Archivio Sinner..
Melbourne 2025
Il ristoratore di Sinner a Melbourne: “Si fida, mangia semplice. Vi dico cosa fa al momento del conto”
Antonio Sanna, titolare de “La Pizzeria italiana” a Melbourne, ospita regolarmente Sinner e il suo team durante gli Australian Open
Per Antonio Sanna godere della fiducia di Jannik Sinner e del suo team è una medaglia. Questo ristoratore sardo, che ha lasciato la sua terra nel 2012 per trasferirsi in Australia, ha più volte ospitato il tennista italiano nel suo locale "La pizzeria italiana" in quel di Melbourne. Un "rito" che si è ripetuto anche alla vigilia degli Australian Open 2025, come documentato poi dalle foto pubblicate sui social in compagnia di tutta la squadra-famiglia del numero uno al mondo.
Abbiamo visto le foto di Sinner e del suo team nel tuo locale, come funziona in questi casi? Vi conoscevate già?
"Inizialmente avevamo un locale in centro e abbiamo fatto la conoscenza del team di Djokovic. E poi c'era un giovanissimo Jannik Sinner al primo Australian Open, che faceva ancora parte del team Piatti. Sono venuti a cena nel nostro vecchio locale, se non erro all'epoca era il 126° al mondo. Da lì è nata la nostra amicizia, che dura ancora".
Quindi non è la prima volta. Si è creato un bel rapporto tra di voi?
"Qui a Melbourne, a detta loro, non si trovano molto bene dal punto di vista dell’alimentazione, quindi mi chiamano e mi chiedono: ‘Antonio, potresti cucinarci questo o quello…'. Io li accontento sempre. C’è un bel rapporto tra di noi, la loro fiducia è una cosa molto importante e di cui vado fiero, perché non capita tutti i giorni di incontrare persone del genere. Non solo per il livello, ma anche dal punto di vista umano".
Sei molto legato anche al suo team.
"Sono tutte persone squisite, dal primo all’ultimo, da Marco Panichi a Uilses Badio. Poi conosco molto bene Edoardo, ex manager di Djokovic. Diciamo che è come se fossero parte della mia famiglia. Al battesimo di mio figlio c’erano Goran Ivanisevic, Marco Panichi, Zimaglia. Si è creato un bellissimo rapporto, io a loro voglio bene e ci tengo tanto".
Com'è Jannik Sinner lontano dalle telecamere, nei momenti di relax?
"Una persona rispettosissima, educatissima, a modo. È veramente speciale e non lo dico perché è venuto qua o lo conosco. Tutte le volte che ho avuto a che fare con lui mi sono reso conto di quanto sia eccezionale. Ha una maturità e una testa incredibili: essere il numero uno al mondo e reggere tutte quelle pressioni, alla sua età, non è una cosa da tutti i giorni. Quindi tanto di cappello".
Hai notato cambiamenti nel suo atteggiamento da quando era un giovane talento ad oggi che è il primo giocatore del mondo?
"No, è sempre la solita persona. Non è cambiato di una virgola".
Cosa ha mangiato l'ultima volta a cena da te, ha richieste particolari?
"Un pasto abbastanza semplice. Una margherita con del prosciutto e un controfiletto alla griglia con un po' di verdure. Una cucina molto semplice, si fida. Mi dice: ‘Antonio, una pasta come vuoi tu o della carne con delle verdure. Mi fido, fai tu'".
Quanto sei orgoglioso di questa fiducia?
"È importantissima e ne vado fiero. Anche perché con tutti i ristoranti più rinomati e fricchettoni che ci sono qui a Melbourne, loro scelgono sempre la semplicità. Perché per loro il cibo è fondamentale, la base di tutto. Andare in un posto un po' particolare non è la loro priorità. Sono qua per affrontare un torneo e l'alimentazione è importantissima, così come andare a dormire sazi e soddisfatti dopo una giornata di lavoro".
Com'è una serata con loro al tuo ristorante?
"Come se fossero parte della famiglia. Vengono, si siedono e si parla di più e del meno, di come procede la vita. È come se fossero dei parenti che vengono a trovarmi in Australia dalla Sardegna. Sono dei grandi, persone eccezionali. A loro voglio bene, mi ci sono affezionato e ci sentiamo durante l'anno".
È vero che Sinner ci tiene a pagare personalmente nei ristoranti?
"Ovviamente il conto lo paga sempre Jannik, che si prende cura del suo staff. Poi apprezzano il fatto che io faccia qualcosa fuori menù per loro, perché è un piacere. Qui si sentono in famiglia e questa è una cosa che sicuramente gradiscono. C'è grande rispetto da parte di tutti".
Abbiamo visto delle tenere foto di Sinner con tuo figlio Piero, un'altra dimostrazione della sua semplicità.
"È stato tutta la sera a giocare con mio figlio. Piero andava lì e gli tirava i pantaloni, lui lo accarezzava. Specialmente nel vecchio ristorante, che era più vicino alla città, venivano attori, calciatori, celebrità e ne ho viste di tutti i colori. Ti posso dire, però, che più famosi e importanti sono e più umili si dimostrano".
Se dovessi scegliere l'aspetto che più ti ha colpito di Sinner, dunque?
"La semplicità e la maturità per l'età che ha. Anche mentre ci chiacchieravo, pensavo: ‘Ma guarda questo ragazzo, per l'età che ha è già un grande'".
Hai avuto anche la possibilità di ospitare altri tennisti nel tuo locale?
