venerdì 19 agosto 2022

ROBERT PLANT(20 AGOSTO 1948) compie 74 anni sabato 20 agosto..(DAVE LEWIS E NON SOLO)

 

DAVE LEWIS (LIVE HISTORY LED ZEPPELIN TO BE A ROCK  (BLOG ANDY) e non solo(/insieme a Dave Lewis),Compreso Robert Plant e Alison Krauss

Robert Plant compie 74 anni sabato 20 agosto...

Dalle sue prime incursioni nella scena delle Midlands a metà degli anni '60 fino alla pubblicazione del suo primo disco nel 1966, fino al suo contributo fondamentale ai Led Zeppelin e ad una carriera solista sempre avvincente, Robert Plant ha occupato una posizione unica in prima linea nel nel mondo della musica da oltre cinque decenni...

Con i suoi recenti concerti con Saving Grace e l'album di Alison Krauss in vista, continua ad affascinare e deliziare...

http://www.tightbutloose.co.uk/dl-diary/robert-plant-on-the-occasion-of-his-birthday-lz-news-jimmy-roy-harper-1984-hot-august-night-52-years-gone-bob-harris-the-who-wembley-at-1979-in-through-the-release-dates-dl-diary-blog-update/


------------------

“La vita è una sorpresa meravigliosa a ogni età. Io ho 74 anni, e vi assicuro che quando ci arriverete non sentirete differenze.
La differenza si sente solo quando non si vive, quando non si ama la vita, quando non si vuol più fare qualcosa di nuovo.
Ma se si rimane ancorati alla bellezza dell’amicizia, dell’amore, della musica, del mare e della poesia, la vita regala sorprese a ogni età.
Alla mia si sentono gli acciacchi, certo, ma nello spirito non c’è differenza. L’amore non cambia mai. Quando uno si innamora, non importa l’età. Ci si innamora di un volto, di una carezza, di una canzone, di un raggio di sole e di un temporale, ci si innamora del nostro tempo,
Cambiano il riflesso fisico e la potenza sessuale, ma dal punto di vista emotivo, l’amore è più forte, in tutti i suoi affratti.
Ho visto e conosciuto persone che si sono innamorate a settant’anni, ma innamorate davvero. Di quell’amore che quando l’altro manca si sta malissimo. e l'altro non sempre è una persona, ci si innamora di una idea, del coraggio di andare oltre, di una emozione..
L’ amore è questo: continuo bisogno, desiderio di avere l’altro con sé, di sentire il battito vitale delle emozioni, sapere che puoi fare la differenza. Amore è stare anche su di un palco e lasciar libero e leggero il nostro io, amore è sapere che ciò riempe anime in movimento e occhi e orecchi che vogliano ancora conoscere ed ascoltare..quindi, che siate giovani o anziani, state sicuri, l’amore non ha età”...e prende forma in tantissimi modi e aspetti..
l'amore è una nota che non ha età, come non ha età la gioia di vivere e farlo cantando, scrivendo, ammirando bellezze intorno a noi
è il miglior traguardo per dire "sono ancora un ragazzino che prende di petto la vita" ed oggi festeggio il mio "non compleanno"..il compleanno non è un traguardo è la partenza per nuovi orizzonti ..è sempre un compleanno per me..
dedicata a Robert Plant..

----------------------------
https://www.facebook.com/notes/2831386557093673/

le storie dietro una foto

20 agosto 1948...Mister Robert Plant..

a chi ha navigato mari in tempesta e oceani sferzati da venti imperiosi, attraccando a terre lontane benefiche..su navi maestose ,antiche, rigenerate ma solide e sempre illuminate di sola luce❤️
Auguri..e non solo...🎂🍾Mister Plant..auguri Robert..indomito guerriero



Non sempre un grande Artista è pure un grande Uomo. Ma se risorgi dalle ceneri e vivi la tua vita così come vuoi, facendo quello che più ti piace ,ignori offerte milionarie, chiami la tua ex moglie " quella donna meravigliosa" , chiudi ancora i tuoi concerti con "PEACE 'n LOVE! " Non ci sono dubbi, LO SEI! Grazie Robert, per la tua arte immensa e per essere così come sei, spacciatore di amore, libertà, pace.






non fermarti vai oltre,attraversami guardando e guardami attraversando uno spirito che sà di rare melodie e poi..vai..vai ancora oltre, non curarti dell'evidenza, sorvola il selvaggio, cacciatore di eteree visioni, afferra con la mente l'invisibile, custodiscilo come dono segreto concesso a pochi, perchè solo pochi meritano, solo pochi meritano, solo pochi sanno cercare, solo pochi hanno occhi per vedere, solo pochi sanno vedere oltre i loro occhi..Lella..

Lella..

riflessione...❤️ Quanti musicisti settantenni con la storia come quella di questo gentleman scendono dal loro piedistallo per guardarsi intorno, essere curiosi, abbracciare generi così diversi da quelli con cui sono cresciuti e grazie ai quali sono diventati immortali? Anche questa è misura. Come quella che alla fine ha Robert Plant riportato verso casa, nella Black Country, dopo i suoi anni americani. Basta con i posti "esotici", meglio il pub in paese a Shatterford.

In una intervista Robert dice:

Con Patty Griffin, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, non ha funzionato, ma a casa c'era una fattoria alla quale stare appresso, e una terra della quale si conosce tutto, fin da piccolissimo. Deve essere bellissimo avere una traiettoria tracciata e ignorarla per continuare a sorprenderci, e sorprendersi. A poter invecchiare così ci si metterebbe la firma. il giornalista firmatario dell'intervista la chiama "la terza..(bella)età di Robert..

io la chiamo "chiaroveggenza del divenire"❤️ Lella..

https://www.facebook.com/notes/2831386557093673/

https://www.esquire.com/it/cultura/musica/a13096143/robert-plant-disco-carry-fire/?fbclid=IwAR0fabZi0GPfwubAm3vKItQYGIvTAjl1-QWTwgKvrYkoZqofHtmgLlFWGgc

Robert Plant: invecchiare bene

Nel mondo del rock succedono ogni tanto cose clamorose, come nel caso dell'ex Led Zeppelin.

