Buongiornissimooooooooooo...
family
armonia emozionale...voglio tornare indietro ridatemi il 14 luglio ..
Buongiornissimooooooooooo...
family
armonia emozionale...voglio tornare indietro ridatemi il 14 luglio ..
Mister Robert Plant..
.io ho un solo rammarico, come già ho scritto, me lo sono trovato davanti e mi sono impietrita come una bischera, come si dice qui in Toscana, mi sono sciolta e non riuscivo più a fare un passo,..per tutta la vita ho desiderato trovarmelo davanti, ascoltarlo, ammirarlo, mai visto dal vivo ne LED nè successivamente..il sogno era lì..e non mi è importato niente se cantasse tre brani in meno, magari lo speravo, se la sua ugola si sia un pò assabbassata ,se si sia appesantito e tanto altro..ho rispetto per quest'uomo che ha saputo cogliere dalla vita tutto quello alla quale aspirava e che stà rendendo tutto con intensità, umiltà e sincerità..l'ho guardato con gli occhi che lui oggi vuole essere visto, consapevole di quello che è stato e di quello che lui vorrà essere..non sono offesa se non mi ha fatto ascoltare the battle,volevo solo continuare ad ascoltarlo cantare, qualsiasi cosa..forse il mio è un pensiero più emotivo che non prettamente musicale..Robert per me è oltre e lo è sempre stato the battle..Achille going to Kasmir e tanto altro
.sono coinvolta emotivamente e giuro che ancora non mi sono ripresa dal quel giovedi 14..
e mi commuovo pensando che il tempo passa ma spero che io possa avere ancora una change di rivederlo..anche se dovesse solo cantare un unico brano
è una fascinazione che sà di buono, ed è diverso da sexy e sensuale( anche se è stato tutto importante), è quella fascinazione che comprende tutto.la sua lotta per le difficoltà, per quello che ha dovuto superare, quello al quale si è aggrappato per andare oltre semza mai rinnegarsi o cambiarsi..si ,mi affascina perchè mi riporta ad una realtà umana non idealizzata, dove si vive il bello e il cattivo tempo..e ne comprendo il contenuto..
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questa diciamo era la scaletta in programma data preecedentemente..
ci sono stati cambiamenti..
Ecco la scaletta di Robert Plant a Lucca, al netto di qualche possibile cambiamento:
Rich Woman
Quattro (World Drifts In)
Fortune Teller
The Price of Love
Rock and Roll
Please Read the Letter
Let Your Loss Be Your Lesson
High and Lonesome
Last Kind Words Blues
You Led Me to The Wrong
Trouble With My Lover
Go Your Way
It Don’t Bother Me
Leave My Woman Alone
The Battle of Evermore
When the Levee Breaks
Gone Gone Gone..
la foto invece riguardata la scaletta reale dello spettacolo..
mi spiace se le immagini non sono di quelle migliori..
il mio telefonino non è proprio di ultima generazione!!
...Alison non era in perfetta forma..probabilmente quella infezione alle corde vocali ha ancora dei postumi..la scaletta è scelta molto più per il canto di Robert che non di Alison..the battle , per le corde vocali di alison probabilmente aveva delle difficoltà, anche durante tutto il live Alison ha cantato diciamo di rimessa..Robert è stato magistrale, un animale da palcoscenico ...chiaramento questo è quello che ho visto..anzi "sentito a pelle"..perchè tutto quello che ho vissuto ieri sera è un marchio indelebile nel cuore..niente potrà cancellarlo..non avevo mai visto Robert dal vivo, ne con Jimmy ne con Led..e per me è stato come toccare il cielo con un dito
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ringrazio
@Alessandro Fiaschi per la foto che ha pubblicato
ieri Montecatini Terme 0re 13,44
presso Hotel Francia e Quirinale
Robert Plant...
ed io mi sono sciolta!!!!..non sono riuscita più a filmare..come impietrita ..come quella ragazza di quel famoso video a NY del 1973 che assisteva al concerto LED..lì ferma,occhi sbarrati..estasiati..e come si dice in toscana..immobile come una bischera
armonia emozionale...voglio tornare indietro ridatemi il 14 luglio ..Mister Robert Plant...io ho un solo rammarico, come già ho scritto, me lo sono trovato davanti e mi sono impietrita come una bischera, come si dice qui in Toscana, mi sono sciolta e non riuscivo più a fare un passo,..per tutta la vita ho desiderato trovarmelo davanti, ascoltarlo, ammirarlo, mai visto dal vivo ne LED nè successivamente..il sogno era lì..e non mi è importato niente se cantasse tre brani in meno, magari lo speravo, se la sua ugola si sia un pò assabbassata ,se si sia appesantito e tanto altro..ho rispetto per quest'uomo che ha saputo cogliere dalla vita tutto quello alla quale aspirava e che stà rendendo tutto con intensità, umiltà e sincerità..l'ho guardato con gli occhi che lui oggi vuole essere visto, consapevole di quello che è stato e di quello che lui vorrà essere..non sono offesa se non mi ha fatto ascoltare the battle,volevo solo continuare ad ascoltarlo cantare, qualsiasi cosa..forse il mio è un pensiero più emotivo che non prettamente musicale..Robert per me è oltre e lo è sempre stato the battle..Achille going to Kasmir e tanto altro.sono coinvolta emotivamente e giuro che ancora non mi sono ripresa dal quel giovedi 14..e mi commuovo pensando che il tempo passa ma spero che io possa avere ancora una change di rivederlo..anche se dovesse solo cantare un unico brano,
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ed io mi sono sciolta!!!!..non sono riuscita più a filmare..come impietrita ..come quella ragazza di quel famoso video a NY del 1973 che assisteva al concerto LED..lì ferma,occhi sbarrati..estasiati..e come si dice in toscana..immobile come una bischera
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lucca summer festival 2022
"When the Levee Breaks"
mostruosamente meravigliosaaaaaaaaaaaaaaaaaa
un argine in movimento
e non ti lascia scampo
ti volti indietro e senti Friend e Kashmir
questo signori è Mister Robert Plant..
e pensare che appena iniziarono il tour e fecero questo brano, qualche fan storse il naso perchè non riusciva a capire questo arrangiamento..Robert li ha stesi tutti..nella sua visione c'è un Universo che i più non immaginano nemmeno..Lui è avanti..ma avanti anni luce..quell'argine racchiude l'essenza di Robert, dentro c'è tutta la sua anima..io ho solo un rammarico, che l'altra sera è venuto a salutare dalla mia parte..sono rimasta impietrita, magicamente impietrita,avrei potuto fare un passo ed essergli a 50 centimetri ma sono rimasta lì , al mio posto in piedi ,bloccata ,a guardarlo nella penombra che alzava la mano e se la metteva sul cuore..
