Roma chiama, Sinner risponde: da numero 1 all'IBI25 per scrivere la storia
Il Foro Italico è pronto a spalancare le porte al suo nuovo re designato.
Nell’entry list ufficiale degli Internazionali BNL d’Italia 2025, campeggia in cima il nome di Jannik Sinner.
Numero 1 del mondo e primo italiano nella storia a presentarsi a Roma da leader del ranking ATP.
Un segno dei tempi, una dichiarazione d’intenti: il ragazzo di San Candido non viene per onorare la presenza, ma per accendere il Centrale e prendersi finalmente il trono che gli manca sulla terra rossa di casa.
Alle sue spalle, pronti a sfidarlo in una corsa che promette scintille, nomi pesanti:
Alexander Zverev (2),
Carlos Alcaraz (3)
Taylor Fritz (4)
a completare una top 4 che mescola potenza, talento e incognite.
Ma il tabellone è un mosaico ricco e pericoloso.
Djokovic è iscritto col numero 5,
Ruud con il 7,
Medvedev con l’11.
E poi Tsitsipas, Rublev, Rune, De Minaur, tutti affamati e pronti a sfruttare ogni granello di sabbia romano per mettere in crisi il dominatore del circuito.
E l'ITALIA ??
Italia ben rappresentata anche nel cuore del plotone:
Sinner (1)
Musetti (16),
Berrettini (35)
Cobolli (36)
Arnaldi (40),
Sonego (41),
Darderi (48),
Bellucci (66)
8 azzurri già sicuri di un posto nel main draw, in attesa di eventuali wild card.
Ma l’aria di Roma ha un sapore diverso.
Non è solo un torneo, è un rito.
E per Sinner questa sarà la prova del fuoco davanti al suo popolo.
Mai come quest’anno, le aspettative sono alte, ma anche l’energia.
Da ragazzo prodigio a campione maturo, il cerchio può chiudersi lì dove tutto ha sempre avuto un significato più grande.
Roma l’aspetta. E stavolta, Jannik arriva da re.
DAJEEEE JANNIK 


DAJEE RAGAZZI 


Sinner, nemesi sulla Wada
Tornerà più forte di prima
Meno ventinove all'alba. Passa, il tempo. Per fortuna, anche quello dell'ingiustizia e si capisce perché Sinner abbia confidato: "Il mio conto alla rovescia si è attivato fin dal primo giorno poichè ho dovuto smettere di fare ciò che ho sempre sognato. All'inizio, ho contato i giorni; adesso, però, ogni giorno se ne sta andando e si avvicina il momento in cui tornerò in campo: mi sento meglio fisicamente e mentalmente". La prima intervista a cuore aperto che Jannik ha rilasciato a Sky Sport da quando gli è stato comminato l'assurdo stop, annuncia la nemesi del Numero Uno sulla Wada. Perché lui tornerà più forte di prima ("Sto molto bene, sono riposato, sto lavorando in palestra per raggiungere la migliore forma fisica in vista del rientro a Roma"). Perché Zverev e Alcaraz, i pretendenti al trono, perdono troppo, mentre lui continua a vincere anche se non gioca. Perché, nel 2025, Djokovic a Melbourne ha ceduto a Zverev; a Doha è stato sconfitto da Berrettini; a Indian Wells da van de Zandschulp; a Miami da Mesik, il primo 2005 a vincere un Masters 1000, che gli ha negato il centesimo titolo in carriera. Nemesi, nella mitologia greca e latina la dea della giustizia punitrice di quanto, eccedendo la giusta misura, turba l'ordine dell'universo. E chi, se non la Wada ha turbato l'ordine dell'universo Sinner con l'insopportabile campagna che, a partire dal 10 marzo 2024 ha gravato sulle spalle del campione innocente? Vogliamo ricordare ciò che disse il signor James Fitzgerald, portavoce dell'agenzia mondiale antidoping il 13 febbraio scorso, in un'intervista alla Stampa? "La Wada ritiene che la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta secondo le norme correnti e per Sinner chiede un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni. Il principio della responsabilità oggettiva è di fondamentale importanza per sostenere la correttezza nello sport. Senza di esso non ci sarebbe alcun antidoping e i drogati vincerebbero. Se un atleta positivo a una sostanza proibita non dovesse spiegare da dove proviene, o come è entrata nel suo organismo, sarebbe fin troppo facile per chi ha imbrogliato sfuggire a sanzioni significative”. A parte il fatto che Jannik era stato accusato di negligenza e non di doping e quindi le ciance del summenzionato erano sballate, nemmeno quarantotto ore dopo la tonitruante richiesta, la Wada smentì il suo portavoce annunciando la sospensione di tre mesi, frutto delle brache calate dalla Wada medesima che ritirò il ricorso al Tas. E vogliamo parlare di Karen Moorhouse, amministratrice delegata dell'agenzia antidoping del tennis, alias Itia? L'8 gennaio, la signora annuncia: "L'intervallo della squalifica di Sinner andrà da uno a due anni". Il 15 marzo, candidamente se ne esce così: "Problemi di comunicazione hanno circondato il caso Sinner. Essi potrebbero aver rivelato un malinteso sulle nostre regole in merito all'annuncio di test positivi e sospensioni provvisorie. Si è erroneamente creduto che stessimo annunciando test positivi, quando in realtà stavamo annunciando sospensioni provvisorie. In entrambi i casi, le regole sono state rispettate, Sinner non ha violato nessuna regola". Al contrario, egli è stato issato sulla graticola a causa dei "problemi di comunicazione", come se questi problemi non li avesse creati la stessa Itia che doveva chiarire subito come stessero le cose. Altro che doping: trattavasi di ben altra vicenda, relativa al comportamento di due membri dello staff dell'azzurro. Capite che cosa abbia dovuto sopportare Jannik? Sapersi innocente, ma essere esposto al ludibrio di colleghi frustrati, tennisti per mancanza di prove, cialtroni con tastiera; dormire poco e affastellare pensieri e parole; sentirsi "molto fragile dopo la sospensione"; provare "reazioni mai aspettate. Non è stato facile, però le persone che mi stanno attorno sono riuscite a sollevarmi, mi hanno dato la forza di comprendere meglio ciò che era successo". Meno ventinove all'alba, meno sette al giorno in cui Sinner potrà tornare ad allenarsi senza vincoli, prima che arrivi maggio. Roma l'aspetta per dargli una carica formidabile. L'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi, ha scritto François de La Rochefoucauld. Sorridi, Jannik. Il tempo della gloria sta per tornare. (La domenica del 10 e lode, Tuttosport, 6 aprile 2025)
Jannik Sinner:
"Il complimento più bello che ho ricevuto forse è stato quello poco prima della finale che mi ha detto Darren riguardo a come ho gestito tutta questa situazione, dell'essere arrivato in finale e di dover giocare un match così importante.
