La cucina economica: quella che scaldava le case del passato, quella con cui si cucinava, quella dove si mettevano ad asciugare i panni, quella dove si facevano le caldarroste, quella dove si mettevano sul piano le bucce di arancia, quella che sapeva di amore e di famiglia... .quella che sapeva di antico e di atmosfera avvolgente..di vacanze dalla nonna..di festività.e di tanto amore.
Mi piace la gente
«Gente che mi piace» è una poesia dell’uruguaiano Mario Benedetti (1920-2009).
Leggete: potrebbe diventare il manifesto di ciascuno.
Mi piace la gente che vibra,
che non devi continuamente sollecitare
e alla quale non c’è bisogno di dire cosa fare
perchè sa quello che bisogna fare e lo fa.
Mi piace la gente che sa misurare
le conseguenze delle proprie azioni,
la gente che non lascia le soluzioni al caso.
Mi piace la gente giusta e rigorosa,
sia con gli altri che con se stessa,
purché non perda di vista che siamo umani
e che possiamo sbagliare
Mi piace la gente che pensa
che il lavoro collettivo, fra amici,
è più produttivo dei caotici sforzi individuali.
Mi piace la gente che conosce
l’importanza dell’allegria.
Mi piace la gente sincera e franca,
capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.
Mi piace la gente di buon senso,
quella che non manda giù tutto,
quella che non si vergogna di riconoscere
che non sa qualcosa o si è sbagliata.
Mi piace la gente che, nell’accettare i suoi errori,
si sforza genuinamente di non ripeterli.
Mi piace la gente capace di criticarmi
costruttivamente e a viso aperto:
questi li chiamo “i miei amici”.
Mi piace la gente fedele e caparbia,
che non si scoraggia quando si tratta
di perseguire traguardi e idee.
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
mi considero ben ricompensato.
Caro amico ti scrivo..... ..mi fermo ad ascoltar parole, a scriver di emozioni, ad afferar aliti di vita percepisco l’essere di noi essenza e tormetar d’anime, ..dipingo affratti di luce mirar di ombre, ..sguardi mi colgon persa fra onde di sospir di lacrime e infinite vibrazioni di gioiosi sorrisi ..arcobaleni dipingo in abbracci di cieli tersi ..carezzar di volti che l’innocenza si appropria --mi fermo a mirar l’infinito di noi esistere... Lella.
..in risposta a chi si crede migliore deglia altri..in risposta a chi alza muri, a chi denigra,offende, perseguita..
in risposta alle tante brutture di noi esseri umani
https://www.youtube.com/watch?v=MvHlUTayVhw&feature=youtu.be
.Peter Pan e Mery Poppins....amo il loro essere "magia"....e allora provo anche io a "volareeeeeeeeeeeeeeee
La luna di Peter Pan
Sentirsi eterni adolescenti
o addirittura curiosi bambini
alla meravigliosa scoperta del mondo.
Presi per mano dalla fantasia,
sospesi fra le nuvole
tra favole ed eroi,
viviamo nella città dei sogni.
In fondo
siamo creature talmente vulnerabili e fragili
che finiscono per provare realmente
i sentimenti e le emozioni che immaginano.
E rifiutare di crescere,
fuggire dalle proprie responsabilità,
annullare la vecchiaia e cancellare la morte.
Tutto è ingenuità,
disarmante stupore,
poetica avventura,
tenerissima immaturità.
Avere per amici solamente
gli artisti,
gli uccelli,
gli acrobati,
gli angeli
e tutti coloro i quali
con i piedi per terra
un senso non hanno.
Viaggiare con la mente,
leggeri come piume
che non atterrano neanche senza vento,
col dono dell'immunità'
verso i problemi pratici quotidiani,
incontaminati dalla crudeltà del materialismo.
Noi siamo Peter Pan,
affetti da una sindrome cronica
che non si potrà mai curare
e che si nutre ogni giorno
di nuovi colori, nuove sensazioni,
abbiamo la luna sempre negli occhi
siam pronti a raggiungerla in ogni magico istante.
Siam veramente malati e patologici?
o forse siamo solo
più fortunati di altri,
capaci di essere noi stessi.
Credo che siamo davvero vicini a Dio
e veniamo da un mondo
che sta al di là.
