..una mia cara amica ha postato sul suo diario una immagine bellissima..
ai piedi di una pianta secolare, bella maestosa..
.èd una immagine che mi riporta indietro nel tempo..gli anni dell'adolescenza,l'estate da nonna durante le vacanze dalla scuola..un fico enorme, maestoso, avvolgente dove mi sedevo ai suoi piedi..facevo compiti e mi dilettavo a scrivere..mangiando fichi succolenti..profumi estivi,possenti nel loro esplodere, colori così luminosi da farti stringere gli occhi,..diari di piccola ragazzina e di una vita rurale che ho sempre amatobuongiorno radioso cara Ada. grazie..@Ada Battiato
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"Credo di aver perduto il treno, Lloyd"
"Faccio arrivare l'automobile, sir?"
"Lloyd, stavo parlando della differenza tra le occasioni perse e quelle colte"
"E io della differenza che c'è tra l'essere passeggero e guidatore, sir"
"I passeggeri, Lloyd, arrivano prima e senza fatica a destinazione"
"Decappottabile e guanti da volante, Lloyd"
"Con molto piacere... sir"
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L'abbraccio è quella cosa che prende le tue paure e le riempie di coraggio
.Buongiorno anime belle
..ben arrivato luglio..
Le finestre aperte e luglio che riempie le stanze, l’odore di mandorla, i piedi nudi, le macchine, i Led Zeppelin .Michael jackson E il tempo cambia forma.
.Buongiorno anime belle
..ben arrivato luglio..
Le finestre aperte e luglio che riempie le stanze, l’odore di mandorla, i piedi nudi, le macchine, i Led Zeppelin .Michael jackson E il tempo cambia forma.
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Laddove spira più tagliente il vento, e alto si leva il mare e non lievi sono i pericoli da superare, mi sento a mio agio.
Qualsiasi vento è vento di mare, e qualsiasi città, anche la più continentale, nelle ore di vento – è marittima.
C'è odor di mare, no, ma: c'è aria di mare, l'odore lo aggiungiamo noi.
Anche il vento del deserto è di mare, anche quello della steppa è di mare. Giacché al di là di ogni steppa e di ogni deserto – c’è il mare, l’oltredeserto, l’oltresteppa… Ogni viuzza in cui tira vento è la viuzza di un porto.
"È proprio vero che tutti si tolgono la maschera prima o poi, Lloyd"
"No, sir. Se la toglie solo chi la porta"
"Bisognerebbe essere tanto astuti da riconoscere chi ne ha una, Lloyd"
"O abbastanza saggi da conoscere quello che essa nasconde, sir"
"Molto chiaro, Lloyd"
"Buona giornata... sir"
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Buongiorno anime belle
Elisir di lunga vita..
"avere il sole dentro l'anima
e abbandonarsi alle sue premure"
Lella..
La magia dello sguardo è l’incantesimo più bello della vita
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Atlante: il Titano che regge il peso del mondo sulle spalle
Atlante è una divinità antica, intorno alla quale si intrecciano molte storie, ma certamente quella dove si narra della sua condanna a portare il peso del cielo sulle spalle è la più conosciuta.
Atlante regge la Volta Celeste, intorno a lui 12 donne rappresentano i segni zodiacali
Omero narra che abita in un mare lontano, a occidente, e che nessuno dei segreti di quelle profonde acque gli è sconosciuto. E’ forte e sapiente, personificazione del mare, quel fluido elemento dal quale bisogna anche sapersi guardare.
Esiodo nella Teogonia racconta che vive all’estremo confine occidentale della Terra, là dove hanno casa le Esperidi e la Notte, proprio dove il giorno e la notte sempre si incontrano, nel perenne alternarsi di buio e luce. Secondo Esiodo Atlante regge il cielo con le mani e con la testa.
Atlante è figlio di Giapeto e Clitene, un’ascendenza complicata nel Caos di quell’inizio primordiale della storia del mondo: Giapeto è figlio di Urano e Gea, il Cielo e la Terra (entrambi figli della Notte) che si incontrano e danno vita alla stirpe dei Titani. E’ anche fratello di Crono, e insieme a lui castra il padre, su istigazione della madre stanca di vedere i propri figli rinchiusi nel Tartaro, ovvero nel ventre stesso della Terra.
Climene è invece un’oceanina, figlia di Oceano quindi, che oltre ad Atlante genera Prometeo, Epimeteo e Menezio. Sono i Titani di seconda generazione, come si direbbe oggi, che subiscono tutti una punizione da Zeus (tranne Epimeteo) perché ribelli.
