1BIS DA 1 a 5....JOHN BONHAM LE TRACCE DI BATTERIA..L'INSUPERABILE (31 maggio 1948--25 settembre 1980) e STATUA IN SUO ONORE-----------------------------
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https://www.facebook.com/notes/781885169258126/
Blues..invenzione..carisma..talento..fascino
AMNESTY INTERNATIONAL
Former Led Zeppelin members singer Robert Plant and guitarist Jimmy Page perform at the Amnesty International Human Rights concert, presented by The Body Shop at Bercy Stadium, Paris. The concert is aid of of the 50th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights. (Photo by Peter Jordan - PA Images/PA Images via Getty Images)
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Former Led Zeppelin members singer Robert Plant and guitarist Jimmy Page perform at the Amnesty International Human Rights concert, presented by The Body Shop at Bercy Stadium, Paris. The concert is aid of of the 50th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights. (Photo by Peter Jordan - PA Images/PA Images via Getty Images)
The Paris Concert for Amnesty International (1999)
01. Get Up, Stand Up (Gabriel, Chapman, Springsteen, N'Dour) 02. Baba (Morissette) 03. Hand in My Pocket (Morissette) 04. Thank U (Morissette) 05. Medley (Kassiv') 06. Se Dam Bon Jou (Kassiv') 07. Black White (Asian Dub Foundation) 08. Buzzin' (Asian Dub Foundation) 09. Free Satpal Ram (Asian Dub Foundation) 10. Signal to Noise (Peter Garbiel with Youssou N'Dour) 11. In Your Eyes (Peter Garbiel with Youssou N'Dour) 12. New Beginning (Tracy Chapman) 13. Fast Car (Tracy Chapman) 14. Baby I Can Hold You (Tracy Chapman) 15. No Surrender (Bruce Springsteen) 16. Born in the USA (Bruce Springsteen) 17. Working on the Highway (Bruce Springsteen) 18. When the World Was Young (Jimmy Page and Robert Plant) 19. Babe I'm Gonna Leave You (Jimmy Page and Robert Plant) 20. Gallows Pole (Jimmy Page and Robert Plant) 21. Rock and Roll (Jimmy Page and Robert Plant) 22. You're Still the One (Shania Twain) 23. Black Eyes, Blue Tears (Shania Twain) 24. Karma Police (Radiohead) 25. Bones (Radiohead) 26. Paranoid Android (Radiohead) 27. Shaking the Tree (Youssou N'Dour with Peter Gabriel) 28. 7 Seconds (N'Dour, Gabriel, Chapman and Jocelyn Beroard) Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Alanis Morissette, Tracy Chapman, Jimmy Page and Robert Plant, Shania Twain, Radiohead, Kassiv', Asian Dub Foundation e Youssou N'Dour.
AMNESTY INTERNATIONAL
Former Led Zeppelin members singer Robert Plant and guitarist Jimmy Page perform at the Amnesty International Human Rights concert, presented by The Body Shop at Bercy Stadium, Paris. The concert is aid of of the 50th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights. (Photo by Peter Jordan - PA Images/PA Images via Getty Images)
The Paris Concert for Amnesty International (1999)
01. Get Up, Stand Up (Gabriel, Chapman, Springsteen, N'Dour) 02. Baba (Morissette) 03. Hand in My Pocket (Morissette) 04. Thank U (Morissette) 05. Medley (Kassiv') 06. Se Dam Bon Jou (Kassiv') 07. Black White (Asian Dub Foundation) 08. Buzzin' (Asian Dub Foundation) 09. Free Satpal Ram (Asian Dub Foundation) 10. Signal to Noise (Peter Garbiel with Youssou N'Dour) 11. In Your Eyes (Peter Garbiel with Youssou N'Dour) 12. New Beginning (Tracy Chapman) 13. Fast Car (Tracy Chapman) 14. Baby I Can Hold You (Tracy Chapman) 15. No Surrender (Bruce Springsteen) 16. Born in the USA (Bruce Springsteen) 17. Working on the Highway (Bruce Springsteen) 18. When the World Was Young (Jimmy Page and Robert Plant) 19. Babe I'm Gonna Leave You (Jimmy Page and Robert Plant) 20. Gallows Pole (Jimmy Page and Robert Plant) 21. Rock and Roll (Jimmy Page and Robert Plant) 22. You're Still the One (Shania Twain) 23. Black Eyes, Blue Tears (Shania Twain) 24. Karma Police (Radiohead) 25. Bones (Radiohead) 26. Paranoid Android (Radiohead) 27. Shaking the Tree (Youssou N'Dour with Peter Gabriel) 28. 7 Seconds (N'Dour, Gabriel, Chapman and Jocelyn Beroard) Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Alanis Morissette, Tracy Chapman, Jimmy Page and Robert Plant, Shania Twain, Radiohead, Kassiv', Asian Dub Foundation e Youssou N'Dour.
DENVER, CO - SEPTEMBER 30: Guitarist Jimmy Page and Singer Robert Plant, late of the rock band "Led Zeppelin", perform onstage at the Fiddler's Green on September 30, 1995 in Denver, Colorado. (Photo by Larry Hulst/Michael Ochs Archives/Getty Images)
DENVER, CO - SEPTEMBER 30: Guitarist Jimmy Page and Singer Robert Plant, late of the rock band "Led Zeppelin", perform onstage at the Fiddler's Green on September 30, 1995 in Denver, Colorado. (Photo by Larry Hulst/Michael Ochs Archives/Getty Images)
AUSTRALIA - JANUARY 01: Photo of Jimmy PAGE and PAGE & PLANT and Robert PLANT and LED ZEPPELIN; L-R: Robert Plant, Jimmy Page of Led Zeppelin performing live onstage (Photo by Bob King/Redferns)
https://www.rollingstone.it/musica/tutti-i-dischi-di-robert-plant-dal-peggiore-al-migliore/533623/#undici
Chiusa l'avventura coi Led Zeppelin, Plant ha flirtato con il synth pop, ha fatto hard rock, ha suonato blues americano e africano, ha rievocato folk e psichedelia. Ma quali sono i suoi album più riusciti?