....il dolore non avrà mai fine... ..oggi è peggio di ieri... e come diceva il Sommo poeta... di doman non v'è certezza... ma voglio immaginare sempre che una certezza ci sia... quella che il suo sacrifio non andrà perduto... ...il suo essere così assoluto vivrà oltre lo sfregio di chi ha voluto privarci della sua figura... ..lo hanno spogliato..ma lui è un Re ed un Re è in assoluto ..non sono gli abiti regali ma è quello che rimane scolpito nell'eternità...il suo essere grande..
In quale minuscola
piega dell’Anima
voi nascete,
o, Lacrime?
Quale tortuoso cammino
dovete percorrere, voi,
calde gocce preziose?
Quale mare profondo placa la vostra sete?
E quale fuoco misterioso vi scalda?
A quale voce dell’anima voi obbedite?
E quale Dio vi ha donato
il vostro gusto salato del dolore?
O di gioia?
O di rabbia?
O di disperazione?
O d’amore?
O di tristezza?
O di felicità?
O di speranza?
Avete mica sapore diverso per ogni sentimento?
Perché siete invisibili?
Perché il Dio non vi ha colorato?
Volevate potervi nascondere
dagli sguardi indiscreti?
Perché nemmeno io non vi posso vedere
sgorgare dai miei occhi?
Perché non vi posso trattenere
nelle mie mani?
Perché a volte non mi sentite,
quando vi chiamo?
Sapete ogni segreto dell’anima mia?
Voi potete parlare con il mio cuore?
Ma quante domande…
E le risposte?
Nessuno le sa.
Siete così silenziose,
ma urlate più delle tempeste…
Salite
veloci
dal cuore stanco
alla gola,
poi
agli occhi.
Sapete solo voi
la strada da fare.
E prima d’essere asciugate
furtivamente
o di toccare la terra
silenziosamente,
che siete
poche o tante,
fa lo stesso…
Voi …
Liberate il cuore.
Sciogliete i nodi.
Placate le tempeste.
Strappate i sorrisi.
Udite le preghiere.
Calmate il dolore.
Per poi morire
per sempre.
E mi lasciate in dono
solo due invisibili
impronte.
E due calde bagnate carezze.
In quale minuscola piega dell’Anima voi nascete, o, Lacrime? Quale tortuoso cammino dovete percorrere, voi, calde gocce preziose? Quale mare profondo placa la vostra sete? E quale fuoco misterioso vi scalda? A quale voce dell’anima voi obbedite? E quale Dio vi ha donato il vostro gusto salato del dolore? O di gioia? O di rabbia? O di disperazione? O d’amore? O di tristezza? O di felicità? O di speranza? Avete mica sapore diverso per ogni sentimento? Perché siete invisibili? Perché il Dio non vi ha colorato? Volevate potervi nascondere dagli sguardi indiscreti? Perché nemmeno io non vi posso vedere sgorgare dai miei occhi? Perché non vi posso trattenere nelle mie mani? Perché a volte non mi sentite, quando vi chiamo? Sapete ogni segreto dell’anima mia? Voi potete parlare con il mio cuore? Ma quante domande… E le risposte? Nessuno le sa. Siete così silenziose, ma urlate più delle tempeste… Salite veloci dal cuore stanco alla gola, poi agli occhi. Sapete solo voi la strada da fare. E prima d’essere asciugate furtivamente o di toccare la terra silenziosamente, che siete poche o tante, fa lo stesso… Voi … Liberate il cuore. Sciogliete i nodi. Placate le tempeste. Strappate i sorrisi. Udite le preghiere. Calmate il dolore. Per poi morire per sempre. E mi lasciate in dono solo due invisibili impronte. E due calde bagnate carezze.
In quale minuscola piega dell’Anima voi nascete, o, Lacrime? Quale tortuoso cammino dovete percorrere, voi, calde gocce preziose? Quale mare profondo placa la vostra sete? E quale fuoco misterioso vi scalda? A quale voce dell’anima voi obbedite? E quale Dio vi ha donato il vostro gusto salato del dolore? O di gioia? O di rabbia? O di disperazione? O d’amore? O di tristezza? O di felicità? O di speranza? Avete mica sapore diverso per ogni sentimento? Perché siete invisibili? Perché il Dio non vi ha colorato? Volevate potervi nascondere dagli sguardi indiscreti? Perché nemmeno io non vi posso vedere sgorgare dai miei occhi? Perché non vi posso trattenere nelle mie mani? Perché a volte non mi sentite, quando vi chiamo? Sapete ogni segreto dell’anima mia? Voi potete parlare con il mio cuore? Ma quante domande… E le risposte? Nessuno le sa. Siete così silenziose, ma urlate più delle tempeste… Salite veloci dal cuore stanco alla gola, poi agli occhi. Sapete solo voi la strada da fare. E prima d’essere asciugate furtivamente o di toccare la terra silenziosamente, che siete poche o tante, fa lo stesso… Voi … Liberate il cuore. Sciogliete i nodi. Placate le tempeste. Strappate i sorrisi. Udite le preghiere. Calmate il dolore. Per poi morire per sempre. E mi lasciate in dono solo due invisibili impronte. E due calde bagnate carezze.
