Ecco l'intervista integrale di 17 minuti


L’intervista del ritorno: Sinner si racconta su Sky Sport
L’attesa è finita. Jannik Sinner ha parlato.
“Quello che sto passando è ingiusto, ma mi ha insegnato tante cose”
“La decisione di prendere la sospensione è stata molto rapida. Non ero tanto d'accordo”
“Mi sono sentito fragile”
“Dopo la decisione, ci ho messo un po’ a ritrovarmi”
“Ho passato molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà”
“La parte più bella è stata non vivere con la tensione della prestazione”
“Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, ma sto bene anche così”
“Si può sempre migliorare. Anche se faccio un bel colpo, penso che potrei far meglio”
“Io sono consapevole di essere innocente”
“Voglio solo giocare a tennis e stare sereno. Finisce lì la storia”
“Ho guardato pochissimo tennis. Non posso controllare i risultati”
“La classifica è importante, ma è un momento un po’ diverso”
“Nessuna partita è scontata, anche contro il numero 100 al mondo”
“Mi piace giocare in Italia. Il pubblico è un’arma in più”
“Dal primo giorno ho attivato il countdown per Roma”
“È una bella opportunità per migliorare dove faticavo. Proviamo a fare una cosa diversa”
“Io da piccolo volevo diventare un pilota. Ma nel tennis sono forte”
“Il tennis non è la cosa più importante”
“Le persone attorno a me mi hanno sollevato”
Conclusione – Roma lo aspetta.
E noi con lei.
Er Foro lo aspetta, Jannik.
E stavolta, più che mai, sarà casa.





CoJannik: ho speso tanto tempo con mio papà .


.come ha vissuto Jannik Sinner la sospensione: il racconto
Durante l’intervista, Sinner ha raccontato con trasparenza come ha vissuto i mesi di inattività. “È stato un momento difficile, ma necessario per ritrovare me stesso,” ha dichiarato. Ha ammesso di sentirsi fragile all’inizio, ma di aver trovato forza nella famiglia, negli amici e nel lavoro quotidiano.
Allenamenti e preparazione in vista del rientro a Roma 2025
Nonostante il periodo lontano dai campi, Sinner non ha smesso di allenarsi. Ha parlato di una routine intensa in palestra per recuperare la forma fisica e mentale. “Ogni giorno mi sento meglio, ho attivato un countdown nella mia testa per tornare al top,” ha dichiarato. Il focus ora è sulla terra battuta romana.
Il supporto della famiglia e degli amici: la chiave della ripartenza
Un aspetto toccante dell’intervista è stato il legame profondo con i suoi affetti. Sinner ha vissuto questo periodo condividendo momenti semplici ma preziosi: go-kart, gite in bici, serate con gli amici. “Il tennis non è tutto. La famiglia viene prima di ogni cosa,” ha affermato con maturità.
La pressione dei colleghi e il valore della serenità
Jannik ha anche commentato con equilibrio le reazioni di alcuni colleghi alla sospensione. “So di essere innocente, e chi mi conosce non ha mai dubitato di me,” ha detto. Sinner ha preferito staccare anche mentalmente dal tennis, guardando solo poche partite e concentrandosi su sé stesso.
Internazionali BNL d’Italia 2025: un ritorno atteso dal pubblico italiano
Il ritorno in campo avverrà agli Internazionali d’Italia di Roma, e Sinner non nasconde l’emozione: “Giocare in Italia è sempre speciale. Il pubblico può essere la mia arma in più.” L’obiettivo è affrontare il rientro con equilibrio, gestendo l’attenzione mediatica e trasformandola in energia positiva.
Conclusione: Sinner è pronto a tornare protagonista nel tennis mondiale
L’intervista esclusiva a Jannik Sinner offre uno sguardo autentico e profondo sul campione italiano, che si prepara al grande ritorno nel circuito ATP. Il countdown è iniziato: Roma sarà solo l’inizio di una nuova fase per il numero uno del tennis mondiale.
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MILANO - Jannik Sinner ha rilasciato a Sky Sport la prima intervista dopo la squalifica che lo vedrà tornare in azione agli Internazionali d'Italia il prossimo 5 maggio. Il tennista numero 1 al mondo ha raccontato come si sente e trascorso questo periodo lontano dal campo da tennis: "Sto molto bene. Sono riposato, quindi sono contento"
Come ha trascorso il tempo?
