lunedì 7 aprile 2025

INTERVISTA SKY SPORT A JANNIK SINNER 5 APRILE 2025


 Ecco l'intervista integrale di 17 minuti
di jannik a Sky Sport..
la possiamo ascoltare con calma
17 minuti Mitici..
godiamocela❤👍



L’intervista del ritorno: Sinner si racconta su Sky Sport

L’attesa è finita. Jannik Sinner ha parlato.

Lo ha fatto davanti alle telecamere di Sky Sport, nella sua prima intervista pubblica dopo la sospensione. Nessun colpo di scena, nessuna difesa a denti stretti: solo parole pesate, profonde, che raccontano un dolore, una crescita, una trasformazione.

“Quello che sto passando è ingiusto, ma mi ha insegnato tante cose”

Un pugno e una carezza. Sinner non cerca vendetta, ma neppure finge che tutto sia andato liscio. È stato colpito, e ha incassato. Ma ha anche capito. Come succede solo a chi guarda il buio negli occhi e ci trova dentro una lezione.

“La decisione di prendere la sospensione è stata molto rapida. Non ero tanto d'accordo”

C’è una maturità amara in queste parole. Ha scelto il male minore, non la battaglia. Una scelta difficile per chi è cresciuto con l’idea che la giustizia sia un valore assoluto. Ma il tennis, come la vita, a volte ti impone di scendere a patti. E lui lo ha fatto, per non trascinarsi dietro una guerra inutile.

“Mi sono sentito fragile”

Tre parole che pesano come un macigno in un mondo — quello dello sport — dove mostrarsi vulnerabili è ancora un tabù. Jannik ha avuto il coraggio di dirlo. Non per apparire umano, ma perché lo è. E perché riconoscere la fragilità è il primo passo per ritrovare la forza.

“Dopo la decisione, ci ho messo un po’ a ritrovarmi”

Non è bastato un giorno, né una settimana. Quando cade una certezza, si sgretola anche un pezzo di identità. Sinner ha dovuto ricostruire la sua immagine interiore, e il tempo — questo tempo rubato alle partite — gli è servito a farlo.

“Ho passato molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà”

Nel momento del vuoto, ha cercato radici. Il tennis è viaggio, ma l’anima chiede casa. Jannik è tornato là dove tutto è iniziato, con chi lo conosce davvero, fuori dai trofei e dai riflettori. È lì che ha ritrovato il terreno sotto i piedi.

“La parte più bella è stata non vivere con la tensione della prestazione”

Una confessione che suona quasi liberatoria. Per un perfezionista come lui, il riposo non è mai banale. Eppure, in questi giorni senza punti e classifiche, ha scoperto il respiro lungo della leggerezza. Una pausa che forse ci voleva.

“Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, ma sto bene anche così”

Qui c’è tutto il paradosso del momento. La passione resta intatta, ma la vita ha mostrato altre possibilità. Non è disinnamoramento, è consapevolezza. Una nuova centralità della persona rispetto all’atleta.

“Si può sempre migliorare. Anche se faccio un bel colpo, penso che potrei far meglio”

È il mantra del campione. Quella fame che non si placa, nemmeno in vacanza forzata. Anche quando la racchetta è ferma, il cervello lavora. Perché Sinner non vuole solo vincere: vuole diventare il meglio che può essere.

“Io sono consapevole di essere innocente”

Una frase netta, limpida, che non lascia spazio a zone grigie. È la colonna vertebrale del suo racconto. Può accettare la sconfitta, ma non il dubbio sull’integrità. Per lui, questo è stato il colpo più duro.

“Voglio solo giocare a tennis e stare sereno. Finisce lì la storia”

Sinner chiude la questione senza drammi. Non cerca di riscrivere la narrazione. Torna a ciò che sa fare meglio: colpire la palla, vivere il campo. Lì, alla fine, si sente di nuovo lui.

“Ho guardato pochissimo tennis. Non posso controllare i risultati”

Una dichiarazione che parla di salute mentale. Spegnere lo schermo, non farsi avvelenare dall’impotenza. Ha preferito ignorare i tabelloni e guardare dentro se stesso.

“La classifica è importante, ma è un momento un po’ diverso”

Ora non è il momento di contare punti, ma di ritrovare direzione. La vetta può aspettare. Prima serve ritrovare il passo, e la pace.

“Nessuna partita è scontata, anche contro il numero 100 al mondo”

Una frase che vale per tutti, ma che da Sinner suona come un promemoria: l’umiltà non si perde, nemmeno quando sei stato numero uno.

