Scopo della nostra vita è incontrarci,
confrontarci con gli altri, metterci in gioco.
Dialogare senza la presunzione
di avere sempre ragione,
cambiare idea quando le ragioni dell’altro
sono più convincenti delle nostre.
Ascoltare, consapevoli che un confronto di idee
è l’esatto opposto della competizione.
Una discussione non è mai una gara,
nessuno ne esce vincitore.
Semmai ne esce migliore.
(Agostino Degas)
Buongiorno anime belle
..e allora ritroviamo il piacere di ascoltare e ascoltarci..
senza mai perdere la nostra convinzione di apportare arricchimento..
abbiamo perso la capacità di "sentirsi parte di comunità"
..non solo a Pasqua ma in ogni secondo del nostro tempo..
..sia per tutti una giornata di riflessione e abbraccio corale..
La morte è forte, ma la vita è più forte;
Più forte del buio, è la luce;
Più forte del male, è la giustizia…
una preghiera di pace per noi tutti
Serena e riflessiva Pasqua
Se le avessero detto che stringeva a sé
l'intero mondo e la sua Storia
non l'avrebbe capito.
Erano solo un figlio con sua madre.
[Maria Luisa Spaziani]
Dipinto di Oleg Supereco, "La pietà"
sia una serena Pasqua per tutti...
c'è una ferita al cuore
dentro tutti noi
ricerchiamo una conciliazione ma tutto è molto difficile da comprendere..
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una notte fatta di colore,
quel colore che il nostro pianeta
ogni giorno ci regala
ma che dobbiamo preservare dall'avanzar dell'ombra...
una notte profumata...
dal sentor di rugiada e viole..
così mai la terra è stata..
...non sempre amata
ma mai oscurata...
la notte si rigenera
perchè il giorno ci dia bellezza
..infinito fragor di cascata voglio udir
infinito aroma di grano assaporar
infinito abbraccio d'amore
voglio donare per lei..
..per te
Terra amata
Lella...
una notte fatta di colore,
quel colore che il nostro pianeta
ogni giorno ci regala
ma che dobbiamo preservare dall'avanzar dell'ombra...
una notte profumata...
dal sentor di rugiada e viole..
così mai la terra è stata..
...non sempre amata
ma mai oscurata...
la notte si rigenera
perchè il giorno ci dia bellezza
..infinito fragor di cascata voglio udir
infinito aroma di grano assaporar
infinito abbraccio d'amore
voglio donare per lei..
..per te
Terra amata
Lella...
una notte fatta di colore,
quel colore che il nostro pianeta
ogni giorno ci regala
ma che dobbiamo preservare dall'avanzar dell'ombra...
una notte profumata...
dal sentor di rugiada e viole..
così mai la terra è stata..
...non sempre amata
ma mai oscurata...
la notte si rigenera
perchè il giorno ci dia bellezza
..infinito fragor di cascata voglio udir
infinito aroma di grano assaporar
infinito abbraccio d'amore
voglio donare per lei..
..per te
Terra amata
Lella...
Le donne spirituali sono come uragani,
per questo fanno paura,
indomite e ribelli, sono connesse
con le forze primordiali di Madre Natura.
Hanno la potenza dell'intero Universo
nello sguardo che arriva dritto all'anima
e scruta l'essenza, la parte più vera,
quella che spesso si cela dietro una
splendida facciata o un'impeccabile figura.
Hanno trasformato le loro profonde ferite
in lezioni di infinita saggezza,
e nonostante abbiano attraversato l'inferno
non hanno perso la loro proverbiale dolcezza.
Hanno ben chiaro il loro valore e
non si mettono mai in competizione,
perché non sono in vendita loro!
Non le compri con oggetti preziosi,
belle parole o con l'adulazione.
Non cercano accessori e abiti firmati
da sfoggiare per darsi un tono,
non hanno bisogno di apparire,
in quanto, profondamente
e felicemente "sono".
Ciò che amano negli altri è solo la sostanza...
la grandezza di un'anima è l'unica cosa
a cui danno importanza.
Le donne spirituali rifuggono dalle tradizioni
e dai canoni sociali, non le puoi ingabbiare,
perché non si lasceranno mai possedere
da cose o persone, né si faranno manipolare.
Hanno una grande, incorruttibile e potente
personalità,
e non cambieranno mai per niente e per sessuno.
Sono quelle bellissime donne che odorano di "dignità"
e lasciano la scia nell'aria al loro passaggio,
di quel raro e pregiato profumo.
web
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..non è un giorno che cambia il destino..
“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.”
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.”
.. it is not a day that changes destiny ..
"A better planet is a dream that begins to come true when each of us decides to improve himself."
"When you walk the earth after flying, you will look at the sky because you have been there and there you will want to return."
E l'alba?
What about sunrise?
E la pioggia?
What about rain?
Che dire di tutte le cose
What about all the things
Che hai detto che dovevamo guadagnare?
That you said we were to gain?
E i campi di sterminio?
What about killing fields?
C'è un tempo?
Is there a time?
Che dire di tutte le cose
What about all the things
Che hai detto che era tuo e mio?
That you said was yours and mine?
Ti sei mai fermato a notarlo
Did you ever stop to notice
Tutto il sangue che abbiamo versato prima?
All the blood we've shed before?
Ti sei mai fermato a notarlo
Did you ever stop to notice
Questa Terra che piange, queste sponde piangenti?
This crying Earth, these weeping shores?
..il Nostro Pianeta Terra...
unico ed indispensabile
.. it is not a day that changes destiny ..
"A better planet is a dream that begins to come true when each of us decides to improve himself."
