mercoledì 23 aprile 2025

12..Jannik Sinner interviste..e non solo..


.e siamo all'ottava poesia..
lo sguardo di Jannik!!..
ed ora Alcaraz ne sente la mancanza, ha bisogno di Lui..
dello sguardo e della potenza di jannik..
finalmente ammette..
Alcaraz incorona Sinner
Lui è il numero UNO...
Durante i Laureus Awards, la cui cerimonia di consegna dei premi annuali che si è tenuta a Madrid, sede del Masters 1000 ufficialmente al via nella giornata di mercoledì, lo spagnolo ha parlato anche dell’amico-rivale Jannik Sinner: “L’assenza di Sinner ha danneggiato me e gli altri, più che aiutarci”, le sue parole ai microfoni di Sky dopo la cerimonia.
E ancora: “Purtroppo è un peccato che Jannik sia rimasto fuori dal circuito — le sue parole — Naturalmente stiamo parlando del numero uno, di uno dei migliori giocatori al mondo, se non il migliore. Averlo fuori è complicato per il tennis, per i vari tornei, anche per i giocatori. La sua presenza, infatti, ci permette di dare il 100%“.
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ripartiamo dallo sguardo..
e dalla ottava poesia...
Due piani di osservazione. Il primo ha a che fare con la prima e la seconda di servizio. Quanto è migliorato in questo aspetto negli ultimi due anni? Non oso azzardare una percentuale. Riguardando ampi frammenti di partite degli ultimi mesi mi accorgo che il numero di ace è salito costantemente, così come il numero di punti ottenuti quasi direttamente con la prima. Il livello si alza però anche se osserviamo le seconde, sempre molto varie, sempre ragionate, quasi mai buttate lì per caso. Infatti, Sinner, commette pochissimi doppi falli. Lo ha raccontato lui, ormai lo sappiamo, fa rimbalzare la pallina 7 volte prima del primo servizio, 5 volte se si tratta di una seconda. Da quando lo abbiamo scoperto, contiamo quei rimbalzi, al sesto, o al quarto, ci prepariamo. Servirà al centro? Servirà a uscire? Non importa, conta che dopo quei rimbalzi ci aspettiamo qualcosa di buono. La seconda evidenza riguarda il miglioramento di ogni colpo. Miglioramento di tecnica, di ritmo, di coordinazione. Miglioramento rispetto alle scelte da compiere nei momenti cruciali di ogni match.
Ma il progresso, quello che certifica questa poesia, ha a che fare con la partita singola. Sinner modifica il suo gioco durante la partita a seconda delle difficoltà, di come sta giocando l’avversario, di come si sente lui. Quando ha vinto gli Australian Open, dopo aver perso i primi due set da Medvedev, non entrando mai in partita, è come se avesse respirato prima di ripartire. «Ok, cambiamo qualcosa». Dopo è stato bellissimo gioco, è stato match ribaltato e vinto, con gli occhi nostri e di Danil colmi di stupore. Stupore controllato perché forse ce lo aspettavamo. Medvedev no. Sinner che adegua il suo gioco e lo cambia a partita in corso è una delle sue caratteristiche che amo di più.

Le espressioni del volto di Danil Medvedev che cambiano durante l’anno di sconfitta in sconfitta, non solo quelle con Sinner – che comunque sono un numero considerevole e costante -, passano dal sorpreso, all’arrabbiato, al deluso, all’ironico, al depresso sportivo. Il Medvedev di fine stagione è un tennista che non sa più che fare, ha perso molte delle sue certezze, il suo talento pare essere attraversato da solchi sempre più opachi. Di colpo ci è simpatico. Ha vissuto in una terra di mezzo, poteva essere quello dopo Federer, Nadal e Djokovic, è durato pochissimo, non si è accorto che stavano arrivando Alcaraz e Sinner, troppo forti per lui, troppo inesorabili.
Medvedev è molto intelligente e nelle ultime interviste di fine anno ha riconosciuto la schiacciante superiorità di Sinner e la quasi impossibilità di batterlo. Le sue espressioni di delusione susseguitesi in tutta la stagione sono una diretta conseguenza del dominio del tennista italiano. Lui è quello su cui troviamo le tracce maggiori, ma potremmo chiedere a Rublev, a Dimitrov, a Zverev, a De Minaur, a Griekspoor, a Fritz, a Berrettini. Potremmo chiedere a Djokovic. Potremmo chiedere ad Alcaraz. Su ciascuno di loro, in misura diversa, Sinner ha esercitato una forte pressione mentale, semplicemente giocando bene, benissimo e sempre meglio di partita in partita, di torneo in torneo. Li ha resi minori, anche quando non lo sono. Prendiamo Alcaraz, ha vinto due slam, e un numero consistente di partite e di tornei, eppure, la sua pare una stagione di secondo piano, ed è abbastanza incredibile da pensare. Alcaraz, a differenza di Medvedev non pare depresso, solo incostante e ogni tanto spaesato. Aver reso i suoi avversari del 2024 dei satelliti sperduti sul campo da tennis, delle stelle che si spengono, rappresenta la settima poesia di Jannik Sinner.

Sinner guarda da un’altra parte, mentre aspetta il colpo dell’avversario, guarda come per aprire il diritto lungo linea, guarda come chi sta per colpire forte.

Guarda dall’altra parte e quando la palla arriva, all’ultimo istante, prima di colpire, cambia il movimento del braccio, ed ecco la smorzata, ecco la palla corta. Ecco quello che io chiamo, il momento Edberg. «Questa se l’è strappata dal petto», diceva Gianni Clerici commentando quel colpo fatto dal tennista svedese. Classe sopraffina. Clerici si riferiva alle volée di Edberg, il suo colpo forse più bello. La volée non è di certo il miglior colpo di Sinner, eppure quando fa una smorzata o una palla corta, penso a Clerici su Edberg. Perché la smorzata di Sinner non è strappata dal petto, ma da qualche parte è strappata, a me pare che si tratti del polso, ma anche del movimento che fa il corpo, che pare sospendersi come in un rallenty e andare qualche centimetro all’indietro.
Non è vero, Sinner non arretra ma orienta il corpo, ne varia l’angolazione e la postura, il braccio cambia movimento, e invece di chiudere e poi avanzare come per un diritto, arretra, s’alza in maniera impercettibile e s’apre.
Ora Sinner non guarda più dall’altra parte, guarda davanti a sé, è punto. L’applauso che parte è l’ottava poesia.
da Gianni Montieri,
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io aggiungo la perfezione di linea.
.la centralità del corpo..basta vedere la sua esultanza..dopo l'incontro con il russo AO2024,
si sdraia in perfetto equilibrio su di una retta..
come due linee in perfetta sincronia, omogeneità,
sinnergia pura..l'una completo l'altro..
Lella..