“Mi piace giocare in Italia. Il pubblico è un’arma in più”

Il Foro Italico sarà un abbraccio. Un ritorno a casa, ma anche un banco di prova emotivo. Il tifo, se incanalato, può diventare spinta. Se mal gestito, pressione.

“Dal primo giorno ho attivato il countdown per Roma”

Un atleta vero pensa al rientro dal giorno della caduta. E ogni allenamento, ogni pedalata, è stato un passo in quella direzione.

“È una bella opportunità per migliorare dove faticavo. Proviamo a fare una cosa diversa”

Il fuoco non si è spento. Sinner non torna solo per esserci. Torna per crescere. Anche sulla terra, che non è mai stata la sua alleata.

“Io da piccolo volevo diventare un pilota. Ma nel tennis sono forte”

Un’immagine tenera, eppure tagliente. C’è tutto il ragazzo che sogna, e tutto l’uomo che sa chi è. È un ritorno che ha qualcosa di infantile e insieme maturo.

“Il tennis non è la cosa più importante”

Forse questa è la frase più potente. Il ragazzo prodigio si è scoperto più grande del suo talento. Ora gioca per scelta, non per dovere.

“Le persone attorno a me mi hanno sollevato”

Ecco il vero punto. Non è mai da soli che si esce dal fango. Sinner ha capito che l’unica classifica che conta è quella dell’amore ricevuto.

Conclusione – Roma lo aspetta.

E noi con lei.

In queste parole c’è tutto un ritorno. Che non è solo tecnico, ma umano, esistenziale. Sinner rientra con ferite non ancora chiuse, ma con una coscienza nuova. Di sé, degli altri, della sua traiettoria nel mondo.
Quando rimetterà piede sul Centrale, non sarà solo il nastro a dirgli se ha vinto o perso. Sarà il cuore. Quello suo, quello nostro, quello di un popolo che lo ha aspettato in silenzio. E che ora, finalmente, potrà tornare a tifarlo senza più domande.

Er Foro lo aspetta, Jannik.

E stavolta, più che mai, sarà casa.

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L’intervista esclusiva a Jannik Sinner: da oggi, sabato 5 aprile, alle 12.45 su Sky Sport 24, in streaming su NOW e disponibile su Sky Sport Insider






Jannik: ho speso tanto tempo con mio papà .
Jannik : La decisione di accettare la sospensione e’ stato il male minore …
Jannik : non vedo l’ora di rientrare a Roma , e’ un torneo speciale per me.
Jannik : ho imparato tante cose , anche che il tennis non e’ la cosa più importante nella vita, dalla parte umana ho imparato tanto.
Jannik: dopo la sospensione ero molto fragile, non e’ stato facile, ma le persone intorno a me mi hanno aiutato tanto, e sapevo di essere innocente
Jannik: la famiglia sarà sempre al primo posto , gli amici fondamentali…
"Ero molto fragile dopo quello che è successo, perché sono successe molte cose, incluse le mie reazioni che non mi aspettavo.
Ma nella vita si impara, anno dopo anno mi conosco meglio, a volte è stato molto difficile, ma le persone a me vicine mi hanno dato la forza di capire e andare avanti. "
Via Sky Sport..
“Sono riposato, quindi sono contento… Sono felice”.
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Incredibilmente e umanamente indistruttibile..ed insostituibile
l'umiltà di sentrsi fragile e forte nello stesso tempo❤
non aggiungo altro.
Jannik dice sempre "io sento l'amore dei fans"..oggi più che mai noi dobbiamo restituirgli tutto..anche oltre..dopo momenti difficili che nessuno di noi può immaginare di poter sostenere emotivamente,lui è qui,è lì davanti ad uno schermo e non ha nessun tremore, e come scrivevo ..è incredibilmente e umanamente indistruttibile..conscio di avere umiltà di sentirsi fragile e forte nello stesso tempo..e non dobbiamo essere misurati noi possiamo essere immensi nell'abbracciarlo al suo ritorno in campo..da ora bisogna farlo.❤.




