lunedì 14 aprile 2025

11..SINNER .INTERVISTE proprie e INTERVISTE DI ALTRI





 ..Lo ha detto chiaro Jannik..

in quel di Merano..
poche parole alla intervistatrice..
Sinner premiato come sportivo altoatesino dell'anno
"Spero di partire bene da Roma, perchè ci tengo tantissimo,
ma è un torneo in preparazione
per Parigi"
il sogno è alle porte..Lui ambisce allo Slam..al Grande Slam..

..Lo ha detto chiaro Jannik..
in quel di Merano..
poche parole alla intervistatrice..
Sinner premiato come sportivo altoatesino dell'anno
"Spero di partire bene da Roma, perchè ci tengo tantissimo,
ma è un torneo in preparazione
per Parigi"
il sogno è alle porte..Lui ambisce allo Slam..al Grande Slam..❤
Alcaraz e company sono avverti!! ed anche qualche solito giornalista che si improvvisa tuttologo:
quando ce vò ce vò!!!😉😄



.





.Vi ricordate Wimbledon 2023
semifinale Sinner Djokovic...
qualche giorno prima
la madre di Jannik rilasciò una piccola intervista,
o meglio una squadra di giornalisti del Corriere della Sera..
partì alla ricerca di mamma Siglinde e papà Hanspeter..a Sesto Pusteria..
un pò timida, e un pò restia..
con qualche indicazione su Jannik fece felici, i "lupi famelici"😉😄
"“Ricordo che una volta Jannik tornò piangendo dal campo di pallone, avrà avuto 10 anni. Giocava come centrocampista nel Sesto e Hanspeter (il papà di Sinner, ndr) era allenatore della squadra.
‘Mamma sai cos’ha fatto papà? Mi ha mandato via, ha mandato via me!’. L’aveva cacciato perché aveva preso la palla a metà campo ed era andato a segnare da solo senza mai passarla ai compagni. La lezione gli è servita”.
“È sempre stato calmo, forse perché lo siamo tutti in famiglia ma lo è anche questo ambiente (Sesto Pusteria, in Alto Adige)”, spiegava il padre su al rifugio mentre cucinava il risotto al pino mugo.
Quando Jannik scende in campo, mamma Siglinde esce di casa e passeggia nervosa: “Non ce la faccio a vederlo, mi viene una cosa qui, per me è troppo… troppo”.
Lei fa sempre così..
Il padre di Jannik, che l’anno scorso ha smesso di lavorare per seguire un po’ il figlio in giro per il mondo, durante Wimbledon è rimasto a Sesto. “Va e viene, senza impegni. Ogni tanto torna anche al rifugio… — dice — Ha cercato all’ultimo un volo per Londra…”.
“Se gioca bene può farcela (in riferimento all'incontro con Djokovic) — spera la madre —, ma se va male dev’essere comunque soddisfatto”. Se perde, Jannik non sarà soddisfatto. . “Jannik punta in alto, è molto determinato, lo era fin da bambino, quando sciava e giocava a calcio — conclude — A volte esagerava e suo padre gli ha insegnato il rispetto degli altri.
Come quella volta che lo mandò via durante la partita,
per non aver passato il pallone…
-----------
e suo fratello..

«La vera forza di Jannik arriva dai nostri genitori»

. Mark lavora come istruttore dei vigili del fuoco a Vilpiano. «Mamma e papà non gli hanno mai messo pressione. Quando torna a casa giochiamo a golf»
entrambi con fare timido, genuinamente impacciato, tipico di chi per una vita è rimasto più che volentieri lontano dai riflettori.
capitava che litigassimo chiaramente, ma facevamo pace subito. Giocavamo a tennis, ci provavo almeno. Per qualche anno sono riuscito a tenergli testa, poi lui ha spiccato il volo ed era impossibile anche solo scambiarci. In campo, come fuori, lui è sempre stato un ragazzo molto calmo. Come mamma e papà del resto».
«Sono abituato a non vederlo in casa, durante il Covid però è stata dura perché viaggiare era quasi impossibile e abbiamo trascorso diversi mesi lontani. Ma quando torna è bellissimo: facciamo delle passeggiate in montagna, con i miei e i suoi amici, tutta gente del posto. E quando possiamo giochiamo anche a golf. Ogni settimana dell’anno è impegnato tra allenamenti e tornei, perciò cerchiamo di tenerci aggiornati al telefono quasi quotidianamente».
E' mio fratello.


