i𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗼𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼
𝗮 𝗧𝗲 𝗧𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗻𝗮𝘁𝗶𝗮..𝘂𝗺𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗺𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗮𝗻𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲.
𝗵𝗼 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲, 𝘀𝗽𝗿𝘂𝘇𝘇𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗼𝗻𝗱𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝘂𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘁𝘂𝗿𝗲..
𝗺𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗧𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗯𝗿𝗮𝗺𝗮𝘃𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿 𝗺𝗶𝗼
𝗹𝗲 𝗵𝗼 𝘂𝗱𝗶𝘁𝗲 𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗶𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗱𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘃𝗮𝗹𝗹𝗶..
𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗶 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮..
𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲:
𝗵𝗮𝗶 𝘀𝗽𝗹𝗲𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲
𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶 𝗺𝗼𝗻𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱’𝗮𝗿𝘁𝗲.
𝗧𝗶 𝗹𝗼𝗱𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗼𝗹𝗶𝗼 𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗶
𝗲𝗱 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗰𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗶 𝗯𝗼𝘃𝗶𝗻𝗶;
𝗲 𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗻 𝘃𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗶
𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗲𝘁𝗮𝗹𝗹𝗶:
𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗼𝗿𝗶𝗮 𝘀𝗼𝗻 𝗴𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗶,
𝗰𝗵𝗲 𝗱’𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗲 𝗼𝗴𝗻𝘂𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗻𝗶.
𝗖𝗼𝗹 𝘀𝗼𝗺𝗺𝗼 𝗗𝗮𝗻𝘁𝗲, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗼𝘃𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗻𝗼𝘁𝗶
𝗟𝗲𝗼𝗻𝗮𝗿𝗱𝗼, 𝗚𝗮𝗹𝗶𝗹𝗲𝗼 𝗲 𝗶𝗹 𝗕𝘂𝗼𝗻𝗮𝗿𝗿𝗼𝘁𝗶.
𝗟𝗲𝗹𝗹𝗮..
..𝗲 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘀𝗶𝗮 𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗶..
𝗕𝘂𝗼𝗻𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗲 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲..
Pure, ad osservarla bene, la dolcezza non è la più intima caratteristica della terra toscana, come invece del”Umbria. Anche nelle parti più amene, quali le valli del Mugello ed il Chianti, sotto l’involucro grazioso si scopre una precisione, una purezza di contorni, uno scarno rigore di disegno: mentre l’occhio si incanta sulla dolcezza delle prime apparenze, scivola dentro l’anima una lezione più severa. La bellezza Toscana è una bellezza di rigore, di perfezione, talvolta di ascetismo, sotto l’aspetto della grazia.
(Guido Piovene)
I forti non sono amati.
Sono scomodi. Sono poco manipolabili.
I forti sanno sentire se stessi, conoscono i loro diritti e non sono disposti a rinunciarci.
Sanno essere felici malgrado tutto.
Hanno delle radici potenti che non si possono estirpare.
Non è facile distruggere i loro principi, la loro dignità, la loro fiducia in se stessi.
Sono in grado di sostenere qualsiasi verità, i colpi del destino, la tortura del tradimento e le tempeste delle proprie emozioni. Non hanno paura del dolore: hanno già attraversato il loro inferno personale e sanno trasformare le ferite in saggezza, sanno godere la vita, conservando nel cuore la bellezza e la tenerezza.
Non si aggirano sulla strade altrui, non commerciano la felicità,
non elemosinano l'amore.
Ma se dovessero conoscere questo sentimento,
lo accetterebbero come un dono e non tradirebbero mai coloro che amano.
I forti si evolvono, approfondiscono.
Ciascuno di loro porta una croce personale,
senza farla cadere sulle spalle degli altri.
Quando sbagliano si rialzano traendone una lezione,
invece di accusare qualcun altro.
I forti sanno andarsene, per sempre.
Non provate la loro resistenza: vi pieghereste.
s.. Zavattari
...sempre fatto!!
anche quando sotto casa mi aspettava il mio "cinquino"..
a volte..mi fermo anche io..
“La mattina non puoi sempre alzarti e correre, ricordati che non sei né leone né gazzella... e c’hai pure una certa età!”
...ma porto bene i miei anni..
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dal mio diario...
Buongiorno anime belle..
𝓢𝓮 𝓪𝓫𝓫𝓲𝓪𝓶𝓸 𝓫𝓲𝓼𝓸𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓵𝓮𝓰𝓰𝓮𝓷𝓭𝓮, 𝓬𝓱𝓮 𝓺𝓾𝓮𝓼𝓽𝓮 𝓵𝓮𝓰𝓰𝓮𝓷𝓭𝓮 𝓪𝓫𝓫𝓲𝓪𝓷𝓸 𝓪𝓵𝓶𝓮𝓷𝓸 𝓵'𝓮𝓶𝓫𝓵𝓮𝓶𝓪 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓿𝓮𝓻𝓲𝓽𝓪̀! 𝓜𝓲 𝓹𝓲𝓪𝓬𝓬𝓲𝓸𝓷𝓸 𝓵𝓮 𝓯𝓪𝓿𝓸𝓵𝓮 𝓭𝓮𝓲 𝓯𝓲𝓵𝓸𝓼𝓸𝓯𝓲, 𝓻𝓲𝓭𝓸 𝓭𝓲 𝓺𝓾𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓭𝓮𝓲 𝓫𝓪𝓶𝓫𝓲𝓷𝓲, 𝓸𝓭𝓲𝓸 𝓺𝓾𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓭𝓮𝓰𝓵𝓲 𝓲𝓶𝓹𝓸𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲.
