lunedì 20 febbraio 2023

114...♪♫LIVE E PERFOMANCE LED ZEPPELIN♪♫..

-----------------------------------



""" 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐁𝐨𝐧𝐡𝐚𝐦 𝐞𝐫𝐚 𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐮𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐫𝐫𝐞 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 𝐞 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐋𝐞𝐝 𝐙𝐞𝐩𝐩𝐞𝐥𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐩𝐨𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞: “𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐦𝐨“."""
" "John Bonham was and remains an authentic model from which to draw inspiration for almost every contemporary musician and he made Led Zeppelin at the time of his death the choice to stop, because simply:" We can no longer be as we were “." ""
John Bonham degli Zeppelin è considerato un vero pioniere tra i batteristi rock
Avvia un dibattito sui "Migliori batteristi rock di sempre" e avrai conversazioni su alcune delle più grandi personalità della musica. Questo perché non puoi affrontare l'argomento senza menzionare Keith Moon (1946-1978) degli Who e John Bonham (1948-80) dei Led Zeppelin .
Ai loro tempi, "Bonzo" e "Moon the Loon" illuminavano le arene con i loro tamburi e poi chiudevano la notte terrorizzando gli occupanti degli hotel in cui alloggiavano. E poi avrebbero fatto lo stesso la notte successiva (e innumerevoli altre volte in quel tour).
Ma il lavoro che hanno lasciato sui dischi degli Who e degli Zeppelin garantisce loro un posto sul Monte Rushmore dei batteristi. E mentre scolpisci quella montagna avrai bisogno di uno schizzo di Ginger Baker (1939-2019), il focoso batterista dei Cream e di varie band che ha guidato sotto il suo stesso nome.
Per un batterista come Bonham, che raggiunse la maggiore età all'inizio degli anni '60, Baker era quello da tenere d'occhio (e da cui imparare). "Penso che nessuno possa mai mettere giù Ginger Baker", ha detto Bonham in un'intervista pubblicata sui Led Zeppelin in Their Own Words . Ha davvero ammirato il modo in cui Baker ha avuto un ruolo da protagonista in gruppi rock.
Per Bonzo,Baker è stato il primo batterista rock a interpretare un ruolo da protagonista
Quando pensi ai batteristi che hanno elevato lo status del kit e sono diventati delle star nelle band (e persino nei bandleader), Gene Krupa è spesso la scelta di consenso. Lo spettacolo di Krupa e la mentalità da protagonista hanno ispirato generazioni di batteristi (incluso Moon).
Ma in termini di batteristi rock Bonham pensava che Baker fosse l'equivalente. "La gente non aveva prestato molta attenzione alla batteria prima dei Krupa", ha detto Bonham in In Their Own Words . "E Ginger Baker era responsabile della stessa cosa nel rock." Per Bonham, si trattava dell'approccio generale di Baker.
[Baker] è stato il primo a uscire allo scoperto con questo 'nuovo' atteggiamento: che un batterista potesse essere un musicista in avanti in una rock band, e non qualcosa che era bloccato in background e dimenticato", ha detto Bonham. E ha ammirato il modo in cui Baker ha mostrato le sue influenze uniche.
"Penso che Baker fosse davvero più interessato al jazz che al rock", ha detto Bonham. “Suona con un'influenza jazz. Fa sempre le cose in 5/4 e 3/4. […] La cosa di Ginger come batterista è che è sempre stato se stesso".
Sebbene Baker avesse suonato in band prima dei Cream, la sua corsa con Eric Clapton e Jack Bruce nel loro power trio dal 1966 al 1968 lo ha reso famoso in tutto il mondo. E brani come "Toad", che comprendeva un lungo assolo di batteria, eliminarono ogni dubbio sulla posizione di Baker nella band. (Bonham ha fatto una dichiarazione simile con "Moby Dick" sui Led Zeppelin II .)
Dopo i Cream, Baker ha suonato con i Blind Faith (un'altra band con Clapton) e poi ha formato i Ginger Baker's Air Force. Negli anni '70 ha aperto uno studio di registrazione in Nigeria e ha collaborato con il pioniere dell'afrobeat Fela Kuti. Chiaramente, a Baker non piaceva stare fermo a lungo.
Ma tra tutte quelle collaborazioni Bonham preferiva i suoi primi lavori. "Ho pensato che fosse fantastico con la Graham Bond Organization [1963-66]", ha detto Bonham. "È un peccato che il pubblico americano non abbia visto quella band perché era davvero un gruppo fantastico: Ginger Baker, Jack Bruce e Graham Bond".
John Bonham of Zeppelin is considered a true pioneer among rock drummers
Start a debate on "Best Rock Drummers Ever" and you will have conversations about some of the greatest personalities in music. This is because you can't tackle the subject without mentioning Keith Moon (1946-1978) of the Who and John Bonham (1948-80) of Led Zeppelin.
In their day, "Bonzo" and "Moon the Loon" lit arenas with their drums and then closed the night terrorizing the occupants of the hotels they were staying in. And then they would do the same the next night (and countless other times on that tour).
But the work they left behind on the Who and Zeppelin records guarantees them a place on Mount Rushmore for drummers. And as you sculpt that mountain you'll need a sketch of Ginger Baker (1939-2019), the fiery drummer of Cream and various bands who led under his own name.
For a drummer like Bonham, who came of age in the early 1960s, Baker was the one to watch (and learn from). "I think no one can ever put Ginger Baker down," Bonham said in an interview published on Led Zeppelin in Their Own Words. He really admired the way Baker had a starring role in rock bands.
For Bonzo, Baker was the first rock drummer to play a starring role
When you think of drummers who elevated kit status and became stars in bands (and even bandleaders), Gene Krupa is often the consensus choice. Krupa's show and lead mentality have inspired generations of drummers (including Moon).
But in terms of rock drummers Bonham thought Baker was the equivalent. "People hadn't paid much attention to drums before Krupa," Bonham said in In Their Own Words. "And Ginger Baker was responsible for the same thing in rock." For Bonham, it was Baker's general approach.
[Baker] was the first to come out with this 'new' attitude: that a drummer could be a forward musician in a rock band, and not something that was stuck in the background and forgotten, "Bonham said. admired the way Baker displayed his unique influences.
"I think Baker was really more interested in jazz than rock," Bonham said. “He plays with a jazz influence. He always does things in 5/4 and 3/4. […] The thing about Ginger as a drummer is that he's always been himself. "
Although Baker had played in bands before Cream, his run with Eric Clapton and Jack Bruce in their power trio from 1966 to 1968 made him famous around the world. And songs like "Toad", which included a long drum solo, eliminated any doubts about Baker's position in the band. (Bonham made a similar statement with "Moby Dick" on Led Zeppelin II.)
After Cream, Baker played with Blind Faith (another band with Clapton) and then formed Ginger Baker's Air Force. In the 1970s he opened a recording studio in Nigeria and collaborated with Afrobeat pioneer Fela Kuti. Clearly, Baker didn't like sitting still for long.
But of all those collaborations Bonham preferred his early works. "I thought he was great with the Graham Bond Organization [1963-66]," Bonham said. "It's a shame that the American public didn't see that band because it was such a fantastic group: Ginger Baker, Jack Bruce and Graham Bond."
John Bonham ha suonato con 2 bacchette per mano in "Four Sticks"
Ripensando ai suoi giorni con Bonham, il genio dello Zep Jimmy Page ha ricordato come la band avesse bisogno di adattarsi al suo sound. "Oltre ad essere uno dei migliori batteristi che abbia mai sentito, John Bonham era anche il più rumoroso", ha detto Page (tramite Whole Lotta Led ). "È stato lui il motivo per cui abbiamo iniziato ad acquistare amplificatori più grandi."
L'abilità fisica di Bonham si estendeva oltre la parte superiore del corpo. Il pubblico ha sentito la potenza del piede di Bonham nel suo lavoro con la batteria in " Good Times Bad Times " nella dichiarazione di apertura di Zep del 1969. Continua a sorprendere le persone che abbia suonato quella parte usando una grancassa.
In Led Zeppelin IV (1971), Bonham ha mostrato un altro aspetto della sua superiorità fisica alla batteria. Durante la registrazione di "Four Sticks", ha suonato con due bacchette in ciascuna mano. Secondo Page, è stata un'esperienza straziante.
John Bonham ha suonato con 2 bacchette per mano in "Four Sticks"
Bonham ha inventato alcuni ritmi complicati per le canzoni dei Led Zeppelin nel corso degli anni. ("The Crunge" e "Fool in the Rain" sono due esempi.) E dopo che la band ha lottato per ottenere una base soddisfacente per "Four Sticks", Bonham ha trovato una soluzione: ha suonato con due bastoncini in ogni mano.
Per i fan di Zep che si chiedono perché una canzone con testi come "Sai che devo scappare da te, piccola" avesse il titolo "Four Sticks", questa è la risposta. Ma per un batterista è stata un'esperienza dolorosa, anche per uno come Bonham. Page ha ricordato il giorno in cui Bonham è arrivato alla soluzione.
"L'abbiamo provato un paio di volte e non si è staccato fino al giorno in cui Bonzo ha bevuto una birra Double Diamond, ha preso due set di bastoncini e l'ha provata", ha detto Page in un'intervista citata in Led Zeppelin: All The Songs . "Era magico."
Con "magia", Page si riferiva alla performance di Bonham, che lui ei suoi ingegneri registrarono quel giorno. Ma hanno dovuto sfruttare al meglio le riprese limitate. Il batterista è riuscito a fare solo due tentativi prima di doversi fermare con "Four Sticks".
Bonham ha dovuto fermarsi dopo 2 riprese a causa del dolore
L'approccio "live" dei Led Zeppelin in studio ha portato ad alcune magnifiche registrazioni nel corso degli anni. “In My Time of Dying”, registrato in uno o due take (cioè prima delle sovraincisioni di chitarra di Page), offre un brillante esempio del funzionamento della tecnica.
Ma nel caso di "Four Sticks" si trattava della natura estenuante di Bonham che giocava con due bastoncini in ciascuna mano. "Sono state due riprese", ha detto Page della registrazione (tramite All the Songs ). "Questo perché era fisicamente impossibile per lui farne un altro".
Due riprese si sono rivelate tutto ciò di cui Zep aveva bisogno. Usando la magistrale base musicale, Page ha guidato il suo esercito di chitarre in battaglia su "Four Sticks". Come forse il brano meno celebrato dei Led Zeppelin IV , la canzone ricorda quanto in alto lo Zep sia salito in alto nel suo capolavoro del 1971.
John Bonham aveva uno stile ed un approccio innovativo alla batteria pressoché unico. Essendo cresciuto strumentalmente come autodidatta, la sua tecnica musicale era incisiva ed assolutamente personale, aderendo perfettamente a quella che era la sua inclinazione temperamentale selvaggia ma determinata. Nonostante ciò, studiò a fondo l’ambito teorico dello strumento trasformando come mai nessuno prima di lui, il batterista ad un potenziale elemento solista di spicco del gruppo e non solamente ad un ruolo di accompagnatore ritmico. I suoi grooves avveniristici sono ispirazione per migliaia di musicisti fino ai giorni d’oggi.
L’importanza di John Bonham per i Led Zeppelin e per il genere
All’inizio della carriera Bonham era solito persino rompere le pelli della batteria per ottenere uno specifico suono. Quando capì che foderando l’interno dei suoi tamburi riusciva ad ottenere maggiore risonanza avvenne una svolta decisiva per il suo stile e per il genere. Infine arrivò a trovare un ‘sua’ accordatura delle pelli ed una pendenza nel colpirle talmente accurata da far sembrare un suono di ordinaria intensità, un colpo dalla potenza “monumentale”, come amava definire lui stesso il suo suono. Bonham aveva la capacità di oscillare da un sound potente ed aggressivo come in Dazed and Confused, Rock and Roll, Immigrant Song, Black Dog; ad un tocco melodico e raffinato come in Since I’ve Been Loving You.
Il groove di Fool In The Rain è oggetto di studio dai musicisti che sono venuti dopo di lui per l’espressione sonora che lo contraddistingue. E il leggendario assolo di batteria di Moby Dick è ormai diventato una sezione strumentale culto dei Led Zeppelin, intoccabile dalla scaletta ed atteso dai fans come una sorta di rito liturgico per la teatralità, l’armonia e la timbrica difficili da riscontrare in altri artisti della batteria. La creatività e la furia durante le improvvisazioni che hanno portato John a suonare anche con le mani quando perdeva le bacchette hanno stravolto il modo di concepire l’uso dello strumento; creando uno stile più fisico nel percuotere e incentrando sul timbro del colpo e del sound nell’insieme più che sulla stretta tecnica di base, il fulcro della cifra artistica.
Ciò ha reso John Bonham un autentico modello da cui trarre ispirazione per quasi ogni musicista contemporaneo e ha fatto si che i Led Zeppelin presero all’epoca della sua morte la scelta di smettere, perché semplicemente: “Non possiamo più essere come eravamo“.
...un link dove la lettura è interessantissima..
https://dontforgetthesongs365.wordpress.com/2013/12/02/john-bonham-and-the-legend-of-led-zeppelins-four-sticks/?fbclid=IwAR0ypotrE8wfxWNRk1TwadEvhU4v5T2yvGrrr-GnbRpoouV1vImZNqvTGWg



