Jimmy Page Robert Plant Rock and Roll Tokyo, 1996
Jimmy Page & Robert Plant in Budokan, Tokyo, on 1996-2-13.
Fourth of ten shows in Japan 1996. Budokan Hall, Tokyo, Japan.
Setlist:
01.Opening
02.The Rain Song
03.No Quarter
04.Babe I'm Gonna Leave You
05.Immigrant Song (Intro)
06.The Wanton Song
07.Heartbreaker
08.Ramble On
09.Hurdy Gurdy solo
10.Gallows Pole
11.Whole Lotta Love
12.Tea For One
13.Dancing Days
14.Yallah
15.Four Sticks
16.In The Evening
17.Kashmir
18.Black Dog
19.Rock And Roll
Fourth of ten shows in Japan 1996. Budokan Hall, Tokyo, Japan.
Setlist:
01.Opening
02.The Rain Song
03.No Quarter
04.Babe I'm Gonna Leave You
05.Immigrant Song (Intro)
06.The Wanton Song
07.Heartbreaker
08.Ramble On
09.Hurdy Gurdy solo
10.Gallows Pole
11.Whole Lotta Love
12.Tea For One
13.Dancing Days
14.Yallah
15.Four Sticks
16.In The Evening
17.Kashmir
18.Black Dog
19.Rock And Roll
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Jimmy Page & Robert Plant live in London 1998 5th November
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Thank You
Custard Pie
Black Dog
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere, non farlo.
..pensiero in libertà..
lella...
loro potevano farlo sempre e dove volevano..
l'esplosione era certa....
Led Zeppelin - 1971.09.05 Chicago - 8mm film (SYNCED)
Jimmy Page & Robert Plant Hey, Hey What Can I Do (Detroit 1995)…
Robert Plant & Jimmy Page - Misty Mountain Hop (Led Zeppelin)
Live at Knebworth '90
Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.
[The winds and the waves are always on the side of the ablest navigators].
e come scrive qualcuno a me noto e letto..
La via più breve non è la più diritta possibile, bensì quella in cui i venti più favorevoli gonfiano le nostre vele: così dice l’insegnamento dei navigatori. Il non seguirlo significa essere ostinati: la fermezza di carattere è qui contaminata dalla stupidità.
Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano II, 1879/80
Achilles Last Stand - Page & Plant..
È un brano potente e con un testo ricco, dotto, carico di influenze da mitologia e poesia ma anche legato alla biografia dei componenti della band. In primis, Robert Plant: l’anno prima a Rodi aveva avuto un devastante incidente d’auto, la sua compagna Maureen aveva rischiato seriamente la vita e lui aveva rimediato la frattura del bacino dovendo a lungo stare in carrozzina, tutti i programmi della band erano stati sconvolti.
Il titolo e il testo quindi si rifanno ad Achille che deve stare in piedi nonostante la vulnerabilità del tallone come gioco-riferimento alla condizione di disabilità temporanea di Plant. Il riferimento alle montagne dell’Atlante oltre che al mito fa anche capo al Marocco, meta di un viaggio magnifico che aveva segnato Plant (è il suo posto del cuore) e dove il cantante avrebbe voluto tornare ma la condizione successiva all’incidente rende impossibile quel bisogno di fuga e di libertà.
C’è però un piano di lettura più profondo. Plant aveva vissuto intensamente la vita del rock and roll ma come anni dopo affermerà lui stesso, nell’incidente era morta una parte di lui. È stato una specie di cerniera, di cesura, inaugurando una stagione più contemplativa e meno potente.
Il bisogno di viaggiare in Marocco non esprime solo il bisogno fisico di sfuggire alla carrozzina ma un bisogno più generale di evadere dalla vita potente ed emozionante ma anche distruttiva di una rock star per un luogo più naturale e contemplativo, un luogo come le alture dell’Atlante dove “le montagne abbracciano il cielo” e una anima libera può elevarsi spiritualmente.
Come nella canzone e come per Achille bisogna però fare i conti col proprio destino e i desideri si scontrano col fato che indirizza là nostre vite e le incanala in una determinate direzione.
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