bonzo aveva nostalgia di casa. Si era ubriacato e sfrenato e avrebbe sbattuto contro la porta di Danny Goldberg nel cuore della notte, chiedendo di fare interviste proprio lì e poi. Peter Grant disse a Danny di avere due stanze: una segreta per dormire effettivamente, e una vuota per deviare i quattro A.M. di Bonzo. scorribande. Una volta, in una strada di Dallas, Bonzo vide una Corvette Stingray che voleva, e incaricò Richard Cole di aspettare fino a quando il proprietario si presentò e insistette sul fatto che "Mr. Bonham dei Led Zeppelin voleva comprargli da bere. "Ha pagato $ 18.000 per l'auto, che ne valeva molto meno, l'ha spedita a Los Angeles e l'ha messa nel seminterrato dell'Hyatt House mentre l'avvocato della band ha passato il rigamarole necessario per ottenere l'assicurazione trasferita. Bonzo trascinò poi i musicisti di altre band per ammirare l'auto, la guidò per due giorni e la vendette.
29 luglio 1973, New York City: Forse perché Jimmy era un noto collezionista di cimeli relativi al satanista inglese Aleister Crowley, e soprattutto perché ha comprato la casa di Crowley in Scozia, ha ricevuto bizzarre mail e minacce di morte. L'ultima notte di una corsa di cinque notti al Madison Square Garden, più uomini del servizio di sicurezza hanno controllato l'area sotto il palco. La band ha suonato un set da tre ore e mezzo e, quando tutto è finito, siamo stati inspiegabilmente spinti in auto e abbiamo corso nell'appartamento dell'Upper East Side della segreteria dell'avvocato della band. Nessuno ci ha detto perché eravamo lì, ma per qualche motivo "i ragazzi" dovevano essere tenuti lontani dal Drake Hotel. Più tardi quella notte, ad una festa tenuta per la band da Ahmet Ertegun al Carlyle Hotel, abbiamo appreso che $ 203.000 in contanti erano stati rubati dalla cassetta di sicurezza del gruppo al Drake. ("Peter ha un'espressione buffa in volto", disse Robert, "ma cosa avremmo fatto? Abbattere e piangere? Avevamo appena fatto un grande concerto.") Il Drake stava strisciando con i poliziotti e F.B.I. agenti; i roadie della band dovevano entrare nelle stanze e liberarsi delle droghe. La mattina dopo Peter Grant, Richard Cole e Danny Goldberg hanno accusato la stampa di aver accusato la rapina della band. La posizione della band era che qualcuno che lavorava in albergo aveva preso i soldi. Il "caso", come era, non fu mai risolto. E la tournée del 1973 era finita.
7 maggio 1974, New York City: A questo punto, Atlantic Records ha dato a Led Zeppelin tutto ciò che desiderava, e ciò che volevano era la loro etichetta discografica, come i Rolling Stones. La Swan Song Records firmata da Zeppelin ha firmato altri album: la band degli anni '60, Pretty Things, la cantante scozzese Maggie Bell, e la rock band Bad Company, diretta dal cantante ex-Free Paul Rodgers. Zeppelin venne a New York per un lancio di Swan Song al ristorante Four Seasons, dove ordinarono a Danny Goldberg di prendere dei cigni per la piscina. Non è riuscito a trovarne, quindi ha preso le oche. La band era furiosa. "Viviamo tutti nelle fattorie!", Gridò Robert. "Non credi che sappiamo la fottutoria differenza?" Bonzo e Richard Cole raccolsero le oche e le lasciarono andare su Park Avenue. La band si è poi recata a Los Angeles per un lancio di Swan Song al Bel-Air Hotel (con veri cigni) a cui hanno partecipato Bryan Ferry, Bill Wyman e Groucho Marx. Tornarono in Inghilterra per registrare Physical Graffiti, il doppio album che includeva il "Kashmir" dal sapore orientale, che molti considerano il vero capolavoro della band, al contrario di quella che era senza dubbio la più grande canzone della loro carriera, la canzone che è stata suonata alla radio più di ogni altra, la canzone che ha concluso ognuno dei loro spettacoli, la canzone che era l'orgoglio di Jimmy, ma che Robert definì privatamente "la canzone del matrimonio" - la pomposa "Stairway to Heaven". ("Ogni band dovrebbe finire il loro spettacolo con 'Stairway to Heaven' ", ha detto Robert." In effetti, gli Who fanno una versione molto bella di questo. ")
20 gennaio 1975, Chicago: ci sono stati scontri al botteghino a New York, Long Island e Boston quando i biglietti sono stati messi in vendita per il tour degli Stati Uniti del 1975 di Zeppelin. Poco prima del tour, Jimmy si è infortunato con il dito scendendo da un treno in Inghilterra. Robert ha avuto l'influenza. Lo stomaco di Bonzo feriva costantemente e lui era più nostalgico che mai. Non è stato un buon inizio. "Mi piacerebbe averlo reso pubblico che sono entrato dopo Karen Carpenter nel sondaggio sui batteristi di Playboy!" Ruggì Bonzo nel camerino della band al Chicago Stadium. "Non poteva durare 10 minuti con un numero di Zeppelin", ha sogghignato. Danny Goldberg mi ha detto che Bonzo si era appena presentato indossando la sua tuta da lavoro Arancia meccanica e aveva detto, non era una buona idea, e chi avrebbe litigato con lui? Quando Bonzo era sobrio, era un innamorato e un gentiluomo. Ubriaco, e in particolare durante la luna piena, un incubo. Il suo assolo di batteria, il "Moby Dick" di 20 minuti, è stato un piacere per i concerti e un'occasione per Jimmy di tornare nel camerino per qualche attività sessuale. Una volta, Jimmy tornò in albergo durante l'assolo di batteria. Dopo lo spettacolo, tutti andarono da Busters per vedere Buddy Guy suonare la chitarra con un piccolo amplificatore appollaiato su un flipper. La mattina dopo, Jimmy venne nella mia stanza all'Hotel Ambassador East verso mezzogiorno per la colazione. Spesso non mangiava per giorni in tournée (pesava 130 sterline e voleva scendere a 125), ma questa volta aveva preparato dei daiquiri alla banana arricchiti con vitamine nella sua stanza per il sostentamento. Nella suite decorata di Peter Grant (l'unica in cui Zsa Zsa Gabor soggiorna quando è a Chicago), Peter ha ricordato un impiegato del Midwest dell'ultimo tour che ha ammesso che la peggiore cessione delle camere d'albergo è avvenuta durante una convention giovanile metodista. "Il ragazzo era così frustrato da non essere in grado di andare in giro da solo in una stanza", ha detto Peter, "che gli ho detto di andare a prenderne uno su di noi. Salì al piano di sopra, lanciò un televisore contro il muro, strappò il letto e pagai il conto di $ 490. "Quella sera al Bistro, Bonzo - l'uomo conosciuto come" la Bestia "quando si scatenò - era seduto in silenzio in una cabina, da solo. "Sai che mia moglie si aspetta di nuovo a luglio", mi disse. "È davvero formidabile, il tipo di donna che quando entri in casa viene fuori con una tazza di tè, un drink o un panino. Ci siamo conosciuti quando avevamo 16 anni, ci siamo sposati a 17 anni. Sono stato falegname per alcuni anni; Mi alzavo alle sette del mattino, poi cambiavo i vestiti nel furgone per andare ai concerti di notte. Come pensi che io provi, non essendo preso sul serio, entrando dopo Karen Carpenter nel sondaggio di Playboy. . . . Karen Carpenter. . . che mucchio di merda. "
31 gennaio 1975, da New York a Detroit: Sull'aereo, Jimmy ha avuto un'accesa discussione con un giornalista del London Daily Express. "Non dovresti fare commenti intelligenti", disse il giornalista sorridendo. Uh Oh. Dopo essere atterrati a Detroit, in macchina sulla strada per l'Olympia Stadium, Jimmy era incredulo. "Riesci a credere che l'uomo si sia riferito alla mia chitarra mentre suonava come mestiere?" Durante l'assolo di batteria di Bonzo, gli altri membri della band sono andati nello spogliatoio. Il reporter ha cercato di seguirlo, ma è stato fermato da Richard Cole, il quale ha detto che la band stava facendo un "incontro". Il reporter era infuriato: "Scrivo per 10 milioni di persone e non voglio che mi umilia di fronte a un membro del mio staff! "Il membro del suo" staff ": una donna bionda avvolta nella pelliccia di coniglio. Sulla via del ritorno verso l'aereo, il giornalista ha chiesto che la radio fosse spenta in macchina. "Dopo due ore di quella racchetta da Led Zeppelin, non ne posso più!". Sulla nave stellare, la gente sussurrava in gruppi di due o tre. Jimmy, che era stato rannicchiato sotto una coperta rossa, improvvisamente tornò in vita e tornò subito alla discussione. "Non vuoi sapere della mia musica: tutto quello che ti interessa sono i grossisti e gli interni dell'aereo. Sei un comunista! "Esclamò Jimmy. Nel frattempo, Robert stava mormorando sottovoce: "Non penso che sia così cattivo. Dieci milioni di persone leggono il giornale. Io mamma e papà leggiamo il giornale. Il cantante era bravo. . . "Jimmy ha iniziato a urlare per il modo in cui aveva votato nelle ultime elezioni, qualcuno ha gettato un drink al giornalista e ne è seguita una colluttazione. Il giornalista è diventato più belligerante. All'improvviso, Richard Cole si trovava nel corridoio con in mano una pistola. Non avevo mai visto una pistola prima d'ora. Eravamo a 25.000 piedi in aria. Mi sono rannicchiata al mio posto. Sguardi nervosi tutt'intorno. Silenzio. Due delle guardie della sicurezza della banda (poliziotti fuori servizio) si avvicinarono e si fermarono accanto a Richard. "Per l'amor di Cristo," urlò Bonzo dal fronte dell'aereo, "starai zitto? Sto cercando di dormire un po '! "
3 febbraio 1975, New York: La band è stata sistemata nell'hotel Plaza, dove ogni tanto, nel cuore della notte, il fotografo del tour Neal Preston ha dovuto dare loro una presentazione di ogni foto scattata, per la loro approvazione . Grida di "Flab!" Potevano essere ascoltate mentre si prendevano in giro l'un l'altro durante il processo ingombrante che spesso richiedeva ore. Jimmy odiava la sua suite, che a suo dire sembrava "il fottuto palazzo di Versailles". Il televisore non funzionava perché le candele nere che aveva nella sua stanza gocciolavano dentro. Il volume delle proiezioni di Lucifer Rising era così forte che temeva di essere cacciato fuori dall'hotel. John Paul Jones aveva una vita segreta o si teneva per sé; la maggior parte delle volte, l'unica volta in cui qualcuno lo vedeva era agli spettacoli. La suite di Bonzo aveva un tavolo da biliardo. Tutti noi lasciammo il Plaza e camminammo per la strada al ristorante Nirvana per del cibo indiano. "Hai qualche dania fresca?" Chiese Robert, mostrandosi ai camerieri. "Conosco questo cibo; Sono sposato con un indiano ", ha detto. Jimmy rise: "Così dici a loro ogni volta che vieni qui." Ho detto loro che John Lennon ha sentito "Stairway to Heaven" e l'ha amato. "Lo ha appena sentito ora?", Ha detto Robert.
Febbraio 1975, nel backstage di Madison Square Garden: forse come risposta a Truman Capote che si aggira intorno agli Stones, c'era William Burroughs, arruolato per intervistare Jimmy per la rivista rock underground Crawdaddy. (Burrough arrivò a uno spettacolo, passò due sessioni a intervistare Jimmy, poi scrisse principalmente su se stesso e sulle pratiche arcane di magia nera.) Mick Jagger si fermò a controllare il sistema audio. A Los Angeles, David Geffen è venuto a vedere Peter Grant, e George Harrison si è presentato a una festa e ha gettato un po 'di torta a Bonzo - che ha poi gettato l'ex Beatle in piscina. Ma Zeppelin non disegnò una folla di celebrità; no Andy Warhol o Liza Minnelli o la banda dello Studio 54. I Led Zeppelin non erano solo alla moda.
4 agosto 1975: durante una vacanza in Grecia, Robert Plant e la sua famiglia si trovarono in un grave incidente automobilistico. Sono stati trasportati con l'aereo a Londra. Sua moglie, Maureen, era in terapia intensiva con un bacino rotto e un cranio fratturato, sua figlia di sette anni, Carmen, aveva un polso rotto, e suo figlio di quattro anni, Karac, una gamba fratturata. Robert ha subito fratture multiple di gomito, caviglia e altre ossa. Tutti gli altri concerti della band per il 1975 furono cancellati.
Nel 1977, per gli appassionati di heavy-rock, non c'era ancora un gruppo più grande dei Led Zeppelin. Ma la grande novità in Inghilterra è stata il Sex Pistols e il Clash. A New York, è stata la scena punk del CBGB. I membri di Zeppelin sono stati interpretati da alcuni sulla stampa come dinosauri auto-inesauribili. L'insicurezza cominciò a insinuarsi nelle conversazioni della band. E l'eroina che divenne un fatto non detto della vita intorno alla banda, alla direzione e all'equipaggio non aiutò. I medici hanno accompagnato la band in tour per soddisfare le loro esigenze mediche e scrivere ricette. Secondo qualcuno vicino alla band, le droghe stavano diventando così fuori controllo che c'erano volte sul palco quando Jimmy avrebbe suonato una canzone completamente diversa rispetto al resto della band.