in omaggio al nostro Bonzo...
un brano difficile come disse Jonesy, solo una volta live perchè quelle "quattro bacchette" uscivano solo
una volta..sul palcoscenico
non ripetevano..
il bis era incorporato nella sua maestria..Grazie
Bonzo...onore a te..😘💞
..e così Domenica non è la conclusione di una settimana
è sempre l'inizio di ogni 4 tempi..
in omaggio al nostro Bonzo...
un brano difficile come disse Jonesy, solo una volta live perchè quelle "quattro bacchette" uscivano solo
una volta..sul palcoscenico
non ripetevano..
il bis era incorporato nella sua maestria..Grazie
Bonzo...onore a te..😘💞
..e così Domenica non è la conclusione di una settimana
è sempre l'inizio di ogni 4 tempi..
buongiorno Family
"Four Sticks" dal vivo, .
""" 𝗝𝗼𝗵𝗻 𝗕𝗼𝗻𝗵𝗮𝗺 𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗿𝗿𝗲 𝗶𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝗲 𝗵𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗟𝗲𝗱 𝗭𝗲𝗽𝗽𝗲𝗹𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗿𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗽𝗼𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲: “𝗡𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗲𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼“."""
Bonham ha dovuto fermarsi dopo 2 riprese a causa del dolore
L'approccio "live" dei Led Zeppelin in studio ha portato ad alcune magnifiche registrazioni nel corso degli anni. “In My Time of Dying”, registrato in uno o due take (cioè prima delle sovraincisioni di chitarra di Page), offre un brillante esempio del funzionamento della tecnica.
Ma nel caso di "Four Sticks" si trattava della natura estenuante di Bonham che giocava con due bastoncini in ciascuna mano. "Sono state due riprese", ha detto Page della registrazione (tramite All the Songs ). "Questo perché era fisicamente impossibile per lui farne un altro".
Due riprese si sono rivelate tutto ciò di cui Zep aveva bisogno. Usando la magistrale base musicale, Page ha guidato il suo esercito di chitarre in battaglia su "Four Sticks". Come forse il brano meno celebrato dei Led Zeppelin IV , la canzone ricorda quanto in alto lo Zep sia salito in alto nel suo capolavoro del 1971.
John Bonham aveva uno stile ed un approccio innovativo alla batteria pressoché unico. Essendo cresciuto strumentalmente come autodidatta, la sua tecnica musicale era incisiva ed assolutamente personale, aderendo perfettamente a quella che era la sua inclinazione temperamentale selvaggia ma determinata. Nonostante ciò, studiò a fondo l’ambito teorico dello strumento trasformando come mai nessuno prima di lui, il batterista ad un potenziale elemento solista di spicco del gruppo e non solamente ad un ruolo di accompagnatore ritmico. I suoi grooves avveniristici sono ispirazione per migliaia di musicisti fino ai giorni d’oggi.
L’importanza di John Bonham per i Led Zeppelin e per il genere
All’inizio della carriera Bonham era solito persino rompere le pelli della batteria per ottenere uno specifico suono. Quando capì che foderando l’interno dei suoi tamburi riusciva ad ottenere maggiore risonanza avvenne una svolta decisiva per il suo stile e per il genere. Infine arrivò a trovare un ‘sua’ accordatura delle pelli ed una pendenza nel colpirle talmente accurata da far sembrare un suono di ordinaria intensità, un colpo dalla potenza “monumentale”, come amava definire lui stesso il suo suono. Bonham aveva la capacità di oscillare da un sound potente ed aggressivo come in Dazed and Confused, Rock and Roll, Immigrant Song, Black Dog; ad un tocco melodico e raffinato come in Since I’ve Been Loving You.
Il groove di Fool In The Rain è oggetto di studio dai musicisti che sono venuti dopo di lui per l’espressione sonora che lo contraddistingue. E il leggendario assolo di batteria di Moby Dick è ormai diventato una sezione strumentale culto dei Led Zeppelin, intoccabile dalla scaletta ed atteso dai fans come una sorta di rito liturgico per la teatralità, l’armonia e la timbrica difficili da riscontrare in altri artisti della batteria. La creatività e la furia durante le improvvisazioni che hanno portato John a suonare anche con le mani quando perdeva le bacchette hanno stravolto il modo di concepire l’uso dello strumento; creando uno stile più fisico nel percuotere e incentrando sul timbro del colpo e del sound nell’insieme più che sulla stretta tecnica di base, il fulcro della cifra artistica.
Ciò ha reso John Bonham un autentico modello da cui trarre ispirazione per quasi ogni musicista contemporaneo
Led Zeppelin Copenhagen 1971 Four Sticks Live
Dal momento in cui i Led Zeppelin sono esplosi nella Londra degli anni '60 armati di mentalità e determinazione per rivoluzionare l'industria musicale, la band ha spinto incessantemente a creare musica che non era mai stata ascoltata prima.
Composti dal cantante Robert Plant, dal chitarrista Jimmy Page, dal bassista/tastierista John Paul Jones e dal martellante e intransigente batterista John Bonham, i Led Zeppelin avevano una furia per il loro sound che non era mai stata ascoltata prima.
Spesso citati da molti come uno dei primi pionieri dell'hard rock, costruendo le basi per quello che sarebbe diventato l'heavy metal, i Led Zep hanno spinto i confini molto rigidi della musica rock in ogni direzione possibile. Mentre le idee della band parlano da sole, sarebbe negligente ignorare il fatto che tutti e quattro i membri erano esperti virtuosi nei loro campi rispettati, maestri del mestiere che, una volta combinati, hanno creato una forza senza eguali.
Ora famosi per brani iconici come "When the Levee Breaks", "Immigrant Song", "Whole Lotta Love", "Kashmir" e innumerevoli altri, i Led Zep hanno continuato a consolidare la loro reputazione come uno dei più tecnici e fluidi abiti di tutti i tempi. Mentre i loro album sono diventati alcuni dei più venduti della storia, rimangono alcune pepite nascoste nella loro vasta discografia con cui anche i membri sperimentali e di grande esperienza hanno lottato.
Per approfondire i dettagli, i membri della band hanno spesso parlato dei loro problemi con il numero relativamente oscuro "Four Sticks". Alla fine, apparendo nel quarto album senza titolo della band, "Four Sticks" ha rovinato numerose sessioni di registrazione durante la sua creazione. Con la sua insolita indicazione del tempo, la traccia richiedeva al batterista Bonham di suonare con due set di due bacchette - quattro in totale come suggerisce il nome - che si è rivelato un incubo per il tempismo.
Avendo in particolare eseguito la canzone dal vivo solo una volta nella loro storia, la band ha notoriamente evitato "Four Sticks" a tutti i costi. John Paul Jones, che ha suonato un sintetizzatore VCS3 nella canzone, una volta ha spiegato le loro difficoltà: “Ci sono voluti anni per ottenere 'Four Sticks'. Mi sembrava di essere l'unico che poteva davvero contare le cose. Page suonava qualcosa e [John] diceva: 'È fantastico. Dov'è il primo battito? Lo sai, ma devi dircelo...' In realtà non riusciva a contare cosa stava suonando. Sarebbe un'ottima frase, ma non potresti metterla in relazione con un conteggio. Se pensi che 'uno' sia nel posto sbagliato, sei completamente fregato”.
Per aggiungere un po' più di contesto alla sua creazione, l'ingegnere Andy Johns, che ha messo un compressore sulla batteria durante il processo di registrazione, ha riassunto sinteticamente "Four Sticks" quando ha detto: "È stato un bastardo mixare".
Puoi ascoltare l'unica registrazione conosciuta dei Led Zeppelin che suona "Four Sticks" dal vivo, di seguito.
Led Zeppelin Copenhagen 1971 Four Sticks Live
Led Zeppelin - Four Sticks - 5-3-1971 This is one of the only live preformances of "Four Sticks" live,
Setlist Disc 1
1. Immigrant Song
2. Heartbreaker
3. Since I've Been Loving You
4. Dazed & Confused
5. Black Dog
6. Stairway To Heaven
7. Going To California
8. That's The Way
9. What Is And What Should Never Be
Disc 2
1. Four Sticks
2. Gallows Pole
3. Whole Lotta Love
4. Communication Breakdown
5. Misty Mountain Hop
6. Rock And Roll
---------------------------
Led Zeppelin LIVE In Copenhagen, Denmark 5/3/1971
Led Zeppelin
Monday, May 3, 1971
K.B. Hallen, Copenhagen, Denmark
Immigrant Song
Heartbreaker
Since I’ve Been Loving You
Dazed and Confused
(Out on the Tiles) Black Dog
Stairway to Heaven
Going to California
That’s the Way
What Is and What Should Never Be
Four Sticks
Gallows Pole
Whole Lotta Love (Medley)
Communication Breakdown
Misty Mountain Hop
Rock and Roll

