Il tour sarebbe finito come il più grande tour di incassi nella storia del rock - per il momento, comunque - incassando $ 4 milioni per 36 date. "Non possiamo permetterci il lusso di rimanere affascinati dalla nostra stessa popolarità", ha affermato Page. "Per come la vedo io, se i Beatles dovessero tornare insieme, si dimenticherebbero di nuovo di noi".
Quando il giovane Bonham a 15 anni si stancò del suo primo kit, lo rimpiazzò con la sua prima Ludwig. L’acquistò in quello che divenne il suo negozio di fiducia per tutti gli anni a venire : Yardley’s Music Shop a Birmingham.
Questa batteria modello Superclassic era una green sparkle ed aveva dimensioni 22″x14″, 13″x9″, 16″x16″ e rullante in alluminio L400 14″x5″. Come piatti spesso utilizzava piatti Zildjian per imitare i suoi idoli Buddy Rich e Gene Krupa, ma ben presto iniziò a mettere nel suo set anche qualche Paiste. Purtroppo non esistono foto che testimonino questo kit, ma tutte le fonti sono concordi nello svolgersi dei fatti.
Questa batteria accompagnò Bonham per tutto il periodo di formazione fino all’ingresso nei Led Zeppelin. Successivamente la batteria fu venduta al suo caro amico Frank Hall. Così ricorda
Era un kit Ludwig green sparkle. Quando la vidi, gli dissi “Vorrei averne una così”. Subito dopo mi ricordo che stavamo guidando fino alla fattoria di Bonham in una Range Rover con quella batteria stipata dietro
Frank la usò per soli 5 anni ed in seguito la vendette per 40 pound al batterista dei West Cumbrian, Robin Melville. A sua volta questa batteria fu venduta in un negozio di Manchester.
La prima batteria usata con i Led Zeppelin era una Slingerland
Contrariamente a quello che si pensa, la prima batteria usata con i Led Zeppelin fu una Slingerland. Difatti in tutte le foto dei loro primi concerti è presente questo kit Slingerland con le medesime misure e colore del set Ludwig che aveva in precedenza.
La storia legata a questo kit è piuttosto nebulosa e frutto di molti dibattiti. Non si sa con certezza se fosse un kit affittato per il primo tour o se fosse con certezza di proprietà di Bonham. Altre fonti dicono che con questo kit sia stato registrato il primo album del gruppo, ma purtroppo non esiste alcune fonte certa che possa testimoniare tutto ciò...per quanto io sinceramente ne sappia..
La prima cassa “grande”
Durante il primo tour negli States, John Bonham ebbe maniera di sperimentare il primo kit con la cassa maggiorata. Si trattava di una Ludwig dalla finitura Black Diamond e composta da 24″x14″, 13″x9″, 16″x16″, 18″x16″ e rullante 14″x5″.
Proprio durante il tour negli States, John ebbe maniera di conoscere uno dei suoi idoli : Carmine Appice. Difatti i Led Zeppelin condividevano le loro serate insieme ai Vanilla Fudge e tra uno spettacolo e l’altro i due batteristi avevano maniera di parlare lungamente dei propri strumenti.
Carmine Appice rimane particolarmente impressionato dal giovane Bonham e non perdendo tempo, telefona alla Ludwig e chiede di mettere sotto contratto il batterista inglese e realizzargli un set del tutto identico al suo : 2 grancasse 26″x15″(misura custom), un tom da 15″x12″,e due timpani 16″x16″ e 18″x16″. Il rullante il classico 14″x6,5″ in alluminio. A questi tamburi, Bonham chiese anche un tom 14″x10″ (misura custom e che diventò il tom che usò maggiormente) ed un tom 13″x9″ (rimastro inutilizzato).
Questo era un kit personalizzato fatto su ordinazione da Ludwig con fusti a 3 strati (acero-pioppo-acero) con l’aggiunta di cerchi di rinforzo, senza la vernice bianca resacote all’interno. La finitura esterna non era un ricoperta ma piuttosto laccata.
Il set montato con la doppia cassa non fu ben visto dagli altri del gruppo. Ben presto fu chiesto a John di suonare con una sola grancassa. Particolarità di questo kit customizzato stanno nel fatto che il tom holder Roger Swiv-o-matic, mentre le sordine interne sono presenti solamente nel tom da 13″x9″ e nel timpano 16″x16″, mentre invece nel tom 14″x12″ e nel timpano 18″x16″ non sono presenti.
Il kit fu usato per tutto il 1969, fino alla metà del 1970 (con questo kit venne registrato Led Zeppelin II) quando il set fu venduto al ragazzo della sorella di John per appena 5 pounds. In seguito il kit fu acquistato da Paul Thompson (batterista dei Roxy Music) che fece una piccola modifica al tom da 14″, accorciandolo la profondità a 10″ grazie all’aiuto del Roy Webster’s Drum Shop & Percussion Services.
A partire dalla primavera del 1970, Bonham tornò ad utilizzare un kit color Green Sparkle. La Ludwig realizzò tre kit identici. Bonham ha usato questo drum kit dal 1970 fino alla fine del tour europeo del 1973. Si diceva che questo fosse il suo kit preferito da utilizzare in studio e che veniva utilizzato anche per la registrazione dei Led Zeppelin III, Led Zeppelin IV, House of the holy, Physical Graffiti, Presence e In Through The Out Door.
Le misure che adoperò furono 26″x14″, 14″x10″, 16″x16″ e 18″x16″.
Il kit Ludwig Green Sparkle ha fatto il suo debutto sul palco per il concerto del 22 giugno 1970 a Reykjavik in Islanda. Sotto questa batteria, Bonham aveva anche una piattaforma in legno. Consisteva in fogli di compensato uniti insieme con delle cerniere in modo che potesse essere piegato. Mick Hinton (drumtech che fece il suo primo concerto con Bonham a Belfast, in Irlanda, il 5 marzo 1971) raccontò in un’intervista: “Il mio compito era quello di avere il kit esattamente nella stessa posizione ogni sera. Avevo segnato tutto con diversi nastri colorati, e usavamo delle memorie per avere ogni cosa alla stessa altezza ogni notte. Avevamo dei fori per segnare tutte le gambe del tom, puntali della cassa e hi-hat: i buchi erano profondi circa mezzo pollice, quindi tutto si infilava dentro e avevo messo una striscia di nastro in gaffa su ogni gamba per fissarla al pavimento. Misi anche un bullone per ancorare la grancassa, se non lo avessi fatto, sarebbe volata al primo colpo”.
Dopo la morte di John Bonham, uno dei drum kit è stato consegnato al batterista e storico drumtech Jeff Ocheltree, un altro fu venduto ad un collezionista mentre un altro è stato tenuto da Pat Bonham (la vedova di John) che ad un certo punto lo diede in prestito al Rock And Roll Hall Of Fame di Cleveland, e ora risiede nella casa della famiglia Bonham, la Old Hyde Farm nel Wolcestershire, in Inghilterra, con sopra l’immagine di John.
Questo kit è immortalato per sempre nel film dei Led Zeppelin, “The Song Remains The Same”, pubblicato nel 1976.