7 aprile 1977, Chicago: a tarda notte, dopo lo spettacolo, Jimmy ha parlato della reputazione della band ("Non ci siamo davvero fermati") e delle voci ("Devo essermi divertito"). O molto stanco o molto lapidato, mormorò le sue parole. Più tardi, in un'altra stanza, Robert, come sempre, ha scherzato: "Tutta questa roba di noi barbari è perpetuata dallo staff della strada. Controllano in hotel sotto il nostro nome. Si imbattono in bollette disgustose per il servizio in camera e poi prendono d'assalto le donne della città applicando le maschere dei quattro membri del gruppo. Ci prende un brutto nome. E vende un sacco di dischi. "Ha aggiunto," Ho incontrato membri del sesso opposto che avevano solo otto o nove anni quando siamo andati in uno studio. . . e sono grandi scopate. "
Intorno al giugno del 1977, tutto iniziò a diventare terribilmente sbagliato. Bill Graham, che era fuggito dalla Germania nazista, era il più grande promotore di vita a San Francisco, il fondatore dei Fillmores West e East e un uomo molto apprezzato nel mondo della musica. Ha sempre pensato che la band portasse uno spiacevole elemento di aggressione maschile nei loro spettacoli. Quando la band suonò il primo dei due spettacoli per Graham a Oakland il 23 giugno 1977, il figlio di 11 anni di Peter Grant, Warren, cercò di rimuovere un cartello ZEPPELIN a LED da un rimorchio di camerino. Secondo Graham, una delle sue guardie di sicurezza ha detto al bambino che non poteva averlo. Secondo Bonzo, che ha detto di averlo visto dal palco, la guardia ha colpito il bambino. Seguì una scena orribile e violenta. Peter Grant, Bonzo e John Bindon, un criminale che era stato ingaggiato per una maggiore sicurezza, picchiarono l'uomo di Graham mentre Richard Cole stava di guardia fuori dal trailer. Lo staff di Graham era precipitato, sanguinante, in ospedale. La band si rifiutò di fare lo show del giorno successivo, a meno che Graham non firmasse un documento che assolveva il senso di colpa. Graham, temendo una rivolta se Zeppelin non avesse giocato, firmò il giornale dopo essere stato assicurato che era legalmente inutile. Dopo lo spettacolo, Peter Grant, Richard Cole, John Bonham e John Bindon sono stati arrestati nel loro hotel. Un caso civile trascinato per più di un anno, è stato risolto in via extragiudiziale per una somma non rivelata, e Bill Graham - nessun gatto figa in fatto di intimidazione (verbale, non fisica) - ha dedicato un intero capitolo all'episodio nel suo postumo pubblicato 1992 autobiografia. (Secondo quanto riferito, quando un sobrio Peter Grant lo ha letto, ha pianto).
Le voci continuarono. Autisti di limousine, sempre pronti a chiacchierare, spettegolavano sul fatto che i direttori di strada e le guardie del corpo saltellanti della band irruppero nelle drogherie e, minacciando la forza fisica, chiesero che le prescrizioni fossero riempite. Un ristorante era stato spazzato via e i camerieri umiliati in Pennsylvania. Si capì che (ad eccezione di Bonzo a Oakland) i membri della band non furono mai coinvolti in questi incidenti; è probabile che non ne sapessero nemmeno al momento. Tuttavia, l'equipaggio è stato assunto a nome della band e li ha rappresentati e tutto ha preso il suo pedaggio.Quindi, due settimane dopo l'incidente di Oakland, mentre la band faceva il check-in nel Maison Dupuy Hotel di New Orleans, Robert ricevette una telefonata in prima fila scrivania, lo portò di sopra nella sua stanza e gli fu detto che, dopo essere stato ricoverato in ospedale con una misteriosa infezione respiratoria, suo figlio Karac, di cinque anni, era morto.
Robert, accompagnato da Richard, Bonzo e l'assistente Dennis Sheehan, tornò immediatamente in Inghilterra. Il tour degli Stati Uniti - un tour segnato da crescenti disordini, tensioni, uso di droghe, violenza e estraneità tra i membri della band - era finito. Robert, devastato dalla morte del figlio (e secondo quanto riferito sconvolto anche dal fatto che Jimmy e Peter non avevano assistito al funerale), entrò in ritiro.
La stampa ha scritto sul "cattivo karma" di Jimmy e sul suo interesse per Aleister Crowley. Hanno tirato fuori ogni sorta di teppista su una "maledizione dello Zeppelin" e hanno suggerito che Page e il gruppo (ma soprattutto Page) - come il blues Robert Johnson, presumibilmente, anni prima - aveva fatto un "accordo con il diavolo".
4 agosto 1979, Knebworth, Hertfordshire: Peter Grant mi ha invitato a vedere la band a Knebworth, sede di una delle case signorili dell'Inghilterra, dove Zeppelin farebbe i loro primi spettacoli in due anni: due concerti per 300.000 persone. La band mi mandò un biglietto per il Concorde di andata e ritorno, poi mi sistemò in un Holiday Inn. Zeppelin tipico: alto-basso. Prima dello spettacolo, Bonzo mi ha detto di aver visto il figlio di 11 anni, Jason, sedere alla batteria durante il sound check: "Può suonare perfettamente" calpestato ", ha detto. "È la prima volta che vedo i Led Zeppelin." Pochissime persone erano ammesse nell'enclave chiuso nel backstage che ospitava i rimorchi dei camerini. La band sembrava nervosa. "Ora, non vai e dimmi che è nostalgia", mi ha detto Robert. (In realtà, con Blitz, il club più alla moda di Londra, disegnando drag queen negli outfit fantascientifici, questo enorme pubblico vestito di jeans - 10 anni dopo Woodstock - sembrava un ritorno ad un'altra epoca.) Con Robert era sua moglie, Maureen e la figlia, Carmen. Il suo bambino di sei mesi, Logan, era a casa con i suoi nonni. Jimmy Page è volato in elicottero sul posto una mezz'ora prima dello spettacolo con la sua ragazza, Charlotte. Indossava una camicia di seta blu e pantaloni larghi color crema. La band ha suonato per tre ore e mezza, il pubblico ha cantato "You'll Never Walk Alone" per 15 minuti dopo il terzo bis, e Robert sembrava piangere nel backstage. Sono uscito per ore dopo lo spettacolo con Jimmy Page e la moglie di Ron Wood, Chrissie, che sembravano totalmente fuori di testa. Lo Zeppelin non era certo la stessa band che era salita sul palco 10 anni fa. Per quelli di noi che avevano visto la band al loro apice, erano molto più che arrugginiti; l'intelligenza e la meraviglia non erano davvero lì. Ma Knebworth doveva essere un nuovo inizio, e tutti erano entusiasti di un tour del 1980.
Poco più di un anno dopo, il 25 settembre 1980, dopo una notte di eccessi e bevute, John Bonham soffocato a morte nel sonno a 32 anni a casa di Jimmy Page. Due settimane più tardi, i tre membri superstiti dei Led Zeppelin si incontrarono con Peter Grant all'Hotel Savoy di Londra e rilasciarono una dichiarazione in cui affermava, in parte, "Non possiamo più continuare come eravamo". A causa dell'ambiguità di questa affermazione , la speculazione è dilagata per mesi che la band si sarebbe riunita con un altro batterista. E anche se nessuno lo ammetteva, si diceva che i tre si riunissero e provassero con altri batteristi per vedere se avrebbe funzionato. Ma non ne è mai uscito nulla. Nessuno aveva l'interesse, o il cuore, per Zeppelin senza Bonham. "Quando John è morto, c'era un grosso buco in Zeppelin", mi ha detto John Paul Jones anni dopo. "Gli Who and the Stones sono band basate sulla canzone, ma Zeppelin non era così. Abbiamo fatto le cose in modo diverso ogni sera, e eravamo tutti legati l'uno sull'altro sul palco. Non riuscivo nemmeno a pensare a come farlo senza John. "
Le poche riunioni "spontanee" dei tre membri sopravvissuti dello Zeppelin - il concerto Live Aid del 1985 e il 40 ° anniversario della Atlantic Records nel 1988 - erano abissali. La band era fuori allenamento, fuori dal tempo e stonato. Ma la maggior parte del pubblico, che non aveva mai visto il gruppo ai suoi tempi d'oro, non conosceva la differenza. Nel 1994, Plant e Page fecero uno spettacolo Unledded insieme per MTV, in tour con musicisti egiziani, e pubblicarono due album (e non includevano un Jones molto scontento). Tutti e tre si sono uniti per l'induzione di Zep nel 1995 al Rock and Roll Hall of Fame (dove Jones ha ringraziato di cuore "i miei amici per aver finalmente ricordato il mio numero di telefono"). Plant, che mi ha detto che "si è rifiutato di essere una delle braci morenti del barboncino", ha sempre insistito sul fatto che non ci potrebbe essere una riunione dello Zeppelin, perché "nessuno potrebbe mai sostituire Bonzo" e "non avremmo dato a nessuno il opportunità."
2003: Richard Cole è un alcolizzato in fase di recupero che non beve alcolici dal 1986. Ha lavorato a stretto contatto con Sharon e Ozzy Osbourne ed è richiesto per dirigere gruppi giovani. Peter Grant morì di infarto nel 1995 all'età di 60 anni. John Bindon, la guardia del corpo coinvolta nell'incidente di Oakland, morì di polmonite nel 1993. Bill Graham morì in un incidente di elicottero nel 1991. Negli ultimi 23 anni, Jimmy Page ha lavorato con musicisti tanto diversi come il cantante David Coverdale (un imitatore di Robert Plant) e l'ex cantante dei Bad Company Paul Rodgers, e recentemente si è esibito con i Black Crowes. John Paul Jones ha fatto accordi di archi per, tra gli altri, R.E.M. e ha fatto un tour con la cantante d'avanguardia Diamanda Galas. Tra tutti i membri di Zeppelin, Robert Plant ha avuto la carriera solista di maggior successo.
Tuttavia, l'anno scorso, la parola era che Robert non era felice di aprire spettacoli di arena per gli Who. Secondo quanto riferito, il suo manager gli ha detto: "Ecco un numero di telefono di un chitarrista. Ecco un numero di telefono di un bassista. Chiamali e puoi intitolare qualsiasi stadio in qualsiasi parte del mondo. "Le voci delle riunioni di Zeppelin emergono regolarmente come gli avvistamenti di Elvis Presley. Quando tutti e tre sono venuti a New York lo scorso maggio per la premiere dei set di archivio dal vivo di DVD e CD (con materiale acquistato dalla pagina dei bootleggers e poi trascorso più di un anno per sincronizzare, mixare, produrre e rimasterizzare), il ronzio della reunion è iniziato di nuovo Ma quelli che conoscevano Page e Plant si chiedevano se il loro ego potesse coesistere per una settimana di attività promozionali, e tanto meno un prolungato tour di concerti.
28 maggio 2003, Plaza Hotel, New York City: Jimmy Page con gli occhi molto chiari vuole ancora solo parlare della musica. "Posso capire perché abbiamo avuto recensioni negative", dice. "Siamo andati dritti sulle teste delle persone. Un album ne seguirà un altro e non avrebbe nulla a che fare con ciò che avevamo fatto prima. La gente non sapeva cosa stava succedendo. "Si riferì timidamente alla reputazione della band come" buffonate fuori scena "e disse:" Stavamo facendo una mezz'ora di concerti. Abbiamo scatenato le porte della musica. Alla fine, vieni fuori dal palco e non torni in albergo per prendere una tazza di cacao. Certo che era pazzo; ovviamente è stata una vita pazza. "Più tardi, in un'altra stanza, Robert Plant ha detto:" Come possiamo essere insultati in così tante generazioni diverse e poi scoprire che eravamo la band preferita della gente? Siamo stati considerati underground e ho membri della band i cui genitori non volevano che ci ascoltassero; pensavano che fosse la musica del diavolo. Abbiamo messo in discussione l'intero ordine delle cose, e non solo per uno o due album, ma per 10 anni. Abbiamo preso un intero gruppo di persone che sapevano che non eravamo niente come Bobby Goldsboro o Rod Stewart. Led Zeppelin non era una sessione di aerobica. Stava affrontando il diavolo, prendendo tutta quella bella musica blues, e girando con essa ".
Prima di entrare a far parte di Vanity Fair nel 1999, la montatrice LISA ROBINSON è stata per lungo tempo editorialista di musica per il New York Post, The New York Times Syndicate, la serie di programmi radiofonici e televisivi via cavo e ha curato diverse riviste rock.
Robert Plant - Interview with Lisa Robinson 1985 (Radio 1990)
Robert joins famed journalist Lisa Robinson on her show Radio 1990. M

