domenica 17 settembre 2023

31..LED ZEPPELIN INTERVISTE, CITAZIONI VARIE anni 70.80 PRE e POST epoca led Zeppelin


 LED ZEPPELIN..I PIU’ GRANDI DI TUTTI..UNICI..MITICI..INEGUAGLIABILI

https://www.facebook.com/notes/265489648211779/

Sono con la band (e il loro jet privato)

DI MESSYNESSY

10 LUGLIO 2013

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Sono con la band (e il loro jet privato)

DI MESSYNESSY

10 LUGLIO 2013

Led Zeppelin on the Starship 1973

Led Zeppelin (Plant e Jones), insieme a BP Fallon, sul loro aereo, luglio 1973. Audio rimosso su richiesta del proprietario del copyrigh

Led Zeppelin (Plant e Jones), insieme a BP Fallon, sul loro aereo, luglio 1973. Audio rimosso su richiesta del proprietario del copyright.

https://youtu.be/-CZLzofE-os

https://youtu.be/-CZLzofE-os

..chi si divertiva di più...secondo me era BP Fallon...

C'erano due hostess a tempo pieno a bordo della Starship. Susie, una bella bionda di diciotto anni, e Bianca, una brunetta di ventidue anni amante del divertimento.

La capienza è stata ridotta a quaranta per far posto anche a un divano lungo 30 piedi di fronte al bar, televisori, lettori di videocassette con una cineteca ben fornita. Anche una stanza "chill-out" e una camera da letto con un copriletto di pelliccia bianca e un bagno con doccia situato nella parte posteriore dell'aereo erano popolari tra i membri della band.

..va beh..diciamo che c'era da..divertirsi..

Per i loro tour di concerti del 1973 e del 1975, i Led Zeppelin noleggiarono un ex aereo passeggeri Boeing 720B della United Airlines costruito nel 1960 per farli volare da un concerto all'altro. Per $ 2.500 al giorno, o $ 5 al miglio, l'aereo è stato specificamente modificato per soddisfare la più grande band del mondo.

Se operavi ai vertici del business discografico, dovevi avere la Starship", ha detto il fotografo musicale Neal Preston al New York Times nel 2003, che aveva una carta d'imbarco per forse il più leggendario e rock'n ' rotolare aereo privato che ci sia mai stato.

Che fine ha fatto la più grintosa delle astronavi? L'aereo ha avuto una breve corsa come autista per le stelle tra il 1973 e il 1976. La lista dei clienti includeva anche artisti del calibro di John Lennon, Bee Gees e Olivia Newton John. Durante l'embargo petrolifero, l'aereo ha attraversato molti proprietari e alla fine è finito nello scafo di stoccaggio dell'aeroporto di Luton nel Regno Unito. Alla fine è stato venduto a un acquirente del Medio Oriente che lo ha smantellato per parti nel 1982.

Quindi chissà, forse quel volo che prenderete per la destinazione delle vostre vacanze estive potrebbe avere solo un pezzo di storia del rock'n'roll!

https://youtu.be/-CZLzofE-os

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Se operavi ai vertici del business discografico, dovevi avere la Starship", ha detto il fotografo musicale Neal Preston al New York Times nel 2003, che aveva una carta d'imbarco per forse il più leggendario e rock'n ' rotolare aereo privato che ci sia mai stato.

ED Zeppelin

Benvenuto a bordo della Starship I. E sì, è un caminetto (elettrico). Per i loro tour di concerti del 1973 e del 1975, i Led Zeppelin noleggiarono un ex aereo passeggeri Boeing 720B della United Airlines costruito nel 1960 per farli volare da un concerto all'altro. Per $ 2.500 al giorno, o $ 5 al miglio, l'aereo è stato specificamente modificato per soddisfare la più grande band del mondo.

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Acquistato dalla compagnia aerea da Contemporary Entertainment per $ 750.000, il proprietario Ward Sylvester ha speso quasi $ 200.000 per trasformare l'aereo commerciale per includere servizi da rock star. Un importantissimo bar cabina è stato installato completo di organo elettrico incorporato.

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Nella foto: John Paul Jones che suona l'organo elettrico del bar

La capienza è stata ridotta a quaranta per far posto anche a un divano lungo 30 piedi di fronte al bar, televisori, lettori di videocassette con una cineteca ben fornita. Anche una stanza "chill-out" e una camera da letto con un copriletto di pelliccia bianca e un bagno con doccia situato nella parte posteriore dell'aereo erano popolari tra i membri della band.

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Nel 1975, i Rolling Stones noleggiarono la Starship per il loro tour. Questo fantastico scatto mostra Bianca Jagger, Ron Wood, Charlie Watts e Keith Richards sull'aereo tra San Antonio e Kansas City nel giugno 1975.

Per il loro tour del 1972, i Rolling Stones avevano noleggiato un aereo più piccolo, con le famose labbra di Mick Jagger incollate sul lato dell'aereo. Artisti del calibro di Truman Capote e Lee Radziwill sono stati invitati per la corsa.

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Per il loro tour del 1972, i Rolling Stones avevano noleggiato un aereo più piccolo, con le famose labbra di Mick Jagger incollate sul lato dell'aereo. Artisti del calibro di Truman Capote e Lee Radziwill sono stati invitati per la corsa.

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“Per gli Stones, c'era un ulteriore vantaggio: quando il gruppo noleggiò l'aereo per il tour del 1975, risolse il problema di lunga data del ritardo di Keith Richards. Il chitarrista, spesso in coma, poteva ora essere sostenuto, portato sull'asfalto e lanciato a bordo dell'aereo, dove Suzee avrebbe aspettato con la sua bevanda preferita, una Tequila Sunrise ". - Steve Kurutz, NY Times.


Mile High con Deep Purple..

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“Ian Paice, dei Deep Purple, ricorda con affetto di essere stato a Miami e, per capriccio, di essere volato a Boston per una cena a base di aragosta. "Era un periodo in cui tutto era fattibile", dice. "E non eravamo timidi di spendere i soldi." Geme Bruce Payne, il manager della band, "Probabilmente è costato 11.000 dollari". - Steven Kurutz.

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Che fine ha fatto la più grintosa delle astronavi? L'aereo ha avuto una breve corsa come autista per le stelle tra il 1973 e il 1976. La lista dei clienti includeva anche artisti del calibro di John Lennon, Bee Gees e Olivia Newton John. Durante l'embargo petrolifero, l'aereo ha attraversato molti proprietari e alla fine è finito nello scafo di stoccaggio dell'aeroporto di Luton nel Regno Unito. Alla fine è stato venduto a un acquirente del Medio Oriente che lo ha smantellato per parti nel 1982.

Quindi chissà, forse quel volo che prenderete per la destinazione delle vostre vacanze estive potrebbe avere solo un pezzo di storia del rock'n'roll!

Fonti: NY Times , The Morrison Gallery , Led-Zepplin.org , Feel Numb , BobbySherman.com

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Led Zeppelin: “Led Zeppelin” (1969) – di Nicholas Patrono

Le più grandi favole iniziano con Le più grandi favole iniziano con “C’era una volta” ma questa, che più che una favola è una leggenda i cui protagonisti sono quattro giovanotti inglesi, si apre con le prime note di , si apre con le prime note di Good Times Bad Times. Ancora sconosciuti, i Led Zeppelin si mettono da subito in mostra con un tratto musicale ben distinguibile, che fonde influenze Blues al Rock più classico, nelle strutture, nella forma-canzone e nelle sonorità. Uscito il 12 gennaio 1969, “Led Zeppelin” (conosciuto anche come “Led Zeppelin I”) è il primo atto della band inglese, quello con cui Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham hanno iniziato a ritagliarsi il proprio spazio nella leggenda. Tra gli artisti musicali più amati ed influenti di sempre, i Led Zeppelin, al loro disco d’esordio, si presentano con un sound ben definito, mantenuto e arricchito da “Led Zeppelin II” (1969), poi destinato ad evolversi nel futuro tramite le influenze del disco di transizione “Led Zeppelin III” (1970), fino a culminare in “Led Zeppelin IV” (1971). Una carriera sostenuta a suon di Rock e di pezzi memorabili, proseguita senza – troppi – scossoni stilistici con “Houses of the Holy” (1973), “Physical Graffiti” (1975), “Presence” (1976) e poi con il più sperimentale “In Through the Back Door” (1979), fino al conclusivo “Coda” (1982), disco di b-sides e tracce mai utilizzate, uscito due anni dopo la morte di John Bonham e lo scioglimento della band. Con questo articolo si vuole tornare indietro, ripercorrere le origini di una band che, piaccia o no, ha influito moltissimo sull’evoluzione musicale. È . È Good Times, Bad Times, primo brano in assoluto, a presentare i Led Zeppelin al mondo: riff di chitarra semplice ed efficace, ritornello memorabile, basso a modo suo protagonista e batteria che scandisce il ritmo come solo Bonham sapeva fare, con il suo groove e quel tocco personale così caratteristico. Brano d’impatto, scelto non a caso come primo singolo, in quanto sono presenti tutti gli elementi che caratterizzano il lato più Hard Rock dei Led Zeppelin. Radicalmente opposto l’inizio di . Radicalmente opposto l’inizio di Babe I’m Gonna Leave You, un riarrangiamento di una canzone degli anni 50 della cantante Folk Anne Bredon; elemento, quello del Folk, destinato a tornare più volte nei futuri lavori dei Led Zeppelin, specie in “Led Zeppelin III”. Brano poliedrico e più che godibile, scorre con grande piacere, nonostante i quasi 7 minuti di durata. Segue un altro riarrangiamento, , You Shook Me, questa volta di un brano Blues di Willie Dixon. Artista, Willie Dixon, del quale i Led Zeppelin realizzeranno un altro riarrangiamento, , Bring It on Homein, in “Led Zeppelin II”. Ben tre assoli impreziosiscono impreziosiscono You Shook Me: uno di organo, eseguito da John Paul Jones, uno di armonica, di Robert Plant e uno di chitarra, di Jimmy Page. Ulteriore dimostrazione, questo brano, che i Led Zeppelin non sbagliano un colpo, quando scelgono di presentarsi in versione Blues. Altro pezzo riarrangiato, , Dazed and Confused, originariamente di Jake Holmes, si apre con un’atmosfera che condivide molti elementi con il pezzo precedente. Più Hard Rock che Blues, il pezzo è stato registrato da Page in un solo take, con una chitarra Telecaster suonata con un arco di violino. Brano cadenzato, costruito su battute di 12/8; si accelera nella sezione centrale, durante l’assolo di Page, scritto in 4/4. Pezzo sorprendente, da riascoltare più volte per apprezzarne ogni sfumatura. Aperta dalle note di un organo, la seguente , la seguente Your Time is Gonna Come si presenta con un’atmosfera quasi ecclesiastica, che poi sfocia in una strofa rilassata, fino ad un ritornello arioso, molto semplice, orecchiabile ed efficace. Intermezzo più calmo, senza troppe pretese, che rientra precisamente nella . Intermezzo più calmo, senza troppe pretese, che rientra precisamente nella “comfort-zone” compositiva dei Led Zeppelin, il brano permette un po’ di riposo all’ascoltatore. Il pezzo sfuma nella strumentale , il brano permette un po’ di riposo all’ascoltatore. Il pezzo sfuma nella strumentale Black Mountain Side, traccia basata sull’arrangiamento del musicista scozzese Bert Jansch (ricordate i Pentangle?) della canzone popolare ?) della canzone popolare Down by Blackwaterside. Una piccola coda, un passaggio collegato alla fine di . Una piccola coda, un passaggio collegato alla fine di Your Time is Gonna Come, che prepara l’ascoltatore alla nuova accelerazione del ritmo che arriva con , che prepara l’ascoltatore alla nuova accelerazione del ritmo che arriva con Communication Breakdown. Divertente tanto da ascoltare, quanto da suonare, divenuta parte fissa dei loro concerti, , Communication Breakdown è uno dei primi pezzi a cui i Led Zeppelin abbiano mai lavorato. Costruita su un riff tanto basilare quanto efficace di Page, la canzone, molto breve, scorre via piacevole e divertente. Si torna al Blues con con I Will Quit You Baby, altra cover di Willie Dixon. Più pacata e cadenzata di gran parte del materiale più Rock del disco, del disco, I Will Quit You Baby esplora la dimensione del Blues, tanto cara ai Led Zeppelin quanto apprezzata dal loro pubblico, e lo fa con maestria sorprendente, per quattro ragazzi al loro disco d’esordio. Rilassante, ascoltandola si ha quasi l’impressione di venire corteggiati dalle note, una sensazione che permane fino alla traccia conclusiva, la lunga . Rilassante, ascoltandola si ha quasi l’impressione di venire corteggiati dalle note, una sensazione che permane fino alla traccia conclusiva, la lunga How Many More Times. Costruita improvvisando su How Many More Years, una canzone Blues di Howlin’ Wolf, e su un riff di chitarra di Jimmy Page, sviluppatasi in una jam session in cui ha trovato spazio anche una sezione di Bolero, la canzone accompagna l’ascoltatore per ben 8 minuti e mezzo, tra accelerazioni, decelerazioni, virtuosismi e momenti di maggiore tranquillità. Sfuma l’ultima nota – per i più nostalgici, si toglie il vinile dal piatto – e così si chiude il primo disco dei Led Zeppelin. Preludio a tutto ciò che sarebbe venuto, dalle influenze Folk del “III” ai brani più complessi, lunghi e intricati come ai brani più complessi, lunghi e intricati come Stairway to Heaven, “Led Zeppelin” è penalizzato dall’eccessiva quantità di arrangiamenti e cover di altri artisti e dalla scarsezza di brani originali, ma rimane un disco dal cui ascolto non si può prescindere. Può farci impazzire, semplicemente piacere, o ancora può non entusiasmare, ma con i suoi 44 minuti circa di durata, esattamente 50 anni fa, “Led Zeppelin” ha piantato il seme di un albero che è cresciuto negli anni e si è sviluppato nei decenni. I frutti sono stati dapprima l’Hard Rock degli illustri successori dei Led Zeppelin, e più avanti ancora l’Heavy Metal moderno, da cui si sono poi ramificati decine di sottogeneri. Onore alla memoria di John Bonham, che ci ha lasciato 39 anni fa, e onore alla carriera di questi quattro ragazzi londinesi: dodici anni cristallizzati nel tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Led Zeppelin Vancouver 1970 Press Conference 16mm Rare Film Clip

https://youtu.be/1EaldLLSqVw

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https://youtu.be/1CHv0R4GsEs

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https://www.vancourier.com/news/song-remains-the-same-over-rumours-led-zeppelin-played-at-eric-hamber-high-school-1.2219445

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ulla carta sembra troppo incredibile o ridicolo per essere vero. Per quale motivo la leggendaria band, che era già sulla buona strada per diventare un dio del rock e probabilmente diventando la più grande rock band del decennio, si sarebbe trovata a esibirsi nell'auditorium di una scuola pubblica del quartiere di South Cambie? Eppure, nell'annuario del liceo Eric Hamber del 1970 c'è una foto in bianco e nero dei Led Zeppelin, che mostra i quattro membri della band presumibilmente sul palco della scuola, insieme alla didascalia criptica "I Led Zeppelin, in un concerto sponsorizzato ogni anno , ha intrattenuto una folla in piedi solo gremita nell'auditorium durante un concerto di mezzogiorno il 21 maggio. [Il chitarrista degli Zeppelin] Jimmy Page è stato sentito dire: "Che pubblico numeroso". Grazie Jimmy. Ne avevamo bisogno. "

sulla carta sembra troppo incredibile o ridicolo per essere vero.

Per quale motivo la leggendaria band, che era già sulla buona strada per diventare un dio del rock e probabilmente diventando la più grande rock band del decennio, si sarebbe trovata a esibirsi nell'auditorium di una scuola pubblica del quartiere di South Cambie?

Eppure, nell'annuario del liceo Eric Hamber del 1970 c'è una foto in bianco e nero dei Led Zeppelin, che mostra i quattro membri della band presumibilmente sul palco della scuola, insieme alla didascalia criptica "I Led Zeppelin, in un concerto sponsorizzato ogni anno , ha intrattenuto una folla in piedi solo gremita nell'auditorium durante un concerto di mezzogiorno il 21 maggio. [Il chitarrista degli Zeppelin] Jimmy Page è stato sentito dire: "Che pubblico numeroso". Grazie Jimmy. Ne avevamo bisogno. "

https://youtu.be/rt8q7d24Fqg

1977..

ultima chiamata...

allacciatevi le cinture.....si vola

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❤️

tornado in arrivo...

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tornado in arrivo...

da completare


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La miglior sezione ritmica di sempre! Jonesy parla di Bonzo - "Mi piaceva chiudere ermeticamente con la batteria di John Bonham, credo dalla mia esperienza come sessionista. Una buona sessione è stata quella in cui la sezione ritmica si adatta bene. Nei Led Zeppelin, ho preferito sentire l'hype e stare molto attento a non attraversare o diminuire la sua efficacia. Stavo davvero cercando batteria e basso come unità, perché questo mantiene la band concentrata. Era importante che fossimo solidi come la roccia così Jimmy e Robert erano liberi di improvvisare e sperimentare. "
~John Paul Jones~
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Dopo lo scioglimento dei Led Zeppelin, John Paul Jones, bassista e tastierista della band, continuò la sua carriera musicale come musicista solista e collaborò con Josh Homme e Dave Grohl. In un'intervista del 2003 in uno show televisivo svedese, Jones parlò del suo periodo con i Led Zeppelin e di come si sentì quando la band finì in quel modo.
Ha affermato che la morte del suo compagno di band e amico è stata uno shock terribile per lui. La band capì immediatamente che per loro quella era la fine e che avrebbero dovuto cessare di esistere come band. Ha continuato e ha rivelato che Bonham non era solo un batterista, era un quarto della band. Era impossibile sostituirlo con qualcun altro e non ci hanno nemmeno provato.
Ecco cosa ha detto sulla morte di Bonham e sul suo impatto sulla band:
"È stato terribile. Uno shock terribile. Abbiamo capito subito che quella sarebbe stata la fine dei Led Zeppelin. John Bonham non era il batterista dei Led Zeppelin, era un quarto dei Led Zeppelin, e non potevi semplicemente dire: "Prenderò un altro batterista". A, non troverei mai nessuno come lui, e B, non sarebbe minimamente la stessa band.
Non era una band basata sulle canzoni. Il modo in cui veniva creata la musica era su base continua. Sul palco c'era molta improvvisazione e anche in studio il modo in cui veniva suonata era quello che contava. Non era un arrangiamento di una canzone in cui potevi far entrare dei musicisti e suonare, e sarebbe suonata sempre come la stessa canzone.

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Durante i periodi più bui della mia vita, quando ho perso mio figlio e la mia famiglia era allo sbando, è stato Bonzo a venire da me. Gli altri ragazzi [Page & Jones] erano del sud [dell'Inghilterra] e non avevano lo stesso tipo di etichetta sociale che abbiamo qui nel nord che potrebbe effettivamente colmare quella scomoda voragine con tutte le sensibilità richieste... consolare».
Robert Plant..

Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones sono molto più normali di quanto tu possa immaginare. Li guardo ancora con stupore, forse più che mai. Ma riesco ad apprezzarli come persone, poiché a volte avremo un momento in cui ho chiesto loro: "Capisci pienamente chi sei e cosa hai realizzato in questa vita? Ti rendi conto di quanto sei importante per le persone di tutto il mondo?" Mi guarderanno e diranno: "Cosa? Cristo... stai zitto! Di cosa stai parlando?" (ride)
Ma penso che siano molto orgogliosi di quello che hanno fatto, poiché parlo con Robert abbastanza regolarmente e parliamo di musica, vita, bambini e famiglia, e questo lo rende ancora più normale per me. Ma non posso davvero dire se capiscono, quando dico loro: "Sei importante per il mondo come Lennon e McCartney lo sono mai stati, senza ombra di dubbio.
Jason Bonham



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"anche se ci prendiamo cura l'uno dell'altro, non possiamo stare insieme. non c'è paragone tra la parte più preziosa della propria vita personale e il successo e la ricchezza. se perdi qualcuno a te caro, non puoi metterlo in relazione con nessuna quantità di fama fortuna e lusso. Devi solo continuare a vivere" - Robert Plant conferma il suo divorzio nel 1983
"although we care for each other, we can't be together. there's no comparación between the most precious part of one's personal life and success and wealth. if you lose someone dear to you, you can't relate it to any amount of fame fortune and luxury. you just have to go on living" - robert plant confirming his divorce in 1983
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ho sempre adorato la geometria e la matematica ..applicata😊
X dritto
e X rovescio..
..il fattore incognito che tanto incognito non è
..le equazioni sono sempre perfette
“Erano tempi edonistici”. i Led Zeppelin hanno sculacciato i Beatles e seppellito i Doors
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"maureen was collecting flowers and she put some of the flowers in her hair, also tried to make some necklaces and i saw her putting two flowers in jimmy's hat saying he needed something more, after hugging him and strocking his beard. she was so nice and affectionate that I felt jealous of her with robert, i saw myself as a lesbian for a moment!" -elizabeth about her time with led zeppelin, circa 1971
"maureen stava raccogliendo fiori e si è messa alcuni fiori tra i capelli, ha anche provato a fare delle collane e l'ho vista mettere due fiori nel cappello di Jimmy dicendo che aveva bisogno di qualcosa di più, dopo averlo abbracciato e accarezzato la sua barba. era così gentile e affettuoso che mi sono sentito geloso di lei con robert, mi sono visto come una lesbica per un momento!" -elizabeth del suo tempo con i led zeppelin, circa 1971



"maureen was collecting flowers and she put some of the flowers in her hair, also tried to make some necklaces and i saw her putting two flowers in jimmy's hat saying he needed something more, after hugging him and strocking his beard. she was so nice and affectionate that I felt jealous of her with robert, i saw myself as a lesbian for a moment!" -elizabeth about her time with led zeppelin, circa 1971
"maureen stava raccogliendo fiori e si è messa alcuni fiori tra i capelli, ha anche provato a fare delle collane e l'ho vista mettere due fiori nel cappello di Jimmy dicendo che aveva bisogno di qualcosa di più, dopo averlo abbracciato e accarezzato la sua barba. era così gentile e affettuoso che mi sono sentito geloso di lei con robert, mi sono visto come una lesbica per un momento!" -elizabeth del suo tempo con i led zeppelin, circa 1971

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6 ottobre 1972
I Led Zeppelin atterrano a Hong Kong
Il China Mail news riporta: "Il famoso gruppo britannico Led Zeppelin è volato a Hong Kong ieri sera e è stato assalito dai fan che chiedevano autografi. Il gruppo di quattro uomini sta proprio attraversando Hong Kong mentre torna a casa dopo i concerti in Giappone." Il giorno successivo tengono una conferenza stampa al Mandarin Hotel.
7 ottobre 1972
Conferenza stampa di Hong Kong
Il gruppo tiene una rara conferenza stampa a Hong Kong al Mandarin Hotel.
8-10-72 | Norma di Hong Kong
"Siamo solo quattro gentiluomini inglesi qui per guardarsi intorno", ha detto Robert Plant, ieri a Hong Kong per la prima volta insieme al suo gruppo, i Led Zeppelin.
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In merito al bigliettino ..numeri camera..
allora
6 ottobre 1972
I Led Zeppelin atterrano a Hong Kong
Il China Mail news riporta: "Il famoso gruppo britannico Led Zeppelin è volato a Hong Kong ieri sera e è stato assalito dai fan che chiedevano autografi. Il gruppo di quattro uomini sta proprio attraversando Hong Kong mentre torna a casa dopo i concerti in Giappone." Il giorno successivo tengono una conferenza stampa al Mandarin Hotel.
7 ottobre 1972
Conferenza stampa di Hong Kong
Il gruppo tiene una rara conferenza stampa a Hong Kong al Mandarin Hotel.
8-10-72 | Norma di Hong Kong..
l'Hotel Mandarin Hotel...i numeri segnati sono quelli delle camere..
e il famoso biglietto è scritto per ricordare alla cucina e ai vari inservienti le camere dei ragazzi...
fu scritto da qualcuno della reception..che lo mise in evidenza per due giorni, poi fu riposto in un cassetto..dopo qualche anno ..qualcuno lo ha ritrovato nelle proprie tasche..quelle di Jimmy. .
Un po' difficile da credere, forse, ma è anche un po' difficile credere che quattro musicisti pop dai capelli lunghi inciampano lungo i corridoi altezzosi del Mandarin Hotel.
Ma eccoli lì, quasi più grandi della vita, quindi suppongo che sia possibile credere a qualsiasi cosa di questi tempi.
Uno dei gruppi rock di maggior successo dell'era post-Beatle, i Led Zeppelin - Jimmy Page, John Paul Jones, John Bonham e Robert Plant - sono esattamente ciò che ci si aspetterebbe che fosse un gruppo rock: sicuri di sé, sfacciati e talvolta brutali.
Fiduciosi che la loro musica sia la migliore, sfacciati nel senso che è la musica e non i soldi a renderla utile, e brutali nel loro attacco non richiesto all'imprenditore Pato Leung.
Sembra che Pato abbia portato i ragazzi in città venerdì e si sia dimenticato di sborsare i soldi. "È la nostra mamma Yiddesher. Aveva solo 50 centesimi in tasca", risero i quattro. Sono felice che qualcuno abbia trovato divertenti le osservazioni.
I Led Zeppelin potrebbero essere l'epitome dei musicisti rock ma, ha detto il cantante e portavoce principale Robert Plant, non sono l'epitome di un gruppo rock. "Il rock è una cosa del passato, appartiene a Chuck Berry. Non puoi classificarci. Se ascolti i nostri album, vedrai lo spettro che copriamo nella nostra musica."
"È uno spettro", ha continuato Plant, "che abbraccia la musica di tutto il mondo: la musica di strada", la chiamava, "musica ascoltata in posti come il Marocco e il Giappone.
"Non possiamo individuare un pezzo in particolare", interviene John Paul Jones, "e dire che proviene da una certa parte del mondo. Ma l'influenza c'è".
Durante tutta la conferenza stampa, molti fan del gruppo hanno ascoltato attentamente, pendendo da ogni parola pronunciata da questi eroi del mondo moderno.
Purtroppo, anche il loro eroe principale, il super chitarrista Jimmy Page, è rimasto in secondo piano, lasciando la maggior parte delle risposte alle abili corde vocali di Plant.
Il pacato Page interveniva solo per chiarire un punto o per rispondere a un giornalista che sembrava mettere in dubbio la sincerità del gruppo.
Il gruppo ha dichiarato di essere ansioso di esibirsi a Hong Kong e che i colloqui tra il suo manager e due imprenditori locali – Capital Artists e Just Good Productions – sono ora in corso.
John Paul Jones ha negato che la musica del gruppo sarebbe stata troppo forte per Hong Kong. "Quando suoni davanti a 20.000 persone (come hanno fatto gli Zeppelin in Giappone) , devi essere forte per essere ascoltato da chi sta in fondo. C'è un volume buono e un volume orribile. È tutta una questione di dinamica. Noi siamo rumorosi minuto e morbido quello dopo. Un momento Jimmy sta facendo qualcosa alla chitarra e puoi sentire uno spillo cadere. È davvero fantastico quando ci sono 20.000 persone e puoi sentire uno spillo cadere, " ha detto Jones.
Il convegno, a tratti piuttosto acceso, si è concluso. Plant era andato a cercare una parrucca; Jones alcuni strumenti musicali cinesi; Pagina verso pascoli sconosciuti e quanto a John Bonham, era scomparso molto prima che la conferenza giungesse alla conclusione.
I Led Zeppelin lasciano Hong Kong oggi (8 ottobre) per il Giappone per continuare il loro tour dei ciliegi in fiore prima di tornare in Inghilterra più avanti nel mese.
Lasceranno senza dubbio Hong Kong con sentimenti contrastanti, sentimenti che saranno ovviamente condivisi da coloro che sono entrati in contatto con il gruppo durante il loro breve soggiorno. (8 ottobre 1972 – Hong Kong Standard | Un ringraziamento speciale al membro del forum LZ.com "PlanetPage".)

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10 ottobre 1972
Jimmy Page / Robert Plant Visita Bangkok, Tailandia
"Siamo rimasti per un bel po' di tempo a Bangkok, c'è sicuramente abbastanza gente lì per un concerto, anche se sarebbe un po' pesante, con le autorità che sono uno di quei governi sottosopra del tipo 'colpo di stato militare una volta alla settimana'.
"Ci siamo fermati a Bombay e abbiamo suonato in un bar lì per una bottiglia di scotch. È stato davvero fantastico, cantavo attraverso un vecchio Fender Cabinet che è grande all'incirca quanto una televisione da dodici pollici e Pagey suonava una chitarra che doveva avere corde di pianoforte sopra... ma la gente era contenta semplicemente perché "chiunque fosse passato di qui prima non si era mai preso la briga di suonare... e avrebbero dovuto farlo. Quindi, ovunque tu vada, scoprirai che" Ho una sorta di dovere da compiere."
10 October 1972
Jimmy Page / Robert Plant Visit Bangkok, Thailand
"We stayed for quite a while in Bangkok, there's definitely enough people there for a gig, although it would be a bit heavy with the authorities being one of those upside down 'military coup once a week' type governments.
' We stopped in Bombay and played in a bar there for a bottle of scotch. It was really great, I was singing through an old Fender Cabinet that's about the size of a twelve inch television and Pagey was playing a guitar that must have had piano strings on it... but people were happy simply because 'whoever had come through here before had never bothered to play... and they should have. So wherever you go, you'll find that" I have some sort of duty to perform."


Led Zeppelin - The Bombay Sessions
Jimmy Page and Robert Plant undertook with the Bombay Symphony Orchestra in India in 1972. These sessions yielded rerecordings of Friends and Four Sticks in a radical rearrangement. They are quite a fascinating listen and a glimpse into Page and Plant's broadening musical horizons.
0:00 Rehearsing Friends
31:26 Four Sticks Take 1
36:16 Friends False Start
36:32 Friends Take 1
41:10 Friends Take 2
45:38 Four Sticks Take 1 (false start)
45:59 Four Sticks Take 2 (false start)
47:52 Four Sticks Take 2 (cut)
Bootleg: Studio Magik Sessions 1968-1980 (Godfather)

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Robert Plant Rivela Il Suo Momento Preferito Con John Bonham
Era sicuramente una convergenza predestinata del meglio del rock. Jimmy Page, sopravvissuto agli Yardbirds, voleva che l'influente gruppo blues rock continuasse. Dopo aver sperimentato e suonato al fianco di artisti del calibro di Jeff Beck ed Eric Clapton, sapeva quello che aveva e sapeva come andare avanti.
Tutto ciò di cui aveva bisogno erano i membri.
Con l'aiuto di un devoto Peter Grant, Page selezionò quelli che pensava fossero gli ingranaggi perfetti di una futura macchina da rock and roll: un esperto sessionista che aveva incontrato una volta e una coppia di amici di lunga data ed ex compagni di band delle Midlands.
Un cantante di nome Robert Plant portò con sé il suo amico John Bonham, che una volta gli disse: "Va tutto bene, ma staresti molto meglio se avessi dietro di te il miglior batterista del mondo".
Quando suonarono per la prima volta nell'agosto del 1968, sapevano di aver trovato qualcosa di straordinario. Ciò di cui non si rendevano conto era che avrebbero sostanzialmente ridefinito il rock and roll nei successivi dodici anni.
Ma il fulcro del gruppo è sempre stato l'inimitabile Bonham, che sarebbe diventato uno dei più grandi batteristi del rock, rimodellando il genere inserendo i colpi più pesanti e ben pensati dell'hard rock.
Plant è sempre stato il complice di Bonham, e il cantante ha sempre avuto un profondo rispetto e riverenza nei confronti del suo amico batterista. Quando gli è stato chiesto quale fosse il suo pezzo preferito di batteria Bonzo su disco, Plant aveva in mente una risposta unica.
Era la canzone del 1973 “Crunge”, una delle creazioni più squallide della band nella loro altrimenti superba discografia.
"È Il Batterista Che Ce La Fa."
"Quello che sta facendo Bonzo è grandioso", ha dichiarato Plant in un'intervista del 1988 con Tony Bacon. “Senza nemmeno pensarci, si imbatteva in cose del genere: il suo lavoro era così eccessivamente adeguato, così estremo e tuttavia così discreto. C'erano così tanti elementi diversi in quello che stava facendo. Quindi un riempimento ci sarebbe stato solo se fosse stato necessario, ma quando sarebbe arrivato, beh…”
Il frontman, che ha sempre pensato con affetto al suo caro amico, aveva costantemente riconosciuto in Bonham la forza dietro il successo della band.
È il batterista che lo fa. Perché Bonzo non cominciò ad agitarsi come una piovra demente, come facevano tutti gli altri in quel momento."
"Crunge" era una canzone carica di funk ispirata a James-Brown che i critici odiavano. La canzone, che si è evoluta da una jam session, è stata suonata in 5/4 come un tentativo ironico di creare una melodia dance non ballabile.
Lo scherzo era il lato B di un'altra impresa che attraversava i generi, l'imitazione del reggae "D'yer Mak'er" (che era un gioco di parole sulla parola "Jamaica"). Entrambe le canzoni provengono dal loro album in studio del 1973, Houses of the Holy .
Anche se era davvero una canzone divertente che la band fece per i lolz, oltre ad essere stata liquidata come una delle peggiori canzoni che avessero mai fatto, "Crunge" era comunque una magistrale clinic di batteria del devoto Bonham.
Bonham naviga senza sforzo attraverso una sequenza di tempi in chiave mutevoli, trasformando i ritmi funky di James Brown con la spavalderia e l'ondeggiamento distintivi dei Led Zeppelin. Questa traccia si distingue come una delle composizioni più intricate della band, ma la performance sicura e sicura di Bonham ne nasconde magistralmente la complessità.
Come se fosse solo un altro martedì per il divino Bonzo.
Quando gli è stato chiesto perché gli piacesse "Crunge", Plant ha pensato che la canzone fosse "così bella".
Almeno al frontman, Houses of the Holy sembrava essere una parte importante del repertorio dei Led Zeppelin. Ha anche selezionato "The Ocean" e "The Song Remains the Same" come altre due canzoni che rappresentavano la band, ciascuna per lui e John Paul Jones come il loro lavoro migliore.
Una canzone che ha scelto come pezzo forte per Page è stata la traccia Physical Graffiti "In My Time of Dying".


La storia della canzone più lunga dei Led Zeppelin
I Led Zeppelin, i leggendari pionieri dell'heavy rock degli anni '70, hanno lasciato un segno indelebile nel mondo della musica. Il quartetto - Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham - ha realizzato alcuni dei brani di chitarra più iconici di sempre, dall'intramontabile "Stairway to Heaven" all'energica "Immigrant Song".
La loro abilità musicale spaziava da brani brevi e sorprendenti a paesaggi sonori tentacolari e coinvolgenti. Alcune delle loro tracce sono estese quanto la loro eredità.
Quindi, quali canzoni dei Led Zeppelin sono le registrazioni in studio più lunghe?
A dare il via alla lista è "In the Light" dal loro album del 1975 "Physical Graffiti", che dura otto minuti e 46 secondi.
La canzone prevedeva che Page suonasse la sua chitarra con un archetto di violino e una lunga introduzione basata sul sintetizzatore di Jones. È interessante notare che i Led Zeppelin non hanno mai eseguito questa canzone dal vivo a causa della sua natura pesantemente sintetizzata.
Subito dopo "In the Light" c'è "Tea for One", che rivendica il quarto posto più lungo nella collezione dei Led Zeppelin.
Questo malinconico pezzo blues conclude il loro settimo album in studio “Presence” del 1976, con una durata di nove minuti e 28 secondi. In un'intervista con Trouser Press, Page ha affermato di voler creare un'atmosfera "davvero rilassata" per questa traccia.
Entrando tra i primi tre, troviamo "Achilles Last Stand" a dieci minuti e 31 secondi.
Questa traccia ha funzionato sia come apertura che come dichiarazione monumentale per l'album "Presence". Plant, in un'intervista con la rivista Mojo, lo descrisse come una dimostrazione della loro massima competenza: "una traccia Bonzo in cui nessuno poteva nemmeno credere che un essere umano potesse farlo".
A conquistare il secondo posto è "Carouselambra", che supera "Achilles Last Stand" di soli tre secondi.
Con una durata di dieci minuti e 34 secondi, questa canzone scava nella storia dei Led Zeppelin. Plant ha notato in un'intervista con Mojo che i testi riflettono le difficoltà della band in quel periodo, catturando la storia dei loro ultimi anni. L'ironia, dice, è che adesso non riesce nemmeno a distinguere il testo.
Tuttavia, la corona della canzone più lunga dei Led Zeppelin spetta a 'In My Time of Dying'.
Apparso in "Physical Graffiti" nel 1975, questo brano dura 11 minuti e otto secondi. Una rivisitazione della composizione gospel blues di Blind Willie Johnson, la versione dei Led Zeppelin accompagna gli ascoltatori in un viaggio ben oltre le sue origini. In particolare, anche Bob Dylan ha interpretato questa canzone nel suo album di debutto, ma la versione dei Led Zeppelin vanta una portata epica.
Per riassumere, ecco la scaletta delle canzoni più lunghe dei Led Zeppelin:
- 'In My Time of Dying'11:08
'Carouselambra' – 10:34
Achilles' Last Stand' - 10:31
'Tea for One' - 9:28
'In the Light' - 8:47



"È stato davvero come un grido di sopravvivenza", ha detto una volta Plant alla rivista Circus mentre rifletteva su Presence. “Non ci sarà un altro album come questo – mettiamola così. Era un grido dal profondo, l’unica cosa che potevamo fare”.
Nobody's Fault but Mine


