giovedì 5 giugno 2025

11..SINNERGIA.🦊JANNIK SINNER PRIMO SLAM ROLLAND GARROS..



Cahill: «Sinner pronto per Djokovic, sarà una battaglia epica. Era stressato dai dettagli, ora sa che il tennis non è vita»
di Gaia Piccardi, inviata a Parigi
Il Supercoach analizza la semifinale di domani al Roland Garros: «Jannik è vicino al suo top. Con Nole la sfida è mentale oltre che fisica, i 5 set sono un altro tennis. Se Musetti può vincere uno Slam? Assolutamente»
Quando il gioco si fa duro, Darren Cahill non si tira indietro. Alla vigilia delle semifinali del Roland Garros, le migliori che il torneo potesse apparecchiare (Sinner-Djokovic e Alcaraz-Musetti), il coach australiano del numero uno del mondo fa le carte al secondo Slam della stagione.
Darren, lei e Simone Vagnozzi avete assistito sul campo al match vinto da Djokovic su Zverev. Che insidie proporrà il veterano 38enne dei 24 Slam a Jannik?
«La prima parola che mi viene in mente è: eccitazione. La possibilità straordinaria di affrontare il miglior tennista della storia in semifinale a Parigi motiva Jannik e tutti noi. Se mi avessero detto 5-6 settimane fa che sarebbe arrivato in semifinale al Roland Garros, avrei detto: datemi un pezzo di carta, firmo subito! Essere in questa posizione è bellissimo. Su Djokovic non scopro nulla, l’ha detto lei: è il fuoriclasse dei 24 Major, ha vinto tutto. È per sfide come questa che ci alleniamo ogni giorno».
Sinner è già tornato il giocatore che era prima della sospensione forzata di tre mesi?
«Ha bisogno di giocare altre partite. Se ti fermi, necessariamente perdi qualcosa: la reattività alle situazioni, la lettura del gioco, l’anticipo, la coordinazione occhio-palla. Sono tutti dettagli che vanno riacquisiti, reincorporati nel gioco. Solo l’agonismo mantiene in vita gli automatismi, la capacità di fare le cose senza pensarci, come un robot. Invece Jannik reduce dallo stop deve ancora pensare, negli snodi del match. Lo vedo migliorare giorno dopo giorno. Ogni avversario, qui a Parigi, gli ha proposto una sfida diversa, che lui ha superato. Come team, noi cerchiamo di rendergli le cose più facili possibile, lo teniamo ancorato alla realtà e gli impediamo di guardare troppo avanti. Un turno alla volta. Non so se il livello attuale è sufficiente per vincere il torneo però Jannik non è più il giocatore del primo turno con Rinderknech, questo è evidente. Con Djokovic l’asticella si alza: non credo ci sia impresa più ardua di affrontarlo nella semifinale di uno Slam».
Quanto è lontano il “vecchio” Sinner, il giocatore che ha rivinto l’Australian Open a gennaio, diciamo?
«Non parlerei di numeri né di percentuali, non mi piace. Parliamo di frazioni, piccole cose, dettagli. Mi spingo a dire che è molto vicino al Sinner di prima».
Se il match con Djokovic si allungasse al quinto set, chi diventerebbe il favorito? Una vecchia volpe 38enne o un giovane campione 23enne?
«È quello che siamo tutti curiosi di scoprire. Jannik venerdì entra in campo ben sapendo che quella possibilità, con Djokovic, c’è, è reale. Nella pausa abbiamo lavorato moltissimo per dargli gli strumenti per sostenere un quinto set Slam di altissimo livello. Poi è chiaro che al quinto, oltre alla fatica fisica, entrano in gioco altri fattori: la fatica mentale, la pressione, le aspettative. Jannik gioca un tipo di tennis molto fisico, quindi stancante. Però l’ho visto gestire meravigliosamente la pressione in molte situazioni. Tre ore di tennis di Sinner, secondo me equivalgono a cinque ore di tennis di un altro giocatore. Io mi aspetto che non abbia problemi qualsiasi sia la durata del match. L’abbiamo preparato per questo, è pronto».
Cosa fa la differenza a un livello così alto?
«Il suo livello al momento attuale è molto alto, ma può scendere, condizionato da vari fattori. C’è un avversario, di cui tenere conto. Il tennis contemporaneo è pieno di ottimi giocatori: Rune, Zverev, Alcaraz naturalmente, Musetti si è unito al gruppo dopo essere stato a lungo atteso. Se Bublik nei quarti avesse fatto il break nel secondo set e l’avesse vinto, sarebbe cominciata una partita diversa. Ha ragione Jannik: può cambiare tutto molto in fretta. La differenza la fa mantenere il livello. Per tre, quattro, cinque ore, se serve. Djokovic è il miglior esempio possibile di durata: ha 38 anni, ha vinto 24 Slam, è ancora competitivo. Il tennis tre su cinque è uno sport differente. È la bellezza del format degli Slam».
Con Djokovic è sempre una partita a scacchi. L’aspetto mentale forse è più rilevante di quello fisico.
«La mente gioca un ruolo dirimente, nel tennis di vertice. Tutti i top 20, oggi, giocano bene. Ma quelli che gestiscono meglio ogni elemento delle partite, gli infortuni, la pressione, beh, quelli sono i veri campioni del nostro sport. Negli ultimi due anni Jannik ci ha dimostrato che, anche nelle giornate negative, è in grado di trovare soluzioni per risolvere il match. Non puoi giocare in modo perfetto ogni giorno, e ogni giorno non è uguale all’altro. In questo Jannik ha fatto un lavoro straordinario».
Ha notato differenze nell’approccio al tennis di Sinner tra prima e dopo la sospensione?
«A dire il vero, no. La differenza vera è tra quando abbiamo cominciato a lavorare insieme e oggi. Prima era più nervoso, preoccupato, stressato da certi dettagli del suo tennis che andavano migliorati. Se non era soddisfatto dell’allenamento o della partita, usciva dal campo potandosi dietro questi pensieri. Ora è più maturo, sicuro di sé, consapevole. Conosce meglio se stesso e il tennis. È cresciuto molto, in campo e fuori. I migliori giocatori del circuito sanno trovare le tue debolezze e metterle a nudo. Abbiamo passato ore e ore a lavorare sulle debolezze di Jannik, perché in torneo poi si portasse dietro una forza maggiore a cui aggrapparsi nei momenti difficili. Se riduci le tue debolezze, migliori come tennista. Ora Jannik non ha più grandi preoccupazioni».
Cosa l’ha stupita di più di Jannik, finora, in sintesi?
«La sua personalità fuori dal campo. Forse con voi non ha l’occasione di dimostrarlo, ma è un ragazzo pieno di humor. È divertente, umile, educato. I suoi genitori hanno fatto un ottimo lavoro con Jannik. Prende il tennis molto seriamente ma una volta che mette la racchetta nella sacca vuole divertirsi come un ragazzo di 23 anni, e sa come farlo. Ha capito che il tennis non è la vita, ma solo parte di essa. La vicenda che ha attraversato negli ultimi mesi (il caso Clostebol, ndr) gli ha dato una nuova prospettiva, credo. Io a 23 anni non ero lontanamente maturo come Jannik».
Musetti le piace? Il tennis italiano sembra incontenibile.
«Adoro l’Italia e gli italiani. Sono stato accolto dal team di jannik come da una famiglia e veder giocare Musetti mi piace molto. Qualche anno fa sembrava che Lorenzo avesse più potenziale di Jannik, ha avuto bisogno dei suoi tempi per crescere e adesso è anche lui un tennista d’élite. È ancora giovanissimo, il meglio deve ancora venire per Musetti. Se può vincere uno Slam? Absolutely».
Andiamo verso una finale Sinner-Alcaraz. Ce lo chiederemo a lungo: ma chi è il più forte?
«Uh che domanda difficile… Io adoro entrambi, li trovo straordinari per il tennis, le loro sfide sono elettrizzanti. Mi godrò la loro rivalità per i prossimi dieci anni».
A proposito, Cahill. Dopo che in Australia Sinner ha rivelato il suo segreto (cioè il desiderio di smettere di allenare a fine stagione), ci può dire com’è la situazione? Ha cambiato idea?
«Oh no. Rispetto a quello che vi ha detto Jannik a Melbourne, non ci sono novità».
https://www.corriere.it/sport/tennis/25_giugno_05/intervista-cahill-sinner-djokovic-roland-garros-b0e4940c-3d39-4b68-b99a-c90050f8exlk.shtml?fbclid=IwY2xjawKu2S1leHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR65_tLfx4kgQy0EW-gb0QYl3EdaWTobLZ0Vf3V7bmTaWyxULSpugwFZekcoRw_aem_4yMdowQkGdNQpr3DhFTdcg

