Led Zeppelin: 53 anni dal debutto
https://www.thewalkoffame.it/blog/led-zeppelin-52-anni-dal-debutto/?fbclid=IwAR2DiEpMSOihChY3JF332523keHgl5B_RJO5EXL0pLcbMKAmxuOrjIhr3dc
L’articolo di oggi non necessita di alcuna presentazione. La storia ha già fatto tutto immortalando per sempre sull’Olimpo del rock la più grande band del pianeta: i Led Zeppelin. Il quartetto inglese che rivoluzionò in maniera indelebile il modo di intendere la musica e l’hard rock come lo conosciamo.
Oggi ricorre una data di importanza storica, poiché in quel lontanissimo 12 gennaio di cinquantatre anni fa vide la luce Led Zeppelin (o Led Zeppelin I), l’omonimo album di debutto del gruppo licenziato dalla Atlantic Records. Il lavoro che diede il via alla leggenda. Talmente influente e seminale che la rivista Rolling Stone lo inserì in ventinovesima posizione nella lista dei migliori 500 album della storia!
All’epoca poco più che ventenni, i giovanissimi Robert Plant, James Patrick Page, John Paul Johnes e John Bonham, erano fortemente influenzati dal blues. Formatisi da nemmeno un anno, i primi Led Zeppelin vollero omaggiare l’artista Willie Dixon (pioniere indiscusso del blues americano) inserendo all’interno del disco due cover.
Le registrazioni avvennero in brevissimo tempo, in quanto la maggior parte dei brani era già stata scritta dagli Yardbirds, la prima band di Page dal ’66 al ’68, da una cui costola nacquero proprio i Led Zeppelin. Fu il chitarrista a prendere in mano le redini assumendo i futuri componenti.
Curiosità: la copertina dell’album raffigura un fotogramma del disastro dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg, il dirigibile tedesco che il 6 maggio 1937 si schiantò a terra. É proprio il velivolo che suggerì a Jimmy Page il nome della band che, prima di allora, era conosciuta come The New Yardbirds. Quest’ultima, tra l’altro, diede il via alla carriera anche di Eric Clapton e Jeff Beck.
Un intreccio tra storia e leggenda che cinquantadue anni fa infiammò i cuori dei primissimi rockers con un sound esuberante, fresco e aggressivo per l’epoca. In una parola: Led Zeppelin. Tanti
auguri
!
https://www.thewalkoffame.it/blog/un-concerto-per-conquistarli-tutti-quando-i-led-zeppelin-infuocarono-il-tampa-stadium-con-uno-show-memorabile/
Led Zeppelin Tampa 1973
“E’ un pò come il nitrato di amile. Come un assalto al quale non sei preparato. Non sapevo quanta gente ci sarebbe stata. Non avevo idea di cosa sarebbe sembrato. Non c’era nessun altro che i Led Zeppelin, noi quattro, e tutte quelle persone fin dove arrivava lo sguardo…”
Ecco come Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, descriveva il concerto al Tampa Stadium.
Erano passati pochi anni dagli esordi della band che avrebbe cambiato per sempre il volto del rock, influenzando indistintamente chiunque sarebbe venuto dopo. La dimensione del successo della formazione britannica andava di pari passo con la folla che gremiva arene e stadi dove questa si esibiva. I primi quattro dischi di Plant e soci (ognuno dei quali portava un numero progressivo, fino a IV), avevano determinato a un’eccezionale escalation di vendite ma anche plasmato il volto di un gruppo che, se pur con pochi anni di attività, era già da considerarsi all’interno dell’Olimpo degli Dei a sette note.
Non solo, la fama di bad boys che si trascinavano dietro Robert Plant, John Paul Jones, Jimmy Page e Jason Bonham, alimentava ogni giorno di più interesse, curiosità e fanatismo attorno gli autori di “Stairway To Heaven” e “Black Dog”. Il pubblico degli Stati Uniti, giunto in Florida da ogni angolo del paese dello zio Sam, affollò il concerto con una voglia di esaltazione collettiva incredibilmente contagiosa. Non c’era un posto libero, neanche per un spillino. Il calore dei kids presenti allo stadio era perfettamente coerente con l’umidità registrata nell’aria, attestata intorno al 70%. A ciò si aggiunga la distesa di asfalto fuori la struttura, dove la gente si era affollata in attesa di entrare allo Stadium, e ben si potrà capire il “calore” dei fans.
“A volte salivi sul palco e dicevi: Porca puttana! Da dove vengono tutti questi? Ma di solito appena cominciava la performance te ne dimenticavi, perché avevi altro a cui pensare. Non c’era nessuno nella band che vomitasse nei camerini, ma eri comunque nervoso prima di uscire e questo faceva aumentare l’adrenalina. Bisogna tenere presente che non sono stati 60mila da un momento all’altro. Sono stati mille, cinquemila, diecimila, ventimila e così via. Ricordo di essere tornato al Madison Square Garden dopo avere suonato davanti a 60mila spettatori e di avere pensato ‘Hmmm, è minuscolo’ “. John Paul Jones.
Artefici del memorabile concerto al Tampa Stadium del 5 maggio 1973 furono Peter Grant e Danny Goldberg, rispettivamente manager e consulente della band. Il tour nei più grandi stadi degli Stati Uniti era un successo annunciato ma, una volta arrivati nella “Terra dei sogni“, le previsioni superarono le aspettative. La Zeppelin-mania era già inarrestabile. Le rockstar viaggiavano a bordo dello Starship, aereo brandizzato con cui si spostavano da una gig all’altra.
“Lo Starship costava appena 14mila dollari in più (del Falcon a nove posti), perché la Boeing voleva farsi pubblicità e così via. Abbiamo pensato: Beh, perché no? Avremo un Boeing 720. Il primo giorno, a Chicago, l’avevamo parcheggiato accanto all’aereo di Hugh Hefner. Tutta la stampa era lì, e qualcuno mi ha detto: beh, come pensate che possa essere paragonato a quello di Mister Hefner? Ho risposto: il suo in confronto sembra un modellino“. Peter Grant.
“L’avevamo fatto nella forma più spoglia, ma poi la cosa è cresciuta. C’erano più luci, quindi dovevi indossare abiti che le riflettessero un pò di più. Se ti fossi aggirato per un palco bene illuminato in jeans e t-shirt, non sarebbe stata una bella vista. Faceva parte della tradizione Zeppelin parlare di cosa avremmo indossato prima di andare effettivamente in scena. Quindi a volte c’erano tre di noi in jeans e uno col completo bianco. I vestiti scintillanti sono diventati all’ordine del giorno. Avevo quella stupida giacca coi pon-pon perché quelli che avevano confezionato il costume da drago di Page sono arrivati con un furgone pieno di vestiti e noi tutti abbiamo cominciato a dire: oh, quello sembra divertente“. John Paul Jones.
Quel giorno, a Tampa, erano presenti 57.000 spettatori. In un solo colpo i Led Zeppelin batterono il precedente record d’affluenza detenuto dai compatrioti Beatles (otto anni prima, allo Shea Stadium di New York City, i baronetti portano 55.600 spettatori paganti). Secondo le stime il botteghino registrò circa 275mila dollari di incassi, una cifra pazzesca considerando il periodo storico.
Il concerto fu un gigantesco delirio collettivo. Il palco prendeva fuoco a ogni solo di chitarra di Page, tremava sotto la batteria dirompente di Bonham, oscillava a ogni vibrazione del basso di Jones e si eccitava a ogni armonizzazione vocale di Plant. La folla, totalmente su di giri, non ebbe un attimo di respiro con una scaletta che condensò al massimo tutte le hit composte dalla band fino a quel momento. Anche a distanza di tutti questi anni si parla di quel concerto come uno show nello show, quello in cui i Led Zeppelin riscrissero la storia. Ancora una volta.
Leggi anche: La Casa Infernale dei Guns n’ Roses, dove spronfondò l’animo umano ma nacque Appetite For Destruction
Rock and Roll
Celebration Day
Black Dog
Over The Hills and Far Away
Misty Mountain Hop
Since I’ve Been Loving You
No Quarter
The Song Remains The Same
The Rain Song
Dazed And Confused
Stairway To Heaven
Moby Dick
Heartbreaker
Whola Lotta Love
The Ocean (encore)
Communication Breakdown (encore)
As requested by Vinnie, here is an upgraded merge of Zeppelin's show at Tampa Stadium at the beginning of their 1973 North American tour. This is the show where the band famously beat the attendance record set by The Beatles at Shea Stadium, playing to an audience of 56,800 people. Big thanks to ledzepfilm for speed correcting and merging these sources and to Bert for revising this merge!