Bonham non era un cantautore nato, ma gli è stato attribuito il merito di aver scritto una selezione di brani per i Led Zeppelin. Tuttavia, non era perché si allontanasse con carta e penna. Invece, è stata in gran parte la sua presenza ispiratrice in studio, e senza che il batterista nemmeno ci provasse, ha fornito il nucleo di un'idea per una canzone con cui i suoi compagni di band hanno corso.
La prima volta che Bonham ricevette un credito di scrittura per i Led Zeppelin fu nel brano di apertura del loro omonimo album di debutto. "Good Times, Bad Times" è attribuito a tutti i membri della band tranne al frontman Robert Plant.
Page ha raccontato alla BBC la genesi della canzone: "'Good Times, Bad Times', come al solito, è nata da un riff con una grande quantità di John Paul Jones al basso, e ha davvero sbalordito tutti quando hanno sentito il pattern di grancassa". , perché penso che tutti scommettessero che Bonzo usasse due grancasse, ma ne aveva solo una.
Un altro contributo alla composizione delle canzoni della band è stato "Out on the Tiles" dal terzo album della band. La frase nel titolo del brano si riferisce a una serata fuori, e quando Bonham discusse il suo piano di “uscire sulle piastrelle”, si accese un'idea nella mente di Page. Come ringraziamento, il batterista è stato elencato come uno degli autori.
Bonham è stato anche indicato come uno degli artefici di "Moby Dick" da Led Zeppelin II del 1969, la sua canzone simbolo. La traccia è costruita attorno al suo potente assolo di batteria e durante i concerti gli ha permesso di mostrare la sua genialità al pubblico pagante. Una volta, durante un'esibizione alla Royal Albert Hall, Bonham suonò una versione estesa di 15 minuti del mostruoso successo rock.
Infine, Bonham è stato nominato come uno degli autori di "Kashmir", il brano che Plant considera la sua creazione preferita dei Led Zeppelin. Nel frattempo, Page ha detto della creazione della canzone: "L'intensità di 'Kashmir' era tale che quando l'abbiamo completata, sapevamo che c'era qualcosa di veramente ipnotico in essa, non potevamo nemmeno descrivere una tale qualità."
Ha aggiunto: “All’inizio c’eravamo solo io e Bonzo [il batterista John Bonham] negli Headley Grange. Suonava il ritmo alla batteria e ho trovato il riff e le sovraincisioni che sono stati successivamente duplicati da un'orchestra, per dare più vita alla traccia. All’inizio sembrava così spaventoso”.
I quattro contributi di Bonham alla discografia dei Led Zeppelin non si adattano alla descrizione tradizionale di un paroliere, è stato fondamentale per la creazione di ciascuna delle tracce sopra menzionate e, senza di lui, non esisterebbero nella loro forma attuale.
Le canzoni che John Bonham ha scritto per i Led Zeppelin:
'Moby Dick'
'Kashmir'
'Good Times, Bad Times'
'Out on the Tiles'
LED ZEPPELIN - Good times, Bad Times (1969)

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«All'inizio erano 1000 spettatori, poi 5mila, 10mila, 20mila, e così via. Al Madison Square Garden abbiamo suonato davanti a 60mila spettatori»
John Paul jones..detto Jonsey😊
Dire che Jones era “il basso dei Led-Zeppelin” è assolutamente riduttivo, certamente una personalità meno appariscente dei suoi compagni, ma le sue prodezze tastieristiche e pianistiche compensano qualsiasi cosa.
Figlio di musicisti imparò a suonare il piano sin da bambino, e sin da bambino iniziò a suonare, oltre che col padre, in numerose formazioni come bassista. Negli anni ’60 si fece avanti come arrangiatore e musicista di studio, diventando uno dei più quotati professionisti nel settore, tanto che arrivò pure a curare canzoni dei Rolling Stones.
In un modo o nell’altro Jimmy Page e John Paul Jones si erano già conosciuti prima del 1968, durante le loro rispettive attività come session-men, e sicuramente anche in quell’anno avevano condiviso il posto di lavoro, ad esempio durante le sessions per Truth. Jimmy Page ricorda di aver deciso l’ingaggio di Jones in questo modo: “Stavo lavorando per l’album di Donovan Hurdy Gurdy Man e c’era anche John, che aveva composto alcuni arrangiamenti. Mi chiese se nei Led Zeppelin avevo intenzione di avere un bassista. Sapevo che era un incredibile arrangiatore e musicista, non aveva bisogno di me per trovare lavoro, ma sentiva il bisogno di doversi esprimere, pensando che potessimo farlo insieme”. John Paul Jones ricorda che fu sua moglie a consigliargli, dopo aver letto una notizia su Disc, di provare a contattare Page per entrare a far parte del suo nuovo gruppo. La professionalità di Jones lo confermò subito come membro fondatore dei Led Zeppelin, a differenza di Bonham e Plant che, ufficialmente, per il primo anno erano “in prova”.
“Non mi accade mai nulla di eccitante” o “Preferisco stare sullo sfondo” o “Alla stampa interessano le star, non la sezione ritmica” sono tutte dichiarazioni di Jones che lo hanno sempre posto come una figura in secondo piano nei Led Zeppelin, procurandogli il soprannome di “The Quiet One”. “Robert mi diceva sempre che sul palco dovevo stare davanti -avere i riflettori su di me e tutte quelle cose, per una questione d’immagine. Io ci provavo. Iniziavo a suonare davanti, e poi piano piano andavo indietro. Alla fine stavo sempre nella mia posizione preferita, che era il più vicino possibile alla cassa della batteria”. E’ questo senso di professionalità e rigore che caratterizza il modo di lavorare di Jones: preferire una base ritmica perfettamente in sintonia a un posto sotto ai riflettori.
Nei Led Zeppelin Jones ha un ruolo determinante, forse non distintivo, ma determinante. Dal primo album con l’apertura e la ritmica di Dazed And Confused alla sua composizione per organo: Your Time Is Gonna Come. Sin da Led Zeppelin I è evidente che l’appellativo di “bassista dei Led Zeppelin” gli sta stretto, e la sua abilità alle tastiere esce fuori anche nel blues di You Shook Me, soprattutto nelle esibizioni dal vivo. Led Zeppelin II racchiude Thank You, pezzo nato da un’improvvisazione di Jones e che, nei concerti dal 1970 al 1973 diventa uno dei bis preferiti dal pubblico, consistente di un lungo assolo alle tastiere e, saltuariamente, di medley e citazioni. The Lemon Song invece racchiude uno straordinario assolo di basso. In Led Zeppelin III Jones lavora ancora alla tastiere su Since I’ve Been Loving You, a potenti linee di basso in Immigrant Song, e, non va dimenticato, suona banjo e mandolino nei pezzi acustici, sia in studio che nei concerti. Nel quarto album è l’autore di uno dei più celebrati riffs dei Led Zeppelin: Black Dog, ma è in Houses Of The Holy che Jones sfrutta appieno le sue potenzialità di musicista. Si dedica ad arrangiamenti di archi al mellotron come in The Rain Song e si sofferma sul suo primo amore, il piano, e la sua musica preferita, il jazz, in No Quarter, naturalmente arricchita dal contributo del resto della band, che la rende inequivocabilmente un pezzo rock, nonostante le lunghe improvvisazioni dei concerti del 1975 e 1977 (versioni da oltre venti minuti) mettano in mostra la sua natura “jazz”.
Dopo la tournée del 1973, la storica Song Remains The Same, a detta del manager della band la popolarità dei Led Zeppelin aveva iniziato a esercitare pressioni anche negative sui suoi membri. Se Page ha sempre dichiarato di lavorare al meglio sotto pressione, per Jones è diverso, e la vita durante il tour per lui stava diventando troppo sregolata ed eccessiva. Da aggiungere a ciò tutti i problemi relativi alla sicurezza, come i temuti “firecrakers”, i botti, che costantemente venivano fatti esplodere durante i concerti, o il terrore di minacce di morte. Nel 1974 Jones prende in considerazione l’idea di abbandonare i Led Zeppelin, ma forse il fatto che nel maggio dello stesso anno era stata fondata la Swan Song (e quindi completa libertà artistica) e il fatto che la band era al suo apice di successo convincono Jones a rimanere. Esce dunque Physical Graffiti, dove il contributo e le nuove idee di Jones si fanno sentire in pezzi come Trampled Underfoot, In The Light, Down By The Seaside e, anche se non è accreditato come compositore, Kashmir, dove il suo uso del mellotron è magistrale. Nell’album successivo, Presence, il suo contributo creativo non si fa sentire, cosa che Page farà notare anni più tardi, anche perché, per sua stessa ammissione, quello era il periodo in cui ne avrebbe avuto più bisogno. La tournée USA del 1977 vede un Jones in grande forma: la sua No Quarter comprende una lunga sezione al piano, uno Steinway a coda lunga, e nel set acustico per The Battle Of Evermore lo si vede con una chitarra Andy Manson a triplo manico. Nel 1979 l’uscita di In Through The Out Door segna, a differenza dell’album precedente, un particolare e cospicuo contributo di Jones, sia nelle sonorità (largo uso di sintetizzatori) che negli arrangiamenti (a detta di molti più vicini che mai al pop). Il fatto è che Page in questo periodo aveva forse perso un poco il controllo di se stesso, Bonham ugualmente era in una fase di apatia e quindi Plant e Jones avevano iniziato a collaborare più da vicino e più incisivamente, e infatti Jones viene accreditato su sei canzoni delle sette che compongono il disco.
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Parole di Jonesy..è c'è da crederci
:“Non mi piacerebbe essere là davanti come Page. Essere artista implica comunque una minima dose di esibizionismo… Credo che si debba fare ciò che si deve e, se sono il bassista, piuttosto che cercare di impormi per diventare il leader del gruppo preferisco dare il mio contributo eseguendo un buon giro di basso”
“In realtà fu l’organo il mio primo amore, ma per il mio lavoro di session-man scoprii che era più facile portarsi dietro un basso di un organo Hammond”
“Preferirei l’inferno ad andare in tour. Una volta avevo tutto il tempo del mondo e niente denaro. Ora ho il denaro ma non il tempo”

“Andare in tournée ti trasforma in una persona diversa, penso. Te ne rendi sempre conto quando torni a casa dopo un tour. Solitamente ci vogliono settimane per riprendersi dall’aver vissuto come un animale così a lungo”

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https://www.facebook.com/notes/2418289301811474/
LED ZEPPELIN..I PIU’ GRANDI DI TUTTI..UNICI..MITICI..INEGUAGLIABILI

le storie dietro delle foto perle rare

Zeppelin rinati: il racconto della reunion più attesa della storia del rock

«Vuoi sapere quali sono le mie aspettative? Solo che, se lo facciamo, lo dobbiamo fare molto bene»: parola di Page. A dicembre 2007 i Led Zeppelin hanno suonato di nuovo insieme dopo 27 anni, ecco come era andata

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Il 10 giugno 2007, alle due e mezza di pomeriggio, i membri sopravvissuti dei Led Zeppelin, il chitarrista Jimmy Page, il cantante Robert Plant e il bassista John Paul Jones si ritrovano in una sala prove per suonare alcune canzoni. È la prima volta che si ritrovano nella stessa stanza con gli strumenti in mano, da quando nel 1995 hanno suonato quattro pezzi durante la cerimonia per la loro introduzione nella Rock & Roll Hall of Fame. Questa volta la posta in gioco è più alta: devono scoprire se hanno la forza, l’empatia e il desiderio di esibirsi come Led Zeppelin nel loro primo vero concerto dalla morte del batterista John Bonham avvenuta nel 1980.

Il luogo delle prove, che si trova da qualche parte in Inghilterra, è segreto. Nelle interviste che hanno rilasciato per promuovere il concerto, un evento benefico che si svolgerà il 10 dicembre 2007 alla O2 Arena di Londra in onore di Ahmet Ertegun (cofondatore della Atlantic Records), Page, Plant e Jones hanno detto di non ricordarsi il giorno in cui si sono incontrati, cosa hanno suonato e nemmeno come è nata l’idea di riunire la band per rendere omaggio a Ertegun, amico e mentore della band nei loro anni con la Atlantic. Tutti e tre, però, d’accordo nel dire che suonare ancora insieme dopo così tanto tempo è stato un momento emozionante e molto importante. «È stato istantaneo», dice Page, che ha il mignolo sinistro steccato, conseguenza di una caduta che ha costretto la band a posticipare il concerto originariamente previsto per il 26 novembre: «Siamo arrivati tutti pieni di voglia di lavorare e di divertirci. È stata una delizia». Plant ricorda «tanti sorrisi» e mentre lo fa sorride anche lui: «È stato un momento catartico e terapeutico. Nessun peso, nessuna pressione». Jones afferma di non aver avuto «alcun dubbio. Qualcuno ha scelto una canzone, l’abbiamo fatta, funzionava». Il figlio di John Bonham, Jason, ricorda invece benissimo il giorno e l’ora in cui i Led Zeppelin sono tornati a esistere, perché lui era lì, seduto nel posto che una volta era di suo padre: «Loro forse non se lo ricordano, ma io sì. Avevo un nodo in gola». Jason ha 41 anni, due figli e suona con i Foreigner: «Non pensavo che avremmo trovato subito un suono. Mi dicevo: “Ci vorrà tempo”». Aveva torto. La band era immersa nella furia lenta e oscura di No Quarter dall’album Houses of the Holy del 1973: «Quando siamo arrivati al riff, ci siamo guardati tutti negli occhi. Era fantastico». Il pezzo successivo è stato la marcia della carovana nel deserto di Kashmir, da Physical Graffiti del 1975: «Poi ci siamo fermati e Jimmy ha detto: “Possiamo abbracciarci?” e Robert ha gridato: “Sì, figli del tuono!”». Alla fine della giornata, racconta Jason: «Mi hanno detto: “La prossima volta…”», si ferma e scoppia a ridere: «Ho pensato: “Ci sarà una prossima volta?”».

https://youtu.be/fpigDGf6vXM

Led Zeppelin - Black Dog (Live at Celebration Day) (

Robert Plant riflette, sorseggiando caffè nella suite di un hotel di Londra con vista su Hyde Park: «La cosa più difficile è stata riuscire ad arrivare tutti e quattro nella stessa sala prove senza che nessuno lo sapesse. Avremmo potuto crollare subito, al primo ostacolo. Sarebbe stato pericoloso avere intorno altre persone in preda al delirio per questo momento». È sempre stato questo, del resto, il piano della band. Quando Page ha formato i Led Zeppelin nel 1968, non voleva solo una band ma: «Una potenza, quattro musicisti virtuosi in grado di dare vita al quinto elemento».

Solo un anno dopo, i Led Zeppelin erano la più grande band del mondo, pronti a dominare gli anni ’70, distruggere il pubblico e riempire gli stadi. La fine improvvisa della band dopo la sbornia fatale di John Bonham poco prima di iniziare un tour in Nord America nel 1980 ha fatto crescere costantemente l’attesa per una reunion. Tecnicamente il concerto alla O2 Arena Londra è molto di più. Il ricavato andrà all’Ahmet Ertegun Education Fund e gli altri che si esibiranno – l’ex cantante di Free e Bad Company Paul Rodgers, Pete Townshend, i Foreigner, l’ex bassista dei Rolling Stones Bill Wyman e Paolo Nutini – sono tutti artisti della Atlantic che, come gli Zeppelin, erano molto legati a Ertegun. Ma per i circa 20 milioni di fan che hanno cercato di comprare uno dei 18mila biglietti disponibili, la serata del 10 dicembre è la realizzazione di un sogno che sembrava impossibile: un concerto dei Led Zeppelin.

Jimmy Page, 63 anni e una tempesta di capelli bianchi lunghi fino alle spalle al posto della sua celebre chioma nerissima e lucente, dice di essere rimasto scioccato dall’isteria scatenata da questa reunion a sorpresa: «Non ce lo aspettavamo assolutamente». È sempre stato lui il guardiano dell’eredità della band, si è occupato personalmente di tutte le rimasterizzazioni e riedizioni del loro catalogo. Quando parla dei Led Zeppelin il suo sguardo è d’acciaio. Durante le prove, dice Jason: «Jimmy è sempre molto attento. È concentratissimo su quello che vuole ottenere».

«Quali sono le mie aspettative?», dice Page: «Una sola: se lo facciamo lo dobbiamo fare molto bene, visti i casini che abbiamo combinato in passato». Si riferisce alle mezze reunion del “Live Aid” nel 1985 e al miniconcerto del 1988 con Jason alla batteria per la celebrazione dei 40 anni della Atlantic. Jones si lamenta del fatto che «al “Live Aid” avevamo dei batteristi che non conoscevano le nostre canzoni», riferendosi a Phil Collins e Tony Thompson degli Chic, ma si prende anche la responsabilità del concerto del 1988: «L’ho dato per scontato, non ho fatto i compiti a casa». Questa volta, dice Page con decisione: «Dobbiamo essere preparati e impegnarci molto». L’organizzazione gli ha detto che il tempo a loro disposizione è un’ora, ma Page dice che dopo le prime prove in giugno e la seconda session a luglio è parso subito chiaro che non sarebbe abbastanza. Adesso, infatti, la scaletta dura «100 minuti, e non ci sono solo Whole Lotta Love, Dazed and Confused e No Quarter».

https://youtu.be/fpigDGf6vXM

La band ha passato il secondo e il terzo giorno di prove a lavorare su For Your Life, un pezzo mai fatto dal vivo estratto dall’album Presence del 1976: «Poi l’abbiamo scartata, ma questo per farti capire lo spirito con cui abbiamo affrontato la cosa», mi dice Plant. A 59 anni, con la barba grigia curata e un misto di biondo e argento nella lunga chioma, Robert Plant sembra la versione “anziano capotribù” del vichingo ventenne che è sbarcato in America per la prima volta nel 1968, ma anche seduto sul divano nell’ufficio del suo manager a Londra la sua voce e il suo atteggiamento così sicuro di sé lo fanno sembrare un conquistatore.

«All’inizio c’era molto rispetto reciproco, ma è svanito presto. John Paul ha cominciato ad alzare le sopracciglia come fa lui di solito, e ha tirato fuori il suo sorriso ironico. Sapevo che eravamo tornati al punto in cui ci siamo lasciati con In Through the Out Door del 1979», dice Plant. Poi si corregge: «No, siamo andati anche più indietro» John Paul Jones, 61 anni, parla con un melodioso tono sottovoce pieno di umorismo sagace (ha definito i suoi 12 anni nei Led Zeppelin come «il lavoro più stabile e lungo che abbia mai avuto»): «C’era un pezzo in cui non mi ricordavo cosa dovessi suonare, poi ho capito che era perché non l’avevamo mai fatto dal vivo». Fortunatamente Jason Bonham ha una conoscenza enciclopedica di tutti i bootleg dei concerti e degli outtakes in studio: «A volte ci domandiamo: “Cosa succede adesso?”, e lui risponde subito: “Nel 1971 avete fatto questo, nel 1973 in quello e quell’altro concerto invece avete fatto così». «Jason conosce le canzoni», dice Page, «ma soprattutto le capisce. Fa una gran differenza». «Questa è la seconda buona ragione per farlo, secondo me», dice Plant. «Quando era più giovane, Jason pensava che suonare nei Led Zeppelin gli spettasse di diritto». Jason ammette che i rapporti con Plant non sono stati facili «prima di diventare sobrio, quando bevevo troppo». «Adesso invece», continua Plant, «Jason sa che non solo è la persona giusta per suonare nella band, ma che con il suo entusiasmo e la sua abilità la sta anche cambiando». Molte cose sono cambiate del resto. Nel 2004 Jason Bonham è andato a seguire un festival bluegrass in North Carolina: «Ho incontrato una grande comunità di musicisti, tutti fan dei Led Zeppelin, e ho suonato con loro quella musica così antica». Recentemente ha prodotto un album per il quartetto bluegrass femminile Uncle Earl, e la sera prima di questa intervista le ha raggiunte in un club di Londra per suonare il mandolino. Plant fa dischi solisti dal 1982, esegue le sue versioni indiane e nordafricane di pezzi dei Led Zeppelin e ha avuto molto successo con l’album Raising Sands, un sublime disco di blues del Delta e gothic-country registrato in collaborazione con la cantante e violinista Alison Krauss. L’anno scorso, dopo le registrazioni di questo disco a Nashville, io stesso ho fatto a Plant la solita domanda sulla reunion: «Mi piacerebbe lavorare ancora con Page, a patto che non diventi una questione troppo importante e che sia una cosa vera», mi ha risposto. Glielo ricordo. Lui scrolla le spalle e non accetta il suggerimento implicito che questa reunion sia in effetti una questione molto importante: «No, non lo è», dice, «le prime prove sono state ottime». E per quanto riguarda il fatto che deve essere una cosa vera? «Quello che è successo in quella stanza, senza avere nessuno intorno, è stato in certi momenti buono come in passato. Prima non lo volevo fare, adesso invece non voglio fare altro. Che te ne pare?».