Stesse misure rispetto al Green Sparkle kit. Il kit è stato utilizzato per la prima volta sul palco del concerto il 4 maggio 1973 ad Atlanta, in Georgia. Ci sono alcune fonti che sostengono che oltre ai 16 “x16” e 16 “x18” forniti con il kit, siano stati forniti anche dei timpani più grandi da 16 “x20” e uno da 16 “x22”, alternandoli con quelli più piccoli in diversi momenti durante il tour, ma purtroppo tale teoria non trova alcun riscontro.
Nel 1975 John Bonham ricevette 18 tamburi Black & White Spiral Ludwig Vistalite direttamente da Ludwig. Questi tamburi non sono mai stati utilizzati nè dal vivo, né in studio e sono stati tenuti solo a casa di John Bonham, la Old Hyde Farm nel Worcestershire, in Inghilterra.
Bonham ha dato alcuni tamburi al giornalista rock Chris Welch, il quale ha poi utilizzato per qualche anno il drum-kit in gruppi jazz. Alla fine, nel 1998 vendette a Phil Harris di Harris Hire Vintage Musical Instruments per £ 950. Nel corso degli anni, il drum kit è stato utilizzato da alcuni musicisti di rilievo, tra cui Robbie Williams, Shawn Drover di Megadeth e Manic Street Preachers. Il 4 settembre 2008, il kit di batteria Black & White Spiral Ludwig Vistalite è stato venduto alla casa d’aste The Fame Bureau per $ 41.000 a un compratore sconosciuto. I pezzi rimanenti sono ora in possesso della figlia di John Bonham, Zoe.
Il suo quarto e ultimo kit di batteria prodotto da Ludwig nell’aprile del 1977 è quello noto come il Kit in acciaio inossidabile (stainless steel). Bonham ha utilizzato questo kit di batteria Ludwig Stainless Steel dall’inizio del Tour degli Stati Uniti del 1977 fino all’ultima sfilata dei Led Zeppelin il 7 luglio 1980.
Voci discordanti ne riportano l’utilizzo anche per registrare alcune tracce dell’ultimo album in studio dei Led Zeppelin “In Through The Out Door“, anche se è stato anche detto che in studio sia stata utilizzata il kit Ludwig Green Sparkle. Esiste tuttavia una foto che mostra sia i kit di batteria in acciaio inossidabile sia quelli in Green Sparkle nel libretto di accompagnamento incluso nell’edizione deluxe di “In Through The Out Door”. Questo kit in acciaio inossidabile è ora in possesso di un collezionista canadese sconosciuto.
Le misure che Bonham utilizzò nel corso del tour furono 26″x14″, 16″x16″ e 18″x16″. Nel corso del tour alternò spesso la dimensione del tom, utilizzando talvolta un 14″x10″ e talvolta un 15″x12″ (riconoscibile perchè aveva i blocchetti stile “marching band”).
John Bonham è stato invitato a partecipare alla registrazione di due brani, “So Glad To See You Here” e “Rockestra Theme” con Paul McCartney e la Rockestra Orchestra il 3 ottobre 1978 presso Abbey Road Studios, City of Westminster, Londra, Inghilterra. Per questa sessione, Bonham ha utilizzato un Drum-kit Staccato Voyager 6. Le due tracce si trovano nell’album del 1979 di The Wings ‘Return to the Egg’. Il tema Rockestra è stato eseguito dal vivo al Concerto per il Popolo della Kampuchea all’Hammersmith Odeon, Londra, Inghilterra, il 29 dicembre 1979, tuttavia Bonham ha utilizzato il kit di batteria Ludwig Stainless Steeel per questo spettacolo. Il kit Staccato Voyager 6 con rivestimento in fibra di vetro era composto di Rack Tom da 6 “, 8”, 10 “e 12”, un floor tom da 18 “e una cassa da 22”.
Prima di utilizzare i piatti elvetici, Bonham era solito usare anche piatti di altre marche (non viene mai detto ufficialmente i marchi che usasse, ma si desume aver avuto diversi Zildjian), tuttavia come raccontò lo stesso Bonham era rimasto insoddisfatto del suono troppo scuro e dalla facilità con cui questi piatti si rompevano. Decise di provare i nuovi piatti della Paiste : Giant Beat. Con questi piatti sembrò aver trovato la quadra sia dal punto di vista sonoro, sia dal punto di vista delle rotture.
Tuttavia quando Bonham divenne endorser Ludwig, allora il marchio americano aveva fortissimi legami con la Paiste. Difatti la Ludwig era distributore unico per la Paiste negli Stati Uniti, Messico e Canada. Non è difficile ipotizzare che l’accordo di sponsor per i piatti sia avvenuto di conseguenza.
Ufficialmente John Bonham divenne endorser Paiste a partire dal 1971, ma già a partire dal 1970 aveva iniziato a collaborare con il marchio, usando perlopiù la serie Giant Beat. In seguito, il suo nome sarebbe stato legato in maniera indissolubile alla serie 2002.
Qua sotto potete trovare la immagine che descrive tutti i piatti usati da John Bonham nel corso della carriera
Le bacchette che usava John Bonham erano molto spesse. Ne usò diverse tipologie marche, tra di esse Jeff Ocheltree menzionò delle Ludwig 2A, mentre altri parlarono di 2B e 5B. Altre bacchette che usava Bonham erano delle bacchette realizzate da Eddie Ryan e dall’azienda Promuco. I drumtech dicevano che durante un concerto Bonham rompeva 2 o 3 paia a serata.
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24 febbraio 1969
WolverhamptonUKClub Lafayette
Train Kept a Rollin', I Can't Quit You Baby, Dazed and Confused, As Long As I Have You, Killing Floor, White Summer / Black Mountainside, Babe I'm Gonna Leave You, You Shook Me, How Many More Times, Communication Breakdown, Pat's Delight (assolo di batteria).
John Bonham prenota il Lafayette Club di Wolverhampton per la festa del 21esimo compleanno di sua moglie Pat. Tutti i membri della band partecipano e salgono sul palco.
Il fratello di John, Mick, ha descritto la notte nel suo libro "Bonham By Bonham":
“La festa in sé è stata un grande successo. Il posto era pieno di amici e parenti, quindi ho passato più della notte a ballare con la sorella di Pat, Beryl, e gli amici Ross, Jill e Joyce fino all'inizio del momento clou della serata. John è salito sul palco insieme a Jimmy, Robert, John Paul e hanno iniziato a sbalordire il pubblico con della musica superba. Sono stati davvero fantastici e tutti sono rimasti affascinati da questa esibizione di talento sfrenato. Come me, la maggior parte delle persone presenti non aveva mai visto la band prima ed erano tutte sbalordite come me". -Mick Bonham
Robert Plant e John Bonham sono diventati visitatori, con la moglie di Bonzo, Pat, che ha tenuto una festa di compleanno lì.
Bonzo, in particolare, divenne uno dei ragazzi. Non c'è mai stato alcun osservazione delle stelle con il batterista dei Led Zeppelin. Si godeva un drink e raccontava ai suoi amici storie sulla vita on the road con la più grande rock band del mondo.
