mercoledì 5 gennaio 2022

4..ROBERT PLANT E AlISON KRAUSS.


Robert Plant & Alison Krauss - Raise The Roof (FULL ALBUM)

https://www.youtube.com/watch?v=UcZ5nURbZo0&list=PLfiMjLyNWxeahoRzo37UIzD8ucfwBiycq


Raise The Roof

https://www.youtube.com/watch?v=HS4MT77sAS0&list=PLHTAVc5dzBeB50hUEVYCJk1bYqI-Y4NY5


Robert Plant & Alison Krauss - Raise The Roof (FULL ALBUM) https://www.youtube.com/watch?v=UcZ5nURbZo0&list=PLfiMjLyNWxeahoRzo37UIzD8ucfwBiycq 

Raise The Roof

 https://www.youtube.com/watch?v=HS4MT77sAS0&list=PLHTAVc5dzBeB50hUEVYCJk1bYqI-Y4NY5 


https://youtu.be/ZepyzyhyGdg?list=PLfiMjLyNWxeahoRzo37UIzD8ucfwBiycq




https://youtu.be/ZepyzyhyGdg?list=PLfiMjLyNWxeahoRzo37UIzD8ucfwBiycq

https://www.youtube.com/watch?v=ZepyzyhyGdg&list=PLfiMjLyNWxeahoRzo37UIzD8ucfwBiycq&index=14
full album





Robert Plant ha annunciato un tour nell'estate del 2022 insieme ad Alison Krauss, e ha rivelato che i ricordi delle indiscrezioni riguardo al suo ritiro dal mondo della musica nel 1980, dopo lo scioglimento dei Led Zeppelin, gli sono serviti da stimolo per tenere "un piede sul pedale". "È la prerogativa di un pazzo!" Insiste Plant. Il cantante parla del suo desiderio di continuare ad andare avanti in una nuova intervista con il giornale britannico The Telegraph. Riassumendo la sua esperienza con gli Zeppelin in sole tre brevi frasi nell'articolo, Plant dice: "Abbiamo fatto grande musica. Ci siamo divertiti molto. E poi tutto si è fermato". "Avevo 19 anni durante le prime prove dei Led Zeppelin, e ne avevo 32 quando John [Bonham] morì, quel periodo terribile", ricorda nel The Telegraph. "La gente mi diceva: 'Beh, avrai fatto abbastanza adesso?' Abbastanza di cosa, cazzo? 'Abbastanza per andare in pensione!' Quindi immaginate la benedizione di essere 40 anni più avanti sulla strada, e non sapere ancora abbastanza per fermarmi sotto ogni punto di vista. C'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, un posto nuovo dove andare. Lo adoro". Come prova del suo desiderio di continuare ad andare avanti, l'uscita il 19 novembre di RAISING THE ROOF, il secondo album di collaborazione di Plant con la leggenda Alison Krauss, è stata accompagnata da un annuncio che il duo suonerà spettacoli negli Stati Uniti e in Europa nell'estate del 2022. aggiungo io..è unp spirito viandante..un esploratore del tempo..passato presente futuro..la sua voglia di imparare, vivere a 360 gradi lo rende umano ma anche alieno.. è unico e basta!!💞 Robert Plant annonce une tournée à l'été 2022 avec Alison Krauss, et révèle que les souvenirs des rumeurs entourant sa retraite du monde de la musique en 1980, après la dissolution de Led Zeppelin, ont servi de stimulus pour garder « un pied sur la pédale". « C'est l'apanage d'un fou ! Plante insiste. Le chanteur évoque son envie de continuer à avancer dans une nouvelle interview accordée au journal britannique The Telegraph. Résumant son expérience avec Zeppelin en seulement trois courtes phrases dans l'article, Plant dit : « Nous avons fait de la bonne musique. Nous nous sommes beaucoup amusés. Et puis tout s'est arrêté. "J'avais 19 ans lors des premières répétitions de Led Zeppelin, et j'en avais 32 quand John [Bonham] est mort, cette terrible période", se souvient-il dans The Telegraph. « Les gens me disaient : « Eh bien, en avez-vous fait assez maintenant ? » Assez de bordel ? « Assez pour prendre ma retraite ! » Alors imaginez la bénédiction d'avoir 40 ans d'avance sur la route, et de ne pas encore en savoir assez pour m'arrêter sous tous les angles. Il y a toujours quelque chose de nouveau à apprendre, un nouvel endroit où aller. J'adore ça. " Preuve de sa volonté d'aller de l'avant, la sortie le 19 novembre de RAISING THE ROOF, le deuxième album collaboratif de Plant avec la légende Alison Krauss, s'accompagnait d'une annonce que le duo jouera des concerts aux États-Unis et en Europe à l'été de 2022. J'ajoute .. c'est un esprit vagabond .. un explorateur du temps .. passé présent futur .. son envie d'apprendre, vivre à 360 degrés le rend humain mais aussi extraterrestre .. c'est unique et c'est tout !! 💞 https://twitter.com/i/status/1461417168986378243 ..la scritta sulla mano di Robert... "Wanderlust"...voglia di vagabondaggio..è una frase che già Robert associò ad una intervista al Guardian del 2007..e anche a suo tempo durante l'esibizione allìepoca LED del 10 febbraio 1975 nel Maryland.. https://ledzepnews.com/.../robert-plant-performed-with.../ https://youtu.be/L__YeEcb2wA https://youtu.be/3f9Sw_XxXO8 esprime la voglia di viaggiare, di andare oltre oltre barriere, di attraversarle..barriere anche sociali, intellettuali...luoghi conosciuti e altri da conoscere..un bagaglio che accresce in continuazione anche come dice Robert, per quel nostro amico in seconda fila che dorme a braccia conserte..the song remains the same.. https://youtu.be/-kWCbJKsfkA "Well apart from the new ones, we do of course, have some albums that came out in previous years, and this is a track from one of them. It relates to the wanderlust we've been having from the travelling around to the different countries of the world, and the fact that all the different people, that we meet from the different countries, Thailand, and Hong Kong, Kuwait, and all sorts of places, we always find that relatively, in the end that, through all the barriers, the social barriers, even for our friend in the second row who's asleep with his arms folded, The Song Remains the Same." "Beh, a parte i nuovi, ovviamente abbiamo alcuni album usciti negli anni precedenti, e questa è una traccia di uno di loro. Si riferisce alla voglia di viaggiare che abbiamo avuto dal viaggiare in giro per i diversi paesi del mondo, e il fatto che tutte le persone diverse, che incontriamo dai diversi paesi, Thailandia, Hong Kong, Kuwait e ogni sorta di posto, troviamo sempre che relativamente, alla fine, attraverso tutte le barriere, le barriere sociali, anche per il nostro amico in seconda fila che dorme con le braccia conserte, The Song Remains the Same".


https://twitter.com/i/status/1461417168986378243
..la scritta sulla mano di Robert...
"Wanderlust"...voglia di vagabondaggio..è una frase che già Robert associò ad una intervista al Guardian del 2007..e
anche a suo tempo durante l'esibizione allìepoca LED del 10 febbraio 1975 nel Maryland..
https://ledzepnews.com/.../robert-plant-performed-with.../
https://youtu.be/L__YeEcb2wA
https://youtu.be/3f9Sw_XxXO8
esprime la voglia di viaggiare, di andare oltre oltre barriere, di attraversarle..barriere anche sociali, intellettuali...luoghi conosciuti e altri da conoscere..un bagaglio che accresce in continuazione
anche come dice Robert, per quel nostro amico in seconda fila che dorme a braccia conserte..the song remains the same..
https://youtu.be/-kWCbJKsfkA
"Well apart from the new ones, we do of course, have some albums that came out in previous years, and this is a track from one of them. It relates to the wanderlust we've been having from the travelling around to the different countries of the world, and the fact that all the different people, that we meet from the different countries, Thailand, and Hong Kong, Kuwait, and all sorts of places, we always find that relatively, in the end that, through all the barriers, the social barriers, even for our friend in the second row who's asleep with his arms folded, The Song Remains the Same."
"Beh, a parte i nuovi, ovviamente abbiamo alcuni album usciti negli anni precedenti, e questa è una traccia di uno di loro. Si riferisce alla voglia di viaggiare che abbiamo avuto dal viaggiare in giro per i diversi paesi del mondo, e il fatto che tutte le persone diverse, che incontriamo dai diversi paesi, Thailandia, Hong Kong, Kuwait e ogni sorta di posto, troviamo sempre che relativamente, alla fine, attraverso tutte le barriere, le barriere sociali, anche per il nostro amico in seconda fila che dorme con le braccia conserte, The Song Remains the Same".