--------------------
https://www.facebook.com/notes/2831386557093673/
Robert Plant: invecchiare bene Nel mondo del rock succedono ogni tanto cose clamorose, come nel caso dell'ex Led Zeppelin. La misura è una qualità difficile da maneggiare. Nel mondo della musica pop(olare), poi, è praticamente una sirena. Le cronache, così come i feed, sono pieni di comportamenti sopra le righe, follie, eccessi negli studi di registrazione come davanti a un pubblico pagante. Robert Plant sa qualcosa di entrambi gli estremi. Nel 2018 compie settant'anni, e se non fosse così impegnato a registrare e girare in tour, potrebbe dar lezioni di tutt'e due le materie. Della prima non serve dire nulla. Anche se non ha mai scritto il manuale della rockstar, ciò non vuol dire che personaggi di ben altro calibro non abbiano mandato a memoria le sue intemperanze giovanili, passate di bocca in bocca, di groupie in groupie. Se fosse un altro tipo di personaggio potrebbe campare di rendita, accomodato sulla leggenda dei Led Zeppelin e su quella sua personale, bello, biondo, boccoluto com'è sempre stato e sempre sarà. Robert Anthony Plant, esploratore Invece Robert Anthony Plant continua a smontare il proprio stesso mito mettendosi continuamente in gioco, e lo fa con umiltà, accettando gli anni che passano e la voce non più in grado di raggiungere certi picchi, sforzandosi non con l'ugola ma solo di esporre i suoi fedeli all'ascolto di tradizioni diverse, facendo luce su musicisti che potrebbero non conoscere, insistendo a fare una cosa diversa anche quando sarebbe più facile sedersi a raccogliere. Lui continua a seminare. E questa è misura, appunto. Quella che fa difetto a tanti colleghi, anche molto più giovani sebbene non più ragazzini. Qualcuno di questi - leggasi: gli U2 - li aspettiamo al varco a stretto giro, in attesa di capire dove saranno stati condotti dalla tempesta della crisi di mezza età che li ha colpiti. Un po' di misura a loro farebbe bene. Taking a leaf, dicono in inglese per parlare di prendere esempio. È una bella immagine, pensare a Robert Plant come a un albero dal quale staccare una foglia per lasciarsene ispirare.
https://youtu.be/eLNLuVEeTWw
Di ispirazione ce n'è anche tanta in Carry Fire, che è l'undicesimo disco di Plant senza Led Zep. Si dirà, niente di nuovo sotto la puntina del giradischi, o nel pannello di controllo del servizio di streaming preferito. Ma l'ascolto sboccia in un'esperienza nobile, onesta, elegante. Come ci sembra, del resto, che sia il cantante nell'affacciarsi sulla propria terza età. Ci consegna un disco che non scimmiotta l'esistito né si interessa di arruffianarsi l'esistente. Tantomeno nega che esistano l'uno o gli altri, e che possano interessare al grandissimo pubblico. A poter invecchiare così ci si metterebbe la firma Una platea di più ridotte dimensioni, in compenso, sarà interessata a un Plant che non tornerà in classifica, ma che - caso raro fra i propri coetanei - continua a guardarsi attorno piuttosto che fare la cover band di se stesso. Sono sempre state interessanti le esplorazioni continuate di Plant quando si tratta di immergersi nella corrente del folk o della musica africana, ma in più c'è chi vorrà sentirlo ammonire a proposito della tentazione minacciosa del nazionalismo (nel brano Carving Up the World Again... A Wall and Not a Fence), o chi sarà sorpreso di riscoprire insieme a lui e a Chryssie Hynde dei Pretenders una canzone come Bluebirds Over the Mountain, che fu anche dei Beach Boys ma che è stata scritta da Ersel Hickey, dimenticato piccolo oggetto di culto della scena rockabilly. https://youtu.be/utl6Z86487w
Un ragazzo fortunato di quasi 70 anni A Ed Vulliamy del Guardian, che lo intervistava nel 2011, diceva "Sono semplicemente incredibilmente fortunato perché i miei occhi e le mie orecchie si sono aperti". E noi con lui, perché c'è un Robert Plant a portarci per mano attraverso le sue indagini sonore. Come un etnomusicologo troppo appassionato per essere bravo solo a documentare, Plant continua ad allargare la propria (e la nostra) cultura musicale - prima con i Led Zeppelin, più di recente con gli Strange Sensation, i Band of Joy o i Sensational Space Shifters. Le cose che canta oggi con quelli sono ogni tanto sussurrate, quasi sempre crepuscolari. Non vuol dire che siano arrendevoli o nostalgiche. Si consideri una traccia come Keep it Hid, verso il fondo del disco: potrebbe sembrare qualcosa di rimasto fuori da Mezzanine dei Massive Attack, o di captato ai Goldfrapp meno danzerecci. https://www.esquire.com/it/cultura/musica/a13096143/robert-plant-disco-carry-fire/?fbclid=IwAR0fabZi0GPfwubAm3vKItQYGIvTAjl1-QWTwgKvrYkoZqofHtmgLlFWGgc
Quanti musicisti settantenni con la storia come quella di questo gentleman scendono dal loro piedistallo per guardarsi intorno, essere curiosi, abbracciare generi così diversi da quelli con cui sono cresciuti e grazie ai quali sono diventati immortali? Anche questa è misura. Come quella che alla fine ha Robert Plant riportato verso casa, nella Black Country, dopo i suoi anni americani. Basta con i posti "esotici", meglio il pub in paese a Shatterford. Con Patty Griffin, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, non ha funzionato, ma a casa c'era una fattoria alla quale stare appresso, e una terra della quale si conosce tutto, fin da piccolissimo. Deve essere bellissimo avere una traiettoria tracciata e ignorarla per continuare a sorprenderci, e sorprendersi. A poter invecchiare così ci si metterebbe la firma.


-------------------------------------------

-----------------------------------------

















20 agosto 1948...Mister Robert Plant..

non fermarti vai oltre,attraversami guardando e guardami attraversando uno spirito che sà di rare melodie e poi..vai..vai ancora oltre, non curarti dell'evidenza, sorvola il selvaggio, cacciatore di eteree visioni, afferra con la mente l'invisibile, custodiscilo come dono segreto concesso a pochi, perchè solo pochi meritano, solo pochi meritano, solo pochi sanno cercare, solo pochi hanno occhi per vedere, solo pochi sanno vedere oltre i loro occhi..Lella..
non fermarti vai oltre,attraversami guardando e guardami attraversando uno spirito che sà di rare melodie
e poi..vai..vai ancora oltre, non curarti dell'evidenza, sorvola il selvaggio,
cacciatore di eteree visioni, afferra con la mente l'invisibile,
custodiscilo come dono segreto concesso a pochi,
perchè solo pochi meritano, solo pochi meritano,
solo pochi sanno cercare, solo pochi hanno occhi per vedere,
solo pochi sanno vedere oltre i loro occhi..
Lella..