"Ho lavorato maggiormente per il team di Djokovic, ma ho cucinato anche per lo staff di Sonego, Coco Gauff con la sua fisioterapista. Sono passate diverse tipologie di personaggi. Con Marco Panichi e il vecchio staff di Nole ho mantenuto il rapporto più solido e saldo. A Goran Ivanisevic voglio un bene dell'anima, lui è un grande. Ci sono altri tennisti che dovrebbero farci visita presto".
Chiudiamo con una battuta: se dovesse venire Kyrgios al vostro ristorante, come vi comportereste?
"Lo avveleniamo (scoppia a ridere, ndr)".
Ringrazio Marco Beltrami Fanpage.
Vagnozzi..Cahill. Simona Halep..
in quel di Montecarlo..
in pausa...
Two of the very best. 2 x Simo 

dal profilo istagam di Cahill..
Sul profilo Instagram del coach australiano, infatti, è comparsa una foto che lo ritrae in compagnia di Vagnozzi e con loro anche Simona Halep. L’ex giocatrice rumena, che si è ritirata appena un paio di mesi fa, ha lavorato con Cahill per quattro anni dal 2017 al 2021, periodo nel quale ha chiuso per due volte l’anno al numero uno al mondo e vinto il primo titolo Slam. “Due dei migliori, Simo x2”, questa la breve descrizione che accompagna il post.
IBI25, presenti anche Fognini ed Errani: annunciate tutte le wild card
Tornano in tabellone principale il ligure, spintosi ai quarti nel 2018, e l'ex n. 5 WTA, già finalista nel 2012. Nel maschile, premiato anche il 18enne siciliano Federico Cinà..
Nel corso della conferenza stampa di presentazione degli Internazionali BNL d’Italia 2025, il Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Binaghi ha annunciato i nomi dei giocatori e delle giocatrici a cui verranno assegnate le wild card. Accederanno direttamente al tabellone femminile Nuria Brancaccio, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani, Tyra Caterina Grant, Giorgia Pedone, Lucrezia Stefanini, più altre due giocatrici provenienti dalle Pre-qualificazioni. Per quel che riguarda il maschile, invece, le wild card saranno 4, ovvero: Federico Cinà, Fabio Fognini, Luca Nardi e Francesco Passaro.
TABELLONE FEMMINILE
Cocciaretto (n. 89) giocherà per la settima edizione consecutiva nel tabellone principale al Foro Italico. Tra il 2019 ed il 2022 è stata sconfitta al primo turno, mentre nell’ultimo biennio ha sempre vinto il proprio match d’esordio, venendo eliminata al secondo turno.
Errani (n. 152) arriverà al torneo di Roma dopo aver compiuto 38 anni. Includendo le qualificazioni, gioca ininterrottamente al Foro Italico da 2004. Finalista nell’edizione 2014 e semifinalista nel 2013, il suo bilancio nel main draw è di 13 vittorie e 16 sconfitte. Lo scorso anno è stata eliminata al secondo turno.
Grant (n. 401), di nazionalità statunitense ma nata a Roma, giocherà per la prima volta gli Internazionali d’Italia a 17 anni. Al Miami Open 2025 ha fatto il suo esordio in un main draw nel circuito maggiore, perdendo al primo turno.
Pedone (n. 229) ha giocato una sola partita a Roma, il primo turno nel tabellone principale della scorsa edizione.
Stefanini (n. 149) ha vinto nel 2024 la sua prima e finora unica nel tabellone principale, uscendo poi di scena. Nel 2023 era stata invece eliminata all’esordio, mentre nel 2019 aveva perso nelle qualificazioni.
TABELLONE MASCHILE
Cinà (n. 372 ATP), classe 2007, ha esordito nel circuito maggiore nel Masters 1000 di Miami, vincendo la sua primissima partita. Al Foro Italico giocherà per la prima volta in assoluto.
Fognini (n. 113) è una presenza fissa agli Internazionali d’Italia dal 2006, e dal 2008 ad oggi ha sempre giocato nel tabellone principale (16-17 il bilancio). Il suo miglior risultato è il quarto di finale raggiunto nell’edizione del 2018, mentre un anno fa è stato sconfitto al secondo turno.
Luca Nardi (n. 93) ha partecipato al tabellone principale nelle ultime tre edizioni. Uscito all’esordio nelle prime due occasioni, ha vinto la sua prima partita proprio un anno fa, arrendendosi poi al secondo turno.
Passaro (n. 98), dopo due sconfitte nel main draw tra il 2022 ed il 2023, è stata la sorpresa dell’ultima edizione. Dopo aver superato le qualificazioni, ha vinto infatti anche i primi due match, spingendosi sino ai sedicesimi di finale.
"Quando tornerà, riprenderà il ruolo di leader attraverso vittorie,
comportamenti e dedizione, imponendo agli altri di aumentare il ritmo per evitare che la forbice si allarghi".
per completezza:
ecco le precise parole dette da Bertolucci:come al solito
sempre incisivo e diretto!!
. L’ex tennista Paolo Bertolucci, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha detto di non vedere l’ora di poterlo commentare di nuovo. Poi si è soffermato su Alexander Zverev per le parole del numero 2 al mondo, che ha incluso se stesso nel ristretto gruppo di tennisti in grado di diventare numero 1 in qualsiasi momento, insieme a Djokovic, Alcaraz e Sinner.
“Zverev? Ha avuto fino a questo momento 6/7 tornei e ha raccolto veramente le briciole — ha commentato duro a riguardo Bertolucci —. Mi ha meravigliato la sua dichiarazione dove diceva 'siamo in quattro, io Alcaraz, Sinner e Djokovic, che possiamo tranquillamente da un giorno all'altro diventare numero 1' e questo mi sembra stranissimo, visti i punti che lo dividono da Sinner”.