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"Non puoi abbandonare qualcosa in cui credi davvero per motivi finanziari. Se muori nella miseria, così sia. Ma almeno saprai di averci provato. Dieci minuti sulla scena musicale equivalgono a cento anni fuori di essa. "
_ Robert Plant.


..quando un ferma immagine
diventa una Opera d'Arte!!🥰






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ROBERT PLANT: L’UGOLA DIONISIACA DELL’HARD ROCK, blues..invenzione carisma talento..NON SOLO LED ZEPPELIN
https://www.facebook.com/notes/473303310278750/



blues..invenzione carisma talento fascino

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Oh, lascia che il sole picchi sul mio viso, con le stelle per riempire il mio sogno. Sono un viaggiatore del tempo e dello spazio per essere dove sono stato. Sedersi con gli anziani di una razza gentile questo mondo ha visto raramente. Che parlano di giorni per i quali si siedono e aspettano Quando tutto sarà rivelato. Oh, let the sun beat down upon my face, with stars to fill my dream. I am a traveler of both time and space to be where I have been. To sit with elders of a gentle race this world has seldom seen. Who talk of days for which they sit and wait When all will be revealed.❤️

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Oh, lascia che il sole picchi sul mio viso, con le stelle per riempire il mio sogno.

Sono un viaggiatore del tempo e dello spazio per essere dove sono stato.

Sedersi con gli anziani di una razza gentile questo mondo ha visto raramente.

Che parlano di giorni per i quali si siedono e aspettano

Quando tutto sarà rivelato.

Oh, let the sun beat down upon my face, with stars to fill my dream.

I am a traveler of both time and space to be where I have been.

To sit with elders of a gentle race this world has seldom seen.

Who talk of days for which they sit and wait

When all will be revealed.❤️

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Oh, lascia che il sole picchi sul mio viso, con le stelle per riempire il mio sogno.

Sono un viaggiatore del tempo e dello spazio per essere dove sono stato.

Sedersi con gli anziani di una razza gentile questo mondo ha visto raramente.

Che parlano di giorni per i quali si siedono e aspettano

Quando tutto sarà rivelato.

Oh, let the sun beat down upon my face, with stars to fill my dream.

I am a traveler of both time and space to be where I have been.

To sit with elders of a gentle race this world has seldom seen.

Who talk of days for which they sit and wait

When all will be revealed.❤️

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Nei giorni della mia giovinezza

Mi è stato detto cosa significa essere un uomo

E ora ho raggiunto quell'età

Ho provato a fare tutte quelle cose il meglio che potevo

Non importa come ci provo

Trovo la mia strada per la stessa vecchia marmellata❤️

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Come possono ventiquattr'ore
Piccola, a volte sembrano scivolare nei giorni?
Oh ventiquattr'ore
Piccola, a volte sembrano scivolare nei giorni, sì

Quando un minuto sembra durare una vita
Oh baby quando mi sento così.
Seduto a guardare l'orologio
Oh il tempo è molto lento.
Ho guardato per vedere le lancette muoversi
Fino a che non riesco più a guardare.

Come possono ventiquattr'ore
Piccola, a volte sembrano scivolare nei giorni?
Un minuto sembra durare una vita
Piccola, quando mi sento così.

Cantare una canzone per te
Ricordo che dicevi sempre
"Oh amore, questa è per noi due"
Che poi alla fine sei tu.

Come possono ventiquattr'ore
Piccola, a volte sembrano scivolare nei giorni?
Un minuto sembra durare una vita
Oh piccola, quando mi sento cos?.