Sono i tempi della Titanomachia, della guerra tra Crono e i suoi stessi figli, quelli che aveva il vizio di divorare per paura di essere spodestato. La moglie Rea riesce a nascondere la nascita di Zeus, che poi riuscirà a far “vomitare” i suoi fratelli e sorelle al padre, e a sostituirsi a lui come re dell’Olimpo.
I titani (tranne Prometeo ed Epimeteo), che vivono sul monte Otri (in Tessaglia) si schierano dalla parte di Crono, e conducono una guerra lunga duecentocinquantamila anni, dieci “grandi anni”, durante i quali le due fazioni rimangono in lotta, senza riuscire a prevalere una sull’altra. Solo quando Zeus si allea con i Ciclopi e i Giganti centimani arriva alla vittoria. Atlante viene condannato a reggere sulle spalle la volta del cielo, mentre Menezio e gli altri Titani sono incatenati e cacciati nel Tartaro.
“Per duro fato Atlante sostiene l’amplissimo cielo, di fronte alle Esperidi, voci soavi, ai confini della terra: facendo forza con la testa lo regge, con infaticabili braccia; tale destino per lui stabilì l’accorto Zeus.” (Esiodo, Teogonia)
Dopo Esiodo, ci sono poeti e scrittori che aggiungono storie al mito di Atlante.
Il poeta romano Ovidio racconta, nel suo libro “Le Metamorfosi”, di come l’eroe greco Perseo un giorno incontri il Titano. Dopo aver ucciso la Gorgone Medusa, Perseo sorvola il deserto della Libia e raggiunge i confini del mondo, là dove ci sono Atlante e le Esperidi.
Il titano non si fida degli estranei, perché una profezia lo aveva avvertito che un giorno un figlio di Zeus avrebbe distrutto il suo regno. Perseo poi gli racconta di avere origini divine, così Atlante gli nega ospitalità. Nasce una lotta fra i due, e quando il titano sta per avere la meglio, Perseo tira fuori dalla bisaccia la testa di Medusa e lo pietrifica: nasce così la catena montuosa dell’Atlante (nel nord ovest dell’Africa), sulla quale poggia il cielo.
Atlante, all’interno del mito delle 12 fatiche di Eracle, cade in un tranello dell’eroe che lui stesso voleva ingannare. Eracle, per soddisfare le richieste del re di Micene Euristeo deve portagli tre mele d’oro, colte nel magico giardino custodito dalle Esperidi, le bellissime figlie di Atlante e di Espero, la stella della sera. Le ninfe del tramonto dalla voce soave sono aiutate nel loro compito da un drago: impossibile quindi che un estraneo possa superare un così terribile guardiano. Una divinità marina, Nereo, suggerisce ad Eracle di far cogliere ad Atlante le mele d’oro. L’eroe arriva ai confini del mondo, ed espone il suo problema al titano, che acconsente sì a risolverlo, ma come può farlo visto che regge la volta celeste? Eracle si offre di sostituirlo e così si accolla quell’incredibile peso, mentre Atlante va a raccogliere i pomi d’oro.
Al ritorno, leggero e sollevato, dice all’eroe che non ha nessuna intenzione di tornare a sostenere il Cielo, almeno per un po’, giusto il tempo di portare lui stesso le mele a Euristeo. Eracle finge di acconsentire, e chiede ad Atlante di sostituirlo solo per qualche attimo, in modo che possa accomodare meglio sulle spalle il peso della volta celeste. Il Titano cade nel tranello ed Eracle fugge veloce con le tre mele d’oro.
Da allora Atlante è ancora lì, nelle terre del tramonto, a reggere tutto il peso del Cielo, per l’eternità. Lui, e tutti i suoi fratelli Titani, sono “caduti”, simboli di quel fallimento destinato a chi osa sfidare i limiti umani, ma anche di chi ha il coraggio di sacrificarsi per il bene comune.
"come scriveva Allen Ginsberg
„Il peso del mondo è amore. Sotto il fardello della solitudine, sotto il fardello della insoddisfazione, il peso, il peso che trasportiamo, è amore.“
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Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
Wislawa Szymborska
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Ci sono persone che oltre a vista, udito, tatto, olfatto e gusto, sembrano dotate di un “sesto senso”. E’ qualcosa di misterioso e magico, che viene chiamato “intuito”, “fiuto”, “percezione”, “sensazione a pelle”. Vedono e “sentono” cose che la sfera razionale non riesce a cogliere. In un istante riescono a vedere quel che c’è dietro le apparenze, colgono l’essenza di una persona, sentono l’energia positiva o negativa che emanano e riescono a intuire qualcosa che deve ancora accadere. Difficilmente sbagliano, se seguono il loro intuito... il loro sesto senso.
