lunedì 8 novembre 2021

8..BEHIND SONG LED ZEPPELIN..NASCITA BRANI LED ZEPPELIN RECENSIONI E ARTICOLI BRANI LED ZEPPELIN 1968-1980


 ..e sono 4!!!!...

è arrivato il capolavoro dei Led Zeppelin, l’album che può vantarsi di avere tra le sue fila uno dei pezzi rock più celebri della storia, o forse no, non è un capolavoro, è solo il loro quarto album, l’album che comunque fino a quel momento mette tutti d’accordo.
..ho riassunto diverse considerazioni fatte da più parti più o meno da condividere..quello che però rimarrà per sempre scolpito
sarà la certezza che i LED ZEPPELIN sono e saranno per sempre la STORIA DELLA MUSICA, DELL'ANIMO UMANO PIù PROFONDO E UNA AUTENTICA ALCHIMIA E COMPLICITA' DI QUATTRO RAGAZZI STRATOSFERICI CHE IL DESTINO HA UNITO IN UNA INTESA PLANETARIA..IN UN GIORNO LONTANO LE STELLE HANNO COMPIUTO UN EVENTO STRAORDINARIO
LELLA..💞🌹🤟
Come lo chiamiamo?
Domanda d’obbligo perché Led Zeppelin IV, ufficialmente senza titolo, è chiamato in vari modi:
ZoSo, Four Symbols, Untitled, Sticks, Runes, The Fourth Album, The Hermit, Led Zeppelin IV, oppure, se volete, semplicemente IV.
Noi staremo sul generico, lo chiameremo Led Zeppelin IV o IV, senza definirlo in alcun altro modo perché una definizione sicura non esiste.
É un album così misterioso e senza riferimenti (nonostante per qualcuno ZoSo fosse un logo) che ci vuole almeno il titolo per orientarci nella storia dei Led Zeppelin.
Che cos’è Led Zeppelin IV?
È il disco perfetto, uno dei punti più alti del Dirigibile e il più oscuro dei loro album.
Per molti critici, e i fan più impressionabili, è l’inizio della fine, anche se nel 1971 le cose vanno troppo bene perché qualcuno possa immaginarlo.
Nel quarto album la band elimina ogni elemento di marketing, scontrandosi frontalmente con Atlantic Records, e non lascia punti di riferimento.
Senza titolo, nome del gruppo, logo della casa discografica. La sua forma (doppio album? quadruplo EP? classico LP?) la sanno solo loro e Peter Grant, angelo custode del gruppo.
Led Zeppelin IV entrerà nella storia per tante cose ma non per i titoli e i nomi.
É come se la Coca Cola distribuisse bottiglie di liquido scuro senza l’inconfondibile confezione rossa con scritte bianche. Come se la Apple rinunciasse alla mela, o se Madonna pubblicasse un album senza nome e foto in copertina…
Come diavolo pretendete di vendere un disco in questo modo?
Come diavolo, giustamente, come diavolo.
Mettetevi comodi e guardate come.
L’Album Led Zeppelin IV: capolavoro senza nome
L’obiettivo dei Led Zeppelin nel 1971 è dimostrare di poter fare a meno di tutto per realizzare un album, zittendo i critici musicali che fino a quel momento li avevano snobbati, come minimo.
Il messaggio dei Led Zeppelin è: “i fans ci seguono solo per le canzoni”. In IV ne inseriscono otto:
Black Dog
una delle più celebri canzoni hard rock della storia, scritta quando un golden retreiver nero continuava a far visita alla band riunita a Headley Grange; senza sapere da dove venisse, il gruppo gli tributa il pezzo
Rock And Roll
dirompente tributo al rock, cavallo di battaglia di tutti i concerti seguenti
The Battle Of Evermore
cantata assieme a Sandy Denny, il primo e unico duetto di Robert Plant nella sua carriera con gli Zeppelin. Sandy Denny, cara amica del gruppo ed eccellente cantante, da qui a poco incontrerà un destino molto triste
Stairway To Heaven
nessun aggettivo disponibile per questa canzone, perché ogni termine sarebbe riduttivo. Forse la traccia rock più celebre da quando esistono le note musicali, il testo scritto in un giorno a Healdey Grange da Plant ma iniziata l’anno prima da lui e Page a Bron-Yr-Aur
Misty Mountain Hop
un altro brano che la band riproporrà sempre nei tour successivi di IV, anche quello “maledetto” di Phisical Graffiti del 1975; la canzone parla di un buffo incontro tra la band e la polizia, che li ferma dopo aver fumato marijuana
Four Sticks
l’unico brano di IV rimasto incolume dalla leggenda di IV, non è diventato un pezzo famoso come gli altri. La canzone è un bel tributo a John Bonham che suonava la batteria con due coppie di bacchette (four sticks)
Going To California
splendida acustica composta ancora una volta da Page-Plant, altra punta di diamante dei concerti che rendeva l’atmosfera del posto magica. Altro tributo del gruppo alla cantante Joni Mitchell
When The Levee Breaks
splendida chiusura dell’album e (almeno per il sottoscritto) il brano del disco che preferisco. La parte di batteria di Bonham è stata composta e registrata nell’ampio spazio sopra le scale del salone di Headley Grange, la cui acustica rendeva la batteria una bomba atomica
Ecco, dunque, come si presentano con il nuovo album: solo musica, nessuna etichetta e una strana copertina.
L’unica etichetta che non riusciranno mai a togliersi è la fama di cattivi ragazzi.
Poi ci saranno altre etichette, simili a ombre, che seguiranno la band da quest’anno fino a In Through The Out Door.
Dal 1968 il gruppo sembrava inarrestabile: con il primo capitolo e il successivo, dirompente Led Zeppelin II, i quattro mettono il turbo con IV e sorpassano i tre album precedenti per vendite toccando il tanto desiderato successo di critica.
A loro, dei critici, importa giusto fin là, ma senza Led Zeppelin IV tutto quello che avevano fatto sembrava non bastare.
Nei primi tre album i Led Zeppelin erano stati sottovalutati, criticati e massacrati dopo Led Zeppelin III. Con il terzo album acustico, folkloristico e rilassato, la band era stata definita “slogan promozionale del rock”.
Spinti da enormi stimoli, Page, Plant, Jones e Bonham si isolano a comporre il quarto capitolo nella casa rurale di Headley Grange, senza un tour e senza concedere nemmeno un’intervista.
La copertina è una vecchia parete rovinata, e la fotografia di un vecchio contadino con lunghi fasci di legname sulla schiena.
L’uomo è fermo in un prato, si sorregge con un bastone e rivolge il suo sguardo serio a a noi che guardiamo la copertina.
Quest’immagine è un autentico dipinto a olio acquistato poco tempo prima da Robert Plant in negozio di antiquariato a Reading, in Inghilterra. Autore e periodo del dipinto sono sconosciuti.
Plant aveva intuito che era l’immagine giusta per una copertina, senza sapere quando e come, ma sapendo istintivamente il perché.
Back cover
La back cover è un dettaglio del moderno quartiere di Ladywood, a Birmingham, e il nuovissimo (all’epoca) grattacielo Salisbury Tower.
Aprendo il vinile scopriamo che back e front si fondono in un’unica immagine.
Il primo significato della copertina di Led Zeppelin IV, se questo disco si può comprendere del tutto, è proprio il contrasto tra front cover e back cover.
In un’intervista del 1981, Jimmy Page spiegherà che la cover rappresenta la semplicità e l’armonia del passato rovinati da un presente distruttivo.
Il nuovo che ciclicamente prende il posto del vecchio fa parte della vita, quindi la più sofisticata delle copertine degli Zeppelin parla di un ciclo della vita. Il concetto di ciclo è fondamentale qui, tienilo a mente perché tornerà più avanti.
Secondo le parole di Page, la parete è proprio la casa del vecchio contadino. La casa è stata distrutta per mostrare i retroscena della realtà con grandi case in cemento e quartieri residenziali. La città sta invadendo la natura, una realtà negli anni ’70.
L’inevitabile avanzare della tecnologia e del progresso costringe il vecchio a convivere con i ghetti urbani.
Mentre si chiedono se Headley Grange riuscirà ad avere la stessa influenza di Bron-Yr-Aur, i Led Zeppelin ripensano alla quiete e al verde di quel cottage.
Headley Grange farà lo stesso e farà molto di più.
George Pickingill: un contadino sconosciuto?
Il vecchio potrebbe non essere una persona sconosciuta.
Molte persone che hanno studiato l’album, critici ed esperti di occultismo, pensano sia George Pickingill, un contadino inglese vissuto tra l’800 e il 900.
Sembra certo che Pickingill praticasse arti magiche e frequentasse l’idolo di Jimmy Page, l’esoterista Aleister Crowley, praticando con lui l’occultismo.
Ecco la costante di questa copertina. L’esoterismo, l’occultismo, i simboli sparsi un po’ ovunque.
Il primo simbolo è proprio il contadino, omaggio a George Pickingill da parte di Led Zeppelin sempre molto sensibili al tema della natura. Forse è una sua fotografia, sicuramente è tantissimo mistero.
E ora andiamo a scovare gli altri simboli di questo splendido album.
Dieci di Bastoni – Ten Of Wands
Il fascio di legname sulla schiena del contadino è collegato a una carta dei tarocchi, il dieci di bastoni (Ten Of Wands).
Anche il dieci di bastoni rappresenta la fine di un ciclo; di preciso significa il raggiungimento di un obiettivo dopo molto lavoro e grandi sforzi.
Dagli studi su questo segno sembra chiaro che raggiungere l’obiettivo comporta una grande responsabilità, un sacrificio forse troppo grande da sostenere.
Ogni carta dei tarocchi ha un insegnamento. Il dieci di bastoni è un avvertimento a guardare le mete raggiunte nella vita, pesando anche i nuovi doveri che questo comporta. Proprio come un ciclo: fisso un obiettivo – lo raggiungo – ho altre responsabilità per avercela fatta – fisso un nuovo obiettivo – e avanti come se non ci fosse un domani.
Il secondo significato di questa cover è proprio questo: gli uomini, negli anni, hanno raggiunto la vicinanza tra uomo e natura (front cover), il progresso è invece la nuova responsabilità per tutti noi (back cover).
Un avvertimento che troviamo anche nell’eremita, il terzo simbolo.
L’Eremita dei Led Zeppelin – The Hermit
L’eremita è uno dei simboli più famosi dei Led Zeppelin e compare per la prima volta in questa copertina.
Il vecchio, di bianco vestito e incappucciato, è in cima a un precipizio e ha in mano una lanterna, la luce della verità.
L’immagine interna della copertina è un disegno di Barrington Colpy intitolato View in Half of Varying Light.
L’eremita è un’altra carta dei tarocchi e indica ammonimento e riflessione prima di intraprendere una strada nuova e sconosciuta. I genitori direbbero “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.”
The Hermit ha due significati collegati:
Il primo è la necessità di allontanarsi dal caos delle città e delle persone per trovare la pace interiore. Proprio quello che aveva fatto la band con Led Zeppelin III, composto soprattutto a Bron-Yr-Aur
Il secondo significato è non restare isolati ma condividere la conoscenza con altre persone
In alcune versioni di IV vedrai il discepolo dell’Eremita, un ragazzo con i capelli lunghi ai piedi della collina che sta per raggiungere il suo maestro.
Page, nella stessa intervista del 1981, dichiara che la luce della verità serve per indicare al ragazzo la via giusta.
La metafora della copertina chiude il suo ciclo con un messaggio alle nuove generazioni. Attenti a cosa abbiamo ottenuto nel corso degli anni, entrando nel mondo del progresso industriale e tecnologico senza rovinare quanto di buono è stato fatto (il raccolto).
Pensando a questo concetto oggi, anni duemila inoltrati, verrebbe da chiedersi che cosa abbiamo sbagliato.
Nella lanterna c’è una stella a sei punte, la Stella di Salomone. La stella non è presente in tutte le copertine. È il simbolo esoterico dell’unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e materiale.
Il volto nascosto
C’è una cosa che appare in tutte le versioni, forse frutto di suggestione e speculazione su questa copertina, ma ci vuole uno specchio.
Posizionando la copertina interna accanto a uno specchio, in senso verticale, si forma un’immagine simile a un volto.
Molti pensano sia la faccia di un drago, un demone oppure un cane. Un black dog, magari?
Le Rune: i Quattro Simboli dei Led Zeppelin
Diciamolo onestamente. Ad Atlantic non importa un fico secco di tutti questi significati profondi e complesse simbologie.
Vogliono solo vendere. La casa discografica accetta con difficoltà una copertina così spoglia e apparentemente anonima. I Led Zeppelin sono una gallina dalle uova d’oro che deve avere massima visibilità.
Non intuendo un successo così incredibile ma accettando il simbolismo dei Led Zeppelin, Atlantic obbliga i quattro a scegliere un simbolo ciascuno da inserire nella cover.
Quattro simboli di cui nessuno ha chiarito il vero significato. Forse è il loro modo di essere o di concepire la musica, o forse è qualcosa di più profondo.
I quattro Zeppelin li hanno spiegati, interpretati, senza mai essere creduti del tutto.
Page e soci hanno sempre evitato le domande, e quando erano inevitabili sono stati bravi a schivare le risposte, facendo pensare a più interpretazioni e che ci fosse qualcosa di più sotto.
Cose che non si potevano dire perché avrebbero ristretto il cerchio intorno a loro, dimezzando il pubblico, facendo restare gli amanti delle arti occulte e allontanando chi poteva esserne spaventato.
O forse, mantenere il segreto era il loro modo per dire “non ci conoscerete mai del tutto”?
Non è dato a sapersi.
I Led Zeppelin e Aleister Crowley
I Led Zeppelin scelgono i simboli e alimentano il mistero; da questi segni iniziano le prime voci su un legame tra la band e Aleister Crowley.
Crowley vuol dire occultismo, esoterismo e magia nera.
Jimmy Page colleziona oggetti appartenuti a Crowley, legge e studia i suoi libri; un paio d’anni prima aveva acquistato la sua vecchia casa, Boleskine House, e l’aveva trasformata in una specie di tempio. Cercherà di prendersi anche l’Abbazia di Thelema, altra casa di Crowley in Sicilia, senza successo.
Le abitazioni di Aleister Crowley sono al centro del successivo Houses Of The Holy.
Nella nuova casa di Page, Crowley è praticamente ancora presente.
Il rapporto tra l’occulto e i Led Zeppelin sembra racchiuso in questi quattro simboli, sulla parte interna della copertina, vicino alla tracklist.
Tra non molto tempo qualcuno inizierà a collegare tutti i fatti che succederanno, pensando a una maledizione nei loro confronti.
Il simbolo di Jimmy Page
“ZoSo”
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Su questo simbolo è stato detto di tutto.
É indubbio che Page avesse gusti e passioni molto particolari.
La trasformazione di Boleskine House in qualcosa simile a un tempio satanista è un esempio di stranezza e stravaganza, mettiamola così, ma non sembra avere nulla a che vedere con il suo simbolo.
Va subito detto che ZoSo, contrariamente a quanto è stato detto e interpretato, non è ZoSo, perché non è una scritta. Il nostro cervello vede subito una parola e ci dice di leggerla, per comodità, ma per Jimmy Page non è una parola.
Le persone naturalmente la vedono come una parola, altri dicono addirittura sia il titolo del disco.
Sbagliato. Niente di più sbagliato da quello che Page vuole comunicare.
Jimmy Page disegna ZoSo di proprio pugno, come dirà in diverse interviste.
Solo lui sa il vero significato. Ci sono solo interpretazioni.
Il Gatto
Alcuni critici pensano sia l’immagine stilizzata di un gatto, con occhi, naso, baffi e bocca.
Il gatto è considerato una divinità dagli egizi, era temutissimo nel Medioevo per poi elevarsi nuovamente a ruolo di divinità al giorno d’oggi.
Si pensava fosse animale del demonio, delle streghe e portatore di eventi spiacevoli. Erano convinti facesse da collegamento tra gli uomini e l’energia oscura dell’universo.
Jimmy Page avrebbe disegnato un gatto proprio come simbolo del legame tra mondo umano e spirituale, come altri simboli della copertina.
