venerdì 27 giugno 2025

JANNIK SINNER SLAM WIMBLEDON



Oggi sul centrale di Wimbledon si sono incontrati..Jannik Medvedev Djokovic Alcaraz..
Nole e Alcaraz avevano finito il loro allenamento..Jannik e Medvedev stavano x iniziare il loro



Sinner e Medvedev sul Centrale di Wimbledon: allenamento show, poi il video col cellulare
Nel silenzio irreale del tempio del tennis 4-4 in 36’ di gioco. Ultimi momenti di relax per il numero uno al mondo, che dà spettacolo con il russo e poi si improvvisa turista nel tempio del tennis, sotto gli occhi di Vagnozzi e Cahill
Alla fine anche Jannik Sinner si ferma per godersi il momento. Il Centrale di Wimbledon è praticamente vuoto, sugli spalti ci sono solo fotografi, qualche giornalista, e gli addetti all’All England Club in pausa curiosi di vedere in azione il numero 1 del mondo in quello che è considerato il tempio del tennis. .
Lui.come se fosse un pellegrino e non il migliore del globo, tira fuori il cellulare e riprende quello che gli sta attorno per immortalare il momento. Aveva appena finito di dare spettacolo in un allenamento contro Daniil Medvedev, contro cui lo scorso anno proprio sul Centrale si era fermata la sua corsa, ma questo momento, questa quiete prima della tempesta che è Wimbledon nei giorni che precedono il torneo, andava immortalato.
Con Medvedev in campo è finita 4-4 in 36’ di gioco. I due arrivano in campo interrompendo la sfida tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, che li avevano preceduti nell’allenamento sul centrale con uno spettacolare 5-5. Si riscaldano con un auricolare nelle orecchie, parte di una registrazione in cui ai due viene chiesto di commentare i loro colpi in campo.
Poi cominciano a fare sul serio, perché da modalità allenamento si passa a modalità partita. Sinner è una sfinge, Medvedev più scherzoso ma comunque determinato. Il Centrale è vuoto, ma la solennità di Wimbledon si respira comunque: giocatori e rispettivi staff sono tutti in bianco. I colpi salgono di livello e potenza. il quarto gioco in cui Medvedev riesce a tenere il servizio è una maratona in cui gli schemi saltano così tanto che ad un certo punto i due dimenticano il punteggio, incerti se un colpo del russo sia uscito o meno.
Vagnozzi e Cahill guardano dai lati del campo contenti di quello che vedono, con l’australiano che indossa un cappellino da pescatore (ovviamente bianco) che ad un certo punto ricorda che mancano 10’ alla fine. Dopo l’ottavo gioco è il momento delle foto e di staccare la spina: foto di rito, Medvedev che gioca a tennis-bocce col suo staff e Sinner che per qualche secondo si sente turista in quel tempio del tennis che si sta preparando a dominare.

entre Court, Wimbledon 🌱🇬🇧 Forza 🦊








Prima allenamento con Medvedev sul centrale poi l'incontro con Bublik







 




Jannik Sinner, Paul Mescal, and Joe Keery at Gucci’s London dinner, in honour of Jannik.
..tre ragazzi giovanissimi...con grande talento e visione innata..
..ci sarà, come al solito, chi criticherà ogni passo di jannik..
e questo perchè???
perchè Loro,questi tre giovani, sono riusciti a fare cose ed avere ingegno, che altri non riuscirebbero a fare...
stare a guardare e copiare è sempre più facile e meno faticoso del darsi da fare in un quotidiano..
costa sacrificio ,energie..e allora per taluni è più semplice sminuire il lavoro di altri, piuttosto che impegnarsi in qualche modo alla propria riuscita personale...
meglio agire da sanguisughe che da formichine operose!!!
e questo vale per tutto...
nonna mi diceva.." se non fai..niente ti viene regalato..agisci e fai del tuo meglio"👏❤