 

..siamo nel 2024..
sempre a Montecarlo..
allenamenti... per la precisione 8 aprile 2024

Sinner cuore d’oro, a Montecarlo realizza il sogno di un ragazzo disabile: “Non dimenticherò mai questo giorno”

Che Jannik Sinner abbia un cuore d’oro e che sia campione di gentilezza è ormai cosa nota. Ne sono una dimostrazione i palleggi scambiati in sedia a rotelle con Alfie Hewett, campione paralimpico di tennis, o l’episodio in cui mantenne l’ombrello ad una raccattapalle sotto la pioggia, e tanto tanto altro..
Il sogno che diventa realtà per Delaye: “Grazie Sinner, non lo dimenticherò mai”
Delaye ha prontamente condiviso sul suo profilo Instagram le foto e i video che lo ritraggono insieme al campione azzurro mentre scambia due palleggi con queste parole: “Grazie ancora ancora Jannik Sinner per questo allenamento. Nonostante l’handicap, credi sempre nei tuoi sogni”.
Negli altri post il tennista francese non ha smesso di ringraziare Sinner per la sua generosità, annunciando che non dimenticherà mai il giorno in cui ha scambiato due palleggi col campione azzurro sulla prestigiosa terra rossa di Montecarlo. Tra l’altro Delaye in passato ha potuto incontrare altri campioni come Djokovic e Nadal ed era riuscito ad allenarsi anche con Wawrinka.
Più volte Sinner ha dato sfoggio della sua straordinaria signorilità, sia dentro che fuori dal campo, con gesti semplici e proprio per questo motivo così apprezzati.

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e il nostro caro "Jack"..
è rimasto incantato
da come ha trovato il suo amico Jannik..
ha speso parole belle e significative su Sinner che tra l'altro lo ha anche ospitato nella sua residenza a Monte-Carlo,e lo difende
a spada tratta:
Intervistato dalla Bbc, il britannico ha risposto anche sul ritorno in campo dell'azzurro
e varie testate italiane hanno riportato le sue parole,come Tutto sport ,fanpage...
."Quando la gente chiede di lui, o di chiunque altro, dirò la verità. Penso che Jannik sia una persona molto, molto genuina. E per di più, è ovviamente un giocatore incredibile. In questa situazione, sono sicuro che non aveva idea di cosa gli sarebbe successo. È proprio così che va la vita, a volte ci sono errori".
"Penso che sia importante per le persone conoscere e riconoscere che il ragazzo è molto, molto gentile e una brava persone. Quindi non merita l'odio che gli è stato riversato".
Draper ha parlato di come è nata l’idea e di come ha trovato Jannik Sinner dopo il periodo di stop obbligato: "Stavo cercando di allenarmi per la settimana e sapevo che Jannik era disponibile e a Monte-Carlo sulla terra così mi sono organizzato con la sua squadra per andare in campo per tre o quattro giorni e allenarmi con lui". Grande soddisfazione da parte del giocatore inglese: “Se puoi allenarti con qualcuno, deve essere probabilmente il migliore del mondo, giusto? Ovviamente ha avuto un po’ di tempo libero, ma sta giocando ancora ad un livello incredibile.
C’è una ragione per cui è il numero 1 al mondo. Non è cambiato affatto
Non vedo l’ora di riaverlo in tour, perché penso che la sua presenza sia mancata. È stato bello stare con lui per qualche giorno e ottenere un buon sparring”.
Panichi e Vagnozzi e Cahill :
abbiamo dedicato tanto tempo all’acquisizione di dati su Jannik, applicando moduli di allenamento per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante. Da Roma in poi, questo lavoro dovrà dare i suoi frutti”.


sarà un Jannik storico..
e ne vedremo delle belle!!!..
quando Jannik parlava di chi veramente gli era amico
sapeva su cui contare...
e quando poi un certo Nadal dà un supporto incondizioanto
all'azzurro..
Rafa Nadal spazza via dubbi e sospetti su Jannik Sinner:
“Sono sicuro che sia innocente e una persona onesta, il caso è chiuso”.
"Il caso è chiuso, ci sono protocolli che abbiamo accettato e sottoscritto"
invita i sospettosi a informarsi bene e leggere le carte prima di parlare a vanvera: "D'altra parte, non voglio mettere in dubbio la sentenza. Ci sono protocolli che tutti abbiamo seguito per la nostra carriera. In questo caso, le autorità hanno tutte le informazioni, tutte, non quelle che abbiamo noi, che possono essere limitate e spesso soggettive.
Credo nella sentenza. Jannik ha accettato questi tre mesi di sanzione e quindi: caso chiuso. Poi, se non ci piace il funzionamento dei protocolli, allora evidentemente le persone coinvolte devono impegnarsi per migliorarli. Ma a me non piace parlare male del nostro sport. In fin dei conti, quei protocolli sono quelli che tutti abbiamo accettato e sottoscritto".
Parole da scolpire nel marmo.
vuol dire che chi ha chiaccherato a vanvera in questi mesi,
sono solo individui saccenti e presuntuosi
nonchè di una ignoranza assoluta..
per comodo o per altro preferiscono volare basso,
altri invece fieri delle loro convinzioni
mettono il turbo!!
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Sinner ci sarà ad Amburgo
Pubblicata al entry list dell'Atp 500 di Amburgo, toneo che si terrà una settimana prima del Roland Garros, dove figura il nome del numero 1 al mondo. Sinner non sarà l'unico azzurro presente in Germania: Lorenzo Musetti, campione dell'edizione 2022, Flavio Cobolli e Luciano Darderi hanno confermato la presenza. Tra i Top Player spuntano i nomi di Holger RuneAndrei RublevStefaons Tsitsipas e Jakub Mensik.
come scritto anche in un altro post..
oggi a Montecarlo si è allenato
con ..Niicolai Budkov Kjaer, il numero 1 junior 2024..già altre volte Jannik si è allenato con lui.
insieme agli sparring partner Gianluca Mager e Marco-Mattia Capitini.e
..gli italiani che ho nominato sopra di solito lo seguono spesso per la preparazione .