Un sigillo antichissimo
Una buona parte dei studiosi non crede che Page abbia disegnato questo simbolo, o quanto meno non che l’abbia inventato lui.
L’origine della runa “ZoSo” risalirebbe a metà ‘500, contenuta nell’alfabeto magico e nella griglia di Cardano, metodo di scrittura di messaggi segreti inventato dall’alchimista e matematico Girolamo Cardano.
E ci sarebbe qualcosa in più.
Chi supporta questa tesi dice che ci vuole proprio questo preciso simbolo per stringere un patto con il diavolo attraverso un messaggio in codice.
Speculazioni?
Jimmy Page non risponderà mai alle domande sul significato del suo simbolo, avvolto nella nebbia fitta come altre cose di questa copertina.
Forse le risposte avrebbero messo fine alle voci su una loro maledizione, o forse no.
Il simbolo di John Bonham:
Tre cerchi intrecciati
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Tre cerchi uniti in più punti.
É un altro simbolo dell’unione tra uomo, donna e bambino. La prima interpretazione è che il batterista dei Led Zeppelin lo scelga come simbolo della famiglia, che lui ama profondamente.
Nel 1966 John era diventato padre di Jason. Lo sbalzo da sconosciuto e tranquillo ragazzo di periferia a superstar mondiale in due anni provoca in John uno shock che lo trasforma in un ragazzo aggressivo, con il gusto per gli eccessi e la distruzione.
Il suo stile dirompente alla batteria usciva anche nella vita normale.
Chi lo frequenta è a conoscenza dei cambiamenti d’umore di Bonzo, in particolare quando beve, dell’abitudine a sfasciare intere stanze d’albergo per non parlare delle risse.
Il suo simbolo è più concreto, sembra che a Bonham piaccia perché i tre cerchi somigliano a una batteria vista dall’alto; qualcuno pensa a un omaggio alla birra Ballantine, prendendo spunto dal logo.
Se questo simbolo non avesse niente a che fare con l’occulto, potrebbero essere tutte interpretazioni valide. Infatti non c’entra niente con il mondo dei significati nascosti, vero?
No, non proprio.
Questo simbolo è presente anche nel libro di Crowley il Tarocco dello Ierofante e nel Libro dei Segni di Rudolf Koch, un altro testo di rune. In tutti e due i libri è collegato alla Trinità.
Jimmy Page, nelle varie interviste rilasciate durante gli anni, lo collega a una runa.
Un altra parte di un puzzle a cui mancherà sempre l’ultimo pezzo.
Il simbolo di John Paul Jones:
La triquetra
Jones era un polistrumentista. Soprattutto bassista e tastierista, sicuramente il più versatile ed equilibrato del gruppo.
Lui sceglie una triquetra, simbolo composto da un cerchio e tre punte unite (le cosiddette mandorle mistiche). Come Bonham, anche John Paul Jones lo trova tra i 493 simboli contenuti nel Libro dei Segni di Rudolf Koch.
La figura è una runa di origini celtiche e vichinghe, composta solo da cerchi. Come dirà Page rappresenta tranquillità, saggezza, competenza e sicurezza, infatti è molto difficile da disegnare.
Anche la triquetra è un segno della Trinità e della fertilità femminile.
Il simbolo rappresenta bene la personalità di John, il più tranquillo dei Led Zeppelin.
Il simbolo di Robert Plant:
La piuma dentro un cerchio
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E arriviamo a Robert Plant e la sua piuma all’interno di un cerchio.
Robert era il membro dei Led Zeppelin che aveva contribuito in modo decisivo al successo perché, con Jimmy Page, è autore di gran parte delle canzoni.
Il primo significato della piuma in questa posizione è la scrittura, le parole che escono dalla sua voce e dalla sua penna, visto che lui è soprattutto autore dei testi.
Approfondendo il significato di questo simbolo si crede sia la piuma della dea Maat, divinità egizia simbolo di giustizia, armonia e verità.
Jimmy Page dirà che il simbolo, disegnato da Plant, esprime il coraggio ed è base di tutte le filosofie.
C’è un quinto simbolo nella copertina di Led Zeppelin IV, più nascosto (un simbolo occulto e in più nascosto…e allora ditelo) e meno famoso.
È il simbolo di Sandy Denny, cantautrice folk-rock inglese e grande amica della band.
Sandy è nella storia perché prima e unica donna a duettare con Robert Plant in un brano dei Led Zeppelin, The Battle of Evermore, proprio in questo disco.
Il gruppo le rende omaggio e invece del banale asterisco utilizza questi tre triangoli capovolti e uniti in un vertice.
Neanche a dirlo che è una runa proveniente dal Libro dei Segni di Koch e richiama alla donna, alla fecondità femminile.
Come per gli altri simboli, anche in questo caso nessuno conosce il significato perché Koch non lo spiega e non lo fanno nemmeno i Led Zeppelin
Ovviamente.
Un maledetto anno straordinario
Per capire quanto poteva essere famosa la band inglese in questo periodo, questo articolo sulla vita dei Led Zeppelin fa sicuramente al caso tuo.
Ma torniamo a noi.
Con IV cambia il vento.
Non solo in bene, per la pazzesca popolarità, le vendite, i concerti e la sintonia come gruppo, ma anche in male.
Qualcosa che porterà alla fine del gruppo in meno di un decennio. Si pensa che questo qualcosa parta proprio da qui.
Molte persone che frequentano i Led Zeppelin pensano a una maledizione che li colpisce per essersi interessati all’occultismo e ai simboli magici. Page e Boleskine House, l’influenza della casa, le pratiche occulte del chitarrista dei Led Zeppelin a tutto il gruppo partendo da IV.
Chiariamo subito i dubbi.
Non ci sono e mai ci saranno prove concrete di una maledizione che ha colpito i Led Zeppelin.
Neanche dopo tutto quello che è stato dato per certo nel corso di oltre 45 anni partendo da ipotesi, suggestioni, credenze, cose dette e non dette dalla band.
Qualcosa inizia a cambiare, e possiamo chiamarla in vari modi.
Destino? Sfortuna? Colpa del loro stile di vita? Legge di compensazione?
Non lo sapremo mai. Comunque, la storia dei Led Zeppelin parla di tragici incidenti che iniziano a susseguirsi dalla seconda metà degli anni 70 a persone vicine a loro, forse troppi incidenti per una semplice casualità.
C’è chi non lo ha mai creduto, chi si è ricreduto e chi è sempre stato convinto.
Andiamo in ordine cronologico, partendo da uno tra i più convinti di questa maledizione, a detta di chi lo conosceva personalmente: Robert Plant.
I Led Zeppelin: bastava essere bravi, idoli e famosi?
5 agosto 1975: l’incidente a Robert Plant
Robert Plant e la moglie Maureen, con i figli Carmen e Karac e la figlia di Jimmy Page, Scarlet, subiscono un gravissimo incidente in macchina durante una vacanza nell’isola di Rodi.
Carmen e Karac se la cavano con qualche graffio mentre Scarlet è l’unica a uscire completamente illesa.
I danni gravi sono di Plant e soprattutto di Maureen, in fin di vita e portata d’urgenza in un ospedale in Inghilterra dove sarà salvata da una trasfusione.
Robert Plant ne esce malconcio fisicamente e traumatizzato nel morale; resta ingessato e su una sedia a rotelle per sei mesi.
Gli Zeppelin devono fermarsi, stravolgendo i piani per l’anno successivo. Il tour mondiale di fine agosto 1975 è annullato e la registrazione del nuovo disco, Presence, finisce in cantiere a tempo indeterminato.
In questo periodo di pausa forzata pubblicano un famoso e discusso album live: The Song Remains The Same.
Quando tutto è pronto per il tour mondiale cancellato nel 1975, una forte laringite colpisce Plant. Il tour slitta da febbraio ad aprile del 1977.
Periodo nero per Robert.
Plant dirà che l’incidente d’auto a Rodi fu per lui una sorta di punto di non ritorno. Non riuscirà più ad avere quella spensieratezza e il morale da “vado a conquistare il mondo e torno” che aveva di solito.
Purtroppo per lui non è ancora finita, ma andiamo con ordine.
14 maggio 1976: scompare uno Yardbird
Keith Relf, cantante e armonica negli Yardbirds oltre che grande amico degli Zeppelin, muore fulminato mentre suona la chitarra nel seminterrato di casa.
26 luglio 1977: muore Karac Plant
Sul tanto complicato tour americano dei Led Zeppelin, di tappa a New Orleans, si abbatte l’improvvisa morte di Karac, secondogenito di Plant, per un’infezione alle vie respiratorie.
Quel tour, già cancellato e posticipato, stava avendo grossi problemi di sicurezza. Tre date dove molte persone furono arrestate per rissa, tra cui John Bonham.
Alla notizia della morte del piccolo Karac il tour è immediatamente e definitivamente cancellato.
Plant cade in un lungo periodo di depressione, la band decide di prendere un periodo di pausa e ognuno si ritira con la propria famiglia.
I Led Zeppelin si ritroveranno solo alla fine del 1978, ma per loro il tempo è ormai agli sgoccioli.
3 settembre 1977: il team perde un pezzo
Keith Harwood, tecnico del suono e caro amico del gruppo che aveva collaborato per Houses Of The Holy, Physical Graffiti e Presence, muore in un incidente stradale mentre guida sotto gli effetti della droga.
21 aprile 1978: muore Sandy Danny
Anche Sandy Denny considera l’alcol un suo intimo amico.
L’amica dei Led Zeppelin cade dalle scale in un momento di ubriachezza una mattina di marzo del 1978, a casa dei genitori.
Dopo un mese di violenti mal di testa per la caduta, malori che non avevano preoccupato fino a quel momento, il 17 aprile Sandy perde conoscenza e viene ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale.
Muore il 21 aprile a 31 anni.
1979: Jimmy Page perde un amico
Phil Hale, pittore e amico di Jimmy Page, perde la vita in una delle ville del chitarrista per overdose di morfina, alcol e cocaina.
Hale era andato a dormire e non si risvegliò. Tempo dopo i Led Zeppelin rivivranno la stessa scena con qualcuno di ancora più importante. Page in seguito dirà di averlo visto “normale” quella sera, nel senso né più né meno sballato di altre volte.
25 settembre 1980: il dirigibile perde un pezzo
Infine, last but not least, il colpo di grazia.
Il 25 settembre 1980 John Bonham porterà a termine la sua ultima giornata di batteria e alcol. Beve prima delle prove, durante le sessioni e a una festa da Jimmy Page. Va a dormire ubriaco a casa di Page. La mattina dopo i compagni proveranno a svegliarlo inutilmente.
La stampa scriverà molte volte le parole “40 dosi di vodka” ma la notizia non sarà mai confermata.
Il dirigibile si componeva di quattro parti, saldamente collegate tra loro, imprescindibili, non sostituibili.
John Bonham non c’è più e con lui scompaiono nel nulla anche i Led Zeppelin, come una bolla di sapone.
Un mese più tardi Jimmy Page venderà Boleskine House, su suggerimento di Plant e Jones. Page dirà di aver sentito il bisogno di andarsene, come a scrollarsi di dosso qualcosa di spiacevole.
La casa resterà abbandonata per dieci anni.
I brutti episodi che hanno colpito il gruppo sono documentati, così come la passione di Page per l’occulto, al punto di coinvolgere i suoi compagni.
Resta da unire gli altri pezzi del puzzle. Le copertine degli Zeppelin successive a IV sembrano avere altri indizi e simboli.
A cominciare da Houses Of The Holy.
Fare due più due e parlare di una maledizione è semplice.
Forse così semplice che è meglio togliercelo dalla testa.
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«I nomi delle band e i titoli del dischi non hanno alcun senso: cosa vuol dire Led Zeppelin? Niente! L’unica cosa che conta è la musica» dice Jimmy Page presentando il disco alla stampa. Per registrare Led Zeppelin IV i Led Zeppelin cominciano a lavorare agli Island Studios di Londra nel dicembre 1970, poi decidono di isolarsi da tutto e scelgono Headley Grange, una antica casa sperduta nelle campagne del Galles dove restano quattro mesi, suonano in continuazione e costruiscono il monumento del rock’n’roll anni settanta: il martello di John Bonzo Bonham, gli arrangiamenti di John Paul Jones, la chitarra di Jimmy Page e la voce di Robert Plant. In una nuova intervista con la rivista Mojo, Jimmy Page ha raccontato di aver guidato la band in una vera immersione nel suono e nell’atmosfera dei Led Zeppelin: «Non c’erano distrazioni, non c’era il pub, niente di niente» ha detto, «Dovevamo stare lì per mangiare, dormire, e lavorare. Ma non è che andassi in giro con la frusta. C’era una specie di corrente magica che attraversava quel posto e che è finita nel disco».
Un disco ricco di brani immortali, irraggiungibili, che spaziano dall'hard blues di Black Dog al rock and roll più puro fino al folk di The Battle Of Evermore e alle contaminazioni etniche di Four Sticks. La perfezione probabilmente venne raggiunta con un brano della durata di 8 minuti e 2 secondi, mai pubblicato come singolo, che ridefinì il concetto di epicità nel rock: Stairway To Heaven.
«Headley Grange era un posto freddo, sporco e puzzolente» ha raccontato John Paul Jones, «Ma un giorno Jimmy e Robert sono arrivati dalle montagne con l’intro di chitarra e la prima strofa di una canzone davvero speciale. Ci siamo seduti davanti al camino e abbiamo cominciato a costruirla».
Il primo titolo di quel pezzo è Cow and Gate, perché Robert Plant si è appena comprato una fattoria. «Non suonava come nessuna altra cosa che avessimo sentito fino a quel momento» ha detto Jimmy Page. «Ogni musicista sogna di fare qualcosa che rimanga per sempre» ha detto un volta Jimmy Page, «Noi abbiamo fatto Stairway to Heaven».
La scelta della chitarra è il momento di svolta, perché Jimmy Page l’ha definita «Magica». Di solito usa una Gibson Les Paul, ma per fare l’assolo di Stairway to Heaven sceglie una Fender Telecaster: «La stessa che avevo usato nel primo album dei Led Zeppelin, quella che mi aveva regalato Jeff Beck quando suonavo negli Yardbirds. Una chitarra magica».
ALCUNE CURIOSITÀ SULL'ALBUM:
BLACK DOG
Il caratteristico suono che si sente all'inizio dell'album, e quindi all'inizio del brano, è il rumore dei nastri che rotolano messi in riproduzione. Invece che tagliarli Jimmy Page decise di lasciarli, pensando che suonasse come la rappresentazione sonora dell'entrata di "un esercito di chitarre".
WHEN THE LEVEE BREAKS
Robert Plant è l'unico della band ad aver registrato il brano a velocità normale. I Led zeppelin utilizzarono la tromba delle scale di Headley Grange per registrare la granitica batteria di John Bonzo Bonham. Per rendere il suono ancora più epico Jimmy Page ebbe la geniale idea di rallentare la canzone in fase di missaggio del disco. A qual punto mancava solo la voce di Plant che registrò la sua parte in base alla nuova accordatura del brano.
ROCK AND ROLL
Una canzone che ridefinì la durezza e la sostanza del rock stesso degli anni '70, che scalzò Immigrant Song come canzone d'apertura dei loro concerti e che l'intero mondo della musica cercò di reinterpretare negli anni a venire.
Rock And Roll nacque durante le fasi di lavorazione del brano Four Sticks nella villa di Headley Grange. Il pattern di batteria del brano risultò difficilissimo da registrare e John Bonham perse completamente la pazienza. In preda alla rabbia, iniziò a suonare qualcosa di completamente diverso per staccare la testa: prese ispirazione da una canzone di Little Richard del 1957 Keep a Knockin'. Fu così che Bonham mise completamente da parte le lavorazioni di Four Sticks e iniziò a scrivere con il resto della band un brano dal titolo It's Been a Long Time. Jimmy Page suonò il riff di chitarra e la canzone venne completata in circa 30 minuti.
TRACKLIST:
BLACK DOG
ROCK AND ROLL
THE BATTLE OF EVERMORE
STAIRWAY TO HEAVEN
MISTY MOUNTAIN HOP
FOUR STICKS
GOING TO CALIFORNIA
WHEN THE LEVEE BREAKS