Notizie da Volandri....
"Sinner è motivatissimo..
Parigi al Top.."
-----
è lì che Jannik si prenderà il Titolo..
Velandri il capitano azzurro di Coppa Davis è stato a cena con Vagnozzi qualche giorno fà
e lo stesso Vagnozzi ha ribadito di quanto Jannik sia estremamente motivato, già focalizzato sugli appuntamenti che lo aspettano,a comunciare da Roma, anche mentalmente molto sereno:
Ha lavorato tantissimo ,si è concentrato con il suo team sui punti da migliorare,anche perchè la terra battuta ti porta di più ad utilizzare il servizio ad uscire e con il rimbalzo più alto della palla porta immancabilmente il tuo avversario più lontano dal campo:.
Sulla terra battuta picchiare e basta non paga,
perchè la superficie non restituisce tutta la potenza iniziale.
Jannik nehli ultimi anni non ha mai potuto fare una preparazione invernale completa e questa assenza dai campi gli ha sicuramente permesso di immagazzinare il carburante necessario per essere al top della condizione fisica per le prossime due o tre stagioni:
Volandri poi dice
Non dobbiamo però dimenticarci che per un atleta l'adrenalina della competizione è insostituibile,perchè nulla può riprodurre le condizioni di una partita e Jannik avrà bisogno di un pò di tempo:
da parte mia consapevolmente non mi aspetto subito vittorie in serie..,anche se ci ha abituato a percorsi fenomenali
ma se ciò dovesse accadere allora veramente ci troveremo di fronte a qualcuno di non "umano".
certamente più partite farà e più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi: perchè è quello il suo obiettivo,come anche quello del team..vincere il Roland Garrows e il grande Slam..
da Eurosport..
integrato con fuori web.
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Notizie da Volandri....
"Sinner è motivatissimo..
Parigi al Top.."
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è lì che Jannik si prenderà il Titolo..
Volandri il capitano azzurro di Coppa Davis è stato a cena con Vagnozzi qualche giorno fà
e lo stesso Vagnozzi ha ribadito di quanto Jannik sia estremamente motivato, già focalizzato sugli appuntamenti che lo aspettano,a comunciare da Roma, anche mentalmente molto sereno:
Ha lavorato tantissimo ,si è concentrato con il suo team sui punti da migliorare,anche perchè la terra battuta ti porta di più ad utilizzare il servizio ad uscire e con il rimbalzo più alto della palla porta immancabilmente il tuo avversario più lontano dal campo:.
Sulla terra battuta picchiare e basta non paga,
perchè la superficie non restituisce tutta la potenza iniziale.
Jannik nehli ultimi anni non ha mai potuto fare una preparazione invernale completa e questa assenza dai campi gli ha sicuramente permesso di immagazzinare il carburante necessario per essere al top della condizione fisica per le prossime due o tre stagioni:
Volandri poi dice
Non dobbiamo però dimenticarci che per un atleta l'adrenalina della competizione è insostituibile,perchè nulla può riprodurre le condizioni di una partita e Jannik avrà bisogno di un pò di tempo:
da parte mia consapevolmente non mi aspetto subito vittorie in serie..,anche se ci ha abituato a percorsi fenomenali
ma se ciò dovesse accadere allora veramente ci troveremo di fronte a qualcuno di non "umano".
certamente più partite farà e più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi: perchè è quello il suo obiettivo,come anche quello del team..vincere il Roland Garrows e il grande Slam..
da Eurosport..
integrato con fuori web

Volandri: “Sinner non è un robot, ma a Parigi lo vedrete volare”

Un cappotto su misura, cucito con ago sottile e mani esperte.
È quello che Filippo Volandri ha preparato intorno a Jannik Sinner, un abito tecnico e mentale, costruito per affrontare il fango nobile della terra rossa.
Il capitano azzurro, che ha riportato la Coppa Davis in Italia dopo quasi mezzo secolo, si muove oggi da osservatore privilegiato verso il Roland Garros.
E lo fa con lucidità, competenza e quella punta di cuore che non guasta mai.