 



“I solchi sulla mia faccia sono rughe di un tempo pieno di sorrisi e lacrime, di una vita passata senza rimpianti e di una vita ancora da esplorare. ”💞
e aggiungo queste rughe ,che molti interpretano come la "vecchiaia"sono invece la forma più esplicita delle le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini e anche tanti tanti altri adulti imparano a leggere i loro sogni.”
lella..
“The furrows on my face are wrinkles from a time full of smiles and tears, of a past life with no regrets and a life yet to be explored. "💞
and I add these wrinkles, which many interpret as "old age" are instead the most explicit form of the most beautiful writings in life, those on which children and many many other adults learn to read their dreams. "
lella .. 





Grazie Dave..concordo con questa tua analisi..a me piace immensamente..e il 14 luglio mi godrò il loro live a Lucca italia..da fan ho perso i concerti LED ed epoca post LED ..questa per me è l'occasione che aspettava da una vita..Robert è unico e come tale rimarrà nella Storia sia musicale che umana..
Thanks Dave..I agree with your analysis..I like it immensely..and on July 14th I will enjoy their live in Lucca Italy.. as a fan I missed the LED concerts and post LED era .. this for me is the opportunity he had been waiting for a lifetime .. Robert is unique and as such will remain in both musical and human history ..
My thoughts on…
Robert Plant & Alison Krauss – Raise The Roof (Warner Music)
So, after a 14 year break we have the follow up to the six times Grammy winning Raising Sand.
It’s been a long time coming with more than one false start. The more recent rumours that Robert Plant was back in the studio with Alison Krauss began to circulate in late 2019. Lucinda Williams let the cat out of the bag in an interview stating she had been recording with the pair. Robert also let it slip in the Q and A session he did at Rough Trade Records in late February 2020.
Following the speculation, with the first lockdown kicking it all went quiet. Then in August this year came the rather surprising news that the pair had indeed completed a new album titled Raise The Roof and it was due for release on November 19.
In October the press machine rolled into action with a cover story and interview in Mojo – many more would follow including the high profile appearance on the BBC One show.
The pair are been eager to explain where the selections for this new outing were sourced from. As was the case with Raising Sand, it offers something of a musical education.
First things first: I am sure I am not the only one who approaches this new album as more of a Robert Plant fan than Alison Krauss. Whilst I have a moderate interest in country and bluegrass it’s by no means my favourite genre. That said of course, when these two artists merge their undoubted talent the phrase ‘perfect harmony’ does not even get close – their voices blend exquisitely.
Take track one – a version of Quattro (World Drifts In) originally by Tuscon based outfit Calexico.
It’s suitably laid back atmospheric opener. Subtle backing and slide guitar and Robert and Alison in familiar vocal unison. Robert employing that close to mic breathy vocal style he first brought to prominence on his cover of Little Hands on the Skip Spence tribute album More Oar back in 1999. All in all a captivating urgent nagging first step back.
Like its predecessor, Raise The Roof was produced by T Bone Burnett, who has previously worked with Plant and Krauss to expand their collaboration in new directions, accompanied by drummer Jay Bellerose, guitarists Marc Ribot, David Hidalgo from Los Lobos, jazz wizard Bill Frisell, and Buddy Miller, bassists Dennis Crouch and Viktor Krauss, along with pedal steel guitarist Russ Pahl among others.
Unsurprisingly Raise The Roof does not stray too far from the Raising Sand template. The infectious rockerbilly swing of Can’t Let Go written by Randy Weeks and previously recorded by Lucinda Williams is this albums Gone, Gone Gone. All bright and breezy with a similarly irresistible groove.
Trouble My Lover from the Betty Harris Lost Queen Of New Orleans Soul album has a soft sublime shuffle rhythm with Alison much to the fore. Robert harmonising on the chorus.
Equally impressive is the version of Bobby Moore and the Rhythm Aces Searching For My Love. Wonderful backing harmonies again and an achingly beautiful Robert vocal that ends with a gentle guitar outro. A truly masterful performance.
Back in 2007 in my review of Raising Sand in TBL issue 19, I noted that ‘’With such joy in their performance of the Everly’s Gone, Gone Gone, it would be a real buzz to hear the pair take on more of Don and Phil’s hits. Maybe they are saving that for a follow up’’
Sure enough there’s another Everly Brothers gem to behold. This time out they slow down the pop jauntiness of the duo's 1965 top 3 UK hit The Price Of Love to a mournful reflective pace in much the same way they re- arranged Page & Plant’s Please Read The Letter. Alison is outstanding here with a majestic vocal.
Where Raise The Roof does album deviates slightly from the Raising Sand formula is the welcome inclusion of some English folk. Plant’s take on Annie Brigg's Go Your Way recalls to mind his vocal delivery on Richard and Linda Thompson's House Of Cards on The Band Of Joy album. There’s some deft delicate phrasing that highlights the folk sensibility he has carried with him since the days of Zep’s Going To California. I first saw Robert perform this at the Bert Jansch tribute show at the Royal Festival Hall in December 2013 - a slower arrangement with Bernard Butler on guitar.
Which leads us nicely to their cover of Bert’s Don’t Bother Me. Slow and brooding with a sensuous Alison lead.
The version of Merle Haggard’s Go Where The Lonely finds Alison totally at home in her bluegrass country comfort zone. Last Kind Word Blues written in 1930 by blues singer Geeshie Wiley is another Alison showcase.
Elsewhere, there are more five star vocal performances
I love the way Robert opens You Lead Me To the Wrong acapella style not unlike I Can’t Quit You Baby. There’s something of the sinister feel of Satan Your Kingdom Must Come Down about this performance - a violin accompaniment adds a touch of light against the shade.
The preview single High And Lonesome is another stand out. A Plant-Burnett original, in which Burnett conjures up a Bo Diddleyesque guitar back drop as Robert takes centre stage. His vocal phrasing is just exquisite with plenty of mysterious repeated lyric refrains (‘’Does she still think of me?’’) and Alison joining in on the chorus. There’s a hint of both Howlin’ Wolf and Jimmy Reed in the bluesy feel he projects and It all drifts off into a meandering coda with some atmospheric strings underpinning the hypnotic feel of the song. There’s something of an ethereal Zep feel here.
Somebody Was Watching Over Me is a throwback to the inventiveness of the Mighty ReArranger era - the opening track of that album Another Tribe springs to mind here. The song carries an infectious swirl throughout. Luciana Williams can be heard in the vocal shout back refrain which reminded me of previous chorus friendly Plant outings such as Heaven Knows.
Finally to the bonus tracks on the CD and Target vinyl releases: Your Heart Would Know –a straight and sweet country rendering of the Hank Williams song. Finally there’s You Can’t Rule Me a bluesy harmonica led stomp.
Summary:
So there it is – it’s not all roof raising of course and the skill is in the arrangements and vocal prowess. Nothing seems out of place or overdone.
It is better than Raising Sand? For me that’s a yes – it seems more focused and uplifting.
With Raise The Roof the subtlety remains the same – the fact that the pair bring out the best in each other is more than apparent throughout this hour long fresh collaboration. Robert Plant has yet again extended his supreme vocal talent into another successful alliance. This album will be a late night warm pleasure in the coming cold months.
Of course he is not done yet - as he mentioned in a recent interview denouncing any thoughts of retirement.
With that in mind, here’s the DL Robert Plant future wish list:
*A Saving Grace double album – one studio set and one live set for Record Store release in 2022
A live Robert Plant & Alison Krauss double album and DVD from next year’s tour.
*The completion of The Band Of Joy 2 album. Last year’s compilation set Digging Deep Subterranea included the track Charlie Patton Highway (Turn It Up – Part 1) ,which was described as being ” taken from the soon to be released album Band Of Joy Volume 2.’’ Plant stated at the time “ At the end of the Band Of Joy tour, Patty went off to work her album American Kid and Buddy and I started creating a Band Of Joy 2 and this was one of the things that we developed along the way. It’s just the three of us. There’s Buddy, Marco Giovino on drums and myself and it’s one of about 13 pieces from that session that is hidden away in my cupboard.” Here's hoping he unlocks that one.
*A Robert Plant solo album that revisits his early work ala Bowie’s Toy album where David went back to remake some of his early songs. I would love to see him re-record some of the early Listen, CBS solo singles and Band Of Joy recordings offering a fresh new slant on the likes of You Better Run, Our Song, Long Time Coming and For What It’s Worth.
By then it might be time for The Sensational Space Shifters to reconvene....
Well he did say he has no plans to retire - as he put it in a recent interview: "There’s always something new to learn, somewhere new to take it. I love it.”
So do we…long may Robert Plant continue to raise the roof…
Dave Lewis - November 26, 2021
Il mio pensiero su...
Robert Plant & Alison Krauss – Alza il tetto (Warner Music)
Così, dopo 14 anni di pausa abbiamo il seguito del sei volte vincitore dei Grammy Raising Sand.
