“Il canto di Plant era eccellente. All'inizio in canzoni come "No Quarter" e una nuova canzone "Kashmir" la sua voce suonava roca e stonata. Ma dopo mezz'ora ha cominciato a far corrispondere le sue rotazioni da slancio di c.... con una voce piena di sesso fino all'orlo. Stephen Weir, The Eyeopener, Ryerson University, Toronto
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Led Zeppelin: “Led Zeppelin IV” (1971) – di Nicholas Patrono
È l’8 novembre 1971, esce in tutti i negozi specializzati il “disco senza titolo”, quarta opera dei Led Zeppelin, passato poi alla storia con il nome ufficioso di “Led Zeppelin IV” e firmato Atlantic Records. È il quarto album per la band di Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham, fondata solo tre anni prima, nel 1968. Un ritmo di produzione impressionante, specie se rapportato alle band odierne, che impiegano due o tre anni, se non di più, tra un disco e l’altro: tour, pre-produzioni, registrazioni, promozione digitale. Tempi diversi, produzioni diverse, nonché sound diversi e, quello dei Led Zeppelin di “Led Zeppelin IV” è memorabile, perché ciò che era stato fatto nei tre dischi precedenti viene elevato ad una maturità artistica definitiva. Innovativi e caratteristici per l’epoca, Plant e compagni si possono considerare, assieme ai connazionali britannici Deep Purple e Black Sabbath, tra gli illustri padri fondatori di ciò che è diventato l’Hard Rock moderno, poi evolutosi nell’Heavy Metal che oggi conosciamo. A partire dalle prime note dell’opener Black Dog, i Led Zeppelin di “Led Zeppelin IV” si dimostrano intenzionati a spingere sull’acceleratore. Un riff di chitarra che non invecchia mai sfida per tutto il brano le caratteristiche vocalizzazioni di Plant, in un botta e risposta continuo che culmina nell’assolo finale. Mai nominato nel testo della canzone, il “cane nero” di cui parla il titolo era un labrador che si aggirava nei pressi degli studi di registrazione Hadley Grange, divenuto per un breve tempo una specie di mascotte. La successiva Rock and Roll, specialmente apprezzata dal vivo dai fan, è una canzone puramente rock ‘n roll, che rigetta la ricercatezza armonica e pensa solo a entusiasmare il pubblico durante i concerti. Nata spontaneamente, citando il chitarrista Jimmy Paige durante una jam session in cui stavano cercando di concludere la traccia Four Sticks, Rock and Roll è un brano che esprime appieno la filosofia del “less is more”: il meno è più, perché bastano tre accordi e un ritmo spinto per creare una canzone storica. Un’introduzione di mandolino apre la successiva The Battle of Evermore, dove troviamo un Robert Plant meno strillante e più melodico, accompagnato dalla cantante Sandy Denny, già voce dei Fairport Convention, Fotheringay e splendida icona del Folk Britannico. Brano a tinte folk, sorretto nella sua totalità dal mandolino, dal testo a tematica fantasy e che parla di re, regine, un Signore Oscuro e di battaglie… tanto che sembra di trovarsi sulle pendici delle colline scozzesi durante le guerre d’indipendenza, o forse nella Terra di Mezzo del Signore degli Anelli e, se con The Battle of Evermore i Led Zeppelin si affacciano oltre il confine del folk, sfiorano poi i lidi del Progressive Rock con la successiva Stairway to Heaven, tra i brani più conosciuti, se non forse il più conosciuto in assoluto della band. Aperto da una delicata introduzione di chitarra acustica e flauto, Stairway to Heaven estranea l’ascoltatore dal mondo. Costruita in un crescendo studiato e dosato, dove gli strumenti si aggiungono uno per volta e l’atmosfera cresce lentamente, senza fretta, creando un climax sapiente, “di mestiere”, nel quale gli ingredienti musicali sono tanto bilanciati da creare la ricetta perfetta. La canzone accelera verso i 6 minuti, nella sezione finale, con un assolo di Page che dura quasi un minuto. Poi il movimentato momento conclusivo, prima che la canzone raggiunga la sua coda. Negli ultimi quindici secondi, Robert Plant ripete per l’ultima volta: “And she’s buying a stairway to Heaven”. Capolavoro di meritato successo, canzone che tutt’ora ha il potere di introdurre i giovani musicisti alle meraviglie del Rock e dello studio della musica. Reggere il confronto è difficile… e