..io aspetto sempre le interviste di Vagno e di Cahill
Perché sono quelle che contano..
Sono le loro parole,le loro sensazioni,le loro motivazioni ed emozioni che aprono lo sguardo a tutto tondo del mondo Jannik..
Si il suo Mondo che è diventato anche il nostro..
La loro fiducia..il loro lavoro,il loro vivere assieme
È la realtà vera e reale..
Chi parla fuori..ciancia come si dice dalle mie parti..
E il team non ha bisogno di ciance o supposizioni..
Loro vivono in prima persona ogni minuto questa immensa avventura...
Loro contano
Il resto sono chiacchiere ✌️👏👏👏❤️
Vagnozzi: "Sinner pronto per Wimbledon. E speriamo che Cahill ci ripensi..."L'allenatore di Jannik a pochi giorni dal via del torneo di Londra: "Il ko del Roland Garros? Fastidioso, ma resta una partita di tennis. A Darren facciamo spesso delle battute perché resti,
vedremo...
Oggi proviamo il Centrale con Medvedev"
L'allenatore di Sinner Simone Vagnozzi racconta alla Rai le ore di avvicinamento di Jannik a Wimbledon (30 giugno-13 luglio), terzo Slam della stagione. "Jannik sta bene, siamo a Londra da un paio di giorni, si sta allenando duramente e contiamo di arrivare pronti per il primo turno a Wimbledon - racconta Vagnozzi -.
Gli effetti della sconfitta al Roland Garros? La delusione è inevitabile, ma la nostra stima in lui è aumentata dopo quel giorno perché ha lottato alla grande e in fondo si parla di una partita di tennis. Se guardiamo a cosa succede nel mondo, dobbiamo pensare che siamo dei privilegiati. Il tifo per Alcaraz a Parigi?
Abbiamo le case vicino a Wimbledon, ci andiamo a piedi in 10 minuti. Alterniamo sedute di palestra ad altre di tennis. Oggi per fortuna possiamo allenarci sul Centrale con Medvedev. Un privilegio che credo concedano solo ad Alcaraz e Djokovic. Se stiamo provando a convincere Cahill a restare anche l'anno prossimo? Certo, ogni giorno buttiamo lì una battutina. Vedremo più avanti se funzionerà.
Di sicuro l'intesa con Darren e tutto il gruppo è speciale. E questo è molto
C'è una rivalità tra Italia e Francia che pesa, poi Carlos è stato bravo a caricare la gente. Ma credo sia stato più di aiuto per lui che un problema per Jannik. A volte avere il tifo contro è uno stimolo. In fondo a Roma era toccato allo spagnolo".
Se stiamo provando a convincere Cahill a restare anche l'anno prossimo? Certo, ogni giorno buttiamo lì una battutina. Vedremo più avanti se funzionerà. Di sicuro l'intesa con Darren e tutto il gruppo è speciale. E questo è molto importante, anche perché spesso finiamo col passare insieme intere giornate

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Quando la tua forza è sempre stata la determinazione abbinata al lavoro, una forte convinzione che ti porta dritto verso gli obiettivi, si deve continuare così senza ascoltare nessuno, inclusi coloro che ti hanno esaltato ma che sono prontissimi a buttarti giù alle prime difficoltà. Parole e musica di Jimmy Connors, pronunciate nel corso del suo podcast settimanale Advantage Connors nel quale si è soffermato sul momento di Jannik Sinner dopo la bruciante sconfitta a Roland Garros e la prematura uscita di scena ad Halle, per mano di un Bublik in stato di grazia. Due sconfitte che hanno alimentato non poche critiche intorno al n.1, con Alcaraz sempre più vincente in questa fase della stagione, la sua preferita. “Jimbo” ha sottolineato quanto l’ambiente (giornalisti inclusi) del tennis sia volubile, prontissimo ad un voltafaccia repentino, situazione che ha vissuto sulla propria pelle.
“Per Sinner sarebbe meglio mettersi i tappi per le orecchie e non ascoltare nessuno, non leggere la stampa, non ascoltare programmi o qualsiasi cosa succeda e farsi gli affari suoi” afferma l’ex n.1 del mondo statunitense. “Per quanto siano veloci a farti crescere e portarti sul piedistallo, sono ancora più veloci a buttarti giù. È qualcosa che ho vissuto sulla mia pelle, mi hanno messo fuori gioco quando avevo solo 27 anni. Avevo vinto i miei titoli, ero lì a competere ma per loro non potevo vincerne altri. Dicevano che stavo diventando troppo vecchio, non ero abbastanza bravo rispetto a questi nuovi ragazzi che stavano emergendo. Se commetti l’errore di ascoltare a queste cose, ti butterai giù in fretta. Devi sempre tenere bene a mente chi sei, cosa sei e cosa hai da offrire, e continuare a lavorare dritto sulla sua strada. Se continui a lavorare e a impegnarti, ciò che sale può scendere, ma quel che scende rimbalza e torna su, a vincere. È normale nel tennis sia così”.
Connors sprona Sinner a considerare la sua sconfitta a Parigi come un momento bruciante, ma assolutamente positivo: “Non sto dicendo che sia giù in questo momento, ma perdere non è mai bello. Jannik ha perso la finale al Roland Garros, ok, ma voglio dire, è uno dei tornei più importanti! È arrivato lì quasi a vincerla”.
Per “Jimbo” nemmeno la sconfitta di Halle è una sorpresa in assoluto: “Si passa subito all’erba dopo Parigi, è un cambiamento grande. La superficie è diversa e il movimento sul campo è diverso. Anche la palla rimbalza in modo diverso. Ho la sensazione che Sinner, con la settimana di allenamento che ha appena fatto prima dell’inizio del torneo, sarà pronto per giocare a Wimbledon. Non ho alcun dubbio in merito” conclude l’americano.
Il 72enne Connors ha vinto due edizioni dei Championships di Wimbledon (1974, 1982), gioielli scintillanti tra i suoi 109 titoli ottenuti nella sua lunghissima carriera, ancora record assoluto di successi nell’era moderna della disciplina.
Marco Mazzoni


