Led Zeppelin - Live in Bremen, Germany (June 23rd, 1980)
0:00 Intro
1:28 Train Kept a Rollin'
4:39 Nobody's Fault But Mine
10:37 Black Dog
17:01 In The Evening
25:22 The Rain Song
33:35 Hot Dog
37:26 All My Love
43:40 Trampled Underfoot
51:27 Since I've Been Loving You
1:01:36 Achilles Last Stand
1:11:55 White Summer/Black Mountain Side
1:19:30 Kashmir
1:29:02 Stairway to Heaven
1:44:55 Rock and Roll
1:50:44 Communication Breakdown
From the concert of June 23rd, 1980, in Bremen, Germany.
From the concert of June 23rd, 1980, in Bremen, Germany
Since I've Been Loving You - Led Zeppelin
Ia musica è un ponte ostinato: unisce, crea legami, scava dentro di noi e fuori giardini mai osservati ma talmente veri che a volte ne abbiamo timore...
pensieri in volo simili ad uccelli,
un ponte teso fra i nostri due mondi.
Led Zeppelin - Tangerine - Live at Earls Court (May 25th, 1975)
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Per celebrare il 50° anniversario dei Led Zeppelin IV, ecco alcuni outtakes, demo e rough mix dalle sessioni di registrazione. Questi provengono da due diverse fonti: un trasferimento grezzo di una cassetta di outtakes da Headley Grange (fornito da Sean, trasferito da Weedwacker e corretto in velocità e condiviso da Glyn) e il cofanetto "Studio Magik" di Godfather.
0:00 Black Dog acoustic demo #1
1:27 Stairway to Heaven acoustic demo #1
5:15 Untitled instrumental jam #1
9:18 Black Dog acoustic demo #2
9:48 Stairway to Heaven acoustic demo #2
12:23 The Battle of Evermore demo
16:47 Stairway to Heaven acoustic demo #3
18:19 Stairway to Heaven acoustic demo #4
21:17 Black Dog rehearsal with full band
28:11 Untitled instrumental jam #2
29:14 No Quarter demo
33:17 Stairway to Heaven acoustic demo with vocals
39:28 The Battle of Evermore outtake
45:09 Stairway to Heaven take 1
53:29 Brief rehearsal of Four Sticks and banter
54:10 The Battle of Evermore rough mix #1
59:37 Four Sticks instrumental
1:04:27 Black Dog rough mix
1:09:32 When the Levee Breaks rough mix
1:15:12 The Battle of Evermore rough mix #2
1:20:45 Stairway to Heaven alternate guitar solo
1:23:15 The Battle of Evermore rough mix #3
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New York. Good evening. I said Good evening. That's better. We came four blocks in the snow to get here, you realize that? Well let me tell you something. People were calling me up on the telephone today saying is it gonna be on, is it gonna be on. For a minute I wondered about my anatomy, then I realized there was some descrepancy about the weather. Isn't it good when it snows? Doesn't it change the vibe of the city? I think it's great. Anyway, so we'll dedicate this to the keeper of the seasons. The man who gives us snow when we need it whoever he is, whereever he is. We're gonna do a crossection of material, as any of you who've been to any of the other shows we've done. For those of you who haven't, I'm gonna give you a bit of schtick. It's ah, a crossection of the material that we got together in the last six and a half years. amd it starts with one that goes something like this."
New York City - Feb 12, 1975
"New York. Buonasera. Ho detto buonasera. Va meglio. Siamo venuti quattro isolati nella neve per arrivare qui, lo capisci? Beh, lascia che ti dica una cosa. La gente mi stava chiamando al telefono oggi dicendo che accendo, sta andando penso che sia fantastico. Comunque, quindi lo dedicheremo al custode delle stagioni. L'uomo che ci dà la neve quando ne abbiamo bisogno, chiunque sia, ovunque sia. Faremo un incrocio di materiale, come uno qualsiasi dei tu che sei stato a uno qualsiasi degli altri spettacoli che abbiamo fatto. Per quelli di voi che non l'hanno fatto, vi darò un po' di schtick. È ah, un incrocio del materiale che abbiamo raccolto nel ultimi sei anni e mezzo e inizia con uno che va più o meno così".
