Ofelia...l’amore folle e innocente (Amleto)
Robert Plant - I Believe (
l'amore folle e innocente di un padre verso il figlio perso (Karac)
"I Believe"
Lacrime, lacrime sul bordo dell'acqua
Ehi sorellina, invece ci sono le risate
Lacrime per l'insegnante, dagli occhi, dall'anima
Questo spirito inquieto prende una lunga strada per tornare a casa
Come il vento, sei libero
Solo un sussurro: ti sento, quindi parlami
Oh, credo, faccia a faccia
Dì fratello, sorelle, guarda i tuoi fratelli nel cielo
Vicino, vicino, non essere così freddo
È solo la gloria della storia che ho raccontato
Credo, faccia a faccia
Dì fratelli, sorella, guarda i tuoi fratelli nel cielo
Vicino, vicino, non essere così freddo
È così tanta gloria dalla storia non raccontata
Grande incendio, in cima alla collina
Un gesto disperato e ultimo addio
Lacrime di tua madre, dalle fosse della sua anima
Guarda tuo padre, guarda il suo sangue gelare
Come il vento, sei libero
Solo un sussurro: ti sento, quindi parlami
Credo, faccia a faccia
Dì fratelli, sorella, guarda i tuoi fratelli nel cielo
Vicino, vicino, non essere così freddo
Con così tanta gloria dalla storia non raccontata
Credo, faccia a faccia
Dì fratello, sorelle, guarda i tuoi fratelli nel cielo
Vicino, vicino, non essere così freddo
È così tanta gloria dalla storia non raccontata
Ofelia: l’amore folle e innocente
« […]but long it could not be
Till that her garments, heavy with their drink,
Pull’d the poor wretch from her melodious lay
To muddy death.» «[…] perché le sue vesti
appesantite dall’acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto a una fangosa morte.»
Amleto, Atto IV scena VII, traduzione di Goffredo Raponi)
Ofelia è uno dei personaggi femminili di Shakespeare che hanno avuto più successo. Dall’Amleto, questa romantica e decadente figura femminile diventa emblematica nel tempo, in quadri , nei libri nella musica e perfino nella fotografia.
Ofelia come vittima sacrificale della follia d’amore
Ofelia muore d’amore e di tristezza, balia di una follia esasperata, incontenibile, e scabrosamente elegante. Innamorata del giovane Amleto, viene respinta , delusa, torturata. Amleto uccide il padre ma ad un dolore strettamente connesso alla perdita , in Ofelia a primeggiare è la delusione, la perdita di colui a cui ha dato il suo cuore. Cade, precipitandosi con euforica malinconia, nella follia assoluta. Affoga nel dolore e in un fiume, trasportata dalle correnti e dai fluttui: è un immagine spaventosamente bella, poetica e decadente che si presta come oggetto preferito di numerosi quadri. Fra i tanti, il più famoso è quello di John Everett Millais che la raffigura come una sventurata ninfa di morte.
I
Suicidio d’amore
Amleto rispecchia, per molti, la condizione giovanile contemporanea : nelle sue profonde insicurezze sembra rispecchiare il giovane d’oggi, perennemente in dubbio e costantemente incerto. Ma Ofelia può forse rappresentare il sentimento dell’amore folle , devastante, sublimato dell’accesso. I sentimenti sfrenati d’oggi trovano in Ofelia il compimento letterario : la tragica via della morte per amore rispecchia non solo l’unica via possibile, ma la soluzione più terribile ed emblematica.
Il fascino della morte
La tragica morte di Ofelia ha ispirato opere d’arte d’ogni genere, ma anche molte foto moderne. Il fascino decadente è da affidare totalmente alla disperazione del gesto e di una morte tragica ma in tutto e per tutto artistica. La pietà che suscita sposa la volontà di dare a questa figura femminile la giusta ricompensa per un atto splendidamente poetico, ma terribile. Numerose sono le opere musicali a lei dedicate, fra cui Via della povertà di Fabrizio De Andrè dove , in maniera dissacrante, ella viene descritta come ”zitella” , mai amata da nessuno. Nella tragedia invece, Shakespeare sembra mostrare una donna che muore per amore e con amore. Amleto , nella sua follia, la ama. Il fratello, addolorato, la ama. E la corte intera sembra provare per la dolce fanciulla, un affetto spropositato. Ofelia rappresenta quell’amore puro , innocente ed ingenuo, che perisce in un mondo troppo ostile alla tenerezza.
https://fb.watch/5oQDaesbnv/
le sue prossime 73 primavere valgono lo splendore di un alba infinita I believe
https://youtu.be/tLfNN6Y7en4
....scritta in memoria e ricordo per suo figlio Karac Pentagron..
e non occorre altro che osservare i mille riferimenti che Robert evoca in questo video ed in tutto il brano
le sue prossime 73 primavere valgono lo splendore di un alba infinita I believe
https://youtu.be/tLfNN6Y7en4
....scritta in memoria e ricordo per suo figlio Karac Pentagron..
e non occorre altro che osservare i mille riferimenti che Robert evoca in questo video ed in tutto il brano
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Robert Plant è uno dei più grandi cantanti rock della storia, a lungo frontman dei Led Zeppelin.
Nel 1977, era in tournée a New Orleans, quando fu raggiunto dalla drammatica notizia della morte del figlio Karac.
Nel 1993 solista pubblicò ‘Fate of Nations’. L’album contiene il pezzo ‘I Believe’ che nello stesso anno eseguì al Meeting di Rimini, una canzone «ricca di voglia di guardare in alto, di voglia di ascoltare», come ci racconta Walter Southland Gatti.
E allora riascoltiamolo insieme Robert Plant con la sua Believe.
Robert Plant è uno dei più grandi cantanti rock della storia, a lungo frontman dei Led Zeppelin.
Nel 1977, era in tournée a New Orleans, quando fu raggiunto dalla drammatica notizia della morte del figlio Karac.
Nel 1993 solista pubblicò ‘Fate of Nations’. L’album contiene il pezzo ‘I Believe’ che nello stesso anno eseguì al Meeting di Rimini, una canzone «ricca di voglia di guardare in alto, di voglia di ascoltare», come ci racconta Walter Southland Gatti.
E allora riascoltiamolo insieme Robert Plant con la sua Believe.
il regista di quel programma era non solo un amico, ma il signore che ci ha impaginato questo blog e ci confessa quotidianamente con perle livornesi di saggezza, Ruggero Montingelli, un tizio buffo, di cui non mancheremo di raccontarvi, più in là. Quel programma era per me, che lavoravo in una rete concorrente, un obbligo da seguire per capire ed incazzarmi, professionalmente parlando, come certe anteprime potessero finire in mano a un Don… Ed una sera, questo Don Gelmini ebbe come ospite Robert Plant, che, sono assolutamente certo, non sapesse nemmeno chi fosse.
Ruggero potrà confermare, ma quella sera, qualcuno aveva detto al Don che il brano più famoso di quel signore si chiamava Tutto quel po’ d’amore e lui, nella sua caprina ignoranza, colpito dalla parola Amore, chiese al Plant di eseguirla. Senza domandarsi a cosa la frase “I’m gonna give you every inch of my love” si riferisse esattamente. Quella sera non sapevo se ridere o disperarmi. Fu così che Robert Plant, credendo di essere in mezzo a uno scherzo ben organizzato, cantò a Don Gelmini che avrebbe dato a una donna… ogni centimetro del suo .... Guardate sul video di Plant la sua faccia poco convinta, come Ruggero mi suggerì di fare.
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