Ci fu un tempo in cui
Io spiccavo agli occhi degli altri uomini
Ma ti ho lasciata per mia scelta, donna
E adesso non riesco più a riaverti.

Come possono ventiquattr'ore
A volte sembrano scivolare nei giorni sì, bene?
Bene, bene,bene, bene un minuto sembra durare una vita
Piccola, quando mi sento così.
Un minuto sembra durare una vita
Oh piccola, quando mi sento così, quando mi sento così

Come dichiarato dallo stesso cantante, l'ispirazione per il testo venne proprio dal fatto di essersi ritrovato solo ed ingessatopoco tempo prima ebbeil famoso incidente a Rodi con la sua famiglia..e poi per problemi fiscali tutti partirono dall'Inghlterra.. in camera d'albergo, escluso dal lavoro e dalla goliardia di amici e colleghi. ..lontano dalla famiglia E di aver perciò ordinato del "tè per uno". Nonostante ciò, è anche vero che la solitudine di cui parla Plant è raccontata in maniera tale da far sì che chiunque vi si possa riconoscere. Il pretesto è semplice ed immediato, adatto in particolar modo all'atmosfera blues del brano: una storia finita da tempo, troncata proprio da colui che ora ne soffre le conseguenze. Conseguenze espresse appunto con la solitudine e con la più totale apatia.

LED ZEPPELIN
Presence
1976 - Swan Song Records

Isola di Rodi, 4 agosto del 1975, un lunedì pomeriggio. Robert Plant e sua moglie Maureen, assieme ai figli Carmen e Karac, sono in vacanza in una terra che per il cantante rappresenta tanto un momento di svago, quanto di studio. Si trovano tutti in automobile, quando Maureen perde il controllo del mezzo. L'auto si schianta, ed il bilancio è impietoso: la donna ha una lacerazione al volto, il bacino rotto in quattro punti e fratture multiple ad una gamba. Plant è ridotto poco meglio, con l'anca rotta ed una gamba e un gomito fratturati. I figli, fortunatamente, riportano lesioni di più lieve entità: Karac, 4 anni, ne esce con una gamba fratturata, mentre la piccola Carmen, 7 anni, se la cava con un polso rotto. Tutti riportano tagli ed escoriazioni. Tempo dopo, col senno di poi, Robert Plant deve aver pensato che sarebbe potuta andare molto, molto peggio. Fortunatamente, a Rodi quel giorno non erano soli; con loro, su un'altra automobile, cerano la sorella di Robert e l'allora fidanzata di Jimmy Page, Charlotte Martin, assieme alla figlioletta del chitarrista, Scarlet. L'ufficio stampa della "Swan Song Records" - la giovanissima etichetta discografica fondata dai Led Zeppelin e Peter Grant - riportò la notizia dell'incidente pochi giorni dopo, l'8 agosto, aggiungendo l'avviso che qualsiasi esibizione live della band britannica era rinviata fino a data da destinarsi. Dopo solo un mini-tour negli Stati Uniti, gli Zeps si trovarono così a dover annullare un tour mondiale che sarebbe servito a consacrare il neonato sesto album in studio, Physical Graffiti. Non solo: le condizioni del cantante erano tali che ogni attività dal vivo subì uno stop di quasi un anno e mezzo, impedendo in tal modo alla band di pubblicizzare il disco seguente attraverso le consuete date di concerti in giro per il mondo. Ma le gambe di Robert Plant non rappresentavano l'unico problema; da tempo i rapporti tra John Paul Jones ed il resto del gruppo si erano fatti complicati, in particolare quelli con Jimmy Page. Già in passato il bassista aveva ponderato di lasciare la band ed intraprendere strade che ne valorizzassero di più le poliedriche abilità, ma dopo il quinto album e la splendida No Quarter pareva che l'ombra di un suo abbandono si fosse dileguata. Ora però, complice lo stress di quel particolare periodo, i vecchi dissapori erano tornato a galla. A peggiorare la situazione c'era l'esilio fiscale che costringeva la band a vivere lontana dall'Inghilterra già da diversi mesi. Negli anni '70, in Gran Bretagna, dovevano esserci praticamente più rockstar che sassi, tanto da indurre il governo britannico ad istituire una tassa ad hoc. Ne conseguì che molti gruppi musicali, tra cui i Led Zeppelin, preferirono cambiare aria e trasferirsi altrove. Il problema è che tranne piacevoli e tranquille vacanze, come quella di Plant a Rodi, i nostri erano sempre lontani dalle rispettive famiglie. Per John Bonham, rinomato per il suo tenero attaccamento alla famiglia, tale forzato distacco fu più devastante che per chiunque altro, ed i suoi già gravi problemi con l'alcol subirono un netto peggioramento. Inoltre, pare che Jimmy Page avesse preso a fare uso di sostanze più deleterie del solito, tra cui l'eroina. Ma sono solo voci, cui viene difficile dare fiducia considerato l'ottimo lavoro del chitarrista su "Presence". Impossibilitati a tornare in patria, i Led Zeppelin si trasferirono dapprima in Francia, poi a Malibu, in California. Robert Plant e Jimmy Page occuparono delle eleganti villette vicino alla spiaggia, l'una vicina all'altra, da dove cominciarono a delineare le prime bozze del settimo album. In realtà, con Plant depresso dal dubbio se fosse mai tornato a camminare come prima o meno, e con Jones e Bonzo apparentemente privi di idee e di creatività, a caricarsi sulle spalle il peso di portare alla luce il nuovo disco fu principalmente Jimmy Page. Neanche negli States era possibile rimanere per più di qualche mese, e così gli Zeps si trasferirono a Monaco, nell'allora Germania Ovest. Qui i nostri iniziarono le registrazioni ai Musicland Studios, un ambiente piuttosto anonimo che in qualche modo, dopo interi dischi registrati in viaggio o negli spazi evocativi di Headly Grange, riportò i quattro musicisti alle tumultuose origini. Ad ogni modo la sala era stata prenotata anche dai Rolling Stones, ragion per cui gli Zeppelin avevano i giorni contati per terminare la registrazione dei nuovi brani; diciotto, per l'esattezza. Ancora una volta Jimmy Page si caricò l'onere di fare il grosso del lavoro, chiudendosi in sala registrazione per venti ore al giorno assieme all'ingegnere del suono Keith Harwood. Incredibilmente, nonostante i tempi ristretti, nonostante la scarsa comunicazione tra i membri del gruppo, nonostante la gamba ingessata che costringeva Robert Plant a registrare seduto in sedia a rotelle, e nonostante, per chi vi credesse, la maledizione della Boleskine House, Presence venne completato secondo i tempi prestabiliti. L'unico album Zeppelin ad essere stato registrato in tempi più brevi è il primo, Led Zeppelin, trentasei ore come vuole la leggenda. Ma c'è una bella differenza: il primo disco era praticamente una raccolta di cover, stravolte e zeppeliniane, certo, ma pur sempre delle rivisitazioni che partivano totalmente da canzoni già elaborate in precedenza. Non solo; gran parte delle intuizioni venivano dall'esperienza che Jimmy Page e John Paul Jones avevano maturato negli Yardbirds, così come sarebbe stato per buona parte di Led Zeppelin II. Un bel vantaggio iniziale, di cui Presence era sprovvisto. Come se non bastasse, alla realizzazione del settimo album gli Zeps avevano esaurito anche il bacino di idee nato dal periodo passato a Bron Yr Aur, della cui influenza creativa avevano giovato tutti i dischi dei Led Zeppelin, dal secondo fino a Physical Graffiti. Oltre ai ristretti tempi di registrazione, c'è un altro aspetto che accomuna Presence con il primo album della band: entrambi sono fondamentalmente opera di Jimmy Page. Il chitarrista e Robert Plant sono gli unici accreditati in ben sei dei sette pezzi del disco. Non che non ci siano incisive esecuzioni di John Paul Jones, nonostante il suo contributo sia minore del solito, e naturalmente il tocco di Bonham fa una gran bella differenza come al solito, ma è indubbio che se c'è uno strumento che risalta come non mai, quello è la chitarra di Jimmy Page. Dopotutto è ovvio: il chitarrista si trovò praticamente solo nell'affrontare l'elaborazione del nuovo album, per non menzionare il fatto che a registrazione ultimata, intorno al novembre del '75, Page rimase a Monaco per curare come di consueto missaggio, sovraincisioni ed editing. D'altronde è sempre stato lui il regista della band, ma mai come su Presence anche attore protagonista e sceneggiatore. Dato che il completamento dell'album avvenne il giorno prima del Giorno del Ringraziamento, la prima idea fu di chiamare il nuovo full length Thanksgiving, proposta rapidamente scartata in favore del più evocativo Presence, simbolo della potente e mistica "presenza" dei Led Zeppelin; ma anche, paradossalmente, un richiamo all'assenza forzata della band dalla scena, riempita in fretta e furia con un disco nuovo e con l'uscita un po' disarticolata del film-concerto The Song Remains the Same, a mio avviso l'unico vero passo falso nella carriera degli Zeps. Ad ogni modo l'uscita del disco venne ritardata notevolmente per dare alla nuova creatura una copertina degna del suo nome, compito affidato ancora una volta alla maestria dello Studio Hipgnosis. Il risultato è una delle cover art più particolareggiate ed allusive di tutto il campionario Zeppelin, il cui valore è però rimasto offuscato dall'immaginario mistico già delineato sulle grafiche di Led Zeppelin IV e di Houses of the Holy, oramai fortemente associato a Page e compagni. Riguardo la cover art di Presence rimando il lettore alla recensione della stessa sulla sezione "Artworks" del nostro sito, in cui il lavoro di Storm Thorgeson ed Aubrey Powell viene analizzato per filo e per segno. D'altra parte, come accennato dallo stesso Jimmy Page, ciò che ci interessa ora è "quel che sta dietro l'immagine". Presence uscì il 31 marzo del 1976, e tra tutti gli album dei Led Zeppelin è in assoluto quello più carico di contraddizioni. Insieme al seguente ed ultimo disco è considerato un'opera "sfortunata" (non economicamente, sia chiaro), da alcuni è visto come "la morte" del dirigibile, mentre per altri è la massima espressione della maturità della band. E' l'unico disco dei Led Zeppelin a non risentire di alcuna intuizione nata in un contesto live, ovvero da ciò che per il gruppo rappresentava la massima "espressione Zeppelin", eppure è anche l'album più grezzo ed estemporaneo dai tempi del loro primo disco in studio (1969). Ma soprattutto, Presence è un'opera che trasuda disperazione. Quasi mai nei testi, o nelle melodie, ma proprio: nello spirito. E' una cosa che si avverte solo ascoltandolo. Per fare un esempio, ricorda le opere più mature del Michelangelo: da una parte erano opere di stampo religioso o neoclassico, certo, eppure dalla tensione dei corpi e dall'espressione contrita dei soggetti era possibile cogliere la tensione dell'animo dell'artista. Con Presence è lo stesso. Il cantante bloccato in sedia a rotelle a riflettere seriamente sul suo futuro, la band costretta a restarsene in disarmo senza suonare dal vivo, i dissapori tra i membri del gruppo e la lontananza da casa e dai figli - tutto questo si era tradotto in una tensione palpabile tra le note dell'album, che è al tempo stesso sia la prima crepa sul castello dorato dei Led Zeppelin, che un grido di sopravvivenza che sembra urlare: "noi siamo qui e ci resteremo".