Caro amico ti scrivo..... ..mi fermo ad ascoltar parole, a scriver di emozioni, ad afferar aliti di vita percepisco l’essere di noi essenza e tormetar d’anime, ..dipingo affratti di luce mirar di ombre, ..sguardi mi colgon persa fra onde di sospir di lacrime e infinite vibrazioni di gioiosi sorrisi ..arcobaleni dipingo in abbracci di cieli tersi ..carezzar di volti che l’innocenza si appropria --mi fermo a mirar l’infinito di noi esistere... Lella.
..in risposta a chi si crede migliore deglia altri..in risposta a chi alza muri, a chi denigra,offende, perseguita..
iCaro amico ti scrivo..... ..mi fermo ad ascoltar parole, a scriver di emozioni, ad afferar aliti di vita percepisco l’essere di noi essenza e tormetar d’anime, ..dipingo affratti di luce mirar di ombre, ..sguardi mi colgon persa fra onde di sospir di lacrime e infinite vibrazioni di gioiosi sorrisi ..arcobaleni dipingo in abbracci di cieli tersi ..carezzar di volti che l’innocenza si appropria --mi fermo a mirar l’infinito di noi esistere... Lella.
..in risposta a chi si crede migliore deglia altri..in risposta a chi alza muri, a chi denigra,offende, perseguita..
in risposta alle tante brutture di noi esseri umani
https://www.youtube.com/watch?v=MvHlUTayVhw&feature=youtu.be
.Peter Pan e Mery Poppins....amo il loro essere "magia"....e allora provo anche io a "volareeeeeeeeeeeeeeee
La luna di Peter Pan
Sentirsi eterni adolescenti
o addirittura curiosi bambini
alla meravigliosa scoperta del mondo.
Presi per mano dalla fantasia,
sospesi fra le nuvole
tra favole ed eroi,
viviamo nella città dei sogni.
In fondo
siamo creature talmente vulnerabili e fragili
che finiscono per provare realmente
i sentimenti e le emozioni che immaginano.
E rifiutare di crescere,
fuggire dalle proprie responsabilità,
annullare la vecchiaia e cancellare la morte.
Tutto è ingenuità,
disarmante stupore,
poetica avventura,
tenerissima immaturità.
Avere per amici solamente
gli artisti,
gli uccelli,
gli acrobati,
gli angeli
e tutti coloro i quali
con i piedi per terra
un senso non hanno.
Viaggiare con la mente,
leggeri come piume
che non atterrano neanche senza vento,
col dono dell'immunità'
verso i problemi pratici quotidiani,
incontaminati dalla crudeltà del materialismo.
Noi siamo Peter Pan,
affetti da una sindrome cronica
che non si potrà mai curare
e che si nutre ogni giorno
di nuovi colori, nuove sensazioni,
abbiamo la luna sempre negli occhi
siam pronti a raggiungerla in ogni magico istante.
Siam veramente malati e patologici?
o forse siamo solo
più fortunati di altri,
capaci di essere noi stessi.
Credo che siamo davvero vicini a Dio
e veniamo da un mondo
che sta al di là.
n risposta alle tante brutture di noi esseri umani
https://www.youtube.com/watch?v=MvHlUTayVhw&feature=youtu.be
.Peter Pan e Mery Poppins....amo il loro essere "magia"....e allora provo anche io a "volareeeeeeeeeeeeeeee
La luna di Peter Pan
Sentirsi eterni adolescenti
o addirittura curiosi bambini
alla meravigliosa scoperta del mondo.
Presi per mano dalla fantasia,
sospesi fra le nuvole
tra favole ed eroi,
viviamo nella città dei sogni.
In fondo
siamo creature talmente vulnerabili e fragili
che finiscono per provare realmente
i sentimenti e le emozioni che immaginano.
E rifiutare di crescere,
fuggire dalle proprie responsabilità,
annullare la vecchiaia e cancellare la morte.
Tutto è ingenuità,
disarmante stupore,
poetica avventura,
tenerissima immaturità.