È passato tanto tempo con più di una falsa partenza. Le voci più recenti secondo cui Robert Plant fosse tornato in studio con Alison Krauss hanno iniziato a circolare alla fine del 2019. Lucinda Williams ha fatto uscire il gatto dal sacco in un'intervista affermando che stava registrando con la coppia. Robert si è anche lasciato sfuggire nella sessione di domande e risposte che ha fatto alla Rough Trade Records alla fine di febbraio 2020.
Seguendo la speculazione, con il primo lockdown che ha preso a calci è andato tutto tranquillo. Poi nell'agosto di quest'anno è arrivata la notizia piuttosto sorprendente che la coppia aveva effettivamente completato un nuovo album intitolato Raise The Roof e che doveva essere pubblicato il 19 novembre.
In ottobre la macchina della stampa è entrata in azione con una cover story e un'intervista a Mojo - ne seguiranno molte altre, compresa l'apparizione di alto profilo nello show della BBC
La coppia è impaziente di spiegare da dove sono state prese le selezioni per questa nuova uscita. Come nel caso di Raising Sand, offre una specie di educazione musicale.
Prima di tutto: sono sicuro di non essere l'unico ad approcciarsi a questo nuovo album come fan di Robert Plant più di Alison Krauss. Pur avendo un interesse moderato per il country e il bluegrass, non è affatto il mio genere preferito. Detto questo ovviamente, quando questi due artisti uniscono il loro indubbio talento, la frase "armonia perfetta" non si avvicina nemmeno, le loro voci si fondono in modo squisito.
Prendi la prima traccia - una versione di Quattro (World Drifts In) originaria di Calexico con sede a Tuscon.
È un'apertura atmosferica adeguatamente sdraiata. Sottile backing e chitarra slide e Robert e Alison all'unisono vocale familiare. Robert impiegando quello stile vocale vicino al microfono che ha portato alla ribalta per la prima volta nella sua cover di Little Hands nell'album tributo di Skip Spence More Oar nel 1999. Tutto sommato un accattivante urgente assillante primo passo indietro.
Come il suo predecessore, Raise The Roof è stato prodotto da T Bone Burnett, che in precedenza ha lavorato con Plant e Krauss per espandere la loro collaborazione in nuove direzioni, accompagnato dal batterista Jay Bellerose, dai chitarristi Marc Ribot, David Hidalgo dei Los Lobos, il mago del jazz Bill Frisell, e Buddy Miller, i bassisti Dennis Crouch e Viktor Krauss, insieme al chitarrista dei pedal steel Russ Pahl, tra gli altri.
Non sorprendentemente Alza il tetto non si allontana troppo dal modello Raising Sand. L'infettivo rockerbilly swing di Can't Let Go scritto da Randy Weeks e precedentemente registrato da Lucinda Williams è questo album Gone, Gone Gone. Tutto luminoso e brezza con un solco altrettanto irresistibile.
Trouble My Lover dall'album di Betty Harris Lost Queen Of New Orleans Soul ha un ritmo morbido sublime di mescola con Alison molto alla ribalta. Robert che armonizza il coro.
Ugualmente impressionante è la versione di Bobby Moore e i Rhythm Aces Searching For My Love. Di nuovo splendide armonie di supporto e una bella voce di Robert che si conclude con un delicato outro di chitarra. Una performance davvero magistrale.
Nel 2007, nella mia recensione di Raising Sand nel numero 19 di TBL, ho notato che "'Con tanta gioia nella loro performance degli Everly's Gone, Gone Gone, sarebbe stato un vero e proprio fermento sentire la coppia affrontare altri successi di Don e Phil. Forse lo stanno conservando per un seguito'
Certo che c'è un'altra gemma degli Everly Brothers da vedere. Questa volta rallentano la gita pop della top 3 britannica del duo del 1965 The Price Of Love ad un ritmo riflessivo luttuoso nello stesso modo in cui hanno riarrangiato Please Read The Letter di Page & Plant. Alison è eccezionale qui con una voce maestosa.
L'album Where Raise The Roof si discosta leggermente dalla formula Raising Sand è la gradita inclusione di alcuni folk inglesi. Il punto di vista di Plant su Go Your Way di Annie Brigg ricorda alla sua consegna vocale su House Of Cards di Richard e Linda Thompson nell'album The Band Of Joy. C'è qualche frase delicata che evidenzia la sensibilità popolare che si porta dietro dai giorni di Zep's Going To California. Ho visto Robert esibirsi per la prima volta allo show tributo a Bert Jansch alla Royal Festival Hall nel dicembre 2013 - un arrangiamento più lento con Bernard Butler alla chitarra.
Il che ci porta gentilmente alla loro cover di Don't Bother Me di Bert. Lento e rimuginoso con una sensuale protagonista di Alison.
La versione di Go Where The Lonely di Merle Haggard trova Alison totalmente a casa nella sua zona di comfort country bluegrass. Last Kind Word Blues scritto nel 1930 dalla cantante blues Geeshie Wiley è un'altra vetrina di Alison.
Altrove, ci sono più esibizioni vocali a cinque stelle
Adoro il modo in cui Robert apre You Lead Me To the Wrong acapella style non diversamente da I Can't Quit You Baby. C'è qualcosa del sinistro sentimento di Satana il tuo regno deve venire giù in questa performance - un accompagnamento di violino aggiunge un tocco di luce contro l'ombra.
L'anteprima singolo High And Lonesome è un altro risalto. Un originale Plant-Burnett, in cui Burnett evoca un back drop di chitarra Bo Diddleyesque mentre Robert sale al centro del palco. La sua frase vocale è semplicemente squisita con un sacco di misteriosi ritornelli lirici ripetuti (''Lei pensa ancora a me? '') e Alison si uniscono al coro. C'è un accenno sia di Howlin' Wolf che di Jimmy Reed nel bluesy feel che proietta e tutto si allontana in una coda meandrante con alcune corde atmosferiche alla base della sensazione ipnotica della canzone. C'è qualcosa di etereo Zep qui.
Somebody Was Watching Over Me è un ritorno all'inventiva dell'era dei Mighty ReArranger - qui mi viene in mente la traccia di apertura di quell'album Another Tribe. La canzone trasporta un vortice contagioso in tutto. Luciana Williams può essere ascoltata nel ritornello vocale che mi ha ricordato le precedenti uscite di Plant amichevoli del coro come Heaven Knows.
Infine alle bonus tracks sul CD e in vinile Target: Your Heart Would Know - un rendering country etero della canzone di Hank Williams. Finalmente c'è You Can't Rule Me un bluesy armonica led stomp.
Riassunto:
Quindi eccolo qui - non è tutto alzare il tetto ovviamente e la bravura sta negli arrangiamenti e nella bravura vocale. Niente sembra fuori posto o esagerato.
È meglio di "Rising Sand"? Per me è un sì - mi sembra più concentrato ed edificante.
Con Raise The Roof la delicatezza rimane la stessa: il fatto che la coppia tiri fuori il meglio l'una dall'altra è più che evidente durante questa nuova collaborazione di un'ora. Robert Plant ha esteso ancora una volta il suo supremo talento vocale in un'altra alleanza di successo. Questo album sarà un caldo piacere a tarda notte nei prossimi mesi freddi.
Naturalmente non ha ancora finito - come ha detto in una recente intervista denunciando qualsiasi pensiero di pensionamento.
Tenendo presente questo, ecco la lista dei desideri futuri DL Robert Plant:
*Un doppio album dei Saving Grace - un set da studio e un live set per l'uscita del Record Store nel 2022
Un doppio album e DVD dal vivo di Robert Plant & Alison Krauss dal tour dell'anno prossimo.
*Il completamento dell'album The Band Of Joy 2. La compilation dell'anno scorso Digging Deep Subterranea includeva la traccia Charlie Patton Highway (Turn It Up - Part 1), descritta come " tratta dall'album Band Of Joy Volume 2. '' Plant ha dichiarato all'epoca "Alla fine del tour della Band Of Joy, Patty è andata a lavorare al suo album American Kid and Buddy e io abbiamo iniziato a creare una Band Of joy 2 e questa è stata una delle cose che abbiamo sviluppato lungo la strada. Siamo solo noi tre. Ci sono Buddy, Marco Giovino alla batteria e me ed è uno dei 13 pezzi di quella sessione che è nascosto nella mia credenza. » Speriamo che sblocchi quello.
*Un album solista di Robert Plant che rivisita il suo primo lavoro all'album Toy di Bowie dove David è tornato per rifare alcune delle sue prime canzoni. Mi piacerebbe vederlo ri-registrare alcuni dei primi Ascolti, singoli solisti della CBS e registrazioni della Band Of Joy offrendo un nuovo slant fresco su You Better Run, Our Song, Long Time Coming e For What It's Worth.
A quel punto potrebbe essere ora che i Sensational Space Shifters si riuniscano...
Beh, ha detto che non ha intenzione di ritirarsi - come ha scritto in una recente intervista: "C'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, un posto nuovo dove portarlo. Mi piace. »
Anche noi... a lungo possa Robert Plant continuare ad alzare il tetto...
Dave Lewis - 26 novembre 2021 
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io sono sicura che sarà un gran live..Robert ha voglia di cantare dal vivo..ha voglia di essere sul palco ..è la sua creatura..io ho ascoltato per ben tre volte l'album con Allison..con cuffie e in completo relax e mi è piaciuto un sacco..sono cover ..gli originali in molti non ne hanno un ricordo..due pezzi sono degli anni 30 e ascoltarli con questa timbrica e musicalità ne fanno chicche preziosissime e la sua interpretazione è fantastica...poi certo ognuno ha nelle corde quello che le emozioni trasmettono...tutto è soggettivo..io prenoto i biglietti verso la metà di dicembre..voglio godermi il tutto da vicinissimo poi staremo a vedere per luglio..è l'occasione di una vita per me..alcuni di vooi hanno già avuto l'opportunità di asssistere ai suoi concerti in anni precedenti..io purtroppo no..e questa credo che sia per me una occasione unica e speciale..💞..quelle che non capitano due volte...un live a poca distanza da dove abito non credo che ricapiti tanto presto...
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https://variety.com/2021/music/news/robert-plant-alison-krauss-raise-the-roof-interview-1235110191/