https://youtu.be/4BOZxWJ-Io4

i Led Zeppelin non portarono mai Tea For One in concerto.
e non dimentichiamoci di
Achilles Last Stand

Un urlo la cui essenza è rappresentata dal primo brano del disco: "Achilles Last Stand (L'ultima resistenza di Achille)". Innanzitutto una precisazione riguardo il titolo: il termine "last stand", qui riferito al personaggio mitologico di Achille e da me tradotto "ultima resistenza", non è traducibile in italiano. "Last stand" è un'espressione di origine militare che sottintende una battaglia disperata, un'ultima difesa quasi certamente perdente contro un nemico soverchiante. In virtù del titolo e di alcuni passi del testo, molti fans hanno pensato che Achilles Last Stand fosse stata ispirata dall'incidente occorso a Robert Plant in Grecia, o più in generale alla situazione in cui allora versavano i Led Zeppelin. Non è impossibile che sia così per quel che riguarda il titolo, ma l'ispirazione per le liriche ebbe origine un paio di mesi prima i fatti di Rodi, da un viaggio in Marocco che il cantante intraprese insieme a Jimmy Page. Con i suoi oltre dieci minuti di durata, la ricercatezza poetica, l'incisività e la potenza di basso e batteria, nonché per la complessità compositiva delle sue parti di chitarra, questa canzone merita un posto d'onore nella top ten dei migliori pezzi Zeppelin. Ma non è solo per l'aspetto tecnico; Achilles Last Stand riesce a trasmettere con grande intensità un senso di eroismo e dramma, anche senza capire un'acca del testo. Esattamente quanto si propone fin dal titolo. Gran parte del merito va al lavoro svolto da Jimmy Page, che in pochi giorni di lavoro intensivo confezionò una complessa struttura compositiva: numerose tracce di chitarra sovraincise, magistralmente condotte verso uno degli assoli più importanti della carriera di Page nei Led Zeppelin. L'intento del chitarrista era di far sì che le due sezioni da cui è composto il pezzo non fossero ridondanti, ma esprimessero lo stesso concetto attraverso sensazioni differenti, e decise di raggiungere tale obiettivo orchestrando tra loro le varie parti di chitarra. D'altronde, considerato che era praticamente l'unico a preoccuparsi della resa creativa, cos'altro poteva inventarsi Jimmy Page se non portare all'estremo un espediente già usato (con successo) in pezzi come Stairway to Heaven e Ten Years Gone? A detta di Page, Jones e gli altri pensavano che una simile "guitar army" non potesse funzionare, rendendo la resa generale sconclusionata e confusa. Ed invece, funzionò. La sola sovraincisione delle tracce, per alcuni addirittura una dozzina, per altri circa sei, venne realizzata in appena una notte di lavoro no-stop, nello spirito che contraddistingue l'intero album; la fretta di dover realizzare un lavoro così importante in pochi giorni, così come i dubbi sulla salute di Plant ed il futuro del gruppo, si rifletterono sul lavoro di Jimmy Page, rendendo il suono teso, cupo e drammatico. Achilles Last Stand è un continuo prendere la rincorsa ed accelerare, soccombere solo per rialzarsi faticosamente e tornare a correre, senza tregua né pietà. Il brano comincia immediatamente con una corsa a perdifiato, e se si riesce a distrarsi un momento dall'intricato quadro disegnato da Page ci si accorge immediatamente di un altro protagonista; John Bonham è colui che delinea allo stesso tempo sia la possanza che la concitazione del pezzo, e se è corretto dire che Presence nasce soprattutto dalle mani e dalla mente di Jimmy Page, è pur vero che Bonzo dà il meglio di sé come e più del solito. Delineare il merito di Bonham, di rado accreditato a qualche pezzo, non è mai facile; d'altra parte non è tanto quello che scrive o propone, ma proprio un fatto di personalità e di stile, entrambi unici. Questo non vuol dire che il cantante ed il bassista, il cui apporto appare meno spiccato del solito, facciano un lavoro mediocre; pur senza grandi picchi creativi, quel che sanno fare lo fanno al meglio, come sempre. Jones tiene il passo di Page sfoderando il suo basso a otto corde, mentre Robert Plant riesce ad elevarsi, in senso metaforico, oltre la sedia a rotelle che lo imprigiona ed a lanciarsi in echeggianti urla che ricordano da vicino quelle di The Immigrant Song; un accostamento forse non del tutto casuale. Il consueto incisivo alternarsi di breaks e fills di Bonzo, caratterizzato da rapidissime rullate, apre ben presto la strada al primo exploit di Jimmy Page, che prima rallenta il tempo ed alza i toni facendo salire la tensione, poi torna improvvisamente a correre sul riff principale della canzone. La voce di Plant è tesa e quasi sofferente, limitandosi a riempire lo spazio tra l'orchestra personale di Page e l'assolo centrale del chitarrista, vero e proprio virtuosismo carico di tensione eroica. Sempre accompagnato dal sottofondo delle proprie sovraincisioni, Page tira l'assolo fino allo stremo per rallentare proprio nell'istante di massima tensione, portato all'estremo dall'improvviso e pesante incedere di basso e batteria; pare davvero di guardare un guerriero allo stremo delle forze rialzarsi nonostante tutto, fino a quando il chitarrista non riprende tutta la sua energia nell'assolo per portarlo a termine e continuare a correre, ancora e ancora. E' a questo punto che la voce di Plant cessa di essere semplice cornice e si trasforma in vero e proprio strumento, essenziale ed evocativo, i cui lamenti divengono veri e propri urli di guerra. La sua situazione fisica, altrimenti un handicap (anche psicologico), è più che adatta a delineare un eroismo che fa capo ad ogni energia rimasta pur di sopravvivere. Achilles Last Stand segue questo schema fino alla fine, ma tra mille sfumature sempre diverse eppure sempre uguali, fino a sfumare su un arpeggio vacuo e tranquillo, circolare; come se la battaglia non avesse avuto davvero fine, ma durasse in eterno. Il testo di Robert Plant è un ottimo esempio della migliore poetica del cantante: criptico, ricco di metafore evocative e volto ad una sorta di "ricerca del sé" dai toni epici, esistenzialismo e misticismo che diventano vera e propria guerra interiore, ed ogni figura o esperienza esterna dall'Io è un simbolo che ricava il proprio valore su un piano che è allo stesso tempo individuale ed universale. Non è la prima volta che Plant accosta tematiche di tale natura a sonorità dai toni epici, ed è ammirevole come egli dimostri quanto questi aspetti abbiano, in realtà, così tanti elementi concettuali da spartire. Fosse stato un altro, forse il testo di Achilles Last Stand avrebbe parlato di antichi guerrieri britanni impegnati a resistere coraggiosamente contro l'avanzata dei romani, o di pochi cavalieri caledoni soverchiati dai normanni; ma lo stile di Robert Plant era un altro e, piaccia o no, questo brano non fa eccezione. I riferimenti al viaggio in Marocco (e nel Mediterraneo in generale), sono puramente di stampo evocativo e paesaggistico. Uno tra tutti riguarda l'ultima strofa, laddove il cantante cita il mitologico titano Atlante (Atlas) che sorregge il mondo, in un riferimento alla catena montuosa dell'Atlante situata proprio tra Marocco, Algeria e Tunisia. Ma vi sono altre ispirazioni, come ad esempio William Blake ed il suo The Dance of Albion, ove Plant afferma: "i resti di Albione ora dormono per sorgere di nuovo". Un omaggio sia allo scrittore che al paese d'origine del cantante, dal momento che Albione è il più antico nome delle isole britanniche; un luogo di cui Plant aveva grande nostalgia, visto l'esilio fiscale dei Led Zeppelin. Come prevedibile, data la complessa natura compositiva del brano, eseguire Achilles Last Stand dal vivo rappresentò una bella sfida per i quattro musicisti, e tuttavia non mancò mai di venir suonata durante tutto il tour del '77, dimostrando ampiamente quanto questa canzone avesse fatto breccia nel cuore del pubblico. Nonostante l'ostica struttura chitarristica, Page non ebbe nemmeno bisogno di ricorrere alla sua iconica Gibson a doppio manico, preferendo affidarsi alla solida sicurezza della sua vecchia Les Paul Standard del '59. Riassumendo: Achilles Last Stand è un piccolo capolavoro, nonché senza dubbio il brano più potente ed incisivo di Presence. Basterebbe questo pezzo da solo a dare un senso all'intero album, alla faccia di alcune drastiche critiche che gli furono mosse. Non sorprende affatto che i Led Zeppelin avessero deciso di usarlo per aprire il loro disco, piuttosto che porlo come "baricentro" dell'opera così come fu per pezzi come Kashmir e Stairway to Heaven. Perché questa canzone è l'emblema stesso dell'album che la ospita, quel che occorre per dire: siamo ancora in campo, feriti ma non sconfitti, e questa è la nostra Presenza. Come da consuetudine, la traccia che segue tende a smorzare la tensione per portarsi su sonorità più distese; è la tipica alternanza di "luci e ombre" tanto cara a Jimmy Page.
https://youtu.be/YWOuzYvksRw

immagine

Perché questa canzone è l'emblema stesso dell'album che la ospita, quel che occorre per dire: siamo ancora in campo, feriti ma non sconfitti, e questa è la nostra Presenza.