New York - 12 febbraio 1975
"Thank you very much. A new song. Yeah, we really dig that too. Once again we intend to feature, here's a song that features Mr. Jones. He usually has a brandy glass on top of his piano, and if we want, we put a dollar bill in, you know? Mr. Jones, at the moment, has got his nose on the floor. This is a song I suppose it needs no introduction, hang on a tic, it's for the conquistadors. It's called No Quarter."
March 14, 1975 - San Diego CA
"Grazie mille. Una nuova canzone. Sì, ci piace molto anche quella. Ancora una volta intendiamo presentare, ecco una canzone che presenta Mr. Jones. Di solito ha un bicchiere di brandy sopra il suo pianoforte, e se vogliamo , abbiamo messo una banconota da un dollaro, sai? Il signor Jones, al momento, ha il naso per terra. Questa è una canzone che suppongo non abbia bisogno di presentazioni, aspetta un tic, è per i conquistadores. Si chiama Nessun quarto".
14 marzo 1975 - San Diego CA
We're having a good time tonight. I've never seen us laugh so much actually, and let's face it, everything reall is about laughter, right? Here's something that we decided about a week ago that we should start doing this again cause we hadn't done it for about six years. It's called jerking off, I mean, it goes something like this."
Introducing 'How Many More Times'
Jan 31, 1975 - Detroit, MI
"Ci stiamo divertendo stasera. Non ci ho mai visto ridere così tanto in realtà, e ammettiamolo, tutto in realtà riguarda le risate, giusto? Ecco qualcosa che abbiamo deciso circa una settimana fa che dovremmo ricominciare a farlo perché non lo facevamo da circa sei anni. Si chiama masturbarsi, voglio dire, fa qualcosa del genere."
Presentazione di "Quante altre volte"
31 gennaio 1975 - Detroit, MI
Robert Plant's Plantations: Does Anybody Remember Laughter?
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Dancing in the Doldrums - Led Zeppelin [1980 Concert Matrix Compilation]
Living Loving Maid (She's Just a Woman) (Remaster)
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In onore del 49° anniversario di questo spettacolo, io e le altre persone gentili dei The Dogs of Doom siamo orgogliosi di presentare una nuova fonte di pubblico per l'unica apparizione dei Led Zeppelin a Sydney il 27 febbraio 1972! Per la prima volta ascoltiamo Immigrant Song, Heartbreaker, Since I've Been Loving You e (la maggior parte di) Celebration Day che mancano tutte dalle altre due fonti. Questa è una fusione di tutte e tre le fonti fatta da Ed e Z. Un ringraziamento speciale a loro così come al taper della fonte 3 (che desidera rimanere anonimo e che ha scattato la foto per questo caricamento), Golden Retriever per aver facilitato il contatto con lui, e Ian Spokes per il trasferimento.
0:00 Intro
1:12 Immigrant Song
4:30 Heartbreaker
11:49 Black Dog
17:32 Since I've Been Loving You
25:53 Celebration Day (cut)
29:02 Stairway to Heaven (cut)
38:56 Going to California
44:16 That's the Way
51:40 Tangerine
55:28 Bron-Y-Aur Stomp (cut)
1:01:23 Dazed and Confused
1:24:57 What Is and What Should Never Be
1:29:40 Moby Dick
1:47:46 Rock and Roll
1:51:23 Whole Lotta Love
2:16:56 Communication Breakdown
2:21:58 Organ Solo
2:27:02 Thank You
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...e stasera ci sciocchiamo tutti..
.visceralmente come una marea spumeggiante...
uno shacker naturale
Led Zeppelin: You Shook Me (RARE ALTERNATE TAKE)
Atlanta International Pop Festival 1969 - Led Zeppelin "Victory" [
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LED ZEPPELIN IV
50esimo anniversario (8 novembre 1971) - Post n.11 di 11
CONCLUSIONI
“Eravamo solamente dei "barbari gentili"”
Peter Grant
La critica s'era già ammorbidita con Led Zeppelin III... be', almeno in parte, ma con questo "senza titolo", si trova adesso a rincorrere un fenomeno che non può più permettersi d'ignorare.
Il recente dilagare delle radio rock ha permesso a una nuova generazione di definire la propria dignità, glissando i borbottii di una critica ormai vecchia e intercettando le sensazioni dei più giovani. Dopotutto sono gli anni '70, e il mondo sta cambiando.
Le riviste tradizionali sono impazienti di rivalutare il Dirigibile, e ne decantano la gloria senz'ombra di pudore, le vecchie stroncature nascoste sotto un velo di ottima retorica.