-----------------------------------------

Led Zeppelin - Ten Years Gone - Knebworth 1979
Led Zeppelin - Ten Years Gone (Live in LA 1977)
Led Zeppelin rare "ten years gone "Live June 11,1977 Madison Square Garden,New York
Even the greatest rock singers of all time get a case of a cracked voice. 🙂
Robert Plant: "It's Ca-alled Ten Years Gone"



------------------------

-----------------------------------


""" 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐁𝐨𝐧𝐡𝐚𝐦 𝐞𝐫𝐚 𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐮𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐫𝐫𝐞 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 𝐞 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐋𝐞𝐝 𝐙𝐞𝐩𝐩𝐞𝐥𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐩𝐨𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞: “𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐦𝐨“."""
" "John Bonham was and remains an authentic model from which to draw inspiration for almost every contemporary musician and he made Led Zeppelin at the time of his death the choice to stop, because simply:" We can no longer be as we were “." ""
John Bonham degli Zeppelin è considerato un vero pioniere tra i batteristi rock
Avvia un dibattito sui "Migliori batteristi rock di sempre" e avrai conversazioni su alcune delle più grandi personalità della musica. Questo perché non puoi affrontare l'argomento senza menzionare Keith Moon (1946-1978) degli Who e John Bonham (1948-80) dei Led Zeppelin .
Ai loro tempi, "Bonzo" e "Moon the Loon" illuminavano le arene con i loro tamburi e poi chiudevano la notte terrorizzando gli occupanti degli hotel in cui alloggiavano. E poi avrebbero fatto lo stesso la notte successiva (e innumerevoli altre volte in quel tour).
Ma il lavoro che hanno lasciato sui dischi degli Who e degli Zeppelin garantisce loro un posto sul Monte Rushmore dei batteristi. E mentre scolpisci quella montagna avrai bisogno di uno schizzo di Ginger Baker (1939-2019), il focoso batterista dei Cream e di varie band che ha guidato sotto il suo stesso nome.
Per un batterista come Bonham, che raggiunse la maggiore età all'inizio degli anni '60, Baker era quello da tenere d'occhio (e da cui imparare). "Penso che nessuno possa mai mettere giù Ginger Baker", ha detto Bonham in un'intervista pubblicata sui Led Zeppelin in Their Own Words . Ha davvero ammirato il modo in cui Baker ha avuto un ruolo da protagonista in gruppi rock.
Per Bonzo,Baker è stato il primo batterista rock a interpretare un ruolo da protagonista
Quando pensi ai batteristi che hanno elevato lo status del kit e sono diventati delle star nelle band (e persino nei bandleader), Gene Krupa è spesso la scelta di consenso. Lo spettacolo di Krupa e la mentalità da protagonista hanno ispirato generazioni di batteristi (incluso Moon).
Ma in termini di batteristi rock Bonham pensava che Baker fosse l'equivalente. "La gente non aveva prestato molta attenzione alla batteria prima dei Krupa", ha detto Bonham in In Their Own Words . "E Ginger Baker era responsabile della stessa cosa nel rock." Per Bonham, si trattava dell'approccio generale di Baker.
[Baker] è stato il primo a uscire allo scoperto con questo 'nuovo' atteggiamento: che un batterista potesse essere un musicista in avanti in una rock band, e non qualcosa che era bloccato in background e dimenticato", ha detto Bonham. E ha ammirato il modo in cui Baker ha mostrato le sue influenze uniche.
"Penso che Baker fosse davvero più interessato al jazz che al rock", ha detto Bonham. “Suona con un'influenza jazz. Fa sempre le cose in 5/4 e 3/4. […] La cosa di Ginger come batterista è che è sempre stato se stesso".
Sebbene Baker avesse suonato in band prima dei Cream, la sua corsa con Eric Clapton e Jack Bruce nel loro power trio dal 1966 al 1968 lo ha reso famoso in tutto il mondo. E brani come "Toad", che comprendeva un lungo assolo di batteria, eliminarono ogni dubbio sulla posizione di Baker nella band. (Bonham ha fatto una dichiarazione simile con "Moby Dick" sui Led Zeppelin II .)
Dopo i Cream, Baker ha suonato con i Blind Faith (un'altra band con Clapton) e poi ha formato i Ginger Baker's Air Force. Negli anni '70 ha aperto uno studio di registrazione in Nigeria e ha collaborato con il pioniere dell'afrobeat Fela Kuti. Chiaramente, a Baker non piaceva stare fermo a lungo.
Ma tra tutte quelle collaborazioni Bonham preferiva i suoi primi lavori. "Ho pensato che fosse fantastico con la Graham Bond Organization [1963-66]", ha detto Bonham. "È un peccato che il pubblico americano non abbia visto quella band perché era davvero un gruppo fantastico: Ginger Baker, Jack Bruce e Graham Bond".
John Bonham of Zeppelin is considered a true pioneer among rock drummers
Start a debate on "Best Rock Drummers Ever" and you will have conversations about some of the greatest personalities in music. This is because you can't tackle the subject without mentioning Keith Moon (1946-1978) of the Who and John Bonham (1948-80) of Led Zeppelin.
In their day, "Bonzo" and "Moon the Loon" lit arenas with their drums and then closed the night terrorizing the occupants of the hotels they were staying in. And then they would do the same the next night (and countless other times on that tour).
But the work they left behind on the Who and Zeppelin records guarantees them a place on Mount Rushmore for drummers. And as you sculpt that mountain you'll need a sketch of Ginger Baker (1939-2019), the fiery drummer of Cream and various bands who led under his own name.
For a drummer like Bonham, who came of age in the early 1960s, Baker was the one to watch (and learn from). "I think no one can ever put Ginger Baker down," Bonham said in an interview published on Led Zeppelin in Their Own Words. He really admired the way Baker had a starring role in rock bands.
For Bonzo, Baker was the first rock drummer to play a starring role
When you think of drummers who elevated kit status and became stars in bands (and even bandleaders), Gene Krupa is often the consensus choice. Krupa's show and lead mentality have inspired generations of drummers (including Moon).
But in terms of rock drummers Bonham thought Baker was the equivalent. "People hadn't paid much attention to drums before Krupa," Bonham said in In Their Own Words. "And Ginger Baker was responsible for the same thing in rock." For Bonham, it was Baker's general approach.
[Baker] was the first to come out with this 'new' attitude: that a drummer could be a forward musician in a rock band, and not something that was stuck in the background and forgotten, "Bonham said. admired the way Baker displayed his unique influences.
"I think Baker was really more interested in jazz than rock," Bonham said. “He plays with a jazz influence. He always does things in 5/4 and 3/4. […] The thing about Ginger as a drummer is that he's always been himself. "