https://www.youtube.com/watch?v=YWOuzYvksRw

Achilles Last Stand
LED ZEPPELIN
Presence
1976 - Swan Song Records
Un urlo la cui essenza è rappresentata dal primo brano del disco: "Achilles Last Stand (L'ultima resistenza di Achille)". Innanzitutto una precisazione riguardo il titolo: il termine "last stand", qui riferito al personaggio mitologico di Achille e da me tradotto "ultima resistenza", non è traducibile in italiano. "Last stand" è un'espressione di origine militare che sottintende una battaglia disperata, un'ultima difesa quasi certamente perdente contro un nemico soverchiante. In virtù del titolo e di alcuni passi del testo, molti fans hanno pensato che Achilles Last Stand fosse stata ispirata dall'incidente occorso a Robert Plant in Grecia, o più in generale alla situazione in cui allora versavano i Led Zeppelin. Non è impossibile che sia così per quel che riguarda il titolo, ma l'ispirazione per le liriche ebbe origine un paio di mesi prima i fatti di Rodi, da un viaggio in Marocco che il cantante intraprese insieme a Jimmy Page. Con i suoi oltre dieci minuti di durata, la ricercatezza poetica, l'incisività e la potenza di basso e batteria, nonché per la complessità compositiva delle sue parti di chitarra, questa canzone merita un posto d'onore nella top ten dei migliori pezzi Zeppelin. Ma non è solo per l'aspetto tecnico; Achilles Last Stand riesce a trasmettere con grande intensità un senso di eroismo e dramma, anche senza capire un'acca del testo. Esattamente quanto si propone fin dal titolo. Gran parte del merito va al lavoro svolto da Jimmy Page, che in pochi giorni di lavoro intensivo confezionò una complessa struttura compositiva: numerose tracce di chitarra sovraincise, magistralmente condotte verso uno degli assoli più importanti della carriera di Page nei Led Zeppelin. L'intento del chitarrista era di far sì che le due sezioni da cui è composto il pezzo non fossero ridondanti, ma esprimessero lo stesso concetto attraverso sensazioni differenti, e decise di raggiungere tale obiettivo orchestrando tra loro le varie parti di chitarra. D'altronde, considerato che era praticamente l'unico a preoccuparsi della resa creativa, cos'altro poteva inventarsi Jimmy Page se non portare all'estremo un espediente già usato (con successo) in pezzi come Stairway to Heaven e Ten Years Gone? A detta di Page, Jones e gli altri pensavano che una simile "guitar army" non potesse funzionare, rendendo la resa generale sconclusionata e confusa. Ed invece, funzionò. La sola sovraincisione delle tracce, per alcuni addirittura una dozzina, per altri circa sei, venne realizzata in appena una notte di lavoro no-stop, nello spirito che contraddistingue l'intero album; la fretta di dover realizzare un lavoro così importante in pochi giorni, così come i dubbi sulla salute di Plant ed il futuro del gruppo, si rifletterono sul lavoro di Jimmy Page, rendendo il suono teso, cupo e drammatico. Achilles Last Stand è un continuo prendere la rincorsa ed accelerare, soccombere solo per rialzarsi faticosamente e tornare a correre, senza tregua né pietà. Il brano comincia immediatamente con una corsa a perdifiato, e se si riesce a distrarsi un momento dall'intricato quadro disegnato da Page ci si accorge immediatamente di un altro protagonista; John Bonham è colui che delinea allo stesso tempo sia la possanza che la concitazione del pezzo, e se è corretto dire che Presence nasce soprattutto dalle mani e dalla mente di Jimmy Page, è pur vero che Bonzo dà il meglio di sé come e più del solito. Delineare il merito di Bonham, di rado accreditato a qualche pezzo, non è mai facile; d'altra parte non è tanto quello che scrive o propone, ma proprio un fatto di personalità e di stile, entrambi unici. Questo non vuol dire che il cantante ed il bassista, il cui apporto appare meno spiccato del solito, facciano un lavoro mediocre; pur senza grandi picchi creativi, quel che sanno fare lo fanno al meglio, come sempre. Jones tiene il passo di Page sfoderando il suo basso a otto corde, mentre Robert Plant riesce ad elevarsi, in senso metaforico, oltre la sedia a rotelle che lo imprigiona ed a lanciarsi in echeggianti urla che ricordano da vicino quelle di The Immigrant Song; un accostamento forse non del tutto casuale. Il consueto incisivo alternarsi di breaks e fills di Bonzo, caratterizzato da rapidissime rullate, apre ben presto la strada al primo exploit di Jimmy Page, che prima rallenta il tempo ed alza i toni facendo salire la tensione, poi torna improvvisamente a correre sul riff principale della canzone. La voce di Plant è tesa e quasi sofferente, limitandosi a riempire lo spazio tra l'orchestra personale di Page e l'assolo centrale del chitarrista, vero e proprio virtuosismo carico di tensione eroica. Sempre accompagnato dal sottofondo delle proprie sovraincisioni, Page tira l'assolo fino allo stremo per rallentare proprio nell'istante di massima tensione, portato all'estremo dall'improvviso e pesante incedere di basso e batteria; pare davvero di guardare un guerriero allo stremo delle forze rialzarsi nonostante tutto, fino a quando il chitarrista non riprende tutta la sua energia nell'assolo per portarlo a termine e continuare a correre, ancora e ancora. E' a questo punto che la voce di Plant cessa di essere semplice cornice e si trasforma in vero e proprio strumento, essenziale ed evocativo, i cui lamenti divengono veri e propri urli di guerra. La sua situazione fisica, altrimenti un handicap (anche psicologico), è più che adatta a delineare un eroismo che fa capo ad ogni energia rimasta pur di sopravvivere. Achilles Last Stand segue questo schema fino alla fine, ma tra mille sfumature sempre diverse eppure sempre uguali, fino a sfumare su un arpeggio vacuo e tranquillo, circolare; come se la battaglia non avesse avuto davvero fine, ma durasse in eterno. Il testo di Robert Plant è un ottimo esempio della migliore poetica del cantante: criptico, ricco di metafore evocative e volto ad una sorta di "ricerca del sé" dai toni epici, esistenzialismo e misticismo che diventano vera e propria guerra interiore, ed ogni figura o esperienza esterna dall'Io è un simbolo che ricava il proprio valore su un piano che è allo stesso tempo individuale ed universale. Non è la prima volta che Plant accosta tematiche di tale natura a sonorità dai toni epici, ed è ammirevole come egli dimostri quanto questi aspetti abbiano, in realtà, così tanti elementi concettuali da spartire. Fosse stato un altro, forse il testo di Achilles Last Stand avrebbe parlato di antichi guerrieri britanni impegnati a resistere coraggiosamente contro l'avanzata dei romani, o di pochi cavalieri caledoni soverchiati dai normanni; ma lo stile di Robert Plant era un altro e, piaccia o no, questo brano non fa eccezione. I riferimenti al viaggio in Marocco (e nel Mediterraneo in generale), sono puramente di stampo evocativo e paesaggistico. Uno tra tutti riguarda l'ultima strofa, laddove il cantante cita il mitologico titano Atlante (Atlas) che sorregge il mondo, in un riferimento alla catena montuosa dell'Atlante situata proprio tra Marocco, Algeria e Tunisia. Ma vi sono altre ispirazioni, come ad esempio William Blake ed il suo The Dance of Albion, ove Plant afferma: "i resti di Albione ora dormono per sorgere di nuovo". Un omaggio sia allo scrittore che al paese d'origine del cantante, dal momento che Albione è il più antico nome delle isole britanniche; un luogo di cui Plant aveva grande nostalgia, visto l'esilio fiscale dei Led Zeppelin. Come prevedibile, data la complessa natura compositiva del brano, eseguire Achilles Last Stand dal vivo rappresentò una bella sfida per i quattro musicisti, e tuttavia non mancò mai di venir suonata durante tutto il tour del '77, dimostrando ampiamente quanto questa canzone avesse fatto breccia nel cuore del pubblico. Nonostante l'ostica struttura chitarristica, Page non ebbe nemmeno bisogno di ricorrere alla sua iconica Gibson a doppio manico, preferendo affidarsi alla solida sicurezza della sua vecchia Les Paul Standard del '59. Riassumendo: Achilles Last Stand è un piccolo capolavoro, nonché senza dubbio il brano più potente ed incisivo di Presence. Basterebbe questo pezzo da solo a dare un senso all'intero album, alla faccia di alcune drastiche critiche che gli furono mosse. Non sorprende affatto che i Led Zeppelin avessero deciso di usarlo per aprire il loro disco, piuttosto che porlo come "baricentro" dell'opera così come fu per pezzi come Kashmir e Stairway to Heaven. Perché questa canzone è l'emblema stesso dell'album che la ospita, quel che occorre per dire: siamo ancora in campo, feriti ma non sconfitti, e questa è la nostra Presenza. Come da consuetudine, la traccia che segue tende a smorzare la tensione per portarsi su sonorità più distese; è la tipica alternanza di "luci e ombre" tanto cara a Jimmy Page.

da completare


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Durante i periodi più bui della mia vita, quando ho perso mio figlio e la mia famiglia era allo sbando, è stato Bonzo a venire da me. Gli altri ragazzi [Page & Jones] erano del sud [dell'Inghilterra] e non avevano lo stesso tipo di etichetta sociale che abbiamo qui nel nord che potrebbe effettivamente colmare quella scomoda voragine con tutte le sensibilità richieste... consolare».
Robert Plant..

Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones sono molto più normali di quanto tu possa immaginare. Li guardo ancora con stupore, forse più che mai. Ma riesco ad apprezzarli come persone, poiché a volte avremo un momento in cui ho chiesto loro: "Capisci pienamente chi sei e cosa hai realizzato in questa vita? Ti rendi conto di quanto sei importante per le persone di tutto il mondo?" Mi guarderanno e diranno: "Cosa? Cristo... stai zitto! Di cosa stai parlando?" (ride)
Ma penso che siano molto orgogliosi di quello che hanno fatto, poiché parlo con Robert abbastanza regolarmente e parliamo di musica, vita, bambini e famiglia, e questo lo rende ancora più normale per me. Ma non posso davvero dire se capiscono, quando dico loro: "Sei importante per il mondo come Lennon e McCartney lo sono mai stati, senza ombra di dubbio.
Jason Bonham


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"anche se ci prendiamo cura l'uno dell'altro, non possiamo stare insieme. non c'è paragone tra la parte più preziosa della propria vita personale e il successo e la ricchezza. se perdi qualcuno a te caro, non puoi metterlo in relazione con nessuna quantità di fama fortuna e lusso. Devi solo continuare a vivere" - Robert Plant conferma il suo divorzio nel 1983
"although we care for each other, we can't be together. there's no comparación between the most precious part of one's personal life and success and wealth. if you lose someone dear to you, you can't relate it to any amount of fame fortune and luxury. you just have to go on living" - robert plant confirming his divorce in 1983
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ho sempre adorato la geometria e la matematica ..applicata😊
X dritto
e X rovescio..
..il fattore incognito che tanto incognito non è
..le equazioni sono sempre perfette
“Erano tempi edonistici”. i Led Zeppelin hanno sculacciato i Beatles e seppellito i Doors
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"maureen was collecting flowers and she put some of the flowers in her hair, also tried to make some necklaces and i saw her putting two flowers in jimmy's hat saying he needed something more, after hugging him and strocking his beard. she was so nice and affectionate that I felt jealous of her with robert, i saw myself as a lesbian for a moment!" -elizabeth about her time with led zeppelin, circa 1971
"maureen stava raccogliendo fiori e si è messa alcuni fiori tra i capelli, ha anche provato a fare delle collane e l'ho vista mettere due fiori nel cappello di Jimmy dicendo che aveva bisogno di qualcosa di più, dopo averlo abbracciato e accarezzato la sua barba. era così gentile e affettuoso che mi sono sentito geloso di lei con robert, mi sono visto come una lesbica per un momento!" -elizabeth del suo tempo con i led zeppelin, circa 1971



"maureen was collecting flowers and she put some of the flowers in her hair, also tried to make some necklaces and i saw her putting two flowers in jimmy's hat saying he needed something more, after hugging him and strocking his beard. she was so nice and affectionate that I felt jealous of her with robert, i saw myself as a lesbian for a moment!" -elizabeth about her time with led zeppelin, circa 1971
"maureen stava raccogliendo fiori e si è messa alcuni fiori tra i capelli, ha anche provato a fare delle collane e l'ho vista mettere due fiori nel cappello di Jimmy dicendo che aveva bisogno di qualcosa di più, dopo averlo abbracciato e accarezzato la sua barba. era così gentile e affettuoso che mi sono sentito geloso di lei con robert, mi sono visto come una lesbica per un momento!" -elizabeth del suo tempo con i led zeppelin, circa 1971
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Patty Griffin non condivideva la mia inclinazione per il sidro e si meravigliava del carattere Black Country che diventavo dopo quattro pinte di Thatcher.


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Le foto inedite di Robert Plant che suonava la chitarra Gibson Les Paul "Black Beauty" di Jimmy Page sono state pubblicate online
Ecco alcune rare foto mai viste dal soundcheck di Salt Lake City nel 1970 , per gentile concessione di Mark Miller. Credo che queste siano le prime foto di Robert con la Black Beauty Les Paul di Jimmy, che sarebbe stata rubata un paio di settimane dopo.
Led Zeppelin - Live in Salt Lake City, UT (May 26th, 1973)
0:00 Intro
1:21 Rock and Roll (cut)
5:08 Celebration Day
8:57 Black Dog
15:20 Over the Hills and Far Away
23:57 Georgia On My Mind
25:28 Misty Mountain Hop (cut)
30:23 Since I've Been Loving You
39:03 No Quarter (cut)
50:50 The Song Remains the Same
56:12 The Rain Song
1:05:29 Dazed and Confused (cut)
1:17:47 Stairway to Heaven
1:28:18 Heartbreaker (cut)
1:35:58 Whole Lotta Love
1:44:25 Communication Breakdown (cut)

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Robert Plant è l'eterno Dio d'oro. Continua a forgiare un percorso come trovatore itinerante, barcollando dopo aver realizzato che a 32 anni i Led Zeppelin erano finiti. Nel suo ultimo album, 'Carry Fire', scava in "nuovi mondi" come ha descritto: "Mi rallegro del mio lavoro precedente ma devo continuare il viaggio verso nuovi mondi, dopo tutto ci sono così tante canzoni che devono ancora essere scritte. "In una conversazione alla House Of Strombo, coprono la gamma della sua vita e carriera leggendarie - dall'impatto che il viaggio in Marocco ha avuto a 22 anni alla scintilla che i Radiohead hanno cambiato nel suo approccio musicale al rifiuto di un ruolo in Game Of Thrones e oltre.
Lo Strombo Show / House of Strombo è la casa dei migliori dischi suonati nel miglior ordine, dall'1-2-3-4 agli anni '80 e oltre. Per oltre due decenni, George Stroumboulopoulos ha lavorato per te per trovare e sostenere le canzoni che ti faranno passare la notte. Interviste, sessioni intime e concerti house in piena regola. Lo Strombo Show riflette la bellezza e la tosta del variegato panorama culturale canadese. Non ci sono confini, con la gamma che va da Aretha Franklin a Slayer e tutto il resto.
Il leader dei Led Zeppelin Robert Plant, in una recente intervista al “The Strombo Show”, con George Stroumboulopoulos, ha spiegato i motivi che l’hanno portato a rifiutare un ruolo nella famosa serie fantasy “Game of Thrones”.
“Non ricordo nemmeno di che personaggio si trattasse. Probabilmente avrei dovuto cavalcare un cavallo e mettermi in posa.” Ha rivelato il cantante durante l’intervista.“E poi avrei dovuto farmi crescere la barba, non avevo il tempo necessario per farlo”, ha continuato ironicamente la storica voce dei Led Zeppelin.
ROBERT PLANT: “NON VOLEVO ESSERE STEREOTIPATO”
In realtà i motivi del suo rifiuto sono un po’ più complessi: “Sinceramente non volevo essere stereotipato. In fondo siamo stati noi i primi a trattare questo genere.”
Il cantante però racconta di aver subito il fascino dell’Islanda, terra dove sono state girate alcune stagioni di GOT. “Con I Led Zeppelin siamo stati in Islanda durante una tournèe, e abbiamo partecipato anche ad uno scambio culturale con il governo islandese. Amo la storia dell’Europa occidentale.”
I CAMEO ROCK ALL’INTERNO DELLA SERIE TV GAME OF THRONES
Il nome della band Led Zeppelin è stato molto spesso associato al mondo fantasy e a storie di vichinghi: alcuni brani come Misty Mountain Hop e Ramble On sono pieni di riferimenti al Signore degli Anelli. Non dimentichiamo che Robert Plant è un fan sfegatato del mondo immaginario nato dalla mente geniale di Tolkien.
Nello show fantasy targato HBO i camei musicali sono, in realtà, una costante. Nel corso degli anni nella saga fantasy sono apparsi: Wilko Johnson chitarrista dei Dr. Feelgood, il batterista dei Coldplay Will Champion, la band islandese dei Sigur Ros e ovviamente Ed Sheeran.
Anche Robert Plant avrebbe potuto far parte di questa speciale lista di guest star, ma evidentemente George R. Martin (autore del trono di spade) non gli ha scaldato il cuore così come ha fatto in passato J.R.R. Tolkien.
In verità i motivi del rifiuto sono un po’ più articolati: «Non volevo essere stereotipato. Voglio dire, siamo stati noi ad iniziare queste cose. Tornando ad Immigrant Song i Led Zeppelin hanno preso parte ad uno scambio culturale in Islanda con il governo islandese» ha spiegato Plant. Il nome della band è inoltre spesso associato al mondo fantasy e a storie di Vichinghi: brani come Misty Mountain Hop e Ramble On sono piene di riferimenti a Il signore degli anelli, e in una celebre sequenza del film concerto The Song Remains The Same, Plant veste proprio i panni di un cavaliere.
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Robert Plant Rivela Il Suo Momento Preferito Con John Bonham
Era sicuramente una convergenza predestinata del meglio del rock. Jimmy Page, sopravvissuto agli Yardbirds, voleva che l'influente gruppo blues rock continuasse. Dopo aver sperimentato e suonato al fianco di artisti del calibro di Jeff Beck ed Eric Clapton, sapeva quello che aveva e sapeva come andare avanti.
Tutto ciò di cui aveva bisogno erano i membri.
Con l'aiuto di un devoto Peter Grant, Page selezionò quelli che pensava fossero gli ingranaggi perfetti di una futura macchina da rock and roll: un esperto sessionista che aveva incontrato una volta e una coppia di amici di lunga data ed ex compagni di band delle Midlands.
Un cantante di nome Robert Plant portò con sé il suo amico John Bonham, che una volta gli disse: "Va tutto bene, ma staresti molto meglio se avessi dietro di te il miglior batterista del mondo".
Quando suonarono per la prima volta nell'agosto del 1968, sapevano di aver trovato qualcosa di straordinario. Ciò di cui non si rendevano conto era che avrebbero sostanzialmente ridefinito il rock and roll nei successivi dodici anni.
Ma il fulcro del gruppo è sempre stato l'inimitabile Bonham, che sarebbe diventato uno dei più grandi batteristi del rock, rimodellando il genere inserendo i colpi più pesanti e ben pensati dell'hard rock.
Plant è sempre stato il complice di Bonham, e il cantante ha sempre avuto un profondo rispetto e riverenza nei confronti del suo amico batterista. Quando gli è stato chiesto quale fosse il suo pezzo preferito di batteria Bonzo su disco, Plant aveva in mente una risposta unica.
Era la canzone del 1973 “Crunge”, una delle creazioni più squallide della band nella loro altrimenti superba discografia.
"È Il Batterista Che Ce La Fa."
"Quello che sta facendo Bonzo è grandioso", ha dichiarato Plant in un'intervista del 1988 con Tony Bacon. “Senza nemmeno pensarci, si imbatteva in cose del genere: il suo lavoro era così eccessivamente adeguato, così estremo e tuttavia così discreto. C'erano così tanti elementi diversi in quello che stava facendo. Quindi un riempimento ci sarebbe stato solo se fosse stato necessario, ma quando sarebbe arrivato, beh…”
Il frontman, che ha sempre pensato con affetto al suo caro amico, aveva costantemente riconosciuto in Bonham la forza dietro il successo della band.
È il batterista che lo fa. Perché Bonzo non cominciò ad agitarsi come una piovra demente, come facevano tutti gli altri in quel momento."
"Crunge" era una canzone carica di funk ispirata a James-Brown che i critici odiavano. La canzone, che si è evoluta da una jam session, è stata suonata in 5/4 come un tentativo ironico di creare una melodia dance non ballabile.
Lo scherzo era il lato B di un'altra impresa che attraversava i generi, l'imitazione del reggae "D'yer Mak'er" (che era un gioco di parole sulla parola "Jamaica"). Entrambe le canzoni provengono dal loro album in studio del 1973, Houses of the Holy .
Anche se era davvero una canzone divertente che la band fece per i lolz, oltre ad essere stata liquidata come una delle peggiori canzoni che avessero mai fatto, "Crunge" era comunque una magistrale clinic di batteria del devoto Bonham.
Bonham naviga senza sforzo attraverso una sequenza di tempi in chiave mutevoli, trasformando i ritmi funky di James Brown con la spavalderia e l'ondeggiamento distintivi dei Led Zeppelin. Questa traccia si distingue come una delle composizioni più intricate della band, ma la performance sicura e sicura di Bonham ne nasconde magistralmente la complessità.
Come se fosse solo un altro martedì per il divino Bonzo.
Quando gli è stato chiesto perché gli piacesse "Crunge", Plant ha pensato che la canzone fosse "così bella".
Almeno al frontman, Houses of the Holy sembrava essere una parte importante del repertorio dei Led Zeppelin. Ha anche selezionato "The Ocean" e "The Song Remains the Same" come altre due canzoni che rappresentavano la band, ciascuna per lui e John Paul Jones come il loro lavoro migliore.
Una canzone che ha scelto come pezzo forte per Page è stata la traccia Physical Graffiti "In My Time of Dying".