Intervista a Robert Plant: la mia vita dopo i Led Zeppelin
Di Rob Hughes (Classic Rock), 8 gennaio 2020
È passato molto tempo da quando Robert Plant è stato il leader della più grande band del mondo e ora, a 71 anni, si sta godendo il quarto decennio di una carriera da solista di successo
"Ricordo quella splendida mattina in cui fu inventato il termine 'rock classico'", dice Robert Plant, a titolo di introduzione, nella sua base nella Severn Valley. “È diventata una rete radiofonica in America molto prima della tua rivista. Quello che era successo era che il mondo di "raaaak" - con diverse "a" - era diventato come una stazione di vecchietti.
"Ma non si relaziona molto a voi ragazzi, perché avete tenuto il passo con le mie follie nel corso degli anni. E lo apprezzo perché, ironia della sorte, non vengo giocato sul classico raaaak in questi giorni, a parte la mia precedente incarnazione . Ora sono là fuori con gli angeli e gli uccellini, non c'è possibilità all'inferno. "
Plant è davvero là fuori da un po 'di tempo, da quando ha fatto il suo debutto da solista nel 1982, due anni dopo che la morte del suo grande amico John Bonham ha segnato la fine dei Led Zeppelin. È stata una carriera affascinante e itinerante, coinvolgendo elementi di folk, blues, musica africana, psichedelia, roots-rock e oltre. E mentre riconosce che, per alcuni, sarà per sempre il dio d'oro della leggenda di Zep, il suo ricco catalogo - dai suoi primi tentativi passi come artista solista alla brillantezza sfaccettata dei recenti album Lullaby And ... The Ceaseless Roar and Carry Il fuoco è il lavoro di un ricercatore incallito.
Una conversazione con Plant è altrettanto digressiva, la sua mente si accende alle tangenti, un ricordo si elude in un altro. Oggi parla dei suoi primi anni a Birmingham; essere accompagnato in città da John Bonham all'apice della sua fama; giorni brutti a Top Of The Pops; perché non scriverà mai un libro di memorie; il suo recente soggiorno in Texas ... E ovviamente c'è la sua attuale banda di fratelli, i Sensational Space Shifters.
Parla anche molto di scavare in profondità, il che ci porta alla sua ultima impresa. Scavando in profondità con Robert Plant è il suo podcast estremamente popolare, in cui discute in modo eloquente i come e i perché delle canzoni della sua carriera. Digging Deep è anche il nome di un cofanetto che raccoglie singoli dai suoi album solisti fino a Mighty Rearranger del 2005.
Plant è un'ottima compagnia. E, considerando quella "precedente incarnazione" di cui sopra, quanto meno stellare è possibile essere. Anche modesto. Lui e gli Shifters sono appena tornati dall'America, dove hanno concluso il loro tour con un'apparizione a Hardly Strictly Bluegrass, una festa annuale al Golden Gate Park di San Francisco.
"Sono ancora stordito dall'erba in mezzo alla folla", ride. "Fottuto inferno! Avevo voglia di uno spuntino della canzone numero tre. Quello che non avrei fatto per una salsa di tonno. "
È ora di approfondire ...
Cosa ti ha spinto a fare il podcast?
Molti degli sforzi che sono stati fatti dopo la morte dei Led Zep sono stati grandi storie d'amore, quasi come storie d'amore con musicisti diversi e il loro contributo. Suoni diversi e il modo in cui la registrazione contemporanea è cambiata a metà degli anni ottanta, il caro addio alla registrazione analogica. Tutto quel genere di cose. Penso di aver avuto così tanta esperienza dell'accelerazione della creatività nel caos per un periodo negli anni Settanta, che volevo solo continuare a fare cose diverse tutto il tempo.
Faccio interviste con persone che dicono: "Hai pensato di scrivere un libro?" Io: “Vaffanculo. Tutto quello che ho tra le orecchie o tra le gambe sono affari miei e di nessun altro. So troppe cose, e quando finalmente lascerò questa spirale mortale non voglio che la mia famiglia pensi che fossi una specie di strano ". Quindi lo tengo nascosto. Una delle tracce del mio ultimo disco [Carry Fire del 2017] parla proprio di questo: Keep It Hid. Ed è quello che devi fare.
Oltre a tutelare la tua privacy, il podcast mira a far luce su parti del tuo catalogo.
Parlare della creazione e dello sviluppo della musica è un'arma a doppio taglio. Recentemente ho fatto un concerto a Roskilde, in Danimarca, e Bob Dylan voleva parlarmi del tour. Così l'ho incontrato dove sono parcheggiati tutti gli autobus, a questo grande festival, e ci siamo guardati l'un l'altro e abbiamo sorriso nell'oscurità. Stava pisciando per la pioggia, due creature incappucciate in un parcheggio oscurato, e gli ho detto: "Ehi, amico, non ti fermi mai!"
Mi guardò, sorrise e disse: "Per cosa fermarsi?" Ma non potevo chiedergli delle sue canzoni, perché per quanto io sia stato influenzato dal suo lavoro non puoi parlarne. Il mio lavoro non è neanche lontanamente così profondo in ciò che sta cercando di fare. Allo stesso tempo, puoi conoscere il motivo e le circostanze dietro una particolare canzone, senza che sia Masters Of War.
Discutendo di alcune canzoni sul podcast, hai scoperto un filo conduttore del tuo lavoro?
In un modo. C'era sempre una reticenza con le cose, a partire dal 1982 con Pictures At Eleven, che utilizzava scatole di batteria e cose del genere, cercando solo di rompere l'aspettativa di me che facevo parte di un enorme colosso. La linea di fondo è scavare in profondità. A quel tempo, ho continuato a torcere e girare con questi fili musicali.
Quando guardo indietro ora, non sono mai arrivato al punto in cui stavo cercando di arrivare con alcuni di loro, ma con altri l'ho fatto davvero. Doing Your Ma Said You Cried In Your Sleep Last Night [una cover del successo di Kenny Dino dei primi anni '60, sui Manic Nirvana degli anni '90] con il vero run-in della traccia essendo il suono dello stilo sul vinile originale a casa mia era semplicemente idiosincratico oltre ogni immaginazione. A nessuno importava un cazzo volante. Ma l'ho fatto. E questo è ciò che contava.
L'idea di fare questa cosa è che riporta in vita queste canzoni, il che è divertente. Prendono vita quasi in un modo completamente diverso. È incredibile come l'intera idea dei podcast, come modalità di intrattenimento, abbia sostituito la radio nell'immaginazione di molte persone.
Ho anche più di quaranta brani che non ho mai pubblicato. Ho cose che ho fatto a New Orleans con la Li'l Band O 'Gold e Allen Toussaint. Ho fatto tante cose. Ho un intero album, Band Of Joy II, che ho fatto con Buddy Miller e Patty Griffin. Ho roba ovunque. Quindi potrebbe essere un buon modo per raccogliere alcune cose piuttosto potenti e tirarle fuori. Ho appena riordinato il mio piccolo studio qui, per fare alcune prove nel corso della settimana, e ho trovato alcune cose con gli Space Shifters che abbiamo fatto a Rockfield due anni fa. Quindi non si tratta solo di cose che sono uscite attraverso i canali normali.
https://youtu.be/MgeERt4rSjM
Tornando all'inizio della tua carriera da solista, ho ragione nel dire che quasi non è successo? Eri pronto per andare all'università per la formazione degli insegnanti a un certo punto.
Nel 1977 abbiamo perso nostro figlio, Karac [è morto per un virus allo stomaco mentre i Led Zeppelin erano in tour in America]. Aveva solo cinque anni. Avevo passato così tanto tempo a cercare di essere un padre decente, ma allo stesso tempo ero davvero attratto da quello che stavo facendo in Zeppelin.
Quindi, quando si è ritirato, ho pensato: "Quanto vale? Di cosa si tratta? Sarebbe stato diverso se fossi stato lì, se fossi stato in giro? " Quindi stavo pensando al merito della mia vita in quel momento, e se avessi bisogno o meno di mettere molto di più nella realtà delle persone che amavo e tenevo - mia figlia e la mia famiglia in generale. Quindi sì, ero pronto a scollegarmi, finché non è arrivato Bonzo.
Ti ha convinto del contrario?
Si. Aveva una limousine Mercedes a sei porte e veniva fornita con un cappello da autista. Vivevamo a cinque o sei miglia di distanza, non lontano da qui, e qualche volta uscivamo a bere qualcosa. Si era messo il cappello da autista e io mi sarei seduto dietro questa Mercedes allungata e saremmo usciti di corsa. Poi si sarebbe rimesso il cappello e mi avrebbe accompagnato a casa.
Certo, sarebbe stato tre fogli al vento, e passavamo davanti alla polizia e loro avrebbero detto: "C'è un altro povero stronzo che lavora per i ricchi!" Ma a quel tempo era molto solidale, con sua moglie e i bambini. Quindi sono tornato [allo Zeppelin] per un'altra raffica.
Allo stesso modo, alcuni anni dopo, Phil Collins ti ha aiutato quando sei andato da solo.
Phil era a un picco così grande e molto prolifico. Mi sono seduto in una stanza con Atlantic Records e Peter Grant, parlando della cosa solista. Ho detto: "Guarda, non c'è altro modo per farlo, davvero. Devo andare avanti, perché ho trentadue anni e in realtà non ho sentito nient'altro che questa cosa del successo da colosso. Devo scoprire com'è l'altro aspetto. "