.ero prontissima ..ma giuro che sono rimasta lì bloccata come una patata lessa..magnetizzata..sguardo fisso su di lui..e niente è stato un secondo ..lui ha aspettato un attimo e poi si è girato ed uscito dal palco...non era per la sicurity..sono rimasta come incantata!!..non lo so..le persone erano in piedi, chi appaludiva a destra, chi a sinistra..lui si è avvicinato al bordo del palco dalla mia parte..ed io lì a guardarlo ..ci stò pensando da giovedi e mi dò della cretina..anzi come diciamo noi in Toscana della bischera!!!
...lui ha radici millenarie..passato..presente..futuro..e vuol dire molto la parte del violino che suona Friend..quel tocco che solo lui si porta dentro e custodisce con amore
e pensare che appena iniziarono il tour e fecero questo brano, qualche fan storse il naso perchè non riusciva a capire questo arrangiamento..Robert li ha stesi tutti..nella sua visione c'è un Universo che i più non immaginano nemmeno..Lui è avanti..ma avanti anni luce..quell'argine racchiude l'essenza di Robert, dentro c'è tutta la sua anima..io ho solo un rammarico che l'altra sera è venuto a salutare dalla mia parte..sono rimasta impietrita, magicamente impietrita,avrei potuto fare un passo ed essergli a 50 centimetri ma sono rimasta lì a gurdarlo nella penombra che alzava la mano e se la metteva sul cuore..
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..purtroppo a Lucca non è stata eseguita..
a me è mancata tantissimo...
la scaletta è stata ridotta..
forse per il ritardo.
forse scelte dettate da organizzazione della band
Allison forse non si era ancora ripresa dal problema alle corde vocali che le ha impedito di cantare in Olanda..
o forse perchè è stato deciso così..
si mi è mancata questa Battaglia storica..
ma niente è paragonabile a quello che ho visto, sentito ,ascoltato..
un meraviglioso abbraccio emozionale che non ha eguali
e in questo video..
stessa sceneggiatura..stesso abbigliamento
uguale emozione
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è stata grandissima!!!..vista e applaudita a cuore aperto
Carmen Consoli apre il concerto di Plant & Krauss al Lucca Summer Festival
intervista
siiiiiiiiiiiiiiiii..
in una ripresa ci sono anche io...
e anche la mia amica Marina...prima fila
Una Carmen Consoli "acustica" al Lucca Summer Festival
https://www.lanazione.it/pistoia/cronaca/da-ribelle-del-rock-a-gentleman-la-sosta-di-plant-a-montecatini-1.7889929
Da ribelle del Rock a gentleman La sosta di Plant a Montecatini
Il frontman dei Led Zeppelin dopo il concerto a Lucca è tornato di nuovo a riposarsi all’Hotel Francia e Quirinale
Metti una sera con Robert Plant che si ferma in albergo dopo aver suonato al Lucca Summer Festival e aver fatto impazzire la piazza duettando con Allison Krauss e metti che il frontman dei Led Zeppelin si riveli una persona diversa rispetto al cantante eclettico dalle pose sfrontate sul palco. Robert Plant che ha soggiornato all’Hotel Francia e Quirinale di Montecatini è stato tutt’altro rispetto a quello dei tempi dei Led Zeppelin quando nelle camere d’albergo si dava a eccessi di ogni tipo. Plant si era esibito in piazza Napoleone, a Lucca, davanti a quattromila fan, nell’unica data italiana di un tour mondiale di grande successo.
"Una persona affabile e molto gentile – afferma il capo ricevimento dell’Hotel Francia e Quirinale Fabio Terreni – lontanissimo dall’immagine del personaggio anni ‘70 a cui eravamo abituati. Non c’è stata nessuna richiesta particolare, nessuna stranezza da star, anzi è stato gentilissimo con tutti".
L’Hotel Francia e Quirinale, gestito da Annamaria Nencini e dalla figlia Alessandra Giusfredi, che portano avanti una tradizione di famiglia che dura dal 1920, non è la prima volta che ospita Robert Plant.
"Era già venuto da noi quando suonò al Pistoia Blues – prosegue Fabio Terreni – ed è ritornato perché evidentemente si era trovato molto bene. Ha preso la super suite e una camera adiacente per la guardia del corpo,è arrivato insieme al suo entourage dopo il concerto a Lucca e hanno cenato in albergo per poi salire subito in camera. Devo dire che non si è sottratto ai fans che lo aspettavano fuori per gli autografi nonostante l’ora tarda. La sua maturità a livello musicale rispecchia in pieno anche quella della vita, è un artista che è cresciuto e si è trasformato nel tempo".
Non a caso Robert Plant continua a riscuotere un grandissimo successo come appunto in occasione della sua ultima esibizione a Lucca e questa sua maturità artistica lo ha portato anche da ribelle del rock a diventare un perfetto gentleman inglese. "La mattina quando è sceso per fare colazione ha incrociato la signora Nencini e guardandola le ha detto: mi sono fatto la barba perché volevo darle un bacio e non volevo irritarle il viso".
In effetti Robert Planti è decisamente cambiato.