0:00 Intro
1:28 Rock and Roll
5:14 Celebration Day
8:52 Black Dog
14:12 Over the Hills and Far Away
21:19 Misty Mountain Hop
26:03 Since I've Been Loving You
36:09 No Quarter
45:55 The Song Remains the Same
50:54 The Rain Song
1:01:30 Dazed and Confused
1:27:56 Stairway to Heaven
1:38:46 Moby Dick
1:50:09 Heartbreaker
1:56:47 Whole Lotta Love
2:07:40 The Ocean
2:12:53 Communication Breakdown
Un notiziario da WTVT, Tampa-St. Petersburg, in Florida, con il giornalista John Jones al Tampa Stadium è presente nell'uscita in DVD / Blu-Ray del 2007 di The Song Remains the Same . (Una clip di questo rapporto è stata utilizzata anche per presentare la band al concerto della reunion degli O2).
Rassegna stampa : I LED ZEPPELIN rompono il record di presenze e anche una vecchia barriera al silenzio
Il pubblico e gli incassi da record del tour sono stati rivendicati da molti gruppi rock: Beatles, Rolling Stones, Three Dog Night, Grand Funk Railroad. Ora i Led Zeppelin rivendicano uno - il più grande pubblico per un atto mai visto negli Stati Uniti.
Era il 5 maggio al Tampa Stadium, la notte dopo che il gruppo britannico aveva iniziato il suo tour negli Stati Uniti ad Atlanta. La partecipazione a Tampa è stata di 56.800, con un lordo di $ 309.000. I Led Zeppelin sono impegnati in un tour di 33 concerti in 30 città nei mesi di maggio e luglio, con giugno fermo per le vacanze, prevedendo un totale lordo di $ 3 milioni. Il quartetto si esibisce senza un atto di apertura o intervallo, per due ore e mezza.
Ma se qualcuno pensa di essere insensibile all'idea di suonare davanti a un pubblico così grande come a Tampa, 'si sbaglia. Abbiamo parlato più tardi al telefono con il cantante Robert Plant a New Orleans. Ha detto: "Penso che sia stata la più grande emozione che ho avuto. Faccio finta - mi prendo in giro - non sono molto nervoso in una situazione del genere. Cerco di rimbalzare proprio come al solito.
"Ma, se si fa una cosa proporzionata, sarebbe come fermare la popolazione dell'Inghilterra. "È stata una vera sorpresa. Tampa è l'ultimo posto in cui mi aspetterei di vedere 60.000 persone. Non è la città più grande del paese. È stato fantastico. Si potrebbe pensare che sarebbe molto difficile comunicare; con 60.000 persone alcune devono essere abbastanza distanti. Non c'erano schermi cinematografici che ci mostravano, come ad Atlanta. L'unica cosa su cui potevano scegliere era l'atmosfera completa di ciò che la musica veniva fatta".
Plant e Page scrivono la maggior parte delle canzoni del gruppo. Alcuni sono una collaborazione di tutti e quattro. Gli album d'oro sono stati "Led Zeppelin", "Led Zeppelin II", "Led Zeppelin III" e "Houses of the Holy," Atlantic, quest'ultimo è stato l'album più venduto negli Stati Uniti nelle prime due settimane di maggio. Il gruppo ha anche un singolo d'oro, "Whole Lotta Love". Ma i single non sono un grande oggetto con i Led Zeppelin.
"Non puoi riprendere quello che facciamo in tre minuti." Plant aggiunge che alcune persone pensavano che il gruppo fosse rock pesante e sexy dal suo singolo di successo. "Ora penso che si rendano conto che c'è di più. Si rendono conto che abbiamo sottigliezza e uno spettro. Non puoi continuare a trasmettere l'heavy rock tutto il lime.
"Ogni volta che facciamo un album, le nostre inclinazioni musicali avanzano sempre di più. Una persona non sarà ripetitiva se ha qualche abilità artistica. Sembra egoistico ma penso che questo gruppo abbia i musicisti più talentuosi in Inghilterra. Jimmy Page ha ha fatto il backup con innumerevoli persone da Burt Bacharach ai Rolling Stones.
"È come il padre del gruppo. Il bassista John Paul Jones ha fatto arrangiamenti per persone famose in tutto il mondo. Sono uscito ruggendo dal blues e il batterista John Bonham era come me.
“Dopo aver eliminato il rock contagioso, abbiamo iniziato a livellarci in un gruppo artisticamente incline. Non c'è stato alcun grande clamore dietro a tutto questo. La musica in qualche modo filtrava attraverso le persone. Il primo album era sensibile, canzoni tradizionali come aveva fatto Joan Baez. Da allora è andata sempre più rafforzandosi. Un pubblico può sempre anticipare come sarà il nostro prossimo album.
"Dal vivo, improvvisiamo molto. I numeri saranno più o meno gli stessi numeri, ma quello che succede all'interno, a parte le linee melodiche, cambierà ogni notte. C'è un sacco di fraseggio tra batterista, bassista e chitarrista e sono stato famoso per usare la mia voce come strumento.
"Molti gruppi sono troppo spaventati per suonare lontano dalla traccia dei dischi. Li vedi due volte e sai esattamente cosa sentirai la terza volta. Ed è per questo che il nostro gruppo non ha mai cambiato personale.
Molti gruppi lo impacchettano e si formano di nuovo. C'è un conflitto interno a causa della noia musicale, che si stacca dalla solita vecchia cosa. Rimaniamo creativi: penso che sia esattamente ciò per cui siamo conosciuti." (AP - maggio 1973)
https://www.thewalkoffame.it/blog/un-concerto-per-conquistarli-tutti-quando-i-led-zeppelin-infuocarono-il-tampa-stadium-con-uno-show-memorabile/?fbclid=IwAR0Ebplzw27MUeR6t3lwyXVuuY4yhVJRyrkL2saXRUnMjGJL5loGPli9-JI
Led Zeppelin Tampa 1973
“E’ un pò come il nitrato di amile. Come un assalto al quale non sei preparato. Non sapevo quanta gente ci sarebbe stata. Non avevo idea di cosa sarebbe sembrato. Non c’era nessun altro che i Led Zeppelin, noi quattro, e tutte quelle persone fin dove arrivava lo sguardo…”
Ecco come Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, descriveva il concerto al Tampa Stadium.
Erano passati pochi anni dagli esordi della band che avrebbe cambiato per sempre il volto del rock, influenzando indistintamente chiunque sarebbe venuto dopo. La dimensione del successo della formazione britannica andava di pari passo con la folla che gremiva arene e stadi dove questa si esibiva. I primi quattro dischi di Plant e soci (ognuno dei quali portava un numero progressivo, fino a IV), avevano determinato a un’eccezionale escalation di vendite ma anche plasmato il volto di un gruppo che, se pur con pochi anni di attività, era già da considerarsi all’interno dell’Olimpo degli Dei a sette note.
Non solo, la fama di bad boys che si trascinavano dietro Robert Plant, John Paul Jones, Jimmy Page e Jason Bonham, alimentava ogni giorno di più interesse, curiosità e fanatismo attorno gli autori di “Stairway To Heaven” e “Black Dog”. Il pubblico degli Stati Uniti, giunto in Florida da ogni angolo del paese dello zio Sam, affollò il concerto con una voglia di esaltazione collettiva incredibilmente contagiosa. Non c’era un posto libero, neanche per un spillino. Il calore dei kids presenti allo stadio era perfettamente coerente con l’umidità registrata nell’aria, attestata intorno al 70%. A ciò si aggiunga la distesa di asfalto fuori la struttura, dove la gente si era affollata in attesa di entrare allo Stadium, e ben si potrà capire il “calore” dei fans.
“A volte salivi sul palco e dicevi: Porca puttana! Da dove vengono tutti questi? Ma di solito appena cominciava la performance te ne dimenticavi, perché avevi altro a cui pensare. Non c’era nessuno nella band che vomitasse nei camerini, ma eri comunque nervoso prima di uscire e questo faceva aumentare l’adrenalina. Bisogna tenere presente che non sono stati 60mila da un momento all’altro. Sono stati mille, cinquemila, diecimila, ventimila e così via. Ricordo di essere tornato al Madison Square Garden dopo avere suonato davanti a 60mila spettatori e di avere pensato ‘Hmmm, è minuscolo’ “. John Paul Jones.