Ci siamo quasi...
faccio una pemessa..
in questi due giorni, diciamo di calma apparente,
mi sono un pò letta molti resoconti di testate e di giornalisti,
che diciamo, da sempre o quasi parlano di tennis e soprattutto di Jannik ,Alcaraz, Zverev ecceter..
quello che mi ha stupito, ma non troppo, e anche irritato,
il cambio di opinione e di articolo a distanze di poche ore da un articolo all'altro..
un giornalista ha fatto in due ore un pezzo pubblicato su stessa testata, ed è passato dal titolone su Alcaraz,che era primo, che Jjannik non era più primo, insomma l'osanna più completa dello spagnolo,
dopo un ora lo stesso giornalista scrive totalmente il contrario.
Ora, io sono una lettrice, adoro il tennis, lo seguo, mi informo,commento..diciamo che non sono proprio una alla prime armi,
ma nel leggere queste divergenze di vedute scritte dallo stesso giornalista mi viene da pensare, che certi personaggi della carta stampata dovrebbero intraprendere un altro mestiere..
coerenza zero, gossip al cento per cento, conoscenza della materia minimal...
in questi pochi giorni ho letto pochissimi articoli veramente interessanti,scritti da addetti ai lavori competenti..
a questo proposito ringrazio tutta la redazione di Super Tennis..
almeno ho la certezza che di tennis ne sanno parlare!!!
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Varietà, gestione delle emozioni e spirito di adattamento: che Sinner vedremo al Foro Italico..

Alessandro Mastroluca | 22 aprile 2025
Super Tennis..
Tre mesi per rigenerarsi, riscoprirsi, per affinate quel fisico forte e flessibile insieme in modo da prepararlo alle prossime sfide.
Primo italiano a giocare il torneo di casa a Roma da numero 1 del mondo, Sinner ha avuto l'occasione in questo periodo di stop lavorare sui dettagli. E qualcosa da migliorare c'è ancora. "Quando l'ho conosciuto era un ottimo giocatore con poca visione tattica. Oggi ce l'ha, ha migliorato il servizio e la discesa verso rete. Può lavorare ancora su alcune variazioni sulla terra e diventare più sicuro quando scende a rete" ha spiegato il coach Simone Vagnozzi a Repubblica.
Lo spirito di adattamento, pre-requisito del successo per ogni tennista che ogni settimana si ritrova a giocare su superfici diverse, con palline diverse, in nazioni e non di rado continenti diversi, ha rappresentato uno dei principali atout dell'altoatesino. Il suo talento più straordinario, ha spiegato al Corriere della Sera Marco Panichi, entrato nel suo team dopo più di un lustro al fianco di Novak Djokovic, il campione con più Slam, più Masters 1000 e più settimane da numero 1 all'attivo, "è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l'altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia".
Questo gli consente, ad esempio, di adattare uno dei fondamentali che più possono invertire le sorti delle partite e dei tornei nel tennis moderno, la risposta. L'efficacia dipende dalla posizione e da una corretta lettura della situazione, dalla coordinazione visuo-motoria che ti permette di essere nel posto giusto con una frazione di secondo di anticipo.
Il tennis ha attraversato scuole di pensiero diverse: gli specialisti spagnoli e sudamericani della terra battuta si mettevano sui teloni; Agassi invece faceva la differenza con la compattezza frenetica dei gesti e l'anticipo con i piedi sulla riga, così ha avviato una rivoluzione seguita in forme diverse da campioni come Hewitt, Davydenko, Djokovic. Proprio al serbo l'ha accostato Vagnozzi. "Penso che la sua sia un'evoluzione del gioco di Djokovic. Mi sembra che si difenda come Nole ma che riesca a essere più aggressivo rispetto a lui" ha detto nella già citata intervista.
In un tennis sempre più veloce, in cui la pallina impiega sempre meno tempo per viaggiare da un capo all'altro del campo, e gli scambi sono in media sempre più brevi, sapere dove posizionarsi per iniziare il gioco significa già predisporsi a prendere il controllo. Anche partendo dalla risposta, il colpo di reazione per definizione. Sinner, come i campioni di oggi, è in grado di controllare lo scambio anche allontanandosi dalla riga.
Un fattore che soprattutto sulla terra può rappresentare un elevato vantaggio competitivo
A Roma, dunque, ci possiamo aspettare un Sinner motivato e rigenerato nel fisico, che Panichi definisce da decathleta, e nel gioco, attraverso programmi di allenamento inusuali in questo periodo dell'anno, basati su maxro-cicli, ricerca e analisi approfondita dei dati, protocolli a ripetitività limitata per non ingabbiarlo o annoiarlo. Un programma in linea col suo gioco, metodico e geometrico ma sempre meno prevedibile dagli avversari.
Ma tutto parte dalla testa, da una ricerca di varietà e di nuovi orizzonti, dalle visite ai musei alle gite in bici o le corse sui kart con gli amici come l'ex pilota di Formula 1 Giovinazzi. Da giornate nelle quali di tennis ne ha visto e seguito meno. Giornate in cui tutto il team è sembrato seguire senza sforzi il consiglio di un campione come Roberto Baggio a Vagnozzi: "Fallo stare bene".
Un Sinner che sta così bene è il beniamino ideale per tutti gli italiani che riempiranno il Foro in un'edizione da record, e il giocatore che nessun avversario vorrebbe incontrare.