così, la successiva Misty Mountain Hop, per quanto sia un brano di valore, non può che sfigurare al confronto. Dal titolo ispirato dalle Montagne Nebbiose (Misty Mountains) ne “Lo Hobbit” di J. R. R. Tolkien, la canzone affronta il tema delle droghe e l’argomento della legalizzazione, molto caro ai musicisti di quegli anni, in un’atmosfera più simile ai primi due brani, lontana dal folk di The Battle of Evermore e dalle meraviglie di Stairway to Heaven. Il disco prosegue con Four Sticks, brano che esprime un rock contaminato da influenze orientali, sia nelle melodie di ogni strumento, che nell’uso di sitar e tamburi tabla. Brano originale, dalla forte identità, che presenta sonorità sperimentali e un piacevole distacco dal familiare Hard Rock della precedente Misty Mountain Hop. La successiva Going to California, altro intermezzo acustico dal retrogusto folk, utilizza un’accordatura di chitarra alternativa a quella standard: le due corde del Mi, grave e cantino, sono abbassate di un tono, fino al Re. Quest’accordatura viene definita “double drop D” in inglese ed è stata usata da artisti come Neil Young, The Doobie Brothers, The Doors, Bruce Springsteen e Nick Drake. Un brano di riposo, che prepara il terreno al gran finale, When the Leevee Breaks, cover del duetto blues Kansas Joe e Memphis Minnie. Introdotta da un cadenzato pattern di batteria di John Bonham, il brano procede con un groove irresistibile, senza perdere le sue atmosfere blues, eppure impreziosito da un crescendo di hard rock, che accompagna l’ascoltatore fino alla fine del disco. Seconda per durata solo a Stairway to Heaven, la rivisitazione dei Led Zeppelin di When the Leevee Breaks conclude più che degnamente il “disco senza titolo” che senza titolo non resterà mai. Perché questo sarà sempre, e per tutti, “Led Zeppelin IV”; un concentrato di classici, alla pari di “Led Zeppelin I”, “II” e “III”, se non superiore. Fondatori dell’hard rock più classico, nonché tra i suoi più grandi esponenti, e progenitori di ciò che è poi diventato l’Heavy Metal moderno, i Led Zeppelin possono permettersi di aver percorso fino alla fine la loro Stairway to Heaven (Scala per il Paradiso) personale. Una scala i cui gradini sono gli otto dischi (“Coda” a parte) pubblicati e che li ha portati nel Paradiso degli immortali della Musica.
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https://youtu.be/CPSkNFODVRE
https://youtu.be/b97hqSDRspw
45 cose che non sai su LED ZEPPELIN IV
Il catalogo dei Led Zeppelin trabocca di gemme splendenti, ma un disco svetta su tutti, vicino alla perfezione rock’n’roll tanto quanto è possibile esserlo. Addentriamoci nei meandri di IV per ammirarne la potenza, la gloria, la bellezza e la maestosità.
Articolo tratto da «Classic Rock» n.105,
BLACK DOG
1. John Paul Jones ha citato il brano Tom Cat di Muddy Waters dal suo disco ELECTRIC MUD, come ispirazione per il riff di Black Dog. “È un riff molto lungo e arrembante, e mi piace l’idea di scrivere una cosa del genere – un riff che è come un viaggio”.
2. Nel gennaio 1995 accettando l’American Music Award a nome dei Led Zeppelin, Page & Plant eseguirono Black Dog con un arrangiamento inedito, tratto dalle prove del loro imminente tour mondiale.
3. Robert Plant usò una campionatura di Black Dog su Tall Cool One, brano del suo disco del 1988 NOW AND ZEN.
4. Black Dog e Rock And Roll furono pubblicati come singoli negli Usa. Il primo arrivò al n. 15 della classifica «Billboard», il secondo al n. 47.
ROCK AND ROLL
1. Rock And Roll fu scritta in pochi minuti nel corso di una jam con Ian Stewart, musicista dei Rolling Stones, al piano. John Bonham suonò l’intro di Keep A Knockin’ di Little Richard e Page aggiunse un riff. Quindici minuti dopo avevano il nucleo del brano.
2. Nel 1991, una formazione all star chiamata Full Metal Rackets pubblicò una versione di Rock And Roll per il progetto benefico Rock Aid Armenia. Comprendeva Roger Daltrey degli Who, Steve Harris e Nicko McBrain degli Iron Maiden, Andy Barnett degli FM e i due campioni di tennis John McEnroe e Pat Cash.
3. La citazione di “the book of love” da parte di Plant nella seconda strofa di Rock And Roll è un riferimento all’omonima hit USA, incisa nel 1958 del gruppo doo-wop Monotones.