MI SONO SENTITO MOLTO TRANQUILLO😊
"Nei giorni in cui mi è stato proposto l’accordo mi sono sentito molto tranquillo.
La decisione di accettare la sospensione di 3 mesi è stata rapida, anche se io non ero tanto d’accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore e questo è quello che ho fatto, anche se a volte penso sia un po’ ingiusto. Però poteva andare peggio, con un’ingiustizia più grande. Dopo questa decisione c’ho messo un po’ di tempo a ritrovarmi, sono successe anche altre cose al di fuori di questo discorso che non sono state semplici da gestire.
Ero molto fragile dopo aver preso la sospensione a Doha, ci sono state reazioni che non mi aspettavo da parte mia. Vi racconterei una bugia se vi dicessi che non provo emozioni e sentimenti, ma nella vita s’impara e anno dopo anno mi conosco sempre meglio, capendo anche che valore ho come persona. Non è stato facile, anzi, è stato molto difficile in alcuni momenti, ma le persone che ho intorno mi hanno dato la forza di capire ciò che è successo"🎾🥎
(Jannik Sinner)
SkySport via QuindiciZero


Completo blu, camicia bianca, mocassino in pelle lucida.
Si presenta così Jannik Sinner all’evento Lavazza al palazzo del Senato a Milano. Ha trascorso la prima parte della giornata a girare il nuovo spot per quello che non è solo uno degli sponsor che da sempre l’ha supportato (da quando era ancora ben lontano dall’essere numero 1), ma che negli anni è diventato 'famiglia' come racconta Jannik.
E’ sorridente, rilassato, sta vivendo un momento della sua carriera molto particolare, non l’avrebbe voluto, ma ha saputo trovare il modo di sfruttarlo al meglio.
Per la prima volta dalla sospensione Sinner torna a parlare.
Lo fa con Eleonora Cottarelli, in un’intervista esclusiva a Sky Sport, in cui racconta come ha vissuto questi mesi fuori dal campo. "Ho fatto tante cose diverse, ho passato molto tempo con la mia famiglia, sono andato sui go kart e in bici con i miei amici".
E poi di come li abbia usati per elevare il suo tennis e come dentro di sé, per la prima volta, abbia dovuto gestire emozioni mai provate prima.
Nel suo racconto si mescolano sorrisi genuini, come quelli di un bambino che non sta più nella pelle per il regalo che più aspetta, tornare a giocare a tennis, e sguardi bassi che riflettono le difficoltà di una situazione che ha dovuto imparare a metabolizzare.
A un mese esatto dal suo ritorno in campo a Roma (gli Internazionali da seguire live su Sky Sport Tennis) Sinner pensa a quel countdown che ha attivato nella sua testa fin dal primo istante in cui ha accettato l’accordo con la Wada e di quanto sarà speciale ritornare a giocare proprio in Italia dove sarà travolto dall’affetto dei tanti tifosi che lo attendono.
Le foto, gli autografi, gli abbracci di questa serata sembrano una piccola anticipazione di quello che accadrà il 5 maggio agli Internazionali.
“Always by your side” la scritta sul manico della racchetta interamente di caffè che Giuseppe Lavazza gli regala vuole essere allo stesso tempo un portafortuna e anche il pensiero che tanti tifosi del numero 1 italiano hanno avuto in questi mesi.
(Via SkySport su X)






CoJannik: ho speso tanto tempo con mio papà .

Jannik : La decisione di accettare la sospensione e’ stato il male minore …
Jannik : non vedo l’ora di rientrare a Roma , e’ un torneo speciale per me.
Jannik : ho imparato tante cose , anche che il tennis non e’ la cosa più importante nella vita, dalla parte umana ho imparato tanto.
Jannik: dopo la sospensione ero molto fragile, non e’ stato facile, ma le persone intorno a me mi hanno aiutato tanto, e sapevo di essere innocente
Jannik: la famiglia sarà sempre al primo posto , gli amici fondamentali…
"Ero molto fragile dopo quello che è successo, perché sono successe molte cose, incluse le mie reazioni che non mi aspettavo.
Ma nella vita si impara, anno dopo anno mi conosco meglio, a volte è stato molto difficile, ma le persone a me vicine mi hanno dato la forza di capire e andare avanti. "
Via Sky Sport..
“Sono riposato, quindi sono contento… Sono felice”.
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Incredibilmente e umanamente indistruttibile..ed insostituibile
l'umiltà di sentrsi fragile e forte nello stesso tempo❤
non aggiungo altro.
Jannik dice sempre "io sento l'amore dei fans"..oggi più che mai noi dobbiamo restituirgli tutto..anche oltre..dopo momenti difficili che nessuno di noi può immaginare di poter sostenere emotivamente,lui è qui,è lì davanti ad uno schermo e non ha nessun tremore, e come scrivevo ..è incredibilmente e umanamente indistruttibile..conscio di avere umiltà di sentirsi fragile e forte nello stesso tempo..e non dobbiamo essere misurati noi possiamo essere immensi nell'abbracciarlo al suo ritorno in campo..da ora bisogna farlo.❤