La sera del 10 dicembre del 2007, sul palco della O2 Arena di Londra accanto a Jimmy Page, John Paul Jones e Jason Bonham, Robert Plant aveva puntati addosso gli occhi adoranti del mondo, 20 mila fortunati spettatori – fan, rock star, celebrities, addetti ai lavori – accorsi all’Ahmet Ertegun Tribute Concert per assistere con il fiato sospeso alla prima rimpatriata dei Led Zeppelin in quasi trent’anni. Un evento mediatico di proporzioni enormi, con 20 milioni di richieste di biglietti pervenute on line e una pressione difficile da reggere per i musicisti: subito dopo lo show il cantante si dileguò, rifugiandosi in un anonimo ristorante turco di Chalk Farm Road, periferia nord della capitale inglese, per scaricare stress e adrenalina davanti a un piatto di hummus e a mezza bottiglia di vodka. Il 22 dicembre del 2019, prima che il blocco totale dei concerti mandasse all’aria il suo calendario di impegni per il nuovo anno, lo si è visto in azione alla Town Hall di Birmingham in un concerto di basso profilo: stavolta molto più rilassato e a fianco dei Saving Grace, quartetto di semisconosciuti innamorati come lui del blues, del folk angloamericano e della musica acustica con cui si esibisce nei club e in piccoli teatri senza alcun clamore pubblicitario.
La si potrebbe leggere come la malinconica parabola discendente di una rock star sul viale del tramonto, ma è tutt’altra cosa perché l’ultima impresa all’insegna dell’understatement di Mr. Plant dice molto della sua personalità volitiva e imprevedibile, della sua natura di uomo e artista irrequieto e curioso. Tetragono alle offerte multimilionarie e ricorrenti di chi (non ultimo lo stesso Page) vorrebbe rimettere in piedi una volta ancora i Led Zeppelin, sempre attento ad anteporre le sue priorità esistenziali e la ricerca di nuovi stimoli alle lusinghe del music business, sistematicamente impegnato a demolire la figurina stereotipata del dio dorato, l’icona sexy dalla voce deflagrante che aveva il mondo ai suoi piedi.
Ci sono corsi e ricorsi, nel cammino tutto stop e ripartenze del vocalist di West Bromwich la cui carriera solista viene oggi riassunta da Digging Deep: Subterranea, doppio CD retrospettivo nato sulla scia di una omonima e apprezzata serie di podcast e confezionato pescando da tutto il suo back catalog (escluse le collaborazioni con Jimmy Page e con Alison Krauss, e il mini album degli Honeydrippers) con tre titoli inediti inclusi tra i 30 brani selezionati. Primo ex Zeppelin a reagire al torpido sbigottimento che colse la band dopo la morte di John Bonham, fin dal primo album pubblicato a proprio nome e dai primi concerti senza i vecchi compagni, all’alba degli anni ’80, Percy ha messo in chiaro l’intenzione di voltare pagina. In seguito, è vero, il repertorio storico del quartetto è rientrato nelle scalette dei suoi show: ma sempre reinventato, rielaborato e rigurgitato con modalità che a volte sconcertano chi viene ad ascoltarlo indossando magliette con i simboli runici di IV o il logo dell’etichetta Swan Song.
Nei dischi – escludendo il ricongiungimento con Page celebrato a metà anni ’90 con il progetto No Quarter/Unledded – se n’è tenuto alla larga cercando e trovando altre strade. Ha flirtato con il synth pop e con l’elettronica, è tornato a strizzare l’occhio all’hard rock dialogando con chitarristi abili e virtuosi che nello stile richiamavano spesso l’ingombrante predecessore. Ha recuperato sigle utilizzate nel suo passato recente e remoto – Honeydrippers, Band Of Joy – per progetti una tantum e messo in piedi nuove, agguerrite band – gli Strange Sensation, poi evolutisi nei Sensational Space Shifters – per tornare ad antichi amori e coltivare infatuazioni più recenti. L’r&b e il rockabilly degli anni ’50 e la psichedelia californiana dei Sixties, il blues di Chicago e quello del Mali, la grande canzone d’autore americana e la musica del deserto maghrebino, il folklore delle Marche gallesi e quello degli Appalachi statunitensi. Sfoggiando, senza pedanteria, una immensa passione e cultura musicale coltivate in decenni di ricerche e di ascolti voraci.
Squisito interprete di cover, riconosce i suoi limiti autorali e per questo predilige da sempre il lavoro di squadra mostrando un fiuto particolare nella scelta dei collaboratori, si tratti del nashvilliano Buddy Miller o di Justin Adams, inglese cresciuto in Egitto che tanta world music gli ha fatto scoprire. Con altrettanta intelligenza, ha saputo fare i conti con l’usura delle sue, un tempo poderose, corde vocali trovando nuove sfumature timbriche e toni più contenuti in una voce che resta inconfondibile ed emozionante, capace di sorprendere per duttilità ed eleganza di fraseggio in uno straordinario disco di Americana come Raising Sand, inciso in coppia con la star del bluegrass Alison Krauss e con T Bone Burnett in cabina di regia (album dell’anno e cinque premi complessivi ai Grammy 2009, oltre un milione di copie vendute nei soli Stati Uniti e probabilmente la cosa migliore da lui incisa nel dopo Zeppelin).
È un provinciale delle Midlands inglesi ancora disposto a sorprendersi e un disincantato cittadino del mondo, Robert Plant. Una icona del rock perfettamente a suo agio nei panni dell’anti star. Un’eccezione quasi unica, tra i sopravvissuti del classic rock che continuano a ripetere se stessi cavalcando l’onda retro-maniaca di questi anni. Un hippie impenitente incapace di star fermo, un’anima inquieta che, a 72 anni suonati, non ne vuole sapere di scrivere un’autobiografia da tanti richiesta «perché c’è ancora tanto da fare e certe cose è meglio tenerle per sé». Sempre in ebollizione, oggi tiene il piede in più scarpe – i Saving Grace, i Sensational Space Shifters, i Band of Joy in procinto di pubblicare un secondo album anticipato da un pezzo della nuova antologia – e preannuncia una nuova impresa a fianco dell’angelica Krauss, mentre con il vecchio amico Jimmy (ultimo progetto comune l’incerto Walking Into Clarksdale nel 1998) le uniche occasioni d’incontro sembrano confinate a premi, serate di gala e conferenze stampa di lancio di qualche operazione celebrativa (che lui, Robert, affronta sempre con ironico distacco e nonchalance).
L’ascolto di Digging Deep: Subterranea spinge a riascoltare e approfondire i dischi di cui rappresenta una sintesi e una chiave di lettura: non tutti di primissimo livello, in parte anche dimenticabili, ma sempre – dal peggior titolo al migliore – contraddistinti da un coraggio e da una voglia di rimettersi in gioco che non possono non suscitare rispetto e ammirazione.