Maurizio Innocenti
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https://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/robert-plant-la-mitica-voce-dei-led-zeppelin-trascorre-due-giorni-all-hotel-francia-quirinale-1.41286?fbclid=IwAR2Qymh_01IIJ-rzsSKExc7SsjzEYBcvvCWsCIke1TFKFKk4HtzSDpNWaVY
Robert Plant, la mitica voce dei Led Zeppelin trascorre due giorni all'Hotel Francia & Quirinale
Montecatini, 12 luglio 2014 - Robert Plant ha scelto Montecatini come base nei due giorni che ha trascorso in Toscana. La voce della grande bans Led Zeppelin è stato protagonista della seconda serata del Pistoia Blues Festival, dove si è esibito ieri insieme con i Sensational Space Shifters. Per il suo soggiorno ha scelto la la nostra città dove ha alloggiato all’Hotel Francia & Quirinale. Robert Plant, accompagnato dai musicisti e dai tecnici, in tutto circa 20 persone, ha trascorso due giorni in albergo, al riparo dai fan che hanno saputo della sua presenza solo dopo la partenza. Nonostante fosse ormai alla sua sesta partecipazione al Pistoia Blues, era la prima volta che soggiornava a Montecatini.
Il cantante è rimasto molto colpito dalla città, della sua tranquillità e ,allo stesso tempo, dall’eleganza dei suoi edifici storici e del parco termale. Nel pomeriggio di ieri si è anche dedicato allo shopping. Plant ha giudicato molto soddisfacente il soggiorno all’Hotel Francia & Quirinale, dove ha potuto rilassarsi nella sua suite prestige, una delle nuovissime camere dell'albergo, e sull’elegante terrazza prima e dopo il concerto. Montecatini e i suoi centri benessere hanno anche conquistato i musicisti della band Sensational Space Shifters, alcuni di loro hanno infatti voluto provare i trattamenti termali o correre nel parco. Gary Trew, il manager di Robert Plant, e anche di Peter Gabriel, ex Genesis, ha promesso che tornerà di nuovo a Montecatini in occasione di futuri concerti in Toscana.
ed ha mantenuto la promessaringrazio
@Alessandro Fiaschi per la foto che ha pubblicato
ieri Montecatini Terme 0re 13,44
presso Hotel Francia e Quirinale
Robert Plant...
mannaggia me lo dovevo immaginare!!!!...tutte le volte che scende in toscana..anche per il Pistoia blues si è sempre fermato a Montecatini...e stesso Hotel ..L’Hotel Francia e Quirinale,ecco la foto..( è del live a Pistoia blues del 2014)
Il frontman dei Led Zeppelin dopo il concerto a Lucca è tornato di nuovo a riposarsi all’Hotel Francia e Quirinale
nell'articolo alla conclusione
si dice che Robert è cambiato..
io dico no..Lui è sempre stato un gentleman..una persona bella,sensibile e affabile..
per altri forse era più visibile l'esteriorità..
Se Robert a 74 anni fà il pieno di persone ad un live, lo seguono ovunque lui vada, lo applaudono , lo imitano, e tanto altro
vuol dire che quel gentleman dal buccolo d'oro ha un grande cuore e una grande interiorità..
e vederlo dal vivo ne rimane stregata, incantata, ammaliata..e non sono sfumature di sguardi ..al suo passaggio si accende la luce..
Lella..
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Metti una sera con Robert Plant che si ferma in albergo dopo aver suonato al Lucca Summer Festival e aver fatto impazzire la piazza duettando con Allison Krauss e metti che il frontman dei Led Zeppelin si riveli una persona diversa rispetto al cantante eclettico dalle pose sfrontate sul palco. Robert Plant che ha soggiornato all’Hotel Francia e Quirinale di Montecatini è stato tutt’altro rispetto a quello dei tempi dei Led Zeppelin quando nelle camere d’albergo si dava a eccessi di ogni tipo. Plant si era esibito in piazza Napoleone, a Lucca, davanti a quattromila fan, nell’unica data italiana di un tour mondiale di grande successo.
"Una persona affabile e molto gentile – afferma il capo ricevimento dell’Hotel Francia e Quirinale Fabio Terreni – lontanissimo dall’immagine del personaggio anni ‘70 a cui eravamo abituati. Non c’è stata nessuna richiesta particolare, nessuna stranezza da star, anzi è stato gentilissimo con tutti".
L’Hotel Francia e Quirinale, gestito da Annamaria Nencini e dalla figlia Alessandra Giusfredi, che portano avanti una tradizione di famiglia che dura dal 1920, non è la prima volta che ospita Robert Plant.
"Era già venuto da noi quando suonò al Pistoia Blues – prosegue Fabio Terreni – ed è ritornato perché evidentemente si era trovato molto bene. Ha preso la super suite e una camera adiacente per la guardia del corpo,è arrivato insieme al suo entourage dopo il concerto a Lucca e hanno cenato in albergo per poi salire subito in camera. Devo dire che non si è sottratto ai fans che lo aspettavano fuori per gli autografi nonostante l’ora tarda. La sua maturità a livello musicale rispecchia in pieno anche quella della vita, è un artista che è cresciuto e si è trasformato nel tempo".
Non a caso Robert Plant continua a riscuotere un grandissimo successo come appunto in occasione della sua ultima esibizione a Lucca e questa sua maturità artistica lo ha portato anche da ribelle del rock a diventare un perfetto gentleman inglese. "La mattina quando è sceso per fare colazione ha incrociato la signora Nencini e guardandola le ha detto: mi sono fatto la barba perché volevo darle un bacio e non volevo irritarle il viso".
In effetti Robert Planti è decisamente cambiato.
https://www.rockol.it/news-731244/plant-and-krauss-consoli-and-rei-al-lucca-summer-festival-la-recensione
https://www.rollingstone.it/musica/live/robert-plant-continua-a-fregarsene-delle-nostre-aspettative/651489/
https://www.lanazione.it/lucca/cronaca/la-magia-di-plant-e-krauss-incanta-piazza-napoleone-1.7885310
https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2022/07/14/scaletta-concerto-robert-plant-lucca
https://www.lanazione.it/lucca/cronaca/summer-robert-plant-con-alison-krauss-1.7883246
https://www.luccaindiretta.it/cultura-e-spettacoli/2022/07/14/robert-plant-e-allison-krauss-infiammano-piazza-napoleone/301087/
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..e questo articolo mi piace.assai
Plant & Krauss, Consoli & Rei: l'arte della coppia
Al Lucca Summer Festival due coppie di artisti apparentemente molto diverse tra loro.