Mi ha fatto una domanda 'Chi credi siano le due persone che sono più fiere e felici di te?'. L'ho guardato e gli ho detto 'Non lo so'. E lui mi ha detto: 'I tuoi genitori...'.
Questo mi ha fatto sentire molto bene, mi sono venuti i brividi perché lui - essendo padre e sapendo tutto ciò che ho passato in questi quattro mesi - mi ha fatto capire che tutto questo va oltre il tennis".
conoscere jannik??..sono le persone a lui vicine e care che lo rendono speciale..sono le frasi che dice Jannik,i suoi amici, i suoi familiari, il team..
noi ,che siamo spettatori, possiamo solo ringraziarli e ringraziarlo
𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖… 



Direi che ora offrire un caffettino a Matte è il minimo Jan… 

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"Ignoranza e vittimismo": Santopadre demolisce la protesta Ptpa e incorona Sinner
di
Giovanni Spassiani

Vincenzo Santopadre, con la sua consueta franchezza, ha tracciato un quadro nitido del panorama tennistico contemporaneo, smontando senza esitazioni alcune delle polemiche più accese.
1 - Sulla Ptpa e le proteste di Djokovic/Kyrgios:
Santopadre definisce la causa della Ptpa come mal documentata e pericolosa. Accusa alcuni giocatori di parlare troppo senza comprendere le dinamiche del sistema. Per lui, il vero problema è la mancanza di curiosità e il vittimismo diffuso nel circuito.
2 - Su Sinner e il suo rientro:
Vede la pausa come un’opportunità strategica. Jannik ha potuto rinforzare il fisico e prepararsi meglio alla terra battuta. Ritrovare il ritmo sarà la sfida, ma è fiducioso.
3 - Sulla richiesta di privacy agli Internazionali di Roma:
Ritiene che non sia una necessità, ma una comodità che può essere gestita senza creare divisioni. Alla fine, il tennista deve saper lavorare in qualsiasi condizione.
4 - Su Alcaraz:
La chiave è mentale. Il giovane spagnolo deve imparare a gestire le aspettative senza snaturare il proprio gioco. Serve ordine, non prudenza.
5 - Su Vagnozzi senza Cahill:
Apprezza la competenza di Vagnozzi, ma suggerisce che nel lungo periodo affiancarlo con un’altra figura potrebbe alleggerire la pressione.
6 - Su Berrettini:
Comprende la scelta di affidarsi solo a Marco Bega, ma avverte che un supporto tecnico più ampio potrebbe facilitare il ritorno alla continuità.
7 - Sul futuro del tennis:
A suo avviso, nessuno sembra poter impensierire davvero Sinner nel medio periodo. Draper è l’unico che lo ha impressionato, ma serve stabilità fisica.

Le parole di Santopadre vanno oltre il commento tecnico: sono un invito a maturare.
Il tennis di oggi è sempre più una questione di gestione psicologica, di equilibrio tra talento e struttura. Troppi giocatori cercano colpe all’esterno, dimenticando che la vera forza è interiore.
Sinner, da questo punto di vista, è un manifesto vivente: educato al lavoro, allergico alle polemiche, ossessionato dal migliorarsi.
Il contrario esatto dell’isterismo social-mediatico che spesso affligge i colleghi.
Nel tempo dei personal brand e delle lotte politiche fuori dal campo, Santopadre ci ricorda una verità semplice e potente: il tennis è uno sport che premia chi sa adattarsi, non chi grida più forte.
Chi emerge oggi non è solo chi colpisce più forte, ma chi pensa meglio.
E in questo senso, il tennis italiano, con figure come Sinner e allenatori come Vagnozzi e Santopadre, sta mostrando una maturità che fa ben sperare per il futuro.
Le qualità umane di Sinner
Vincenzo Santopadre ha spiegato a Tennis Talk il segreto del successo di Sinner. E non parliamo di dritti e rovesci
Vincenzo Santopadre spazza via i dubbi su Jannik Sinner
9 Aprile 2025
L'ex coach di Matteo Berrettini parla chiaro in vista del ritorno in campo dell'Azzurro : "Sarà ancora più forte"
L’ex coach di Matteo Berrettini Vincenzo Santopadre in una intervista a Sportal.it ha parlato di Jannik Sinner, che tra meno di un mese tornerà in campo a Roma dopo lo stop forzato a causa del caso Clostebol. L’attuale allenatore di Luca Van Assche si dice certo che l’Azzurro tornerà addirittura migliorato dopo la pausa.
“Sarà decisamente migliorato, decisamente più forte. Il suo sarà un ritorno alle gare particolare, perché non viene da uno stop dettato da infortunio, è un periodo diverso. Ha avuto tempo per incrementare le sue performance fisiche e prestazioni atletiche”.
“Per assurdo è un buon momento per lui perché non ha saltato Slam, si è potuto preparare al meglio nell’unica superficie dove non è nettamente superiore agli altri. Credo che si riabituerà presto a giocare i punti da torneo”.