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“Ci mancano ancora piccoli dettagli. Djokovic difficile da battere 3 su 5”
Cahill sottolinea i grandi progressi di Sinner dal rientro in campo al termine della sospensione di tre mesi: “Se un mese fa mi aveste chiesto di firmare per la finale del Roland Garros, avrei detto ‘Dove devo farlo?’, quindi per noi è molto eccitante, e anche per Jannik è lo stesso“.
Ci sono ancora dei dettagli da limare: “Gli mancano ancora piccoli dettagli, l’anticipo, la capacità di muoversi in fretta verso un angolo, deve entrare nel ritmo della gara, recuperare automatismi, ma migliora ogni giorno. Non so se sia già sufficiente per vincere il torneo, ma la cosa principale è non guardare troppo in là“.
L’importanza di mantenere il livello alto per tutto il match: “Sappiamo che se gioca ad alto livello in pochi possono batterlo, ma se scende un po’, non solo lui, ma tutti i top player, possono trovarsi in difficoltà. Ci sono altri ottimi giocatori, Rune ad esempio, o Musetti, e davvero le cose possono cambiare in fretta nel tennis: se Bublik lo avesse breakkato e vinto il secondo set, la partita si sarebbe riaperta, ma se sai mantenere quel livello per 4-5 ore, allora davvero diventi difficile da battere“.
Fissato l’obiettivo dell’azzurro per battere Novak Djokovic: “È proprio questo il nostro obiettivo: arrivare a mantenere mentalmente, fisicamente ed a livello di gioco, uno standard elevato per il maggior tempo possibile. Certo, ci saranno giorni in cui non giocherà bene, ma anche in quei casi, se perdi, impari, torni più forte e riparti. E’ un lavoro quotidiano. L’obiettivo è che lui resti concentrato su se stesso, senza montarsi la testa, e continui a fissare il proprio standard. Non si allena per competere contro Djokovic, Zverev o Alcaraz. Lui vuole diventare il miglior Sinner“.
l balcanico sarà il prossimo avversario dell’azzurro, ed il match non sarà semplice: “Puoi batterlo, ma hai più possibilità nei match al meglio dei tre set: è comunque difficile, ma almeno lì il livello di gioco richiesto è sostenibile per meno tempo. Invece nei match al meglio dei cinque è ancora più dura, perché lui riesce a mantenere quel livello più a lungo di chiunque altro“.
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Cahill: «Tre ore di tennis di Sinner valgono 5 degli altri. Dura con Djokovic.
Due chiacchiere con Darren Cahill alla vigilia della semifinale con Djokovic. «E’ eccitante – spiega il coach australiano – perchè si tratta di sfidare uno dei grandi. Se un mese fa mi aveste chiesto di firmare per la finale del Roland Garros, avrei detto: dove è che devo farlo? Quindi per noi è molto eccitante, e anche per Jannik è lo stesso».
Sullo stato di forma Cahill non vuole sbilanciarsi troppo. Almeno non in percentuale. «Gli mancano ancora piccoli dettagli, cose qui e lì, l’anticipo, la capacità di muoversi in fretta verso un angolo. Deve entrare nel ritmo della gara, recuperare automatismi, ma migliora ogni giorno. Non so se è già sufficiente per vincere qui, ma la cosa principale e non guardare troppo in là. Ogni turno la sfida diventa più tosta, e non ce n’è una più dura che affrontare Djokovic in semifinale».
Un match lungo chi può favorire? Il record al quinto di Jannik non è favoloso.«Jannik ha vinto 19 match di fila negli Slam, e lì ogni match potenzialmente va al quinto. A volte più che fatica fisica si tratta di fatica mentale, e Jannik è bravissimo a gestirla. Inoltre gioca un tipo di tennis molto fisico, e tre ore di tennis alla Sinner equivalgono a 5 ore per altri giocatori. Noi ci aspettiamo che sarà così fin dall’inizio, poi che cosa succederà lo vedremo, ma io ho molta fiducia nel mio giocatore. Djokovic? Lo conosciamo, ha vinto 24 Slam. E a giudicare da come ha giocato contro Zverev, è molto in forma, dannatamente pericoloso».
E’ vero che Jannik è di un altro pianeta, o la differenza con gli altri non è posi così grande? «Noi allenatori dobbiamo tenerlo con i piedi per terra. Sappiamo che può giocare ad alto livello, sono in pochi che possono batterlo. Ma se scende un po’ non solo lui ma tutti i top player possono trovarsi in difficoltà. Ci sono altri ottimi giocatori, Rune ad esempio, o Musetti, e davvero le cose possono cambiare in fretta nel tennis: se Bublik lo avesse breccato e vinto il secondo set, la partita si sarebbe riaperta. Ma se sai a mantenere quel livello per 4 o 5 ore, allora davvero diventi difficile da battere. Ecco perché Novak ha vinto 24 tornei del Grande Slam. Sì, puoi batterlo, ma hai più possibilità nei match al meglio dei tre set: è comunque difficile, ma almeno lì il livello di gioco richiesto è sostenibile per meno tempo. Invece nei match al meglio dei cinque, è ancora più dura, perché lui riesce a mantenere quel livello più a lungo di chiunque altro. È proprio questo il nostro obiettivo: arrivare a mantenere mentalmente, fisicamente e a livello di gioco, uno standard d’élite per quanto più tempo possibile. Certo, ci saranno giorni in cui non giocherà bene, ma anche in quei casi: se perdi, impari. Torni più forte e riparti. E’ un lavoro quotidiano. L’obiettivo è che lui resti concentrato su se stesso, senza montarsi la testa, e continui a fissare il proprio standard. Non si allena per competere contro Novak, Sascha o Carlos. Lui vuole diventare il miglior Sinner possibile».
Nel tennis di oggi conta più il lato mentale, quello tattico o quello fisico?
«La componente mentale, a questi livelli, è fondamentale. Tutti giocano bene. Se guardi ai primi 20 al mondo, ognuno di loro è capace di grandi prestazioni: chiunque può vincere in un determinato giorno. Ma i giocatori che sono forti mentalmente riescono a superare le difficoltà. Che si tratti di un fastidio fisico, di una piccola mancanza di fiducia, o di un problema durante il match, riescono a metterlo da parte e a vincere la partita grazie ad altri punti di forza. Sono questi i veri campioni. Negli ultimi anni, lui ha imparato proprio questo: non ogni giorno sarà perfetto, ma bisogna comunque trovare un modo per vincere. E ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista»
Prima e dopo la sospensione: come è cambiato Jannik? «All’inizio era più nervoso, più agitato, si preoccupava di certi aspetti del suo gioco. Se un allenamento non andava bene, portava quella preoccupazione dentro la partita. Ora ha più fiducia, è più maturo, crede di più in sé stesso. Sa dove si trova il suo livello e se riesce a esprimerlo, è molto più sicuro di sé».
E’ più importante lavorare sui punti deboli o su quelli forti?
«Una cosa di cui parliamo spesso, noi allenatori, è che bisogna lavorare sull’80% dei propri punti di forza e sul 20% dei punti deboli. All’inizio è così, perché lavorare sui tuoi punti forti ti fa vincere e ti diverte. Ma quando arrivi tra i primi dieci al mondo, i migliori sono bravissimi a trovare le tue debolezze. Se hai un rovescio debole o transizioni mal gestite, loro le sfrutteranno. Per questo abbiamo lavorato tanto sulle sue aree più deboli, per farle diventare affidabili nei match importanti. È come uno sport di squadra. In casa, nel calcio, diciamo che si vincono i campionati con i giocatori peggiori, perché tutte le squadre hanno dei fuoriclasse, ma le migliori sanno approfittare delle debolezze altrui. Vale lo stesso nel tennis: se migliori le tue debolezze, arrivi al punto di non dovertene più preoccupare e puoi esprimere i tuoi punti di forza con fiducia. Simone Vagnozzi ha fatto un lavoro magnifico da questo punto di vista»
Che cosa ti ha sorpreso di più di Jannik, da quando lo conosci?
«La cosa che mi ha sorpreso di più, però, è stata la sua personalità. Non lo conoscevo bene prima di iniziare a lavorare con lui, ma ha un gran senso dell’umorismo. Non so se riuscite ad apprezzarlo, ma è un ragazzo incredibilmente divertente, molto umile, come i suoi genitori. Prende il tennis molto seriamente, ma sa anche divertirsi e godersi la vita. Capisce che il tennis è solo una parte della sua vita, che occupa una fase limitata, tra l’adolescenza e i trent’anni. Dopo ci saranno cose ancora più importanti. È per questo che, negli ultimi 12 mesi, ha gestito tutto così bene: riesce a mettere le cose in prospettiva.
Insomma, la sua maturità, a 23 anni, è ciò che mi ha colpito di più. Io non ero così a quell’età. Ha la testa a posto, è stato cresciuto benissimo dai suoi genitori e ha i piedi per terra. Sa godersi la vita, ma ha le giuste priorità».
Poi una parola sulle possibilità di Musetti contro Alcaraz: «Non mi sorprendono i suoi miglioramenti: se me lo avessi chiesto cinque anni fa, ti avrei detto che Lorenzo aveva un potenziale molto alto. E ora stiamo iniziando a vedere un Lorenzo più maturo, più completo, più realizzato. È il giocatore che ci aspettavamo da tempo, e ha ancora tanta carriera davanti. Mi aspetto molti altri momenti importanti da lui. E può vincere uno Slam, senza dubbio».
Infine, l’inevitabile confronto fra Alcaraz e Sinner: «Sono entusiasta della rivalità che ci sarà tra loro nei prossimi dieci anni. Il nostro compito, come allenatori di Jannik, è quello di farlo continuare a migliorare. Vogliamo che, ogni volta che entra in campo, che sia contro Carlos o chiunque altro, abbia sempre la miglior possibilità di vincere. E questo non cambierà mai».
Prima di lasciarci: è sempre deciso a lasciare a fine di quest’anno? O ci sono novità? «Nessuna novità», risponde con un sorriso.
https://www.tennisitaliano.it/cahill-tre-ore-di-tennis-di-sinner-valgono-5-degli-altri-dura-con-djokovic-musetti-puo-vincere-slam/?fbclid=IwY2xjawKu2XlleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR57vwmOAeUuDXpPjd2Vq9ibeLSW8HX-5Q_exAHeAPXYNl0yTV6uhmdDYvY1Hg_aem_gq_wEBPG3ly6rB8eFs4wrw

