venerdì 13 gennaio 2023

62..DICONO E HANNO DETTO DI..ROBERT PLANT E LED ZEPPELIN.."( recensioni - interviste varie e curiosità )


 

Led Zeppelin: 54 anni dal debutto

https://www.thewalkoffame.it/blog/led-zeppelin-52-anni-dal-debutto/?fbclid=IwAR3xMgR59wRDySUkVL3M-hBdNAKNRIdXor02tu-lJ9-quiN_z5KrBnbR2J8

L’articolo di oggi non necessita di alcuna presentazione. La storia ha già fatto tutto immortalando per sempre sull’Olimpo del rock la più grande band del pianeta: i Led Zeppelin. Il quartetto inglese che rivoluzionò in maniera indelebile il modo di intendere la musica e l’hard rock come lo conosciamo.

Oggi ricorre una data di importanza storica, poiché in quel lontanissimo 12 gennaio di cinquantaquattro anni fa vide la luce Led Zeppelin (o Led Zeppelin I), l’omonimo album di debutto del gruppo licenziato dalla Atlantic Records. Il lavoro che diede il via alla leggenda. Talmente influente e seminale che la rivista Rollingstone

lo inserì in ventinovesima posizione nella lista dei migliori 500 album della storia!

All’epoca poco più che ventenni, i giovanissimi Robert PlantJames Patrick PageJohn Paul Johnes e John Bonham, erano fortemente influenzati dal blues. Formatisi da nemmeno un anno, i primi Led Zeppelin vollero omaggiare l’artista Willie Dixon (pioniere indiscusso del blues americano) inserendo all’interno del disco due cover.

Le registrazioni avvennero in brevissimo tempo, in quanto la maggior parte dei brani era già stata scritta dagli Yardbirds, la prima band di Page dal ’66 al ’68, da una cui costola nacquero proprio i Led Zeppelin. Fu il chitarrista a prendere in mano le redini assumendo i futuri componenti.

Curiosità: la copertina dell’album raffigura un fotogramma del disastro dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg, il dirigibile tedesco che il 6 maggio 1937 si schiantò a terra. É proprio il velivolo che suggerì a Jimmy Page il nome della band che, prima di allora, era conosciuta come The New Yardbirds. Quest’ultima, tra l’altro, diede il via alla carriera anche di Eric Clapton e Jeff Beck.

Un intreccio tra storia e leggenda che cinquataquattro anni fa infiammò i cuori dei primissimi rockers con un sound esuberante, fresco e aggressivo per l’epoca. In una parola: Led Zeppelin. Tanti auguri!

https://youtu.be/TA9Rec1qAFQ

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https://onlyfanstar.com/.../before-joining-led.../...
Prima di unirsi ai Led Zeppelin, John Bonham ha scoperto un modo brillante per guadagnare denaro
Da giovane batterista, John Bonham ha trovato un lavoro costante nella sua città natale. Da adolescente batterista a Birmingham, in Inghilterra, Bonham ha trovato un lavoro stabile anche se il suo insegnante di batteria non ha mai creduto che fosse così abile. Il suo talento straordinario e il suo comportamento amabile gli hanno permesso di esibirsi dal vivo tutto il tempo. John Bonham era destinato ad avere un impatto nel mondo della batteria molto prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin. E lo ha fatto. Usando nient'altro che una catena di bicicletta sulla sua batteria nei suoi primi anni, Bonham ha trasformato l'arte della batteria. Prima che i Led Zeppelin arrivassero a bussare, Bonham prese la saggia decisione di capire come fare soldi e assicurarsi un lavoro stabile come batterista in via di sviluppo. Nella sua esibizione dal vivo di debutto, Bonham ha sostituito il batterista veterano Bill Harvey. Successivamente, ha convocato Harvey sul palco per un assolo di duello improvviso. Dopo, quando l'uno o l'altro è stato messo tra il pubblico e chiamato sul palco per eseguire assoli ben provati, Harvey e Bonham hanno ingannato il pubblico. Bonzo ha continuato a esibirsi dal vivo anche se aveva un lavoro normale e si esibiva per arrotondare le sue entrate. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, Bonham ha escogitato una tecnica brillante per guadagnare soldi extra mentre si esibiva. La brillante strategia aziendale pre-Led Zeppelin di Bonham? Il suo primo roadie viene licenziato
Nella sua esibizione dal vivo di debutto, Bonham ha sostituito il batterista veterano Bill Harvey. Successivamente, ha convocato Harvey sul palco per un assolo di duello improvviso. Più tardi, quando l'uno o l'altro è stato inserito tra il pubblico e chiamato sul palco per eseguire assoli ben provati, Harvey e Bonham hanno ingannato il pubblico. Bonzo ha continuato a esibirsi dal vivo anche se aveva un lavoro normale e si esibiva per arrotondare le sue entrate. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, Bonham ha escogitato una tecnica brillante per guadagnare soldi extra mentre si esibiva. La brillante strategia aziendale pre-Led Zeppelin di Bonham? Il suo primo roadie viene licenziato. Bonham ha una storia di guida discutibile. Quando una volta ha distrutto il furgone di famiglia, il padre di Bonham ha preso in custodia la batteria di suo figlio come forma di disciplina (e ha chiamato la polizia contro suo figlio quando è entrato nel capannone per liberarli).
Bonzo fu fortunato che suo padre gli diede il permesso di trasportare la sua batteria ai concerti su un camion da lavoro. Sapere guidare lo rese famoso tra le band locali perché potevano fare un viaggio. (La sua abilità alla batteria ha aiutato) Aveva un amico come suo roadie. Secondo CM Kushins in Beast: A Memoir, la brillante manovra per fare soldi di Bonham è stata quella di licenziare il suo amico e mantenere il suo stipendio. Sebbene Bonham abbia guadagnato il suo nome con gli Zeppelin, non si è attenuto esclusivamente alla loro musica. Bonham e Paul McCartney hanno collaborato a più sessioni di registrazione di Wings. La maggior parte delle composizioni di Bonzo non è mai stata pubblicata, ma ha contribuito alla canzone "Rockestra Theme" sull'album dei Wings Back to the Egg del 1979. Anche John Paul Jones, un membro dei Led Zeppelin, ha contribuito al disco. I fan della musica sanno che John Bonham ha rivoluzionato la batteria con i Led Zeppelin,


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Dato che siamo in tema di aneddoti e curiosità, allora raccontiamo anche che, nel 1966, Daltrey litigò per l'ennesima volta con Pete Townshend, che lo accusava di pensare troppo alle donne e poco alla musica, e per un breve periodo uscì dagli Who.

Lo stesso Townshend ed Entwistle si alternarono al microfono per chiudere alcuni concerti e poi si misero alla ricerca di un cantante.Avendo già dovuto cancellare un concerto a Worcester a causa dell’assenza di Daltrey, la band dovette affrontare un problema simile a Kidderminster, dove, tra il pubblico, c'era un giovane che, dopo aver visto il posto vacante dietro il microfono, decise che doveva essere lui a occuparlo.
Un impresario locale presentò loro un ragazzotto alto e magro, bravino ma non al punto di sostituire Daltrey. Il ragazzotto, dice la leggenda, cercò in tutti i modi di ingraziarsi Townshend, che era quello più titubante, mentre Entwistle era favorevole a concedergli una chance. Moon era sempre ubriaco, e non faceva testo. Alla fine Townshend si convinse e disse all'impresario che lo avrebbero fatto provare.
L'impresario chiamò il ragazzo per comunicargli la notizia, ma fu una doccia fredda: ci aveva ripensato. Un suo ex compagno di scuola aveva fondato una band, gli aveva proposto di esserne il frontman e lui aveva accettato.
"Rifiuti gli Who, pezzo di idiota? Ti rendi conto di quel che stai facendo? Sei rovinato, capisci? Rovinato!! Tra qualche anno, quando sarai a lavare i piatti nella cucina di qualche lurido ristorante vietnamita, ricorderai queste mie parole."
Il ragazzino, ovviamente, qualche anno dopo non avrebbe lavato i piatti...quel ragazzino era Robert Plant.

(Carlo Massarini)

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..ottimo per festeggiare un compleanno speciale..
Li ho sentiti per la prima volta negli anni ’70 trasmessi da una radio AM. Era il periodo in cui Stairway to Heaven era popolarissima. Avevo 6 o 7 anni e stavo cominciando a sentire musica, ma solo con l’adolescenza sono arrivato ad ascoltare i primi due dei Led Zeppelin. Me li passarono dei fattoni. Ce n’erano in sacco nelle periferie in Virginia, col loro armamentario di muscle car, fusti di birra, Zeppelin, acidi, erba. Quando c’era uno di questi elementi, c’erano anche gli altri. A me però gli Zeppelin pareva avessero un che di spirituale. Frequentavo una scuola cattolica e stavo mettendo in dubbio l’esistenza di dio, però credevo nei Led Zeppelin. Avevo fede, ma non in senso cristiano: avevo fede nei Led Zeppelin in quanto entità spirituale. Mi fecero capire che la musica proviene da un altro luogo e che gli esseri umani la canalizzano. Quella musica non veniva da un songbook, non da un produttore e nemmeno da un insegnante. Veniva da quattro musicisti che la portavano in posti in cui non era mai stata. Avevo l’impressione che venisse da un altrove. Ecco perché i Led Zeppelin sono il più grande gruppo di tutti i Tempi Non poteva essere altrimenti.
https://www.rollingstone.it/.../dave-grohl.../529207/... Non poteva essere altrimenti.

https://www.rollingstone.it/musica/dave-grohl-racconta-i-led-zeppelin-non-facevano-musica-ma-esorcismi/529207/?fbclid=IwAR20Zm7Hj6bDNh_qig7zqsFQAPZPRol2nUH5wKZJBaHMPYkfYPrmifz_-8Ypo

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..ottimo per festeggiare un compleanno speciale..
Li ho sentiti per la prima volta negli anni ’70 trasmessi da una radio AM. Era il periodo in cui Stairway to Heaven era popolarissima. Avevo 6 o 7 anni e stavo cominciando a sentire musica, ma solo con l’adolescenza sono arrivato ad ascoltare i primi due dei Led Zeppelin. Me li passarono dei fattoni. Ce n’erano in sacco nelle periferie in Virginia, col loro armamentario di muscle car, fusti di birra, Zeppelin, acidi, erba. Quando c’era uno di questi elementi, c’erano anche gli altri. A me però gli Zeppelin pareva avessero un che di spirituale. Frequentavo una scuola cattolica e stavo mettendo in dubbio l’esistenza di dio, però credevo nei Led Zeppelin. Avevo fede, ma non in senso cristiano: avevo fede nei Led Zeppelin in quanto entità spirituale. Mi fecero capire che la musica proviene da un altro luogo e che gli esseri umani la canalizzano. Quella musica non veniva da un songbook, non da un produttore e nemmeno da un insegnante. Veniva da quattro musicisti che la portavano in posti in cui non era mai stata. Avevo l’impressione che venisse da un altrove. Ecco perché i Led Zeppelin sono il più grande gruppo di tutti i Tempi Non poteva essere altrimenti.
https://www.rollingstone.it/.../dave-grohl.../529207/... Non poteva essere altrimenti.

https://www.rollingstone.it/musica/dave-grohl-racconta-i-led-zeppelin-non-facevano-musica-ma-esorcismi/529207/?fbclid=IwAR20Zm7Hj6bDNh_qig7zqsFQAPZPRol2nUH5wKZJBaHMPYkfYPrmifz_-8Ypo

Dave Grohl racconta i Led Zeppelin: «Non facevano musica, ma esorcismi»
La scoperta dei dischi della band, lo stile di Jimmy Page, gli acidi e la spiritualità: il musicista di Nirvana e Foo Fighters racconta come, quando e perché è stato folgorato dalla band di ‘Black Dog’
Senza i Led Zeppelin non ci sarebbe stato il metal. E anche se ci fosse stato, avrebbe fatto schifo. Erano qualcosa di più di un gruppo rock, erano una combinazione perfetta di passione, mistero e talento. M’è sempre parso che fossero alla ricerca di qualcosa. Non erano mai paghi, cercavano di buttarsi in esperienze sempre nuove. Erano capaci di tutto e chissà dove sarebbero arrivati se John Bonham non fosse morto. Rappresentavano la fuga da un sacco di cose. In quel che facevano c’era un elemento fantasy, anzi era parte essenziale del loro carattere, di quel che li rendeva importanti. Senza i Led Zeppelin, fatico a immaginare tutta quella gente che va al cinema a vedere Il signore degli anelli.
Non erano amati dalla critica: troppo sperimentali, troppo estremi. Fra il ’69 e il ’70 girava un sacco di musica strana e loro era i più strani di tutti. Per me Jimmy Page era più strambo persino di Jimi Hendrix. Hendrix era un genio portentoso, Page un genio posseduto. I dischi e i concerti degli Zeppelin erano esorcismi. Hendrix, Jeff Beck ed Eric Clapton spaccavano i culi, ma Page stava a un altro livello, suonava in modo umano e imperfetto. Sembrava un vecchio bluesman che si è calato dell’acido. Ascolto i suoi assoli nei bootleg dei Led Zeppelin e mi ritrovo ora a ghignare e ora a versare lacrime. Sentite una versione a caso di Since I’ve Been Loving You e vi scoprirete a ridere e piangere nello stesso tempo. Per Page, la chitarra non è solo uno strumento. È un traduttore di emozioni.
Quando John Bonham suonava la batteria sembrava non sapesse che cosa sarebbe accaduto da un momento all’altro, pareva sempre sull’orlo di un precipizio. Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere e nessuno, credo, ci si avvicinerà mai. È e resterà il più grande batterista di tutti i tempi. Ho passato anni in camera mia – parlo davvero di anni – ad ascoltare le tracce di batteria di Bonham e a cercare di imitarne lo swing, il modo in cui restava indietro sul beat, la velocità, la potenza. Non volevo solo imparare a memoria quel che suonava. Volevo ereditare il suo istinto. Ho tatuaggi di Bonham ovunque: sui polsi, sulle braccia, sulle spalle. Me ne sono fatto uno a 15 anni: sono i tre cerchi che rappresentano il suo simbolo su Zeppelin IV e che erano riprodotti sulla sua grancassa.
Black Dog, da Zeppelin IV, rappresenta i Led Zeppelin al top della potenza rock, è l’esempio perfetto di quant’erano possenti. Non avevano bisogno di grandi distorsioni o di suonare velocemente: erano heavy e bastava. Avevano pure un lato sensibile, una cosa che la gente tende a non prendere in considerazione perché li vede come animali rock, ma Zeppelin III era pieno di momenti belli e delicati. È stata la colonna sonora ai giorni in cui stavo mollando la scuola. Lo ascoltavo ogni giorno sul mio Maggiolone e intanto riflettevo su quel che avrei fatto nella vita. Per un motivo o per l’altro, quel disco mi ha regalato un po’ di luce.
Li ho sentiti per la prima volta negli anni ’70 trasmessi da una radio AM. Era il periodo in cui Stairway to Heaven era popolarissima. Avevo 6 o 7 anni e stavo cominciando a sentire musica, ma solo con l’adolescenza sono arrivato ad ascoltare i primi due dei Led Zeppelin. Me li passarono dei fattoni. Ce n’erano in sacco nelle periferie in Virginia, col loro armamentario di muscle car, fusti di birra, Zeppelin, acidi, erba. Quando c’era uno di questi elementi, c’erano anche gli altri. A me però gli Zeppelin pareva avessero un che di spirituale. Frequentavo una scuola cattolica e stavo mettendo in dubbio l’esistenza di dio, però credevo nei Led Zeppelin. Avevo fede, ma non in senso cristiano: avevo fede nei Led Zeppelin in quanto entità spirituale. Mi fecero capire che la musica proviene da un altro luogo e che gli esseri umani la canalizzano. Quella musica non veniva da un songbook, non da un produttore e nemmeno da un insegnante. Veniva da quattro musicisti che la portavano in posti in cui non era mai stata. Avevo l’impressione che venisse da un altrove. Ecco perché i Led Zeppelin sono il più grande gruppo rock di sempre. Non poteva essere altrimenti.
Il testo che avete letto fa parte della lista 100 Greatest Artists che Rolling Stone USA ha pubblicato tra il 2004 e il 2005. Potete leggerla qui.
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A John Paul Jones bastavano solo sette parole per riassumere l'abilità di John Bonham alla batteria nei Led Zeppelin
Anche decenni dopo la sua scomparsa, John Bonham è ancora considerato uno dei più grandi batteristi rock. Senza la presenza di Bonham, si potrebbe sostenere che i Led Zeppelin sarebbero stati un gruppo molto diverso, e avrebbero ragione. Numerose canzoni degli Zep presentavano la visione di Bonham per la sua batteria, e la band dipendeva dalla sua performance energica per dare alla musica un tocco più aspro. Per questo motivo, quando è morto, i Led Zeppelin non sono stati in grado di sostituirlo e continuare. John Paul Jones, il bassista degli Zep, ha criticato occasionalmente Bonham, ma ha anche richiesto solo sette parole per evidenziare la musicalità del suo partner nella sezione ritmica. John Paul Jones ha spesso criticato John Bonham. Prima di diventare famoso, Bonham ha dovuto affrontare alcune critiche per il suo modo di suonare la batteria. Non è mai stato considerato particolarmente eccellente dal suo istruttore di batteria,
Tuttavia, l'autodidatta Bonham divenne famoso come batterista a Birmingham, in Inghilterra, da adolescente. Insieme a Bonham, il bassista dei Led Zeppelin John Paul Jone ha formato una potente sezione ritmica. Si sono collegati quasi subito, anche se Jones ha chiamato Bonham quando era appropriato. A causa della scarsa brillantezza della batteria di Bonham in una canzone dei Led Zeppelin, Jones disprezza la melodia. Per quello che vale, anche Bonzo lo detestava. Nella canzone dei Led Zeppelin IV "Four Sticks", Jones ha criticato la batteria di Bonham. Jones ha chiamato Bonham per la sua confusione sul ritmo complesso. Jones non ha mai avuto paura di criticare Bonham, quindi le sue sette parole di incoraggiamento per il batterista hanno molto più significato. In sole sette parole, Jones ha elogiato l'abilità di Bonham alla batteria.
L'attrezzatura più personalizzata nella musica rock può essere una batteria. Un chitarrista o un bassista può prendere qualsiasi chitarra o basso ed essere certo che le corde e le note siano dove dovrebbero essere per il loro particolare strumento. Alcuni dei tamburi sono diversi. Quando suonano, i batteristi agitano selvaggiamente le braccia. Bonham era lo stesso. Per suonare i ritmi che ha creato per i Led Zeppelin, ha richiesto un posizionamento preciso del rullante, dei timpani e dei piatti. Nessun altro kit suonava come il suo perché lo accordava in modo diverso da tutti gli altri. “[John] ora suonava un piccolo kit, ma una volta suonava grandi tamburi. Non ha mai usato una grande batteria in termini di strumentazione. Non aveva mai scaffali pieni di cose e in genere usava solo quattro tamburi. Non importa che tipo di batteria stesse suonando, suonava sempre come lui quando lo sentivo sedersi davanti a qualsiasi strana attrezzatura per batteria.
Sette parole riassumono l'ammirazione di Jones per Bonham: "Non importava che batteria fosse". A seconda di chi lo suona, ogni drum kit è configurato in modo diverso. È una questione soggettiva. Non importa su quale sgabello fosse seduto, Bonham suonava sempre come Bonham, secondo Jones. Sia che stesse suonando la batteria di Ringo Starr a una festa o seduto al suo kit durante le esibizioni al Madison Square Garden, Bonham suonava sempre come Bonham. Il complimento di sette parole di Jones al talento di Bonham è stato davvero un elogio, soprattutto considerando che in precedenza aveva chiamato il suo compagno di gioco. Immediatamente, la sezione ritmica dei Led Zeppelin era sincronizzata.
I Led Zeppelin si sono formati piuttosto rapidamente. Gli Yardbirds, la precedente band del chitarrista fondatore Jimmy Page, si sciolsero nell'estate del 1968. Aveva Zep in studio di registrazione che iniziava il loro debutto nell'ottobre di quell'anno. Prima di fare qualsiasi altra cosa, il gruppo - Bonham, Jones, Page e il cantante Robert Plant - ha provato. Quando i Led Zeppelin si incontrarono per la prima volta, il musicalmente abile Jones trovò una corrispondenza in Bonham. L'arrogante Bonzo ha sostenuto la sua fiducia con le sue capacità e Jones credeva che avrebbero avuto qualcosa di eccezionale. Le abilità di batterista di John Bonham sono state meglio descritte in sette termini da John Paul Jones, che occasionalmente chiamava il suo compagno di sezione ritmica.
https://onlyfanstar.com/news/2023/01/17/john-paul-jones-only-needed-seven-words-to-sum-up-john-bonhams-drumming-prowess-in-led-zeppelin/?fbclid=IwAR2HyMiaGucHAtjGNqbxlKzaBo8x8N59W4O0qPHXOTIZtql9OGBaxBDOe_E

