ieri vi ho parlato di Marcora,
degli allenamenti con Jannik..
durante la sospensione
ho dei frame di video
..marcora parlava di gioco calcio sul campo da tennis privato ..
"ci allenavamo in Costa Azzurra".
Marcora lo ha aiutato durante la sospensione
Marcora ha spiegato come si è sviluppata questa collaborazione: “Sono andato per un periodo di un paio di settimane, o meglio un paio di blocchi di allenamento, quando lui non poteva ancora allenarsi nei circoli di tennis e con giocatori in attività.” Una situazione particolare che ha richiesto creatività e adattamento per permettere a Sinner di mantenere il ritmo durante la sospensione.
Il racconto di Marcora svela un aspetto umano e solidale del mondo del tennis. L’ex giocatore professionista ha risposto alla chiamata di Sinner in un momento delicato, aiutandolo a prepararsi per il ritorno quando le opzioni di allenamento erano limitate dalle restrizioni imposte dalla sospensione.
Il racconto di Marcora svela un aspetto umano e solidale del mondo del tennis. L’ex giocatore professionista ha risposto alla chiamata di Sinner in un momento delicato, aiutandolo a prepararsi per il ritorno quando le opzioni di allenamento erano limitate dalle restrizioni imposte dalla sospensione.
La scelta di Marcora come partner di allenamento si è rivelata azzeccata, considerando l’immediato impatto di Sinner al suo rientro. Il numero 1 del mondo ha raggiunto subito la finale degli Internazionali d’Italia, dimostrando di aver mantenuto un livello altissimo nonostante i tre mesi di stop forzato.
“Sentivo la responsabilità di aiutarlo a mantenere il livello,” ha aggiunto Marcora, evidenziando quanto fosse consapevole dell’importanza del suo ruolo in quel momento cruciale. La pressione di preparare il numero 1 del mondo per il ritorno alle competizioni ufficiali non deve essere stata da poco, ma i risultati hanno dato ragione a questa collaborazione.
“Sentivo la responsabilità di aiutarlo a mantenere il livello,” ha aggiunto Marcora, evidenziando quanto fosse consapevole dell’importanza del suo ruolo in quel momento cruciale. La pressione di preparare il numero 1 del mondo per il ritorno alle competizioni ufficiali non deve essere stata da poco, ma i risultati hanno dato ragione a questa collaborazione.
https://varesesport.com/2024/roberto-marcora-nel-2020-avevo-la-top100-nel-mirino-fermato-dal-covid-saro-sempre-grato-al-tennis/?fbclid=IwY2xjawKkUN9leHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR69ACuN20wDDb83x79tB9L6f12BTNFfFHTmayHN012YVB2sA-hC3relvyrNRg_aem_HuKaOdj_lLusS1UlCgy3tQ
.era abbastanza prevedibile perchè Lui non era più un tesserato..
ed è sempre stato vicino a jannik..
quindi Vagno chiama e lui dice si
Roberto Marcora,
tempo fà avevo postato proprio il suo nome e che si allenavano in un campo ta tennis di una villa privata della Costa Azzurra..
Jannik si spostava nel vespino rosso...
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Chi è l'uomo che si è allenato con Jannik Sinner durante la squalifica: "Sentivo un po' la pressione. Presto trarrà benefici dallo stop"
Eccolo Roberto Marcora, in passato nella top-150 del ranking ATP, che ha raccontato l'esperienza nel podcast di Tennistalker: "Io e Jannik abbiamo buoni rapporti, sentivo la pressione per il suo rientro".
Ma da diverso tempo c'è curiosità nel capire chi si è allenato con Sinner nel primo periodo della squalifica, dato che il numero 1 al mondo fino allo scorso 13 aprile non poteva allenarsi con tennisti attualmente in attività.
Ebbene, in una recente puntata del podcast di Tennistalker, l'uomo in questione si è rivelato: ad aver fatto da sparring partner di Sinner nel periodo del ban è stato Roberto Marcora, ex professionista 35enne di Busto Arstizio - un passato fino alla 150ª posizione del ranking ATP - che si era ritirato nel 2023, la cui carriera si intreccia con quella di Jannik. Come aveva raccontato in passato anche sul nostro sito, nel 2019 Marcora infatti fu il "malcapitato" avversario nella prima importante finale disputata dal fuoriclasse altoatesino in occasione del Challenger di Bergamo, che Jannik vinse non ancora maggiorenne.
"Sono andato per un periodo di un paio di settimane, o meglio un paio di blocchi di allenamento, quando lui non poteva ancora allenarsi nei circoli di tennis e con giocatori in attività - comincia a raccontare Roberto Marcora - Io e Jannik abbiamo un bel rapporto e quando è uscita la notizia della squalifica gli avevo scritto e gli avevo detto, in battuta, che per lui sarei ritornato in campo". Mai si sarebbe aspettato che sarebbe successo per davvero: "Sentivo un po’ di pressione per il suo rientro perché se avesse perso il primo turno a Roma… come sparring partner avrei sbagliato tutto!".
Come è arrivata la chiamata
"Ai primi di marzo mi chiama Vagnozzi (coach di Sinner, ndr) che in passato mi aveva allenato, e mi ha chiesto in che condizioni ero. In quel momento mi trovavo sul divano durante una domenica pomeriggio. Avevo passato da settembre a dicembre senza prendere una racchetta in mano, poi a gennaio avevo ricominciato perché avrei dovuto disputare qualche campionato in qua e là. Gli ho detto che se fosse servito sarebbe stato un grande onore, ma non ero nemmeno quello di un tempo. Vagnozzi mi ha chiesto se avessi avuto l'intenzione di voler giocare altri tornei Open, perché a quel punto avrebbero comunicato alla WADA il mio nome.