Il nuovo allenatore: “Io già so chi è il nuovo allenatore di Sinner ma non lo diciamo… No scherzo, non lo so, io credo che debba essere un qualcuno che ricopre quelle caratteristiche di valori che Jannik e il suo team possano riconoscere valide per fare parte di una squadra già ben formata”.
https://www.sportal.it/tennis/vincenzo-santopadre-spazza-via-i-dubbi-su-jannik-sinner.html?fbclid=IwY2xjawJk-ddleHRuA2FlbQIxMAABHp5LDJxshbtsqxm-kWkkKG8drLGHwP18KyQnKIcgDW6ysmp6x1dUKijs8lkY_aem_JsJDO11bErWfmRB2MySOSw
Jannik Sinner:
"Il complimento più bello che ho ricevuto forse è stato quello poco prima della finale che mi ha detto Darren riguardo a come ho gestito tutta questa situazione, dell'essere arrivato in finale e di dover giocare un match così importante.
Mi ha fatto una domanda 'Chi credi siano le due persone che sono più fiere e felici di te?'. L'ho guardato e gli ho detto 'Non lo so'. E lui mi ha detto: 'I tuoi genitori...'.
Questo mi ha fatto sentire molto bene, mi sono venuti i brividi perché lui - essendo padre e sapendo tutto ciò che ho passato in questi quattro mesi - mi ha fatto capire che tutto questo va oltre il tennis".
conoscere jannik??..sono le persone a lui vicine e care che lo rendono speciale..sono le frasi che dice Jannik,i suoi amici, i suoi familiari, il team..
noi ,che siamo spettatori, possiamo solo ringraziarli e ringraziarlo
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US Open.
JANNIK SINNER: “Dedico questo titolo a mia zia che non sta bene e non so per quanto ancora resterà nella mia vita”.
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L’incredibile scambio da 46 colpi vinto da Sinner contro Paul
A metà del secondo set Jannik annulla una palla break dopo uno scambio durato oltre 1 minuto!
Uno scambio di un'intensità incredibile da 46 colpi complessivi. Jannik Sinner, nella semifinale disputata e vinta contro lo statunitense Tommy Paul al Master 1000 di Toronto, ha conquistato anche il punto più spettacolare e lungo dell'intera partita, con un valore ancora maggiore visto che gli ha consentito di annullare una pericolosa palla break (si era infatti in situazione di 30-40 sul servizio dell'altoatesino, 4-2 nel secondo set). I due non si sono affatto risparmiati e hanno spinto senza esclusione di colpi sia col dritto che col rovescio da fondo campo: alla fine è stato l'azzurro ad avere la meglio, costringendo l'americano a sbagliare un disperato lob in recupero. L'italiano, osservando che la palla non sarebbe più rimasta in campo, si è fermato e ha guardato in basso per recuperare immediatamente il fiato da uno scambio al cardiopalma, prendendosi naturalmente tutti gli applausi da parte del pubblico canadese presente sugli spalti.
13/08/2023
Sinner rimane immobile dopo lo scambio di 46 colpi con Tommy Paul: l'esultanza è già iconica
Il punto-simbolo del match è stato lo scambio di 46 colpi, durato oltre un minuto, che gli ha permesso di cancellare una palla break sul 4-2 nel secondo set. “Quando giochi uno scambio del genere le gambe sono sempre più pesanti, colpo dopo colpo, ma l’adrenalina e l’importanza del punto ti fanno andare avanti” ha detto Sinner,
Sinner vince scambio da urlo con Alcaraz: punto dell'anno?
https://youtu.be/QdLyrOhUBi4
Uno dei punti più belli del torneo di Miami: lo scambio vinto da Jannik Sinner nel primo set della semifinale con Carlos Alcaraz, grazie a un passante stretto incrociato di rovescio dopo alcuni numeri incredibili da ambo le parti.
Prakash Amritraj e Jannik Sinner..
Prakash Amritraj, ex tennista indiano da anni apprezzato commentatore di Tennis Channel. I due hanno avuto una conversazione, che Amritraj ha reso nota, dalla quale si evince che Sinner è pronto a battagliare.
presente a Montecarlo.. è anche Tennis Channel, che copre tutti i tornei. Inviato sul posto c'è Prakash Amritraj, ex tennista, figlio e nipote d'arte. L'apprezzato commentatore ha rivelato di aver avuto una conversazione con il primo giocatore al mondo.
il racconto in diretta tv a Montecarlo
Jannik carico e pronto a mettersi tutto alle spalle
Amritraj ha incontrato Sinner in palestra. I due hanno corso fianco a fianco e facendo attività fisica hanno anche chiacchierato. Il racconto dell'ex pro indiano è bello, fa capire, anche se non c'era bisogno, che Sinner è carico a pallettoni: "Quando sono qui frequento una palestra, quella dove vanno molti giocatori, ma stavolta l'ho cambiata. Mi stavo allenando quando a un certo punto ho visto un bel signore avvicinarsi a me. Aveva un grande stile. Era Jannik. A un certo punto ho visto questo gentiluomo e gli ho detto ‘Vieni, dammi un abbraccio, non ti vedo da tanto tempo, è bellissimo vederti’. Ho avuto l’opportunità di vedere che spirito avesse. E sta in un modo meraviglioso, è veramente felice di poter finalmente lasciarsi tutto questo alle spalle per sempre. Mi ha detto ’Sarò pronto al rientro a Roma’”.
Jannik Sinner,
Paolo Bertolucci si scatena: "Tutti muti"
Per l’uscita dalla sospensione di Jannik Sinner è oramai un conto alla rovescia. Il 4 maggio finirà il periodo del patteggiamento con la Wada, relativo al caso Clostebol, che sta tenendo lontano dai campi il 23enne pusterese. Nel frattempo, il talento di Sesto si riposa, godendosi la famiglia e gli amici come Antonio Giovanazzi, andando con lui a correre sui kart in provincia di Cuneo. L’ex tennista Paolo Bertolucci, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha detto di non vedere l’ora di poterlo commentare di nuovo. Poi si è soffermato su Alexander Zverev per le parole del numero 2 al mondo, che ha incluso se stesso nel ristretto gruppo di tennisti in grado di diventare numero 1 in qualsiasi momento, insieme a Djokovic, Alcaraz e Sinner.
“Zverev? Ha avuto fino a questo momento 6/7 tornei e ha raccolto veramente le briciole — ha commentato duro a riguardo Bertolucci —. Mi ha meravigliato la sua dichiarazione dove diceva 'siamo in quattro, io Alcaraz, Sinner e Djokovic, che possiamo tranquillamente da un giorno all'altro diventare numero 1' e questo mi sembra stranissimo, visti i punti che lo dividono da Sinner”.