Poi l’ex tennista si è soffermato sulle difficoltà concrete di rimonta per il tedesco: “Difficile ipotizzare, ma tutto è possibile. Dovrebbe vincere a Montecarlo, Barcellona e poi a Madrid”, ha detto. “Io resto della mia idea, che Sinner sarebbe arrivato a Roma ancora da n°1, poi dopo Roma, Zverev dovrà lasciare sul piatto 1000 punti, mentre Jannik 0. Lì non avrebbe più possibilità”, ha aggiunto.
Infine, una previsione positiva per i tifosi italiani amanti del tennis: “Siamo ancora tutti qua in attesa, anche se manca ancora un mese al ritorno di Sinner,
Buongiorno SINNERGIA.

Diamo a Matteo quello che è di Matteo!!
manda tutti a carte 48

ma diamo a Jannik ,quello
che spetta al Numero UNo..
il 46 erano cinquant'anni che non usciva!!



L’incredibile scambio da 46 colpi vinto da Sinner contro Paul
A metà del secondo set Jannik annulla una palla break dopo uno scambio durato oltre 1 minuto!
Uno scambio di un'intensità incredibile da 46 colpi complessivi. Jannik Sinner, nella semifinale disputata e vinta contro lo statunitense Tommy Paul al Master 1000 di Toronto, ha conquistato anche il punto più spettacolare e lungo dell'intera partita, con un valore ancora maggiore visto che gli ha consentito di annullare una pericolosa palla break (si era infatti in situazione di 30-40 sul servizio dell'altoatesino, 4-2 nel secondo set).
I due non si sono affatto risparmiati e hanno spinto senza esclusione di colpi sia col dritto che col rovescio da fondo campo: alla fine è stato l'azzurro ad avere la meglio, costringendo l'americano a sbagliare un disperato lob in recupero. L'italiano, osservando che la palla non sarebbe più rimasta in campo, si è fermato e ha guardato in basso per recuperare immediatamente il fiato da uno scambio al cardiopalma, prendendosi naturalmente tutti gli applausi da parte del pubblico canadese presente sugli spalti.
13/08/2023
Sinner rimane immobile dopo lo scambio di 46 colpi con Tommy Paul: l'esultanza è già iconica
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- «Mi sono sdraiato, ho guardato su nel cielo e non ho neanche pensato al trofeo. Mi sono detto che ho fatto una grande partita oggi perché ero in difficoltà e mi sono tirato fuori», ha detto nel post partita a Melbourne dopo la vittoria agli Australian Open..
- “Con il break nel secondo ho ripreso coraggio e provato qualcosina di diverso. Nel terzo sono rientrato in partita, da lì abbiamo giocato alla pari”. Una vittoria di testa prima che di tennis
- “A un certo punto Vagnozzi mi ha detto: fai un passo indietro. Dovevo pensaci io, farlo prima, quel passo indietro. Vede che c’è ancora da lavorare? Medvedev me l’aspettavo così aggressivo, all’inizio c’era un po’ di tensione:
- nei primi due set la palla non l’ho vista mai”.
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- Quando parliamo di tennis, parliamo di più di un semplice sport: parliamo di una metafora della vita. Ogni partita è un viaggio, una storia di sfide, successi e fallimenti. Gli appassionati di tennis sanno bene che questo gioco richiede non solo abilità fisica, ma anche una forte resilienza mentale. È una battaglia contro l'avversario, ma anche contro i propri limiti e paure.Il cambiamento è una parte inevitabile della vita e dello sport.,molti cercano il cambiamento, ma sono legati inconsapevolmente al loro 'vecchio sé', alle abitudini consolidate e alla sofferenza che esse causano. Questo è vero sia in campo che nella vita. Nel tennis, come nella vita, per crescere e migliorare è fondamentale saper abbandonare strategie obsolete e abbracciare nuovi approcci, anche se ciò comporta uscire dalla propria zona di comfort.Un buon coach sa che il suo ruolo va oltre l'insegnamento delle tecniche di gioco. È anche un mentore che guida l'atleta nel percorso di crescita personale. Il coach aiuta a riconoscere e a superare le barriere psicologiche, promuovendo un atteggiamento aperto al cambiamento e all'adattamento. Nel tennis, questo approccio si traduce in maggiore flessibilità in campo, capacità di rispondere in modo creativo alle sfide e resilienza di fronte agli imprevisti.Nel tennis, come nella vita, le vittorie più importanti sono quelle interne. Superare i propri limiti, affrontare le paure, e adattarsi al cambiamento sono i veri trionfi. Si deve sottolineare l'importanza di questo processo interiore, un processo che ogni atleta deve affrontare per raggiungere il successo. Le tecniche e la preparazione fisica sono essenziali, ma è il lavoro interiore che determina la vera grandezza in campo.
Conclusione: La Bellezza del Gioco è nella Sua Evoluzione
Il tennis non è solo uno sport, è un viaggio evolutivo. Gli appassionati e i giocatori di tennis sanno che ogni partita è un'opportunità di crescita. Affrontare e superare i propri limiti, accettare il cambiamento e liberarsi dalle catene del 'vecchio sé' sono lezioni che il tennis insegna e che hanno un impatto profondo su tutti gli aspetti della vita. Come in campo, così nella vita: la vera sfida è essere sempre pronti a giocare la prossima partita, con più saggezza, forza - Bravi..si..tanti..ma per me... in cuore mio stò aspettando quel rosso da tre mesi,e per me è il più forte,il più potente,il più mentalist dei più..ne ha dato prova in questi ultimi due anni, ma soprattutto negli ultimi 8 mesi con quel macigno che si portava sulle spalle e dentro la mente...Immensi tutti certi giocatori,ma LUi è veramente un altra cosa..[ Marco Panichi, preaparatore atletico Sinner ]
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https://www.gaeta.it/jannik-sinner-sorprende-al-gala-dello-sport-di-merano
Sinner profeta in patria: premiato a Merano, si prende l'abbraccio dei tifosi
stasera anche il suo Alto Adige lo ha premiato come sportivo dalla carriera straordinaria a Merano. Jannik ha ricevuto l’invito e ha voluto esserci di persona quasi a sorpresa.