"Onestamente ho fatto tante cose diverse, ho passato molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse con i miei migliori amici a Monte-Carlo. Sono andato sui go-kart, abbiamo fatto un’uscita in bicicletta, insomma tante cose nuove. Alla fine, proprio le persone che ho intorno tutti i giorni, sono proprio le cose che mi portano avanti e sono molto felice. Ovviamente stiamo lavorando davvero molto in palestra per essere ancora più pronti fisicamente al rientro, ma per questo manca ancora un po’ di tempo. Sono tutte domande che avranno risposta a Roma, però diciamo che sta andando tutto bene - aggiunge - Sicuramente la parte di cui ho goduto di più è quella di non vivere sempre con la tensione della prestazione. Anche l'allenamento comunque è stato un po’ diverso perché non hai in mente che tra una settimana devi giocare, quindi sei molto più tranquillo. Le giornate comunque sono lunghe… E poi, ripeto, gli amici magari li vedi la sera stai bene, vai a cena o magari giochi un po’ alla playstation, si fanno altre cose insieme. Onestamente sto bene. Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, però allo stesso tempo sto molto bene e non sto neanche pensando tanto al tennis, in questo momento"
Essere perfezionista
"Questo in parte sicuramente c’è, perché altrimenti non sarei nella posizione in cui mi trovo. Si può sempre migliorare. Sicuramente quello spot di Lavazza era verso quella direzione: devi provare sempre a far meglio. Era uno spot ma un po’ mi rappresenta: se faccio un bel colpo c'è sempre qualcosina che posso far meglio. È quello che stiamo provando a fare in questi mesi di allenamento per il rientro a Roma"
L'accordo con la WADA e i giorni successivi
"In tutta onestà, mi sono sentito molto tranquillo. La decisione di andare verso la direzione di prendere la sospensione di tre mesi era molto rapida da prendere. Abbiamo accettato in poco tempo, anche se io non ero tanto d'accordo. Andavamo un po’ avanti e indietro con il mio avvocato e le persone che avevo intorno. Si doveva scegliere il male minore e credo che sia stato fatto questo. È un po’ ingiusto quello che sto passando ma, se guardiamo le cose, poteva andare anche molto peggio, poteva essere ancora più ingiusto. Dopo, quando abbiamo preso questa decisione, ci ho messo un po’ a ritrovarmi. Sono successe anche altre cose, al di là di questo, che non sono state semplici per me, ma sono qua e servirà ancora un po’ di tempo per digerire tutto questo. Non vedo l'ora di rientrare a Roma. È un torneo speciale per me anche se, allo stesso tempo, sarà molto difficile perché rientrare in un momento con così tanta attenzione non sarà facile"
Momento di fragilità?
"Ero molto fragile dopo quello che è successo quando ho preso la sospensione a Doha quel mese lì fino ad ora più o meno ero molto fragile perché ci sono successe cose che non mi aspettavo delle reazioni mie che non mi aspettavo e quindi sono successe un po' di cose vi direi una bugia perché non sono una persona senza sentimenti senza emozioni però nella vita si impara credo che anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso di come sono di persona e anche che valore ho di persona quindi non è stato facile anzi molto difficile a momenti però le persone intorno a me mi hanno sollevato mi hanno dato la forza di capire anche di quello che è successo e quindi niente"
Rapporto con gli altri tennisti
"Non so rispondere perché non so cosa potrà accadere. Io sono certo di come sono andate le cose, sono consapevole di essere innocente. Le persone che ho intorno a me, non solo il mio team ma anche quelle esterne come la famiglia, i miei amici, sono le persone a cui mi attacco
moltissimo e che non hanno il minimo dubbio sulla verità. Quello che voglio fare è giocare a tennis e stare molto sereno, finisce lì la storia. Per questo sono sicuro che andrà tutto bene, anche se magari all'inizio ci metterò un po’ a ripartire"
Guardato il tennis?