La decisione
"La WADA si è presa qualche tempo per verificare che non fossi più in attività, e in effetti la mia partita ufficiale era stata Indian Wells 2023, ad esclusione di qualche torneo a squadre. La ratio della regola infatti sarebbe che uno squalificato come nel caso di Sinner non può aiutare nessun giocatore in attività a preparare altri tornei in futuro, quindi una volta che ho detto sì è come se fossi stato squalificato a tutti gli effetti anche io. Due settimane dopo era in programma il primo blocco di allenamenti ed è stato un po’ come la notte prima degli esami per gli studenti: sono passato da zero o una volta alla settimana a riallenarmi tre-quattro volte alla settimana al Tennis Club Milano (dove si allenava anche da professionista, ndr) con la scusa che di lì a poco ci sarebbe stata la Bundesliga. Alla fine è stata un'esperienza divertente".
L'esperienza di Sparring partner di Sinner durante lo stop
"Sono andato là in macchina, ci siamo allenati in una villa privata in Costa Azzurra perché lui non poteva ancora allenarsi nei circoli di tennis affiliati. Ci sentivamo un po’ come dei clandestini, anche se ciò che abbiamo fatto era tutto regolare. Ho trovato il team al completo e li ho trovati tutti rilassati: Sinner era tranquillo e mentalmente sereno. Ci trovavamo ancora in una fase iniziale, in cui la competizione era ancora all’orizzonte, quindi non c’era una grande premura nelle sessioni di allenamento. Si dava molto spazio alla ludicità, ci riscaldavamo facendo calcio tennis, svolgevamo una sessione al giorno e lui ha lavorato molto in palestra. Sul campo colpivamo tante palle, qualche spostamento e tanta cura nei dettagli. Tutto molto tranquillo".
Com'è Giocare con Sinner?
In passato ci avevo già giocato contro, purtroppo spesso a mie spese, l’ultima volta l’avevo incrociato in campo quasi tre anni prima a Montecarlo. Non mi ha sorpreso la sua pesantezza di palla, che è fuori dal comune. Da persona che non è più allenata e ha 12 anni in più, non è certo un impegno facile. Ci giochi ma sai che scambiare da fermi con lui costa un dispendio di energie che è il doppio rispetto a quella che ti costerebbe scambiare con una persona del tuo livello. Tu sei in quinta e non hai più marce, mentre lui è in seconda e ha ancora quattro marce da scalare.
Il rapporto con Sinner
"Come l'ho conosciuto? La primissima volta è stata all’Isola d’Elba e lui aveva 14 anni. Io dovevo preparare la trasferta americana, mentre Piatti - che a quell’epoca allenava Jannik - tutto il mese di luglio si trasferiva lì per fare gli stage. Allora un giorno finito allenamento Riccardo mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘Vieni che oggi ti faccio fare due scambi con un ragazzino che tra qualche anno ti farà fare pochi punti’. Poi lui è cresciuto, mentre io nel frattempo mi sono operato alla spalla e sono stato fuori un anno e ho dovuto rifare tutta la gavetta. Così l’ho incrociato di nuovo ai Futures, fino a quando nel febbraio 2019 me lo sono ritrovato quando aveva 17 anni e mezzo in una finale Challenger. Per il grande pubblico lui era un po’ una sorpresa, ma io non lo ero così tanto perché conoscevo la sua storia e le sue qualità. Piatti fu profeta in quel senso, azzeccò tantissimo. Da lì siamo rimasti legati nonostante i tanti anni di differenza tra noi due, ma l’ho sempre seguito con affetto e siamo rimasti in contatto. Una volta abbiamo fatto anche preparazione insieme".
Le sensazioni sul rientro di Sinner
"Penso che si senta molto contento del suo rientro, addirittura credo che questo stop alla lunga avrà dei benefici nel corso della stagione. Perché quando sei abituato a trovarti nel frullatore del circuito tra pressione e spostamenti, staccare per tre mesi e avere l’opportunità di allenarti senza farti male e gestendoti, secondo me a partire da luglio-agosto i suoi avversari che hanno giocato da gennaio sentiranno la fatica fisica e mentale mentre lui invece no. Dopo averlo visto a Roma le prospettive sono sicuramente rosee, ma questo non ci deve far pensare che sia tornato quello di prima. Ci ha abituato sempre troppo bene, ma tornare dopo tre mesi e arrivare in finale a Roma e perdere solo contro Alcaraz non è una cosa normale. Non è ancora al 100%, perché il ritmo partita gli manca e non lo puoi allenare. Sicuramente è contento della settimana che ha avuto agli Internazionali d’Italia, perché ha avuto 3-4 partite di livello e più ne fa meglio è. In questo momento ha bisogno di rivivere le sensazioni che si vivono durante la partita. Quando stai fermo così tanto il rischio è di rilassarsi troppo".
da Tennis stolker e ripubblicato da eurosport..
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per chi vuole leggere la sua storia di tennista..metto il link e potete leggere tante cose interessanti...
Nel settembre 2020 solo un infortunio si è messo di traverso tra lui e il maindraw del Roland Garros, forse l’ultimo vero acuto dell’atleta classe ’89. Ad inizio 2022 la decisione di ritirarsi, poi il ripensamento dopo pochi mesi. Il ritiro ufficiale dalle competizioni, alla fine, è arrivato nel marzo 2023 e adesso è pronto ad intraprendere una nuova tappa della propria vita, nell’azienda di famiglia. Per rivivere le tappe della sua carriera, entrare nelle pieghe di un’avventura entusiasmante nel mondo del professionismo e capire meglio cosa gli riserverà il futuro lo abbiamo incontrato e gli abbiamo posto qualche domanda.