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https://www.virginradio.it/news/rock-news/1298056/50-anni-di-led-zeppelin-iv-la-storia-del-capolavoro-della-band-di-jimmy-page-e-robert-plant.amp?fbclid=IwAR2zpqyYzWYYfctd1PPudXcDAzuLecHltORHiApkfM_i_tezuLno2nVgERM

LED ZEPPELIN: LA STORIA DI WHOLE LOTTA LOVE, LO STRAVOLGIMENTO DEL BLUES CHE DETERMINÒ IL SUONO DEL ROCK ANNI '70

Eletto come il riff più bello di sempre il brano come un uragano nelle radio di mezzo mondo cambiando per sempre il concetto di canzone rock




Whole Lotta Love  è senza alcun dubbio uno dei riff più riconoscibili nell'intera storia del rock, eletto nell'ultimo anno come il più bello di sempre secondo le riviste specializzate Total Guitar e Guitar World: « Jimmy Page ha fatto il grande passo per l 'umanità » si legge nella chitarra, « Forse non è il primo grande riff della storia ma ha contribuito a portare l'idea stessa di riff al centro della musica rock. Nei primi 2,7 secondi Whole Lotta Love ha proiettato la musica in un altro secondo. Mentre tutti gli altri erano ancora egli anni '60, i Led Zeppelin suonavano già negli anni '70 ».

Uscito il 7 novembre 1960 Who Lotta Love ebbe il concorso di Inghilterra consecutivi il secondo album dei Led Zeppelin , scritto e registrato durante i tre tour in America ei quattro in 1969: “Eravamo sempre sul palco, non c'era un attimo di pausa ei riff di chitarra di Jimmy Pagina fuori uno più furioso dell'altro” ha raccontato il bassista John Paul Jones .

All'epoca ai musicisti stranieri che arrivano in America viene concesso un visto che solo sei mesi, ei Led Zeppelin li utilizzano tutti al massimo: le canzoni nascono ovunque , sui tovaglioli dei ristoranti e nelle stanze d'albergo, e vengono registrati in giro per gli Stati Uniti, da Memphis a Los Angeles nei momenti di pausa tra un concerto e l'altro. Il risultato è il suono di una band ossessionata dal volume e dalla potenza sovrumana del rock'n'roll, che in tredici canzoni crea un nuovo genere hard rock elettrificando il blues e vola dritto al n.1 in classifica sia in America che in Inghilterra .

Jimmy Page è il produttore dell'album, registra Whole Lotta Love nell'aprile del 1968 agli Olympic Studios di Londra ma vuole mixare l'album a New York con Eddie Kramer , che ha già lavorato con Jimi Hendrix e usa tutte le tecniche che ha imparato negli anni passati in studio di registrazione («Abbiamo manipolato tutti gli strumenti conosciuti dal genere umano» ha detto lui stesso) e per il riff si basa su un pezzo registrato da Muddy Waters nel 1962 scritto dal bluesman Wille Dixon , You Need Love suonando una Gibson Les Paul standard Sunburst del 1969 collegata a un amplificatore Marshall da 100Watt.

John Paul Jones ha detto: « Tutti loro pensano che entrassero i Led Zeppelin in studio con dei giganteschi di amplificatori non è così » ha raccontato John Paul Jones, « Jimmy usa dei piccoli amplificatori, ma li mixava molto ».

Durante un'intervista rilasciata negli scorsi anni a Guitar World, Jimmy Page ha rivelato di aver immaginato la parte centrale della canzone come se si trattasse di una musica d'avanguardia , ma ha raccontato di averla poi dovuto modificare per renderla più commerciale : “ Ho scordato totalmente la chitarra e poi ho usato una tecnica che mi permetteva di avere una sorta di rumori e grugniti, tirando fuori una specie di 'suono satanico' che però non sarebbe mai potuto passare in radio ”, ha dichiarato Jimmy Page, spiegando anche che quei suoni e quelle tecniche di registrazione non erano mai state usate prima del 1969 . Era quello il modo in cui pensavamo le cose, cercavamo sempre di essere all'avanguardia e devo dire che questa era una delle cose più divertenti in assoluto – spiega ancora Jimmy Page – Questo è il grande vantaggio di avere totale controllo artistico su quello che stai facendo . Niente di tutto questo sarebbe potuto succedere se avessimo avuto un produttore esterno. Avrebbero tutto in discussione o avrebbe messo a disposizione capito quello che stavamo cercando di fare, o avrebbe pensato che fosse solo rumore. Mi sono sempre assicurato che le nostre idee realizzate senza alcun tipo di interferenza ”. 


https://youtu.be/HQmmM_qwG4k




https://www.virginradio.it/news/rock-news/1296452/jimmy-page-sulla-reunion-dei-led-zeppelin-al-live-aid-chiamare-phil-collins-non-fu-un-idea-molto-intelligente.html
https://www.virginradio.it/news/rock-news/1298056/50-anni-di-led-zeppelin-iv-la-storia-del-capolavoro-della-band-di-jimmy-page-e-robert-plant.amp?fbclid=IwAR2zpqyYzWYYfctd1PPudXcDAzuLecHltORHiApkfM_i_tezuLno2nVgERM

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Per celebrare il 50° anniversario dei Led Zeppelin IV, ecco alcuni outtakes, demo e rough mix dalle sessioni di registrazione. Questi provengono da due diverse fonti: un trasferimento grezzo di una cassetta di outtakes da Headley Grange (fornito da Sean, trasferito da Weedwacker e corretto in velocità e condiviso da Glyn) e il cofanetto "Studio Magik" di Godfather.
0:00 Black Dog acoustic demo #1
1:27 Stairway to Heaven acoustic demo #1
5:15 Untitled instrumental jam #1
9:18 Black Dog acoustic demo #2
9:48 Stairway to Heaven acoustic demo #2
12:23 The Battle of Evermore demo
16:47 Stairway to Heaven acoustic demo #3
18:19 Stairway to Heaven acoustic demo #4
21:17 Black Dog rehearsal with full band
28:11 Untitled instrumental jam #2
29:14 No Quarter demo
33:17 Stairway to Heaven acoustic demo with vocals
39:28 The Battle of Evermore outtake
45:09 Stairway to Heaven take 1
53:29 Brief rehearsal of Four Sticks and banter
54:10 The Battle of Evermore rough mix #1
59:37 Four Sticks instrumental
1:04:27 Black Dog rough mix
1:09:32 When the Levee Breaks rough mix
1:15:12 The Battle of Evermore rough mix #2
1:20:45 Stairway to Heaven alternate guitar solo
1:23:15 The Battle of Evermore rough mix #3