lui lavora per diventare il miglior Sinner..e non per battere Nole e altri..non guarda gli altri .guarda se stesso x migliorarsi
..Lui lavora per diventare il miglior Sinner..qui è racchiusa tutta l'essenza del Campione quale lui è❤
..metto integrale le parole di Cahill..e ringrazio Giovanni Spassiani per aver già fatto un post come al solito preciso e lineare..
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“Ci mancano ancora piccoli dettagli. Djokovic difficile da battere 3 su 5”

Cahill sottolinea i grandi progressi di Sinner dal rientro in campo al termine della sospensione di tre mesi: “Se un mese fa mi aveste chiesto di firmare per la finale del Roland Garros, avrei detto ‘Dove devo farlo?’, quindi per noi è molto eccitante, e anche per Jannik è lo stesso“.
Ci sono ancora dei dettagli da limare: “Gli mancano ancora piccoli dettagli, l’anticipo, la capacità di muoversi in fretta verso un angolo, deve entrare nel ritmo della gara, recuperare automatismi, ma migliora ogni giorno. Non so se sia già sufficiente per vincere il torneo, ma la cosa principale è non guardare troppo in là“.
L’importanza di mantenere il livello alto per tutto il match: “Sappiamo che se gioca ad alto livello in pochi possono batterlo, ma se scende un po’, non solo lui, ma tutti i top player, possono trovarsi in difficoltà. Ci sono altri ottimi giocatori, Rune ad esempio, o Musetti, e davvero le cose possono cambiare in fretta nel tennis: se Bublik lo avesse breakkato e vinto il secondo set, la partita si sarebbe riaperta, ma se sai mantenere quel livello per 4-5 ore, allora davvero diventi difficile da battere“.
Fissato l’obiettivo dell’azzurro per battere Novak Djokovic: “È proprio questo il nostro obiettivo: arrivare a mantenere mentalmente, fisicamente ed a livello di gioco, uno standard elevato per il maggior tempo possibile. Certo, ci saranno giorni in cui non giocherà bene, ma anche in quei casi, se perdi, impari, torni più forte e riparti. E’ un lavoro quotidiano. L’obiettivo è che lui resti concentrato su se stesso, senza montarsi la testa, e continui a fissare il proprio standard. Non si allena per competere contro Djokovic, Zverev o Alcaraz. Lui vuole diventare il miglior Sinner“.
balcanico sarà il prossimo avversario dell’azzurro, ed il match non sarà semplice: “Puoi batterlo, ma hai più possibilità nei match al meglio dei tre set: è comunque difficile, ma almeno lì il livello di gioco richiesto è sostenibile per meno tempo. Invece nei match al meglio dei cinque è ancora più dura, perché lui riesce a mantenere quel livello più a lungo di chiunque altro“.
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darren cahill in conferenza : “Non basta battere Djokovic. Devi restare te stesso mentre ci provi”