I cantanti e musicisti, quelli bravi, una volta raggiunta la maturità artistica hanno spesso voglia di abbinare e condividere il loro talento e, in parte, il loro repertorio, con altri artisti che amano e stimano. Non stiamo parlando di collaborazioni con cantanti e musicisti più giovani per succhiare la loro linfa vitale o per “riposizionarsi”, bensì di unioni con altri artisti affini per rileggere in modo nuovo il proprio repertorio o quello delle proprie origini.
Ecco, il double bill proposto ieri sera dal Lucca Summer Festival, sebbene con due coppie di artisti apparentemente molto diverse tra loro, raccontava proprio questa storia. Da una parte Carmen Consoli che si esibisce in versione duo con l'amica Marina Rei in una formula originale per la musica italiana, dall'altra Robert Plant insieme alla regina del bluegrass Alison Krauss che rileggono le architravi del folk, e quindi del rock, americano. Tutto nella stessa sera, uno dietro l'altro.
Poco dopo le 20:20 arriva sul palco Carmen Consoli con la sua chitarra e inizia a proporre alcuni suoi grandi classici da “Amore di plastica” a “Parole di burro” con un dinamica e una tecnica chitarrista sopfaffina fino a “Contessa Miseria” dal grande pathos. Viene poi raggiunta da Marina Rei alla batteria per continuare un set stile White Stripes: l'intesa e la chimica che c'è tra loro la si intuisce fin da “Per niente stanca” che fa alzare le antenne anche dal pubblico inglese e statunitense venuto per Plant e la Krauss. Marina Rei ha un drumming semplice e percussivo ma estremamente efficace in questo set e ne approfitta anche per cantare la sua “Donna che parla in fretta”. La Consoli è bravissima e sicura di sé e in questa formazione si riconosce appieno la sua capacità di scrittura mai banale: “Geisha”, l'”Ultimo Bacio”, l'acidissima “Fino all'ultimo” e “Venere” scorrono veloci e acclamate dal pubblico in attesa di vedere “Robertuzzo” (come lo chiama Carmen Consoli di cui è ovviamente super fan).
Robert Plant a partire dal 2007 ha intrecciato un proficuo sodalizio artistico con la cantante e violinista bluegrass Alison Krauss da cui sono nati due dischi in cui rileggono brani poco conosciuti di autori folk, rhythm & blues e country come Gene Clark, Mel Tills e The Everly Brothers. Questo è il tour mondiale della coppia insieme a una signora band che vede tra gli altri alla chitarra elettrica l'energico chitarrista JD McPherson, all'ukulele, al violino e ai cori l'ottimo Stuart Duncan e il polistrumentista Viktor Krauss, fratello di Alison. Il set riprende una parte delle canzoni contenuti nei due album super premiati “Raising Sand” (5 Grammy Award nel 2007) e l'ultimo “Raise the roof” del 2021.
Alison Krauss vocalmente non è al massimo della forma (le date in Belgio e Olanda precedenti a questa unica data italiana sono state annullate per problemi di salute), ma le armonizzazioni tra i due sono magiche, sembrano come due fili di fumo che si intrecciano dolcemente l'uno intorno all'altro prima di fondersi armoniosamente durante l'apice emotivo delle canzoni. In compenso Plant è in forma smagliante fisica, con la sua tipica postura e le spinte pelviche sempre uniche, ma anche vocale, che si adagia su una gamma media confortevole ed efficace, lasciando da parte gli strilli della gioventù – ma non mancano mai un paio di “Oooh yeahs” che fanno andare in estasi il pubblico, molti dei quali con t-shirt degli Zeppelin.
E per non deludere il suo pubblico nel set di Lucca Plant tira fuori un paio di classici come “Rock'n'roll” in versione folk con violino indiavolato e un ritmo shuffle, e l'atmosferica “When the Levee Breaks” che ben si presta allo stile folk americano proposto in questo tour. Altri momenti eccellenti del concerto sono “Trouble with my lover” cantato solo dalla Krauss che trasforma il quasi funk originale di Betty Harris in una sorta di murder ballad, grazie anche alle armonizzazioni di Plant, ma anche “Please read the letter” originariamente composta da Plant & Page nel loro album del 1998 e che qui trova la sua giusta collocazione con un assolo di violino della Krauss da standing ovation. Un viaggio sonoro tra canzoni che sono la struttura portante del folk americano con una rilettura in chiave bluegrass (che non passa mai di moda) e con le tinte rock di Plant date anche da certi effetti ed echi alla sua voce. In fondo, una serata di straordinaria musica che ti riconcilia con i concerti dal vivo.
https://www.rockol.it/news-731244/plant-and-krauss-consoli-and-rei-al-lucca-summer-festival-la-recensione?fbclid=IwAR1WzNtGzMS6WrbSi3uIxzZcFvQSBnPaSrV3TAuG4Q5ZQWUg1b2jL59pwG0
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Robert Plant & Alison Krauss - Can't Let Go (Lucca 2022)
Robert Plant & Alison Krauss - Please Read the Letter (Lucca 2022)
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https://youtu.be/-jYoVN-9LHY
https://youtu.be/-jYoVN-9LHY
Robert Plant & Alison Krauss - La recensione del concerto a Lucca Summer Festival
La leggenda dei Led Zeppelin Robert Plant e la talentuosa cantante/violinista Alison Krauss, stella di prima grandezza nel panorama country & folk americano tornano dopo 15 anni dalla pubblicazione di Raising Sand, l’acclamato album di debutto.
