lunedì 6 novembre 2023

ROBERT PLANT & SAVING GRACE TOUR 2023 REGNO UNITO

 

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Saturday 4th November, Celebrating the enduring legacy of Bert Jansch, 80th Birthday Concert with Saving Grace: Robert Plant and Suzi Dian, Martin Simpson, Jacqui McShee, Bernard Butler, Kathryn Williams, Sam Lee and more at Royal Festival Hall, Southbank Centre.
Sabato 4 novembre, celebrazione dell'eredità duratura di Bert Jansch, concerto per l'ottantesimo compleanno con Saving Grace: Robert Plant e Suzi Dian, Martin Simpson, Jacqui McShee, Bernard Butler, Kathryn Williams, Sam Lee e altri alla Royal Festival Hall, Southbank Centre.
Robert Plant si è esibito come parte di Saving Grace al concerto per l'80° compleanno di Bert Jansch a Londra ieri sera. Hanno suonato "It Don't Bother Me" (con Plant al basso), "Gospel Plow", "Go Your Way" e "The Cuckoo". Foto: Peter Chow

















Ieri , Robert Plant eSaving Grace con Suzi Dian al G live, Guildford United Kingdom
..e Robertino suona il basso.
Robert Plant presenta Saving Grace con Suzi Dian...la serata di apertura del tour nel Regno Unito
Recensione e foto tramite Stewart Gunn
Brighton Dome – 1 novembre 2023
Scaletta:
Gospel Plough, The Cuckoo, Let The Four Winds Blow, Friends, Unknown gospely song, con la voce che riempie la sala di Matt Worley con grande effetto Too far from you. Suzi alla voce solista Oscuramento della mia luce? Un nuovo originale? Dopo che Robert ha cantato la frase "The dimming of my light" nella coda, molti tra il pubblico hanno gridato. " Mai". La canzone di tutti, è un bellissimo papà, la canzone della pioggia, mentre vagavo sconosciuto? originale? Robert al basso, descrivendosi come "all'armonica e al basso occasionale" Four Sticks. Voce impennata di Suzi, Angel Dance
Il bis di House of Cards, Gallow's Pole e Goodnight.
Dopo aver visto Saving Grace in condizioni miti in una piazza palladiana in Italia lo scorso settembre, le condizioni tempestose ci hanno accolto a Brighton, rendendo molti dei titoli delle canzoni particolarmente appropriati.
Tutto era caldo e immobile all'interno della Cupola, tuttavia, e siamo stati ben ricompensati per i nostri sforzi per arrivarci. Durante l'intervallo sono riuscito a scambiare due parole con il sempre geniale maestro del suono Mark Kennedy, il quale mi ha detto che stavano usando un impianto audio nuovo di zecca in questo tour, ma che non si sentivano i gremlin della prima notte nel cerchio. In effetti, il suono era cristallino, probabilmente il miglior mix dal vivo che abbia mai sentito, consentendo di ascoltare gli intricati arrangiamenti in tutta la loro gloria.
Un paio di brani degli Zeppelin hanno fatto il loro debutto nel Regno Unito, e il contributo della fisarmonica di Suzi a Friends e The Rain Song è mozzafiato. La voce di Robert era buona come avevo sentito, e ci sono stati momenti in cui quel suono impennato degli anni settanta è tornato, producendo la più grande pelle d'oca della serata su The Rain Song.
Questo sarà l'unico momento in cui vedremo gli SG in questo tour, purtroppo, ma loro suoneranno un paio di canzoni al concerto di compleanno di Bert Jansch presso la Festival Hall il 4 novembre, insieme ad una serie di altri luminari, e non vediamo l'ora di farlo. Quello.
"Niente musica, niente sito web, niente merchandising", ha detto Robert mentre lasciava il palco. Ma che ricordi.
Stewart Gunn
Mille grazie a Stewart per la recensione della serata di apertura: ho intenzione di essere al concerto della Birmingham Symphony Hall domenica e non vedo l'ora...
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Robert Plant presenta Saving Grace ft Suzi Dian Date del tour di novembre 2023:
Mercoledì 01 Brighton Dome
Giovedì 02 Guildford G Live
Domenica 05 Birmingham Symphony Hall
Martedì 07 Bournemouth Pavilion Theatre
Mercoledì 08 Cardiff St Davids Hall Sabato 11
Salford Lowry Theatre Lunedì
13 Oxford New Theatre
Giovedì 16 Basingstoke The Anvil
venerdì 17 Cambridge Corn Exchange
domenica 19 Grimsby Auditorium
lunedì 20 Gateshead Sage
mercoledì 22 Bradford St Georges
giovedì 23 Stoke Victoria Hall
2024 – Robert Plant sarà in tournée con Alison Krauss.
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Robert Plant è tornato in tour con i Saving Grace… e suona il basso