Artefici del memorabile concerto al Tampa Stadium del 5 maggio 1973 furono Peter Grant e Danny Goldberg, rispettivamente manager e consulente della band. Il tour nei più grandi stadi degli Stati Uniti era un successo annunciato ma, una volta arrivati nella “Terra dei sogni“, le previsioni superarono le aspettative. La Zeppelin-mania era già inarrestabile. Le rockstar viaggiavano a bordo dello Starship, aereo brandizzato con cui si spostavano da una gig all’altra.
“Lo Starship costava appena 14mila dollari in più (del Falcon a nove posti), perché la Boeing voleva farsi pubblicità e così via. Abbiamo pensato: Beh, perché no? Avremo un Boeing 720. Il primo giorno, a Chicago, l’avevamo parcheggiato accanto all’aereo di Hugh Hefner. Tutta la stampa era lì, e qualcuno mi ha detto: beh, come pensate che possa essere paragonato a quello di Mister Hefner? Ho risposto: il suo in confronto sembra un modellino“. Peter Grant.
“L’avevamo fatto nella forma più spoglia, ma poi la cosa è cresciuta. C’erano più luci, quindi dovevi indossare abiti che le riflettessero un pò di più. Se ti fossi aggirato per un palco bene illuminato in jeans e t-shirt, non sarebbe stata una bella vista. Faceva parte della tradizione Zeppelin parlare di cosa avremmo indossato prima di andare effettivamente in scena. Quindi a volte c’erano tre di noi in jeans e uno col completo bianco. I vestiti scintillanti sono diventati all’ordine del giorno. Avevo quella stupida giacca coi pon-pon perché quelli che avevano confezionato il costume da drago di Page sono arrivati con un furgone pieno di vestiti e noi tutti abbiamo cominciato a dire: oh, quello sembra divertente“. John Paul Jones.
Quel giorno, a Tampa, erano presenti 57.000 spettatori. In un solo colpo i Led Zeppelin batterono il precedente record d’affluenza detenuto dai compatrioti Beatles (otto anni prima, allo Shea Stadium di New York City, i baronetti portano 55.600 spettatori paganti). Secondo le stime il botteghino registrò circa 275mila dollari di incassi, una cifra pazzesca considerando il periodo storico.
Il concerto fu un gigantesco delirio collettivo. Il palco prendeva fuoco a ogni solo di chitarra di Page, tremava sotto la batteria dirompente di Bonham, oscillava a ogni vibrazione del basso di Jones e si eccitava a ogni armonizzazione vocale di Plant. La folla, totalmente su di giri, non ebbe un attimo di respiro con una scaletta che condensò al massimo tutte le hit composte dalla band fino a quel momento. Anche a distanza di tutti questi anni si parla di quel concerto come uno show nello show, quello in cui i Led Zeppelin riscrissero la storia. Ancora una volta.
Leggi anche: La Casa Infernale dei Guns n’ Roses, dove spronfondò l’animo umano ma nacque Appetite For Destruction
Rock and Roll
Celebration Day
Black Dog
Over The Hills and Far Away
Misty Mountain Hop
Since I’ve Been Loving You
No Quarter
The Song Remains The Same
The Rain Song
Dazed And Confused
Stairway To Heaven
Moby Dick
Heartbreaker
Whola Lotta Love
The Ocean (encore)
Communication Breakdown (encore)
https://www.thewalkoffame.it/blog/un-concerto-per-conquistarli-tutti-quando-i-led-zeppelin-infuocarono-il-tampa-stadium-con-uno-show-memorabile/
As requested by Vinnie, here is an upgraded merge of Zeppelin's show at Tampa Stadium at the beginning of their 1973 North American tour. This is the show where the band famously beat the attendance record set by The Beatles at Shea Stadium, playing to an audience of 56,800 people. Big thanks to ledzepfilm for speed correcting and merging these sources and to Bert for revising this merge!
0:00 Intro
1:28 Rock and Roll
5:14 Celebration Day
8:52 Black Dog
14:12 Over the Hills and Far Away
21:19 Misty Mountain Hop
26:03 Since I've Been Loving You
36:09 No Quarter
45:55 The Song Remains the Same
50:54 The Rain Song
1:01:30 Dazed and Confused
1:27:56 Stairway to Heaven
1:38:46 Moby Dick
1:50:09 Heartbreaker
1:56:47 Whole Lotta Love
2:07:40 The Ocean
2:12:53 Communication Breakdown
Un notiziario da WTVT, Tampa-St. Petersburg, in Florida, con il giornalista John Jones al Tampa Stadium è presente nell'uscita in DVD / Blu-Ray del 2007 di The Song Remains the Same . (Una clip di questo rapporto è stata utilizzata anche per presentare la band al concerto della reunion degli O2).
Rassegna stampa : I LED ZEPPELIN rompono il record di presenze e anche una vecchia barriera al silenzio
Il pubblico e gli incassi da record del tour sono stati rivendicati da molti gruppi rock: Beatles, Rolling Stones, Three Dog Night, Grand Funk Railroad. Ora i Led Zeppelin rivendicano uno - il più grande pubblico per un atto mai visto negli Stati Uniti.
Era il 5 maggio al Tampa Stadium, la notte dopo che il gruppo britannico aveva iniziato il suo tour negli Stati Uniti ad Atlanta. La partecipazione a Tampa è stata di 56.800, con un lordo di $ 309.000. I Led Zeppelin sono impegnati in un tour di 33 concerti in 30 città nei mesi di maggio e luglio, con giugno fermo per le vacanze, prevedendo un totale lordo di $ 3 milioni. Il quartetto si esibisce senza un atto di apertura o intervallo, per due ore e mezza.
Ma se qualcuno pensa di essere insensibile all'idea di suonare davanti a un pubblico così grande come a Tampa, 'si sbaglia. Abbiamo parlato più tardi al telefono con il cantante Robert Plant a New Orleans. Ha detto: "Penso che sia stata la più grande emozione che ho avuto. Faccio finta - mi prendo in giro - non sono molto nervoso in una situazione del genere. Cerco di rimbalzare proprio come al solito.
"Ma, se si fa una cosa proporzionata, sarebbe come fermare la popolazione dell'Inghilterra. "È stata una vera sorpresa. Tampa è l'ultimo posto in cui mi aspetterei di vedere 60.000 persone. Non è la città più grande del paese. È stato fantastico. Si potrebbe pensare che sarebbe molto difficile comunicare; con 60.000 persone alcune devono essere abbastanza distanti. Non c'erano schermi cinematografici che ci mostravano, come ad Atlanta. L'unica cosa su cui potevano scegliere era l'atmosfera completa di ciò che la musica veniva fatta".
Plant e Page scrivono la maggior parte delle canzoni del gruppo. Alcuni sono una collaborazione di tutti e quattro. Gli album d'oro sono stati "Led Zeppelin", "Led Zeppelin II", "Led Zeppelin III" e "Houses of the Holy," Atlantic, quest'ultimo è stato l'album più venduto negli Stati Uniti nelle prime due settimane di maggio. Il gruppo ha anche un singolo d'oro, "Whole Lotta Love". Ma i single non sono un grande oggetto con i Led Zeppelin.
"Non puoi riprendere quello che facciamo in tre minuti." Plant aggiunge che alcune persone pensavano che il gruppo fosse rock pesante e sexy dal suo singolo di successo. "Ora penso che si rendano conto che c'è di più. Si rendono conto che abbiamo sottigliezza e uno spettro. Non puoi continuare a trasmettere l'heavy rock tutto il lime.
"Ogni volta che facciamo un album, le nostre inclinazioni musicali avanzano sempre di più. Una persona non sarà ripetitiva se ha qualche abilità artistica. Sembra egoistico ma penso che questo gruppo abbia i musicisti più talentuosi in Inghilterra. Jimmy Page ha ha fatto il backup con innumerevoli persone da Burt Bacharach ai Rolling Stones.
"È come il padre del gruppo. Il bassista John Paul Jones ha fatto arrangiamenti per persone famose in tutto il mondo. Sono uscito ruggendo dal blues e il batterista John Bonham era come me.
“Dopo aver eliminato il rock contagioso, abbiamo iniziato a livellarci in un gruppo artisticamente incline. Non c'è stato alcun grande clamore dietro a tutto questo. La musica in qualche modo filtrava attraverso le persone. Il primo album era sensibile, canzoni tradizionali come aveva fatto Joan Baez. Da allora è andata sempre più rafforzandosi. Un pubblico può sempre anticipare come sarà il nostro prossimo album.