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Per celebrare il 50° anniversario dei Led Zeppelin IV, ecco alcuni outtakes, demo e rough mix dalle sessioni di registrazione. Questi provengono da due diverse fonti: un trasferimento grezzo di una cassetta di outtakes da Headley Grange (fornito da Sean, trasferito da Weedwacker e corretto in velocità e condiviso da Glyn) e il cofanetto "Studio Magik" di Godfather.
0:00 Black Dog acoustic demo #1
1:27 Stairway to Heaven acoustic demo #1
5:15 Untitled instrumental jam #1
9:18 Black Dog acoustic demo #2
9:48 Stairway to Heaven acoustic demo #2
12:23 The Battle of Evermore demo
16:47 Stairway to Heaven acoustic demo #3
18:19 Stairway to Heaven acoustic demo #4
21:17 Black Dog rehearsal with full band
28:11 Untitled instrumental jam #2
29:14 No Quarter demo
33:17 Stairway to Heaven acoustic demo with vocals
39:28 The Battle of Evermore outtake
45:09 Stairway to Heaven take 1
53:29 Brief rehearsal of Four Sticks and banter
54:10 The Battle of Evermore rough mix #1
59:37 Four Sticks instrumental
1:04:27 Black Dog rough mix
1:09:32 When the Levee Breaks rough mix
1:15:12 The Battle of Evermore rough mix #2
1:20:45 Stairway to Heaven alternate guitar solo
1:23:15 The Battle of Evermore rough mix #3