Although Baker had played in bands before Cream, his run with Eric Clapton and Jack Bruce in their power trio from 1966 to 1968 made him famous around the world. And songs like "Toad", which included a long drum solo, eliminated any doubts about Baker's position in the band. (Bonham made a similar statement with "Moby Dick" on Led Zeppelin II.)
After Cream, Baker played with Blind Faith (another band with Clapton) and then formed Ginger Baker's Air Force. In the 1970s he opened a recording studio in Nigeria and collaborated with Afrobeat pioneer Fela Kuti. Clearly, Baker didn't like sitting still for long.
But of all those collaborations Bonham preferred his early works. "I thought he was great with the Graham Bond Organization [1963-66]," Bonham said. "It's a shame that the American public didn't see that band because it was such a fantastic group: Ginger Baker, Jack Bruce and Graham Bond."
John Bonham ha suonato con 2 bacchette per mano in "Four Sticks"
Ripensando ai suoi giorni con Bonham, il genio dello Zep Jimmy Page ha ricordato come la band avesse bisogno di adattarsi al suo sound. "Oltre ad essere uno dei migliori batteristi che abbia mai sentito, John Bonham era anche il più rumoroso", ha detto Page (tramite Whole Lotta Led ). "È stato lui il motivo per cui abbiamo iniziato ad acquistare amplificatori più grandi."
L'abilità fisica di Bonham si estendeva oltre la parte superiore del corpo. Il pubblico ha sentito la potenza del piede di Bonham nel suo lavoro con la batteria in " Good Times Bad Times " nella dichiarazione di apertura di Zep del 1969. Continua a sorprendere le persone che abbia suonato quella parte usando una grancassa.
In Led Zeppelin IV (1971), Bonham ha mostrato un altro aspetto della sua superiorità fisica alla batteria. Durante la registrazione di "Four Sticks", ha suonato con due bacchette in ciascuna mano. Secondo Page, è stata un'esperienza straziante.
John Bonham ha suonato con 2 bacchette per mano in "Four Sticks"
Bonham ha inventato alcuni ritmi complicati per le canzoni dei Led Zeppelin nel corso degli anni. ("The Crunge" e "Fool in the Rain" sono due esempi.) E dopo che la band ha lottato per ottenere una base soddisfacente per "Four Sticks", Bonham ha trovato una soluzione: ha suonato con due bastoncini in ogni mano.
Per i fan di Zep che si chiedono perché una canzone con testi come "Sai che devo scappare da te, piccola" avesse il titolo "Four Sticks", questa è la risposta. Ma per un batterista è stata un'esperienza dolorosa, anche per uno come Bonham. Page ha ricordato il giorno in cui Bonham è arrivato alla soluzione.
"L'abbiamo provato un paio di volte e non si è staccato fino al giorno in cui Bonzo ha bevuto una birra Double Diamond, ha preso due set di bastoncini e l'ha provata", ha detto Page in un'intervista citata in Led Zeppelin: All The Songs . "Era magico."
Con "magia", Page si riferiva alla performance di Bonham, che lui ei suoi ingegneri registrarono quel giorno. Ma hanno dovuto sfruttare al meglio le riprese limitate. Il batterista è riuscito a fare solo due tentativi prima di doversi fermare con "Four Sticks".
Bonham ha dovuto fermarsi dopo 2 riprese a causa del dolore
L'approccio "live" dei Led Zeppelin in studio ha portato ad alcune magnifiche registrazioni nel corso degli anni. “In My Time of Dying”, registrato in uno o due take (cioè prima delle sovraincisioni di chitarra di Page), offre un brillante esempio del funzionamento della tecnica.
Ma nel caso di "Four Sticks" si trattava della natura estenuante di Bonham che giocava con due bastoncini in ciascuna mano. "Sono state due riprese", ha detto Page della registrazione (tramite All the Songs ). "Questo perché era fisicamente impossibile per lui farne un altro".
Due riprese si sono rivelate tutto ciò di cui Zep aveva bisogno. Usando la magistrale base musicale, Page ha guidato il suo esercito di chitarre in battaglia su "Four Sticks". Come forse il brano meno celebrato dei Led Zeppelin IV , la canzone ricorda quanto in alto lo Zep sia salito in alto nel suo capolavoro del 1971.
John Bonham aveva uno stile ed un approccio innovativo alla batteria pressoché unico. Essendo cresciuto strumentalmente come autodidatta, la sua tecnica musicale era incisiva ed assolutamente personale, aderendo perfettamente a quella che era la sua inclinazione temperamentale selvaggia ma determinata. Nonostante ciò, studiò a fondo l’ambito teorico dello strumento trasformando come mai nessuno prima di lui, il batterista ad un potenziale elemento solista di spicco del gruppo e non solamente ad un ruolo di accompagnatore ritmico. I suoi grooves avveniristici sono ispirazione per migliaia di musicisti fino ai giorni d’oggi.
L’importanza di John Bonham per i Led Zeppelin e per il genere
All’inizio della carriera Bonham era solito persino rompere le pelli della batteria per ottenere uno specifico suono. Quando capì che foderando l’interno dei suoi tamburi riusciva ad ottenere maggiore risonanza avvenne una svolta decisiva per il suo stile e per il genere. Infine arrivò a trovare un ‘sua’ accordatura delle pelli ed una pendenza nel colpirle talmente accurata da far sembrare un suono di ordinaria intensità, un colpo dalla potenza “monumentale”, come amava definire lui stesso il suo suono. Bonham aveva la capacità di oscillare da un sound potente ed aggressivo come in Dazed and Confused, Rock and Roll, Immigrant Song, Black Dog; ad un tocco melodico e raffinato come in Since I’ve Been Loving You.
Il groove di Fool In The Rain è oggetto di studio dai musicisti che sono venuti dopo di lui per l’espressione sonora che lo contraddistingue. E il leggendario assolo di batteria di Moby Dick è ormai diventato una sezione strumentale culto dei Led Zeppelin, intoccabile dalla scaletta ed atteso dai fans come una sorta di rito liturgico per la teatralità, l’armonia e la timbrica difficili da riscontrare in altri artisti della batteria. La creatività e la furia durante le improvvisazioni che hanno portato John a suonare anche con le mani quando perdeva le bacchette hanno stravolto il modo di concepire l’uso dello strumento; creando uno stile più fisico nel percuotere e incentrando sul timbro del colpo e del sound nell’insieme più che sulla stretta tecnica di base, il fulcro della cifra artistica.
Ciò ha reso John Bonham un autentico modello da cui trarre ispirazione per quasi ogni musicista contemporaneo e ha fatto si che i Led Zeppelin presero all’epoca della sua morte la scelta di smettere, perché semplicemente: “Non possiamo più essere come eravamo“.
...un link dove la lettura è interessantissima..
https://dontforgetthesongs365.wordpress.com/2013/12/02/john-bonham-and-the-legend-of-led-zeppelins-four-sticks/?fbclid=IwAR0ypotrE8wfxWNRk1TwadEvhU4v5T2yvGrrr-GnbRpoouV1vImZNqvTGWg



