Physical Graffiti è sicuramente uno degli album più vari, coraggiosi e sfaccettati usciti negli anni '70. Una delle ultime e lucenti gemme create dalla band di Jimmy Page e Robert Plant, capace con le sue 15 tracce di creare un percorso sonoro unico ed estremamente vaio, partendo dal blues granitico di Custard Pie, passando per la sperimentazione di In My Time Of Dying e l'epicità di Kashmir sta arrivando all'esaltazione hard rock per eccellenza di The Wanton Song, una delle canzoni più dure e corpose mai create dai Led Zeppelin.
Non sono poche le curiosità legate a questo doppio album, primo e unico nella storia della band. Abbiamo deciso di raccontarvi le 5 + 1 cose fondamentali da sapere.
ALBUM LA SCELTA DEL DOPPIO
Physical Graffiti è l'album dei Led Zeppelin preferito dal frontman Robert Plant, per lui il più rappresentativo e creativo della band. Ma perché scegliere di pubblicare un doppio album? Originariamente il disco avrebbe dovuto essere composto da otto tracce, troppo lunghe per essere contenute all'interno di un singolo LP e troppo brevi per riempire due dischi. La band così decisiva di rimettere mano ad alcuni brani esclusi dagli album precedenti per includerli all'interno della scaletta. Tra queste tracce ricordiamo Down By The Seaside , creata originariamente come ballata acustica durante le sessioni di Led Zeppelin IV, The Rover , concepita per Led Zeppelin III e Houses Of The Holy, scritta come title track per l'album precedente ma stranamente esclusa dalla scaletta.
https://youtu.be/ohDQ1FUUjPs
DURANTE LE REGISTRAZIONI JOHN PAUL JONES VOLEVA LASCIARE LA BAND PER DIRIGERE UN CORO DA CHIESA
Le sessioni di registrazione di Physical Graffiti durano 15 mesi. Per l'epoca questo era un fattore abbastanza standard considerando i vari tour in cui le band erano impegnate. Ma forse gli Zeppelin avrebbero potuto concludere le registrazioni in metà tempo se John Paul Jones non avesse dato di matto.
Il leggendario bassista aveva seriamente preso in considerazione l'idea di abbandonare la band per diventare maestro del coro della Cattedrale di Winchester prima che il manager della band, Peter Grant , non lo “tirasse fuori” alla sua maniera. Al suo ritorno nel gruppo Jones si sentii rinvigorito e pieno di ispirazione, tanto da apportare un nuovo e inedito contributo all'interno degli Zeppelin, registrando anche alcune parti di chitarra (fattore completamente inedito e unico nella storia della band).
AL MOMENTO DELLA MIA MORTE
In My Time of Dying è sicuramente una delle canzoni più potenti, granitiche e lunghe mai registrate dai Led Zeppelin. Fin dalla sua pubblicazione è diventata immediatamente parte imprescindibile dei loro concerti. Ma qual è la genesi di questo grande brano?
"In My Time of Dying" è una rielaborazione del blues " Jesus, Make Up My Dying Bed " scritto da Blind Willie Johnson nel 1927. Un'altra versione di questa grande canzone è stata incisa da Bob Dylan nel 1962.
https://youtu.be/QuABqrvhLf0
IL PALAZZO SULLA COPERTINA
La copertina di Physical Graffiti rappresenta una delle più complesse e geniali realizzazioni grafiche degli anni '70. La band ci mise mesi per creare e approvare il lavoro ma il risultato, a quasi mezzo secolo di distanza, è ancora uno dei più apprezzati tra gli amanti del vinile. La copertina mostra una coppia di palazzi con delle finestre aperte attraverso le quali è possibile “vedere” diverse scene intercambiabili tra di loro. Essendo un doppio album la band inserì differenti immagini a seconda del disco inserite nella custodia. È possibile fare la stessa cosa anche sul retro dove però la copertina è stata realizzata con uno scatto in notturna. Gli edifici immortalati sono gli stessi scelti da Keith Richards e Mick Jagger per girare il videoclip di “Aspettando un amico ”.