avevo scritto e postato ieri sera..
ecco la seconda parte dei miei appunti..
ci sarà anche una terza
ed una quarta..
tutto con la descrizione magnifica di
Gianni Montieri,
niente da aggiungere
❤
si parlava di "linea"..oggi si parla
di "poesia"...eccola la poesia
la poesia non sta in questo, sta nel modo di ridere di Sinner, non per l’importanza del punto in sé (non direttamente, almeno), ride come ride un ragazzo che fa un punto inatteso, giocando contro un amico su un campo affittato per la domenica mattina.
e domani chissà!!
alla prossima parte tutta da scoprire
Paul Willems ha scritto: «L’attesa del tennista è breve ma terribilmente intensa, perché l’azione che la seguirà – la risposta al servizio – dovrà compiersi in lampo», lo scrive in un saggio sulla letteratura, tratto da La cattedrale nella nebbia (Safarà, traduzione Girimonti Greco e Musardo). L’intensità che avverte il tennista mentre attende la risposta dell’avversario, ognuno si concentra a suo modo, chi si flette, chi si piega leggermente, chi sta dietro la linea di fondo, chi ruota la racchetta tra le mani. Ognuno a suo modo, ognuno guarda davanti a sé.
Dove guarda Sinner? Guarda un punto fisso al di là della rete e quel punto dev’essere l’avversario e la sua estensione in racchetta, ma è una frazione di secondo, gli occhi di Sinner paiono non muoversi ma già seguono la palla e cercano di prevederne la traiettoria e quali siano le possibilità di risposta. Willems continua: «Il tennista porta le sue forze al culmine di sé stesso, mobilitando tutto il suo essere». Qui Sinner è ancora immobile, ma da qualche parte dentro di lui la risposta al servizio dell’avversario sta già partendo. Ancora: «Dovrà rispondere al servizio prima ancora di aver visto la pallina e senza aver avuto il tempo di prendere una decisione».
Ciò che scrive Willems è vero, ma è pure falso. Vero perché i tennisti, Sinner nel nostro caso, devono per forza cominciare a rispondere prima di compiere il gesto, prima di impattare la pallina, sapendo che spesso non sarà possibile, che molto frequentemente sarà inutile. Non hanno il tempo di decidere e per questo decidono in maniera inconscia, durante gli allenamenti, mentre si posizionano per ricevere, mentre vedono il tennista di fronte far rimbalzare la pallina sul campo, prima di lanciarla, prima di colpire. Non ha il tempo di prendere una decisione Sinner, mentre Alcaraz serve, mentre Medvedev serve, mentre Zverev serve, eppure decide e il talento incide su ciò che decide, così ogni tanto la risposta perfetta viene. Possiamo dire che, in questa fase, la risposta al servizio di Sinner è la migliore del circuito e lo diciamo. Lo diciamo specie se andiamo con la memoria a qualche risposta di rovescio, dove il corpo che si piega, il polso che ruota, il braccio che libera il colpo diventano tutt’uno. Diventano una decisione.

Alcuni dicono colpo dell’anno e lo dicono abbastanza spesso, dieci, venti volte. Se ci pensiamo hanno anche ragione. In una stagione tennistica i colpi meravigliosi, incredibili, spettacolari, impossibili sono per forza di cose molti. Alcuni magari si manifestano nei primi turni di un Atp 250 e nemmeno ci capiterà di vederli. Perciò, col senno di poi, a ragion veduta, a partite viste, ad highlights straguardati, potremmo affermare, ecco, questi dieci sono forse i colpi più belli dell’anno. Stando a Sinner sono indeciso tra almeno sette o otto.
Nei filmati che circolano in rete, uno dei più visti e indicato come colpo dell’anno è quello che Sinner fa contro Grieskpoor ad Halle. Nel secondo set, Sinner conduce 3 – 2, ed è in vantaggio. Lo scambio è molto rapido, Griekspoor serve al solito molto bene, la risposta di Sinner prende una strana traiettoria, una specie di pallonetto e cade abbastanza vicina alla linea di fondo. Una palla facile per il tennista dei Paesi Bassi che infatti colpisce forte e preciso di diritto, segue un rovescio di Sinner e un bellissimo diritto lungo linea di Griekspoor, uno di quei colpi che, se non sono punto, lo diventano poco dopo. Sinner però si allunga e arriva sulla palla, la rimanda non si sa come al di là della rete. Di nuovo una palla comoda per l’avversario, che si coordina e dal centro della sua metà di campo libera un diritto molto potente, sembra già punto, ma esiste il net.
La palla colpisce la rete, si impenna e rallenta, cade nel campo di Sinner, non troppo distante dalla rete. C’è un momento di sospensione, di incredulità. Griekspoor forse pensa di aver fatto punto, forse lo pensa il pubblico, forse lo pensano i telecronisti, forse anche noi da casa. C’è uno che non lo pensa, e perciò è il numero 1 del mondo. Sinner stava andando dall’altra parte del campo, quindi dopo il net, deve frenare, cambiare direzione e correre verso il rettangolo alto di destra, prima che la palla compia il secondo rimbalzo. Aspettate che accada. E questo è ancora niente. Sinner arriva e praticamente in tuffo colpisce di diritto. Ne esce un diritto incrociato, stretto corto, una sorta di braccio lanciato insieme alla racchetta. Corpo, braccio, telaio mandano la pallina dall’altra parte, imprendibile, ed è punto di Sinner. La poesia, però, avviene subito dopo.
Sinner fa una capriola da cartone animato, si raddrizza vicino ai cartelloni pubblicitari, si mette le mani sui fianchi, sorride voltando la testa verso Griekspoor, si mette le mani sui fianchi, poi si piega un attimo su sé stesso, poi si raddrizza, sorride ancora. Sinner aveva perso il primo set al tie-break, e questo punto lo porta in vantaggio sul 4-2 nel secondo set. Ma la poesia non sta in questo, sta nel modo di ridere di Sinner, non per l’importanza del punto in sé (non direttamente, almeno), ride come ride un ragazzo che fa un punto inatteso, giocando contro un amico su un campo affittato per la domenica mattina.