in omaggio al nostro Bonzo...
un brano difficile come disse Jonesy, solo una volta live perchè quelle "quattro bacchette" uscivano solo
una volta..sul palcoscenico
non ripetevano..
il bis era incorporato nella sua maestria..Grazie
Bonzo...onore a te..😘💞
..e così Domenica non è la conclusione di una settimana
è sempre l'inizio di ogni 4 tempi..
in omaggio al nostro Bonzo...
un brano difficile come disse Jonesy, solo una volta live perchè quelle "quattro bacchette" uscivano solo
una volta..sul palcoscenico
non ripetevano..
il bis era incorporato nella sua maestria..Grazie
Bonzo...onore a te..😘💞
..e così Domenica non è la conclusione di una settimana
è sempre l'inizio di ogni 4 tempi..
buongiorno Family
"Four Sticks" dal vivo, .
""" 𝗝𝗼𝗵𝗻 𝗕𝗼𝗻𝗵𝗮𝗺 𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗿𝗿𝗲 𝗶𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝗲 𝗵𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗟𝗲𝗱 𝗭𝗲𝗽𝗽𝗲𝗹𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗿𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗽𝗼𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲: “𝗡𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗲𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼“."""
Bonham ha dovuto fermarsi dopo 2 riprese a causa del dolore
L'approccio "live" dei Led Zeppelin in studio ha portato ad alcune magnifiche registrazioni nel corso degli anni. “In My Time of Dying”, registrato in uno o due take (cioè prima delle sovraincisioni di chitarra di Page), offre un brillante esempio del funzionamento della tecnica.
Ma nel caso di "Four Sticks" si trattava della natura estenuante di Bonham che giocava con due bastoncini in ciascuna mano. "Sono state due riprese", ha detto Page della registrazione (tramite All the Songs ). "Questo perché era fisicamente impossibile per lui farne un altro".
Due riprese si sono rivelate tutto ciò di cui Zep aveva bisogno. Usando la magistrale base musicale, Page ha guidato il suo esercito di chitarre in battaglia su "Four Sticks". Come forse il brano meno celebrato dei Led Zeppelin IV , la canzone ricorda quanto in alto lo Zep sia salito in alto nel suo capolavoro del 1971.
John Bonham aveva uno stile ed un approccio innovativo alla batteria pressoché unico. Essendo cresciuto strumentalmente come autodidatta, la sua tecnica musicale era incisiva ed assolutamente personale, aderendo perfettamente a quella che era la sua inclinazione temperamentale selvaggia ma determinata. Nonostante ciò, studiò a fondo l’ambito teorico dello strumento trasformando come mai nessuno prima di lui, il batterista ad un potenziale elemento solista di spicco del gruppo e non solamente ad un ruolo di accompagnatore ritmico. I suoi grooves avveniristici sono ispirazione per migliaia di musicisti fino ai giorni d’oggi.
L’importanza di John Bonham per i Led Zeppelin e per il genere
All’inizio della carriera Bonham era solito persino rompere le pelli della batteria per ottenere uno specifico suono. Quando capì che foderando l’interno dei suoi tamburi riusciva ad ottenere maggiore risonanza avvenne una svolta decisiva per il suo stile e per il genere. Infine arrivò a trovare un ‘sua’ accordatura delle pelli ed una pendenza nel colpirle talmente accurata da far sembrare un suono di ordinaria intensità, un colpo dalla potenza “monumentale”, come amava definire lui stesso il suo suono. Bonham aveva la capacità di oscillare da un sound potente ed aggressivo come in Dazed and Confused, Rock and Roll, Immigrant Song, Black Dog; ad un tocco melodico e raffinato come in Since I’ve Been Loving You.
Il groove di Fool In The Rain è oggetto di studio dai musicisti che sono venuti dopo di lui per l’espressione sonora che lo contraddistingue. E il leggendario assolo di batteria di Moby Dick è ormai diventato una sezione strumentale culto dei Led Zeppelin, intoccabile dalla scaletta ed atteso dai fans come una sorta di rito liturgico per la teatralità, l’armonia e la timbrica difficili da riscontrare in altri artisti della batteria. La creatività e la furia durante le improvvisazioni che hanno portato John a suonare anche con le mani quando perdeva le bacchette hanno stravolto il modo di concepire l’uso dello strumento; creando uno stile più fisico nel percuotere e incentrando sul timbro del colpo e del sound nell’insieme più che sulla stretta tecnica di base, il fulcro della cifra artistica.
Ciò ha reso John Bonham un autentico modello da cui trarre ispirazione per quasi ogni musicista contemporaneo
Led Zeppelin Copenhagen 1971 Four Sticks Live
Dal momento in cui i Led Zeppelin sono esplosi nella Londra degli anni '60 armati di mentalità e determinazione per rivoluzionare l'industria musicale, la band ha spinto incessantemente a creare musica che non era mai stata ascoltata prima.
Composti dal cantante Robert Plant, dal chitarrista Jimmy Page, dal bassista/tastierista John Paul Jones e dal martellante e intransigente batterista John Bonham, i Led Zeppelin avevano una furia per il loro sound che non era mai stata ascoltata prima.
Spesso citati da molti come uno dei primi pionieri dell'hard rock, costruendo le basi per quello che sarebbe diventato l'heavy metal, i Led Zep hanno spinto i confini molto rigidi della musica rock in ogni direzione possibile. Mentre le idee della band parlano da sole, sarebbe negligente ignorare il fatto che tutti e quattro i membri erano esperti virtuosi nei loro campi rispettati, maestri del mestiere che, una volta combinati, hanno creato una forza senza eguali.
Ora famosi per brani iconici come "When the Levee Breaks", "Immigrant Song", "Whole Lotta Love", "Kashmir" e innumerevoli altri, i Led Zep hanno continuato a consolidare la loro reputazione come uno dei più tecnici e fluidi abiti di tutti i tempi. Mentre i loro album sono diventati alcuni dei più venduti della storia, rimangono alcune pepite nascoste nella loro vasta discografia con cui anche i membri sperimentali e di grande esperienza hanno lottato.
Per approfondire i dettagli, i membri della band hanno spesso parlato dei loro problemi con il numero relativamente oscuro "Four Sticks". Alla fine, apparendo nel quarto album senza titolo della band, "Four Sticks" ha rovinato numerose sessioni di registrazione durante la sua creazione. Con la sua insolita indicazione del tempo, la traccia richiedeva al batterista Bonham di suonare con due set di due bacchette - quattro in totale come suggerisce il nome - che si è rivelato un incubo per il tempismo.
Avendo in particolare eseguito la canzone dal vivo solo una volta nella loro storia, la band ha notoriamente evitato "Four Sticks" a tutti i costi. John Paul Jones, che ha suonato un sintetizzatore VCS3 nella canzone, una volta ha spiegato le loro difficoltà: “Ci sono voluti anni per ottenere 'Four Sticks'. Mi sembrava di essere l'unico che poteva davvero contare le cose. Page suonava qualcosa e [John] diceva: 'È fantastico. Dov'è il primo battito? Lo sai, ma devi dircelo...' In realtà non riusciva a contare cosa stava suonando. Sarebbe un'ottima frase, ma non potresti metterla in relazione con un conteggio. Se pensi che 'uno' sia nel posto sbagliato, sei completamente fregato”.
Per aggiungere un po' più di contesto alla sua creazione, l'ingegnere Andy Johns, che ha messo un compressore sulla batteria durante il processo di registrazione, ha riassunto sinteticamente "Four Sticks" quando ha detto: "È stato un bastardo mixare".
Puoi ascoltare l'unica registrazione conosciuta dei Led Zeppelin che suona "Four Sticks" dal vivo, di seguito.
Led Zeppelin Copenhagen 1971 Four Sticks Live
Led Zeppelin - Four Sticks - 5-3-1971 This is one of the only live preformances of "Four Sticks" live,
Setlist Disc 1
1. Immigrant Song
2. Heartbreaker
3. Since I've Been Loving You
4. Dazed & Confused
5. Black Dog
6. Stairway To Heaven
7. Going To California
8. That's The Way
9. What Is And What Should Never Be
Disc 2
1. Four Sticks
2. Gallows Pole
3. Whole Lotta Love
4. Communication Breakdown
5. Misty Mountain Hop
6. Rock And Roll
---------------------------
Led Zeppelin LIVE In Copenhagen, Denmark 5/3/1971
Led Zeppelin
Monday, May 3, 1971
K.B. Hallen, Copenhagen, Denmark
Immigrant Song
Heartbreaker
Since I’ve Been Loving You
Dazed and Confused
(Out on the Tiles) Black Dog
Stairway to Heaven
Going to California
That’s the Way
What Is and What Should Never Be
Four Sticks
Gallows Pole
Whole Lotta Love (Medley)
Communication Breakdown
Misty Mountain Hop
Rock and Roll