«Avevo un progetto in mente», dice Page a proposito di quell’estate del 1968 in cui ha formato i Led Zeppelin: «Cercavo un cantante simile a Steve Winwood o a Steve Marriott. Qualcuno che non avesse paura di farsi avanti, per questo volevo Terry Reid». Reid era un giovane e precoce cantante britannico soul, che passa alla storia per aver rifiutato l’offerta di Page e aver suggerito Robert Plant al suo posto, per poi proseguire la sua carriera nella scena delle band psichedeliche delle Midlands.

John Paul Jones, invece, conosce Page dai tempi in cui era uno dei più richiesti session man di Londra, e non vede l’ora di entrare nella sua nuova band. Ricorda di averlo sentito al telefono poco prima che Page andasse in un college di Birmingham a sentire Plant: «Mi ha detto: “Ti faccio sapere”, e quando è tornato mi ha detto: “È incredibile, ha una voce potentissima”».

Plant è fluido, intuitivo, e come Page è interessato alle possibilità espressive che si possono trovare dentro e fuori dalle progressioni di accordi blues: «L’idea era quella di espandere i confini», dice Page. L’esempio migliore secondo lui è Babe I’m Gonna Leave You da Led Zeppelin del 1969: «In origine è un pezzo folk», per l’esattezza una ballad che Page ha sentito in un disco di Joan Baez del 1962, «ma è pieno di colori, con quella chitarra ipnotica e increspata nelle strofe, e gli stacchi flamenco in mezzo. C’è la chitarra acustica, la pedal steel e tutti quegli elementi tipici di un suono potente e duro, ma estremamente sensibile».

https://youtu.be/9iGxjV2Sxbc

I Led Zeppelin raccontano il live del 2007 alla presentazione del DVD del live, uscito nel 2012

«Ho riascoltato le canzoni dopo molto tempo, le ho analizzate per capire il numero di battute tra le singole parti», dice Plant, «hanno una specie di combinazione chimica molto astuta che le fa andare a volte in una direzione, a volte in un’altra. In Nobody’s Fault But Mine è pungente, cattiva, ti fa digrignare i denti, In My Time of Dying è spettacolare e gigantesca: ogni tanto è più veloce e ogni tanto più lenta, va da una parte all’altra, si avvolge a spirale o sbanda di lato. E in mezzo a tutto questo ci sono io». «La mia prima idea», dice Plant a proposito della reunion, «era di rifare tutta la scaletta del concerto alla Royal Albert Hall (del 9 gennaio 1970, ndr), cominciando da We’re Gonna Groove». Attacca la prima strofa del classico di Ben E. King, originariamente registrato da King dal vivo all’Apollo Theater di New York nel 1963 per la Atlantic, e scelto dai Led Zeppelin come pezzo di apertura di quasi tutti i concerti del tour del 1960: «C’ero anche io quella sera alla Albert Hall, ma non mi ricordo niente di quello che è successo!», dice sorridendo: «Stavo volando in mezzo a una specie di grande tempesta». L’aura di invincibilità che circonda i Led Zeppelin comincia a vacillare nel 1975, quando Plant rimane ferito in un incidente d’auto in Grecia. Nell’estate del 1977 i Led Zeppelin cancellano le ultime settimane di un tour sold out in America per la morte improvvisa del figlio di Plant, Karac, a causa di un virus sconosciuto. In seguito, ci sono stati i due concerti all’aperto a Knebworth nel 1979 per promuovere In Through the Out Door, l’ultimo album dei Led Zeppelin, un breve tour europeo nel 1980 e poi più niente.

Page dice che non c’era modo di andare avanti dopo la morte di Bonham: «Ne abbiamo discusso, io e John pensavamo di fare un disco più potente, pieno di riff. Ogni album doveva essere un passo in avanti rispetto a quello precedente, anche se non era il nostro credo». In ogni caso, dice Page, la musica che i Led Zeppelin avrebbero fatto negli anni ’80 «non sarebbe certo stata più leggera».

Dopo lo scioglimento ognuno di loro ha fatto pezzi dei Led Zeppelin nei rispettivi lavori solisti, sotto varie forme. Page e Plant hanno collaborato nello speciale di MTV “Unledded” del 1994 e hanno trascorso gran parte degli anni ’90 in tour insieme: «Ma non erano i Led Zeppelin», insiste Page, «erano due membri dei Led Zeppelin». Jones non viene invitato a partecipare a “Unledded”, anzi scopre la sua esistenza solo quando vede lo show in televisione durante un tour in Germania. Oggi dice che l’ha superata: «È successo tanto tempo fa. L’anno prossimo saranno 40 anni da quando abbiamo iniziato a suonare insieme. È una cosa da non credere».

«Non mi sorprende il fatto che oggi abbiamo ancora questa connessione», dice Page, «è sempre stato così: un attimo prima non c’è niente e un attimo dopo… Boom! La vera tragedia per me è se un giorno non fossi più capace di farlo. Essere in grado di venire qui e lavorare con gli altri è un dono, una cosa che rispetto e apprezzo moltissimo».

C’è solo una differenza tra questa e una vera reunion dei Led Zeppelin: manca Bonzo. Jason è molto schietto nel parlare di cosa voglia dire a livello emotivo essere il sostituto di suo padre, che veniva chiamato Bonzo o The Beast per il suo modo di suonare, ma anche per il suo modo di bere e per il suo comportamento animalesco fuori dal palco. Jason racconta che, dopo le prime prove, sua madre Pat gli ha chiesto come era andata: «E io non me la sono sentita di dire che era andata benissimo. Non volevo togliere niente a papà. Così ho risposto: “È andata bene, ma non come papà”».

«John aveva una tecnica favolosa», dice Page, «ma aveva anche una grande immaginazione. La struttura che ha tirato fuori in Good Times Bad Times nel primo album è una cosa che ancora oggi lascia perplessi molti batteristi. Nessun altro è in grado di farlo. Nessuno ha la stessa immaginazione».
«Io me ne sono accorto subito», dice Jones. La prima volta che hanno provato insieme nel 1968 sono partiti con una cover degli Yardbirds, The Train Kept a Rollin’. «In quanto bassista la mia prima preoccupazione era: “Com’è il batterista?” Se non siamo uniti, è inutile. Abbiamo iniziato a suonare e sembravamo due che avevano fatto venti tour insieme». L’edizione in dvd di The Song Remains the Same, un film che mette insieme in modo singolare immagini girate dal vivo al Madison Square Garden nel 1973 e alcune scene fantasy interpretate dalla band, mostra un John Bonham diverso dall’animale che ogni sera faceva per un quarto d’ora l’assolo di Moby Dick. Bonham guida un trattore nella sua fattoria, gioca a biliardo e bacia Pat, mentre camminano insieme lungo una strada di campagna. In una scena dal valore profetico, si vede Jason piccolissimo suonare la batteria sotto lo sguardo orgoglioso del padre che lo accompagna ai bongos. «Quello era il vero John Bonham», dice Jason, «era un padre di famiglia. In un paio di libri è stato descritto molto male, ma in realtà per lui la cosa più difficile era stare lontano da casa».

Jason ha visto suonare suo padre solo tre volte, ma è l’unico batterista oltre a lui ad aver suonato con i Led Zeppelin negli anni ’70. È successo durante il soundcheck di Knebworth, mentre John controllava l’impianto ascoltando dal prato. Jason aveva 13 anni: «Abbiamo suonato Trampled Under Foot, papà me l’aveva fatta provare per una settimana intera. Gli ho chiesto: “Sarà uguale al disco?”, e lui mi ha risposto: “No, l’assolo sarà più lungo. Aspetta il segnale di Jimmy. Quando alza la mano vuole dire che ha finito”». Durante una delle prove, Jason ha chiesto agli altri di fare un omaggio a John durante il concerto a Londra: «Mi hanno risposto: “Stai facendo un ottimo lavoro, non credi che lui vorrebbe che tu prendessi il merito che ti spetta, invece di fare un passo indietro e dire: eccolo, è tuo?”. Non è stato facile per me, voglio essere rispettoso al massimo. Non mi ha potuto dare gli ultimi 27 anni della sua vita, lasciate che sia io a ridarglieli per una notte». Gli altri non penseranno troppo al passato, almeno non pubblicamente. Robert Plant mostra tutta la sua serenità d’animo e fiducia in se stesso: «Lo faremo con lo spirito giusto, Ahmet guarderà giù e dirà: “Ciao ragazzi”. Bonzo sorriderà. Pat sarà molto felice. Jason si alzerà in piedi e griderà: “Yeah!”. Jimmy farà un inchino. Jones scrollerà le spalle come fa di solito. E io…», dice ritrovando il suo grido da Dio del rock, «io canterò: “baby, baby, baby!”».

https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/zeppelin-rinati-il-racconto-della-reunion-piu-attesa-della-storia-del-rock/342657/

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“Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve / dal sole di mezzanotte dove sgorgano le sorgenti calde / Il martello degli dèi spingerà le nostre navi a nuove terre / per combatter l’orda, cantando e urlando: Valhalla, sto arrivando!“.
...forse in una precedente vita..
vivevo fra cavalieri, dame..corti sassoni,bretoni,vichinghe..elfo o gnomo..maga o strega..
impugnavo vessilli o scudi
forse un guerriero forse un asceta..forse
il Dio del tuono e quello del cielo..
non sò..di sicuro però
qualcosa e qualcuno mi porta sempre là..
e mi trovo sempre a casa..

https://youtu.be/s85y2M615PA

https://youtu.be/Y2hZ6OytDxo

Led Zeppelin - Immigrant Song testo

Ah, ah,
Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve,
Dal sole di mezzanotte dove soffiano le sorgenti termali.
Il martello degli dei guiderà le nostre navi verso nuove terre,
per combattere l'orda, cantando e gridando: Valhalla, sto arrivando!

Su noi spazziamo con la trebbiatura, il nostro unico obiettivo sarà la sponda occidentale.

Ah, ah,
Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve,
Dal sole di mezzanotte dove soffiano le sorgenti calde.
Quanto morbidi i tuoi campi così verdi, possono sussurrare storie di sangue,
di come abbiamo calmato le maree della guerra. Siamo i tuoi signori.

Su noi spazziamo con la trebbiatura, il nostro unico obiettivo sarà la sponda occidentale.

Quindi ora è meglio che ti fermi e ricostruisci tutte le tue rovine,
Perché la pace e la fiducia possono vincere la giornata nonostante tutte le tue sconfitte.

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Amici
(Page / Plant.)

Luce intensa quasi accecante, la notte nera brilla ancora,
posso ' Smettila, continua a salire, cercando quello che sapevo.

Aveva un amico, una volta mi ha detto: "Hai amore, non sei solo",
ora se n'è andata e mi ha lasciato a cercare solo quello che sapevo.

Mmm, ti sto dicendo ora, la cosa più grande che tu possa fare ora,
è scambiare un sorriso con qualcuno che è blu ora, è molto facile solo ... Ho

incontrato un uomo sul ciglio della strada che piange, senza un amico, non si può negare ,
Sei incompleto, non troveranno nulla alla ricerca di ciò che sapevi.

Quindi ogni volta che qualcuno ha bisogno di te, non deluderlo, anche se ti addolora,
Un giorno avrai bisogno di qualcuno come loro, alla ricerca di ciò che sapevi.

Mmm, ti sto dicendo ora, la cosa più grande che tu possa fare ora,
è scambiare un sorriso con qualcuno che è blu ora, è molto facile solo ...

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Dave Grohl racconta i Led Zeppelin: «Non facevano musica, ma esorcismi»

La scoperta dei dischi della band, lo stile di Jimmy Page, gli acidi e la spiritualità: il musicista di Nirvana e Foo Fighters racconta come, quando e perché è stato folgorato dalla band di ‘Black Dog’

Senza i Led Zeppelin non ci sarebbe stato il metal. E anche se ci fosse stato, avrebbe fatto schifo. Erano qualcosa di più di un gruppo rock, erano una combinazione perfetta di passione, mistero e talento. M’è sempre parso che fossero alla ricerca di qualcosa. Non erano mai paghi, cercavano di buttarsi in esperienze sempre nuove. Erano capaci di tutto e chissà dove sarebbero arrivati se John Bonham non fosse morto. Rappresentavano la fuga da un sacco di cose. In quel che facevano c’era un elemento fantasy, anzi era parte essenziale del loro carattere, di quel che li rendeva importanti. Senza i Led Zeppelin, fatico a immaginare tutta quella gente che va al cinema a vedere Il signore degli anelli.

Non erano amati dalla critica: troppo sperimentali, troppo estremi. Fra il ’69 e il ’70 girava un sacco di musica strana e loro era i più strani di tutti. Per me Jimmy Page era più strambo persino di Jimi Hendrix. Hendrix era un genio portentoso, Page un genio posseduto. I dischi e i concerti degli Zeppelin erano esorcismi. Hendrix, Jeff Beck ed Eric Clapton spaccavano i culi, ma Page stava a un altro livello, suonava in modo umano e imperfetto. Sembrava un vecchio bluesman che si è calato dell’acido. Ascolto i suoi assoli nei bootleg dei Led Zeppelin e mi ritrovo ora a ghignare e ora a versare lacrime. Sentite una versione a caso di Since I’ve Been Loving You e vi scoprirete a ridere e piangere nello stesso tempo. Per Page, la chitarra non è solo uno strumento. È un traduttore di emozioni.

Quando John Bonham suonava la batteria sembrava non sapesse che cosa sarebbe accaduto da un momento all’altro, pareva sempre sull’orlo di un precipizio. Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere e nessuno, credo, ci si avvicinerà mai. È e resterà il più grande batterista di tutti i tempi. Ho passato anni in camera mia – parlo davvero di anni – ad ascoltare le tracce di batteria di Bonham e a cercare di imitarne lo swing, il modo in cui restava indietro sul beat, la velocità, la potenza. Non volevo solo imparare a memoria quel che suonava. Volevo ereditare il suo istinto. Ho tatuaggi di Bonham ovunque: sui polsi, sulle braccia, sulle spalle. Me ne sono fatto uno a 15 anni: sono i tre cerchi che rappresentano il suo simbolo su Zeppelin IV e che erano riprodotti sulla sua grancassa.

Black Dog, da Zeppelin IV, rappresenta i Led Zeppelin al top della potenza rock, è l’esempio perfetto di quant’erano possenti. Non avevano bisogno di grandi distorsioni o di suonare velocemente: erano heavy e bastava. Avevano pure un lato sensibile, una cosa che la gente tende a non prendere in considerazione perché li vede come animali rock, ma Zeppelin III era pieno di momenti belli e delicati. È stata la colonna sonora ai giorni in cui stavo mollando la scuola. Lo ascoltavo ogni giorno sul mio Maggiolone e intanto riflettevo su quel che avrei fatto nella vita. Per un motivo o per l’altro, quel disco mi ha regalato un po’ di luce.

Li ho sentiti per la prima volta negli anni ’70 trasmessi da una radio AM. Era il periodo in cui Stairway to Heaven era popolarissima. Avevo 6 o 7 anni e stavo cominciando a sentire musica, ma solo con l’adolescenza sono arrivato ad ascoltare i primi due dei Led Zeppelin. Me li passarono dei fattoni. Ce n’erano in sacco nelle periferie in Virginia, col loro armamentario di muscle car, fusti di birra, Zeppelin, acidi, erba. Quando c’era uno di questi elementi, c’erano anche gli altri. A me però gli Zeppelin pareva avessero un che di spirituale. Frequentavo una scuola cattolica e stavo mettendo in dubbio l’esistenza di dio, però credevo nei Led Zeppelin. Avevo fede, ma non in senso cristiano: avevo fede nei Led Zeppelin in quanto entità spirituale. Mi fecero capire che la musica proviene da un altro luogo e che gli esseri umani la canalizzano. Quella musica non veniva da un songbook, non da un produttore e nemmeno da un insegnante. Veniva da quattro musicisti che la portavano in posti in cui non era mai stata. Avevo l’impressione che venisse da un altrove. Ecco perché i Led Zeppelin sono il più grande gruppo rock di sempre. Non poteva essere altrimenti.

https://www.rollingstone.it/musica/dave-grohl-racconta-i-led-zeppelin-non-facevano-musica-ma-esorcismi/529207/