"When you walk the earth after flying, you will look at the sky because you have been there and there you will want to return."
illuminare tutto il mondo con i colori variopinti....ogni colore ha un significato...
rosso come un cuore che vuol bene a tutti
giallo come il sole che riscalda tutto il mondo
azzurro com il mare calmo e cristallino
verde come un prato appena nato
rosa come due braccia che ti avvoolgono
infine arancione come un piccolo grandde fuoco che riscalda
questi colori sono tutti fatti di speranza....speranza che il mondo possa guarire..
possa essere in pace...ma tutto ciò prima deve partire da noi....
Buongiorno anime belle
non è un giorno che cambia il destino..
“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.”
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.”
illuminate the whole world with multicolored colors .... each color has a meaning ...
red like a heart that loves everyone
yellow like the sun that warms the whole world
blue with the calm and crystalline sea
green like a newborn lawn
pink like two arms that wrap around you
finally orange like a little big fire that heats
these colors are all made of hope .... hope that the world can heal ..
may be at peace ... but all this must first start with us ....
Good morning beautiful souls
it's not a day that changes destiny ..
"A better planet is a dream that begins to come true when each of us decides to improve himself."
"When you walk the earth after flying, you will look at the sky because you have been there and there you will want to return."
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dal mio diario...
𝕿𝖚𝖙𝖙𝖔 𝖛𝖆𝖑𝖊
𝕴𝖔 𝖈𝖗𝖊𝖉𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖋𝖔𝖌𝖑𝖎𝖆 𝖉’𝖊𝖗𝖇𝖆 𝖓𝖔𝖓 𝖛𝖆𝖑𝖌𝖆 𝖆𝖋𝖋𝖆𝖙𝖙𝖔
𝖒𝖊𝖓𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖖𝖚𝖔𝖙𝖎𝖉𝖎𝖆𝖓𝖆 𝖋𝖆𝖙𝖎𝖈𝖆 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖊.
𝕰 𝖑𝖆 𝖋𝖔𝖗𝖒𝖎𝖈𝖆 𝖊̀ 𝖚𝖌𝖚𝖆𝖑𝖒𝖊𝖓𝖙𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖆, 𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖚𝖓 𝖌𝖗𝖆𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖉𝖎 𝖘𝖆𝖇𝖇𝖎𝖆,
𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖑’𝖚𝖔𝖛𝖔 𝖉𝖎 𝖚𝖓𝖔 𝖘𝖈𝖗𝖎𝖈𝖈𝖎𝖔𝖑𝖔,
𝕰 𝖑𝖆 𝖕𝖎𝖈𝖈𝖔𝖑𝖆 𝖗𝖆𝖓𝖆 𝖊̀ 𝖚𝖓 𝖈𝖆𝖕𝖔𝖑𝖆𝖛𝖔𝖗𝖔 𝖕𝖆𝖗𝖎 𝖆 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖎 𝖕𝖎𝖚̀ 𝖋𝖆𝖒𝖔𝖘𝖎,
𝕰 𝖎𝖑 𝖗𝖔𝖛𝖔 𝖗𝖆𝖒𝖕𝖎𝖈𝖆𝖓𝖙𝖊 𝖕𝖔𝖙𝖗𝖊𝖇𝖇𝖊 𝖔𝖗𝖓𝖆𝖗𝖊 𝖎 𝖇𝖆𝖑𝖈𝖔𝖓𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖎𝖊𝖑𝖔.
𝕰 𝖑𝖆 𝖌𝖎𝖚𝖓𝖙𝖚𝖗𝖆 𝖕𝖎𝖚̀ 𝖕𝖎𝖈𝖈𝖔𝖑𝖆 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖒𝖎𝖆 𝖒𝖆𝖓𝖔 𝖖𝖚𝖆𝖑𝖘𝖎𝖆𝖘𝖎 𝖒𝖊𝖈𝖈𝖆𝖓𝖎𝖘𝖒𝖔 𝖕𝖚𝖔̀ 𝖉𝖊𝖗𝖎𝖉𝖊𝖗𝖊.
𝖂𝖆𝖑𝖙 𝖂𝖍𝖎𝖙𝖒𝖆𝖓
Everything is worth it
I believe that a leaf of grass is not worth it at all
less than the daily fatigue of the stars.
And the ant is equally perfect, like a grain of sand,
like a wren's egg,
And the little frog is a masterpiece equal to the most famous ones,
And the climbing bramble could adorn the balconies of the sky.
And the smallest joint of my hand any mechanism can mock.
Walt Whitman
«Le coincidenze non esistono,
sono segnali che l’universo
invia sulla tua strada con significati
che solo tu puoi comprendere...
Tutto ha motivo d’essere.
Tutto ha un significato profondo.
Ogni evento visibile e invisibile
segue una legge universale perfetta e armoniosa.»
(𝒹𝒶𝓁 𝓁𝒾𝒷𝓇ℴ... ℐ𝓁 𝓂ℴ𝓃𝒶𝒸ℴ 𝒸𝒽ℯ 𝒶𝓂𝒶𝓋𝒶 𝒾 ℊ𝒶𝓉𝓉𝒾)
"Siamo tante storie a colori
c'è chi nota l'intensità
e chi giudica le sfumature
"Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e,
in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore
questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti
prima che delle parole,
l’eresia della coerenza, del coraggio,
della gratuità, della responsabilità
e dell’impegno.
Oggi è eretico
chi mette la propria libertà
al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà
per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta
dei saperi di seconda mano,
chi studia, chi approfondisce,
chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella
al sonno delle coscienze,
chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Eretico è chi ha il coraggio
di avere più coraggio."