"Effetto Sinner": due professori della LUISS studiano il fenomeno azzurro

Cesare Amatulli e Matteo De Angelis, docenti ordinari di marketing dell'ateneo romano, hanno analizzato Sinner da un punto di vista non strettamente sportivo. La prefazione al libro è del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi
di Paolo Rossi | 25 giugno 2025
Quale è la lezione, alla fine? La lasciamo al presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, che, nella quarta di copertina, afferma:
“Abbiamo l’asseverazione di come Jannik Sinner abbia davvero prodotto una sorta di miracolo, da qualunque punto di vista lo si voglia osservare. E noi della Fitp non possiamo che esserne orgogliosi”.
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Due professori universitari decidono di occuparsi del fenomeno Sinner? Beh, è solo l’ultima ed ennesima conferma che il nostro campione azzurro ha “bucato” tutti gli schermi, come suol dirsi nel gergo televisivo. Cesare Amatulli e Matteo De Angelis, docenti ordinari di marketing della Luiss di Roma, quindi non proprio super esperti del mondo della racchetta, hanno mandato alle stampe “Effetto Sinner” (consumi responsabili e nuovo Made in Italy oltre lo sport) perché anche loro folgorati sulla via di Damasco dal leader del tennis mondiale.
Domanda: cosa potranno aver aggiunto, alla ormai già nutrita narrazione? Ebbene, la risposta è semplice: la lettura del buon Jannik da un altro punto di vista, non prettamente sportivo. Senza voler “spoilerare” il saggio, potremmo – alla fine della lettura – immaginare che Sinner sia come Milone di Crotone, atleta che cambiò comportamenti, abitudini e valori guidando (così vuole la leggenda) alla vittoria i crotonesi sui sibariti. Questo accadeva nel VI secolo A.C., oggi invece vediamo certificato come un atleta che proprio non vuole essere un personaggio, lo diviene alla fine suo malgrado. E gli autori ci spiegano il perché: Jannik è un modello che crea valore proprio perché nega il percorso che il sistema vorrebbe attribuirgli. Lui si distingue dallo spettacolo effimero fondato sull’imitazione e sulla ripetizione di formule scontate.
Se questa premessa vi ha incuriositi, val dunque la pensa di dare una scorsa al tomo che, edito dalla stessa Università (la Luiss), è stato inserito nella collana ‘Armi segrete’, selezione di saggi verso l’era della transizione. Che cosa vuol dire? Si tratta di temi che si rivolgono al futuro (sostenibilità, digitale, inclusione, tecnologia) e si leggono come manuali ma sono in realtà testimonianza di una rivoluzione dai nuovi atteggiamenti progettuali.
Dunque, Sinner fa la rivoluzione anche in questo campo, che lo sappia lui stesso oppure no. E, come asserisce nella prefazione il professor Michele Costabile, “a leggere questo saggio si impara e ci si diverte, e soprattutto si riflette come i grandi avanzamenti richiedano ‘forza tranquilla’ che rende autentica la temperanza”.
Quale è la lezione, alla fine? La lasciamo al presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, che, nella quarta di copertina, afferma: “Abbiamo l’asseverazione di come Jannik Sinner abbia davvero prodotto una sorta di miracolo, da qualunque punto di vista lo si voglia osservare. E noi della Fitp non possiamo che esserne orgogliosi”.




martedì 17 giugno 2025

14..Jannik Sinner interviste..e non solo..


 oggi voglio parlare di cucina...rilassamento e musica..