Robert Plant, sensualità hard rock
Un artista dal timbro unico, potente, graffiante e allo stesso tempo delicato, pervaso da una sensualità immortale, fortemente voluto da Jimmy Page per dare parole e voce alla musica del nascente hard rock dei Led Zeppelin
Le sue origini sono britanniche, Robert nasce nel West Midlands e cresce all’interno di un nucleo familiare che non approva il suo intenso amore per la musica. Per questo motivo, a diciassette anni va via di casa per inseguire i suoi sogni e per immergersi totalmente nell’apprendimento e nella conoscenza del blues. Fino a quando, nel 1965, durante la sua militanza nei The Crawing King Snakes, incontra un tanto gioviale quanto fenomenale batterista dal nome di John Bonham. Tra i due si crea un legame profondissimo, un’amicizia che sarà destinata a durare nel tempo per la loro affinità musicale e umana. Suonano insieme anche nella Band of Joy, nel ’67, esperienza in cui fondono il loro amato blues con le nuove vibrazioni psichedeliche che arrivavano dalla West Coast californiana.
Plant, nel mentre, è comunque alle prese con una turbinosa serie di collaborazioni. Tra queste, quella con i Hobbstweedle, un gruppo folk rock che univa blues, elementi psichedelici e tematiche connesse a Il Signore degli Anelli di Tolkien, un’opera di cui è un grande appassionato. Ma presto, una realtà più concreta avrebbe bussato alla sua porta. È durante la prima metà del 1968 che il chitarrista Jimmy Page è alla ricerca di un cantante adatto al sound del suo nuovo gruppo. Page viene a sapere che ce n’è uno dal carisma impressionante e dalla voce estremamente blues. A Birmingham assiste a una performance di Robert, ne rimane così impressionato che gli propone di raggiungerlo nella sua abitazione galleggiante a Londra per parlare di un innovativo progetto musicale. I due trascorrono alcuni giorni immersi nell’ascolto di vecchi dischi blues e folk, si confrontano sul nuovo suono e sull’impatto che il rock avrebbe dovuto dare negli anni Settanta, e propongono idee senza riserve. Era l’inizio di un’incredibile alchimia che avrebbe portato ad una epocale collaborazione. Il 21 ottobre di quell’anno Plant diventa padre di Carmen Jane, e pochi giorni dopo, durante le sessioni di registrazione di Led Zeppelin I, sposa la sua compagna indiana Maureen Wilson. Una tranquillità completamente sconvolta dal clamoroso successo della band: vita on the road
Plant diventa un sex symbol senza precedenti, con le sue pose e i suoi atteggiamenti sfrontati al limite dell’osceno, con la sua voce dotata di un’unica e selvaggia sensualità, i suoi abiti aderenti e la sua lunghissima criniera di lucenti riccioli biondi. La sua carriera è impegnativa, lo costringe spesso ad allontanarsi da casa, ma non gli impedisce di coronare il sogno di Maureen e avere un secondo figlio nell’aprile del ‘71, Karac Pendragon.📷
Qualche anno più tardi per Robert arriva un’operazione alle corde vocali per via di alcuni noduli. Una battuta d’arresto che comporterà gravi ripercussioni sulla sua incredibile voce che, col passare del tempo cambia livello di estensione e timbrica. E ancora, altro brutto imprevisto nell’agosto del ’75 quando viene coinvolto, insieme alla sua famiglia e alla figlia di Page, in un incidente. La convalescenza e la riabilitazione di Plant, sulla sedia a rotelle, ritardano l’inizio del tour e condizionano le vendite del nuovo disco, a causa della poca promozione dal vivo e della generale debolezza delle composizioni. La caparbia volontà del frontman riceve il colpo di grazia il 26 luglio ’77, con la tragica notizia della prematura morte del piccolo Karac, forse per un’infezione. I Led Zeppelin cancellano la tournèe e Robert si chiude in sè stesso arrivando a meditare anche un ritiro dalle scene. Le sorti del gruppo restano in sospeso sino al maggio successivo, quando i componenti si riuniscono al Castello di Clearwell per discutere sul da farsi: nuove registrazioni verso fine ’78 e un nuovo tour. Un bel periodo coronato con l’avvio del 1979, che regala a Robert e Maureen la nascita di un altro figlio, Logan Romero.
Nonostante il doloroso scioglimento dei Led Zeppelin nel 1980, a seguito della morte di Bonham, Plant non ha mai smesso di fare musica. Lui che ha introdotto radicali innovazioni non solo nello stile ma anche nelle tecniche di scrittura dei testi e nelle tematiche trattate, con quell’intuitivo accostare testi oscuri e mistici a esoterismo e filosofia. E di questa fusione, i Led Zeppelin sono i primi artefici. Perché l’hard rock epico non si era ancora visto, e non era altro che il punto di partenza per quella corrente heavy ed epic metal che sarebbe arrivata nei decenni successivi.
- Un incredibile esponente del carisma e della sensualità emanati da una voce cambiata, vissuta, ma pur sempre fantastica.
Robert Plant joins Rockpile for a steaming version of Little Sister at the Concerts for the People of Kampuchea event, filmed at Hammersmith Odeon, London, UK on December 29, 1979. "Concert For Kampuchea" https://youtu.be/ylt5i8srOPI Robert Plant - Little Sister 1979..in un intervallo dopo il concerto live dei LED..del 1979 gli fu chiesto di partecipare..prima di cominciare poi il tour 1980 e questa è veramente una chicca stratosferica.. https://youtu.be/htGxkpt64ho?list=RDhtGxkpt64ho
Robert Plant joins Rockpile for a steaming version of Little Sister at the Concerts for the People of Kampuchea event, filmed at Hammersmith Odeon, London, UK on December 29, 1979.