Poi l’ex tennista si è soffermato sulle difficoltà concrete di rimonta per il tedesco: “Difficile ipotizzare, ma tutto è possibile. Dovrebbe vincere a Montecarlo, Barcellona e poi a Madrid”, ha detto. “Io resto della mia idea, che Sinner sarebbe arrivato a Roma ancora da n°1, poi dopo Roma, Zverev dovrà lasciare sul piatto 1000 punti, mentre Jannik 0. Lì non avrebbe più possibilità”, ha aggiunto.
Infine, una previsione positiva per i tifosi italiani amanti del tennis: “Siamo ancora tutti qua in attesa, anche se manca ancora un mese al ritorno di Sinner,
che secondo me metterà tutti a tacere".



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"Jannik sa che può sempre contare su di me"
Matteo parla al termine del successo in rimonta su Zverev al secondo turno del Masters 1000 di Monte-Carlo.
“Sono sicuro che Jannik tornerà allo stesso livello di prima. Per qualsiasi cosa, sa di poter contare su di me: penso che stia gestendo questa situazione nel miglior modo possibile e sono contento di avergli fornito questo assist. Ci siamo sentiti per l’ultima volta qualche settimana fa, tra di noi c’è sempre stato un grande rispetto reciproco: in questo momento, però, è giusto lasciargli i suoi spazi”, ha commentato Matteo.
poi parla del macth..
ha ammesso di essere rimasto un po’ sorpreso dall’inizio di match del suo avversario: “Zverev è partito benissimo, aggressivo fin dal primo game. Quando ha visto che stavo crescendo di livello, è calato un attimo ed è in quel momento che ho capito che avrei potuto fare qualcosa di importante. Il tennis, si sa, è un gioco mentale: si può perdere contro il numero due del mondo, ma lo si deve fare dando sempre il massimo. Ho cambiato marcia dopo il primo set, chiedendo di più sia al servizio sia al diritto, mentre dalla parte del rovescio ho colpito con maggiore convinzione. Mi sono imposto di stare più vicino al campo e di avanzare quando possibile: è così che ho costruito il mio successo”.
sulla possibilità di incontrare Musetti agli ottavi:
“Lorenzo ha tutte le carte in regola per battere Lehecka, ma sarà una partita dura. Quando giochiamo in Coppa Davis tifiamo l’uno per l’altro, mentre in questi tornei ognuno è concentrato sul proprio percorso: tra due giorni potremmo ritrovarci da avversari, da compagni di squadra ci auguriamo di poter vincere presto un’altra coppetta...”.
Oggi..
Nulla può più impedire a Jannik di tornare a Roma da NUMero UNO..
nessuno e niente lo può impedire..
io non potrò essere a Roma,
ma sono sicura che le migliaia e migliaia di persone
daranno voce anche alla mia.
quando questo ragazzo entrerà al Foro Italico,
la Nuova Arena,
sarà un momento di grande pathos ,entusiasmo,
commozione ,sorrisi..
il colore arancione, fatto di miriadi di cappelini,di magliette,bandiere e tanto tanto altro..
non sarà più un semplice campo da tennis
colore rosso..
caldo,polveroso, ma così Grandioso da sentirne la polvere dentro le ossa, dentro le narici,dentro gli occhi
non sarà solo un evento sportivo
atteso e ripreso da telecamere,telefonini,televisioni
ma l'abbraccio di milioni di persone festose
ad un ragazzo semplice, quello che ha subito una ingiustizia, ma che da gladiatore, da uomo probo e umile,
si presenta a testa alta con la sua racchetta,
il suo essere talentuoso e non solo
un abbraccio di tutto il Mondo sportivo
...Jannik ha fatto vedere che le emozioni a volte non possiamo evitarle ma bisogna viverle
e viverle intesamente...
noi ci commuoveremo e lo farà anche LUi..
perchè sà che quella "Arena" ,quell'abbraccio non lo ha mai abbandonato..
l'assenza è stata ingiusta ma dalle cose più problematiche nascono sempre grandi traguardi di verità e pensieri felici.
Noi,credo siamo da sempre un pensiero felice per lui..
Buon ritorno Campione..
Montecarlo il tennis quello che c'è stato
e parlando di jannik..
era Aprile del 2024.
(12 aprile)
Montecarlo e conquistò la semifinale..
conquista la semifinale a Monte-Carlo per il secondo anno di fila: dopo quasi tre ore di lotta, sconfigge Holger Rune (6-4, 6-7, 6-3) e si prende la rivincita del match perso lo scorso anno.
Sinner: "Partita difficile, ero concentrato su me stesso"
"Ci è voluto molto per vincere. Non è mai facile giocare e vincere, sono contento del risultato. Peccato non aver sfruttato il match point nel 2° set, ma sono rimasto nel match. Fisicamente è stata dura, ora serve riposarmi per domani. E' stata una partita fisica, con tanti scambi. Le sensazioni sono buone e sono fiducioso in vista di domani. Ho guardato solo me stesso, può succedere in campo. Non vedo nulla di sbagliato, può creare il caos. Fa parte del processo di apprendimento, sono cresciuto ancora. Mi sono concentrato sulla partita. Tsitsipas sta giocando bene, vediamo cosa riusciamo a fare domani"
CONTINUA IL REGNO DI SINNER 



La sconfitta di Alexander Zverev contro Matteo Berrettini a Monte Carlo certifica il fallimento dell'operazione sorpasso del tedesco. In 6 tornei disputati tra Buenos Aires, Rio, Acapulco, Indian Wells, Miami e Monte Carlo Zverev ha 'rosicchiato' a Sinner solo 260 punti e l'altoatesino a un mese esatto dal suo rientro in campo agli Internazionali d'Italia ha la certezza di rientrare n°1.
archivio Sinner..
Draper e l'aneddoto su Sinner: "Gli tiravamo addosso in doppio da junior perché Jannik era il meno forte"
Jack Draper ha parlato di come è nata l'amicizia con Jannik Sinner. I due, che hanno fatto coppia in doppio a Montreal, avevano sorpreso proprio per questa scelta. A parlare di come è nata questa amicizia proprio l'inglese che usa parole al miele per Jannik.