L'ATTACCO DELLE OCHE CONTRO ROBERT PLANT
" Black Country Woman " è stato registrato nel giardino della casa di Mick Jagger , a Stargroves, nel 1972. Ma registrando all'aperto si è rivelato davvero molto difficile per la band, soprattutto per Robert Plant. Durante una sessione di registrazione ad Headley Grange, Plant ha deciso di uscire in giardino per provare la canzone ma è stata attaccata da uno stormo di oche arrabbiate.
KASHMIR NON HA NULLA A CHE FARE CON IL KASHMIR: LA STORIA DELLA CANZONE
Originariamente intitolata Driving To Kashmir , la canzone è stata originariamente scritta da Plant per raccontare un lungo viaggio intrapreso nell'autunno del 1973 attraverso "le terre desolate", come da lui definito, del sud del Marocco. In realtà, non ha nulla a che fare con il Kashmir, nell'India settentrionale.
La parte musicale è stata abbozzata da Jimmy Page e John Bonham una notte durante una jam session ad Headley Grange , la dimora infestata nell'East Hampshire dove registrarono quasi tre album nei primi anni '70.
" Eravamo solo io e Bonzo ", ha detto Page. “ Ha iniziato a suonare questo grandioso pattern di batteria, e io ho creato il riff che alla fine venne duplicato da una parte orchestrale. Sembrava inquietante all'inizio ma aveva una qualità davvero incredibile .
Le lavorazioni del brano vennero interrotte a metà del 1973 quando John Paul Jones decise di abbandonare la band e ripresero all'inizio del 1974 quando tornò sui suoi passi. A quel punto il leggendario bassista e tastierista scrisse l'epica traccia sul suo Mellotron, donando un'epicità senza paragoni al brano. Plant dichiarò che più volte si mise a piangere durante la registrazione di Kashmir , cercando di interpretare il suo testo su una base strumentale così bella.
https://youtu.be/hW_WLxseq0o
https://www.capital.it/.../led-zeppelin-robert-plant.../...
Vorrei che fossimo ricordati per ‘Kashmir’ più che per ‘Stairway to Heaven’ (R. Plant)
‘PHYSICAL GRAFFITI’, LA SVOLTA DEI LED ZEPPELIN
Il sesto album in studio dei Led Zeppelin, ‘Physical Graffiti’, fu pubblicato il 24 febbraio 1975, ricevendo recensioni entusiastiche, debuttando al #1 della classifica degli album in UK e alla #3 negli USA. Tra brani come ‘Ten Years Gone’, ‘Kashmir’ o ‘Wanton Song’, il doppio LP divenne subito di culto. Nel complesso, 82 minuti di musica eccellente per 16 milioni di copie vendute.
L’intrigante design della copertina di ‘Physical Graffiti’, ideata da Peter Corriston, con le finestrelle dell’edificio (ricalcato sul 98 & 96 St. Mark’s Place di Manhattan) che si alzano e si abbassano, rivelando ognuna un diverso volto iconico del ‘900, richiamano vagamente anche la cover di ‘Sgt. Pepper’s’ dei Beatles o, più semplicemente, una sorta di calendario dell’avvento con gli illustri inquilini che sbirciano attraverso le finestre fustellate: tra di loro il presunto assassino di JFK, Lee Harvey Oswald; il primo uomo sulla luna, Neil Armstrong; King Kong; Elizabeth Taylor nel ruolo di Cleopatra; la Vergine Maria; alcuni membri del cast de ‘Il mago di Oz’; il bodybuilder Charles Atlas; la regina Elisabetta; Stanlio & Ollio; gli stessi Led Zeppelin en travesti e il loro manager, Peter Grant. Il tutto modulabile in diverse combinazioni, grazie alla speciale manica interna del disco. Dall’altro lato, le tendine numerate coprono le finestre chiuse. Geniale.