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La coppia più bella della storia . Per il lancio del suo secondo disco solista, the principle of moments, Robert intraprende un tour negli Stati Uniti. Lo accompagna nella band Jezz Woodroffe che aveva contribuito alla scrittura dei brani e suonava le tastiere. Ricorda Woodroffe: Jimmy Page venne ad assistere al concerto al MSG e Robert gli chiese di salire sul palco a suonare l'ultimo pezzo con noi. Appena mise piede sul palco ci fu un boato assordante. Non aveva fatto niente,era semplicemente in piedi accanto a Robert. Tutto ciò che avevamo fatto nelle due ore precedenti fu del tutto dimenticato.


Robert Plant Band
Madison Square Gardens

Ieri sera, lunedì 12 settembre, i Madison Square Gardens hanno festeggiato il ritorno di Robert Plant. È stato il primo ritorno di Robert nel famoso locale dai suoi giorni ancora più famosi come cantante principale con i Led Zeppelin.

La folla capiente di ventiquattromila non lo avrebbe lasciato scendere dal palco, nemmeno dopo tre ore di concerto. Hanno chiesto a gran voce il bis dopo il bis, facendogli sapere che questo nuovo capitolo della sua straordinaria vita era più che "d'accordo con loro".

Robert, che ora ha 35 anni, non ha fatto affidamento su nessuna delle eredità dei Led Zeppelin. Sarebbe stato fin troppo facile per lui. Invece ha tirato fuori materiale completamente nuovo dai suoi ultimi album da solista, "Pictures at Eleven" e "The Principle of Moments". Quest'ultimo mostra chiaramente l'intenzione di Robert di progredire e migliorare ulteriormente il già straordinario standard che si era prefissato con la rock band numero uno al mondo. Il nuovo suono è rock moderno vario, eccitante, imprevedibile e, naturalmente, decisamente pesante.
Il musicista rock britannico Robert Plant si esibisce sul palco durante il tour "Principle of Moments" al Madison Square Garden, New York, New York, 12 settembre 1983. Dietro di lui sono visibili Robbie Blunt (al centro), alla chitarra, e Paul Martinez, al basso chitarra. (Foto di Gary Gershoff/Getty Images)

https://www.gettyimages.fr/photos/robert-plant-1983




La nuova band ha il talento inventivo di Jezz Woodroffe - tastiere, Robbie Blunt - chitarra, Paul Martinez - basso e una persona nientemeno che l'incredibile Phil Collins che suona la batteria per il tour. Bob Mayo, che non era negli album, sta suonando chitarre e tastiere aggiuntive, portando un suono in più all'esibizione dal vivo.

Il vivace ed entusiasta Robert Plant ha eseguito un'ampia varietà di canzoni con emozione e sincerità, mostrando vera professionalità nell'integrare in modo creativo la voce con il suono generale. La folla non si è mai seduta sui propri posti, ci sono stati sopra sin dall'inizio, quindi l'atmosfera era proprio come dovrebbe essere per un grande spettacolo nella metropoli di New York.
Sopra il palco, braccia simili a polpi con movimento indipendente ruotavano con il ritmo, ciascuna lunga circa 50 piedi e con centinaia di luci in grado di cambiare colore attraverso lo spettro e di ruotare di 360 gradi. Tutto questo è collegato al computer e controllato da un banco di missaggio centrale nell'auditorium.

Il concerto al Madison Square Garden segna la metà del tour statunitense e canadese di Robert Plant. Il tour comprende 25 grandi città e un pubblico totale previsto di qualcosa come un quarto di milione di persone.

Lo slancio sta crescendo da quando la nuova carriera di Robert come artista solista è iniziata con l'uscita di "Pictures at Eleven", nel giugno '83. Per entrambi gli album sono stati collezionati moltissimi dischi d'oro, provenienti da tutto il mondo. Tutte le canzoni sono state scritte da Robert in collaborazione con i membri della sua nuova band: è determinato a non suonare nessun materiale dei Led Zeppelin, per un senso di correttezza nei confronti della sua nuova band. Considerando che sarebbe bello vederlo fare alcuni dei suoi vecchi classici, non c'è progresso trattenendo e questo significa nuovo materiale e perfezione per Plant; questo è il 1983!

Quest'uomo con questa band dietro di lui può modellare il suono delle cose a venire per un po' di tempo. Jezz Woodroffe è un tastierista di grande talento; Plant è fortunato ad avere le sue capacità e la sua comprensione nell'uso delle apparecchiature più eccitanti della musica. Ai sintetizzatori, tra cui Roland Jupiter 8 e SH-101, Korg Poly 61 e Yamaha Electric Grand Piano, viene dato lo spazio che meritano in questa nuova era. Jezz ha un grande futuro nello scrivere nuovo materiale.

Il tour negli Stati Uniti terminerà a metà ottobre e torneranno in questo paese con alcuni concerti in programma nel Regno Unito in inverno. Robert Plant, con una band di grande talento alle spalle, è davvero tornato nel modo più eccitante: è bello vederlo!
http://www.muzines.co.uk/articles/plants-principals/3178


http://www.muzines.co.uk/articles/synthesizer-design/3139

http://www.muzines.co.uk/articles/man-at-work/1898


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https://www.keepcardifflive.com/news/2021/12/10/on-this-day-14121983-robert-plant

In questo giorno, il 14 dicembre 1983, il dio del rock Robert Plant, ex frontman dei Led Zeppelin, ha suonato nel Top Rank di Cardiff.

Plant aveva pubblicato all'inizio dell'estate The Principle of Moments , il suo secondo album da solista in studio, registrato ai Rockfield Studios di Monmouth, nel Galles meridionale;

Come il primo album da solista di Plant, Pictures at Eleven, le canzoni partivano dal suono hard rock dei Led Zeppelin. Seguendo la forza di questi album, Plant ha lanciato un tour di successo nel 1983.

Phil Collins è stato il batterista della band di Plant per la parte nordamericana del tour. Collins si accontentò di esibirsi in sottofondo, nonostante il suo enorme successo come artista solista e con i Genesis all'epoca. Richie Hayward dei Little Feat ha suonato la batteria per le restanti date.

la formazione della band di Robert Plant per il tour del 1983 era composta da Robbie Blunt (chitarra), Jezz Woodroffe (tastiere), Bob Mayo (tastiere), Paul Martinez (basso) e Ritchie Hayward (batteria).

Coloro che speravano che inserisse alcuni classici degli Zeppelin sarebbero rimasti delusi. Questo è stato chiarito nel programma ricordo: “Stasera non ci saranno Slverhead, Black Sabbath, Foreigner, Little Feat, Adverts [riferendosi alle band in cui ciascuno dei membri aveva precedentemente suonato] o Led Zeppelin.

Solo musica degli ultimi due anni e forse... un medley della nostra hit [riferendosi a Big Log]”.

Una delle occasioni più memorabili del tour è avvenuta due giorni prima del concerto di Cardiff. Durante il bis di un concerto di Plant all'Hammersmith Odeon di Londra,

Ai Plant si unì il chitarrista Jimmy Page, compagno di band degli Zep, e tornarono al loro passato pre-Led Zeppelin, ma solo per una singola canzone.

"Ho un vecchio amico qui che non è abituato, com'è, a parlare in pubblico - Jimmy Page", ha detto Plant a un'ovazione che lo ha interrotto a metà frase. Poi si sono lanciati in un successo R&B che li ha ispirati nei loro anni formativi, "Treat Her Right" di Roy Head.






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Robert Plant (a destra) e Jimmy Page suonano insieme, per la prima volta dallo scioglimento dei Led Zeppelin, durante il bis di un concerto di Plant e della sua band all'Hammersmith Odeon, Londra, 13 dicembre 1983. (Foto di Michael Putland /Getty Pictures)






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https://swctcn.com/when-led-zeppelin-and-elvis-presley-collided-on-lettermans-late-show/?fbclid=IwAR1KoURUFeXNJLwwes3YAgqyp7YtDRLRQSqDvsbvhhr5i4tGopgdKPVrO50