Robert Plant e Alison Krauss ottengono un altro rialzo dalla loro collaborazione a lungo interrotta con "Alza il tetto"


oveva essere un'allodola, l'album congiunto di Robert Plant e Alison Krauss , e certamente non un incassi o una premiazione. Quindi la prima grande sorpresa di "Raising Sand" - lo sforzo collaborativo del 2007 dell'ex frontman dei Led Zeppelin e del cantante e violinista bluegrass diventato pop - è stata che è stato realizzato.

Il secondo è che un progetto così apparentemente di nicchia, realizzato con delicatezza con il produttore virtuoso delle radici T Bone Burnett, non solo è diventato disco di platino, ma è stato premiato con sei Grammy, tra cui due delle migliori categorie, album dell'anno e disco dell'anno.

Se sei Krauss, che ha tenuto a lungo il segno per la maggior parte dei Grammy di un'artista donna (i suoi 27 anni sono stati finalmente superati quest'anno quando Beyoncé è salita a 28), quel tipo di accumulo statuario è solo un altro giorno in ufficio. Ma se sei Plant, beh...

"Non avevo mai visto un Grammy prima!" esclama mentre ricorda i trofei che lui e Krauss hanno accumulato (uno per un singolo nel 2008, poi cinque Grammy nel 2009). "È vero. Che ne dici di quello?" I fan dei Led Zeppelin possono inserire una risata amara qui: il gruppo ha ricevuto un cenno per il miglior nuovo artista nel 1970 e poi, famigerato, non ne ha ottenuto un altro fino al 2014, 35 anni dopo la rottura degli Zeppelin, quando hanno vinto il loro primo Grammy non onorario, per un album dal vivo. Eppure, Plant dice: "Faccio squadra con una giovane donna straordinaria, e la gente continua a lanciarmeli addosso. Quindi ho pensato che fosse davvero molto carino. Non so perché non sono rimasto un po' più a lungo, in realtà. Avrei potuto averne un sacco ora, avrei potuto darli ai membri della famiglia".

Sta per avere un'altra possibilità per un surplus. Il 19 novembre ci sarà un sequel: "Raise the Roof", ancora prodotto da Burnett, con lo studio, la casa discografica e diversi musicisti chiave del primo round rivisitati. Per molti versi, sembra la stessa ora, l'anno prossimo, ma 14 anni dopo. In questo progetto per lo più di copertine, si attingono anche a due dei cataloghi esplorati su “Raising Sand”: quelli degli Everly Brothers e Allen Toussaint. Le altre canzoni estremamente eclettiche vanno da "Can't Let Go", originariamente resa popolare da Lucinda Williams, a una canzone di 18 anni del gruppo indie-rock Calexico; da un classico di Merle Haggard dimenticato a una melodia quasi centenaria di un cantante blues che ha inciso solo sei tracce e non ha lasciato fotografie sopravvissute. Con il batterista Jay Bellerose e il chitarrista Marc Ribot che tornano come membri della band,

Il che solleva la domanda: perché Plant e Krauss hanno impiegato 14 anni ad essere assediati con suppliche per ottenere un seguito? "La domanda che fai è quella che fanno tutti", dice Plant, respingendo la sua inevitabilità. "Ma è una domanda di riserva, e non esiste nel mio mondo." Si cercherà comunque di ottenere una risposta.

In questo caldo giorno di Nashville, Plant e Krauss si sistemano nella lounge del Sound Emporium, aperto dalla coorte della Sun Records Cowboy Jack Clement in un quartiere residenziale nel 1969, un anno dopo la fondazione dei Led Zeppelin e due anni prima della nascita di Krauss. Queste due leggende della musica contemporanea sono tanto opposte in quello che indossano oggi quanto lo sono nei loro stili di canto. Plant, dai capelli lunghi e ben curata, è entrata nello studio con una semplice maglietta. Krauss, nel frattempo, ha preso una tazza di quello che dice essere un caffè da studio straordinariamente delizioso e si rannicchia nel suo maglione grigio su una sedia nella stanza verde simile a una biblioteca, come se si stesse riscaldando dopo essere tornata dal freddo. Chi di loro è vestito in modo appropriato per il tempo? Plant, essendo appena arrivato da una Worcester, in Inghilterra, notevolmente più fresca, è pronto per crogiolarsi all'umidità (con una gita al negozio di dischi preferito della città, Grimey's, nelle carte per il pomeriggio). Krauss, essendo un locale, potrebbe essere consapevole dell'alta probabilità che qualsiasi stanza del sud in questo periodo dell'anno possa essere eccessivamente climatizzata. Non per la prima o l'ultima volta, hanno ragione entrambi.