Di conseguenza, Phil Carson, di Atlantic, aveva a che fare con le cose da solista di Phil Collins, post-Genesis. Phil era un così grande fan di John [Bonham] che mi ha inviato un messaggio: "Mi piacerebbe davvero aiutarti, perché questa deve essere una delle cose più difficili che tu abbia mai dovuto fare, musicalmente".
Stava parlando di me che ero senza il ragazzo con cui giocavo da quando avevo sedici anni, anche se avevamo una relazione focosa, io e Bonzo. Quindi Phil è entrato e se n'è andato. Avevamo quattro giorni per il primo album e quattro per il successivo. Quindi stavamo tagliando le basi musicali senza sosta. E se qualcosa non gli piaceva, si fermava a metà, si alzava e diceva alla gente perché non era del tutto corretto. Mi piaceva, perché stavo ancora in punta di piedi, non sapendo come comportarmi con gli altri musicisti.
https://youtu.be/FxSsol3Zd7k
Per quanto ci fosse trepidazione nell'andare da solo, presumibilmente è stata anche un'esperienza liberatoria?

Assolutamente. È davvero di cosa si tratta. Hai questa cosa dentro di te in cui sai che c'è qualcosa dietro l'angolo che non hai mai sentito prima, ma chi aprirà la serratura per farlo uscire? Conoscevo [il chitarrista] Robbie Blunt molto bene, essendo in questa zona qui nel North Worcestershire. È un chitarrista molto lirico, un bellissimo musicista.
Quindi ascolto il primo disco da solista e cose come Like I've Never Been Gone e mi rendo conto di quanto fosse bello il suo modo di suonare.
Come I've Never Been Gone è sul podcast e nel cofanetto, così come Big Log del 1983, il tuo primo grande successo da solista. Ripensando alla tua interpretazione in Top Of The Pops, sembri leggermente imbarazzante.
Beh, non so chi fosse il parrucchiere. Lo sto ancora cercando. Probabilmente si sta nascondendo da qualche parte. La canzone è bella, ma mi sono sentito fuori posto con l'intera faccenda. Potevo capire di più il Robert che aveva suonato al Fillmore di San Francisco, con tutti sulla pista da ballo mentre noi [Led Zep] stavamo facendo una canzone che durava quindici minuti, con un arco di violino nel mezzo.
Cantare una canzone che aveva un inizio e una fine, in quel momento, era piuttosto impegnativo. E anche mimando. Era tutto così nuovo. Era molto lontano dal suonare con Alexis Korner in qualche folk club.
Una volta hai detto che ti sentivi "nel posto sbagliato" all'epoca di Big Log. Puoi approfondire questo?
Non sapevo davvero cosa fare, perché le ruote della fortuna - e anche le ruote della Warner Bros. - mi stavano incoraggiando a giocare duro e duro e a portare avanti in qualche modo la tradizione che era già presente nella psiche di tutti. , a causa della cosa dello Zeppelin. E penso di averlo toccato con cose come Slow Dancer [da Pictures At Eleven del 1982]. Ma l'idea di essere veramente accudito in quest'altro ragazzo era molto strana.