"Dal vivo, improvvisiamo molto. I numeri saranno più o meno gli stessi numeri, ma quello che succede all'interno, a parte le linee melodiche, cambierà ogni notte. C'è un sacco di fraseggio tra batterista, bassista e chitarrista e sono stato famoso per usare la mia voce come strumento.
"Molti gruppi sono troppo spaventati per suonare lontano dalla traccia dei dischi. Li vedi due volte e sai esattamente cosa sentirai la terza volta. Ed è per questo che il nostro gruppo non ha mai cambiato personale.
Molti gruppi lo impacchettano e si formano di nuovo. C'è un conflitto interno a causa della noia musicale, che si stacca dalla solita vecchia cosa. Rimaniamo creativi: penso che sia esattamente ciò per cui siamo conosciuti." (AP - maggio 1973)
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https://www.ondamusicale.it/.../22809-led-zeppelin-i.../...Led Zeppelin I”: il leggendario esordio della band
Il 12 gennaio del 1969 l’album d’esordio dei Led Zeppelin si abbatte nei cieli non troppo sereni del mondo del rock come il proverbiale fulmine. Sebbene nessuno degli ingredienti utilizzati dalla band debuttante sia da considerarsi di prima mano, il risultato è un suono mai sentito prima.
Ascoltando l’opera prima di Page, Plant, Jones e Bonham, si trascura quasi sempre un fattore: quando il complesso si reca in studio per registrare in poche ore il disco, ha poche ore di prove alle spalle e nessuna previsione sulla possibile accoglienza del pubblico verso un tale miscuglio di cose già sentite, ma ricombinate in modo totalmente innovativo.
Non solo: se Jimmy Page e John Paul Jones si sono fatti un buon nome come turnisti e – il secondo – come arrangiatore, Robert Plant e John Bonham sono praticamente degli illustri sconosciuti; entrambi hanno militato nei “Band of Joy” e Plant ha da esibire qualche registrazione solista, oltre a una presenza scenica sfrontata e dirompente.
Eppure basta ascoltare i solchi di questo primo capitolo della loro discografia per rendersi conto che l’amalgama è già perfettamente a punto; il suono è talmente compatto, definito e maturo che nei dischi successivi saranno necessari ben pochi aggiustamenti per raccogliere dai disciolti Beatles il testimone di gruppo più popolare del pianeta. Anzi, per qualcuno, il loro suono non sarà mai più così fresco, innovativo e ammantato di perfezione come nel lavoro d’esordio.
Come si diceva, i Led Zeppelin non inventano nulla di nuovo, almeno sulla carta: addirittura non sono nemmeno una band nuova di zecca, teoricamente. Il complesso sorge infatti sulle ceneri dei gloriosi Yardbirds, la band sospesa tra beat e blues che – passando dagli scarni palchi del Marquee alle classifiche mondiali – aveva tenuto a battesimo Eric Clapton e Jeff Beck. Gli Yardbirds, però, sono anche il primo vero gruppo di Jimmy Page, l’ambizioso chitarrista che, di fronte alle defezioni di tutti i compagni, si reinventa i New Yardbirds, con le idee piuttosto chiare sul nuovo suono da inseguire. La band è messa insieme in modo piuttosto avventuroso, talmente casuale che è difficile non pensare che il destino non ci abbia messo lo zampino. John Paul Jones ha conosciuto Page collaborando come turnista a “Truth”, l’esordio solista di Jeff Beck a cui anche Jimmy collaborava; John medita di accasarsi con una band – anche su suggerimento della moglie, stanca dei ritmi infernali da sessionman – e si trova al momento giusto nel posto giusto, ovvero alle registrazioni di “Hurdy Gurdy Man” di Donovan, a cui entrambi partecipano.
Jimmy sceglie per la voce il talentuoso Terry Reid, uno che Madre Natura ha dotato di una vocalità impareggiabile, risparmiando tuttavia sulla lungimiranza: Terry rifiuta, come l’anno dopo rifiuterà la proposta dei Deep Purple, e rilancia, suggerendo il nome di Robert Plant e consigliando di prestare un orecchio anche al batterista che suona nello stesso gruppo.
La formazione – che pare una specie di Armata Brancaleone in salsa rock – a quel punto è fatta; pare quasi un esperimento audace, buono giusto per rispettare un vecchio contratto degli Yardbirds per un tour in Scandinavia. Quando i quattro si trovano in studio per provare a suonare assieme, però, accade il miracolo: “Ci ritrovammo a suonare in una stanza e dopo poco ci rendemmo conto di cosa stava succedendo. Iniziammo a ridere, per la gioia o per la consapevolezza di quel che potevamo fare noi quattro insieme” ricorda Jimmy Page, anni dopo.
E il grande chitarrista è talmente convinto delle possibilità del complesso – e ancor più disilluso dalle capacità dei produttori con cui ha lavorato – da pagare di tasca sua, coi risparmi da turnista, l’affitto dello studio di registrazione. 1782 pounds, tanto costano a Page le session del primo album, e le stesse – grazie anche agli uffici di Peter Grant all’Atlantic – frutteranno milioni di dollari in pochi mesi.
Dopo il celebre tour scandinavo e alla vigilia di uno americano, con uscita del disco annessa, manca solo il nome: New Yardbirds non si distingue per fantasia e non convince nessuno. A questo punto, in un episodio degno della mitologia, si inserisce Keith Moon, l’estroso – a dir poco – batterista degli Who. Brindando al futuro incerto tra gloria e catastrofe del progetto, il buon Keith pronuncia la celebre frase “questa band volerà in alto come un fottuto dirigibile di piombo!”.
Due cose sa fare come nessuno, Keith Moon: suonare la batteria e bere, ma quella volta gliene riesce una terza, azzeccare uno dei brand più iconici della storia del rock. Tolta una “a” all’espressione “lead Zeppelin”, il nome è bello che pronto. A quel punto non manca proprio nulla: la copertina riproduce in bianco e nero il tragico schianto dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg del 6 maggio 1937 a Lakehurst, che costò la vita a trentacinque persone e pose la pietra tombale sulle ambizioni del volo aerostatico. Il disco esce ottenendo subito un incredibile successo di pubblico e critica, proiettando i ragazzi poco più che ventenni nella leggenda, con tutti i pro e contro del caso.
Ancora oggi, mettere sul piatto il primo album dei Led Zeppelin, cercando di calarsi nei panni dell’ascoltatore tipo dell’epoca, che nulla sapeva del gruppo, è un’esperienza dirompente.
L’attacco è affidato alla breve “Good Times Bad Times”, vero bignami del nuovo suono targato Led Zeppelin; al di là di un’impostazione ancora piuttosto canonica, oscillante tra hard, psichedelia e reminiscenze beat, sono già presenti tutte le caratteristiche del complesso: le trame di chitarra di Page e un brevissimo assolo al fulmicotone, il basso pulsante di John Paul Jones, il drumming unico di John “Bonzo” Bonham e il carisma sopra le righe di Robert Plant.
Diciamolo chiaramente, al di là dell’incredibile tecnica e personalità di ogni componente del gruppo, a fare la differenza, a tracciare il solco profondo tra i precedenti Yardbirds e i nuovi Led Zeppelin, è la voce di Plant. Quella voce acuta, sfrontata, urticante a tratti, ma dotata di un magnetismo che non si manifestava dai tempi di Elvis Presley; Keith Relf, il cantante degli Yardbirds, col suo caschetto biondo e lo stile vocale che badava a non uscire mai dal seminato, andava bene per i giovani di metà anni Sessanta, in cerca di qualcosa di più sanguigno dei Beatles, ma non abbastanza scandaloso da risultare oltraggioso alle orecchie dei grandi. Il canto sguaiato di Robert Plant è invece pura dinamite; reggendosi sui testi per lo più di Page – banalissimi doppi sensi sessuali mutuati dal blues – Robert fa dentro e fuori da qualsiasi regola metrica e musicale, toglie punti di riferimento all’ascoltatore e, soprattutto, riveste anche la canzone più breve di una carica sessuale inedita e scabrosa. Se gli Yardbirds erano roba da bravi ragazzi in libera uscita, i Led Zeppelin sono materiale da grandi, cattivi e proibiti come dev’esserlo ogni buona intuizione rock.