Draper che ha così parlato di come sia nata l'amicizia con Jannik Sinner.
Così l'inglese: "La prima volta che ci siamo incontrati era in un torneo Under 18. Penso di averci giocato contro in un doppio ITF di Categoria 1. Non lo conoscevo, ma è stato in un certo senso strano seguire il suo percorso perché da junior Jannik non era un giocatore tra i migliori, tra i più considerati. Mi ricordo appunto di quel doppio e di come ci eravamo dati come strategia di tirare su di lui, perché non era il miglior giocatore in campo. Ovviamente poi le cose sono cambiate e sono cambiate velocemente. Dal Challenger di Bergamo è entrato in Top 20 davvero molto rapidamente, mentre noi continuavamo a essere 300 o 400 del mondo. Così da lì l'ho sempre seguito, perché tra l'altro è un ragazzo incredibile, molto educato e che è positivo per il nostro sport. Ovviamente il suo tennis è incredibile.
E così, quando sono arrivato anch'io nel tour, ci siamo sempre salutati negli spogliatoi ogni volta che ci siamo incrociati e ci siamo sempre tenuti in contatto con qualche messaggio. Ovviamente essere entrambi giovani ci aiuta, anche perché giochiamo questo sport che ha un sacco di alti e bassi dal punto di vista emotivo ed emozionale che non è facile da gestire, ci sono un sacco di momenti duri.
Quindi sì, è iniziata scrivendoci qualche messaggio nei momenti negativi ma anche nei momenti positivi. E' stato bello giocatore con lui il doppio a Montreal, è stata un'esperienza bella e al tempo stesso strana condividere il campo con qualcuno di così forte. Alla fine abbiamo fatto un buon doppio e magari ci sarà di nuovo modo di ripetere la cosa in futuro. Come persona Jannik è gentile, divertente e genuino e penso sia una cosa ancor più importante questa che essere un grande giocatore. Al tempo stesso però lui è anche un giocatore incredibile, dunque è positivo per questo sport".
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Vivo di slancio. Nella mia mente, tutto va piuttosto veloce.
Jannik.
Grazie a tutti..
firmato Jannik..
firmato Jannik..

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..Jannik e Lorenzo (Sonego)..
divertimento fra amici..
4 giugno 2024
intervista a Vanity fair e poi ripresa dalla Gazzetta..
domanda diretta, allora: oggi è lei «quello da battere»?
«“Quello da battere” è una parola grossa.
In questo momento sono il numero 4 al mondo.
Per il momento. Certo è un buon risultato, ma adesso devo ancora lavorare, prepararmi a tutto, perché ormai gli avversari mi conoscono bene, anche le mie debolezze.
Sono uno di quelli da battere, diciamo».
10 nov 2022
Riviviamo l'intervista esclusiva di un anno fa a Jannik Sinner firmata dal direttore di Sky Sport, Federico Ferri.
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13 nov 2023
Jannik Sinner fa un bilancio degli ultimi dodici mesi con il primo Masters 1000 vinto in Canada, le sfide con Alcaraz e i nuovi obiettivi in vista delle Finals e del 2024. L'intervista del direttore di Sky Sport, Federico Ferri, è disponibile anche on demand e in streaming su NOW.
Jannik oltre il tennis: Sinner un anno dopo
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Mouratoglou esclusivo: "Lo stop non toccherà Sinner. E sul nuovo allenatore.."
Parla il coach di Osaka, allenatore in passato di Serena Williams e Halep, e ideatore del circuito UTS.
https://www.corrieredellosport.it/.../mouratoglou...
«Per Jannik c’è già una buona notizia: durante la sua assenza, nessuno gli ha rubato il posto. Novak ha raggiunto una finale, ma non l’ha vinta. Carlos e Alexander non hanno giocato bene. Se Alcaraz avesse vinto Indian Wells e Miami, cosa nelle sue corde, avrebbe affrontato con più fiducia il ritorno di Sinner». È questa la lettura di Patrick Mouratoglou su quanto è accaduto negli ultimi mesi ai vertici del circuito maschile. L’attuale coach di Naomi Osaka, già al fianco di campionesse come Serena Williams e Simona Halep, la scorsa settimana ha festeggiato il successo della seconda tappa del suo UTS, andata in scena a Nimes (Francia). Per l’occasione: otto partecipanti e una location mozzafiato, l’anfiteatro romano di Nimes, dove Casper Ruud si è laureato campione ai danni di Tomas Machac dopo tre giornate di tennis che hanno fatto registrare oltre 20.000 presenze.
A Nimes c’erano sei Top 20 in campo, mentre nei tornei ATP da questa parte dell’oceano erano zero. Cosa significa per lei?
«Sono contento di ciò che abbiamo organizzato, ma non competo con l’ATP. Il mio obiettivo è fare qualcosa per il futuro del tennis e portare nuovi appassionati. Un giorno si potrebbe fare con l’ATP stessa. I giocatori fanno il giro del mondo e nel nostro calendario prendiamo in considerazione le loro esigenze. Lo abbiamo fatto con Guadalajara, a ridosso di Acapulco, e con Nimes, alla vigilia di Montecarlo. Così permetti a tennisti di giocare, gestire le energie e raggiungere comodamente il torneo successivo».
Si avvicina il rientro di Sinner: cosa si aspetta da lui? Immaginava un calo così evidente della concorrenza?
«Jannik non sarà condizionato da questi tre mesi. Abbiamo visto cosa ha dovuto affrontare e, nel frattempo, quanto è riuscito a vincere. Ha un mindset da numero 1: era il più forte tre mesi fa e lo sarà anche al suo ritorno. In questo periodo, gli altri non avevano solo l’occasione di fare punti, ma anche quella di vincere tornei e accumulare fiducia per affrontarlo con più determinazione. Eppure, non ci sono riusciti».
Se gli inseguitori hanno fallito. Mensik e Fonseca tra quanto busseranno alla porta di Jannik?
