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John Paul Jones - sessione fotografica a casa - gennaio 1970/
Credito fotografico: Plitz
John Paul Jones in La canzone rimane la stessa (1976)
17 marzo 1975: i Led Zeppelin vivono a Seattle, WA, USA, fotografati da Mike Leach
..fermare l'attimo è qualcosa di straordinario
Led Zeppelin durante il primo tour scandinavo del 1968.
Questa inquadratura è avvenuta subito dopo aver suonato al Madison Square Garden. Page sapeva di aver vinto. Si era rilassato un po' e sembrava un po' più macho e suburbano. Robert era il posatore rock naturale, Jones sempre il session man. Bonham era piuttosto sconcertato per la maggior parte del tempo. ~ Chris Dreja
I Led Zeppelin nel backstage del Pontiac Silverdome, USA, 1977.
“La partecipazione al concerto Silverdome dei Led Zeppelin di stasera ha trionfalmente infranto il precedente record di presenze della band, un numero ineguagliato da qualsiasi altro gruppo negli ultimi quattro anni.
Il pubblico di 77.229 al Silverdome è il pubblico più numeroso per un concerto in un atto. Il record precedente era di 56.800 stabilito nel maggio 1973 in uno spettacolo degli Zeppelin a Tampa Bay. In quel giorno storico, il gruppo ha superato il record di 55.000 presenze dei Beatles nel 1965. Con una somma di £ 467.000 stasera, i Led Zeppelin hanno terminato la prima tappa del loro undicesimo tour in Nord America. Al ritorno, la band farà un tour negli Stati Uniti meridionali, a partire dal 18 maggio a Birmingham, Ala”.
“Amo i Led Zeppelin. Erano quattro musicisti prodigiosamente talentuosi. La magica combinazione di Jimmy Page e Robert Plant…John Paul Jones al basso sostenuto dalla migliore sezione ritmica e dal miglior batterista rock n' roll del mondo, John Bonham.” —Roger Taylor dei Queen.
La migliore band di sempre
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"Un giorno andai a scuola e c'era un ragazzo in piedi sul campo del liceo che suonava canzoni di Lonnie Donegan con una chitarra acustica, che sembrava molto simile a quella che avevo a casa. Un po' più costosa direi, sai, perché la mia chitarra sembrava essere stata letteralmente gettata via. Iniziammo a parlare e io dissi: "Beh, ne ho una a casa" e lui mi disse: "Portala con te e ti mostrerò come accordarla."
Così il giorno seguente portai la chitarra con me, mi mostrò come accordarla e mi fece vedere un paio di accordi; penso di essere tornato a casa e aver continuato a suonare quegli accordi in continuazione, sai, come una sorta di mantra. Iniziò realmente tutto da lì. Mio padre disse: "Beh, finché continuerai gli studi accademici, non mi metterò in mezzo". Disse: "Non capisco", quando passai all'elettrico. "Non capisco perché vuoi scambiare le chitarre". Il che è abbastanza giusto, perché mi sentiva suonare (bene) la chitarra da falò. "Perché vuoi una chitarra migliore?" Quindi facemmo una specie di accordo.
Mi comprò la prima chitarra al di fuori di quella da falò. Ma poi disse: "Beh, capisco che vuoi continuare con questa, ma d'ora in poi dovrai pagare per le tue chitarre". Quindi, l'accordo era questo".
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Led Zeppelin || January 17, 1975 at the Metropolitan Sports Center Minneapolis,Minnesota during a rehearsal and soundcheck.
..pausa caffè..
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LONDON LYCEUM BALLROOM 12 OTTOBRE 1969
I Led Zeppelin avevano assaltato il Lyceum di Londra quella domenica sera, con una maratona di due ore di spettacolo pieno di azione....Uno spettacolo estremamente potente, durissimo e forte davanti a una folla entusiasta e molto appassionata... La band è incredibile e la voce di Robert è una vera delizia, nella sua espressione migliore e più alta che mai...Jimmy Page offriva una chitarra urlante, e con Plant dava una combinazione che garantiva del buon rock ad un pubblico selvaggio... La stampa inglese annunciava che i Led Zeppelin avrebbero ricevuto " il compenso più alto mai pagato a un gruppo britannico per una sola notte in questo paese ", anche se l' importo effettivo non verrà mai rivelato...