🧱 1. Preparare la terra, non subirla

«In 25 anni, le prospettive si sono radicalmente ribaltate. Ai miei tempi, si giocavano più tornei sul rosso». «È una superficie che oggi va preparata, non improvvisata. Gli scambi sono più lunghi, la palla salta alta, devi avere spinta, controllo delle scivolate, resistenza. Serve un motore potente e preciso».
Il rosso non perdona e non regala. Un tempo era il terreno madre, ora è una prova da affrontare come una lingua straniera. E chi, come Volandri, la parla ancora fluentemente, sa che non basta rispolverare la racchetta. Serve studio, gambe, visione. Per Jannik, ogni scivolata sarà una traduzione simultanea tra istinto e tecnica.

🏋️ 2. Il corpo come progetto a lungo termine

«La preparazione atletica di Sinner è traguardata al Roland Garros. Ma il lavoro fatto in questo mese di pausa porterà benefici anche nei prossimi anni.» «A Parigi sarà pronto, lì deve arrivare al massimo».
Non è stato uno stop, è stato un investimento. Finalmente Sinner ha potuto mettere mattoni veri nella sua condizione fisica, quelli che mancavano da due stagioni di rincorse continue. È un atleta giovane, ma già maturo. Ora ha messo carburante nel motore per correre non una gara, ma un’intera maratona tennistica.

🎯 3. Servizio e soluzioni: adattare l’arsenale

«Sulla terra, utilizzare di più il servizio a uscire e con rimbalzo alto è funzionale. Picchiare non basta: la superficie non restituisce tutta la potenza.» «Sulla terra, più che la potenza, conta la geometria».
La battuta, sulla terra, è un bisturi più che un martello. Il colpo che apre il campo come un sipario. Volandri lo dice chiaramente: bisogna smettere di pensare al servizio come puro urlo muscolare. Sulla terra si vince con la geometria, con l’arte di spostare l’avversario fino a fargli perdere l’equilibrio.

🔁 4. La gara è un altro sport

«Anche se si è abituato a prendersi da fermo, non aspettiamoci subito il vertice. Non sarebbe umano.» «Non aspettiamoci che Jannik vinca subito. Tre mesi fuori non si cancellano con un colpo di diritto» «Jannik è motivato, mi diceva Vagnozzi che è sereno e focalizzato. Però l’adrenalina della competizione non si allena. Al rientro serviranno partite, ritmo, sudore».
Il tennis è ritmo, pressione, battito cardiaco fuori scala. Puoi allenarti quanto vuoi, ma nulla riproduce la cruda verità del match point. Jannik dovrà riassaporare il campo un passo alla volta. Chi lo aspetta già trionfante a Roma, dimentica che persino i migliori hanno bisogno di ossigeno per ripartire.

🌪️ 5. I rivali, tra esplosione e maturazione

«Alcaraz è il riferimento sulla terra, ma ha ancora alti e bassi. Musetti? Sta imparando a sopportarsi, ed è un talento anche quello.»
Alcaraz resta l’uragano, Musetti il vento che ha trovato direzione. Il primo incanta e destabilizza, il secondo inizia a capire che la leggerezza non è solo svolazzo, ma può diventare resistenza consapevole. E intanto, in mezzo a questi due estremi, c’è Sinner, la costanza che studia per diventare fuoco.

🏆 6. La Davis come benzina mentale

«Due vittorie di fila? Sono una spinta enorme. Vincere abbatte muri invisibili. Giocarla in casa ci darà fuoco nuovo».
La Coppa Davis non è solo una medaglia, è un ponte tra passato e futuro. Volandri lo sa: vincere ancora sarebbe magia pura, ma già averlo fatto due volte è un antidoto contro la paura. L’Italia non è più l’outsider romantica. Ora sa di essere una squadra vera, e può sognare ancora.
Insomma, Volandri sa che Sinner non è una macchina, ma crede nel suo ritorno.
E aspetta, come tutti noi, che la terra di Parigi ci racconti un’altra storia da romanzo.
🎾 E voi, in che punto del campo immaginate il colpo perfetto di Sinner al Roland Garros?

Grazie Capitan Volandri !

Grazie Jannik !

ringrazio il collega Riccardo Crivelli per l'intervista a Capitan Volandri che trovate nella Rosea Gazzetta dello Sport di oggi.

Sinner riparte da Montecarlo: rotta tracciata verso Roma e Parigi

Che c’è di più bello che tornare dove tutto è iniziato?
Jannik Sinner ha rimesso piede nel Principato, con la testa già proiettata al Foro Italico e il cuore che batte per Parigi.
La pausa forzata, e il silenzio mediatico hanno lasciato spazio a un nuovo inizio:

ora c’è voglia, fame, fuoco.