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.Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell'aria.
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Col sole dentro mi sono arrampicato, con la luna in mano ho camminato.
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"Il sole dei vecchi
è un sole stanco.
Trema come una stella
e non si fa vedere,
ma solca le acque d’argento
dei notturni favori.
E tu che hai le mani piene
d’amore per i vecchi
sappi che sono fanciulli
attenti al loro pudore. "
Alda Merini
la mia Musa non mi tradisce mai....
Buongiorno anime belle..
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“𝐕𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐟𝐚𝐥𝐥𝐚, 𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐞, 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀, 𝐞𝐝 𝐮𝐧 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐞.”
𝐏𝐬𝐢𝐜𝐡𝐞”, 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐞𝐜𝐨, 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 “𝐟𝐚𝐫𝐟𝐚𝐥𝐥𝐚”. 𝐍𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚, 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞̀ 𝐝𝐚𝐫𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐨.
“Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.”
“The Sleeping Children”: la scultura di 2 Bambine addormentate racconta un Dramma di inizio ‘800
n un angolo della Cattedrale di Lichfield nello Staffordshire, in Inghilterra, si trova dal 1817 una statua di marmo bianco raffigurante due ragazze addormentate l’una accanto all’altra. Il marmo fu scolpito dall’artista Francis Legatt Chantrey, che lo presentò alla Royal Academy Art Exhibition del 1816, ed è considerato una delle sue opere più belle. Dietro e sopra la statua si trova una targa di marmo nero.
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
l gruppo di opere rappresenta l’omaggio di una donna in lutto per la sua famiglia defunta. Ellen-Jane Robinson perse suo marito, il reverendo William Robinson, nel 1812. Poi vide la morte della figlia maggiore, (che portava lo stesso nome della madre, Ellen-Jane) nel 1813, seguita dalla figlia più giovane, Marianne, nel 1814. Incaricò Francis Chantrey di immortalare le due ragazze:
Gli raccontò di come in passato guardava le figlie che si addormentavano l’una accanto all’altra, e che era così che voleva fossero ricordate
La lastra di marmo nero è dedicata a suo marito William Robinson. La statua fu collocata nell’angolo sud-est della Cattedrale di Lichfield nel 1817, dove rimane ancor oggi. L’opera è considerata una delle migliori opere di Chantrey e una delle più grandi opere della scultura inglese del periodo.
La tragedia familiare
Il sacerdote reverendo William Robinson, che era recentemente diventato un prebendario della cattedrale di Lichfield, nel 1812 contrasse la tubercolosi e morì. Il reverendo aveva trent’anni al momento della morte e lasciò la moglie con le due figlie. Nel 1813 Ellen-Jane e sua figlia Ellen-Jane erano in viaggio nella località di Bath, nella contea del Somerset. Durante il viaggio la camicia da notte della figlia prese fuoco mentre si preparava per andare a letto e la ragazza morì per le terribili ustioni. L’anno seguente la figlia più giovane, Marianne, si ammalò e morì mentre erano in viaggio a Londra.
Nel giro di tre anni Ellen-Jane aveva perso tutta la sua famiglia e, preda di un’angoscia indescrivibile, pregò Francis Chantrey di garantirle la somiglianza dell’opera alle sue figlie perdute.
Durante un incontro con Chantrey, Ellen-Jane gli espresse una chiara idea di ciò che aveva in mente. Raccontò allo scultore di come in passato guardava le sue figlie mentre si addormentavano l’una accanto all’altra, e che così desiderava che fossero rappresentate. L’artista si ispirò al Boothby Monument di Thomas Banks nella chiesa di St Oswald, ad Ashbourne. La statua raffigura la figlia di Sir Brooke Boothby che era morta ancora bambina. Chantrey visitò il monumento e poi riuscì a realizzare un modello della sua scultura, che divenne l’opera definitiva.
Fotografia di Thomas Quine condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
La statua fu scolpita in marmo bianco, e l’intaglio fu affidato all’assistente di Chantrey, F. A. Lege, il quale suggerì che la sorella minore avesse in mano un mazzo di bucaneve. L’opera fu completata in tempo per la Royal Academy Art Exhibition del 1816, dove ottenne il grande plauso della critica e del pubblico. Dopo l’esibizione la statua fu posizionata nell’angolo sud-est della Cattedrale di Lichfield, dove si trova ancor oggi, insieme alla lapide in marmo che ricorda il reverendo William Robinson.
La cattedrale di Lichfield, fotografia condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
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Nel cerchio di un pensiero a volte mi riposo sognando…
(Alda Merini)
ciao Musa...in una tasca un pensiero felice
e nell'altra la magia che lo può far sempre avverare
Lella..
Buon sabato anime belle
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