Quando i Led Zeppelin ed Elvis Presley si scontrarono nel "Late Show" di Letterman
Robert Plant si è reinventato come un autentico cantante roots rock, avendo pubblicato due album da solista che presto diventeranno classici, il vincitore del Grammy, Album of the Year Raising Sand con Alison Krauss e Band of Joy con l'ex fiamma Patty Grifone. Sebbene i fan continuino a chiedere a gran voce qualsiasi notizia di una reunion dei Led Zeppelin, Plant è deciso a seguire la sua freccia.
Un vertice del 4 febbraio 2011 su The Late Show della CBS con David Letterman ha toccato l'amore di Plant per la musica americana e un rock and roll in particolare, Elvis Presley [Plant è stato un ospite musicale o un'intervista con il venerabile presentatore sei volte. La sua ultima apparizione al Late Show è arrivata nel dicembre 2012 quando ha portato Jimmy Page e John Paul Jones per celebrare l'investitura al Kennedy Center dei Led Zeppelin con il collega premiato Letterman].
Quello che segue è la conversazione di Plant con l'innovativo pioniere a tarda notte in forma leggermente modificata per migliorare la leggibilità. Letterman ha stabilito il gold standard per affascinanti interviste di sostanza a tarda notte.
David Letterman: Quando hai iniziato la tua carriera musicale professionale, eri praticamente un ragazzino, giusto?
Robert Plant: Avevo quattordici anni e mezzo, un musicista semi-professionista. Stavamo cercando di suonare come se fossimo usciti da Chicago, il che è stato un po' difficile venendo dal Worcestershire. L'intera faccenda della musica britannica è: abbiamo guardato dall'altra parte dello stagno. La nostra musica è sempre stata una sorta di fregatura di un tema americano.
È ironico, perché gran parte della musica a cui sono affezionato adesso, e ne sto imparando sempre di più, deriva dall'Irlanda e dalla Scozia. Molte radici hanno avuto origine nel sud, nel Tennessee e nelle Smoky Mountains. Gli irlandesi e gli scozzesi che sono venuti in America hanno portato la loro musica con loro, e in un certo senso gira e rigira in tondo.
Letterman: Chi ti piaceva quando stavi crescendo?
Plant: La radio britannica era piuttosto terribile a metà degli anni '50: non succedeva proprio niente. Tuttavia, l'American Forces Network Radio trasmetteva dalla Germania. Se eri fortunato, avresti sentito Muddy Waters, Howlin' Wolf o Little Richard arrivare attraverso le onde radio, ed è stato spettacolare.
L'intera cultura pop britannica stava ancora celebrando quel genere di cose del dopoguerra, come i crooner. A poco a poco, abbiamo iniziato a imitare il rock and roll, cercando di farlo bene, ma non ci siamo mai riusciti davvero. Però avevamo le nostre mini star di Elvis.
Letterman: Hai risposto a quella musica perché era esotica e veniva fuori dall'etere da un paese di cui non sapevi nulla?
Plant: I ragazzini in Inghilterra non avevano idea della grande e cattiva America. Non abbiamo avuto lo stesso scambio culturale che hai tu, uno in cui fai i conti con la tua enorme cultura. Non avevamo l'America nera: arrivavano ragazzi asiatici e un po' di musica dell'India occidentale. Ma non si poteva girare la manopola della radio in Inghilterra e ottenere un incredibile caleidoscopio di musica.
Letterman: Ricordi la prima volta che hai sentito Elvis Presley alla radio?
Plant: Ho sentito "Heartbreak Hotel" [1956]. Era il suono della voce di Elvis e l'eco, una sorta di richiamo esotico. Quando ero nella vasca da bagno una notte - non ci è voluto molto [sia gli uomini che il pubblico ridono] - ho staccato il tappo e mi sono seduto lì finché tutta l'acqua non è andata via.
Ho cantato nell'overflow e ho ottenuto questo suono incredibile. Ho detto: "Aspetta un attimo, sono io". Il suono mi è arrivato appena sotto le gambe. È così che ho inventato l'eco, quindi dimenticati di Les Paul: non era affatto importante [ride]
Letterman: Alla fine le vostre strade si sono incrociate?
Plant: Sì…Elvis era coinvolto con gli stessi agenti che avevamo negli anni '70 [cioè Tom Hulett e Jerry Weintraub dei Concerts West], e voleva sapere chi erano questi ragazzi che vendevano i biglietti più velocemente di lui. Anche noi volevamo sapere chi eravamo [ride].
Quindi, Elvis ha suonato al Forum di Los Angeles [uno spettacolo pomeridiano e uno serale l'11 maggio 1974], e l'avevo visto un paio di volte prima. Ero così in soggezione di lui come cantante, e ho adorato il modo in cui poteva presentarsi. I cantanti generalmente sono tutti un trucco pony. A volte non riescono a vedere l'umorismo in esso, ma lo ha fatto.
Jimmy Page e io l'abbiamo incontrato dopo lo spettacolo serale. Andammo all'ultimo piano di qualunque fosse l'albergo economico, e un paio di gorilla erano all'ascensore. Ci hanno spostato in una specie di stazione di detenzione, una lunga suite dove una porta si apre su un'altra porta, come Get Smart. L'intero posto era pieno di Sandra Dee, tipi di Stella Stevens: una gonna a matita, alveare e tacchi a spillo bianchi, che era perfetto per me. Questo dimostra la mia età, vero?
Quando la stanza era adeguatamente piena, la porta si è aperta alla fine, ed è entrato questo ragazzo [Plant si alza e mostra come Elvis si spavaldava sui divani]. Elvis stava facendo uno spettacolo migliore in quella suite che di notte sul palco.
Abbiamo parlato per circa un'ora e mezza. La cosa incredibile è che è stato così naturale e divertente. Certo, la musica è stata la chiave. Abbiamo sicuramente parlato di cosa significasse per noi la sua musica.
Elvis era molto consapevole degli imitatori; puoi immaginare come mi sentivo. Negli anni '70, tutti si sono tolti la maglietta, ma semplicemente non avevano il petto giusto [Letterman ha scherzato dicendo che non l'ha mai fatto].
Elvis ha detto: "Quali sono le tue radici musicali?" E avevamo tutti le stesse radici, quel tipo di blues di Memphis e Mississippi. E lui ha chiesto: "Fai molte prove?" Naturalmente, i Led Zeppelin non si sono presentati fino a quando il concerto non era quasi finito in quei giorni - non abbiamo fatto molti controlli audio. Quando lo facevamo, mi piaceva cantare le sue canzoni in quelle grandi arene, perché suonavano ancora più grandi.
Elvis voleva sapere quale delle sue canzoni ci piaceva. Ho detto: "Beh, mi piacciono un sacco di loro, ma mi piace questa canzone chiamata 'Love Me'" [Plant canta la prima riga: "Puoi trattarmi come un pazzo..."]
[Nota dell'autore: Scritta da Mike Leiber e Jerry Stoller, l'ode country dalle sfumature parodistiche è stata registrata da numerosi artisti neri con minimo preavviso fino a quando la superstar ha reso la sua versione su cera al Radio Recorders di Hollywood il 1 settembre 1956. Rilasciato il suo Il secondo album, l'omonimo Elvis, "Love Me" non è stato ufficialmente pubblicato come singolo. Tuttavia, Elvis ha preso in simpatia la ballata e l'ha cantata in diverse importanti apparizioni televisive nazionali tra cui Ed Sullivan. I deejay hanno iniziato a far girare il taglio dell'album a tutta forza, facendolo arrivare fino al numero 2 della Hot 100 di Billboard, nonché al numero 10 C&W e al numero 7 R&B].
Abbiamo parlato un po', ci siamo salutati, ci siamo stretti la mano e abbiamo detto che ci saremmo incontrati di nuovo. Mentre uscivamo nel corridoio dirigendoci verso l'ascensore, improvvisamente Elvis gira intorno alla porta e urla: "Hey Robert!" Ha iniziato a cantare: "Trattami come uno sciocco, trattami in modo cattivo e crudele, ma amami", e io ho iniziato a cantargli, e stavamo tutti piangendo [le osservazioni di Plant a Letterman finiscono qui].
Dopo il breve segmento di intervista, Plant e il gruppo di supporto Band of Joy hanno eseguito "House of Cards", originariamente registrato dal duo folk-rock britannico Richard e Linda Thompson nel loro album del 1978, First Light. L'eccezionale e suggestivo "House of Cards" è il secondo taglio dell'acclamato album Band of Joy.
La cantautrice Patty Griffin e il chitarrista capo produttore Buddy Miller sono stati scelti da Letterman poco prima che la performance si materializzasse. Griffin era a disposizione per aggiungere un'importante armonia vocale. Un'artista rispettata a pieno titolo, Griffin ha fornito un'affascinante voce di supporto in Band of Joy, è stata in tour dietro l'album ed è entrata in una relazione seria con il piagnucolone dalla criniera di leone per una stagione.
La versione live di "House of Cards" vista su Letterman mancava del massiccio muro di chitarre intrise di riverbero brandite sulla precedente controparte in studio. Tuttavia, osservando Plant ballare ipnoticamente e interagire genuinamente con Griffin e i musicisti, era del tutto ovvio che aveva acceso con successo un'altra rinascita creativa nella sua Band of Joy, un nome coniato dopo la band in difficoltà della fine degli anni '60 guidata da Plant poco prima che si unisse. il colosso dei Led Zeppelin. Dalla risposta quasi unanime della folla riconoscente, era evidente che erano d'accordo con tutto il cuore.
altre informazioni..
Elvis Presley e Johnny Carson erano due re nei rispettivi campi che ammiravano immensamente il lavoro dell'altro. Tuttavia, Presley ha smesso di guardare The Tonight Show la sera del suo 40esimo compleanno dopo che Carson avrebbe pronunciato una battuta "grassa e quarantenne" nel suo monologo notturno. Le successive rivisitazioni dell'episodio da parte dei membri della Memphis Mafia di Elvis hanno dipinto Carson in una luce negativa. Ma il re di Late Night ha davvero pronunciato quelle parole 40 anni fa? Una visione della clip televisiva originale e della trascrizione del Tonight Show di accompagnamento presenta prove fredde come la pietra che metteranno a tacere la pretesa. Indaga su "Quello che Johnny Carson ha davvero detto su Elvis..." per la verità completa.
: Jordanaire Ray Walker contava Presley come un caro amico per due decenni. In effetti, la sessione di registrazione di debutto del geniale bassista con il re del rock and roll ha prodotto un milione di dischi venduti: "(Now and Then There's) A Fool Such as I". Di recente ha rivissuto l'esperienza di sedersi in prima fila al centro durante una sessione di registrazione di Elvis. Più tardi, quando lo stesso "Alabama Wild Man", Jerry Reed, si è presentato inaspettatamente per aggiungere una chitarra con corde di budello brevettata ad alcuni brani country rock, la sessione è diventata particolarmente turbolenta. Visita il seguente articolo, "Il maestro del basso Ray Walker evoca le sfrigolanti notti di Nashville con Elvis e Jerry Reed", per ulteriori istruzioni sul rock.

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https://onlyfanstar.com/news/2023/01/22/according-to-a-led-zeppelin-insider-john-bonham-was-unique-among-drummers-for-the-following-reasons-not-many-drummers-possess-the-skill/?fbclid=IwAR1p0x5smYo5yj5YO8sUpi8oSzLt-apFRrC9YJGLjJA6LNeljA9zjCTkWqs

Secondo un insider dei Led Zeppelin, John Bonham era unico tra i batteristi per i seguenti motivi: Non molti batteristi possiedono l'abilità
Più di 40 anni dopo la sua scomparsa, gli amanti della musica continuano ad essere colpiti dalla batteria di John Bonham. Il cronometrista dei Led Zeppelin ha compiuto imprese che poche persone dopo di lui sono state in grado di eguagliare. John Paul Jones, compagno di band di Bonham negli Zep, aveva solo bisogno di sette parole per complimentarsi con la batteria di Bonham. Ci sono molte cose che distinguono Bonham dagli altri batteristi, ma l'ingegnere dei Led Zeppelin Glyn Johns ha affermato che un set di abilità si è distinto sopra gli altri. Il batterista dei Led Zeppelin John Bonham ha creato un nuovo terreno con il suo modo di suonare. Quando ha iniziato la sua carriera, Bonham si è esibito in un certo numero di band regionali di Birmingham, in Inghilterra. Prima di entrare a far parte dei Led Zeppelin, è andato in tournée con il musicista di origine americana Tim Rose, che ora chiama casa l'Inghilterra. Anche allora, Bonham aveva una visione per il suo stile di batteria: elevare la batteria da strumento secondario a strumento primario. Jimmy Page, il chitarrista originale degli Zep, era la persona giusta per realizzarlo. Tutti i membri della band post-Yardbirds di Page avrebbero dovuto essere inclusi, non solo lui. Quando ha osservato il talento dei suoi compagni di band, ha suonato ancora più vero. Nell'album di debutto dei Led Zeppelin, il batterista ha reso note le sue intenzioni nei primi secondi.
Calci di grancassa a fuoco rapido, tenere entrambe le pelli sui tom (molti batteristi hanno rimosso la pelle inferiore) e una propensione a utilizzare i tamburi più grandi disponibili erano tutte caratteristiche che distinguevano Bonham dagli altri batteristi. Tuttavia, Glyn Johns, un insider dei Led Zeppelin che ha progettato la premiere, ha affermato che Bonham si è distinto per un altro motivo. Glyn Johns, un ex membro dei Led Zeppelin, ha affermato che Bonham era unico perché era uno dei pochi batteristi rock in grado di accordare un kit.
https://twitter.com/peterframpton... insider-set-john-bonham-apart.html%2F
Non solo il suo uso della grancassa o l'arrangiamento del suo kit hanno reso Bonham unico. Bonham è stato uno dei pochi batteristi rock 'n' roll dei suoi tempi a utilizzare la grancassa nei suoi riempimenti, secondo CM Kushins nel libro Beast. Ginger Baker dei Cream ha fatto lo stesso, anche se non così regolarmente come Bonzo. Tuttavia, Johns, che ha lavorato al primo album dei Led Zeppelin così come ad Abbey Road e una serie di canzoni dei Rolling Stones negli anni '60, ha affermato che Bonham si distingueva dai suoi coetanei per la sua abilità nell'accordare la sua batteria. Lo ha aiutato a sviluppare il proprio suono, che era udibile in ogni album degli Zep fino allo scioglimento della band nel 1980 (secondo Kushins): nove milioni di volte, avevo registrato Jimmy e John Paul, ma non avevo registrato Bonham e Robert Plant . Poiché Bonham sapeva come accordare la sua batteria, un'abilità che non molti batteristi rock 'n' roll possiedono, il suono del suo kit era fantastico. C'erano batteristi notevoli in altre band dell'epoca. Ringo Starr dei Beatles era sottilmente eccellente e quasi mai esagerato. Charlie Watts dei Rolling Stones ha consegnato ogni ritmo esattamente a tempo. Il suono degli Who è stato spazzato via dall'acqua da Whirlwind Keith Moon. Tuttavia, Johns ha affermato che Bonham si è distinto dal resto di loro perché ha veramente capito come cambiare il tono delle sue pelli per ottenere il suono ideale. Ogni disco degli Zep ha beneficiato del suono di Bonzo. Charlie Watts dei Rolling Stones ha consegnato ogni ritmo esattamente a tempo. Il suono degli Who è stato spazzato via dall'acqua da Whirlwind Keith Moon. Tuttavia, Johns ha affermato che Bonham si è distinto dal resto di loro perché ha veramente capito come cambiare il tono delle sue pelli per ottenere il suono ideale. Ogni disco degli Zep ha beneficiato del suono di Bonzo. Charlie Watts dei Rolling Stones ha consegnato ogni ritmo esattamente a tempo. Il suono degli Who è stato spazzato via dall'acqua da Whirlwind Keith Moon. Tuttavia, Johns ha affermato che Bonham si è distinto dal resto di loro perché ha veramente capito come cambiare il tono delle sue pelli per ottenere il suono ideale. Ogni disco degli Zep ha beneficiato del suono di Bonzo.
Uno dei punti di forza di Bonham come batterista era la sua capacità di ispirare ammirazione per la batteria in coloro che non la suonavano. Durante la carriera dei Led Zeppelin, c'erano molte cose da ammirare. Quasi ruba la scena in due dei migliori assoli di chitarra di Page dal suo album di debutto. Su Led Zeppelin IV, nonostante abbia perso due canzoni e si sia unito a metà di "Stairway to Heaven", Bonham contribuisce ancora a inni come "Rock and Roll", "Four Sticks", "Black Dog" e "When the Levee Breaks". Plant ha osservato che la batteria di Bonham nella monumentale "Achilles Last Stand" non sembrava umana. Ma Bonzo ha anche mostrato moderazione, con "Fool in the Rain" che funge da brillante esempio. Anche i non musicisti a cui piacevano i Led Zeppelin potevano vedere che era abile con la batteria. Secondo l'insider di Zep Glyn Johns,
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I pensieri brutalmente onesti di Robert Plant sulle migliori canzoni dei Led Zeppelin
Ogni fan dei Led Zeppelin ha un'opinione su quali canzoni fossero le migliori, ma il leggendario Robert Plant ha i suoi sentimenti...
Nonostante i numerosi scandali che continuano ad affliggerli oggi, i Led Zeppelin rimangono una delle rock band più iconiche di tutti i tempi. Semplicemente non c'è discussione sulla longevità della loro influenza. E considerando alcuni degli altri artisti là fuori, è un risultato incredibile. Ma la fama e il tempo fanno cose strane alle persone. Non ultimo per separarli dall'arte per cui sono diventati amati per la creazione. Si potrebbe dire che questo è quello che è successo al frontman dei Led Zeppelin, Robert Plant. Dopotutto, Plant è molto più interessato (forse giustamente) alla sua musica attuale che ai brani che ha realizzato con Jimmy Page, John Paul Jones e il compianto John Bonham.
Tuttavia, ciò non significa che Plant non abbia una grande affinità con il suo lavoro passato. Tuttavia, pensa che i Led Zeppelin dovrebbero essere meglio conosciuti per una canzone diversa dalla stravagante "Stairway To Heaven". In un'intervista con Vulture in cui ha anche parlato dei suoi veri sentimenti riguardo alla cover di Heart di "Stairway To Heaven" al Kennedy Center Honors, Robert Plant ha rivelato i suoi pensieri su quella che considera la migliore delle 92 canzoni registrate dai Led Zeppelin.
Cosa pensa davvero Robert Plant di "Black Dog" ora
Gran parte del successo di "Black Dog" dovrebbe essere attribuito sia al lavoro di chitarra di Jimmy Page che al lavoro magistrale di John Paul Jones e Robert Plant. Naturalmente, questo non esclude il batterista John Bonham. Ma ciò che rende davvero unico "Black Dog" deriva dal suo lirismo, dallo stile vocale e dall'orchestrazione creata dai tre uomini davanti. mDurante la sua intervista con Vulture, Robert Plant non sembrava così entusiasta della canzone che molti ritengono essere una delle migliori melodie dei Led Zeppelin.
“Penso che in tutti i miei tempi e in tutti i cambiamenti che ho creato e che tutti creiamo – il pensiero e le parole scritte – tutto riposa in un momento particolare. Poi andiamo avanti e ci lasciamo alle spalle quel momento di illuminazione o follia o qualsiasi altra cosa ", ha spiegato Plant. Plant ha continuato dicendo che la canzone gli ha davvero parlato nel 1971, quando è stata pubblicata per la prima volta. La famosa prima riga, "Ehi, ehi mamma ha detto il modo in cui ti muovi, ti farà sudare, ti farà divertire" è stata influenzata da "quei giochi di parole del Mississippi".
“Sembrava adattarsi al blues in quel momento. Ma se ci ripenso ora, penso davvero che il suo significato sia cambiato? No, perché è stato scritto nello spirito del tempo", ha detto Plant a Vulture. “È successo e poi vai avanti. Guarda, sono passati 50 anni. Sono solo un mucchio di termini e frasi presi da imbrogli afroamericani. Che sia Beale Street a Memphis o Clarksdale nel Mississippi. È solo che queste sono tutte un mucchio di cose messe insieme in linea retta.
Robert Plant sulla canzone del Signore degli Anelli dei Led Zeppelin
Si è parlato quasi all'infinito dell'influenza di JRR Tolkien sulla musica dei Led Zeppelin. Tanto che a Robert Plant di solito non piace parlarne poiché ha affermato di essere stato "appeso all'asciutto" quando ha affrontato l'argomento. Nella sua intervista con Vulture, ha detto che "Il Signore degli Anelli" di Tolkien era molto più oscuro quando ha influenzato i testi di alcune delle sue canzoni, in particolare "La battaglia di Evermore". mLed Zeppelin al Kennedy Center Honors 2012Via: Instar A differenza di "Black Dog", Robert Plant sembra avere una certa affinità con la sua canzone de Il Signore degli Anelli...
“Devo dire che “The Battle of Evermore” è la cosa giusta per me. Tolkien era un professore di storia medievale e ha vissuto e insegnato a circa 30 miglia da dove sono seduto", ha detto Robert Plant a Vulutre nel 2022. "[Tolkien] si è ispirato al paesaggio, di cui ora faccio parte .” Ho letto e studiato queste cose e ho trovato tutti i punti di riferimento tra mito, fiaba e realtà, perché va molto vicino. Queste storie che esistono in quello che chiameresti post o pre-romanticismo o altro.
Se metti la carta da lucido sulla mappa di queste particolari aree dei confini gallesi, è tutto lì", ha continuato Plant. “Puoi vedere tutti i luoghi che sono diventati abbastanza evocativi da portare avanti le grandi storie. L'eterno sfregamento delle culture è incessante in quest'area. mPlant ha continuato dicendo che "The Battle Of Evermore" evocava l'area in cui Tolkien ha basato il suo lavoro. Sia la canzone che "Il Signore degli Anelli" mirano a portare le persone in un "viaggio".
Robert Plant in "When The Levee Breaks"
Secondo FarOutMagazine.com, "Kashmir" è la canzone preferita di Robert Plant dei Led Zeppelin. Ma durante la sua intervista con Vulture, Plant ha anche menzionato “Achilles Last Stand” del 1976 e “When the Levee Breaks”; il successo di entrambi ha in parte attribuito al suo defunto amico e compagno di band, John Bonham. mWhen the Levee Breaks' [è] una registrazione assolutamente sbalorditiva. John sta suonando un groove così sexy, ridicolmente rilassato e trattenuto - ci ha fatto guadagnare un sacco di crediti quando a volte eravamo i ragazzi nella parte anteriore della band e ci comportavamo in modo un po' civettuolo", ha ammesso Plant a Vulture.
Ma continuo a pensare a lui che suona in "Achilles Last Stand". Dovevi solo ascoltare cosa stavano facendo quei tre ragazzi in studio. Ascolta Jonesy con il basso Alembic a otto corde. E l'assolo di Jimmy? È davvero, davvero qualcosa", ha detto Plant a Vulture. "A volte dovevo davvero prendere un po' di supercolla e incollarmi sul nastro in qualche modo con una contromelodia perché era implacabile. Non c'era quasi modo di scrivere qualcosa e farne una performance vocale insieme all'incredibile strumentazione. Non c'era davvero molto da fare per me, tranne quello che ho finito per fare.
https://paktv.site/robert-plants-brutally-honest-thoughts-about-led-zeppelins-best-songs/?fbclid=IwAR1DCD4i9CHpBi_kbHAJ-PHPpNfqEHDFszeWt6jI2_o8yry2HLTrwKB3Eo0