Dopo un mese lontano dai campi e una parentesi tra kart e riflessioni in Alto Adige, l’altoatesino ha ripreso a lavorare con il suo team a Monte-Carlo.

Cosa farà ??

La tabella è chiara:
doppie sessioni quotidiane, tennis e preparazione fisica, circa 80 ore di campo da qui al rientro.

Con Chi ??

Accanto a lui, gli inseparabili Vagnozzi e Cahill, Panichi per il lavoro atletico e Badio per tenere tutto in equilibrio.

Come ??

Senza dimenticare la sua comfort zone: la pasta di riso e un sorriso che, a chi lo conosce bene, dice solo una cosa – Sinner c’è.

E a Roma ??

A Roma non si andrà in gita, ma per tornare protagonista.

Come sta Jannik ??

Dopo mesi difficili, il numero 1 del mondo appare rigenerato: non solo nel fisico, ma anche nella mente. “Abbiamo lavorato nel dettaglio, puntando a farlo crescere ancora” ha raccontato Panichi.
Lo si è capito anche a gennaio, quando a Melbourne ha ribaltato Rune dopo un malore: non era solo tennis, era testa, cuore, resilienza.

Quale e' l'obiettivo ??

Il traguardo più ambizioso resta il Roland Garros.
Lo scorso anno fu semifinale e vetta del ranking, quest’anno si sogna qualcosa in più.
Carlos Alcaraz potrebbe essere il rivale da battere, ma prima c’è Roma, e un popolo che lo aspetta.

e Noi Italiani ?

L’Italia non vede l’ora di rivedere quel braccio spaccare palline, in allenamento o in partita non importa.

È fame vera.

È fame di Sinner.

E voi, quanto vi manca vederlo ruggire al Foro? 👊🇮🇹




avvistato Djokovic a Montecarlo....
ci abita...
e Bertolucci colpisce ancora!!!😉☺️
"Il ritorno agli allenamenti di Sinner?
Jannik inizierà con calma da domani a Montecarlo,
poi aumenterà gradualmente il lavoro e nel Principato abitano i migliori al mondo, come Djokovic, non avrà problemi a trovare il partner giusto.
E secondo me impiegherà poco a tornare in forma, per gli Internazionali di Roma sarà già a buon punto ed in buone condizioni, in un paio di partite si ritroverà al top". Lo dice a Rai Radio1, ', l'ex tennista Paolo Bertolucci.
certo Paolo,la resistenza come lo chiamo io,
dall'epoca d'oro del mio amato Tennis..,quando le reti dei campi da tennis ,erano ancora di cotone,
lancia sempre qualche imput..Lui è fatto così..da buon conoscitore non gli sfugge niente..😉
ed ancora oggi

“Mi è piaciuta la versione di Musetti, ma solo Sinner può tenere lo scambio con Alcaraz”.

fra lui e Panatta ,ancora dopo anni,c'è quella complicità a 360 gradi..
Il tema è stato l’atto conclusivo del Masters1000 di Montecarlo tra lo spagnolo Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti, che ha visto il successo dell’iberico in rimonta in tre set. Un incontro condizionato dal problema fisico avuto in avvicinamento al match dal tennista nostrano.
Mi è piaciuta la versione di Musetti, più consapevole e meno timido in campo. Ha espresso un tennis bello solido, molto più focalizzato sulla partita. Prima sprecava troppe energie nel lamentarsi, mentre ora la situazione è diversa“.
Ci può stare che abbia avuto un risentimento, avendo affrontato tante partite in rapida successione e tutte estremamente impegnative dal punto di vista fisico. Così non andrà a Barcellona e potrà preparare Madrid per giocare bene“.
Un’ultima battuta sulle qualità di gioco di Alcaraz: “Fa cose che altri neanche pensano, ma per “fortuna” dei suoi avversari non ha continuità nello stesso game. In termini di velocità di scambio, solo Sinner gli può tenere testa“.
Aggiungo per la cronaca..
Bertolucci ha ancora rivolto critiche alla Pellegrini..,per una sua nuova frase che non ripeto qui..
perchè noi siamo siamo altro..e ne andiamo orgogliosi..




Stephane Simian: “Sinner resterà numero 1; fieri di avere sia lui che Alcaraz nella famiglia Rolex”..