.come ha vissuto Jannik Sinner la sospensione: il racconto

Durante l’intervista, Sinner ha raccontato con trasparenza come ha vissuto i mesi di inattività. “È stato un momento difficile, ma necessario per ritrovare me stesso,” ha dichiarato. Ha ammesso di sentirsi fragile all’inizio, ma di aver trovato forza nella famiglia, negli amici e nel lavoro quotidiano.

Allenamenti e preparazione in vista del rientro a Roma 2025

Nonostante il periodo lontano dai campi, Sinner non ha smesso di allenarsi. Ha parlato di una routine intensa in palestra per recuperare la forma fisica e mentale. “Ogni giorno mi sento meglio, ho attivato un countdown nella mia testa per tornare al top,” ha dichiarato. Il focus ora è sulla terra battuta romana.

Il supporto della famiglia e degli amici: la chiave della ripartenza

Un aspetto toccante dell’intervista è stato il legame profondo con i suoi affetti. Sinner ha vissuto questo periodo condividendo momenti semplici ma preziosi: go-kart, gite in bici, serate con gli amici. “Il tennis non è tutto. La famiglia viene prima di ogni cosa,” ha affermato con maturità.

La pressione dei colleghi e il valore della serenità

Jannik ha anche commentato con equilibrio le reazioni di alcuni colleghi alla sospensione. “So di essere innocente, e chi mi conosce non ha mai dubitato di me,” ha detto. Sinner ha preferito staccare anche mentalmente dal tennis, guardando solo poche partite e concentrandosi su sé stesso.

Internazionali BNL d’Italia 2025: un ritorno atteso dal pubblico italiano

Il ritorno in campo avverrà agli Internazionali d’Italia di Roma, e Sinner non nasconde l’emozione: “Giocare in Italia è sempre speciale. Il pubblico può essere la mia arma in più.” L’obiettivo è affrontare il rientro con equilibrio, gestendo l’attenzione mediatica e trasformandola in energia positiva.

Conclusione: Sinner è pronto a tornare protagonista nel tennis mondiale

L’intervista esclusiva a Jannik Sinner offre uno sguardo autentico e profondo sul campione italiano, che si prepara al grande ritorno nel circuito ATP. Il countdown è iniziato: Roma sarà solo l’inizio di una nuova fase per il numero uno del tennis mondiale.

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MILANO - Jannik Sinner ha rilasciato a Sky Sport la prima intervista dopo la squalifica che lo vedrà tornare in azione agli Internazionali d'Italia il prossimo 5 maggio. Il tennista numero 1 al mondo ha raccontato come si sente e trascorso questo periodo lontano dal campo da tennis: "Sto molto bene. Sono riposato, quindi sono contento"

Come ha trascorso il tempo?

"Onestamente ho fatto tante cose diverse, ho passato molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse con i miei migliori amici a Monte-Carlo. Sono andato sui go-kart, abbiamo fatto un’uscita in bicicletta, insomma tante cose nuove. Alla fine, proprio le persone che ho intorno tutti i giorni, sono proprio le cose che mi portano avanti e sono molto felice. Ovviamente stiamo lavorando davvero molto in palestra per essere ancora più pronti fisicamente al rientro, ma per questo manca ancora un po’ di tempo. Sono tutte domande che avranno risposta a Roma, però diciamo che sta andando tutto bene - aggiunge - Sicuramente la parte di cui ho goduto di più è quella di non vivere sempre con la tensione della prestazione. Anche l'allenamento comunque è stato un po’ diverso perché non hai in mente che tra una settimana devi giocare, quindi sei molto più tranquillo. Le giornate comunque sono lunghe… E poi, ripeto, gli amici magari li vedi la sera stai bene, vai a cena o magari giochi un po’ alla playstation, si fanno altre cose insieme. Onestamente sto bene. Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, però allo stesso tempo sto molto bene e non sto neanche pensando tanto al tennis, in questo momento"

Essere perfezionista

"Questo in parte sicuramente c’è, perché altrimenti non sarei nella posizione in cui mi trovo. Si può sempre migliorare. Sicuramente quello spot di Lavazza era verso quella direzione: devi provare sempre a far meglio. Era uno spot ma un po’ mi rappresenta: se faccio un bel colpo c'è sempre qualcosina che posso far meglio. È quello che stiamo provando a fare in questi mesi di allenamento per il rientro a Roma"