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"Ci sono due cose che non avró piû la fortuna di fare: scrivere un'altra Stairway to Heaven e cantare con Janis Joplin, lei é stata la piû grande.Noi abbiamo fatto la storia, lei é stata la storia..." (Robert Plant.) ❤
Jimmy Page avrebbe detto, durante un’intervista per Rolling Stone, che Robert “aveva sempre desiderato essere Janis” perchè a sentirla cantare, lui si sentiva “in Paradiso”.
una curiosità..
4 settembre 1970: i Led Zeppelin stanno suonando al LA Forum (tecnicamente è a Inglewood, ma tutti si sono abituati a dire al LA Forum), e i Fairport Convention stanno facendo uno stand di 4 notti al Troubadour, un piccolo club a Santa Monica Boulevard e Doheny a West Hollywood.
Dopo che gli Zeppelin finiscono il loro concerto, presto immortalati nel bootleg "Live on Blueberry Hill", si dirigono al Troubadour (immagino l'autista della limousine diretto su La Brea Ave., che porta da Inglewood a Hollywood, magari fermandosi per un po' da Pink lungo la strada, poi girando a sinistra su Santa Monica Blvd.) per guardare il resto del concerto dei Fairport. Dopo un po' di discussioni sul set, gli Zeppelin si uniscono ai Fairport per una jam di rock oldies e folk tradizionale... che dovrebbe durare fino a 3 ore!
Dato che Fairport stava registrando gli spettacoli dei Troubadour per un album dal vivo ("House Full"), i nastri ci devono essereda qualche parte
Comunque, dopo lo spettacolo, tutti si dirigono al Barney's Beanery e diciamo che brindano festeggiando abche con Janis Joplin..avrei voluto essere una mosca...e godermi sia i concerti sia il cin cin🥰 ahah.
Janis Joplin ci ha lasciato in eredità delle interpretazioni audio e video fenomenali, che continuano a scuoterci nel profondo ad ogni nuovo ascolto e visione. La capacità di controllare l’emissione vocale pur lasciandosi sopraffare dall’emotività, l’esposizione corporea, spudorata di cuore e fragilità, l’esagerata eppur necessaria potenza canora sono senza dubbio tratti di un’estetica del sublime, paragonabile solo a quella di Robert Plant dei Led Zeppelin, di cui appare uno dei modelli più evidenti.🥰--
25 giugno del 1964: in una casetta a Santa Clara (California) un sì e no ventitreenne Jorma Kaukonen schiacciò il tasto REC del suo Sony TC-100 tape recorder, mentre sua moglie Margareta scriveva a macchina stanza a fianco. La ragazza davanti a lui, che chiamava “Janice” (da quando, un paio d’anni prima, l’aveva incontrata all’Università), iniziò a cantare, mentre lui l’accompagnava con la chitarra, alcuni brani composti insieme. Venivano così registrati per la prima volta non solo il bootleg The Typewriter Tape, ma anche la leggendaria voce di Janis Joplin.
Per inciso, Janis avrebbe anche offerto a Jorma l’occasione (dandogli buca a un evento) per improvvisarsi solista country-blues: episodio a cui poi si sarebbero concatenati vari eventi legati alla fondazione dei Jefferson Airplane. Ma questa è un’altra storia.
La storia che ci interessa oggi inizia invece, almeno anagraficamente, nel 1943: nata in Texas da un’ex “ragazza facile” che cercò redenzione diventando una donna tutta casa e famiglia, Janis ebbe una vita quasi ordinaria fino al diploma. Quasi, eh! Perchè tra l’acne che la divorava, la goffaggine, la pubertà tardiva e le sue idee non troppo popolari (il suo antirazzismo, in un territorio avvelenato dal Ku Klux Klan, le valse l’appellativo di negrofila), tre anni di bullismo al liceo non glieli risparmiò nessuno. Anche all’Università, dove venne inizialmente eletta Uomo più brutto del campus, l’esordio non fu indolore. Ma le arti ormai erano già il suo rifugio: pittura, teatro, canto corale. E poi ancora Kerouac, la Beat generation e la scena psichedelica della San Francisco di fine anni ’60…
Dapprima incise due dischi con i Big Brother and the Holding Company (l’album omonimo del 1967, e Cheap Thrills, 1968), in cui confluirono le sue passioni per il folk e il blues. Poi si dedicò alla carriera solista con gli album I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama! (1969) e soprattutto Pearl (1971), a cui ancora stava lavorando quando la ritrovarono, esanime e prona, in un albergo di Los Angeles, la testa incastrata tra il letto e il comodino e una siringa nel braccio.
Di lei l’immaginario pop ci ha lasciato le famose lenti tonde (che rese “trendy” molto prima di John Lennon), un’alone di selvaggia sensualità e sregolatezza (per l’aperta bisessualità, la promiscuità, l’avventatezza nello sperimentare alcool e droghe) e soprattutto l’inaugurazione – suo malgrado – dello sfortunato “Club 27” con un’overdose di eroina che interruppe, troppo precocemente, la sua carriera.
Ma è senza dubbio il suo canto istintuale a renderla davvero immortale: roco, graffiante, straziato, potente. Una vocalità aspra e carismatica, ricercata a più riprese nella storia del rock, sia dentro che fuori dallo sfortunato club di sua fondazione: non solo la scena grunge (Kurt Cobain, Dave Pirner, Kevin Martin…) ma anche altri grandi del rock, come Robert Plant, la ammirarono senza raggiungerla mai del tutto. Di quest’ultimo Jimmy Page avrebbe detto, durante un’intervista per Rolling Stone, che “aveva sempre desiderato essere Janis” perchè a sentirla cantare lui si sentiva “in Paradiso”.
Vederla oggi nel live registrato durante il Festival Pop di Monterey (1967) non ci può svelare molto della Janis “oltre” il nastro magnetico. La Janis che scriveva, in una lettera alla famiglia del 1966: “Voglio che il pubblico mi veda come una vera interprete, mentre ora ho un’aria di una di noi che è salita sul palco”. La Janis nullatenente, smagrita per il Methedrine, che rientrava a casa, col supporto della sorella minore Laura, con un desiderio di pace e “normalità” (persino in odore di matrimonio… salvo scoprire che il suo amato Peter De Blanc aveva un’altra, e anche un figlio). Ma anche la Janis della rabbia femminista ante litteram, quella della scritta Quando la diga si rompe le donne vengono, trasferita da un muro di New York alla sua T-shirt, o quella degli appassionati tira-e-molla con la cantante folk-rock Sandy Denny (anche mentre era ufficialmente impegnata in relazioni etero). E ancora, la Janis d’ispirazione magico-mistica, forse sopravvissuta solo in alcuni bootleg registrati dai Led Zeppelin dopo un intenso (e “sotterraneo”) scambio reciproco.
Ma vederla non è poi così necessario. Al di là del gossip da rotocalco e delle leggende metropolitane, dopo aver sentito Piece of my heart o Move over, come continuare a credere nell’esistenza di qualcosa che le rotture disfoniche della sua voce soul-rock non riescono a esprimere?
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La linea di basso del "Led Zeppelin III" che non è stata suonata da John Paul Jones
Led Zeppelin III è stato l'album in cui John Paul Jones ha dimostrato di essere molto più di un semplice bassista. Era così impegnato, infatti, che lasciò una parte di basso a Jimmy Page...
È difficile credere che Led Zeppelin III sia stato pubblicato in questo giorno più di mezzo secolo fa. Mentre la band passava dall'hard rock mostrato nei primi due dischi a un suono più morbido e acustico, i Led Zep III mostravano la loro vera versatilità. È anche uno dei preferiti del bassista dei Guns N' Roses Duff McKagan.
Non ci sono brutte linee di basso nei Led Zeppelin. John Paul Jones è straordinario.
Duff McKagan
Scelgo Led Zep III come il mio disco preferito degli Zeppelin", ha detto Duff a BP. “Ero in tournée quando ho iniziato a prendere lezioni di basso per la prima volta in assoluto, e ho davvero iniziato a smontare le battute di John Paul Jones. Una delle cose che ho notato è che le linee non erano esattamente sciatte, ma hanno un aspetto grezzo e sapevi che Jones si stava divertendo così tanto con le parti di basso.
Nei Led Zeppelin era uno scherzo costante che se ci fosse stato bisogno di uno strumento esotico per una traccia, John Paul Jones se ne sarebbe occupato. Organo, mandolino, registratori? Nessun problema. Durante la seconda metà della carriera della band è stato anche il tastierista di riferimento, spesso alternando il basso e le tastiere durante gli spettacoli dal vivo. Eppure, in una band in cui il bassista aveva una valida pretesa di essere uno dei migliori di tutti i tempi, perché dovresti volere qualcun altro al basso? È successo solo una volta, ed è stato nel brano "That's the Way" dei Led Zeppelin III .
Stavo facendo un sacco di sovraincisioni e mi sono emozionato. John Paul Jones è tornato a casa, quindi ci ho messo sopra anche la parte di basso!
Jimmy Page.
I Led Zeppelin III presentavano molti nuovi strumenti per la band. E questa traccia non era diversa. "Le pause principali sono riprese con la pedal steel guitar", menziona Page nel libro Light and Shade: Conversations with Jimmy Page . "E proprio alla fine, dove tutto si apre, ho suonato il salterio."
Mentre arricchiva la traccia, Jones aggiunse all'arrangiamento una parte di mandolino, e poiché non c'era un piano specifico per aggiungere del basso si ritirò per la notte. Fu a questo punto che Page decise che voleva un po' più di fascia bassa. “Stavo facendo un sacco di sovraincisioni e mi sono emozionato. John Paul Jones è tornato a casa, quindi ho messo anche la parte di basso!” ha detto Page...
"Non succedeva spesso, credimi!"

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Intervista classica: Jimmy Page parla di Yardbirds, Jeff Beck, Led Zeppelin e della sua prima carriera con le chitarre
È ipotetico, ma potrei non aver inventato il riff di Whole Lotta Love sulla Telecaster"
L'autobiografia di Jimmy Page è un lavoro d'amore che caratterizza i Led Zeppelin(si apre in una nuova scheda)il viaggio musicale di icon attraverso oltre 600 fotografie, tra cui molte dal suo archivio privato. Qui, in una nuova intervista esclusiva dalla rivista Guitarist nel 2014, uno dei veri giganti della chitarra rock parla degli strumenti che hanno plasmato il suo percorso iniziale da pretendente adolescente a star della scena session londinese, Yardbird e oltre...
Jimmy Page(si apre in una nuova scheda)è seduto in un hotel di Londra a parlare del libro che racconta la storia della sua vita musicale. Sfoglia la copia sul tavolo davanti a noi e indica una delle tante fotografie. Ha circa 20 anni, congelato in bianco e nero mentre registrava una delle innumerevoli sessioni in studio a cui ha preso parte negli anni '60.
"Sai cosa c'è di veramente interessante?" lui chiede. “Ci sono tutte queste foto qui di me in studio che faccio sessioni con varie persone, eppure quando si tratta dei Led Zeppelin, l'unica volta che siamo in studio a essere fotografati è attraverso il secondo album. Non è interessante? Quindi, proporzionalmente, c'è più di me in quelle sessioni in studio, quando non penseresti che ci sarebbe niente. Lo trovo solo ironico. Ma è stato interessante, setacciare l'oro…”
Il 70enne Page sembra elegante - tutto in nero, con i capelli argentati - in un modo sottile come un wafer, invecchiando con grazia, un po' da rock star. È molto entusiasta del suo libro, molto orgoglioso, ed è incuriosito dall'idea che la sua processione di immagini possa anche raccontare la storia della sua vita chitarristica.
"Questo è quello che dobbiamo fare", dice con un sorriso mentre gira più pagine e rivela la sequenza da Grazioso a Les Paul a Telecaster(si apre in una nuova scheda). "Dobbiamo cercare di spiegare cos'è e perché".
Il primo materiale nel libro di Jimmy è particolarmente interessante. Ci sono connessioni e legami affascinanti negli anni decisivi dal periodo in cui acquisisce le sue prime chitarre, attraverso le sessioni in studio, fino a The Yardbirds e ai primi mesi dei Led Zeppelin.
Page si gira a una foto di se stesso mentre suona dal vivo con Neil Christian & The Crusaders, supportando Cliff Richard, probabilmente nel 1960. Ha la sua Grazioso elettrica ed è in ginocchio con quella in prima fila.
"Mi sono abituato alle grandi grancasse prima di ascoltare John Bonham(si apre in una nuova scheda)"
"La cosa interessante qui", dice, "è che il mio linguaggio del corpo è esattamente lo stesso di qualcosa del 1977 con l'abito di papavero bianco, raffigurato più avanti nel libro. E avevamo un batterista eccezionale in quella band, un batterista maggiore nell'esercito.
"Aveva un sacco di swing, amava tutte le big-band. Guarda le dimensioni di quella grancassa! Quindi mi sono abituato alle grandi grancasse prima di sentire John Bonham, qualcun altro che aveva uno swing incredibile nel suo modo di suonare".
C'è una bella foto nel libro di te da adolescente davanti al camino di qualcuno con un Grazioso o un Futurama...
“Non è fantastico? È la prima chitarra elettrica che ho. Quello prima, un Hofner, l'ha comprato mio padre, ma... forse era un sensitivo, e sapeva cosa sarebbe successo. Perché c'è un intero corteo di chitarre che entreranno nella mia vita nei prossimi anni. In quella foto ho 14 o 15 anni, è il 1958, o probabilmente il 1959, ed è la prima, la Grazioso. Sembrava e si sentiva come una chitarra elettrica, anche se non era una Fender.
"In effetti, aveva un braccio tremolo su di esso, e ho registrazioni di me che suono su questa cosa, ma penseresti che questo braccio si romperebbe, in realtà. Ho sentito qualcuno, una specie di collezionista di dischi, ha detto me, 'Devi sentire questa roba di Carl Perkins' - ed è fantastico suonare la chitarra, è un vero stilista".
Stavi pensando, 'In realtà, voglio davvero una chitarra americana'?
“Oh, questo è il risultato di vedere e sbavare su Gene Vincent e i suoi Blue Caps, quando stanno facendo Hot Rod Gang [film del 1958] e hanno tutti quei Fender. Era oh... mio... dio.
"Ho visto parlare di Bruce Welch quando ha visto il Fender con Buddy Holly nell'album The Chirping Crickets, e lo descrive esattamente nello stesso modo in cui mi sono sentito anch'io, ovvero: quella cosa sembra provenire dallo spazio! Cosa è?!
"Quindi, lo scopri, e poi li vedi, e sono stati spruzzati con colori quasi hot rod, e sono tutti abbinati. Sembravano così dannatamente sexy! I Fender erano sexy per cominciare, semplicemente belli , disegni scultorei. Poi quando ne hai visti un intero nido, con il basso e le chitarre e Gene Vincent in piedi lì, beh...”
Qual è stata la prima chitarra americana su cui hai messo le mani?
“Ho preso una Stratocaster lungo la strada. Ma le chitarre a quei tempi non erano tutte facili da usare, sai? Solo perché era una Stratocaster, non volevo dire che fosse come una Stratocaster che conosciamo ora. Poi si passa da quello a una di quelle Chet Atkins Gretsches arancioni, e poi più o meno da lì fino alla Les Paul Custom.
"Nel [film documentario del 2008] It Might Get Loud, non aveva nulla a che fare con me dove hanno [la didascalia] 'La prima chitarra elettrica di Jimmy Page' e mostrano la foto di una Stratocaster. Non lo so di chi è la Stratocaster, la realtà è che Grazioso è stata la prima chitarra elettrica.
"Eccomi qui con questi ragazzi, ma a Liverpool ci sono le foto di George Harrison(si apre in una nuova scheda)anche giocandone uno. Quindi, quella chitarra era buona come avresti fatto per aggirare quel momento.
Le chitarre a quei tempi non erano tutte facili da usare, sai?
C'è una foto con te in posa con la tua Les Paul Custom e alcuni amplificatori Selmer e Fender...
“Nessuno era mio, a parte la Les Paul Custom, e indosso abiti di John Stephen in Carnaby Street.
"Comunque, sono andato in questo negozio e mi hanno chiesto di fare una fotografia con tutti gli amplificatori che stavano promuovendo. Immagino di aver avuto abbastanza reputazione perché loro volessero farmi una foto con i loro amplificatori, anche se ero solo un musicista in studio, facevo entrambi, college d'arte e sessioni.
Non c'erano molte Les Paul in Gran Bretagna in quel momento...
«No, non c'erano. Era proprio una cosa così meravigliosa. Sembrava così meraviglioso. L'impostazione centrale non era quella che ti aspetteresti, era un suono pungente che era davvero superbo.
"È quello che è stato rubato più tardi, e alla fine Gibson mi ha detto 'che tipo di chitarra ti facciamo?' E ho detto "So esattamente quale chitarra: faremo una Custom in modo che tu possa ottenere tutte le combinazioni di pickup". L'ho suonato all'O2 e suonava dannatamente meraviglioso. Tutti dicevano che quella chitarra suonava meglio di qualsiasi altra cosa quella notte.
Hai usato il Custom in molte sessioni negli anni '60...
“Sì, e ho anche introdotto la mia Danelectro semiacustica nel mondo delle sessioni. La prima sessione è stata quando Glyn Johns mi ha messo nella cosa di Jet Harris e Tony Meehan, Diamonds, ma ero molto giovane allora, era molto prima.
"Più tardi, ero al college d'arte e suonavo nella band interval al Marquee, quando il Marquee era in Oxford Street, e qualcuno lì mi ha detto: 'Vuoi suonare su un disco?' Ho detto "sì, assolutamente". Quindi sono andato avanti e ho preso il mio pedale DeArmond [tono e volume] e tutto il resto. "
È stato un apprendistato e sono diventato così accettato dietro quella porta chiusa
Hai dovuto leggere la musica?
“A un certo punto, sono venuti e mi hanno dato un brano musicale, che aveva dei punti sopra. Solo un po. E ho pensato, 'uh-oh. Questo ovviamente significa o: ti cacceremo fuori, oppure: è meglio che tu impari a leggere la musica in modo un po' tagliente perché abbiamo cose che ti richiedono di più.'
"Suonerei in colonne sonore di film, in spot televisivi, in sessioni folk, suonerei musica di mezzo, suonerei con gruppi, suonerei con cantanti che provenivano da gruppi in cui loro" d sostituito i membri del gruppo con musicisti di sessione. Avrei persone provenienti dalla Francia, dall'America, da tutta la linea, tutti i tipi. E ora ho il suggerimento: è meglio che impari a leggere la musica!
"Così in un certo senso l'ho fatto, ho avuto modo di leggere la musica. All'inizio, c'erano alcuni arrangiatori comprensivi che in realtà ti davano prima la tua parte, quindi avresti una possibilità. Ma devo dirtelo: leggere il tipo di note fluenti, andava bene, ma quando c'erano gli accordi scritti, era "oh mio dio, perché non scrivono semplicemente i nomi degli accordi?" Quello era il test.
«Ed ecco la chiave. Avevo suonato così tanti stili diversi di chitarra, avevo suonato il fingerstyle sulla mia acustica Harmony, avevo suonato il blues e sapevo come suonare il rock - sapevo da dove venivano le radici di queste cose.
"Inoltre, ho imparato a essere in grado di porre molte domande, agli ingegneri, su alcune cose che avevo sentito. Suonavo cose alle persone, dicevo 'Cos'è? Come è fatto?' È stato un apprendistato e sono diventato così accettato dietro quella porta chiusa.Sto sperimentando anche con l'arco, anche se non sto facendo nulla su dischi pop con quello.
"Sto facendo tutto questo, tutti i miei amici si stanno divertendo moltissimo e mi trovo di fronte a un fottuto muzak. Ed è come, 'ok, ecco, questo è il momento, è tempo di andare.' Tutti sono stati davvero gentili e tu pensi: grazie mille, ma voglio davvero essere sulla mia strada. Avevo solo così tanto che volevo fare.
Ho incontrato Jeff [Beck] quando entrambi avevamo chitarre fatte in casa, quindi torniamo indietro
Ti sei unito a The Yardbirds e Jeff Beck(si apre in una nuova scheda)aveva la sua Les Paul Sunburst, quindi hai la sua Telecaster...
“Un giorno è venuto in giro con una nuova [Corvette] Stingray e mi ha dato quella chitarra. È la chitarra Yardbirds, ma volevo farla mia, ed è stato allora che l'ho dipinta.
"Questa è l'unica area che ti dice che il ragazzo è andato al college d'arte, l'unica cosa che lo dimostra, il fatto che ha dipinto la sua Telecaster. Beh [ride], non è stata un'occasione sprecata, vero?"
Com'era il tuo rapporto musicale con Jeff?
“È stato davvero bello, fantastico. Non so quanti anni dice che avessimo quando ci siamo incontrati, penso che riduca gli anni a quasi 11. La sua memoria è maledettamente buona, te lo dico io. Lo sai dal suo modo di suonare la chitarra: ha una memoria fotografica.
"Ho incontrato Jeff quando entrambi avevamo chitarre fatte in casa, quindi torniamo indietro nel tempo, quando vediamo chi ha la versione più vicina di My Babe di James Burton. Solo due ragazzini davvero entusiasti e appassionati di musica e suonare la chitarra.
"Comunque, Jeff aveva detto che sarebbe stato fantastico se avessimo suonato insieme in The Yardbirds. Questo è quello che ha detto, e io ho detto che non pensavo davvero che sarebbe stato possibile, perché c'era questa unione, cinque Yardbirds - cinque Yardbird dal vivo - e non sembrava che sarebbero stati sei, per avere ancora più chitarre".
Alla fine ti sei unito agli Yardbirds, ma hai iniziato al basso...
“Sì, perché Paul Samwell-Smith ha lasciato la band e avevano delle date da fare. Ti dirò una cosa, è stato un concerto difficile, non importa se avessi fatto sessioni o altro: suono il basso e cerco di riempire i panni di Paul Samwell-Smith, ed è stata dura.
"Ma l'idea era che Chris [Dreja] avrebbe preso il basso e Jeff e io avremmo suonato le chitarre insieme, quindi abbiamo fatto cose in cui mi inchinavo un po', facendo cose come Over Under Sideways Down con chitarre armoniche. Era solo divertente. È stato davvero bello e promettente. Non c'era niente del genere, non quello che stavamo facendo o stavamo pianificando. "
Ci sono alcune foto di te mentre suoni la Les Paul dello sprazzo di sole di Jeff...
“Non avevo scelta, dovevo prendere il posto della chitarra se se ne fosse andato. Cos'altro hai intenzione di fare? Andare via con lui? Di solito era perché gli amplificatori suonavano o qualcosa del genere.
"Tutto sommato, conoscendo il tipo di tecnica di Jeff e la sua precisione, posso capirlo, ma all'epoca era 'oh mio dio, è davvero capriccioso qui'. Ma era nel mondo intero di quello che era cercando di fare e modellando il suo suono. Quindi devo suonare le cose che sono state fatte prima, ma sono davvero ansioso di spostarle in altre aree e metterci il mio marchio.
“Le cose che ho fatto si scontrano in qualche modo con i singoli che devono essere fatti, e tu provi a mettere le cose che stai davvero facendo sui lati B - Think About It, Puzzles, l'arco, sta arrivando tutto.
Sapevo, quando è arrivato il momento dei Led Zeppelin, esattamente cosa volevo fare
"Non hai idea di quanto velocemente sia stato registrato l'album Little Games. 'Giusto, semaforo rosso acceso, prendi, il prossimo...' perché al [produttore] Mickie Most non piacevano gli album, gli piacevano solo i singoli.
"Ecco perché sapevo, quando è arrivato il momento dei Led Zeppelin, è così che sapevo esattamente cosa volevo fare. Esattamente come l'avrei fatto, esattamente quale materiale. C'era un pubblico per questo, se avessi messo insieme una buona band.
"E non ho solo creato una buona band, ho avuto un fenomeno insieme. È stato davvero eccitante! Immagina! Ma quando la gente parla degli Zeppelin come musicisti... tutti sognano di essere in una band del genere.
“Volevo davvero che gli Yardbirds continuassero, perché ci credevo davvero... avevamo fatto delle registrazioni in studio, avevamo anche fatto un concerto dal vivo, niente di tutto ciò sarebbe dovuto uscire – non lo faccio Non so cosa sia trapelato sul bootleg, ma avevo una specie di idea, avevo del materiale da fare.
"Volevano provare qualcos'altro, non volevano più essere gli Yardbirds, quindi è tutto. So cosa sto facendo, ho avuto questo periodo che sta uscendo dallo studio, davvero disciplinato dallo studio, So come fare le cose e so come affrontare la fase successiva, sicuramente nella mia vita, e come si relaziona con l'America".
Quel suono grasso della Les Paul, sei ispirato. Bene, lo sono
Quindi hai portato la Telecaster con te negli Zeppelin, e questo è durato per il periodo del primo album, prima di avere la tua Sunburst Les Paul...
“Assolutamente, il primo album è fatto con la Telecaster, perché è un passaggio dagli Yardbirds ai Led Zeppelin, è esattamente la stessa chitarra. Solo nel 1969 ottengo la Les Paul, quando Joe Walsh insiste affinché io abbia questa chitarra.
"Ha insistito maledettamente, ha detto, 'Devi comprare questa chitarra!' Ho detto che non ne avevo necessariamente bisogno. "No, devi averlo, provalo e basta, lo vorrai". Ho detto: "Ho già il Custom". "No, no, devi provarlo!'
"Sapevo che era una buona chitarra. Sapevo che non ci sarebbe stato il feedback, lo stridio che avevi dalla Telecaster - ogni notte c'era un intero episodio di controllo. Tutti ce l'avevano, se avessero iniziato ad alzare il volume di una Telecaster , sai? Così l'ho comprato e con esso ho dato il via al secondo album. Era un prezzo proporzionale, non mi stava rubando e non me lo stava regalando.
“E' di nuovo l'intervento della chitarra. Il mio primo è stato lasciato in una casa in cui ci siamo trasferiti. Poi c'è la chitarra carica di energia in The Yardbirds che aveva Jeff Beck. Poi Joe Walsh insiste che compri questa chitarra. Ancora l'intervento della chitarra.
Quella Les Paul era una bellezza. Voleva una nuova casa, quindi l'ho portata a casa. L'ho avuta fino alla O2 [2007], ed è insolito. La maggior parte delle persone ha altre chitarre con cui suonerà, ma non importa cosa, è la stessa Les Paul.
"È ipotetico, ma potrei non aver inventato il riff di Whole Lotta Love sulla Telecaster. Quel suono grasso della Les Paul, sei ispirato. Beh, lo sono, e so che altre persone sono ispirate dal suono di strumenti particolari. All'improvviso stanno suonando qualcosa che non hanno mai suonato prima, ed è davvero facile da usare, e all'improvviso hanno una specie di riff, che è peculiare di quel momento. Così tante cose iniziano a cantare, sai ? Cantando davvero.
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"Ci sono due cose che non avró piû la fortuna di fare: scrivere un'altra Stairway to Heaven e cantare con Janis Joplin, lei é stata la piû grande.Noi abbiamo fatto la storia, lei é stata la storia..." (Robert Plant.) ❤
Jimmy Page avrebbe detto, durante un’intervista per Rolling Stone, che Robert “aveva sempre desiderato essere Janis” perchè a sentirla cantare, lui si sentiva “in Paradiso”.
una curiosità..
4 settembre 1970: i Led Zeppelin stanno suonando al LA Forum (tecnicamente è a Inglewood, ma tutti si sono abituati a dire al LA Forum), e i Fairport Convention stanno facendo uno stand di 4 notti al Troubadour, un piccolo club a Santa Monica Boulevard e Doheny a West Hollywood.
Dopo che gli Zeppelin finiscono il loro concerto, presto immortalati nel bootleg "Live on Blueberry Hill", si dirigono al Troubadour (immagino l'autista della limousine diretto su La Brea Ave., che porta da Inglewood a Hollywood, magari fermandosi per un po' da Pink lungo la strada, poi girando a sinistra su Santa Monica Blvd.) per guardare il resto del concerto dei Fairport. Dopo un po' di discussioni sul set, gli Zeppelin si uniscono ai Fairport per una jam di rock oldies e folk tradizionale... che dovrebbe durare fino a 3 ore!
Dato che Fairport stava registrando gli spettacoli dei Troubadour per un album dal vivo ("House Full"), i nastri ci devono essereda qualche parte
Comunque, dopo lo spettacolo, tutti si dirigono al Barney's Beanery e diciamo che brindano festeggiando abche con Janis Joplin..avrei voluto essere una mosca...e godermi sia i concerti sia il cin cin🥰 ahah.
Janis Joplin ci ha lasciato in eredità delle interpretazioni audio e video fenomenali, che continuano a scuoterci nel profondo ad ogni nuovo ascolto e visione. La capacità di controllare l’emissione vocale pur lasciandosi sopraffare dall’emotività, l’esposizione corporea, spudorata di cuore e fragilità, l’esagerata eppur necessaria potenza canora sono senza dubbio tratti di un’estetica del sublime, paragonabile solo a quella di Robert Plant dei Led Zeppelin, di cui appare uno dei modelli più evidenti.🥰--