Intervistato dal direttore Scanagatta, Simian, responsabile sponsorizzazioni Rolex nel tennis ed ex numero 41 al mondo dichiara: "La loro competizione non può che far bene al tennis"
l’attenzione si sposta su Sinner, che sta ancora vivendo uno stop forzato. “Credo che questo periodo di pausa gli sia servito. Conoscendo il suo team, avrà lavorato sul fisico e sulla programmazione per tornare ancora più forte. Non ho dubbi: continuerà a essere il numero uno, non solo nel ranking ma anche per quello che esprime in campo”, spiega Simian con una sicurezza che solo chi ha calcato quei campi può permettersi.
Ci sono luoghi che sembrano disegnati per il tennis. Il Monte-Carlo Country Club è uno di questi. Un tempio sospeso tra passato e futuro, incastonato tra il blu del Mediterraneo e l’eleganza senza tempo delle terrazze in pietra, dove anche un colpo di rovescio riecheggia con un suono diverso. Qui, tra un’esibizione di classe e un tie-break in bilico, si rinnova ogni anno un rito: l’incontro tra il mondo del tennis e quello di Rolex, partner storico del torneo (partnership confermata per ulteriori 5 anni, come annunciato dal direttore del torneo, David Massey nella conferenza stampa di fine torneo) e ormai voce autorevole nel racconto sportivo.
È in questo contesto che abbiamo incontrato Stéphane Simianex numero 41 del mondo e oggi volto istituzionale della maison ginevrina e responsabile delle sponsorizzazioni nel tennis. Un passato da professionista nei ruggenti anni ‘90, un presente in cui la passione per il tennis continua a pulsare sotto nuove vesti. Simian ci accoglie con un sorriso garbato e parole ben ponderate, specchio fedele del marchio che rappresenta.
Inevitabile parlare di Sinner e Alcaraz, i due volti nuovi — e già iconici — della generazione che avanza dominando: “Siamo fieri di avere due ambassador come Carlos e Jannik. Rappresentano perfettamente ciò che Rolex vuole trasmettere: eleganza, dedizione, spirito di eccellenza. E lo fanno con naturalezza, senza forzature”, racconta Simian al direttore Scanagatta, con tono che è più d’orgoglio nell’avere questi due grandi rappresentanti del tennis nella propria scuderia.
La competizione con Alcaraz? Non può che far loro bene. Si spingono a vicenda, si studiano, si migliorano. È il motore che alimenta la grandezza. E noi, da spettatori privilegiati, non possiamo che ringraziarli”.
da Ubitennis..



.Jannik fà impazzire!!..Tutti!!
Jannik non ha necessità di allenarsi al campo centrale di Montecarlo, perchè questo campo per ora non è agibile per gli allenamenti in quanto devono smontare tutte le strutture, vedi tribune,
ci sono altri campi più a ridosso della montagna che hanno quasi le stesse caratteristiche e Jannik li conosce bene tutti..quasi sempre preferisce i campi più defilati..e ci sono anche campi coperti dove può scegliere di entrare..
e come scrivevo stamani ha l'imbarazzo della scelta..
sembra che sia a Roquebrune,
dove ha continuato ad allenarsi in un campo privato in villa durante il divieto x la sospensione,
girando con la sua vespa rossa,come tempo fà è stato scritto anche da me, e in un post allegai anche la foto di quel campo privato,
dove ha fatto diverse sedute di gioco,associate a seduta palestra e tanto altro..
Oggi Repubblica riporta un articolo..
..è una lettura che comunque possiamo fare...
da stamani, e anche da ieri sera,
molti giornalisti da Sky, a tutto il panorama della carta stampata e no,
sono imboscati alla ricerca di un piccolo segnale..
di un piccolo indizio,per correre in prima fila..
tutti a chiedere a conoscenti e meno..
e tutti che rispondono.."qui non si è ancora visto..forse domani".
.mi hanno riferito che stanno consumando caffè e cornetti nei bar vicino a casa sua, nell'attesa di vederlo uscire,magari con occjhiali neri e borsa non riconoscibile,
c'è chi è al Country Club..ma oggi lì non arriva..
insomma..adesso parte la caccia...
ma Jannik con tutta la sua calma ha già deciso quale sia la sua tabella di marcia..e farà andare di gambe chi lo segue..
Lui Montecarlo lo conosce come le sue scarpe..
non ha nessuna difficoltà a farsi vedere o non a farsi vedere..
Tanto decide sempre lui..e fà benissimo..
ieri pomeriggio, durante la partita di Musetti e Alcaraz,
sulla fine dell'incontro..
la voce che Jannik era arrivato..
c'era ma non in Tribuna..toccata e fuga
nessuno lo ha potuto avvicinare
ed è sparito quasi subito
..qualcuno ha chiesto ma dove è andato??..
ed i più.."chi?..Sinner?..mai stato!!"..
ma in pochi ci hanno creduto..
.
due pagine di Repubblica, piacevoli ..