"Ho guardato veramente poco. Non sto controllando praticamente niente, tranne qualche partita che mi interessa, ma il resto proprio zero, anche perché i risultati sono una cosa che non posso controllare. Quindi è anche inutile guardare in questo momento, la competizione è talmente lontana che è un momento un po' diverso per la mia carriera - aggiunge - Non posso controllare come giocano gli altri. Alla fine sono solo punti, la classifica è importante ma è un momento un po’ diverso. È un momento in cui c’è la nuova generazione e la “nuova, nuova” generazione che sta arrivando, con altri giocatori ancora più giovani, con Djokovic che continua a fare finali o vincere dei tornei. Ci sono tanti movimenti, ma io non posso controllare niente"
Le difficoltà di Zverev e Alcaraz
"Nessuna partita è scontata, anche se giochi contro il numero 100 al mondo, sono tutte partite tirate. Quando non sei al 100% o magari stai passando dei momenti non facili fuori dal campo. Ci sono tante cose che possono dar fastidio quando vai in campo, magari la pressione o magari il pensiero del numero 1, magari un problema familiare o di persone che ti stanno intorno. Quindi non lo so. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c'è il cambio di superficie. Si riparte da Monte-Carlo sulla terra battuta. Carlos Alcaraz è il favorito, stessa cosa per Sasha Zverev perché poteva diventare numero uno giocando benissimo un po’ di tempo fa al Roland Garros. Sono tante cose, quindi vediamo".
Il ritorno a Roma ed il countdown
"Sarà molto importante bilanciare l'attenzione che riceverò e soprattutto il modo in cui reagirò alle cose esterne. Mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino che è un posto dove mi sento al sicuro. Il pubblico è un'arma in più perché il tifo italiano è molto importante, si sente in campo soprattutto quando giochi contro un altro italiano è una carta sicuramente da usare. Se sarà un problema o un privilegio lo scopriremo tra un mesetto. C'è ancora un po’ di tempo e in questo tempo cercherò di prepararmi al meglio - sul countdown - Dal primo giorno, onestamente. Perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato e sono nella posizione migliore per fare questo sport. Ogni giorno che passa il mio rientro si sta avvicinando sempre di più e ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente, nonostante manchi ancora un bel po’. È una bella opportunità per migliorare nelle aree dove faticavo, per rientrare in una superficie dove faccio molta fatica. Proviamo, quindi, a fare una cosa diversa, se ci riusciamo subito molto bene, altrimenti abbiamo altri anni per riprovarci"
Cosa paragona la voglia di tornare in campo
"È difficile da dire. Io da piccolo volevo sempre diventare un pilota, non avevo mai soldi di farlo quindi non ho neanche iniziato, però siamo andati di recente su Go-Kart ad esempio e la sera prima avevo voglia di andare bellissima, quella sensazione probabilmente sarà un po' simile. Poi siamo usciti in bici qualche giorno dopo e anche lì avevo voglia di provare e lì (a Roma) sarà una cosa simile sapendo che sono un buon tennista, sui Go-Kart magari non sono bravissimo nella bici sono proprio scarso. Però comuqnue è una cosa molto importante di ritornare, di ritrovare la voglia, però nel momento in cui ho preso la sospensione non ho neanche pensato al tennis. Ho pensato a come passare questi mesi e con quali persone".
tuttosport.com/news/tennis/2025/04/05-139713934/sinner_spiazza_non_guardo_il_tennis_poi_il_sogno_abbandonato_non_avevo_soldi/4
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Jannik oltre il tennis: Sinner si racconta
Jannik oltre il tennis: Sinner un anno dopo
13 nov 2023
Jannik Sinner fa un bilancio degli ultimi dodici mesi con il primo Masters 1000 vinto in Canada, le sfide con Alcaraz e i nuovi obiettivi in vista delle Finals e del 2024. L'intervista del direttore di Sky Sport, Federico Ferri, è disponibile anche on demand e in streaming su NOW.
t'immagini il bagno di folla che avrai? Di persone che vorranno supportarti, applaudirti e rivederti in campo... come te lo immagini?"
R:"Beh, sarà molto importante il bilanciamento, sia dell' attenzione che ricevo, ma soprattutto anche di come io possa reagire, di tante cose forse anche esterne...non lo so!
Sicuramente mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino, che è un posto dove mi sento al sicuro. Il pubblico è un'arma in più perchè il supporto italiano è molto importante, si sente in campo soprattutto se sei dall'altra parte di un giocatore italiano.
Quindi è una carta sicuramente da usare, ma sarà un 'problema' o un 'privilegio' tra un mesetto, quindi c'è ancora un pò di tempo e in questo tempo cercherò di prepararmi meglio!"
"Non c'è alcun dubbio sulla verità, ma delle volte bisogna scegliere il male minore, anche se resta un po' ingiusto quello che mi è successo".