Andy Brown ci raccontava " È stata una delle prime esibizioni dei brani dell' album Led Zepp 2, ed è stato fantastico... Era la prima volta che la maggior parte di noi sentiva parlare di " Whole Lotta Love "...La band era in una forma fantastica anche se ancora grezza...Al Lyceum eravamo tutti seduti a gambe incrociate sul pavimento e prendevamo tutto il parterre... Era una cosa che non avevo mai sperimentato prima, il blues acustico era diventato la mia passione tanto da girare nei negozi di dischi per provare qualsiasi nuovo artista che lo suonasse, ma dopo quello spettacolo il blues / rock e soprattutto l' improvvisazione, diventarono il mio amore per i tutti prossimi anni a seguire... La varietà dei vari stati d' animo avevano catturato il pubblico durante quella serata, non sono sicuro per quanto tempo lo show è andato avanti con i bis richiesti a ripetizione...Ho spesso detto alla gente ( quando raccontavo del concerto ) era durato più di 2 ore, probabilmente è stata un' esagerazione, ma ci siamo arrivati davvero oltre le 2 ore... Un' altra cosa che mi rimane nella mente era che sono stato la prima persona ad alzarsi e ballare... Comunque ho assistito ad uno spettacolo killer con l' energia che scorreva fuori dagli altoparlanti "...
La buona forma di Plant è confermata dalle sue urla nel brano di apertura, con i gemiti particolarmente elevati durante " Good Times Bad Times " collegata a " Communication Breakdown "... Poi balbetta e geme i testi quando canta " I Can' t Quit You Baby ", eseguendo alcune impressionanti acrobazie vocali... Il nastro viene tagliato in molti punti del concerto, ma il dialogo di Robert Plant con la folla sembra essere intatto, tantochè proprio in " I Can' t Quit You Baby " un membro del pubblico lancia una bottiglia a Plant, costringendo il cantante a dargli un avvertimento " perchè stai incasinando questo concerto ??? sei uno stupido sciocco, potevi diventare il nostro unico desiderio ... Adesso se pensi di essere davvero così intelligente, vieni quì e prova a fare di nuovo quella cosa, oppure credi di essere così furbo ??? Ti suggerisco di venire quì e fare quella cosa semplice ancora una volta, c'è un batterista dietro di me che lo vuole vedere ancora..." Intanto il brano verrà ripreso e portato al termine, ma Plant ritorna ancora una volta sul ragazzo colpevole " Grazie mille, grazie, grazie, è un grande piacere essere quì stasera, e vorremmo accogliere il nostro amico, così abituato a gettare le noci di cocco nella fiera, tu non sai davvero come ci si comporta ad un concerto..." Si riparte con Jimmy Page che sembra avere le dita un pò appiccicose durante gli assoli in " Heartbreaker ".... John Bonham ci va pesante durante " You Shook Me ", purtroppo il nastro viene tagliato al secondo versetto sulla parte finale... " What is and What Should Never Be " è eccellente, il perfetto equilibrio che c' e' tra calma e tempesta....La sorpresa della nottata è la versione di " White Summer ", anche se tendeva ad essere sempre la stessa canzone notte dopo notte, questa è stata diversa e con una interpretazione davvero fantastica, fluida, pulita e precisa, insomma una versione veramente grande di quello che normalmente era solo un pezzo solista di routine.... Per quanto riguarda le nuove canzoni del set sembrano ancora fedeli alle riproduzioni che erano sugli album... " Heartbreaker " è ancora caratterizza da John Bonham che suona con uno sfondo jazz più swinging, con Page nell' assolo breve e libero di molti dei trucchi che avrebbe poi incorporato in futuro nel pezzo.... Robert Plant sembra piangere e grida attraverso il secondo versetto di " Dazed and Confused " mentre Bonzo attacca i suoi tamburi con piena forza durante la parte solista della chitarra... I versi di apertura di " How Many More Times " sono cantati sopra le righe, e l' intera band spinge Plant al limite... C' è una Jam spaventosamente bella poco prima della sezione sul tema di " Bolero ", che presenta alcuni accenni a " Over Under Sideways Down " un hit degli Yardbirds.... Il medley include un " Boogie Chillen " disgiunto, purtroppo il resto della canzone è tagliato in più pezzi lasciandoci con una fine brusca, ma alla fine sarà sempre un grande spettacolo....Il nastro registrato in Audience è abbastanza chiaro, con Bonzo e Jones che sembrano un pò più distanti del solito....Si può sentire....