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JIMMY PAGE DEI LED ZEPPELIN RIVELA UNA FOTO RARA DI ELVIS PRESLEY E UNA STORIA NON RACCONTATA
Il leggendario membro dei Led Zeppelin, Jimmy Page, ha condiviso una rara foto del leggendario musicista Elvis Presley sul suo account Instagram ufficiale e ha rivelato una storia poco nota su se stesso.
Come puoi leggere nella didascalia del post, Jimmy ha aggiunto un'altra parte al suo iconico archivio "On This Day" e ha condiviso una foto della rockstar Elvis Presley e del famoso produttore Sam Phillips. Nella foto, Elvis sembrava bello e acuto con la sua chitarra alla sua giovane età.
Inoltre, Jimmy ha condiviso una storia sconosciuta su di lui e su uno dei primi concerti dei Led Zeppelin alla Memphis State University. Inoltre, ha spiegato come hanno preso la chiave della città di Memphis.
La foto e la storia sono state così belle che molti fan hanno condiviso la loro reazione nella sezione dei commenti. In dodici ore il post ha raggiunto oltre 15.000 like.
Ecco cosa ha scritto Jimmy Page:
“In questo giorno del 1969, ho suonato alla Memphis State University con i @LedZeppelin
Questo è! La band doveva suonare a Memphis, la culla del blues, del rockabilly e del genio Sam Phillips. Era così, un sogno diventato realtà per me visitare la mecca della musica. Ci è stata assegnata la chiave della città perché il concerto era andato esaurito a tempo di record e non credo che il sindaco sapesse che si trattava di un concerto rock. Ma ehi, qualcuno che si vende così velocemente merita le chiavi della città!⁣”
Lui continuò:
“Questo non era necessariamente il momento migliore per girare nel sud: i neri venivano ancora linciati in altri stati del sud e l'uomo che ha sparato ai due motociclisti alla fine di Easy Rider avrebbe ricevuto una standing ovation nei cinema! I capelli lunghi, l'etica hippy e qualsiasi cosa storta del redneck non erano i benvenuti in posti come Memphis e Nashville a quel tempo.
Per puro caso, uno della nostra troupe stradale stava rispondendo a un richiamo della natura in bagno quando ha sentito la polizia discutere di ciò che avevano in serbo per i membri dei Led Zeppelin più tardi quella sera. Dopo lo spettacolo, abbiamo lasciato la State University e siamo andati di notte direttamente a Miami, portando con noi le chiavi della città!”


https://swctcn.com/led-zeppelins-jimmy-page-reveals-a-rare-photo-of-elvis-presley-and-untold-story/?fbclid=IwAR1DiTV0pWh963Ee3zGl0lD3ix7CbMSIptbiJvO1SItGZYk---oJwQ3aHXs

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Prima dei Led Zeppelin, praticamente nessun cantante maschio è riuscito ad arrivare alle note di Robert Plant. Quando Zeppelin apparve sulla scena nel 1968, Plant attirò immediatamente l'attenzione per il suo modo di cantare e interpretare il rock in modo più appassionato, carico di blues e di trasudare virtuosismo come nessun altro, stabilendo così lo stile vocale dei cantanti heavy metal appena nati. Cantanti come Ian Gillan (Deep Purple) e Rob Halford (Judas Priest) apparvero presto, nei decenni successivi Bruce Dickinson (Iron Maiden), Steven Tyler (Aerosmith), Glen Hughes (Deep Purple) e Sammy Hagar (Van Halen) continuando la tendenza vocale della Plant. È per questo e per molti altri motivi che è considerato il vocalist più importante e rivoluzionario della storia del rock; anche per molti, è il più grande e il migliore di tutti.
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https://www.virginradio.it/news/rock-news/1344494/led-zeppelin-le-canzoni-piu-suonate-dal-vivo-nella-storia-della-band-e-non-mancano-le-sorprese.html

LED ZEPPELIN, LE CANZONI PIÙ SUONATE LIVE NELLA STORIA DELLA BAND (E NON SONO SORPRESE)
La storia delle canzoni suonate in concerto dalla band di Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham La carriera dei Led Zeppelin ha senza dubbio rappresentato una delle pagine più prolifiche, variegate ed emozionanti della storia del rock, a partire dalla nascita del gruppo dimensione dal vivo.
La chimica tra i quattro straordinari membri del gruppo, Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones, ha dato vita a qualcosa di difficilmente replicabile, regalando ai fortunati spettatori che hanno avuto la fortuna di assistere a uno dei loro concerti in 12 anni di carriera (dal 1968 al 1980) un'esperienza memorabile. Canzoni che in studio avevano una durata di circa sei o sette minuti dal vivo finivano per durare più di mezz'ora, dando alla band l'opportunità di sperimentare senza limiti la propria arte e la propria visione sonora.
Con una discografia così varia e invidiabile, la band potrebbe spaziare tra capolavori irraggiungibili come Stairway To Heaven, No Quarter e Achilles Last Stand. Eppure le scelte delle formazioni operate dal gruppo sorprendono per la varietà dei brani, spesso tra i più “sconosciuti” o che consentivano una maggiore improvvisazione. Una recente ricerca ha svelato una classifica davvero significativa dei brani più suonati dal vivo dai Led Zeppelin e le sorprese non mancano di certo.
Dazed and Confused' – 413 volte
'Whole Lotta Love' – 312 volte
Moby Dick' – 309 volte
Da quando ti amo' – 298 volte Since I've been loving you
'Stairway to Heaven' – 271 volte
Rompicuori' – 259 volte Heartbreaker
'Interruzione della comunicazione' – 253 volte comunication
Black Dog' – 230 volte
'Rock and Roll' – 218 volte
White Summer/Black Mountain' – 209 volte
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https://onlyfanstar.com/news/2023/01/20/the-best-songs-of-led-zeppelin-according-to-robert-plant/?fbclid=IwAR2M5dx6ayvN2td7VIZjDViD8z1c7mugg-AlCvC_hX4D5XOVY53Guxka3Pg
Le migliori canzoni dei Led Zeppelin, secondo Robert Plant.
Ogni fan dei Led Zeppelin ha una preferenza per le migliori canzoni della band, ma il famoso Robert Plant ha i suoi pensieri. I Led Zeppelin sono ancora una delle rock band più riconoscibili di tutti i tempi, nonostante gli innumerevoli scandali che continuano a seguirli adesso. Non c'è proprio alcun dubbio sul potere duraturo della loro influenza. È un risultato notevole, soprattutto alla luce di alcuni degli altri artisti fuori. Tuttavia, la fama e il tempo hanno un curioso effetto sulle persone. Anche per allontanarli dal lavoro che hanno prodotto e per il quale hanno guadagnato fama. Si potrebbe affermare che Robert Plant, il frontman dei Led Zeppelin, l'abbia sperimentato. Dopotutto, rispetto alle canzoni che ha scritto con Jimmy Page, John Paul Jones e il compianto John Bonham, Plant è molto più interessato alla sua musica attuale, e forse è giusto che sia così. Ciò non implica, però, che Plant non ha un forte legame con le sue precedenti creazioni. Tuttavia, crede che i Led Zeppelin dovrebbero essere ricordati per una canzone diversa dall'assurdamente riuscita "Stairway to Heaven". Robert Plant ha discusso la sua opinione sulla migliore canzone dei Led Zeppelin in un'intervista con Vulture, dove ha anche discusso i suoi reali sentimenti nei confronti dell'interpretazione di Heart di "Stairway to Heaven" al Kennedy Center Honors. I pensieri attuali di Robert Plant su “Black Dog” Il modo di suonare la chitarra di Jimmy Page così come l'abile lavoro di John Paul Jones e Robert Plant dovrebbero essere accreditati per gran parte del successo di “Black Dog”. Robert Plant ha discusso la sua opinione sulla migliore canzone dei Led Zeppelin in un'intervista con Vulture, dove ha anche discusso i suoi reali sentimenti nei confronti dell'interpretazione di Heart di "Stairway to Heaven" al Kennedy Center Honors. I pensieri attuali di Robert Plant su “Black Dog” Il modo di suonare la chitarra di Jimmy Page così come l'abile lavoro di John Paul Jones e Robert Plant dovrebbero essere accreditati per gran parte del successo di “Black Dog”. Robert Plant ha discusso la sua opinione sulla migliore canzone dei Led Zeppelin in un'intervista con Vulture, dove ha anche discusso i suoi reali sentimenti nei confronti dell'interpretazione di Heart di "Stairway to Heaven" al Kennedy Center Honors. I pensieri attuali di Robert Plant su “Black Dog” Il modo di suonare la chitarra di Jimmy Page così come l'abile lavoro di John Paul Jones e Robert Plant dovrebbero essere accreditati per gran parte del successo di “Black Dog”.
Ciò, tuttavia, non esclude il batterista John Bonham. Ma i testi, lo stile vocale e l'orchestrazione che i tre uomini in prima linea hanno sviluppato sono ciò che distingue davvero "Black Dog". Robert Plant non sembrava così entusiasta durante la sua intervista con Vulture sulla canzone che molti considerano una delle migliori composizioni dei Led Zeppelin. “Credo che tutto riposi in un istante specifico, inclusi tutti i momenti e i cambiamenti che ho portato e che tutti noi portiamo. Quindi procediamo e lasciamo quell'epifania, momento di follia, o qualsiasi altra cosa, alle spalle “, ha spiegato Plant. Plant ha continuato dicendo che quando la canzone è stata pubblicata per la prima volta nel 1971, ha davvero risuonato per lui. "Quei giochi di parole del Mississippi" hanno avuto una grande influenza sull'iconica frase di apertura della canzone, "Ciao, ehi mamma ha detto che il modo in cui ti muovi ti farà sudare, ti farà divertire. “Il blues all'epoca sembrava adattarsi a questo. Ma credo davvero che il suo significato sia cambiato ora che ci ripenso? No, perché è stato scritto secondo il periodo “L'avvoltoio è stato raccontato da Plant. “Vai avanti dopo che si è verificato. Guarda, sono passati 50 anni. È semplicemente una raccolta di parole ed espressioni prese dal gergo afroamericano. Che si tratti di Clarksdale nel Mississippi o di Beale Street a Memphis. Solo un mucchio di oggetti assemblati in linea retta, tutto qui. La canzone "Lord of the Rings" dei Led Zeppelin presenta Robert Plant. L'argomento dell'effetto di JRR Tolkien sulla musica dei Led Zeppelin è stato discusso quasi senza sosta. Tanto che Robert Plant generalmente evita di discuterne perché si sente "appeso ad asciugare" quando lo fa. Quando "Il Signore degli Anelli" di Tolkien ha influenzato i testi di molte delle sue canzoni, in particolare "The Battle of Evermore", ha affermato che era molto più oscuro. Ha fatto questa affermazione in un'intervista con Vulture.
Contrariamente a “Black Dog”, Robert Plant sembra avere un forte legame con la sua canzone de Il Signore degli Anelli… “Devo ammettere che “The Battle of Evermore” è ciò che dovrei guardare. A circa 30 miglia da dove sono seduto, Tolkien insegnava storia medievale e viveva nelle vicinanze “Nel 2022, Robert Plant ha parlato con Vulutre. Attualmente faccio parte del terreno da cui [Tolkien] ha tratto ispirazione. “Poiché mito, fiaba e realtà sono così strettamente correlati, ho letto e analizzato questo materiale per identificare tutte le aree di confronto. Questi racconti possono essere classificati come post-romanticismo, pre-romanticismo o qualsiasi altra cosa. È tutto lì se si traccia la mappa di queste specifiche regioni di confine gallesi con la carta da lucido “Plant ha continuato. “Puoi visitare ogni luogo che si è sviluppato in modo abbastanza avvincente da far continuare le grandi storie. A questo proposito, lo scontro culturale è un problema senza fine. Plant ha continuato affermando che l'ambientazione per la scrittura di Tolkien è stata evocata in "The Battle of Evermore". Sia "Il Signore degli Anelli" che la canzone vogliono portare il pubblico in un "viaggio". In "When the Levee Breaks", Robert Plant a FarOutMagazine.com riporta che la canzone preferita di Robert Plant dei Led Zeppelin è "Kashmir". Ma nella stessa intervista con Vulture, Plant ha anche citato gli album "Achilles Last Stand" e "When the Levee Breaks" del 1976, entrambi successi che ha in parte attribuito al suo defunto compagno di band e amico John Bonham. “La canzone “When the Levee Breaks” è davvero meravigliosa. Quando a volte eravamo i ragazzi davanti alla band ed eravamo un po' civettuoli, John ci ha fatto guadagnare un sacco di crediti con il suo groove sensuale, assurdamente rilassato e trattenuto “Plant ha confessato al Vulture. Dovevi solo prestare attenzione a quello che quei tre ragazzi stavano facendo in studio per ricordare che ha suonato in "Achilles Last Stand", però. Con un basso Alembic a otto corde, Jonesy può essere ascoltato. Anche l'assolo di Jimmy? Plant ha osservato: "È davvero, davvero qualcosa", a Vulture. “Era così inesorabile che a volte dovevo davvero procurarmi un po' di supercolla e mettermi sul nastro in qualche modo con una contromelodia. Con l'incredibile orchestrazione, non c'era assolutamente modo di creare qualcosa e trasformarlo in un'esibizione vocale. A parte quello che alla fine ho fatto, non c'era molto che potessi fare. davvero qualcosa", a Vulture. “Era così inesorabile che a volte dovevo davvero procurarmi un po' di supercolla e mettermi sul nastro in qualche modo con una contromelodia. Con l'incredibile orchestrazione, non c'era assolutamente modo di creare qualcosa e trasformarlo in un'esibizione vocale. A parte quello che alla fine ho fatto, non c'era molto che potessi fare. davvero qualcosa", a Vulture. “Era così inesorabile che a volte dovevo davvero procurarmi un po' di supercolla e mettermi sul nastro in qualche modo con una contromelodia. Con l'incredibile orchestrazione, non c'era assolutamente modo di creare qualcosa e trasformarlo in un'esibizione vocale. A parte quello che alla fine ho fatto, non c'era molto che potessi fare.