CONFERENZA STAMPA - TOKYO 9/30/72 ~~~~~
Led Zeppelin - Conferenza stampa di Tokyo, settembre. 30, 1972 ~~~~~~
TOKYO - ′′ Non crediamo che la nostra musica possa essere davvero classificata o etichettata perché comprende un certo numero di stili e tipi di musica," hanno detto i membri dei Led Zeppelin.
Il gruppo rock britannico di quattro uomini che inaugura un tour di due settimane in Giappone lunedì ha tenuto una conferenza stampa sabato all'Hilton Hotel.
′′ La musica rientra in una certa categoria perché la gente la giudica nel modo sbagliato," ha spiegato il gruppo.
′′ C ' è una grande varietà nella musica che suoniamo come c'è in quello che ci piace a ciascuno. Come gruppo dobbiamo trarre influenze da qualsiasi parte del campo musicale per avere un'idea ben arrotondata di quali aree ci sono da esplorare ed espandere," ha detto Jimmy Page, chitarrista e leader del gruppo.
Pagina formata i Led Zeppelin nel 1968. Dopo un anno di esibizioni in tutta l'Inghilterra, il gruppo si è recato negli Stati Uniti e ha fatto il suo debutto al Newport Jazz Festival 1969 Il gruppo ricevette un riconoscimento immediato e poco tempo dopo iniziò la scalata verso il successo.
′′ Abbiamo ricevuto dischi di platino per ognuno dei quattro album che abbiamo registrato dal 1968," ha dichiarato Page.
I dischi di platino vengono presentati quando l'album di am ha venduto oltre due milioni di copie.
Zeppelin sta lavorando ad un album mew che uscirà a novembre.
′′ Quando inizi a registrare, scopri che quello che vuoi che la tua canzone dica richiede tempo e svariati stili per metterla in musica. Penso che questo sia il motivo principale per cui abbiamo avuto solo le pubblicazioni degli album," ha spiegato Robert Plant, cantante del gruppo.
Zeppelin sta insieme da quasi cinque anni. A differenza della maggior parte degli artisti musicali, non hanno né voglia né piani futuri per allontanarsi dal loro successo di gruppo.
′′ Pensiamo allo stesso modo e i nostri gusti sono praticamente tutti uguali. Ci divertiamo a mettere insieme la nostra musica e siamo generalmente soddisfatti dei risultati. Non c'è motivo per nessuno di noi di lasciare il gruppo e provarlo da solo," Spiega Page.
Mentre parlare di questioni controverse del giorno sembra comprendere la maggior parte delle canzoni nelle classifiche dei dischi oggi, Zeppelin si accontenta di esprimere semplicemente quello che sente, ′′ siamo musicisti non politici," ha detto Page.
I Led Zeppelin inizieranno il loro tour di due settimane in Giappone lunedì alle 6:30, quando apriranno per due giorni al Budokan Hall di Tokyo. Le altre performance programmate includono il 4 ottobre 6 m., Sala Festival di Osaka; ottobre. 5, 6:30 p. Municipio di Nagoya; ottobre. 9, 6 p. m., Osaka Festival Hall, e ottobre. 10, 6:30 p. m., Kyoto Kaikan Daiichi Hall. -- Da Lon Cabot-Stars e Stripes.


Sono peggiorato. Ho sempre dei nervi tremendi. Una volta che iniziamo con "Rock And Roll", sto bene. Non riesco a stare seduto e mi preoccupo di giocare male - e se lo faccio allora sono davvero incazzato. Se gioco bene, mi sento bene. Tutti nella band sono uguali e ognuno ha delle piccole cose da fare prima di andare avanti, come camminare su e giù o accendersi una sigaretta. È peggio ai festival. Potresti dover stare seduto per un giorno intero e non osare bere perché ti stancherai e farai saltare il concerto. Quindi ti siedi a bere il tè in una roulotte con tutti che dicono: "Lontano, amico". ––Estratto dall'intervista di John Bonham per la rivista Melody Maker , 21 giugno 1975.
Intervistatore : Cosa ne pensi di Jimmy Page ?
John Bonham: Vado d'accordo con Jimmy. È molto bravo. È anche piuttosto timido in un certo senso. Quando l'ho incontrato per la prima volta era molto timido. Ma dopo 12 mesi ci conosciamo tutti. Ecco perché la musica è migliorata molto, credo. Tutti si conoscono bene. Ora ci sono piccole cose che facciamo che ci capiamo l'una dell'altra. Tipo, Jimmy potrebbe fare una certa cosa con la sua chitarra, e ora sono in grado di esprimermi con lui. Ma all'inizio non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Ma ancora non conosco molto bene Jimmy. Forse ci vuole più di un anno per conoscere davvero qualcuno profondamente. Ma per quanto riguarda i gusti, mi piace molto Jimmy. Per me è un grande chitarrista in così tanti campi. Non è solo un chitarrista di gruppo che si collega e suona la chitarra elettrica. Ha interessi in tanti generi di musica. Così tanti chitarristi non suonano altro che blues a 12 battute, e pensano che sia tutto. E hanno un atteggiamento di quando sentono un disco rock di dire: "Oh, questo è un carico di spazzatura". -John Bonham viene intervistato da Ritchie Yorke per la rivista New Musical Express il 18 aprile 1970.

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Non andare dove ti porta il sentiero, vai invece dove non c’è sentiero e lascia una traccia.” ―