e certi incontri ...
"Chiedo sempre consigli e lezioni di cucina a papà Hanspeter, che era qui a Monte Carlo questa settimana. Ne ho subito approfittato per chiedergli come si preparano gli spaghetti alle vongole, sarà il mio prossimo test.
Sono abbastanza migliorato come cuoco, anche se faccio più o meno le stesse cose ogni volta. Dopo una partita, appena torno a casa, apro il frigorifero perché solitamente ho una gran fame oppure, se sono in hotel, mi sdraio sul letto perché è la cosa più comoda e vicina"
Sulla musica: "Sono troppo pigro per farmi una mia playlist, anche se ora ho l'abitudine di arrivare in campo ascoltandola, ma completamente a caso. In Coppa Davis Sonego ci ha fatto una testa così con 'Pepas'. Ho finalmente acquistato una tv a schermo gigante e posso vedermi il Gran Premio di F1 come si deve, sto anche scegliendo la serie da guardare. Guardo sempre le gare degli altri. Mi piace studiare come gli altri giocatori trovano soluzioni per uscire dalle difficoltà. Il mio tablet è sempre sintonizzato sul tennis"
premetto adesso jannik ha cambiato casa..sempre a Montecarlo..
ma...poteva accadere che...
Capita ogni tanto di incrociare Musetti e Bolelli sul pianerottolo, perché abitiamo nello stesso condominio.
Jannik Sinner...anno 2022
intervista rilasciata a Riccardo Crivelli...


Jannik Sinner e la compagna del liceo: «Secchione anche a scuola. Con le ragazze? Era timido» –
Il racconto a "Un giorno da Pecora" di Adisa Yahya, che con il tennista ha condiviso banchi e libri: «Era calmo, capace e ambizioso. E non faceva copiare»
«Una volta, quando io e Jannik eravamo compagni di classe, a lui cadde una pallina da tennis dallo zaino. Io la raccolsi e gli dissi: firmamela per favore, così quando sarai famoso potrò metterla all’asta. Lui non disse nulla, si fece una risata e la firmò». A parlare, ospite di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, è Adisa Yahya, compagna di liceo di Jannik Sinner, che oggi ha raccontato a Giorgio Lauro e Geppi Cucciari il periodo delle superiori passate con il tennista altoatesino. «La pallina però non l’ho affatto venduta, la terrò per mio figlio, magari porterà fortuna anche a lui se un giorno vorrà giocare a tennis», spiega la donna. Adisa ricorda Sinner da studente: «Era un ragazzo molto calmo, capace e riservato. Non parlava molto e si concentrava solo sul suo lavoro». E non faceva copiare: «Molto poco, ma da noi non si copiava quasi per niente». «Era timido, infatti ero sempre io che provavo a parlargli. Lui era sempre concentrato e ambizioso, quando veniva a scuola aveva sempre tanto da fare e da recuperare – ha concluso a Un Giorno da Pecora – non perdeva molto tempo con noi a chiacchierare».
https://www.open.online/2024/11/18/jannik-sinner-compagna-liceo-timido-video/




"Studioso ma simpatico", Jannik Sinner raccontato dal compagno di banco Raphael Mahlknecht

Raphael Mahlknecht, azzurro di Telemark, ha ricordato gli anni da compagno di banco di Jannik Sinner in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. "Si alzava alle cinque e impiegava due ore per venire a scuola a Bolzano, ma non si è mai lamentato. Era studioso e preciso. Aveva già la mentalità da campione".

«Ora è una star dello sport mondiale, ma per me resta sempre il compagno di banco simpatico che rendeva le ore di studio più leggere».
Raphael Mahlknecht descrive così Jannik Sinner in una colorita intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Negli anni delle scuole superiori, Mahlknecht ha condiviso con Sinner il banco dell'istituto Walther di Bolzano, una scuola tecnica a indirizzo sportivo che ha permesso a entrambi di coltivare le proprie passioni. Oggi, Mahlknecht rappresenta l'Italia nella specialità Telemark, con gli sci ai piedi, ma ricorda ancora con enorme affetto il periodo dell'adolescenza trascorso di fianco al tennista azzurro più forte dell'era moderna.

«Jannik era bravo a scuola. Molto studioso e preciso - puntualizza nell'intervista concessa alla Rosea -. Siamo stati quasi sempre compagni di banco negli anni in cui frequentava la scuola a Bolzano. Per raggiungere il nostro istituto partiva alle cinque del mattino perché ci volevano due ore di viaggio. Doveva cambiare due autobus e un treno. Usciva col buio e tornava a casa col buio, ma non l'ho mai sentito lamentarsi».
«Quando ha iniziato ad andare a Bordighera e si assentava più spesso, doveva recuperare interrogazioni e verifiche al suo ritorno a scuola. Alla fine aveva fatto sempre più di quello che gli veniva chiesto e prendeva voti altiAveva già la mentalità da campione».