(Don Luigi Ciotti)
dal mio diario...
𝕿𝖚𝖙𝖙𝖔 𝖛𝖆𝖑𝖊
𝕴𝖔 𝖈𝖗𝖊𝖉𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖋𝖔𝖌𝖑𝖎𝖆 𝖉’𝖊𝖗𝖇𝖆 𝖓𝖔𝖓 𝖛𝖆𝖑𝖌𝖆 𝖆𝖋𝖋𝖆𝖙𝖙𝖔
𝖒𝖊𝖓𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖖𝖚𝖔𝖙𝖎𝖉𝖎𝖆𝖓𝖆 𝖋𝖆𝖙𝖎𝖈𝖆 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖊.
𝕰 𝖑𝖆 𝖋𝖔𝖗𝖒𝖎𝖈𝖆 𝖊̀ 𝖚𝖌𝖚𝖆𝖑𝖒𝖊𝖓𝖙𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖋𝖊𝖙𝖙𝖆, 𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖚𝖓 𝖌𝖗𝖆𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖉𝖎 𝖘𝖆𝖇𝖇𝖎𝖆,
𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖑’𝖚𝖔𝖛𝖔 𝖉𝖎 𝖚𝖓𝖔 𝖘𝖈𝖗𝖎𝖈𝖈𝖎𝖔𝖑𝖔,
𝕰 𝖑𝖆 𝖕𝖎𝖈𝖈𝖔𝖑𝖆 𝖗𝖆𝖓𝖆 𝖊̀ 𝖚𝖓 𝖈𝖆𝖕𝖔𝖑𝖆𝖛𝖔𝖗𝖔 𝖕𝖆𝖗𝖎 𝖆 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖎 𝖕𝖎𝖚̀ 𝖋𝖆𝖒𝖔𝖘𝖎,
𝕰 𝖎𝖑 𝖗𝖔𝖛𝖔 𝖗𝖆𝖒𝖕𝖎𝖈𝖆𝖓𝖙𝖊 𝖕𝖔𝖙𝖗𝖊𝖇𝖇𝖊 𝖔𝖗𝖓𝖆𝖗𝖊 𝖎 𝖇𝖆𝖑𝖈𝖔𝖓𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖎𝖊𝖑𝖔.
𝕰 𝖑𝖆 𝖌𝖎𝖚𝖓𝖙𝖚𝖗𝖆 𝖕𝖎𝖚̀ 𝖕𝖎𝖈𝖈𝖔𝖑𝖆 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖒𝖎𝖆 𝖒𝖆𝖓𝖔 𝖖𝖚𝖆𝖑𝖘𝖎𝖆𝖘𝖎 𝖒𝖊𝖈𝖈𝖆𝖓𝖎𝖘𝖒𝖔 𝖕𝖚𝖔̀ 𝖉𝖊𝖗𝖎𝖉𝖊𝖗𝖊.
𝖂𝖆𝖑𝖙 𝖂𝖍𝖎𝖙𝖒𝖆𝖓
Everything is worth it
I believe that a leaf of grass is not worth it at all
less than the daily fatigue of the stars.
And the ant is equally perfect, like a grain of sand,
like a wren's egg,
And the little frog is a masterpiece equal to the most famous ones,
And the climbing bramble could adorn the balconies of the sky.
And the smallest joint of my hand any mechanism can mock.
Walt Whitman
25 Aprile: Mattarella, con invasione Ucraina ho pensato a "Bella ciao"
La decisione della popolazione di Napoli, della Campania e di tante altre città del Sud, di insorgere contro l'ex alleato, trasformatosi in barbaro occupante, fu una reazione coraggiosa e umana, contro la negazione stessa dei principi dell'umanità.
E oggi c'è tra gli storici concordia nell'assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell'arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità".
Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ad Acerra in occasione del 25 aprile.
"Nelle prime ore del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate russe avevano invaso l'Ucraina, entrando nel suo territorio. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe. E, pensando a loro, mi sono venute in mente queste parole: "Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l'invasor". Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao", ha affermato il capo dello Stato.
"Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l'Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l'esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi. Questo è il percorso per la pace, per ripristinarla; perché possa tornare ad essere il cardine della vita d'Europa. Per questo diciamo convintamente: viva la libertà, ovunque. Particolarmente ove sia minacciata o conculcata", lo ha detto il presidente parlando ad Acerra.
Per ricordarsi di cosa sia la pace bisogna passare dalla nostra Liberazione. Niente è più forte oggi di questo pensiero.
Le strade piene di gente che corre ad accogliere chi libera dall'oppressore.
Non ci sono mai guerre giuste, soprattutto non esistono guerre sante, ma guerre che spesso ( troppo) si è costretti a subire e a "fare" per difendersi. Anche se ripudiamo tutti la guerra dobbiamo chiederci se sia giusto lasciare morire gli oppressi.
Io so dove sarei e dove siamo ogni giorno mentre i giorni scorrono.
Comunque la pensiate vi auguro oggi di celebrare la bellezza della libertà in un paese che vive in democrazia.
Ogni santo giorno non me lo dimentico.
Buon 25 aprile
aggiungo quella resistenza che abbiamo fatto con le armi dateci da Alleati ci ha portato ad essere uomini liberi in una democrazia.
ed è la stessa resistenza per la libertà che sta facendo il popolo ucraino, non ha altro modo per poter esistere come Stato ,e come umanità sovrana urlare la propria libertà contro un invasore..