------------------------------------------------------




 Uno spettacolo storico immortalato nel primo bootleg di LP in assoluto, Blueberry Hill . Dopo il concerto, JP, RP e JB si esibiscono al Troubadour con la Fairport Convention. "Sono stati principalmente Plant e Page che sono saliti sul palco e si sono uniti a Fairport. Hanno fatto cose come "Hey Joe", "That's Alright Mama", "Mystery Train" e altre cose. Questo è successo dopo che Sandy Denny aveva lasciato Fairport, quindi è stato era la formazione tutta maschile di Fairport. - Joe Boyd
4 settembre 1970
Inglewood
circa
NOI
Il Forum
Led Zeppelin - 1970/09/04 - The Forum, Inglewood, CA - Tour: "North American Tour Summer 1970"
iniziando la serata con le urla di "Immigrant Song", la prima di tre canzoni del terzo album della band ancora da pubblicare, il pedale era saldamente sul pavimento. Un avvincente "Dazed And Confused" ha coronato un trio di canzoni di ciascuno dei loro album, completo di un lungo assolo di arco di violino di Page. Il viaggio sonoro fluì e rifluì per tutta la vicenda di due ore - da un esercizio travolgente di partecipazione della folla per iniziare "Bring It On Home", al silenzio del pubblico numeroso per un mini set acustico, ha evidenziato il magnifico pezzo acustico solista di Jimmy Page, " Bron-Yr-Aur”, una canzone che non sarebbe stata pubblicata in un album fino a Physical Graffiti del 1975.
Mentre ogni membro della band ha avuto il suo tempo sotto i riflettori per tutta la notte, il fiore all'occhiello della serata è forse la ruggente interpretazione di 17 minuti di "Whole Lotta Love" che ha chiuso la parte programmata della serata. Dalla spavalderia sfrenata delle note di apertura della canzone, il potente Zeppelin tuona attraverso le strofe di apertura delle canzoni, complete di un trippy break imbevuto di theremin, prima di lanciarsi in un miscuglio di vecchie canzoni blues. Con una sinergia sbalorditiva, Page e Plant guidano la band attraverso un medley con brani di John Lee Hooker, Buddy Holly, Buddy Guy e altri, prima di riprendere la loro canzone quasi sei minuti dopo, portando il brillante spettacolo di destrezza musicale a completamento, per la gioia della folla gremita.
---------------------------------------

La notte ai Led Zeppelin è stato impedito di eseguire un bis
Jimmy Page ha ottenuto qualcosa che aveva sempre desiderato nel 1969: la possibilità di esibirsi con i Led Zeppelin a Memphis, Tennessee, patria di Elvis Presley e epicentro del primo rock 'n' roll. Poi, durante il loro primissimo tour in Nord America della loro carriera, i Led Zeppelin sono arrivati ​​a Memphis in adorazione. Il loro album di debutto era stato appositamente pubblicato a metà del tour il 12 gennaio 1969 e stava generando una reazione positiva tra i fan. Hanno suonato alla Memphis State University Field House circa un mese dopo, il 10 febbraio.
"Questo è! La band doveva suonare a Memphis, la culla del blues, del rockabilly e del genio Sam Phillip", ricordò in seguito Page. “Un sogno che si avvera per me visitare la mecca della musica. Ci sono state assegnate le chiavi della città perché il concerto era andato esaurito a tempo di record e, ehi, qualcuno che si esaurisce così in fretta se lo merita!⁣” L'America era, per molti giovani musicisti inglesi dell'epoca, un simbolo di individualità. "Così tanti bambini bianchi, bambini inglesi - non avevamo cultura", ha detto Robert Plant a NPR nel 2010. casa di papà. L'abbiamo appena mangiato e abbiamo provato a farlo così. Abbiamo tutti fallito miseramente, ad essere onesti”.
Come avrebbero scoperto anche altri gruppi rock britannici dell'era dei Led Zeppelin, tuttavia, la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 non erano sempre accoglienti per gli estranei che passavano per certe città americane. I membri dei Led Zeppelin erano discepoli della musica black blues, ma anche nel bel mezzo di un paese pieno di razzismo e poca tolleranza per tutto ciò che sembrava essere al di fuori della norma. MQuesto non era necessariamente il momento migliore per fare un tour nel sud: i neri venivano ancora linciati in altri stati del sud e l'uomo che ha sparato ai due motociclisti alla fine di Easy Rider avrebbe ricevuto una standing ovation nei cinema! Pagina ha detto. "I capelli lunghi, l'etica hippy e qualsiasi cosa di traverso del redneck non erano i benvenuti in posti come Memphis e Nashville in quel momento."
Uno della troupe stradale della band ha sentito la polizia locale di Memphis "discutere di ciò che avevano in serbo per i membri dei Led Zeppelin più tardi quella sera", spingendo il gruppo a fare i bagagli dopo lo spettacolo e andare direttamente al loro prossimo concerto in Florida, " portando con noi le chiavi della città!” Successivamente, i Led Zeppelin sono apparsi a Nashville, dove hanno incontrato ancora una volta resistenza. (Page ha ricordato che il concerto ebbe luogo nell'estate del 1969, anche se altri documenti indicano che la performance non ebbe luogo fino al 1970.) "Quando siamo usciti dal palco dopo l'ultimo numero, siamo entrati nel camerino", ha detto. "Il pubblico stava impazzendo, quindi ho detto: 'Facciamo il bis', ma questo poliziotto mi ha messo una sbarra d'acciaio davanti bloccando la porta e ha detto: 'Vai là fuori, ragazzo, e io ti sbatto la tua testa.' Ho pensato, 'Non sta scherzando...'”
https://paktv.site/the-night-led-zeppelin-got-barred-from-performing-an-encore/?fbclid=IwAR14zotNmGCYekr3NOAa7yiY9TjkjHL8mYfRoVPI0LeecrR5VPCRGfp9uTc