"Concert For Kampuchea"
Robert Plant - Little Sister 1979..in un intervallo dopo il concerto live dei LED..del 1979
gli fu chiesto di partecipare..prima di cominciare poi il tour 1980
e questa è veramente una chicca stratosferica..
https://youtu.be/htGxkpt64ho?list=RDhtGxkpt64ho
..e per ricordare che Robert è stato operato a noduli alle corde vocali nel 1974 cosa assai abituale in cantanti che hanno e usano tonalità quasi a freddo nel cantare
,infatti i primi concerti negli stati uniti del 1975 ha fatto un pò fatica..ma poi..cambiando cure e svariati dottori è riuscito a ritrovare equilibrio..
cosa che negli agli inizi anni 90 lo vede ancora in difficoltà, con l'aggravante che gli fu predetto che doveva smettere di cantare perchè avrebbe perso la voce,
ma facendo leva su professionisti più competenti e sulla "ginnastica vocale" come si chiama in gergo, ha scongiurato tutto ciò...
certo la sua voce ha calato di un tono..ma la potenza di estensione è incredibilmente eterogenea..anzi in alcuni vibrati più profonda..
lui è sempre stato capace di modulare la sua timbrica come nessun altro ha mai fatto..cantanti versatili come lui non ce ne sono..
a parte quel mio mito d'anima e di cuore che è Michael Jackson..due genialità e talenti stratosferici..diversi fra loro..
ma unici nel loro genere...
Since I've been loving you from No Quarter: Jimmy Page and Robert Plant Unledded with the London Metropolitan Orchestra Vocals: Robert Plant...
Led Zeppelin perform 'Rock And Roll' live at Knebworth in 1979
Robert Plant # The Early Years Robert Plant esordi prima di LED ZEPPELIN https://youtu.be/-NWJ827VaII
Robert Plant # The Early Years Robert Plant esordi prima di LED ZEPPELIN
Robert Plant # The Early Years Robert Plant esordi prima di LED ZEPPELIN https://youtu.be/-NWJ827VaII
Robert Plant # The Early Years Robert Plant esordi prima di LED ZEPPELIN
Led Zeppelin - Bring It On Home (Live at Royal Albert Hall 1970)
Robert Plant - You Shook Me - Montreux 1993
Robert Plant - Going to California [Montreux - 1993]
Robert Plant - Montreux 1993 (Fate of Nations) concerto live
Robert Plant..2006
..uno sguardo che "blocca"..e ti dice "attenta...ti osservo..
è magnetismo.. arriva dritto..
sempre ...
Album: Manic Nirvana Rilasciato: 19 marzo 1990 Video: Jockey Club Paraguayo, Asunción Paraguay, 19 marzo 2015 Robert Anthony Plant, CBE (nato il 20 agosto 1948 a West Bromwich) è un musicista, cantante e autore di canzoni inglese meglio conosciuto come cantante e paroliere della rock band Led Zeppelin. Una gamma vocale potente e ampia (particolarmente evidente nella sua voce acuta) gli ha dato una carriera da solista di successo che dura da oltre 30 anni. Plant è considerato uno dei più grandi cantanti nella storia del rock and roll; ha influenzato altri cantanti rock come Freddie Mercury, Axl Rose e Chris Cornell. Nel 2006, la rivista Heavy Metal Hit Parader ha nominato Plant il "Greatest Metal Vocalist of All Time". Nel 2009, Plant è stata votata "la più grande voce del rock" in un sondaggio condotto da Planet Rock. Nel 2008, gli editori di Rolling Stone lo hanno classificato al 15 ° posto nella loro lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi. Nel 2011, i lettori di Rolling Stone hanno classificato Plant il più grande di tutti i cantanti principali. https://youtu.be/crTtQq3Exc0
Album: Manic Nirvana
Rilasciato: 19 marzo 1990
Video: Jockey Club Paraguayo, Asunción Paraguay, 19 marzo 2015
Robert Anthony Plant, CBE (nato il 20 agosto 1948 a West Bromwich) è un musicista, cantante e autore di canzoni inglese meglio conosciuto come cantante e paroliere della rock band Led Zeppelin. Una gamma vocale potente e ampia (particolarmente evidente nella sua voce acuta) gli ha dato una carriera da solista di successo che dura da oltre 30 anni. Plant è considerato uno dei più grandi cantanti nella storia del rock and roll; ha influenzato altri cantanti rock come Freddie Mercury, Axl Rose e Chris Cornell. Nel 2006, la rivista Heavy Metal Hit Parader ha nominato Plant il "Greatest Metal Vocalist of All Time". Nel 2009, Plant è stata votata "la più grande voce del rock" in un sondaggio condotto da Planet Rock. Nel 2008, gli editori di Rolling Stone lo hanno classificato al 15 ° posto nella loro lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi. Nel 2011, i lettori di Rolling Stone hanno classificato Plant il più grande di tutti i cantanti principali.
Watching You - (Robert Plant) LIVE
Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)
Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)
Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)
Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)
Led Zeppelin - Going to California - Live Earls Court 1975 (Full Performance)
When The Levee Breaks - Led Zeppelin live at Brussels (1/12/1975)
Led Zeppelin - Live in Houston, TX - May 21, 1977 (
Nel '77 decisero di aprire con The Song Remains the Same, che, se sia Percy che Jimmy stanno bene, è una delle migliori introduzioni di sempre! Quando escono le prime note è già un vero spasso! La qualità della tavola armonica ti aiuta ad ascoltare l'alambicco di Jonesy e la batteria di Bonzo, in cui entrambi sono i maghi dello spettacolo; Ti dirò, le uniche cose a cui ho prestato attenzione, soprattutto, in questo spettacolo sono stati quei due magnifici musicisti; A Sick Again Bonzo è una vera macchina, inoltre, il basso di Jonesy ha rimosso completamente la necessità di una chitarra ritmica! (Se mai ce ne fosse uno)
È solo durante Nobody's Fault But Percy's, noterai che Robert ha avuto alcuni piccoli problemi con la sua voce, ma sembrava averli superati entro la fine della performance
Sia Nobody's Fault But Mine che In My Time of Dying sono ora accreditati come "Blues act from the turn of the century, with a bit of Zepp on it", la definizione perfetta per queste due tracce; Su entrambi Bonzo è una vera macchina, se hai mai dubitato di lui, cosa che io dubito tu abbia mai fatto, ascolta quelle; In seguito una versione potente e sorprendente di SIBLY (da quando ho amato, faresti meglio a fare attenzione, più tardi lo chiamerò SIBLY tutto il tempo hahahaha)
Nonostante abbia brillato durante lo spettacolo fino ad ora, No Quarter è stato il tempo reale di Jonesy per farlo; 25 minuti di pura eccitazione, più una speciale jam blues della band (dopo questa lunga jam in realtà dimentichi quale canzone stavano suonando per primo)
Un punto di forza del '77 è che Percy sembrava sempre più rilassato e per niente preoccupato quando si esibiva, di solito divagando alcune battute e divagando alcuni discorsi divertenti (A questo spettacolo, la morte di suo figlio era a un mese di distanza: /); Se ascolti completamente questo, vedrai che da Ten Years Gone alla fine del set acustico menziona e scherza con Jonesy circa 7 volte
Dopo un breve discorso, viene riprodotta una bellissima versione di Ten Years Gone, e una molto speciale per me, dato che è la prima volta che sento la `` Turchia '' a tre manici di Jonesy (secondo Percy, è un tacchino , ascoltalo, si sta divertendo!)