Ho fatto alcuni video e ho ottenuto la massima rotazione su MTV, il che è stato piuttosto divertente. Cresciamo tutti, sai? O è quello o recedere di nuovo in qualcosa e dire: "Sono andato abbastanza lontano ora e questo è tutto quello che posso fare". Penso che la crescita sia passata da quella cosa della rotazione di MTV a lentamente aprirsi la strada a Fate of Nations [1993]. Da quel momento in poi me ne sono andato.
https://youtu.be/jj5nH0O8lmg
Hai descritto Fate Of Nations come un punto di svolta. È stata la prima volta che ti sei sentito davvero a tuo agio come artista solista?
Non proprio. Se si trattasse di essere a proprio agio, non avrebbe senso essere creativi. Avevo solo bisogno di stare in buona compagnia e, poco a poco, ci sono riuscito. Sono stato in grado di lavorare con persone per le quali ho un enorme rispetto, come Richard Thompson, e poi trasferirmi in una zona in cui, alla fine, stavo facendo dischi con T Bone Burnett e Alison Krauss [Raising Sand del 2007].
Così diventi la persona che non sapevi che saresti diventato. Oppure fai un pacchetto rock. O anche una fottuta barca! Quindi non credo di essere mai stato davvero a mio agio con l'idea di fare Top Of The Pops. Invece mi sono ritrovato a svilupparmi in quest'altro ragazzo - non compiaciuto, ma sicuramente avevo un groove.
Tall Cool One del 1988 campiona Led Zep e presenta Jimmy Page alla chitarra. A quel punto avevi iniziato a fare pace con il tuo passato?
I Beastie Boys avevano iniziato a campionare Zeppelin [su She’s Crafty, che campiona The Ocean]. Ho pensato: "È un'ottima idea. Ascolta quello. " Perché puoi estrapolarlo dal contesto e portarlo in un'altra zona, che è esattamente quello che abbiamo fatto con Tall Cool One. Abbiamo preso molti pezzi diversi di Zeppelin.
Ho pensato che fosse anche un po 'comico. Anche il titolo, Tall Cool One, era uno strumentale di The Wailers di Seattle nel 1959. Quindi non c'era niente di nuovo lì, era solo una specie di visita. Ma fare i conti con il passato, no no no. Voglio dire, in quale passato devo andare?

Ma nel podcast sottolinei quanto eri consapevole di non trasformarti in quel ragazzo della parodia dei Led Zep.
Sì, ma qualunque cosa accada, non ho scelta. Ci sono state ottime varianti di un altro me, ma ogni volta che leggo un giornale mi sembra di essere ancora nei Led Zep. Penso che il problema sia che nessuno può sentire cosa riescono a far uscire gli artisti che restano in giro. Se non esci e non lo trovi di tua spontanea volontà, non verrà fuori dai canali normali. E penso che molte persone che vanno ai concerti non ascoltino nemmeno la radio. Quindi vai su Spotify e lo vedi lì: “Robert Plant ha fatto un nuovo record, vero? Che ne dici! "
https://youtu.be/Ka_ALgG9hqY
In Dreamland del 2001 fai una cover della canzone popolare apocalittica di Bonnie Dobson, Morning Dew. Come sei arrivato a quello?

L'ho sentito quando Tim Rose ha avuto una sorta di successo con esso nel sessantasette o sessantotto. Più tardi, in quel periodo dell'era Morning Dew, John Bonham era il batterista della band di Tim. Dovevo andare a cercarlo per Jimmy [Page] dell'Hampstead Country Club, quando suonava con Tim. Non ho nemmeno mai realizzato che non fosse la canzone di Tim Rose.
Ha fatto un accordo con Bonnie Dobson, che da allora è diventata una mia conoscenza regolare ogni volta che entriamo nel mondo di Bert Jansch. Ho solo pensato che quella canzone fosse davvero bellissima. Sarebbe altrettanto valido che questo fosse suonato ora da un artista veramente contemporaneo. Basta cambiare l'indicazione del tempo. Lascia che i bambini lo ascoltino e si rendano conto che siamo nei guai.
Tornando ai giorni del tuo folk club intorno a Birmingham negli anni Sessanta, era una scena sana?
Dipende da dove folk e blues diventano due cose diverse. Direi che Alexis Korner che canta Rock Me Baby potrebbe non essere folk inglese tradizionale, ma può ancora funzionare nello stesso clima. La cosa popolare è stata solo agli inizi per me.
Era una scena molto prolifica intorno a dove ero a scuola, e c'era un folk club lì che aveva Alex Campbell, Ian Campbell e varie persone che stavano cantando canzoni sulle navi che scendevano lungo la costa della Northumbria o dovunque fosse. Ma la scena blues è stata più evocativa per me, perché aveva quella sorta di sofferenza in tonalità minore, nota blu, che adoro.
Hai preso la solita strada verso la musica facendo una serie di lavori quotidiani?

Stavo lavorando da Lewis a Birmingham, misurando le gambe interne dei signori. La grande frase che accompagnava quel compito era: "Da che parte si veste, signore?" In altre parole, dove sono le tue cazzate? E se quei ragazzi fossero un po 'elastici, ti direbbero la parte sbagliata, solo così potresti dargli una rapida modifica!
https://youtu.be/-c6qmsL_Qto
Credo che tuo padre suonasse il violino, ma i tuoi genitori avevano ancora quell'atteggiamento di: "Vai e trova un lavoro adeguato"?
Beh, ero destinato a un lavoro vero e proprio, e ne ho uno. Sì, ho avuto il mio momento di potenziale professionale e, poiché non l'ho accettato, ho dovuto lasciare la casa quando avevo diciassette anni. Quindi mi sono irrigidito abbastanza rapidamente. Ho fatto pace con i miei genitori un paio d'anni dopo. Ma era buono, era quello che doveva essere.
Conosco tanti ragazzi del mio tempo a scuola, che vedo ancora e che sono molto divertenti e amano la vita, ma hanno fatto la cosa sbagliata. Sono rimasti con una famiglia o qualunque cosa avresti dovuto fare, e si rammaricano davvero del fatto che non sia mai entrato davvero in scena. Non hanno vissuto la loro vita, hanno vissuto la vita che era richiesta.
Quindi sapevi da subito che non volevi farlo?
Non sapevo cosa volevo essere, ma non avevo intenzione di spingere una penna per due sterline a settimana e allenarmi per diventare contabile.
Pre-Zeppelin, tu e John Bonham avete suonato nei Band Of Joy nelle Midlands. Ma è giusto dire che a quel tempo la tua casa spirituale era la costa occidentale d'America?
Si Credo di si. Era più come se ci fosse stato detto qualcosa lì. Non abbiamo avuto i fenomeni del Vietnam e non abbiamo davvero avuto la stessa tensione razziale istintiva - anche se c'era tensione razziale, ma non avevamo le marce. L'intera faccenda di essere qui era vecchio Impero.
L'America ha sempre barcollato, sbadigliando, ringhiando e avendo conflitti interni, quindi la cultura giovanile stava affrontando i propri problemi. Quindi sulla costa occidentale, le persone là fuori erano all'avanguardia per la loro stessa generazione di musicisti, e ce la facevano. Se pensi a Per quello che vale, di Buffalo Springfield, è tutto quello che avevano a che fare con se stessi per strada con le autorità. Da queste parti, la rivoluzione è stata leggermente per adattarsi a un po 'di industria artigianale; c'erano molte campane, perline e roba venduta.