Viva il 25 Aprile e la Liberazione dal nazi-fascismo. “La libertà è come l’aria, te ne accorgi solo quando manca” diceva Pietro Calandrei, io dal 24 febbraio la mia Libertà da Gasputin la difendo tenendo il termostato di casa a 16 gradi; non è facile ma si può fare, come facevano i nostri genitori e nonni durante l’ultima guerra mondiale. La Libertà non è mai gratis, va conquistata e protetta anche a costo di qualche sacrificio, non per odio ma per dignità. Viva la Libertà e viva la Resistenza!
25 Aprile a Marzabotto, Liliana Segre: "Resistere è necessario". Fico: "Oggi il pensiero va agli ucraini"
"Il 25 aprile - conclude la senatrice - ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere, ieri come oggi ovunque la giustizia, la dignità, la vita stessa vengono calpestate, umiliate e distrutte. Ora e sempre Resistenza: questo deve essere il grido contro la guerra, l'oppressione, il nazifascismo".
"La nostra festa, quella del 25 aprile - ha aggiunto - la festa di tutti i democratici, degli antifascisti, la festa della nostra Repubblica, ricorda il giorno in cui cominciammo a liberarci con le nostre forze e con il nostro sangue, il giorno in cui i partigiani, insieme agli alleati della coalizione antifascista dettero l’ultimo colpo alla guerra dell’invasore nazifascista. Ma è una festa che oggi come sempre - ha sottolineato Segre - parla anche al nostro presente, ad un presente di guerra che ci si impone prepotentemente, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un Paese sovrano nel cuore dell’Europa, ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali.
Ferruccio Laffi, 94 anni il mese prossimo, uno dei pochi sopravvissuti alla strage di Marzabotto: "Io sono ancora qui, ma non si può dimenticare, li ho seppelliti io... - le sue parole - se uno mi aggredisce come faccio a combatterlo se non ho le armi, non posso dire che non le voglio?
è un onore poter festeggiare il 25 aprile, è un dovere civile di cittadino e di antifascista. Le ombre e i fantasmi del passato sembrano riemergere: dobbiamo tenere lontani i fantasmi e combattere chi di questi fantasmi si nutre".
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...
Che cosa significa "Organizzazione internazionale"?
Ente generato dagli Stati, con vari membri componenti ed uno scopo comune, costituito per svolgere la conseguente attività (ovviamente non bellica, bensì operante nei campi più diversi: scientifico, umanitario, economico-finanziario, religioso), non necessariamente avente soggettività di diritto internazionale. Ricordiamo in particolare ONU, NATO, OCSE e FMI.
,,noi facenti parti dell'ONU..e e parte integrale Comunità europea e NATO abbiamo i dovere di rispettare e far rispettare art 51..
((L’art. 51 della Carta dell’ONU e la corrispondente norma di diritto consuetudinario vietano pertanto un’occupazione militare prolungata e l’annessione del territorio dello Stato autore dell’attacco..e in questo caso gli Stati membri devono soccorrere in tutti i modi lo Stato invaso))
l’articolo 11 dispone il ripudio delle attività belliche come strumento di offesa, non come mezzo di difesa. “Un'aggressione come questa è di per sé la negazione del diritto internazionale e diventa difficile pensare a una condanna efficace attraverso le sole leve giudiziarie"
e chi è l'invasore penso che sia chiaro..
25 Aprile a Marzabotto, Liliana Segre: "Resistere è necessario". Fico: "Oggi il pensiero va agli ucraini"
"Il 25 aprile - conclude la senatrice - ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere, ieri come oggi ovunque la giustizia, la dignità, la vita stessa vengono calpestate, umiliate e distrutte. Ora e sempre Resistenza: questo deve essere il grido contro la guerra, l'oppressione, il nazifascismo".
"La nostra festa, quella del 25 aprile - ha aggiunto - la festa di tutti i democratici, degli antifascisti, la festa della nostra Repubblica, ricorda il giorno in cui cominciammo a liberarci con le nostre forze e con il nostro sangue, il giorno in cui i partigiani, insieme agli alleati della coalizione antifascista dettero l’ultimo colpo alla guerra dell’invasore nazifascista. Ma è una festa che oggi come sempre - ha sottolineato Segre - parla anche al nostro presente, ad un presente di guerra che ci si impone prepotentemente, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un Paese sovrano nel cuore dell’Europa, ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali.
Ferruccio Laffi, 94 anni il mese prossimo, uno dei pochi sopravvissuti alla strage di Marzabotto: "Io sono ancora qui, ma non si può dimenticare, li ho seppelliti io... - le sue parole - se uno mi aggredisce come faccio a combatterlo se non ho le armi, non posso dire che non le voglio?
è un onore poter festeggiare il 25 aprile, è un dovere civile di cittadino e di antifascista. Le ombre e i fantasmi del passato sembrano riemergere: dobbiamo tenere lontani i fantasmi e combattere chi di questi fantasmi si nutre".
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...
Che cosa significa "Organizzazione internazionale"?
Ente generato dagli Stati, con vari membri componenti ed uno scopo comune, costituito per svolgere la conseguente attività (ovviamente non bellica, bensì operante nei campi più diversi: scientifico, umanitario, economico-finanziario, religioso), non necessariamente avente soggettività di diritto internazionale. Ricordiamo in particolare ONU, NATO, OCSE e FMI.
,,noi facenti parti dell'ONU..e e parte integrale Comunità europea e NATO abbiamo i dovere di rispettare e far rispettare art 51..