Quindi, abbiamo il set acustico! È passato un po 'di tempo dall'ultima volta che non l'avevo ascoltato dal vivo, ma è sempre una grande parte dello spettacolo; The Battle of Evermore, con Jonesy che canta, non ha prezzo, Going to California non è come le versioni del '72, ma è comunque molto bello; C'è una presa in giro di Custard Pie di Jimmy e Robert prima di un cortometraggio Black Country Woman e un grande Bron-Y-Aur Stomp
Da quando ho avuto la spiacevole esperienza di ascoltare Tempe '77 sono stato traumatizzato con Achilles Last Stand suonato dal vivo, ma mentre lo ascoltavo il trauma scompare, e mi sono reso conto che Jimmy cullava! (Achille continuava a stare in piedi!)
Stairway, secondo lo stesso Percy, non aveva bisogno di presentazioni, e davvero no; Ha cantato molto bene e la strumentale è perfetta!
Per il bis più insolito che abbia mai sentito suonare i Led, una delle migliori versioni che ho sentito da un po 'di tempo di Rock And Roll, che non credo davvero dovrebbe essere suonato come bis, più come intro, e Trampled Sotto i piedi
Godere!
* Jonesy è la cosa principale a cui ho prestato attenzione in questo spettacolo, ecco perché l'immagine selezionata per il caricamento è sua, te lo meriti Jonesy!
* Dopo Sick Again Percy spiega il loro ritardo dicendo "Mi dispiace per il ritardo, ma c'era del cibo nel camerino"
Led Zeppelin - Live in Houston, TX - May 21, 1977 (
Nel '77 decisero di aprire con The Song Remains the Same, che, se sia Percy che Jimmy stanno bene, è una delle migliori introduzioni di sempre! Quando escono le prime note è già un vero spasso! La qualità della tavola armonica ti aiuta ad ascoltare l'alambicco di Jonesy e la batteria di Bonzo, in cui entrambi sono i maghi dello spettacolo; Ti dirò, le uniche cose a cui ho prestato attenzione, soprattutto, in questo spettacolo sono stati quei due magnifici musicisti; A Sick Again Bonzo è una vera macchina, inoltre, il basso di Jonesy ha rimosso completamente la necessità di una chitarra ritmica! (Se mai ce ne fosse uno)
È solo durante Nobody's Fault But Percy's, noterai che Robert ha avuto alcuni piccoli problemi con la sua voce, ma sembrava averli superati entro la fine della performance
Sia Nobody's Fault But Mine che In My Time of Dying sono ora accreditati come "Blues act from the turn of the century, with a bit of Zepp on it", la definizione perfetta per queste due tracce; Su entrambi Bonzo è una vera macchina, se hai mai dubitato di lui, cosa che io dubito tu abbia mai fatto, ascolta quelle; In seguito una versione potente e sorprendente di SIBLY (da quando ho amato, faresti meglio a fare attenzione, più tardi lo chiamerò SIBLY tutto il tempo hahahaha)
Nonostante abbia brillato durante lo spettacolo fino ad ora, No Quarter è stato il tempo reale di Jonesy per farlo; 25 minuti di pura eccitazione, più una speciale jam blues della band (dopo questa lunga jam in realtà dimentichi quale canzone stavano suonando per primo)
Un punto di forza del '77 è che Percy sembrava sempre più rilassato e per niente preoccupato quando si esibiva, di solito divagando alcune battute e divagando alcuni discorsi divertenti (A questo spettacolo, la morte di suo figlio era a un mese di distanza: /); Se ascolti completamente questo, vedrai che da Ten Years Gone alla fine del set acustico menziona e scherza con Jonesy circa 7 volte
Dopo un breve discorso, viene riprodotta una bellissima versione di Ten Years Gone, e una molto speciale per me, dato che è la prima volta che sento la `` Turchia '' a tre manici di Jonesy (secondo Percy, è un tacchino , ascoltalo, si sta divertendo!)
Quindi, abbiamo il set acustico! È passato un po 'di tempo dall'ultima volta che non l'avevo ascoltato dal vivo, ma è sempre una grande parte dello spettacolo; The Battle of Evermore, con Jonesy che canta, non ha prezzo, Going to California non è come le versioni del '72, ma è comunque molto bello; C'è una presa in giro di Custard Pie di Jimmy e Robert prima di un cortometraggio Black Country Woman e un grande Bron-Y-Aur Stomp
Da quando ho avuto la spiacevole esperienza di ascoltare Tempe '77 sono stato traumatizzato con Achilles Last Stand suonato dal vivo, ma mentre lo ascoltavo il trauma scompare, e mi sono reso conto che Jimmy cullava! (Achille continuava a stare in piedi!)
Stairway, secondo lo stesso Percy, non aveva bisogno di presentazioni, e davvero no; Ha cantato molto bene e la strumentale è perfetta!
Per il bis più insolito che abbia mai sentito suonare i Led, una delle migliori versioni che ho sentito da un po 'di tempo di Rock And Roll, che non credo davvero dovrebbe essere suonato come bis, più come intro, e Trampled Sotto i piedi
Godere!
* Jonesy è la cosa principale a cui ho prestato attenzione in questo spettacolo, ecco perché l'immagine selezionata per il caricamento è sua, te lo meriti Jonesy!
* Dopo Sick Again Percy spiega il loro ritardo dicendo "Mi dispiace per il ritardo, ma c'era del cibo nel camerino"
Robert Plant and Pearl Jam - Fool in the Rain Live
Robert Plant and Pearl Jam - Fool in the Rain Live
- LA CANZONE IN CUI JOHN BONHAM DIMOSTRA DI ESSERE UN FENOMENO
Ma allora quale è la canzone dei Led Zeppelin in cui John Bonham ha dato il meglio di sè, secondo Robert Plant? Il cantante del gruppo ha definito il pezzo “The Crunge” come la canzone che vede John Bonham dare il suo 200% tirando fuori dal cilindro una cosa straordinaria. “The Crunge” è tratto da Houses of the Holy del 1973 ed è nota come una canzone in stile James Brown con un insolito tempo in 5/4. Si tratta di una canzone piuttosto particolare ma che Plant ama tantissimo.