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Non aver paura della grandezza: alcuni nascono grandi, alcuni la conquistano e alcuni la ricevono dall’alto
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Giustifico questo vento a fine luglio solo se sta arrivando Mary Poppins per sistemarmi la stanza
Buongiorno anime belle
...ogni tanto anche le Muse vogliono ascoltare
il vento delle favole..
forse perchè anche loro provengono dal "quel vento così speciale?"
Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba.
Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto,
e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
Sometimes fate resembles a sandstorm that constantly changes the direction of the path. To avoid this, change your pace. And the wind changes pace, to better follow you. You then change again, and immediately the wind changes again to match your pace. This is repeated over and over again, like a sinister dance with the god of death before dawn.
Because that wind is not something that has come from afar, independent of you. It's something you have inside. That wind is you. So the only thing you can do is enter it, in that wind, walking straight,
and closing his eyes tightly so as not to let the sand in.
“Se ci limitiamo ad essere superstiti, e non cerchiamo di andare avanti, dimezziamo la nostra energia e il nostro potere nel mondo.
fiorire significa, ora che i tempi duri sono alle spalle, porsi nelle condizioni di fiorire, di buttare foglie e boccioli.
È meglio chiamarci con nomi che ci sfidano a crescere quali creature libere.
Questo è fiorire.”
“Se ci limitiamo ad essere superstiti, e non cerchiamo di andare avanti, dimezziamo la nostra energia e il nostro potere nel mondo.
fiorire significa, ora che i tempi duri sono alle spalle, porsi nelle condizioni di fiorire, di buttare foglie e boccioli.
È meglio chiamarci con nomi che ci sfidano a crescere quali creature libere.
Questo è fiorire.”
Da ‘Donne che corrono coi lupi’
fiorire significa, ora che i tempi duri sono alle spalle, porsi nelle condizioni di fiorire, di buttare foglie e boccioli.
È meglio chiamarci con nomi che ci sfidano a crescere quali creature libere.
Questo è fiorire.”
Da ‘Donne che corrono coi lupi’
"Sir,ci sono i rappresentanti dell'ignoranza,sir"
"Cosa vogliono?"
"Dicono di avere delle ottime offerte sulla violenza e sull'intolleranza e poi insistono per farle vedere il campionario con tutta la nuova gamma delle sfumature di paura nera"
"Vergogna ne hanno, Lloyd?"
"Quella mai,sir"
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Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?’ domandò un allievo al suo Maestro. Il Maestro non gli rispose e gli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica. Tuttavia non poteva contraddire il proprio Maestro e prese il setaccio. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume non riusciva a fare nemmeno un passo verso il Maestro che non ne rimaneva neanche una goccia. Provò e riprovò decine di volte ma per quanto cercasse di correre più veloce l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: ‘Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito.’
‘No’, rispose il vecchio sorridendo, ‘tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi, lo ha ripulito.’
‘Quando leggi dei libri’, continuò il vecchio Maestro, ‘tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume. Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura’.
Ho trovato questa storia sul web. Non sono riuscita a trovare l’autore e nemmeno da dove sia tratta. Argomenta di libri, ma mi ha fatto pensare a quanto incide anche nel nostro quotidiano ,cone le azioni e le persone con cui ci troviamo a relazionarci, quanto ogni nuova storia, ogni nuovo percorso di vita e di malattia che incrociamo lasci un segno sul nostro percorso umano.
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“Sogni: malgrado tutto, noi ci rialzeremo.
Quando non si facessero più sogni audaci, anche le azioni audaci sulla terra cesserebbero.
I sogni audaci sono il carburante indispensabile per il motore del Fare.
I sogni audaci sono la miccia d'oro per la forza vitale dell’ Essere.
Ciò che non si può sognare non si può fare.
Rialzatevi!
Non impeditevi di sognare.
Seminate ovunque
i sogni più belli,
i sogni più audaci
sorti dall'anima con un ruggito.”
Da ‘Forte è la donna’.
Clarissa Pinkola Estes
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Lloyd, dove si va in vacanza quest'anno?"
"Al rifugio del tempo per sé, sir"
"Una settimana, due?"