Raphael, il compagno di banco di Jannik Sinner: “Ha sempre avuto la stoffa del campione”

Una testimonianza interessante che racconta l'adolescenza del campione azzurro

Raphael Mahlknecht è uno sciatore altoatesino specialista nel telemark – disciplina sciistica che presuppone la conoscenza e la capacità di praticare diverse discipline – ma soprattutto è stato amico e compagno di banco di Jannik Sinner. “Ho conosciuto Jannik Sinner in seconda superiore e da subito ho capito che sarebbe diventato uno dei più forti tennisti al mondo“, racconta a Corriere del Trentino.

La loro storia nasce in periodo adolescenziale: “Dopo un anno trascorso in una scuola superiore in val Gardena, ho deciso di trasferirmi all’istituto tecnico economico Walther di Bolzano. Lì ho conosciuto Jannik. È stato il primo ad accogliermi nella mia nuova classe e a farmi integrare con gli altri compagni”. Certo non è stato facile fare presa su un carattere schivo come quello dell’attuale numero 3 del mondo. “Inizialmente l’ho trovato un po’ timido, ma, con il passare dei giorni, tra di noi è nata una vera e sincera amicizia. Caratterialmente era un ragazzo abbastanza serioso, non amava scherzare troppo. Ciononostante, quando si lasciava andare, diventava simpatico e divertente. Come compagno di banco non potevo chiedere di meglio: ci aiutavamo moltissimo. Quando aveva bisogno lui, sapeva di poter contare su di me e viceversa”.

Anni spensierati quelli per Mahlknecht assieme a Sinner, con il quale dovette “separarsi” in anticipo in concomitanza con l’ascesa sportiva del ragazzo di San Candido. “Sono stato suo compagno dalla seconda alla quarta perché Sinner, l’ultimo anno, non lo ha frequentato a Bolzano. I suoi appuntamenti sportivi, infatti, non gli permettevano più di conciliare i due impegni. Ha fatto molti sacrifici per proseguire il proprio percorso di studi ma, ad un certo punto, non è più riuscito a proseguire con la scuola a Bolzano”.

Una qualità che ha sempre contraddistinto Sinner fin da giovane è la sua totale abnegazione nelle cose che fa, assieme alla sua disponibilità al sacrificio. “Lui è di Sesto Pusteria, un paese che dista quasi due ore da Bolzano. La mattina, per arrivare in orario a scuola, prendeva con il treno prima delle 5. E faceva ritorno a casa in serata, dopo le 19. Insomma partiva e tornava da Sesto Pusteria con il buio. Eppure non l’ho mai sentito lamentarsi. Passava moltissimo tempo sul treno e sulla corriera. Ma, essendo una persona capace di adattarsi, utilizzava questo tempo per studiare”.

Un predestinato sì, ma non per caso secondo Mahlknecht“Devo ammettere che ha sempre avuto la stoffa del campione. Mi ricordo che un giorno, una nostra compagna di classe ha trovato una sua pallina da tennis e gli ha chiesto di autografarla, confessandogli che un giorno, quando sarebbe diventato famoso, l’avrebbe messa in vendita online. Questo perché Jannik, già durante le superiori, aveva qualcosa di speciale ed è per questa ragione che sono convinto possa diventare il numero uno al mondo“.

La passione per lo sci li accomuna, anche se non sono mai riusciti a sciare insieme. “No, non ho mai avuto questa fortuna. Così come non l’ho mai sfidato a tennis. Un giorno mi disse che tra il tennis e lo sci scelse il primo, non perché lo appassionava di più, ma perché il tennis, a differenza dello sci, poteva essere praticato durante tutto l’anno. Per fortuna ha fatto questa scelta, altrimenti non sarebbe diventato il campione che è in questo momento“.

https://www.ubitennis.com/blog/2024/02/23/raphael-il-compagno-di-banco-di-jannik-sinner-ha-sempre-avuto-la-stoffa-del-campione/

JANNIK SINNER SLAM WIMBLEDON

Oggi sul centrale di Wimbledon si sono incontrati..Jannik Medvedev Djokovic Alcaraz.. Nole e Alcaraz avevano finito il loro allenamento..Jan...