I legami dei Laff sono durati e nel 1999, alcuni anni dopo la chiusura dei Laff, Tony ricevette una chiamata dall'ex tecnico del suono di Robert, un ragazzo chiamato Roy Williams.
Aveva un messaggio che Robert voleva fare alcune date e tornare alle origini, spogliando tutto come se fosse tornato all'inizio.
Quindi Tony ha prenotato il municipio di Stourbridge e la sala da ballo della regina Mary, ha stampato e numerato i biglietti lui stesso e li ha venduti da casa sua.
“Gli Zeppelin erano enormi, ma anche brillanti.
“Quando li abbiamo prenotati, li abbiamo pagati 75 sterline più una percentuale degli incassi sulla porta. Così tante persone si sono infilate quella notte che sono uscite con 1.000 sterline. Inutile dire che non abbiamo ricevuto una seconda prenotazione.
“Non c'è mai stata una merda con quei ragazzi. Camminavano tra la folla per salire sul palco e poi vedevo Planty giù per il Molineux.
I direttori di Laff ci hanno lavorato sodo. E sebbene il club abbia inizialmente lottato durante i tempi difficili del 1968 e del 1969, alla fine è decollato.
Durante gli anni '70, quando regnava la discoteca, i Laff lo tennero reale e iniziarono a ingaggiare punk rocker.
Hanno ospitato i Sex Pistols due volte, prenotandoli in codice come The Spots; il che significava The Sex Pistols On. . . qualcosa o altro.
https://www.shropshirestar.com/entertainment/weekend/2018/09/01/looking-back-at-the-star-studded-life-of-wolverhamptons-club-lafayette/?fbclid=IwAR0NxiDdh__aQSX_TLJZXG-EPvGOIz89Sm8Gfc2sHPlmG6MJxZHqj3JHrUI
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Robert Plant (1969)
I Led Zeppelin, guidati dalle urla di Robert Plant, avevano in sé tre musicisti molto bravi. Il batterista John Bonham ha eseguito uno dei migliori assoli che abbia mai sentito e la chitarra solista Jimmy Page ha suonato in modo eccellente. Al basso c'era John Paul Jones. Tuttavia, il canto di Plant ha sminuito qualsiasi effetto musicale che il gruppo ha avuto. Ha semplicemente imitato la chitarra solista con la sua voce ... molto divertente ma soprattutto geniale.
la folla lo adorava, non permettendo al gruppo di andarsene prima di aver completato un bis di mezz'ora. (Recensione di Mark Gindes sullo spettacolo dei Led Zeppelin all'Anaheim Convention Center)
noi siamo Zepper anche per questo
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un mio amico..mi aveva espresso un suo pensiero sullo scioglimento dei LED..negli anni successivi mi disse
"Plant non ha mai superato la perdita di john bonham, e jimmy page non ha mai superato la fine di led zeppelin" e non ho smesso di pensarci da allora
una breve dichiarazione di Bonzo..
“Robert mi conosce a memoria e viceversa. Penso che sia per questo che andiamo così d'accordo. Credo che quando conosci qualcuno - quando due persone si incontrano e realizzano i difetti e gli aspetti positivi l'uno dell'altro - puoi andare d'accordo con loro per molto tempo perché niente di loro può farti incazzare quando sei già abituato . "
—John Bonham..
questi pensieri in qualche modo confermano che i LED potevano e possono solo esistere con tutti gli elementi..non erano solo una band..erano LA BAND per eccellenza..
e ho semper condiviso la scelta di Robert di non voler fare nessuna reunion in giro per il mondo
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Il Teatro della Playhouse
anche noto come BBC Playhouse Theatre
Northumberland Avenue
Londra WC2N 5DE, Regno Unito
Londra, Inghilterra
27 giugno 1969
Esibizione dal vivo al Playhouse Theatre di Londra
00:00 Intro
00:02 Introduction by Richard Skinner #1
00:18 Introduction by Richard Skinner #2
01:06 Communication Breakdown
04:20 I Can't Quit You Baby
10:44 Dazed and Confused
22:08 White Summer
30:39 You Shook Me
41:10 How Many More Times
Led Zeppelin: Playhouse Theatre (June 27th, 1969)
Tre giorni dopo l'ultima sessione di studio della BBC, i Led Zeppelin sono tornati sulla scena del primissimo, ma questa volta con un pubblico in casa. L'evento della durata di un'ora comprendeva un'intervista al presentatore Alan Black e un interludio comico - una pausa commerciale per la prossima grande guerra - eseguita dai membri di The Liverpool Scene. La prima trasmissione di questa performance non si svolse fino al 10 agosto 1969, con Top Gear di John Peel a fare nuovamente gli onori.
L'apertura "Communication Breakdown" è stato incluso su "BBC Sessions", ma è stato tagliato di 10 secondi alle 2:33 dove Robert ha cantato alcune battute di "It's Your Thing" degli Isley Brothers. I problemi di copyright e di royalty sono stati responsabili della decisione di rimuovere questo superbo passaggio. 19 anni dopo i problemi rimasero irrisolti e la modifica è immutata su "The Complete BBC Sessions". Una segue archetipica ci porta dritti in "I Can't Quit You Baby" che è incluso per intero sia nelle vecchie che nelle nuove uscite. Questo è stato seguito da un'intervista di cinque minuti a Jimmy e Robert.
I due numeri successivi erano "Dazed and Confused" e "White Summer", nessuno dei quali appaiono su "BBC Sessions". Insieme a "Travelling Riverside Blues" dalla quarta sessione in studio, questa versione di "White Summer" era stata precedentemente pubblicata sul cofanetto "Led Zeppelin" e sull'estended "Coda", ma con un taglio di 15 secondi alle 5:06 in entrambi i casi. Qualunque cosa quella sezione abbia fatto per offendere il suo creatore, è stata perdonata o dimenticata nel corso dei prossimi due decenni e su "The Complete BBC Sessions" quei 15 secondi sono orgogliosamente riuniti con gli altri 8 minuti e 3 secondi del trac k per la prima volta su un comunicato ufficiale. Ma come accade spesso sulla BBC News, qui è necessario riportare eventi gioiosi e tragici in giustapposizione. Anche se "Dazed and Confused" è stato finalmente chiamato per essere ufficiale in "The Complete BBC Sessions" dopo 47 lunghi e solitari anni, nove secondi della sua veloce sezione strumentale sono stati condannati a rimanere nel limbo del caveau Zep, probabilmente per sempre e. Pensate a quelle anime perdute che non hanno mai sbagliato ogni volta che vi concedete un giro di questo brano e il bancone passa oltre le 6:45. Il Signore Oscuro dà e il Signore Oscuro toglie.
