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Nobildonna, attrice, cantante, autrice, pittrice e non per ultimo, star del web: questi sono soltanto alcuni dei mille volti di Drusilla Foer. Questa sera sarà al Festival di Sanremo, una delle co-conduttrici più attese.
Sanremo 2022, Drusilla Foer: "Prossima conduzione femminile? Magari, e vorrei anche un Papa donna"
Il talento di Drusilla. Certe scale sono solo per chi le sa scendere
Io mi chiedo perché si debba essere sempre così pesanti. Appare sullo schermo e, soprattutto, su un palcoscenico importante, un personaggio, che sia donna uomo o un panda sinceramente poco a me interessa. Qualcuno che si sa muovere come pochi sanno ormai fare. Con padronanza e senso dei tempi e delle battute. Un personaggio elegante, ironico, colto, intrigante. Ma davvero la discussione deve limitarsi a “cosa sia o chi sia”?
Drusilla Foer è un personaggio teatrale che niente toglie a noi donne, anzi, e sinceramente io come donna non mi sento né sostituita, né offesa, né sminuita dalla una presenza come la sua. Perché mischiare sempre temi così diversi, perché escludere il bello che capita perché, altrove, non è stato altrettanto permesso?
Il merito, il talento delle donne che sia riconosciuto senza fatica e senza strumentalizzazioni, è una lotta ormai senza fine ma questo è un altro discorso e, soprattutto, dopo le vicende politiche delle ultime settimane tanto ce ne sarebbe da dire. Ma Drusilla è altro. Non c’entra con tutto questo e ben venga. Ben venga questo di più se ci ricorda quanto sia importante il racconto di come gusto, charme, uso pungente e attento delle parole possa esse davvero molto più efficace di una metaforica spada.
Ok è toscana e questo noi del Granducato sappiamo che è decisamente una marcia in più nell’ambito della battuta tagliente e solo apparentemente innocua. Ma il suo innegabile fascino è aver ricordato ieri sera, soprattutto a chi l’ha vista per la prima volta, che la professionalità, la qualità, sono elementi importanti. Che siano un vestito cucito a mano da una sconosciuta artigiana o una battuta sapiente, una citazione dimenticata.
Se non la conoscete e amate da tempo, come chi scrive, andate a cercarvi le sue ormai iconiche telefonate. Scoprirete che si può fare satira deliziosa dicendo a un ipotetico Salvini dall’altro capo di un cellulare: “Ma davvero crede che basti mettere una felpa blu per sembrare uno vicino al popolo? Ma se lei ha sempre la faccia di uno che si è svegliato da cinque minuti!“ oppure a una Giorgia, scambiata all’inizio solo per la cantante “...Lei ha sempre quell’aria della sorella maggiore che ha paura di fare una figura di... quando parla il fratello minore”.
Ecco questa è Drusilla, signora bon ton entrata nel nostro immaginario per farci sorridere con intelligenza. Drusilla o Gianluca Gori che siano (lui peraltro bravissimo e vi invito a cercare in rete qualche sua performance teatrale e ad ascoltarlo). Drusilla ci riporta alla bellezza, al sapore di cose che restano perché fatte bene, perché contano.
Ieri sera ha dimostrato che certe scale davvero sono solo per chi le sa scendere, parlando di spettacolo, che la preparazione non si improvvisa, che la cultura è il bagaglio che ti fa stendere elegantemente chi vorrebbe metterti all’angolo con la propria ignorante arroganza. Certo, ha davvero qualcosa in più e godiamoci semplicemente questa incursione e questa unicità.
”Per comprendere la propria unicità“ ci ha detto “e accettare la propria unicità è necessario capire di che cosa è composta, di che cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi. Certamente delle cose belle no? Le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. E si però dei talenti bisogna allenarli, vanno seguiti. Delle proprie convinzioni bisogna avere la responsabilità. Delle proprie forze bisogna averne cura e queste son le cose che sulla carta son fighe”.
Quindi, seguiamo il suo consiglio, prendiamo per mano le cose belle che ci capitano e portiamole in alto. Ricordiamoci l’uso potente delle parole, del saperle scegliere con cura, della forza di saperle dire nella giusta misura, nel giusto momento e ricordiamoci di quanto, per fare tutto questo, sia necessario il bagaglio prezioso di quella naturale cultura che rimane dopo che tanto si è dimenticato.