Sinner a sorpresa interviene al Galà dello Sport a Merano
'Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano'
è intervenuto al Galà dello Sport al Kursaal di Merano.
Il numero uno del tennis mondiale è salito sul palco della famosa sala in stile liberty per il tradizionale evento della Sporthilfe, l'associazione di sostegno per giovani atleti altoatesini.
Di ottimo umore, l'ospite d'onore ha ripercorso le tappe della sua giovane, ma soprattutto vertiginosa carriera. "Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano.
Appena realizzi uno, nasce già il prossimo", ha commentato il 24enne.
Sinner nella città termale non è passato inosservato. in città Jannik poi si è prestato a numerosi selfie e autografi.
Il Galà dello Sport non è solo una celebrazione, ma un appuntamento annuale di grande importanza per la comunità sportiva dell’Alto Adige. Qui si premiano i risultati degli atleti under 20, che si distinguono in discipline che spaziano dal calcio al nuoto. Ma non si tratta solo di trofei: l’evento offre anche borse di studio e opportunità di formazione a chi dimostra impegno e talento. La presenza di Sinner ha aggiunto un tocco speciale a questa manifestazione già significativa.
Ripercorrendo le tappe della sua carriera, Sinner ha raccontato come tutto sia iniziato a soli 14 anni nel circuito junior, fino a culminare con il suo primo titolo ATP a 18 anni e l’ingresso tra i primi dieci giocatori del mondo. Le sue parole hanno ispirato i giovani presenti, che hanno potuto ascoltare direttamente da un campione come si possano inseguire e raggiungere i propri sogni, attraverso dedizione e sacrificio.
Dall’arrivo fino alla conclusione dell’evento, il tennista ha dimostrato una disponibilità e una cordialità rare, interagendo con oltre cento fan che lo hanno avvicinato per selfie e autografi. Un gesto di gratitudine verso chi lo sostiene.
In un panorama sportivo affollato di celebrità, Sinner riesce a mantenere un legame autentico con il pubblico. La sua disponibilità a rispondere a domande e a condividere esperienze personali riflette un atteggiamento genuino e un profondo rispetto per chi lo ha accompagnato nel suo percorso.
Le riflessioni di Sinner sul suo cammino
Durante il galà, Sinner ha parlato della sua esperienza nel tennis, esprimendo una verità semplice ma profonda: “Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano. Appena realizzi uno, ne nasce subito un altro.” Questa frase racchiude la sua mentalità positiva e la determinazione nell’affrontare le sfide, evidenziando come la sua carriera sia in continua evoluzione. Ha anche messo in risalto l’importanza di rimanere umili e concentrati, insegnando ai più giovani che il lavoro duro e la perseveranza sono fondamentali per raggiungere i propri obiettivi.
Questi momenti di condivisione non solo rafforzano la sua immagine di campione, ma stimolano anche nuovi talenti, incoraggiando i giovani atleti a seguire le proprie passioni e a non arrendersi di fronte alle difficoltà.
La presenza di Sinner al Galà dello Sport di Merano ha generato un entusiasmo palpabile.
arriveranno foto..
qui sotto link per vedere video da Rai Merano..
https://www.rainews.it/tgr/tagesschau/video/2025/04/jannik-sinner-als-stargast-bei-der-sporthilfe-gala--070763a8-29f5-4ba0-a8e1-2a6484384927.html?fbclid=IwY2xjawJma5tleHRuA2FlbQIxMAABHpeLcmkR5QoCepu4XTXlgHvg1aBS4xNodP7joJyOoNc5LCa-8847hZMBu02l_aem_3b95leK4mVecmVmMb853Gw
https://www.rainews.it/tgr/tagesschau/articoli/2025/04/jannik-sinner-und-evelyn-lanthaler-wieder-die-beliebtesten-cca3a414-581a-40b1-b027-d23a1f187bc8.html?fbclid=IwY2xjawJma6tleHRuA2FlbQIxMAABHj9kDZ38beXJwqvLrl-6Seo8hZwvPIh-frbh6Iq-1IHlyOngFg0ucsHQR9Sj_aem_XdVhBOvpq-9Znc5eQIJekg
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e noi siamo la SINNERGIA.

sempre
Da oggi Sinner è libero di allenarsi nei circoli affiliati e con giocatori tesserati. E, grazie al successo di Matteo Berrettini su Zverev, è anche si curo di poter tornare in campo da n.1 del mondo. Il suo preparatore fisico afferma di vederlo trasformato a livello mentale, con nuova freschezza e motivazione
Jannik è finalmente libero di giocare anche se per partecipare a un torneo ufficiale dovrà aspettare gli Internazionali BNL d’Italia il cui tabellone principale prende il via il 7 maggio, con la prima partita di Sinner, che sarà testa di serie n.1 e dunque esentato dal primo turno, prevista per venerdì 9 o sabato 10.
La certezza del primato in classifica è stata per noi Sinnergici la soddisfazione di questa settimana. A regalarcela proprio dai campi di Monte-Carlo a provveduto uno dei migliori amici di Sinner nel circuito, il nostro Matteo Berrettini, che si è tolto una delle più belle soddisfazioni della carriera superando il n.2 del mondo Alexander Zverev.