La storia della canzone più lunga dei Led Zeppelin
I Led Zeppelin, i leggendari pionieri dell'heavy rock degli anni '70, hanno lasciato un segno indelebile nel mondo della musica. Il quartetto - Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham - ha realizzato alcuni dei brani di chitarra più iconici di sempre, dall'intramontabile "Stairway to Heaven" all'energica "Immigrant Song".
La loro abilità musicale spaziava da brani brevi e sorprendenti a paesaggi sonori tentacolari e coinvolgenti. Alcune delle loro tracce sono estese quanto la loro eredità.
Quindi, quali canzoni dei Led Zeppelin sono le registrazioni in studio più lunghe?
A dare il via alla lista è "In the Light" dal loro album del 1975 "Physical Graffiti", che dura otto minuti e 46 secondi.
La canzone prevedeva che Page suonasse la sua chitarra con un archetto di violino e una lunga introduzione basata sul sintetizzatore di Jones. È interessante notare che i Led Zeppelin non hanno mai eseguito questa canzone dal vivo a causa della sua natura pesantemente sintetizzata.
Subito dopo "In the Light" c'è "Tea for One", che rivendica il quarto posto più lungo nella collezione dei Led Zeppelin.
Questo malinconico pezzo blues conclude il loro settimo album in studio “Presence” del 1976, con una durata di nove minuti e 28 secondi. In un'intervista con Trouser Press, Page ha affermato di voler creare un'atmosfera "davvero rilassata" per questa traccia.
Entrando tra i primi tre, troviamo "Achilles Last Stand" a dieci minuti e 31 secondi.
Questa traccia ha funzionato sia come apertura che come dichiarazione monumentale per l'album "Presence". Plant, in un'intervista con la rivista Mojo, lo descrisse come una dimostrazione della loro massima competenza: "una traccia Bonzo in cui nessuno poteva nemmeno credere che un essere umano potesse farlo".
A conquistare il secondo posto è "Carouselambra", che supera "Achilles Last Stand" di soli tre secondi.
Con una durata di dieci minuti e 34 secondi, questa canzone scava nella storia dei Led Zeppelin. Plant ha notato in un'intervista con Mojo che i testi riflettono le difficoltà della band in quel periodo, catturando la storia dei loro ultimi anni. L'ironia, dice, è che adesso non riesce nemmeno a distinguere il testo.
Tuttavia, la corona della canzone più lunga dei Led Zeppelin spetta a 'In My Time of Dying'.
Apparso in "Physical Graffiti" nel 1975, questo brano dura 11 minuti e otto secondi. Una rivisitazione della composizione gospel blues di Blind Willie Johnson, la versione dei Led Zeppelin accompagna gli ascoltatori in un viaggio ben oltre le sue origini. In particolare, anche Bob Dylan ha interpretato questa canzone nel suo album di debutto, ma la versione dei Led Zeppelin vanta una portata epica.
Per riassumere, ecco la scaletta delle canzoni più lunghe dei Led Zeppelin:
- 'In My Time of Dying'11:08
'Carouselambra' – 10:34
Achilles' Last Stand' - 10:31
'Tea for One' - 9:28
'In the Light' - 8:47



"È stato davvero come un grido di sopravvivenza", ha detto una volta Plant alla rivista Circus mentre rifletteva su Presence. “Non ci sarà un altro album come questo – mettiamola così. Era un grido dal profondo, l’unica cosa che potevamo fare”.
Nobody's Fault but Mine


Bonham non era un cantautore nato, ma gli è stato attribuito il merito di aver scritto una selezione di brani per i Led Zeppelin. Tuttavia, non era perché si allontanasse con carta e penna. Invece, è stata in gran parte la sua presenza ispiratrice in studio, e senza che il batterista nemmeno ci provasse, ha fornito il nucleo di un'idea per una canzone con cui i suoi compagni di band hanno corso.
La prima volta che Bonham ricevette un credito di scrittura per i Led Zeppelin fu nel brano di apertura del loro omonimo album di debutto. "Good Times, Bad Times" è attribuito a tutti i membri della band tranne al frontman Robert Plant.
Page ha raccontato alla BBC la genesi della canzone: "'Good Times, Bad Times', come al solito, è nata da un riff con una grande quantità di John Paul Jones al basso, e ha davvero sbalordito tutti quando hanno sentito il pattern di grancassa". , perché penso che tutti scommettessero che Bonzo usasse due grancasse, ma ne aveva solo una.
Un altro contributo alla composizione delle canzoni della band è stato "Out on the Tiles" dal terzo album della band. La frase nel titolo del brano si riferisce a una serata fuori, e quando Bonham discusse il suo piano di “uscire sulle piastrelle”, si accese un'idea nella mente di Page. Come ringraziamento, il batterista è stato elencato come uno degli autori.
Bonham è stato anche indicato come uno degli artefici di "Moby Dick" da Led Zeppelin II del 1969, la sua canzone simbolo. La traccia è costruita attorno al suo potente assolo di batteria e durante i concerti gli ha permesso di mostrare la sua genialità al pubblico pagante. Una volta, durante un'esibizione alla Royal Albert Hall, Bonham suonò una versione estesa di 15 minuti del mostruoso successo rock.
Infine, Bonham è stato nominato come uno degli autori di "Kashmir", il brano che Plant considera la sua creazione preferita dei Led Zeppelin. Nel frattempo, Page ha detto della creazione della canzone: "L'intensità di 'Kashmir' era tale che quando l'abbiamo completata, sapevamo che c'era qualcosa di veramente ipnotico in essa, non potevamo nemmeno descrivere una tale qualità."
Ha aggiunto: “All’inizio c’eravamo solo io e Bonzo [il batterista John Bonham] negli Headley Grange. Suonava il ritmo alla batteria e ho trovato il riff e le sovraincisioni che sono stati successivamente duplicati da un'orchestra, per dare più vita alla traccia. All’inizio sembrava così spaventoso”.
I quattro contributi di Bonham alla discografia dei Led Zeppelin non si adattano alla descrizione tradizionale di un paroliere, è stato fondamentale per la creazione di ciascuna delle tracce sopra menzionate e, senza di lui, non esisterebbero nella loro forma attuale.
Le canzoni che John Bonham ha scritto per i Led Zeppelin:
'Moby Dick'
'Kashmir'
'Good Times, Bad Times'
'Out on the Tiles'
LED ZEPPELIN - Good times, Bad Times (1969)


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...Re di spade?..no..
Re di cuori sicuramente..
certa di una cosa...
un cavaliere di altri tempi che viaggia nel tempo..e diventa artefice del suo progredire
rimanendo se stesso..di fronte al cavalcar della vita..❤️




.un bacio che sà di abbracci "sentiti" con il cuore..🥰💞

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