Il prossimo è stato "You Shook Me" che è incluso per intero in entrambe le uscite. "Beautiful contrast negli stili, ecco", ha osservato Alan Black mentre la band si è allentata in "How Many More Times", ma su "BBC Sessions" che è stata rimossa, insieme alle prime corse attraverso il riff di basso su cui Black era piuttosto imbarazzantemente informato il pubblico che Robert Plant stava per fare "ri-presentare un tipico spettacolo teatrale dei Led Zeppelin che chiude. "A 0:24 sono stati tagliati altri 53 secondi durante i quali Robert ha introdotto i membri della band ma da quel punto in poi il brano è completo. I 12 secondi di applausi tra "You Shook Me" e "How Many More Times" sono stati ridotti a metà di quel numero su "The Complete BBC Sessions", e alla fine della canzone gli applausi sono nuovamente più brevi su "The Complete BBC Sessions", ma altri di questo il montaggio è lo stesso nella versione successiva di quella precedente.
Sulle uscite pirata più complete, Robert ha rialzato i nomi dei suoi compagni di band un'ultima volta dopo aver ringraziato il pubblico e poi una voce, presumibilmente quella di Alan Black, può essere sentita vagamente per dire: "Penso che potrebbero fare un altro numero", ma nessuna prova ex ists o sotto forma di registrazione o voce che sia stato fatto un bis.
Il Playhouse Theatre è un teatro West End nella città di Westminster, situato in Northumberland Avenue, vicino a Trafalgar Square. Il teatro è stato costruito da F. Horatio. Fowler e Hill con una capacità di 1.200 posti a sedere. Fu ricostruito nel 1907 e conserva ancora il suo originale macchinario substage. La sua capacità attuale di posti a sedere è di 786.
Il Playhouse Theatre ha aperto nel 1882, ma originariamente era chiamato Royal Avenue Theatre. Dopo 23 anni di produzione, il teatro è stato chiuso per ristrutturazione. Purtroppo, i lavori di ristrutturazione hanno ucciso sei persone mentre il tetto della stazione ferroviaria di Charing Cross è crollato durante la ristrutturazione.
Il Playhouse Theatre riapre poi nel 1907 con il nome che usiamo oggi. I primi spettacoli includono recite di George Bernard Shaw, così come spettacoli dall'Almeida Theatre. Più recentemente, la Playhouse ha ospitato revival del West End, tra cui An Inspector Calls, 1984 e La Cage Aux Folles.
Dopo una prima mondiale allo Young Vic, The Jungle si è trasferito al Playhouse Theatre nel 2018. Per mettere in scena la produzione, l'auditorium è stato ridisegnato per consentire al pubblico di sedersi su più lati del palco. Il Playhouse Theatre è famoso anche per le sue produzioni piene di celebrità, con spettacoli recenti con James McAvoy e Lindsay Lohan.
Informazioni sui posti al teatro playhouse
Il Playhouse Theatre ha una capacità di 786 posti a sedere - bancarelle, cerchio abiti e cerchio superiore.
Playhouse Theatre, Londra. Aperto nel 1882 e progettato da F H Fowler & Hill, ricostruito internamente nel 1907 (architetti Blow & Billeray). Divenne uno studio della BBC nel 1951 e ha avuto un decennio di abbandono dopo che se ne sono andati nel 1976. Alla fine il teatro è stato restaurato, esteso e riaperto nel 1987 su design di Graham Berry. Parte del gruppo teatrale Ambassador e classe 2 elencati.
Interruzione della comunicazione (incl. It's Your Thing), I Can't Quit You Baby, Intervista a Page & Plant, Dazed and Confuse, White Summer / Black Mountainside, You Shook Me, How Many More Times (incl. "Lemon Song").
00:00 Intro
00:02 Introduction by Richard Skinner #1
00:18 Introduction by Richard Skinner #2
01:06 Communication Breakdown
04:20 I Can't Quit You Baby
10:44 Dazed and Confused
22:08 White Summer
30:39 You Shook Me
41:10 How Many More Times
Led Zeppelin: Playhouse Theatre (June 27th, 1969)
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A better description of the REAL band, I cannot find. Thank you Brad Tolinski
“Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones and John Bonham did not invent hard rock. They did, however elevate it to an art form. Unlike many of their lead-footed contemporaries who painted in sludgy, monochromatic fuzztones, Led Zeppelin created sweeping aural vistas. Every song in the band's catalog packs the wallop of a full-blown three dimensional, four star rock and roll movie.
With guitarist Page in the directors chair, Zeppelin performed brilliantly in bluesy, X-rated features like the orgasmic "Whole Lotta Love," Disney-esque fantasies like the whimsical "The Song Remains The same" and exotic 70mm Epics like "Kashmir" and "Stairway To Heaven."
No one in rock before or since has equaled Led Zeppelin's flair for musical drama. Page has famously claimed that the band was designed so its sound would have "shadow and light." Led Zeppelin lived, breathed and performed in nothing less than Technicolor.”
- Brad Tolinski – editor Guitar World.
..miglior commento e descrizione che io abbia letto negli ultimi tempi...
..cercando cercando si trova sempre un tesoro da custodire..
Grazie Brad Tolinski
"Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham non hanno inventato l'hard rock. L'hanno fatto, comunque l'hanno elevato a forma d'arte. A differenza di molti dei loro contemporanei con i piedi di piombo che dipingevano in fanghi e monocromatici, i Led Zeppelin hanno creato viste acustiche. Ogni canzone nel catalogo della band ha il battito di un film rock and roll tridimensionale a quattro stelle.
Con il chitarrista Page sulla sedia dei registi, gli Zeppelin si sono esibiti brillantemente in bluesy, vietati ai minori come l'orgasmico "Whole Lotta Love", fantasie disney come la stravagante "The Song Remains the same" ed epiche esotiche da 70mm come "Kashmir" d "Scala verso il Paradiso. "
Nessuno nel rock prima o dopo ha eguagliato l'eleganza dei Led Zeppelin per il dramma musicale. Page ha notoriamente affermato che la band è stata progettata in modo che il suo suono avesse "ombra e luce. " I Led Zeppelin hanno vissuto, respirato e eseguito niente meno che in Technicolor. ”
- Brad Tolinski – editore Guitar World.
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Led Zeppelin---Night Flight---I Led Zeppelin hanno registrato questa canzone per la prima volta nel 1971. era destinato ai Led Zeppelin 4, ma è stato messo su Physical Graffiti per riempire il doppio album. Questa canzone parla di un uomo che evita un draft militare, secondo Percy Plant.
La maggior parte di questa canzone è stata scritta da John Paul Jones, che è inserito per primo nei crediti di scrittura. È una delle poche canzoni dei Led Zeppelin senza assolo di chitarra. Una corsa propulsiva ingannevole e gentile ha segnato una gemma dall'ultimo lato di Physical Graffiti, ancorata da un convincente strutto di una linea di chitarra.
I Led Zeppelin registrarono per la prima volta questa canzone nel 1971. Era destinata ai Led Zeppelin 4 , ma fu inserita in Physical Graffiti per riempire il doppio album. Questa canzone parla di un uomo che evita una leva militare, secondo Robert Plant. Nonostante il titolo, non ha nulla in comune con: l'album di Moody Blues, il film di Clark Gable del 1933, il romanzo di Antoine de Saint Exupery, o la rivoluzionaria, classica serie televisiva statunitense degli anni '80 Night Flight , che non vedremo mai. stai zitto a delirare perché è proprio così tante tonnellate di fantastico.