Ha reso così matematicamente impossibile una rimonta del tedesco prima degli Internazionali BNL d’Italia il che significa anche che Jannik arriverà di sicuro ad almeno 48 settimane di primato consecutivo, un bel traguardo per un ventitreenne. Dovesse far bene a Roma, le 52 settimane consecutive sarebbero alla sua portata: un’impresa che, da quando esistono le classifiche computerizzate, è riuscita solo a 4 campioni: Jimmy Connors, Lleyton Hewitt, Roger Federer e Novak Djokovic.
Sappiamo che non sono questi numeri a smuovere il cuore di Sinner: a lui piacciono i grandi titoli, gli stadi piene di gente, le sfide infuocate che lasciano un segno nella storia. Le stesse cose che piacciono a noi. Così, è inutile nasconderlo, sarebbe bellissimo vederlo trionfare al Foro Italico dove un vincitore italiano manca da 49 anni. Però non si può nemmeno pretendere che dopo tre mesi di sosta anche un fenomeno come lui possa trovare immediatamente il ritmo-partita.
Servirà pazienza e magari un po’ di fortuna nei sorteggi perché, come ha detto il presidente FITP Binaghi, a margine della presentazione degli IBI 25, “se dovesse vincere i primi due incontri tutto potrebbe diventare più facile”. Per noi quello che conta è poterlo rivedere in azione, poter ricominciare a soffrire per lui, riaccendere in pieno la Sinnergia, ritrovare i nostri ritmi quotidiani, scanditi dai live score, e controllare i nostri battiti cardiaci accelerati dai tie-break.
Mi aspetto che venga sommerso dall’affetto e dalla passione degli italiani - ha detto ancora Binaghi - Sperando che non sia esagerato. Bisognerà cercare di difenderlo. Per il resto ha dimostrato lo scorso anno di saper affrontare situazioni psicologiche ben differenti e ben più gravi in modo straordinario”. Parole che leggono alla perfezione i sentimenti di tutti i Sinnergici.
Parole dolcissime per le nostre orecchie sono state anche quello del preparatore fisico di Sinner, Marco Panichi, per sette anni nel team di Novak Djokovic, intervistato dal Corriere della Sera mercoledì 10 aprile.
Per prima cosa ha dato un quadro dell’attività svolta e dell’attuale status mentale di Jannik: “Durante lo stop forzato sta scoprendo cose nuove che lo stimolano. Quando giriamo per tornei è impossibile dedicarsi ad altro che non siano allenamento, partita e recupero. Per di più Jannik non può più andare in giro senza essere riconosciuto e fermato. In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale lo vedo trasformato. A Roma, a maggio, tornerà con motivazione e freschezza».
Niente di più bello, se tieni a una persona, che sentir dire (come Panichi ci racconta di Sinner) che si trova nel pieno di un momento di tranquillità e crescita personale sotto tutti gli aspetti. Il modo in cui l’allenatore di Jannik, due volte campione italiano nel salto in lungo e laureato in Sport coaching e psicologia dello sport alla Nova Southwestern University di Fort Lauderdale in Florida, descrive le qualità che ha riscontrato nel 23enni altoatesino nei primi sei mesi della loro collaborazione, è poi una vera e proprio sinfonia per chi, come noi, è convinto della sua grandezza ed è pronto a seguirne in piena Sinnergia il lungo viaggio per lasciare il segno nella storia del tennis.
«Coordinazione, stamina, aspetto neurovegetativo: Jannik ha un fisico da decatleta, sa fare bene tutto - ha spiegato Panichi- Se fosse più forte, non potrebbe essere così agile. Se è una macchina quasi perfetta dobbiamo ringraziare Hanspeter e Siglinde Sinner, i genitori che gli hanno trasmesso il Dna. Ma dal mio punto di vista il suo talento più straordinario è la gestione delle situazioni, che sia un allenamento o una partita tesissima: ha una calma operativa, nei momenti che contano, rara. Mente e fisico sono un sistema integrato: quando uno lo tira giù, l'altro lo spinge in su. Sa usare le emozioni come fonte di energia: se hai un travaso emotivo, ti blocchi; ma lui riesce a surfare sulle emozioni, restando sempre sulla cresta”.
Che bella immagine. Ecco, ci piace poterlo pensare proprio così, mentre surfa sulle emozioni come fossero onde hawaiane. Emozioni come quelle di un Campo Centrale del Foro Italico strapieno che fa il tifo solo per lui. Emozioni come le nostre mentre seguiamo le sue partite come fossero la nostra partita. Gliele offriamo perché surfi anche su quelle mentre noi, della razza di chi rimane a terra, siamo felici per lui.
ringrazio Enzo Anderloni | 13 aprile 2025
Il rientro di Sinner
13 Aprile 2025. Per Jannik Sinner, da oggi, è finito il divieto di allenarsi nei circoli affiliati alle varie Federazioni. Quindi da oggi il tennista numero uno al mondo può tornare ad allenarsi pubblicamente in qualsiasi circolo di tennis, in Italia e all'estero.
Una nuova fase della sua preparazione in vista del ritorno in campo. Dopo aver goduto di interviste varie e di racconti divertenti su come Jannik abbia passato questo primo periodo di sospensione, è arrivato finalmente il momento di rivedere Jannik con la sua racchetta su un campo "vero" con giocatori "veri". Avevamo bisogno della sua presenza fisica per poter dire che siamo ancora "vivi"! 





qualche foto in più
della serata di ieri sera a Merano..
Sinner profeta in patria: premiato a Merano, si prende l'abbraccio dei tifosi
stasera anche il suo Alto Adige lo ha premiato come sportivo dalla carriera straordinaria a Merano. Jannik ha ricevuto l’invito e ha voluto esserci di persona quasi a sorpresa.