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I Led Zeppelin una volta pubblicarono una canzone su K-Tel: il risultato fu uno dei grandi all-star..
Roberto Plant., Eric Clapton. Phil Lynott. Marco Knopfler. Membri della Bad Company e della Electric Light Orchestra. E si sono tutti riuniti per celebrare l'uscita di The Summit, una compilation pubblicata con il budget più famoso di tutte le etichette economiche KTel.
Inoltre sono tutti sull'album, inclusi i Led Zeppelin, una band il cui impegno a non dare tracce a compilation pubblicate da etichette discografiche diverse dalla loro è stato eguagliato solo dal loro rifiuto di pubblicare singoli nel Regno Unito. Forse non sorprende che la sua carità abbia portato le stelle a suonare
Più specificamente è l'Anno internazionale del bambino dell'UNESCO, un'iniziativa istituita dal segretario generale delle Nazioni Unite Kurt Waldheim all'inizio del 1979 per evidenziare i problemi affrontati dai bambini poveri di tutto il mondo mancanza di istruzione malnutrizione senzatetto. Waldheim ha anche offerto un supporto di alto profilo ai Concerts for the People of Kampuchea, una serie di spettacoli tenuti alla fine dello stesso anno con Queen The Clash
The Pretenders The Who Elvis Costello and Wings e il suo coinvolgimento con i reali del rock si sono rivelati inestimabili nell'attirare i grandi nomi alla compilation con l'etichetta Swan Song dei Led Zeppelin che si occupava dell'organizzazione mentre KTel si occupava della produzione. The Summit uscì il gennaio successivo e includeva brani dei musicisti nella foto così come Pink Floyd Elton John Supertramp Yes Gerry Rafferty e persino Cliff Richard che donò il suo brano più rock la grande Devil Woman. Sei delle canzoni erano stati singoli nella Top 10 del Regno Unito.
L'uscita di The Summit è stata celebrata con un party di lancio a Londra il 16 gennaio, dove è stata scattata la straordinaria foto allstar. Fila posteriore Boz Burrel Bad Company Scott Gorham Thin Lizzy Eric Clapton Robert Plant Mik Kaminski ELO Pick Withers e John Illsley Dire Straits Brian Downey Thin Lizzy Mark e David Knopfler Dire Straits. Prima fila Paul Rodgers Simon Kirke e Mick Ralphs Bad Company Phil Lynott Thin Lizzy.


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Halford, Rob A proposito di come Robert Plant è diventato il suo mentore
Molti musicisti iniziano la loro carriera dopo essere stati ispirati dalla genialità di un altro artista. In un'intervista con Robert Cavuoto di Sonic Perspectives, Rob Halford ha nominato le persone che sono state determinanti nell'aiutarlo a sviluppare il suo stile vocale unico. Si scopre che Robert Plant è stato il mentore di Halford ed è stato uno di quegli artisti. Non c'erano molti cantanti heavy metal in giro quando ho iniziato come musicista “professionista”, secondo Halford. «Ozzy era lì, voglio dire. Come ho affermato in precedenza, credo che Robert Plant e Ian Gillan dei Deep Purple siano due delle migliori voci che abbia mai sentito. Robert, che ha eseguito tutti quei lamenti e ululati mentre suonava il blues, ma ti ha fatto chiedere: “Mio Dio, come lo fa? Si avventura in questi ambienti ostili. Era quindi un tutor formidabile, e anche Ian Gillan lo era, in larga misura. Il frontman ha detto: “Ovviamente Roger Daltrey. Bessie Smith, una nota cantante blues, è una delle preferite di alcune delle donne. Piaf, Edith Perché hai scelto Edith Piaf? semplicemente perché, mio ​​Dio, la sua voce è così assolutamente pulita. Se uso le parole appropriate senza rischiare di essere cancellato, credo che anche adesso le donne siano in una posizione migliore nel rock and roll e nel metal. Questo è il motivo per cui vado più verso il lato dell'intrattenimento delle cose. Ma a causa di ciò, molte donne furono ostracizzate allora. le donne sono in una posizione migliore nel rock and roll e nel metal. Questo è il motivo per cui vado più verso il lato dell'intrattenimento delle cose. Ma a causa di ciò, molte donne furono ostracizzate allora. le donne sono in una posizione migliore nel rock and roll e nel metal. Questo è il motivo per cui vado più verso il lato dell'intrattenimento delle cose. Ma a causa di ciò, molte donne furono ostracizzate allora.
Sei una ragazza; le donne non riescono nel rock & roll. Rob Halford ha seguito citando diverse altre interpreti femminili che sono state le sue fonti di ispirazione. “Quindi, Janis Joplin è un ottimo esempio. È stata una pioniera nel suo campo. Madre Cass Queste sono persone pionieristiche. Grace Slick, Jefferson Airplane, ecc. Queste donne straordinarie erano ancora una volta alla ribalta del rock, e molte di loro erano pioniere dell'hard rock prima che il metal diventasse mainstream. Ho prestato attenzione a tutti. Evidentemente, l'uso da parte di Robert Plant della sua voce urlante e flebile di lamenti ha impressionato Rob Halford. Rob afferma che il leader dei Led Zeppelin gli è servito da mentore mentre sviluppava il proprio suono dalle radici blues. Oltre a Robert Plant, altri musicisti che lo hanno influenzato includevano Ian Gillan dei Deep Purple, Roger Daltrey, Bessie Smith, Edith Piaf, Janis Joplin, Mamma Cass e Grace Slick. Esaminando gli artisti nominati da Rob Halford, sembra che abbia tratto ispirazione da musicisti di una varietà di generi per sviluppare il proprio suono. Tuttavia, i nomi che si sono distinti maggiormente per lui come modelli di ruolo sono stati Robert Plant e Ian Gillan.

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Interviewed By: Cerys Matthews
Robert Plant - Talks about Pre-Zep,Bonham & his parents musical tastes - Radio Broadcast 17/11/2013




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Com'è stato assistere a un concerto dei Led Zeppelin degli anni '70
Noi leggiamo miriadi di parole, interviste più o meno complete..
poi ci sono I ricordi,quelli intensi, veri e unici..
questa testimonianza, come molte altre, valgono milioni di parole già dette e ridette..e sono quelle che contano, che ci restano appiccicate come una seconda pelle..
Lella..
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Com'è stato assistere a un concerto dei Led Zeppelin degli anni '70
Noi leggiamo miriadi di parole, interviste più o meno complete..
poi ci sono I ricordi,quelli intensi, veri e unici..
questa testimonianza, come molte altre, valgono milioni di parole già dette e ridette..e sono quelle che contano, che ci restano appiccicate come una seconda pelle..
Lella..😘 buon pomeriggio family
Com'è stato assistere a un concerto dei Led Zeppelin degli anni '70
Tutti noi abbiamo una lista di band o artisti che vorremmo vedere nelle nostre vite o che almeno vorremmo aver visto nelle nostre vite. I quattro artisti in cima alla mia lista erano Elvis Presley , Jimi Hendrix , The Beatles
e Led Zeppelin . Sono arrivato molto vicino a vedere Elvis Presley , cioè l' Elvis Presley degli anni '70 che non era niente come l' Elvis Presley degli anni '50 o '60. Tuttavia, sarebbe stato davvero bello vedere Elvis Presley . Avevo un biglietto per vedere Elvis Presley al Nassau Coliseum di New York durante l'estate del 1977. Morì solo un paio di settimane prima del concerto.
Essendo nato nel 1961, ero troppo giovane per vedere i Beatles o almeno troppo giovane per capire veramente cosa stessero facendo. A complicare ulteriormente le possibilità di vedere i Beatles era che non facevano molto tour. Come nativo di New York, ho perso la mia occasione nel 1964 quando hanno suonato allo Shea Stadium. Tuttavia, avendo solo tre anni all'epoca, probabilmente sarei stato più interessato ai gusti di gelato che servivano allo stadio che a qualsiasi altra cosa. Ho visto Paul McCartney e Ringo Starr in concerto nel corso degli anni. Anche se potrebbe non essere The Beatles , è comunque emozionante essere nello stesso edificio di un Beatle e ascoltare un Beatle cantare canzoni dei Beatles .
Ho alcuni amici che hanno circa dieci anni più di me che hanno visto i Beatles , Jimi Hendrix ei Doors . È interessante sentirli parlare delle esperienze vissute vedendo quei tre atti leggendari. Presumibilmente, la folla ai concerti dei Beatles era così rumorosa che non potevi nemmeno sentire la band. Anche gli spettacoli dei Beatles erano incredibilmente brevi. Mi è stato anche detto che Jim Morrison di solito era fuori di testa sul palco e spesso era completamente incoerente. Ci sono state molte storie del suo comportamento ribelle sul palco che spesso si sono avvicinate all'accensione di rivolte. Tuttavia, sarebbe stato bello vedere il Re Lucertola in piedi in un mondo di psichedelia.
Credo che Jimi Hendrix e Jimmy Page siano i più grandi chitarristi rock and roll di tutti i tempi. Il rock and roll non è pulito, articolato e perfetto. Il rock and roll riguarda l'essere cattivi, sciatti, ribelli e soprattutto energici. Erano sia Jimmy Page che Jimi Hendrix. Entrambi hanno suonato con incredibile cuore e anima. Guarda qualsiasi video di Hendrix ed è evidente nei primi secondi. Non tolgo nulla alla sua tecnica perché aveva una tecnica incredibile ma era la sua energia, la sua passione, il suo spirito che lo definivano. Hendrix è l'unico atto che vorrei aver visto e che non ho mai fatto.
L'unico atto che è sempre stato in cima alla mia lista come la più grande band da vedere in concerto sono stati i Led Zeppelin. La band è probabilmente la band scelta per aver visto dal vivo la maggior parte dei fan del rock classico. Molti li hanno visti, altri no. Nel mio caso, sono stato uno dei fortunati. Il più grande concerto che abbia mai visto in vita mia è stato quello dei Led Zeppelin al Madison Square Garden di New York all'inizio dell'estate del 1977. È stato il giorno più bello della mia vita (spero che mia moglie e i miei figli non lo stiano leggendo).
Non è mai stato facile ottenere i biglietti per vedere un Led Zeppelinconcerto. Forse nel 1969, quando hanno iniziato, lo era, ma le cose sono cambiate rapidamente quando sono diventati Rock Gods quasi all'istante. Negli anni '70, il Madison Square Garden di New York aveva una biglietteria dove si potevano acquistare i biglietti per qualsiasi evento. Si trovava dove ora si trova l'attuale biglietteria Amtrak. L'unico modo per scoprire i biglietti per un concerto in vendita negli anni '70 era tramite un annuncio su un giornale o un annuncio alla radio. Se volevi un biglietto per un concerto dovevi fare la fila alle biglietterie della sala o alla biglietteria locale. Uno aveva maggiori possibilità di ottenere posti migliori per qualsiasi concerto al Madison Square Garden andando direttamente alle biglietterie del Madison Square Garden. Tuttavia, questi spettacoli erano solo per corrispondenza. C'era un annuncio sul New York Daily News con un modulo che avevi compilato e spedito.Biglietti Led Zeppelin .
I nostri biglietti per i Led Zeppelin costano $ 10,50. Avevamo due posti nella sezione della loggia che era la sezione più bassa dell'arena. I biglietti erano rossi con un disegno complesso stampato dietro il nome dei Led Zeppelin per proteggere dalla contraffazione. Nessuno degli altri biglietti per il concerto che ho portato al Garden aveva quel disegno incorporato. Erano ottimi posti non lontano dal palco per dieci dollari. Negli anni '70, i biglietti per i concerti erano convenienti per gli adolescenti. Le band sono andate in tour per promuovere gli album in cui hanno fatto i loro soldi. Al giorno d'oggi, nel 2020, nessuno vende più musica, quindi un biglietto per un concerto rappresenta una parte molto ampia delle entrate di una band. Quindi, i Rolling Stonesfar pagare più di mille dollari per un posto nella sezione inferiore e più di trecentocinquanta dollari per un posto sanguinante in uno stadio. Chi può permetterselo? Negli anni '70, andare ai concerti era uno stile di vita e abbiamo visto così tante grandi band. Tuttavia nulla si avvicinava a com'era vedere i Led Zeppelin .
MADISON SQUARE GARDEN E LA LUNGA ATTESA
Siamo arrivati ​​presto per il concerto in una notte di inizio estate / tarda primavera. I Led Zeppelin hanno suonato sei spettacoli al Madison Square Garden durante il mese di giugno del 1977. I miei amici ed io abbiamo partecipato alla seconda serata l'8 giugno. L'arena si riempì rapidamente. Nessuno voleva perdersi un secondo di un concerto dei Led Zeppelin . I Led Zeppelin non erano una band per cui volevi arrivare in ritardo. Quando l'orologio dell'arena ha battuto le 20:00, un incredibile boato ha invaso il Garden. Io e il mio amico ci siamo guardati come se stessimo per incontrare Dio. Eravamo alle porte del paradiso in attesa che le porte si aprissero. Nessuna band al mondo era così grande come lo erano i Led Zeppelin nel 1977. Non permettere a nessuno di dirti il ​​contrario. Pink Floyd ,Fleetwood Mac , sì , Springsteen erano tutti grandi nel 77, ma nessuno era nella stessa lega dei Led Zeppelin . Non è un'opinione personale, è un dato di fatto!
Le 20:00 andavano e venivano. Il rumore della folla si è appena attenuato. La maggior parte delle band non iniziava mai in orario, specialmente se non c'era un atto di apertura. Ogni pochi minuti la folla iniziava a urlare. Questa è stata sicuramente la folla più rumorosa di cui abbia mai fatto parte a un concerto. Con ogni minuto che passava l'arena si riempiva di fumo. L'odore della marijuana a un concerto era comune quanto l'odore dei pavimenti macchiati di birra. Nessuno l'ha fermato. Gli uscieri delle arene sportive negli anni '70 erano vecchi, o almeno sembravano vecchi fino a 15 anni. Tuttavia, non c'era una forte presenza di sicurezza sugli spalti. Era praticamente tutto va bene.
Ogni volta che un tecnico del suono saliva sul palco o il suono di uno strumento veniva riverberato da qualcuno che controllava il suono, la folla impazziva. Le 8.30 andavano e venivano e ancora niente Led Zeppelin . Alle 21:00 ha iniziato a diventare un po' brutto. Diciottomila persone una di fronte all'altra che hanno bevuto e fumato per ore senza fare altro che aspettare porterà qualche problema. La cosa divertente è che io e il mio amico non ci importava di niente. Avrebbero potuto sganciare bombe su di noi da un aereo da combattimento della prima guerra mondiale e non c'era modo che ci muovessimo. Aspettavamo i Led Zeppelin .
INIZIA IL CONCERTO DEI LED ZEPPELIN
Alle 21:30 le luci si sono spente. Ricordo distintamente di aver guardato l'ora sull'orologio del tabellone segnapunti quando si spensero le luci. Sono passati quarantatré anni, ma non ho mai dimenticato quel momento in cui i Led Zeppelin stavano per salire sul palco. Era buio completo solo per pochi secondi, ma sembrava che fossero passate ore. La folla stava impazzendo. Improvvisamente nell'oscurità inizia il suono di Jimmy Page che suona l'intro di "Song Remains The Same" . Fa così caldo che stiamo sudando a morte. Le persone urlano più forte che mai, ma niente di tutto ciò ha importanza perché Jimmy Page è sul palco nello stesso edificio in cui sto suonando l'intro di "Song Remains The Same".
Le luci del palco si accendevano e si spegnevano rapidamente a tempo con ogni paio di note durante l'intro. Ci stavano prendendo in giro, dandoci solo un assaggio dei Led Zeppelin per un secondo alla volta. E poi succede, la band al completo esplode all'unisono al punto di svolta dell'intro e le luci sul palco si accendono fino in fondo. BAM!!! I Led Zeppelin stanno ruggendo all'inizio di "The Song Remains the Same" , serrati e rumorosi come potrebbe essere una band. Il livello di energia nell'arena diventa nucleare!
Sul palco in quel completo bianco con la lunga rosa rossa c'è l'onnipotente Jimmy Page che squarcia le parti di chitarra. In piedi alla destra di Jimmy Page c'è l'ultimo dio del rock in persona, Robert Plant . Bonham suona a tutto volume la batteria mentre John Paul Jones tiene tutto insieme. E poi si verifica uno dei primi momenti potenti, maestosi e magici della notte. La band raggiunge l'apice dell'intro e si ferma, Robert Plant si fa avanti e canta "I had A Dream". Dio mio! Mi chiedo quante persone siano svenute in quel momento?
Sì, lo so che è una rivisitazione molto drammatica, ma credetemi è stato così drammatico. Eravamo solo bambini. Erano gli anni '70, non c'era internet, non c'era MTV, non vedevi mai i Led Zeppelin al di fuori delle foto che vedevi sulle copertine degli album e sulle riviste. Qui erano in carne e ossa a suonare la musica che era diventata una parte così importante della nostra vita da giovani adolescenti. Abbiamo vissuto queste cose. Non tutti gli adolescenti, ma il rock and roll sì.
Ogni canzone che i Led Zeppelin hanno suonato quella notte è stata accolta con un fragoroso applauso folle. I fan conoscevano ogni canzone entro un millisecondo dalla nota iniziale. I Led Zeppelin hanno suonato brani di tutti i loro album da Led Zeppelin I a Presence , l'album che stavano promuovendo in tour. Erano in fiamme quando hanno suonato "Nobody's Fault But Mine" e "Achilles Last Stand". Questi erano entrambi brani del loro ultimo album Presence ; entrambe le tracce che erano le canzoni di apertura su ciascun lato del disco.
Ovviamente c'erano i lunghi assoli standard di ciascuno dei tre musicisti della band. Jimmy Page ha fatto impazzire la folla con l'assolo dell'arco. John Bonham aveva i suoi lunghi assoli di batteria standard che davano a molte persone la possibilità di andare finalmente in bagno. Lo stesso vale per l'assolo di John Paul Jones. Questi lunghi assoli erano comuni ai concerti degli anni '70. Ha aiutato tutti a riprendere fiato, sia fan che musicisti.
La scaletta del tour del 1977 era fantastica. La band sembrava capire davvero il proprio pubblico e le canzoni che erano diventate le preferite dai fan. Non ho mai incontrato un fan dei Led Zeppelin che non amasse l' album Physical Graffiti . Avremmo voluto che suonassero più canzoni di quel disco, ma ascoltare "Ten Years Gone" e "Sick Again" dal vivo è stato mozzafiato. Naturalmente l'album più rappresentato nel concerto è stato il loro quarto album. "The Battle Of Evermore, Going To California, Rock and Roll" e, naturalmente, "Stairway to Heaven", sono stati tutti eseguiti quella sera.
I Led Zeppelin IV erano usciti solo sette anni prima del concerto. Pensaci! Metà dei calzini nel mio comò sono più vecchi di sette anni. Il punto è che nessuno era stufo di "Stairway To Heaven", ancora. Negli anni '70, quella canzone era ancora considerata una delle più grandi canzoni mai registrate. Potrebbe non aver resistito alla prova del tempo così come molti altri classici dei Led Zeppelin , ma potrebbe essere solo a causa dell'eccessiva riproduzione della canzone alla radio. Tuttavia, negli anni '70 quella canzone era enorme!
Quando Jimmy Page iniziò a suonare le prime quattro note di quell'introduzione "un accordo minore", il volume della risposta di quella folla era probabilmente più alto di quando i Beatles salirono per la prima volta sul palco allo Shea Stadium nel 1964. Era assordante. Una canzone che avevamo ascoltato alla radio quasi ogni giorno della nostra vita, che ogni garage band che abbiamo mai conosciuto suonava in ogni scantinato e festa per adolescenti, che i ragazzini nei caffè di ogni scuola superiore si esibivano ora veniva eseguita davanti a noi dal vivo dagli stessi Led Zeppelin . Moses avrebbe potuto scendere da quelle montagne e sedersi proprio accanto a me tenendosi per mano con Farrah Fawcett e io non avrei prestato loro attenzione. È stato un momento monumentale quando Robert Plant ha iniziato a urlare: "E mentre percorriamo la strada". Che canzone per concludere il concerto!
Dopo una lunga attesa, la band è tornata per due bis offrendo incredibili performance di due delle loro canzoni più popolari. Le note di apertura di "Whole Lotta Love" hanno riportato immediatamente la folla alla frenesia. Come "Stairway To Heaven", questa era un'altra canzone dei Led Zeppelin che ascoltavamo praticamente ogni giorno negli anni '70. Sto finendo gli aggettivi per descrivere com'era ascoltare quelle canzoni suonate dai Led Zeppelin nel 1977. L'ultima canzone della serata è stata una ruggente interpretazione di "Rock and Roll".Durante la canzone, l'arena ha acceso al massimo le luci della casa. Non mi è mai piaciuto quando accendevano le luci di casa alla fine di un concerto. Toglie qualcosa al mistico della band sul palco.
Con le note di chiusura di "Rock and Roll", i Led Zeppelin erano spariti. La folla era completamente esausta. Il mio amico Francis Diemer e io abbiamo preso la metropolitana per tornare nel Bronx, riconoscendo totalmente che avevamo appena visto il più grande concerto rock and roll della nostra vita. Quello di cui non ci rendevamo conto era che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che avremmo visto i Led Zeppelin . Nessuno si sarebbe mai aspettato che le band si sciogliessero tre anni dopo a causa della morte di John Bonham.
Ho visto centinaia di concerti nella mia vita. Tutti noi che siamo cresciuti durante il classico orecchio rock degli anni '60, '70 e '80 abbiamo assistito a molti spettacoli. Tre spettacoli straordinari per sempre. Springsteen nel 1978, Prince nel 1985 e ovviamente i Led Zeppelin nel 1977. Vedere i Led Zeppelin quella calda notte di giugno a New York nel 1977 ha definito il più grande concerto che abbia mai visto. Era a un livello che non sperimenterò mai più. Sicuramente uno dei momenti salienti della mia vita. Grazie al mio vecchio amico Francis Diemer per avermi portato allo spettacolo!
Com'era vivere l'esperienza di un concerto dei Led Zeppelin degli anni '70 Articolo pubblicato su Classic RockHistory.com© 2021