Plant si dimostra più l'esilarante narratore dei due nell'ora successiva, anche se promette: "Se pensi che io sia matto, aspetta finché non entra in gioco. Più caffè e se ne andrà". Krauss fornisce una traccia di risate quasi senza sosta durante alcune delle digressioni del suo partner musicale - e occasionalmente lancia uno sguardo a un visitatore che dice, puoi credere a questo ragazzo? – ma nelle pause tra la commedia, può tagliare sul vivo con una dichiarazione precisa che dice in 150 parole a cosa potrebbe arrivare Plant in un migliaio eloquentemente annotato a piè di pagina e molto divertente. Non si dovrebbero fare supposizioni su chi è più alfa in questo pacchetto. ("Penso sempre che Alison sia davvero la leader di questo gruppo", dice Burnett in un'intervista separata.)

La differenza generazionale (lui ha 73 anni, lei 50) è evidente solo una volta, quando gli è stato chiesto alcune delle loro impressioni iniziali sulla musica dell'altro prima di unire le forze. Una delle sue canzoni che Krauss cita come una delle preferite di tutti i tempi è "No Quarter". "È stato fantastico, sì, è stato un momento alla John Paul Jones", dice Plant, dando credito dove è dovuto il merito. Ma non sta nemmeno pensando all'originale degli Zeppelin; Krauss si è davvero innamorato della versione che Plant e Jimmy Page hanno tagliato nei loro anni post-Zep come duo, in un album dal vivo del 1994 intitolato anche "No Quarter".

Plant, ovviamente, conosceva l'abilità di Krauss come un famoso violinista che era passato al multiplatino passando al pop negli anni '90. Ma la traccia che tira fuori è la versione del 2004 di Alison e suo fratello Viktor del suo modesto successo solista del 1983 "Big Log". "Il mondo bluegrass di Alison è allettante e davvero bello", dice. “Ma quando l'ho sentita cantare 'Big Log', ero così lusingato. Era nel registro di tuo fratello, vero?"

Lei risponde: "Io e mio fratello abbiamo adorato quando quella canzone è uscita su MTV. Abbiamo pensato che fosse la cosa più incredibile".
Plant confessa: “Non potevo credere che qualcuno potesse prendere sul serio il mio songwriting [da solista], quindi sono rimasto sbalordito. Ci giocavo ancora e ancora, dicendo: "Guarda, la gente mi conosce là fuori". Il fatto che un luminare come Alison avrebbe cantato una canzone sulle mie torride relazioni amorose... E tu hai anche fatto l'outro ad lib".

"Abbiamo cercato di abbinare esattamente il tuo fraseggio", ricorda Krauss.

"E chi crederebbe che la nostra familiarità con l'altro ora?" Plant conclude, aggiungendo (in uno scherzoso riferimento a uno dei suoi iconici, e spesso parodiati, testi degli Zeppelin), "Devi aver pensato: 'Chi è questo marziano che è venuto dalla terra del ghiaccio e della neve?'"

Krauss e Plant hanno chiaramente molto non in comune, ma un attributo che condividono può aiutare a spiegare perché l'idiosincratico "Raising Sand" è diventato un fenomeno - e, allo stesso modo, perché non c'era assolutamente fretta di capitalizzare su di esso con un seguito: Nessuno dei due artisti si sente molto obbligato a restare fedele a ciò che li ha portati al ballo. Entrambi hanno avuto a che fare con un pubblico che si è sentito tradito dalle scelte di carriera degli artisti: Krauss, quando è passata dalla musica per orchestra d'archi a ballate pop sofisticate e prive di violini (anche se puoi ancora sentirla cantare il bluegrass su tour con la sua band Union Station); Plant come un uomo poco incline a guardare indietro, in particolare quando si parla di una reunion degli Zeppelin oltre la loro unica nel 2007. Entrambi hanno già la pelle dura,

"Penso che tu abbia ragione, sì", dice Plant, concordando sul fatto che l'attesa non era interminabile per loro come lo era per i fan (o, probabilmente, la casa discografica). “Lo rende più esotico, soprattutto ora. E questo viaggio per arrivare a questo punto, in questa stanza, è stato lungo. Non i 14 anni o qualunque cosa siano [da 'Raising Sand']; dovresti farlo di nuovo quando sai che tutte le tue anatre sono nella fila giusta. … Come con tanti artisti, e tanti di noi, non importa quale sia il percorso di vita che percorriamo, è un inferno di un gioco. Quindi mantenere l'ispirazione e avere un'idea di un finale di gioco è stato molto strano".

Krauss aggiunge: “Nel corso degli anni abbiamo sempre mandato avanti e indietro le canzoni, dicendo: 'Oh, questa sarebbe una buona idea.' … [Ma] cerco di non fare nulla che non mi senta ispirato a fare – per stare lontano da tutto ciò che è artificioso. E a volte ci sono anni e anni e anni tra i dischi". (Non si riferisce solo agli album dei Plant-Krauss; ne ha pubblicati solo due suoi negli ultimi 15 anni.) "Voglio solo farlo al momento giusto, o le cose non durano per te e non continua a crescere nella tua mente.”

Plant fornisce un diario di viaggio più elaborato della strada che ha percorso tra il sollevamento della sabbia e il sollevamento del tetto. C'è stato un breve tentativo di registrare un secondo album insieme alla fine degli anni 2000, ma la voglia di viaggiare che ha reso Plant interessato ad esplorare le radici americane lo ha spinto a cercare l'oro globale. "Volevo tornare in Nord Africa", dice. “Volevo stare sulle montagne dell'Atlante. Volevo sentire i berberi cantare nei campi. Volevo sentire quella cosa che non capisco. E volevo fare qualcosa che non avesse una struttura, in particolare. Quindi è andata così: un po' di tempo con [il suo gruppo] la Band of Joy, e poi via nel deserto con i miei compagni britannici [l'altro suo gruppo, i Sensational Shape Shifters]. Stavamo suonando in giro per Marrakech, e stavo viaggiando lungo la costa marocchina, perché avevo bisogno di qualcuno che mi picchiasse musicalmente. E non so se ho imparato qualcosa da esso - o ho semplicemente mangiato un sacco di buon cibo - ma poi Alison e io eravamo pronti per stare insieme". I due che condividevano un conto con Willie Nelson nel 2019 e Plant si divertiva a stare con il papà musicologo di Krauss e la sua band, gli ha ricordato: “Oh. Mioaltra famiglia. Mia sorella, quasi.»

Dice Burnett: “Prendono tutte le decisioni tra di loro. Ma penso che anche Robert direbbe... è una donna molto forte, ed entrambi abbiamo un grande rispetto per lei. È brillante. Nel primo disco, ha sempre spinto perché fosse scuro e più lento: "L'intensità non ha nulla a che fare con il tempo". E ti lascia molto spazio nei tempi più lenti per l'oscurità, sai?" Ma perché Krauss, visto da così tanti come un angelo di luce, ha voluto usare questa squadra per enfatizzare il lato oscuro? "Non potevo azzardare un'ipotesi", ridacchia Burnett, essendo una persona che sta bene con una donna che mantiene un piccolo mistero.

"Raise the Roof", nonostante il suo titolo celebrativo, diventa cupo, specialmente quando i due, diciamo, stanno trasformando "The Price of Love" degli Everly Brothers nel più sognante colpo di avvertimento sui pericoli del romanticismo che ha sempre minacciato di essere . Burnett ha alcune idee su come funzionano le qualità complementari della coppia.

“È molto più incontaminata, quindi penso che il suo obiettivo sia quello di raggiungere un certo livello di eccellenza a cui non aspiri davvero nel blues. E Robert è dall'altra parte: è sciolto come il blues”, dice Burnett. “Lei è molto più preparata e lui è più improvvisato; lei è molto più pulita e lui è sporco".