sempre
Da oggi Sinner è libero di allenarsi nei circoli affiliati e con giocatori tesserati. E, grazie al successo di Matteo Berrettini su Zverev, è anche si curo di poter tornare in campo da n.1 del mondo. Il suo preparatore fisico afferma di vederlo trasformato a livello mentale, con nuova freschezza e motivazione
Jannik è finalmente libero di giocare anche se per partecipare a un torneo ufficiale dovrà aspettare gli Internazionali BNL d’Italia il cui tabellone principale prende il via il 7 maggio, con la prima partita di Sinner, che sarà testa di serie n.1 e dunque esentato dal primo turno, prevista per venerdì 9 o sabato 10.
La certezza del primato in classifica è stata per noi Sinnergici la soddisfazione di questa settimana. A regalarcela proprio dai campi di Monte-Carlo a provveduto uno dei migliori amici di Sinner nel circuito, il nostro Matteo Berrettini, che si è tolto una delle più belle soddisfazioni della carriera superando il n.2 del mondo Alexander Zverev.
Ha reso così matematicamente impossibile una rimonta del tedesco prima degli Internazionali BNL d’Italia il che significa anche che Jannik arriverà di sicuro ad almeno 48 settimane di primato consecutivo, un bel traguardo per un ventitreenne. Dovesse far bene a Roma, le 52 settimane consecutive sarebbero alla sua portata: un’impresa che, da quando esistono le classifiche computerizzate, è riuscita solo a 4 campioni: Jimmy Connors, Lleyton Hewitt, Roger Federer e Novak Djokovic.
Sappiamo che non sono questi numeri a smuovere il cuore di Sinner: a lui piacciono i grandi titoli, gli stadi piene di gente, le sfide infuocate che lasciano un segno nella storia. Le stesse cose che piacciono a noi. Così, è inutile nasconderlo, sarebbe bellissimo vederlo trionfare al Foro Italico dove un vincitore italiano manca da 49 anni. Però non si può nemmeno pretendere che dopo tre mesi di sosta anche un fenomeno come lui possa trovare immediatamente il ritmo-partita.
Servirà pazienza e magari un po’ di fortuna nei sorteggi perché, come ha detto il presidente FITP Binaghi, a margine della presentazione degli IBI 25, “se dovesse vincere i primi due incontri tutto potrebbe diventare più facile”. Per noi quello che conta è poterlo rivedere in azione, poter ricominciare a soffrire per lui, riaccendere in pieno la Sinnergia, ritrovare i nostri ritmi quotidiani, scanditi dai live score, e controllare i nostri battiti cardiaci accelerati dai tie-break.
Mi aspetto che venga sommerso dall’affetto e dalla passione degli italiani - ha detto ancora Binaghi - Sperando che non sia esagerato. Bisognerà cercare di difenderlo. Per il resto ha dimostrato lo scorso anno di saper affrontare situazioni psicologiche ben differenti e ben più gravi in modo straordinario”. Parole che leggono alla perfezione i sentimenti di tutti i Sinnergici.
Parole dolcissime per le nostre orecchie sono state anche quello del preparatore fisico di Sinner, Marco Panichi, per sette anni nel team di Novak Djokovic, intervistato dal Corriere della Sera mercoledì 10 aprile.
Per prima cosa ha dato un quadro dell’attività svolta e dell’attuale status mentale di Jannik: “Durante lo stop forzato sta scoprendo cose nuove che lo stimolano. Quando giriamo per tornei è impossibile dedicarsi ad altro che non siano allenamento, partita e recupero. Per di più Jannik non può più andare in giro senza essere riconosciuto e fermato. In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale lo vedo trasformato. A Roma, a maggio, tornerà con motivazione e freschezza».
Niente di più bello, se tieni a una persona, che sentir dire (come Panichi ci racconta di Sinner) che si trova nel pieno di un momento di tranquillità e crescita personale sotto tutti gli aspetti. Il modo in cui l’allenatore di Jannik, due volte campione italiano nel salto in lungo e laureato in Sport coaching e psicologia dello sport alla Nova Southwestern University di Fort Lauderdale in Florida, descrive le qualità che ha riscontrato nel 23enni altoatesino nei primi sei mesi della loro collaborazione, è poi una vera e proprio sinfonia per chi, come noi, è convinto della sua grandezza ed è pronto a seguirne in piena Sinnergia il lungo viaggio per lasciare il segno nella storia del tennis.
«Coordinazione, stamina, aspetto neurovegetativo: Jannik ha un fisico da decatleta, sa fare bene tutto - ha spiegato Panichi- Se fosse più forte, non potrebbe essere così agile. Se è una macchina quasi perfetta dobbiamo ringraziare Hanspeter e Siglinde Sinner, i genitori che gli hanno trasmesso il Dna. Ma dal mio punto di vista il suo talento più straordinario è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l'altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia: se hai un travaso emotivo, ti blocchi; ma lui riesce a surfare sulle emozioni, restando sempre sulla cresta”.
Che bella immagine. Ecco, ci piace poterlo pensare proprio così, mentre surfa sulle emozioni come fossero onde hawaiane. Emozioni come quelle di un Campo Centrale del Foro Italico strapieno che fa il tifo solo per lui. Emozioni come le nostre mentre seguiamo le sue partite come fossero la nostra partita. Gliele offriamo perché surfi anche su quelle mentre noi, della razza di chi rimane a terra, siamo felici per lui.
ringrazio Enzo Anderloni | 13 aprile 2025
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Heribert Mayr
Heribert Mayr è stato il primo allenatore di tennis nella carriera di Jannik Sinner. A Fanpage.it ha raccontato gli inizi dell'attuale numero 1 al mondo, dalla delicata scelta tra sci e tennis.
https://youtu.be/-iOeMjmN1ZI
Heribert Mayr è stato il primo maestro di tennis di Jannik Sinner. Dal tennis club di Brunico, dove allena ancora, è partita la carriera dell'attuale numero 1 al mondo. A 12 anni la scelta che gli ha cambiato la carriera: "Lui era il campione italiano di sci. Eravamo in primavera, viene da me e mi dice: ‘Maestro, ho preso una decisione’. Ci resto male, mi chiedo che decisioHomene abbia preso. E lui: ‘Smetto con lo sci’. Sono rimasto scioccato all’inizio, la sua vita era tutta basata sullo sci. Ed è andata bene".