Ho ritrovato questa annotazione,
in miei appunti..
chi ha scritto questo è
Gianni Montieri, è nato a Giugliano in provincia di Napoli. Scrive per Doppiozero, minima&moralia, Esquire Italia, Huffpost e il manifesto, tra le altre. Prova a incrociare la letteratura con lo sport per L’ultimo uomo e Rivista Undici.
che ringrazio..
avevo annotato tutto il suo articolo, o meglio
la sua riflessione
e l'ho ritrovata nei miei tanti appunti messi in una cartella sul pc..
a volte il cartaceo riserva delle sorprese,
autentiche "perle"..
qui posto solo una parte, di una stesura molto più lunga..
dove si parla anche del famoso punto con "capriola"
a Halle ,che mi riprometto di postare la prossima volta..
perchè ne vale la pena..perchè lui era là,l'ha descritta sul suo blocco notes..con tutte le emozioni vissute dal vivo ..
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Sinner.
«Ha il senso innato della linea»

una linea ideale che non coincide solo con il rettangolo del campo da tennis - e che decide quale palla sia dentro e quale fuori, fuori di poco, dentro di niente - una linea che ha molto a che fare con la misura, che tiene conto delle variabili, che segue un tempo che è fatto di ritmo, inventiva, talento, rigore. Una linea che ha molto a che fare con la lunghezza dei versi di una poesia, con la struttura metrica. Lo spazio tra un verso e l’altro, nelle poesie più riuscite, è quello in cui cade la palla dopo un diritto o un rovescio di Sinner.
Quasi sempre dal lato giusto della linea, quasi sempre è punto.
Il senso è fiuto, è visione a occhi chiusi, è previsione, è sapere quello che gli altri non sanno, è conoscere prima di sapere. O ce l’hai o non ce l’hai. Sinner ce l’ha, guardandolo giocare negli ultimi due anni e, soprattutto, quest’anno, si ha l’impressione che mai, nemmeno per un momento, il numero del mondo non sapesse dove fosse la linea lungo la quale far cadere la palla, quale fosse l’orizzonte verso il quale roteare il suo rovescio. E la linea è la riga, ma è anche l’avversario, la linea sono gli spalti, la linea è il gioco e il contesto, la durata dei colpi, la loro variazione, l’attesa della risposta di chi gioca dall’altra parte. La linea che separa Sinner dall’avversario è, infine, la rete che decide cosa è un punto e cosa è niente, cosa è speranza e cosa è l’inferno, cosa è una possibilità e cosa la sua negazione.

Il rumore del diritto di Sinner è un rumore unico, inconfondibile. Un rumore che parte e finisce, si estende come un elastico dall’attimo prima in cui la palla verrà colpita fino al suo esaurimento in mano al raccattapalle, dopo il punto. Il diritto di Sinner ha un suo timbro ed è diverso se il colpo è a uscire o incrociato. Naturalmente, è diverso quando il tennista italiano va a punto oppure non ci riesce. Non suona come un colpo secco, somiglia più all’intro di un brano musicale che comincia con un colpo di batteria. L’incisione parte sfumata e al nostro orecchio il battito arriva piano piano, intanto la palla viaggia a velocità costante e impressionante, molto spesso imprendibile, all’incrocio delle linee.
Quando Sinner si piega, si abbassa, si coordina, per colpire di rovescio, c’è un primo istante in cui – ed è una sensazione quasi impalpabile – pensiamo che non riuscirà a piegarsi bene, che non fletterà le ginocchia nel modo giusto, che non arriverà pulito sulla palla, che ruoterà male il polso e che quel rovescio lo sbaglierà. Per fortuna questa suggestione, supportata da qualche principio di irrealtà e paure, dura meno di un secondo.
Ci accorgiamo del fantastico quando accade in mezzo all’ordinario. Il rovescio di Sinner è pieno di grazia, così com’è c’è grazia nella maggior parte dei suoi colpi.



e a proposito...

Sinner: "Non mi interessa la celebrità, voglio spingere i bambini a giocare a tennis"