Era il 12 Ottobre 1969 ...BUONGIORNO PEOPLE
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Roger Taylor dei Queen ricorda
Avevamo ottenuto un backstage pass per le due serate del festival di Knebworth [1979]. Bonham arrivò insieme a suo figlio, e si sedette alla batteria per controllare l’accordatura. L’impianto di amplificazione non era ancora acceso, e lui fece qualche acciaccatura [rullante-tom-timpano-cassa]: il palco iniziò a tremare, io e John Deacon ci guardammo negli occhi, e ci abbracciammo
Altro motivo di apprezzamento del drumming di Bonham, sta nel fatto che risulta essere uno dei batteristi più campionati di sempre. Difatti estratti del suo sound sono stati usati per realizzare la famosissima “Relax” dei Frankie Goes to Hollywood, ma anche alcuni brani dei Beastie Boys.
ciao Bonzo.
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Il contratto del primo live dei futuri Led Zeppelin
Il 7 settembre 1968 è una data memorabile per la storia della batteria rock. I Led Zeppelin fanno il loro debutto. A dirla tutta per questi primi 13 concerti venivano ancora presentati come Yardbirds o New Yardbirds.
Il concerto si svolge in Danimarca presso il Gladsaxe Teen Club di Gladsaxe.
La tracklist dei pezzi eseguiti erano un unione tra i classici del vecchio gruppo di Page e di alcune composizioni che troveranno spazio nel primo album del nuovo gruppo.
A seguire del tour in scandinavia, il gruppo di John Bonham si esibirà in un tour di 15 date dove finalmente esibiranno il loro nuovo nome : Led Zeppelin. Il nome fù suggerito da Keith Moon, il primo batterista che Page pensò per il gruppo. Una caratteristica che diverrà marchio di fabbrica del gruppo fu il momento in cui Bonham faceva il solo durante la canzone Pat’s Delight (omaggio alla moglie del batterista). Più avanti venne cambiato il riff iniziale del pezzo e la canzone apparve sul secondo album del gruppo con il nome di Moby Dick.
Questo pezzo nacque da una jam che avvenne tra Jimmy Page e John Bonham, i quali si erano ispirati a TOAD dei Cream.
Alla fine di questo tour fu registrato il loro primo album dal nome omonimo a quello della band. La band impiegò solo 36 ore (meno di 2 settimane) per registrare e mixare l’intero album.
A questo album seguirono altri 8 album che in maniera sempre più crescente determinarono come sia esistito un modo d’intendere, registrare, suonare la batteria rock prima, e come tutto quanto sia cambiato dall’avvento di Bonham in poi.
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a dispetto degli "spam"...
attenzione FB io vedo e prevedo
1976...
20 ottobre 1976
La canzone era originariamente uno strumentale con il titolo provvisorio "The Overture". Dopo che il cantante Robert Plant ha aggiunto i testi, è stato temporaneamente conosciuto come "The Campaign" prima di diventare "The Song Remains the Same".
