https://www.facebook.com/100000766595862/videos/596806048930665?idorvanity=214903458635857
------------------------------------
di di Franco Zeffirelli
ROMA (1 luglio) - Avvenne allo stadio Flaminio nel 1988. Organizzammo una festa a casa mia assieme a Quincy Jones, il suo produttore. Invitammo Sofia Loren, che venne con il figlio. E c’erano Arbore, Ramazzotti, Bertolucci... Lui fu sensazionale, gentilissimo, beneducato, per nulla arrogante, un angelo. Indossava la sua uniformetta rossa, era anche innamorato. Non portava ancora i segni delle deturpazioni orrende che i chirurghi gli hanno poi lasciato in faccia. Gli restituii la visita nel 1991, in occasione del matrimonio di Liz, la Taylor, che sposava in abito giallo di Valentino il suo ottavo marito, Larry Fortensky, un oscuro manovale dal quale ha poi divorziato. Ero fra i duecento invitati, compresi i due presidenti Usa Gerald Ford e Ronald Reagan, e Gregory Peck con la moglie, a Neverland, il ranch di Jackson (nella foto con Liz Taylor e Franco Zeffirelli, ndr), che aveva offerto la sua sontuosa dimora, con un parco di piante stupende, al ricevimento di nozze.
Fu fantastico e dolcissimo anche in quel frangente. In un’altra occasione dovevo consegnargli un libro che mi aveva chiesto, e lo facevo con piacere capitai da lui in estate. Era molto caldo, mi dissero se potevo attendere perché Michael riposava ancora. In giardino c’era un sacco di biciclettine, macchinette, giocattoli. Amava stare con i bambini, con dei cuccioletti intorno, ma non ha mai usato loro violenza. Sono state le madri tremende di alcuni, assetate di soldi, a montare storie assurde, coartando i ragazzini perché dicessero certe cose contro Jackson.
era un fenomeno vero. Un talento naturale esploso in tutto il mondo. La sua fine tragica non può non averci colpito. . Michael è stato un bambino dolce e insicuro. E un bambino non meritava questo tragico the end.
::: ZEFFIRELLI SU MICHAEL JACKSON :::
«VITTIMA DI GENTE ASSETATA DI SOLDI »
«Io Michael Jackson l'ho conosciuto bene. Un extraterrestre. Dolcissimo, soave direi. È stato mio ospite quando fece il primo concerto a Roma.
Lui fu sensazionale, gentilissimo, beneducato, per nulla arrogante: un angelo. Indossava la sua uniformetta rossa, era anche innamorato.
Gli restituii la visita nel 1991, in occasione del matrimonio di Liz Taylor. In un'altra occasione dovetti consegnargli un libro che mi aveva chiesto, e lo feci con piacere.
Capitò in estate, faceva molto caldo, e mi dissero se potessi attendere perché Michael riposava ancora.
In giardino c'erano un sacco di biciclettine, macchinette, giocattoli. Amava stare con i bambini, con dei cuccioli intorno, ma non ha mai usato violenza contro di loro.
Sono state le madri tremende di alcuni, assetate di soldi, a montare storie assurde, coartando i ragazzini perché dicessero certe cose contro Jackson.
Lui ha sempre e solo tentato di ricostruire la propria infanzia.
Ha sofferto molto, ma era un fenomeno vero. Un talento naturale esploso in tutto il mondo.
La sua fine tragica non può non averci colpito. Michael è stato un bambino dolce e insicuro. E un bambino non meritava questo tragico "the end"».
- Franco Zeffirelli, regista -
Zeffirelli:
ROMA - L'amicizia tra Elizabeth Taylor e Franco Zeffirelli è iniziata in modo burrascoso nel 1966, in un albergo di Dublino ed proseguita fino alla morte dell'attrice.
L'ultima telefonata una settimana fa. «Liz, purtroppo, ha sofferto molto. Ma sperava di riprendersi.
Mi disse l'ultima volta: "So che dobbiamo andare via tutti, ma mi dispiace perché la mia vita è stata bellissima"». Il regista, che con la Taylor girò La bisbetica domata e Il giovane Toscanini, è provato.
Ma sorride ripensando al primo incontro. «Avevo appuntamento con Richard Burton. Arrivai nella loro suite a Dublino e li trovai in pieno dramma. Pensai a una scenata di gelosia, invece Liz cercava di ammansire uno scoiattolo e Burton era seccato. Mi accompagnò in bagno, trovai l'animale abbarbicato sullo scaldabagno. Gli porsi un piattino di latte, bevve, si calmò. Liz fu entusiasta, nacque un'amicizia grande, vissuta tra i sobbalzi». Del periodo romano, ai tempi di La bisbetica domata, Zeffirelli ricorda: «Liz e Richard amavano Roma, il cibo, il calore della gente.
Lei mi confidò che quello fu il loro periodo più felice. Non erano mondani, ma a lei piaceva andare al Piper ad ascoltare il jazz, mentre lui era refrattario alla musica moderna, adorava Shakespeare. Una sera Robert Kennedy, di passaggio a Roma, lo sfidò a colpi di rime del Bardo. Alla fine Bob recitò quattro versi di un sonetto al rovescio, Burton si dichiarò vinto e Liz passò la serata a consolarlo». Sui celebri litigi, Zeffirelli racconta: «Non battevo ciglio, sapevo che erano finti. Liz e Richard sfogavano su due piedi l'intolleranza reciproca, poi andavano a mangiare o a far l'amore». «Liz - spiega il regista - è stata una donna che ha amato tanto e non è stata ripagata a dovere dai suoi compagni. Con Burton ha avuto un rapporto viscerale e profondo, gli altri matrimoni sono state cazzate. Agguantava il primo che capitava per la voglia di novità, per combattere la noia».
Elizabeth Taylor sapeva essere capricciosa. «Sul set arrivava in ritardo, ma poi era perfetta. A Hollywood la chiamavano "One take Liz": con lei era sempre buono il primo ciak. Poi, certo, aveva vezzi da star: ai tempi di Il giovane Toscanini scese dall'aereo a Bari con 23 valige, non sapevamo dove metterle». Sul rapporto con i paparazzi Zeffirelli racconta: «Liz li combatteva con ogni mezzo. Conosceva i segreti di tutti ed era pronta anche al ricatto per difendersi. Ma quando alle nozze celebrate al ranch di Michael Jackson, un fotografo si paracadutò scatenando la fuga degli ospiti, lei si divertì». «Liz - si commuove il regista - non è mai diventata un'anziana, roba vecchia. E' rimasta la ragazzina prepotente che ha rotto tutte le regole. Nella vita ha fatto tutto, se ne è andata senza rimpianti».
https://www.facebook.com/notes/2741364949462781/
Nessun commento:
Posta un commento