Robert Plant suona il basso durante la canzone "It Don't Bother Me" durante un'esibizione dei Saving Grace come parte di un concerto tributo per l'ottantesimo compleanno di Bert Jansch alla Royal Festival Hall di Londra il 4 novembre. (Photo credit: Peter Chow )
Robert Plant suona il basso durante la canzone "It Don't Bother Me" durante un'esibizione dei Saving Grace come parte di un concerto tributo per l'ottantesimo compleanno di Bert Jansch alla Royal Festival Hall di Londra il 4 novembre. (Photo credit: Peter Robert Plant playing bass during the song “It Don’t Bother Me” during a performance by Saving Grace as part of an 80th birthday tribute concert for Bert Jansch at the Royal Festival Hall in London on November 4. (Chow Photo credit: Peter Chow))

Robert Plant ha dato il via al suo ultimo tour con i Saving Grace nel Regno Unito questa settimana, iniziando con uno spettacolo a Brighton il 1° novembre, per poi esibirsi a Guildford il 2 novembre e poi esibirsi a Londra ieri sera come parte di un concerto per l'ottantesimo compleanno di Bert Jansch.

La band ha apportato alcune modifiche per questo ultimo tour, la più notevole delle quali è che Plant suona il basso per una parte dello spettacolo - apparentemente durante la canzone "It Don't Bother Me". Plant ha già discusso di come suonare il basso, dicendo a Rolling Stone nel 2005 : "Ero un bassista occasionale".

Robert Plant ha dato il via al suo ultimo tour con i Saving Grace nel Regno Unito questa settimana, iniziando con uno spettacolo a Brighton il 1° novembre, per poi esibirsi a Guildford il 2 novembre e poi esibirsi a Londra ieri sera come parte di un concerto per l'ottantesimo compleanno di Bert Jansch.Robert Plant kicked off his latest tour with Saving Grace in the UK this week, beginning with a show in Brighton on November 1 before going on to perform in Guildford on November 2 and then performing in London last night as part of an 80th birthday concert for Bert Jansch.

La band ha apportato alcune modifiche per questo ultimo tour, la più notevole delle quali è che Plant suona il basso per una parte dello spettacolo - apparentemente durante la canzone "It Don't Bother Me". Plant ha già discusso di come suonare il basso, The band have made some changes for this latest tour, the most nostable of which is Plant playing bass for part of the show - seemingly during the song “It Don’t Bother Me”. Plant has previously discussed playing bass, dicendo a Rolling Stone nel 2005 telling Rolling Stone in 2005: "Ero un bassista occasionale".: “I was an occasional bass player.”

Robert Plant si esibisce come parte del Saving Grace a Brighton, nel Regno Unito, l'1 novembre. (Credito immagine: Stewart Gunn)

E Saving Grace ha aggiunto nuove canzoni alla scaletta di questo tour? Questa è l'affermazione fatta da Stewart Gunn nel suo resoconto dell'apertura del tour a Brighton l'1 novembre con due o più nuove canzoni rivendicate.

Una potenziale nuova canzone, "The Dimming Of My Light", sembra essere in realtà "The May Queen" dall'album solista di Plant del 2017 "Carry Fire". E un'altra nuova misteriosa canzone elencata come "Is That You?" su Setlist FM per lo spettacolo della sera successiva potrebbe in realtà essere una cover di “Out In The Woods” di Leon Russell, a giudicare dalla scaletta della sera precedente .

Quando Plant lasciò il palco a Brighton il 1° novembre, a quanto pare disse: "Siamo solo una band, niente merchandise, niente sito web e niente musica registrata da venderti". È un mantra appropriato per i Saving Grace, una band senza album, merchandise o qualsiasi presenza online ufficiale.