«Nelle carriere dei giocatori destinati a diventare Top 3 e vincere Slam, tutto accade in fretta. E non credo che loro due faranno eccezione. Penso che l’ingresso in Top 10 arriverà piuttosto rapidamente. Da lì in poi, però, c’è un grande salto da fare sul piano mentale ed emotivo: è un passaggio che richiede tempo, com’è stato anche per Sinner».
A fine anno Cahill lo lascerà. Lei che qualità cercherebbe nell’eventuale sostituto?
«Non so se Vagnozzi avrà bisogno di avere qualcun altro al suo fianco ma, senza fare nomi, se arriverà un nuovo elemento, dovrà essere una figura esperta; credo sia questa la logica che portò all’inserimento di Cahill. L’armonia è una delle chiavi del successo nel team di Sinner, quindi sarà fondamentale che chi entra sappia integrarsi bene e possieda grandi doti comunicative».
Spesso si parla degli atleti come se fossero aziende. Ma ha mai avuto l’impressione, senza riferimenti specifici, che a volte decisioni importanti vengano prese senza visione a lungo termine?
«Ha ragione: gli atleti dovrebbero considerare sé stessi e il proprio team come un’azienda. Ma bisogna anche tener conto che, spesso, parliamo di ragazzi molto giovani. E che, tante volte, sono le emozioni a guidare le scelte. Se vivi nel tour, passi quasi tutto il tempo con il coach: è una relazione professionale molto intensa. In quei momenti, decidere con lucidità può essere davvero difficile. Però non ha torto, capita spesso che gli atleti siano contenti di stare un po’ da soli o pensino che trovare un nuovo tecnico sia semplice. Un allenatore lo trovi, certo. Ma trovarne uno davvero bravo, e adatto a te, è tutta un’altra storia».
Si è fatto un’idea della lettera che i Top 20 hanno recapitato agli Slam?
«Non sono un giocatore, quindi non posso dire troppo. Sicuramente vanno trovate delle soluzioni perché per me non è normale, considerando i soldi che girano nel business, che solo i Top 100 vivano bene per davvero con il tennis. Per me questo è uno dei grandi temi, nessuno in passato ha provato a fare qualcosa per loro. Chiedere e ottenere più soldi per questi atleti è qualcosa che ritengo cruciale per il futuro del tennis».
Parla il coach di Osaka, allenatore in passato di Serena Williams e Halep, e ideatore del circuito UTS.
https://www.corrieredellosport.it/.../mouratoglou...
«Per Jannik c’è già una buona notizia: durante la sua assenza, nessuno gli ha rubato il posto. Novak ha raggiunto una finale, ma non l’ha vinta. Carlos e Alexander non hanno giocato bene. Se Alcaraz avesse vinto Indian Wells e Miami, cosa nelle sue corde, avrebbe affrontato con più fiducia il ritorno di Sinner». È questa la lettura di Patrick Mouratoglou su quanto è accaduto negli ultimi mesi ai vertici del circuito maschile. L’attuale coach di Naomi Osaka, già al fianco di campionesse come Serena Williams e Simona Halep, la scorsa settimana ha festeggiato il successo della seconda tappa del suo UTS, andata in scena a Nimes (Francia). Per l’occasione: otto partecipanti e una location mozzafiato, l’anfiteatro romano di Nimes, dove Casper Ruud si è laureato campione ai danni di Tomas Machac dopo tre giornate di tennis che hanno fatto registrare oltre 20.000 presenze.
A Nimes c’erano sei Top 20 in campo, mentre nei tornei ATP da questa parte dell’oceano erano zero. Cosa significa per lei?
«Sono contento di ciò che abbiamo organizzato, ma non competo con l’ATP. Il mio obiettivo è fare qualcosa per il futuro del tennis e portare nuovi appassionati. Un giorno si potrebbe fare con l’ATP stessa. I giocatori fanno il giro del mondo e nel nostro calendario prendiamo in considerazione le loro esigenze. Lo abbiamo fatto con Guadalajara, a ridosso di Acapulco, e con Nimes, alla vigilia di Montecarlo. Così permetti a tennisti di giocare, gestire le energie e raggiungere comodamente il torneo successivo».
Si avvicina il rientro di Sinner: cosa si aspetta da lui? Immaginava un calo così evidente della concorrenza?
«Jannik non sarà condizionato da questi tre mesi. Abbiamo visto cosa ha dovuto affrontare e, nel frattempo, quanto è riuscito a vincere. Ha un mindset da numero 1: era il più forte tre mesi fa e lo sarà anche al suo ritorno. In questo periodo, gli altri non avevano solo l’occasione di fare punti, ma anche quella di vincere tornei e accumulare fiducia per affrontarlo con più determinazione. Eppure, non ci sono riusciti».
Se gli inseguitori hanno fallito. Mensik e Fonseca tra quanto busseranno alla porta di Jannik?
«Nelle carriere dei giocatori destinati a diventare Top 3 e vincere Slam, tutto accade in fretta. E non credo che loro due faranno eccezione. Penso che l’ingresso in Top 10 arriverà piuttosto rapidamente. Da lì in poi, però, c’è un grande salto da fare sul piano mentale ed emotivo: è un passaggio che richiede tempo, com’è stato anche per Sinner».
A fine anno Cahill lo lascerà. Lei che qualità cercherebbe nell’eventuale sostituto?
«Non so se Vagnozzi avrà bisogno di avere qualcun altro al suo fianco ma, senza fare nomi, se arriverà un nuovo elemento, dovrà essere una figura esperta; credo sia questa la logica che portò all’inserimento di Cahill. L’armonia è una delle chiavi del successo nel team di Sinner, quindi sarà fondamentale che chi entra sappia integrarsi bene e possieda grandi doti comunicative».
Spesso si parla degli atleti come se fossero aziende. Ma ha mai avuto l’impressione, senza riferimenti specifici, che a volte decisioni importanti vengano prese senza visione a lungo termine?