Sono--------------
sarà la giornata..uggiosetta..tempo rallentato..accendere caminetto e magari qualche pensiero
shakespiriano o forse è solo mio il pensiero
"evoca i sentimenti di un'alba"
Darei assolutamente qualsiasi cosa per vedere Plant e Page tornare al cottage oggi e parlare di scrivere tutte quelle canzoni e altri hijink. E naturalmente spero che parlino molto di Bron-Y-Aur Stomp.
Lella..
premessa è un commento un pò variegato e lungo
un ascolto musicale che prende per mano
e
in una giornata che sembra non finire mai..con la pioggia che batte forte..magari con una tazza di cioccolata o the,
è un bellissimo viaggio immaginario..e come dicono alcuni
non costa niente..solo una carezza di rispetto e di ammirazione
Lella..'
Robert Plant possedeva il cottage negli anni '50 come rifugio per le vacanze estive. Nel 1970, Plant e Jimmy Page, la moglie di Plant Maureen, la fidanzata di Page, Charlotte Martin, e i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor rimasero tutti al Bron-Yr-Aur dopo l'estenuante tour a sostegno di LZII. Il cottage non aveva elettricità né acqua corrente.
Mentre erano al cottage, Page e Plant scrissero gran parte del terzo album dei Led Zeppelin. I brani che possono essere fatti risalire a Bron-Yr-Aur includono "Bron-Y-Aur-Stomp", "Friends", "That's the Way", "Over the Hills and Far Away", "The Crunge", "Down by the Seaside ”,“ The Rover ”,“ Poor Tom ”, e una melodia strumentale acustica chiamata“ Bron-Yr-Aur ”che, secondo la storia, Page ha scritto mentre guardava il sole sorgere sulle colline del cottage.
il cottage si chiama "Bron-Yr-Aur", ma la canzone si chiama "Bron-Y-Aur Stomp". È stato un errore di ortografia sull'artwork della stampa originale del terzo album che non si sono mai presi la briga di sistemare fino all'uscita di How the West Was Won, dove l'hanno chiamato "Bron-Yr-Aur Stomp". Hanno anche chiamato quell'alba strumentale "Bron-Yr-Aur"
al collage fu composta anche Jennings Farm Blues Sessions [1970 @ Bron-Yr-Aur Cottage, Wales]
La fan dei Led Zeppelin ha il suo pezzo di storia del rock and roll
Ruth Dale è l'orgogliosa residente di Bron-yr-Aur, una fattoria gallese dove la famosa band ha creato le loro leggendarie gemme acustiche
Porta per il paradiso: Ruth Dale all'ingresso di Bron-yr-Aur..
Non è esattamente una scala per il paradiso, più un lungo vialetto che necessita di molta manutenzione, che conduce a 500 piedi su una ripida collina.
Ma l'ex insegnante di Birmingham Ruth Dale non si preoccupa del duro lavoro quotidiano.
Neanche un po '.
È l'orgogliosa residente di Bron-yr-Aur, l'ex casetta del contadino gallese in cima al pendio risalente al 1790 circa che in seguito ha ispirato un cambiamento sismico nella musica rock.
L'ambientazione idilliaca, e in particolare i suoi limiti, ha indotto il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page e il cantante di West Bromwich Robert Plant ad abbassare il volume per il quale erano diventati famosi, mentre hanno iniziato a creare alcune leggendarie gemme acustiche su nastro mentre si ritiravano lì in 1970, durante una vera e propria macchia viola di creatività.
È un posto così speciale: il mio cuore si solleva ogni volta che torno a casa", ha detto Ruth, che insegnava alla Walmley Infant School di Sutton Coldfield , alla Westminster Primary a Handsworth , alla Park Hill Primary a Moseley e all'Anderton Park a Sparkbrook .
E ora lei e la sua famiglia si trovano a salutare i visitatori rispettosi, che vengono in pellegrinaggio da tutto il mondo, nel giardino della loro dimora incontaminata ricca di storia, mentre si preparano a scrivere un libro sul cottage.
Led Zep non aveva altra scelta che scendere a Bron-yr-Aur, che si affaccia sulla valle di Dyfi vicino a Machynlleth, poiché semplicemente non aveva elettricità.
Page e Plant, lì con i loro partner, più un paio di roadie per raccogliere legna da ardere e acqua, si innamorarono del luogo fatiscente.
Hanno trovato un nuovo suono pastorale nei paesaggi drammatici che in seguito avrebbero fuso con il loro tremendo tuono, con un effetto leggendario. La loro permanenza si riflette direttamente in due canzoni: il bron-Y-Aur Stomp con errori di ortografia, che sarebbe apparso quasi immediatamente sul disco dei Led Zeppelin III della band, e lo strumentale solista di Page, Bron-Yr-Aur, che ha aggiunto una dimensione extra al Doppio album già caleidoscopico del 1975 Physical Graffiti.
Altri classici a basso volume That's The Way, Tangerine and Friends sono stati scritti lì, mentre sono iniziati i lavori all'interno dei muri di pietra per gli inni successivi tra cui Over The Hills And Far Away, The Rover e Down By The Seaside.
Secondo il biografo di Zep Mick Rock, anche il capolavoro più venerato del gruppo, Stairway To Heaven, iniziò a vedere la luce del giorno, tra le candele e il gas Calor che sostituì il potere moderno nel cottage.
È stato il padre di Ruth, John, un vicario con sede nel Worcestershire, che ha acquistato la proprietà come casa per le vacanze - per una canzone - proprio mentre stava per entrare al college teologico nel 1972.
Era ignaro del lavoro dei Led Zeppelin lì due anni prima.
"I miei genitori l'hanno comprato senza alcuna conoscenza della presenza della band", ha detto Ruth, fan di Zep, che ha fatto della casa la sua residenza permanente due anni fa con suo marito e la loro figlia di sei anni.
“Mamma e papà hanno appena guardato dalla finestra di un'agenzia immobiliare nelle Midlands e hanno visto un cottage in vendita nella zona in cui erano stati accampati e hanno pensato 'forse dovremmo usare i nostri risparmi e comprarlo'. Hanno pagato la tariffa corrente per una proprietà remota, niente di più.
“Sarebbe stato più duro e pronto quando i Led Zeppelin erano qui di quanto non sia stato in tutta la mia vita. I miei genitori dovevano renderlo più confortevole, per assicurarsi che l'edificio fosse sicuro.
“In generale, il layout sarebbe stato lo stesso allora. Certamente le finestre hanno lo stesso aspetto, con le stesse viste. "
Ruth ha detto che l'unico grande cambiamento è stato un ampliamento sul retro della casa per accogliere la tecnologia dell'energia verde, inclusi pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua e piccole turbine eoliche e idrauliche.
"È un tradizionale cottage gallese in pietra con tetto in ardesia", ha detto Ruth, che ha rinunciato all'insegnamento a tempo pieno alla nascita della figlia.
“Ha i pavimenti originali in ardesia al piano di sotto e le travi in ​​legno originali nel soffitto e nel tetto. Ha una piccola, minuscola cucina e solo due camere da letto. Un agente immobiliare direbbe "mantiene le sue caratteristiche originali"!
“Mio marito, che è un gestore di boschi, ha cercato di compensare le emissioni di anidride carbonica del suo lavoro, il che ha portato a un profondo interesse per la vita verde.
“Abbiamo una cucina a gas e tutto il resto è rinnovabile.
“La proprietà richiede molto lavoro e manutenzione, e dobbiamo rendere possibile la pista di accesso per guidare la nostra piccola auto. Non abbiamo ferro da stiro o asciugacapelli e scegliamo di non avere una TV - in questo settore non è raro ".
Ai fan viene chiesto di lasciare le loro riflessioni sulla visita a Bron-yr-Aur su una nuova pagina Facebook, "therealbronyraur ", creata dai proprietari.
"Possono inviarci storie sul motivo per cui sono venuti qui e cosa significa per loro il posto", ha detto Ruth, che ha iniziato ad andare al cottage per le vacanze quando aveva solo tre settimane.
“Se finisce per essere qualcosa di buono, un giorno potremmo considerare di trasformarlo in un libro da tavolino.
Le persone che salgono vogliono sempre condividere le loro storie sul motivo per cui sono qui. Il numero di visitatori varia e lo è sempre stato nel corso degli anni. È un rivolo rispettoso di persone dedicate, direi. Abbiamo avuto qualcuno recentemente dall'America e un altro dalla Nuova Zelanda. È molto remoto e non è affatto segnalato, quindi dovresti essere un seguace devoto della band e ricercarlo in anticipo per trovarci.
“Non permettiamo alle persone di entrare in casa dal punto di vista della privacy.
“Mio padre ha vissuto qui a tempo pieno per tre anni, ma ora vive nella valle di Machynlleth. Era preoccupato che l'interesse dei fan potesse sfuggirgli di mano e non si aspettava che estranei apparissero nel suo giardino.
“Il giardino ora è recintato e recintato e lì coltiviamo ortaggi. Se non usciamo per salutare i visitatori, le persone camminano fino al cancello e scattano foto, poi si allontanano: il sentiero costiero non va molto lontano da qui.
“Se li vediamo, li invitiamo a sedersi in giardino sulla panchina e ammirare il panorama.
"Quelli che vengono qui per essere ispirati da ciò che ha ispirato la band - quelli sono quelli per cui ho più tempo."
Sebbene Ruth e la famiglia abbiano avuto pochissimi problemi con i devoti di Zep, la privacy è stata ulteriormente rafforzata nell'ultimo mese dopo che un fan ha cercato la sua fetta di heavy rock.
"Purtroppo abbiamo dovuto spostare la roccia in fondo al vialetto che aveva il nome della casa su di essa, e metterla all'interno dei locali", ha detto.
“Sembrava che qualcuno avesse cercato di rubarlo. Al momento non ci sono segni che dimostrino che sei arrivato qui.
“Dato il peso e le dimensioni della roccia, probabilmente era un britannico. Le persone di tutto il mondo sono estremamente rispettose e comunque non sarebbero in grado di trasportarlo.
Potremmo lasciarlo senza niente, il che è triste. Penso che la frase di Stairway To Heaven "c'è un segno sul muro, ma lei vuole essere sicura" ha fatto pensare a persone di un certo tipo che fosse un magnifico souvenir. I veri fan ci troveranno comunque. E agli amici che vengono, diamo loro indicazioni dettagliate ".
Ruth ora gestisce un coro di bambini, chiamato Tangerine dopo la già citata canzone degli Zeppelin.
Citando il testo di quella bellissima ballata dalle sfumature country, ha detto: "Per me è il riflesso vivente di un sogno qui".
Robert Plant e Pet..
Robert Plant - Bron-Y-Aur Stomp (22.10.2012 São Paulo BRA.
Ahh
mi hai beccato sorridendo
È così che dovrebbe essereCome anche
una foglia è un albero
Così bene
Ahh
Tutti i bei momenti che abbiamo passato
Ho cantato canzoni d'amore così felice
Sempre sorridendo mai triste
Così bene
Mentre camminiamo per i vicoli di campagna
canterò una canzone, sentimi chiamare il tuo nome
Ascolta il vento sussurrare tra gli alberi
Raccontare madre natura di te e me
Beh,
se il sole splende così luminoso
o sulla nostra strada è la notte più buia
La strada che scegliamo è sempre giusta
Così bella
Ahh
Può un amore essere così forte
Quando così tanti amori vanno male
Il nostro amore andrà avanti
E avanti e avanti e avanti e avanti e su
Mentre camminiamo per i vicoli di campagna
canterò una canzone, sentimi chiamare il tuo nome
Ascolta il vento sussurrare tra gli alberi
Raccontare madre natura di te e me
Mia, mia
La de la
Vieni adesso
Non è troppo lontano
Dì ai tuoi amici in tutto il mondo
Non c'è un compagno come un merle dagli occhi azzurri
Andiamo, beh, lascia che ti dica '
Cosa ti manca, scherzando su quei muri di mattoni
Quindi
di una cosa sono sicuro che
sia un'amicizia così pura Gli
angeli cantano tutt'intorno alla mia porta
Così bene
Non c'è che una cosa da fare
Trascorro la mia vita naturale con te
Sei il miglior cane che conoscevo
Così bene
Quando sei vecchio e i tuoi occhi sono offuscatiNon
ci sarà nessun Old Shep che succederà di nuovo
Andremo ancora a camminare per le strade di campagna
Canterò la stessa vecchia canzone
Hear me call your name
PS..completo il post con qualche informazione in più..
Bron-Yr-Aur, pronunciato "bronrar" è liberamente tradotto dal gallese per significare "Hill of the Gold" o "Golden Hill" o "Breast of Gold" o Golden Breast "; il gallese è una lingua complicata. Il cottage è situato nella regione dei boschi del sud di Snowdonia, in Galles, fu costruito nel XVIII secolo ed era privo di acqua corrente o elettricità. Robert Plant e la sua famiglia avevano già visitato il cottage quando era ragazzo negli anni '50. Nel 1970 dopo un periodo di estenuanti tour in tutta l'America, con i ricordi della sua ambientazione pittoresca e la solitudine nella sua mente, Plant invitò Page in vacanza con lui e suggerì Bron-Yr-Aur.
Jimmy Page ha ricordato più tardi su Uncut Magazine: "Robert (Plant) e io siamo andati a Bron-Yr-Aur nel 1970. Abbiamo lavorato duramente fino a quel punto. Anche le registrazioni sono state fatte in viaggio. e Robert ha suggerito il cottage. Di certo non ero stato in quella zona del Galles. Quindi abbiamo portato le nostre chitarre laggiù e abbiamo suonato qualche pezzo. Questa meravigliosa campagna, viste panoramiche e le chitarre ... era solo un cosa automatica da suonare. E abbiamo iniziato a scrivere ".
Robert Plant ha anche ricordato la situazione relativa al viaggio a Bron-Yr-Aur. "Zeppelin stava iniziando a diventare molto grande e volevamo che il resto del nostro viaggio seguisse un corso molto livellato. Da qui il viaggio nelle montagne e l'inizio dell'etereo Page and Plant. Ho pensato che saremmo stati in grado di ottenere un po ' pace e tranquillità e goditi il ​​tuo vero blues californiano, Marin County, che siamo riusciti a fare in Galles piuttosto che a San Francisco ".
Page e Plant camminano vicino a Bron-Yr-Aur
Inoltre il cantante e il chitarrista hanno deciso di portare con sé anche un gruppo selezionato di persone per accompagnarli. Plant ha portato Carmen, sua figlia di 18 mesi e sua moglie Maureen, mentre Page ha portato la sua ragazza Charlotte Martin. A seguire c'erano anche i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor, che erano loro a soddisfare le esigenze dei due uomini e dei loro compagni.
Page ha ricordato che il ritiro "è stata la prima volta che ho conosciuto veramente Robert [Plant]. In realtà vivevo insieme a Bron-Yr-Aur, invece di occupare stanze d'albergo vicine. Le canzoni ci hanno portato in aree che hanno cambiato la band, e ha stabilito uno standard di viaggio per l'ispirazione ... che è la cosa migliore che un musicista possa fare ". I due si sono davvero legati durante il viaggio, prima Jimmy Page era stato il leader indiscusso del gruppo, a una stazione più alta rispetto al resto della band, ma mentre a Bron-Yr-Aur, Page e Plant hanno stabilito una partnership creativa che ha elevato lui agli occhi di Jimmy, e fu l'inizio di una miniera d'oro di musica creativa e che altera il mondo che sarebbe stata accreditata a "Page & Plant".
Una serie di nuove canzoni sarebbero emerse dal viaggio nel Bron-Yr-Aur che avrebbero trovato la loro strada verso le versioni ufficiali dei Led Zeppelin, tra cui "Stairway to Heaven", "Over the Hills and Far Away" e "The Crunge", "The Rover", "Bron-Yr-Aur", "Down by the Seaside", "Poor Tom", "Friends", "Bron-Y-Aur Stomp" e "That's the Way". Inoltre, hanno anche creato e registrato due canzoni, "Another Way To Wales" e "I Wanna Be Her Man", che non sono mai state rilasciate ufficialmente, ma possono essere ascoltate in vari bootleg.
Robert Plant presso Bron-Yr-Aur
Naturalmente, poiché non c'era elettricità, tutte le canzoni erano originariamente abbozzate su una chitarra acustica e mantenute in questo modo, oppure sono state rielaborate in seguito con strumenti elettrici. "Stairway to Heaven" ha avuto origine in questo modo, come ha ricordato John Paul Jones, "Page e Plant tornavano dalle montagne gallesi con l'introduzione e la strofa di chitarra. L'ho letteralmente sentito davanti a un fuoco scoppiettante in una casa padronale di campagna (Headly Grange)! Ho preso un registratore per basso e ho suonato un riff fatiscente che ci ha dato un'introduzione, poi sono passato al piano per la sezione successiva, doppiando con le chitarre ".
Il viaggio al cottage ha davvero ispirato gran parte del tono e dell'atmosfera del terzo album della band, come ha ricordato Jimmy Page, "Robert e io siamo andati via ed eravamo in un cottage senza elettricità. Avevamo dei registratori a batteria e stavamo scrivendo in un modo più dolce così quando il terzo album è uscito come musica dolce, non hanno capito di cosa si trattasse ".
Jimmy Page presso Bron-Yr-Aur
Per inciso, Robert Plant ha menzionato nel tour Page & Plant del 1994 che la figlia di Jimmy, Scarlet, è stata concepita a Bron-Yr-Aur circa mezz'ora dopo che i due uomini
Per inciso, Robert Plant menzionò nel tour Page & Plant del 1994 che la figlia di Jimmy, Scarlet, era stata concepita al Bron-Yr-Aur circa mezz'ora dopo che i due uomini avevano scritto la canzone "That's the Way".
https://www.facebook.com/notes/636355320386639/
le storie dietro delle foto perle rare

Robert Plant possedeva il cottage negli anni '50 come rifugio per le vacanze estive. Nel 1970, Plant e Jimmy Page, la moglie di Plant Maureen, la fidanzata di Page, Charlotte Martin, e i roadies dei Led Zeppelin Clive Coulson e Sandy MacGregor rimasero tutti al Bron-Yr-Aur dopo l'estenuante tour a sostegno di LZII. Il cottage non aveva elettricità né acqua corrente.

Mentre erano al cottage, Page e Plant scrissero gran parte del terzo album dei Led Zeppelin. I brani che possono essere fatti risalire a Bron-Yr-Aur includono "Bron-Y-Aur-Stomp", "Friends", "That's the Way", "Over the Hills and Far Away", "The Crunge", "Down by the Seaside ”,“ The Rover ”,“ Poor Tom ”, e una melodia strumentale acustica chiamata“ Bron-Yr-Aur ”che, secondo la storia, Page ha scritto mentre guardava il sole sorgere sulle colline del cottage.

il cottage si chiama "Bron-Yr-Aur", ma la canzone si chiama "Bron-Y-Aur Stomp". È stato un errore di ortografia sull'artwork della stampa originale del terzo album che non si sono mai presi la briga di sistemare fino all'uscita di How the West Was Won, dove l'hanno chiamato "Bron-Yr-Aur Stomp". Hanno anche chiamato quell'alba strumentale "Bron-Yr-Aur"







peggiorato. Ho sempre dei nervi tremendi. Una volta che iniziamo con "Rock And Roll", sto bene. Non riesco a stare seduto e mi preoccupo di giocare male - e se lo faccio allora sono davvero incazzato. Se gioco bene, mi sento bene. Tutti nella band sono uguali e ognuno ha delle piccole cose da fare prima di andare avanti, come camminare su e giù o accendersi una sigaretta. È peggio ai festival. Potresti dover stare seduto per un giorno intero e non osare bere perché ti stancherai e farai saltare il concerto. Quindi ti siedi a bere il tè in una roulotte con tutti che dicono: "Lontano, amico". ––Estratto dall'intervista di John Bonham per la rivista Melody Maker , 21 giugno 1975.
Intervistatore : Cosa ne pensi di Jimmy Page ?
John Bonham: Vado d'accordo con Jimmy. È molto bravo. È anche piuttosto timido in un certo senso. Quando l'ho incontrato per la prima volta era molto timido. Ma dopo 12 mesi ci conosciamo tutti. Ecco perché la musica è migliorata molto, credo. Tutti si conoscono bene. Ora ci sono piccole cose che facciamo che ci capiamo l'una dell'altra. Tipo, Jimmy potrebbe fare una certa cosa con la sua chitarra, e ora sono in grado di esprimermi con lui. Ma all'inizio non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Ma ancora non conosco molto bene Jimmy. Forse ci vuole più di un anno per conoscere davvero qualcuno profondamente. Ma per quanto riguarda i gusti, mi piace molto Jimmy. Per me è un grande chitarrista in così tanti campi. Non è solo un chitarrista di gruppo che si collega e suona la chitarra elettrica. Ha interessi in tanti generi di musica. Così tanti chitarristi non suonano altro che blues a 12 battute, e pensano che sia tutto. E hanno un atteggiamento di quando sentono un disco rock di dire: "Oh, questo è un carico di spazzatura". -John Bonham viene intervistato da Ritchie Yorke per la rivista New Musical Express il 18 aprile 1970.
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I got worse. I always have terrible nerves. Once we get into "Rock And Roll", I'm fine. I can't sit still and I worry about playing badly - and if I do then I'm really pissed off. If I play well, I feel good. Everyone in the band is the same and everyone has little things to do before moving on, like walking up and down or lighting a cigarette. It's worse at festivals. You may have to sit for a whole day and not dare to drink because you will get tired and miss the concert. So you sit drinking tea in a caravan with everyone saying, "Far away, mate." ––Excerpt from John Bonham's interview for Melody Maker magazine, June 21, 1975.
Interviewer: What do you think of Jimmy Page?
John Bonham: I get on well with Jimmy. He is very good. He's also quite shy in a way. When I first met him he was very shy. But after 12 months we all know each other. That's why the music has improved a lot, I think. Everyone knows each other well. Now there are little things we do that we understand about each other. Like, Jimmy could do a certain thing with his guitar, and now I'm able to express myself with him. But at first I didn't know what would happen next. But I still don't know Jimmy very well. Maybe it takes more than a year to really get to know someone deeply. But taste-wise, I really like Jimmy. For me he is a great guitarist in so many fields. He's not just a band guitarist who plugs in and plays electric guitar. He has interests in many genres of music. So many guitarists play nothing but 12 bar blues, and think that's it. And they have an attitude when they hear a rock record of saying, "Oh, this is a load of rubbish." -John Bonham is interviewed by Ritchie Yorke for New Musical Express magazine on April 18, 1970.


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"Una volta buttavamo canzoni nel live set che non avevamo ancora registrato solo per divertimento. Abbiamo fatto quello con la canzone degli immigrati al Bath Festival nel 1970 e nessuno l'ha sentita niente del genere. Non hai quella libertà ora perché verrebbe pubblicata subito online. È stato un momento divertente come musicista creativo, un momento divertente per stare vicino. " Da un servizio di Jimmy Page sul quotidiano The Times di oggi.
Page:"We used to throw songs into the live set that we hadn't recorded yet just for fun. We did the that with the Immigrant Song at the Bath Festival in 1970 and nobody heard it anything like it. You don't have that freedom now because it would be posted online immediately. It was a fun time as a creative musician, a fun time to be around." From a Jimmy Page feature in today's The Times newspaper.