Krauss lo mette in termini meno igienici. Plant “è così libero con tutto ciò che canta. Se qualcuno suonerà una piccola cosa diversa in studio, la canterà in modo diverso. E questo è parte del motivo per cui è così magico, perché è sempre al limite, ed è una cosa bellissima. Vengo da una scuola di canto molto rigida, perché se ci fosse un trio (che armonizza il bluegrass), qualcuno si arrabbierà con te se lo cambi; quel trio vuole coerenza. E quindi penso che il motivo per cui funziona davvero e suoni così diverso sia perché non cambia chi è. E non cambio chi sono. " La sua sfida, lei sente, è quella di prendere la sua formalità e "uguagliare ciò che sta facendo in quella spontaneità".

"Quando lei prende il comando, io tremo", dice Plant, come contrappunto. “Perché mi sta assegnando un compito per il quale non sono molto ben attrezzato. Voglio dire, so come posso sentirmi cantare sotto, accanto, dietro, a sinistra di quello che sta facendo Allison. Ma invariabilmente, è sbagliato".

Krauss ride, poi chiede serio: "Come è sbagliato?"

“Perché dici, 'Beh, sì, che è molto bello, si sa, Robert - ma forse si vuole fare questo .' E poi mi dà una specie di voce capovolta, e io dico, 'Ah, non riesco nemmeno a immaginare come funzioni contro quella voce di Alison Krauss assolutamente pura, magnifica, femminile. Devo saltare attraverso un cerchio, superare una staccionata, tornare indietro e stare a testa in giù. Mi insegna molto, il che è fantastico. Perché voglio fare cose per le quali non sono adeguatamente attrezzato. Ne faccio un pasticcio, ma qualcuno può ripulirlo. Sono abbastanza spaventato da tutto questo, a dire il vero".

Krauss cerca di spiegare quasi scusandosi perché è così dotata per l'armonia: a causa dei rigidi reggimenti del genere che l'hanno portata alla danza. Il canto armonico “è tutto ciò che abbiamo fatto , lo sai. Non siamo andati al ballo. Non siamo stati cool. Non potevamo fare altro che sederci lì e lavorare sull'armonia: io e comunque molte decine di migliaia di persone bluegrass sedevamo e sognavamo il passato e sentivamo di vivere nell'era sbagliata".

Risposte Plant: Lo stavi facendo mentre ero sdraiato sotto un albero di banyan da qualche parte in India, dicendo, 'Wow, amico, è stato forte'”, ha detto mezzo ragazzino. "Ma ora siamo nella stessa stanza."

• • •

Il fulmine può colpire tre volte? Il produttore Burnett, per esempio, desideroso di tenere insieme la band questa volta. “Sai, Robert ha detto che vuole farlo di nuovo. Sarebbe divertente fare anche il prossimo disco come un vero e proprio disco rock, quindi sto facendo pressioni per questo. Vedremo cosa succede. Sperano di poter andare in tournée, ma mi piacerebbe entrare (di nuovo nel Sound Emporium) il prima possibile. Quindi forse questo accadrà in soli cinque o sette anni o qualcosa del genere", ride, poi si corregge. “No, sento che questo è il momento di farlo. Se abbiamo intenzione di rifarlo, dovremmo semplicemente farlo e inseguirlo”. Dalle sue labbra alle orecchie della strana coppia divina.

Per Plant, "Raise the Roof" è l'ultimo capitolo che appaga l'anima in una bonifica di carriera che, dice, è iniziata intorno al 1992. Sapeva che doveva andare avanti quando gli Zeppelin si sciolsero intorno al 1980, ma quale strada ancora non intrapresa rimase un punto interrogativo; ha corteggiato MTV mentre cercava di non suonare nulla come quello che si era lasciato alle spalle, mentre altri si facevano strada per riempire quel vuoto hard-rock... male.

"Sarei diventato un cliché, vedi", dice. “Sono passato dall'essere radicalmente improvvisato e sperimentale – o semplicemente molto fortunato a tenere una compagnia così incredibilmente creativa nei Led Zeppelin; Page ed io stavamo suonando in India con piccole orchestre, con l'aiuto di George Harrison e Ravi Shankar a Bombay, per poi scoprire, quasi alla fine, che ero fondamentalmente responsabile di tanta merda. Così tante persone hanno usato quel gruppo come una sorta di trampolino di lancio per uccidere l'essenza stessa di ciò che era. Si sono formati così tanti gruppi [che provenivano] 'dalla terra del ghiaccio e della neve'", dice, invocando nuovamente i testi della tanto imitata "Immigrant Song". “Sono andato, cavolo, è stato solo un viaggio dall'Islanda all'Inghilterra, e io sono uno studente di storia e tutto il resto. E poi, guardarsi intorno e pensare: io sono responsabile di tanta spazzatura! Non che io abbia creato, ma che ha generato questa cosa. Quindi ho cercato di togliermela di mezzo. E più mi spingevo per uscirne, più persone dicevano: "Torna indietro e dacci ancora un po' di quello!" Il che è stato orribile, perché una volta che è andato, è andato. Addio John Bonham e non c'è più.

Chiaramente, Plant può diventare abbastanza eloquente quando la sua vecchia band emerge nel corso della conversazione, ma il documentario sul gruppo che è stato presentato in anteprima ai festival cinematografici questo autunno, "Becoming Led Zeppelin", è l'unico argomento sollevato che lo lascia perplesso per le parole. "Non lo so", dice, tra alcune lunghe pause. “Riconosco parte del sentimento di esso, ma … ero lì, e vedere un gruppo di persone che cercano di dare una prospettiva ad esso ora è molto strano. Non sono sicuro che non sia solo troppo vasto per essere solarizzato e polarizzato in quel modo". È chiaro che preferirebbe parlare di qualcos'altro.

Come, diciamo, la sua prima carriera da solista, come qualcosa che rappresentava alcuni blocchi stradali accidentati sul percorso verso un pacifico presente. "Dovevo trovare una nuova voce", spiega. Con suo disappunto successivo, anche in questo è stato coinvolto un nuovo guardaroba. “Ho dovuto indossare tute di seta e ballerine di Katharine Hamnett. Ho dovuto avere un momento ” – di imbarazzo, intende.

“Tutti dovevano avere un momento. Anche io ho avuto un momento", dice Krauss, forse ricordando alcuni brutti giorni di capelli nei suoi 35 anni di carriera.

La pianta ride. "Sì, ho visto le tue foto", dice. “Ma come pensi che mi senta? Ho indossato maglioni cachemire su 'Top of the Pops'! Volevo solo andarmene da lì. Ero abbastanza giovane per fare davvero una fuga, per vedere se potevo superare la recinzione perimetrale, ma continuavo a cadere nel pantano sempre di più. Avevo bisogno di un po' di forza intorno a me, e non ce l'avevo. Potevo cantare, potevo scrivere, ma stavo quasi scrivendo per qualcuno che non conoscevo... mi ha chiamato".

Plant ha finalmente trovato la sua nuova voce, a Marrakech e in altri paesi lontani... ma anche ad Austin e Nashville. Il country non ha fatto parte della sua educazione come lo era il blues, ma è filtrato nella sua musica nel tempo, soprattutto in questa collaborazione biforcuta con Krauss, che lui considera un insegnante elementare, raggiungendolo nella vasta biblioteca di Americana che gli mancava indietro nel corso della giornata.

Dice Krauss: “Vengo dalla famiglia Carter e Jimmie Rogers e da quella musica da operaio che amo così tanto che poi ha trovato la sua strada nel bluegrass. E lui è allo stesso modo. È come le stesse cose. È solo che uno era a nord del Mississippi e uno era nel Mississippi".