La maggior parte di questa canzone è stata scritta dal bassista dei Led Zeppelin, John Paul Jones, che è elencato per primo nei titoli di coda. È una delle poche canzoni dei Led Zeppelin senza assolo di chitarra.
Sebbene non ci sia una registrazione live ufficiale della band che suona questo, i bootleg abbondano di una volta in cui lo hanno fatto durante un sound check sul palco. È stata prodotta una versione in studio diversa con cori extra.
Nelle note di copertina del cofanetto dei Led Zeppelin, Jimmy Page dichiara: "Riuscire a fondere tutti questi stili è sempre stato il mio sogno nelle prime fasi, ma ora il lato compositivo è altrettanto importante".
Nel libro di Frank Moriarty Seventies Rock: The Decade of Creative Chaos , Moriarty racconta come i critici fossero meno ricettivi all'invasione degli Zeppelin negli Stati Uniti rispetto ai loro fan: "Gli autori hanno insistito che i concerti della band non facevano altro che placare le legioni di Quaalude - deglutizione, whisky e - cretini bevitori di vino, un pubblico volgare che riempiva le piste di hockey senz'anima e gli auditorium municipali degli Stati Uniti - e i Led Zeppelin erano più da biasimare per il pubblico a basso canone del gruppo che elogiati per la loro musica". Meno male che la loro reputazione si è ripresa, allora!
Led Zeppelin - The Rover/ Night Flight (Soundcheck)
A very rare performance of NIght flight from Page/Plant. Performed live at the University of London October 30th, 1998.
Page & Plant Night Flight 1998 live
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l'incredibile parte isolata della batteria di John Bonham in Fool In The Rain dei Led Zeppelin
Le parti di batteria di John Bonham che sono popolari quasi quanto la canzone completata da cui provengono
La batteria di When The Levee Breaks dei Led Zeppelin è stata campionata notoriamente da qualche parte a nord di 200 volte. Tra coloro che hanno beneficiato dei ritmi fragorosi di Levee di John Bonham ci sono The Beastie Boys, Beyonce, Bjork e Breaking Benjamin. E sono solo le "B".
Eppure nessuno, a quanto pare, ha provato Fool In The Rain .
È possibile, ovviamente, che il numero più funky di In Through The Out Door sia stato campionato, ma che il mutuatario abbia distorto e allungato gli schemi originali di Bonham fino a renderlo irriconoscibile e non abbia ritenuto necessario contattare l'ufficio legale. E saremmo stupiti se non fosse stato usato per qualcosa, da qualche parte lungo la linea, perché Fool In The Rain è maturo per essere preso in prestito,
Inoltre, le parti isolate di batteria di John Bonham sono su YouTube. Seduti lì, tutti incontaminati e non ufficiali, dove hanno accumulato oltre quattro milioni di visualizzazioni, il che non è lontano dal totale attratto dall'originale ufficiale a tutta band.
Registrato alla fine del 1978 ai Polar Studios di Stoccolma , Fool In The Rain inizia con un momento NSFW, quando Bonham abbaia un onnipotente "FAAAAAARKING HELL" prima di iniziare l'attività. E poi si parte, con il batterista che suona una variante del Purdie Shuffle.
Per chi non lo sapesse, il ritmo è stato sviluppato dal batterista americano Bernard Purdie, che ha suonato in canzoni da tutti, da Dizzy Gillespie a Michael Bolton, ed è stato il direttore musicale di Aretha Franklin per diversi anni. Purdie ha costruito lo shuffle in gioventù, cercando di imitare la cadenza di un treno, descrivendo il suono come "il modo in cui una locomotiva spinge e tira". È possibile ascoltare varianti del ritmo in Home At Last degli Steely Dan (suonato dallo stesso Purdie) e sul successo di Toto Rosanna .
Bonham è metronomico. È una combinazione sbalorditiva di precisione aggraziata e forza bruta, e mentre il pattern della grancassa potrebbe essere ragionevolmente semplice, le note fantasma del rullante (note suonate dolcemente tra le note "principali") e il complicato lavoro del charleston mettono tutto insieme . Mescola tutto ciò con il suono caratteristico di Bonham e ti rimane qualcosa che è inconfondibilmente Bonham e innegabilmente brillante.
Non finisce qui, ovviamente. Appena passati i tre minuti, Bonham raccoglie un ritmo sferragliante di samba brasiliana, che suona per tutto il mondo come un battaglione di tamburini in marcia che scende sulla piazza Cinelândia di Rio, al culmine del carnevale. È davvero qualcosa.
"L'idea è emersa per sovrapporre la propria samba a metà dell'arrangiamento del riff hop-skip", ha scritto Dave Lewis di Classic Rock nel suo libro del 2012 Led Zeppelin: From a Whisper to a Scream - Complete Guide to Their Music . suona, funziona magnificamente, dai fischietti di strada di JP ai timpani deliziosamente costruiti di Bonzo."
La band non si sarebbe mai esibita dal vivo a Fool In The Rain . L' album In Through The Out Door uscì solo dopo gli ultimi spettacoli dei Led Zeppelin nel Regno Unito a Knebworth nel 1979, e la canzone non fu inclusa nel set per il Tour Over Europe a giugno e luglio dell'anno successivo. E a settembre John Bonham se n'era andato. Aveva appena 32 anni.
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"it's ah, Happy Birthday Bonzo, over there. Put the spotlight over there Bonzo. Today John Bonham is twenty one ladies and gentlemen. Every year, he's tenty one. Far out. But, it's a special song today because it's, we're gonna dedicate it to Bonzo, who is in fact, who is in fact twenty five years old today, and this is it. Thank you. Well, considering it's the gentleman's birthday, I think it's only fair that we should let him bang his balls out, right? Our precussionist, John Bonham. Moby Dick. Moby Dick. How bout that? John Bonham,John Bonham,John Bonham,John Bonham,John Bonham,John Bonham,John Bonham. Happy Birthday to you. happy birthday dear bonzo, happy birthday to you. Far out." May 31, 1973 - Inglewood, CA
"È ah, buon compleanno bonzo, laggiù. Metti i riflettori laggiù Bonzo. Oggi John Bonham ha venti donne e signori. Ogni anno, è Tenty One. Lontano. Ma è una canzone speciale oggi perché lo è, noi" lo dedicherò a Bonzo, che in realtà ha che ha effettivamente venticinque anni oggi, e questo è tutto. Grazie. Beh, considerando che è il compleanno del gentiluomo, penso che sia giusto che dovremmo lasciargli sbattere il suo palle fuori, vero? Il nostro precussionista, John Bonham. Moby Dick. Moby Dick. Che ne va? John Bonham, John Bonham, John Bonham, John Bonham, John Bonham, John Bonham, John Bonham. Buon compleanno a te. Buon compleanno caro compleanno Bonzo, buon compleanno a te. lontano. " 31 maggio 1973 - Inglewood, CA
Robert Plant's Plantations: Happy Birthday Bonzo!
