venerdì 4 novembre 2022

ROBERT PLANT & JIMMY PAGE OLTRE LED ZEPPELIN e carlo verdone

 



tempo fà avevo postato l'intervista...dove lui si improvvisò "giornalista" ma non è nel suo dna. infatti aveva preparato alcune domande ma meglio a ruota libera....e in 40 minuti chissà che cosa si sono detti!!!!..prima possibile chiederò a carlo..ci conosciamo😉
auguri carlo
Carlo Verdone, famoso attore e regista italiano, ama la musica rock e i Led Zeppelin. Così, nel novembre 1994, si improvvisa critico musicale e, per la rivista “The Friday of the Republic”, intervista Page e Plant. Ti darei l'intervista ma è tutta in italiano D: eh, beh, se vuoi provare a leggerlo, eccoti qui: http://www.ledzeppelinclub.it/italiano/art/art003.html
Ad ogni modo, Carlo Verdone è molto più rocker di quanto noi stessi possiamo immaginare e avremmo immaginato. A cominciare da quell’ardore sfrenato per la batteria, amata grazie alle spedizioni a Siena in compagnia del padre per assistere al Palio. La, tra bandiere sventolanti e accompagnamenti di tamburi, scoppiò il colpo di fulmine per lo strumento. L’attore e regista romano possiede più di 22.000 vinili, e della sua collezione va fierissimo. “Sono fan delle grandi rockstar, come Jimmy Page che ho intervistato a Milano. Mi ha regalato una foto autografata (che ha messo sotto vetro, oltretutto, ndr). Anche Robert Plant ho incontrato, è stato molto gentile con me“.
Non stupisce, infatti, il dialogo di Ivano e Jessica, parzialmente identificativo della passione dell’attore romano verso il genere. Megadeth, Santana e Pearl Jam, tre mostri sacri, colonne portanti delle varie sfumature del rock. E poi ci sono loro, i Led Zeppelin, forse la band più amata e idolatrata da Verdone.
“Intervistarli fu una grande emozione. Mi concessero 40 minuti, agli altri 10/15 minuti, forse perché avevo preparato domande non da giornalista. Ed erano sorpresi che un attore- regista fosse così appassionato. Mi impressionò l’altezza di entrambi e le dita lunghe e fini di Page: sembravano le dita lunghe di un bambino. Furono gentili, e generosi verso alcuni colleghi, in particolare verso Gary Moore, e mi ripeterono che senza Muddy Waters sarebbe successo assai poco. Rimproverai scherzosamente Page di non avermi concesso “Don’t Leave Me This Way” nell’album con David Coverdale: quest’ultimo fu gentile e mi diede l’ok, ma Jimmy Page no. Fece ricadere la colpa sul suo editore e mi diede numeri di telefono e indirizzi vari per chiedergli suoi brani. Una volta gli scrissi: mi rispose, fu molto signore, erano solo complimenti e saluti”.
“Led Zeppelin II mi ha sconvolto“, disse nel corso della trasmissione I Miei Vinili su Rai Tre. “Già il primo mi era già piaciuto moltissimo. Plant lo trovavo stranissimo ma mi piaceva tanto, Bonham mi piaceva, ma soprattutto Jimmy Page. Ho comprato il secondo album. Appena è partito il disco sono rimasto sconvolto. Quando ho bisogno di di energia metto ‘Whola Lotta Love‘ e…chi la batte? Energia pura. Il distorsore di Page era nuovo, potente. Questo brano riassume, secondo me, quello che sono stati i Led Zeppelin. Stessa cosa detta anche da Jimmy Page“.
“C’è la gran voce, portata al massimo, di Robert Plant, un assolo di batteria di John Bonham e un lavorone di John Paul Jones. Bonham è stato il più grande batterista rock del mondo, e resterà tale. Io ho visto praticamente quasi tutti i rock più importanti del mondo, solo loro non li ho visti. E questa rimane una macchia. Resterà una macchia“.
Una delle cose di cui va più fiero è “Led Zeppelin III” autografato da Jimmy Page. Come raccontato sulle pagine del Corriere della Sera, “una volta mi rubarono il Led Zeppelin 3, che mio padre mi aveva portato dalla Francia con una copertina diversa. L’ho ritrovato su Facebook, ho cercato di ricomprarlo ma il proprietario si è inalberato, ho lasciato perdere“.
“Una Band come i Led Zeppelin è unica e irripetibile. L’epoca d’oggi è molto confusa e questa confusione si concretizza molto bene in quello che ascoltiamo. C’è voglia di stupire ma poco, pochissimo sentimento. Gli Zeppelin avevano entrambe le cose“.
"I Led Zeppelin - dice Verdone, grande appassionato di musica e musicista lui stesso, nonché collezionista di dischi - sono stati quattro musicisti di immensa personalità, assolutamente originali nel suono, nel ritmo e nella voce di Robert Plant. Jimmy Page, il chitarrista, portò l'esperienza precedente con gli Yardbirds ad un'evoluzione mai immaginata. Potenza, delicatezza, riff trascinanti, ritmo imponenente (costruito dal più grande batterista rock di tutti i tempi, John Bonham) fanno dei Led Zeppelin una band immortale", sottolinea Verdone.
Il segreto dell'attualità dei Led Zeppelin è per Verdone facile da spiegare ed eccezionale al tempo stesso: "I loro brani non invecchiano - aggiunge il regista con l'Adnkronos - per il semplice motivo che erano avanti vent'anni nella costruzione della loro musica. All'epoca, quando uscì il loro primo album, ci rendemmo conto che stavamo ascoltando quello che aspettavamo avvenisse. Dobbiamo dire grazie a Jimmy Page per aver azzardato alchimie col suono della chitarra, portando questo strumento alla sua vera apoteosi. Con loro si chiude l'epoca delle grandi rock band formate da quattro solisti formidabili", conclude Verdone, che ha fatto della musica, dei musicisti e degli strumenti musicali una costante nel suo cinema, oltre che nella vita.

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“La musica è il battito che mette i cuori in armonia.”
“Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio
Platone
....e non poteva mancare quel rimescolamento d'anima..
il mio viaggio verso la California...💞

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good morning💞
Music for me is communication. I say 'listen to people out there, listen to my music, let's become one.' Music is a friend to me when I'm alone, when I'm sad. You cannot define music because music is cosmos and knows no barriers or definitions. You have to hear the music to dig.
Robert Plant..
La musica per me è comunicazione. Dico 'ascoltate gente là fuori, ascoltate la mia musica, diventiamo uno.' La musica è un'amica per me quando sono solo, quando sono triste. Non puoi definire la musica perché la musica è cosmo e non conosce barriere o definizioni. Devi sentire la musica per scavare.
Robert Plant..











 https://youtu.be/uLwanV7lOF8

Page & Plant: Ten Years Gone Rehearsal Osaka 1996
Unici anche quando si sentono liberi di provare..
Page & Plant: Ten Years Gone Rehearsal Osaka 1996
Pearcy è insuperabile..un anticonformista..ironico. passionale..umanamente vitale..insomma
carisma da vendere anche in pantaloncini..💞

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