Coi Led Zeppelin si smette di scherzare.
E che si faccia sul serio si capisce subito dalla seguente “Babe I’m Gonna Leave You”, una stupefacente ballata folk blues che fino ad allora non si era mai sentita da un gruppo di rock blues duro. Già, perché all’epoca c’era il folk revival, con band di capelloni, spesso con un po’ di puzza sotto al naso e dediti a ripescare classici della tradizione albionica con fare quasi carbonaro, e c’erano gli alfieri del blues, quello duro e accelerato dei Cream, al limite. Qualcuno che mischiasse i due mondi, però, non si era ancora visto.
Questo pezzo mette insieme due realtà lontanissime, con l’arpeggio acustico di Jimmy Page e la voce sofferente di Plant che crescono in modo inusitato, in un climax elettrico quasi commovente, che fa da sfondo alle urla disperate di Robert che – nello studio affittato per poche sterline – non lo sa, ma sta cambiando il rock per sempre.
Con questo pezzo, però, viene fuori l’altra faccia della medaglia della band, quella spregiudicata e rapace, che non si fa problemi a firmare quella che in realtà è una cover di una vecchia ballata di Anne Brendon: una pessima abitudine, ancor più censurabile perché inutile, che riaffiorerà spesso nella carriera del complesso, ma anche più avanti in questo stesso disco.
Manco il tempo di tirare il fiato che la chitarra slide di Page ci porta subito nei territori del blues, ma in lande paludose e rallentate mai visitate prima da nessuno. “You Shook Me” è un doppio furto: a Willie Dixon e a J.B. Lenoir, eroi del blues vero snobbati nei crediti, ma anche verso l’ex compare Jeff Beck, che aveva inciso lo stesso standard l’anno prima in “Truth”, con Page e Jones come turnisti. Non poteva sapere che la sua versione, che gli pareva già troppo dura, sarebbe stata ripresa, dilatata, brutalizzata e resa leggenda poco dopo, e non avrebbe mai digerito il presunto sgarro.
È un blues mai sentito, quello dei Led Zeppelin, lento fino all’indolenza, strascinato come uno spinello fumato al juke joint, ma anche potente nel drumming di “Bonzo”, rivoluzionario nell’assolo d’organo di Jones, canonico nell’armonica di Plant e terribilmente sensuale nella chitarra di Page, che pare un Clapton sotto acido, e nelle urla dissennate di Robert, doppiate dalla slide del compagno d’avventure.
Forse il miglior blues mai sentito, tra quello suonato da bianchi che non hanno mai visto un campo di cotone.
La successiva, leggendaria “Dazed and Confused” mette un altro tassello nel mito di questo debutto. Di nuovo un miscuglio tra blues, folk, psichedelia e atmosfere nere, con la sperimentazione pura di Page che tortura la Gibson con l’archetto da violoncello e l’energia dei break in cui la sezione ritmica pare esplodere. Anche qui il lato oscuro si ripresenta: il testo è paurosamente sessista, e la canzone è un vero scippo ai danni dell’oscuro folksinger Jake Holmes.
Il cantante, quando Page suonava ancora negli Yardbirds, aprì il loro concerto di New York. Jimmy, quindi, conosceva bene il brano – cosa che incredibilmente negherà – tanto da proporne una cover live già poco dopo con gli Yardbirds, con tanto di sezione centrale con l’archetto. Holmes si rifiuterà sempre, pur amareggiato, di intentare una causa già vinta. Inutile dire che l’assolo di Jimmy fa sì che gli si perdoni anche questa ennesima appropriazione indebita.
Esaurito il primo lato del vinile, quattro brani irripetibili, il secondo si apre con una parte d’organo di John Paul Jones quasi da messa, che prelude a “Your Time Is Gonna Come”, ballatona più canonica e in cui si fa largo uso dei cori, in un ritornello orecchiabile che stempera i toni della prima parte. In assoluta evidenza per tutta la canzone John Paul Jones col suo organo.
Il pezzo sublima direttamente nella splendida “Black Mountain Side”, nuova incursione nel folk tradizionale britannico; uno strumentale a completo appannaggio della chitarra acustica di Jimmy Page, accompagnato dall’unico ospite del disco, Viram Jasani alle tabla.
Anche questa, però, è una appropriazione corsara di “Black Waterside”, tradizionale riarrangiato dal grande chitarrista folk Bert Jansch: i brani sono praticamente sovrapponibili.
Passata la sbornia bucolica e folk, il ritmo accelera col primo vero pezzo hard rock dei Led Zeppelin, archetipo dei loro brani più tirati e palestra per tutto il futuro hard ed heavy metal: “Communication Breakdown”. Il lavoro di Page, tra riff poderosi e assolo sopra le righe, è encomiabile, mentre il falsetto di Plant farà scuola.
“I Can’t Quit You Baby” è un nuovo blues dallo sterminato repertorio di Willie Dixon, reso celebre dal chitarrista mancino Otis Rush. Molto simile a “You Shook Me”, è la cartina di tornasole dell’approccio al blues di Jimmy Page: lick ripresi nota per nota da Otis Rush o Freddie King, ma suonati a una velocità mai vista e con un suono distorto che i bluesman di Chicago non si sognavano, inframezzato a brusche frenate con epici accordi tirati giù all’unisono con la sezione ritmica. Incredibilmente potente e in risalto la batteria di “Bonzo”.
Siamo in chiusura: il tempo di infilare otto minuti di blues psichedelico e progressivo con “How Many More Times”. Pezzo prodigioso e multiforme, che racchiude tutto quello che la band ha accumulato nei primi otto brani, plagi compresi.
Il riff iniziale, pompato dalla ritmica di Jones e Bonham in modo assolutamente rivoluzionario per l’epoca, fa da sfondo al canto sempre più roco e sensuale di Plant che declama i versi di un vecchio blues di Howlin’ Wolf. A un tratto l’atmosfera cambia, tra rullate di Bonham e voli pindarici della chitarra di Page, il ritmo prende la cadenza di un bolero molto – troppo? – simile a “Beck’s Bolero” dell’amico Jeff; è un attimo, un tributo, forse, poi una parte psichedelica apre a una sezione funk blues dominata dalle urla di Plant e ancora dalla potenza di “Bonzo” che riprende il testo di “The Hunter” di Albert King, prima di tornare al tema iniziale.
Il rito è finito, e a quel tempo proprio una specie di rituale orgiastico di suoni e generi sarà sembrato ai fortunati che ascoltavano per la prima volta questi quattro ragazzi giovani, belli, sfrontati e arroganti che riscrivevano le regole dell’ancora giovane fenomeno del rock.
La ricetta: blues suonato come mai si era sentito fare e ibridato con folk e psichedelia, volumi tarati al massimo sopportabile dagli strumenti dell’epoca, tecnica sopraffina e la sfrontatezza dei vent’anni.
Tutti ingredienti riproducibili, tranne uno: il soffio divino dell’ispirazione che, per le vie misteriose che percorre talvolta l’arte, calò allora a baciare gli strumenti di quattro ragazzi inglesi.
Andrea La Rovere
— Onda Musicale
https://www.ondamusicale.it/oggi-in-primo-piano/22809-led-zeppelin-i-il-leggendario-esordio-della-band/?fbclid=IwAR2IvoexDAdSUlYjqzEr9CN7eaB2MD1mhxHZQjZ9wU36p_jEjqmPX4YQTE8
La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non invecchierà mai..
Yale Bowl, New Heaven, Connecticut. 15th August 1970.
Communication Breakdown cont. (incl. Good Times Bad Times
Led Zeppelin - Good Times Bad Times (Live O2 Arena 2007)
Led Zeppelin Live at O2 Arena London, Celebration Day 2007
GENNAIO '69, I LED ZEPPELIN DECOLLANO
Siamo sul finire degli anni ’60, era il tempo in cui stava emergendo uno stile di musica più duro, che coniugava canzoni pop, ballate acustiche folk, R‘n’R e Blues. E i Led Zeppelin hanno fondato e sviluppato, insieme con altri, uno stile di Rock chiamato “hard”; successivamente faranno e saranno ben di più. I primi due dischi (tutti e due del 1969) sono orientati in rielaborazioni personali e un po’ sperimentali di hard R‘n’R e Blues: furono delle bombe.
Loro sono riusciti, meglio di tantissimi altri, a coagulare in maniera personale questa vigorosa ed immediata durezza, basata su incisivi e trascinanti riff, con le altre variegate caratteristiche del Rock.