un estratto della intervista che jannik rilasciò a L'Equipe..
e che il giornalista
Alessandro Mastroluca riportò su Super Tennis..
nel giugno 2024.
io ho aggiunto qualcosa in finale del post..
queste interviste ogni tanto dovrebbero essere riproposte periodicamente, per far capire ,a certi addetti ai lavori e a suoi colleghi ed ex colleghi
che quando parlano di Jannik dovrebbero portare maggior rispetto,maggiore attenzione ,maggiore umiltà e anche leale considerazione per una persona che,al di là di essere atleta di valore
porta dentro di sè un vissuto integro,sano.
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dice Jannik:
"In allenamento cerco il più eseguire di eseguire colpi che prodicano un bel suono. Per me parte tutto da lì. Serve che il suono sia pieno, non mi piace quando la palla gratta. Poi in partita serve scegliere il colpo giusto al momento giusto, ma in allenamento l'obiettivo è avere buone sensazioni. E per me le buone sensazioni cominciano dal suono". Parola di Jannik Sinner, che ha concesso al magazine dell'Equipe, uno dei più autorevoli quotidiani sportivi europei, una lunga intervista realizzata durante il torneo di Indian Wells e pubblicata solo oggi.
Due aspetti sono particolarmente interessanti: il suo rapporto con la popolarità e il gusto per la competizione, non solo sul campo da tennis. Sinner conferma di non guardare troppo i social network, perché "lì non c'è la vita vera". Li usa solo come strumento di lavoro, fanno parte del suo essere professionista che richiede anche, ad esempio, obblighi verso gli sponsor. Essere celebre, dice, "non mi interessa. Che io abbia decine o milioni di follower, avrò sempre vicino la mia famiglia e le persone che mi vogliono bene, i miei amici che mi conoscono da quando ero bambino. A loro sarò fedele sempre. Di tutto il resto si può fare anche a meno".
Non c'è dubbio, però, che la sua dimensione oggi sia quella di una star in Italia e non solo. Lo dimostra uno dei tanti episodi che ha avuto modo di vivere, che ricorda nell'intervista. E non può essere l'evento organizzato da Gucci a Wimbledon in cui ha incontrato le stelle di Hollywood Salma Hayek e Ryan Gosling, premio Oscar per il ruolo di Ken nel film "Barbie".
"L'anno scorso dopo la vittoria in Coppa Davis sono andato a San Siro a vedere una partita del Milan. I tifosi della Curva Sud sapevano che sarei andato allo stadio e hanno scritto il mio nome. Non me l'aspettavo proprio. Sentire 70 mila persone che cantano il tuo nome è incredibile: per me poi in quel momento ancora di più, essendo tifoso del Milan" ha detto.
"Spero che la gente non mi veda solo attraverso i miei risultati sportivi, ma anche attraverso quello che trasmetto come persona - ha sottolineato -. Anzi questo aspetto è ancora più importante. Essere conosciuto solo per essere conosciuto non mi interessa. Mi piace essere una fonte di ispirazione, spingere sempre più bambini a prendere in mano una racchetta e giocare. Più bambini giocano, meglio sarà per il futuro del tennis italiano".
Indubbiamente, da sempre, Sinner trasmette un evidente amore per la competizione, insieme a un assoluto rispetto per il gioco. E' l'amore che lo spingeva a migliorare giorno dopo giorno sugli sci, e che adesso alimenta anche le sue gare sui kart con gli amici.
"Mi piace l'adrenalina, il controllo che hai sul kart, la gestione delle traiettorie. Tutto dipende da te - ha detto -. Poi adoro la competizione, andare in pista con gli amici e provare ad essere più veloce di loro è piacere puro".
"Quando ho cominciato a conoscermi meglio, a capire come funzionava il mio cervello, ho iniziato anche a sentirmi meglio ion campo - ha detto -. Naturalmente ci sono sempre momenti difficili da affrontare ma non devi mai dimenticare una cos: di fronte hai un avversario che ti osserva. Se gli dai delle informazioni, possono aiutarlo ad alzare il suo livello di giooco. Cerco di mostrare una "faccia da poker", ma questo non mi impedisce di incoraggiarmi, di alzare il pugno, di urlare dopo uno scambio vinto, di chiamare il pubblico che è lì anche per vedere uno spettacolo".
Tutti segni di una maturità personale e tecnica, di un percorso lineare e consapevole di evoluzione.
"Uno dei miei principali miglioramenti - ha concluso - sta nella capacità di andare a rete, nel come riuscire a finire più spesso il punto con una volée. Questo ha fatto una differenza enorme nel mio gioco e nella mia convinzione. Per quanto tu possa lavorarci in allenamento, alla fine è tutta una questione di coraggio in campo. Per questo, in partita, mi forzo ad andare a rete anche quando non mi sento proprio convinto. Però mi dico: mi aiuterà in futuro. E se lo vedi come qualcosa che un domani ti servirà, è più facile essere 'coraggiosi'. Se invece ti concentri solo sul risultato immediato, allora osare diventa molto più difficile".
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Iannik ha anche aggiunto un qualcosa del suo passato di ragazzo..
“Per andare a scuola a Bolzano facevo due ore di treno all'andata e due ore al ritorno. Spesso però studiavo a distanza. Ma non me ne sono mai lamentato e tra i banchi ho incontrato il mio migliore amico”. Un sostegno, come il fratello Mark: “So che lui mi dirà sempre la verità”.
Lo sci :“Il mio preparatore ogni volta ha gli incubi, ma ormai sono più prudente, non vado più al 110%, ma al 70%”. E poi c'è la passione per i go-kart: “Mi piace l'adrenalina, gareggiare con gli amici”.
controllo della velocità e della forza mentale:
“Indispensabile, anche per non dare informazioni all'avversario, come al poker. Una volta ero più nervoso, poi ho cominciato a capire il funzionamento del mio cervello e mi sono sentito meglio in gara”. Il lavoro mentale, Sinner lo esegue con esercizi speciali che fanno magari i piloti di Formula 1: “Nei test con il computer per esempio la parola verde può apparire di un colore diverso. Se è verde va schiacciato il pulsante vero. Oppure quello del falso se invece la parola è di un altro colore, il più velocemente possibile. Il tutto con una fascia in testa che calcola la percentuale del cervello utilizzata. Con il tempo, la percentuale si abbassa perché si entra in automatico. È una questione di esercizio, come con i muscoli. Anche se i miei bicipiti non aumenterebbero di molto, diventerebbero comunque più forti. Vale lo stesso per il cervello”. E poi ci sono i dettagli, come la scelta delle racchette: “Mi concentro non sul colpo ma sul suono della pallina. E in allenamento cerco di riprodurre il suono giusto, pulito. Anche se in partita alla fine conta di più eseguire il colpo giusto al momento giusto”.
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Vi ricordate questa intervista?
penso di si...
rileggerla oggi fà sempre male al cuore..
ma tutto è cambiato
è cambiato Jannik ..ha superato tutto..
ci sono voluti tre mesi di sospensione in cui lui stesso ha ammesso
di essersi sentito fragile..
ma questi mesi di assenza hanno trasformato il nostro Campione..
si perchè LUI è il Campione
e lo è dentro di sè..
la sua forza mentale e la voglia di migliorarsi, soprattutto come persona,
oggi lo rende inarrivabile agli altri...
si...
vederlo in campo ieri, al di là di esserne contenti visivamente,
ci ha reso onorati ed orgogliosi
nel cuore..
..Forza Campione è sempre stato il tuo momento
adesso lo è ancora di più..
rigenerato nello spirito e nella mente..
prenditi tutto quello che ti spetta di diritto..
Noi siamo e saremo sempre al tuo fianco..
❤
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SINNER: "Pensavo tanti fossero amici e invece alla fine non lo sono".
Una bellissima intervista fatta da Sky a Jannik Sinner dove il n1 al mondo parla delle ombre cadute e delle conseguenze in un periodo per lui di massimo splendore professionale.
L' intervista, a quanto è stato dichiarato dalla fonte, risulta essere stata rilasciata lo scorso 18 settembre, 10 giorni prima che la Wada facesse ricorso.
"Posso dire che è stato difficile perché non mi potevo aprire con tante persone, era un periodo delicato e difficile. All'inizio era tutto complicato, non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa usciva, cosa sarebbe successo con il team. Di solito sono sempre in controllo e invece lì era facile perderlo. Dopo un po' di settimane mi sono svegliato e mi sono detto che non avevo fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, per me era già andato. Poi quello che potrà uscire non lo posso più controllare. Il momento più difficile è stato quando è uscita la notizia, in un momento delicato, prima di un grande Slam.
Mi volevo già allenare da mercoledì, la notizia è uscita martedì, abbiamo deciso di non andare, al circolo ci siamo andati giovedì la sera. Arriviamo lì e avevamo tutte le camere addosso, io guardavo gli altri giocatori per capire cosa pensavano veramente. Mi sono fatto tante domande, era difficile preparare un grande Slam così. Sono convinto che niente succede per caso, e forse questo caso mi è servito per capire chi era mio amico e chi no. Ho capito che ci sono tanti giocatori che non pensavo fossero amici e invece altri che alla fine non lo sono. È stato difficile quando ancora non era successo niente, mi vedevano giù con la testa e mi chiedevano 'perchè sei così se hai vinto?' E lì cosa rispondevo? Dicevo che era tutto a posto. C' erano partite che la notte prima non dormivo come quella a Wimbledon contro Medvedev.
Normale che poi la mattina dopo stai male. Ho provato a mettere via tante cose in questo periodo, devo ringraziare il mio team che mi è stato vicino, mi sono sentito protetto. Ecco perché dedico i tornei a loro, senza di loro non potevo superarlo. Sono contento di come ho gestito tutto questo. Ero sicuro di essere nel giusto? Quella è la cosa più importante, se avessi saputo di essere colpevole non avrei mai giocato così. Prima degli Us Open ero in una situazione molto difficile e delicata, facevo fatica a capire tante cose. Poi mi sono svegliato e mi sono detto che tutto è irrilevante perché questo sport ti può dare soddisfazioni o buttarti giù, ma alla fine io sto bene, sono sano e la mia famiglia sta bene.
Solo che c'era mia zia che non stava bene. Lei minha dato tanto da piccolo, lei mi accompagnava alle gare quando i genitori lavoravano, mi portava in piscina in estate, è stata una persona importante per me e quando una persona così sta male il lavoro è relativo. Io do tanto quando lavoro, però c'è sempre questo secondo pensiero dove mi dico che mi sento fortunato perché posso fare quello che amo. Quando vado in campo per me è un hobby, mi sono reso conto che a volte giocare a tennis è difficile perché la situazione generale non era semplice ma ci sono cose ben peggiori."