In un'intervista rilasciata alla rivista Guitar World nel 1993, il chitarrista Jimmy Page ha discusso della costruzione della canzone:
"In origine doveva essere uno strumentale - un'ouverture che ha portato a "The Rain Song". Ma immagino che Robert avesse idee diverse. Sai, "Questo è abbastanza buono, meglio ottenere alcuni testi - veloce!" [ride] … avevo tutto il materiale iniziale insieme e Robert ha suggerito di dividere in metà tempo nel mezzo. Dopo aver capito che l'avremmo scomposta, la canzone è arrivata insieme in un giorno … ho sempre aveva un registratore a cassette in giro. È così che sia "The Song Remains the Same" che "Stairway" si sono uniti - da frammenti di idee registrate"
La traccia vocale di Plant è stata leggermente accelerata per l'uscita dell'album. Page ha eseguito le sovraincisioni con una Telecaster in questa registrazione e anche una chitarra Fender a 12 corde.
in spite of the "spam" ...
attention FB I see and foresee
1976 ...
October 20, 1976
The song was originally an instrumental with the working title "The Overture". After singer Robert Plant added the lyrics, it was temporarily known as "The Campaign" before becoming "The Song Remains the Same".
In an interview with Guitar World magazine in 1993, guitarist Jimmy Page discussed the construction of the song:
"It was originally supposed to be an instrumental - an overture that led to" The Rain Song ". But I guess Robert had different ideas. You know," That's good enough, better get some lyrics - quick! "[Laughs]… I had all the initial material together and Robert suggested we split in half time in the middle. After realizing we were going to break it down, the song came together in one day… I always had a cassette deck lying around. That's the way it is. " The Song Remains the Same "that" Stairway "joined - from scraps of recorded ideas"
Plant's vocal track was accelerated slightly for the album release. Page overdubs with a Telecaster on this recording and also a 12-string Fender guitar.
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Ahmet Ertegün
e Robert Plant..Grazie a lui é stato possibile vedere di nuovo i Led Zeppelin insieme con Jason Bonham alla batteria
vivere una vita in perfetto stile blues.
1) FATE LE COSE CON CURABisogna fare attenzione ai particolari e averne una cura artigianale. In ogni cosa va ricercato il chiaro scuro, vanno riscoperte le dinamiche e le piccole differenze in grado di toccare sia il cuore sia il cervello. L’artigiano piega l’idea all’istinto e poi trova la perfeziona a colpi di lima.
2) NON OMOLOGATEVI MAISfruttate la vostra occasione di essere diversi e vivete fuori dal coro. La cura che metterete nelle vostre cose vi distinguerà. Anche se non hai l’impianto da 200 watt quello che conta è arrivare al cuore della gente.
3) DIMENTICATE I TALENT SHOWIl rispetto e l’amore servono al bluesman come l’aria che respiriamo. Un vero musicista suona per la propria gente. Non si sale sul palco a dimostrare di essere i più bravi ma per fare capire cos’è la cura e la passione. Lo scopo di tutto è arrivare a uno scambio con il pubblico. Non è uno sfoggio di bravura. L’applauso bello è quando il contatto è avvenuto e i vostri sforzi sono stati utili a qualcuno.
4) CERCATE IL SUDORE E IL CONTATTO FISICOIl blues è carne, puro contatto fisico. Finito il concerto sento il bisogno di abbracciare la gente del blues. John Mayall e B.B. King sono un grande esempio. Il pubblico è troppo importante. Il sudore e la fatica sono la cosa bella. Un tratto distintivo di cui non vergognarsi. Altrimenti vuol dire che ti sei risparmiato.