IL SENTIMENT DEI LED ZEPPELIN RISPETTO ALL’ALBUM
‘Physical Graffiti’ è considerato da molti l’ultimo grande album dei Led Zeppelin; di certo rappresenta il giro di boa della band, esattamente a metà del loro percorso collettivo. Dentro c’era così tanto materiale, anche sviluppato negli anni precedenti, da richiedere un doppio formato. Per Robert Plant si trattava del loro album più ispirato, più creativo, forse del più epico. Al contrario, John Paul Jones per poco non lasciò il gruppo proprio durante la lavorazione, dilatandola così fino a 18 mesi. Per il bassista la crisi mistica fu tale da fargli valutare una carriera alternativa come maestro di coro alla Winchester Cathedral, cosa che per fortuna finì in una bolla di sapone.
‘BOOGIE WITH STU’ E LA RICONOSCENZA VERSO LE ORIGINI DEL ROCK’N’ROLL
Col suo mandolino country, la traccia dell’album ‘Boogie With Stu’ nacque durante una jam session con il pianista dei Rolling Stones Ian Stewart, su ispirazione del brano del 1959 ‘Ooh My Head’ di Ritchie Valens, morto giovanissimo nell’incidente aereo che costò la vita anche a Buddy Holly e The Big Bopper. Ebbene, gli Zeps vollero a tutti i costi saldare il debito di gratitudine con la signora Valens, la madre di Ritchie, sapendo che non aveva mai ricevuto royalties dai successi del figlio. Sono diverse, comunque, le tracce dell’album che pagano un tributo alle radici del Rock, come l’ammiccamento a Bo Diddley di ‘Custard Pie’ o il blues di ‘In My Time of Dying’.
KASHMIR, LA CANZONE PREFERITA DI ROBERT PLANT
‘Physical Graffiti’ è in sé un album idealista, permeato di controcultura hippie, così come la sua maestosa canzone centrale, che il gruppo e in particolare Robert Plant citeranno poi come apice del proprio repertorio: ‘Kashmir’.
Ho avuto un sitar per molto tempo ed ero interessato all’accordatura modale e ad altre sottigliezze arabe. Ho iniziato con un riff, che ho sottolineato con delle linee orientali… (J. Page)
Robert Plant dal canto suo ha scritto il testo mentre viaggiava attraverso il deserto del sud del Marocco, immaginando di proseguire verso il subcontinente indiano, Paese d’origine di sua moglie Maureen.
‘Kashmir’ era così positiva, dal punto di vista dei testi… Rappresenta la ricerca, i viaggi e le esplorazioni che Page e io abbiamo fatto verso climi lontani, decisamente fuori dai sentieri battuti. Questa, davvero per me, è la sensazione degli Zeppelin…’Kashmir’ è nata da un viaggio che io e Jimmy abbiamo fatto lungo la costa atlantica marocchina, da Agadir fino a Sidi Ifni. Eravamo proprio come gli altri hippy, davvero (R. Plant)
Il leone Plant ha dichiarato di essersi sentito poche volte in un simile stato di grazia, forse con ‘All My Love’, ‘In the Light’ e in un altro paio di casi, non di più. Per quanto riguarda l’ultraterrena ‘Kashmir’, capace per lui di incarnare il sound e l’essenza dei Led Zeppelin, soprattutto dal vivo, grande merito attribuì anche all’amico fraterno John Bonham, che nei live lasciava respirare la musica, elevando il brano a un altro livello.
Vorrei che fossimo ricordati per ‘Kashmir’ più che per ‘Stairway to Heaven’ (R. Plant)
oggi 24 febbraio..
" Phisycal Graffiti "
non metto l'anno
perchè il tempo non ha età..
il tempo è immortale
L'edificio della mitica copertina del sesto album dei Led Zeppelin, "Physical Graffiti", si trova ai numeri 96 e 98 St. Mark's Place Street nel quartiere newyorkese dell'East Village a Manhattan.
Nelle foto compare Robert Plant che scatta una foto con un fan.
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È stato davvero divertente suonare in Australia. Quello che non era divertente era passare la dogana a Perth. Arrivavamo attraverso l'India e John Paul Jones ci aveva comprato tutte queste piccole batteria a doppia punta, quelle dove se ruoti il polso, due piccole perline colpiscono la pelle.