Sinner a sorpresa interviene al Galà dello Sport a Merano
'Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano'
è intervenuto al Galà dello Sport al Kursaal di Merano.
Il numero uno del tennis mondiale è salito sul palco della famosa sala in stile liberty per il tradizionale evento della Sporthilfe, l'associazione di sostegno per giovani atleti altoatesini.
Di ottimo umore, l'ospite d'onore ha ripercorso le tappe della sua giovane, ma soprattutto vertiginosa carriera. "Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano.
Appena realizzi uno, nasce già il prossimo", ha commentato il 24enne.
Sinner nella città termale non è passato inosservato. in città Jannik poi si è prestato a numerosi selfie e autografi.
Sinner nella città termale non è passato inosservato. in città Jannik poi si è prestato a numerosi selfie e autografi.
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Il Galà dello Sport non è solo una celebrazione, ma un appuntamento annuale di grande importanza per la comunità sportiva dell’Alto Adige. Qui si premiano i risultati degli atleti under 20, che si distinguono in discipline che spaziano dal calcio al nuoto. Ma non si tratta solo di trofei: l’evento offre anche borse di studio e opportunità di formazione a chi dimostra impegno e talento. La presenza di Sinner ha aggiunto un tocco speciale a questa manifestazione già significativa.
Ripercorrendo le tappe della sua carriera, Sinner ha raccontato come tutto sia iniziato a soli 14 anni nel circuito junior, fino a culminare con il suo primo titolo ATP a 18 anni e l’ingresso tra i primi dieci giocatori del mondo. Le sue parole hanno ispirato i giovani presenti, che hanno potuto ascoltare direttamente da un campione come si possano inseguire e raggiungere i propri sogni, attraverso dedizione e sacrificio.
Dall’arrivo fino alla conclusione dell’evento, il tennista ha dimostrato una disponibilità e una cordialità rare, interagendo con oltre cento fan che lo hanno avvicinato per selfie e autografi. Un gesto di gratitudine verso chi lo sostiene.
In un panorama sportivo affollato di celebrità, Sinner riesce a mantenere un legame autentico con il pubblico. La sua disponibilità a rispondere a domande e a condividere esperienze personali riflette un atteggiamento genuino e un profondo rispetto per chi lo ha accompagnato nel suo percorso.
Le riflessioni di Sinner sul suo cammino
Durante il galà, Sinner ha parlato della sua esperienza nel tennis, esprimendo una verità semplice ma profonda: “Il divertimento è sempre lo stesso, mentre i sogni cambiano. Appena realizzi uno, ne nasce subito un altro.”
Questa frase racchiude la sua mentalità positiva e la determinazione nell’affrontare le sfide, evidenziando come la sua carriera sia in continua evoluzione. Ha anche messo in risalto l’importanza di rimanere umili e concentrati, insegnando ai più giovani che il lavoro duro e la perseveranza sono fondamentali per raggiungere i propri obiettivi.
Questi momenti di condivisione non solo rafforzano la sua immagine di campione, ma stimolano anche nuovi talenti, incoraggiando i giovani atleti a seguire le proprie passioni e a non arrendersi di fronte alle difficoltà.
La presenza di Sinner al Galà dello Sport di Merano ha generato un entusiasmo palpabile.
arriveranno foto..
qui sotto link per vedere video da Rai Merano..
https://www.rainews.it/tgr/tagesschau/video/2025/04/jannik-sinner-als-stargast-bei-der-sporthilfe-gala--070763a8-29f5-4ba0-a8e1-2a6484384927.html?fbclid=IwY2xjawJo_HhleHRuA2FlbQIxMAABHtRFY8kA4ycoW6TElSC2I_FewdOCUzZlLV9ayLk3hiCpgtdpLEOtGww7Yr91_aem_3B88gzq3k5mwQTSeWRRlEg
https://www.rainews.it/tgr/tagesschau/articoli/2025/04/jannik-sinner-und-evelyn-lanthaler-wieder-die-beliebtesten-cca3a414-581a-40b1-b027-d23a1f187bc8.html?fbclid=IwY2xjawJo_ItleHRuA2FlbQIxMAABHjm4OCK5M3uOh-x8YSOHpUEkvSrXC1H50onkqFdD4uvUPFgSo5LeR98hrTK-_aem_lgOoXp6YncS1bwr85LH5_w
Il messaggio di Nicol Delago
Nei giorni scorsi ha fatto notizia la partecipazione di Jannik Sinner di partecipare al Gala dello Sport di Merano. Il tennista è sempre molto schivo quando si tratta di apparizioni pubbliche ma ha deciso di fare un’eccezione per l’evento che sostiene giovani atleti altoatesini che gli ha assegnato per la quarta volta consecutiva il premio di sportivo dell’anno.
E a Merano c’è stata anche l’occasione di fare quattro chiacchiere con colleghi e colleghe che provengono da altre discipline sportive con la sciatrice Nicol Delago che non ha resistito alla tentazione di un selfie e di un messaggio decisamente importante: “A volte i veri campioni non si riconoscono solo dai risultati ma dal loro modo autentico, semplice e sincero con cui ci ispirano”.
Un punto di vista decisamente diverso rispetto a quello di Federica Pellegrini che invece negli ultimi giorni è finita nel mirino dei tifosi e non solo, anche addetti ai lavori,che hanno contestato le sue esternazioni su vicende riguardanti Jannik, che non stò qui a ripetere
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2020..
..gli piace proprio giocare...
a palla...
secondo video ad at Indian Wells.
terzo video del 2021
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APPUNTI DEL 2020
L’amico coach e Sinner «Io e Jannik, che coppia Uniti anche... sui kart»
Tennis Intervista con Volpini, il toscano dietro al campione altoatesino
- Corriere Fiorentino
- 18 Nov 2020
- Massetani.