"Circa tre ore al giorno, sir"
"È uno strano viaggio questo, Lloyd..."
"È una vacanza educativa, sir"
"Perché ci sarà qualcosa di interessante da vedere?"
"Direi più dell'amor proprio da riscoprire, sir"
"Sei un gran tour operator, Lloyd"
"Lieto di sorprenderla... sir"
buongiorno anime belle
dal mio diario
I viaggi sono la nostra personalissima galleria d’arte… sono i quadri della nostra vita
HO IMPARATO CHE BISOGNA LASCIARE CHE LA VITA CI SPETTINI
Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità.
Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo…
Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita,
spettinano…
– Ridere a crepapelle, spettina.
– Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
– Toglierti i vestiti, spettina.
– Abbracciarsi per amore, spettina.
– Baciare la persona che ami, spettina.
– Giocare, spettina.
– Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
– Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili …
Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati…
Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E’ la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire…
Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria…
Forse dovrei seguire le istruzioni però… quando mi ordineranno di essere felice?
Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella… La persona più bella che possa essere!
L’unica cosa che veramente importa è che quando mi guardi allo specchio, veda la donna che devo essere. Perciò, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:
Abbandonati, Mangia le cose più buone, Bacia, Abbraccia, Balla, Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta, Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio, Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!!
Il peggio che può succederti è che, sorridendo di fronte allo specchio, tu.. debba pettinarti di nuovo!
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Due strade divergevano nel bosco, ed io...ho scelto quella meno battuta e questo ha fatto la differenza.
buongiorno di metà mattina..
Quanti progetti, quanti sogni e percorsi vengono scartati semplicemente perchè la strada per raggiungerli ci sembra troppo lunga e tortuosa? Io lo so bene…
Abbiamo ogni giorno tante opportunità, tante strade da percorrere, spesso non le vediamo nemmeno ma ci sono. Prendiamole seriamente, scegliamole non solo per la loro comodità ma anche per ciò che ci riservano in termini di realizzazione, crescita, insegnamento. Lo dobbiamo a noi stessi.
Lella...
Robert Frost, La strada non presa –
–
Due strade divergevano in un bosco ingiallito,
e dispiaciuto di non poterle entrambe percorrere
restando un unico viaggiatore, a lungo ho sostato
e ne ho osservata una, giù, più lontano che potevo
fino a dove curvava nel sottobosco; –
poi ho preso l’altra, ché andava altrettanto bene
e vantava forse migliori ragioni,
perché era erbosa e meno calpestata;
sebbene, in realtà, l’andirivieni
le avesse più o meno ugualmente consumate –
e entrambe si distendessero quel mattino
tra foglie che nessuna orma aveva annerite.
Oh, ho tenuto la prima per un’altra giornata!
Eppure, sapendo come strada porta a strada,
dubitavo che mai ci sarei tornato. –
Con un sospiro mi capiterà di poterlo raccontare
chissà dove tra molti e molti anni a venire:
due strade divergevano in un bosco, e io –
io ho preso quella meno battuta,
e da qui tutta la differenza è venuta.
Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;
Then took the other, as just as fair
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that, the passing there
Had worn them really about the same,
And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.
I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.
Il peso del mondo
è amore.
Sotto il fardello
di solitudine
sotto il fardello
dell'insoddisfazione
il peso,
il peso che portiamo
è amore.
Chi può negarlo?
In sogno
ci tocca
il corpo,
nel pensiero
costruisce
un miracolo,
nell'immaginazione
s'angoscia
fino a nascer
nell'umano
s'affaccia dal cuore
ardente di purezza -
poiché il fardello della vita
è amore,
ma noi il peso lo portiamo
stancamente,
e dobbiam trovar riposo
tra le braccia dell'amore
infine,
trovar riposo tra le braccia
dell'amore.
Non c'è riposo
senza amore,
né sonno
senza sogni
d'amore
sia matto o gelido
ossessionato dagli angeli
o macchine,
il desiderio finale
è amore
non può essere amaro
non può negare,
non può negarsi
se negato:
il peso è troppo
deve dare
senza nulla in cambio
così come il pensiero
si dà
in solitudine
con tutta la bravura
del suo eccesso.
I corpi caldi
splendono insieme
al buio
la mano si muove
verso il centro
della carne,
la pelle trema
di felicità
e l'anima viene
gioiosa fino agli occhi
sì, sì,
questo è quel
che volevo,
ho sempre voluto,
ho sempre voluto,
tornare
al corpo
dove sono nato.
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