Darren Cahill

non è tipo da lanciarsi in proclami, ma nella conferenza
pre-semifinale di Jannik Sinner al Roland Garros 2025 ha lasciato parole che pesano come roccia.
Dietro ogni frase, una lezione. E noi le abbiamo lette una per una, cercando il messaggio nascosto.
“Se un mese fa mi aveste chiesto di firmare per la finale del Roland Garros, avrei detto: ‘Dove devo farlo?’”
Tradotto: il traguardo è già un’impresa.
Cahill ci ricorda che fino a poco fa il solo ritorno in campo era un rebus. Oggi siamo a un passo dalla finale a Parigi. A volte pretendiamo troppo in fretta, ma nel tennis (e nella vita) bisogna saper riconoscere anche i piccoli miracoli quotidiani.
Gli mancano ancora piccoli dettagli: l’anticipo, la capacità di muoversi in fretta verso un angolo…”
Questo è Cahill che fa l’orologiaio, non il tifoso.
È onesto. Non cerca scuse, ma nemmeno illusioni. La forma perfetta è un puzzle fatto di micro-gesti. Se manca un incastro, può crollare tutto. Ma il bello è che ogni giorno ne sistema uno.
“Non so se sia già sufficiente per vincere il torneo, ma la cosa principale è non guardare troppo in là”
Boom.
Qui si sente tutto l’insegnamento zen: giocare nel presente. Non c’è Djokovic, non c’è la Coppa. C’è solo oggi. Un consiglio che vale per Jannik, ma pure per chiunque abbia un obiettivo in bilico. Occhio a non inciampare nei pensieri.
“Sappiamo che se gioca ad alto livello in pochi possono batterlo…”
Fiducia concreta, non cieca.
Questo è il Cahill più “beltramiano”: ammette la potenza di Jannik ma sa che senza costanza non basta. I grandi match si vincono restando dentro al livello, senza cali. E qui si vince o si muore.
“Il nostro obiettivo è arrivare a mantenere uno standard elevato per il maggior tempo possibile”
Mantenere, non raggiungere.
È lì il segreto. Non basta toccare il picco. Devi starci. E nel tennis come nella vita, il difficile non è arrivarci: è restarci. Anche nei giorni storti.
“Non si allena per competere contro Djokovic, Zverev o Alcaraz. Lui vuole diventare il miglior Sinner”
Questa ce la incorniciamo.
È l’essenza di tutto. Non imitare. Non confrontare. Non rincorrere. Sii te stesso, ma al massimo livello. Perché il vero avversario sei tu, quello di ieri.
“Nei match al meglio dei cinque è ancora più dura, perché Djokovic riesce a mantenere quel livello più a lungo di chiunque altro”
La montagna davanti è alta, sì.
Ma è anche un’occasione unica. Per salire serve fiato, testa e pazienza. Jannik sa che serve fare tutto bene… per tanto tempo. Ma chi ha paura del quinto set, non merita il sogno.
In fondo, questo match non sarà solo una battaglia con Djokovic. Sarà una sfida contro il dubbio, la pressione, la fatica.
Ma se Sinner resta fedele a se stesso, anche solo per un po’ più a lungo del solito... allora sì, può succedere qualcosa di enorme.

Grazie Darren !!

Dajeee Jannik 🎾🇮🇹💪


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Darren: "Non so se riuscite ad apprezzarlo, ma è un ragazzo incredibilmente divertente, molto umile, come i suoi genitori.
Prende il tennis molto seriamente, ma sa anche divertirsi e godersi la vita. Capisce che il tennis è solo una parte della sua vita, occupa una fase limitata, tra l'adolescenza e i trent'anni. Dopo ci saranno cose ancora più importanti. Ecco perché, negli ultimi 12 mesi, ha gestito tutto così bene: riesce a mettere le cose in prospettiva."

Cahill: "Vi spiego la forza di Sinner"
«La componente mentale, a questi livelli, è fondamentale. Tutti giocano bene. Se guardi ai primi 20 al mondo, ognuno di loro è capace di grandi prestazioni: chiunque può vincere in un determinato giorno. Ma i giocatori che sono forti mentalmente riescono a superare le difficoltà.
Che si tratti di un fastidio fisico, di una piccola mancanza di fiducia, o di un problema durante il match, riescono a metterlo da parte e a vincere la partita grazie ad altri punti di forza.
Sono questi i veri campioni. Negli ultimi anni, lui ha imparato proprio questo: non ogni giorno sarà perfetto, ma bisogna comunque trovare un modo per vincere. E ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista»

lui lavora per diventare il miglior Sinner..e non per battere Nole e altri..non guarda gli altri .guarda se stesso x migliorarsi
..Lui lavora per diventare il miglior Sinner..qui è racchiusa tutta l'essenza del Campione quale lui è❤
..metto integrale le parole di Cahill..e ringrazio Giovanni Spassiani per aver già fatto un post come al solito preciso e lineare..
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“Ci mancano ancora piccoli dettagli. Djokovic difficile da battere 3 su 5”

Cahill sottolinea i grandi progressi di Sinner dal rientro in campo al termine della sospensione di tre mesi: “Se un mese fa mi aveste chiesto di firmare per la finale del Roland Garros, avrei detto ‘Dove devo farlo?’, quindi per noi è molto eccitante, e anche per Jannik è lo stesso“.
Ci sono ancora dei dettagli da limare: “Gli mancano ancora piccoli dettagli, l’anticipo, la capacità di muoversi in fretta verso un angolo, deve entrare nel ritmo della gara, recuperare automatismi, ma migliora ogni giorno. Non so se sia già sufficiente per vincere il torneo, ma la cosa principale è non guardare troppo in là“.
L’importanza di mantenere il livello alto per tutto il match: “Sappiamo che se gioca ad alto livello in pochi possono batterlo, ma se scende un po’, non solo lui, ma tutti i top player, possono trovarsi in difficoltà. Ci sono altri ottimi giocatori, Rune ad esempio, o Musetti, e davvero le cose possono cambiare in fretta nel tennis: se Bublik lo avesse breakkato e vinto il secondo set, la partita si sarebbe riaperta, ma se sai mantenere quel livello per 4-5 ore, allora davvero diventi difficile da battere“.
Fissato l’obiettivo dell’azzurro per battere Novak Djokovic: “È proprio questo il nostro obiettivo: arrivare a mantenere mentalmente, fisicamente ed a livello di gioco, uno standard elevato per il maggior tempo possibile. Certo, ci saranno giorni in cui non giocherà bene, ma anche in quei casi, se perdi, impari, torni più forte e riparti. E’ un lavoro quotidiano. L’obiettivo è che lui resti concentrato su se stesso, senza montarsi la testa, e continui a fissare il proprio standard. Non si allena per competere contro Djokovic, Zverev o Alcaraz. Lui vuole diventare il miglior Sinner“.
balcanico sarà il prossimo avversario dell’azzurro, ed il match non sarà semplice: “Puoi batterlo, ma hai più possibilità nei match al meglio dei tre set: è comunque difficile, ma almeno lì il livello di gioco richiesto è sostenibile per meno tempo. Invece nei match al meglio dei cinque è ancora più dura, perché lui riesce a mantenere quel livello più a lungo di chiunque altro“.