Heribert Mayr ha passato una vita ad allenare al Tennis Club di Brunico, nel cuore della Val Pusteria, dove lo sci e gli sport invernali vanno per la maggiore rispetto al tennis. È lì che poco più di 10 anni fa un ragazzino dalla folta chioma rossa, già noto a livello giovanile nello sci, lo spiazzò con una scelta inaspettata: mollare la neve per tentare una carriera nel tennis. Jannik Sinner, oggi numero 1 del tennis, ha avuto ragione e parte del merito è anche del maestro Mayr, uno dei primi ad intuirne qualità e soprattutto potenziale. È stato lui ad accompagnarlo nei primi anni a livello agonistico e oggi si emoziona vedendolo tornare nella sua Sesto, con in bacheca – tra i vari successi – una Coppa Davis e un Australian Open. “È andata bene”, dice Mayr a Fanpage.it ripensando a quella fatidica scelta tra sci e tennis. Heribert Mayr, questo è il suo regno. “Ci troviamo a Riscone, al circolo di Brunico, e faccio il maestro di tennis”. Lei ha avuto un allievo molto speciale.  “Direi di sì. Si chiama Jannik Sinner”.
Per il ritorno di Jannik Sinner a casa c'è anche lei.
“Sono stato invitato, un'emozione. L’ultima volta l’ho visto a Parigi, al Roland Garros di due anni fa. Poi sono cambiate tante cose”.
Ha pensato alla prima cosa da dirgli?
“Le congratulazioni per la vittoria dell’Australian Open e per essere diventato il numero 1 al mondo. Poi si vedrà”.
Ricorda il vostro primo incontro?
“L’ho incontrato che aveva 7-8 anni e si è subito visto che aveva qualcosa in più degli altri. L’ho allenato fino ai 13 anni, fin quando non è andato via da qua”.