In ogni caso, un po' di sano ricambio generazionale arriva pure ai vecchi media, tant'è che un venticinquenne Lenny Kaye, futuro chitarrista di Patty Smith, scrive sulle pagine di Rolling Stone: "su otto canzoni, non ce n'è una che pesti i piedi di un'altra, non una che cerchi di strafare tutto in una sola volta". Normale, quando su otto canzoni, otto sono piccoli e grandi capolavori; in realtà, qualche brano spicca inevitabilmente sugli altri, ma nel complesso, il quarto album conquista un equilibrio raro e affatto banale, soprattutto per quattro spudorati, giovanissimi musicisti rock.
Nuove e più temerarie radio garantiscono il successo degli Zeps - ancora una volta! - e in pochi anni, Stairway to Heaven diventa la canzone più trasmessa di sempre nell'etere americano, in barba ai suoi oltre otto minuti di durata e a qualsiasi tradizionale buon senso.
È proprio "Stairway", carica d'una fascinazione che sfiora il culto religioso, a rendere definitivamente immortali i Led Zeppelin, consacrando la loro quarta fatica; lei, a costruire una reputazione spesso più leggendaria che reale, tanto da far dire, in futuro, che il quarto album inventa un mucchio di sonorità heavy metal, come se ai Led Zeppelin fossero mai interessate simili etichette, o peggio, come se il ben più turbolento "Led Zeppelin II" non fosse mai esistito. Ma oltre quell'armonia c'appartiene agli immortali, oltre la capacità di trasformare l'arte in religione e la realtà in leggenda, il capolavoro Senza Titolo ha in sé un elemento fondamentale, alla base del segreto del suo successo: un filo più spirituale che logico, un legame ideale che unisce ogni singola traccia senza tuttavia tradire la poetica del Dirigibile.
Alla band non interessano i concept album, che pure vanno di gran moda negli ambienti intellettuali; piuttosto, preferisce tornare fra le braccia di donne spietate e sensuali, e tra queste cercare l'essenza d'un amore troppo vasto, troppo profondo per appartenere agli uomini; preferisce viaggiare ancora una volta tra le umide colline britanniche, solo per volare via, verso i caldi deserti californiani o le pianure del Mississippi, fare sue le voci di migliaia di uomini e donne dalla pelle di ebano e poi fuggire ancora, tornare a tradizioni antiche e familiari.
Alla lucida chiarezza di una storia, i Led Zeppelin preferiscono l'astratta libertà della poesia. Eppure, l'immateriale filo dell'opera è a tutti evidente, e quando il vinile inizia il suo ballo su milioni di giradischi, in milioni di case in Inghilterra e nel resto del mondo, tutti, come in religiosa processione, compiono lo stesso cammino e marciano sul medesimo tragitto.
Quei giovani che all'inizio affollavano i negozi alla ricerca di un album senza titolo, ognuno di loro, è adesso un cane nero, vecchio nell'anima, gli occhi rossi d'una passione esistenziale, strangolato dalla nostalgia d'un ideale che dell'amante ha solo i contorni.
Ognuno di loro torna a danzare su vecchie piste da ballo, un tempo appartenute a un'altra generazione, cercando disperatamente il senso della propria, e non trovandolo s'incammina verso il suo personale campo di battaglia, laggiù a Evermore; ognuno, allora, invoca la Regina di Maggio e una rinascita che sa di primavera, rifiuta l'offerta di ciò che pare oro ma oro non è e prosegue il suo viaggio, ancora, verso montagne nebbiose e prati felici, trova nuovi amici e lascia antichi amori, e infine trova il suo nuovo, personalissimo mondo, fra terremoti della mente e deserti dell'anima, fino a deflagrare nell'immane orgasmo di un fiume impazzito.
Allora a tutti questi viaggiatori è chiara una cosa: c'è un prima e un dopo quest'album, ed è un piccolo miracolo.
È un miracolo specialmente nel 1971, anno graziato da opere come "L.A. Woman", dei The Doors, "Fireball", dei Deep Purple, o "Aqualung", dei Jethro Tull; o ancora, come "Who's Next", naturalmente degli Who, o come il terzo album degli Yes, per non parlare di quel gioiello di "Hunky Dory", primo, vero classico di David Bowie. Oh, e naturalmente "Imagine", di John Lennon, ultimo inno d'una generazione ingannata e tradita.