L'accordo con la WADA e i giorni successivi

"In tutta onestà, mi sono sentito molto tranquillo. La decisione di andare verso la direzione di prendere la sospensione di tre mesi era molto rapida da prendere. Abbiamo accettato in poco tempo, anche se io non ero tanto d'accordo. Andavamo un po’ avanti e indietro con il mio avvocato e le persone che avevo intorno. Si doveva scegliere il male minore e credo che sia stato fatto questo. È un po’ ingiusto quello che sto passando ma, se guardiamo le cose, poteva andare anche molto peggio, poteva essere ancora più ingiusto. Dopo, quando abbiamo preso questa decisione, ci ho messo un po’ a ritrovarmi. Sono successe anche altre cose, al di là di questo, che non sono state semplici per me, ma sono qua e servirà ancora un po’ di tempo per digerire tutto questo. Non vedo l'ora di rientrare a Roma. È un torneo speciale per me anche se, allo stesso tempo, sarà molto difficile perché rientrare in un momento con così tanta attenzione non sarà facile

Momento di fragilità?

"Ero molto fragile dopo quello che è successo quando ho preso la sospensione a Doha quel mese lì fino ad ora più o meno ero molto fragile perché ci sono successe cose che non mi aspettavo delle reazioni mie che non mi aspettavo e quindi sono successe un po' di cose vi direi una bugia perché non sono una persona senza sentimenti senza emozioni però nella vita si impara credo che anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso di come sono di persona e anche che valore ho di persona quindi non è stato facile anzi molto difficile a momenti però le persone intorno a me mi hanno sollevato mi hanno dato la forza di capire anche di quello che è successo e quindi niente"

Rapporto con gli altri tennisti

"Non so rispondere perché non so cosa potrà accadere. Io sono certo di come sono andate le cose, sono consapevole di essere innocente. Le persone che ho intorno a me, non solo il mio team ma anche quelle esterne come la famiglia, i miei amici, sono le persone a cui mi attacco

moltissimo e che non hanno il minimo dubbio sulla verità. Quello che voglio fare è giocare a tennis e stare molto sereno, finisce lì la storia. Per questo sono sicuro che andrà tutto bene, anche se magari all'inizio ci metterò un po’ a ripartire"

Guardato il tennis?

"Ho guardato veramente poco. Non sto controllando praticamente niente, tranne qualche partita che mi interessa, ma il resto proprio zero, anche perché i risultati sono una cosa che non posso controllare. Quindi è anche inutile guardare in questo momento, la competizione è talmente lontana che è un momento un po' diverso per la mia carriera - aggiunge - Non posso controllare come giocano gli altri. Alla fine sono solo punti, la classifica è importante ma è un momento un po’ diverso. È un momento in cui c’è la nuova generazione e la “nuova, nuova” generazione che sta arrivando, con altri giocatori ancora più giovani, con Djokovic che continua a fare finali o vincere dei tornei. Ci sono tanti movimenti, ma io non posso controllare niente"

Le difficoltà di Zverev e Alcaraz

"Nessuna partita è scontata, anche se giochi contro il numero 100 al mondo, sono tutte partite tirate. Quando non sei al 100% o magari stai passando dei momenti non facili fuori dal campo. Ci sono tante cose che possono dar fastidio quando vai in campo, magari la pressione o magari il pensiero del numero 1, magari un problema familiare o di persone che ti stanno intorno. Quindi non lo so. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c'è il cambio di superficie. Si riparte da Monte-Carlo sulla terra battuta. Carlos Alcaraz è il favorito, stessa cosa per Sasha Zverev perché poteva diventare numero uno giocando benissimo un po’ di tempo fa al Roland Garros. Sono tante cose, quindi vediamo".