«Ha ragione: gli atleti dovrebbero considerare sé stessi e il proprio team come un’azienda. Ma bisogna anche tener conto che, spesso, parliamo di ragazzi molto giovani. E che, tante volte, sono le emozioni a guidare le scelte. Se vivi nel tour, passi quasi tutto il tempo con il coach: è una relazione professionale molto intensa. In quei momenti, decidere con lucidità può essere davvero difficile. Però non ha torto, capita spesso che gli atleti siano contenti di stare un po’ da soli o pensino che trovare un nuovo tecnico sia semplice. Un allenatore lo trovi, certo. Ma trovarne uno davvero bravo, e adatto a te, è tutta un’altra storia».
Si è fatto un’idea della lettera che i Top 20 hanno recapitato agli Slam?
«Non sono un giocatore, quindi non posso dire troppo. Sicuramente vanno trovate delle soluzioni perché per me non è normale, considerando i soldi che girano nel business, che solo i Top 100 vivano bene per davvero con il tennis. Per me questo è uno dei grandi temi, nessuno in passato ha provato a fare qualcosa per loro. Chiedere e ottenere più soldi per questi atleti è qualcosa che ritengo cruciale per il futuro del tennis».
https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/2025/04/08-139798964/mouratoglou_esclusivo_lo_stop_non_toccher_sinner_e_sul_nuovo_allenatore_/2
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Guardando il tennis negli ultimi mesi,
si evince in modo chiaro e netto
quanto Jannik Sinner sia rispetto a tutti i giocatori del circuito, di gran lunga il più forte. Tendenzialmente imbattibile.
Tenuta mentale e fisica..
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aspettando Roma:
prepariamoci ragazzi...
mi scuso se faccio un post un pò lungo
è interessante leggerlo e sapere alcune cose...
Ecco gli italiani nell'entry list degli Internazionali BNL d'Italia in attesa dell'annuncio delle wild card
di Alessandro Mastroluca..
- Per la prima volta, infatti, gli incontri di tennis si giocheranno anche nello Stadio dei Marmi "Pietro Mennea" dove è stata realizzata la nuova SuperTennis Arena, terzo dei quattro show court.
- In attesa delle wild card, e delle qualificazioni, sono otto gli italiani oggi sicuri di un posto in main draw: Jannik Sinner (n.1 ATP), Lorenzo Musetti (16), Matteo Berrettini (34), Flavio Cobolli (36), Matteo Arnaldi (40), Lorenzo Sonego (41), Luciano Darderi (48), Mattia Bellucci (66).
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- ..un pò di cronaca ,..quello che è successo:
- Sinner è alla sesta partecipazione agli Internazionali BNL d'Italia (9-5 il bilancio vittorie-sconfitte). Al Foro, nel 2019, ha ottenuto contro Steve Johnson, allora numero 59 del mondo, la sua prima vittoria in un Masters 1000. Il suo miglior risultato restano i quarti di finale del 2022 quando superò lo spagnolo Pedro Martinez, Fabio Fognini e il serbo Filip Krajinovic, prima di arrendersi al greco Stefanos Tsitsipas, in quel momento numero 5 del mondo.
- Il numero 1 del mondo ha firmato quattro dei cinque successi italiani nei Masters 1000 da quando sono stati introdotti in calendario, nel 1990: nel 2023 a Montreal (in finale su Alex De Minaur), nel 2024 a Miami (in finale su Grigor Dimitrov), Cincinnati (in finale su Frances Tiafoe) e Shanghai (su Novak Djokovic). Il primo titolo azzurro in questa categoria di tornei l'ha ottenuto Fabio Fognini, a Monte-Carlo nel 2019, battendo Dusan Lajovic nella sfida per il titolo.
- L'altoatesino ha perso altre due finali, sempre a Miami, nel 2021 contro Hubert Hurkacz e nel 2023 contro Daniil Medvedev.
- Musetti (5-4) ha partecipato cinque volte complessivamente agli Internazionali BNL d'Italia, tra qualificazioni e main draw. Nel 2020 sorprese Stan Wawrinka diventando il primo giocatore nato nel 2002 a vincere un match nel circuito ATP. In quell'occasione ha raggiunto il primo dei due quarti di finale giocati in carriera al Foro (il più recente nel 2022).
- Berrettini (7-5) non gioca il Masters 1000 di casa dal 2021, subito dopo la sua prima e finora unica finale in questa categoria di tornei, a Madrid. Complessivamente è alla sesta partecipazione agli Internazionali BNL d'Italia. Nel 2020, l'edizione spostata a settembre per via della pandemia di Covid-19, ha firmato il suo miglior piazzamento a Roma. Ha raggiunto i quarti di finale, sconfitto contro il norvegese Casper Ruud. Ha vinto due partite di fila solo in altre due edizioni, nel 2019 e 2021, in cui si è fermato agli ottavi.
- Il romano Cobolli (1-3) partecipa per la sesta volta agli Internazionali BNL d'Italia. In tre occasioni è partito dalle qualificazioni, che ha superato solo nel 2023 prima di cedere al primo turno. Ha esordito in main draw nel 2022 e ha vinto la sua prima partita al Foro nel 2024 contro il tedesco Maximilian Marterer, prima di cedere al secondo turno contro Sebastian Korda.
- Arnaldi (2-3) ha partecipato tre volte agli Internazionali BNL d'Italia prima di quest'anno, raggiungendo il primo turno nel 2022 e il secondo nel 2023 e 2024.
- Sonego (8-8) parteciperà complessivamente per la decima volta agli Internazionali BNL d'Italia, tra qualificazioni e main draw. Il miglior risultato rimane la memorabile semifinale del 2021. Prima di lui in semifinale erano arrivati Filippo Volandri (2007), Tonino Zugarelli (finalista nel 1977), Adriano Panatta (campione nel 1976 e finalista nel 1978); e prima dell'era Open i campioni Emanuele Sertorio (1933), Giovanni Palmieri (1934), Fausto Gardini (1955), Nicola Pietrangeli (1957 e 1961, finalista nel 1958 e 1966); i finalisti Uberto De Morpurgo, Giorgio De Stefani, Gianni Cucelli, Beppe Merlo; il semifinalista Oscar De Minerbi. Nelle sue altre presenze a Roma, ha vinto due partite di fila solo nel 2023 quando è stato sconfitto al terzo turno dal greco Stefanos Tsitsipas.