Robert Plant si esibisce come parte del Saving Grace a Brighton, nel Regno Unito, l'1 novembre. (Credito immagine: Stewart Gunn)Robert Plant performing as part of Saving Grace in Brighton in the UK on November 1. (Picture credit: Stewart Gunn)

E Saving Grace ha aggiunto nuove canzoni alla scaletta di questo tour? Questa è l'affermazione fatta da Stewart Gunn And has Saving Grace added new songs into its setlist for this tour? That’s the claim made by Stewart Gunn nel suo resoconto dell'apertura del tour a Brighton l'1 novembre in his account of the tour opener in Brighton on November 1con due o più nuove canzoni rivendicate. with two or more new songs claimed.

Una potenziale nuova canzone, "The Dimming Of My Light", sembra essere in realtà "The May Queen" dall'album solista di Plant del 2017 "Carry Fire". E un'altra nuova misteriosa canzone One potential new song, “The Dimming Of My Light”, seems to actually be “The May Queen” from Plant’s 2017 solo album “Carry Fire”. And another mysterious new song elencata come "Is That You?" su Setlist FM listed as “Is That You?” on Setlist FMper lo spettacolo della sera successiva potrebbe in realtà essere una cover di “Out In The Woods” di Leon Russell, a giudicare dalla for the next night’s show may actually be a cover of “Out In The Woods” by Leon Russell, judging from scaletta della sera precedente the setlist for the previous night..

Quando Plant lasciò il palco a Brighton il 1° novembre, a quanto pare disse: "Siamo solo una band, niente merchandise, niente sito web e niente musica registrata da venderti". È un mantra appropriato per i Saving Grace, una band senza album, merchandise o qualsiasi presenza online ufficiale.As Plant left the stage in Brighton on November 1, he apparently said “We’re just a band, no merch, no website and no recorded music to sell to you.” It’s a fitting mantra for Saving Grace, a band without an album, merchandise or any official online presence.



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Robert al basso...
Saturday 4th November, Celebrating the enduring legacy of Bert Jansch, 80th Birthday Concert with Saving Grace: Robert Plant and Suzi Dian, Martin Simpson, Jacqui McShee, Bernard Butler, Kathryn Williams, Sam Lee and more at Royal Festival Hall, Southbank Centre.
Sabato 4 novembre, celebrazione dell'eredità duratura di Bert Jansch, concerto per l'ottantesimo compleanno con Saving Grace: Robert Plant e Suzi Dian, Martin Simpson, Jacqui McShee, Bernard Butler, Kathryn Williams, Sam Lee e altri alla Royal Festival Hall, Southbank Centre.
Robert Plant si è esibito come parte di Saving Grace al concerto per l'80° compleanno di Bert Jansch a Londra ieri sera. Hanno suonato "It Don't Bother Me" (con Plant al basso), "Gospel Plow", "Go Your Way" e "The Cuckoo". Foto: Peter Chow.
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Recensione e foto tramite Stewart Gunn
Brighton Dome – 1 novembre 2023
Scaletta:
Gospel Plough, The Cuckoo, Let The Four Winds Blow, Friends, Unknown gospely song, con la voce che riempie la sala di Matt Worley con grande effetto Too far from you. Suzi alla voce solista Oscuramento della mia luce? Un nuovo originale? Dopo che Robert ha cantato la frase "The dimming of my light" nella coda, molti tra il pubblico hanno gridato. " Mai". La canzone di tutti, è un bellissimo papà, la canzone della pioggia, mentre vagavo sconosciuto? originale? Robert al basso, descrivendosi come "all'armonica e al basso occasionale" Four Sticks. Voce impennata di Suzi, Angel Dance
Il bis di House of Cards, Gallow's Pole e Goodnight.
Dopo aver visto Saving Grace in condizioni miti in una piazza palladiana in Italia lo scorso settembre, le condizioni tempestose ci hanno accolto a Brighton, rendendo molti dei titoli delle canzoni particolarmente appropriati.
Tutto era caldo e immobile all'interno della Cupola, tuttavia, e siamo stati ben ricompensati per i nostri sforzi per arrivarci. Durante l'intervallo sono riuscito a scambiare due parole con il sempre geniale maestro del suono Mark Kennedy, il quale mi ha detto che stavano usando un impianto audio nuovo di zecca in questo tour, ma che non si sentivano i gremlin della prima notte nel cerchio. In effetti, il suono era cristallino, probabilmente il miglior mix dal vivo che abbia mai sentito, consentendo di ascoltare gli intricati arrangiamenti in tutta la loro gloria.
Un paio di brani degli Zeppelin hanno fatto il loro debutto nel Regno Unito, e il contributo della fisarmonica di Suzi a Friends e The Rain Song è mozzafiato. La voce di Robert era buona come avevo sentito, e ci sono stati momenti in cui quel suono impennato degli anni settanta è tornato, producendo la più grande pelle d'oca della serata su The Rain Song.
Questo sarà l'unico momento in cui vedremo gli SG in questo tour, purtroppo, ma loro suoneranno un paio di canzoni al concerto di compleanno di Bert Jansch presso la Festival Hall il 4 novembre, insieme ad una serie di altri luminari, e non vediamo l'ora di farlo. Quello.
"Niente musica, niente sito web, niente merchandising", ha detto Robert mentre lasciava il palco. Ma che ricordi.
Stewart Gunn
Mille grazie a Stewart per la recensione della serata di apertura: ho intenzione di essere al concerto della Birmingham Symphony Hall domenica e non vedo l'ora...
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Robert Plant presenta Saving Grace ft Suzi Dian Date del tour di novembre 2023:
Mercoledì 01 Brighton Dome
Giovedì 02 Guildford G Live
Domenica 05 Birmingham Symphony Hall
Martedì 07 Bournemouth Pavilion Theatre
Mercoledì 08 Cardiff St Davids Hall Sabato 11
Salford Lowry Theatre Lunedì
13 Oxford New Theatre
Giovedì 16 Basingstoke The Anvil
venerdì 17 Cambridge Corn Exchange
domenica 19 Grimsby Auditorium
lunedì 20 Gateshead Sage
mercoledì 22 Bradford St Georges
giovedì 23 Stoke Victoria Hall
2024 – Robert Plant sarà in tournée con Alison Krauss.