 



Durante l’incontro con Bublik c’era una bambina che ha fatto un tifo incredibile per Jannik. In mano aveva un piccolo cartello in cui aveva scritto “Jannik Sinner Number 1”. Un messaggio semplice, sincero, come solo i bambini sanno fare.
A fine partita Jannik l'ha raggiunta, le ha autografato il cartello e le ha regalato uno dei suoi asciugamani.
Un dono inaspettato che lei ha accolto con quello stupore di chi sa di aver vissuto un momento speciale che ricorderà per sempre.
I Campioni veri si riconoscono anche da questi piccoli gesti.
Massimiliano Caruso
(alias "Come sorridere in un mondo contorto")




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Ieri in conferenza stampa le parole di jannik!!..
proprio sulla semifinale..
Meglio Djokovic o Zverev in semifinale?
In ogni caso, sarà diverso. Con Sascha abbiamo giocato alcune partite difficili in passato. È un giocatore molto pericoloso, ha un ottimo servizio, si muove bene. Fisicamente è pronto a giocare a lungo. Quindi credo che sarà una partita molto tattica, se sarà lui l'avversario.
Se sarà Novak, penso che sarà un po' differente. Nell'ultimo periodo ha dimostrato di essere tornato al suo livello. Gioca molto bene, quindi sarà una partita piuttosto tattica, ma molto difficile. È un giocatore molto esperto, con 24 Slam all'attivo: credo che questo dica tutto. Vedremo. Sono solo felice di essere in semifinale e vedremo cosa riuscirò a fare. L'anno scorso ho giocato una buona partita in semifinale, quindi sono orgoglioso di essere di nuovo qui. Non avrei mai pensato di trovarmi a questo punto dopo il mio ritorno, quindi sono molto felice di prendere le cose come vengono e spero di essere pronto. Voglio solo guardare la mia parte del campo e poi vedremo.
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Jannik Sinner e Novak Djokovic si affrontano per la nona volta in carriera. La semifinale del Roland Garros romperà il simmetrico equilibrio, 4 vittorie a testa, nel bilancio degli scontri diretti. Djokovic ha vinto i primi tre, e quattro delle prime cinque sfide. Sinner ha vinto gli ultimi tre, e quattro degli ultimi cinque.
Sinner è il primo giocatore che sia stato capace di batterlo salvando tre match point di fila, in Coppa Davis nel 2023, e il primo a finire una partita completa contro Nole senza concedergli nemmeno una palla break, in semifinale all'Australian Open 2024.

Sinner – Djokovic: tutte le partite dei due tennisti

Quasi nove mesi dopo Jannik Sinner e Nole Djokovic sono tornati ad affrontarsi. L’ultima volta era stata in occasione della semifinale dell’Australian Open a gennaio. A vincere fu l’azzurro che aveva così ottenuto la seconda affermazione consecutiva sul campione serbo dopo quella in Coppa Davis di novembre. Si dice che non ci sia due senza tre e in effetti è stato così perché Jannik si è preso un’altra vittoria, battendo Djokovic nella finale del Masters 1000 di Shanghai. 7-6 6-3 il punteggio finale di una partita in cui Nole ha cercato di mettere a dura prova l’attuale numero uno del mondo che però si è dimostrato inscalfibile. Sinner non ha concesso palle break e addirittura il serbo non è mai riuscito ad arrivare nemmeno ai vantaggi sul servizio del nostro portacolori. Jannik è stato impeccabile nel tie-break del primo parziale e poi, nel secondo, ha messo a segno il break rivelatosi decisivo con un dritto in corsa che ha lasciato di stucco Djokovic e che si è preso gli applausi di Federer e Alcaraz, spettatori d’eccezione in prima fila.
La finale del Masters 1000 di Shangai: le dichiarazioni
Con questa prestazione Sinner si è meritato i complimenti del 24 volte campione Slam che ha risposto senza giri di parole alla domanda su quali aspetti del gioco di Jannik gli ricordassero il suo stile: “Tutti, ogni colpo”. L’elogio di Nole è poi continuato così: “Ha migliorato enormemente il suo servizio, penso che sia diventata una grande arma. È molto aggressivo dalla linea di fondo, non appena ha una palla più corta, prende l’iniziativa. Molto robusto di dritto e rovescio, non commette troppi errori e cerca di togliere tempo all’avversario, qualcosa che mi ricorda me stesso durante tutta la mia carriera, è quello che ho fatto per tanti anni con continuità, giocare un tennis veloce, togliere tempo all’avversario, in un certo senso soffocarlo. Questo è quello che vuoi, che i tuoi avversari si sentano sempre sotto pressione dai tuoi colpi, dalla tua velocità, dalla tua presenza in campo. Lui lo fa, lo ha fatto per tutto quest’anno, davvero impressionante”.
Queste, invece, le parole di Jannik a fine partita: “Oggi è stato un match speciale per diversi motivi... Roger tra il pubblico insieme a Carlos, in un’atmosfera fantastica. Affrontare Novak in finale è sempre complicato. Quest’anno avevo un po’ perso il sorriso per via dei problemi fuori dal campo e a volte mi tornano in testa, ma cerco comunque di godermela come meglio posso. Cerco di rimanere molto calmo e di non crearmi problemi se sbaglio qualche colpo o mi gira male, restando lì con la migliore energia. Mentalmente sono pronto ad accettare qualunque situazione sul campo”. Genuinità, consapevolezza e anche profondità nelle sue dichiarazioni come in questo passaggio: “Ho imparato che il successo non mi cambierà come persona o come giocatore: al prossimo torneo potrò arrivare ancora in fondo o perdere al primo turno, ma ciò non mi cambierà. Per questo sono contento delle persone che mi circondano, mi conoscono molto bene, sanno chi sono; io so di chi fidarmi e questo è molto importante. Tutto quello che raggiungo in campo è semplicemente un extra”.
Sinner-Djokovic: lo scontro semifinale nell’Australian Open 2024
Sinner aveva battuto Novak Djokovic nel 2024 anche in un’epica battaglia in semifinale all’Australian Open 2024, con una vittoria con il risultato di 6-1 6-2 6-7(6) 6-3 grazie alla quale è diventato il primo azzurro ad arrivare in finale a Melbourne.
È stato un successo epico per Jannik, che ha vinto una partita dominata per larghi tratti, resistendo al ritorno del serbo che si è confermato osso durissimo anche nelle giornate meno felici. Del resto, non si poteva pensare a una partita facile, contro un giocatore che ha vinto dieci volte l’Australian Open e che era reduce da una striscia di 33 partite consecutive vinte a Melbourne. Jannik, però, ha vinto in modo del tutto meritato, risultando superiore dall’inizio alla fine. Prova ne sia il fatto che sono state zero le palle break concesse dall’azzurro. Dopo aver annullato un match point nel tie-break del terzo set, Djokovic aveva allungato la partita al quarto set e, a quel punto, a molti è tornato in mente il precedente di Wimbledon 2022, quando Sinner perse contro Djokovic nonostante un vantaggio di due set. Ma la storia questa volta è stata diversa. Jannik ha tolto il servizio all’avversario partendo da una situazione di 40-0 e poi ha portato fino in fondo il break di vantaggio.
“La partita è stata complicata. Nei primi due set lui ha sbagliato tanto, nel terzo il livello era più equilibrato. Nel quarto mi sono detto che dovevo ripartire il prima possibile. Ho servito bene e ho risposto altrettanto bene, il risultato mi rende felice – ha detto Jannik Sinner subito dopo la conclusione del match - sicuramente battere Djokovic in uno Slam è qualcosa di diverso rispetto alle altre vittorie che avevo ottenuto contro di lui”. Umore molto diverso, ovviamente, quello di Djokovic. “Anzitutto occorre fare le congratulazioni a Jannik – ha detto il campione serbo in conferenza stampa - ha giocato meglio di me sotto tutti i punti di vista. È migliorato molto al servizio, e dal punto di vista mentale avere un coach esperto come Darren Cahill lo aiuta molto”.
Gli scontri precedenti
L’azzurro ha pareggiato i conti per quanto riguarda il bilancio complessivo degli scontri diretti con Djokovic. Ora siamo infatti sul 4-4. Il primo confronto era andato in scena sulla terra rossa di Montecarlo nel 2021 e Djokovic vinse nettamente (6-4 6-2). Poi due importantissime partite a Wimbledon: il quarto di finale del 2022, perso da Sinner in cinque set (5-7 2-6 6-3 6-2 6-2) e la semifinale del 2023, la prima a livello Slam per l’azzurro, vinta dal serbo in tre set (6-3 6-4 7-6). Lo scorso autunno la saga si è rinnovata con tre scontri, di cui due alle Nitto ATP Finals di Torino. Durante il round robin, Jannik ha sfatato il tabù vincendo contro il numero uno del mondo per 7-5 6-7 7-6, ma ha perso la finalissima al PalaAlpitour con il risultato di 6-3 6-3. Pochi giorni dopo, la più gustosa delle rivincite è arrivata in Coppa Davis, con un’epica vittoria per 6-2 2-6 7-5, ottenuta salvando tre match point, sulla strada che ha portato l’Italia ad alzare il trofeo. Poi la vittoria di Jannik a Melbourne, su quello che da sempre è il campo preferito di Djokovic, e infine il successo anche a Shanghai. Affermazioni che sanno tanto di cambio della guardia.