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"Il pubblico accoglieva sul palco un Robert quindicenne , goffo e dinoccolato, al grido di - tagliati i capelli! - Non tutti gradivano il blues ma lui se la cavava davvero bene. Non facevo che ripetere alla gente che se non fosse diventato miliardario prima dei 25 anni io non mi chiamavo Perry. (Perry Foster)







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"È un onore portare la musica di mio padre in un ambiente dal vivo, con alcune storie personali e conoscere molto di più i fan", ha esordito. “Gli Zeppelin ci sono arrivati ​​solo una volta, quindi mi piace portare la torcia. È iniziato 13 anni fa come una di quelle cose che ho detto che avrei fatto una volta e reso omaggio a mio padre. Ho detto che avrei fatto trenta spettacoli, e avevamo un video wall e filmati casalinghi e avrei raccontato alcune storie, e poi ho capito che non si trattava tanto di quello che pensavo dei Led Zeppelin. Tutti hanno condiviso con me – attraverso i social media, o anche ai concerti – quanto gli Zeppelin significassero per loro. È stato strabiliante e molto emozionante. Non avevo mai approfondito la cosa prima d'ora, quindi per me è stata una rivelazione. Era un modo per me di dover ancora suonare con loro e tutto quello che abbiamo fatto nel 2007 quando tutto si è fermato... Era ancora una specie di ferita aperta per me che non era ancora guarita. In un certo senso, volevo affrontarlo, ma altre volte volevo lasciarlo aperto, ma era il modo migliore a cui potessi mai pensare. Solo per andare avanti, eseguire la musica dal mio cuore, raccontare alcune storie di vita con il vecchio. Era solo papà. Non conoscevo troppo bene il suo lato bonzo, quindi è cresciuto davvero da quello. La prossima cosa che sai che abbiamo suonato per sette anni di fronte a 16.000 persone che facevano spettacoli ai festival e non avrei mai immaginato nei miei sogni più sfrenati che una cosa che ho iniziato puramente come un modo di esprimere e suonare la musica dei Led Zeppelin avrebbe improvvisamente richiesto un'intera energia e un vita di per sé. Lo facciamo da 13 anni ormai e ancora non invecchia. Sembra ancora fresco come il primo giorno in cui l'abbiamo fatto, e questo è il segreto. Non esageriamo. Non proviamo a fare 100 spettacoli all'anno. Se facciamo 35 spettacoli all'anno, è tutto ciò che vogliamo fare.
Nell'intervista completa, Jason ci dice cosa aspettarsi dallo show, quanto sono accurate le canzoni rispetto alle loro versioni originali, scegliendo tra diverse versioni registrate delle canzoni, catturando l'atmosfera dell'era in cui è stata creata la musica dei Led Zeppelin, la sua educazione sotto l'ombrello dei Led Zeppelin, le pressioni e le aspettative che crescono, la riproduzione dei suoni dal vivo e altro ancora.







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Jeff Beck ha pianto quando Jimmy Page ha suonato la versione dei Led Zeppelin di "You Shook Me" ed è stato perché la versione di Zep è molto migliore
Jimmy Page ha contribuito a scrivere il libro sul rock classico con i Led Zeppelin. Tra il suo modo di suonare la chitarra, la batteria di John Bonham, la voce distinta di Robert Plant e la strumentazione sottovalutata di John Paul Jones, gli album dei Led Zeppelin erano essenziali per i fan del rock degli anni '60 e oltre. Il chitarrista fondatore degli Zep aveva un piano per i Led Zeppelin I, ma far piangere Jeff Beck quando Page gli ha suonato il disco potrebbe non averne fatto parte. Tuttavia, possiamo capire perché Beck abbia pianto quando ha sentito la versione dei Led Zeppelin di "You Shook Me" - la band di Page ha completamente messo in ombra la versione di Beck della melodia in ogni modo.
Jeff Beck ha pianto quando Jimmy Page gli ha suonato la versione dei Led Zeppelin di "You Shook Me"
C'era una volta, Page ha raccomandato il suo amico Beck per gli Yardbirds (e ha ricevuto un regalo per non aver accettato il lavoro). Era il 1965. Avanti veloce fino al 1968, e la carriera da solista di Beck iniziò a prendere il volo quando Page cercò di formare una nuova band dopo che il suo periodo di chitarra negli Yardbirds finì quando la band si sciolse. "You Shook Me" di Willie Dixon appariva regolarmente nel live set di Beck. È diventata una delle sue prime canzoni d'autore. Rod Stewart cantava mentre Beck suonava blues di precisione sotto la voce.
La sua versione era una delle preferite dai fan che ha permesso a Beck di mostrare le sue abilità con la chitarra. La canzone è stata anche una delle basi blues a cui si sono rivolti i Led Zeppelin durante la registrazione del loro primo album. Mentre acquistava l'album in giro per le etichette discografiche, Page ha suonato un montaggio preliminare dell'album per il suo amico quando si sono incrociati a New York. Secondo CM Kushins, autore della biografia di Bonham Beast, Beck ha pianto quando ha sentito la versione dei Led Zeppelin: Beck ha pianto di rabbia quando Page ha suonato la versione dei Led Zeppelin di "You Shook Me". Possiamo vedere perché ha pianto, e non è solo perché vedeva rosso.
I Led Zeppelin hanno fatto "You Shook Me" molto meglio dell'amico di Page
Beck ha pianto di rabbia quando l'ha sentito per la prima volta, ma forse in seguito ha realizzato la verità: i Led Zeppelin hanno fatto "You Shook Me" molto meglio di quanto non abbiano mai fatto. La voce di Plant e la chitarra di Page coincidono durante i primi due minuti della canzone degli Zep, e questo è il massimo che le due versioni si avvicinano. Da lì, la versione che Page ha suonato per Beck prende una direzione tutta sua.
Jones arriva con un assolo di organo elettrico che fonde in qualche modo blues e musica gospel. La versione di Beck ha una traccia di accompagnamento per pianoforte nel taglio in studio, ma niente come quello che Jones aggiunge alla versione dei Led Zeppelin. Poi Plant suona un assolo di armonica (sì, non era solo un cantante), che contribuisce a dargli un tocco di delta blues. Ma il momento in cui i Led Zeppelin hanno la meglio su Beck nella battaglia per il miglior "You Shook Me" è l'assolo di chitarra di Page. Non solo la canzone presenta uno dei migliori assoli di chitarra di Page, ma poi Bonham, che suona più o meno un ritmo shuffle costante per la maggior parte della canzone, si lancia in un riempimento di batteria che cattura parte dei riflettori del suo chitarrista. Non lo troverai nella versione di Beck.
La versione della canzone di Beck rimane più vicina all'originale
"You Shook Me" di Dixon è una semplice melodia dal ritmo lento. La versione di Beck si avvicina all'originale e c'è qualcosa di nobile nel mantenere la purezza e l'essenza dell'originale. La voce è la somiglianza più vicina tra la versione di Beck della canzone e la versione che Page ha suonato per lui. Rod Stewart e Robert Plant possiedono consegne simili, anche nei loro stili di canto graffiante. Beck mostra alcune eroiche chitarre alla Page, ma non nella stessa misura. (Credito dove il credito è dipartimento:
La versione di Beck di "I Ain't Superstitious" di Dixon è un'eccellente dimostrazione delle sue abilità chitarristiche, in particolare il suo delicato controllo del suo pedale wah-wah). Page e Led Zeppelin usano l'originale "You Shook Me" come ispirazione, ma poi alzano l'asticella di diverse tacche. Ogni membro della band ha la possibilità di brillare nella canzone degli Zep, e ognuno lo fa. Beck ha pianto lacrime di rabbia quando Page gli ha fatto ascoltare la versione di Zep di "You Shook Me", ma avrebbero anche potuto essere lacrime di gelosia. La band del suo amico ha preso una delle canzoni che amava suonare e l'ha buttata fuori dall'acqua.
Non c'erano rancori tra gli amici che suonavano la chitarra
Anche se Page e Led Zeppelin hanno portato una melodia caratteristica di Beck al livello successivo, sembra che non serbasse rancore. Beck e Page hanno condiviso il palco durante il concerto di beneficenza Action into Research for Multiple Sclerosis (ARMS) nel 1983. Quello che inizialmente doveva essere uno spettacolo unico si è trasformato in un mini tour con Beck e Page che si esibivano insieme ad ogni tappa, secondo Mondo della chitarra. Quasi tre decenni dopo, Page ha inserito Beck nella Rock & Roll Hall of Fame come artista solista. L'onore del 2009 è stato il secondo inserimento per Beck. Entrambi i chitarristi sono entrati nella sala come membri degli Yardbirds nel 1992. Jeff Beck ha pianto quando Jimmy Page ha suonato la versione dei Led Zeppelin di "You Shook Me" perché era così arrabbiato. La versione di Beck si è avvicinata all'originale blues, ma Zep ha portato la canzone a un livello completamente nuovo. Ancora,





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Scopri come le innovazioni musicali di fusione dei generi di Jimmy Page in "Houses of the Holy" hanno aiutato i Led Zeppelin a raggiungere un nuovo picco creativo

https://www.guitarplayer.com/lessons/discover-how-jimmy-pages-genre-melding-musical-innovations-on-houses-of-the-holy-helped-led-zeppelin-reach-a-new-creative-peak?utm_source=facebook.com&utm_medium=social&utm_campaign=socialflow&utm_content=guitar-player&fbclid=IwAR2ucdwWp12qy10whzUjKjhaNsfrtzS498PevX_wkl9-vHAetHaTfdpBZZc

Mentre questo classico album compie 50 anni, esploriamo come il chitarrista ha fatto saltare il coperchio della formula basata sul blues della sua band

Il 1973 è stato un anno piuttosto movimentato. L'allora vicepresidente Spiro Agnew si è dimesso con l'accusa di evasione fiscale mentre infuriava lo scandalo Watergate, i Miami Dolphins finivano con una perfetta stagione NFL ancora da ripetere e il regista Martin Scorsese presentava in anteprima il suo film seminale, Mean Streets .