Robert Plant & Saving Grace - The Rain Song - Live at Symphony Hall Birmingham 05/11/23
Robert Plant & Saving Grace - The Rain Song - Live at Symphony Hall Birmingham 05/11/23


Robert Plant Saving Grace It Don't Bother Me live at Symphony Hall Birmingham 5th November 2023. Suzi Dian vocals Robert Plant on Bass Guitar
Robert Plant Saving Grace It Don't Bother Me live Symphony Hall Birmingham 5 Nov 23

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Robert Plant with Saving Grace - Friends (Led Zeppelin) Live in Ourense 09/09/2023

Robert Plant at Aberdeen Open Mic 2
Robert Plant at Aberdeen Open Mic 1


Robert Plant & Saving Grace - Gallows Pole/Black Dog - Live at Symphony Hall Birmingham 05/11/23
Robert Plant & Saving Grace - Gallows Pole - Live at Symphony Hall Birmingham 05/11/23


Saving Grace (Robert Plant) Goodnight
1st Novemer 2023 Brighton Dome.
Robert Plant (Saving Grace) show piece.
Auditorio Municipal de Ourense 2023.

Robert Plant (Saving Grace) show piece.
Auditorio Municipal de Ourense 2023.


Robert Plant (Saving Grace) show piece.
Auditorio Municipal de Ourense 2023.



Robert Plant (Ourense 2023)
Robert Plant (Saving Grace) show piece.
Auditorio Municipal de Ourense 2023.


Robert Plant "Saving Grace". Brighton 1.11.2023



Robert Plant Saving Grace The Rain Song live at Symphony Hall Birmingham 5 Nov 23
Robert Plant Saving Grace The Rain Song live at Symphony Hall Birmingham 5th November 2023 a Led Zeppelin cover


Robert Plant Saving Grace Friends live at Symphony Hall Birmingham 5 Nov 2023



..una nuova canzone in scaletta..
Robert Plant Saving Grace It Don't Bother Me live at Symphony Hall Birmingham 5th November 2023. Suzi Dian vocals Robert Plant on Bass Guitar

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Robert Plant at Aberdeen Open Mic 2
Robert Plant at Aberdeen Open Mic 1


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Robert Plant: un live senza spazio per i fantasmi del passato

Con Saving Grace la voce dei Led Zeppelin si butta nel folk dando poco spazio al vecchio repertorio

Da tempo Robert Plant ha abbandonato per strada il fardello dei Led Zeppelin e percorre sentieri diversi (una volta nuovi) e quando l’attuale tragitto incrocia le strade del passato queste vengono percorse su un lato diverso, con una marcia differente e soprattutto con altri giri motore.