Faccio una premessa:
il mio parere..
Il tedesco visto ieri, purtroppo conferma un periodo nero di gioco,anche in questa partita lo si è visto, ma ciò non toglie che Nole,38 anni, abbia espresso il tennis che lui conosce bene..e gli và dato merito..
ha vinto Slam ..e non lo ha fatto per caso...
Ma Zverev non è Sinner..e questo Nole lo sà bene..e giustamente si preoccupa..Jannik lo può battere e questo Nole lo sà,
sicuramente sarà una semifinale storica..
Il Numero Uno al Mondo lo aspetta e sarà implacabile!!!
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Djokovic: "Posso ancora giocare al massimo livello. Spero di reggere il ritmo contro Sinner"

Le parole di Novak Djokovic dopo la vittoria contro Alexander Zverev che l'ha reso il secondo semifinalista più anziano in singolare maschile al Roland Garros nell'era Open.
"Ho dimostrato a me stesso e agli altri che posso ancora giocare al massimo livello". Novak Djokovic, il campione più titolato negli Slam, il giocatore con più settimane all'attivo da numero 1 del mondo nel ranking ATP, ne ha offerto una chiara dimostrazione contro Alexander Zverev nei quarti del Roland Garros.
Ha sconfitto il tedesco, numero 3 del mondo e finalista l'anno scorso, 46 63 62 64 Ha portato a 51 il totale delle sue semifinali negli Slam, un altro dei suoi record. A 38 anni, è il secondo giocatore più anziano nell’era Open a giocarne una a Parigi nell'era Open dopo Pancho Gonzales nel 1968.
"Lavoro per vivere partite ed esperienze del genere. Battere uno dei migliori giocatori del mondo in uno dei tornei più importanti del mondo è quello per cui lavoro, per cui continuo a spingermi giorno dopo giorno" ha detto Djokovic, che ha completato la vittoria numero 101 al Roland Garros, dove ha trionfato tre volte.
In semifinale lo aspetta Jannik Sinner, che l'ha battuto negli ultimi tre confronti diretti, compreso l'ultimo negli Slam, in semifinale all'Australian Open 2024. "Spero di riuscire a reggere fisicamente il ritmo contro Jannik, è una grande sfida per me. Sarà sempre più difficile, ma è una cosa positiva" ha spiegato.
Esprimere il suo tennis migliore quando conta di più, nei tornei che fanno la differenza e trasformano una storia di successo in leggenda, resta la spinta motivazionale per eccellenza del serbo. "Quest'anno ho perso diverse volte al primo turno nei Masters 1000. Non è una sensazione piacevole, non mi succedeva da molti anni. È per questo che ho detto che in un certo senso dovevo cercare un modo per riprendermi nei tornei del Grande Slam. Non è un segreto, è così da anni, ma per me ormai conta solo alzare il mio livello e giocare il mio miglior tennis in questi quattro eventi. Ed è quello che sono riuscito a fare".
"Ne ho giocate tre o quattro di fila. Magari in TV non si vede, ma c’era molto vento da un lato e ho avuto l'impressione che fosse anche aumentato. L'ultimo game l'ho giocato contro vento, e sembrava di giocare contro due avversari - ha detto - Non riuscivo a superarlo da fondo campo, così ho provato a portarlo a rete. Ero teso al momento di chiudere, e penso che lui abbia semplicemente giocato in modo solido da fondo campo nell’ultimo game, non ha commesso errori e mi ha costretto a lottare".
Ora Djokovic ha di fronte un'altra possibile impresa. Dopo Zverev, numero 3 del mondo, affronterà Sinner, numero 1, e in finale lo attende uno tra Lorenzo Musetti e il numero 2 ATP Carlos Alcaraz. Dunque per vincere il suo 26mo Slam, potrebbe dover battere i primi tre del mondo. E nessuno, da quando esiste il ranking computerizzato che l'ATP ha introdotto nel 1973, ci è mai riuscito in un major.
da Super Tennis...
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aggiungo
Il tedesco purtroppo è in un periodo nero di gioco,anche in questa partita lo si è visto, ma ciò non toglie che Nole,38 anni, abbia espresso il tennis che lui conosce bene..e gli và dato merito..
ha vinto Slam ..e non lo ha fatto per caso...
Ma Zverev non è Sinner..e questo Nole lo sà bene..e giustamente si preoccupa..Jannik lo può battere e questo Nole lo sà,
sicuramente sarà una semifinale storica..
Il Numero Uno al Mondo lo aspetta e sarà implacabile!!!



..Jannik ..
e c'è ancora chi storce il naso!!..
LE PAROLE DI JANNIK IN CONFERENZA STAMPA (e come parla bene di Musetti)
Ci sono ancora giocatori un po’ diversi nei miei confronti, però la loro opinione non è la mia su me stesso. Mi importa più di quello che pensano le persone intorno a me e di quello che penso. Sicuramente mi sento più libero e tranquillo nel circuito, mi diverto di più“.
Sono una persona a cui piace giocare a tennis, sono qua per questo. Ho fatto finora un percorso molto continuo, con tanti risultati incredibili, tante finali, sono sempre andato fino in fondo ai tornei, frutto di tantissimo lavoro messo insieme, e sono contento. Arriverà poi anche il momento dove faticherò un po’ di più, dove non vai sempre avanti, quindi sono momenti da apprezzare. Semifinale Slam è un risultato importante, nulla di scontato, e vado in campo per dare il massimo. Se vinco bene, se no di più di quello non si può fare se perdo“.
Io e Lorenzo siamo persone e giocatori diversi, non è un segreto. Vorrei rubargli tanto, ha una mano incredibile, usa benissimo lo slice, cambia traiettorie e velocità, è fortissimo, ha migliorato il servizio. Dopo questo torneo potrebbe essere n.5 al mondo, e questo dice tutto. Ha gestito molto bene delle difficoltà avute a inizio anno, quando poteva giocare un po’ meglio. Ora è sulla terra, dove gli piace tanto giocare, può fare una bellissima partita con Alcaraz. Lo ammiro tanto. Fuori dal campo ha fatto scelte diverse, ognuno è diverso, credo che gli ha fatto bene, perché ha trovato stabilità e sicurezza. E credo questa lo porti a sentirsi sicuro anche in campo, nei momenti difficili ha persone intorno, gli allenatori danno una grande mano. Se è contento siamo tutti contenti, lo vedo tranquillo e concentrato“.