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..e sono 4!!!!...
è arrivato il capolavoro dei Led Zeppelin, l’album che può vantarsi di avere tra le sue fila uno dei pezzi rock più celebri della storia, o forse no, non è un capolavoro, è solo il loro quarto album, l’album che comunque fino a quel momento mette tutti d’accordo.
..ho riassunto diverse considerazioni fatte da più parti più o meno da condividere..quello che però rimarrà per sempre scolpito
sarà la certezza che i LED ZEPPELIN sono e saranno per sempre la STORIA DELLA MUSICA, DELL'ANIMO UMANO PIù PROFONDO E UNA AUTENTICA ALCHIMIA E COMPLICITA' DI QUATTRO RAGAZZI STRATOSFERICI CHE IL DESTINO HA UNITO IN UNA INTESA PLANETARIA..IN UN GIORNO LONTANO LE STELLE HANNO COMPIUTO UN EVENTO STRAORDINARIO
LELLA..💞🌹🤟
Come lo chiamiamo?
Domanda d’obbligo perché Led Zeppelin IV, ufficialmente senza titolo, è chiamato in vari modi:
ZoSo, Four Symbols, Untitled, Sticks, Runes, The Fourth Album, The Hermit, Led Zeppelin IV, oppure, se volete, semplicemente IV.
Noi staremo sul generico, lo chiameremo Led Zeppelin IV o IV, senza definirlo in alcun altro modo perché una definizione sicura non esiste.
É un album così misterioso e senza riferimenti (nonostante per qualcuno ZoSo fosse un logo) che ci vuole almeno il titolo per orientarci nella storia dei Led Zeppelin.
Che cos’è Led Zeppelin IV?
È il disco perfetto, uno dei punti più alti del Dirigibile e il più oscuro dei loro album.
Per molti critici, e i fan più impressionabili, è l’inizio della fine, anche se nel 1971 le cose vanno troppo bene perché qualcuno possa immaginarlo.
Nel quarto album la band elimina ogni elemento di marketing, scontrandosi frontalmente con Atlantic Records, e non lascia punti di riferimento.
Senza titolo, nome del gruppo, logo della casa discografica. La sua forma (doppio album? quadruplo EP? classico LP?) la sanno solo loro e Peter Grant, angelo custode del gruppo.
Led Zeppelin IV entrerà nella storia per tante cose ma non per i titoli e i nomi.
É come se la Coca Cola distribuisse bottiglie di liquido scuro senza l’inconfondibile confezione rossa con scritte bianche. Come se la Apple rinunciasse alla mela, o se Madonna pubblicasse un album senza nome e foto in copertina…
Come diavolo pretendete di vendere un disco in questo modo?
Come diavolo, giustamente, come diavolo.
Mettetevi comodi e guardate come.
L’Album Led Zeppelin IV: capolavoro senza nome
L’obiettivo dei Led Zeppelin nel 1971 è dimostrare di poter fare a meno di tutto per realizzare un album, zittendo i critici musicali che fino a quel momento li avevano snobbati, come minimo.
Il messaggio dei Led Zeppelin è: “i fans ci seguono solo per le canzoni”. In IV ne inseriscono otto:
Black Dog
una delle più celebri canzoni hard rock della storia, scritta quando un golden retreiver nero continuava a far visita alla band riunita a Headley Grange; senza sapere da dove venisse, il gruppo gli tributa il pezzo
Rock And Roll
dirompente tributo al rock, cavallo di battaglia di tutti i concerti seguenti
The Battle Of Evermore
cantata assieme a Sandy Denny, il primo e unico duetto di Robert Plant nella sua carriera con gli Zeppelin. Sandy Denny, cara amica del gruppo ed eccellente cantante, da qui a poco incontrerà un destino molto triste
Stairway To Heaven
nessun aggettivo disponibile per questa canzone, perché ogni termine sarebbe riduttivo. Forse la traccia rock più celebre da quando esistono le note musicali, il testo scritto in un giorno a Healdey Grange da Plant ma iniziata l’anno prima da lui e Page a Bron-Yr-Aur
Misty Mountain Hop
un altro brano che la band riproporrà sempre nei tour successivi di IV, anche quello “maledetto” di Phisical Graffiti del 1975; la canzone parla di un buffo incontro tra la band e la polizia, che li ferma dopo aver fumato marijuana
Four Sticks
l’unico brano di IV rimasto incolume dalla leggenda di IV, non è diventato un pezzo famoso come gli altri. La canzone è un bel tributo a John Bonham che suonava la batteria con due coppie di bacchette (four sticks)
Going To California
splendida acustica composta ancora una volta da Page-Plant, altra punta di diamante dei concerti che rendeva l’atmosfera del posto magica. Altro tributo del gruppo alla cantante Joni Mitchell
When The Levee Breaks
splendida chiusura dell’album e (almeno per il sottoscritto) il brano del disco che preferisco. La parte di batteria di Bonham è stata composta e registrata nell’ampio spazio sopra le scale del salone di Headley Grange, la cui acustica rendeva la batteria una bomba atomica
Ecco, dunque, come si presentano con il nuovo album: solo musica, nessuna etichetta e una strana copertina.
L’unica etichetta che non riusciranno mai a togliersi è la fama di cattivi ragazzi.
Poi ci saranno altre etichette, simili a ombre, che seguiranno la band da quest’anno fino a In Through The Out Door.
Dal 1968 il gruppo sembrava inarrestabile: con il primo capitolo e il successivo, dirompente Led Zeppelin II, i quattro mettono il turbo con IV e sorpassano i tre album precedenti per vendite toccando il tanto desiderato successo di critica.
A loro, dei critici, importa giusto fin là, ma senza Led Zeppelin IV tutto quello che avevano fatto sembrava non bastare.
Nei primi tre album i Led Zeppelin erano stati sottovalutati, criticati e massacrati dopo Led Zeppelin III. Con il terzo album acustico, folkloristico e rilassato, la band era stata definita “slogan promozionale del rock”.
Spinti da enormi stimoli, Page, Plant, Jones e Bonham si isolano a comporre il quarto capitolo nella casa rurale di Headley Grange, senza un tour e senza concedere nemmeno un’intervista.
La copertina è una vecchia parete rovinata, e la fotografia di un vecchio contadino con lunghi fasci di legname sulla schiena.
L’uomo è fermo in un prato, si sorregge con un bastone e rivolge il suo sguardo serio a a noi che guardiamo la copertina.
Quest’immagine è un autentico dipinto a olio acquistato poco tempo prima da Robert Plant in negozio di antiquariato a Reading, in Inghilterra. Autore e periodo del dipinto sono sconosciuti.
Plant aveva intuito che era l’immagine giusta per una copertina, senza sapere quando e come, ma sapendo istintivamente il perché.
Back cover
La back cover è un dettaglio del moderno quartiere di Ladywood, a Birmingham, e il nuovissimo (all’epoca) grattacielo Salisbury Tower.
Aprendo il vinile scopriamo che back e front si fondono in un’unica immagine.
Il primo significato della copertina di Led Zeppelin IV, se questo disco si può comprendere del tutto, è proprio il contrasto tra front cover e back cover.
In un’intervista del 1981, Jimmy Page spiegherà che la cover rappresenta la semplicità e l’armonia del passato rovinati da un presente distruttivo.
Il nuovo che ciclicamente prende il posto del vecchio fa parte della vita, quindi la più sofisticata delle copertine degli Zeppelin parla di un ciclo della vita. Il concetto di ciclo è fondamentale qui, tienilo a mente perché tornerà più avanti.
Secondo le parole di Page, la parete è proprio la casa del vecchio contadino. La casa è stata distrutta per mostrare i retroscena della realtà con grandi case in cemento e quartieri residenziali. La città sta invadendo la natura, una realtà negli anni ’70.
L’inevitabile avanzare della tecnologia e del progresso costringe il vecchio a convivere con i ghetti urbani.
Mentre si chiedono se Headley Grange riuscirà ad avere la stessa influenza di Bron-Yr-Aur, i Led Zeppelin ripensano alla quiete e al verde di quel cottage.
Headley Grange farà lo stesso e farà molto di più.
George Pickingill: un contadino sconosciuto?
Il vecchio potrebbe non essere una persona sconosciuta.
Molte persone che hanno studiato l’album, critici ed esperti di occultismo, pensano sia George Pickingill, un contadino inglese vissuto tra l’800 e il 900.
Sembra certo che Pickingill praticasse arti magiche e frequentasse l’idolo di Jimmy Page, l’esoterista Aleister Crowley, praticando con lui l’occultismo.
Ecco la costante di questa copertina. L’esoterismo, l’occultismo, i simboli sparsi un po’ ovunque.
Il primo simbolo è proprio il contadino, omaggio a George Pickingill da parte di Led Zeppelin sempre molto sensibili al tema della natura. Forse è una sua fotografia, sicuramente è tantissimo mistero.
E ora andiamo a scovare gli altri simboli di questo splendido album.
Dieci di Bastoni – Ten Of Wands
Il fascio di legname sulla schiena del contadino è collegato a una carta dei tarocchi, il dieci di bastoni (Ten Of Wands).
Anche il dieci di bastoni rappresenta la fine di un ciclo; di preciso significa il raggiungimento di un obiettivo dopo molto lavoro e grandi sforzi.
Dagli studi su questo segno sembra chiaro che raggiungere l’obiettivo comporta una grande responsabilità, un sacrificio forse troppo grande da sostenere.
Ogni carta dei tarocchi ha un insegnamento. Il dieci di bastoni è un avvertimento a guardare le mete raggiunte nella vita, pesando anche i nuovi doveri che questo comporta. Proprio come un ciclo: fisso un obiettivo – lo raggiungo – ho altre responsabilità per avercela fatta – fisso un nuovo obiettivo – e avanti come se non ci fosse un domani.
Il secondo significato di questa cover è proprio questo: gli uomini, negli anni, hanno raggiunto la vicinanza tra uomo e natura (front cover), il progresso è invece la nuova responsabilità per tutti noi (back cover).
Un avvertimento che troviamo anche nell’eremita, il terzo simbolo.
L’Eremita dei Led Zeppelin – The Hermit
L’eremita è uno dei simboli più famosi dei Led Zeppelin e compare per la prima volta in questa copertina.
Il vecchio, di bianco vestito e incappucciato, è in cima a un precipizio e ha in mano una lanterna, la luce della verità.
L’immagine interna della copertina è un disegno di Barrington Colpy intitolato View in Half of Varying Light.
L’eremita è un’altra carta dei tarocchi e indica ammonimento e riflessione prima di intraprendere una strada nuova e sconosciuta. I genitori direbbero “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.”
The Hermit ha due significati collegati:
Il primo è la necessità di allontanarsi dal caos delle città e delle persone per trovare la pace interiore. Proprio quello che aveva fatto la band con Led Zeppelin III, composto soprattutto a Bron-Yr-Aur
Il secondo significato è non restare isolati ma condividere la conoscenza con altre persone