Saving Grace la band

Di tutto questo ancora una volta il 75enne cantante inglese ne ha dato dimostrazione con questo progetto dal titolo “Saving Grace” realizzato con il featuring della cantante Suzi Dian (che suona pure il basso e la fisarmonica) e il supporto strumentale di Oli Jefferson (batteria e percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono e chitarre acustiche ed elettriche), e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche elettriche e baritono, cuatro). Con questa formazione Plant è arrivato in Italia per sette date a cavallo tra agosto e settembre.

Il progetto “Saving Grace”, che è nato nel 2019 ed è stato rodato in piccoli locali nel Regno Unito, affonda la sua ragion d’essere nel folk ma non disdegna altro, pescando nella black music e aggiungendo una spruzzata di Led Zeppelin, ma non quelli di “Whole Lotta Love” o di “Stairway To Heaven” ma di “Friends”, “Rain Song”, “Four Sticks” o ancora quelli che si tuffano nel folk con “Gallows Pole”.

Qua e là Robert butta anche qualche altra citazione della sua vecchia band, ma il resto dei 18 brani in scaletta sono tutte cover (o auto cover), molte direttamente dalla tradizione folk, altre di chiara ispirazione folk. Si tratta di brani di Leon Russell, Low, Moby Grape, Los Lobos, Richard & Linda Thompson e altri.

Non solo folk

Ma il folk non è l’unico elemento stilistico, diventa una sorta di porta girevole con cui entrare ed uscire da mondi sonori e stilistici diversi. C’è una spruzzata di blues, un tuffo nel folk rock, momenti di grande intimità, finestre che si aprono sul rock, un accenno mediterraneo/arabeggiante. Una varietà che arricchisce il tutto senza renderlo caotico ma seguendo una linea artistica ben precisa, segnata dal suono, dalla strumentazione e dagli arrangiamenti.

Tutto è sempre molto intimo, pacato, anche se non manca qualche sferzata più rock (soprattutto nel mondo Zep). L’elemento dominante è l’eleganza, la bellezza, la cura sonora e formale dei brani che tuttavia non diventano mai stucchevoli o patinati. Il gruppo supporta al meglio le doti vocali di Plant che a sua volta spazia allontanandosi dal registro storico che lo contraddistingueva nel Led Zeppelin e che proprio su quei brani (con qualche aiutino e artifizio tecnologico) torna a farsi sentire.

La voce è ok

Tanti sono gli anni di scena di Robert Plant ma la sua voce sembra risentire poco del passare del tempo, si è modificata, il repertorio è diverso e chiede qualcosa d’altro ma la voce non si rompe e regge bene la scena pure nei momenti di maggior performance.

Anche il suo stare sul palco è inevitabilmente differente. Niente più torso nudo, niente più esuberanze giovanili ora sul palco con lui sale il carisma, la sua storia. Restano nel backstage la nostalgia e il fantasma del passato che la voce di “Black Dog” o “Dazed and Confused” sembra aver esorcizzato definitivamente. Ora forse il vero legame con il passato sono i suoi capelli, ancora folti e riccioluti, anche se non più fulvi come in gioventù. Lui è una star eppure sul palco lascia spazio (anche defilandosi fisicamente) ai suoi compagni di avventura, si “inchina” idealmente alla bravura della sua compagna di avventure Suzi Dian e ai suoi superbi musicisti. Sembra quasi intimorito e perplesso dall’esultanza e affetto che il pubblico dimostra per lui.

Il ricordo di Milano

Nella ora e mezzo del concerto di Milano c’è tempo e spazio per i suoi ricordi da bambino, delle sue scoperte musicali giovanili ma anche un cenno, con un po’ di sarcasmo e ironia, agli incidenti e la guerriglia del luglio 1971 al Velodromo Vigorelli nel capoluogo lombardo in occasione del loro concerto in città.

Alla fine tutti a letto con l’augurio di una buonanotte che i cinque protagonisti cantano insieme a cappella tra gli applausi del pubblico.