Forti della coppia in prima linea, di grandissimo talento e incisività, incarnata da Robert Plant e Jimmy Page, hanno saputo esporre in modo affascinante queste capacità: partendo dalla matrice rock-blues, idearono soluzioni originali sia in termini formali (scrittura) che interpretative individuali.
Coadiuvati benissimo da John Paul Jones (basso e occasionalmente tastiere) e John Bonham (batteria), hanno prodotto una musica che aveva una carica energetica adolescenziale quasi incontenibile ma anche una certa capacità riflessiva che ha fatto subito una grande presa anche tra addetti ai lavori e musicisti.
Il primo atto del dirigibile di piombo si apre con “Good Times Bad Times”: iniziale martello trapanante, Plant intona una motivo discendente per poi spingere in alto. Di seguito gli interventi di Page, esalta immediatamente.
Si continua con “Babe I’m Gonna Leave You”, musica diretta ed eterogenea, un loro marchio: acustica, elettrica, tenera e trascinante, Plant decolla.
“You Shook Me”, un classico shuffle blues con slide e indurito da suoni saturi e batteria “pesante”; addirittura con assolo di organo (poi l’armonica e l’elettrica di Page).
“Dazed And Confused”, il brano più sperimentale, peraltro un riciclo di Page sviluppato alla grande. Riff cromatico e terzinato vagamente blues, con Plant più virile del solito; segue fase centrale sospesa con suoni “spaziali”, poi ritmo dritto e rapido con assolo di Jimmy. Ripresa riff e conclusione.
“Your Time Is Gonna Come”, oltre un minuto di organo, poi breve sequenza di chitarra acustica e il cantato, chitarra slide e Plant con cori.
“Black Mountain Side”, indianeggiante e breve pezzo strumentale per chitarra acustica e percussioni.
“Communication Breakdown” rapido e trascinante hard r’n’r.
“I Can’t Quit You Baby” altro shuffle blues iniziato dal sacerdote Plant, poi Page al proscenio che fraseggia all’elettrica.
“How Many More Times” altra matrice blues con riff, e alterazioni zeppeliniane… Plant vibra e modula parti di testo e sillabe, gridolini; poi incalzato dal solito Jimmy. Ancora variazioni e piccole sperimentazioni sonore del mago Page, riemerge Plant, magnifico; la band si compatta, una minuscola orchestra elettrica. Semplicissimo e incantevole.
Da qui in poi i Led Zeppelin hanno guidato vaste porzioni del popolo rock, offrendo un modello eclettico e progredente, cui ancor oggi potersi agganciare.
....
Buongiorno fuori di testa , decollo pindarico
Zeppfamily
e sia veramente un lunedi scoppiettante
si parte così...
a tutto volume..
Cleveland 27 aprile 1977..
eventuale link dii riferimento..visto che FB ogni tanto
"è fuori di testa"
La musica è un fluido in divenire, un linguaggio evanescente; ascoltandola entriamo in un’altra vita e in un altro tempo.
Siamo altrove.
e il Grande Beethoven..ha detto..
La musica è una rivelazione, più alta di qualsiasi saggezza e di qualsiasi filosofia.
Led Zeppelin - Dazed and Confused (Live at Madison Square Garden 1973)
"'When the Levee Breaks' è abbagliante. Un miele di una progressione di accordi, un'aria di profondità, risoluzioni sbalorditive e una maestosità che crea un climax perfetto." - Rolling Stone, dicembre 1971
ho preso il live del 1975..a me piace tantissimo
è spurio..imprevisto..coraggioso..sublime..sfumature che lo rendono interpretativo del momento..
e l'armonica di Pearcy parla...
mai uguale ..unico a se stesso
Tarrant County Convention Center - 22 maggio 1977
Il concerto dei Led Zeppelin al Tarrant County Convention Center durante il loro tour in Nord America nel 1977 è circolato con tre distinte fonti di pubblico. Le prime versioni in CD, Polished Performance 1977 (Pot), Song Of The South (Capricorn) e Unbooted (Tarantura) erano tutte incomplete, provenivano da un'unica fonte e contenevano solo un'ora circa dalla fine dello spettacolo. It'll Be Zep (Silver Rarities), Complete Tarrant Concert (Wendy) e Jamming With Mick Ralphs (Empress Valley) utilizzano tutti i mix delle tre fonti del pubblico per presentare la versione più lunga possibile dello spettacolo.
Con l'annuncio di una nuova tavola armonica stereo da Empress Valley, sapevamo che era solo una breve attesa prima che l'etichetta Eelgrass pubblicasse la loro versione. I collezionisti di Zeppelin sono stati davvero benedetti dalla pletora di tavole armoniche che sono state lentamente trapelate nell'ultimo decennio e ora possiamo aggiungere Fort Worth 1977 all'ovile. Questa è un'altra eccellente tavola armonica con un mix abbastanza uniforme tra gli strumenti simile alle altre tavole del 1977. La registrazione ha una sensazione pesante nella fascia bassa (buona per Jones e Bonham) e la chitarra di Page suona un po' più croccante/più sfocata del normale.
I Led Zeppelin erano da poco più di un mese e mezzo nel loro tour e "The Song Remains The Same" suona molto stretto. A volte gli Zeppelin avevano bisogno di un paio di tracce per riscaldarsi prima di andare a gonfie vele, ma stasera ci entrano velocemente. Plant si rivolge al pubblico dopo "Sick Again" e la band si lancia nella prima traccia del nuovo album, "Nobody's Fault But Mine". L'inizio di "In My Time Of Dying" è interrotto e deve essere ripreso a causa del taglio della chitarra di Jimmy. Questa è un'ottima versione con la semplice eccezione di un incidente ferroviario vicino durante la coda. Page inizia a suonare alcune battute dietro la sezione ritmica ed è piuttosto esilarante per quanto tempo vanno avanti prima di riconnettersi finalmente. “Since I've Been Loving You” si riscatta con dei bei momenti di “luce e ombra” e tutti si trasformano in un bel blues inglese. "No Quarter" è tipicamente eccellente con una grande interazione tra i musicisti e durante il lungo assolo di pianoforte di John Paul Jones irrompono in una versione sciolta di "Nutrocker" che mantiene l'eccitazione. Page ha dei momenti magici nei suoi assoli.
Il secondo disco inizia con Jones sulla sua acustica a triplo manico. Ora siamo in grado di ascoltare l'intero "Ten Years Gone" e "The Battle Of Evermore" che purtroppo sono mancati dalle fonti del pubblico in tutti questi anni. L'esecuzione da parte di Jimmy dell'assolo principale in "Ten Years Gone" è molto bella.
Il tour del 1977 prevedeva un lungo set acustico di quattro canzoni e Plant offre uno "spaccato del materiale acustico che abbiamo fatto... cercando di infrangere il nome dell'heavy metal", come dice lui. Parla delle lotte di confine nella storia inglese prima di "The Battle Of Evermore" aggiungendo "e credo che anche voi texani avete avuto un po' di problemi con quello". Descrive "Going To California" come più americano che inglese e aggiunge "deve essere stata una rosa gialla" in riferimento ai "fiori tra i capelli". "Black Country Woman" corre senza sosta con "Bron-Yr-Aur Stomp" che purtroppo viene interrotto dopo solo 1:17 e in cambio perde anche il primo minuto e mezzo di "White Summer". "Kashmir" imperversa sul palco ed è interessante dato che Bonzo inserisce un paio di riempimenti extra in alcuni punti anche se il Mellotron suona leggermente stonato in alcuni punti.
Durante l'introduzione estesa di John Bonham da parte di Plant, Page suona perfettamente il lick di apertura dell'assolo di "Heartbreaker" e risveglia chiaramente il pubblico prima dell'introduzione di "Out On The Tiles" (suonava così bene che mi ha persino eccitato). “Over The Top” è sicuramente il modo migliore per descriverlo, il modo di suonare di Bonzo è mostruoso fin dall'inizio e continua per circa 25 minuti sbalorditivi. L'inganno elettronico durante la sezione dei timpani a volte suona come una superstrada. Segue l'assolo di chitarra di Page.
Page ha qualche problema con l'accordatura in "Achilles Last Stand", ma fa del suo meglio per mascherarlo. Bonzo è di nuovo infuocato qui, ma non basta per evitare che sia una semplice prestazione nella media. "Stairway", d'altra parte, è epico a tutti i livelli e Page ha una bella pausa da solista prima di chiudere il set principale.