Il ritorno a Roma ed il countdown

"Sarà molto importante bilanciare l'attenzione che riceverò e soprattutto il modo in cui reagirò alle cose esterne. Mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino che è un posto dove mi sento al sicuro. Il pubblico è un'arma in più perché il tifo italiano è molto importante, si sente in campo soprattutto quando giochi contro un altro italiano è una carta sicuramente da usare. Se sarà un problema o un privilegio lo scopriremo tra un mesetto. C'è ancora un po’ di tempo e in questo tempo cercherò di prepararmi al meglio - sul countdown - Dal primo giorno, onestamente. Perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato e sono nella posizione migliore per fare questo sport. Ogni giorno che passa il mio rientro si sta avvicinando sempre di più e ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente, nonostante manchi ancora un bel po’. È una bella opportunità per migliorare nelle aree dove faticavo, per rientrare in una superficie dove faccio molta fatica. Proviamo, quindi, a fare una cosa diversa, se ci riusciamo subito molto bene, altrimenti abbiamo altri anni per riprovarci"

Cosa paragona la voglia di tornare in campo

"È difficile da dire. Io da piccolo volevo sempre diventare un pilota, non avevo mai soldi di farlo quindi non ho neanche iniziato, però siamo andati di recente su Go-Kart ad esempio e la sera prima avevo voglia di andare bellissima,  quella sensazione probabilmente sarà un po' simile. Poi siamo usciti in bici qualche giorno dopo e anche lì avevo voglia di provare e lì (a Roma) sarà una cosa simile sapendo che sono un buon tennista, sui Go-Kart magari non sono bravissimo nella bici sono proprio scarso. Però comuqnue è una cosa molto importante di ritornare, di ritrovare la voglia, però nel momento in cui ho preso la sospensione non ho neanche pensato al tennis. Ho pensato a come passare questi mesi e con quali persone". 

tuttosport.com/news/tennis/2025/04/05-139713934/sinner_spiazza_non_guardo_il_tennis_poi_il_sogno_abbandonato_non_avevo_soldi/4


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D:Immagina, tra un mese esatto tu sei lì a Roma:
t'immagini il bagno di folla che avrai? Di persone che vorranno supportarti, applaudirti e rivederti in campo... come te lo immagini?"
R:"Beh, sarà molto importante il bilanciamento, sia dell' attenzione che ricevo, ma soprattutto anche di come io possa reagire, di tante cose forse anche esterne...non lo so!
Sicuramente mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino, che è un posto dove mi sento al sicuro. Il pubblico è un'arma in più perchè il supporto italiano è molto importante, si sente in campo soprattutto se sei dall'altra parte di un giocatore italiano.
Quindi è una carta sicuramente da usare, ma sarà un 'problema' o un 'privilegio' tra un mesetto, quindi c'è ancora un pò di tempo e in questo tempo cercherò di prepararmi meglio!"

"Non c'è alcun dubbio sulla verità, ma delle volte bisogna scegliere il male minore, anche se resta un po' ingiusto quello che mi è successo".
Sul patteggiamento: "La scelta è stata molto rapida, abbiamo accettato in poco tempo anche se non ero troppo d'accordo e c'è stato un tira e molla con il mio avvocato".
Sui giorni seguenti alla sospensione: "Ero molto fragile perché sono successe altre cose difficili oltre alla squalifica e perché ho avuto reazioni inattese. Sarei bugiardo a dire che non ho provato sentimenti o emozioni, ci ho messo un po' a ritrovarmi. Però nella vita si impara, anno dopo anno si conosce sempre meglio se stessi e anche che valore si ha come persone. Non è stato facile, ma le persone intorno mi hanno dato la forza di capire quello che è successo e di affrontarlo".
Su come ha sfruttato il tempo libero: "Ho fatto tante cose diverse, ho speso molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse, con i miei migliori amici che sono a Montecarlo. Sono andato sui go kart, abbiamo fatto un'uscita in bicicletta, insomma cose nuove. Sono felice".
Sul ritorno in campo: "Stiamo lavorando davvero molto in palestra per essere ancora più pronti fisicamente quando rientrerò. Conto alla rovescia? Lo sto facendo dal primo giorno".






MI SONO SENTITO MOLTO TRANQUILLO😊
"Nei giorni in cui mi è stato proposto l’accordo mi sono sentito molto tranquillo.
La decisione di accettare la sospensione di 3 mesi è stata rapida, anche se io non ero tanto d’accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore e questo è quello che ho fatto, anche se a volte penso sia un po’ ingiusto. Però poteva andare peggio, con un’ingiustizia più grande. Dopo questa decisione c’ho messo un po’ di tempo a ritrovarmi, sono successe anche altre cose al di fuori di questo discorso che non sono state semplici da gestire.
Ero molto fragile dopo aver preso la sospensione a Doha, ci sono state reazioni che non mi aspettavo da parte mia. Vi racconterei una bugia se vi dicessi che non provo emozioni e sentimenti, ma nella vita s’impara e anno dopo anno mi conosco sempre meglio, capendo anche che valore ho come persona. Non è stato facile, anzi, è stato molto difficile in alcuni momenti, ma le persone che ho intorno mi hanno dato la forza di capire ciò che è successo"🎾🥎
(Jannik Sinner)
SkySport via QuindiciZero