Sì, i primi anni '70 sono un immane calderone di talenti e di creatività, un momento artisticamente irripetibile, eppure, i Led Zeppelin riescono nell'impresa di dare alla luce un'opera immortale, tra le più rappresentative d'un decennio appena iniziato, e una canzone, Stairway to Heaven, amata e a volte odiata, ma eletta dalla storia a immortale inno del Rock.
È la vetta della montagna più alta del mondo, e da quella vetta, inevitabilmente, si può solo scendere.
È il 1973: con "Houses of the Holy", i Led Zeppelin si prendono il tempo di celebrare quel traguardo, soffermandosi sulla vetta fino a un altro capolavoro, "Kashmir", il più luminoso dei gioielli incastonati su "Physical Graffiti".
Lo stesso anno in cui esce quel doppio vinile, Robert è vittima d'un incidente che non lo uccide, ma lo restituisce alla mortalità. È il 1975, e se l'uomo sopravvive, il "dio dorato" è morto, qualcosa è spezzato per sempre.
Nel frattempo, le dipendenze di Page iniziano a farsi ingombranti, e la nostalgia e l'alcolismo di Bonham rivelano il volto della disperazione; e, mentre Robert s'avvilisce su una sedia a rotelle in attesa di tornare sul palco, John Paul Jones, musicista puro e bisognoso di stimoli, comincia a dimenarsi nella più vacua insofferenza.
Nel 1976 esce "Presence", ed è un album così squisitamente imperfetto, così umanamente straziante nel suo implicito grido di sopravvivenza, da elevarsi oltre il suo valore e divenire esempio di perseveranza, incarnazione su vinile di una missione chiamata "Musica".
E poi, fra le bellezze e i limiti di quell'album c'è almeno un altro capolavoro, uno degli ultimi: "Achille's Last Stand", anche definibile come la presa di posizione di Jimmy riguardo la sua creatura, che non può e non deve morire. Ma in passato c'era chi aveva parlato di patti col diavolo, e di conti da saldare che presto o tardi sarebbero arrivati, e anche se sono le solite, puerili sciocchezze, nel 1977 pare quasi che la band sia veramente afflitta da un'oscura maledizione.
Il figlio di Robert Plant, Karac, perde la vita a soli cinque anni d'età, e il cantante perde quel poco d'innocenza che l'incidente gli aveva lasciato.
Tutto è in dubbio, adesso, il futuro dei Led Zeppelin è appeso a un filo.
Eppure, la band sopravvive ancora una volta, e anche se Robert non è più un dio, il cantante dimostra d'essere diventato un uomo.
È il 1979, tramonto di quel decennio anticipato dal primo album del Led Zeppelin.
Esce In "Through the Out Door", opera dalla morbidezza rara e per molti eccessiva, ma ch'è puro atto d'amore, non solo per Karac, non solo fra le note di "All My Love", ma nella gioia di ciò ch'è stato e nella speranza di ciò che sarà; nella vitalità di quattro artisti che nonostante tutto, hanno ancora qualcosa da dire.
Poi, nel 1980, muore John Bonham e il sogno s'infrange.
Stavolta, per sempre.
“Vorremmo si sapesse che la perdita del nostro caro amico, il profondo rispetto per la sua famiglia e il senso d'indivisibile armonia provato da noi e dal nostro manager, ci ha spinti a decidere di non poter continuare com'eravamo prima.”
Con questo semplice, breve messaggio, ha termine il cammino della band simbolo degli anni '70, tra le più rilevanti interpreti della musica contemporanea.
L'alchimia fra i musicisti era troppo importante, per pensare di andare avanti con un altro batterista, e tanta era la voglia di ricominciare da un'altra parte, lontano da quell'inferno di concerti senza fine, lontano dalla responsabilità d'essere "la più grande band del pianeta", come molti l'avevano definita, e soprattutto, lontano dai ricordi di quegli ultimi dieci anni, magnifici e terribili, carichi delle più grandi soddisfazioni che un uomo possa desiderare, e dalle più grandi sofferenze che possa patire.
È il 1980, il 4 di dicembre.
Precipitando, il Dirigibile rinuncia ad invecchiare, consegnandosi paradossalmente a un'immortalità che ancora lo definisce, incurante perfino delle rughe sui volti dei sopravvissuti.