((L’art. 51 della Carta dell’ONU e la corrispondente norma di diritto consuetudinario vietano pertanto un’occupazione militare prolungata e l’annessione del territorio dello Stato autore dell’attacco..e in questo caso gli Stati membri devono soccorrere in tutti i modi lo Stato invaso))
l’articolo 11 dispone il ripudio delle attività belliche come strumento di offesa, non come mezzo di difesa. “Un'aggressione come questa è di per sé la negazione del diritto internazionale e diventa difficile pensare a una condanna efficace attraverso le sole leve giudiziarie"
e chi è l'invasore penso che sia chiaro..
"Come posso dire qualcosa sulla festa della Liberazione, Lloyd?"
"Forse ricordandosi che non è una festa ma una celebrazione, sir"
"E cosa cambia, Lloyd?"
"Le feste sono divertimento, le celebrazioni danno consapevolezza, sir"
"E la consapevolezza non porta felicità?"
"Molto di più, sir. Regala libertà"
"Buon 25 aprile, Lloyd"
"A lei, sir"...
Vita con Lloyd
Foto dal web
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; ...
Che cosa significa "Organizzazione internazionale"?
Ente generato dagli Stati, con vari membri componenti ed uno scopo comune, costituito per svolgere la conseguente attività (ovviamente non bellica, bensì operante nei campi più diversi: scientifico, umanitario, economico-finanziario, religioso), non necessariamente avente soggettività di diritto internazionale. Ricordiamo in particolare ONU, NATO, OCSE e FMI.
,,noi facenti parti dell'ONU..e e parte integrale Comunità europea e NATO abbiamo i dovere di rispettare e far rispettare art 51..
((L’art. 51 della Carta dell’ONU e la corrispondente norma di diritto consuetudinario vietano pertanto un’occupazione militare prolungata e l’annessione del territorio dello Stato autore dell’attacco..e in questo caso gli Stati membri devono soccorrere in tutti i modi lo Stato invaso))
l’articolo 11 dispone il ripudio delle attività belliche come strumento di offesa, non come mezzo di difesa. “Un'aggressione come questa è di per sé la negazione del diritto internazionale e diventa difficile pensare a una condanna efficace attraverso le sole leve giudiziarie"
e chi è l'invasore penso che sia chiaro..
Che ne sarebbe della civiltà del mondo, se l’ingiusta violenza si potesse sempre imporre senza #resistenza?” - Emilio Lussu
Buon #25aprile!
25 APRILE: IL PONTE E IL FIORE DEL PARTIGIANO
C’è un bel ponte il 25 aprile. Le scuole si fermano, le fabbriche chiudono i cancelli per qualche giorno, qualcuno si concede una vacanza che sente di meritare. Ma chi l’ha costruito quel ponte? È una storia lunga e comincia il 28 ottobre 1922, quando un codardo vestito da Re s’inchina davanti alle camice nere di Benito Mussolini. Non un gesto né un tentativo di resistenza davanti agli squadristi fascisti, solo la consegna del Paese nelle mani di chi in poco tempo da presidente del Consiglio diventerà Duce. La violenza verbale, fisica e politica è chiara fin dai primi giorni di vita del Partito Fascista e quel 28 ottobre 1922 è solo l’inizio di un ventennio che cancella vite e generazioni. Eppure solo poche avanguardie seppero capirlo, la grande maggioranza del Paese visse il sogno ubriacante di un nuovo impero dentro e fuori dai confini nazionali.
Quel sogno era in realtà un incubo, ma la folla inneggiava sotto il balcone di Piazza Venezia quando il Duce raccontava la sua follia. In pochi videro la violenza politica e sociale nascosta dietro quella follia, anche quando nacque l’alleanza con la Germania nazista. In troppi chiusero gli occhi di fronte alle leggi razziali del 1938 e alle violenze contro ogni forma di dissidenza politica. Eppure qualcuno stava già lavorando alla costruzione di quel ponte. Ci lavorava in silenzio e in segreto, ognuno di loro come poteva. Qualcuno nelle fabbriche e nei posti di lavoro, qualcuno dalle galere e dal confino cominciava a disegnarlo quel ponte, gettando il seme. E dai semi nasce sempre un fiore.
Ci volle tempo, fatica e sangue. Serviva tanto coraggio perché, fino all’8 settembre 1943, l’Italia era ancora alleata della Germania ed era al suo fianco nella guerra di aggressione all’Europa e nell’occupazione dei paesi invasi. Ma il progetto del ponte continuava, un giorno dopo l’altro, e un giorno alla volta si completa: le montagne accolgono i ribelli, le città del nord vivono i grandi scioperi del 1944 di cui parlerà tutto il mondo; il New York Times arriverà a considerarli come “il più grande sciopero generale compiuto nell’Europa occupata dai nazionalsocialisti”. Milano, Torino pagheranno un prezzo altissimo per quegli scioperi, con centinaia di deportati nei campi di concentramento. Ma il seme gettato regala i suoi germogli, sta dando il suo fiore più bello: è il fiore del Partigiano.
Sarà la lotta di Resistenza partigiana a completare il progetto e a pagare il prezzo più alto. Generazione Partigiana, una generazione diventata adulta a vent’anni, consapevole che non c’era più tempo e non c’era altra scelta se non quella della lotta armata, sulle montagne, nelle città e nelle campagne. Ma come disse una volta Lidia Menapace: «La Resistenza non fu solo un fenomeno militare, fu un movimento politico, democratico e civile straordinario. Una presa di coscienza politica che riguardò anche le donne».