Spiega Plant: “In Inghilterra, non abbiamo mai avuto un'esposizione equa della bella musica di cui mi ha fatto conoscere Alison. La radio è sempre stata solo un po' diabolica nel Regno Unito, quindi è stato considerato piuttosto deprecabile anche solo considerare la musica country come un idioma. Nulla di veramente registrato al di fuori di una top 20 del New Musical Express, perché la radio stava aspettando di sorvolare su tutta questa cosa del rock 'n' roll, country-and-western, rockabilly: 'Sparirà presto e possiamo tornare a Dickie Valentino e Jack Jones.' Come ragazzi del college d'arte, facendo tutta la cosa bohémien/beatnik, ci siamo prestati a questa musica esotica del Delta. Due promotori tedeschi hanno portato Muddy Waters e Howlin' Wolf e persone del genere in tutta Europa, e sono stati accolti con toni sommessi e venerati oltre ogni immaginazione. Quella è stata la nostra infanzia. Era o quello o una musica sdolcinata, confettata, difficilmente appetibile. Ma non abbiamo avuto quella cosa grandiosa di Charlie Rich quando è diventato suo dopo l'era del rockabilly, o di George Jones che cantava in modo incredibile…”

Si ferma ed emette un lungo sospiro. "Non avevamo Cracker Barrel."

Questo commento manda Krauss in crisi isterica, mentre Plant esulta: "Ma ora lo faccio! Devo solo smontare una di quelle sedie a dondolo" - quelle sparse sui portici di Cracker Barrel in tutta la nazione - "e metterla nella mia valigia".

"Puoi fartelo spedire", offre.

"Sì, proprio così", decide Plant. “Il capitano può sedersi su di esso mentre lo attraversa! 'Dirigetevi a est!'”

Mentre calcola i dettagli del suo trasporto di ritorno - e mentre riflettono se un tour può essere organizzato in sicurezza nel persistente clima COVID - Plant non è preoccupato di guadagnare di nuovo bracciate di Grammy con "Raise the Roof". È francamente in ansia per la diffusione della parola.

"Chi direbbe che fa alcuna differenza se si attacca o no, a patto che lo otteniamo nel modo in cui lo vogliamo?" lui dice. “Spero solo che la gente lo senta. In questi giorni scopri che persone che conosci molto bene hanno realizzato dischi di cui non eri a conoscenza. Il gioco è cambiato così tanto. Ma", conclude più brillantemente, "sono sicuro che se lo ascoltano, si renderanno conto che ci sono persone ancora vive dentro, che siamo ancora vivi dentro il vinile, che cinguettano come un paio di uccellini azzurri. "

https://variety.com/2021/music/news/robert-plant-alison-krauss-raise-the-roof-interview-1235110191/



T Bone...Alison...Robert....




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Rich Woman (Dorothy LaBostrie, McKinley Millet)*
5:21 Leave My Woman Alone (Ray Charles)
9:58 Black Dog (Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones)
17:28 Sister Rosetta Goes Before Us (Sam Philips)*
21:39 Through The Morning, Through The Night (Gene Clark)*
26:15 It’s Goodbye and So Long To You (Hal Lone Pine, Abner Doolittle)
29:40 Fortune Teller (Allen Toussaint)*
34:05 In The Mood (Robert Plant, Robbie Blunt, Paul Martinez) / Matty Groves (Traditional)
41:38 Black Country Woman (Jimmy Page, Robert Plant)
48:40 Primitives (T-Bone Burnett)
52:46 Bon Temps Roulet (Traditional)
58:30 Trampled Rose (Kathleen Brennan, Tom Waits)*
1:05:10 Green Pastures (H.W. Van Hoose)
1:08:42 Down to the River to Pray (Traditional)
1:12:03 Killing The Blues (Roly Jon Salley)*
1:17:54 Nothin' (Townes Van Zandt)*
1:24:39 The Battle of Evermore (Jimmy Page, Robert Plant)
1:31:03 Please Read the Letter (Charlie Jones, Michael Lee, Jimmy Page, Robert Plant)*
1:37:40 Gone Gone Gone (Done Moved On) (The Everly Brothers)*
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Robert Plant and Alison Krause 2008 Night 1 Live from the greek theatre
1:45:31 Don't Knock (R. Staples, Wesley Westbrook)
1:50:08 (I'm a) One Woman Man (Johnny Horton, Tillman Franks)
1:52:46 Your Long Journey (Doc Watson, Rosa Lee Watson)*

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..potete dire e pensare quello che più vi sovviene
..per me è una immagine incredibilmente bella💞e affascinante
il suo carisma ,e parlo di Robert, è e non ho parole
da
David McClister
sembra un quadro di Hopper..