Qual è stato il momento di svolta della vita di Jannik?
“Lui era il campione italiano di sci. Eravamo in primavera, viene da me e mi dice: ‘Maestro, ho preso una decisione’. Ci resto male, mi chiedo che decisione abbia preso. E lui: ‘Smetto con lo sci’. Sono rimasto scioccato all’inizio, la sua vita era tutta basata sullo sci. Ed è andata bene”.

Gli ha fatto capire che era bravo?
“Certo. Ha vinto tutti i tornei, oppure arrivava secondo quando gareggiava con quelli più vecchi. Arrivava sempre in semifinale, o in finale. Ai campionati italiani Under 12, anche lì, allenandosi due volte a settimana è arrivato in semifinale. Stessa cosa ai campionati Under 13 di Avezzano: anche lì semifinale”.

Su quali aspetti di Jannik ha lavorato all'inizio?
“Il timing sulla palla, l’occhio. È la cosa che fa tutto quanto. Ho cercato di fare qualche correzione e lui l’ha subito messa in pratica, non serviva spiegargli chissà cosa. Si è messo lì a provare e gli è riuscito”.

Aveva già delle qualità che spiccavano?
“La cosa che aveva già da piccolo era la capacità di leggere il gioco dell’avversario. Aveva la visione del gioco e del campo. Non dovevi spiegargli cosa fare, gli veniva naturale”.

Gli ultimi mesi sono stati incredibili. La Coppa Davis, l'Australian Open, il numero 1 nel ranking ATP.
“Io sono orgoglioso, il primo maestro sicuramente conta tantissimo. Dopo l’Australian Open ero talmente emozionato che mi sono venute le lacrime. È un ragazzo di qua, proprio di Sesto. Un montanaro (ride, ndr)”.


Sinner e Mayr insieme a Sesto in occasione della festa per Jannik.

Che tipo era Jannik da piccolo?
“Da ragazzo non stava mai fermo, doveva sempre far qualcosa. Arrampicata, giocava calcio o a tennis, oppure andava a sciare. Mai fermo”.

Ha cominciato ad andare via da casa molto presto. Come l'ha vissuta?
“Portandolo in giro mi sono accorto che aveva un po’ di nostalgia. Quando era fuori un paio di giorni andava bene, quando si stava fuori un po’ di più, tre-quattro giorni, si vedeva che stava male. Non parlava tanto, era un po’ triste. Ai campionati Under 12 venne giù la mamma e si tranquillizzò”.

Quale consiglio darebbe oggi a Sinner il suo primo maestro?
“Rimanere così com’è, umile, con i piedi per terra. E continuare a cercare di raggiungere i suoi traguardi”.
https://www.fanpage.it/sport/tennis/il-primo-allenatore-di-sinner-a-12-anni-viene-e-mi-dice-che-ha-preso-una-decisione-ero-scioccato/

continua su: https://www.fanpage.it/sport/tennis/il-primo-allenatore-di-sinner-a-12-anni-viene-e-mi-dice-che-ha-preso-una-decisione-ero-scioccato/
https://www.fanpage.it/

continua su: https://www.fanpage.it/sport/tennis/il-primo-allenatore-di-sinner-a-12-anni-viene-e-mi-dice-che-ha-preso-una-decisione-ero-scioccato/
https://www.fanpage.it/

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aspettando..notizie e non solo..
in questa giornata piovosa e uggiosa..
andiamo a cercarti un pò di calore.
"la parabola,stupefacente di un talento, di uno sportivo, di un ragazzo tutt'altro che ordinario"
cit.
Non devo aver paura di sorridere".
Con questa frase Jannik Sinner apre un mondo. Ci fa entrare nel suo, di mondo, quello di un campione che come tutti i grandi atleti vive di adrenalina e sacrifici ben ripagati, vive per spingere al limite una predisposizione fino a renderla parte di sé, tanto da poter ripetere un gesto infinite volte anche sotto pressione con la stessa efficacia.
Giocare a tennis è una cosa di cui sentirsi onorati. Mi rende felice ma è giusto avere dubbi".
E' giusto anche pensare di sorridere di più, quando hai la fortuna di preoccuparti solo di come fare al meglio quello che ami di più. Sorridi, e sogna in grande, Jannik. Non cambiare un verso della tua canzone.
Oggi 15 aprile 2025
è veramente un giorno di sole..anche se fuori piove❤

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