In alcune versioni di IV vedrai il discepolo dell’Eremita, un ragazzo con i capelli lunghi ai piedi della collina che sta per raggiungere il suo maestro.
Page, nella stessa intervista del 1981, dichiara che la luce della verità serve per indicare al ragazzo la via giusta.
La metafora della copertina chiude il suo ciclo con un messaggio alle nuove generazioni. Attenti a cosa abbiamo ottenuto nel corso degli anni, entrando nel mondo del progresso industriale e tecnologico senza rovinare quanto di buono è stato fatto (il raccolto).
Pensando a questo concetto oggi, anni duemila inoltrati, verrebbe da chiedersi che cosa abbiamo sbagliato.
Nella lanterna c’è una stella a sei punte, la Stella di Salomone. La stella non è presente in tutte le copertine. È il simbolo esoterico dell’unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e materiale.
Il volto nascosto
C’è una cosa che appare in tutte le versioni, forse frutto di suggestione e speculazione su questa copertina, ma ci vuole uno specchio.
Posizionando la copertina interna accanto a uno specchio, in senso verticale, si forma un’immagine simile a un volto.
Molti pensano sia la faccia di un drago, un demone oppure un cane. Un black dog, magari?
Le Rune: i Quattro Simboli dei Led Zeppelin
Diciamolo onestamente. Ad Atlantic non importa un fico secco di tutti questi significati profondi e complesse simbologie.
Vogliono solo vendere. La casa discografica accetta con difficoltà una copertina così spoglia e apparentemente anonima. I Led Zeppelin sono una gallina dalle uova d’oro che deve avere massima visibilità.
Non intuendo un successo così incredibile ma accettando il simbolismo dei Led Zeppelin, Atlantic obbliga i quattro a scegliere un simbolo ciascuno da inserire nella cover.
Quattro simboli di cui nessuno ha chiarito il vero significato. Forse è il loro modo di essere o di concepire la musica, o forse è qualcosa di più profondo.
I quattro Zeppelin li hanno spiegati, interpretati, senza mai essere creduti del tutto.
Page e soci hanno sempre evitato le domande, e quando erano inevitabili sono stati bravi a schivare le risposte, facendo pensare a più interpretazioni e che ci fosse qualcosa di più sotto.
Cose che non si potevano dire perché avrebbero ristretto il cerchio intorno a loro, dimezzando il pubblico, facendo restare gli amanti delle arti occulte e allontanando chi poteva esserne spaventato.
O forse, mantenere il segreto era il loro modo per dire “non ci conoscerete mai del tutto”?
Non è dato a sapersi.
I Led Zeppelin e Aleister Crowley
I Led Zeppelin scelgono i simboli e alimentano il mistero; da questi segni iniziano le prime voci su un legame tra la band e Aleister Crowley.
Crowley vuol dire occultismo, esoterismo e magia nera.
Jimmy Page colleziona oggetti appartenuti a Crowley, legge e studia i suoi libri; un paio d’anni prima aveva acquistato la sua vecchia casa, Boleskine House, e l’aveva trasformata in una specie di tempio. Cercherà di prendersi anche l’Abbazia di Thelema, altra casa di Crowley in Sicilia, senza successo.
Le abitazioni di Aleister Crowley sono al centro del successivo Houses Of The Holy.
Nella nuova casa di Page, Crowley è praticamente ancora presente.
Il rapporto tra l’occulto e i Led Zeppelin sembra racchiuso in questi quattro simboli, sulla parte interna della copertina, vicino alla tracklist.
Tra non molto tempo qualcuno inizierà a collegare tutti i fatti che succederanno, pensando a una maledizione nei loro confronti.
Il simbolo di Jimmy Page
“ZoSo”
simbolo-di-jimmy-page-zoso
Su questo simbolo è stato detto di tutto.
É indubbio che Page avesse gusti e passioni molto particolari.
La trasformazione di Boleskine House in qualcosa simile a un tempio satanista è un esempio di stranezza e stravaganza, mettiamola così, ma non sembra avere nulla a che vedere con il suo simbolo.
Va subito detto che ZoSo, contrariamente a quanto è stato detto e interpretato, non è ZoSo, perché non è una scritta. Il nostro cervello vede subito una parola e ci dice di leggerla, per comodità, ma per Jimmy Page non è una parola.
Le persone naturalmente la vedono come una parola, altri dicono addirittura sia il titolo del disco.
Sbagliato. Niente di più sbagliato da quello che Page vuole comunicare.
Jimmy Page disegna ZoSo di proprio pugno, come dirà in diverse interviste.
Solo lui sa il vero significato. Ci sono solo interpretazioni.
Il Gatto
Alcuni critici pensano sia l’immagine stilizzata di un gatto, con occhi, naso, baffi e bocca.
Il gatto è considerato una divinità dagli egizi, era temutissimo nel Medioevo per poi elevarsi nuovamente a ruolo di divinità al giorno d’oggi.
Si pensava fosse animale del demonio, delle streghe e portatore di eventi spiacevoli. Erano convinti facesse da collegamento tra gli uomini e l’energia oscura dell’universo.
Jimmy Page avrebbe disegnato un gatto proprio come simbolo del legame tra mondo umano e spirituale, come altri simboli della copertina.
Un sigillo antichissimo
Una buona parte dei studiosi non crede che Page abbia disegnato questo simbolo, o quanto meno non che l’abbia inventato lui.
L’origine della runa “ZoSo” risalirebbe a metà ‘500, contenuta nell’alfabeto magico e nella griglia di Cardano, metodo di scrittura di messaggi segreti inventato dall’alchimista e matematico Girolamo Cardano.
E ci sarebbe qualcosa in più.
Chi supporta questa tesi dice che ci vuole proprio questo preciso simbolo per stringere un patto con il diavolo attraverso un messaggio in codice.
Speculazioni?
Jimmy Page non risponderà mai alle domande sul significato del suo simbolo, avvolto nella nebbia fitta come altre cose di questa copertina.
Forse le risposte avrebbero messo fine alle voci su una loro maledizione, o forse no.
Il simbolo di John Bonham:
Tre cerchi intrecciati
tre-cerchi-intrecciati-simbolo-john-bonham
Tre cerchi uniti in più punti.
É un altro simbolo dell’unione tra uomo, donna e bambino. La prima interpretazione è che il batterista dei Led Zeppelin lo scelga come simbolo della famiglia, che lui ama profondamente.
Nel 1966 John era diventato padre di Jason. Lo sbalzo da sconosciuto e tranquillo ragazzo di periferia a superstar mondiale in due anni provoca in John uno shock che lo trasforma in un ragazzo aggressivo, con il gusto per gli eccessi e la distruzione.
Il suo stile dirompente alla batteria usciva anche nella vita normale.
Chi lo frequenta è a conoscenza dei cambiamenti d’umore di Bonzo, in particolare quando beve, dell’abitudine a sfasciare intere stanze d’albergo per non parlare delle risse.
Il suo simbolo è più concreto, sembra che a Bonham piaccia perché i tre cerchi somigliano a una batteria vista dall’alto; qualcuno pensa a un omaggio alla birra Ballantine, prendendo spunto dal logo.
Se questo simbolo non avesse niente a che fare con l’occulto, potrebbero essere tutte interpretazioni valide. Infatti non c’entra niente con il mondo dei significati nascosti, vero?
No, non proprio.
Questo simbolo è presente anche nel libro di Crowley il Tarocco dello Ierofante e nel Libro dei Segni di Rudolf Koch, un altro testo di rune. In tutti e due i libri è collegato alla Trinità.
Jimmy Page, nelle varie interviste rilasciate durante gli anni, lo collega a una runa.
Un altra parte di un puzzle a cui mancherà sempre l’ultimo pezzo.
Il simbolo di John Paul Jones:
La triquetra
Jones era un polistrumentista. Soprattutto bassista e tastierista, sicuramente il più versatile ed equilibrato del gruppo.
Lui sceglie una triquetra, simbolo composto da un cerchio e tre punte unite (le cosiddette mandorle mistiche). Come Bonham, anche John Paul Jones lo trova tra i 493 simboli contenuti nel Libro dei Segni di Rudolf Koch.
La figura è una runa di origini celtiche e vichinghe, composta solo da cerchi. Come dirà Page rappresenta tranquillità, saggezza, competenza e sicurezza, infatti è molto difficile da disegnare.
Anche la triquetra è un segno della Trinità e della fertilità femminile.
Il simbolo rappresenta bene la personalità di John, il più tranquillo dei Led Zeppelin.
Il simbolo di Robert Plant:
La piuma dentro un cerchio
simbolo-robert-plant
E arriviamo a Robert Plant e la sua piuma all’interno di un cerchio.
Robert era il membro dei Led Zeppelin che aveva contribuito in modo decisivo al successo perché, con Jimmy Page, è autore di gran parte delle canzoni.
Il primo significato della piuma in questa posizione è la scrittura, le parole che escono dalla sua voce e dalla sua penna, visto che lui è soprattutto autore dei testi.
Approfondendo il significato di questo simbolo si crede sia la piuma della dea Maat, divinità egizia simbolo di giustizia, armonia e verità.
Jimmy Page dirà che il simbolo, disegnato da Plant, esprime il coraggio ed è base di tutte le filosofie.
C’è un quinto simbolo nella copertina di Led Zeppelin IV, più nascosto (un simbolo occulto e in più nascosto…e allora ditelo) e meno famoso.
È il simbolo di Sandy Denny, cantautrice folk-rock inglese e grande amica della band.
Sandy è nella storia perché prima e unica donna a duettare con Robert Plant in un brano dei Led Zeppelin, The Battle of Evermore, proprio in questo disco.
Il gruppo le rende omaggio e invece del banale asterisco utilizza questi tre triangoli capovolti e uniti in un vertice.
Neanche a dirlo che è una runa proveniente dal Libro dei Segni di Koch e richiama alla donna, alla fecondità femminile.
Come per gli altri simboli, anche in questo caso nessuno conosce il significato perché Koch non lo spiega e non lo fanno nemmeno i Led Zeppelin
Ovviamente.
Un maledetto anno straordinario
Per capire quanto poteva essere famosa la band inglese in questo periodo, questo articolo sulla vita dei Led Zeppelin fa sicuramente al caso tuo.
Ma torniamo a noi.
Con IV cambia il vento.
Non solo in bene, per la pazzesca popolarità, le vendite, i concerti e la sintonia come gruppo, ma anche in male.
Qualcosa che porterà alla fine del gruppo in meno di un decennio. Si pensa che questo qualcosa parta proprio da qui.
Molte persone che frequentano i Led Zeppelin pensano a una maledizione che li colpisce per essersi interessati all’occultismo e ai simboli magici. Page e Boleskine House, l’influenza della casa, le pratiche occulte del chitarrista dei Led Zeppelin a tutto il gruppo partendo da IV.
Chiariamo subito i dubbi.