Pochi mesi fa, questo sodalizio artistico ha prodotto un nuovo lavoro discografico (Raise the Roof) forse ancor più intrigante e fascinoso del precedente, sempre sotto la vigile e ispirata produzione artistica di T Bone Burnett. E proprio lo spirito del grande T Bone e le sue raffinatissime sonorità “vintage nouveau” hanno caratterizzato la prima e unica data italiana di Plant & Krauss.
Di fronte a un pubblico appassionato e preparato, che ha gremito la bellissima piazza Napoleone (sede storica del Lucca Summer Festival) i due hanno deliziato anche i palati più esigenti grazie a un repertorio diversificato nelle fonti ma compatto nel suono.
Vecchi traditional anglo americani (per lo più poco conosciuti) si sono mescolati a brani degli anni ’50 (Gone Gone Gone omaggio agli Everly Brothers) o a chicche seminascoste come Trouble with my Lover di Allen Toussaint o Go Your Way della folk singer inglese Anne Briggs. In più, un paio di grandi classici degli Zeppelin rivisti e arrangiati, come tutto il resto, con grande raffinatezza acustica e abilità strumentali eccellenti.
Le deliziose armonie vocali del duo sono il marchio di fabbrica del progetto. Una cosa più unica che rara nella carriera dell’ex front man degli Zeppelin come candidamente ammesso sul palco quando ha spiegato di “aver sempre cantato da solo. E di aver scoperto un repertorio bianco fantastico grazie a questi straordinari musicisti”.
E se la Krauss, stilista impeccabile, canta sia timbricamente che tecnicamente nel più puro stile nord americano, Plant (spirito rock mai domo nonostante sia prossimo ai 74 anni) esce a volte dagli schemi senza però mai debordare. Anzi, le sue “escursioni” vocali rendono il tutto più vico, fresco, trascinante.
Rich Woman, dal primo album, apre lo spettacolo tracciando sin da subito le coordinate artistiche: sound impeccabile, Plant a dominare la scena, Alison a contrappuntarlo in modo esemplare.
Una stravagante ma efficacissima versione di Rock and Roll entusiasma i vecchi fan degli Zep mentre chiunque altro rimane stregato dalla potenza evocativa di Please Read The Letter, brano cardine di Raising Sand. Anche se il culmine del concerto lo si tocca in una versione destrutturata, suggestiva, poetica di When The Levee Breaks che mostra anche la formidabile abilità di Stuart Duncan al violino che duetta sapientemente con l’altro fiddle di Alison creando atmosfere piene di fascino.
Gone Gone Gone e Can’t Let Go (cover di Lucinda Williams) chiudono il tutto dopo solo poco più di un’ora, unica vera pecca di uno show magnifico che ha ampiamente rispettato le attese.
A parziale discolpa, pare, che Alison Krauss non stesse bene e che per questo motivo si è scelto di fare un set ridotto (circa 4/5 brani in meno rispetto alle altre esibizioni del tour).
Se la Krauss, la cui eleganza estetica è pari al suo talento, ha sorpreso solo chi non la conosceva, Plant ha sbalordito anche i suoi ammiratori più accaniti: in grandissima forma fisica, artistica e morale (sorride sempre, si diverte, scherza con il pubblico e con i suoi musicisti) canta da dio rimodulando timbri e tonalità. Ci ha ricordati quei fuoriclasse dello sport che, con il passare del tempo, modificando le proprie caratteristiche tecniche per sopperire a un fisico non più in grado di reggere certi sforzi. Una dote, questa, solo dei veri fuoriclasse. Quali, certamente, Robert Plant è.
Questa sua terza vita artistica (che gli è valsa il plauso della critica, l’ammirazione dei colleghi e l’affetto del pubblico) ci fa capire meglio e ancor di più perché Plant abbia sempre detto di no a quello che sarebbe di certo il più grande business che il Classic Rock potrebbe oggi immaginare: la reunion dei Led Zeppelin.
Il servizio a cura di Ezio Guaitamacchi
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Robert Plant & Alison Krauss - When the Levee Breaks - Lucca 14/07/2022
eccola la magia
Ecco arriva ..la magia..
la maestosità
la genialità..
la bellezza terrena ed effimera
..
un argine che si rompe e si ricompone..
travolge e avvolge
Robert Plant & Alison Krauss - When the Levee Breaks - Lucca 14/07/2022
Lucca Summer Festival
14/07/22
Robert Plant/ALISON Krauss Rock and Roll
Lucca Summer Festival
14/07/22
ROBERT PLANT ALISON KRAUSS
Prince of love
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Musica da intenditori, con la canzone al centro della performance, nel concerto di Robert Plant & Alison Krauss del 14 luglio raccontato da Alfredo Marziano
ROBERT PLANT & ALISON KRAUSS (LUCCA SUMMER FESTIVAL, 14 LUGLIO 2022)
Sarebbe stato 1 dei concerti dell’anno, non si fosse messa di mezzo un’influenza. Scampata alla pandemìa, la stella del bluegrass Alison Krauss ha contratto la settimana scorsa un virus che ha costretto lei e Robert Plant a cancellare 2 date in Belgio e in Olanda prima di ripresentarsi sul palco, il 13 luglio, a Montreux. Ma è ancora visibilmente debilitata, lontana dalla forma migliore e si sta riprendendo poco a poco: e così la scaletta originale dello show, 20 pezzi nelle date americane poi ridotti a 18, si riduce ulteriormente a 13 canzoni tagliando gioco forza quasi tutte quelle in cui avrebbe dovuto essere lei ad assumere il ruolo di voce solista o a rispondere vigorosamente in controcanto (come in The Battle Of Evermore).