----------------------------






























------------------------

https://ultimateclassicrock.com/roy-harper-led.../...
https://ultimateclassicrock.com/roy-harper-led.../...
Roy Harper ha ricordato di aver guardato dalle quinte mentre i Led Zeppelin prendevano d'assalto gli Stati Uniti nel 1973, spiegando come la band divenne un "mostro" durante il celebre viaggio .
L'icona del folk rock faceva parte dell'entourage noto come "unità di protezione emotiva" degli Zeppelin e ha testimoniato mentre gli spettacoli diventavano più grandi e più potenti, culminando nei tre concerti al Madison Square Garden che sono stati fusi nel film e nell'album The Song Remains the Same tre anni dopo.
"'Unico' è una di quelle parole come 'genio' che viene usata parecchio, ma gli Zeppelin erano unici", ha detto Harper a Uncut in una recente intervista. "Hanno attirato una folla a causa del morso, del puro morso, di quello. È diventato una cosa - un mostro che cammina e parla - e man mano che i locali si ingrandivano, diventavano migliori, più pesanti, perché potevano esercitare il controllo".
Ha continuato: "È stata una specie di magia e sei stato lanciato a metà della prossima settimana. Hai prestato attenzione, perché l'attenzione era richiesta. Non era la stessa cosa che essere in Inghilterra. Non potevi farcela in il Marquee [Club di Londra]."
https://youtu.be/IbW5K2F1N28
Nello stesso film, il famoso produttore e ingegnere rock Eddie Kramer ha condiviso il suo ricordo della registrazione degli spettacoli al Madison Square Garden dall'esterno nel Mobile Studio Truck di Wally Heider. "Ero nel camion con le mani sul fader e all'improvviso ha iniziato a muoversi su e giù", ha detto Kramer. "È stato come un terremoto. Il pubblico stava impazzendo, applaudendo e calpestando. Quando puoi sentire 20.000 persone che saltano su e giù... beh, questo ti dà un momento da ricordare".
Il cantante Robert Plant ha riflettuto sul fatto che gli Zeppelin non erano sicuri che il tour si sarebbe rivelato vittorioso come ha fatto. "Nessuno di noi sapeva davvero cosa stavamo facendo", ha ammesso. "Avevamo avuto un grande successo, ma non ne seguiva che ci sarebbe stato più successo con il passare dei tempi. Volevamo dedicare del tempo a farlo correttamente ed è stato tempo ben speso".
https://youtu.be/IbW5K2F1N28
Rock and Roll Live Video (Madison Square Garden 1973) Original Records, 
------------------------------





--------------------------------------
."Ten Years Gone" dei Led Zeppelin dal loro album "Physical Graffiti" del 1975
.la ragazza si chiamava Sue...era la fidanzatina dell'epoca..quando prese arti e bagagli e se ne andò di casa...faceva diversi lavori..poi incontrò Maureen..entrò nella famiglia di lei..cominciò a lavorare con il padre di Maureen..poi il resto lo conosciamo ed io ancora oggi lo ringrazio per la sua determinazione e tanto altro
avevo un sogno da seguire..e lo ha fatto!!
Grazie Pearcy..😘.
Jimmy Page e Robert Plant hanno partecipato a un'intervista a Rolling Stone del 1975 subito dopo l'uscita dell'album per parlare del loro nuovo disco e delle pietre miliari della carriera. Plant ha descritto come un ultimatum che ha ricevuto dalla sua allora fidanzata abbia indubbiamente influenzato il corso della band mentre discutevano del loro periodo prima di formare gli Zeppelin. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, il cantante ha affermato di aver lavorato molto duramente e la donna con cui usciva gli ha detto che avrebbe dovuto scegliere tra lei e il suo lavoro. Plant alla fine disse che avrebbe dovuto continuare piuttosto che fermarsi, anche se non aveva idea che in seguito si sarebbe unito a una band che avrebbe avuto un enorme successo. L'esecutore ha scritto la canzone "Ten Years Gone" pensando alla sua ex ragazza anche dieci anni dopo la loro rottura.
Sulla narrativa dietro "Ten Years Gone", Robert Plant ha detto: "Lasciatemi condividere con voi un breve retroscena sulla canzone" Ten Years Gone "dal nostro album più recente. Prima di entrare negli Zeppelin, lavoravo senza sosta. Sì, ha detto una donna che mi piaceva davvero tanto. O io o i tuoi seguaci. Non perché avessi follower, ma perché mi sentivo in dovere di continuare. Immagino che sia felice in questo momento. Possiede una piccola auto sportiva e una lavatrice che funziona da sola. Non ci sarebbe più niente da dire. Lei e io avevamo sicuramente molto in comune, ma non avevamo molto in comune. Sorriderei troppo. Temo che siano passati dieci anni.
Forse i Led Zeppelin non sarebbero esistiti se avesse scelto il suo partner di allora. In un altro scenario, anche se si fossero uniti, avrebbero potuto non essere così efficaci ovunque nel mondo. Lasciando da parte tutti questi scenari ipotetici, dovremmo tutti essere grati a Robert Plant per aver preso la difficile decisione che ci ha permesso di sperimentare una delle più grandi band della storia del rock.
----------------------------
Una storia dell'ultimatum: la decisione di Robert Plant che ha deciso il futuro dei Led Zeppelin
Non c'è dubbio che perseguire una carriera musicale professionale richieda un'enorme quantità di tempo, impegno e fatica. Quindi, a volte può essere difficile per gli artisti combinare la loro vita personale e professionale. Le relazioni con la famiglia e gli amici richiedono la stessa quantità di impegno e investimento delle carriere. I musicisti possono occasionalmente dover decidere tra i due. Ed Sheeran è stato fortunato a riuscire a trovare un equilibrio tra la sua famiglia e la sua carriera grazie all'ispirazione che ha ricevuto da Eminem, che disponeva di un sistema per apportare modifiche. Lo aveva precedentemente rivelato a SiriusXM. Come puoi vedere, è un problema che affligge frequentemente artisti che hanno davanti a sé un futuro di successo. Purtroppo, non tutti i musicisti possono trovare quel livello di sicurezza. Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, almeno l'ho sperimentato in passato. Ovviamente, praticamente ogni brano musicale è ispirato a eventi della vita reale, il che conferisce loro ancora più profondità e impatto. Sembra che anche la canzone "Ten Years Gone" dei Led Zeppelin dal loro album "Physical Graffiti" del 1975 abbia un retroscena significativo.
Jimmy Page e Robert Plant hanno partecipato a un'intervista a Rolling Stone del 1975 subito dopo l'uscita dell'album per parlare del loro nuovo disco e delle pietre miliari della carriera. Plant ha descritto come un ultimatum che ha ricevuto dalla sua allora fidanzata abbia indubbiamente influenzato il corso della band mentre discutevano del loro periodo prima di formare gli Zeppelin. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, il cantante ha affermato di aver lavorato molto duramente e la donna con cui usciva gli ha detto che avrebbe dovuto scegliere tra lei e il suo lavoro. Plant alla fine disse che avrebbe dovuto continuare piuttosto che fermarsi, anche se non aveva idea che in seguito si sarebbe unito a una band che avrebbe avuto un enorme successo. L'esecutore ha scritto la canzone "Ten Years Gone" pensando alla sua ex ragazza anche dieci anni dopo la loro rottura.
Sulla narrativa dietro "Ten Years Gone", Robert Plant ha detto: "Lasciatemi condividere con voi un breve retroscena sulla canzone" Ten Years Gone "dal nostro album più recente. Prima di entrare negli Zeppelin, lavoravo senza sosta. Sì, ha detto una donna che mi piaceva davvero tanto. O io o i tuoi seguaci. Non perché avessi follower, ma perché mi sentivo in dovere di continuare. Immagino che sia felice in questo momento. Possiede una piccola auto sportiva e una lavatrice che funziona da sola. Non ci sarebbe più niente da dire. Lei e io avevamo sicuramente molto in comune, ma non avevamo molto in comune. Sorriderei troppo. Temo che siano passati dieci anni. Quando tutti questi fattori vengono presi in considerazione, è ragionevole affermare che la decisione del cantante di rifiutare la richiesta della sua ex ragazza abbia effettivamente posto fine ai Led Zeppelin. Forse i Led Zeppelin non sarebbero esistiti se avesse scelto il suo partner di allora. In un altro scenario, anche se si fossero uniti, avrebbero potuto non essere così efficaci ovunque nel mondo. Lasciando da parte tutti questi scenari ipotetici, dovremmo tutti essere grati a Robert Plant per aver preso la difficile decisione che ci ha permesso di sperimentare una delle più grandi band della storia del rock.
https://youtu.be/C0svyurqS68
Led Zeppelin: Ten Years Gone 8/4/1979 HD