Perché solo così l’effetto che ne consegue è naturale, non pedante, brillante ed efficace. Ricordandolo in un mondo oggi in cui sembrano regnare finzione e improvvisazione, ma il sentire dell’ arrivo dell’evidenza per cui in ogni campo, politica o spettacolo che siano, non sia più possibile per nessuno improvvisare. Semplicemente perché non è più credibile e non passa. Non resta, probabilmente direbbe Drusilla, come un bell’abito, cucito bene e con cura.
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Drusilla Foer regina sul palco di Sanremo: “Voglio essere la bandiera delle mie convinzioni”
“Che idea porterò all’Ariston? Io non ho molte idee (ride, nda). Ho piuttosto delle convinzioni. Cercherò di portare quella che sono, ciò che penso, le mie preoccupazioni. La fortuna che ho avuto, in questa carriera da anziana, è quella di essere ascoltata”. Non si scompone più di tanto Drusilla Foer, in attesa di diventare la prima co-conduttrice ‘en-travesti’ sul palco di Sanremo durante la terza serata del Festival.
Anche gli spettatori, come lei, una convinzione ce l’hanno di sicuro: sarà la presenza più elegante, più charmant e probabilmente più divertente mai vista al fianco del direttore artistico Amadeus, che l’ha scelta e voluta. Il personaggio di una nobildonna toscana un po’ vanesia, diva dello spettacolo e stella del web, è un’icona fashion, inventato da Gianluca “Gigo” Gori, attore toscano di 55 anni, che ne ha fatto il suo alter ego e da anni appare nelle sue sembianze in tv e in spettacoli teatrali ma anche sui social, dove Drusilla ha un proprio account.
“Dovevo essere la figura scandalosa di questo festival, ma non mi sembra che ne manchino, sia tra gli ospiti che tra gli artisti in gara. Alla fine io sono solo molto alta”, le sue parole durante la conferenza stampa di presentazione.
“Sono molto contenta di essere in questo luogo musicale che è anche un luogo di aggregazione dell’Italia che ama la musica, che ama stare insieme davanti alla tv, è una manifestazione colma di amore per la musica” ha proseguito madame Drusilla, congratulandosi anche per i dati sul pubblico giovane, in crescita.
“Sono serate colme di affettività e dove c’è affetto io mi diverto e intendo divertirmi con Amadeus” ha promesso, dicendosi contenta del fatto che “sia dagli ospiti che dagli interpreti è emersa la volontà e la determinazione di parlare di certi temi. La musica è un veicolo importantissimo. Ed è una vittoria sia per la musica che per i contenuti”. “Avrò otto vestiti da sera… quando mi ricapita più – ha confidato sorridendo – . Grazie di avermi dato questa possibilità che mi emoziona e diverte. E provo tenerezza verso me stessa, un sentimento che mi piace”.
Sulla performance di Checco Zalone
“Checco ha fatto un’operazione molto forte, ha voluto smuovere le acque e laddove ci sono acque smosse sono sempre contenta. Un tv di stato che permette che un artista smuova le acque è una tv irrorata di civiltà e di positività. Mi va benissimo, sono contenta che sia successo, è un segno di civiltà“, il commento di Drusilla Foer sulla favola scorretta di Zalone sul palco dell’Ariston martedì sera, che ha diviso la comunità lgbtq+.
“La mia opinione – sottolinea l’attrice – è che ognuno può esprimere la propria arte, le proprie convinzioni, il proprio pensiero. Sanremo è un luogo di grandissima visibilità, non ho un’opinione molto precisa sul lavoro di Zalone, ma se questo solleva un dibattito che porta qualcuno ad avere una convinzione, credo sia comunque un momento di valore”.
Donne al timone del festival
“Donne al timone del festival? Sarebbe molto ganzo. Ammesso che questa signora sia brava nel farlo, perché io sono prima per la meritocrazia. E vado oltre, perché non un Papato donna?”. Drusilla non ha risparmiato le sue zampate al festival di Sanremo, parlando di gender gap. “Certi lavori sono fatti da più tempo dagli uomini, e quindi le donne non potevano guadagnare terreno. Gli scienziati uomini per lungo tempo? Solo perché a loro era permesso studiare. E comunque al festival vorrei vedere 12 vallettoni belli sul palco”.
Il suo arrivo
Così Drusilla Foer, con la sua fine ironia, è finalmente sbarcata a Sanremo, co-conduttrice al fianco di Amadeus durante la terza serata. Aristocratica, elegantissima, fascino d’antan, sagace, tagliente, ironica, divertente, Drusilla Goer è una signora piena di talento: dalle deliziose pillole web con spassosissime telefonate (memorabili quelle con la domestica Ornella) al recital Eleganzissima che continua a macinare sold out.