Un'immortalità che risuona oggi come ieri, viva in ogni canzone e in ogni disco della band, viva nell'eredità che ha lasciato a milioni d'artisti, ma tangibile e solida come la Roccia soprattutto su quest'album, il quarto: quello Senza Titolo.
Qui, i Led Zeppelin trovano l'equilibrio perfetto, l'armonia ideale tra passato, presente e futuro, tra peso e leggerezza, erotismo e spiritualità.
Qui, in questo 1971 sospeso nel tempo, i Led Zeppelin si consegnano alla Storia.
Led Zeppelin - Stairway to Heaven
Celebration Day..
Part one of my personal contribution to the bootleg community. These are all non-album, unreleased Led Zeppelin songs, conveniently squeezed into the space of one 80-minute CD (or essentially a double album).
This doesn't present anything new; I already posted all these songs. However, I freshly remastered each song from the original sources (I actually learned how to EQ correctly). All the songs in this video are the best quality versions available.
I've been working on this for over a year in my spare time, and it is one of the main reasons I started this channel.
0:00 The Train Kept A-Rollin' #
[August 31st, 1969]
3:00 The New Yardbirds*
[October 1968]
8:01 As Long As I Have You [Medley] {Edit} #
[April 27th, 1969]
18:14 For Your Love #
[January 5th, 1969]
23:39 Long Tall Sally #
[January 9th, 1970]
27:14 I Wanna Be Her Man
[April/May 1970]
28:56 Another Way to Wales**
[April/May 1970]
30:40 Summer at Bron-Yr-Aur*
[April/May 1970]
35:11 Feel So Bad [Medley] #
[June 10th, 1970]
42:15 Lighter Than Air**
[January/February 1971]
46:20 School Days #
[May 4th, 1973] (Date Speculated)
49:00 Mojo*
[January/February 1974]
52:33 She Left**
[January/February 1974]
57:14 Swan Song (Midnight Moonlight)
[February 28th, 1974]
1:02:16 Don't Start Me Talkin'/Fattening Frogs for Snakes #
[October 1975]
1:06:09 It'll Be Me #
[May 22nd, 1977]
1:10:12 Fire (Say You're Gonna Leave Me)
[May 1978]
1:13:07 Bonzo Through the Out Door*
[November 1978]
1:15:20 Blues Fragment*
[November 1978]
1:15:28 Money (That's What I Want) #
[June 30th, 1980]
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Led Zeppelin - July 5 1971 Velodromo Vigorelli, Milan, Italy , part 2
Dazed and confused
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..oceano emozionale....
....
papà Robert dedicò questo brano dal palco a sua figlia Carmen che aveva 3 anni..
"alla ragazza meravigliosa che ha preso il mio cuore ed ha tre anni"
Robert Plant..
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"I think this is a song of hope".
"Penso che questa sia una canzone di speranza".
Robert Plant...
tour americano del 1972.
..e allora siate messaggeri sempre..di meravigliosa speranza
una ripassatina anni 70.. e mi faccio un rocknroll
visto che lo amo danzare...
scendiamo in pista..?????
The four complete Eddie Cochran songs Zep covered.
C'mon Everybody- Royal Albert Hall 1970
Somethin Else- Royal Albert Hall 1970
Twenty Flight Rock- Madison Square Garden 9/19/1970
Weekend- Inglewood Forum, L.A. 8/21/1971
.𝖑𝖆 𝖓𝖊𝖇𝖇𝖎𝖆 𝖆𝖌𝖑𝖎 𝖎𝖗𝖙𝖎 𝖈𝖔𝖑𝖑𝖎 𝖕𝖎𝖔𝖛𝖎𝖌𝖌𝖎𝖓𝖆𝖓𝖉𝖔
𝖘𝖆𝖑𝖊....
𝖊 𝖘𝖔𝖙𝖙𝖔 𝖎𝖑 𝖒𝖆𝖊𝖘𝖙𝖗𝖆𝖑𝖊
𝖚𝖗𝖑𝖆 𝖊 𝖇𝖎𝖆𝖓𝖈𝖍𝖊𝖌𝖌𝖎𝖆 𝖎𝖑 𝖒𝖆𝖗;
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Super rare 8mm film footage of the greatest rock band of all time, Led Zeppelin, performing 'Kashmir' live in Los Angeles in 1975.
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