THE BATTLE OF EVERMORE
1. John Paul Jones suona il mandolino in The Battle Of Evermore e anche in Going To California. Disse di aver imparato da solo a suonarlo usando il metodo Teach Yourself Bluegrass Mandolin.
2. The Battle Of Evermore fu eseguita dal vivo nel corso del tour USA del 1977 del gruppo, con John Paul Jones che eseguiva le parti di Sandy Denny. Altre cantanti che hanno eseguito la parte di Sandy Denny per The Battle Of Evermore comprendono Najma Akhtar nel programma tv Unledded di Page & Plant dell’agosto 1994, e Alison Krauss nel tour del 2008 di Plant, “Raising Sand”.
3. Si dice che il testo per The Battle Of Evermore sia stato ispirato da un libro sulle Guerre di indipendenza scozzese che aveva letto Robert Plant.
4. Il 9 agosto del 2008 Robert Plant eseguì The Battle Of Evermore con i Fairport Convention al Cropredy Festival. In quell’occasione la parte di Sandy Denny fu cantata da Kristina Donahue.
5. Nell’immagine interna del disco Sandy Denny è rappresentata da un simbolo aggiuntivo composto tra tre piramidi intrecciate. La sua è l’unica voce femminile mai apparsa in un disco dei Led Zeppelin.
STAIRWAY TO HEAVEN
1. La prima esecuzione dal vivo dei Led Zeppelin di Stairway To Heaven fu il 5 marzo del 1971 alla Ulster Hall di Belfast per la prima serata del loro tour primaverile in UK. Quella sera Page l’eseguì sulla Gibson EDS 1275 a doppio manico che aveva appena comprato.
2. Stairway fu trasmessa alla radio per la prima volta il 4 aprile 1971, durante una apparizione dal vivo del LED al programma In Concert di John Peel su Radio 1. Nei 50 anni successivi il brano avrebbe raggiunto la cifra di 10 milioni di passaggi in radio in tutto il mondo.
3. Dopo l’ultima esecuzione del brano alla reunion della Atlantic Records del 1988, nel novembre del 1994 Page & Plant eseguirono una versione abbreviata di Stairway To Heaven in un programma tv giapponese. La volta successiva sarebbe stata il 10 dicembre 2007, per il concerto della reunion dei Led Zep all’O2.
4. Con oltre un milione di copie lo spartito di Stairway To Heaven è il più venduto nella storia del rock.
5. Il font usato per il testo di Stairway To Heaven nel gatefold interno fu realizzato da Barrington Colby, lo stesso che disegnò l’eremita.
6. Il disco del 1992 THE MONEY OR THE GUN: STAIRWAYS TO HEAVEN è una raccolta di 22 gruppi semisconosciuti che coverizzano il brano in stili molto diversi tra loro, con arrangiamenti alla Beatles, B-52s e Doors. L’idea nasce da un programma tv australiano di Andrew Denton.
7. Stairway To Heaven ha avuto moltissime cover negli anni. Tra le tante citiamo Dolly Parton, Elkie Brooks, Frank Zappa, Mary J Blige e quella della Far Corporation, che nel 1985 entrò nella Top 20 UK.
MISTY MOUNTAIN HOP
1. Dopo aver registrato canzoni più che sufficienti per un disco a un certo punto il gruppo si chiese se non era il caso di fare un doppio, e Page addirittura pensò di pubblicarle il disco come tre diversi Ep.
2. Tre brani registrati durante le sessioni per il quarto disco – Night Flight, Boogie With Stu e Down By The Seaside non entrarono nella setlist finale, e furono messe da parte. Alla fine trovarono spazio nel doppio del 1975 PHYSICAL GRAFFITI.
3. Black Dog, Rock And Roll, Going To California, Stairway To Heaven e Misty Mountain Hop erano tutte eseguite regolarmente dal vivo, mesi prima della pubblicazione del disco nel novembre 1971.
4. Misty Mountain Hop fu coverizzata dalle 4 Non Blondes per ENCOMIUM, il disco tributo ufficiale per i Led Zeppelin del 1985, che comprende anche una versione di Four Sticks della Rollins Band.
FOUR STICKS
1. Il giorno prima di registrare Four Sticks, John Bonham era stato a un concerto di Ginger Baker al Lyceum di Londra. Fomentatissimo, entrò in studio deciso a emulare il suo eroe.
2. L’unica documentazione di un’esecuzione live dei Led Zep di Four Sticks si riferisce a un concerto del 3 maggio 1971 alla KB Hallen di Copenhagen. Sarebbe poi diventato un brano stabile nella setlist del tour Page & Plant Unledded del 1995.