Non ci sono e mai ci saranno prove concrete di una maledizione che ha colpito i Led Zeppelin.
Neanche dopo tutto quello che è stato dato per certo nel corso di oltre 45 anni partendo da ipotesi, suggestioni, credenze, cose dette e non dette dalla band.
Qualcosa inizia a cambiare, e possiamo chiamarla in vari modi.
Destino? Sfortuna? Colpa del loro stile di vita? Legge di compensazione?
Non lo sapremo mai. Comunque, la storia dei Led Zeppelin parla di tragici incidenti che iniziano a susseguirsi dalla seconda metà degli anni 70 a persone vicine a loro, forse troppi incidenti per una semplice casualità.
C’è chi non lo ha mai creduto, chi si è ricreduto e chi è sempre stato convinto.
Andiamo in ordine cronologico, partendo da uno tra i più convinti di questa maledizione, a detta di chi lo conosceva personalmente: Robert Plant.
I Led Zeppelin: bastava essere bravi, idoli e famosi?
5 agosto 1975: l’incidente a Robert Plant
Robert Plant e la moglie Maureen, con i figli Carmen e Karac e la figlia di Jimmy Page, Scarlet, subiscono un gravissimo incidente in macchina durante una vacanza nell’isola di Rodi.
Carmen e Karac se la cavano con qualche graffio mentre Scarlet è l’unica a uscire completamente illesa.
I danni gravi sono di Plant e soprattutto di Maureen, in fin di vita e portata d’urgenza in un ospedale in Inghilterra dove sarà salvata da una trasfusione.
Robert Plant ne esce malconcio fisicamente e traumatizzato nel morale; resta ingessato e su una sedia a rotelle per sei mesi.
Gli Zeppelin devono fermarsi, stravolgendo i piani per l’anno successivo. Il tour mondiale di fine agosto 1975 è annullato e la registrazione del nuovo disco, Presence, finisce in cantiere a tempo indeterminato.
In questo periodo di pausa forzata pubblicano un famoso e discusso album live: The Song Remains The Same.
Quando tutto è pronto per il tour mondiale cancellato nel 1975, una forte laringite colpisce Plant. Il tour slitta da febbraio ad aprile del 1977.
Periodo nero per Robert.
Plant dirà che l’incidente d’auto a Rodi fu per lui una sorta di punto di non ritorno. Non riuscirà più ad avere quella spensieratezza e il morale da “vado a conquistare il mondo e torno” che aveva di solito.
Purtroppo per lui non è ancora finita, ma andiamo con ordine.
14 maggio 1976: scompare uno Yardbird
Keith Relf, cantante e armonica negli Yardbirds oltre che grande amico degli Zeppelin, muore fulminato mentre suona la chitarra nel seminterrato di casa.
26 luglio 1977: muore Karac Plant
Sul tanto complicato tour americano dei Led Zeppelin, di tappa a New Orleans, si abbatte l’improvvisa morte di Karac, secondogenito di Plant, per un’infezione alle vie respiratorie.
Quel tour, già cancellato e posticipato, stava avendo grossi problemi di sicurezza. Tre date dove molte persone furono arrestate per rissa, tra cui John Bonham.
Alla notizia della morte del piccolo Karac il tour è immediatamente e definitivamente cancellato.
Plant cade in un lungo periodo di depressione, la band decide di prendere un periodo di pausa e ognuno si ritira con la propria famiglia.
I Led Zeppelin si ritroveranno solo alla fine del 1978, ma per loro il tempo è ormai agli sgoccioli.
3 settembre 1977: il team perde un pezzo
Keith Harwood, tecnico del suono e caro amico del gruppo che aveva collaborato per Houses Of The Holy, Physical Graffiti e Presence, muore in un incidente stradale mentre guida sotto gli effetti della droga.
21 aprile 1978: muore Sandy Danny
Anche Sandy Denny considera l’alcol un suo intimo amico.
L’amica dei Led Zeppelin cade dalle scale in un momento di ubriachezza una mattina di marzo del 1978, a casa dei genitori.
Dopo un mese di violenti mal di testa per la caduta, malori che non avevano preoccupato fino a quel momento, il 17 aprile Sandy perde conoscenza e viene ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale.
Muore il 21 aprile a 31 anni.
1979: Jimmy Page perde un amico
Phil Hale, pittore e amico di Jimmy Page, perde la vita in una delle ville del chitarrista per overdose di morfina, alcol e cocaina.
Hale era andato a dormire e non si risvegliò. Tempo dopo i Led Zeppelin rivivranno la stessa scena con qualcuno di ancora più importante. Page in seguito dirà di averlo visto “normale” quella sera, nel senso né più né meno sballato di altre volte.
25 settembre 1980: il dirigibile perde un pezzo
Infine, last but not least, il colpo di grazia.
Il 25 settembre 1980 John Bonham porterà a termine la sua ultima giornata di batteria e alcol. Beve prima delle prove, durante le sessioni e a una festa da Jimmy Page. Va a dormire ubriaco a casa di Page. La mattina dopo i compagni proveranno a svegliarlo inutilmente.
La stampa scriverà molte volte le parole “40 dosi di vodka” ma la notizia non sarà mai confermata.
Il dirigibile si componeva di quattro parti, saldamente collegate tra loro, imprescindibili, non sostituibili.
John Bonham non c’è più e con lui scompaiono nel nulla anche i Led Zeppelin, come una bolla di sapone.
Un mese più tardi Jimmy Page venderà Boleskine House, su suggerimento di Plant e Jones. Page dirà di aver sentito il bisogno di andarsene, come a scrollarsi di dosso qualcosa di spiacevole.
La casa resterà abbandonata per dieci anni.
I brutti episodi che hanno colpito il gruppo sono documentati, così come la passione di Page per l’occulto, al punto di coinvolgere i suoi compagni.
Resta da unire gli altri pezzi del puzzle. Le copertine degli Zeppelin successive a IV sembrano avere altri indizi e simboli.
A cominciare da Houses Of The Holy.
Fare due più due e parlare di una maledizione è semplice.
Forse così semplice che è meglio togliercelo dalla testa.
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«I nomi delle band e i titoli del dischi non hanno alcun senso: cosa vuol dire Led Zeppelin? Niente! L’unica cosa che conta è la musica» dice Jimmy Page presentando il disco alla stampa. Per registrare Led Zeppelin IV i Led Zeppelin cominciano a lavorare agli Island Studios di Londra nel dicembre 1970, poi decidono di isolarsi da tutto e scelgono Headley Grange, una antica casa sperduta nelle campagne del Galles dove restano quattro mesi, suonano in continuazione e costruiscono il monumento del rock’n’roll anni settanta: il martello di John Bonzo Bonham, gli arrangiamenti di John Paul Jones, la chitarra di Jimmy Page e la voce di Robert Plant. In una nuova intervista con la rivista Mojo, Jimmy Page ha raccontato di aver guidato la band in una vera immersione nel suono e nell’atmosfera dei Led Zeppelin: «Non c’erano distrazioni, non c’era il pub, niente di niente» ha detto, «Dovevamo stare lì per mangiare, dormire, e lavorare. Ma non è che andassi in giro con la frusta. C’era una specie di corrente magica che attraversava quel posto e che è finita nel disco».
Un disco ricco di brani immortali, irraggiungibili, che spaziano dall'hard blues di Black Dog al rock and roll più puro fino al folk di The Battle Of Evermore e alle contaminazioni etniche di Four Sticks. La perfezione probabilmente venne raggiunta con un brano della durata di 8 minuti e 2 secondi, mai pubblicato come singolo, che ridefinì il concetto di epicità nel rock: Stairway To Heaven.
«Headley Grange era un posto freddo, sporco e puzzolente» ha raccontato John Paul Jones, «Ma un giorno Jimmy e Robert sono arrivati dalle montagne con l’intro di chitarra e la prima strofa di una canzone davvero speciale. Ci siamo seduti davanti al camino e abbiamo cominciato a costruirla».
Il primo titolo di quel pezzo è Cow and Gate, perché Robert Plant si è appena comprato una fattoria. «Non suonava come nessuna altra cosa che avessimo sentito fino a quel momento» ha detto Jimmy Page. «Ogni musicista sogna di fare qualcosa che rimanga per sempre» ha detto un volta Jimmy Page, «Noi abbiamo fatto Stairway to Heaven».
La scelta della chitarra è il momento di svolta, perché Jimmy Page l’ha definita «Magica». Di solito usa una Gibson Les Paul, ma per fare l’assolo di Stairway to Heaven sceglie una Fender Telecaster: «La stessa che avevo usato nel primo album dei Led Zeppelin, quella che mi aveva regalato Jeff Beck quando suonavo negli Yardbirds. Una chitarra magica».
ALCUNE CURIOSITÀ SULL'ALBUM:
BLACK DOG
Il caratteristico suono che si sente all'inizio dell'album, e quindi all'inizio del brano, è il rumore dei nastri che rotolano messi in riproduzione. Invece che tagliarli Jimmy Page decise di lasciarli, pensando che suonasse come la rappresentazione sonora dell'entrata di "un esercito di chitarre".
WHEN THE LEVEE BREAKS
Robert Plant è l'unico della band ad aver registrato il brano a velocità normale. I Led zeppelin utilizzarono la tromba delle scale di Headley Grange per registrare la granitica batteria di John Bonzo Bonham. Per rendere il suono ancora più epico Jimmy Page ebbe la geniale idea di rallentare la canzone in fase di missaggio del disco. A qual punto mancava solo la voce di Plant che registrò la sua parte in base alla nuova accordatura del brano.
ROCK AND ROLL
Una canzone che ridefinì la durezza e la sostanza del rock stesso degli anni '70, che scalzò Immigrant Song come canzone d'apertura dei loro concerti e che l'intero mondo della musica cercò di reinterpretare negli anni a venire.
Rock And Roll nacque durante le fasi di lavorazione del brano Four Sticks nella villa di Headley Grange. Il pattern di batteria del brano risultò difficilissimo da registrare e John Bonham perse completamente la pazienza. In preda alla rabbia, iniziò a suonare qualcosa di completamente diverso per staccare la testa: prese ispirazione da una canzone di Little Richard del 1957 Keep a Knockin'. Fu così che Bonham mise completamente da parte le lavorazioni di Four Sticks e iniziò a scrivere con il resto della band un brano dal titolo It's Been a Long Time. Jimmy Page suonò il riff di chitarra e la canzone venne completata in circa 30 minuti.
TRACKLIST:
BLACK DOG
ROCK AND ROLL
THE BATTLE OF EVERMORE
STAIRWAY TO HEAVEN
MISTY MOUNTAIN HOP
FOUR STICKS
GOING TO CALIFORNIA
WHEN THE LEVEE BREAKS
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“Stiamo lavorando ad un pezzo molto lungo”, dichiarò Jimmy Page, “stiamo cercando di fare qualcosa di nuovo con un crescendo di organo e chitarra, per poi iniziare la parte elettrica… Potrebbe durare tipo… una quindicina di minuti… e dal vivo anche di più!”.