Ecco perché piace

Eleganza, qualità della performance (anche se non nuovissima rispetto alle ultime esibizioni di Plant), una buona scaletta, ricordo non nostalgico del passato, grande rispetto per l’artista (accolto da subito con una standing ovation che si sono ripetute in altre occasioni - immancabili sul repertorio Zep - sino a quella prolungata finale) sono gli elementi vincenti che l’ex Led Zeppelin porta sul palco convincendo il pubblico... con la consapevolezza di vincere facile.

https://www.rockol.it/news-739228/robert-plant-e-suzi-dian-live-saving-grace-recensione-concerto-milano

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https://www.coolmag.it/celebrando-la-storia-e-la-musica-robert-plant-rinuncia-a-celebrare-se-stesso/

Celebrando la storia e la musica, a Milano Robert Plant rinuncia a celebrare se stesso

DiAlfredo Marziano

Con una band nata quasi per hobby 4 anni fa e che ancora non ha pubblicato un solo disco, Robert Plant ha forse appena incassato il suo maggiore successo in Italia da quando si propone come artista “solista ” (virgolette d’obbligo, perché per lui – sempre pronto a fare un passo indietro e a concedere spazio, quando risulta utile alla canzone – lo spirito di gruppo e l’interscambio fra i musicisti hanno sempre un’importanza cruciale). 7 date, compresa quella del 5 settembre al Teatro Arcimboldi di Milano, accolte con calore, entusiasmo e affetto travolgente da un pubblico che sembra avere fatto pace con la sua ostinazione a non riformare i Led Zeppelin comprendendo l’onestà e la lungimiranza del suo percorso artistico.

Plant oggi ha tanto altro per la testa e almeno 3 (se non 4) progetti musicali differenti in corso. Nel 2022 l’avevamo visto a Lucca con Alison Krauss in un concerto purtroppo azzoppato dallo stato febbrile della cantante dell’Illinois: poche analogie, se non che in entrambi i casi si tratta di 2 juke box vintage, cromati e scintillanti, di contenitori pregiati di titoli ripresi dal miglior songbook angloamericano. Allora countrysoulbluesrockabilly e r&b alla maniera di New Orleans; oggi folk tradizionaleindie rockpsichedelìa e ancora blues, di nuovo con una spruzzata di Zeppelin e un’altra interprete femminile con cui dialogare in intimità modulando armonie alla ricerca di una terza, fantasmatica voce. Là, la crema dei turnisti americani del giro nashvilliano e del produttore T Bone Burnett, grande orchestratore dell’album Raise The Roof; qui, un quartetto abituato come Robert a frequentare le Marche gallesi nei territori di confine con l’Inghilterra: i Saving Grace alias la portoghese Suzi Dian (voce solista, fisarmonica e basso), Tony Kelsey (chitarre e mandolino), Matt Worley (chitarre, banjocuatro) e Oli Jefferson (batteria), gente semisconosciuta e meno scafata ma affamata di musica che dispensa grinta, entusiasmo e urgenza espressiva mettendoci corpo e anima. Gli spettatori lo percepiscono dalle prime note, quando salgono su un palco spoglio e ridotto all’essenziale: la foto di un bisonte americano riprodotta su un telone, poche luci governate da 4 riflettori collocati ai lati dei musicisti.


Quando entrano in scena (per ultimi i 2 vocalist, davanti agli altri 3 schierati sulla stessa linea) Plant è accolto da una fragorosa standing ovation e si capisce subito che sarà una serata speciale: una base preregistrata di violino e percussioni introduce un energico e intenso abbrivio a base di folk appalachiano e di folk anglo-irlandese, la Gospel Plow che Bob Dylan incluse nel suo 1° album nel 1962 e The Cuckoo di cui si contano innumerevoli versioni tra Shirley Collins e i PentangleDoc Watson e Taj MahalStandard ultracentenari (come la successiva As I Roved Out) persi nella notte dei tempi e recuperati sul campo da ricercatori come Alan Lomax, riarrangiati dai Saving Grace con piglio deciso, mordente, sentimento e assoluta padronanza del linguaggio fra arpeggi, note di bordone e ritmi ancestrali, mentre Robert accenna scherzosamente qualche passo di danza tradizionale.

Con Let The Four Winds Blow, un pezzo originale da lui scritto e registrato nel 2004 con gli Strange Sensation per Mighty ReArranger, arriva il momento delle chitarre elettriche e del 1°, breve e bruciante assolo di Kelsey mentre Suzi imbraccia un basso Hofner a forma di violino come quello di Paul McCartney. Non hai ancora preso fiato quando in sala esplode l’esotica e incalzante sequenza di accordi di Friends, 1° ripescaggio (saranno 4 in totale) dal catalogo Zeppelin che fino al tour precedente era completamente assente dalle scalette della band (si sarà deciso, Plant, dopo avere considerato la sua crescente popolarità dopo gli inizi rigorosamente underground?). Invitate al battimani, platea e galleria si scaldano subito, sapientemente illuminate dalle luci di sala mentre lui sembra compiaciuto e quasi stupito di tanta devozione.