Sul patteggiamento: "La scelta è stata molto rapida, abbiamo accettato in poco tempo anche se non ero troppo d'accordo e c'è stato un tira e molla con il mio avvocato".
Sui giorni seguenti alla sospensione: "Ero molto fragile perché sono successe altre cose difficili oltre alla squalifica e perché ho avuto reazioni inattese. Sarei bugiardo a dire che non ho provato sentimenti o emozioni, ci ho messo un po' a ritrovarmi. Però nella vita si impara, anno dopo anno si conosce sempre meglio se stessi e anche che valore si ha come persone. Non è stato facile, ma le persone intorno mi hanno dato la forza di capire quello che è successo e di affrontarlo".
Su come ha sfruttato il tempo libero: "Ho fatto tante cose diverse, ho speso molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse, con i miei migliori amici che sono a Montecarlo. Sono andato sui go kart, abbiamo fatto un'uscita in bicicletta, insomma cose nuove. Sono felice".
Sul ritorno in campo: "Stiamo lavorando davvero molto in palestra per essere ancora più pronti fisicamente quando rientrerò. Conto alla rovescia? Lo sto facendo dal primo giorno".



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https://www.gazzetta.it/Tennis/ATP/05-04-2025/tennis-sinner-ero-fragile-quello-che-passo-e-ingiusto-ma-e-il-male-minore.shtml
Sinner: "Ero molto fragile. Quello che sto passando è ingiusto, ho scelto il male minore"
Le dichiarazioni dell'azzurro, al momento sospeso: "È stato difficile. Non ero d'accordo sull'accettare la sospensione, ma poteva andare molto peggio. Sono successe anche altre cose non semplici..
“Tutta questa storia poteva essere ancora più ingiusta, quindi è andata così. Ero molto fragile perché sono successe cose che non mi aspettavo, reazioni dentro di me inattese. Sennò direi una bugia. Risulterei una persona senza sentimenti ed emozioni, senza niente - dice il numero uno del tennis mondiale -. Però nella vita si impara. Anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso, come sono come persona e anche il mio valore come persona".
Il vincitore degli Australian Open 2025 ammette che "non è stato facile, anzi è stato molto difficile, però le persone intorno a me mi hanno sollevato il morale, mi hanno dato la forza di capire meglio quello che è successo. Sono successe anche altre cose, al di là di questo, che non sono state semplici per me, ma sono qua e servirà ancora un po’ di tempo per digerire tutto questo. Non vedo l'ora di rientrare a Roma. È un torneo speciale per me anche se, allo stesso tempo, sarà molto difficile perché rientrare in un momento con così tanta attenzione non sarà facile”.
cosa ha fatto
—Jannik ha poi parlato della sua condizione fisica e mentale, di come hanno impattato questi mesi di sospensione, di come abbia vissuto diversamente dalla sua solita routine fatta di allenamenti e tornei: “Sto molto bene. Sono riposato, quindi sono contento. Onestamente ho fatto tante cose diverse, ho speso molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse, con i miei migliori amici che sono a Montecarlo - dice Jannik -. Sono andato sui go kart, abbiamo fatto un’uscita in bicicletta, insomma tante cose nuove. Sono molto felice”. Sinner ha poi raccontato anche di essersi anche lasciato un po' andare, di aver goduto di piccoli piaceri: “Sicuramente la parte di cui ho goduto di più è quella di non vivere sempre con la tensione della prestazione. Anche l'allenamento comunque è stato un po’ diverso perché non hai in mente che tra una settimana devi giocare, quindi sei molto più tranquillo. Le giornate comunque sono lunghe – ha detto Jannik -. E poi, ripeto, gli amici magari li vedi la sera, stai bene, vai a cena o magari giochi un po’ alla playstation, si fanno altre cose insieme. Onestamente sto bene. Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, però allo stesso tempo sto molto bene e non sto neanche pensando tanto al tennis, in questo momento”. Sinner dice anche di “aver imparato tante cose, che forse sapevo già prima. Ad esempio, che il tennis non è la cosa più importante. L'ho capito anche in questi mesi perché fuori ci sono delle persone che tengono tanto a me – dice l’azzurro -. La famiglia sarà sempre al primo posto. Gli amici sono fondamentali: avere un bellissimo legame, stare insieme soprattutto nei momenti difficili e soprattutto trovarsi delle persone intorno a te di cui ti puoi fidare, con cui puoi scambiare idee. Ho imparato questo negli ultimi mesi, tanto dal lato umano”.