Appunti
Rapporto di notizie: LED ZEPPELIN STRAPPA LOS ANGELES
Non ha ricevuto molta attenzione, perché il gruppo ha pagato tutto, ma i Led Zeppelin erano in una forma rara e distruttiva quando sono stati qui di recente per alcuni concerti.
Le cose sono iniziate male quando il chitarrista solista Jimmy Page si è slogato un dito quando ha barcollato contro una recinzione all'aeroporto di San Diego. Questo a quanto pare ha gettato i ragazzi in un grande funk.
Non molto tempo dopo che il gruppo si è sistemato in una suite al nono piano del Continental Hyatt House, un tavolo è uscito dalla loro finestra. La spiegazione per il tavolo mal-LED era che i ragazzi erano irritati per il fatto che gli fosse stato detto di non lanciare bicchieri di liquore in una Lincoln decappottabile aperta parcheggiata sulla strada sottostante.
Poi è andato a teatro per partecipare a una festa per Jo Jo Gunne. Lì i membri del gruppo sono stati accusati di aver distrutto i bagni e di aver deturpato i dipinti nell'atrio.
Tornati in albergo andarono a stendere una torta di quattro piedi intorno alla piscina. Era il 25esimo compleanno del batterista degli Zeppelin John Bonham. Quando George Harrison e la moglie Patti sono passati per festeggiare. Bonham li gettò entrambi, completamente vestiti, nella piscina. (Newswire, giugno 1973)
Led Zeppelin - Los Angeles 1973 (Rare Film Series)
Rare 8mm film clips of Led Zeppelin performing at The Forum in Los Angeles Forum on June 3, 1973
AUDIO FROM THE BOOTLEG:
Led Zeppelin
Bonzo's Birthday Party
The Forum, Inglewood,CA
May 31, 1973
SB and AUD audio.
Complete show.
Edited by Multicam Projects - 2013
LED ZEPPELIN - Heartbreaker (LA Forum 31 may 1973)
The english hard rock band Led Zeppelin live at The Forum, Inglewood, Los Angeles, USA. 31/05/1973
Tracklist:
1. Celebration Day
2. Black Dog
3. Over The Hills And Far Away
4. Misty Mountain Hop
5. Since I've Been Loving You
6. No Quarter
7. The Song Remains The Same
8. The Rain Song
9. Dazed And Confused
LED ZEPPELIN "Happy Birthday Dear Bonzo (LA Forum 31 may 1973)
audio from the bootleg: Led Zeppelin - Bonzo's Birthday Party - The Forum, Inglewood,CA - May 31, 1973
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31 maggio 1973. Forum di Los Angeles, Los Angeles, CA. U.S.A. In effetti, la seconda casa degli Zeppelin e dove hanno eseguito alcuni dei loro migliori concerti. Questo è lassù con il migliore se non proprio il classico per sempre che alcuni di loro erano. Ci sono tre diverse fonti di pubblico, una selezione di mix di fonti di pubblico utilizzando due o più fonti più una soundboard disponibile su Cd. Per me, le migliori e più complete sono il compleanno di Bonzo (Graf Zeppelin) 3 Cd e il compleanno di Bonzo Festa (Santuario) 3 Cd. Entrambi sono il pubblico mixa ed entrambi includono il bis "Communication Breakdown". Buono anche il compleanno di Bonzo (Neverland) 5 Cd che ha un pubblico di 3 Cd basato principalmente sulla fonte 3 e sulla soundboard di 2 Cd ben circolata. La festa di compleanno di Bonzo (Tarantura) 3 Cd è una vecchia uscita basata sulla fonte uno e manca il bis, ma deve avere una menzione qui per la sua brillante copertina (probabilmente la migliore cover di sempre). Se vuoi solo la soundboard, a parte l'uscita che non c'è, Watchtower e Empress Valley sono abbastanza decenti. Empress Valley ha rilasciato alcuni pacchetti sontuosi lungo la strada, ma i loro cofanetti di questo show sono inferiori a quelli citati sopra, fino al loro splicing e all'uso di diversi spettacoli per colmare i vuoti (pratica comune con EV purtroppo). Sono anche costosi. Festa continua in memoria di Bonzo!
no a stendere una torta di quattro piedi intorno alla piscina. Era il 25esimo compleanno del batterista degli Zeppelin John Bonham. Quando George Harrison e la moglie Patti sono passati per festeggiare. Bonham li gettò entrambi, completamente vestiti, nella piscina. (Newswire, giugno 1973)
Led Zeppelin - Los Angeles 1973 (Rare Film Series)
Non ci sono addii per noi..nemmeno mancanze..perchè ovunque andiamo non lasciamo mai la mano di chi ci ha accompagnato nel cammino di una vita..Buon compleanno Mito
John Henry Bonham, conosciuto anche come “Bonzo” nasceva a Redditch, in Inghilterra, il 31 maggio 1948 da Joan e Jack Bonham.
Nella storia della batteria, in particolare della batteria rock, c’è un prima e un dopo John Bonham. Artista eccezionale, talento puro, è stato uno dei segreti dell’incredibile successo dei Led Zeppelin, grazie al suo drumming che univa la tecnica di artisti del calibro di Buddy Rich e l’istrionismo di altri maestri come Ginger Baker.
John Henry Bonham nacque a Redditch, in Inghilterra, il 31 maggio 1948 sotto il segno dei Gemelli. Artista con le percussioni nelle vene, già a 5 anni desiderava ardentemente una batteria, e iniziò a suonare su un drum kit fatto con le lattine di caffè, imitando i suoi idoli, tra cui il grande Buddy Rich.
Ricevette a 10 anni il suo primo rullante, mentre a 15 ottenne la prima batteria completa. Negli anni della scuola mise su un gruppetto con alcuni amici, ma terminati gli studi decise di andare a lavorare con suo padre come apprendista falegname.
Non abbandonò mai del tutto la musica, dedicandosi nel tempo libero alla propria carriera artistica con gruppi locali. Attorno alla metà degli anni Sessanta entrò nei Crawling King, band che aveva alla voce un certo Robert Plant. I due divennero amici e, dopo lo scioglimento del gruppo, ripartirono con i Band of Joy.
Dalle ceneri di questa nuova formazione, nacquero i Led Zeppelin con alla chitarra l’ex Yardbirds Jimmy Page e al basso John Paul Jones. Nel 1968 la band debuttò col primo omonimo album, gettando le basi per quello che sarà l’hard rock e dando il via a una carriera leggendaria.
Personaggio fuori dalle righe, John per via della carriera con gli Zeppelin fu costretto a vivere per lungo tempo lontano dalla famiglia, e questo gli creò non pochi disagi, essendo una persona semplice, un ragazzo di campagna inglese molto legato agli affetti e meno portato per le folle oceaniche.