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Led Zeppelin - Jimmy Page e Robert Plant si esibiscono dal vivo sul palco del Boston Tea Party. 26 gennaio 1969.
“Per quanto mi riguarda, il concerto chiave degli Zeppelin, quello che ha messo tutto a fuoco, è stato quello che abbiamo suonato durante il nostro primo tour americano al Boston Tea Party. Avevamo suonato il nostro solito set di un'ora, usando tutto il materiale per il primo album e il pezzo di chitarra White Summer di Page e alla fine, il pubblico non ci ha fatto uscire dal palco. Era in uno stato tale che abbiamo dovuto iniziare a lanciare idee in giro, solo pensando a canzoni che potremmo conoscere tutti o di cui alcuni di noi conoscevano una parte e lavorarci su da lì.
Quindi tornavamo a suonare cose come "I Saw Her Standing There" e "Please Please Me", i vecchi preferiti dei Beatles. Voglio dire, qualsiasi cosa ci venisse in mente e la risposta è stata piuttosto sorprendente. C'erano ragazzi che sbattevano la testa contro il palco – non l'ho mai visto in un concerto prima o dopo, e quando finalmente abbiamo lasciato il palco, abbiamo suonato per più di quattro ore.
Peter (Grant) era assolutamente estasiato. Stava piangendo, se puoi immaginarlo, e ci abbracciava tutti. Sai con questo abbraccio da orso grizzly. Suppongo che sia stato allora che ci siamo resi conto di cosa sarebbero diventati i Led Zeppelin".
– John Paul Jones (NME, febbraio 1973)

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 https://geirmykl.wordpress.com/2022/08/24/article-about-led-zeppelin-from-new-musical-express-june-16-1973/

ARTICOLO SUI LED ZEPPELIN DA NEW MUSICAL EXPRESS, 16 GIUGNO 1973

 https://geirmykl.wordpress.com/2022/08/24/article-about-led-zeppelin-from-new-musical-express-june-16-1973/


Charles Shaar Murray riferisce da Los Angeles

“NEMMENO MI piacciono i Led Zeppelin,” disse petulante la ragazza con la giacca di velluto nero e i pantaloni caldi mentre fumava una sigaretta da un conoscente nella hall del Continental Hyatt House Hotel a Los Angeles “Resto qui solo perché il mio gli amici hanno una stanza. Penso che gli Zep siano davvero di cattivo gusto.
Pensavo che la signora protestasse troppo. Perché tre famose groupie di Los Angeles dovrebbero prenotare una stanza all'hotel di Zep se non apprezzano la band? Perché dovrebbero trascorrere la maggior parte del loro tempo libero oziando nell'atrio o tentando di forzare la sicurezza al nono piano?
Il nome di questa signora in particolare era Sherry. Nonostante la pelle olivastra e l'abbronzatura californiana, il suo viso portava con orgoglio le cicatrici dei brufoli in abbondanza. Belle gambe però. Ad ogni modo, lei e le sue amiche hanno avuto il grande onore di essere sfrattate personalmente dal piano dello Zep nientemeno che da Robert Plant in persona. Plant non ha pazienza con le groupie ultimamente.
L'attuale tour degli Zeppelin ha fruttato loro più pane di quanto qualsiasi gruppo britannico abbia portato a casa dagli Stati Uniti dai tempi felici dei Beatles. Quindi, senza ulteriori indugi, rimandiamo al Forum di Los Angeles. È il 31 maggio e sono le otto di giovedì sera.
Il Forum contiene circa 20.000 esseri umani. È una buona sala, acusticamente discreta per le sue dimensioni. Questa doveva essere la seconda di due serate consecutive lì per gli Zeppelin, e inutile dire che entrambe le serate erano esaurite, ma la prima sera dovette essere cancellata perché Jimmy Page si slogò un dito mentre si arrampicava su un albero. Durante il concerto, sussulta dal dolore e ogni tanto immerge il dito in un bicchiere di acqua fredda per ridurre il gonfiore.
Una delle prime cose che si nota del pubblico degli Zeppelin è la sua calma e serenità. Due sere prima avevo visto gli Humble Pie suonare al Madison Square Garden di New York e, per la prima volta in tanti anni di concerti, ero felice di avere un poliziotto accanto a me. Il pubblico del Pie era così fuori di testa dal vino rosso e dai quaaludes che un brutto incidente sembrava imminente da un momento all'altro.
Non così con il pubblico degli Zep. Si sono scatenati davvero, e si sono agitati e contorti fino a diventare sudati ed esausti come la band, ma nessuno ha mai emesso un'atmosfera violenta. Nonostante tutto il suo enorme volume ed energia, la musica degli Zeppelin è una musica inappropriata per spaccare i crani.
Quindi è tutto pronto. All'improvviso le luci esplodono, ed eccoli lì. John Paul Jones con capelli corti, baffi e basso a cinque corde, sembra quasi come se avesse appena lasciato gli Eagles, Page a torso nudo in velluto nero con parsimonia di paillettes, con in mano una Les Paul professionale, Bonham che si sistema dietro la sua batteria per dare un'occhiata, e il leonino Robert Plant in camicia a fiori e jeans. Il numero di apertura è "Rock And Roll".
Ora, ho sempre saputo che gli Zeppelin erano bravi, ma erano passati tre anni dall'ultima volta che li avevo visti e non ero assolutamente preparato per questo. In un'epoca in cui una band su due che si presenta al consumo pubblico sembra essere troppo sprecata per suonare oppure tormentata da un sistema audio più adatto ad annunciare i vincitori in una lotteria di canonica che a trasmettere musica rock and roll, la potenza pura e pulita degli Zeppelin le prestazioni e il suono sono ancora più straordinari di quanto potrebbero altrimenti apparire. Suonano semplicemente la musica, ad alto volume e orgogliosi.

Il punto in cui gli Zeppelin superano tutte le band che sono emerse sulla loro scia e hanno cercato di emularli è che mantengono tutte le basi coperte. Tutto ciò che fa parte dello spettacolo viene meticolosamente rifinito fino a raggiungere il massimo livello possibile. Niente cede, niente è di second'ordine, niente viene lesinato.
Ogni arrangiamento, ogni improvvisazione, la costruzione di ogni canzone o ogni assolo, nulla viene trascurato. È semplicemente buon artigianato tradizionale britannico. La parola “sciatto” non è, a tutti gli effetti pratici, parte del vocabolario collettivo dei Led Zeppelin.
D'altra parte, non è certamente un viaggio degli Yes sterile e provato sul campo, perché ogni concerto ha tanta eccitazione, freschezza ed entusiasmo come se fosse il primo e l'ultimo.
Generalmente, la durata del set di una band ti dà un'idea di quanto amano suonare insieme. Gli Zeppelin suonano dalle due alle tre ore. È stato detto abbastanza.
IL concerto al LA Forum è stato dannatamente bello. Mi lasciò completamente senza parole, ma sarebbe stato completamente sminuito nella mia memoria dalla data di San Francisco in cui suonarono due giorni dopo. Quindi avanti con lo spettacolo.
Dietro le quinte, i tirapiedi sono entrati e hanno iniziato a resistere. Ragazze di quattordici anni in abiti vistosi e scadenti vanno in giro mormorando sconsolatamente: "Dov'è Jimmy?", rubando monetine per la macchinetta delle gomme da masticare, mostrando di nascosto le loro foto sulla rivista "Star" e costringendo i fotografi a scattare le loro foto.
Lee Childers dell'ufficio Mainman di Los Angeles è lì in abito bianco e scatta foto di tutto ciò che vede.
“Cos'è questo”, chiede, “in alcuni giornali inglesi sul fatto che io e Cherry siamo stati licenziati? Tutto quello che è successo è che siamo tornati a casa per occuparci dei nostri uffici. Perché le persone stampano cose che sanno non essere vere?" Sembra piuttosto turbato, e potrebbe esserlo.
Nell'angolo, Robert Plant è appoggiato al muro e beve birra. Si è trasformato in una maglietta di Elvis con strass ed è generoso nelle lodi del pubblico. "Che bella emozione", continua a ripetere. “Se non fosse stato per la mano di Jimmy, avremmo potuto suonare tutta la notte per quelle persone. Non erano fantastici?" chiede a tutti quelli che sono a portata di mano.
Vai alla scena della festa. È il compleanno di John Bonham e il pubblico del Forum gli ha regalato un tributo da eroe per la sua maratona di batteria su “Moby Dick” quella sera. “Ventuno oggi”, come aveva annunciato Plant dal palco.
"Questa festa probabilmente diventerà molto sciocca", annuncia. Altrimenti perché un uomo si presenterebbe alla sua festa di compleanno indossando una maglietta, scarpe da ginnastica e un paio di pantaloncini da bagno? A quanto pare, era la persona presente vestita in modo più appropriato.

La festa si svolge nella lussuosa casa di Laurel Canyon di un gentiluomo che gestisce una stazione radio e, per dimostrare la sua importanza, mostra discretamente fotografie di se stesso con personaggi famosi come Sly Stone e Richard (l'uomo di WATERGATE) Nixon.
Un videoregistratore trasmette continuamente "Deep Throat" mentre lo stereo riempie la casa con Johnny Winter, gli Stones, Humble Pie e Masassas. Roy Harper, una delle poche persone che gli Zep riconoscono come un'influenza, sono lì, così come Jimmy Karstein che si è distinto durante il concerto di Clapton al Rainbow, e BP Fallon, che ha volato dall'altra parte del mondo da stamattina quando la band ha telefonato lui a casa di Michael Des Barres.
Arrivato quella mattina dalla Louisiana, il vostro reporter si disonora addormentandosi sulla sua sedia intorno alle 4.30. Poco dopo, viene svegliato dal premuroso Phil Carson dell'Atlantic, e ritorna, più o meno tutto intero, al suo hotel .
Il giorno seguente apprende che praticamente tutti i presenti sono finiti in piscina dopo che un certo signor George Harrison ha picchiato Bonzo con la sua stessa torta di compleanno. Lo squisito costume di velluto antico del signor Fallon è stato reso perfetto dalla sua immersione, così come la macchina fotografica di Rodney Bingenheimer e una pelliccia di visone appartenente a una signora di nome Vanessa.
Sul resto del procedimento stenderemo un velo leggermente umido.
SABATO e San Francisco. Jimmy Page è paranoico all'idea di volare sul piccolo jet privato di Zep, quindi lui e il manager Peter Grant stanno viaggiando su un volo di linea.
Ciò lascia Plant, Bonzo, JPJ, Beep, il vice di Peter Grant, Richard Cole (che ho incontrato per la prima volta alcuni anni fa in uno scambio di lavoro a Reading) e vari altri a sfidare gli elementi in questo piccolo mestiere.
Il pollo e lo champagne aiutano ad alleviare il terrore, tranne che per un momento in cui l'infaticabile signor Bonham pilota l'aereo. Fortunatamente, non lo scoprirò finché non sarà tornato al suo posto.
Il concerto è all'aperto, in uno stadio al Golden Gate Park. Gli Zep sono stati preceduti da Lee Michaels, Roy Harper e un gruppo locale chiamato Tunes. Si dice che Harper abbia messo a tacere i disturbatori informandoli che "gli Zeppelin non hanno ancora lasciato Los Angeles, quindi stai zitto, cazzo".
Nel backstage, Bill Graham va in giro controllando i pass per le persone. Bonham mormora qualcosa riguardo al fatto che è difficile giocare con il caldo intenso, ma per fortuna più tardi fa più fresco. Tra la folla, un poliziotto nero indossa il distintivo “Impeach Nixon”. San Francisco ha ancora molta anima.
Come posso parlarvi di quello spettacolo? I Led Zeppelin e 50.000 persone di San Francisco si sono riuniti per offrire uno dei migliori eventi musicali a cui abbia mai avuto il privilegio di partecipare. Potrebbero esserci band che suonano meglio, e potrebbero esserci band che si esibiscono meglio, e potrebbero esserci band che scrivono canzoni migliori, ma quando si tratta di saldare se stessi e il pubblico insieme in un'unica unità di gioia totale, gli Zeppelin non cedono a nessuno.

Sia che stiano facendo esplodere i riff di "Black Dog", o rubando il cuore delle persone da dentro con "Stairway To Heaven" (per quanto mi riguarda il capolavoro di tutti i tempi degli Zeppelin) o facendo inciampare il pubblico con quegli incredibili Plant -Setpieces di chiamata e risposta per chitarra/voce, trasmettono semplicemente magia a chiunque si trovi nel raggio d'ascolto.
In modo del tutto inconsapevole e discreto, qualsiasi posto in cui suonano diventa una Casa del Santo, un luogo dove raddrizzare le cellule cerebrali aggrovigliate. Allo stesso tempo, ti riportano direttamente alla tua casa rockanroll e ti mandano in posti nuovi in ​​cui ti senti già a casa quando arrivi. Un'occasione davvero molto spirituale, ma anche un momento molto fisico.
E nonostante tutta la disillusione, il sogno di San Francisco non è finito. È solo che oggigiorno la gente non ne parla più. In quel parco tutto sembrava più pulito, più fresco, più immediato.
Per me, uno dei momenti più sorprendenti dell'intero spettacolo è stata, stranamente, la parte che mi aspettavo mi sarebbe piaciuta di meno. Per tutta la mia vita musicale ho avuto una forte antipatia verso gli assoli di batteria. Quindi è stato uno shock ritrovarmi davvero entusiasta di "Moby Dick" di Bonzo.
Guardandolo da qualche metro di distanza, totalmente assorbito da ciò che stava facendo, tornò di nuovo alla questione dell'artigianato. Non sembrava, come fanno tanti batteristi che eseguono assoli all'infinito, come se stessero suonando per la galleria. Non somigliava tanto a uno scultore, a un pittore o a chiunque faccia qualcosa che richieda concentrazione, sforzo e abilità.
John Bonham esercitava il suo mestiere, faceva il suo lavoro, esercitava le sue abilità particolari, facendo ciò che fa qualsiasi artigiano dotato e impegnato. È sempre bello superare un pregiudizio e apprezzare qualcosa che prima non potevi apprezzare.
Insomma, un concerto magico. Suppongo che legioni di irriducibili fanatici degli Zep lo abbiano sempre saputo, ma per me è stata una rivelazione. Durante l'assolo, Plant camminava avanti e indietro lungo il lato del palco, occasionalmente dondolandosi sull'impalcatura per sedersi sotto gli amplificatori. "Lo senti?" Egli ha detto. "Senti quel ronzio!"
Dopo "Communication Breakdown" nel backstage scoppiò una rissa in acqua, e l'unica persona che riuscì a scappare illesa fu Bill Graham. Zep è tornato indietro per fare il bis finale di "The Ocean", e poi è corso verso la limousine.
Salute a tutti, Led Zep. Osanna al grammo. Se c'è ancora un po' di eccitazione in questo circo dell'ego che chiamiamo rockanroll, una parte considerevole di essa deriva da te. Sii orgoglioso.

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Intervista a John Paul Jones
Informazioni sull'intervista:
Bassista dei Led Zeppelin intervistato dal fratello di John Bonham: Mick Bonham.
Fonte: Mick Bonham Book
Colloquio:
Mick Bonham: Beh John, dimmi la tua versione di come tutto è iniziato.
John Paul Jones:
Ho telefonato a Jimmy quando ho letto che stava per formare una nuova band, perché stavo facendo delle sessioni in quel momento, e gli ho chiesto se aveva bisogno di un bassista. Mi ha detto che sarebbe andato a Birmingham per vedere un cantante che conosce un batterista e che potremmo avere una band quando tornerà.
Quando è tornato mi ha chiamato per dirmi che John stava suonando con Tim Rose, e in quel momento, credo, guadagnava 100 sterline a settimana; o erano £ 40? Comunque, potremmo superarlo? John non voleva davvero lasciare Rosy perché pensava che fosse un lavoro fisso, quindi ci sono voluti molto tempo e fatica per convincerlo ad andarsene.
La prima volta che ho incontrato John è stato in una minuscola stanza nel seminterrato che avevamo affittato in Lyle Street. Avevamo solo un sacco di amplificatori e casse che erano stati implorati, presi in prestito o rubati ed era letteralmente, ' Questo è Robert, questo è John '
'Come va? Cosa dovremmo fare ora?'
' Cosa ne sai? '
Ho detto che stavo suonando e non sapevo proprio niente, quindi Page ha detto: " Beh, non lo so, conosci qualche canzone degli Yardbirds? " ci ha contato e c'è stata questa esplosione istantanea e un immediato riconoscimento che questo sarebbe stato davvero un bel vestito con cui stare.
La prima cosa che mi ha colpito di Bonzo è stata la sua sicurezza, e sai che a quei tempi era un vero bastardo arrogante. Tuttavia, devi essere per giocare così. È stato fantastico, concentrazione istantanea. Non si stava mettendo in mostra, ma era solo consapevole di quello che poteva fare. Era solo solido come una roccia.
John era solido come una roccia e poiché batteristi e bassisti devono lavorare così a stretto contatto insieme, presto ti rendi conto delle capacità reciproche. Presto saprai se hai un duffer a bordo.
Quando sei giovane e ti avvicini alle band che conosci immediatamente, beh, non ha molto in mente o mio Dio, non posso lavorare con questo tipo. Con Bonzo ed io, ci siamo solo ascoltati piuttosto che guardarci e ci siamo capiti subito perché eravamo così solidi. Dal primo conteggio siamo stati assolutamente insieme.
Devo aver ancora fatto degli arrangiamenti o mi sono rimasti altri impegni perché, dopo una breve pausa alle prove a casa di Page sul fiume a Pangbourne, sono dovuto tornare indietro e finire un disco di PJ Proby che avevo già fatto disposizioni per. Quindi, per mantenere le casse piene (perché nessuno stava guadagnando soldi), ho prenotato tutti noi per la sessione. Ho detto loro, "Sapete che Jimmy e io abbiamo questo nuovo grande batterista che dovreste avere", e ho anche fatto entrare Percy al tamburello solo così non si sarebbe sentito escluso. Quindi il nostro primo impegno professionale è stato il disco di PJ Proby.
Abbiamo capito subito che sarebbe andata bene e che saremmo diventati una grande sezione ritmica. Inoltre John non è stato influenzato da altre rock band. Nessuno di noi ha davvero ascoltato altre rock band. Forse John ha fatto qualcosa con le band Brum e gli piacevano i Beatles, ma era più interessato alla musica soul e amava le canzoni. Stranamente, stamattina ero dal parrucchiere quando alla radio è arrivata una delle vecchie canzoni di Delphonics e ho pensato a lui, perché era una canzone che gli piaceva. In realtà tutti i migliori batteristi ascoltano i testi, che ci crediate o no, e lui ascoltava sempre i testi. Bonzo suonava le canzoni dei Beatles e molte altre canzoni e cantava e suonava la batteria perché tutto il fraseggio ha a che fare con i testi. Se hai bisogno di conoscere le parole di una canzone, chiedi al batterista. Amavamo anche James Brown e la musica soul in generale.
Bonzo l'ha fatto".
in onore a te Bonzo 10 0ttobre 1980
Includes brief interview with fans outside the parish church in Cutnall Green, Nr Kidderminster, October 10th 1980.


I Led Zeppelin si esibiscono al KB Hallen di Copenaghen, il 28 febbraio 1970. © Jorgen Angel.
Hanno dovuto suonare con il nome "The Nobs" perché Eva Von Zeppelin ha minacciato di citare in giudizio la band se avessero usato il loro nome nel suo paese d'origine.
Jimmy Page ricorda: “ Ci chiameremo The Nobs quando andremo a Copenhagen, l'intera cosa è assurda. La prima volta che abbiamo suonato l'abbiamo invitata nel backstage per incontrarci, per vedere come eravamo dei bravi ragazzi. L'abbiamo calmata ma uscendo dallo studio, ha visto la copertina del nostro LP di un dirigibile in fiamme ed è esplosa! Ho dovuto correre e nascondermi. Si è appena fatta saltare in aria . "

Avevamo un rispetto reciproco quando entrambi ci siamo resi conto di sapere cosa stavamo facendo. Ho ascoltato il suo piede di grancassa e lui ha ascoltato quello che stavo facendo. Era uno di quei matrimoni a sezione ritmica. John era musicalmente rumoroso. Era un batterista forte e stavamo suonando rock'n'roll - non vuoi che qualcuno ci picchietti. - John Paul Jones
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Non ci siamo classificati. E non credo che ci siamo lanciati contro il pubblico tanto quanto molte altre persone che dicono di no - non ci mettiamo sulla via della gloria. Ma tre anni sono un tempo così breve per iniziare a fare una grande valutazione. Abbiamo avuto l'opportunità di essere delle star incredibili superduper, e avremmo potuto vivere molto di più di quanto abbiamo fatto, ma penso che sia solo un caso di trattenersi tutto il tempo, perché se prendi le redini tu, finisci per distruggere te stesso - esagerando, suonando, vivendo e scoprendo improvvisamente che le cose del tuo passato non si adattano affatto a ciò che stai facendo ora. Quindi è molto meglio per me tornare a casa ed essere come sono stato per anni e anni e anni, piuttosto che creare un nuovo essere di me stesso ... - Robert Plant(Rock Magazine, agosto 1971)


Ti dirò perché l'album non aveva titolo - perché eravamo così stufi delle reazioni al terzo album, che la gente non riusciva a capire perché quel disco non fosse una continuazione diretta del secondo album. E poi la gente ha detto che eravamo una montatura e tutto il resto, che era la cosa più lontana da quello che eravamo. Quindi abbiamo solo detto: "Facciamo uscire un album senza alcun titolo!" –– Jimmy Page
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