"Whole Lotta Love" (con una voce di supporto di spicco di Jimmy) fa il suo debutto in tour stasera. È usato come una breve introduzione a "Rock And Roll" dove Bonzo prende in giro l'introduzione di batteria molte volte prima di impegnarsi. Se ciò non bastasse, la band torna per un secondo bis e presenta una cover di "It'll Be Me" di Jerry Lee Lewis con Mick Ralphs dei Bad Company alla seconda chitarra. Un raro momento Zeppelin.
Eelgrass utilizza la custodia per gioielli Fatboy per ospitare i tre dischi e presenta un'opera d'arte a doppia faccia comune ma dall'aspetto decente. A volte mi piace una bella confezione, ma ciò che conta davvero è la musica ed Eelgrass offre un'eccellente alternativa economica al pacchetto Empress. Texas Hurricane è un'altra eccellente tavola armonica Zeppelin che piacerà sicuramente ai collezionisti.
Sempre nel 1995 Silver Rarities pubblica It'll Be Zep (SIRA 171/172/173) la prima release che monta le due sorgenti insieme per formare un concerto quasi completo.
Complete Tarrant Concert è un mix simile delle due registrazioni del pubblico. La fonte più lunga viene utilizzata dall'inizio dello spettacolo fino al centro di "Moby Dick", dove la fonte più breve viene utilizzata principalmente fino alla fine dei bis. La sorgente del nastro più lunga viene utilizzata di nuovo brevemente dopo "Achillies Last Stand". La qualità del suono della sorgente più lunga è da discreta a buona, a volte tendente a molto buona. Le frequenze più basse sono distorte producendo un basso “rimbombante” e la seconda metà di “Ten Years Gone” e “The Battle Of Evermore” è assente.
Il nastro più corto "è stato registrato in puro stereo dalla 7a fila nel punto morto il 22 maggio 1977" secondo le note del cono sull'intarsio della cassetta. È stato il primo ad emergere e fa davvero desiderare a tutti coloro che ascoltano il nastro che l'intero spettacolo esiste in quella qualità perché questo è un altro concerto davvero bello. "No Quarter" contiene una versione molto provvisoria di "Nutrocker" e sembra molto divertente. “Going To California” è molto intenso così come il passaggio tra “Black Mountain Side” e “Kashmir”.
“Stairway To Heaven” suona come un temporale e questo è il debutto in tour del bis di “Whole Lotta Love/ Rock And Roll”. La prima melodia termina dopo una strofa e ci vogliono tre tentativi di Bonham per condurre la band nella seconda.
Plant presenta Ralphs per il bis finale e la folla ovviamente impazzisce. Non ci sono molti dischi di altri musicisti che suonano con gli Zeppelin sul palco ed è fantastico avere una registrazione dal suono così eccezionale per catturare l'evento. È un peccato che l'intero spettacolo esista con una qualità così media, poiché è uno dei migliori dell'undicesimo tour.
0:00 Intro
1:10 The Song Remains The Same
6:35 The Rover/Sick Again
13:42 Nobody's Fault But Mine
21:16 In My Time of Dying (false start)
22:04 In My Time of Dying
35:00 Since I've Been Loving You
44:07 No Quarter (cut)
1:07:19 Ten Years Gone
1:18:01 The Battle of Evermore
1:24:47 Going to California
1:30:39 Black Country Woman
1:32:24 Bron-Y-Aur Stomp (cut)
1:33:41 White Summer/Black Mountain Side
1:39:12 Kashmir
1:50:03 Over the Top
2:17:16 Guitar Solo
2:28:12 Achilles Last Stand
2:38:55 Stairway to Heaven (solo)
2:45:59 Whole Lotta Love/Rock and Roll
2:53:05 It'll Be Me (w/ Mick Ralphs)
"Hot diggity. I learned that today. So carrying on in an acoustic vain, this is something that we did on a lawn outside a house in Suffolk in about 1970 something, and it ended up on Physical Grafitti. You can hear a plane at the beginning, but unfortunately we can't simulate at the toilet so I'm sorry John. This is called Black Country Woman. God help us."
May 22, 1977 - Forth Worth TX
0:00 Intro
2:03 The Song Remains the Same
7:26 Sick Again
14:34 Nobody's Fault But Mine
22:55 In My Time of Dying
35:44 Since I've Been Loving You
44:41 No Quarter
1:09:08 Ten Years Gone
1:19:46 The Battle of Evermore
1:26:31 Going to California
1:32:03 Black Country Woman
1:33:48 Bron-Y-Aur Stomp
1:40:08 White Summer/Black Mountain Side
1:46:57 Kashmir
1:57:24 Over the Top
2:24:07 Guitar Solo
2:34:00 Achilles Last Stand
2:44:08 Stairway to Heaven
2:56:46 Whole Lotta Love
2:57:52 Rock and Roll
3:03:41 It'll Be Me (w/ Mick Ralphs of Bad Company)
"Hot diggity. L'ho imparato oggi. Quindi andando avanti in modo vano acustico, questo è qualcosa che abbiamo fatto su un prato fuori da una casa nel Suffolk nel 1970 circa, ed è finito su Physical Grafitti. Puoi sentire un aereo a all'inizio, ma sfortunatamente non possiamo simulare in bagno, quindi mi dispiace John. Questa si chiama Black Country Woman. Dio ci aiuti".
22 maggio 1977 - Vale la pena TX
Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’Anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’Anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’anima a vibrare.
Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce.
..e la serata si illumina..
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https://timtirelli.com/2021/05/29/bootlegs-led-zeppelin-bloomington-mn-january-18th-1975-evsd-2021-soundboard-ttt%C2%BD/
Dopo due warm up gigs in Europa, il tour nord americano del 1975 si apre a Bloomington, piccola città del nord degli Stati Uniti nello stato del Minnesota. Minneapolis è solo a 16 km e naturalmente i 15.000 posti del Metropolitan Center sono tutti esauriti.
Per anni di questo concerto non vi è stata traccia sonora poi, pochi mesi fa, la registrazione audience che fa capolino e oggi arriva addirittura anche il soundboard. Molti fan dei LZ non vedevano l’ora di poter ascoltare una registrazione (non ufficiale, ricordiamolo) di buona qualità relativa alle prime date del tour del 1975, un po’ per potersi gustare le rarissime versioni live di The Wanton Song e When The Leeve Breaks con alta qualità audio, un po’ per verificare le condizioni della voce di Plant e capire se i grossi problemi fossero davvero relativi all’influenza presa nelle date successive o cosa.
Ecco dunque che la Empress Valley Supreme Disc ci regala (si fa per dire, i cofanetti bootleg hanno prezzi stratosferici e trovarli è tutt’altro che semplice) il soundboard del primo concerto americano del tour.
Gennaio..e fà freddo..ma noi ci riscaldiamo!!!
Buongiorno Zeppfamily
1975!! Mentre i ragazzi affrontavano il freddo del Minnesota a gennaio
Recensione giornalistica: i Led Zeppelin sono scesi su Minneapolis lo scorso fine settimana e hanno dimostrato a una folla piena di jam di oltre 20.000 devoti che è ancora la prima band rock and roll heavy metal mondiale.
Il concerto, che diede il via al tour nordamericano del 1975 della band, segnò la prima apparizione dei Led Zeppelin su questa sponda dell'Oceano Atlantico dopo quasi 18 mesi. Pochi gruppi sono in grado di avvicinarsi al livello di energia che Jimmy Page e compagnia hanno mantenuto dall'inizio alla fine durante le prestazioni di 2 ore e mezzo dello Zep. Ancora intatti dopo quasi sette anni insieme come un'unità musicale stretta e coesa, i Led Zeppelin si sono evoluti fin dai suoi inizi come un outfit heavy blues, specializzato in prosciutti a lungo meandri in una sofisticata rock band professionale ad alta energia, capace di svendere uno stadio da 50.000 posti dopo l'altro da solo, senza il beneficio di un atto di riscaldamento.