Sono passati tanti anni, ma quel ponte è ancora lì a ricordarci quella generazione e quel sangue versato. Quella generazione, quello che ne è rimasto, è alla stagione dei saluti. Solo il tempo poteva sconfiggerla. Ha lottato e combattuto contro i fascisti e i nazisti, ha riconquistato la libertà per regalarla a noi. Da quella lotta di resistenza nasce la nostra Costituzione e anche questo molti l’hanno dimenticato. E allora adesso c’è un testimone da raccogliere, c’è una storia da rispettare, ricordare e raccontare. Ma c’è anche un impegno da continuare, perché la libertà non è un’idea e solo quando la si perde se ne comprende fino in fondo il valore. Per questo va difesa sempre.
C’è un bel ponte il 25 aprile. Le scuole si fermano, le fabbriche chiudono i cancelli per qualche giorno, qualcuno si concede una vacanza che sente di meritare. E ci sono piazze e strade che si riempiono di gente, di canti e di bandiere, e c’è un fiore che ognuno di noi dovrebbe stringere fra le mani e portare su quel ponte, ma non solo il 25 aprile. Quel fiore, rosso e profumato, dovrebbe essere vivo ogni giorno dell’anno. Dovrebbe ricordare a tutti che le conquiste sono un valore che va difeso sempre, tutti i giorni. È così, oggi, in questo Paese? No, non è così. Oggi, in questo Paese e nel resto d’Europa, c’è ancora l’odore di un fascismo che alza la voce. E quel ponte, costruito con la vita e il sacrificio di una generazione capace di restituire dignità a un popolo, è in pericolo.
C’è bisogno di resistenza sempre, anche oggi. Resistenza contro un nemico che si presenta con tante facce: la destra fascista, razzista e xenofoba, la mafia con le sue mani sulle città, l’ignoranza grassa e volgare di chi pensa che tutto le sia dovuto, i padroni vecchi e nuovi che ti dicono quando e se puoi lavorare; l’arroganza di una classe dirigente, politica e industriale che ogni giorno offende la parola “politica” e la trasforma in mercato.
Nei giorni che hanno chiuso la scorsa settimana, la Corte d’assise di Palermo, dopo un processo durato cinque anni e sei mesi, ha emesso la sua sentenza sulla trattativa fra lo Stato italiano e la mafia. È una sentenza di colpevolezza ed è una macchia, l’ennesima, sulla coscienza dello Stato italiano. Questa condanna ci racconta che non era questo lo Stato di diritto per cui hanno lottato e pagato un prezzo altissimo le donne e gli uomini che hanno costruito il nostro ponte. Non era questo lo Stato per cui sono morti Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno dedicato una vita alla lotta contro la mafia e per una società migliore e più giusta.
Antonio Gramsci scriveva: «Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano… L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera… Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo».
La “città futura” di cui parlava Antonio Gramsci è la città che tutti noi dobbiamo continuare a costruire, perché è ancora lontana dall’essere. E per farlo è necessario essere partigiani nell’animo, fare delle scelte, non essere indifferenti. Ma non basta esserlo un giorno all’anno, dobbiamo esserlo ogni giorno. Perché quel ponte ha molti nemici, vecchi e nuovi. E anche quel fiore Partigiano ha molti nemici vecchi e nuovi. E quei nemici sanno che l’indifferenza e l’apatia sono il terreno su cui muore una democrazia. Loro concimano quel terreno e il loro è un concime che non fa nascere fiori.
La Resistenza di cui oggi c’è ancora bisogno deve avere anche il profumo dell’accoglienza e della solidarietà verso i migranti, verso i profughi che cercano in Italia e in Europa una porta aperta. In troppi vogliono chiudere quella porta e torna di moda una parola che non ha più diritto di cittadinanza: razza. Spesso la parola “razza” serve per nasconderne un’altra: razzismo.
Nella primavera del 1919 un maestro elementare fondò a Milano un movimento che chiamò “Fasci di Combattimento”, quel maestro elementare si chiamava Benito Mussolini. Quel movimento e quel maestro elementare concimarono in fretta il terreno in cui si trovava l’Italia dopo il primo dopoguerra. Si guadagnò il consenso e l’apprezzamento delle classi più agiate e degli industriali dell’epoca. Tre anni dopo fece marciare su Roma le sue camicie nere e riuscì a farsi affidare da un Re pavido e codardo l’incarico di formare il nuovo governo. Quel governo portò la repressione politica, le leggi razziali, la guerra. Sull’Italia e sull’Europa calò una notte lunghissima. Qualcuno sta riprovando, oggi, a riportare indietro le lancette dell’orologio. Ecco perché serve fare la guardia al ponte e al fiore Partigiano. Buon 25 aprile sempre.
Maurizio Anelli (Sonda.life) -
Buon 25 Aprile..
una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor
.. e tutto si ripete..
la resistenza deve essere memoria per tutti..
noi ci difendemmo con le armi dall'invasione neonazista e fascista, quelle stesse armi inviateci dagli Alleati,
oggi c'è un popolo e uno Stato sovrano che si difende da una invasione assurda e anche questa fascista,non si può risolvere certe situazioni invadendo un altro Stato..
..la libertà và preservata e conquistata quando qualcuno cerca di infangarne memoria e ideale ma soprattutto quando qualcuno cerca di privarne un popolo sovrano..
"questo è il cuore del partigiano morto per la libertà"
..le parole del Presidente Mattarella sono anche il mio pensiero
grazie Presidente..
Il 25 aprile ci ricorda anche «un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista». Fu «un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando le associazioni combattentistiche d’arma al Quirinale. E ha aggiunto: «Dal “nostro” 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza».
L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo».
Tosca - Bella ciao
Sono diventati tutti maestri, professori, esperti, opinionisti, webstar, influencer. Siamo in pochi ad essere rimasti orgogliosamente alunni...
cit.
da me c'è stata tempesta..ma ora è uscito il sole...c'è profumo di erba conosciuta, fresca, appena bagnata..profumo di campagna..aroma inconfondibile
Se la osservi bene, la pioggia primaverile non bagna… colora il mondo e lo avvolge di profumo ..