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a tabella di marcia:
..un piccolo contributo
dal giornalista
massimo Calandri di Repubblica..
giusto mix e linearità..
molto semplice e di facile comprensione..
Sinner a Roma è tutto un programma (Massimo Calandri, La Repubblica)
Al primo posto ci sono sempre i pisolini pomeridiani. Fondamentali. E poi dalle due alle tre ore sulla terra rossa del Country Club di Montecarlo, divise tra singoli gesti da registrare […] e il tennis giocato, sotto gli occhi di Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
Un’ora con Marco Panichi, preparatore atletico: esercizi e palestra. Un’altra tra le mani di Ulises Badio, il fisioterapista. Qualche variazione […] senza forzare, solo per divertirsi.
A letto non oltre le dieci di sera. E’ la tabella quotidiana di Sinner da qui al 4 maggio, quando scadrà lo stop concordato con la Wada: il giorno dopo si racconterà in una conferenza stampa a Roma.
Farà il suo ritorno ufficiale agli Internazionali d’Italia il 9 o 10 maggio. Il suo nuovo programma sarebbe dovuto partire lunedì, ma il maltempo sta ritardando tutto.
Borsa da allenamento in spalla, ieri si è presentato al club monegasco di Roquebrune con Vagnozzi e Panichi. Pioggia fitta e sottile: campo ancora impraticabile, si sono chiusi in palestra. Oggi nel Principato il tempo non migliorerà. «In questi 2 mesi abbiamo potuto lavorare con calma», ha detto il suo staff: ci sono buone ragioni per credere che Jannik sia fisicamente ancora più in forma di quando a fine gennaio si è preso lo Slam australiano.
Ora che mancano tre settimane al suo esordio al Foro Italico, deve però ritrovare l’abitudine agli incontri “veri”. «A Sinner basterà molto poco per dare una spolverata a livello di percezioni»: il prof Valter Durigon insegna presso il Dipartimento di Scienze neurologiche del Movimento dell’Università di Verona e alla scuola dello sport del Coni, è un punto di rifermento in diverse discipline, ha anche «scambiato informazioni» con Sergi Bruguera, grande tennista e poi allenatore. «Sinner ha un bel vantaggio rispetto a altri atleti», spiega. «Ha una formazione sportiva variegata: è scientificamente provato che in questi casi si raggiungono più facilmente alti livelli di prestazione».
Jannik ha solo bisogno di «reimmergersi nell’ambiente. Lo può fare in un tempo minore perché è naturalmente in sintonia tra percezione e azione. Non è un campione costruito, robotizzato».
Una spontanea destrezza. «Entrerà subito nella giusta dimensione»




posso dirlo
queste interviste a chi ha conosciuto, accompagnato e tanto altro,il nostro Jannik, nel suo cammino in primis di uomo e poi di atleta,
mi emozionano infinitamente..e credo anche Voi..
perchè conosciamo un Mondo bello,variegato, a volte sconosciuto..
un percorso fatto di fatica,di grandi sogni e di
grandi traguardi..di bellezza emotiva e serenità..
Grazie sempre
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A tu per tu con Piatti:

"Sinner ha una carta per gli Slam".

Il video integrale

da Super Tennis..
Dice Piatti;
"Sono sicuro che in questi mesi senza poter disputare tornei Sinner non si sia fermato. Trasformerà questa situazione spiacevole in una positiva. Credo che abbia in mano una carta importante per vincere Roland Garros, Wimbledon e US Open".
Piatti racconta anche la sua lunga esperienza di coach e il suo presente con giovani talenti come Carboni e Dhamne e l'importanza per loro di concetti senza tempo in un mondo che cambia: la passione per il gioco e la disponibilità in campo a risolvere problemi, senza attendere che lo faccia qualcuno dall'esterno. Buona visione!
qui sotto al link c'è l'intervista video..
non posso metterla direttamente per problemi di Copyright..

https://www.supertennis.tv/News/Atp/piati-a-tu-per-tu-video-integrale?fbclid=IwY2xjawJ2R5BleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR7NibW8j7GrzauVhP_-BewbgR-jlPEfT80ryEziVznIxXqYzikco8stgFTKCg_aem_fFbC1w-N6qwx819lGC-0_g





Facciamo un pò di riepilogo..