Vilander ha detto
che è rimasto senza parole nel vederti giocare..
noi..tutti noi
vogliamo solo vederti felice e divertirto in campo..
è il tuo habitat naturale
la tua linfa vitale
solo tu decidi,osservi,colpisci e vinci..
non farlo per noi,
che da tutte le parti ti tiriamo
quella maglietta alla "Luigi"..
fallo per te..ti meriti quella Vetta..ti meriti l'affetto
di milioni di appassionati..
ti meriti la stima e l'affetto
dei tuoi più sinceri compagni di ventura..
e amici intimi e cari
non hai da dimostrare niente
TU SEI JANNIK SINNER.👏👍
Ti meriti questa semifinale..ti meriti la Vittoria..❤






Darren: "I don't know if you can appreciate him, but he is an incredibly fun guy, very humble, like his parents.
He takes tennis very seriously, but he also knows how to have fun and enjoy life. He understands that tennis is only a part of his life, occupying a limited phase, between adolescence and his thirties. After that there will be even more important things. That's why, over the last 12 months, he has handled everything so well: he can put things in perspective."
Darren: "Non so se riuscite ad apprezzarlo, ma è un ragazzo incredibilmente divertente, molto umile, come i suoi genitori.
Prende il tennis molto seriamente, ma sa anche divertirsi e godersi la vita. Capisce che il tennis è solo una parte della sua vita, occupa una fase limitata, tra l'adolescenza e i trent'anni. Dopo ci saranno cose ancora più importanti. Ecco perché, negli ultimi 12 mesi, ha gestito tutto così bene: riesce a mettere le cose in prospettiva."

Cahill: "Vi spiego la forza di Sinner"
«La componente mentale, a questi livelli, è fondamentale. Tutti giocano bene. Se guardi ai primi 20 al mondo, ognuno di loro è capace di grandi prestazioni: chiunque può vincere in un determinato giorno. Ma i giocatori che sono forti mentalmente riescono a superare le difficoltà. Che si tratti di un fastidio fisico, di una piccola mancanza di fiducia, o di un problema durante il match, riescono a metterlo da parte e a vincere la partita grazie ad altri punti di forza. Sono questi i veri campioni. Negli ultimi anni, lui ha imparato proprio questo: non ogni giorno sarà perfetto, ma bisogna comunque trovare un modo per vincere. E ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista»
https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/tennis/2025/06/05/tennis-coach-cahill-abbiamo-reso-sinner-un-giocatore-completo_b8cabd36-8be0-42a3-a4af-0683f704ed6b.html?fbclid=IwY2xjawKu2JhleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR65_tLfx4kgQy0EW-gb0QYl3EdaWTobLZ0Vf3V7bmTaWyxULSpugwFZekcoRw_aem_4yMdowQkGdNQpr3DhFTdcg

Tennis: coach Cahill, abbiamo reso Sinner un giocatore completo
L'australiano 'era già un grande. Migliora anche sulla terra'
"Jannik era un gran giocatore ancor prima che noi iniziassimo a stare con lui.
Riccardo Piatti ha fatto un lavoro straordinario, ma lui era giovane e c'erano aree in cui lavorare e per essere uno dei migliori al mondo doveva migliorare i suoi punti deboli.
All'inizio non vedi i benefici del lavoro fatto. Le modifiche che Simone (Vagnozzi, ndr) ha fatto con Jannik, al suo gioco in particolare, penso che con il tempo si siano viste: ha migliorato il rovescio, il servizio e ha anche più confidenza andando a rete. Lo abbiamo reso un tennista completo e ciò gli dà diversi modi per vincere e molta più confidenza in campo". A parlare, ai microfoni di Sky Sport, alla vigilia della semifinale del Roland Garros tra l'altatesino e Novak Djokovic, è l'allenatore di Sinner, Darren Cahill.
"Penso che la terra sia l'ultima superficie dove riuscirà a sentirsi completamente a suo agio - ha aggiunto l'australiano che a fine anno lascerà l'incarico, a meno di cambiamenti di idea -. Migliora ogni volta che ci gioca ma non facciamo tanti tornei su questa superficie: è una superficie in cui devi fare variazioni, devi essere creativo e devi trovare diversi modi per fare punti ma per fare ciò serve esercitarsi".
Cahill parla poi del tennis italiano: "È un periodo incredibile, non solo per il maschile ma anche per il femminile - ha aggiunto - Il tennis femminile è stato incredibile, non solo negli ultimi 3-4 anni, ma anche prima con Flavia Pennetta che ha vinto gli Us Open e tante tenniste hanno trionfato nel femminile. Credo che questo abbia aiutato anche un po' il maschile. Quando ci sono dei buoni giocatori che in un Paese fanno bene, c'è sempre questa idea che si motivano tra di loro.
Non è questione di gelosia, quando uno dei tuoi amici ce la sta facendo anche tu spingi un po' di più. È una cosa che abbiamo visto in diverse nazioni: l'America aveva un gruppo di tennisti che stava facendo bene come Agassi, Courier, Sampras e si sono tutti motivati, spinti per essere migliori ed è quello che stiamo vedendo nel tennis italiano. La cosa che spicca secondo me degli italiani è che si supportano a vicenda - ha concluso Cahill - sembrano una grande famiglia e si aiutano. Anche gli allenatori collaborano tra di loro e sono orgoglioso e felice di farne parte come coach di Jannik".

https://www.corriere.it/sport/tennis/25_giugno_05/intervista-cahill-sinner-djokovic-roland-garros-b0e4940c-3d39-4b68-b99a-c90050f8exlk.shtml?fbclid=IwY2xjawKu2O5leHRuA2FlbQIxMABicmlkETFGQU8xYTVFOXdmRlp6YzYzAR65_tLfx4kgQy0EW-gb0QYl3EdaWTobLZ0Vf3V7bmTaWyxULSpugwFZekcoRw_aem_4yMdowQkGdNQpr3DhFTdcg







Sinner, vincente e affamato: "Non vedo l'ora di giocare la semifinale, spero sia un gran match"

Il n. 1 al mondo ha commentato positivamente la vittoria su Bublik: "Era importante essere costante in campo, sono felice. Non vedo l'ora di giocare la semifinale"
Queste le parole di Jannik Sinner, che ha raggiunto la semifinale al Roland Garros battendo Alexande Bublik col punteggio di 61 75 60:
“Lo avevo già affrontato, anche se non sai mai cosa aspettarti da uno come lui. Io mi sono concentrato su me stesso, cercando di essere continuo, anche al servizio nei momenti importanti. Il vento poteva complicare la giornata, ma è stata una buona prestazione. È molto piacevole giocare qui, davanti a questo splendido pubblico”.
Contro Bublik, se si commettono troppi errori non si trova ritmo, quindi sono contento di essere arrivato in semifinale, in uno slam è sempre speciale. Non vedo l’ora di giocare la prossima partita. Non mi piace cambiare la tensione delle corde, io cerco di rimanere stabile, dando sempre il massimo e con la giusta mentalità. Guarderò un po’ la partita, ma cercherò anche di staccare un po’ la spina, cercando di recuperare. Spero di essere pronto e spero che sia una partita di grande qualità”.
da Super Tennis



Questa immagine ,il gesto e la commozione vale milioni di parole
I gesti e il sentimento sono il DNA e qualificano l' intimo di una persona..
E quando vediamo Jannik scendere in campo ricordiamoci chi è...chi c'è dietro quel super tennista dal completo verde..
E come ha detto Bublik in conferenza stampa dopo l'incontro con Jannik

Lui appartiene ad un altra dimensione e non solo come tennista.
❤️✌️👏👏👏
La mente ci fa capire quanto siamo piccoli, il cuore quanto possiamo essere grandi"

Sei lì, al centro della terra e del mondo, dopo aver strappa un’ennesima semifinale Slam proprio lì, nel cuore pulsante di Parigi.
Sei lì, dopo un anno intero seduto sul trono nonostante tutto e tutti, comprese le serpi in seno e i frustrati d’ogni latitudine e grado.
Sei lì, trionfante ed esausto, pronto a riposare le membra prima d’altra battaglia.
Sei lì, potresti far tutto e il contrario di tutto.
Sei lì, potresti avere occhi per te stesso, per iniziare e finire.
Tu, no.
Tu alzi lo sguardo, incroci quello di tifosa bambina con cuore acceso d’amore e speranza.
Tu non solo incroci lo sguardo, ma ti muovi lento e fiero per toccarla con mano, per autografare cartello e regalarle tuo asciugamano Scintilla.
Ecco, tu potresti tutto, ma sei Questo: incredibile Uomo prima che Fuoriclasse che ha regalato a bambina indelebile sogno.