Eppure, anche con questi e molti altri eventi degni di nota che hanno attraversato gli Stati Uniti quell'anno, il mondo della musica ha avuto la sua parte di pubblicazioni degne di nota. Includono album come The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd(si apre in una nuova scheda)il debutto omonimo dei Queen(si apre in una nuova scheda), Le visioni interiori di Stevie Wonder(si apre in una nuova scheda), e l'album che stiamo celebrando in questa lezione, Houses of the Holy dei Led Zeppelin(si apre in una nuova scheda).

Arrivando sulla scia del rilascio di grande successo di quel gruppo nel 1971, Led Zeppelin IV(si apre in una nuova scheda)(l'album che conteneva "Stairway to Heaven"), Houses of the Holy è stato una sorta di partenza, poiché i precedenti album della band erano più oscuri e più blues.

Infatti, è l'unico disco nel catalogo degli Zeppelin che non include una canzone basata sul blues.

Infatti, è l'unico disco nel catalogo degli Zeppelin che non include una canzone basata sul blues.

Con l'assenza delle tipiche chitarre distorte degli Zeppelin e dei massicci riff a nota singola, questa traccia di apertura segnala che la band ha qualcosa di diverso in serbo questa volta.

Con un tono brillante e relativamente pulito, le chitarre di Page combinano un bordone di corde in re aperto con pugnalate di triade staccato.

Il chitarrista è spesso celebrato per la sua sapiente orchestrazione di parti di chitarra, e qui dimostra in modo caratteristico la sua creatività: le due chitarre che contribuiscono ai colpi di accordi non sono semplicemente raddoppiate, come spesso accadrebbe in una situazione come questa.

Diamo un'occhiata più da vicino.



Nell'Es 1 , ispirata all'intro della canzone, le due chitarre iniziano con lo stesso accordo di RE aperto.

Ma come Gtr. 1 sale sulla tastiera con una serie di voci di triade rampicanti sulle prime tre corde, Gtr. 2 segue l'esempio, ma mentre suona diverse triadi che, quando vengono ascoltate contro Gtr. 1, aggiungono "toni di colore" all'armonia aggregata che trasmette qualità degli accordi più complesse e dal suono più ricco, vale a dire REm7 (battuta 2), SOL6/RE (battuta 3) e LA9/RE (battuta 4).

Orchestrando le parti in questo modo, Page crea sottilmente uno spettro tonale più ampio e colorato. Abbastanza bello. E c'è altra magia in arrivo.

Poi c'è la bellissima ballata acustica , "The Rain Song", per la quale Page ha ingegnosamente impiegato quella che potrebbe essere definita un'accordatura Gsus4 aperta (dal basso verso l'alto: Re, Sol, Do, Sol, Do, Re).

Con esso, esplora e sfrutta semplici forme di accordi: solo due note sui tasti circondate da corde aperte che squillano .


Ex. 2 è ispirato dall'esecuzione acustica di Page in questa traccia. Houses of the Holy sembrerebbe un album di dissonanze, sia melodiche che ritmiche, e ci sono ogni sorta di esempi sparsi ovunque.

Prendi l'introduzione acustica di "Over the Hills and Far Away". Gli accenti dello schema di pennata di Page battono l'ottava nota in levare di 1 in un modo che fa sembrare che fosse il battere (battuta 1) e ci fa pensare che forse la canzone non è in 4/4, anche se lo è.

È difficile per noi trovare la base ritmica – beat 1 – e per un momento perdiamo il nostro equilibrio musicale, in modo giocoso.

Ma scopriamo un esempio ancora più intricato di “dissonanza ritmica” che arriva un po' più avanti nel brano. Subito dopo l'assolo di chitarra, al minuto 3:01, c'è un breve intermezzo musicalmente enigmatico, in cui le parti di Page, del bassista John Paul Jones e del batterista John Bonham si combinano in quello che può essere descritto come un poliritmo, una combinazione simultanea di ritmi contrastanti.

Qui, il riff di Page inizia come ripresa alla battuta 4, poi continua per due battute in gruppi successivi di tre battute.

Questo crea l'illusione uditiva del chitarrista che suona in 3/4 mentre il batterista John Bonham (sembra non accorgersene) suona in 4/4 con un semplice ritmo rock: grancassa sulle battute 1 e 3 e rullante sulle battute 2 e 4 .


Ex. 3 offre una frase costruita utilizzando un approccio simile. Si noti in "Over the Hills", come il poliritmo "tre contro quattro" si concluda con la band che si ricollega al battito 1 di una battuta di 2/4, il che consente loro di tornare dolcemente al riff strumentale principale della canzone insieme.

Altre avventure ritmiche appaiono alla nostra prossima tappa, il funky, ovviamente ispirato a James Brown "The Crunge".

Iniziando in 9/8 metri, la canzone presenta lo "scratch" pulito della chitarra elettrica di Page che strimpella un accordo di nona dominante, con un sacco di ritmi di note da un sedicesimo smorzati sui tasti, mentre si sincronizza con il complicato ritmo di batteria di Bonham e l'agile linea di basso di Jones .

Il metro 9/8 qui può essere meglio considerato come 8/8, che è l'equivalente frazionario di 4/4, con un'ottava nota in più attaccata alla fine di ogni misura.



Usando una presa fondamentale dell'accordo Dm7, Ex. 4 offre una parte di chitarra ritmica funky che è ritmicamente sulla falsariga di ciò che Page ha suonato.

Una visita a questo brano giocoso non sarebbe completa senza fermarsi a notare l'allusione umoristica del cantante Robert Plant al Padrino del Soul, mentre cerca "il ponte", concludendo la canzone con un ironico "Dov'è quel confuso ponte?!"

Avanti con il prossimo taglio di Houses , "Dancing Days", dove ci imbattiamo in un esempio di dissonanza melodica fin dall'inizio.

Page ha accordato la sua Gibson Les Paul per aprire l'accordatura G qui (dal basso all'acuto: RE, SOL, RE, SOL, SI, RE) ed entra con una sinistra linea di chitarra caratterizzata dalla quarta alzata (n. 4) della tonalità.

Siamo in sol maggiore, dove il 4° grado sarebbe normalmente do, ma qui il chitarrista creativamente intelligente fa un cenno alla modalità sol lidio (sol, la, si, do#, re, mi, fa#), che è quasi identica alla scala di Sol maggiore, o modo di Sol ionico (Sol, La, Si, Do, Re, Mi, Fa#), tranne per il fatto che il 4° grado della scala è alzato di mezzo tono, a Do#.

Questo crea un intervallo di 4a aumentata (tre passi interi) tra la fondamentale, G, e la 4a alzata, C#.

A volte indicato come "l'intervallo del diavolo", il suo verificarsi dà la netta impressione che qualcosa di malevolo sia in atto.


Ex. 5 presenta un riff dallo stile simile che ricorda l'intro della canzone.

Offrendo un interessante cambio di scenario musicale, la nostra prossima tappa è "D'yer Mak'er", una canzone quasi reggae, il cui titolo prende in giro la pronuncia britannica di "Jamaica".

Ancora una volta, Page mostra la sua maestria nel sovrapporre parti di chitarra complementari, aggiungendo per la prima volta una parte ritmica tradizionale in stile reggae composta da colpi di accordi insoliti, strimpellati con colpi verso l'alto.

Quindi lavora la sua magia aggiungendo una seconda parte ritmica, che evoca i ritmi dell'isola combinando singole note con il palmo in sordina con frasi in stile R&B in stile Steve Cropper , non diversamente da Ex. 6 .


Poi arriviamo a "No Quarter", una canzone da sogno in cui le tastiere di JPJ prendono il comando, fino a quando il riff di chitarra simile a un canto funebre di Page non entra nel ritornello della canzone.

Il riff del chitarrista richiama i suoni overdrive delle sei corde dei precedenti classici degli Zeppelin, e lo strumento accordato in basso di mezzo tono (dal basso all'alto: Mib, Lab, Reb, Solb, Sib, Mib) aggiunge ancora più "grunge" a il procedimento.

A proposito, nell'era grunge degli anni '90, il riff di apertura di "Spoonman" dei Soundgarden(si apre in una nuova scheda)apparentemente accennato al preveggente riff guidato dagli accordi di Page.



Ex. 7 lo ricorda anche, sebbene sia suonato con un'accordatura standard.

Tornando alla sezione più sognante di "No Quarter", che fa da sfondo all'assolo di chitarra di Page, troviamo il chitarrista che si avventura oltre la fidata familiarità delle scale pentatoniche e blues con alcuni colorati passaggi "cool jazz" che evocano lo stile modale guidato dal trombettista Miles Davis alla fine degli anni '50.


Ex. 8 mi fa venire in mente alcuni dei gustosi lick che Page ha realizzato nel suo assolo.

Suonando su un accordo di Rem7, le sue frasi escono dal modo di Re minore dorico (Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do), che si distingue dal Re minore naturale (Re, Mi, Fa, Sol, La, Bb, C) per il suo grado rialzato di sesta scala, B.

Nota come questa frase enfatizzi una triade di Do maggiore (Do, Mi, Sol), per sottolineare le estensioni armoniche, o toni di colore, dell'accordo di Rem7. (C, E e G sono rispettivamente i suoi b7th, 9th e 11th.)

Il ritmo è esclusivamente basato su terzine, creando una qualità irrequieta che contrasta piacevolmente con il dolce accompagnamento della sezione ritmica.

La nostra ultima tappa è "The Ocean" - Zeppelin vecchia scuola... almeno all'inizio.

Fino ad ora, abbiamo sperimentato alcune sperimentazioni ritmiche che coinvolgono poliritmi e canzoni in fuori misura. Per il riff di apertura qui, Page trova ancora un'altra strada da esplorare - spostando i metri - mentre alterna tra 4/4 e 7/8.

Come con "The Crunge", possiamo pensare a 7/8 come 8/8 - di nuovo, lo stesso di 4/4 - ma questa volta con una croma in meno.

È una navigazione tranquilla fino alla fine della frase di due battute, dove facciamo una brusca inversione a U e torniamo all'inizio.

Ispirato da questo riff, Ex. 9 sposta i metri per ottenere un effetto altrettanto stridente.

Infine, "The Ocean" presenta alcune delle stesse tecniche di arrangiamento/orchestrazione precedentemente utilizzate in "The Song Remains the Same".

Il chitarrista mette di nuovo gli accordi uno sopra l'altro, e qui crea l'illusione di un'orchestra di chitarre.

Nei versi, Page suona un riff di accordi di potere mutevoli. Ma quando il riff ritorna dopo l'assolo, aggiunge sopra una chitarra dalla voce più alta.

Le parti combinate si traducono in alcuni inaspettati accordi di settima dominante jazz e settima maggiore, ma suonati con toni di chitarra semi-distorti, che offrono un bel morso.



Ex. 10 ricorda questa sezione.

Durante il nostro viaggio attraverso Houses of the Holy , abbiamo sperimentato la creatività di Jimmy Page, mentre spingeva i confini di ciò che i Led Zeppelin avevano realizzato fino ad oggi, alla ricerca di nuovi suoni e stili.

Lo ha riassunto al meglio, quando ha detto nel numero di Guitar World per le vacanze 2014 : “Mi stavo spingendo ad esplorare nuove aree di armonia. Volevo indagare su quei bordi esterni, magari spingermi oltre il limite!

"Sono sorpreso, davvero, di essere qui per raccontare la storia."

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LED ZEPPELIN, LA STORIA DELL'ULTIMA (SURREALE) INTERVISTA A JOHN BONHAM: "FU DIVERTENTE. A CENA COMINCIÒ A GRIDARE E SPACCARE COSE"Il batterista rilasciò l'intervista all'amico Billy Connolly concordando risposte "fredde e brevi" come scherzo..
Nel marzo 1980, sul canale televisivo britannico ITV va in onda una delle interviste più famose nella storia del rock, quella fatta dal comico scozzese Billy Connolly al batterista dei Led Zeppelin, John Bonham. È uno degli episodi più spettacolari di un programma prodotto da Tyne Tees Tv chiamato Alright Now che va in onda per sole due stagioni tra il 1979 e il 1980 ma diventa un culto assoluto. Il nome viene da una canzone dei Free del 1970 e l’idea dello show è quello di promuovere e lanciare artisti emergenti e anche band famose della zona Nord Est dell’Inghilterra

La prima stagione è condotta da Den Hegarty, cantante di un gruppo di revival doo- wop e R&B chiamato Darts piuttosto famoso alla fine degli anni 70 (che viene allontanato per aver usato un linguaggio troppo volgare in onda) e nella seconda stagione vengono chiamati vari musicisti e attori, da Bob Geldof a Suzie Quattro, da Phyl Lynott dei Thin Lizzy a Pauliune Black della band ska The Selecter. Un programma di cultura rock alternativa, senza regole e con una grande passione per la musica, in cui fanno le loro prime apparizioni band destinate a diventare grandissime come i Dire Straits, originari di Newcastle e protagonisti della prima stagione insieme ai Police, che chiudono la prima puntata con una versione live di Can’t Stand Losing You. Fra gli altri ci sono Rod Stewart, Chris Rea, Ian Dury, Eric Burdon, gli Who che parlano di Quadrophenia e i Clash che aprono una puntata con English Civil War.

Ma la puntata più famosa è la seconda della stagione 2, in cui Billy Connolly, considerato uno dei più grandi comici di sempre in Inghilterra, presenta Rory Gallagher, i Dr.Feelgood e poi dopo aver mostrato una clip del film The Song Remains the Same dei Led Zeppelin incontra John Bonham. «Questo è un grande colpo per lo show» dice Billy Connolly nell’introduzione, «Abbiamo forse l’unica intervista mai fatta da John Bonham. E quando la vedrete capirete perché».

Nessuno sa cosa sia successo esattamente: quando la telecamera inquadra Billy Connolly e John Bonham, il batterista dei Led Zeppelin è sorridente e allegro, circondato da un gruppo di fan. Forse è la prima frase di Billy Connolly a cambiare l’atmosfera: «Sono qui con quello che è considerato il più grande battersta rock’n’roll di sempre, sei d’accordo John?». Bonzo diventa scuro in volto e risponde: «No, per niente». Iniziano così due minuti e mezzo surreali che entrano nella storia: alle domande (poco chiare) di Billy Connolly, John Bonham risponde solo a monosillabi: «Forse», «No», «Tra qualche mese», «Non credo».

Molti anni dopo, in una intervista con la rivista Mojo, Billy Connolly ha raccontato la verità dietro quel momento storico: lui e John Bonham si erano messi d’accordo. «Gli ho detto: io ti faccio delle domande lunghe e confuse e tu fai finta di rispondere scocciato. Lo abbiamo fatto ed è stato divertente». Billy e Bonzo erano amici da anni e secondo quanto ha raccontato il comico, dopo lo show sono andati a cena insieme in un ristorante a Newcastle: «John però era un po’ su di giri, ha cominciato a gridare e a spaccare cose, poi ad un certo punto ha detto: basta, mi riposo un attimo. Si è sdraiato su un divano e ha iniziato a russare».