Tennis Roma Internazionali d’Italia 2025: Sinner, date, biglietti, orari. La guida completa

Dal 29 aprile al 18 maggio, Roma ospita l’82ª edizione degli Internazionali BNL d’Italia. Il Foro Italico si prepara ad accogliere tre settimane di grande tennis, tra un impianto completamente rinnovato, campioni da tutto il mondo e il ritorno in campo di Jannik Sinner, numero 1 del ranking ATP,
Internazionali di Roma programma: tre settimane di tennis e spettacolo
Il torneo si estende su 20 giorni, secondo la nuova formula “potenziata” introdotta nel 2023. Le prime giornate saranno dedicate alle pre-qualificazioni (29 aprile – 3 maggio),
a cui seguiranno gli allenamenti aperti al pubblico (4–5 maggio)
e le qualificazioni ufficiali (6–7 maggio).
L’8 maggio prenderà il via il tabellone principale, che si concluderà con la finale femminile sabato 17 maggio e quella maschile domenica 18. Il sorteggio dei tabelloni è in programma tra il 3 e il 5 maggio.
Il torneo si conferma “combined”, con gare maschili e femminili che si disputano parallelamente durante l’intero arco dell’evento.
Oltre alle partite, è previsto anche un weekend di sessioni di allenamento aperte al pubblico, un’occasione per vedere da vicino i top player mentre si preparano al debutto.
Il calendario dettagliato, con orari e sessioni per ciascun campo, è disponibile sul sito ufficiale del torneo.
Ecco nel dettaglio il programma e il calendario delle principali fasi del torneo:
  • 29 aprile – 3 maggio: Pre-qualificazioni
  • 4 – 5 maggio: Allenamenti aperti al pubblico
  • 6 – 7 maggio: Qualificazioni ATP e WTA
  • 8 – 9 maggio: Primo turno del tabellone principale
  • 10 – 11 maggio: Secondo turno
  • 12 maggio: Terzo turno
  • 13 maggio: Ottavi di finale
  • 14 – 15 maggio: Quarti di finale
  • 16 maggio: Semifinali
  • 17 maggio: Finale femminile
  • 18 maggio: Finale maschile
  • tabellone principale degli Internazionali di Roma 2025 non è stato ancora ufficialmente sorteggiato. La data esatta del sorteggio non è stata ancora comunicata, ma come da tradizione dovrebbe tenersi a ridosso della conclusione delle qualificazioni e dell’inizio del torneo principale. Dunque, le date più indicate potrebbero essere quelle che vanno tra il 3 e il 5 maggio 2025.
L’attenzione sarà tutta su Jannik Sinner, che tornerà in campo dopo tre mesi di stop e lo farà da testa di serie numero 1, in virtù della sua posizione in cima al ranking ATP. Come da regolamento, le teste di serie più alte entreranno in gioco direttamente dal secondo turno,
Sinner torna in campo a Roma: debutto il 9 o 10 maggio
è sicuro di restare numero 1 del mondo almeno fino alla conclusione del torneo. Dunque, l'altoatesino sarà il primo italiano a disputare il torneo da numero 1 del mondo nel ranking ATP.
Il numero 1 al mondo entrerà in gioco direttamente al secondo turno grazie al bye riservato alle teste di serie più alte. Il debutto è previsto per venerdì 9 o sabato 10 maggio.
L’altra data importante è il 5 maggio.
La sospensione, iniziata il 9 febbraio, termina alle 23.59 del 4 maggio.
Dal giorno dopo Sinner risulterà ufficialmente iscritto agli Internazionali d’Italia, e potrà accedere al Foro Italico. Sarà un grandissimo evento, nel pomeriggio ci sarà una conferenza stampa, la prima dopo la sospensione.,e trasmessa in diretta.
Probabilmente Jannik giocherà sempre al Centrale, anche se da quest'anno ci saranno tre nuovi suggestivi campi all'interno dello Stadio dei Marmi tra cui la Supertennis Arena che avrà 3.000 posti a sedere.
In campo anche molti altri italiani: oltre al campione di San Candido, saranno in gara
Lorenzo Musetti (11),
Matteo Berrettini (34),
Flavio Cobolli (36),
Matteo Arnaldi (38),
Lorenzo Sonego (35),
Luciano Darderi (59),
Mattia Bellucci (68),
Luca Nardi (100),
Francesco Passaro (101),
Fabio Fognini (102)
e Federico Cinà (372)..
Nel tabellone femminile, l’attenzione è su Jasmine Paolini (n.6 WTA) e Lucia Bronzetti (n.58), cui si aggiungeranno diverse wild card. Tra queste: Nuria Brancaccio, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani, Giorgia Pedone, Lucrezia Stefanini e due atlete provenienti dalle pre-qualificazioni.
Gli Internazionali BNL d’Italia 2025 si potranno seguire sia dal vivo al Foro Italico di Roma – con biglietti già disponibili sul sito ufficiale – sia comodamente da casa.
Per chi non sarà a Roma, il torneo sarà trasmesso in chiaro su Rai 2 e in streaming su RaiPlay, con una selezione di incontri maschili e le finali. La copertura integrale sarà garantita da Sky Sport, che trasmetterà tutti i match sui canali Sky Sport Tennis, Sky Sport Uno e Sky Sport Arena, anche in streaming su NOW e Sky Go.
In aggiunta, il canale SuperTennis seguirà quotidianamente il torneo con aggiornamenti, interviste e contenuti dedicati.
























vedendolo in campo,sentir il suono dei suoi colpi e la velocità con cui scivola su quel rosso terreno..credo che se panichi parla in quel modo lo fà da grande conoscitore e preparatore..sà bene che questo jannik è in grado di elevarsi ed elevare ogni livello..
.ho osservato diverse volte come il suo "molleggiarsi" sia estremamente leggero..prenda in qualche modo energia dal terreno e la incorpori per poi far esplodere la potenza...e se si osserva bene ha qualcosa in più..sempre impercettibile ma fa la differenza...al di là di ciò tutto segue un programma ben definito,lo anche detto Vagnozzi..hanno attraversato in questi tre mesi,tutti quanti, uno tzunami ma l'energia tumultuosa sctenata da ciò sono riusciti a trasformarla in concretezza in tutti i sensi e non dimentichiamo mai l'energia mentale di jannik..
e come ha detto anche Piatti "solo lui può fare certe cose"...poi a Roma sarà un "polverone" perchè il tripudio che ci sarà ha dell'inverosimile..io credo che la pressione la sentiremo noi fan ed alcuni giornalisti ma Jannik ha già in testa quello che lo aspetta..per lui è giocare la sua pressione e quando questa arriva lui gioca ancora meglio!.un abbraccio❤



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