LE PAROLE DI ROBERT PLANT
“È davvero un pezzo molto bello e quello che suono Bonzo è fantastico, soprattutto la grancassa. Il suo contributo è davvero molto coerente ed estremo allo stesso punto e purtroppo davvero sottovalutato. Ci sono tanti mood diversi in quello che suona, bastava al tempo mettere solo una parte riempitiva di batteria. Ma quando ha iniziato a suonare…”. Inutile dire che Robert era innamorato del lavoro di Bonzo.
Led Zeppelin 1975-03-12 Long Beach Arena CA
The Crunge
https://youtu.be/lqub8fRn3w8
This is a clip from a 1985 UK charity gig performed by Robert Plant. Band includes Robbie Blunt, Richie Haywood and a few others.
Robert Plant - Georgia On My Mind
https://youtu.be/lqub8fRn3w8
This is a clip from a 1985 UK charity gig performed by Robert Plant. Band includes Robbie Blunt, Richie Haywood and a few others.
Robert Plant - Georgia On My Mind
A cover of the famous Ray Charles song, played live once during the 1973 tour. This was improvised while Jimmy has a broken guitar string replaced.
A cover of the famous Ray Charles song, played live once during the 1973 tour. This was improvised while Jimmy has a broken guitar string replaced.
RARE SONG* Led Zeppelin: Georgia on My Mind
A cover of the famous Ray Charles song, played live once during the 1973 tour. This was improvised while Jimmy has a broken guitar string replaced.
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Perché i Led Zeppelin sembrano essere così contrari all'utilizzo delle loro canzoni in film o programmi TV?
Perché i Led Zeppelin, uno dei gruppi rock più adorati di sempre, hanno esitato a concedere in licenza la loro musica? Una delle band più famose nella storia del rock and roll sono i Led Zeppelin. I Led Zeppelin dominarono l’industria musicale e conquistarono il cuore di molti giovani in tutto il mondo durante il loro apice tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Classici del rock come "Rock and Roll", "Stairway to Heaven" e "Immigrant Song" hanno consolidato la loro reputazione di gruppo prolifico che ha resistito alla prova del tempo. Non sorprende che numerosi produttori cinematografici e televisivi abbiano desiderato utilizzare le loro canzoni in progetti data la popolarità della loro musica. I membri dei Led Zeppelin sono stati storicamente riluttanti a soddisfare queste richieste per una serie di ragioni importanti.
La band non solo ha venduto milioni di dischi grazie al carisma e all'abilità vocale di Plant, ma è diventata anche una band dal vivo altamente redditizia grazie ai metodi chitarristici creativi e dinamici di Page. Migliaia di persone li hanno visti suonare in spettacoli esauriti a causa del fascino di Plant. I Led Zeppelin erano il prototipo della rock band durante il suo periodo di massimo splendore ed erano più conosciuti della maggior parte delle persone. La band possedeva anche un aereo privato che chiamavano The Starship! Nel gennaio 1969 fu pubblicato l'album di debutto omonimo degli Zeppelin. Il disco, che ebbe un buon successo commerciale, fece conoscere il suono degli Zeppelin in tutto il mondo. Aiutò la band a guadagnare notorietà mentre scalava le classifiche rock negli Stati Uniti e nel Regno Unito. "Led Zeppelin II" fu l'album che venne dopo; è stato rilasciato nell'ottobre dello stesso anno. Nel secondo album del gruppo, sono state incluse canzoni come "Whole Lotta Love" e "Living Loving Maid (She's Just A Woman)". L'album era più popolare del primo della band e raggiunse il numero 1 negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Pubblicato nell'ottobre del 1970, "Led Zeppelin III" presentava la classica canzone "Immigrant Song" come traccia di apertura. L'album, come i suoi predecessori, entrò bene nelle classifiche e venne riconosciuto come uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”. ha ottenuto buoni risultati nelle classifiche ed è diventato uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”. ha ottenuto buoni risultati nelle classifiche ed è diventato uno dei migliori dei Led Zeppelin. Il gruppo pubblicò un album senza titolo nel novembre 1971; ora è conosciuto come “Led Zeppelin IV”.
L'album, che includeva standard come "Stairway to Heaven", "Rock and Roll" e "Black Dog", finì per diventare il lavoro più venduto del gruppo. Nonostante il fatto che lo stesso Robert Plant non sia in grado di articolare il significato preciso della canzone, "Stairway to Heaven" è diventata la melodia caratteristica dei Led Zeppelin. "Led Zeppelin III" è stato acclamato dalla critica come uno degli album più belli del 20° secolo. Anche in un sondaggio tra i lettori condotto da Rolling Stone, "Led Zeppelin IV" è risultato il miglior album dei Led Zeppelin con un'ampia maggioranza. Nel marzo 1973 debuttò "House of the Holy", portando con sé canzoni come "The Song Remains the Same" e "The Rain Song". Ha venduto oltre 10 milioni di copie ed è stato inserito nella lista dei 500 migliori album di sempre stilata da Rolling Stone. Seguì “Physical Graffiti” nel febbraio 1975. L'album ha venduto più di 8 milioni di copie e ha debuttato al numero 1 sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. "Presence", il settimo album dei Led Zeppelin, fu pubblicato nel marzo del 1976. Nonostante il successo economico, l'album ottenne solo recensioni mediocri e non fu così apprezzato come i suoi predecessori. L'ultimo album del gruppo, "In Through the Out Door", fu pubblicato nell'agosto del 1979. Fu un enorme successo e raggiunse il numero 1 in diverse classifiche straniere.
