1 marzo 1973 - John Paul Jones a Copenhagen, Danimarca presso il famigerato ricevimento per la stampa in una galleria d'arte (Galerie Brich). “C'era un'attraente donna dai capelli scuri che andava in giro e John Paul Jones stava cercando di affascinarla. In quasi tutte le foto che ho scattato lui è proprio accanto a lei che la guarda con questi occhi sciocchi e mezzo ubriaco. Penso davvero che fosse, come si dice in danese, 'cottura su di lei'. Di recente ho scoperto che era la cognata del proprietario della Galleria. – Jorgen Angel
LED ZEPPELIN, LA STORIA DEL TRAGICO INCIDENTE DI ROBERT PLANT IN GRECIA
Il 4 agosto 1975 Robert Plant fu coinvolto in un tragico incidente mentre era in vacanza in Grecia aprendo un periodo difficile che culminò con la fine dei Led Zeppelin
Il 4 agosto del 1975 Robert Plant perdeva il controllo della sua auto mentre era in vacanza in Grecia. Un'incidente che segnò profondamente il cantante dei Led Zeppelin e che diede il via ad un periodo difficile per lui e per la band.
Il drammatico incidente di Robert Plant
Nell'estate del 1975 Robert Plant si trovava in vacanza in Grecia con la sua famiglia durante una pausa dal tour dei Led Zeppelin che, con la pubblicazione di "Physical Graffiti" , avevano raggiunto un successo sempre più grande.
In quel momento gli Zeppelin erano diventati lo stereotipo delle rockstar tra eccessi, jet privati e tour sold out in tutto il mondo ma l'imprevisto era dietro l'angolo.
Nel corso della sua vacanza nell'isola di Rodi, il 4 agosto 1975, Robert Plant venne coinvolto in un tragico incidente automobilistico quando perse il controllo dell'auto presa a noleggio schiantandosi.
Con lui a bordo c'erano sua moglie Maureen, i loro figli e Scarlet, la figlia di Jimmy Page immortalata nella canzone dei Rolling Stones.
Se i ragazzi rimasero tutto illesi, sia Plant che Maureen riportarono delle gravissime lesioni. La moglie del cantante, in particolare, riportò lesioni e fratture quasi mortali e fu salvata solo grazie alla possibilità di Plant, che aveva messo da parte molti soldi per uso personale, di mettere in moto una macchina tale da soccorrere la compagna.
Grazie all'aiuto del tour manager della band, Plant riuscì infatti ad organizzare immediatamente i soccorsi facendo atterrare in Grecia un jet privato, con tanto di dottori a bordo, che trasportò Maureen nel Regno Unito dove fu ricoverata.
Pur non rischiando la vita come la moglie, anche Plant si infortunò seriamente riportando fratture al gomito e alla caviglia che lo costrinsero su una sedia a rotelle per molti mesi. La riabilitazione era una cosa seria ed estremamente lunga, l'unica cosa da fare fu fermarsi.
Lo stravolgimento dei Led Zeppelin
E' così che i Led Zeppelin furono costretti a cancellare decine di date che avevano in programma tra America e Asia e stravolgere completamente i loro piani futuri.
Niente tour, tutto da rifare e l'unica cosa possibile era cercare di completare un nuovo album: Presence. Le condizioni di Plant, però, non aiutavano nemmeno in quel senso e i lenti tempi di recupero dall'incidente finirono per far proseguire a singhiozzo i lavori sul disco.
Lo stesso cantante dei Led Zeppelin fece una gran fatica a rimanere dello spirito adatto, ci metteva tutto l'entusiasmo possibile ma sentiva quasi di essere un corpo estraneo al resto dela band e le sue cattive condizioni di salute, unite a quelle di Maureen, stavano creando problemi anche in casa.
C'era una carriera al culmine e dei figli a cui badare e tutti stavano ancora scontando gli acciacchi di quella maledetta settimana di agosto in Grecia.
Per un paio di settimane i Led Zeppelin si trasferirono a Monaco di Baviera per registrare il loro settimo album e, anche questa volta, Plant rischiò di bloccare tutto.
Mentre Bonham, Jones e - soprattutto - Page si facevano in quattro per suonare e produrre l'album, Plant commise una leggerezza. Dimenticandosi per un secondo del suo brutto infortunio, il frontman dei Led Zeppelin fece un balzo dalla sedia per raggiungere il mixer e riascoltare una traccia ma la sua gamba crollò rovinosamente sotto di lui.
Plant finì a terra e fu subito ricoverato nuovamente in ospedale ma la band, in qualche modo, riuscì comunque a terminare le registrazioni di Presence con solo una settimana di ritardo sulla tabella di marcia.
Un periodo difficile
L'incidente di Rodi non solo provocò problemi fisici a Robert Plant ma ebbe anche un grosso impatto dal punto di vista mentale e, non ultimo, in qualche modo diede il via ad un periodo davvero difficile per il frontman dei Led Zeppelin.
A causa dell'infortunio la band non andò in tour nel 1976 e pensò di occupare il tempo lavorando al film concerto "The Song Remains The Same".
Nel 1977 i Led Zeppelin decisero che, finalmente, era giunto il momento di riabbracciare i fan e si imbarcarono in lungo tour negli Stati Uniti stabilendo anche un record di presenze con gli oltre 76.000 spettatori accorsi al Silverdome di Pontiac.