"Ten Years Gone" dei Led Zeppelin dal loro album "Physical Graffiti" del 1975
.la ragazza si chiamava Sue...era la fidanzatina dell'epoca..quando prese arti e bagagli e se ne andò di casa...faceva diversi lavori..poi incontrò Maureen..entrò nella famiglia di lei..cominciò a lavorare con il padre di Maureen..poi il resto lo conosciamo ed io ancora oggi lo ringrazio per la sua determinazione e tanto altro
avevo un sogno da seguire..e lo ha fatto!!
Grazie Pearcy..😘.
Jimmy Page e Robert Plant hanno partecipato a un'intervista a Rolling Stone del 1975 subito dopo l'uscita dell'album per parlare del loro nuovo disco e delle pietre miliari della carriera. Plant ha descritto come un ultimatum che ha ricevuto dalla sua allora fidanzata abbia indubbiamente influenzato il corso della band mentre discutevano del loro periodo prima di formare gli Zeppelin. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, il cantante ha affermato di aver lavorato molto duramente e la donna con cui usciva gli ha detto che avrebbe dovuto scegliere tra lei e il suo lavoro. Plant alla fine disse che avrebbe dovuto continuare piuttosto che fermarsi, anche se non aveva idea che in seguito si sarebbe unito a una band che avrebbe avuto un enorme successo. L'esecutore ha scritto la canzone "Ten Years Gone" pensando alla sua ex ragazza anche dieci anni dopo la loro rottura.
Sulla narrativa dietro "Ten Years Gone", Robert Plant ha detto: "Lasciatemi condividere con voi un breve retroscena sulla canzone" Ten Years Gone "dal nostro album più recente. Prima di entrare negli Zeppelin, lavoravo senza sosta. Sì, ha detto una donna che mi piaceva davvero tanto. O io o i tuoi seguaci. Non perché avessi follower, ma perché mi sentivo in dovere di continuare. Immagino che sia felice in questo momento. Possiede una piccola auto sportiva e una lavatrice che funziona da sola. Non ci sarebbe più niente da dire. Lei e io avevamo sicuramente molto in comune, ma non avevamo molto in comune. Sorriderei troppo. Temo che siano passati dieci anni.
Forse i Led Zeppelin non sarebbero esistiti se avesse scelto il suo partner di allora. In un altro scenario, anche se si fossero uniti, avrebbero potuto non essere così efficaci ovunque nel mondo. Lasciando da parte tutti questi scenari ipotetici, dovremmo tutti essere grati a Robert Plant per aver preso la difficile decisione che ci ha permesso di sperimentare una delle più grandi band della storia del rock.
----------------------------
Una storia dell'ultimatum: la decisione di Robert Plant che ha deciso il futuro dei Led Zeppelin
Non c'è dubbio che perseguire una carriera musicale professionale richieda un'enorme quantità di tempo, impegno e fatica. Quindi, a volte può essere difficile per gli artisti combinare la loro vita personale e professionale. Le relazioni con la famiglia e gli amici richiedono la stessa quantità di impegno e investimento delle carriere. I musicisti possono occasionalmente dover decidere tra i due. Ed Sheeran è stato fortunato a riuscire a trovare un equilibrio tra la sua famiglia e la sua carriera grazie all'ispirazione che ha ricevuto da Eminem, che disponeva di un sistema per apportare modifiche. Lo aveva precedentemente rivelato a SiriusXM. Come puoi vedere, è un problema che affligge frequentemente artisti che hanno davanti a sé un futuro di successo. Purtroppo, non tutti i musicisti possono trovare quel livello di sicurezza. Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin, almeno l'ho sperimentato in passato. Ovviamente, praticamente ogni brano musicale è ispirato a eventi della vita reale, il che conferisce loro ancora più profondità e impatto. Sembra che anche la canzone "Ten Years Gone" dei Led Zeppelin dal loro album "Physical Graffiti" del 1975 abbia un retroscena significativo.
Jimmy Page e Robert Plant hanno partecipato a un'intervista a Rolling Stone del 1975 subito dopo l'uscita dell'album per parlare del loro nuovo disco e delle pietre miliari della carriera. Plant ha descritto come un ultimatum che ha ricevuto dalla sua allora fidanzata abbia indubbiamente influenzato il corso della band mentre discutevano del loro periodo prima di formare gli Zeppelin. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, il cantante ha affermato di aver lavorato molto duramente e la donna con cui usciva gli ha detto che avrebbe dovuto scegliere tra lei e il suo lavoro. Plant alla fine disse che avrebbe dovuto continuare piuttosto che fermarsi, anche se non aveva idea che in seguito si sarebbe unito a una band che avrebbe avuto un enorme successo. L'esecutore ha scritto la canzone "Ten Years Gone" pensando alla sua ex ragazza anche dieci anni dopo la loro rottura.
Sulla narrativa dietro "Ten Years Gone", Robert Plant ha detto: "Lasciatemi condividere con voi un breve retroscena sulla canzone" Ten Years Gone "dal nostro album più recente. Prima di entrare negli Zeppelin, lavoravo senza sosta. Sì, ha detto una donna che mi piaceva davvero tanto. O io o i tuoi seguaci. Non perché avessi follower, ma perché mi sentivo in dovere di continuare. Immagino che sia felice in questo momento. Possiede una piccola auto sportiva e una lavatrice che funziona da sola. Non ci sarebbe più niente da dire. Lei e io avevamo sicuramente molto in comune, ma non avevamo molto in comune. Sorriderei troppo. Temo che siano passati dieci anni. Quando tutti questi fattori vengono presi in considerazione, è ragionevole affermare che la decisione del cantante di rifiutare la richiesta della sua ex ragazza abbia effettivamente posto fine ai Led Zeppelin. Forse i Led Zeppelin non sarebbero esistiti se avesse scelto il suo partner di allora. In un altro scenario, anche se si fossero uniti, avrebbero potuto non essere così efficaci ovunque nel mondo. Lasciando da parte tutti questi scenari ipotetici, dovremmo tutti essere grati a Robert Plant per aver preso la difficile decisione che ci ha permesso di sperimentare una delle più grandi band della storia del rock.
https://onlyfanstar.com/news/2023/02/23/an-ultimatum-story-robert-plants-decision-that-decided-led-zeppelins-future/?fbclid=IwAR15Xdtjf91wBD6k90FvtRPYIg3SP7hItW3Acsgck5Ny4Iy9dz-y9wd2UNE

Nessun commento:

Posta un commento

79.ROBERT PLANT LA Più GRANDE VOCE DEL ROCK E NON SOLO..(.INTERVISTE ..FOTO.. e CITAZIONI VARIE anni 70 80 90 anni 2000.

  Robert Plant si racconta dal backstage della Royal Albert Hall: “Con i Led Zeppelin un’esperienza mistica e non solo hard rock”.. https://...