nell'attesa del 14 luglio..
Toscana..Lucca arriviamo
https://www.spin.com/.../robert-plant-alison-krauss.../...
https://www.yahoo.com/.../robert-plant-interview-ve-got...
Intervista a Robert Plant:
Intervista a Robert Plant: "Ho un libro molto pesante di sensi di colpa e scuse sdolcinate"
Le teste si voltano mentre Robert Plant entra a grandi passi in un tranquillo pub di Primrose Hill, vestito di nero, una cascata di riccioli biondi sbiaditi che incorniciano un viso rugoso e segnato e una macchia di barba grigia. A 73 anni, il "dio d'oro" dell'heavy rock degli anni '70 ha assunto il portamento di un magnifico vecchio leone. "Avevo 19 anni alle prime prove dei Led Zeppelin , e ne avevo 32 quando [il batterista] John [Bonham] è morto, quel periodo terribile", osserva, mentre ci sediamo davanti a un caffè in un angolo tranquillo. “La gente mi diceva: 'Beh, ora devi aver fatto abbastanza?' Basta f------ cosa? "Abbastanza per andare in pensione!" Quindi immagina la benedizione di essere 40 anni più avanti lungo la strada, e io ancora non ne so abbastanza per fermarmi in alcun modo. C'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, un posto nuovo da prendere. Lo adoro."
Plant ha realizzato 16 album nei quattro decenni trascorsi dallo scioglimento degli Zeppelin nel 1980, in tutti i tipi di configurazioni musicali avventurose e sperimentali, incorporando di tutto, dal blues del deserto nordafricano al rockabilly distanziato. Non smette mai di scrivere testi. “Ho un libro molto pesante di scuse sdolcinate e sensi di colpa. È il lavoro di una vita”, dice.
Così parla Plant, in frasi poeticamente elaborate, barzellette e indovinelli, condito da risate e allusioni misteriose lasciate aperte all'interpretazione. È un modo giocoso di impegnarsi con l'interrogatorio, con uno spazio di manovra incorporato, che riflette un'amabile riluttanza a essere immobilizzato. Questo stile gnomico è in parte uno scudo volto a proteggersi dal notevole peso gravante sulla sua ex band che ha battuto il mondo. "Era solo stupido---, molto", dice, ripensando ai 12 anni di regno di musica straordinaria e famigerato edonismo degli Zeppelin. “Sarebbe banale dire che le azioni si adattano alle circostanze lì sul posto in quel momento. Abbiamo fatto grande musica. Ci siamo divertiti. E poi si è fermato. Questo è tutto ciò che so al riguardo."
L'età non è qualcosa di cui la pianta si preoccupa, per ragioni che hanno un peso considerevole. "Penso di essere diventato molto vecchio quando avevo 29 anni, quando noi come famiglia abbiamo perso l'uomo chiave", dice, riflettendo sulla morte di suo figlio Karac di cinque anni nel 1977, a causa di un virus allo stomaco. "Così tante parti del nostro essere, l'esuberanza, l'ottimismo e la fisicità e l'intera usura della vita hanno periodi di tempo fluttuanti in cui gioca carte diverse per te", offre saggiamente. Plant ha tre figli sopravvissuti, da due relazioni, ma non si è mai risposato dal suo divorzio da Maureen Wilson nel 1983. “Quello che cerco di fare per tenere a bada il Grim Reaper è stare con persone che sono divertenti e gentili. Questa è la panacea per me, che mi aiuta a superare".
Plant ha un nuovo album con la cantante bluegrass americana Alison Krauss, Raise the Roof, un sequel atteso da tempo del loro album di vendita multimilionario e cinque volte vincitore del Grammy Award Raising Sand del 2007.
Ancora una volta, i due cantanti provenienti da diverse estremità dello spettro musicale combinano le loro voci completamente distinte per un effetto da brivido, reinventando canzoni country, soul, folk e blues perdute come sketch dall'atmosfera spettrale e jam da sogno con una band all-star di sessioni magistrali giocatori schierati dal produttore T Bone Burnett. "Fa tutto parte del rendere omaggio al grande tesoro", afferma Plant. "È quasi come prendere un panno su un vecchio dipinto e pulire il vetro e vedere cosa c'era prima e poi provare a fare uno studio su di esso."
L'entusiasmo di Plant per la musica è profondo e contagioso e condisce la conversazione con riferimenti a dischi che ama e artisti che ammira, immergendosi nella storia musicologica degli stili che lo hanno influenzato. Da adolescente, cresciuto nella cittadina della Black Country di West Bromwich, scoprì che era l'etichetta discografica Chess di Chicago e il blues crudo di Howlin' Wolf, Muddy Waters e Willie Dixon ad accendere il fuoco sotto di lui. "Come bambini britannici, è stato un tale sollievo per noi trovare quello sbocco espressivo". Dall'età di 16 anni, è stato il frontman di gruppi blues locali. “Vuoi una musica che faccia saltare le anatre fuori dallo stagno quando stai cercando di superare il suono dell'adolescenza. Ma gironzolavo anche per i locali folk, e c'erano recital di poesia e jazz, e cantanti non accompagnati che portavano She Moves Through the Fair con un dito in un orecchio. Sai,
Plant e Krauss fanno una versione profondamente tenera di Go Your Way di Anne Briggs nel loro nuovo album. Briggs è stata una figura chiave in un revival folk inglese degli anni Sessanta che ha influenzato il lato più pastorale dei Led Zeppelin. Plant è in estasi su di lei e Dave Swarbrick, Sandy Denny, Davey Graham, Bert Jansch e le band folk fusion Fotheringay, Fairport Convention e Pentangle. "È fantastico avere un clamore per quei ragazzi che hanno dato nuova vita a della magnifica musica dalle nostre coste", si entusiasma. “Se ascolti June Tabor e Maddy Prior cantare insieme, senti il ​​pathos di quelle armonie, che hanno attraversato l'oceano centinaia di anni fa e si sono stabilite sulle colline degli Appalachi, dove è vivo e vegeto e la gente canta ancora insieme come un famiglia."
Krauss è cresciuto a Champaign, nell'Illinois, suonando il violino e cantando proprio queste canzoni. Durante una chiamata Zoom da Nashville, diventa improvvisamente in lacrime ricordando l'impatto che cambia la vita di vedere i fratelli artisti bluegrass Jim & Jessie, gli Osborn Brothers e la Del McCoury Band a una fiera della contea nel 1979. "Sta cantando così vicino che non puoi dirlo a nessuno voce da un altro. Mi emoziona solo parlarne, è così dolce”, dice. “È cantare con precisione. Come cantante rock solista, Robert è l'opposto. Le gamme delle nostre voci atterrano in luoghi diversi, e il fatto che non si mescolino è ciò che crea la fusione. Crea una terza voce”.
"È come essere a scuola serale", dice Plant. "Sto ancora imparando la diversa flessione delle opzioni armoniche. Puoi sentirmi adattarsi quasi come una sorta di puzzle vocale".
Quando gli chiedo se è difficile per lui, dice “Oh sì, è infernale! È una mentalità completamente diversa”, afferma Krauss. “Crea una bella sensazione sentirlo in quel ruolo di armonia, perché l'identità del suo cantante solista è così potente. È una voce che fa parte dell'esperienza musicale di tutti da decenni”. Quando Plant e Krauss sono andati in tournée insieme nel 2008, hanno eseguito Battle of Evermore dei Led Zeppelin, con Krauss che cantava le parti di Sandy Denny (il talentuoso cantante dei Fairport Convention morto in circostanze tragiche all'età di 31 nel 1978). "Guarderei oltre, e c'è Robert, e ho appena avuto i brividi."
Non ci sono grandi lamenti degli Zeppelin nel nuovo album. "Se pensi alla grande voce, ero giovane e forse dovevo essere grande quanto me stesso", dice Plant. “Ma giocavo sempre con la mia voce e imparavo, e una delle cose che volevo imparare era la moderazione. Amo essere un cantante. Non abbiamo pedaliere, nessun rack di effetti, non abbiamo nulla tranne l'opzione per mescolare e spostare le cose. Che si tratti di The Rain Song nei Led Zeppelin o di cantare Price of Love (degli Everly Brothers) con Alison, lavori sulla canzone. Suonavo The Starving Rascal a Brierley Hill fuori Dudley per otto sterline cantando (Chuck Berry's) Bye Bye Johnny. Andare da lì a qui è magnifico”.
Note vegetali, con toni di meraviglia e ammirazione, che molti dei suoi nipoti suonano ora nelle bande. "Abbiamo avuto il nostro tempo", dice, come se riflettesse sulla fine dell'era del rock. “Ma due generazioni da quando ho iniziato ad essere dipendente da questo, ho ancora un piede sul pedale, sto ancora andando da qualche parte. È prerogativa di un pazzo! O si!"
https://youtu.be/ZxEy00HYRfc
https://youtu.be/7HAVUVOYMaE
Robert Plant e Alison Krauss hanno pubblicato ieri il loro ultimo album Raise the Roof e hanno celebrato l'uscita con le esibizioni al The Late Show With Stephen Colbert e CBS Saturday Morning .
Il duo ha eseguito una performance pre-registrata da Nashville per Colbert dove hanno suonato "Can't Let Go" e, come esclusiva web, "Trouble With My Lover", supportati da una band di chitarristi, un bassista e un batterista.
Ore dopo quella performance, la coppia ha visitato la Country Music Hall of Fame per chiacchierare con la CBS Saturday Morning sull'album (il loro primo in 14 anni).
“E' dura, cantare quelle che chiamano armonie, è sempre stata una sfida per me. Ma l'ho rotto", ha confessato Plant, notando che prima della sua collaborazione con Krauss, il suo unico altro duetto con un'artista donna era "Battle of Evermore" dei Led Zeppelin con la cantante dei Fairport Convention Sandy Denny. “Devo imparare cose che non sono naturali per me. A volte non è facile, ma è fattibile".
Plant e Krauss hanno eseguito ancora una volta "Can't Let Go" per la CBS Saturday Morning , così come "Searching for My Love".
https://youtu.be/3f9Sw_XxXO8
https://youtu.be/L__YeEcb2wA
Raise the Roof segue l'album vincitore di un Grammy nel 2007 di Robert Plant e Alison Krauss, Raising Sand . Hanno recentemente annunciato il loro primo tour in 12 anni. Dai un'occhiata a quelle date qui
Il nuovo album del Rock and Roll Hall of Famer e 27 volte vincitore di un Grammy segue il loro Raising Sands del 2007 . Raise The Roof è stato registrato ai Sound Emporium Studios di Nashville ed è stato prodotto da T Bone Burnett.
https://open.spotify.com/album/48wFAtpgBV5rUTTDrNKCoN
Date del tour di Robert Plant e Alison Krauss
6/1 – Canandaigua, NY – CMAC
6/3 – Saratoga Springs, NY – Saratoga Performing Arts Center
6/4 – Forest Hills, NY – Forest Hills Stadium
6/6 – Clarkston, MI – DTE Energy Music Theatre
6/7 – Chicago, IL – Jay Pritzker Pavilion
6/9 – Indianapolis, IN – TCU Amphitheatre at White River State Park
6/11 – Columbia, MD – Merriweather Post Pavilion
6/12 – Philadelphia, PA – TD Pavilion @ The Mann
14/6 – Cary, NC – Koka Booth Amphitheatre*
16/6 – Atlanta, GA – Cadence Bank Amphitheatre a Chastain Park*
26/6 – Londra, Regno Unito – BST Hyde Park
1/7 – Hamar, NO – Tjuvholmen Arena
7/2 – Bergen, NO – Fortezza di Bergenhus
7/5 – Rättvik, SE – Dalhalla
7/14 – Lucca, IT – Lucca Summer Festival – Piazza Napoleone
7/16 – Stoccarda, DE – JazzOpen Stoccarda 2022
7/18 – Sopot, PL – Opera Lesna
7/20 – Berlino, DE – Zitadelle
*In vendita alle 9:00 EST il 3 dicembre.. 
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