- Darderi (2-1) ha partecipato due volte agli Internazionali BNL d'Italia. Nel 2020 ha perso al primo turno delle qualificazioni contro il portoghese Joao Sousa; nel 2020 ha raggiunto il terzo turno grazie alle vittorie su Denis Shapovalov e Mariano Navone, perdendo al terzo turno contro Alexander Zverev
- Bellucci (0-0) giocherà per la prima volta in main draw agli Internazionali BNL d'Italia. La sua unica precedente partecipazione, nel 2023, si è conclusa con una sconfitta al primo turno delle qualificazioni contro il cileno Tomas Barrios Vera.
credo che c'è qualcosa di interessante:
scoprire negli anni passati i migliori risultati dei nostri ragazzi:
si parte molto molto indietro ma vale la pena si saperlo..è comunque storia del Tennis.
Vittorie
1933 Emanuele Sertorio (batte Legeay, Fra, 63 61 63)
1934 Giovanni Palmieri (batte De Stefani, Ita, 63 60 75)
1955 Fausto Gardini (batte Merlo, Ita, 16 61 36 66 rit.)
1957 Nicola Pietrangeli (batte Merlo, Ita, 86 62 64)
1961 Nicola Pietrangeli (batte Laver, Aus, 68 61 61 62)
1976 Adriano Panatta (batte Vilas, Arg, 26 76 62 76)
1933 Emanuele Sertorio (batte Legeay, Fra, 63 61 63)
1934 Giovanni Palmieri (batte De Stefani, Ita, 63 60 75)
1955 Fausto Gardini (batte Merlo, Ita, 16 61 36 66 rit.)
1957 Nicola Pietrangeli (batte Merlo, Ita, 86 62 64)
1961 Nicola Pietrangeli (batte Laver, Aus, 68 61 61 62)
1976 Adriano Panatta (batte Vilas, Arg, 26 76 62 76)
Finali
1930 Uberto De Morpurgo (battuto da Tilden, Usa, 61 61 62)
1934 Giorgio De Stefani (battuto da Palmieri, Ita, 63 60 75)
1935 Giovanni Palmieri (battuto da Hines, Usa, 63 108 97)
1951 Gianni Cucelli (battuto da Drobny, Egy, 61 108 60)
1955 Giuseppe Merlo (battuto da Gardini, Ita, 16 61 36 66 rit.)
1957 Giuseppe Merlo (battuto da Pietrangeli, Ita, 86 62 64)
1958 Nicola Pietrangeli (battuto da Rose, Aus, 57 86 64 16 62)
1966 Nicola Pietrangeli (battuto da Roche, Aus, 119 61 63)
1977 Antonio Zugarelli (battuto da Gerulaitis, Usa, 62 76 46 76)
1978 Adriano Panatta (battuto da Borg, Swe, 16 63 61 46 63)
1930 Uberto De Morpurgo (battuto da Tilden, Usa, 61 61 62)
1934 Giorgio De Stefani (battuto da Palmieri, Ita, 63 60 75)
1935 Giovanni Palmieri (battuto da Hines, Usa, 63 108 97)
1951 Gianni Cucelli (battuto da Drobny, Egy, 61 108 60)
1955 Giuseppe Merlo (battuto da Gardini, Ita, 16 61 36 66 rit.)
1957 Giuseppe Merlo (battuto da Pietrangeli, Ita, 86 62 64)
1958 Nicola Pietrangeli (battuto da Rose, Aus, 57 86 64 16 62)
1966 Nicola Pietrangeli (battuto da Roche, Aus, 119 61 63)
1977 Antonio Zugarelli (battuto da Gerulaitis, Usa, 62 76 46 76)
1978 Adriano Panatta (battuto da Borg, Swe, 16 63 61 46 63)
Semifinali
1931 Oscar De Minerbi (battuto da Cochet, Fra, 26 63 75 63)
1932 Giorgio De Stefani (battuto da Merlin, Fra, 64 16 64 63)
1932 Giovanni Palmieri (battuto da Hughes, Gbr, 62 36 63 86)
1933 Giovanni Palmieri (battuto da Martin Legeay, Fra, 64 63 86)
1934 Emanuele Sertorio (battuto da De Stefani, Ita, 61 108 62)
1953 Fausto Gardini (battuto da Hoad, Aus, 61 63 62)
1959 Nicola Pietrangeli (battuto da Ayala, Chi, 63 108 06 61)
1960 Giuseppe Merlo (battuto da MacKay, Usa, 79 62 64 60)
1965 Nicola Pietrangeli (battuto da Santana, Esp, 62 68 64 36 64)
1967 Nicola Pietrangeli (battuto da Roche, Aus, 75 64 86)
1973 Paolo Bertolucci (battuto da Nastase, Rom, 62 36 63 36 60)
2007 Filippo Volandri (battuto da Gonzales, Chi, 61 62)
2021 Lorenzo Sonego (battuto da Djokovic, Srb 63 67 62)
1931 Oscar De Minerbi (battuto da Cochet, Fra, 26 63 75 63)
1932 Giorgio De Stefani (battuto da Merlin, Fra, 64 16 64 63)
1932 Giovanni Palmieri (battuto da Hughes, Gbr, 62 36 63 86)
1933 Giovanni Palmieri (battuto da Martin Legeay, Fra, 64 63 86)
1934 Emanuele Sertorio (battuto da De Stefani, Ita, 61 108 62)
1953 Fausto Gardini (battuto da Hoad, Aus, 61 63 62)
1959 Nicola Pietrangeli (battuto da Ayala, Chi, 63 108 06 61)
1960 Giuseppe Merlo (battuto da MacKay, Usa, 79 62 64 60)
1965 Nicola Pietrangeli (battuto da Santana, Esp, 62 68 64 36 64)
1967 Nicola Pietrangeli (battuto da Roche, Aus, 75 64 86)
1973 Paolo Bertolucci (battuto da Nastase, Rom, 62 36 63 36 60)
2007 Filippo Volandri (battuto da Gonzales, Chi, 61 62)
2021 Lorenzo Sonego (battuto da Djokovic, Srb 63 67 62)
Grazie a tutti..
firmato Jannik..❤
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