L'album, che includeva canzoni come "Fool in the Rain" e "In the Evening", servì come forte conclusione del gruppo prima del loro scioglimento nel 1980. Perché i Led Zeppelin sono contrari al leasing della loro musica? I restanti membri della band, Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones, sono stati spesso riluttanti a concedere il permesso di utilizzare la loro musica in film e serie televisive. Sebbene i dettagli della loro obiezione siano sconosciuti, si può presumere che fossero riluttanti per il desiderio di preservare la loro eredità e il loro corpo di lavoro. Durante gli anni di attività della band, Plant e Page, entrambi perfezionisti, hanno dedicato il loro cuore e la loro anima alla creazione di musica per i Led Zeppelin ed erano consapevoli del significato del loro lavoro per i numerosi seguaci della band in tutto il mondo. Col passare del tempo, i Led Zeppelin sono stati più ricettivi nel concedere in licenza la loro musica. Durante la pre-produzione della commedia classica del 2003 School of Rock, Jack Black ha inviato un video di supplica ai Led Zeppelin chiedendo il permesso di utilizzare "Immigrant Song" nel film. Sapendo come il film avrebbe potuto presentare il loro lavoro a una nuova generazione, Plant, Page e Jones hanno dato la loro benedizione. Plant era contento che avessero preso la decisione di lasciare che "Immigrant Song" fosse a School of Rock.
“Quindi dallo ai bambini, è fantastico. Voglio dire, Jack Black ha capito bene”, ha spiegato Plant. School of Rock è stato tra i primi successi a campionare la musica dei Led Zeppelin nel 21° secolo. Secondo Screen Rant, il classico degli anni '80 Fast Times at Ridgemont High presentava "Kashmir". Uno dei primi film ad alto budget del ventunesimo secolo a utilizzare la colonna sonora dei Led Zeppelin è stato School of Rock. Secondo Screen Rant, la canzone "Kashmir" è stata inclusa nel classico degli anni '80 Fast Times at Ridgemont High. La grande scommessa, American Hustle, Shrek terzo, Silver Linings Playbook, Arthur: Legend of the Sword e molti altri film hanno utilizzato una canzone dei Led Zeppelin. La band è stata più aperta a concedere in licenza la propria musica, anche se è costato denaro. È noto che i Led Zeppelin esercitano un certo controllo creativo su come le sue canzoni vengono utilizzate nelle produzioni, oltre a chiedere un compenso considerevole a carico dei produttori cinematografici e televisivi che desiderano utilizzare una delle loro canzoni. Secondo il Los Angeles Times, il prezzo di licenza dei Led Zeppelin sarebbe a sette cifre. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa. secondo il Los Angeles Times. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa. secondo il Los Angeles Times. Rispetto ai costi del film, questo è piuttosto costoso. È noto che i produttori di film e programmi televisivi stabiliscono un legame con la band prima di chiedere il permesso e poi di mostrare come una canzone dei Led Zeppelin potrebbe influenzare il loro particolare progetto. Fortunatamente per i produttori, Plant, Page e Jones sono stati più ricettivi alla comunicazione, anche se i Led Zeppelin continuano a essere ferocemente protettivi nei confronti della loro produzione creativa.
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John Bonham
Facciamo qualche esempio tecnico: la mano di John Bonham parte con l’essere di piuma e può arrivare a essere di ferro, che tradotto significa possedere una padronanza dinamica – cioè il controllo dello strumento – fuori dal comune. Si dice che di solito i batteristi rock siano “pesanti” e quelli jazz “leggeri“: Bonham riesce a essere entrambe le cose insieme ed è uno spettacolo, sia nei celeberrimi assoli dal vivo (che a volte duravano delle mezz’ore) sia nell’accompagnamento in studio dei pezzi zeppeliniani. Il tutto rendendo le sue linee piacevoli da ascoltare, mai monotone o scontate; e allo stesso tempo sempre sintonizzate con le melodie. Anche in brani cosiddetti “minori” dei Led Zeppelin, Bonzo riesce a inventarsi un ritmo che rende interessante l’intera composizione. Inarrivabile. Nessuno ci è riuscito meglio di lui: ed è molto vasta la rosa dei batteristi rock validi. Una parte di Moby Dick la suona a mani nude. Four Sticks viene eseguita con 4 bacchette, 2 per mano, in ritmo dispari: 5/4. Si è ispirato alla musica jazz e funky, traendo e personalizzando il tutto con versatilità e potenza d’esecuzione. Si è studiato i soli di Buddy Rich ed è stato un grande estimatore del sound dei dischi Motown, che insieme al blues hanno rappresentato la sua scuola. Da lì ha tratto tutto ciò che serviva al suo di suono, arricchito da una spiccata creatività, e dagli effetti “magici” del produttore Page che ha sempre tenuto sotto controllo i suoni di tutti gli album della band. Avvantaggiato nella composizione dalla presenza di John Paul Jones, bassista ancora oggi tra i migliori ed eclettici al mondo, usava spesso lo stile shuffle, quello jazz – basato su terzine – alternato con lo stile “dritto” in ottavi – in uso nell’hard rock – riuscendo a rendere il tutto magicamente coerente.
Il set della micidiale batteria Ludwig era composto da misure “grandi“, non a caso le stesse di Buddy Rich, ma con una diversa finitura: tom da 13″, timpani da 16″ e 18″, cassa sempre chiusa davanti (per sfruttarne la dinamica e aumentare la corposità del suono) da 26″ e piatti Paiste giganti a corroborare il tutto. Portò inoltre in auge il modello Vistalite, batteria in plexiglass trasparente nel suo caso colorata in arancio. Impressionante gong sullo sfondo.
John Bonham rimane lì, sui vinili, immortalato per sempre. Artefice e testimone di un tempo in cui lo scopo era lavorare sulla sperimentazione senza curarsi troppo del genere musicale. Sfondare sì, ma basandosi sull’idea – ardua e pregevole – di miscelare le proprie influenze creando opere capaci di emozionare e di sopravvivere all’infinito. Dovevi essere più creativo che robotico, bravo a sceglierti una band che aiutava a sviluppare idee e stili piuttosto che offuscarli. Perchè coi metodi odierni, al di là della tecnologia, i vari “John Bonham” sono praticamente estinti.
https://youtu.be/r9-42mu1D9Y
Bonzo era un genio, e la sua creatività era in ogni singola cannonata sparata sulle pelli, anche la più semplice. In ogni canzone dei Led Zeppelin c’era il suo calcolo, e la sua potenza era degna di nota anche nei fraseggi più semplici. Anche in Kashmir, per esempio, pur mancando le classiche terzine, John Bonham riuscì a rendere inconfondibile il suo tocco pur rimanendo nei canonici 4/4.