- Da cinque anni è l’ombra di Jannik Sinner, il tennista altoatesino che ha conquistato il suo primo titolo Atp a 19 anni. Andrea Volpini, toscano di Colle Val d’Elsa, è il coach personale che lo segue nell’Accademia di Piatti. Ma è anche un amico: «Viviamo insieme 10 mesi all’anno. Vogliamo arrivare al top».
❞ Quando lo conobbi era piccolo All’Accademia salutò suo padre con una stretta di mano: un gesto di straordinaria maturità
Un altoatesino e un toscano. Uniti da quella complicità sportiva che è garanzia di successo. L’altoatesino si chiama Jannik Sinner, la stella del momento nel firmamento della racchetta che sabato scorso, a soli 19 anni e 2 mesi, ha centrato a Sofia il primo titolo Atp della carriera diventando il più giovane italiano a vincere un torneo professionistico. Il toscano è Andrea Volpini, 31 anni da Colle Val d’Elsa, buon passato da giocatore di seconda categoria, una laurea in Scienze Motorie e da sei stagioni coach della prestigiosa accademia di Riccardo Piatti a Bordighera dove ha coltivato — giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento — quello che oggi è considerato il frutto più bello del movimento azzurro.
Un legame forte, nato cinque anni fa, e consolidatosi nel segno della semplicità, dell’ambizione e della velocità.
«Quando conobbi Jannik nel 2015 lui era piccolino e magro — attacca Volpini — Ricordo soprattutto quando si congedò con una stretta di mano dal padre che lo aveva accompagnato in accademia. Mi colpì quel gesto di straordinaria maturità, stava a significare che lui aveva deciso la sua strada e che il padre accettava la scelta. Vederlo sabato aggiudicarsi il primo titolo Atp per me è stata un’emozione unica, il coronamento sia di un mio percorso professionale che di un suo obiettivo.
Sentivo che Jannik voleva tanto questo ultimo torneo dell’anno, era una chance che non voleva sprecare. Se sono stato fortunato ad allenarlo? Diciamo che dal primo giorno del nostro lavoro volevamo entrambi arrivare a qualcosa, lui come tennista, io come allenatore. Partivamo da posizioni molto simili, puntavano in alto. È stato questo il motivo per il quale siamo riusciti a costruire un percorso, a raggiungere certi risultati».
Risultati che appaiono autentici capolavori: una scalata di 685 posizioni Atp nel 2019 e approdata per adesso al 37° posto del ranking mondiale, agguantato da Sinner grazie all’exploit di Sofia. A bordo campo e fuori, a incoraggiarlo, sempre lui, l’amico e personal coach Andrea Volpini da Colle Val d’Elsa.
«Ci unisce la stima di base reciproca, che credo sia il nocciolo di tutto — continua Volpini — E poi siamo entrambe persone molto semplici, e ciò significa tantissimo in un rapporto che ci porta a trascorrere insieme ventidue settimane l’anno. Ci unisce l’ambizione di diventare qualcuno, la curiosità, certi valori umani di purezza, e anche l’attrazione per la velocità. Jannik ha iniziato tardi con il tennis, viene dallo sci e gli piacciono i motori. Io ho passione per il go-kart, nel poco tempo fuori dal tennis cerchiamo anche di divertirci. Tra i nostri obiettivi c’è quello di scendere insieme in pista per guidare».
Una cosa è certa: per adesso nel circuito professionistico il giovane Jannik sta viaggiando fortissimo, e non sembra intenzionato a scalare di una marcia. «È un atleta di altissimo livello — spiega Volpini — Arrivare al top è il suo e il nostro obiettivo, e quando diciamo top per noi significa top. Nel periodo della pandemia si è allenato molto, anche fisicamente. Con Riccardo (Piatti, fondatore dell’omonima accademia, ndr) ha guardato i video dei grandi campioni, studiandoli nei momenti di difficoltà del match. Questo lo ha completato molto, e direi che è stato decisivo anche nella finale di Sofia contro Pospisil. I miei meriti? Onestamente non ci penso. Certo, fa piacere quando arrivano i complimenti dagli amici del tennis o dai compagni dell’Università, in tanti mi scrivono, ma quello che conta è il lavoro di team».
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Sinner a Berlino
Haas-Sinner, scambio spettacolare con doppio tweener a Berlino
Il "tweener"..quello conosciuto..
e se succede!!!...
jannik si mette a ridere..quasi imbarazzato..
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Sinner prova a spiegare il suo punto magico a Wimbledon, ma non riesce a fingere: fa ridere tutti
Jannik Sinner ha provato a spiegare il colpo magico contro Shelton durante il match che gli ha permesso di qualificarsi ai quarti di Wimbledon.
L'interlocutore infatti ha stuzzicato il tennista italiano su quella giocata da applausi, tra le più belle dei Championship, in un momento tra l'altro cruciale del terzo set. Jannik ha dato l'impressione di voler subito cambiare discorso: "È stata solo fortuna, non c'è niente da dire".
Sia l'intervistatore che gli spettatori però si aspettavano qualcosa da Sinner che ha provato a proseguire: "Non so… qualche volta… ". Alla fine poi si è arreso: "Non so davvero cosa dire onestamente", lasciandosi andare ad una risata contagiosa che ha coinvolto anche tutti i presenti sugli spalti.
una dimostrazione di spontaneità da parte di Sinner, che si è mostrato anche molto sincero. D'altronde la verità è stata che il colpo che lo ha portato sul 5-5 al terzo set, è stato frutto di un riflesso geniale, che non si può preparare in allenamento. La sua reazione già in campo subito dopo il tiro tra le gambe è stata divertita, al contrario di quella del "povero" Shelton quasi incredulo.