L’altoatesino ha anche parlato del suo perfezionismo: “Questo in parte sicuramente c’è, perché altrimenti non sarei nella posizione in cui mi trovo. Si può sempre migliorar, devi provare sempre a far meglio. Se faccio un bel colpo c'è sempre qualcosina che posso far meglio. È quello che stiamo provando a fare in questi mesi di allenamento per il rientro a Roma”. Inevitabile una domanda sui colleghi e su cosa si aspetta al suo ritorno. “Non so rispondere perché non so cosa potrà accadere. Io sono certo di come sono andate le cose, sono consapevole di essere innocente – ha detto Jannik -. Le persone che ho intorno a me, non solo il mio team ma anche quelle esterne come la famiglia, i miei amici, sono le persone a cui mi attacco moltissimo e che non hanno il minimo dubbio sulla verità. Quello che voglio fare è giocare a tennis e stare molto sereno, finisce lì la storia. Per questo sono sicuro che andrà tutto bene, anche se magari all'inizio ci metterò un po’ a ripartire”.
Sinner sembra non aver dato molto peso al tennis, in sua assenza: “Ho guardato veramente poco. Non sto controllando praticamente niente, tranne qualche partita che mi interessa, ma il resto proprio zero, anche perché i risultati sono una cosa che non posso controllare. Quindi è anche inutile guardare in questo momento, la competizione è talmente lontana che è un momento un po' diverso per la mia carriera”, ha detto l’altoatesino. Jannik ha anche poi parlato dei rivali della corsa al numero uno al mondo e del suo vantaggio in classifica rimasto praticamente uguale: “Non posso controllare come giocano gli altri. Alla fine, sono solo punti, la classifica è importante, ma è un momento diverso. È un momento in cui c’è la nuova generazione e la “nuova, nuova” generazione che sta arrivando, con altri giocatori ancora più giovani, con Nole che continua a fare finali o vincere dei tornei. Ci sono tanti movimenti, ma io non posso controllare niente”. Su Alcaraz e Zverev, Sinner sembra quasi “giustificare” le prestazioni non certo incredibili dei rivali in sua assenza: “Nessuna partita è scontata, anche se giochi contro il 100 al mondo, il 150 al mondo, sono tutte partite tirate. Quando non sei al 100% magari stai passando dei momenti non facili fuori dal campo. Ci sono tante cose che possono dar fastidio quando vai in campo, magari la pressione o magari il pensiero del numero 1, magari un problema familiare o di persone che ti stanno intorno. Quindi non lo so. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c'è il cambio di superficie. Si riparte da Montecarlo, sulla terra battuta. Carlos è il favorito, stessa cosa per Sasha perché poteva diventare numero uno giocando benissimo un po’ di tempo fa al Roland Garros. Sono tante cose, quindi vediamo”, ha detto l’azzurro.
come il go-kart
—Jannik ha paragonato la sua voglia di tornare in campo a quella che da bambino aveva di diventare un pilota: “Io da piccolo volevo diventare un pilota, ma non avevo i soldi per farlo quindi non ho neanche iniziato. Però qualche settimana fa siamo andati sui go-kart e la sera prima avevo tanta voglia di andare, è stato bellissimo – ha ricordato Jannik -. Poi siamo usciti in bici qualche giorno dopo e anche lì avevo voglia di provare. La sensazione probabilmente sarà un po’ simile a quella cosa lì, sapendo però che sono un buon tennista! Sui go-kart magari non sono bravissimo e nella bici sono proprio scarso, però comunque ritornare e ritrovare la voglia è una cosa molto importante perché nel momento in cui ho preso la sospensione non ho neanche pensato al tennis ma solo a come passare questi mesi, con quali persone e basta”.
Sinner ovviamente non vede l’ora di rientrare in campo: “Dal primo giorno ci penso, Perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato e sono nella posizione migliore per fare questo sport – ha detto Jannik -. Ogni giorno che passa il mio rientro si sta avvicinando sempre di più e ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente, nonostante manchi ancora un bel po’. È una bella opportunità per migliorare nelle aree dove faticavo, per rientrare in una superficie dove faccio molta fatica. Proviamo, quindi, a fare una cosa diversa, se ci riusciamo subito molto bene, altrimenti abbiamo altri anni per riprovarci. Posso solo dire che non manca così tanto, e che dico a tutti: ci vediamo a Roma!”.
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