Buongiorno anime belle
Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno, un incontro.
Fernando Pessoa
Anna Razumovskaya
buongiorno anime belle
Sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada.
Noi siamo Orchidee – dicono da sole-, nulla ci può essere contrapposto capace di occultarci; né occorre che spendiate molte delle vostre fatiche, o signori floricoltori, perché noi si mostri le nostre virtù, non ci occorre terra, non ci necessita superficie, inutili le vostre premure, lasciateci quassù a cavallo di questo ospitale pezzo di legno morto, lasciate che le nostre radici penzolino nell’aria, lasciateci in gran pace, non desideriamo altro che acqua dalle vostre mani, visto che ci avete tolte dalle nostre patrie dove il cielo ci assisteva come ci conveniva; limitatevi a gustarci se avete occhi per vedere, narici per percepire, animo per sentire.
(Onorato Masera)
..spesso ho voglia di correre a piedi nudi..
c'è il senso di essere e far qualcosa
per se stessi..
e la domanda è..
"Cosa cerchi?..cerco un attimo che valga
la vita"
intanto il pensiero in libertà
un abbraccio dalla Musa..
"Cosa cerchi?..cerco un attimo che valga
la vita"
"What are you looking for? .. I'm looking for a moment that is worth it
life "
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"Tua è la stoffa, mia è la mano che cuce il tempo. Sua è la forza che giace dentro." -Robert Plant, 1979
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..Buon Primo Maggio a tutti voi..
Compiendo il mio mestiere
pietra con pietra, penna a penna,
passa l’inverno e lascia
luoghi abbandonati,
abitazioni morte:
io lavoro e lavoro,
devo sostituire
tante dimenticanze,
riempire di pane le tenebre,
fondare di nuovo la speranza.
Non è per me altro che la polvere,
la pioggia crudele della stagione,
non mi riservo niente
ma tutto lo spazio
e lì lavorare, lavorare,
manifestare la primavera.
A tutti devo dar qualcosa
ogni settimana e ogni giorno,
un regalo di colore azzurro,
un petalo freddo del bosco,
e già di mattina sono vivo
mentre gli altri si immergono
nella pigrizia, nell’amore,
e sto pulendo la mia campana,
il mio cuore, i miei utensili.
Ho rugiada per tutti.
Pablo Neruda
...nel viaggio di una vita ogni sosta del cuore diventa conoscenza per l'anima
lella
La leggenda del mughetto
Il mughetto è considerato sinonimo di felicità che ritorna e di portafortuna. Secondo la leggenda, San Leonardo dovette combattere contro il demonio con sembianze di diavolo. Egli vinse, ma il combattimento fu difficile e le gocce del suo sangue sul terreno si trasformarono in bianchi campanellini. In Francia durante la festa del primo Maggio si offre come buono augurio...
~(web)~
Foto dal web
Il commovente incipit del libro di Anna Politkovskaja, giornalista martire
Con il presidente Putin non riusciremo a dare forma alla nostra democrazia, torneremo solo al passato. Non sono ottimista in questo senso e quindi il mio libro è pessimista. Non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership potrebbe consentirmi di sperare.
Con il presidente Putin non riusciremo a dare forma alla nostra democrazia, torneremo solo al passato. Non sono ottimista in questo senso e quindi il mio libro è pessimista. Non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership potrebbe consentirmi di sperare.
In uno dei suoi ultimi interventi pubblici, durante una conferenza di Reporter Senza Frontiere a Vienna, disse:
Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano.
Le sue parole ora appaiono più vere che mai e risaltano ai nostri occhi con rinnovata urgenza. Politkovskaja denunciò la follia criminale e l’indole guerrafondaia di Vladimir Putin prima che quest’ultima fosse nota al mondo intero.
Mentre assistiamo increduli all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe e osserviamo impotenti il bombardamento di Kiev, non possiamo non guardare agli scritti di Anna Politkovskaja come a un monito, un avvertimento drammatico e significativo.
La Russia di Putin di Anna Politkovskaja
Il libro La Russia di Putin è una dura critica al regime del presidente russo fatta attraverso viaggi e interviste dei vari connazionali che aiutano la scrittrice a tratteggiare la società sovietica del ventunesimo secolo.
Fin dalle prime righe il tono di Politkovskaja è durissimo, la giornalista avverte subito che il contenuto della sua inchiesta non piacerà a chi guarda al presidente russo con favore:
Questo libro parla di un argomento che non è molto in voga in Occidente: parla di Putin senza toni ammirati.
Così annuncia sin dall’incipit, facendo riferimento senza troppi preamboli direttamente a quei leader europei che elogiavano Putin - in quanto maggior fornitore di gas - passando sotto silenzio i suoi misfatti.
In seguito Anna Politkovskaja continua imperterrita sulla stessa linea.
Il motivo è semplice: diventato presidente Putin - figlio del più nefasto tra i servizi segreti del Paese - non ha saputo estirpare il tenente colonnello del KGB che vive in lui, e pertanto insiste nel voler raddrizzare i propri connazionali amanti della libertà, come ha sempre fatto nel corso della sua precedente professione.
Anna Politkovskaja mostra il lato oscuro della società russa del ventunesimo secolo: un mondo a sé stante, separato dalla cultura occidentale, che rigurgita ancora di corruzione, purghe, terrore. Una Russia ancora invischiata nello Stalinismo. Un “mostro di democrazia” come la definisce la stessa giornalista per rimarcare il fatto che la democrazia, in Russia, non è che un travestimento con pizzi e merletti indossato da un regime dittatoriale.