Avere per amici solamente
gli artisti,
gli uccelli,
gli acrobati,
gli angeli
e tutti coloro i quali
con i piedi per terra
un senso non hanno.
Viaggiare con la mente,
leggeri come piume
che non atterrano neanche senza vento,
col dono dell'immunità'
verso i problemi pratici quotidiani,
incontaminati dalla crudeltà del materialismo.
Noi siamo Peter Pan,
affetti da una sindrome cronica
che non si potrà mai curare
e che si nutre ogni giorno
di nuovi colori, nuove sensazioni,
abbiamo la luna sempre negli occhi
siam pronti a raggiungerla in ogni magico istante.
Siam veramente malati e patologici?
o forse siamo solo
più fortunati di altri,
capaci di essere noi stessi.
Credo che siamo davvero vicini a Dio
e veniamo da un mondo
che sta al di là.
....il dolore non avrà mai fine... ..oggi è peggio di ieri... e come diceva il Sommo poeta... di doman non v'è certezza... ma voglio immaginare sempre che una certezza ci sia... quella che il suo sacrifio non andrà perduto... ...il suo essere così assoluto vivrà oltre lo sfregio di chi ha voluto privarci della sua figura... ..lo hanno spogliato..ma lui è un Re ed un Re è in assoluto ..non sono gli abiti regali ma è quello che rimane scolpito nell'eternità...il suo essere grande..
In quale minuscola
piega dell’Anima
voi nascete,
o, Lacrime?
Quale tortuoso cammino
dovete percorrere, voi,
calde gocce preziose?
Quale mare profondo placa la vostra sete?
E quale fuoco misterioso vi scalda?
A quale voce dell’anima voi obbedite?
E quale Dio vi ha donato
il vostro gusto salato del dolore?
O di gioia?
O di rabbia?
O di disperazione?
O d’amore?
O di tristezza?
O di felicità?
O di speranza?
Avete mica sapore diverso per ogni sentimento?
Perché siete invisibili?
Perché il Dio non vi ha colorato?
Volevate potervi nascondere
dagli sguardi indiscreti?
Perché nemmeno io non vi posso vedere
sgorgare dai miei occhi?
Perché non vi posso trattenere
nelle mie mani?
Perché a volte non mi sentite,
quando vi chiamo?
Sapete ogni segreto dell’anima mia?
Voi potete parlare con il mio cuore?
Ma quante domande…
E le risposte?
Nessuno le sa.
Siete così silenziose,
ma urlate più delle tempeste…
Salite
veloci
dal cuore stanco
alla gola,
poi
agli occhi.
Sapete solo voi
la strada da fare.
E prima d’essere asciugate
furtivamente
o di toccare la terra
silenziosamente,
che siete
poche o tante,
fa lo stesso…
Voi …
Liberate il cuore.
Sciogliete i nodi.
Placate le tempeste.
Strappate i sorrisi.
Udite le preghiere.
Calmate il dolore.
Per poi morire
per sempre.
E mi lasciate in dono
solo due invisibili
impronte.
E due calde bagnate carezze.
In quale minuscola piega dell’Anima voi nascete, o, Lacrime? Quale tortuoso cammino dovete percorrere, voi, calde gocce preziose? Quale mare profondo placa la vostra sete? E quale fuoco misterioso vi scalda? A quale voce dell’anima voi obbedite? E quale Dio vi ha donato il vostro gusto salato del dolore? O di gioia? O di rabbia? O di disperazione? O d’amore? O di tristezza? O di felicità? O di speranza? Avete mica sapore diverso per ogni sentimento? Perché siete invisibili? Perché il Dio non vi ha colorato? Volevate potervi nascondere dagli sguardi indiscreti? Perché nemmeno io non vi posso vedere sgorgare dai miei occhi? Perché non vi posso trattenere nelle mie mani? Perché a volte non mi sentite, quando vi chiamo? Sapete ogni segreto dell’anima mia? Voi potete parlare con il mio cuore? Ma quante domande… E le risposte? Nessuno le sa. Siete così silenziose, ma urlate più delle tempeste… Salite veloci dal cuore stanco alla gola, poi agli occhi. Sapete solo voi la strada da fare. E prima d’essere asciugate furtivamente o di toccare la terra silenziosamente, che siete poche o tante, fa lo stesso… Voi … Liberate il cuore. Sciogliete i nodi. Placate le tempeste. Strappate i sorrisi. Udite le preghiere. Calmate il dolore. Per poi morire per sempre. E mi lasciate in dono solo due invisibili impronte. E due calde bagnate carezze.
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