Di scuro vestita e avvolta in una vestaglietta multicolore da signora di campagna dell’Illinois, la bionda e angelica Alison sorride radiosa soprattutto quando, divertito, il Golden God le fa notare un cartello che la incita sollevato in prima fila da una giovane e scatenata fan di lingua inglese. Poco prima aveva fatto sgorgare la sua voce forte, limpida e pura come un ruscello appalachiano nell’unico pezzo in cui ha osato prendersi la scena: Trouble With My Lover, un soul di matrice New Orleans che in questa versione si avvolge di una fumosa cortina blues. Il resto dell’esibizione, però, poggia tutto sulle spalle di Robert: riccioli d’oro, sgargiante camicia blu e pantaloni in pelle nera da rock star, che si guarda intorno compiaciuto, batte le mani a tempo e sprona ammirato i compagni di band, il cast perfetto per la sceneggiatura che hanno imbastito.
Non ci sono stavolta star come T Bone Burnett, produttore dei 2 album della coppia; e maghi della chitarra quali Marc Ribot o Buddy Miller; ma il formidabile, polimorfo batterista Jay Bellerose e Dennis Crouch (contrabbasso), sono oltre che una coppia inseparabile la migliore sezione ritmica di tutti i migliori dischi di roots music americana di questi anni; il fratello di Alison, Viktor, compunto e incravattato, un solido appiglio tra chitarre e mellotron; Stuart Duncan (chitarre, violino, mandolino), in camicia floreale e con lo sguardo assorto, un jolly da giocare nei momenti strategici; e il più giovane della ciurma, il chitarrista dell’Oklahoma JD McPherson munito di pizzetto e di una splendida collezione di chitarre custom che rimandano a suoni d’altri tempi, un entusiasta revivalista il cui stile rockabilly fa pensare spesso e volentieri a quello di un session man della Sun Records nella seconda metà degli anni 50 del secolo scorso.
Sono, in fondo, una cover band, ma di livello eccelso e che evita accuratamente l’effetto juke box: è tutt’altro che scontata, e anzi ricercatissima, la scelta di un repertorio che copre un arco temporale che spazia dal blues degli anni 30 alla produzione contemporanea dei Calexico e di Lucinda Williams. Setacciano a fondo i 2 celebrati dischi di Plant & Krauss – Raising Sand del 2007 e soprattutto Raise The Roof dell’anno scorso – e nel loro set i Led Zeppelin non hanno più peso degli Everly Brothers o di Allen Toussaint. «Ho sempre cantato da solo», spiega a un certo punto Plant ricordando la sua passione giovanile per Sonny Boy Williamson, Howlin’ Wolf e Muddy Waters, «ma questi ragazzi mi hanno insegnato la bellezza del close harmony», le armonie “strette” in cui 2 o più voci si accoppiano cercando una consonanza che, aggiunge, hanno fatto risuonare nella sua testa un campanello.
È l’ingrediente fondamentale del progetto musicale di Robert e Alison e lo sarebbe anche di questo show, non fosse che in questo caso il rapporto è pesantemente sbilanciato e la Krauss finisce per auto confinarsi in un ruolo di spalla e da corista. Il blues non è dimenticato; e colora, anzi, di tinte gravi e drammatiche 1 dei momenti più suggestivi e spettrali della serata, You Led Me To The Wrong della folk singer e banjoista Ola Belle Reed, mentre l’ukulele evoca confini tex mex in Quattro (World Drifts In) e una spensierata Rock And Roll è una delle 2 sole concessioni al popolo zeppeliniano, servita però come fosse un hoedown, una quadriglia da festa campestre con il violino a condurre le danze.
I 7 materializzano arrangiamenti vari e calibratissimi con intelligenza, classe e stile oltre misura: la loro è una musica raffinata e da intenditori in cui è sempre la canzone al centro della performance e l’eccellenza degli strumentisti resta costantemente al suo servizio senza una goccia di superfluo virtuosismo in più; mentre la voce di Plant, in gran spolvero, si avventura solo in un paio di occasioni nell’urlo primordiale dei tempi che furono (opportunamente sostenuta da echi ed effetti) sfoggiando per il resto un mirabile controllo dei toni e nuance da centellinare come un buon vino stagionato.
Forse non tutti lo colgono al primo colpo, specie se hanno poca familiarità con il catalogo, ma è impossibile non farsi stregare dalla loro abilità di cercatori di pepite, pezzi come l’altra gemma nascosta di r&b neorleansiano Rich Woman, Fortune Teller (una vecchia b side di Benny Spellman entrata nel primissimo repertorio dei Rolling Stones e degli Who) e Gone, Gone, Gone degli Everly Brothers, swinganti, deliziosamente vintage e sensualmente flessuose; mentre la stupenda e malinconica folk song britannica Go Your Way (Anne Briggs) si irrobustisce con chitarre elettriche decisamente rock, la melodia di Please Read The Letter brilla più che mai grazie agli accordi di una acustica e a un solo della Krauss e una trascinante Leave My Woman Alone (Ray Charles rivisitato dagli Everly Brothers) ingrana una marcia in più nel momento in cui Duncan si mette a maltrattare il suo mandolino.
Quando poi Stuart incrocia il violino con quello di Alison sono fuochi di artificio: soprattutto nella rivisitazione di When The Levee Breaks, il momento magico e indimenticabile della serata, in cui il blues degli Zeppelin e di Memphis Minnie e Kansas Joe McCoy sembra emergere dalle acque del Gange e mettersi in viaggio tra il Kashmir e l’Atlante marocchino (con un’altra e ripetuta citazione di 1 brano zeppeliniano, Friends) mentre Bellerose esalta percuotendo come una piovra il suo rullante coperto da un asciugamano e un kit anni 40 che ricorda quello di un vecchio jazzista.
Nelle prime file tutti sorridono (come i musicisti sul palco, che di frequente incrociano gli sguardi), e quando nel bis il ritmo si fa di nuovo sostenuto con Can’t Leg Go, una vecchia hippie inglese decisamente alticcia si alza a ballare raggiunta da una ragazzina italiana. Avrebbero gradito continuare, più indietro e più tardi sul web emergono mugugni e proteste per l’ora e 10 di concerto (poco più dell’esibizione di grande impatto offerta in apertura da Carmen Consoli e Marina Rei), ma per stasera bisogna purtroppo accontentarsi.