Alla fine durerà “solo” otto minuti scarsi, Stairway To Heaven, fulcro del quarto disco in studio dei Led Zeppelin. Registrato nello studio mobile dei Rolling Stones e all’Island Studio di Basing Street, a Londra, prodotto dallo stesso Page, raccoglie otto tra le canzoni più note del quartetto inglese, tipo Black Dog, che prende un serrato giro armonico inventato da John Paul Jones e lo trasforma in un rock’n’roll acrobatico di prim’ordine, ma anche Misty Mountain Hop, intima, bluesy, colma di immagini poetiche fra l’epico e il rustico. Ci sono poi Rock’N’Roll, che ricicla in parte Keep A-Knockin di Little Richard e in parte Something Else di Eddie Cochran e le trasforma in un saliscendi hard incendiario, il sabba blues convluso di Four Sticks, quindi la trasognata Going To California e il blues arcigno ma introspettivo di When The Levee Breaks (che “ruba” il riff a una registrazione del 1928 di Memphis Minnie e Kansas Joe McCoy). Impossibile tacere poi della meravigliosa The Battle Of Evermore, che evoca paesaggi nordici e spettrali grazie ai sublimi intrecci vocali fra Plant, Jones e la mai troppo rimpianta Sandy Denny.

A parte le canzoni, il disco passerà alla storia anche per le stratificazioni simboliche dell’artwork. “L’immagine di un vecchio”, spiega Page, “che trasporta la legna ed è in armonia con la natura, un vecchio che prende da essa e restituisce alla terra… La sua vecchia casa viene abbattuta e lui è costretto a vivere nei ghetti urbani… tipo quello raffigurato nel retro”. Detto in altro modo: la copertina zeppeliniana divisa in due parti – vecchio con fascina da un alto, paesaggio urbano/industriale dall’altro – è una specie di atto d’accusa della band alla modernità.

Più incisivo ancora è l’oltraggio alle leggi del music-biz rappresentato dalla natura doppiamente anonima del disco, sprovvisto di titolo e senza il nome della band. Unico riferimento ai Led Zeppelin: il nome di Page in qualità di produttore stampato nella busta interna. I quattro musicisti sono tuttavia rappresentati da altrettanti simboli: Bonzo da tre cerchi che si intrecciano, John da tre ovali che intersecano un cerchio, Plant da una piuma e Page da un misterioso glifo che alcuni dicono ispirarsi a una runa celtica mentre altri sostengono si tratti del simbolo alchemico dell’ambra, e che in ogni caso i più leggeranno come “Zoso”, nome con cui Led Zeppelin IV è da molti conosciuto.

Pubblicato l’8 novembre 1971, è uno degli album di maggior successo della storia con oltre 23 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti d’America. Su SA l’approfondimento di carriera dedicato alla band è di Massimo Padalino.


  • Black Dog
  • 2Rock and Roll
  • 3The Battle of Evermore
  • 4Stairway to Heaven
  • 5Misty Mountain Hop
  • 6Four Sticks
  • 7Going to California
  • 8When the Levee Breaks



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https://www.sentireascoltare.com/artisti/led-zeppelin/

Led Zeppelin

In cerca dell’angelo con l’ala spezzata

…Page incomincia a battere il piede a ritmo. Il pezzo parte ed un tripudio di elettricità viva invade la stanza: perché c’erano amplificatori dappertutto lì dentro, da muro a muro, terribili, tutti vecchi e male in arnese, ma quando il sangue elettrico ne percorse i circuiti… magia: nacquero i Led Zeppelin!
continua.....




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