Ancora una volta, però, il destino era deciso a mettersi contro Plant e la band e il 30 luglio, prima dello show a New Orleans, il cantante subì il secondo e definitivo colpo. Appena arrivato in città, Robert Plant fu raggiunto da una chiamata che arrivata dall'Inhgilterra: suo figlio Karac, cinque anni, era appena morto per un'infezione allo stomaco.
Quel dramma gettò per l'ennesima volta un'ombra enorme sul futuro dei Led Zeppelin e Plant pensò di abbandonare per sempre la band. Non fu così e nel novembre del 1978 i Led Zeppelin si recarono ai leggendari Polar Studios di Stoccolma per registrare l'ultimo album della loro carriera, In Through The Out Door.
Dopo alcune date di warm up l'estate successiva, nell'agosto del 1979 i Led Zeppelin si esibirono per due concerti enormi a Knebworth Park, davanti a oltre 100.000 spettatori nella sola prima sera.
Nessuno poteva saperlo ma sarebbero stati gli ultimi show casalinghi della loro carriera. Nell'estate del 1980 la band suonò qualche data in Europa pianificando il ritorno dall'altra parte dell'oceano.
Il 17 ottobre 1980 i Led Zeppelin sarebbero dovuti volare negli Stati Uniti per un nuovo tour, il primo da quello interrotto tragicamente dalla morte di Karac. Anche in questo caso, però, il destino ce la mise tutta per piazzare i bastoni tra le ruote e poche settimane prima, il 25 settembre del 1980, John Bonham fu ritrovato privo di vita a soli 32 anni mettendo la parola fine, questa volta davvero, alla leggendaria storia dei Led Zeppelin.
ROCK NEWS
LED ZEPPELIN, DALLA MITOLOGIA NORRENA ALL'INCREDIBILE INFLUENZA DELLE OPERE DI TOLKIEN: COME NACQUERO I TESTI DI ROBERT PLANT
Fin da ragazzo il frontman inglese fu stregato dalla storia, dalla mitologia e dal Signore Degli Anelli di J.R.R.Tolkien
Robert Plant ha raccontato spesso le influenze musicali che hanno dato vita ai Led Zeppelin, spiegando che tutta la sua carriera di cantante e frontman nasce dalla fusione di due riferimenti principali, il blues di Willie Dixon e Robert Johnson e il rock’n’roll di Elvis Presley, il suo idolo da quando a 10 anni ascoltava le sue canzoni alla radio nella casa in cui è cresciuto a Halesowen nella Black Country inglese.
Plant ha anche rivelato la sua passione precoce per la storia e la letteratura: «Ero un ragazzino molto interessato alla sua collezione di francobolli e alla storia romana e britannica». Il cantante dei Led Zeppelin ha iniziato a scrivere testi solo a partire dal secondo album della band, Led Zeppelin II del 1969 e da allora ha riempito le canzoni di riferimenti alla mitologia vichinga (da Immigrant Song a No Quarter fino a The Rain Song) e alla letteratura celtica, in particolare del Galles (nel 1973 inizia anche a prendere lezioni di gaelico) dove si trova il cottage di Bron-Y-Aur in cui si dice abbia composto insieme a Jimmy Page il brano più famoso, Stairway to Heaven, contribuendo a creare il mito della band più mistica e sovrumana del rock.
Un altro riferimento importante sono i libri dello scrittore J.R.R.Tolkien, autore di The Hobbit e della trilogia de Il Signore degli Anelli, capolavori di un genere unico che unisce a fantasy, mitologia e storia medievale, scritti tra il 1937 e il 1949. I libri di Tolkien, tradotti in 38 lingue, sono fin dagli anni ’50 un successo mondiale e un punto di riferimento della letteratura britannica (nell’Oxford Dictionary esiste anche il termine “Tolkeniano”) e si legano alla controcultura degli anni ’60 ispirando molte rock band. Robert Plant trova nei personaggi e nelle storie di Tolkien un connubio perfetto con l’atmosfera delle canzoni dei Led Zeppelin, capaci di trascinare l’ascoltatore in un mondo misterioso e affascinante.
L’esempio più importante è Ramble On da Led Zeppelin II, un brano che racconta l’inizio di un’avventura in una terra lontana con il suono della Les Paul di Jimmy Page e un sottofondo di percussioni di John Bonham. Robert Plant ha preso ispirazione da un capitolo del primo volume della Trilogia de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello in cui il protagonista Frodo Baggins parte per il suo viaggio verso “le oscure profondità di Mordor” per cercare “la regina di tutti i miei sogni” e liberarla dalla minaccia di “Gollum e del signore del male”.
Nel corso degli anni, Robert Plant ha detto di sentirsi un po’imbarazzato dai testi che ha scritto da giovane, ma l’atmosfera di Ramble On non sarebbe la stessa senza il riferimento a Tolkien e l’immagine del viaggiatore solitario che vaga da un luogo all’altro, che richiama la tradizione blues e folk del “troubadour”, il cantastorie, rimane per sempre un simbolo della figura di cantautore di Robert Plant e della grandezza dei Led Zeppelin.
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