Non sono mai accondiscendenti crowd pleaser ma scelte coerenti con il mood e il filo narrativo del concerto, i brani ripresi dal repertorio del Dirigibile, affluenti di un grande e impetuoso fiume che ingloba decenni e secoli di musica. Non ci sono le hits, in altre parole: non c’è Whole Lotta Love e men che meno Stairway To Heaven, interpretata dal vivo un’ultima volta durante la reunion a Londra nel 2007 in omaggio ad Ahmet Ertegun, fondatore dell’etichetta Atlantic. C’è invece una magica The Rain Song, la fisarmonica di Dian al posto del mellotron di John Paul Jones e quel sapiente gioco di chiaroscuri, di pianissimo e fortissimo che Plant pratica dai tempi antichi e che rappresenta anche la chiave di volta di uno show in cui oltre ai riccioli biondi e ai pantaloni neri di pelle sfoggia ancora una sorprendente freschezza vocale e una ricca gamma timbrica, fra suadenti fraseggi quasi sussurrati e un uso parsimonioso del celeberrimo urlo di guerra adeguatamente sostenuto da echi, effetti e altri booster.

Robert Plant

Ci sono il mix di tempi pari e dispari, l’andamento flessuoso e l’aroma marocchino di Four Sticks, c’è (nei bis) il folk impetuoso di Gallows Pole in cui i Saving Grace ingranano la marcia più alta entrando in piena trance performativa, mentre Robert ci infila una fugace citazione di Black Dog. Con Out In The Woods, dal palco si alzano gli spettri paludosi e l’aria appiccicosa della Louisiana: è Worley, basco, muscoli tatuati e l’aria di uno che ha appena parcheggiato l’Harley Davidson fuori dal locale, a ritagliarsi il ruolo di contraltare solista alle voci di Plant e Dian (è proprio nel suo pub, lo Swan di Stourport nel Worcestershire, che i 5 componenti della band si sono incontrati), mentre nell’unico pezzo country in scaletta l’angelica, soave ma vigorosa Suzi dimostra di avere poco da invidiare ad Alison con il suo abito lungo a rombi e la limpidezza vocale da ammaliante sirena: non è uno standard ma un brano recente, Too Far From You, scritto dalla cantautrice Sarah Siskind per la serie tv americana Nashville cui Plant è sicuramente arrivato per tramite dei produttori musicali del programma, Burnett e poi Buddy Miller. Quest’ultimo è anche suo partner musicale in quella Band Of Joy dal cui album del 2010 il gruppo riprende 3 titoli. Il 1°, il gospel Satan Your Kingdom Must Come Down (con in coda un accenno alla In My Time Of Dying incisa anche dagli Zeppelin) è un colpo da maestro, un’invocazione sciamanica che agita un talismano contro questi tempi bui dominati dalle forze del male: la slide di Kelsey e il suoi riverberi creano uno scenario teso, cupo e lugubre contrastato dal calore e dal tono accorato delle 4 voci umane.

Un concerto come questo lascia spazio anche a momenti di raccordo e a vecchi ricordi. Robert racconta della sua infatuazione giovanile per il blues di Robert Johnson, di Howlin’ Wolf, di Blind Willie Johnson, di Bo Diddley e di come si appassionò alla cultura bohémienne con cui entrò in contatto a Londra, a Parigi, a New York, a Memphis, a Detroit e persino a Milano: è il momento della rievocazione di quando, «nel ’70 e qualcosa», i Led Zeppelin si spaventarono a morte annaspando come il pubblico tra le cariche e i gas lacrimogeni del Vigorelli. Quei tempi burrascosi vengono ricordati con ironia, mentre il sogno dell’estate dell’amore e l’utopia californiana rivivono con It’s A Beautiful Day To Day dei Moby Grape, meravigliosa e solare delicatezza floreale made in San Francisco. Plant cita anche Donovan e ti aspetteresti, come nel tour precedente, la sua Season Of The Witch: a colorarsi di psichedelìa, invece, è la sua reinterpretazione del blues Chevrolet, coautrice quella Memphis Minnie che in quei “70 e qualcosa” gli zeppeliniani impararono a conoscere grazie a When The Levee Breaks.