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https://www.gazzetta.it/Tennis/ATP/05-04-2025/tennis-sinner-ero-fragile-quello-che-passo-e-ingiusto-ma-e-il-male-minore.shtml

Sinner: "Ero molto fragile. Quello che sto passando è ingiusto, ho scelto il male minore"

Le dichiarazioni dell'azzurro, al momento sospeso: "È stato difficile. Non ero d'accordo sull'accettare la sospensione, ma poteva andare molto peggio. Sono successe anche altre cose non semplici..

"Ho vissuto questo periodo in maniera molto tranquilla. La sospensione di tre mesi era una decisione da prendere in poco tempo, anche se io non ero tanto d'accordo". Jannik Sinner torna a parlare dopo l’accordo con la Wada e lo fa rilasciando un’intervista a Sky Sport: "Alla fine si deve scegliere il male minore e credo che sia quello che ho fatto. Anche se a volte sento che è un po’ ingiusto quello che sto passando, ma è anche vero che poteva andare anche molto peggio no?". 

“Tutta questa storia poteva essere ancora più ingiusta, quindi è andata così. Ero molto fragile perché sono successe cose che non mi aspettavo, reazioni dentro di me inattese. Sennò direi una bugia. Risulterei una persona senza sentimenti ed emozioni, senza niente - dice il numero uno del tennis mondiale -. Però nella vita si impara. Anno dopo anno conosco sempre meglio me stesso, come sono come persona e anche il mio valore come persona". 

Il vincitore degli Australian Open 2025 ammette che "non è stato facile, anzi è stato molto difficile, però le persone intorno a me mi hanno sollevato il morale, mi hanno dato la forza di capire meglio quello che è successo. Sono successe anche altre cose, al di là di questo, che non sono state semplici per me, ma sono qua e servirà ancora un po’ di tempo per digerire tutto questo. Non vedo l'ora di rientrare a Roma. È un torneo speciale per me anche se, allo stesso tempo, sarà molto difficile perché rientrare in un momento con così tanta attenzione non sarà facile”.

cosa ha fatto

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Jannik ha poi parlato della sua condizione fisica e mentale, di come hanno impattato questi mesi di sospensione, di come abbia vissuto diversamente dalla sua solita routine fatta di allenamenti e tornei: “Sto molto bene. Sono riposato, quindi sono contento. Onestamente ho fatto tante cose diverse, ho speso molto tempo con la mia famiglia, soprattutto con mio papà. Abbiamo fatto cose diverse, con i miei migliori amici che sono a Montecarlo - dice Jannik -. Sono andato sui go kart, abbiamo fatto un’uscita in bicicletta, insomma tante cose nuove. Sono molto felice”. Sinner ha poi raccontato anche di essersi anche lasciato un po' andare, di aver goduto di piccoli piaceri: “Sicuramente la parte di cui ho goduto di più è quella di non vivere sempre con la tensione della prestazione. Anche l'allenamento comunque è stato un po’ diverso perché non hai in mente che tra una settimana devi giocare, quindi sei molto più tranquillo. Le giornate comunque sono lunghe – ha detto Jannik -. E poi, ripeto, gli amici magari li vedi la sera, stai bene, vai a cena o magari giochi un po’ alla playstation, si fanno altre cose insieme. Onestamente sto bene. Se potessi, sceglierei di giocare a tennis, però allo stesso tempo sto molto bene e non sto neanche pensando tanto al tennis, in questo momento”. Sinner dice anche di “aver imparato tante cose, che forse sapevo già prima. Ad esempio, che il tennis non è la cosa più importante. L'ho capito anche in questi mesi perché fuori ci sono delle persone che tengono tanto a me – dice l’azzurro -. La famiglia sarà sempre al primo posto. Gli amici sono fondamentali: avere un bellissimo legame, stare insieme soprattutto nei momenti difficili e soprattutto trovarsi delle persone intorno a te di cui ti puoi fidare, con cui puoi scambiare idee. Ho imparato questo negli ultimi mesi, tanto dal lato umano”.