3. Nell’ottobre 1972, Page e Plant registrarono una versione di Four Sticks con la Bombay Orchestra negli EMI Studios di Bombay, India.
4. Nel 2015, il pezzo riemerse nella versione ampliata di CODA, col titolo Four Hands.
5. In Four Sticks John Paul Jones suonò un sintetizzatore Minimoog.
GOING TO CALIFORNIA
1. L’amore di Plant per Joni Mitchell emerge nell’ultima strofa di Going To California, con un criptico riferimento al brano I Had A King dal disco della Mitchell del 1968 SONG TO A SEAGULL.
Nella versione live di Going To California presente in HOW THE WEST WAS WON degli Zep fa anche il suo nome. Una volta Plant ha dichiarato: “Se sei innamorato di Joni, ogni tanto ci devi scrivere una canzone”.
WHEN THE LEVEE BREAKS
1. When The Levee Breaks si basa su un brano del 1928 di Memphis Minnie, in origine registrato da Minnie con Kansas Joe McCoy nel 1929.
2. Il mix di When The Levee Breaks è l’unico residuo pubblicato in modo ufficiale delle sessioni di missaggio, poi abortite, ai Sunset Sound Studios. Il missaggio effettuato a Headley Grange riemergerà solo nel 2014, nel bonus disc della ristampa.
3. Il leggendario beat della batteria di John Bonham è stato campionato moltissime volte: lo si può ascoltare in Rhymin’ & Stealin’ dei Beastie Boys, Beats + Pieces dei Cold Cut, Lyrical Gangbang dei Dr Dre, Survival Of The Fittest di MC Lute, Kim di Eminem, Midnight di Ice T, Man Next Door dei Massive Attack e Don’t Hurt Yourself di Beyoncé.
4. Non furono solo la scala a chiocciola e l’ingresso di Headley a dare al sound di batteria quel famoso e corposo effetto eco. Dipese anche dai due microfoni Beyerdynamic M160 con filtri e all’apparecchio per l’effetto eco Binson Echorec comprati da Jimmy Page.
5. Una prima versione di When The Levee Breaks (intitolata If It Keeps On Raining) era stata incisa agli Island Studios nel novembre 1970. La si può trovare nell’edizione deluxe di CODA, pubblicata nel 2015.
6. Se possedete un’edizione originale UK dove il nome di Memphis Minnie nei crediti di When The Levee Breaks è scritto ‘Mempnis Minnie’, sappiate che potrebbe valere fino a 700 euro.
7. Quando il 12 gennaio del 1995 i Led Zeppelin furono ammessi nella Hall of Fame, Page, Plant e Jones si riunirono per eseguire un breve set che comprendeva When The Levee Breaks con Neil Young alla chitarra.
9 FATTI SULL' ACCOGLIENZA
1. LED ZEPPELIN IV arrivò al n. 1 delle classifiche UK il 4 dicembre 1971, dove rimase per due settimane, prima di cedere il posto a ELECTRIC WARRIOR dei T. Rex. IV avrebbe trascorso 612 settimane consecutive in classifica.
2. Negli USA rimase in classifica più a lungo di qualsiasi altro disco degli Zeppelin, anche se TAPESTRY di Carole King, un altro classico mega-seller, gli negò il n. 1.
3. Dalla pubblicazione nel 1971 le vendite di LED ZEPPELIN IV a livello mondiale arrivano quasi a 40 milioni di copie.
4. È uno dei dischi col rating più alto della RIAA (Recording Industry Association Of America), essendo stato certificato disco di platino 23 volte.
5. In UK un errore nell’impianto di stampa fece sì che alcune copie di LED ZEPPELIN IV presentassero l’etichetta dell’Asylum Record. Questo accadde nel 1972, quando la distribuzione dell’Atlantic passò all’agenzia Kinney sotto l’imprint WEA (Warner, Elektra, Atlantic).
6. Una stampa rarissima, quasi unica, in vinile nera & oro del disco apparve in Canada a metà anni 70.
7. Nel novembre 1978 IV fu pubblicato in UK in versione limitata a vinile lillà dalla Atlantic. Oggi queste copie hanno un valore collezionistico di 160 euro circa.
8. Il mix finale del quarto disco dei Led Zeppelin fu effettuato ai Trident Studios a Londra, con altre rifiniture eseguite nell’estate del 1971 negli Apple Studios dei Beatles.
9. Recensendo IV per «Rolling Stone» Lenny Kaye, future chitarrista di Patti Smith, chiuse l’articolo con una frase abbastanza acida per cui “non era male per un gruppetto di inglesucci che ciucciano il limone col tè”.
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