La prima parte del libro si focalizza sull’esercito russo, descritto come campo di concentramento dove i giovani soldati vengono sottoposti a vessazioni da parte dei loro superiori. La giornalista poi passa ad analizzare nel dettaglio le falsificazioni effettuate dai funzionari dell’esercito tramite la creazione di documenti e false prove. Vengono descritte con accuratezza torture e processi farsa e la nuova mafia di Stato radicata in un oscuro processo di corruzione.
Nella seconda parte invece Politkovskaja si sofferma sulla dura repressione armata messa in atto dal governo nei confronti dei ceceni. La giornalista riporta la vicenda del Teatro Dubrovka (che provocò la morte di 129 civili russi e 39 militari separatisti ceceni) e l’immediato incremento dell’odio nei confronti della minoranza cecena da parte del presidente russo.
Il ritratto di Putin
Proprio qui, nel tagliente capitolo finale, il presidente Putin viene chiamato sul palco da Anna Politkovskaja. Finora l’autrice lo aveva lasciato dietro le quinte, come l’oscuro burattinaio che muove le fila di un teatrino patetico e raccapricciante. Nella conclusione del libro emerge invece il suo ritratto più spietato: un modesto ex ufficiale del KGB divorato da ambizioni imperiali.
Sono passati quasi vent’anni dalla pubblicazione di La Russia di Putin ma oggi, alla luce dei fatti recenti, quel ritratto del presidente russo balza ai nostri occhi con un’evidenza e una realtà sconcertanti.
La tragica morte di Anna Politkovskaja ci parla ancora e il suo grido si unisce a quello delle vittime innocenti di una guerra ingiusta che sembra, purtroppo, essere stata premeditata da tempo.
"Lloyd, cos'è tutta quell'erbaccia lì fuori?"
"È rabbia,sir"
"Com'è possibile che sia cresciuta così in fretta?"
"È infestante,sir"
"Manda il giardiniere a sradicarla, Lloyd"
"Ha già provato,sir,ma ha radici troppo profonde"
"E quindi? Arriverà anche qui?"
"Non credo,sir. Dove c'è cultura e civiltà la rabbia fa fatica ad attecchire"
"E noi ne abbiamo a sufficienza?"
"Il giusto,sir.Il giusto"
Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia.
Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi.
Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo.
Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura.
Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia.
Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi.
Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo.
Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura.
"Siamo tante storie a colori
c'è chi nota l'intensità
e chi giudica le sfumature
e chi vede e vive tutta la morale della storia...
Nella Gionata Internazionale della Danza non ci può essere video migliore.
la danza non è un esercizio. È uno stato dell’anima che esce attraverso il movimento”.
“Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma” scriveva Garcia Lorca, mentre ancora Nietzsche dichiarava drasticamente che “dovremmo considerare persi i giorni in cui non abbiamo ballato almeno una volta”.
Michael Jackson - MTV Music Awards 1995, Full Performance
Credo di avere messo a fuoco una cosa che mi disturba parecchio della narrazione della guerra in Ucraina, è una cosa che sta tra "Zelensky come Gandhi" e "eh ma il battaglione Azov".
La situazione è chiara: c'è un aggressore, la Russia, che ha invaso l'Ucraina e ne massacra i civili. L'esercito russo è il carnefice, la popolazione ucraina la vittima.
Il mio punto è questo: non c'è alcun bisogno di dipingere Zelensky come Martin Luther King, o di negare l'esistenza di neonazisti nel Paese (ricordiamoci che ce li abbiamo anche noi, eh), o di negare le contraddizioni o i problemi di un Paese per stare, come dobbiamo giustamente stare, dalla parte delle vittime. I leader ucraini potrebbero essere anche leader mediocri, potrebbero esserci anche trecentocinquantamila battaglioni Azov, potrebbero essere stati commessi crimini negli ultimi anni in Donbass, potrebbe essere tutto: e non cambierebbe di una virgola il fatto che la Russia è l'aggressore, l'Ucraina l'aggredito, uno il carnefice, l'altro la vittima, e bisogna difendere le vittime.
Perché mi preoccupa, chiamiamola così, "l'idealizzazione della vittima"? Perché la necessità di proteggere le vittime dai loro carnefici non ha e non deve avere nulla, nulla, nulla a che fare con le qualità morali della vittima. Non si proteggono le vittime perché sono brave, irreprensibili, perfette. Si proteggono perché è giusto, e lo si fa anche quando hanno contraddizioni, anche quando non ci piacciono. Altrimenti, che cosa succede? Succede che quando la vittima ci piace un po' meno, o ci interessa poco o non ci piace affatto, non sentiamo più il bisogno di proteggerla. E questo non va bene. Succede che si sente dire "eh, ma il battaglione Azov!", come se cambiasse qualcosa: allora, visto che ci sono dei brutti ceffi nel Paese, i crimini di guerra sono meno crimini? I civili massacrati sono meno morti? La Russia è meno aggressore? No.
Ecco, per come la vedo io, "Zelensky come Gandhi" e "eh ma il battaglione Azov!" derivano dallo stesso, pericoloso errore. Si sta dalla parte delle vittime perché tra carnefice e vittima si protegge la vittima. Indipendentemente da tutto il resto.
La vedo così.
Cecilia Strada
ed io aggiungo se vogliamo fare precisazioni beh..come mai non si aprla mai "della brigata Wagner o dei tagliagola Ceceni?..e si ricorda solo quello che a qualcuno piace ricordare?...
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