Facendo un balzo in avanti verso il tuo album del 2005 Mighty Rearranger, parli di una delle sue canzoni, Tin Pan Valley, sul podcast e di quanto sia stato importante quel tempo a livello personale. Suggerisci che è stato l'inizio per accettare quella sfida di essere sia un cantante che un cantautore sul serio.
Forse, ma ho sempre cercato di far funzionare il tutto come una sorta di pezzo arrotondato. Penso che il grande potere di Mighty Rearranger sia la sua flessibilità, da Tacamba [un ritmo maliano] a ogni sorta di cose.
https://youtu.be/A3uVoid74SA
Nove anni dopo, Lullaby And ... The Ceaseless Roar sembra essere il culmine di tutta quella ricerca e sperimentazione.
Ci siamo sbarazzati del tipo di grinta e aggressività di una registrazione come Tin Pan Valley e l'abbiamo sostituita con il dramma panoramico di Embrace Another Fall, che è una combinazione di musicalità, intenzione e poesia che non avrei mai potuto immaginare in quel momento.
Lullaby è tutto ritmi e consistenza, con la tua voce come parte di quel "dramma panoramico". È stata una sorta di svolta per te?

In parte ha a che fare con le circostanze. A volte non gestisci la tua vita, funziona da sola. Ho visto la mia vita aprirsi in un modo diverso. Suppongo che se torno a Mighty Rearranger e passo da lì in poi, ci sono state un sacco di fantastiche opportunità e cambiamenti in cui potevo provare a entrare e barcollare, cosa che ho fatto.
Quindi da Raising Sand a Band Of Joy [l'incarnazione del 2010], questi sono stati davvero i momenti per eccellenza per me, perché ero solo un cantante del Black Country che ha fatto una buona versione di Rock Me Baby, e all'improvviso sono in tutto questi diversi ambienti, musicalmente ed emotivamente. Ed ero convinto, più viaggiavo attraverso l'America e più persone ho incontrato da diverse parti del mondo musicale là fuori, che è lì che dovrei essere.
Durante l'era Band Of Joy [2010-11], ho passato molto tempo con Patty [Griffin] mentre viveva ad Austin, in Texas. Ovviamente viaggiavo per l'America da una quarantina d'anni, e avevo sempre visto queste piccole visioni da cartolina di vari luoghi. Ma non ci avevo mai vissuto per vedere cosa fosse veramente. Così mi sono trasferito ad Austin. Ed ero circondato da alcuni musicisti incredibili. Jimmie Vaughan, il fratello di Stevie Ray dei Fabulous Thunderbirds, è stato un grande giocatore. Charlie Sexton, Junior Brown, Wanda Jackson ... così tante persone. E io facevo parte di quella confraternita di grandi giocatori che andavano e venivano, si trasferivano, si trasferivano.
La conclusione è che ho davvero abbracciato l'idea di essere in quella scena e stavo vivendo al fianco di Patty. Ed è così prolifica e un gatto così pieno di sentimento che ho pensato, è questo. Questo è tutto ciò di cui si tratta: integrità musicale, ottima compagnia e stimolo. E un caloroso benvenuto da parte di persone di tutte le arti. Così ho scavato in profondità e ho comprato un posto lì. Ma poi ho continuato a guardare a casa e a chiedermi come fosse con i miei figli e i miei amici.

A volte mi piace la semplicità della vita. Mi stavo davvero abituando al fatto che ero eccitato in Texas, ma non c'era modo di sfuggire alla mia storia. Quindi non ce la facevo più e sono tornato. E questo è ciò di cui parla Lullaby And ... The Ceaseless Roar. Si tratta di tornare indietro, di fallire, davvero. O in realtà solo rendendosi conto che ci vogliono così tanti elementi diversi per creare una vita.
L'intero disco riguarda la realizzazione, la maturità, il tentativo di metterti in linea con te stesso e scoprire che ti sei venduto un po 'su tutta la linea. E a suo modo, questo è il blues.
https://youtu.be/W3h7KdJKEIM
Il tuo album in studio più recente, Carry Fire del 2017, sembra un complemento di Lullaby.
Si. Gli Space Shifters, per un uomo, sono notevoli. Sono anche notevoli dalle diverse angolazioni da cui si sono sviluppati. Justin Adams, Johnny Baggott e io siamo stati insieme, a intermittenza, dal 2001. E c'è già abbastanza da fare nel frattempo che quando torniamo è un grande ritorno a casa.
Quando Billy Fuller è arrivato, ha portato di nuovo qualcosa di diverso dal suo fianco. E ha le sue avventure con Beak. John Blease si è unito a noi alla batteria. È un giocatore straordinario. E "Skin" Tyson era un membro fondatore di Cast. Quindi è come una specie di fraternità. Possiamo riunirci in qualsiasi momento e va tutto bene. C'è un grande incoraggiamento creativo tra tutti noi.
Hai qualcosa di nuovo all'orizzonte, dal punto di vista della registrazione?
Sì, ci sono alcune cose nell'aria, forse a Nashville. Dovrei andarci tra due settimane. Al momento non sta succedendo niente, ma ci sarà. Tra Justin, Skin e tutti, abbiamo già una quarantina di idee strumentali diverse. Lavoriamo con un ragazzo di nome Tim Oliver, che è il manager dello studio al Real World, a casa di Peter Gabriel, e possiamo scherzare lì dentro.
Posso passare un pomeriggio con Tim e cambiare davvero stili e radici della musica in preparazione per modellarli come canzoni. Abbiamo registrato gli ultimi due dischi con Tim ed è un ottimo modo per fare le cose. È una buona combinazione. Sappiamo tutti dove stiamo andando.