Jannik è il Numero UNO..
colpisce ..e affonda
Vince contro Bublik.
SUPER LUIGI INTO THE SEMIS
#RolandGarros
6-1 7-5 6-0
.capisce l'avversario, gli fa vedere chi ha di fronte poi
lo attende, lo aggredisce, lo scuote e colpisce...tramortisce e ricolpisce..poi quando sembra che lasci per un momento ecco il colpo micidiale!!!..
non ha perso un set..ha lasciato agli avversari le briciole..e ora veramente gli spetta di diritto il titolo dello Slam.
Non ce ne è per nessuno!!!!! e non ha mai perso un set!!

Roland Garros, Sinner domina Bublik e centra la sesta semifinale Slam.




Bublik su Sinner
“Sta giocando veloce. Sta giocando in modo intelligente. Sta vincendo praticamente ogni partita in meno di 2 ore. Fisicamente è al massimo livello. Come si può vedere, non sono stato solo io a prendere un 6-0. Gli auguro tutta la fortuna. Merita di essere dove si trova. Ora aspettiamo la finale che tutti volevamo.
È ormai uno dei primi due giocatori al mondo. Merita il numero 1. Più volte campione Slam. Una cosa che probabilmente pochi riusciranno mai a fare.
Per me, come ho già detto tante volte, è su un’altra dimensione sotto tutti gli aspetti del gioco. Poterlo affrontare ancora una volta è un’esperienza preziosa. Cerchi di imparare qualcosa. Qualche aspetto positivo. Il suo tennis ha già dimostrato tutto. Sarà qui per tanti, tanti anni ancora”.

Bublik su Sinner.
E si può dire che lui parla con cognizione di causa:
“Sta giocando veloce. Sta giocando in modo intelligente. Sta vincendo praticamente ogni partita in meno di 2 ore. Fisicamente è al massimo livello. Come si può vedere, non sono stato solo io a prendere un 6-0. Gli auguro tutta la fortuna. Merita di essere dove si trova. Ora aspettiamo la finale che tutti volevamo.
È ormai uno dei primi due giocatori al mondo. Merita il numero 1. Più volte campione Slam. Una cosa che probabilmente pochi riusciranno mai a fare. Per me, come ho già detto tante volte, è su un’altra dimensione sotto tutti gli aspetti del gioco. Poterlo affrontare ancora una volta è un’esperienza preziosa. Cerchi di imparare qualcosa. Qualche aspetto positivo. Il suo tennis ha già dimostrato tutto. Sarà qui per tanti, tanti anni ancora”.







Jannik Sinner (LUIGI) defeats Bublik and Roland-Garros plays the Mario Kart Music




https://www.facebook.com/reel/1002193162094577


https://www.facebook.com/RolandGarros/videos/9859164937452700/









Sinner: "Felice di come sono arrivato in semifinale"
"Abbiamo già giocato contro, qualcosa lo sapevo ma non puoi mai conoscere tutto. Ha meritato i quarti, ha eliminato grandi giocatori e io ho cercato di concentrarmi su di me e tenere continuo il mio livello di gioco. E' stata una buona prestazione, so che lui può avere alti e bassi. Ho giocato bene nei momenti decisivi, è stata una buona prestazione anche perché il vento poteva complicare la giornata.
Lavoro sull'equilibrio, contro giocatori simili non devi sbagliare tanto perché ci sono pochi scambi. Sono felice di come sono arrivato in questa semifinale, è sempre speciale. Djokovic o Zverev? Spero sarà una grande partita. Ne vedrò sicuramente un pezzo, ma voglio anche staccare la spina".


Sinner e Musetti come Pietrangeli e Sirola: bis azzurro in semifinale

L'unica coppia di italiani capaci di approdare insieme nelle semifinali di una prova del Grande Slam è stata quella formata da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros 1960.
Grazie alla vittoria di Jannik Sinner su Alexander Bublik l'Italia riporta per la prima volta dopo 65 anni due giocatori italiani in semifinale al Roland Garros. Questo evento, oggi unico nel suo genere, si è verificato una sola volta nella storia del tennis ed è accaduto nel 1960 quando Orlando Sirola superò nei quarti la testa di serie numero 1 Barry MacKay per 63 75 62 e Nicola Pietrangeli ebbe la meglio di Andres Gimeno per 63 61 36 62. In semifinale Sirola perse 64 60 62 contro Luis Ayala, Pietrangeli invece battè Robert Haillet per 64 75 75 e poi vendicò Sirola battendo in finale Ayala per 36 63 64 46 63.
Alla coppia Pietrangeli-Sirola si è unita quella formata da Lorenzo Musetti e Jannik Sinner. Nei quarti il carrarino ha superato in quattro set Frances Tiafoe e Jannik Sinner ha vinto in tre set la sfida con il kazako Alexander Bublik. In semifinale Musetti è atteso da Alcaraz, mentre Sinner attenderà il vincente tra Djokovic e Zverev.
quindi forza ragazzi..complimenti..e per un giorno
non c'è nessun numero Uno nessun Numero 7
ci sono due ragazzi con tanta voglia di giocare a tennis..
e farci sentire bene e in sintonia..
Grazie.❤


Cahill a SuperTennis: "Sinner è un giocatore più completo, sulla terra migliora ogni giorno"

Dal Roland Garros, il coach di Sinner ha commentato i suoi progressi sulla terra battuta: "Abbiamo giocato solo due tornei sulla terra, ma migliora continuamente. Oggi è più completo e ha più soluzioni per vincere le partite"

di | 05 giugno 2025

Se Jannik Sinner è il giocatore che è, oggi, lo deve anche e soprattutto a sé stesso e alla scelta di un team la cui alchimia ha reso possibile l’ascesa al trono della classifica mondiale. Rendendolo un giocatore completo che, dopo aver vinto gli ultimi tre Grand Slam giocati sul cemento, giocherà domani la sua seconda semifinale consecutiva al Roland Garros, a riprova dei suoi miglioramenti – grazie al lavoro con i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill.

Proprio quest’ultimo ha parlato del percorso iniziato con Sinner in un momento decisivo per lui: “Quando Simone ha cominciato a lavorarci, era già tra i migliori, perché Riccardo Piatti aveva fatto un ottimo lavoro. In ogni caso, quando si lavora con uno così giovane, c’è del lavoro specifico da fare in diverse aree del gioco, ha detto.  “Simone lo ha aiutato a rafforzare il rovescio, il servizio, a migliorare le transizioni a rete. Credo che insieme, tutto il team, abbia reso Sinner un giocatore più completo.

Tanto da migliorare, in questo senso, anche sulla terra battuta, nonostante non si tratti della sua superficie preferita: “Migliora match dopo match. L’unico problema, per uno che non ama la terra battuta, è che non gioca molto su quella superficie, e si fa fatica a fare esperienza. Si tratta di piccole cose che rendono la terra battuta speciale: cambi di direzione, movimenti, palle corte. Ma Sinner continua a migliore ad ogni partita".

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https://www.supertennis.tv/News/Slam/cahill-sinner-intervista-miglioramenti-terra-rossa

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