«Saltiamo al 1993, un periodo molto più sicuro e con molti meno lacrimogeni», annuncia il frontman presentando Down To The Sea da Fate Of Nations, il suo ondeggiante rock a tinte etniche che s’impenna anche nei volumi ma non quanto in una acre, spigolosa e febbrile rivisitazione di Everybody’s Song dei Low: insieme al roots rock rombante e latineggiante di Angel Dance (Los Lobos), un’altra dimostrazione di come il suo spirito indomito di esploratore musicale non si sia mai sopito e le sue orecchie non abbiano mai smesso di funzionare. Al repertorio Band Of Joy appartiene anche House Of Cards di Richard & Linda Thompson: per il suo autore e per il suo 1° gruppo, i Fairport Convention, Plant spende parole di grande e quasi devota ammirazione ricordandone il ruolo pionieristico nella nascita del folk rock britannico. Come chiamare questa sua rielaborazione musicale, invece? FolkAmericana? Forzando un po’ i termini, Robert preferisce parlare di «soul psichedelico»: quel che è certo che le sue sono scelte raffinate, da intenditori; e che la sua cover band di lusso, delle cover band tradizionali rappresenta l’antitesi filosofica, rivolta com’è all’avventura e al rinnovamento perpetuo. Come Bob Dylan e pochissimi altri, Plant prosegue imperterrito per la sua strada. Per nulla interessato a dare in pasto alla gente ciò che si aspetta, a confezionare un greatest hits da servire alla platea, a celebrare il santino di se stesso e il mito del Dio del Rock.

Robert Plant and Saving Grace featuring Suzi Dian

Chissà quanta parte del pubblico, entusiasta e accogliente come non mai nei suoi confronti, coglie le sfumature e i rimandi storici di quel repertorio: anche quando alla fine i 5 si radunano intorno a un microfono per intonare un altro gospel, il classico And We Bid You Goodnight del bahamense Joseph Spence che i fan del rock conoscono grazie alla Incredible String Band (una vecchia passione di Plant) e soprattutto ai Grateful Dead. Come la band di Jerry Garcia, Robert la usa per accommiatarsi con grazia e gentilezza prima che uno spettatore gli butti sul palco una maglietta da calciatore e che tutta la band si produca in ripetuti inchini. È una chiusura dolce, soave, empatica, con un messaggio edificante, confortante e spirituale («Vi amo, ma Gesù vi ama ancora di più»). Dopo 1 ora e ¾ di concerto, dopo le murder ballads, la musica del diavolo e il rock and roll, dopo l’alternarsi di chitarre acustiche ed elettriche, miglior modo di augurare la buona notte e chiudere una serata pressoché perfetta non potrebbe esserci. Tanto che quando salgo in auto per avviarmi verso casa l’istinto mi consiglia di tenere spenta l’autoradio. Non voglio sporcare quel silenzio pieno di musica, desidero che quelle canzoni e quel sound continuino a suonarmi in testa il più a lungo possibile.

https://youtu.be/uD28PRb0eBk

Gospel Plow (traditional ), The Cuckoo (traditional ), Let The Four Winds Blow (Robert Plant and the Strange Sensation), Friends (Led Zeppelin), Out In The Woods (Leon Russell cover), Too Far From You (Nashville Cast cover), Satan, Your Kingdom Must Come Down (traditional ), Everybody’s Song (Low cover), It’s a Beautiful Day Today (Moby Grape cover), The Rain Song (Led Zeppelin), As I Roved Out (traditional ), Chevrolet (Lonnie Young, Ed Young & Lonnie Young, Jr. cover), Down To The Sea (Robert Plant), Four Sticks (Led Zeppelin), Angel Dance (Los Lobos cover).

Bis

House Of Cards (Richard & Linda Thompson cover), Gallows Pole (traditional/Led Zeppelin), And We Bid You Goodnight (traditional ).

https://youtu.be/H9rBJuA9aJI

https://www.coolmag.it/celebrando-la-storia-e-la-musica-robert-plant-rinuncia-a-celebrare-se-stesso/


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https://www.ocanerarock.com/live/live-reports/il-folk-salvifico-di-robert-plant/

Il folk salvifico di Robert Plant

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