Ci sarà un seguito a Raising Sand ad un certo punto?
Oh, ne sono sicuro, sì. Vedo molto Alison e le parlo molto. E anche T Bone. La realtà è che sono tornata di corsa una volta, e Patty aveva fatto il suo disco American Kid [2013] ed era in tour con quello. E penso che una volta che inizi a scheggiarti e ad andare in modi diversi, e sei un estraneo in un posto dove le persone pensano ancora che ci sia una sfera specchiata che ruota intorno alla tua testa, è davvero bello scavare con la realtà degli Space Shifters. Non c'è cosa più grande che essere sul palco quando questi ragazzi sono in pieno volo.
https://youtu.be/L3Xi5gvZ7Kk
Pete Townshend ha recentemente affermato di pensare che il rock'n'roll basato sulla chitarra avesse esaurito le sue possibilità e che la nuova tecnologia ha aperto la porta per creare altre forme di musica con atteggiamenti e modi di lavorare diversi. Cosa ne pensi?
Penso solo che il gioco sia lì per tutti e per tutto. Per quanto riguarda le persone per strada, è solo una questione di gusti. Ci sono persone che fanno ottima musica ovunque, sempre. Pete ha ragione nel dire che per quanto riguarda le tecniche di registrazione e il cambiamento dell'idea di creare canzoni, non devi preoccuparti di un assolo di chitarra.

Puoi mettere un sacco di piccoli pezzi di pasticceria in cose contemporanee. E umorismo e commento sociale. Non tutto deve venire da Nashville. Penso che sia solo il modo in cui si sente Pete. Inoltre, ha viaggiato molto, quindi probabilmente è passato a tutti i tipi di formati musicali.
Una delle cose che smentisci nel podcast è l'idea di essere irrequieto. Invece dici che è più un caso in cui sei ispirato e costantemente stimolato.
È un altro modo di considerare la stessa condizione, non è vero? È la stessa bestia. Non so quando il sipario si chiuderà per me, né come persona ispirata né come persona che respira davvero, ma il calcio a cinque di mercoledì sera non è sufficiente.
Quindi lo faccio. E sono fortunato, perché ho due o tre strade diverse che posso godermi con le persone e ricompense diverse. So che le band in buona fede pubblicano dischi e tendono a sentirsi deluse. Perché l'intera finestra di esposizione e opportunità è andata, non importa se si tratta di Neil Young, Elton John o chiunque sia a cui le persone sono pronte a passare.
Ma a chi importa? Se è un fottuto hip-hop o una cover di una canzone di Melanie, non importa. Fai solo quello che fai, sentilo e pensaci.
Il cofanetto Digging Deep di Robert Plant uscirà il 28 febbraio 2020 tramite EsParanza. La seconda stagione del podcast Digging Deep With Robert Plant è ora disponibile.
https://www.loudersound.com/.../robert-plant-interview-my... 
https://www.loudersound.com/features/robert-plant-interview-my-life-after-led-zeppelin?fbclid=IwAR3cMqupjnZPYvldR5R4nd0Rkau7-6OpbxfYriks_8VAz35vQE8YbU_MpEs
--------------------








e Robert è stato festeggiato ieri sera sul palco con torta e candeline...💝💝💝
La famiglia di Robert Plant gli regala una torta di compleanno durante questo concerto con Allison Krauss ad Harveys, Lake Tahoe, Nevada, il 20 agosto 2022.
..la sua famiglia è in prima fila..
anzi sul Palco..Logan con i figli...
Maureen è in platea..assieme a Carmen..
è incredulo
Robert Plant & Allison Krauss - Happy Birthday Robert, Aug 20 2022 (Lake Tahoe, CA)
non ci crede e si commuove..
godetevi questo frammento di grande emozione..

e Robert è stato festeggiato ieri sera sul palco con torta e candeline...💝💝💝
La famiglia di Robert Plant gli regala una torta di compleanno durante questo concerto con Allison Krauss ad Harveys, Lake Tahoe, Nevada, il 20 agosto 2022.
..la sua famiglia è in prima fila..
anzi sul Palco..Logan con i figli...
"Questa è la mia famiglia", ha detto Plant alla folla. "Sono venuti dall'Inghilterra per darmi un microfono al cioccolato!"

"Oh mio Dio, sono leggermente imbarazzato", disse Plant dopo la sorpresa.
Maureen è in platea..assieme a Carmen..
è incredulo
Robert Plant & Allison Krauss - Happy Birthday Robert, Aug 20 2022 (Lake Tahoe, CA)
https://youtu.be/vuuWOi-vPxA
non ci crede e si commuove..
godetevi questo frammento di grande emozione.





.sono passati due giorni
dal momento "di estasi" come lo ha chiamato Robertino..
my family direttamente dall'Inghilterra.
ma il traguardo tagliato è ancora sublime
la commozione vissuta da Robert credo , ed anche dai tanti fan che lo applaudivano in quel live
sia stata speciale..
Robert hai una grande famiglia che ti adora e ti ama, non importa quali siano i legami,
e come diceva in certo Dickens :""La famiglia non deve solo consistere semplicemente in coloro con cui condividiamo il nostro sangue, ma anche in coloro a cui noi daremo in nostro.""