 L’altoatesino ha anche parlato del suo perfezionismo: “Questo in parte sicuramente c’è, perché altrimenti non sarei nella posizione in cui mi trovo. Si può sempre migliorar, devi provare sempre a far meglio. Se faccio un bel colpo c'è sempre qualcosina che posso far meglio. È quello che stiamo provando a fare in questi mesi di allenamento per il rientro a Roma”. Inevitabile una domanda sui colleghi e su cosa si aspetta al suo ritorno. “Non so rispondere perché non so cosa potrà accadere. Io sono certo di come sono andate le cose, sono consapevole di essere innocente – ha detto Jannik -. Le persone che ho intorno a me, non solo il mio team ma anche quelle esterne come la famiglia, i miei amici, sono le persone a cui mi attacco moltissimo e che non hanno il minimo dubbio sulla verità. Quello che voglio fare è giocare a tennis e stare molto sereno, finisce lì la storia. Per questo sono sicuro che andrà tutto bene, anche se magari all'inizio ci metterò un po’ a ripartire”.


Sinner sembra non aver dato molto peso al tennis, in sua assenza: “Ho guardato veramente poco. Non sto controllando praticamente niente, tranne qualche partita che mi interessa, ma il resto proprio zero, anche perché i risultati sono una cosa che non posso controllare. Quindi è anche inutile guardare in questo momento, la competizione è talmente lontana che è un momento un po' diverso per la mia carriera”, ha detto l’altoatesino. Jannik ha anche poi parlato dei rivali della corsa al numero uno al mondo e del suo vantaggio in classifica rimasto praticamente uguale: “Non posso controllare come giocano gli altri. Alla fine, sono solo punti, la classifica è importante, ma è un momento diverso. È un momento in cui c’è la nuova generazione e la “nuova, nuova” generazione che sta arrivando, con altri giocatori ancora più giovani, con Nole che continua a fare finali o vincere dei tornei. Ci sono tanti movimenti, ma io non posso controllare niente”. Su Alcaraz e Zverev, Sinner sembra quasi “giustificare” le prestazioni non certo incredibili dei rivali in sua assenza: “Nessuna partita è scontata, anche se giochi contro il 100 al mondo, il 150 al mondo, sono tutte partite tirate. Quando non sei al 100% magari stai passando dei momenti non facili fuori dal campo. Ci sono tante cose che possono dar fastidio quando vai in campo, magari la pressione o magari il pensiero del numero 1, magari un problema familiare o di persone che ti stanno intorno. Quindi non lo so. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c'è il cambio di superficie. Si riparte da Montecarlo, sulla terra battuta. Carlos è il favorito, stessa cosa per Sasha perché poteva diventare numero uno giocando benissimo un po’ di tempo fa al Roland Garros. Sono tante cose, quindi vediamo”, ha detto l’azzurro.

come il go-kart

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Jannik ha paragonato la sua voglia di tornare in campo a quella che da bambino aveva di diventare un pilota: “Io da piccolo volevo diventare un pilota, ma non avevo i soldi per farlo quindi non ho neanche iniziato. Però qualche settimana fa siamo andati sui go-kart e la sera prima avevo tanta voglia di andare, è stato bellissimo – ha ricordato Jannik -. Poi siamo usciti in bici qualche giorno dopo e anche lì avevo voglia di provare. La sensazione probabilmente sarà un po’ simile a quella cosa lì, sapendo però che sono un buon tennista! Sui go-kart magari non sono bravissimo e nella bici sono proprio scarso, però comunque ritornare e ritrovare la voglia è una cosa molto importante perché nel momento in cui ho preso la sospensione non ho neanche pensato al tennis ma solo a come passare questi mesi, con quali persone e basta”.

 Sinner ovviamente non vede l’ora di rientrare in campo: “Dal primo giorno ci penso, Perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato e sono nella posizione migliore per fare questo sport – ha detto Jannik -.  Ogni giorno che passa il mio rientro si sta avvicinando sempre di più e ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente, nonostante manchi ancora un bel po’. È una bella opportunità per migliorare nelle aree dove faticavo, per rientrare in una superficie dove faccio molta fatica. Proviamo, quindi, a fare una cosa diversa, se ci riusciamo subito molto bene, altrimenti abbiamo altri anni per riprovarci. Posso solo dire che non manca così tanto, e che dico a tutti: ci vediamo a Roma!”.

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INTERVISTA SKY SPORT A JANNIK SINNER 5 APRILE 2025

  Ecco l'intervista integrale di 17 minuti di jannik a Sky Sport.. la possiamo ascoltare con calma 17 minuti Mitici.. godiamocela https:...