Insomma, una come lei ci voleva proprio a dare una scossa alla kermesse. La presenza più chic, ma anche la più avanti del parterre sanremese, ben di più di una co-conduttrice. Sarà una vera regina del palco, c’è da aspettarselo. “Confesso che voglio divertirmi come fossi sulla poltrona di casa, un po’ per allentare l’emozione – le sue parole a RollingStone -. La mia idea è andare a vedere Sanremo a Sanremo, sul palco“.
Artista di lungo corso, da vero professionista lascerà poco al caso, Gianluca Gori: “Mi piace quando non si porta solo musica, ma anche un’idea. Poi ci sono tante canzoni che ho amato, come Vacanze romane dei Matia Bazar – prosegue l’intervista a RollingStone -. E l’anno scorso io pazza del gruppo glam rock Måneskin: fighi, bravi, talentuosi, si divertono, sudano, si baciano, tutto quello che mi piace nella vita. E poi ringhiano. Sono conquistata che i giovani si mettano addosso tutine d’oro e ci raccontino una storia. Mi piacciono Achille Lauro e coloro che cercano di sgretolare questa situazione stagnante, un po’ faticata, di un mondo che gira con stanchezza”.
L’approvazione del mondo lgbtq+
“Sono contenta dell’approvazione del mondo lgbtq+ – sottolinea Drusilla Foer – , così come del pubblico femminile, che non si sente in competizione con me. Sono felice per tutti coloro che sanno quanto tenga a dare ascolto a zone che sento stridere, di disagio e ingiustizia. Voglio essere la bandiera delle mie convinzioni. Chi è d’accordo con me, bene. Chi non è d’accordo con me, se ne può parlare”.
“Tante persone hanno espresso approvazione che io ci fossi perché si sentono rappresentate e io non mi sottraggo alle responsabilità – ha sottolineato Drusilla Foer in conferenza stampa – ha concluso – I temi su cui si esprime non saranno solo quelli lgbtq+ ma molti altri, come la violenza sulle donne e il lavoro. Mi sento una bandiera di quello che penso”.
L’emozione
“Emozionata? E vabbè, non è che vado alla fiera del cinghiale. La prima reazione quando mi hanno proposto Sanremo è stata il buio assoluto, ho detto sì per la mia fame di esperienze. Parto per Sanremo, ma dalle mie colleghe che sono là so che c’è già un bel fermento, poi quello è un palco che agita, che emoziona. Per ora io sono tranquilla, ma probabilmente arriverò lì e mi verrà un attacco di panico“, ha detto madame Drusilla Foer durante Parola di Dru, il suo appuntamento settimanale, all’interno di Facciamo finta che, il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101.
“Io però cercherò di divertirmi – ha aggiunto Drusilla rispondendo alle domande di Costanzo – credo che non penserò a tutti gli occhi che mi guardano, penserò di essere che ne so alla fiera della salsiccia o in onda con voi a fare quattro chiacchiere”. Concetto che ribadisce con forza anche in seguito: “Dalle chiacchierate che ho fatto con Amadeus qua e là ci troviamo molto bene e poi si vedrà. Cerchiamo di divertirci, non si guida uno shuttle, siamo su un palcoscenico, si ascolta la musica, si commenterà”.
‘Dru’ e Sanremo
“Sanremo – ha spiegato – è una cosa aggregante, è come una partita della Nazionale, Sanremo è un contenitore dove l’Italia si riconosce e si sente un po’ Italia. Infatti svariate colleghe o colleghi o giornalisti mi hanno chiesto una cosa piuttosto antipatica, mi hanno chiesto ‘ma lei che è così pipiripi pipiripi pipiripi, dove pipiripi si intende gran dama, come si sente a diventare un personaggio nazionalpopolare?’ Io bene, sono felice di piacere al popolo di una nazione, nazionalpopolare è un valore“.
Quando Carlotta Quadri le ha chiesto poi “come ci si sente a vivere tutto il giorno quando qualunque cosa dici potrà essere usata contro di te“, Drusilla ha risposto: “Ma io ci sono abbastanza abituata, ormai da anziana io dico tutto quello che mi pare perché se no è inutile anche invecchiare se non si ha il privilegio di dire quello che ti passa per la testa. Se dico una bischerata diranno che ho detto una bischerata, se dico una cosa ragionevole diranno che ho detto una cosa ragionevole. Il giornalismo deve fare il suo lavoro e io mi divertirò”. E sicuramente, grazie a lei sul palco dell’Arison, lo faranno anche gli spettatori. Parola di ‘Dru’.
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