La scaletta: Rich Woman (Li’l Millet and His Creoles cover), Quattro (World Drifts In)(Calexico cover), Fortune Teller (Benny Spellman cover), Rock and Roll (Led Zeppelin cover), Please Read The Letter (Jimmy Page & Robert Plant cover), High And Lonesome, You Led Me To The Wrong (Ola Belle Reed cover), Trouble With My Lover (Allen Toussaint and Leo Nocentelli cover), Go Your Way (Anne Briggs cover), Leave My Woman Alone (Ray Charles/Everly Brothers cover), When The Levee Breaks (Memphis Minnie & Kansas Joe McCoy/Led Zeppelin cover), Gone Gone Gone (The Everly Brothers cover).
Encore: Can’t Let Go (Lucinda Williams cover).
https://www.coolmag.it/robert-plant-alison-krauss-lucca-summer-festival-14-luglio-2022/?fbclid=IwAR1RSuv9wHgf-um4L-nCAzKLXi4hKkvrX_Xy81alB06bHy-V4QPwaX28g9M
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https://www.facebook.com/100000390693760/videos/993740884652893/
è qualcosa di mostruosamente meravigliosoooooooooooooo
per fortuna sono riuscita a filmarne un pò anche io
e pensare che appena iniziarono il tour e fecero questo brano, qualche fan storse il naso perchè non riusciva a capire questo arrangiamento..Robert li ha stesi tutti..nella sua visione c'è un Universo che i più non immaginano nemmeno..Lui è avanti..ma avanti anni luce..quell'argine racchiude l'essenza di Robert, dentro c'è tutta la sua anima..io ho solo un rammarico che l'altra sera è venuto a salutare dalla mia parte..sono rimasta impietrita, magicamente impietrita,avrei potuto fare un passo ed essergli a 50 centimetri ma sono rimasta lì a gurdarlo nella penombra che alzava la mano e se la metteva sul cuore..
....questo te lo rubo carissimo Daniele Mainini..se posso fra amici si può fare giusto???..io sono rimasta bloccata ..diciamo affascinata appena l'ho visto arrivare e niente sono rimasta come si dice da noi..piantata come una pera cotta..e non ho filmato..troppo emozionata
inizio concerto..
io l'adoro
..e vederlo a due passi..vi assicuro che stravolge!!
grazie
Daniele...anche io avevo fatto la ripresa..ma come al solito è visibile solo una ultima parte...
..frammento ma sempre godibile..anzi stragodibile
magnetico
https://www.facebook.com/fabrizio.pieraccioni/videos/343418941159585
.ehilà family...
e come dicevo ad una mia cara amica..
..io sono ancora su di una nuvoletta..
non c'è ascensore..
è tutto così perfetto..
e non voglio scendere..
buon pomeriggio.. anime belle
la calura non mi spaventa..tanto ho acqua a sufficienza...un argine completo..
Robert Plant & Alison Krauss - When the Levee Breaks - Lucca 14/07/2022
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Avevo lasciato l’ultima volta Mr Plant a East London, il 29 febbraio 2020, in un tardo pomeriggio – prima serata di pioggia nebbiosa, una di quelle piogge vagamente romantiche che solo Londra sa rendere tollerabile, anzi addirittura parte del suo fascino umido, con l’acqua che attraversa la città attraverso il Tames e che scende dall’alto, in quella bruma che impasta tutto di un maggiore silenzio, di una maggiore attesa. Una fila di pochi intimi, appassionati della sua scorribanda lunghissima nel mondo della musica, in fila, sotto questa sorta di rugiada pre-notturna, per lui.
L’attesa era un’intervista con Robert, ben orchestrata da un giornalista della BBC , al Rough Trade, negozio di dischi e vinili; l’occasione era una collezione appena uscita di vinili molto artistici dell’artista, bellissimi artisticamente e visivamente quanto significativi nella sua carriera, una sorta di pezzo unico, ma l’occasione più ampia era raccontarsi, attraverso il significato di alcuni brani assai importanti nella sua carriera solista, che dal 1981 rappresenta la maggior parte del suo lavoro, 12 anni coi magnifici Led Zeppelin e 42 ormai di milizia quotidiana nell’avventuroso mondo della musica. Avventuroso per lui, che considera il passato un cuscino su cui dormire, ma poi ti alzi e affronti nuovi giorni, in nuove chiavi, e vai avanti. Una filosofia artistica eccezionalmente audace e forte, di cui si può fare tutti tesoro, anche se non si è musicisti, cantanti o artisti in generale. Move on è il motto.
Si è parlato di Mighty Rearrenger, l’album intriso di trip hop, rock, blues e influenze nord africane tanto amate, della cover di Morning Dew, una canzone anni Sessanta in cui si parla di un’alba post distruzione in cui non resta quasi nulla, quasi un presagio di quella che sarebbe stata una lunga, inattesa, problematica pandemia mondiale, che ha messo la musica dal vivo fuori uso per anni; ha dichiarato, onesto e deciso, di come l’anima dell’artista sia racchiuso nella musica e nei testi di Lullaby and the ceaseless roar, come a dire che il suo animo si mantiene in bilico, come in fondo la vita lo fa, fra ruggiti e sussurri, fra sferzate di energia e accenni più intimi, uno yin e yang emozionale e musicale che fa da trait d’union di un mix di generi diversi, orchestrati con sapienza dai suoi compagni storici di scorribande. Si parla poi, come anticipazione, del nuovo album in preparazione con Alison Krauss, ex bambina prodigio del fiddle e regina americana del bluegrass e non solo. Nel 2007, col titolo – che è una strizzata d’occhio- Raising Sand, costruirono una collezione di pezzi magnifici, vincitore di 6 grammy awards nel 2009, capitanato dal brillante talento del produttore T Bone Burnett. Poi, un lungo silenzio, la pandemia, la mancanza della musica dal vivo e, infine, il ritorno, con l’album nuovo uscito nell’autunno 2021.