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Da La Gazzetta dello Sport,
bellissima intervista
a Roberto Bolle,
metto solo qualche frammento..
e parla di Jannik..
Bolle:
"Sinner quando gioca sembra un ballerino.
“Ammiro molto Jannik Sinner, che ho incontrato di recente a Milano. Un ragazzo fantastico, mi piace come si rapporta con gli altri. Jannik è gentilezza, dedizione al lavoro”.
Lei gioca a tennis?
“Ho preso lezioni da bambino, ogni tanto in vacanza mi piace giocare con gli amici, ma non sono un granché.
Il tennis è uno sport asimmetrico, sconsigliato per chi deve badare all’equilibrio del corpo come noi ballerini. Però ogni tanto si può fare”.
Etica a parte, perché le piace Sinner?
“Lo trovo molto creativo. Prende palle impossibili, è sorprendente, non soltanto a livello di numeri e statistiche.
È divertente e a volte mi pare arrivare al limite dell’umano.
Fa dei salti che sembrano quasi passi di danza.
Balla sulla terra rossa o sulle altre superfici. Pare incredibile”.
Quando parliamo di tennis, parliamo di più di un semplice sport: parliamo di una metafora della vita. Ogni partita è un viaggio, una storia di sfide, successi e fallimenti. Gli appassionati di tennis sanno bene che questo gioco richiede non solo abilità fisica, ma anche una forte resilienza mentale. È una battaglia contro l'avversario, ma anche contro i propri limiti e paure.
Il cambiamento è una parte inevitabile della vita e dello sport.,molti cercano il cambiamento, ma sono legati inconsapevolmente al loro 'vecchio sé', alle abitudini consolidate e alla sofferenza che esse causano. Questo è vero sia in campo che nella vita. Nel tennis, come nella vita, per crescere e migliorare è fondamentale saper abbandonare strategie obsolete e abbracciare nuovi approcci, anche se ciò comporta uscire dalla propria zona di comfort.
Un buon coach sa che il suo ruolo va oltre l'insegnamento delle tecniche di gioco. È anche un mentore che guida l'atleta nel percorso di crescita personale. Il coach aiuta a riconoscere e a superare le barriere psicologiche, promuovendo un atteggiamento aperto al cambiamento e all'adattamento. Nel tennis, questo approccio si traduce in maggiore flessibilità in campo, capacità di rispondere in modo creativo alle sfide e resilienza di fronte agli imprevisti.
Nel tennis, come nella vita, le vittorie più importanti sono quelle interne. Superare i propri limiti, affrontare le paure, e adattarsi al cambiamento sono i veri trionfi. Si deve sottolineare l'importanza di questo processo interiore, un processo che ogni atleta deve affrontare per raggiungere il successo. Le tecniche e la preparazione fisica sono essenziali, ma è il lavoro interiore che determina la vera grandezza in campo.
Conclusione: La Bellezza del Gioco è nella Sua Evoluzione
Il tennis non è solo uno sport, è un viaggio evolutivo. Gli appassionati e i giocatori di tennis sanno che ogni partita è un'opportunità di crescita. Affrontare e superare i propri limiti, accettare il cambiamento e liberarsi dalle catene del 'vecchio sé' sono lezioni che il tennis insegna e che hanno un impatto profondo su tutti gli aspetti della vita. Come in campo, così nella vita: la vera sfida è essere sempre pronti a giocare la prossima partita, con più saggezza, forza
- «Mi sono sdraiato, ho guardato su nel cielo e non ho neanche pensato al trofeo. Mi sono detto che ho fatto una grande partita oggi perché ero in difficoltà e mi sono tirato fuori», ha detto nel post partita a Melbourne dopo la vittoria agli Australian Open..
- “Con il break nel secondo ho ripreso coraggio e provato qualcosina di diverso. Nel terzo sono rientrato in partita, da lì abbiamo giocato alla pari”. Una vittoria di testa prima che di tennis
- “A un certo punto Vagnozzi mi ha detto: fai un passo indietro. Dovevo pensaci io, farlo prima, quel passo indietro. Vede che c’è ancora da lavorare? Medvedev me l’aspettavo così aggressivo, all’inizio c’era un po’ di tensione:
- nei primi due set la palla non l’ho vista mai”.
- Archivio 2024.Nell’intervista post partita della finalissima di Cincinnati, Frances Tiafoe ha voluto spiegare (ironicamente come sempre) cosa vuol dire avere davanti Jannik. Sinner.Purtroppo per lui, in finale il muro da valicare era troppo alto, un muro di nome Jannik Sinner. Nonostante qualche difficoltà nel primo set, infatti, Jannik ha poi dimostrato il motivo per il quale è numero 1 al mondo e lo sarà ancora per parecchio tempo: la mentalità, che gli ha consentito di giocare al meglio il tiebreak del primo set e di sciogliersi nel secondo, chiudendo 6-2 e vincendo il suo quinto titolo 1000 in carriera. A proposito della freddezza ed ineffabilità di Sinner durante i match, si è espresso proprio l’americano.Il tennista americano, poi, è entrato più nello specifico, analizzando il match e l’avversario: “Figlio di put…, non può perdere. Ha un gran servizio, si muove benissimo, ha un ritmo di palla vertiginoso e non ti permette di giocare nemmeno una palla a un ritmo medio. Inoltre è capace di alzare il livello nei momenti importanti.
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“Sorridi di più”,

Sinner è ripartito da quella frase, ..
promettendo al suo coach che avrebbe ascoltato il suo consiglio

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