La sua strumentazione per i concerti è piuttosto innovativa, inserisce infatti, oltre al set tradizionale, percussioni come congas, campanacci, timbales, timpani sinfonici e un enorme gong, che talvolta usa incendiare alla fine dei concerti.
la sua morte Il 25 settembre 1980
Fu una tragedia immane, e subito la band, su invito specialmente di Jimmy Page, decise che la loro storia sarebbe finita lì. Il 4 dicembre 1980 gli Zeppelin annunciarono lo scioglimento alla stampa.
– John è stato inserito al primo posto nella lista dei migliori batteristi di sempre di Rolling Stone ma anche di tante altre riviste.
– Talento vero, Bonzo non prese mai lezioni di batteria, ma si limitò a chiedere consigli ad alcuni colleghi più esperti.
Bonham lascia un’eredità immensa alle generazioni di batteristi successivi, che non hanno mai fatto mai mistero di essere stati fortemente influenzati dal suo stile.
Moltissimi batteristi nel corso degli anni hanno cercato di riprodurre il suono di Bonham, ma la sua unicità come musicista lo rende difficilmente “replicabile”.
Bonzo ha dimostrato non solo di essere un grande musicista, ma di aver anche curato in maniera dettagliata la sonorità dello strumento.
https://suonarelabatteria.it/il-suono-di-batteria-di-john-bonham-ab0fb37e5690
Il Suono di Batteria di John Bonham
Tutto Sul Suono e l'Accordatura della Batteria di John Bonham dei Led Zeppelin
https://suonarelabatteria.it/il-suono-di-batteria-di-john...LED ZEPPELIN, ROBERT PLANT SPIEGA IL PERCHÉ DELLA SUA CLASSICA POSA SUL PALCO
Robert Plant ha spiegato perché, durante i concerti, tendeva ad allontanare il microfono dal volto realizzando una posa diventata iconica nel mondo del rock
Robert Plant è senza ombra di dubbio uno dei più grandi cantanti nella storia del rock. Per quanto i suoi fan ( e la storia ) lo riconoscano come uno dei frontman più iconici e confident di sempre, Robert Plant aveva le sue insicurezze.
A questo proposito, il frontman dei Led Zeppelin ha spiegato il perché di una delle sue classiche mosse da palco in cui il riccioluto cantante inarcava verso indietro il busto e allontanava il microfono dal volto.
Il perché della posa di Robert Plant
Se il suo gesto è diventato uno dei modi più iconici di stare sul palco, la motivazione della posa di Robert Plant ha solo a che vedere con una questione pratica.
Parlando nel suo podcast Digging Deep, Robert Plant ha spiegato che il gesto di allontanare il microfono dal volto era per la paura di centrare una nota sbagliata: "Lo facevo spesso perché non ero sempre sicuro di riuscire ad azzeccare la nota giusta", ha detto Plant, "Mi allontanavo dal microfono, nel caso non mi venisse bene. Non puoi mai sapere".
Nonostante gli anni di esperienza, ogni tanto Plant dice di assumere ancora quella posa quando canta dal vivo, specialmente durante Immigrant Song, una canzone talmente inadatta per la sua voce da non averla cantata per 23 anni. Per riuscire a gestire bene un brano del genere, spiega Plant, dovrebbe avere una stazza molto più importante.
https://www.radiofreccia.it/notizie/articoli/led-zeppelin-robert-plant-spiega-il-perche-della-sua-classica-posa-sul-palco/
https://youtu.be/RlNhD0oS5pk
Il vecchio sulla copertina di Led Zeppelin IV
Alcune settimane fa, sempre all'interno di Digging Deep, il frontman dei Led Zeppelin aveva scherzato sulla sua età, paragonandosi all'uomo ricurvo sulla copertina di "Led Zeppelin IV".
Uno degli album più importanti nella storia del rock, "Led Zeppelin IV" contiene classici come Stairway To Heaven e Rock'n'Roll e una copertina che mostra un misterioso anziano curvo sotto il peso di un fascio di rami.
Durante l'episodio del podcast, Plant ha raccontato di come Led Zeppelin IV sia nato in un'atmosfera bucolica, nell'isolamento più totale nel cottage di Bron-Yr-Aur, in Galles.
"Questa mossa ci ha restituito un nuovo ottimismo, la voglia di vivere un'esperienza diversa e raggiungere una nuova creatività".
Riflettendo sulla sua età, Plant ha infine scherzato dicendo:"Quando guardo il vecchio con i rami in spalla penso: il tizio sulla copertina oggi sono io!"
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L’asta del microfono come simbolo fallico, l’esposizione del petto villoso, i genitali strizzati in pantaloni di due taglie più stretti. E poi, una voce che trasuda sesso. Per un critico, Robert Plant era l’essenza del “cock rock”.
Testo: Gianpaolo Chiriacò
Oakland, California, 24 giugno 1977, secondo show. C’è una foto dei Led Zeppelin ripresa dal palco dove Robert dà le spalle al pubblico, e la fiumana di gente raccolta per ascoltare la band fa da sfondo alla figura longilinea del cantante.
Questione di postura
Osserviamo la sua postura: le gambe dritte ma non rigide, un piede davanti all’altro; le spalle leggermente retroflesse; la testa, reclinata senza eccedere, permette ai capelli di andare indietro quel tanto che basta per agevolare una fonazione libera ma senza nascondere i riccioli; le braccia stanno vicine al busto, ma lasciano spazio di movimento agli avambracci. Tutto questo consente alle mani di muoversi in maniera lieve ma decisa: la sinistra regge il microfono a 45° rispetto al mento, la destra sorregge il cavo senza soffocarlo, elegantemente stabile, all’altezza del fianco. È una sua postura tipica, graziosa e non necessariamente effeminata, che Robert in genere alterna con un’altra, più spavalda benché non contratta: le mani sui fianchi, il bacino proteso in avanti, le spalle un po’ indietro a compensare.
Ad analizzare in sequenza tutte le foto e i video dei Led Zeppelin dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta, lo si trova quasi sempre in una delle possibili variazioni di queste due pose. Il suo corpo sembra spesso sospeso, ma con una ferma intenzione. Poi, ogni tanto, le mani si sollevano, poggiandosi sull’asta del microfono; un gesto solitamente adottato nei brani dal groove più spinto, come Whole Lotta Love o Immigrant Song. C’è la precisione dell’attore, nelle movenze di Robert Plant. Osservando la sua gestualità nei primi anni dei Led Zeppelin, quelli della quadrilogia, dell’apogeo mai più raggiunto secondo i critici, si possono individuare altri tratti ricorrenti.
https://stonemusic.it/54488/le-ambigue-posture-di-robert-plant-il-genio-del-cock-rock/
https://youtu.be/xbhCPt6PZIU
Prendiamo in considerazione la classica Stairway to Heaven dal film-concerto The Song Remains the Same. Nel corso delle frasi le dita si rivolgono verso l’alto, si agitano leggiadre (le braccia sempre vicine al corpo), quasi a esaltare la magia delle parole, del verso cantato. Durante i respiri la testa va un po’ indietro: scioglie il collo (tipico trucco da vocalist…) e muove delicatamente i capelli. Ogni tanto le due unità si incontrano, quando – tra una frase e l’altra – Robert si tira indietro i capelli con una mano, quasi distrattamente, o almeno così pare. Ma ciò che sembra trasudare sicurezza e rilassamento in realtà è frutto di un’applicazione meditata, di un’estrema consapevolezza della teatralità nel live che l’hard rock – il genere che lui stesso ha contribuito a costruire – ha sovranamente imposto. Quel senso di rilassamento distratto è, in altri termini, profondamente, ontologicamente falso.