Il gruppo è apparso sul palco quasi precisamente alle 20.00, ora di iniziare un ruggito tuonante dalla folla e si è spezzato dritto nel Rock and Roll, guidato dalle dure e taglienti linee di chitarra di Jimmy Page. Con l'eccezione di Moby Dick, lo showcase standard della band per il batterista John Bonham, e un breve estratto di 30 secondi da Whole Lotta Love durante il bis, il gruppo ha limitato la sua attenzione ai suoi album più recenti, Led Zeppelin 4 e Houses Of Th e Santo, insieme a un certo numero di selezioni dal suo arrivo Physical Graffiti LP. Il nuovo materiale è stato un momento particolare, in particolare Kashmir, un numero minacciosamente lunatico contenente alcuni intriganti lavori di sintetizzatore di John Paul Jones e Trampled Underfoot, un rocker che è il cui titolo è più autoesplicativo. Una tremenda versione tremenda di Stairway To Heaven, suscitata dalla voce carica di emozioni di Robert Plant, ha suscitato l'accoglienza più entusiasta della serata.
È stata la dinamica presenza scenica del gruppo a colpirmi soprattutto. Questi ragazzi sono totalmente al comando della situazione in ogni momento, con l'eccitante istrionico vocale di Plant e la cornice bionda e bionda (estremamente sexy, secondo la maggior parte delle giovani donne con cui ho parlato prima e dopo lo spettacolo) che comandano l'attentio n di tutti. Page si è sviluppato in un artista energico ed eccitante, saltellando e scambiando sorrisi con Plant mentre butta fuori una successione di splendidi assoli, ognuno più incredibile di quello prima.
Altre chicche per la serata includevano arrangiamenti estremamente potenti di When The Levee Breaks e The Song Remains The Same, che, insieme al materiale Physical Graffiti, venivano eseguiti per la prima volta, secondo Plant. Verso la fine, Plant si è scusato con la folla perché la band era "arrugginita. "Non doveva disturbarsi - se i Led Zeppelin operassero a solo mezza velocità, sarei difficile immaginare quanto sarebbe sensazionale questa band in una buona notte!
Durante il suo lungo mandato in cima alla pila di rock heavy metal, i Led Zeppelin hanno affrontato e sconfitto le sfide di un numero indicibile di pretendenti al trono, e se la performance di sabato scorso è un'indicazione di ciò che verrà, sono seriamente d Dubito che esista una band capace di eguagliando, tanto meno superando, ciò che i Led Zeppelin potrebbero fare nel sonno. Il superbo sistema sonoro del gruppo e gli effetti di illuminazione colorati, che hanno bagnato gli artisti in una varietà Avid di colori intensi, aggiunti notevolmente all'effetto complessivo. In questa età altamente inflazionistica, i Led Zeppelin danno ai suoi fan il loro valore di denaro e poi di più. Cinque anni fa ho pagato volentieri 10 dollari per un biglietto della 18a fila per lo spettacolo del gruppo nello stesso Bloomington Sports Centre (1970), la casa del club di hockey Minnesota North Stars, eppure la scorsa settimana il mio posto in 11a fila è costato appena 8,50 dollari, una somma misera per cosa questo gruppo consegna.
Avrei voluto vedere il gruppo giocare più a lungo, e dubito che ci fossero più di una manciata di persone che avrebbero lasciato il palazzo se il gruppo avesse giocato 15 bis nelle ore piccole del mattino. - Free Press, 23 gennaio 1975.
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L’amore è una scala sulla quale gli dei scendono fino a noi e noi ci innalziamo fino a loro.
Song: Stairway To Heaven
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 17th 1975
Bootleg Record: 'Join The Blimp'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
L’amore è una scala sulla quale gli dei scendono fino a noi e noi ci innalziamo fino a loro.
Song: Stairway To Heaven
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 17th 1975
Bootleg Record: 'Join The Blimp'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the second night in Earl's Court Arena 5-18-1975:
Song: Stairway To Heaven
Introduction part and middle term
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 18th 1975
Bootleg Record: 'The Complete Earl's Court Arena Tapes'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the second part of that song:
Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-18-1975] pt. 2
Song: Stairway To Heaven
Solo part and Outro
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 18th 1975
Bootleg Record: 'The Complete Earl's Court Arena Tapes'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the third night in Earl's Court Arena on 5-23-1975:
Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-23-1975]
Song: Stairway To Heaven
Introduction part and middle term
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 23rd 1975
Bootleg Record: 'The Awesome Foursome'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the second part of this song:
Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-23-1975] pt. 2
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Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-23-1975] pt. 2
Song: Stairway To Heaven
Solo part and outro
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 23rd 1975
Bootleg Record: 'The Awesome Foursome'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the fourth night in Earl's Court Arena on 5-24-1975:
Song: Stairway To Heaven
Introduction part and middle term
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 24th 1975
Bootleg Record: 'Earl's Court Arena Evoluzione'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Link to the second part of this song:
Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-24-1975] pt. 2
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Link to the fifth night in Earl's Court Arena 5-25-1975:
Song: Stairway To Heaven
Introduction part and middle term
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 25th 1975
Bootleg Record: 'King Jimmy & The West Bromwich Blues Band'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Image source:
Screenshots from 'Led Zeppelin DVD (2003)'
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Stairway To Heaven [Earl's Court Arena 5-25-1975] pt. 2
Song: Stairway To Heaven
Solo part and Outro
Venue: Earl's Court Arena
City: London, United Kingdom
Date: May 25th 1975
Bootleg Record: 'King Jimmy & The West Bromwich Blues Band'
Led Zeppelin performed in Earl's Court Arena on
17th,
18th,
23rd,
24th and
25th of May 1975.
Screenshots from 'Led Zeppelin DVD (2003)'
Led Zeppelin - Live At Winterland Ballroom 1969-04-25 - Full Concert
Led Zeppelin - April 25, 1969 Winterland Ballroom【Live】
Led Zeppelin Live at Winterland Ballroom, San Francisco, California
Commentary by Yuki
1. The Train Kept A Rollin'
2. You Shook Me
3. Communication Breakdown
4. As Long As I Have You
Date: April 25th, 1969
Location: Winterland Ballroom, San Francisco
Tour: 1969 North American Spring Tour
00:00 Intro
00:10 Train Kept A Rollin'
03:18 You Shook Me
14:00 Previous Jam
14:26 Communication Breakdown
18:23 As Long As I Have You
"Lo spettacolo della scorsa settimana al Winterland si è rivelato un'altra delle memorabili stravaganze sonore di Bill Graham. Led Zeppelin, Julie Driscoll, Brian Auger and the Trinity e Coldwell-Winfield Blues Band hanno dato il meglio di sé, abbattendo la casa e metà dell'impianto audio. sistema.
I Led Zeppelin avevano tutti sbalorditi e al limite dei loro posti (dita dei piedi per quelli sul pavimento). Sono venuti incredibilmente forti e sono stati all'altezza di ogni mia aspettativa. Il loro primo set è stato quasi ininterrotto per i primi cinque numeri, ognuno fatto incredibilmente bene. Nel secondo pezzo, Jimmy Page ha iniziato a usare una corda dell'arco sulla sua chitarra, alimentata attraverso fuzz, riverbero e wah wah in due amplificatori Marshall.
Il risultato è stato un senso sconvolgente di fluttuare nello spazio. Quando non suonava con effetti speciali, eseguiva riff che avrebbero fatto vergognare Eric Clapton (può esserlo?). Una nota speciale sul cantante Robert Plant; la sua voce è la più versatile e ampia che abbia mai sentito in un gruppo rock. In diverse occasioni, ha armonizzato note e accordi con la chitarra di Page e la combinazione dei due è indescrivibile. Anche il basso e il batterista (che ha fatto un assolo di 20 minuti) sono stati uno dei pezzi migliori e di eccezionale qualità. Vorrei elogiarli per la loro cortesia verso il pubblico, essendo il primo gruppo rock che abbia mai visto a notare le persone sconsiderate che stanno in piedi e bloccano la vista degli altri".
testimonianza
One of the most sought-after bootlegs
Zeppelin at the LA Forum on June 21, 1977
1:18 The Song Remains the Same
6:33 The Rover (Intro)
7:19 Sick Again
14:47 Nobody's Fault But Mine
22:22 Over the Hills and Far Away
29:27 Since I've Been Loving You
39:47 No Quarter
1:10:13 Ten Years Gone
1:20:26 The Battle of Evermore
1:27:56 Going to California
1:33:38 Black Country Woman
1:35:22 Bron-Y-Aur Stomp
1:43:08 White Summer
1:49:29 Black Mountain Side
1:51:47 Kashmir
2:04:23 Over the Top
2:20:31 Heartbreaker
2:29:43 Guitar Solo
2:45:35 Achilles Last Stand
2:56:14 Stairway to Heaven
3:09:18 Whole Lotta Love
3:10:44 Rock and Roll
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