Dazed And Confused (1969)
In Dazed And Confused si percepisce, se ascoltiamo bene, la brama di John Bonham nel picchiare duro per tutto il brano. I suoi riff si interrompono nelle strofe per poi esplodere in terzine e cavalcate nel ritornello e nello special. Quando il blues incontrava Bonzo, il blues diventava di Bonzo.
Good Times Bad Times (1969)
Ignorare Good Times Bad Times nell’elenco delle migliori performance di John Bonham sarebbe da criminali. Il suo groove esplode nei contraccolpi della grancassa dimostrando che Bonzo non aveva bisogno del doppio pedale o del doppio kick. Come singolo di debutto dei Led Zeppelin, Good Times Bad Times fece sì che la band britannica dettasse legge dall’esordio.
Moby Dick (1969)
Jimmy Page assistette agli esercizi di Bonzo e decise di incanalarli verso un inedito. Nacque così Moby Dick con il monumentale assolo di John Bonham suonato anche senza le bacchette.
Whole Lotta Love (1969)
Whole Lotta Love non è soltato l’iconico riff di Jimmy Page: il singolo gode della presenza di Bonham a partire dal primo colpo di rullante che apre la strada al ritornello. Non dimentichiamo, inoltre, lo special in cui Bonzo lavora sui ride e sul charlie creando un vero e proprio amplesso sonoro.
Fool In The Rain (1979)
Fusion, ghost notes, jazz e un pizzico di caraibico rendono Fool In The Rain l’ultima tra le migliori performance di John Bonham, consacrandolo a rivoluzionario del mondo batteristico del rock.
Black Dog,è un discorso a parte..
Il brano, di base, è strutturato in tre parti, con due mini varianti e assolo:
A - motivo cantato da Plant senz’alcun accompagnamento, poi risposta della band con il celebre riff di Page (la parte A2 è una variante di A con Plant “psichedelico”)
B - Innesto altro riff (variante del primo e ripresa del primo)
C - Apertura della band, accordo e mini interventi chitarra e Plant. (C2 variante di C con accordi e Plant)
Poi l'assolo di Page sulla parte C2
La forma è la seguente:
(A A A B C)
(A A A2 C2)
(A A A B C)
(A A A2 C2 con assolo chitarra)
Il linguaggio è prettamente rock-blues: pochi e semplicissimi suoni, timbri crudi; note, per il cantato e il riff, basate sulla scala pentatonica (con cromatismo di settima maggiore); pochissimi accordi (bicordi raddoppiati di quinta e maggiori) e impiantati sulla scala pentatonica LA-DO-RE-SOL/MI.
Ciò che caratterizza questo brano è la metrica e la sincope ritmica di Bonham nella parte A e la ritmica del riff nel B, il resto è semplicissimo e convenzionale.
Il pezzo è in tempo medio (circa 81 bpm), la parte A (solo cantato) è costituita da due misure: 4/4+5/4 (dal vivo di solito ne facevano due di 4/4), il riff entra in controtempo di semicroma sull’ultimo quarto di questo (si percepiscono le bacchette-metronomo di Bonham), per poi estendersi per due battute 4/4+2/4+1/8 (in totale 13/8).
Bonham da par suo non entra con la cassa sul battere ma sul levare, generando ancor più asimmetria e straniamento: soluzioni tanto semplici quanto efficaci.
Nella parte B il riff è la trasposizione, una quarta discendente, dell’attacco del riff A (le prime sette note), innescando così un mini ciclo lungo 9/16 che si sovrappone per tre volte al semplicissimo e drittissimo 4/4 di Bonham. Da qui una sensazione di movimento particolare.
l’intro di batteria di uno dei loro pezzi più celebri: Rock and Roll
Sembra una veloce (circa 172 bpm) ma elementare tirata di batteria charleston-rullante che lancia il tipico riff rock&roll; ma così non è. Infatti, anche un capace musicista a tutta prima (e probabilmente anche dopo) non comprende quando inizia il pezzo (peraltro il riff di chitarra è in levare); è sempre sorprendente. Ha un codice particolare, enigmatico… Dunque se non lo si comprende, addirittura non si riesce a iniziare correttamente il brano.
La metrica complessiva dell’intro di Bonham è di 35/8, e il ritmo è interamente dispari. La pura suddivisione (data dagli accenti) quindi in ottavi (crome) è: 3+5/3+5/3+4/3+2+2/+5
La più coerente coagulazione metrica in quarti è: 4/4 + 4/4 + 4/4 + 3/4 + 5/8. La sua fondamentale pulsazione accentuale è battere dell’1-levare del 2/ battere 1-levare 2/ battere 1-levare 2-levare 4/ battere 2 e 3 + 5/8.
Se lo si “sente” a tempo tagliato, ovvero a metà e quindi con una scansione di movimento d’agevolissima velocità (86 bpm), la morfologia ritmica si manifesta più chiaramente in un (quasi ortodosso) groove afro-cubano di metrica dispari: la prima parte in 4/4 con pattern di derivazione montuno; la seconda di 3/4+1/8 (7/8) di un clave con appresso la coda di 5/16 di lancio, una mini rullata per l’entrata. Ciò non vuol dire necessariamente che Bonham abbia voluto consapevolmente suonare un compendio alterato dei classici pattern afro-cubani (e perché no!), ma che di fatto è così.
Addirittura qualcuno può pensare che questa introduzione sia una sorta di casualità in studio, bè, farebbe un torto a Bonham e compagni e a molto del Rock più alto, che non di rado dispensa ponderate raffinatezze (anche armoniche e melodiche), dando così purtroppo ragione a chi considera il Rock solo terreno per musicisti barbari e inetti.
A ulteriore conferma della pianificazione, in tutte le versioni dal vivo di Rock And Roll è presente la stessa introduzione. E dai video a disposizione si nota che i LZ entrano correttamente senza guardarsi, fare cenni ecc.: semplicemente conoscono il complesso codice musicale e si sincronizzano nella sua aritmetica.
Viva il grande Rock. Viva i Led Zeppelin. Viva John Bonham.
(Peraltro questo ritmo di Bohnam è parente a quello notevole presente nella versione di “Keep A-Knockin'” di Little Richard di 15 anni prima, ma quello suonato dal batterista Charles Connor ha una conformazione ritmico-metrica alquanto diversa, essendo un rapidissimo shuffle, quindi con andamento terzinato, con due movimenti “fuori” che lanciano le quattro misure di 4/4 con tre sincopi: è altra cosa rispetto a quello binario e ricorsivamente dispari di Bonham.)
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