a chi ha navigato mari in tempesta e oceani sferzati da venti imperiosi, attraccando a terre lontane benefiche..su navi maestose ,antiche, rigenerate ma solide e sempre illuminate di sola luce❤️
Auguri..e non solo...🎂🍾Mister Plant..auguri Robert..indomito guerriero
Happy Birthday Mister Robert Plant
non fermarti vai oltre,attraversami guardando e guardami attraversando uno spirito che sà di rare melodie e poi..vai..vai ancora oltre, non curarti dell'evidenza, sorvola il selvaggio, cacciatore di eteree visioni, afferra con la mente l'invisibile, custodiscilo come dono segreto concesso a pochi, perchè solo pochi meritano, solo pochi meritano, solo pochi sanno cercare, solo pochi hanno occhi per vedere, solo pochi sanno vedere oltre i loro occhi..Lella..
Lella..
to those who have sailed stormy seas and oceans lashed by imperious winds, docking in faraway beneficial lands .. on majestic, ancient, regenerated but solid ships always illuminated by light only ❤️
Best wishes ... and not only ... 🎂🍾Mister Plant..wishes Robert ... indomitable warrior
do not stop go further, cross me looking and look at me crossing a spirit that knows of rare melodies and then .. go .. go further, do not care about the evidence, fly over the wild, hunter of ethereal visions, grasp the invisible with the mind , keep it as a secret gift granted to a few, because only a few deserve, only a few deserve, only a few know how to search, only a few have eyes to see, only a few know how to see beyond their eyes .. Lella ..
Lella ..
Si compiono gli anni…
ma non si compiono i destini, non si compiono i sogni, non si compiono le certezze…
Anno dopo anno si compie la consapevolezza della propria fragilità e dei propri limiti, si compie il coraggio di andare avanti, lo stupore di sapere che l’orizzonte è sempre laggiù che aspetta il tuo sguardo.
così,
come sei,
calda pioggia di dolcezza
e fuoco
nel cuore.
Che tu sia,
semplicemente,
i capelli al vento
e lo sguardo pulito.
auguri Robert... innamorata da oltre 40 anni
Robert Plant compie 74 anni oggi sabato 20 agosto...
Dalle sue prime incursioni nella scena delle Midlands a metà degli anni '60 fino alla pubblicazione del suo primo disco nel 1966, fino al suo contributo fondamentale ai Led Zeppelin e ad una carriera solista sempre avvincente, Robert Plant ha occupato una posizione unica in prima linea nel nel mondo della musica da oltre cinque decenni...
Con i suoi recenti concerti con Saving Grace e con Alison Krauss in vista, continua ad affascinare e deliziare...
------------------
“La vita è una sorpresa meravigliosa a ogni età. Io ho 74 anni, e vi assicuro che quando ci arriverete non sentirete differenze.
La differenza si sente solo quando non si vive, quando non si ama la vita, quando non si vuol più fare qualcosa di nuovo.
Ma se si rimane ancorati alla bellezza dell’amicizia, dell’amore, della musica, del mare e della poesia, la vita regala sorprese a ogni età.
Alla mia si sentono gli acciacchi, certo, ma nello spirito non c’è differenza. L’amore non cambia mai. Quando uno si innamora, non importa l’età. Ci si innamora di un volto, di una carezza, di una canzone, di un raggio di sole e di un temporale, ci si innamora del nostro tempo,
Cambiano il riflesso fisico e la potenza sessuale, ma dal punto di vista emotivo, l’amore è più forte, in tutti i suoi affratti.
Ho visto e conosciuto persone che si sono innamorate a settant’anni, ma innamorate davvero. Di quell’amore che quando l’altro manca si sta malissimo. e l'altro non sempre è una persona, ci si innamora di una idea, del coraggio di andare oltre, di una emozione..
L’ amore è questo: continuo bisogno, desiderio di avere l’altro con sé, di sentire il battito vitale delle emozioni, sapere che puoi fare la differenza. Amore è stare anche su di un palco e lasciar libero e leggero il nostro io, amore è sapere che ciò riempe anime in movimento e occhi e orecchi che vogliano ancora conoscere ed ascoltare..quindi, che siate giovani o anziani, state sicuri, l’amore non ha età”...e prende forma in tantissimi modi e aspetti..
l'amore è una nota che non ha età, come non ha età la gioia di vivere e farlo cantando, scrivendo, ammirando bellezze intorno a noi
è il miglior traguardo per dire "sono ancora un ragazzino che prende di petto la vita" ed oggi festeggio il mio "non compleanno"..il compleanno non è un traguardo è la partenza per nuovi orizzonti ..è sempre un compleanno per me..
dedicata a Mister Robert Plant..🥰 di cui sono innamorata da oltre 40 anni
“Life is a wonderful surprise at any age. I am 74 years old, and I assure you that when you get there you will not feel any differences.
The difference is only felt when you don't live, when you don't love life, when you don't want to do something new anymore.
But if you remain anchored to the beauty of friendship, love, music, the sea and poetry, life offers surprises at any age.
Mine feels ailments, of course, but in the spirit there is no difference. Love never changes. When someone falls in love, age doesn't matter. We fall in love with a face, a caress, a song, a ray of sunshine and a storm, we fall in love with our time,
The physical reflex and sexual power change, but from an emotional point of view, love is stronger, in all its frictions.
I have seen and met people who fell in love when they were seventy, but really in love. Of that love that when the other is missing you feel terrible. and the other is not always a person, he falls in love with an idea, the courage to go further, an emotion ..
Love is this: constant need, desire to have the other with you, to feel the vital heartbeat of emotions, to know that you can make a difference. Love is also being on a stage and letting our ego be free and light, love is knowing that this fills moving souls and eyes and ears that still want to know and listen ... so, whether you are young or old, be sure, there 'love has no age "... and takes shape in many ways and aspects ..
love is a note that has no age, just as the joy of living has no age and doing it by singing, writing, admiring the beauties around us
is the best goal to say "I am still a kid who takes life head on" and today I celebrate my "no birthday" .. birthday is not a goal it is the departure for new horizons .. it is always a birthday for me. .
dedicated to Mister Robert Plant..🥰 with whom I have been in love for over 40 years

riflessione...❤️ Quanti musicisti settantenni con la storia come quella di questo gentleman scendono dal loro piedistallo per guardarsi intorno, essere curiosi, abbracciare generi così diversi da quelli con cui sono cresciuti e grazie ai quali sono diventati immortali? Anche questa è misura. Come quella che alla fine ha Robert Plant riportato verso casa, nella Black Country, dopo i suoi anni americani. Basta con i posti "esotici", meglio il pub in paese a Shatterford.
In una intervista Robert dice:
Con Patty Griffin, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, non ha funzionato, ma a casa c'era una fattoria alla quale stare appresso, e una terra della quale si conosce tutto, fin da piccolissimo. Deve essere bellissimo avere una traiettoria tracciata e ignorarla per continuare a sorprenderci, e sorprendersi. A poter invecchiare così ci si metterebbe la firma. il giornalista firmatario dell'intervista la chiama "la terza..(bella)età di Robert..
io la chiamo "chiaroveggenza del divenire"❤️

Nessun commento:

Posta un commento

79.ROBERT PLANT LA Più GRANDE VOCE DEL ROCK E NON SOLO..(.INTERVISTE ..FOTO.. e CITAZIONI VARIE anni 70 80 90 anni 2000.

  Robert Plant si racconta dal backstage della Royal Albert Hall: “Con i Led Zeppelin un’esperienza mistica e non solo hard rock”.. https://...