Viene, invece, da un lavoro quotidiano lungo gli anni, un’attenzione ai dettagli, una cura maniacale della personalità scenica. Basta dare uno sguardo alla biografia del cantante per capire che tutto questo ha una storia. Nato nel Black Country, a una decina di chilometri da Birmingham, Robert era figlio di un ingegnere civile con la passione per la musica. Da ragazzo era un ottimo studente, ma all’interesse per lo studio si affiancava sempre più a quello per la musica. Verso la fine del liceo, quando l’attività dal vivo con i suoi amici si intensificava, la spinta verso la vita on the road divenne inarrestabile. Fu allora che Robert decise che ce l’avrebbe fatta, puntando su quello che gli riusciva meglio: mettere in scena l’ambiguità.
Con la faccia e il timbro di un angelo, pareva un novello Dorian Gray quando mise per la prima volta in repertorio quella The Lemon Song che ritroviamo, dopo molti anni, in “II”. Robert l’aveva provata e riprovata dal vivo prima di inciderla. Era il solo ad avere il coraggio di cantare quei versi espliciti, fra i suoi amici del liceo, con quell’erotismo malizioso, quella spacconeria unita a vezzi, iniziava già allora a trasformarsi in una creatura da palcoscenico.
https://youtu.be/2f6T4DZG9yg
Così, quando arriva alla corte di Jimmy Page, Robert ha già alle spalle anni di gavetta – con qualche piccolo successo e diverse défaillances – durante i quali ha elaborato un suo modo di catturare il pubblico, mostrandosi allo stesso tempo burbero e generoso, come gli aveva insegnato il blues (la prima passione). Dalla psichedelia West Coast (sua seconda passione) attinge invece il gusto per la ripetizione, che spesso adopera fino a farla diventare un elemento chiave del suo stile. Le iterazioni – di parole o di effetti vocali – gli permettono di giocare con le sfumature della voce, in tutte le possibili variazioni.
Il suo repertorio di attacchi è vastissimo: duri (come quell’ “I want you again” in Dazed and Confused nel “Live at the Royal Albert Hall”), rauchi al limite del costretto, e glissati lunghi o brevi, morbidi come nel registro parlato (diventati poi dominanti nelle sue performance con Alison Krauss). A questi si aggiungano urla, richiami, acuti, falsetti ricchi di aria e gola, sospiri, pianti, mugugni, twang pieni di naso, falsetti più limpidi. Non è la pulizia, né tantomeno la precisione a renderlo un grande cantante, ma piuttosto la varietà delle espressioni, e la scioltezza con cui passa da una all’altra delle sue maschere sonore.
https://youtu.be/0dA5Vfl1bbU
Un ottimo esempio della sua versatilità è il blues I Can’t Quit You Baby, che si muove dal tono confidenziale all’urlo straziato. Per anni l’interpretazione di Simon Frith, secondo cui i Led Zeppelin sarebbero stati l’emblema del cock rock (rock del membro in erezione), è stato il modo più diffuso di classificare la musica dei Led Zeppelin. Ma nuove chiavi interpretative, ispirate alle correnti femministe e ai performance studies, ci hanno fatto capire come la comunicazione dei quattro inglesi – e in particolare l’elemento vocale – costituivano anche un canale immediato per stabilire un rapporto con un nuovo modo di essere donna… Cosicché, quel canto sgolato e quella vocalità acuta ma potente diventarono espressione di una liberazione sessuale non solo maschile.
Secondo Susan Fast, era anzi un modo di dare voce anche al pubblico femminile e alle sue istanze. In quest’ottica, forse, possiamo ritornare a guardare sotto una nuova luce la t-shirt indossata da Plant in quella foto da cui siamo partiti. Ci troviamo una scritta: Nurses Do It Better (le infermiere lo fanno meglio). All’apparenza uno slogan sessista, ma a ben guardare è una frase che in fondo ammicca al pubblico femminile di quegli anni, alla scelta controtendenza di vivere una sessualità emancipata, di conquistare il diritto a usare liberamente il proprio corpo. Affermazione che va contestualizzata alla complessità su cui Robert costruisce la sua arte performativa. Cosicché, interpretando se stesso, Plant incarna le istanze e le contraddizioni di un pubblico vasto e diverso.
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“John Bonham is the greatest rock drummer of all time. Bonham played straight from the heart. His drumming wasn't perfect at all, but when he hit a groove it was so deep it was like a heartbeat. He had this manic sense of cacophony, but he also had the final feeling. He could swing, he could climb to the top, or he could pull back. Led Zeppelin, and especially John Bonham's drums, really opened my ears. I didn't really discover Zeppelins until I was 16. I liked hardcore punk rock: reckless and powerful drums, a beat that sounded like a shotgun shot in a concrete cellar. But when the CD first came out in the 1980s, the first one I listened to was "Houses Of The Holy". It changed everything. I've played that CD thousands of times. I listened so much I could hear the kick pedal squeak! I learned to play instruments by ear. I have not been trained and I cannot read music. What I play comes straight from the soul - and that's what I hear on John Bonham's drums. I saw Bonzo on the Led Zeppelin DVD and it looks like the movie was sped up because it plays so fast. I don't know anyone who thinks there is a better rock drummer than John Bonham: that's undeniable! "—Dave Grohl.
John Bonham è il più grande batterista rock di tutti i tempi. Bonham ha giocato direttamente dal cuore. La sua batteria non era affatto perfetta, ma quando ha colpito un groove era così profondo che era come un battito cardiaco. Aveva questo senso maniacale di cacofonia, ma aveva anche la sensazione finale. Poteva oscillare, poteva salire in cima o poteva tirarsi indietro. I Led Zeppelin, e soprattutto la batteria di John Bonham, mi hanno davvero aperto le orecchie. Non ho scoperto veramente gli Zeppelin fino a 16 anni. Mi piaceva l'hardcore punk rock: batteria spericolata e potente, un ritmo che suonava come uno sparo di fucile in una cantina di cemento. Ma quando il CD è uscito per la prima volta negli anni '80, il primo che ho ascoltato è stato "Houses Of The Holy". Ha cambiato tutto. Ho riprodotto quel CD migliaia di volte. Ho ascoltato così tanto che potevo sentire il cigolio del pedale della cassa! Ho imparato a suonare gli strumenti a orecchio. Non sono stato addestrato e non so leggere la musica. Quello che suono viene direttamente dall'anima - ed è quello che sento nella batteria di John Bonham. Ho visto Bonzo sul DVD dei Led Zeppelin e sembra che il film sia stato velocizzato perché suona così velocemente. Non conosco nessuno che pensi che ci sia un batterista rock migliore di John Bonham: è innegabile! " —Dave Grohl.
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