Guarda il video dell'intervista:
https://youtu.be/F-lTQLW-UrE
https://www.virginradio.it/news/rock-news/1344819/led-zeppelin-la-storia-dell-ultima-surreale-intervista-a-john-bonham-fu-divertente-a-cena-comincio-a-gridare-e-spaccare-cose.html?fbclid=IwAR3KiDsl5XGNeni1Zs-iBpIK4VuMvmF9hL2Mw4WmGwn2etPgFJ13NiGJako

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Robert Plant: pura gioia
8 novembre 2010
Si tratta di quel fantastico tempo in cui c'erano dei cambiamenti da fare e la musica in realtà era un catalizzatore per molti bei cambiamenti. Ecco perché i vecchi hippy tristi tengono ancora i capelli lunghi. Perché facevamo parte di qualcosa che significava qualcosa di più del semplice ego e reddito.
Nel documentario di ieri sera, Robert Plant: By Myself , Plant ha discusso del suo viaggio musicale da liceale di Stourbridge, passando per il boom del blues britannico, superstar con i Led Zeppelin negli anni '70, fino al recente album Band of Joy . Intervistato da Mark Radcliffe, si è presentato come un ragazzo geniale e riflessivo, che nel corso della sua carriera è stato ricettivo a un'ampia varietà di influenze musicali, a cominciare dal blues e dal rock'n'roll:
Ero un piccolo studente di grammatica e potevo sentire questo tipo di chiamata attraverso le onde radio. Potevo sentire questa voce trasformarsi in qualcosa di diverso dalla parola parlata e molto diverso da Dickie Valentine e dai crooner britannici che stavano per ottenere i loro P45.
Sono uscito di casa a 16 anni e ho iniziato la mia vera educazione musicale, passando di gruppo in gruppo, approfondendo la mia conoscenza del blues e di altra musica che aveva un peso e valeva la pena di essere ascoltata. La musica nera che abbiamo ascoltato era sexy e seducente, aveva ritmi e ritmi fantastici a cui non potevamo nemmeno avvicinarci. Non sarei stato in grado di esprimerlo a parole in quel momento - ero solo ipnotizzato.
Plant ha parlato di come, con il batterista e migliore amico John Bonham, le sue esplorazioni musicali lo abbiano portato più lontano - in Dylan, folk-rock e psichedelia:
In quel periodo, il grande cambiamento stava arrivando... si passa da Gene Vincent e quel rock'n'roll precoce e sessualmente carico all'intero commento sociale che si stava sviluppando. I primi due, tre album di Dylan erano un modo completamente diverso di raccontare una storia.
Plant e Bonham formarono la Band of Joy, fondendo il blues con suoni psichedelici. Anche se la band non ebbe successo commerciale, la voce del giovane dalla voce potente si sparse rapidamente, portando a uno di quegli incontri che hanno trasformato la storia della musica (John e Paul al Woolton fete, Keith e Mick sul binario della stazione di Dartford): quando Jimmy Page ha visto la band esibirsi a un concerto del college di formazione per insegnanti a Wolverhampton.
'intervista si è concentrata principalmente sul lavoro di Plant dai tempi dei Led Zeppelin. Aveva questo da dire sul cliché del "dio del rock" associato a quegli anni nei sondaggi di routine dei media:
La stima di … persone su una persona è sempre generalmente a un milione di miglia da dove si trova realmente. Se ho un'ondata di creatività e rimane attaccata al muro per un po' – che è quello che sta succedendo di recente – i punti di riferimento con i media sono così cliché, è spaventoso. Non puoi giudicare il lavoro di nessuno solo andando alle punte... perché le mie punte sono pezzi a cui nessuno pensa nemmeno. Le mie punte stanno scendendo dall'aereo nel 1972 e guidando verso le montagne dell'Atlante con un registratore, esplorando i cantanti berberi sul campo, camminando per i mercati contadini in mezzo al nulla con il tintinnio dei tamburi nell'angolo. Quelli erano i momenti così lontani dal 'dio del rock' ma erano spettacolari.
Nella parte più commovente dell'intervista, Plant ha parlato degli anni bui della fine degli anni '70. Nel 1977, Plant perse il figlio maggiore, Karac, a causa di un'infezione virale non identificata quando aveva solo cinque anni. Tre anni dopo morì anche il batterista John Bonham, all'età di 32 anni:
Avevo già perso il mio bellissimo ragazzo... devi decidere cosa fare. Feci domanda per diventare un insegnante nel sistema educativo Rudolph Steiner e fui accettato per andare al college di formazione degli insegnanti - era il 1978 - ed ero davvero ansioso di camminare. John mi ha sostenuto in modo incredibile, quindi perdere John... è stata la fine di ogni ingenuità.
Nel 2002, con la sua band appena formata Strange Sensation, Plant ha pubblicato un'acclamata raccolta di rifacimenti principalmente blues e folk, Dreamland . Cinque anni dopo, dopo un altro album con Strange Sensation, era andato di nuovo avanti, registrando ed esibendosi con la star del bluegrass Alison Krauss. Il loro album in duetto, Raising Sand , è stato un enorme successo, critico e commerciale, incluso materiale di cantautori R&B, blues, folk e country tra cui Townes Van Zandt, Gene Clark, Tom Waits, Doc Watson, Little Milton e The Everly Brothers.
Nel 2005 con i membri di Strange Sensation si è recato in Mali per suonare al Festival in the Desert, il festival musicale più remoto del mondo:
Siamo saliti su un aereo pieno di pazzi ed estremisti... siamo atterrati da qualche parte nel sud del Marocco e poi ci siamo fatti strada con una piccola squadra di Blue Peter che stava facendo un programma sull'istruzione in Mali. Avevano un aeroplano minuscolo che avevano ricevuto da alcuni fanatici cristiani che traghettavano persone in giro per l'Africa per una somma di denaro. Abbiamo seguito il fiume fino in fondo: era deserto, deserto, deserto... una macchia di verde. E il pezzo di verde era il luogo in cui Ali Farka Toure aveva ricavato le entrate ricavate dall'album con Ry Cooder e scavato pozzi artesiani nel deserto e creato un giardino di avocado, insalate e pomodori: il suo contributo alla sua gente. Siamo atterrati e ci siamo diretti verso il Festival - 60 miglia a nord di Timbuktu senza strade, niente di niente, solo ragazzi che guidano vicino all'albero occasionale che ricordavano.
Una delle canzoni che Plant ha eseguito al Festival in the Desert è stata "Win My Train Fare Home"
Real World ha recentemente pubblicato questo fantastico video di Robert Plant in modalità blues al WOMAD 2009 ad Abu Dhabi mentre esegue Fixin' To Die con Justin Adams (chitarrista in Strange Sensation) e Juldeh Camara:
Ripensando alla sua carriera, Plant ha riflettuto sul modo in cui sia lui che la musica sono cambiati:
Quando ero bambino pensavo che Robert Johnson avesse ricucito il mondo intero con i suoi testi – allusioni sessuali e roba del genere – perché era spassoso, divertente e molto intelligente. Ma per farli funzionare davvero molto più tardi nella vita penso che tu debba essere preparato per entrare nel personaggio o... accantonarlo.
Mio nonno era un musicista, il mio bisnonno era un musicista. Formarono band di ottoni del Black Country davvero importanti, che avevano nomi eleganti ma di solito erano conosciuti come la banda di bevitori di Dudley … va avanti all'infinito. L'unica differenza era che stavano suonando marce Souza e non c'era bisogno di "spremere il mio limone". L'unica cosa che dovevano cambiare erano le loro tuniche man mano che il loro portage aumentava. Dobbiamo cambiare idea quanto basta perché ne valga la pena.
Dopo il documentario, la BBC2 ha proiettato la performance degli Electric Proms dell'ultimo ensemble di Plant, Band Of Joy, con la cantante Patty Griffin, il cantante-chitarrista Buddy Miller, il polistrumentista e cantante Darrell Scott, il bassista-vocalist Byron House e il batterista-percussionista- cantante Marco Giovino. Il bis, con il London Oriana Choir che si è unito alla band sul palco, è stato superbo. Hanno eseguito un medley gospel - "Twelve Gates To The City" - e la canzone gospel delle Bahamas, "I Bid You Goodnight", che Mike Heron della Incredible String Band ha incorporato in "A Very Cellular Song" nel 1968.
La gioia di Robert Plant rivelata in questi spettacoli è la sua incessante curiosità musicale, che lo ha portato, tra l'altro, a Timbuktu, Memphis e sui monti Appalachi. L' album Band of Joy è, per me, il migliore del 2010.
Il materiale è raccolto da una vasta gamma: Los Lobos, Low, Richard Thompson, r&b, rockabilly, folk e rarità gospel degli anni '40 e '50. Ma nessuna di queste copertine è lontanamente come l'originale. Con la band – Patty Griffin, voce; Darrell Scott alla chitarra acustica, mandolino, banjo, fisarmonica e pedal steel; Byron House al basso; Marco Giovino, batteria e Buddy Miller sorprendente alla chitarra elettrica – Plant ha trasformato queste canzoni in qualcosa di completamente originale con arrangiamenti sbalorditivi.
La traccia di spicco è "Harms Swift Way", l'ultima canzone scritta da Townes Van Zandt poco prima della sua morte. Plant e la band hanno iniziato con un testo grezzo e rozzo e una melodia conservata su un demo sgangherato di Townes, offerto dalla sua vedova. È una di quelle canzoni che ti sollevano i capelli sulla nuca: un'elegia del tempo che passa e dei ricordi perduti, illuminata da lampi di belle immagini. Sembra qualcosa di Sweetheart of the Rodeo , con la chitarra stridente di Buddy Miller e le voci incantevoli di Plant e Griffin.
C'è una casa fuori dai pericoli via veloce
Mi sono prefissato di trovarla
Ho giurato al mio amore che l'avrei
portata lì
Poi ho lasciato il mio amore alle spalle
Il deserto era lungo
La montagna alta
La strada correva ripida e tortuosa
Le promesse fatte così facilmente
Insopportabili, eppure vincolante
Oh me, oh mio
Chi conterà il mio tempo?
Il tempo se ne andrà, non resterà mai
La memoria bloccata nel suo passaggio
Prova, prova ad aggrapparti a lei
Finché non diventa eterna
Il mondo è ancora blu
La mia parola è ancora vera
Sento che sto diventando vuoto
Lei fa ciò che vuole
Se mai se ne andrà
io mi strangolerò per il dolore
oh io, oh mio
chi segnerà il mio tempo?
La strada è passata, domani il cielo in
mezzo a volte è accecante
Un giorno presto quando mi trasformerò in nuvola Volerò in
qualche modo sulle sue ali
Avvolto nella strada e riempito di sopra
Il terreno sembra svanire
Tieniti alla terra come un bambino appena nato
Prega lei ritorna un giorno
Oh me, oh mio
Chi segnerà il mio tempo?




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Dai Led Zeppelin alla carriera solista, la sua voce nel tempo
La natura lo ha aiutato donandogli grande estensione con un timbro suadente e ben centrato sulle note medio-alte, e lui ha spinto al massimo. Un tenore sexy che si è espresso in tanti memorabili vocalizzi e acute sirene orgasmiche, live come in studio, ci basti pensare alla parte finale di Whole lotta love. Sedotti tutti e tutte.
Voce squillante e cristallina, capace anche di essere grintosa e graffiante all’occorrenza. Tecnicamente legato al blues, un canto intenso ed emotivo, a tratti dolce ma sempre pronto a esplodere. In poco tempo è diventato un punto di riferimento per i cantanti che sarebbero venuti dopo. Nei live sempre generoso nel belting, anche fin troppo vista l’operazione alle corde vocali a cui è dovuto ricorrere nel ’74 e successivamente negli anni 90. Insieme agli innumerevoli potenti acuti al limite dello strillo, ripetuti di continuo in un’attività live frenetica, anche lo stile di vita nel primo periodo del successo planetario ha inciso negativamente sulla sua voce, che nei primi anni sembrava quasi non avere limiti per resistenza e altitudini. Tra i tanti vizi quello delle sigarette è durato decenni.
DaDa Phisycal Graffiti si nota un cambio nella sua vocalità, energica ma brunita usando tessiture più basse. A suo parere l’operazione per rimuovere i noduli ha avuto ripercussioni permanenti sulla qualità della sua voce e che se potesse tornare indietro non urlerebbe così tanto come nei concerti degli anni ’70. Nella sua carriera solista post zeppelin, ha abbracciato più generi. Rock meno hard, blues, un folk farcito di tematiche celtiche, musiche orientaleggianti, e l’abbassamento della sua voce da metà anni ’80 è diventato evidente.
Meno divinità e più umano negli ultimi tempi, ha sottolineato come non ci si possa aspettare da lui di cantare pezzi dei Led Zeppelin allo stesso modo di quarant’anni fa, ora deve adottare linee vocali e tonalità più consone alla sua età. “Non voglio urlare Immigrant Song ogni notte per il resto della mia vita – confessò Plant al The Guardian -, e non sono sicuro di poterlo fare”.
Dopo aver detto di no, nel 2014, a 500 milioni di sterline per la reunion dei Led Zeppelin, lo storico frontman della band rimane tuttora saldamente convinto della sua decisione. “Non puoi mai tornare indietro – ha dichiarato il cantante in una recente intervista -, è abbastanza difficile ripetere qualcosa che risale a un anno fa, figuriamoci una cosa che risale a 49 anni fa. Devo continuare ad andare avanti“.
detto questo per me è e rimarrà non solo un sexy emblema conterraneo.e contemporaneo .amabile..una alchimia non umana o quasi
,ma
un’icona intramontabile del rock e non solo, un visionario e un viaggiatore nel tempo a cavallo di note sconosciute e meno..e per noi e per me soprattutto,Robert sarà sempre un ventenne scatenato, il vero bomber degli anni ’70.

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Houses of The Holy
Il quinto album dei Led Zeppelin, Houses of The Holy , è stato un successo commerciale, ma anche se è stato commercializzato come album di una band, è stato prevalentemente opera del produttore e chitarrista Jimmy Page. Quindi era giunto il momento che i compagni di band John Paul Jones e Robert Plant avessero la possibilità di brillare. L'album dimostra l'inclinazione del primo per la melodia e la poesia mistica del secondo. Questo cambio di leadership non ha necessariamente significato un cambio di direzione: è la grandezza e l'auto-mitologia che si sono approfondite in questo disco, culminando in un lavoro che ha tenuto testa al meglio del prog dell'epoca.
Dall'apertura "The Song Remains The Same", l'album è soffuso di energia, ritmato da un paio di esibizioni ipnotiche di batteria, come se concedesse a John Bonham la possibilità di mostrare ogni parte del suo kit. Ma l'album è anche straordinariamente economico; sebbene le sovraincisioni di chitarra fossero numerose, sono state posizionate con rispetto per le performance vocali, esaltando le consegne infuse di elio con furtività e attacco. Page non prova davvero nulla di nuovo in questo disco, anche se suona più sicuro di sé, permettendo alle trame acustiche di "Over The Hills and Far Away" di respirare attraverso il mix.
Se Houses of The Holy vanta un eroe, è Jones, che passa da uno strumento all'altro, permettendo ai suoni più nuovi di uscire dai cilindri. Nominalmente un bassista, Jones era in realtà il membro più versatile del gruppo, e infonde "No Quarter" con un singolare approccio sinfonico che si colloca come una delle ballate più impressionanti nel canone della band. La canzone, ironia della sorte, è finita come titolo di un album Page & Plant, che è stato registrato al di fuori dell'orbita della band durante gli anni '90.
"No Quarter" è stato un lavoro straordinario, ma c'era un'altra opera altrettanto formidabile ascoltata nell'album, che ha dimostrato che gli dei del metal avevano davvero cuori pulsanti. Era “The Rain Song”, una ballata che esplorava il fascino di Plant per il tempo, espresso attraverso la tempestosità dell'amore romantico. Come per molte delle loro migliori tracce, le parole sono state scritte dopo che il cantante si è sentito abbastanza a suo agio da riprodurle sulla base musicale. "A volte abbiamo dei nastri di accompagnamento di brani elaborati e qualcuno dice: 'Beh, non abbiamo testi insanguinati'", ha detto Plant a Rolling Stone . "'The Rain Song' era solo una specie di piccola infatuazione che avevo. La mattina dopo lo scribacchiavo. Se l'avessi fatto il giorno dopo, non sarebbe servito a niente".
Plant stava crescendo come scrittore, il che servì bene alla band alla fine degli anni '70, in particolare quando Page iniziò ad adagiarsi sugli allori. Quando la band ha registrato In Through The Out Door , era responsabile dell'intera produzione, accreditata su tutte e sette le tracce dell'album. Aiutato dal Jones convenzionalmente melodico, Plant ha creato l'unica ballata che è stata probabilmente più d'impatto di "The Rain Song", mentre canticchiava su una morbida imbottitura della tastiera in "All My Love".
Se avrebbe potuto raccogliere quel tipo di sentimentalismo senza Houses of The Holy è un punto controverso, ma ciò che è più difficile da discutere è l'invenzione che ha mostrato nei decenni trascorsi da quando ha lasciato gli Zeppelin. Laddove lo sfondo di Page era nel blues e nel rock, la rete di Plant ha dimostrato di essere più ampia e grandiosa, comprendendo generi esoterici come il funk, l'hip-hop e il primo rap. E anche se Houses of The Holy non è stato il miglior lavoro degli Zeppelin, ha dimostrato che c'era di più nella band che arrangiamenti a botte e testi promiscui, e di più nel quartetto che solo in Page.
-Eoghan Lyng
Led Zeppelin: The Rain Song 8/4/1979 HD



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