5) PRATICATE L’IRONIA E IL SESSOL’ironia è un dato distintivo del blues e appartiene alla sua storia. Nessun pregiudizio per i doppi sensi e le battutacce. Il blues è godereccio. Il bluesman non è un bacchettone che vive in punta di piedi. Un luogo comune riduce il blues a lamento della povera gente e degli schiavi dimenticando come dietro la sofferenza la passione vive coltivando la ribellione. Cantarsi e ridersi addosso è più forte del piangersi addosso. Allo stesso modo il blues vive di sesso e cose spinte. I got my mojo working di Muddy Waters parla del mojo, un amuleto magico legato a un rituale religioso. Nella canzone si fa riferimento al fatto di agitarlo tutta la notte con un’allusione evidente a qualcos’altro. Ironia e sesso alimentano la nostra voglia di riscatto morale e sociale. Per questo il blues è la musica fonte da cui hanno avuto origine il jazz, poi negli anni ’50 il rock’n’roll, poi il beat negli anni ’60, poi il funky e la fusion e via via… Il blues è il sottofondo musicale della nostra vita. Nel bene e nel male il blues capita a tutti.
Nella grande comicità c’è sempre una strizzatina d’occhio al blues. Quando uno vuole fare qualcosa di comico e di forte attinge agli accordi che caratterizzano l’andamento ironico del blues e ne viene fuori il bluesettone satirico di protesta.
Il blues si abbina alla cucina creola della Louisiana: gamberi alla piastra, gumbo e Jambalaya. Cibo da strada saporito da mangiare in piedi. Siamo all’antitesi del talent show culinario televisivo. Per soddisfare uno che ha fame devi dargli il pasticcio di polenta taragna con luganega e non certo la nouvelle cousine o un assaggino impiattato bene.
7) SCARPE COMODE
LIBERTÀ E CONTAMINAZIONELe cose migliori sono frutto di contaminazione, nell’arte come nella vita.. Il blues è musica di libertà e non esiste un canone fisso. Ci sono mille tipologie di blues e strumenti che lo interpretano.
9) MAI VIVERE CON IL FRENO TIRATO. IL BLUES È LIVE.La vita è un dare e avere e nel blues torna tutto quello che sai dare. Accade a tanti musicisti che arrivano a suonare fino a 90 anni. . Le soddisfazioni arrivano anche se non fai dischi di successo. L’importante è suonare live, stare con la gente che amate.
10) NEL BLUES PUÒ CAPITARE DI TUTTO e soprattutto farlo dal vivo..
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grazie ad una amica mia..@Marina Delg..
e la mia risposta..
""""se posso e spero di non essere bannata...e soprattutto siamo ancora lontani dalla "zona protetta"..“Frecce elettriche... attraversano il corpo.
Un arcobaleno di colori colpisce le palpebre.
Una schiuma di musica cade sopra le orecchie.
È il gong dell'orgasmo.”""""
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Led Zeppelin - Jimmy Page e Robert Plant si esibiscono dal vivo sul palco del Boston Tea Party. 26 gennaio 1969.
“Per quanto mi riguarda, il concerto chiave degli Zeppelin, quello che ha messo tutto a fuoco, è stato quello che abbiamo suonato durante il nostro primo tour americano al Boston Tea Party. Avevamo suonato il nostro solito set di un'ora, usando tutto il materiale per il primo album e il pezzo di chitarra White Summer di Page e alla fine, il pubblico non ci ha fatto uscire dal palco. Era in uno stato tale che abbiamo dovuto iniziare a lanciare idee in giro, solo pensando a canzoni che potremmo conoscere tutti o di cui alcuni di noi conoscevano una parte e lavorarci su da lì.
Quindi tornavamo a suonare cose come "I Saw Her Standing There" e "Please Please Me", i vecchi preferiti dei Beatles. Voglio dire, qualsiasi cosa ci venisse in mente e la risposta è stata piuttosto sorprendente. C'erano ragazzi che sbattevano la testa contro il palco – non l'ho mai visto in un concerto prima o dopo, e quando finalmente abbiamo lasciato il palco, abbiamo suonato per più di quattro ore.
Peter (Grant) era assolutamente estasiato. Stava piangendo, se puoi immaginarlo, e ci abbracciava tutti. Sai con questo abbraccio da orso grizzly. Suppongo che sia stato allora che ci siamo resi conto di cosa sarebbero diventati i Led Zeppelin".
– John Paul Jones (NME, febbraio 1973)
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