Prima di tutto la pattuglia di frontiera ha tolto i tamburi perché dicevano che le pelli non erano curate. Poi, le autorità hanno fatto irruzione nelle nostre stanze d'albergo nelle prime ore, svegliando tutti per frugare nei nostri bagagli. Ho pensato: "Wow, non era così quando sono venuto qui con gli Yardbirds! »
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© Nick Shaw, 1972
16 mfebbraio 1972..
Intro di batteria Rock and Roll dei Led Zep: perché probabilmente l'hai suonata male e come inchiodarla
Il modo di suonare non è né eccessivamente complesso né astratto, ma negli ultimi 50 anni ha fatto inciampare innumerevoli ascoltatori, editori e persino musicisti professionisti.
Ecco il problema: sentiamo fin dall'inizio un groove di batteria rapido e sincopato, ma è costante e accessibile con un ritmo e un ritmo chiari.
Tuttavia, quando arriviamo alla fine della quarta battuta, e dove ci aspetteremmo un grosso guadagno all'inizio della quinta battuta, otteniamo quello che suona come un battito e mezzo in più (o tre crome) prima della chitarre e bassi entrano con sicurezza.
Questa sezione è effettivamente lunga quattro battute e tre ottavi? Gli ascoltatori tollerano (o si scrollano di dosso) questo ritmo in eccesso concettualizzandolo, come fanno molti editori, come quattro battute di 4/4 e una battuta di 3/8.
Questa sorta di dissonanza che si verifica all'inizio di una traccia è definita "dissonanza iniziale", o più coloritamente "imitazione metrica", in cui le nostre presunzioni sul metro prevalente vengono vanificate. Questi sono abbastanza comuni, dal momento che dobbiamo ancora costruire una griglia predittiva in cui comprendere i nostri ritmi, e i musicisti costruiscono persino subdolamente tali trappole.
Tuttavia, in questo caso non vi è alcun sabotaggio intenzionale. Quando la batteria parte, assumiamo naturalmente che sia il primo battito della battuta (e questa interpretazione è supportata dal forte primo colpo).
È, tuttavia, un "levare" in tre suddivisioni che precede la prima battuta. In questa interpretazione tutto va a posto (vedi Figura 2, sotto), come un'illusione ottica che si capovolge.
Se non l'hai mai sentito in questo modo prima, allora possono essere necessari alcuni tentativi. Ma un modo per bloccare questa udienza è abbinarla all'introduzione di chitarra di Chuck Berry a Johnny B. Goode, che si adatta al ritmo molto da vicino, anche se l'ingresso di Bonham è stato in realtà ispirato dal Padre del Rock 'n' Roll's Keep a Knocking .
Questo malinteso è un sottoprodotto dell'inizio con la batteria solista e della scelta musicale di Bonham di usare un ritmo ottimista e sincopato, non un inganno "muso".
Per un modo pratico per decifrarlo, ricorda solo che il primo colpo di rullante nella parte introduttiva della locomotiva non è sulla battuta uno. È un pick-up che inizia sul "&" della battuta tre la battuta prima, posizionando la quarta nota da otto che suona saldamente sul battere.
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Non c'è proprio nessun mistero, siamo sempre andati d'accordo. Non ci frequentavamo quando non eravamo in tour ma ci faceva sempre piacere vederci. Non ci siamo mai lasciati andare a quei litigi che senti per altre band. Abbiamo condiviso uno stato mentale professionale, siamo sempre stati affidabili: potresti contare sulle dita di una mano i concerti che sono stati annullati.Siamo sempre stati dove dovevamo essere. John Paul Jones
https://www.cheatsheet.com/entertainment/led-zeppelin-john-bonhams-favorite-hobby-made-someone-mistake-him-for-a-farmer.html/?fbclid=IwAR2KwbQ7xyThflGMB9i6bHo3dLwFeVe1d1f8V6il8LAUmR1_ZaD8rV9qP-U
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