Il 14 luglio, a Lucca, al Summer Festival, il duo Plant Krauss è introdotto, con classe acustica, dal duo Consoli-Rei. Carmen scherza sull’emozione di suonare mentre da lì a poco entrerà in scena “Roberto, come si fa a suonare mentre aspettiamo Roberto, che era, che è, di una bellezza…”, poi guarda Marina Rei e si chiede “chissà se entrerà sempre con una sua camiseta”… il pubblico applaude e applaude.
Sì, Robert entra in scena con una camicia blu notte, da destra, col suo leggendario passo ieratico, un po’ sciamanico, mentre Alison, scampata a un virus alle corde vocali ma ancora non pienamente guarita, entra da sinistra per poi incontrarlo sul palco, quasi a indicare che vengono da diverse direzioni ma che la musica crea dialoghi inattesi ma possibili. E’ difficile rendere con le parole la malia della musica, perché, come si dice, traduzione è sempre un po’ … tradimento, ma ci provo. Il piglio sciamanico si scioglie immediatamente in sorrisi e in una gioia che corrisponde pienamente al sapore senza tempo, universale come ogni buona musica, che Raise the roof fa assaggiare a un ascoltatore attento; ci sono cover di brani che uniscono rock, blues, americana e fondono ancora una volta opposti apparentemente inconciliabili in un duo armonioso, di grande classe, fuori dal tempo e anche assolutamente grintoso, gioioso, un inno alla musica. Se questo live fosse un quadro, sarebbe un inno alla vita coi colori di Matisse, tratti essenziali ma gioia di vivere versata a piene mani e, soprattutto, avventura sopra ogni cosa, che significa andare oltre gli steccati, sperimentare, provare, tentare nuove strade con spontaneità e con il piacere di farlo.
Certo, la scaletta è stata ridotta per permettere ad Alison di riprendersi completamente, ma si sa, artisticamente il valore di una serata musicale non è nella durata, ma nell’ intensità e nella qualità; a partire dalla soffusa Rich Woman, in una carrellata che presenta Quattro, la divertente Fortune teller, Rock n roll degli Zep riveduta e corretta in una delle tante nuove interessanti vite che Robert le offre, la dolce e vagamente malinconica Please read the letter, l’inedito dell’album High and Lonesome, forte e potente, l’intrigante Troubles with my lover, poi una cover trascinante degli Everly Brothers, fino al tripudio, con due violini magistrali e il ruggito inconfondibile di Plant, di When the levee breaks. E’ forse il momento più intenso, emozionale, quasi arcaico nella sua incisività, della notte di Robert e Alison, un brano così potente che assorbe su di sé testa e cuore, tecnica e passione, un mondo intero in alcuni minuti di artisticità. Si scivola via sulle note della ritmata e incalzante Gone gone gone e su Can’t let go.
Un concerto come questo riporta ai fasti che un concerto dal vivo magistrale deve avere dopo anni di silenzio: la classe, la tecnica, la passione e l’allegria, con Robert che scherza e ammicca ma senza esagerazioni, autenticamente simpatico e autenticamente divertito. In un grande gioco di opposti, il mondo americano di Alison e quello east -west- north african di Robert si uniscono in modo sperimentale, senza ricerche pretenziose di equilibri assoluti, ma in un cammino in divenire di sperimentazione, o più propriamente di gioco. Certo, un gioco sapientamente giocato, fra mente ed emozione, testa e cuore o, per dirla come gli zep ma anche come ‘You led me to the wrong”, fra silver e gold: opposti che si attraggono e si miscelano come in un cocktail corroborante e rinfrescante, qualcosa di molto raro da trovare nel mondo attuale della musica.
Go, go, go, Robert … il tour continua per poi approdare in America in agosto e settembre.
https://www.tuttorock.com/concerti/robert-plant-alison-krauss-lucca-summer-festival-14-7-2022/?fbclid=IwAR3ZA-7unrTKBoRQe2wFtxHmx44EYJa2sCdBgkdThzkDOiZpcbaVZlLk7c8
see you soon"
..e che dire!!..lo che io c'erp in quel di Lucca..e ho assorbito tutta quella magia, fattasi potenza, libertà, immaginazione, passione.leggerezza del passato, presente, futuro..e per chi come me mai aveva avuto l'onore e il privilegio di assistere ad un concerto suo e epoca LED, beh io ho preso veramente il volo..e sono ancora alla ricerca di una nuvoletta dove riprendermi da tutto quello al quale ho assistito..un caro abbraccio RobertaFiamma Guiducci
grazie di
cuore
Robert Plant & Alison Krauss - When the Levee Breaks - Lucca 14/07/2022
Esserci e non voler mai andare più via...
da brividi!!!
Come descriveresti la tua relazione oltre la musica?
Krauss: Siamo felicemente incompatibili.
Plant: Probabilmente è vero. Mi piaci ancora, però.
Krauss: Anche tu mi piaci ancora!
Plant: Non siamo Dale & Grace o Sonny & Cher, ma abbiamo sicuramente qualcosa da fare. Abbiamo due vite completamente diverse che corrono. Alison è molto più riservata di me. Sono fuori nell'alluvione. Ho vissuto dove ho sempre vissuto.
Mio amato amore di mille anni fa.
Non ti ho amato per noia o per solitudine o per capriccio.
Ti ho amato perchè il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità.
E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.
Ma non ho cercato di fermarmi nè di fermarti.
Quel
che io sono, è ormai successo e qui, e ora,
vive in me come un passo in un'orma, come un suono in un'eco, e come un enigma nella sua risposta.
Non muore, questo no. Scivola dall'altra parte della vita.
Non mi costruirò nessuna vita, perchè ho appena imparato ad essere la dimora di quella che è stata la mia.
E mi piace, non voglio altro.
Scrivere a qualcuno è l'unico modo di aspettarlo senza farsi del male.
E io ti ho scritto.
(Alessandro Baricco - da “Oceano Mare)
Robert Plant & Alison Krauss - Please Read the Letter (Lucca 2022)
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